Scuola Primaria A.s 2015-2016 Cassina de’ Pecchi€¦ · Cassina de' Pecchi: nella Scuola...
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A.s 2015-2016 Volume 1, Numero 1 Scuola Primaria
Cassina de’ Pecchi
Sommario
Cronache
Progetto Scacchi………………...pag.2
Visita a Radar ……………………..pag.3
Visita nel futuro………………... pag.5
Giornata della Disabilità ….pag. 6
L’esperienza scacchistica...pag. 7
Cercare di capire la Shoa...pag. 9
Milano Romana …………………..pag.11
Sirmione……………………………...pag.12
Il “Pomo della discordia”….pag.14
Preparazione dei Giochi…...pag.16
I Giochi della Gioventù……..pag.17
Interviste
Intervista ad Antonella
Colicchia……………………....…..pag.18
Intervista ai registi de “Il Pomo
della discordia”…………. ...pag.19
Interviste ai compagni….pag. 20
Tempo libero
Un viaggio nella natura….pag.24
Viaggio a Varese e ………..pag.26
Il teatro greco……………….pag.28
Viaggio nell’antica Roma….pag.29
I giochi al circo………………..pag.30
Giochi da giardino………..…..pag.31
Lo scheletro……………..……….pag.33
Ragazzo Romano………..……..pag.34
La Valle d’Aosta……….……...pag.35
Il Lazio……………………..….…...pag.37
W. Shakespeare……………. pag.40
Rebus……………………………..…..pag.41
Cruciverba……………………..….pag.44
Indovinelli e
anagrammi………………………….pag.51
Cassina de' Pecchi- Nella
scuola primaria si svolge il
progetto di scacchi grazie al
signor Francesco Beltrami.
Il corso, per tutte le classi
quinte, è cominciato l'8 di
ottobre e proseguirà per die-
ci lezioni.
Le insegnanti hanno accet-
tato la proposta perché gli
alunni potessero imparare
questa disciplina logica.
Il signor Francesco, un ses-
santenne che fa parte della
Federazione Nazionale
Scacchistica, ha proposto il
progetto gratuitamente.
Questo corso si svolge una
o due volte alla settimana,
le lezioni durano un' ora per
classe e si tengono nello
spazio Aurora.
Al termine delle lezioni si
svolgeranno piccoli tornei.
Intervista a un'alunna
-Come ti sembra questo cor-
so di scacchi?
-Molto bello, un'occasione
unica che ci fa sviluppare la
logica.
-Come ti sembra il maestro?
-Quando parla è poco chia-
ro, ma del resto è molto bra-
vo.
Intervista a un alunno
-Spiegava bene Francesco
Beltrami?
-Francesco Beltrami è stato
molto istruttivo e bravo, ma
per non sprecare tempo do-
vrebbe spiegare solo come si
mangia e si muove una pedi-
na.
-Che mossa ti è rimasta più
in mente?
-La mossa che mi è rimasta
più in mente è l'arrocco.
-Ti piacerebbe rifarlo?
-Sì, ma sprecando meno
tempo e giocando di più.
-Come ti sei sentito?
-Mi sono sentito motivato,
perché è stato molto diver-
tente, ma nello stesso tempo
mi sono sentito osservato!
Intervista a Francesco
Beltrami
-Da quando hai iniziato la
carriera da giocatore? E da
allenatore?
-A 13 anni ho iniziato a gio-
care seriamente a scacchi e
a 25 sono diventato allena-
tore.
-Sei andato lontano per le
gare?
-No. Non sono mai andato
molto lontano.
-Hai vinto tornei importan-
ti?
-Nella stagione 1969/70 ho
vinto un importante torneo a
Ferrara.
-Da dove arriva la tua pas-
sione per gli scacchi?
-Nella mia famiglia il primo
a giocare a scacchi è stato
mio fratello, a scuola.
Ho cominciato a giocare
con lui, a imparare tutte le
regole, a volerne sapere
sempre di più, ed è nata la
mia passione.
Classe 5° B
Volume 1, Numero 1
Corso di scacchi alla scuola primaria
I bambini delle quinte giocano a scacchi si cimentano nell' imparare le mosse degli scacchi
_____________________________
Una lezione di scacchi nello
Spazio Aurora
“Scacco matto”!
Pagina 2
Oggi 26 ottobre 2015, ci
siamo recati in visita alla
Redazione del settimanale
Radar, a Gorgonzola. Per
arrivare abbiamo percorso
una lunga passeggiata lungo
il Naviglio Martesana. Arri-
vati al giornale siamo entra-
ti e ci ha accolti il Direttore
Adriano Fossati.
Abbiamo fatto una serie di
domande, alle quali lui ha
risposto in modo chiaro,
cortese ed esauriente.
Il giornale RADAR è stato
fondato nel 1980 da un
gruppo di ragazzi dell’ora-
torio, i quali hanno scelto il
nome Radar che significa
“captare le notizie” e aveva-
no come intento dare infor-
mazioni sulla vita del paese.
All’inizio veniva pubblicato
con cadenza quindicinale,
successivamente è diventato
un settimanale con uscita il
giovedì. Tale giorno è stato
scelto perché ritenuto quello
migliore, in quanto il sabato
e la domenica si possono so-
litamente raccogliere molte
notizie. Radar riporta infor-
mazioni di diversi comuni:
Gorgonzola, Cassina, Busse-
ro, Pessano, Gessate e Bel-
linzago. Gli argomenti di so-
lito sono di cronaca, politica,
cultura, sport e, per ultimo,
programmazioni cinemato-
grafiche ed annunci vari.
Per poter scrivere il giornale
e mantenere sempre la mede-
sima impostazione, serve
avere un TIMONE. I giorna-
listi ed i fotografi si occupa-
no di raccogliere le notizie
nei vari paesi, mediante so-
praluoghi sul posto ed inter-
viste. Una volta trovate le
informazioni tornano in RE-
DAZIONE e le scrivono al
computer, con il supporto di
vari programmi. Successi-
vamente la redazione si riu-
nisce e sceglie le notizie per
importanza, stabilendo in
accordo l’impaginazione.
Una volta definita l’impo-
stazione, viene inviato alle
ROTATIVE, a Brugherio,
dove va in stampa su carta
piuttosto sottile. Quando ri-
tornano in sede i pacchi di
giornali, vengono portati in
edicola o distribuito a domi-
cilio agli abbonati. La reda-
zione, che è composta da
una decina di persone, lavo-
ra per tutta la settimana, per
otto ore, chiude il sabato e
la domenica. IL giornale
viene arricchito da vignette
e pubblicità; è composto da
50 pagine circa e costa 1.40
Volume 1, Numero 1
Visita alla redazione di RADAR
Incontro con il direttore
del giornale settimanale Radar
What?
When?
Where?
Who?
Why?
Pagina 3
euro, la tiratura è di 2500
copie alla settimana ed è
leggibile sul sito internet
www.settimanaleradar.it
Il direttore ci ha spiegato
che: non si possono pubbli-
care foto di minorenni, noti-
zie con nomi delle persone
senza autorizzazione; le in-
formazioni di cronaca a vol-
te le reperiscono dai Carabi-
nieri; se un’eventuale noti-
zia è errata, viene rettificata
la settimana successiva; non
vengono accettate tutte le
pubblicità e le sponsorizza-
zioni proposte; di regola si
pubblicano solo notizie fon-
date; vengono dedicate mol-
te pagine allo sport; non c’è
concorrenza con altri giorna-
li locali; vengono assunte
persone serie ed oneste; a
volte ci sono giornate tran-
quille e altre frenetiche; ven-
gono fatte poche trasferte e
la responsabilità totale del
giornale è sua, pertanto cerca
anche di far sì che l’intera
redazione lavori in armonia.
A volte non si fa in tempo a
pubblicare una notizia , in
quanto il giornale è già anda-
to in stampa, quindi viene
lasciata per la settimana suc-
cessiva.
Dopo aver ricevuto una co-
pia del giornale, siamo tor-
nati a scuola.
