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EXPOST C ari lettori, ormai l’Esposizione Internazionale di Milano si è conclusa, ma non potevamo lasciarvi senza ripercorrerla insie- me. In questo numero vogliamo condividere con voi la classifica dei pa- diglioni più visitati durante i 6 mesi di manifestazione...ma saran- no i più belli? Sul più alto gradino del podio troviamo l'imbattibile USA con 2 mi- lioni e 850 mila visitatori. Al secondo posto troviamo l'Oman con più di 2 milioni di visitatori e la medaglia di bronzo viene ufficialmente consegnata al Qatar con 2 milioni di visitatori. Ad un soffio dal podio troviamo la Russia. Ciò che ha sconvolto i visitatori sta nel fatto che i padiglioni più vi- sitati non erano quelli con più coda...infatti i padiglioni che hanno superato il milione di visitatori sono ad esempio il Giappone, la Francia, la Germania, il Regno Unito e la Thailandia. Con un milione di visitatori, invece, troviamo il Palazzo Italia, il Ku- wait, il Kazakistan e gli Emirati Arabi. Di seguito riportiamo la classifica di merito in base ad alcune cate- gorie, secondo le quali i padiglioni sono stati giudicati. Classifica dei CLUSTER -ALLESTIMENTI INTERNI: Al primo posto troviamo il Montenegro, l'argento viene consegnato al Venezuela e sull'ultimo gradino del podio troviamo il Gabon. -SVILUPPO DEL TEMA: L'oro viene conferito all'Algeria, appena sotto possiamo trovare la Cambogia e il podio si completa con la Mauritania. Classifica PADIGLIONI PIU' PICCOLI (fino a 2000mq): -ALLESTIMENTI INTERNI: Sulla vetta più elevata del podio troviamo l'Austria, a metà strada troviamo l'Iran e a valle si presenta l'Estonia. -SVILUPPO DEL TEMA: Sul pilastro più alto del podio si posiziona la Santa Sede, un po' più in basso si colloca il Principato di Monaco e sul plinto si posa l'Irlan- da. -ARCHITETTURA: La pietra dello scettro, posizionata più in alto, corrisponde alla Gran Bretagna, sull'impugnatura troviamo il Cile e sull'appoggio del ba- stone reale si presenta la Repubblica Ceca. Classifica dei GRANDI PADIGLIONI: -ALLESTIMENTI INTERNI: Sul colletto del kimono si stanzia il Giappone, nel busto troviamo la Corea e la cintura viene rappresentata dalla Russia. -SVILUPPO DEL TEMA: La ciliegina sulla torta è la nostra vicina di casa, la Germania, la glassa è costituita dell'Angola e il Pan di Spagna equivale al Kazaki- stan -ARCHITETTURA: La chioma dell'albero è rappresentata dalla romanticissima Francia, il tronco, invece, è adornato con la badiera del Bahrain e le radici assorbono il padiglione della Cina Alice e Arianna Giornalino scolastico dei ragazzi di 3 a A Anno scolastico 2015/2016 Numero 1 Direttore: prof ssa Federica Chignoli Redazione: Christian P., Alice M., Nicole V., Arianna B., Beatrice R., Massimo P. (in collaborazione con tutta la 3^A) Il SegnAgenda Il SegnAgenda Il SegnAgenda C ari lettori, buon anno a tutti e ben ritrovati!!! In questo spazio, dedicato alle interviste possibili e impossibili, ve ne regaliamo una speciale con la prof.ssa Gatti che ha coinvolto le sue classi in un interessante progetto in collaborazione con la Protezione Civile e la regione Lom- bardia. Nel mese di giugno gli alunni sono riusciti ad iscriversi al Pro- getto che li ha condotti alla realizzazione di una brillante idea e alla conseguente, e meritata, vittoria. Il Progetto è nato in collaborazione tra Italia e Svizzera con l’obietti- vo di favorire la familiarizzazione con il linguaggio dei messaggi di allerta emessi dal centro Regionale di Protezione Civile. La premia- zione si è svolta al Pirellone e i nostri ragazzi hanno vinto la concor- renza di altre 23 proposte, provenienti da diverse scuole. Il “segnagenda” ideato per l’occasione sarà il gadget ufficiale che la Protezione Civile esibirà nelle diverse manifestazioni. Sentiamo ora dalla viva voce della protagonista, referente del pro- getto, come è andata la vicenda... Come è stato vincere? Inaspettato, non ce lo aspettavamo perché l'idea è stata inviata nel mese di giugno al termine della scuola; infatti il bando per il concor- so è stato pubblicato negli ultimi giorni di scuola e il progetto è stato realizzato in poco tempo. Come vi è venuta l'idea del segnalibro? L'idea è nata da una discussione in cui abbiamo pensato a oggetti semplici che fossero facilmente reperibili e riproducibili, come richie- sto dal bando del concorso. Alcuni ragazzi avevano proposto un cinturino dell'orologio, altri una spilla, altri ancora una cover per il cellulare....ma poi abbiamo scelto un oggetto ancora più semplice che potesse essere tenuto in un li- bro, in un’agenda...utile sia ai ragazzi che agli adulti. Di conseguenza abbiamo realizzato un segnalibro! Come è stata l'esperienza? Abbiamo aderito al progetto proposto dalla regione della Lombardia segnalatoci dalla nostra scuola. Il progetto ha coinvolto anche gli alunni? Tutti hanno partecipato nella fase di brainstorming, mentre per ra- gioni di tempo il segnalibro è stato assemblato dalla sottoscritta. Qualche parola sul progetto? Penso sia importante che tutti, a partire dai ragazzi, si abituino a te- nersi aggiornati su ciò che la Protezione Civile ci comunica per af- frontare i problemi ambientali che i nuovi cambiamenti climatici pro- vocano. La Regione Lombardia con la sua app (che tutti possiamo scaricare sui nostri dispositivi) ci allerta e ci avvisa in modo da saper affronta- re adeguatamente le situazioni di pericolo. Alessandro, Diletta, Mouhamed

