Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato – L ... · Il mio pensiero si rivolge in...

44

Transcript of Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato – L ... · Il mio pensiero si rivolge in...

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  2 

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  3 

PROGRAMMA

17.00 Parrocchia dei Salesiani, Via Carlo Alberto 73 Accoglienza di tutti i partecipanti 17.30 PREGHIERA ECUMENICA LA LIBERTÀ RELIGIOSA, RICERCA DELLA VERITÀ DELL’UOMO Presiede S.E. Mons. GIOVANNI GIUDICI, Presidente di Pax Christi Italia 18.30 PARTENZA DELLA MARCIA 19.00 Parrocchia del Crocifisso CHIAMATI ALLA CARITÀ NELLA VERITÀ Presiede S.E. Mons. GIUSEPPE MERISI, Presidente della Caritas Italiana 20.00 Chiesa di S. Domenico TAVOLA ROTONDA LO SVILUPPO UMANO E LA LIBERTÀ RELIGIOSA Intervengono • S.E. Mons. GIANCARLO BREGANTINI, Presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace • IZZEDIN ELZIR, Imam di Firenze • FRIDA DI SEGNI RUSSI, Comunità ebraica di Ancona Testimonianza P. SILVANO ZOCCARATO 21.30 Santa Maria della Piazza Adorazione eucaristica 22.30 Cattedrale di San Ciriaco Celebrazione eucaristica (diretta su TV2000) Presiede S.E. Mons. EDOARDO MENICHELLI, Arcivescovo di Ancona-Osimo

Tutti partecipanti sono invitati a vivere la marcia nel digiuno e nella preghiera. Nella Celebrazione Eucaristica si può donare la propria offerta a favore dell’“Opera Segno” del Congresso Eucaristico.

Informazioni, adesioni e prenotazioni: Segreteria organizzativa Comitato Congresso Eucaristico Nazionale Ancona 2011 Tel. 071 2855530 lunedì-venerdì 9.00-13.00 – 15.00-18.00 email: [email protected] sito: www.congressoeucaristico.it

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  4 

MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI

PER LA CELEBRAZIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

1° GENNAIO 2011

Libertà religiosa, via per la pace

1. All’inizio di un Nuovo Anno il mio augurio vuole giungere a tutti e a ciascuno; è un

augurio di serenità e di prosperità, ma è soprattutto un augurio di pace. Anche l’anno che chiude le porte è stato segnato, purtroppo, dalla persecuzione, dalla discriminazione, da terribili atti di violenza e di intolleranza religiosa. Il mio pensiero si rivolge in particolare alla cara terra dell'Iraq, che nel suo cammino verso l’auspicata stabilità e riconciliazione continua ad essere scenario di violenze e attentati. Vengono alla memoria le recenti sofferenze della comunità cristiana, e, in modo speciale, il vile attacco contro la Cattedrale siro-cattolica “Nostra Signora del Perpetuo Soccorso” a Baghdad, dove, il 31 ottobre scorso, sono stati uccisi due sacerdoti e più di cinquanta fedeli, mentre erano riuniti per la celebrazione della Santa Messa. Ad esso hanno fatto seguito, nei giorni successivi, altri attacchi, anche a case private, suscitando paura nella comunità cristiana ed il desiderio, da parte di molti dei suoi membri, di emigrare alla ricerca di migliori condizioni di vita. A loro manifesto la mia vicinanza e quella di tutta la Chiesa, sentimento che ha visto una concreta espressione nella recente Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi. Da tale Assise è giunto un incoraggiamento alle comunità cattoliche in Iraq e in tutto il Medio Oriente a vivere la comunione e a continuare ad offrire una coraggiosa testimonianza di fede in quelle terre. Ringrazio vivamente i Governi che si adoperano per alleviare le sofferenze di questi fratelli in umanità e invito i Cattolici a pregare per i loro fratelli nella fede che soffrono violenze e intolleranze e ad essere solidali con loro. In tale contesto, ho sentito particolarmente viva l’opportunità di condividere con tutti voi alcune riflessioni sulla libertà religiosa, via per la pace. Infatti, risulta doloroso constatare che in alcune regioni del mondo non è possibile professare ed esprimere liberamente la propria religione, se non a rischio della vita e della libertà personale. In altre regioni vi sono forme più silenziose e sofisticate di pregiudizio e di opposizione verso i credenti e i simboli religiosi. I cristiani sono attualmente il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni a motivo della propria fede. Tanti subiscono quotidianamente offese e vivono spesso nella paura a causa della loro ricerca della verità, della loro fede in Gesù Cristo e del loro sincero appello perché sia riconosciuta la libertà religiosa. Tutto ciò non può essere accettato, perché costituisce un’offesa a Dio e alla dignità umana;

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  5 

inoltre, è una minaccia alla sicurezza e alla pace e impedisce la realizzazione di un autentico sviluppo umano integrale.[1] Nella libertà religiosa, infatti, trova espressione la specificità della persona umana, che per essa può ordinare la propria vita personale e sociale a Dio, alla cui luce si comprendono pienamente l’identità, il senso e il fine della persona. Negare o limitare in maniera arbitraria tale libertà significa coltivare una visione riduttiva della persona umana; oscurare il ruolo pubblico della religione significa generare una società ingiusta, poiché non proporzionata alla vera natura della persona umana; ciò significa rendere impossibile l’affermazione di una pace autentica e duratura di tutta la famiglia umana. Esorto, dunque, gli uomini e le donne di buona volontà a rinnovare l’impegno per la costruzione di un mondo dove tutti siano liberi di professare la propria religione o la propria fede, e di vivere il proprio amore per Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente (cfr Mt 22,37). Questo è il sentimento che ispira e guida il Messaggio per la XLIV Giornata Mondiale della Pace, dedicato al tema: Libertà religiosa, via per la pace.

Sacro diritto alla vita e ad una vita spirituale

2. Il diritto alla libertà religiosa è radicato nella stessa dignità della persona umana,[2] ignorata o trascurata. Dio ha creato l’uomo e la donna a sua immagine e somiglianza (cfr Gen 1,27). Per questo ogni persona è titolare del sacro diritto ad una vita integra anche dal punto di vista spirituale. Senza il riconoscimento del proprio essere spirituale, senza l’apertura al trascendente, la persona umana si ripiega su se stessa, non riesce a trovare risposte agli interrogativi del suo cuore circa il senso della vita e a conquistare valori e principi etici duraturi, e non riesce nemmeno a sperimentare un’autentica libertà e a sviluppare una società giusta.[3] La Sacra Scrittura, in sintonia con la nostra stessa esperienza, rivela il valore profondo della dignità umana: “Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi? Davvero l’hai fatto poco meno di un dio, di gloria e di onore lo hai coronato. Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi” (Sal 8, 4-7). Dinanzi alla sublime realtà della natura umana, possiamo sperimentare lo stesso stupore espresso dal salmista. Essa si manifesta come apertura al Mistero, come capacità di interrogarsi a fondo su se stessi e sull’origine dell’universo, come intima risonanza dell’Amore supremo di Dio, principio e fine di tutte le cose, di ogni persona e dei popoli.[4] La dignità trascendente della persona è un valore essenziale della sapienza giudaico-cristiana, ma, grazie alla ragione, può essere riconosciuta da tutti. Questa dignità, intesa come capacità di trascendere la propria materialità e di ricercare la verità, va riconosciuta come un bene universale, indispensabile per la costruzione di una società orientata alla realizzazione e alla pienezza dell’uomo. Il rispetto di elementi essenziali della dignità dell’uomo, quali il diritto alla vita e il diritto alla libertà religiosa, è una condizione della legittimità morale di ogni norma sociale e giuridica.