La classe 5C
Volume 1, Numero 1 Pagina 4
CASSINA DE' PECCHI - Il
2 dicembre 2015, a Cassi-
na de 'Pecchi, i bambini di
5^ sono andati, con molto
entusiasmo, in visita
alla scuola secondaria.
Hanno fatto il viaggio a
piedi, sono andati per
essere pronti all'anno
prossimo. Li hanno di-
visi in vari gruppi da 4-
5 bambini.
Nella 1^A hanno fatto
scacchi. La professo-
ressa li ha accolti con
felicità. Li ha divisi in
gruppi ed hanno gioca-
to con i loro nuovi amici.
Nella 1^B hanno assistito
alla lezione di Inglese,
guardando un video su
Londra e parlando in ingle-
se con la professoressa.
È stato interessante scopri-
re Londra e le sue culture,
sia di sera che di giorno.
Hanno osservato alcune
foto fatte dall'insegnante: i
taxi, la ruota panoramica,
alcuni castelli…
Si sono divertiti e hanno
scoperto qualcosa di più.
Nella I C c'era antologia. La
professoressa ha distribuito
un foglio a ciascun bambi-
no, hanno realizzato il calli-
gramma con le informazioni
descrittive di un viso di un
compagno a loro scelta.
Nella I E si è svolta una le-
zione di epica. La profes-
soressa li ha accolti bene, ha
narrato due storie: i fatti ac-
caduti prima della guerra di
Troia e successivamente un
racconto che hanno inventa-
to i ragazzi della classe. In-
fine hanno dato loro dei bi-
glietti di benvenuto e
delle caramelle.
Nella I F hanno fatto ita-
liano. La prof ha letto un
brano che parlava di una
befana e ha proposto
degli esercizi. Dopo l'in-
tervallo gli accompagna-
tori sono andati a pren-
dere i bambini, hanno
fatto loro visitare la
scuola e li hanno portati
in mensa.
Nel primo pomeriggio sono
tornati alla scuola primaria,
soddisfatti dell' esperienza.
Classe 5° B
Volume 1, Numero 1
I bambini di 5^ sono pronti per le medie
Visita nel futuro I ragazzi assistono alle lezioni della scuola secondaria
_______________________
Pagina 5
Plesso Scuola Secondaria di I grado, Via Sirio
Il 3 dicembre è la Giornata
internazionale della disabili-
tà, e il comune di Cassina
de' Pecchi, con la sua scuola
e le associazioni sul territo-
rio, è in prima linea per sen-
sibilizzare la cittadinanza.
I bambini della primaria co-
lorano degli indumenti che
vengono "stesi" sotto il por-
tico della scuola: su ognuno
di essi c'è scritto il loro pen-
siero.
Volume 1, Numero 1
Giornata internazionale della disabilità
Pagina 6
Gli alunni lanciano il palloncino, a cui è attaccato un messaggio di
solidarietà.
“Siamo tutti uguali e diversi”
I ragazzi delle quinte si sfidano!
L'esperienza scacchistica
Cassina de' Pecchi: nella Scuola Primaria si sono svolti i tornei di scacchi __________________________
I ragazzi di quinta elemen-
tare dell'Istituto Comprensi-
vo di Cassina de' Pecchi
nell'anno scolastico
2015/16 hanno partecipato
al progetto di scacchi. Ve-
nerdì 15 gennaio e lunedì
18 gennaio si sono tenute le
gare finali di scacchi, così
ogni alunno ha potuto di-
mostrare le proprie capacità
e ciò che ha appreso duran-
te il corso tenutosi nel
primo quadrimestre.
Nelle prime lezioni so-
no state spiegate le re-
gole principali degli
scacchi e le loro origini
persiane così come ha
detto T.F.
L’alunno A.P., invece,
ha detto che è un gioco
di strategia che simula
la battaglia tra due eserciti:
i bianchi contro i neri. Lo
scopo finale è quello di pro-
teggere il re. Il corso è stato
tenuto da Francesco Beltra-
mi, un Istruttore Federale e
arbitro nazionale, una per-
sona molto paziente e genti-
le che con la sua professio-
nalità ha insegnato molte
strategie di gioco. Le gare
finali si sono svolte in due
incontri nello Spazio Au-
rora della Scuola Prima-
ria. Venerdì 15 gennaio
tutti gli alunni delle classi
quinte, alternandosi du-
rante la giornata, hanno
giocato per le selezioni.
Francesco, con una appli-
cazione specifica per il
gioco degli scacchi, ha
abbinato i giocatori, il ta-
volo che dovevano occu-
pare e il colore. Una vol-
ta formate le coppie, han-
no avuto inizio le partite
che duravano otto minuti
ciascuna.
Al termine di ognuna di
queste, attraverso l'appli-
cazione, l'istruttore an-
nunciava i giocatori che
avevano vinto, pareggiato
o perso. I partecipanti si
sono sfidati in cinque turni
e ogni volta Francesco ha
inserito i dati ottenuti dalle
partite per formare nuove
coppie e per aggiornare la
classifica. Alla fine, incro-
ciando tutti i dati, si è otte-
nuta la classifica finale da
cui sono stati scelti i 4\5 fi-
nalisti. Lunedì 18 gennaio
questi ultimi si sono ritro-
vati nello Spazio Auro-
ra dove ha avuto luogo
la finale. Quelli della
5F sono stati: Nicol S.-
Francesca C.- Toni F.-
Edoardo V.; per la 5E:
Rebecca M.- Davide J.-
Ruslan L.- Davide S.-
Gabriele B.; per la 5D:
Mattia D.- Toshoa B.-
Elisa C.- Eugenio Z.- Filip-
po S.; per la 5C: Michele P.
- Clara R.- Daniele O.; per
la 5B: Giorgia C.- Daniele
B.-Amr K.
I finalisti sono stati inco-
raggiati dai propri compa-
gni di classe, che ogni
mezz' ora si alternavano per
“gufare” quella avversaria e
sostenere i giocatori della
propria.
Volume 1, Numero 1 Pagina 7
Come per le qualificazioni
anche per la finale i gioca-
tori si sono sfidati in 5 tur-
ni.
Ogni volta l'istruttore incro-
ciava i dati e formava le
coppie. Le partite duravano
8\10 minuti ciascuna. Il Si-
gnor Francesco Beltrami ha
spiegato che le ultime 2 par-
tite erano di 10 minuti per
dare la possibilità ai gioca-
tori di riflettere con cal-
ma,vista la fatica e l'ansia
accumulate durante le parti-
te finali. In un clima sporti-
vo e gioioso l'istruttore, do-
po aver consultato la classi-
fica finale, ha annunciato i
primi quattro classificati:
Jimez Delgrado;
D' Aietti Mattia;
Ferrante Toni;
Brambilla Daniele.
Al termine del torneo è sta-
to chiesto il parere ad alcuni
presenti alla finale sull'e-
sperienza scacchistica. M.S.
ha detto che ha imparato a
giocare a scacchi a scuola,
che ha potuto apprendere
alcune strategie di gioco, a
mantenere la calma, a gesti-
re il tempo e a riflettere su
quale mossa fare.
C.P. ha spiegato che ogni
pezzo della scacchiera è im-
portante: anche i pezzi più
piccoli, come il pedone, pos-
sono far arrivare alla vitto-
ria.
Con quest'ultima giornata si
è concluso il progetto scac-
chi e dalle impressioni e dai
pareri raccolti è sembrata
un'esperienza molto positiva,
dove ogni partecipante è sta-
to fiero dei risultati ottenuti.
La classe 5F
Volume 1, Numero 1 Pagina 8
Nella “Giornata della Me-
moria”, il 27 gennaio, la
maestra ha acceso una can-
dela che ha brillato per l’in-
tera giornata, per ricordare
il grande genocidio avvenu-
to durante la Seconda Guer-
ra Mondiale e tutti quelli
che sono avvenuti nel mon-
do e che, purtroppo, ancora
rappresentano una realtà
nella nostra epoca
“civilizzata”.