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EXPOST C ari lettori, ormai l’Esposizione Internazionale di Milano si è

conclusa, ma non potevamo lasciarvi senza ripercorrerla insie-

me.

In questo numero vogliamo condividere con voi la classifica dei pa-

diglioni più visitati durante i 6 mesi di manifestazione...ma saran-

no i più belli?

Sul più alto gradino del podio troviamo l'imbattibile USA con 2 mi-

lioni e 850 mila visitatori.

Al secondo posto troviamo l'Oman con più di 2 milioni di visitatori e

la medaglia di bronzo viene ufficialmente consegnata al Qatar con 2

milioni di visitatori.

Ad un soffio dal podio troviamo la Russia.

Ciò che ha sconvolto i visitatori sta nel fatto che i padiglioni più vi-

sitati non erano quelli con più coda...infatti i padiglioni che hanno

superato il milione di visitatori sono ad esempio il Giappone, la

Francia, la Germania, il Regno Unito e la Thailandia.

Con un milione di visitatori, invece, troviamo il Palazzo Italia, il Ku-

wait, il Kazakistan e gli Emirati Arabi.

Di seguito riportiamo la classifica di merito in base ad alcune cate-

gorie, secondo le quali i padiglioni sono stati giudicati.

Classifica dei CLUSTER

-ALLESTIMENTI INTERNI:

Al primo posto troviamo il Montenegro, l'argento viene consegnato

al Venezuela e sull'ultimo gradino del podio troviamo il Gabon.

-SVILUPPO DEL TEMA:

L'oro viene conferito all'Algeria, appena sotto possiamo trovare la

Cambogia e il podio si completa con la Mauritania.

Classifica PADIGLIONI PIU' PICCOLI (fino a 2000mq):

-ALLESTIMENTI INTERNI:

Sulla vetta più elevata del podio troviamo l'Austria, a metà strada

troviamo l'Iran e a valle si presenta l'Estonia.

-SVILUPPO DEL TEMA:

Sul pilastro più alto del podio si posiziona la Santa Sede, un po' più

in basso si colloca il Principato di Monaco e sul plinto si posa l'Irlan-

da.

-ARCHITETTURA:

La pietra dello scettro, posizionata più in alto, corrisponde alla Gran

Bretagna, sull'impugnatura troviamo il Cile e sull'appoggio del ba-

stone reale si presenta la Repubblica Ceca.

Classifica dei GRANDI PADIGLIONI:

-ALLESTIMENTI INTERNI:

Sul colletto del kimono si stanzia il Giappone, nel busto troviamo la

Corea e la cintura viene rappresentata dalla Russia.

-SVILUPPO DEL TEMA:

La ciliegina sulla torta è la nostra vicina di casa, la Germania, la

glassa è costituita dell'Angola e il Pan di Spagna equivale al Kazaki-

stan

-ARCHITETTURA:

La chioma dell'albero è rappresentata dalla romanticissima Francia,

il tronco, invece, è adornato con la badiera del Bahrain e le radici

assorbono il padiglione della Cina

Alice e Arianna

Giornalino scolastico dei ragazzi di 3aA Anno scolastico 2015/2016 Numero 1

Direttore: prof ssa Federica Chignoli

Redazione: Christian P., Alice M., Nicole V.,

Arianna B., Beatrice R., Massimo P. (in collaborazione con tutta la 3^A)

Il SegnAgendaIl SegnAgendaIl SegnAgenda

C ari lettori,

buon anno a tutti e ben ritrovati!!! In questo spazio, dedicato

alle interviste possibili e impossibili, ve ne regaliamo una speciale

con la prof.ssa Gatti che ha coinvolto le sue classi in un interessante

progetto in collaborazione con la Protezione Civile e la regione Lom-

bardia. Nel mese di giugno gli alunni sono riusciti ad iscriversi al Pro-

getto che li ha condotti alla realizzazione di una brillante idea e alla

conseguente, e meritata, vittoria.