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  6 

Libertà religiosa e rispetto reciproco

3. La libertà religiosa è all’origine della libertà morale. In effetti, l’apertura alla verità e al bene, l’apertura a Dio, radicata nella natura umana, conferisce piena dignità a ciascun uomo ed è garante del pieno rispetto reciproco tra le persone. Pertanto, la libertà religiosa va intesa non solo come immunità dalla coercizione, ma prima ancora come capacità di ordinare le proprie scelte secondo la verità. Esiste un legame inscindibile tra libertà e rispetto; infatti, “nell’esercitare i propri diritti i singoli esseri umani e i gruppi sociali, in virtù della legge morale, sono tenuti ad avere riguardo tanto ai diritti altrui, quanto ai propri doveri verso gli altri e verso il bene comune”.[5] Una libertà nemica o indifferente verso Dio finisce col negare se stessa e non garantisce il pieno rispetto dell’altro. Una volontà che si crede radicalmente incapace di ricercare la verità e il bene non ha ragioni oggettive né motivi per agire, se non quelli imposti dai suoi interessi momentanei e contingenti, non ha una “identità” da custodire e costruire attraverso scelte veramente libere e consapevoli. Non può dunque reclamare il rispetto da parte di altre “volontà”, anch’esse sganciate dal proprio essere più profondo, che quindi possono far valere altre “ragioni” o addirittura nessuna “ragione”. L’illusione di trovare nel relativismo morale la chiave per una pacifica convivenza, è in realtà l’origine della divisione e della negazione della dignità degli esseri umani. Si comprende quindi la necessità di riconoscere una duplice dimensione nell’unità della persona umana: quella religiosa e quella sociale. Al riguardo, è inconcepibile che i credenti “debbano sopprimere una parte di se stessi - la loro fede - per essere cittadini attivi; non dovrebbe mai essere necessario rinnegare Dio per poter godere dei propri diritti”.[6]

La famiglia, scuola di libertà e di pace

4. Se la libertà religiosa è via per la pace, l’educazione religiosa è strada privilegiata per abilitare le nuove generazioni a riconoscere nell’altro il proprio fratello e la propria sorella, con i quali camminare insieme e collaborare perché tutti si sentano membra vive di una stessa famiglia umana, dalla quale nessuno deve essere escluso. La famiglia fondata sul matrimonio, espressione di unione intima e di complementarietà tra un uomo e una donna, si inserisce in questo contesto come la prima scuola di formazione e di crescita sociale, culturale, morale e spirituale dei figli, che dovrebbero sempre trovare nel padre e nella madre i primi testimoni di una vita orientata alla ricerca della verità e all’amore di Dio. Gli stessi genitori dovrebbero essere sempre liberi di trasmettere senza costrizioni e con responsabilità il proprio patrimonio di fede, di valori e di cultura ai figli. La famiglia, prima cellula della società umana, rimane l’ambito primario di formazione per relazioni armoniose a tutti i livelli di convivenza umana, nazionale e internazionale. Questa è la strada da percorrere sapientemente per la costruzione di un tessuto sociale solido e solidale, per preparare i giovani ad assumere le proprie responsabilità nella vita, in una società libera, in uno spirito di comprensione e di pace.

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  7 

Un patrimonio comune

5. Si potrebbe dire che, tra i diritti e le libertà fondamentali radicati nella dignità della persona, la libertà religiosa gode di uno statuto speciale. Quando la libertà religiosa è riconosciuta, la dignità della persona umana è rispettata nella sua radice, e si rafforzano l’ethos e le istituzioni dei popoli. Viceversa, quando la libertà religiosa è negata, quando si tenta di impedire di professare la propria religione o la propria fede e di vivere conformemente ad esse, si offende la dignità umana e, insieme, si minacciano la giustizia e la pace, le quali si fondano su quel retto ordine sociale costruito alla luce del Sommo Vero e Sommo Bene. La libertà religiosa è, in questo senso, anche un’acquisizione di civiltà politica e giuridica. Essa è un bene essenziale: ogni persona deve poter esercitare liberamente il diritto di professare e di manifestare, individualmente o comunitariamente, la propria religione o la propria fede, sia in pubblico che in privato, nell’insegnamento, nelle pratiche, nelle pubblicazioni, nel culto e nell’osservanza dei riti. Non dovrebbe incontrare ostacoli se volesse, eventualmente, aderire ad un’altra religione o non professarne alcuna. In questo ambito, l’ordinamento internazionale risulta emblematico ed è un riferimento essenziale per gli Stati, in quanto non consente alcuna deroga alla libertà religiosa, salvo la legittima esigenza dell’ordine pubblico informato a giustizia.[7] L’ordinamento internazionale riconosce così ai diritti di natura religiosa lo stesso status del diritto alla vita e alla libertà personale, a riprova della loro appartenenza al nucleo essenziale dei diritti dell’uomo, a quei diritti universali e naturali che la legge umana non può mai negare. La libertà religiosa non è patrimonio esclusivo dei credenti, ma dell’intera famiglia dei popoli della terra. È elemento imprescindibile di uno Stato di diritto; non la si può negare senza intaccare nel contempo tutti i diritti e le libertà fondamentali, essendone sintesi e vertice. Essa è “la cartina di tornasole per verificare il rispetto di tutti gli altri diritti umani”.[8] Mentre favorisce l’esercizio delle facoltà più specificamente umane, crea le premesse necessarie per la realizzazione di uno sviluppo integrale, che riguarda unitariamente la totalità della persona in ogni sua dimensione.[9]

La dimensione pubblica della religione

6. La libertà religiosa, come ogni libertà, pur muovendo dalla sfera personale, si realizza nella relazione con gli altri. Una libertà senza relazione non è libertà compiuta. Anche la libertà religiosa non si esaurisce nella sola dimensione individuale, ma si attua nella propria comunità e nella società, coerentemente con l’essere relazionale della persona e con la natura pubblica della religione. La relazionalità è una componente decisiva della libertà religiosa, che spinge le comunità dei credenti a praticare la solidarietà per il bene comune. In questa

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  8 

dimensione comunitaria ciascuna persona resta unica e irripetibile e, al tempo stesso, si completa e si realizza pienamente. E’ innegabile il contributo che le comunità religiose apportano alla società. Sono numerose le istituzioni caritative e culturali che attestano il ruolo costruttivo dei credenti per la vita sociale. Più importante ancora è il contributo etico della religione nell’ambito politico. Esso non dovrebbe essere marginalizzato o vietato, ma compreso come valido apporto alla promozione del bene comune. In questa prospettiva bisogna menzionare la dimensione religiosa della cultura, tessuta attraverso i secoli grazie ai contributi sociali e soprattutto etici della religione. Tale dimensione non costituisce in nessun modo una discriminazione di coloro che non ne condividono la credenza, ma rafforza, piuttosto, la coesione sociale, l’integrazione e la solidarietà.

Libertà religiosa, forza di libertà e di civiltà: i pericoli della sua strumentalizzazione

7. La strumentalizzazione della libertà religiosa per mascherare interessi occulti, come ad esempio il sovvertimento dell’ordine costituito, l’accaparramento di risorse o il mantenimento del potere da parte di un gruppo, può provocare danni ingentissimi alle società. Il fanatismo, il fondamentalismo, le pratiche contrarie alla dignità umana, non possono essere mai giustificati e lo possono essere ancora di meno se compiuti in nome della religione. La professione di una religione non può essere strumentalizzata, né imposta con la forza. Bisogna, allora, che gli Stati e le varie comunità umane non dimentichino mai che la libertà religiosa è condizione per la ricerca della verità e la verità non si impone con la violenza ma con “la forza della verità stessa”.[10] In questo senso, la religione è una forza positiva e propulsiva per la costruzione della società civile e politica. Come negare il contributo delle grandi religioni del mondo allo sviluppo della civiltà? La sincera ricerca di Dio ha portato ad un maggiore rispetto della dignità dell’uomo. Le comunità cristiane, con il loro patrimonio di valori e principi, hanno fortemente contribuito alla presa di coscienza delle persone e dei popoli circa la propria identità e dignità, nonché alla conquista di istituzioni democratiche e all’affermazione dei diritti dell’uomo e dei suoi corrispettivi doveri. Anche oggi i cristiani, in una società sempre più globalizzata, sono chiamati, non solo con un responsabile impegno civile, economico e politico, ma anche con la testimonianza della propria carità e fede, ad offrire un contributo prezioso al faticoso ed esaltante impegno per la giustizia, per lo sviluppo umano integrale e per il retto ordinamento delle realtà umane. L’esclusione della religione dalla vita pubblica sottrae a questa uno spazio vitale che apre alla trascendenza. Senza quest’esperienza primaria risulta arduo orientare le società verso principi etici universali e diventa difficile stabilire ordinamenti nazionali e internazionali in cui i diritti e le libertà fondamentali possano essere pienamente riconosciuti e realizzati, come si propongono gli obiettivi - purtroppo ancora disattesi o contraddetti - della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo del 1948.