Questo non è un argomento
semplice da trattare, troppa
è stata la crudeltà e la spie-
tatezza messa in atto, ma è
una pagina (oscura) della
nostra storia e non è possi-
bile negarla. Solo imparan-
dola a conoscere, le genera-
zioni future e anche noi,
possiamo evitare che tutto
questo non accada più. La
maestra ci ha detto che, es-
sendo ormai in quinta, sia-
mo in grado di affrontare
questo argomento.
Abbiamo iniziato con un
documentario sui campi di
sterminio di Auschwitz e di
Birkenau, per cercare di ca-
pire, anche se è molto diffi-
cile, come erano strutturati
questi campi e quali docu-
menti ancora sono in nostro
possesso.
Nel filmato abbiamo visto
l’entrata del campo, le ba-
racche, i forni crematori
(ricostruiti), le docce, la
piazza dell’appello, quella
delle esecuzioni, le celle di
isolamento e molto altro an-
cora.
Nel museo sono presenti
enormi bacheche con una
montagna di valigie, oc-
chiali, scarpe, protesi orto-
pediche, giocattoli, capelli
appartenuti agli internati,
prevalentemente ebrei.
La parte narrata del docu-
mentario ha spiegato come
era la vita nei campi di ster-
minio, quali le condizioni
degli internati, e le crudeltà
messe in atto dagli uomini
delle S.S. naziste. Oltre al
documentario abbiamo vi-
sionato fonti fotografiche e
libri che parlano dell’argo-
mento.
Nel pomeriggio abbiamo vi-
sto il film “Il bambino con il
pigiama a righe” di John
Boyne. Durante la proiezio-
ne, soprattutto alla fine, tutti
noi eravamo commossi e
piangevamo, ci sentivamo
coinvolti perché, i due bam-
bini protagonisti, hanno cir-
ca la nostra età e la cosa ci
ha impressionato.
Anche durante il documenta-
Volume 1, Numero 1 Pagina 9
Cercare di capire la Shoah Viaggio di conoscenza sulla tragedia dell’Olocausto
__________________________
rio abbiamo provato forti
emozioni, non abbiamo ca-
pito come la crudeltà umana
abbia potuto raggiungere
tali livelli.
Solo durante la seconda
parte del pomeriggio ci sia-
mo sentiti un po’ rincuorati
e cioè quando la maestra ci
ha raccontato che, nono-
stante tutte queste atrocità,
molte persone hanno aiutato
gli internati. Per esempio un
uomo, tedesco, di nome
Schindler, grazie alla sua
fabbrica di oggetti smaltati,
è riuscito a salvare centinaia
di ebrei da morte certa.
Numerose sono le fonti che
ci parlano di uomini e don-
ne che, a rischio della loro
vita, hanno salvato molte
persone. È grazie a loro che
oggi esiste ancora il popolo
ebraico. La giornata si è
conclusa con la consapevo-
lezza, da parte di noi bam-
bini, che il bene contrasta
sempre il male e su di esso
vince e vincerà sempre.
La classe 5A
Volume 1, Numero 1 Pagina 10
“Se comprendere
è impossibile, conoscere è necessario”
Venerdì 11 marzo le classi
quinte della scuola primaria
di Cassina de' Pecchi sono
andate a visitare la Milano
Romana per approfondire lo
studio sui Romani.
Le classi si sono riunite a
scuola alle h 8.00 per pren-
dere il pullman, che in un'o-
ra li ha portati davanti al
Museo Archeologico.
Una volta entrati nel museo
hanno osservato molti reper-
ti dell'antica Roma, come
per esempio
gli utensili (spille, lucerne,
coltelli, forbici, vasi...), ma
anche imponenti statue. Poi
sono usciti
e hanno visto la torre poligo-
nale visitabile anche all'in-
terno del circo. In seguito
hanno percorso
la strada dove
nell'antichità c'era
il circo, lungo 470
m largo 80 m. È
rimasto un tratto
della cinta muraria
nel giardino del
museo oggi inglo-
bato in un condo-
minio; una torre
che è un campanile
della chiesa.
Successivamente le classi si
sono recate alla basilica di
San Lorenzo, in cui ci sono
tre cappelle; quella con più
tracce romane è la cappella
di Sant'Aquilino. In essa si
possono osservare diversi
mosaici, alcuni intatti, altri
meno, e le porte ad arco.
Lungo la strada
è possibile ve-
dere i resti di
una “domus”.
Nei suoi sotter-
ranei si posso-
no osservare le
fondazioni in
pietra prove-
nienti dall'anti-
co anfiteatro
romano. Usciti
dalla basilica i
ragazzi hanno così conclu-
so il loro viaggio storico
alla Milano Romana, tor-
nando a scuola giusto in
tempo per il pranzo in men-
sa.
La classe 5D
Volume 1, Numero 1
Le classi quinte percorrono la Milano Romana
Passeggiando nell'antica Roma... A Milano! Alla scoperta dei resti romani nel cuore di Milano
__________________________
Pagina 11
Didascalia dell'immagine o della fotografia
Le colonne di San
Lorenzo, Milano
“Un viaggio storico... in
una mattinata”
Il giorno 15 aprile le classi
quinte della Scuola Primaria
di Cassina de' Pecchi, hanno
raggiunto, in pullman, Sir-
mione.
Arrivati a destinazione, ogni
classe ha incontrato la pro-
pria guida.
La prima tappa è stata il Ca-
stello Medioevale, dove so-
stavano ai tempi i soldati. Le
guide hanno spiegato la
struttura della fortezza e le
varie difese, tra cui il fossato
e i ponti levatoi.
Dalle feritoie i soldati sca-
gliavano le frecce e, da alcu-
ne fessure, si tiravano sassi
o si versava del liquido bol-
lente.
Un particolare che ha inte-
ressato molto gli alunni è
stata la spiegazione fornita
sui merli, che potevano esse-
re quadrati se il proprietario
era alleato con il Papa, quin-
di era un Guelfo, o a coda di
rondine se era alleato con
l'imperatore, quindi era un
Ghibellino.
Successivamente gli studenti
sono arrivati al Parco Ar-
cheologico
delle “Grotte
di Catullo “,
chiamate così
perché circa
due secoli fa
gli esplorato-
ri, vedendo le
rovine rico-
perte di vege-
tazione, pen-
sarono che
fossero grotte.
Il nome deri-
va anche dal fatto che Catul-
lo, un grande poeta, aveva
lasciato uno scritto nel quale
decantava le bellezze di Sir-
mione ed affermava di avere
una residenza in questo luo-
go.
Nel tempo gli archeologi
hanno capito che non si trat-
tava di grotte, bensì di una
villa di epoca romana, appar-
tenuta ai discendenti di Ca-
tullo.
La villa era formata solo
dalla zona residenziale, in-
fatti mancavano la parte
rustica e quella produttiva.
Le scolaresche hanno os-
servato i resti del portico,
necessario per costruire la
villa su un unico su livello;
esso era formato da colon-
ne costruite in mattoni e
ricoperte da marmi colora-
ti: quello bianco proveniva
da Carrara, quello rosso da
Verona e quello giallo dalla
Tunisia.
Inoltre, la villa possedeva
le terme private, composte
da tre vasche con tempera-
ture diverse: calidarium,
tepidarium e frigidarium.
La residenza era circondata
da un immenso giardino,
con una vista stupenda,
chiamato viridarium; esso
Volume 1, Numero 1
Le classi quinte della Scuola Primaria di Cassina de' Pecchi a Sirmione
Sirmione: la perla delle isole e delle penisole Alla scoperta delle bellezze storiche di Sirmione, un borgo sulle sponde del Lago di Garda, in
provincia di Brescia
__________________________________________________
Pagina 12
“Delle isole e penisole
gioiello, o Sirmione!”
veniva annaffiato da un si-
stema di irrigazione, alimen-
tato da una cisterna che rac-
coglieva l'acqua piovana.
Dopo, gli scolari hanno os-
servato i resti del triclinio,
cioè la sala da pranzo; nel
tempo sono rimaste delle
piccole parti di mosaico
bianco e nero.
Durante la visita le guide
hanno specificato l'utilizzo
delle varie stanze, soffer-
mandosi sulla terrazza, ripa-
rata in origine dal velarium,
cioè un grande telo.