Il Progetto è nato in collaborazione tra Italia e Svizzera con l’obietti-

vo di favorire la familiarizzazione con il linguaggio dei messaggi di

allerta emessi dal centro Regionale di Protezione Civile. La premia-

zione si è svolta al Pirellone e i nostri ragazzi hanno vinto la concor-

renza di altre 23 proposte, provenienti da diverse scuole. Il

“segnagenda” ideato per l’occasione sarà il gadget ufficiale che la

Protezione Civile esibirà nelle diverse manifestazioni.

Sentiamo ora dalla viva voce della protagonista, referente del pro-

getto, come è andata la vicenda...

Come è stato vincere?

Inaspettato, non ce lo aspettavamo perché l'idea è stata inviata nel

mese di giugno al termine della scuola; infatti il bando per il concor-

so è stato pubblicato negli ultimi giorni di scuola e il progetto è stato

realizzato in poco tempo.

Come vi è venuta l'idea del segnalibro?

L'idea è nata da una discussione in cui abbiamo pensato a oggetti

semplici che fossero facilmente reperibili e riproducibili, come richie-

sto dal bando del concorso.

Alcuni ragazzi avevano proposto un cinturino dell'orologio, altri una

spilla, altri ancora una cover per il cellulare....ma poi abbiamo scelto

un oggetto ancora più semplice che potesse essere tenuto in un li-

bro, in un’agenda...utile sia ai ragazzi che agli adulti. Di conseguenza

abbiamo realizzato un segnalibro!

Come è stata l'esperienza?

Abbiamo aderito al progetto proposto dalla regione della Lombardia

segnalatoci dalla nostra scuola.

Il progetto ha coinvolto anche gli alunni?

Tutti hanno partecipato nella fase di brainstorming, mentre per ra-

gioni di tempo il segnalibro è stato assemblato dalla sottoscritta.

Qualche parola sul progetto?

Penso sia importante che tutti, a partire dai ragazzi, si abituino a te-

nersi aggiornati su ciò che la Protezione Civile ci comunica per af-

frontare i problemi ambientali che i nuovi cambiamenti climatici pro-

vocano.

La Regione Lombardia con la sua app (che tutti possiamo scaricare

sui nostri dispositivi) ci allerta e ci avvisa in modo da saper affronta-

re adeguatamente le situazioni di

pericolo.

Alessandro, Diletta, Mouhamed

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Gli alberi nella

mitologia

La vite

Nella mitologia greca si racconta che

Bacco, figlio di Giove, chiese a Sileno

un consiglio su come affrontare la

guerra senza l’uso delle armi. Sileno

gli consigliò di usare il tirso, cioè una

verga attorcigliata d’edera e tralci di

vite, i tamburi e soprattutto avere

qualcosa che assomigliasse al san-

gue: il vino.

Sileno raccontò di una pianta che da-

va buffissimi frutti e gli disse: “Se

strizzi questi frutti ne viene fuori un

liquido uguale al sangue; se te ne

cibi, danno al corpo la stessa ener-

gia, insomma è per questo, disse,

che la pianta a me nota l’ho chiamata

vite”. Bacco, dopo aver conquistato

le Indie e l’Egitto, vi piantava la vite,

raccoglieva i frutti, obbligava i sudditi

a cibarsene e quando li vedeva im-

piastricciati in viso e nelle mani dice-

va: ”Ora non si potrà più dire che

non versi sangue anch’io”.

Il nome vite è derivato da “vière” che significa intrecciare. In ambi-

to scientifico si dice che l’origine della vite si ebbe nella notte dei

tempi; le prime impronte della coltura della vite si trovano in alcune

zone dell’Asia e del Caucaso. Il ritrovamento di alcuni semi, risalenti

all’anno 8000 a.C., permette di stabilire il periodo d’inizio delle pra-

tiche della viticoltura. Dopo molto secoli, i semi della vite, migrarono

verso l’Europa, pare spinti dal vento.

Il primo popolo a lasciarci testimonianze fu quello degli Egizi tramite

affreschi sulle tombe che descrivono pergole basse e con molto fo-

gliame, per raccogliere meglio il calore della terra e proteggere i

grappoli dal sole intenso. In seguito, fu la volta degli antichi Greci

che diffusero la coltura del vino studiando i tipi di vitigni e le tecni-

che prime di vinificazione. Omero ci racconta che il vino greco prove-

niva dall’Isola di Lemno, era di buona struttura e di gusto fruttato.