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  9 

Una questione di giustizia e di civiltà: il fondamentalismo e l’ostilità contro i credenti pregiudicano la laicità positiva degli Stati

8. La stessa determinazione con la quale sono condannate tutte le forme di fanatismo e di fondamentalismo religioso, deve animare anche l’opposizione a tutte le forme di ostilità contro la religione, che limitano il ruolo pubblico dei credenti nella vita civile e politica. Non si può dimenticare che il fondamentalismo religioso e il laicismo sono forme speculari ed estreme di rifiuto del legittimo pluralismo e del principio di laicità. Entrambe, infatti, assolutizzano una visione riduttiva e parziale della persona umana, favorendo, nel primo caso, forme di integralismo religioso e, nel secondo, di razionalismo. La società che vuole imporre o, al contrario, negare la religione con la violenza, è ingiusta nei confronti della persona e di Dio, ma anche di se stessa. Dio chiama a sé l’umanità con un disegno di amore che, mentre coinvolge tutta la persona nella sua dimensione naturale e spirituale, richiede di corrispondervi in termini di libertà e di responsabilità, con tutto il cuore e con tutto il proprio essere, individuale e comunitario. Anche la società, dunque, in quanto espressione della persona e dell’insieme delle sue dimensioni costitutive, deve vivere ed organizzarsi in modo da favorirne l’apertura alla trascendenza. Proprio per questo, le leggi e le istituzioni di una società non possono essere configurate ignorando la dimensione religiosa dei cittadini o in modo da prescinderne del tutto. Esse devono commisurarsi - attraverso l’opera democratica di cittadini coscienti della propria alta vocazione - all’essere della persona, per poterlo assecondare nella sua dimensione religiosa. Non essendo questa una creazione dello Stato, non può esserne manipolata, dovendo piuttosto riceverne riconoscimento e rispetto. L’ordinamento giuridico a tutti i livelli, nazionale e internazionale, quando consente o tollera il fanatismo religioso o antireligioso, viene meno alla sua stessa missione, che consiste nel tutelare e nel promuovere la giustizia e il diritto di ciascuno. Tali realtà non possono essere poste in balia dell’arbitrio del legislatore o della maggioranza, perché, come insegnava già Cicerone, la giustizia consiste in qualcosa di più di un mero atto produttivo della legge e della sua applicazione. Essa implica il riconoscere a ciascuno la sua dignità, [11] la quale, senza libertà religiosa, garantita e vissuta nella sua essenza, risulta mutilata e offesa, esposta al rischio di cadere nel predominio degli idoli, di beni relativi trasformati in assoluti. Tutto ciò espone la società al rischio di totalitarismi politici e ideologici, che enfatizzano il potere pubblico, mentre sono mortificate o coartate, quasi fossero concorrenziali, le libertà di coscienza, di pensiero e di religione.

Dialogo tra istituzioni civili e religiose

9. Il patrimonio di principi e di valori espressi da una religiosità autentica è una ricchezza per i popoli e i loro ethos. Esso parla direttamente alla coscienza e alla ragione degli

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  10 

uomini e delle donne, rammenta l’imperativo della conversione morale, motiva a coltivare la pratica delle virtù e ad avvicinarsi l’un l’altro con amore, nel segno della fraternità, come membri della grande famiglia umana.[12] Nel rispetto della laicità positiva delle istituzioni statali, la dimensione pubblica della religione deve essere sempre riconosciuta. A tal fine è fondamentale un sano dialogo tra le istituzioni civili e quelle religiose per lo sviluppo integrale della persona umana e dell'armonia della società.

Vivere nell’amore e nella verità

10. Nel mondo globalizzato, caratterizzato da società sempre più multi-etniche e multi-confessionali, le grandi religioni possono costituire un importante fattore di unità e di pace per la famiglia umana. Sulla base delle proprie convinzioni religiose e della ricerca razionale del bene comune, i loro seguaci sono chiamati a vivere con responsabilità il proprio impegno in un contesto di libertà religiosa. Nelle svariate culture religiose, mentre deve essere rigettato tutto quello che è contro la dignità dell’uomo e della donna, occorre invece fare tesoro di ciò che risulta positivo per la convivenza civile. Lo spazio pubblico, che la comunità internazionale rende disponibile per le religioni e per la loro proposta di “vita buona”, favorisce l’emergere di una misura condivisibile di verità e di bene, come anche un consenso morale, fondamentali per una convivenza giusta e pacifica. I leader delle grandi religioni, per il loro ruolo, la loro influenza e la loro autorità nelle proprie comunità, sono i primi ad essere chiamati al rispetto reciproco e al dialogo. I cristiani, da parte loro, sono sollecitati dalla stessa fede in Dio, Padre del Signore Gesù Cristo, a vivere come fratelli che si incontrano nella Chiesa e collaborano all’edificazione di un mondo dove le persone e i popoli “non agiranno più iniquamente né saccheggeranno […], perché la conoscenza del Signore riempirà la terracome le acque ricoprono il mare” (Is 11, 9).

Dialogo come ricerca in comune

11. Per la Chiesa il dialogo tra i seguaci di diverse religioni costituisce uno strumento importante per collaborare con tutte le comunità religiose al bene comune. La Chiesa stessa nulla rigetta di quanto è vero e santo nelle varie religioni. “Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini”.[13] Quella indicata non è la strada del relativismo, o del sincretismo religioso. La Chiesa, infatti, “annuncia, ed è tenuta ad annunciare, il Cristo che è «via, verità e vita» (Gv 14,6), in cui gli uomini devono trovare la pienezza della vita religiosa e in cui Dio ha riconciliato con se stesso tutte le cose”.[14] Ciò non esclude tuttavia il dialogo e la ricerca comune della verità in diversi ambiti vitali, poiché, come recita un’espressione usata spesso da san Tommaso d’Aquino, “ogni verità, da chiunque sia detta, proviene dallo Spirito Santo”.[15]

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  11 

Nel 2011 ricorre il 25° anniversario della Giornata mondiale di preghiera per la pace, convocata ad Assisi nel 1986 dal Venerabile Giovanni Paolo II. In quell’occasione i leader delle grandi religioni del mondo hanno testimoniato come la religione sia un fattore di unione e di pace, e non di divisione e di conflitto. Il ricordo di quell’esperienza è un motivo di speranza per un futuro in cui tutti i credenti si sentano e si rendano autenticamente operatori di giustizia e di pace.

Verità morale nella politica e nella diplomazia

12. La politica e la diplomazia dovrebbero guardare al patrimonio morale e spirituale offerto dalle grandi religioni del mondo per riconoscere e affermare verità, principi e valori universali che non possono essere negati senza negare con essi la dignità della persona umana. Ma che cosa significa, in termini pratici, promuovere la verità morale nel mondo della politica e della diplomazia? Vuol dire agire in maniera responsabile sulla base della conoscenza oggettiva e integrale dei fatti; vuol dire destrutturare ideologie politiche che finiscono per soppiantare la verità e la dignità umana e intendono promuovere pseudo-valori con il pretesto della pace, dello sviluppo e dei diritti umani; vuol dire favorire un impegno costante per fondare la legge positiva sui principi della legge naturale.[16] Tutto ciò è necessario e coerente con il rispetto della dignità e del valore della persona umana, sancito dai Popoli della terra nella Carta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite del 1945, che presenta valori e principi morali universali di riferimento per le norme, le istituzioni, i sistemi di convivenza a livello nazionale e internazionale.

Oltre l’odio e il pregiudizio

13. Nonostante gli insegnamenti della storia e l’impegno degli Stati, delle Organizzazioni internazionali a livello mondiale e locale, delle Organizzazioni non governative e di tutti gli uomini e le donne di buona volontà che ogni giorno si spendono per la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, nel mondo ancora oggi si registrano persecuzioni, discriminazioni, atti di violenza e di intolleranza basati sulla religione. In particolare, in Asia e in Africa le principali vittime sono i membri delle minoranze religiose, ai quali viene impedito di professare liberamente la propria religione o di cambiarla, attraverso l’intimidazione e la violazione dei diritti, delle libertà fondamentali e dei beni essenziali, giungendo fino alla privazione della libertà personale o della stessa vita. Vi sono poi - come ho già affermato - forme più sofisticate di ostilità contro la religione, che nei Paesi occidentali si esprimono talvolta col rinnegamento della storia e dei simboli religiosi nei quali si rispecchiano l’identità e la cultura della maggioranza dei cittadini. Esse fomentano spesso l’odio e il pregiudizio e non sono coerenti con una visione serena ed equilibrata del

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  12 

pluralismo e della laicità delle istituzioni, senza contare che le nuove generazioni rischiano di non entrare in contatto con il prezioso patrimonio spirituale dei loro Paesi. La difesa della religione passa attraverso la difesa dei diritti e delle libertà delle comunità religiose. I leader delle grandi religioni del mondo e i responsabili delle Nazioni rinnovino, allora, l’impegno per la promozione e la tutela della libertà religiosa, in particolare per la difesa delle minoranze religiose, le quali non costituiscono una minaccia contro l’identità della maggioranza, ma sono al contrario un’opportunità per il dialogo e per il reciproco arricchimento culturale. La loro difesa rappresenta la maniera ideale per consolidare lo spirito di benevolenza, di apertura e di reciprocità con cui tutelare i diritti e le libertà fondamentali in tutte le aree e le regioni del mondo.