Nel pomeriggio gli alunni
hanno fatto un giro in barca
per scoprire le bellezze del
Lago di Garda.
In un determinato punto è
stato possibile notare che
erano visibili i territori del-
la Lombardia e del Veneto
e si intravedeva il percorso
per il Trentino Alto Adige.
I ragazzi sono stati soddi-
sfatti, perché hanno parteci-
pato ad un’uscita didattica
ricca di scoperte.
La classe 5E
Volume 1, Numero 1 Pagina 13
Grecitando
“Il pomo della discordia” Mercoledì 11 e giovedì 12 maggio le classi quinte della Scuola Primaria si sono esibiti nel loro
spettacolo teatrale _____________________________________
Questa interpretazione è sta-
ta possibile grazie all’aiuto
e alla collaborazione di Pier
e Antonella della compagnia
teatrale “Grecitando” che,
con incoraggiamenti, sugge-
rimenti e preparazione, ci
hanno guidati lungo il no-
stro percorso teatrale. A vol-
te siamo stati anche rimpro-
verati, perchè la nostra clas-
se è molto chiacchierona.
Ognuno di noi ha scelto il
personaggio da interpretare
ed è accaduto un fatto strano
perchè, mentre per alcuni di
noi il ruolo corrisponde al
carattere, per altri è comple-
tamente diverso.
Per esempio la compagna
che ha interpretato la perfi-
da Eris è in realtà molto
comprensiva e accomodan-
te, le tre Moire sembravano
veramente vecchie arpie
mentre sono simpatiche e
dolci ed Ares, crudele dio
della guerra (persino i suoi
genitori non lo sopportano)
è un ragazzino amato e ben-
voluto da tutta la classe.
Molto convincente è stato
Zeus, pacioso e accomodan-
te (anche se un po’ donnaio-
lo), o Poseidone possente e
un po’ collerico, e cosa dire
della sim-
patia di
Apollo
che invi-
tava alle
danze? O
del giova-
ne Paride,
serio e
pensoso, e
ancora,
non dimentichiamo le tre
dee, Era (moglie di Zeus),
Atena e Afrodite, vere star
dell’Olimpo.
Il Poeta e Corifeo sono sta-
te bravissime nel presentare
e accompagnare il raccon-
to.
Ma è stata la bravura di tut-
ti i nostri compagni che ha
permesso la realizzazione
dello spettacolo, senza la
quale non sarebbe riuscito
così bene.
La difficoltà più grande,
durante le prove, è stata
quella di imparare a parlare
lentamente e ad alta voce:
che fatica! A noi veniva
spontaneo parlare veloce-
mente, forse per paura di
dimenticarci qualche paro-
la.
Lo spettacolo parla degli
dei greci dell’Olimpo e del-
le loro vicende, ecco in bre-
ve la storia:
Eris, dea della discordia, lan-
cia una mela d’oro destinata
alla dea più bella; il compito
di scegliere la prescelta è af-
fidato a Paride, principe di
Troia, il quale decide di dare
il proprio voto ad Afrodite,
che gli aveva promesso l’a-
more di Elena, la donna più
bella del mondo. Secondo
questo mito Paride rapì Ele-
na e scatenò la guerra di
Troia.
Noi bambini, durante lo
spettacolo,
abbiamo in-
dossato lun-
ghe tuniche
di diversi
colori, im-
preziosite da
cordoncini
dorati intrec-
Volume 1, Numero 1 Pagina 14
“Ahi ahi ahi! Sciagurato quel gesto!”
ciati in modi diversi che
drappeggiavano gli abiti e,
sopra questi, avevamo man-
telli blu.
Sul volto abbiamo messo
delle maschere del teatro
greco, molto colorate,che
venivano usate durante le
interpretazioni del coro. Ab-
biamo formato due gruppi
che si muovevano insieme
con andatura maestosa e
parlavano all’unisono, con
voce solenne.
Nell’interpretare i vari per-
sonaggi abbiamo usato altri
oggetti (candela, sgabelli,
flauto, lenzuoli...) che ci
hanno aiutato a creare un’at-
mosfera magica: mentre ci
muovavamo nei gruppi sem-
bravamo farfalle leggiadre.
Anche le musiche sono sta-
te di grande aiuto, perchè ci
hanno trasportato in un
mondo lontano, fatto di
suoni, di poesia e di danza.
L’aspetto più importante di
questo teatro è stato, oltre
al grande divertimento, la
possibilità di imparare a
capire, calandoci nei perso-
naggi, il teatro greco e i
suoi miti. Prima di iniziare
lo spettacolo eravamo un
po’ in ansia; la paura di
sbagliare i movimenti, di
dimenticare le battute stu-
diate a memoria, di inciam-
pare, di fare una brutta fi-
gura davanti ai genitori era
tanta!
Poi però, durante lo spetta-
colo, questa paura è magi-
camente svanita, ci siamo
immersi nel teatro e tutto è
andato bene, anche perchè
Pier e Antonella erano vici-
no a noi, ci guidavano e ci
incoraggiavano.
Sia i nostri genitori che le
maestre ci hanno fatto molti
complimenti e ci hanno detto
che siamo stati molto bravi.
Questo spettacolo ha fatto
provare a tutti, adulti e bam-
bini, grandi emozioni e par-
tecipazione. È stato un modo
molto bello di chiudere l’an-
no scolastico e il nostro lun-
go percorso alla Scuola Pri-
maria, regalando a tutti uno
splendido teatro.
La classe 5A
Volume 1, Numero 1 Pagina 15
In questi cinque anni le
quinte sono state allenate da
molti esperti per i Giochi
della Gioventù. Per l'educa-
zione motoria, all'inizio i
ragazzi si sono esercitati
con le loro maestre che li
facevano migliorare nelle
tre prove dei giochi, ossia:
basket, staffetta e pallavolo.
In 5C la maestra Emi ha fat-
to andare in giardino i ra-
gazzi per aiutarli a correre
sul terreno, però la maggior
parte del tempo la trascorre-
vano in palestra. Successi-
vamente è arrivata Irma, che
li ha fatti lavorare molto sul-
la pallavolo. Lei, all'inizio
di ogni allenamento, faceva
danzare gli alunni per la
coreografia dei giochi, ma
poi è stata cambiata con la
sfilata degli scudi. Dopo
Irma è arrivato Diego che,
con un progetto di pallavo-
lo, in tre allenamenti ha in-
segnato molte tecniche in-
teressanti.
Infine è giunta Maura che
ha preparato delle attività
più divertenti per aiutare i
ragazzi e migliorarli sulle
tre prove. Maura, per inse-
gnare ai ragazzi la staffetta
ha creato un “circuito
Olimpico”, che consisteva
nel dividere la classe in due
squadre su due lati opposti.
Quando Maura fischiava,
uno della squadra partiva e
l'obbiettivo era quello di su-
perare il concorrente della
squadra avversaria in veloci-
tà.
Come dicevamo prima, sul
campo le classi quinte do-
vranno sfilare con gli scudi
creati da ogni rappresentante
di classe. Essi sono stati ab-
belliti dai ragazzi che hanno
attaccato al centro delle let-
tere per formare un motto.
Per il resto “BUONA FOR-
TUNA E CHE VINCA IL
MIGLIORE!”
La classe 5C
Volume 1, Numero 1 Pagina 16
Ultimo anno sportivo delle quinte
Preparazione dei giochi Le quinte impegnate al massimo
Nella soleggiata mattinata di
sabato 21 maggio, si sono
svolti i tanto attesi GIOCHI
DELLA GIOVENTU’, edi-
zione 2016 della Scuola Pri-
maria di Cassina de’ Pecchi.
I giovani atleti si sono radu-
nati presso il campo sporti-
vo alle ore 8.
L’apertura dei giochi è inco-
minciata con sfilate di pon-
pon, scudi e striscioni, por-
tati dai bambini delle varie
classi che, di fronte agli
spalti, hanno raccolto ap-
plausi di incoraggiamento
da genitori, nonni e parenti,
orgogliosi dei propri figli e
nipoti. Il campo era ancora
più colorato e allegro dalle
magliette variopinte che di-
stinguevano i vari concor-
renti.