Con l’avvento del Cristianesimo e la decadenza dell’Impero Romano,

il vino assunse una funzione sacrale.

Inoltre la Vitis vinifera comprende due sottospecie: la Vitis vinifera

Silvestris, cioè le viti selvatiche, e la Vitis vinifera Sativa, cioè le viti

innestate e coltivate. Le foglie sono semplici, distiche ed alterne, for-

mate da un picciolo di diversa lunghezza. I cirri sono organi di soste-

gno volubili, erbacei in estate e legnosi alla fine del periodo vegetati-

vo. I fiori non sono singoli, ma riuniti a forma d’infiorescenza chia-

mata grappolo, inserito in posizione opposta alla foglia. L’infiore-

scenza è costituita da un asse principale sul quale sono i racimoli. Il

frutto della vite è una bacca costituito da un epicarpo o buccia, dal

mesocarpo o polpa e dall’endocarpo .

Gli acini sono posti sui pedicelli che formano, con le ramificazioni del

grappolo, il raspo o graspo, la dimensione, il colore, la forma ed il

sapore variano secondo la varietà.

Christian

I l dio Pan (Fauno nella mitologia romana) era, nella mitolo-

gia greca, una divinità non olimpica, mezzo uomo e mezzo ca-

prone. Era solitamente riconosciuto come figlio del dio Ermes e

della ninfa Driope. La leggenda vuole che la madre fosse fuggita

terrorizzata dall'aspetto deforme del figlio, mentre il dio Ermes lo

raccolse e, avvoltolo

amorevolmente in

una pelle di lepre, lo

portò sull'Olimpo per

far divertire gli dei,

causando così l'ilarità

di Dioniso. Inizial-

mente, Dioniso fu un

dio arcaico della ve-

getazione, legato alla

linfa vitale che scorre

nei vegetali e che si

ritrae nel mondo terreno (=ctonio) durante i mesi invernali e che

poi torna a scorrere vivida in quelli estivi; infatti, a Dioniso erano

cari tutti quei frutti ricchi di succo dolce, come l'uva, il melograno

o il fico. Successivamente venne identificato in special modo co-

me Dio del vino, dell'estasi e della liberazione dei sensi. Il Dioni-

so originario, legato alla vegetazione, rappresentava quell'ener-

gia naturale che, per effetto del calore e dell'umidità, portava i

frutti delle piante alla piena maturità. Era dunque visto come una

divinità benefica per gli uomini da cui dipendevano i doni che la

natura stessa offriva: l'agiatezza, la cultura, l'ordine sociale e

civile. Questa energia tendeva a scomparire durante l'inverno

perché il Signore del vento del Nord (Borea), così racconta la mi-

tologia greca, si divertiva a fare scherzi a Dioniso: l'inverno por-

tava al dio sofferenza e turbamenti.

Alla fine, il Dio Eolo (signore dei venti) riuscì a riportare l'ordine;

venne considerato un po' folle perché, a furia di soddisfare tutti i

giorni i bisogni degli Dei, si era ridotto ad un essere privo di vita

sociale, sempre impegnato e preoccupato.

Massimo

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Carissimi lettori,

Da questo numero il nostro giornalino ospiterà una se-

zione dedicata ai viaggi curata dalla classe 2D con la

prof.ssa Moretti...gli alunni collaboreranno con la no-

stra “vecchia” redazione e gestiranno un inserto spe-

ciale in ogni numero. Diamo

il benvenuto ai nuovi giorna-

listi e li ringraziamo per la

collaborazione…

Il primo Giardino dei Giusti, nato a Gerusalemme nel 1960, è dedica-

to agli uomini Giusti tra le Nazioni. Questi Giardini oggi sono diffusi

un po' in tutto il Mondo, nelle città più importanti. A Gerusalemme,

tra il 1963 e il 2001, sono stati commemorati circa 20.000 uomini, di

cui 295 italiani. Il giardino si trova nel museo di Yad Vashem e ricor-

da i Giusti non ebrei che hanno salvato la vita a ebrei durante la

Shoah. La commemorazione fino agli anni Novanta era effettuata

piantando alberi in onore dei Giusti tra le nazioni. Oggi, non essendo-

ci più spazio per altre piante, è stato costruito nel giardino il Muro

d'Onore su cui vengono scolpiti i nomi. Nel Giardino dei Giusti c’è un

albero per ogni persona che, durante la Shoah, ha salvato almeno un

ebreo dall‘uccisione, perché chi salva anche soltanto una vita, salva

l’umanità intera: i giusti sono “il fondamento del mondo”.