Libertà religiosa nel mondo

14. Mi rivolgo, infine, alle comunità cristiane che soffrono persecuzioni, discriminazioni, atti di violenza e intolleranza, in particolare in Asia, in Africa, nel Medio Oriente e specialmente nella Terra Santa, luogo prescelto e benedetto da Dio. Mentre rinnovo ad esse il mio affetto paterno e assicuro la mia preghiera, chiedo a tutti i responsabili di agire prontamente per porre fine ad ogni sopruso contro i cristiani, che abitano in quelle regioni. Possano i discepoli di Cristo, dinanzi alle presenti avversità, non perdersi d’animo, perché la testimonianza del Vangelo è e sarà sempre segno di contraddizione. Meditiamo nel nostro cuore le parole del Signore Gesù: “Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati […]. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati [...]. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Mt 5,4-12). Rinnoviamo allora “l’impegno da noi assunto all’indulgenza e al perdono, che invochiamo nel Pater noster da Dio, per aver noi stessi posta la condizione e la misura della desiderata misericordia. Infatti, preghiamo così: «Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori» (Mt 6,12)”.[17] La violenza non si supera con la violenza. Il nostro grido di dolore sia sempre accompagnato dalla fede, dalla speranza e dalla testimonianza dell’amore di Dio. Esprimo anche il mio auspicio affinché in Occidente, specie in Europa, cessino l’ostilità e i pregiudizi contro i cristiani per il fatto che essi intendono orientare la propria vita in modo coerente ai valori e ai principi espressi nel Vangelo. L’Europa, piuttosto, sappia riconciliarsi con le proprie radici cristiane, che sono fondamentali per comprendere il ruolo che ha avuto, che ha e che intende avere nella storia; saprà, così, sperimentare giustizia, concordia e pace, coltivando un sincero dialogo con tutti i popoli.

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  13 

Libertà religiosa, via per la pace

15. Il mondo ha bisogno di Dio. Ha bisogno di valori etici e spirituali, universali e condivisi, e la religione può offrire un contributo prezioso nella loro ricerca, per la costruzione di un ordine sociale giusto e pacifico, a livello nazionale e internazionale. La pace è un dono di Dio e al tempo stesso un progetto da realizzare, mai totalmente compiuto. Una società riconciliata con Dio è più vicina alla pace, che non è semplice assenza di guerra, non è mero frutto del predominio militare o economico, né tantomeno di astuzie ingannatrici o di abili manipolazioni. La pace invece è risultato di un processo di purificazione ed elevazione culturale, morale e spirituale di ogni persona e popolo, nel quale la dignità umana è pienamente rispettata. Invito tutti coloro che desiderano farsi operatori di pace, e soprattutto i giovani, a mettersi in ascolto della propria voce interiore, per trovare in Dio il riferimento stabile per la conquista di un’autentica libertà, la forza inesauribile per orientare il mondo con uno spirito nuovo, capace di non ripetere gli errori del passato. Come insegna il Servo di Dio Paolo VI, alla cui saggezza e lungimiranza si deve l’istituzione della Giornata Mondiale della Pace: “Occorre innanzitutto dare alla Pace altre armi, che non quelle destinate ad uccidere e a sterminare l'umanità. Occorrono soprattutto le armi morali, che danno forza e prestigio al diritto internazionale; quelle, per prime, dell’osservanza dei patti”.[18] La libertà religiosa è un’autentica arma della pace, con una missione storica e profetica. Essa infatti valorizza e mette a frutto le più profonde qualità e potenzialità della persona umana, capaci di cambiare e rendere migliore il mondo. Essa consente di nutrire la speranza verso un futuro di giustizia e di pace, anche dinanzi alle gravi ingiustizie e alle miserie materiali e morali. Che tutti gli uomini e le società ad ogni livello ed in ogni angolo della Terra possano presto sperimentare la libertà religiosa, via per la pace!

Dal Vaticano, 8 dicembre 2010

BENEDICTUS PP XVI

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  14 

Note [1] Cfr Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate, 29.55-57. [2] Cfr Conc. Ecum. Vat. II, Dichiarazione sulla libertà religiosa Dignitatis humanae, 2. [3] Cfr Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate, 78. [4] Cfr Conc. Ecum. Vat. II, Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non

cristiane Nostra aetate, 1. [5] Id., Dichiarazione sulla libertà religiosa Dignitatis humanae, 7. [6] Benedetto XVI, Discorso all’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (18 aprile

2008): AAS 100 (2008), 337. [7] Cfr Conc. Ecum. Vat. II, Dichiarazione sulla libertà religiosa Dignitatis humanae, 2. [8] Giovanni Paolo II, Discorso ai Partecipanti all’Assemblea Parlamentare dell’Organizzazione per la

Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) (10 ottobre 2003), 1: AAS 96 (2004), 111. [9] Cfr Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate, 11. [10] Cfr Conc. Ecum. Vat. II, Dichiarazione sulla libertà religiosa Dignitatis humanae. [11] Cfr Cicerone, De inventione, II, 160. [12] Cfr Benedetto XVI, Discorso ai Rappresentanti di altre Religioni del Regno Unito (17 settembre

2010): L’Osservatore Romano (18 settembre 2010), p. 12. [13] Conc. Ecum. Vat. II, Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non

cristiane Nostra aetate, 2. [14] Ibidem. [15] Super evangelium Joannis, I, 3. [16] Cfr Benedetto XVI, Discorso alle Autorità civili e al Corpo diplomatico a Cipro (5 giugno 2010):

L’Osservatore Romano (6 giugno 2010), p. 8; Commissione teologica internazionale, Alla ricerca di un’etica universale: uno sguardo sulla legge naturale, Città del Vaticano 2009.

[17] Paolo VI, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 1976: AAS 67 (1975), 671. [18] Ibid., p. 668.

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  15 

Saluto dell’Arcivescovo di Ancona-Osimo La Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, Pax

Christi e Caritas italiana hanno scelto Ancona per la 43a Marcia per la pace sul tema: “Libertà religiosa, via per la pace”, che si concluderà sul colle Guasco dove sorge la Cattedrale di san Ciriaco. Tutto ciò all’inizio di un anno nuovo segnato dalla celebrazione del Congresso Eucaristico Nazionale che si svolgerà nel settembre prossimo.

Il 7dicembre del 1992, da questo porto di Ancona, con circa 500 volontari, don Tonino Bello, allora presidente di Pax Christi, partiva alla volta della costa dalmata dalla quale iniziò una marcia a piedi che lo avrebbe condotto dentro la città di Sarajevo, da diversi mesi sotto assedio serbo a causa della guerra civile. “All’ora della partenza – scriverà don Tonino nei suoi diari – sul molo si diedero convegno per un saluto alcuni gruppi di amici e un’unica autorità: l’arcivescovo di Ancona, Festorazzi”.

Don Tonino, era già visibilmente malato, tant’è che il male che minava la sua salute lo condusse alla fine della vita, il 20 aprile dell’anno successivo. Un giornalista della Rai gli domandò: “Ma lei che sta già male cosa va in cerca di altri guai a Sarajevo?”. E lui rispose: “Qui si stanno sperimentando gli eserciti del domani, i soldati di pace: io devo essere con loro”. Questo lembo di mare che Dio ha posto tra la nostra terra e quella dell’altra sponda ha fatto sì che ci siano state risparmiate le scene di fratelli morti o feriti in quella guerra fratricida, che tuttavia ha segnato anche la storia di questa parte dell’Adriatico. Il mare che è stato da sempre teatro di traffici e mezzo di comunicazione, abbraccia questa città di Ancona e vi conduce popoli di razze e di etnìe diverse, aiutandola ad essere accogliente e generosa.

La pace è, come sappiamo, un dono e un compito. Il tema scelto dal Santo Padre sottolinea l’urgenza che a farsi carico di questo compito siano le grandi religioni che debbono essere capaci di trovare nella loro identità e nella loro missione il modo di relazionarsi ubbidendo al Signore Onnipotente che della pace è la vera sorgente. Le stesse religioni devono essere messe nella condizione di esercitare con libertà la loro missione, ma devono, altresì, essere capaci di un dialogo rispettoso tra loro.

La religione non dovrebbe ma essere armata per una conquista, piuttosto deve presentarsi con la forza dell’Amore di Dio e della fraternità.

Mentre saliremo verso la Cattedrale che custodisce l’immagine della “Regina di tutti i santi” dobbiamo avere il passo deciso, il pensiero attento ed il cuore aperto per ringraziare Maria ed onorarla come fece quel marinaio che scampato da una brutta tempesta in mare, a piedi nudi portò questa immagine nel Duomo.

Con la mia benedizione!

Mons. Edoardo Menichelli Arcivescovo della Diocesi Ancona-Osimo

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  16 

Preghiera per il Congresso Eucaristico di Ancona 2011

Signore Gesù, di fronte a Te, Parola di verità e Amore che si dona, come Pietro ti diciamo: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”.

Signore Gesù, noi ti ringraziamo perché la Parola del tuo Amore si è fatta corpo donato sulla Croce, ed è viva per noi nel sacramento della Santa Eucaristia. Fa’ che l’incontro con Te nel Mistero silenzioso della Tua presenza, entri nella profondità dei nostri cuori e brilli nei nostri occhi perché siano trasparenza della Tua carità. Fa’, o Signore, che la forza dell’Eucaristia continui ad ardere nella nostra vita e diventi per noi santità, onestà, generosità, attenzione premurosa ai più deboli. Rendici amabili con tutti, capaci di amicizia vera e sincera perché molti siano attratti a camminare verso di Te. Venga il Tuo Regno, e il mondo si trasformi in una Eucaristia vivente. Amen.