I Giochi consistevano in di-
verse discipline per ogni in-
terclasse: semplici percorsi
per le prime e le seconde;
staffetta, basket e pallavolo
per le altre classi.
All’avvio dato dagli orga-
nizzatori, tutti si sono impe-
gnati al massimo per far
vincere la propria squadra,
incitati dagli applausi e dal-
le urla gioiose provenienti
dagli spettatori ansiosi per il
risultato.
Durante un intervallo, gli
atleti sono stati rifocillati
con acqua, succhi di frutta
e crackers, ottenendo così
un’ulteriore carica per af-
frontare le prove mancanti.
I ragazzi, terminati i giochi,
cercavano di confrontarsi
con le altre classi, per car-
pire i tempi e le prestazioni
esultando oppure restando
delusi dei risultati raggiun-
ti.
Verso mezzogiorno, a pro-
ve concluse, tutti i bambini
si sono radunati sotto gli
spalti dove hanno atteso
ansiosi la proclamazione
dei vincitori. Per creare
suspense, gli organizzatori
hanno intrattenuto i vari
gruppi trasmettendo canzo-
ni … Emozionante, invece,
il momento del canto
dell’Inno Nazionale, duran-
te il quale tutti si sono alza-
ti in piedi con la mano sul
petto.
Ogni concorrente è stato pre-
miato per la propria parteci-
pazione, con una medaglia
ricordo.
Ed ecco il momento più atte-
so della giornata: IL VER-
DETTO! Alla proclamazione
grande la gioia ed altrettanto
grande la delusione, ma tutti
felici ed orgogliosi di aver
dato il massimo sia durante
gli allenamenti sia in gara.
A parte le quinte, che l’anno
prossimo frequenteranno la
scuola secondaria, tutte le
altre classi non vedono l’ora
che arrivino i prossimi gio-
chi, per avere una seconda
possibilità o riconfermare il
titolo.
La classe 5C
Volume 1, Numero 1 Pagina 17
I giochi della gioventù Una giornata speciale tra emozioni e trepidazioni
________________________
Il giorno 1-12-2015 le classi
quinte della Scuola Prima-
ria, nello Spazio Aurora,
hanno incontrato Antonella
Colicchia, Caporedattore
del Settimanale F. La gior-
nalista ci ha spiegato un po’
il suo lavoro e, successiva-
mente, ha risposto ad una
serie di domande.
Perché il giornale è stato
chiamato F?
Il giornale è stato chiamato
F, perché la Direttrice era
affezionata ad una rivista
degli anni sessanta- settanta
che si interessava dei diritti
delle donne.
Di che cosa tratta il gior-
nale?
Il giornale tratta di cronaca,
attualità, moda, viaggi, bel-
lezza, cucina, benessere.
Dov’è la sede del giornale?
La sede del giornale è a Mi-
lano in corso Magenta.
Qual è la parte più impor-
tante di un articolo?
La parte più importante di un
articolo è il titolo, ma in mo-
do particolare il sommario.
Lei di che cosa si occupa al
giornale?
Il caporedattore ha il compi-
to di inviare i giornalisti nel-
le varie parti del Mondo e,
quando ha tutti gli articoli,
deve preparare i titoli.
C’è sempre un accordo in
redazione?
In redazione si discute molto
animatamente per trovare un
accordo, perché tutti i gior-
nalisti hanno notizie impor-
tanti; l’ultima parola però
spetta al Direttore.
Quante persone lavorano
in redazione?
In redazione lavorano circa
venti persone, con varie
mansioni.
Sono importanti i grafici?
Il lavoro dei grafici è impor-
tante quando bisogna impa-
ginare.
Le piace il suo lavoro?
Fin da piccola volevo fare la
giornalista, infatti mi occu-
pavo del giornalino della
scuola. Ho iniziato a lavora-
re a 24 anni, partendo dalla
gavetta. Successivamente
ho cambiato diverse testate
ed ho fatto anche l’inviata
(addirittura ho intervistato il
Segretario generale delle
Nazioni Unite, Kofi Annan).
Il mio lavoro mi piace mol-
tissimo, anche se è impe-
gnativo.
Le interviste sono appro-
fondite?
Le interviste sono di solito
approfondite e l’intervista-
tore deve sempre cercare di
farsi dire tutto ciò che gli
interessa dall’intervistato,
usando anche domande
“cattivelle”.
Quante copie vengono
stampate settimanalmente
e quante pagine ha il gior-
nale?
Vengono stampate 180.000
copie a settimana e il gior-
nale ha circa 200 pagine e
costa 1 euro.
Quale linguaggio bisogna
usare nel giornale?
Nel giornale bisogna usare
un linguaggio confidenziale
e semplice.
A che cosa serve un Diret-
tore Artistico?
Il Direttore Artistico decide
quanto devono essere grandi
le foto e dove vanno collo-
cate a seconda degli articoli.
La classe 5C
Volume 1, Numero 1 Pagina 18
Intervista alla giornalista Antonella Colicchia
Antonella Colicchia
Viaggio nel tempo: il teatro greco
Intervista ai registi dello spettacolo “Il pomo della discordia”
Gli alunni della classe 5^E incontrano Pierangelo Invernizzi e Antonella Cazzola, esperti teatrali, per scoprire tutti i segreti sull'organizzazione di uno spettacolo teatrale per bambini.
_____________________________________ Pierangelo e Antonella sono
due registi molto bravi; in-
sieme alle classi quinte della
Scuola Primaria di Cassina
de' Pecchi, hanno allestito
uno spettacolo dal titolo “Il
pomo della discordia”, che
riprende lo stile del teatro
greco e le sue tradizioni.
Se avete già rappresentato
questo spettacolo, è piaciu-
to?
Sì, abbiamo già presentato
questo spettacolo ed è pia-
ciuto molto agli spettatori.
Quale parte dello spettaco-
lo vi piace di più?
Tutte le parti sono belle, ma
i cori danno la possibilità a
tutti di recitare.
Per voi è difficile allestire
una rappresentazione?
Dipende dallo spettacolo
che si sta preparando: può
essere più o meno impegna-
tivo.
Chi ha scritto il copione?
Il copione è stato tratto da
un brano molto serio, ma
poi lo abbiamo rielaborato e
reso adatto ai bambini.
Vi è mai capitato di di-
menticare le battute du-
rante uno spettacolo in cui
eravate attori?
A. Sì, mi è capitato una
volta, ma dopo pochi se-
condi ho ricordato tutto
Cosa vi ha spinto ad ini-
ziare a recitare?
Abbiamo iniziato a recitare
perché avevamo la passio-
ne per il teatro.
Già da ragazzi cercavamo
di realizzare il nostro so-
gno.
Quando vi siete conosciu-
ti?
Ci siamo conosciuti in una
scuola di teatro e avevamo
18/19 anni.
Sono sempre piaciuti i vo-
stri spettacoli in cui siete
stati attori?
A. No! Quando ero molto
giovane e facevo la compar-
sa in un'opera lirica , lo
spettacolo non ha ricevuto
buone critiche.
P. Anche a me è capitato
di non ricevere una buona
critica una volta durante una
mia regia.
Qual è il vostro personag-
gio preferito tra quelli che
avete interpretato?
A. Il mio personaggio pre-
ferito è anche il più difficile
che abbia interpretato, ed era
all'interno di una tragedia.
P. Il mio personaggio pre-
ferito era all'interno di uno
spettacolo sulle fiabe.
Grazie Pier e Antonella per
il vostro lavoro!
Volume 1, Numero 1 Pagina 19
“Su raccontate che accadde in quel giorno...”
Pier e Antonella
La classe 5E
Le nostre interviste
Che cosa è successo in
Ecuador?
C'è stato un terremoto molto
forte.
Sei dispiaciuto?
Sì, perché sono morte molte
persone.
Oltre alla distruzione delle
case si è distrutto qualcosa
di importante, ad esempio
monumenti?
Si sono distrutte centrali
elettriche, ma non so quali
monumenti.