La differenza tra il Giardino dei

Giusti di Gerusalemme e quello

di Milano è che quest'ultimo,

per la prima volta al mondo,

tratta e onora come “giusti”

tutti coloro che, senza distin-

zione di razza, credo religioso o

politico, abbiano rischiato la

propria vita per salvare quella

di un perseguitato.

Il Giardino dei Giusti di Milano

è stato inaugurato il 24 gen-

naio del 2003.

A ogni Giusto viene dedicato un pruno, ai cui piedi viene deposto una

pietra in granito su cui è stato scolpito il nome in sua memoria.

“Nel Giardino vengono piantati ogni anno nuovi alberi per onorare gli

uomini e le donne che hanno aiutato le vittime delle persecuzioni,

difeso i diritti umani ovunque fossero calpestati, salvaguardato la di-

gnità dell’Uomo e la sua libertà, testimoniato a favore della verità

contro i ripetuti tentativi di negare i crimini commessi”.

Il Giardino dei giusti, in Italia, è presente anche a Palermo, si trova

in pieno centro, e si affaccia in una via molto importante: la via Allo-

ro.

Il giardino sorge sullo stesso terreno dove si trovavano i vecchi rude-

ri di un palazzo settecentesco. Precedentemente, il giardino, inaugu-

rato nel mese di giugno del 2000, si chiamava come la via in cui esso

si trova, cioè giardino dell'Alloro. Questo Giardino è stato poi rinomi-

nato e adesso onora i siciliani che hanno aiutato gli ebrei durante la

Shoa.

Sul quotidiano abbiamo potuto leggere che nel Giardino dei Giusti di

Milano, il 18 novembre è stato ricordato Khaled al-Asaad, un archeo-

logo siriano assassinato dall’Isis il 18 agosto, perché si era rifiutato di

rivelare il luogo in cui aveva nascosto le statue più importanti del

museo locale. Per questo sul Monte Stella di Milano verrà ricordato

l’archeologo che per 50 anni si è dedicato alla direzione degli scavi a

Palmira e che ha riportato alla luce e restaurato molti monumenti,

tanto minuziosamente da rendere il sito siriano uno dei più spettaco-

lari del mondo; inoltre grazie alle sue capacità sono stati recuperati

manufatti minuti e fragili, che hanno dato un contributo decisivo per

studiare la regina Zenobia, la Cleopatra d’ Oriente; grazie ad Asaad

inoltre il sito archeologico di Palmira è entrato a far parte del Patri-

monio dell’Unesco, facendo conoscere gli scavi a tutto il Mondo.

Nicole e Beatrice

Alla scoperta dell’Europa

con la II D

Lisbona e Porto

PERIODO Lunedì 11/06/16 a Venerdì 15/06/16

VOLO Partenza da Orio al Serio –Milano alle ore 17.50 arrivo

a Lisbona alle 19.35 Ritorno da Porto ore 20.00 arrivo a

Orio al Seri alle ore 23.45

COSTO A PERSONA € 900 (Compresi pranzo, cena, mu-

sei ,hotel, visite).

HOTEL a Lisbona : EXPO ASTORIA HOTEL. L’hotel Expo Asto-

ria e’ uno degli hotel piu’ richiesti di tutta Lisbona , dispone

di una grande spa e di una piscina con istruttore, ed inoltre

ha una sala ristoro dove si potranno gustare una vasta gam-

ma di colazioni tipiche portoghesi.

Hotel a Porto: Hotel Ideal. Situato a Porto, a soli 10 minuti a

piedi dalla spiaggia, l'Hotel Ideal offre una piscina, un giardino, un

bar con terrazza e camere climatizzate dotate di vista sul mare o

sulle montagne

Trasferimento da Lisbona a Porto in Pullman Granturismo

Correte in agenzia a prenotare il vostro viaggio …e ricordate

“L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito.”

(Anne Carson)

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Primo giorno a Lisbona Ore 9.00 visita Palazzo di Queluz

A pochi chilometri da Lisbona, nel paesino raggiungibile con i bus

direttamente dal centro, si trova ilPalazzo Nazionale di Queluz.

Costruito nel 1747 su incarico dell’Infante Dom

Pedro e completato nel 1760.

Chiamato anche la “Versailles portoghese“, of-

fre non solo uno splendido palazzo rosa rococò,

ma anche dei bellissimi giardini all’italiana con ar-

cate, piante di ogni tipo, statue, gli immancabili

azulejos, ruscelli, ponti ed elementi architettonici

che suggeriscono l’idea stessa del movimento. La fontana con i trito-

ni e delfini è attribuita al Bernini

Ore 12.00 visita Oceanario di Lisbona

L'Oceanario si trova all'interno

del Parco delle Nazioni e fu una delle

maggiori attrattive dell'Expo98. Si

tratta del più grande acquario d'Europa

e in assoluto uno dei più belli nel mon-

do. Il concetto che vi sta alla base è la

riproduzione di tutti gli ambienti ocea-

nici del mondo.