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  17 

MOMENTO ECUMENICO “La libertà religiosa, via alla pace”

S.E. Mons. Giovanni GIUDICI, Vescovo di Pavia,

Presidente di Pax Christi iItalia CANTO INIZIALE VIENI, SANTO SPIRITO DI DIO Vieni, Santo Spirito di Dio, / come vento soffia sulla Chiesa. Vieni come fuoco, ardi in noi, / e con Te saremo veri testimoni di Gesù. Sei vento: spazza il cielo dalle nubi del timore; sei fuoco: sciogli i gelo e accendi il nostro ardore. Spirito creatore scendi su di noi.

Vieni, Santo Spirito di Dio, / come vento…

Tu bruci tutti i semi di morte e di peccato; tu scuoti le certezze che ingannano la vita. Fonte di sapienza scendi su di noi.

Vieni, Santo Spirito di Dio, / come vento…

Tu sei coraggio e forza nelle lotte della vita; tu sei l’amore vero, sostegno nella prova. Spirito d’amore, scendi su di noi.

Vieni, Santo Spirito di Dio, / come vento…

Tu, fonte di unità, rinnova la Tua Chiesa; illumina le menti, dai pace al nostro mondo. O consolatore scendi su di noi!

Vieni, Santo Spirito di Dio, / come vento…

Celebrante: La grazia e la pace di Dio Padre, del nostro Signore Gesù Cristo e dello Spirito Santo sia con voi sempre.

Assemblea: E con il tuo spirito.

Ancona, 31 Dicembre 2010 

Guida: Fratelli e sorelle, questa sera, insieme e in comunione con i cristiani di ogni confessione che hanno dato la loro vita per il Signore, vogliamo raccoglierci in preghiera e confessare nuovamente la gioia di essere discepoli del Vangelo. Guidaci, o Padre, con il tuo Spirito, sostienici e avremo vita, per saper arrivare con il Cristo tuo Figlio a ricercare il dono della pace.

INTRONIZZAZIONE DELLA PAROLA

  18 

CANTO OGNI MIA PAROLA

Come la pioggia e la neve scendono giù dal cielo. E non vi ritornano senza irrigare e far germogliare la terra. Così ogni mia parola non ritornerà a me, senza operare quanto desidero, senza aver compiuto ciò per cui l’avevo mandata. Ogni mia parola, ogni mia parola.

INTRONIZZAZIONE DELLA PAROLA

Dalla lettera di Paolo ai Galati (3,5-7; 13-14) Quanto a noi, per lo Spirito, in forza della fede, attendiamo fermamente la giustizia

sperata. Perché in Cristo Gesù non è la circoncisione che vale o la non circoncisione, ma la

fede che si rende operosa per mezzo della carità. Correvate così bene! Chi vi ha tagliato la strada, voi che non obbedite più alla verità? Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però

un pretesto per la carne; mediante l'amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: Amerai il tuo prossimo

come te stesso. Parola di Dio

Libertà religiosa, via per la pace 

ACCLAMAZIONE AL VANGELO Alleluia… È risorto il Signor! È risorto per noi il Salvatore, vive nella sua Chiesa, porta gli uomini alla pace Alleluia… È risorto il Signor

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 20, 20-26)

Un diacono legge il Vangelo: Si misero a spiarlo e mandarono informatori, che si fingessero persone giuste, per

coglierlo in fallo nel parlare e poi consegnarlo all'autorità e al potere del governatore. Costoro lo interrogarono: "Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni qual è la via di Dio secondo verità. È lecito, o no, che noi paghiamo la tassa a Cesare?". Rendendosi conto della loro malizia, disse: "Mostratemi un denaro: di chi porta l'immagine e l'iscrizione?". Risposero: "Di Cesare". Ed egli disse: "Rendete dunque quello che è di Cesare a Cesare e quello che è di Dio a Dio". Così non riuscirono a coglierlo in fallo nelle sue parole di fronte al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero.

Parola del Signore

Riflessione del Vescovo

INVOCAZIONI

Vescovo: Vogliamo continuare questo momento del nostro cammino di preghiera per la pace accogliendo l’invito a offrire il perdono come presupposto per una pace più vera e duratura. Chiediamo al Signore di alimentare in noi la consapevolezza che la pace comincia dalla nostra personale disponibilità a donare il perdono senza pregiudizi.

Per questo ripetiamo insieme: Abbi pietà di noi.

V. Signore, tu hai detto beati i miti. Noi, invece, viviamo in discordia gli uni contro gli altri e il mondo soffre il peso dei nostri conflitti e delle nostre ostilità. Abbi pietà di noi

 

  19 

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  20 

V. Signore, tu hai detto beati quelli che hanno fame e sete della giustizia. Le nostre chiese invece hanno spesso protestato contro la mancanza di libertà religiosa, ma non hanno rispettato le altre minoranze religiose.

Abbi pietà di noi

V. Signore, tu hai detto beati i costruttori di pace. Noi, invece, non ci siamo impegnati a costruire la pace in noi stessi, nelle nostre famiglie e nella società e nei rapporti tra nazioni diverse Abbi pietà di noi

V. O Dio, nostro Padre, il tuo perdono risana le ferite negli animi e ristabilisce in profondità i rapporti umani turbati. Fa' scendere su di noi la ricchezza della tua misericordia e accogli nel tuo abbraccio di amore ogni persona e ogni popolo perché liberi dalle catene dell’integralismo religioso, del pregiudizio razziale e dello sfruttamento economico delle nazioni più deboli, possiamo sollevare lo sguardo verso un futuro di pace. Per Cristo nostro Signore. Amen

Preghiere di intercessione dei rappresentanti delle Chiese Cristiane presenti e accensione di sei lampade di diverso colore:

Chiese: Ortodossa Rumena; Cattolica Romana; Evangelica Avventista; Evangelica Valdese e Metodista; Evangelica Apostolica; Evangelica di Cristo.

Canto di risposta alle intercessioni Dona la pace Signore, a chi confida in te. Dona, dona la pace, Signore, dona la pace.

Vescovo: Esortati dalla fede dei testimoni del Vangelo, preghiamo con le parole che il Signore ci ha insegnato.

Padre Nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo anche in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Tuo è il Regno, la potenza e la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  21 

Vescovo: Come segno della nostra volontà di perseguire la riconciliazione, scambiamoci ora reciprocamente un gesto di pace. Il Signore sia con voi.

Assemblea: E con il tuo spirito.

Tutti si scambiano un gesto di pace

V. Preghiamo. Dio della pace, non ti può comprendere chi semina la discordia non ti può

accogliere chi ama la violenza: dona a chi edifica la pace di perseverare nel suo proposito e a chi la ostacola di essere sanato dall’odio che lo tormenta, perché tutti si ritrovino in te, che sei la vera pace. Per Cristo nostro Signore. Amen

Benedizione del Vescovo e dei rappresentanti delle Chiese

Cristiani radunati qui oggi, fratelli e sorelle nella fede, noi desideriamo essere un segno di riconciliazione mediante la potenza della croce:

Il Signore ci benedica e vegli su di noi. Il Signore ci sorrida con bontà e ci conceda i suoi doni. Il Signore posi su di noi il suo sguardo e ci dia pace.

Assemblea: Amen CANTO FINALE PACE A TE Nel Signore io ti do la pace; pace a te, pace a te! (2 v.) Nel Suo nome resteremo uniti; pace a te, pace a te! (2 v.) E se anche non ci conosciamo; pace a te, pace a te! (2 v.) Lui conosce tutti i nostri cuori; pace a te, pace a te! (2 v.) Se il pensiero non è sempre unito; pace a te, pace a te! (2 v.) Siamo uniti nella stessa fede; pace a te, pace a te! (2 v.) E se noi non giudicheremo; pace a te, pace a te! (2 v.) Il Signore ci potrà salvare; pace a te, pace a te! (2 v.)

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  22 

MOMENTO DI PREGHIERA “Chiamati alla carità nella verità” Parrocchia del Crocifisso

S.E. Mons. Giuseppe MERISI, Vescovo di Lodi,

Presidente della Caritas Italiana CANTO INIZIALE UBI CARITAS

Ubi caritas, Deus ibi est (Taizè)

Rito di introduzione

V. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen. V. La pace, la carità e la fede da parte di Dio Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. T. E con il tuo spirito.

Guida: Nel cammino intrapreso sulla via per la Pace, nostra compagna inseparabile sia la Carità; il Crocifisso, dal suo trono d’amore, ci doni la capacità di essere aperti ed accoglienti verso ogni realtà umana, sociale e religiosa, per una vita sempre più integrata, solidale, pacifica, che ci faccia crescere nella verità e nella libertà dei figli di Dio.