Quante persone, circa, so-
no morte?
Sono morte circa 3000 per-
sone, un cane ha salvato 7
persone, molti bambini pe-
rò sono rimasti orfani.
Cosa hai fatto per l'Ecua-
dor?
Abbiamo riempito tre sca-
tole con vestiti e molto cibo
e le abbiamo spedite, mi
sento orgoglioso.
Come hai saputo del ter-
remoto?
Lo abbiamo saputo dal tele-
giornale che era un terre-
moto molto forte.
Dove è stato esattamente?
Dicono che sia stato nella
provincia di Guayaquil.
Come ti sei sentito quan-
do l'hai saputo?
Triste ma anche spaventato
perché credevo che i miei
familiari fossero morti o fe-
riti.
Quali familiari hai in
Ecuador?
I nonni e gli zii.
Vorresti vivere lì da gran-
de?
In un certo senso sì, però
non vedrò più i miei amici.
Dimmi qualcosa sull'
Ecuador.
In Ecuador fa molto caldo
c'è tanta vegetazione, ci sono
tanti parchi: mi diverto mol-
to in Ecuador.
Classe 5D
Intervista a… Erick - Il terremoto in Ecuador
Intervista a… Cecilia
Usando tre aggettivi come
ti descriveresti?
Direi che sono testarda, vo-
lenterosa e alta.
Quando sei triste hai un
modo per tirarti su di mo-
rale?
Mi metto davanti allo spec-
chio e inizio a criticare la
persona che mi ha offesa.
Oltre ai tuoi genitori con
chi hai un rapporto molto
stretto?
Mi confido con mio nonno
perché è la persona più an-
ziana e saggia della fami-
glia. Io mi fido ciecamente
dei suoi giudizi.
Quali sono i tuoi pregi e
difetti?
Non mi piace vantarmi da-
vanti alle persone e quando
parlo cerco sempre di esse-
re gentile. Sono testarda e
talvolta giudico le persone
anche se non le conosco be-
ne.
Che sport fai?
Io pratico nuoto agonistico
perché, quando sono in ac-
qua, mi sento a mio agio,
ritrovo me stessa, sono libe-
ra e capace di fare qualsiasi
cosa.
Quando sei a casa e non
hai niente da fare, hai de-
gli hobby?
Sì, leggo. Mi piacciono par-
ticolarmente i romanzi e le
storie d’amore. L’ultimo li-
bro che ho letto s’intitola
“Cuori di carta” di Luisa
Ponticelli Guerra.
Hai qualche sogno che vor-
resti realizzare?
Sì molti, ma quello che vor-
rei realizzare di più è diven-
tare una campionessa di
nuoto.
Ti piace cucinare?
Mi piace moltissimo cuci-
nare insieme a mamma e pa-
pà. Prepariamo le pizze e i
pasticcini.
Classe 5A
Volume 1, Numero 1 Pagina 20
Intervista a… Matteo - Lo studio
Qual è la tua materia pre-
ferita?
Inglese e arte
Perché?
Inglese perché si può andare
in altri posti e perché è una
lingua fondamentale; arte
perché mi piace disegnare.
A che ore studi di solito?
Durante la settimana alle
17.30, il sabato e la domeni-
ca di mattina.
Quante volte leggi la pagi-
na da studiare?
Quattro volte, almeno la
memorizzo meglio. Prima la
leggo due volte, tutta; poi
altre due volte solo le parti
sottolineate.
Qual è la materia che pre-
ferisci studiare?
Inglese.
Perché?
Perché è semplice da stu-
diare, ci esercitiamo soprat-
tutto in classe.
Ti piace studiare?
Preferisco fare altre cose,
però è più importante lo
studio.
Usi degli schemi?
No, preferisco evidenziare
le paro-
le-chiave.
Studi quando sei appena
arrivato a scuola?
Sì, all'intervallo e prima del-
la lezione, così se mi dimen-
tico la rileggo e la memoriz-
zo.
Quale materia ti piace me-
no?
Scienze, perché ci sono tanti
apparati e tanti termini... è
difficile da studiare.
Classe 5D
Volume 1, Numero 1 Pagina 21
Quale sport pratichi?
Io pratico il calcio.
Quante volte e in che gior-
ni ti alleni?
Mi alleno due volte a setti-
mana, il giovedì e il marte-
dì.
Che esercizi fai durante
l'allenamento?
Durante l'allenamento ci
esercitiamo nei passaggi,
esercizi di tiro.
Perché hai scelto questo
sport?
Ho scelto questo sport per-
ché è un gioco di squadra,
perché ci sono dei miei
amici e si svolgono molte
attività, esercizi e partite.
Quale attività ti diverte di
più?
L'attività che mi diverte di
più è la partitella alla fine
dell'allenamento e gli eser-
cizi di tiro.
A chi lo consiglieresti e
perché?
Io lo consiglierei ad alcuni
compagni, perché non san-
no giocare tanto bene in
squadra.
Vuoi continuare a fare il
giocatore
di calcio?
No, non
voglio continuare perché du-
rante gli allenamenti e le
partite mi stanco subito e
perché ho il timore di infor-
tunarmi e non giocare per
tanto tempo.
Com'è il tuo allenatore?
Il mio allenatore, quando
sbaglio, mi incoraggia nel
migliorare sempre di più, in-
fatti di carattere è molto gen-
tile e simpatico.
Classe 5D
Intervista a… Joshua - Lo sport
Intervista a… Elisa
Quale sport pratichi?
La pallavolo.
Quante volte a settimana?
Tre volte, compresa la parti-
ta nel fine settimana.
Cosa fate durante le attivi-
tà?
Facciamo prima il riscalda-
mento, durante il quale cor-
riamo e facciamo gli addo-
minali, dura almeno cinque
minuti. Dopo ci alleniamo
con degli esercizi, soprattut-
to su schiacciate e palleggi.
Negli ultimi trenta minuti
facciamo una partita tra di
noi a squadre.
Come mai hai scelto que-
sto sport?
L' ho scelto perché quando
ero piccola andavo a vedere
mia sorella giocare
a pallavolo e mi interessavo
sempre di più a questo
sport.
Che cosa ti diverte di più
di questo sport?
Mi diverte giocare in squa-
dra, con gli altri.
A chi lo consiglieresti e
perché?
Lo consiglierei a chi non ha
tanti amici, perché giocando
insieme può farsene degli
altri.
Com'è l'allenatore?
L'allenatrice è molto simpa-
tica, ma quando siamo in
campo è dura e severa.
Come sono le partite?
Le partite sono molto fatico-
se, però vinciamo quasi
sempre, siamo la prima
squadra nel nostro campio-
nato di volley e le più picco-
le.
Classe 5D
Volume 1, Numero 1 Pagina 22
Che personaggio interpre-
ti nello spettacolo?
Interpreto Eris, la Discordia,
divinità malefica, figlia di
Era, secondo un’ipotesi nata
da un fiore.
Volevi interpretarlo?
No, preferivo interpretare
Afrodite, perché è svampita
e mi rispecchia.
Riesci a immedesimarti
nel ruolo?
Sì, a parte le risate, perché
mi sento in imbarazzo.
Qual è la tua parte prefe-
rita?
Mi piace quando Paride de-
ve decidere chi, tra Era,
Atena ed Afrodite, deve
avere il Pomo d'oro.
La trama dello spettacolo
è interessante?
Sì, i personaggi sono molto
bizzarri e interessanti. All'i-
nizio pensavo che la rap-
presentazione fosse noiosa.
Pier ed Antonella inse-
gnano bene?
Sì, perché sono molto gen-
tili, quando non ti ricordi
una battuta, loro ti aiutano.
Trovi che i tempi di pre-
parazione siano sufficien-
ti?
No, perché nove lezioni so-
no troppo poche e memo-
rizzare il
copione
con gli
impegni scolastici è difficile.
La “buca” è adatta come
palcoscenico?
No, quando si parla rimbom-
ba tutto e non si può uscire
di scena.
Come miglioreresti il pro-
getto?
A parte il posto e il tempo di
preparazione, lo trovo per-
fetto.