Ore 13.30 pranzo al ristorante Realmente Un posto speciale nella cucina lusitana è occupato dal baccalà, il pe-

sce più consumato in Portogallo. Per la maggior parte, il merluzzo

bianco viene utilizzato essiccato e salato, come vuole la tradizione

peschereccia portoghese del Nord Atlantico, permettendo al pesce di

mantenersi più a lungo.

Ore 14.30 visita a Torre di Belem

Si tratta di un patrimonio mondiale

dell'UNESCO, simbolo e memoria del ruolo

importante che il Portogallo ha giocato

nell'era delle grandi esplorazioni. La Torre

fu commissionata dal re Giovanni II come

parte di un sistema di difesa alla foce del

fiume Tago e come porta cerimoniale di

Lisbona. La torre fu costruita nei primi anni del XVI secolo ed è un

esempio lampante dello stile manuelino portoghese, ma incorpora

anche accenni di altri stili architettonici. La struttura è composta da

un bastione di 30 metri con quattro torri.

Ore 16.00 visita a Castello di San Giorgio

Adagiato sulla collina più alta della città il ca-

stello domina il centro di Lisbona, il fiume Tago

e il quartiere dell’Alfama.

Costruito su siti romani, visigoti e arabi fu

scelto dai sovrani portoghesi come residenza

reale dal XIV al XVI secolo. Con le sue sugge-

stive mura merlate, le cinta alberate e i silen-

ziosi giardini è uno degli angoli più affascinanti

di Lisbona.

Ore 20.00 cena al ristorante Belcanto

La Alheira è una salsiccia originaria del Tràs-os-Montes. Viene servi-

ta assieme a patate fritte o uova fritte.

Ore 22.30 Tasca do Chico – Taverna

Il fado è colonna sonora di Lisbona. Melanconico, ironico, orgoglio-

so e sublime, il suono di questa musica tradizionale è un riflesso

dell’anima della città. Non si può pretendere di co-

noscere Lisbona senza aver ascoltato almeno una

delle dolci melodie del fado. Proprio come il tango

o il flamenco, il fado è un genere musicale che ha

le sue origini nelle taverne. Nacque nel XIX secolo,

fra bicchieri di vino, fra gente umile, tavoli da bar

e fra le strade di quartieri portuari come l’Alfama.

Il suo nome deriva dal latino e significa destino.

Nel fado, voci dolci e profonde cantano con malin-

conia all’amore, e al disamore, alle difficoltà della vita, alla nostalgia

per la terra, ai desideri ed alle frustrazioni. Il fado è una musica

molto espressiva che ascoltata in diretto acquisisce ulteriore intensi-

tà.

Secondo giorno a Lisbona Ore 10.00 visita museo degli azulejos

L'azulejo è un tipi-

co ornamento dell'architettura portoghese e spagnola consistente in

una piastrella di ceramica non molto spessa e con una superfi-

cie smaltata e decorata. Tradizionalmente ha forma quadrata e mi-

sura circa 12 cm di lato, anche se in molte decorazioni ha forme dif-

ferenti. In Portogallo è difficile non vederli, dovunque ci si trovi: gli

azulejos attraversano stili e linguaggi di tutte le epoche e rallegrano

ogni gita o escursione.

Ore 12.00 visita Basilica Estrela

La Basilica Estrela è un bellissimo esempio di arte

barocca portoghese ed è sicuramente uno dei mo-

numenti più visitati di Lisbona anche per i freschi

Jardim Guerra Junqueiro che si trovano giusto da-

vanti.

Ore 13.00 pranzo al ristorante La Finestra

La tradizione vuole che in Portogallo esistano 366

ricette a base di baccalà (o bacalhau, in portoghe-

se), una per ogni giorno dell’anno, compresi anche

quelli bisestili. Non è difficile crederci visto che, se-

condo le stime, ogni portoghese mangia circa venti-

cinque chili di baccalà all’anno.

Ore 15.00 visita cattedrale La Cattedrale di Lisbona si trova nel quartiere Alfa-

ma ed è conosciuta sia come Sé che come Chiesa di

Santa Maria Maggiore. Si tratta della chiesa più an-

tica di tutto il Portogallo. Il nome di Sé deriva dall’antico nome del

quartiere, cioè Sedes Episcopales.

Nel 1147 inizia la riconquista di Lisbona e circa tre anni dopo Alfonso

I re del Portogallo fece costruire sulle rovine di un’antica moschea,

una cattedrale per il nuovo vescovo di Lisbona, il crociato Gilbert di

Hastings.