INVOCAZIONI

Non sempre abbiamo saputo riconoscerti nel volto dei poveri. T. Perdonaci, Signore.

Canone: Misericordias Domini, in aeterno cantabo.

Troppo spesso abbiamo giudicato con facilità i carcerati, senza pregare per loro. T. Perdonaci, Signore.

Canone: Misericordias Domini, in aeterno cantabo.

Più volte non abbiamo avuto un cuore accogliente nei riguardi di coloro che chiedono la nostra ospitalità. T. Perdonaci, Signore.

Canone: Misericordias Domini, in aeterno cantabo.

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  23 

ASCOLTIAMO LA PAROLA

Dalla prima lettera ai Corinzi (13, 8-13) Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come

bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita. E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla. E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe. La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d'orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino. Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto. Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!

Parola di Dio Riflessione del Vescovo

PREGHIERA

T. Ti lodiamo, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, in ogni momento della nostra vita, nella salute e nella malattia, nella sofferenza e nella gioia; ti lodiamo in Cristo tuo servo e nostro Redentore che, nella sua vita mortale passò beneficando e sanando tutti coloro che erano prigionieri del male. Ancora oggi, come buon samaritano, Egli viene accanto ad ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito e versa sulle sue ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza. Ti ringraziamo, Padre santo, per il dono della tua grazia che, nel tuo Figlio, apre alla luce pasquale anche la notte del dolore! Amen.(cfr. Prefazio comune VIII).

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  24 

BENEDIZIONE V. Il Signore sia con voi. T. E con il tuo spirito. V. Il Signore vi benedica e vi custodisca. T. Amen. V. Rivolga su di voi il suo sguardo e vi doni la sua pace. T. Amen. V. E la benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. T. Amen. CANTO FINALE AMATEVI FRATELLI Amatevi fratelli come io ho amato voi. Avrete la mia gioia che nessuno vi toglierà. Avremo la sua gioia che nessuno ci toglierà! Vivete insieme uniti come il Padre è unito a me. Avrete la mia vita se l'Amore sarà con voi. Avremo la sua vita se l'Amore sarà con noi! Vi dico queste parole perché abbiate in voi la gioia. Sarete miei amici se l'Amore sarà con voi. Saremo suoi amici se l'Amore sarà con noi!

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  25 

ADORAZIONE EUCARISTICA (Santa Maria della Piazza)

CANTO DAVANTI AL RE

Davanti al Re, ci inchiniamo insieme per adorarlo con tutto il cuor.

Verso di Lui eleviamo insieme canti di gloria al nostro Re dei Re.

SALMO 85 (8-14) (pregato insieme)

Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza. Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annunzia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con tutto il cuore. La sua salvezza è vicina a chi lo teme e la sua gloria abiterà la nostra terra. Misericordia e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. La verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo. Quando il Signore elargirà il suo bene, la nostra terra darà il suo frutto. Davanti a lui camminerà la giustizia e sulla via dei suoi passi la salvezza.

CANTO VERBUM PANIS

Prima del tempo prima ancora che la terra cominciasse a vivere il Verbo era presso Dio. Venne nel mondo e per non abbandonarci in questo viaggio ci lasciò tutto se stesso come pane.

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  26 

Verbum caro factum est Verbum panis factum est.

Qui spezzi ancora il pane in mezzo a noi e chiunque mangerà non avrà più fame. Qui vive la tua chiesa intorno a te dove ognuno troverà la sua vera casa.

Verbum caro factum est...

Prima del tempo quando l'universo fu creato dall'oscurità il Verbo era presso Dio. Venne nel mondo nella sua misericordia Dio ha mandato il Figlio suo tutto se stesso come pane.

Verbum caro factum est...

Qui spezzi ancora ...

Verbum caro factum est...

PREGHIAMO

Lett. “In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita”. -Insieme: Pane degli Angeli, Tu sei la nostra forza!

R. “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna” (dall’Inno del Congresso Eucaristico)

Lett. “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno”. -Insieme: Pane disceso dal cielo, Tu sei la nostra forza!

R. “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”

Lett. “Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda”. -Insieme: Pane vivo dato in dono, Tu sei la nostra forza!

R. “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”

Lett. “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui”. -Insieme: Pane che ci trasforma e santifica, Tu sei la nostra forza!

R. “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  27 

Lett. “Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me”. -Insieme: Pane alimento dei deboli, Tu sei la nostra forza!

R. “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”

Lett. “Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno”. -Insieme: Pane ristoro delle anime, Tu sei la nostra forza!

R. “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”

Lett. “È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono”. -Insieme: Pane di speranza, Tu sei la nostra forza!

R. “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”

Lett. “Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna».” -Insieme: Pane di amore e di pace, Tu sei la nostra forza!

R. “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”

CANTO HAI DATO UN CIBO

Hai dato un cibo a noi, Signore, germe vivente di bontà. Nel Tuo vangelo, Buon Pastore, sei stato guida e verità.

R. GRAZIE DICIAMO A TE, GESÙ! RESTA CON NOI NON CI LASCIARE; SEI VERO AMICO SOLO TU.

Alla Tua mensa accorsi siamo, pieni di fede nel mister. O Trinità, noi ti invochiamo: Cristo sia pace al mondo inter. R.

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  28 

Cattedrale di San Ciriaco - Ancona SOLENNITÀ di MARIA SS. MADRE DI DIO

31 Dicembre 2010

INTRODUZIONE La gioiosa Marcia che, dalla pianura, ci ha condotti quassù, in questo Tempio sul Colle, ci ha visti salire uniti, “un cuor solo, un’anima sola”, nel desiderio di trasmettere “di generazione in generazione” quell’anelito di pace che il Signore fin dal principio ha inscritto nel cuore dell’uomo. I nostri passi procedano decisi e coraggiosi lungo una via che attraversa il tempo e la storia; via tracciata dal Principe della Pace, Cristo, ma pur sempre via da riconoscere e difendere da ostacoli e svolte pericolose, che continuamente insidiano la libertà del cammino. Sia la Regina di tutti i Santi, La Beata Vergine Maria che oggi veneriamo come Madre di Dio, a mostrarci nel Figlio suo il dritto sentiero. Ella illumini i nostri occhi, perché sappiano ricercare, nella diversità delle persone, non ciò che divide, ma ciò che unisce; non ciò che ne mortifica la dignità soffocando i diritti fondamentali del vivere, ma ciò che in essi esalta la grandezza di figli amati di Dio! CANTO D’INGRESSO VENITE FEDELI

Venite, fedeli, l’angelo ci invita, venite, venite a Betlemme. R.

R. Nasce per noi Cristo Salvatore. Venite adoriamo, venite adoriamo, venite adoriamo il Signore Gesù.

La luce del mondo brilla in una grotta: la fede ci guida a Betlemme. R.

Il Figlio di Dio, Re dell’universo, si è fatto bambino a Betlemme. R.

Sia gloria nei cieli, pace sulla terra un angelo annuncia a Betlemme. R.

RITI DI INTRODUZIONE

V. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen.

V. La pace, la carità e la fede da parte di Dio Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. (Cfr. Ef 6,23) T. E con il tuo spirito. V. Il Signore Gesù, che ci invita alla mensa della Parola e dell’Eucaristia, ci chiama alla conversione. Riconosciamo di essere peccatori e invochiamo con fiducia la misericordia di Dio.

Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria,

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  29 

gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.

V. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. T. Amen.

KYRIE

Kyrie, Kyrie, Kyrie, eleison, eleison.

Christe, Christe, Christe, eleison, eleison.

Kyrie, Kyrie, Kyrie, eleison, eleison.

GLORIA Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente, Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo: Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA V. O Dio, che nella verginità feconda di Maria hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna, fa’ che sperimentiamo la sua intercessione, poiché per mezzo di lei abbiamo ricevuto l'autore della vita, Cristo tuo Figlio. Egli è Dio e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo... T. Amen.

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  30 

LITURGIA DELLE PAROLA

Prima Lettura (Nm 6,22-27) Essi invocheranno il mio Nome, e io li benedirò

Dal libro dei Numeri Il Signore parlò a Mosè e disse: “ Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: -Così benedirete gli Israeliti: direte loro: Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace-. Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò”. Parola di Dio T. Rendiamo grazie a Dio. Salmo Responsoriale (Salmo 66/67,2.3.5-6.8) R. Dio abbia pietà di noi e ci benedica Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino, perché tu giudichi i popoli con rettitudine, governi le nazioni sulla terra. R.

Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. Ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra. R. Seconda Lettura (Gal 4,4-7) Dio mandò il suo Figlio, nato da donna.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Galati Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio. Parola di Dio T. Rendiamo grazie a Dio.