Classe 5D
Intervista a… Lucrezia - Teatro a scuola
Intervista a… Mattia - Le vacanze
Dove sei andato nelle scor-
se vacanze estive?
In Sicilia, a Palermo.
Perché proprio in quel po-
sto?
Per i nonni
Conosci qualcuno lì?
I due nonni e la bisnonna.
Con chi vai di solito?
Con la famiglia.
Come sei andato?
In nave.
Quanto dura il viaggio? È
noioso?
Divertente: la nave è gran-
dissima, il viaggio dura un
giorno.
Com’è il paesaggio che si
vede a Palermo?
Collinare, è bello però c'è
tanta immondizia e nelle
strade c'è troppo traffico.
Lo consiglieresti agli altri
bambini?
Si perché Palermo è molto
bella, si possono fare molte
amicizie.
È una città culturale?
Sì perché oltre alle spiagge
ci sono tanti monumenti ar-
tistici.
Ad esempio?
La chiesa di San Giovanni
degli Eremiti.
Ti piacerebbe andare in
altri posti? Perché?
Si perché mi piace visitare
altri posti per imparare cose
in più.
Quali sono i piatti tipici?
La pasta con la "tenerume"
preparata dalla nonna.
Vai al mare di solito?
Sì perché i miei genitori
amano andarci.
Com'è?
In alcuni punti è freddo in
altri caldo… ed è stupendo!
Classe 5D
Volume 1, Numero 1 Pagina 23
È tarda primavera ed il so-
le picchia sulle tapparelle
come per dirmi “alzati e
visita il magnifico paesag-
gio che ti sta intorno!”.
Così, con la voglia di sco-
prire cose nuove, zaino in
spalla e via. L'autista mi
aspettava sulla soglia del
portone con la macchina
parcheggiata dietro.
Parto per un viaggio senza
confini. Dopo un'oretta
eccomi arrivata a Pavia,
città molto importante per
la Lombardia. Luoghi mol-
to belli da visitare sono il
Ponte Coperto che collega
i due argini del Ticino, co-
struito intorno al 1300; fu
danneggiato nella Seconda
Guerra Mondiale e nel do-
poguerra abbattuto com-
pletamente.
Un luogo di culto è una fa-
mosa chiesa: San Pietro in
Ciel d’Oro, del 1100, con
un portale intagliato e
all’interno l’arca in marmo
con i resti di S. Agostino.
Quella di San Teodoro
ospita invece affreschi raf-
figuranti le storie di
Sant'Agnese e San Teodo-
ro. In San Michele hanno
avuto luogo incoronazioni
di re e imperatori, come il
Barbarossa.
Importante nella storia di
Pavia è il Duomo, rinasci-
mentale, con una cupola
grandiosa.
Attraverso il Ticino sul
Ponte Coperto e verso
mezzogiorno faccio uno
spuntino a base di acciughe
e merluzzi; che dire: buo-
nissimi!
Una visita ad altre chiese e
verso il tramonto una bella
passeggiata sugli argini del
Po, che segna il confine tra
Lombardia ed Emilia Ro-
magna, con uno sfondo for-
mato da una vasta pianura,
quella padana, e un tramon-
to con numerose sfumature
di rosa e arancio.
Dopo un lungo pernotta-
mento in un lussuoso hotel;
sono le cinque di mattina e
mi sto preparando a un lun-
go viaggio di circa quattro
ore. Io non sono una vaga-
bonda e ho un traguardo
ben preciso: Cortina d'Am-
pezzo, meta desiderata sia
da molti italiani, sia da turi-
sti provenienti da tutto il
mondo. Guardo ansiosa-
mente fuori dal finestrino
in attesa di arrivare. Si ve-
dono, in lontananza, vaste
città immerse nella pianura.
Passo per Cremona, città
della Lombardia. Prose-
guendo, il Po mi affianca e
si allarga sempre di più
grazie ai suoi numerosi af-
fluenti. Mentre percorro la
carreggiata è ben visibile
l'intervento dell'uomo nelle
Volume 1, Numero 1
Un viaggio nella natura
Pagina 24
estese aree coltivate e nella
costruzione di canali per l'ir-
rigazione dei campi. Si pro-
ducono cereali, ma si colti-
vano anche riso, ortaggi e
foraggio per il bestiame.
È molto diffuso l' allevamen-
to di bovini e suini, con una
grossa produzione di insac-
cati e prodotti caseari. Men-
tre costeggio le colline, vedo
vigneti in cui si producono
vari tipi di vino di ottima
qualità. Incontro un grande
ponte che oltrepassa il Min-
cio, emissario del lago di
Garda. Ed ecco che passo il
confine ed entro in Veneto,
regione caratterizzata da am-
bienti naturali differenti.
Passo per Padova, città im-
portante, dalla quale si avvi-
stano però anche i Colli Eu-
ganei, con dolci pendii e sor-
genti termali. Dopo aver at-
traversato la pianura Veneta
affianco il parco nazionale
delle Dolomiti Bellunesi, un
territorio di grande valore
naturalistico e paesaggistico,
famoso per la sua particolare
vegetazione, ricca di specie
rare sopravvissute alla gla-
ciazione. Esso si trova vicino
a Belluno, provincia veneta
ricca di cultura.
Eccomi arrivata a Cortina
d'Ampezzo, paese molto fa-
moso per i visitatori. Faccio
un giro in centro, con case
alte, una vicina all'altra e tut-
te colorate. L'artigianato è
molto sviluppato, ma costo-
so.
Verso mezzogiorno mi pren-
do uno spuntino: riso di bar-
babietola e gnocchi variopin-
ti. Tutti e due ottimi, che
consiglio a chiunque. Nel
primo pomeriggio ho deci-
so di farmi una sciata sulla
Marmolada, un rilievo
montuoso fantastico, con
impianti ben funzionanti.
Verso sera ritorno nel mio
albergo molto costoso, ma
soddisfacente.
Una gita FANTASTICA!!
La classe 5 B
Volume 1, Numero 1 Pagina 25
“Per attirare
l'attenzione
del lettore,
inserire qui
una citazione o
una frase
tratta dal
testo.”
Cortina d’Ampezzo (BL)
Partiamo da Milano per
arrivare a Varese, in mac-
china. Abbiamo prenotato
un hotel 4 stelle. Partiamo
verso le 8.00. Dal finestri-
no osservo che, ad un cer-
to punto, piano piano pas-
siamo in collina vicino a
Saronno, continuiamo e
incontriamo il fiume Olo-
na, che ci accompagna fi-
no a Varese. Appena arri-
vati posiamo le valigie
nella nostra stanza, e co-
minciamo a passeggiare
per la città.
Vediamo la Basilica di San
Vittore. Sembra accoglien-
te, e così entriamo. All'in-
terno ci sono numerose co-
lonne e sui muri e sul sof-
fitto degli affreschi. Fuori,
dietro il campanile, visitia-
mo il Battistero, con una
vasca battesimale del VII –
VIII secolo.
Usciamo per cercare un
posto dove mangiare. Lo
troviamo e ordiniamo dei
piatti del giorno. Per dol-
ce, invece, assaggiamo
l'Amor Polenta: il tipico
dolce di Varese, molto
buono!
Decidiamo poi di visitare
il Giardino Estensi: un
grande giardino con di
fronte un palazzo, che era la
casa della famiglia Estense,
attualmente usato come mu-
nicipio. In mezzo al verde
c'è una grande fontana circo-
lare. Dalla pineta in fondo
arriviamo alla Villa Mirabel-
lo, che ospita i Musei Civici.
Osserviamo le raccolte ar-
cheologiche dalla preistoria
all’età romana e la collezio-
ne di farfalle nella sezione
scientifica.
Dopo la cena torniamo in al-
bergo e ci mettiamo a letto
subito perché domani andre-
mo sulla Marmolada a scia-
re!!!
Ci svegliamo alle 7.00 e fac-
ciamo una colazione veloce,
così alle 7.15 siamo in auto.