La cattedrale, a causa dei tre terremoti avvenuti nel XIV secolo e

soprattutto a causa di quello del 1755, ha subito diversi cambiamen-

ti. Oggi è un insieme di vari stili architettonici, di cui permangono

originali solo la sacrestia e la cripta.

Ore 17.00 visita Praça do Comercio

La Praca do Comercio, la Piazza del

Commercio, è uno dei luoghi centrali

della Baixa, il quartiere che si trova al

centro di Lisbona. La Praca è una delle

piazze più grandi d'Europa e offre una

straordinaria vista sul Tago.

Il nome ufficiale è Terreiro do

Paço (Terrazza del Palazzo) ma come è

accaduto anche con la Piazza del Rossio,

il nome dato dal popolo di Lisbona ha

preso il sopravvento sul nome ufficiale.

Prima del terremoto del 1755 qui c'era il Palazzo Reale, che venne

completamente distrutto. Praca do Comercio divenne quindi il luogo

più importante della ristrutturazione della Baixa voluta dal Marchese

di Pombal, Primo Ministro del Re Josè I.

Ore 19.00 visita Ponte 25 Abril

Il ponte 25 de Abril è un ponte sospeso sull'estuario del fiu-

me Tago nell'area metropolitana di Lisbona.

Inizialmente denominato ponte Salazar, in quanto commissionato

dal dittatore Salazar nel 1960, cambiò nome in seguito alla restau-

razione della democrazia in Portogallo, dopo la Rivoluzione dei garo-

fani avvenuta appunto il 25

aprile 1974.

Inaugurato nell’agosto del

1966, il Ponte 25 Abril è

lungo 2 chilometri e 277

metri e ha fondamenta an-

corate alla roccia basaltica

che si trova a 80 metri sot-

to il letto del fiume. Dal

1999 il ponte, conosciuto

anche come Ponte sobre o

ponte sul Tago, è utilizzato

oltre che dalle auto, che procedono su 6 corsie, anche per il traspor-

to su rotaia. Per ammirare il Ponte 25 de Abril in tutta la sua mae-

stosità recatevi a Doca de Santo Amaro.

Ore 21.00 serata Bairro alto

La serata inizia nel Bairro Alto. Magari prima ci si ferma a bere qual-

cosa nei tavolini all’aperto di uno dei vari caffè, sempre affollati, nel

Largo do Camões e nello Chiado, o si ammira il tramonto, dal belve-

dere di São Pedro de Alcântara, con vista sulla città, o da quello di

Santa Catarina, con il fiume sullo sfondo. Poi ci si incammina per

una delle strette vie del quartiere, dove si affacciano anche negozi

trendy che rimangono aperti sino a tardi, e si sceglie un ristorante

per andare a cena. La varietà è grande, e chi desidera ascoltare la

musica tradizionale di Lisbona può optare per una casa de fados

Page 5: scuole - Il SegnAgenda dai plessi/giornalino1... · 2015-12-23 · La ciliegina sulla torta è la nostra vicina di casa, la Germania, la glassa è costituita dell'Angola e il Pan

Primo giorno a PORTO Ore 9.00 mercato coperto di Bolhão

Il mercato coperto di Bolhão è un luogo colorato e ricco di spunti

dove ammirare lo spettacolo dei prodotti portoghesi. Il mercato di

Bolhão è uno dei mercati più emblematici della città di Oporto, clas-

sificato come Edificio di Pubblico Interesse dal 2007. Si tratta di una

costruzione neoclassica del 1914, anno della sua inaugurazione.

Ore 10.00 Libreria Lello e Irmao

La Libreria Lello e Irmão, è situata nel centro storico di Porto. Si

tratta di uno storico edificio costruito nel 1869

E’ stata inserita tra le 10 librerie più belle del mondo dalla

BBC, oltre ad essere considerata la più bella del Portogallo,

nonché la più antica. Lo stile è un mix tra tradizione neo-gotica e

architettura liberty, una grande vetrata. All’interno si trova poi una

maestosa scala ispirata alle Gallerie Lafayette di Parigi, che crea in

un punto un bellissimo ponte tra due lati del piano superiore. Il sof-

fitto è riccamente decorato, così come le pareti in legno intarsiato e

le colonne: sono infatti presenti bassorilievi in bronzo che rappre-

sentano i grandi della letteratura portoghese. E per finire il soffitto è

decorato da un’immensa vetrata colorata. Il tutto crea un’atmo-

sfera quasi sacra, tanto che è comunemente chiamata la Cat-

tedrale dei libr.

Ore 12.00 Igreja de Santo Ildefonso

La chiesa di Santo Ildefonso è

un edificio sacro del XVIII secolo della

città di Porto, in Portogallo. Terminata

nel 1739, è in stile proto-barocco. La

facciata, datata al 1932, è ricoperta

di azulejos di Jorge Colaço, che rappre-

sentano scene della vita di San Ildefon-

so e allegorie della Eucarestia. La chie-

sa è inclusa nell'insieme delle opere del

centro storico di Oporto, classificato

dall'UNESCO come Patrimonio dell'uma-

nità nel 1996.