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  31 

Canto al Vangelo (Eb 1,1-2) Alleluia, alleluia. Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi Dio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti; ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio. Alleluia. VANGELO D. Il Signore sia con voi. T. E con il tuo spirito. D. Dal Vangelo secondo Luca. T. Gloria a te, o Signore. Vangelo (Lc 2, 16-21) I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù. In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo. Parola del Signore T. Lode a te, o Cristo. OMELIA CREDO

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  32 

PREGHIERA DEI FEDELI C. In comunione con Maria Santissima, Madre di Dio, e con san Giuseppe, suo castissimo sposo, riconosciamo nei nostri cuori la presenza dello Spirito del Figlio che grida “Padre!”, e con rinnovata fiducia chiediamo al Signore Dio di rivolgere il suo volto su di noi, pellegrini nel terzo millennio, e di concederci la pace nella giustizia e nella verità. L. Preghiamo insieme e diciamo: A. Ascoltaci, o Signore. Signore Gesù, Tu che hai voluto la Chiesa messaggera di libertà e di pace, fa’ che, in un mondo ancora lacerato da conflitti e ingiustizie, rafforzandosi contro le persecuzioni sappia diffondere con coraggio la Buona Novella. Preghiamo. Signore Gesù, Tu che, offrendoti come il Pane Eucaristico, ci insegni le vie dell’amore, della condivisione e dell’accoglienza, fa’ che i responsabili delle nazioni abbiano a cuore obiettivi di pace, nel rispetto della dignità di ogni uomo e di tutti i suoi diritti fondamentali, in particolar modo della libertà religiosa. Preghiamo. Signore Gesù, Tu che ci concedi di contemplarti con stupore nell’Eucaristia, fa’ che, attingendo alla grazia del Congresso Eucaristico sappiamo educarci all’infinito dono di tutto ciò che costituisce la nostra vita: tempo, salute, energia, affetti, capacità. Preghiamo. Signore Gesù, Tu che hai voluto farti povero, fa’ che abbiamo occhi e cuore nuovi per riconoscerti in coloro che vivono nel disagio; rendici più sensibili alle numerose realtà di sofferenza della vita quotidiana. Preghiamo. Signore, Tu che cammini accanto a noi, fa’ che coloro che hanno partecipato a questa Marcia per la Pace, illuminati dalla tua Parola, nutriti e fortificati dalla tua santa Eucaristia, possano avanzare nelle strade della vita portando a tutti la tua gioia e la tua pace. Preghiamo. C. O Dio, principio e fine di tutte le cose, accogli dalle mani di Maria, vergine e madre, le preghiere fiduciose del tuo popolo; donaci di crescere con la forza del tuo Spirito fino alla pienezza della vita in Cristo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. T. Amen.

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  33 

LITURGIA EUCARISTICA

CANTO SEME DEL CAMPO

Per ogni volta che ci doni la parola di luce, noi offriremo la pace. Per ogni volta che ci nutre il tuo Pane di vita, noi sazieremo la fame. Per ogni volta che ci allieta il tuo Vino di gioia, noi guariremo ferite. R. Offriamo a te, sinceramente, la vita. Benediciamo la tua pace fra noi. Saremo l’eco del tuo canto, il seme del tuo campo, il lievito del tuo perdono, il lievito del tuo perdono. Non ci separa dalla fede l’incertezza del cuore, quando ci parli, Signore. Non ci separa dall’amore la potenza del male, quando rimani con noi. Non ci separa dall’attesa del tuo giorno la morte, quando ci tieni per mano. V. Benedetto sei tu, Signore, Dio dell’universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane, frutto della terra e del lavoro dell’uomo; lo presentiamo a te, perché diventi per noi cibo di vita eterna. T. Benedetto nei secoli il Signore.

V. Benedetto sei tu, Signore, Dio dell’universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo vino, frutto della terra e del lavoro dell’uomo; lo presentiamo a te, perché diventi per noi bevanda di salvezza. T. Benedetto nei secoli il Signore.

V. Pregate, fratelli e sorelle, perché il sacrificio della Chiesa, in questa sosta che la rinfranca nel suo cammino verso la patria, sia gradito a Dio, Padre onnipotente.

T. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio A lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. SULLE OFFERTE V. O Dio, che nella tua provvidenza dai inizio e compimento a tutto il bene che è nel mondo, fa’ che in questa celebrazione della divina Maternità di Maria gustiamo le primizie del tuo amore misericordioso per goderne felicemente i frutti. Per Cristo nostro Signore. T. Amen.

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  34 

PREFAZIO Prefazio della Beata Vergine Maria I La maternità della beata Vergine Maria

V. Il Signore sia con voi. T. E con il tuo spirito.

V. In alto i nostri cuori. T. Sono rivolti al Signore.

V. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio. T. È cosa buona e giusta. È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo, nella maternità della beata sempre Vergine Maria. Per opera dello Spirito Santo, ha concepito il tuo unico Figlio; e sempre intatta nella sua gloria verginale, ha irradiato sul mondo la luce eterna, Gesù Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui si allietano gli angeli e nell’eternità adorano la gloria del tuo volto. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell’inno di lode: T. Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli.

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  35 

PREGHIERA EUCARISTICA III

V. Padre veramente santo, a te la lode da ogni creatura. Per mezzo di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, nella potenza dello Spirito Santo fai vivere e santifichi l’universo, e continui a radunare intorno a te un popolo, che da un confine all’altro della terra offra al tuo nome il sacrificio perfetto.

CC. Ora ti preghiamo umilmente. Manda il tuo Spirito a santificare i doni che ti offriamo, perché diventino il corpo e il sangue di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, che ci ha comandato di celebrare questi misteri.

Nella notte in cui fu tradito, egli prese il pane, ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli, e disse: PRENDETE E MANGIATENE TUTTI: QUESTO È IL MIO CORPO OFFERTO IN SACRIFICIO PER VOI. Dopo la cena, allo stesso modo, prese il calice, ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo diede ai suoi discepoli, e disse: PRENDETE E BEVETENE TUTTI: QUESTO È IL CALICE DEL MIO SANGUE PER LA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA, VERSATO PER VOI E PER TUTTI IN REMISSIONE DEI PECCATI. FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME. V. Mistero della fede. (cantato) T. Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  36 

CC. Celebrando il memoriale del tuo Figlio, morto per la nostra salvezza, gloriosamente risorto e asceso al cielo, nell’attesa della sua venuta ti offriamo, Padre, in rendimento di grazie, questo sacrificio vivo e santo. Guarda con amore e riconosci nell’offerta della tua Chiesa, la vittima immolata per la nostra redenzione; e a noi che ci nutriamo del corpo e sangue del tuo Figlio, dona la pienezza dello Spirito Santo perché diventiamo, in Cristo, un solo corpo e un solo spirito.

1C. Egli faccia di noi un sacrificio perenne a te gradito, perché possiamo ottenere il regno promesso insieme con i tuoi eletti con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con i tuoi santi apostoli, i gloriosi martiri, e tutti i santi, nostri intercessori presso di te.

2C. Per questo sacrificio di riconciliazione, dona, Padre, pace e salvezza al mondo intero. Conferma nella fede e nell’amore la tua chiesa pellegrina sulla terra: il tuo servo e nostro Papa Benedetto XVI, il nostro Vescovo Edoardo, il collegio episcopale, tutto il clero e il popolo che tu hai redento.

Ascolta la preghiera di questa famiglia, che hai convocato alla tua presenza. Ricongiungi a te, padre misericordioso, tutti i tuoi figli ovunque dispersi.

Accogli nel tuo regno i nostri fratelli defunti e tutti i giusti che, in pace con te, hanno lasciato questo mondo; concedi anche a noi di ritrovarci insieme a godere per sempre della tua gloria, in Cristo, nostro Signore, per mezzo del quale tu, o Dio, doni al mondo ogni bene. V. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, CC. a te, Dio Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli. Amen.(cantato)

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  37 

RITI DI COMUNIONE

V. Prima di partecipare al banchetto dell’Eucaristia, segno di riconciliazione e vincolo di unione fraterna, preghiamo insieme come il Signore ci ha insegnato:

T. (cantato) Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

V. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni; e con l’aiuto della tua misericordia, vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell’attesa che si compia la beata speranza, e venga il nostro Salvatore Gesù Cristo.

T. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli.(cantato)

V. Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do’ la mia pace”, non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T. Amen.

V. La pace del Signore sia sempre con voi. T. E con il tuo spirito.

D. In Cristo, che ci ha resi tutti fratelli con la sua croce, scambiatevi un segno di riconciliazione e di pace. AGNELLO DI DIO Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace.

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  38 

V. Signore Gesù Cristo, figlio di Dio vivo, che per volontà del Padre e con l’opera dello Spirito Santo morendo hai dato la vita al mondo, per il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, liberami da ogni colpa e da ogni male, fa’ che sia sempre fedele alla tua legge e non sia mai separato da Te.

Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo.

T. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato.