Ore 13.00 pranzo da Mc Donalds Imperial

E’ situato in un palazzo d'epoca, in un bel

locale dei primi del ‘900 di cui hanno saputo

lasciare integra l'atmosfera. L’'interno è stile

liberty e l'atmosfera è molto particolare.

Ore 15.00 visita Cattedrale Da Sé

La cattedrale di Porto (o Sé do Porto) è

la chiesa cattolica maggiore

di Porto e cattedrale della diocesi di Porto.

Costruita come chiesa-fortezza a partire dal XII secolo, presenta una

struttura originale in stile romanico rimaneggiata tra XVII e XVIII

secolo.

Ore 17.00 visita la Torre dos Clèrigos

La chiesa dos Clérigos è un’autentica opera

barocca della metà del XVIII secolo, concepi-

ta da Nicola Nasoni, architetto di origine ita-

liana che ha lasciato la sua firma in numerosi

monumenti di Porto e della regione del nord

del Portogallo. L’elemento che caratterizza

maggiormente il complesso è la Torre in pie-

tra di granito che si erge dall’estremità occi-

dentale del corpo della chiesa. Inconfondibile

simbolo della città, estremamente slanciata

con i suoi 75 metri di altezza.

Ore 19.00 visita la Cattedrale di Porto

L'imponente facciata di questa cattedrale è uno dei monumenti più

antichi di Porto, e uno dei luoghi più affascinanti da visitare. Le su-

blimi alterazioni gotiche e barocche della sua cappella l'hanno resa

una delle attrazioni cittadine di maggior pregio.

Ore 20.00 cena al ristorante Tapabeto

Visto che la pesca è una delle principali attività economiche di Porto

è consigliata una cena a base di pesce.

Secondo giorno a PORTO

Dalle ore 9.00 alle 13.00 crociera sul

Tago

Potrete rilassarvi ed ammirare un bel

paesaggio, attraverserete il ponte me-

tallico Dom Luis, realizzato da un col-

laboratore di Eiffel. La vista è assoluta-

mente superba e potrete ammirare an-

che l’altro ponte della ferrovia Dona Ma-

ria Pia, progettato dallo stesso Eiffel che

fu la prova generale prima di costruire la

famosa torre parigina.

Ore 14.00 visita al Palazzo della Borsa

Il palazzo è situato a lato della Chiesa di San Francesco, edificio del

complesso del convento di San Francesco, fondato nel XIII secolo. Il

24 luglio 1832, durante la Guerra civile portoghese, un incendio di-

strusse i chiostri del convento, risparmiando la chiesa. Nel 1841, la regina Maria II donò le rovine del convento ai mercanti della

città, che decisero di utilizzare il sito per erigere la sede dell'associazione commerciale.

Le decorazioni interne sono magnifiche.

Dalle ore 16.00 passeggiata per i vicoli della città

Visita della città di Porto, una delle più antiche città d’Europa classi-

ficata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, con il suo centro storico

incontaminato, le sue strade strette e tortuose, le sue case con i

portici e le meravigliose chiese.

Ore 20.00 Nel centro storico per uno strett food gustoso

Non potete non assaggiare la francesinha, un caratteristico pa-

nino ripieno di numerosi ingredienti. Talmente farcito da essere

costretti a mangiarlo con forchetta e coltello. Si prepara con due fet-

te alte di pan carré ripiene di salsiccia, prosciutto crudo, mortadella

e una fettina di carne de vaca, poi ricoperte con formaggio fonden-

te e gratinate. Una volta tolte dal forno, vengono ricoperte con un

uovo fritto e si circondano di patate fritte, da intingere nella caratte-

ristica salsina agrodolce fatta con birra, piri-piri (una sorta di taba-

sco tipico del Portogallo) e un goccio di vinho do porto. La storia di

questo piatto risale alla metà del Novecento, quando un signore di

Porto, dopo aver soggiornato per molto tempo in Francia, decise di

onorare e omaggiare le donne francesi con questo sandwich.

Come dessert sono d’obbligo dei pasteis de nata, ovvero le paste

alla crema, sono delle delizie che arrivano dal Portogallo, piccole tor-

tine di sfoglia farcite con una crema speciale realizzata con panna e

uova che durante la cottura in forno crea un goloso strato caramel-

lato che caratterizza questi dolcetti.

I pasteis de nata sono una preparazione tradizionale e si narra che

la ricetta sia nata tra le mura di un antico monastero portoghese, il

monastero di Belém.

Preparazione dei ba-

gagli: domani rientro

in Italia.