DOPO LA COMUNIONE V. Con la forza del sacramento che abbiamo ricevuto, guidaci, Signore, alla vita eterna, perché possiamo gustare la gioia senza fine con la sempre Vergine Maria, che veneriamo Madre del Cristo e di tutta la Chiesa. Per Cristo nostro Signore. T. Amen.

RITI DI CONCLUSIONE

V. Il Signore sia con voi. T. E con il tuo spirito.

V. Dio, sorgente e principio di ogni benedizione, effonda su di voi la sua grazia e vi doni per tutto l’anno vita e salute. T. Amen.

V. Vi custodisca integri nella fede, pazienti nella speranza, perseveranti nella carità. T. Amen.

V. Dio disponga opere e giorni nella sua pace, ascolti ora e sempre le vostre preghiere e vi conduca alla felicità eterna. T. Amen.

V. E la benedizione di Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. T. Amen. D. Glorificate il Signore con la vostra vita. Andate in pace. T. Rendiamo grazie a Dio!

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  39 

CANTI TU SCENDI DALLE STELLE Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo, e vieni in una grotta al freddo, al gelo, e vieni in una grotta al freddo, al gelo. R. O Bambino, mio divin io ti vedo qui a tremar: O Dio beato! Ah! Quanto ti costò l'avermi amato.(2v.) A te che sei del mondo il Creatore, mancano panni e fuoco, o mio Signore. Mancano panni e fuoco, o mio Signore. Caro eletto pargoletto, quanta questa povertà più mi innamora: giacché ti fece amor povero ancora. Giacché ti fece amor povero ancora. R. SALVE REGINA Salve, Regina, Mater misericordiae: vita, dulcedo, et spes nostra, salve. Ad te clamamus, exsules, filii Hevae. Ad te suspiramus gementes e flentes in hac lacrimarum valle. Eia ergo, Advocata nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte. Et Jesum, benedictum fructum ventris tui, nobis post hoc exsilium ostende. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria! Inno per il Congresso Eucaristico Nazionale: SIGNORE, DA CHI ANDREMO? R. Signore, da chi andremo? Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna. 1. Sulle strade del nostro cammino suona ancora l’antica domanda: quale senso ha la vita, la morte e l’esistere senza orizzonte? R.

2. Venne un Uomo e si fece vicino, ai fratelli egli tese la mano: era il Verbo che illumina il mondo ed incarna l’amore di Dio. R.

3. Egli disse con grande coraggio: “Ascoltate! Il pane non basta! È profonda la fame del cuore, solo Dio può il vuoto colmare”. R. 4. Si chiamava Gesù: Dio salva! È venuto per dare la vita, per spezzare la forza del male che la gioia ci spegne nel cuore. R. 5. Nella sera dell’ Ultima Cena, nel convito di nuova Alleanza, fece dono di sé agli amici con l’amore che vince la morte. R. 6. La sua Croce non fu la sconfitta, ma sconfisse il peccato del mondo; aprì il varco ad un fiume di grazia che dell’ uomo redime la storia. R. 7. Crocifisso per noi e risorto, il Signore tra noi è presente! Nella Chiesa, suo mistico corpo, si attualizza il divino comando: R.

8. “Fate questo in mia memoria! Ripetete il mio gesto d’ amore: voi avrete la luce e la forza per curare le umane ferite”. R. 9. O Gesù, noi vogliamo seguirti! Noi ti amiamo davvero, Signore e vogliamo nutrirci al tuo Pane che sconfigge per sempre la fame. R. 10. Radunàti attorno all’altare, ascoltando parole di vita, accogliendo il tuo dono d’amore noi saremo più forti del male. R. 11. Resta sempre con noi, Signore! Mentre il buio ci colma di angoscia solo tu sei la luce che brilla e ci apre un cammino di vita. R. 12. In memoria di te celebriamo questo evento che accresce la fede; il tuo amore è la “buona Notizia” che nel mondo diffonde speranza. R.

40 

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  41 

Le offerte raccolte durante la celebrazione eucaristica ci permettono di contribuire alla realizzazione dell’opera segno. L’opera segno del Congresso Eucaristico Nazionale nasce dall’esigenza di continuare l’esperienza di accoglienza e apertura alla persona che in vario modo è effettuata, con il coordinamento della Caritas Diocesana, nelle realtà ecclesiali del territorio.

L’OPERA BEATO GABRIELE FERRETTI, sarà gestita dall’Associazione di riferimento della Diocesi, la SS. Annunziata Onlus ed è rivolta a persone in difficoltà, senza fissa dimora, con problemi legati a disagi di tipologie diverse e vede la realizzazione di un centro con numerosi servizi legati a singole progettualità:

1. Un primo servizio presente è una casa di ACCOGLIENZA con 11 posti letto e con ambienti idonei per una vita comunitaria con servizi autonomi. I destinatari del servizio sono adulti di sesso maschile, maggiorenni con problemi di natura economica o sociale: immigrati, richiedenti asilo e rifugiati, persone in situazione di grave disagio economico e a rischio di esclusione sociale. Sono previste 6 camere, 2 stanze comunitarie, 2 zone bagni, zona lavanderia/stireria, stanza volontari ed ambiente custode. La tipologia prevista è quella della seconda accoglienza, ovvero una struttura che consenta un’ospitalità prolungata e legata ai diversi progetti individuali concordati con la persona e con le Istituzioni al fine di intraprendere percorsi di inclusione sociale-lavorativa e di fuoriuscita dalla condizione di marginalità.

2. Un secondo progetto, con l’obiettivo di riempire un’assenza rispetto agli altri servizi già attivi nel territorio, riguarda l’apertura di un CENTRO DIURNO, rivolto alle persone che vivono in strada o in strutture di accoglienza notturna. Si tratta di un servizio di accoglienza e presa in carico attraverso attività ludico/ricreative, attivazione di percorsi di reinserimento sociale, in collaborazione con i servizi del territorio. All’interno del Centro, che prevede la presenza costante di un operatore e di volontari, gli ospiti potranno trascorrere parte della giornata in un ambiente “protetto”, riscaldato, con TV, giornali, giochi da tavolo. Nel medesimo centro è previsto un LABORATORIO con molteplici attività, per produrre, attraverso abilità manuali degli ospiti, oggetti e opere di vario genere e, nello stesso tempo, ridare dignità, attraverso il lavoro, a persone che possono di nuovo sentirsi “utili”; intuibile lo spazio che si apre a volontari che provengono dal mondo dell’artigianato.

3. Un terzo servizio sarà dedicato alla CURA DELLA PERSONA degli uomini e delle donne che vivono in strada: docce, bagni, lavanderia, stireria per permettere agli ospiti di provvedere alla propria igiene personale, per essere anche fisicamente in ordine, ma anche usufruire del servizio lavanderia per i propri abiti, creando un circuito virtuoso. Gli ospiti potranno ricevere biancheria intima nuova, fare la doccia, il bucato in lavatrice, asciugarlo e stirarlo.

4. Sarà allestita anche una MENSA in grado di offrire oltre 100 pasti giornalieri alle persone in stato di disagio sociale. Il servizio SERALE con circa 60 pasti caldi andrà a completare l’offerta a disposizione delle persone che vivono in strada. Si prevede di utilizzare anche i pasti cotti che già quotidianamente sono recuperati presso alcune mense provate della città.

Ancona, 31 Dicembre 2010 

  42 

5. Un altro progetto riguarda il MERCATINO SOCIALE, un emporio della solidarietà, al quale potranno accedere le persone in difficoltà tramite il Centro d’Ascolto Diocesano e con l’invio dei servizi sociali del Comune per l’erogazione di beni alimentari. Il Mercatino potrà contare sull’assegnazione di generi alimentari di prossima scadenza offerti dai Supermercati (progetto Last Minute Market), dei prodotti AGEA, di donazioni varie e sugli acquisti fatti in proprio. Il Mercatino Sociale permetterà di innovare il cosiddetto “pacco viveri” con prodotti fissi, permettendo ad ognuno di scegliere direttamente i prodotti in base alle proprie esigenze, scalando il credito concesso da una card a punti e recuperando al tempo stesso la propria dignità ed autonomia personale.

6. Questa riorganizzazione permetterà inoltre di sviluppare un’ultima progettualità, quella riferita alla struttura per L’ACCOGLIENZA DI MAMME CON FIGLI a carico che per periodi di tempo medio-lunghi possono risiedere nella struttura, ripensare al proprio percorso di vita e vivere in maniera serena la propria maternità. Questo progetto si propone di unire due aspetti: da una parte l’aiuto alla famiglia in difficoltà, dall’altra la necessaria tutela del bambino. La struttura, guidata da operatrici e volontari, può ospitare fino a un massimo di 5 mamme e 10 bambini.

Libertà religiosa, via per la pace 

 

  43 

 

Libretto a cura di:

Diocesi di Ancona Segreteria Comitato Congresso Eucaristico Nazionale Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della CEI