In questo viaggio passiamo
per le colline e notiamo dei
vigneti . Ecco Como. Conti-
nuiamo per la Brianza e at-
traversiamo l' Adda, oltre-
passiamo Bergamo e anche
il fiume Serio. Ci dirigiamo
verso il lago d' Iseo e per-
corriamo la strada per il
Passo del Tonale, insieme
al fiume Oglio. Attraversia-
mo il Passo del Tonale e
siamo in Trentino Alto
Adige. Percorriamo la stra-
da fino ad oltre l' autostra-
da. Andiamo verso nord
con l' Adige di fianco a noi.
A metà tragitto, tra Trento e
Bolzano, tagliamo e per-
corriamo una strada che ad
un certo punto è parallela al
fiume Avisio e la seguiamo
per circa 60/70 Km. Svol-
tiamo per la Marmolada,
ancora qualche decina di
chilometri e arriviamo a
destinazione. Proseguiamo
verso l'hotel a Canazei.
Non vediamo l'ora di usci-
re.
Indossiamo tute e giacche
da sci e così ci dirigiamo
verso il lago di Fedaia per
provare le piste: una matti-
nata piena di cadute! Man-
giamo alla “Baita degli
sciatori” un pezzo di pizza
al volo, dopo di che tornia-
mo, facendoci una lunga
passeggiata, in albergo.
Volume 1, Numero 1 Pagina 26
Viaggio a Varese e sulla Marmolada
I Giardini di Palazzo Estensi
a Varese
L'orologio della nostra
stanza segna le 18.30. E'
un po' tardi, ci vestiamo
con abiti più appropriati
e usciamo per mangiare
qualcosa del posto. Tro-
viamo un posticino chia-
mato “Lo Spizzico Lo
Stuzzico”, gustiamo un
po' di strudel e strana-
mente siamo pieni.
Rientriamo in albergo e
dobbiamo addormentarci
subito perché domani tor-
neremo a casa!!!
La classe 5 B
Volume 1, Numero 1 Pagina 27
Nel VI secolo a. C. i Greci
inventarono un modo creati-
vo per far divertire il popo-
lo: il teatro.
In esso si rappresentavano
scene di guerra e gesta eroi-
che, chiamate tragedie, op-
pure scene di vita quotidia-
na, dette commedie. Gli at-
tori, tutti maschi, recitavano
tutto il giorno; potevano es-
sere al massimo tre, accom-
pagnati da un coro in cui era
presente una voce solista, il
Corifeo.
Il coro, che si muoveva
maestosamente e parlava
all'unisono, era formato ori-
ginariamente da cinquanta
elementi, poi ridotti a quin-
dici, e contribuiva a rendere
spettacolare la rappresenta-
zione, anche con canti e
danze.
Gli attori utilizzavano ma-
schere di terracotta che ave-
vano un’espressione partico-
lare secondo il tipo di rap-
presentazione, ma erano an-
che necessarie per ampliare
la voce.
Il pubblico era molto esigen-
te: applaudiva se lo spetta-
colo era gradito, ma fi-
schiava e lanciava pietre se
non lo gradiva.
La struttura dello spazio
del teatro aveva una forma
semicircolare ed era costi-
tuita dalle seguenti parti:
scena, proscenio, orche-
stra, gradinate, altare e
scranni.
Il proscenio era la parte
rialzata dove recitavano gli
attori, alle cui spalle si tro-
vava la scena, che rappre-
sentava l'ambiente; l'orche-
stra serviva per il coro e al
centro c'era l'altare che ve-
niva utilizzato per offrire
sacrifici al dio Dionisio. Le
gradinate erano i posti dove
far sedere il pubblico, gli
scranni, invece, erano i se-
dili di pietra per le persone
più importanti.
In Sicilia, a Taormina, Si-
racusa e Calatafimi Sege-
sta, si trovano teatri di que-
sto periodo storico ancora
ben conservati.
La classe 5E
Volume 1, Numero 1 Pagina 28
Il teatro greco: scoperte e caratteristiche
Il teatro greco Il popolo greco apprezzava gli spettacoli teatrali recitati da attori con maschere e un coro
______________________
Il teatro di Taormina
Viaggio nel tempo… dell’antica Roma
La scuola
Salve, io sono Paulus, un
ragazzo patrizio di dodici
anni, mio padre è un con-
sole. Anche stamattina esco
accompagnato da uno
schiavo per recarmi a scuo-
la. Oggi per strada mi è ca-
pitata una cosa nuova: ho
incontrato un bambino che
piangeva e così gli ho par-
lato per capire cosa fosse
successo.
Paulus: Ave io sono Pau-
lus, come ti chiami?
Edoardus: Ave io sono
Edoardus, sono un bambi-
no plebeo, ho dieci anni e
mio padre è un commer-
ciante.
Paulus: Perché non sei a
scuola?
Edoardus: Non mi piace
andare a scuola, il mio
maestro è molto severo, ur-
la tanto da superare i rumo-
ri che provengono dalla
strada. Il vociare che pro-
viene da essa è assordante
e la tenda che separa l’aula
dalla via non riesce a isola-
re il rumore. Il maestro mi
frustra, perché non mi pia-
ce studiare.
Tu Paulus frequenti la
scuola?
Paulus: Io ho un inse-
gnante tutto per me: studio
la grammatica, l’aritmeti-
ca, la musica e il greco. Io
scrivo su un rotolo di papi-
ro con una cannuccia ap-
puntita che bagno nell’in-
chiostro.
Tu Edoardus su cosa scri-
vi?
Edoardus: Io scr ivo con
lo stilo su una tavoletta
spalmata di cera che ap-
poggio sulle ginocchia.
Cosa fai dopo la scuola?
Paulus: Torno a casa per
pranzo. Io abito in una vil-
la, fuori dalla città. Quan-
do mangio sono sdraiato
sul triclinio. Il mio pranzo
è preparato dagli schiavi.
Tu dove vivi?
Edoardus: Io vivo in una
insula al primo piano con la
mia famiglia che è compo-
sta dal capofamiglia che è
mio papà, poi mia mamma e
mia sorella Alixia, che viene
educata dalla mia mamma.
Paulus la tua famiglia da chi
è composta?
Paulus: La mia famiglia è
composta da sei fratelli:
quattro maschi e due fem-
mine e mio padre che è un
console. Io studio, così da
grande diventerò famoso
come mio padre.
Edoardus vorresti diventare
come tuo padre?
Edoardus: Sì voglio diven-
tare come il mio papà, come
si fa?
Paulus: Devi andare a
scuola.
Edoardus: Hai ragione; ti
racconto un fatto che è suc-
cesso a mio padre. Un gior-
no è stato derubato. Lui ri-
cordava solo che erano cin-
que file di quattro sacchi di
grano. Quando la merce è
stata ritrovata da un liberto,
mio padre non ha saputo di-
re con esattezza quanti fos-
sero e il liberto ha restituito
dieci sacchi. Mio padre li
ha accettati, ma a me la cosa
puzzava parecchio. Pensan-
doci bene hai proprio ragio-
ne, è importante andare a
scuola! Da oggi in poi non
Volume 1, Numero 1 Pagina 29
scapperò più.
Edoardus: Ave Paulus.
Paulus: Ave Edoardus.
I giochi al circo
Ave sono Caius, ho dieci
anni e sono un bambino pa-
trizio. Mi sto preparando
per andare a vedere i giochi
organizzati al Circo Massi-
mo. Mi accompagnerà mio
padre Pompeius, un nobile
censore di Roma. Non vedo
l’ora di conoscere Flavio, il
mio auriga preferito. È for-
te, è valoroso e invincibile.
Spero di conoscerlo presto.
Finalmente siamo tutti
pronti, il carro è giù che ci
aspetta.
Saliti sul carro ci avviamo
al Circo Massimo attraver-
sando un quartiere povero
formato da molte insulae.
Arrivati davanti al Circo
Massimo ho visto una gran-
de folla, tantissime persone
che si spingevano per occu-
pare i posti migliori. Io e
mio padre subito siamo en-
trati e abbiamo preso il po-
sto riservato alle autorità.
Mio padre, Pompeius, mi
dice di prestare attenzione,
perché il corteo sta per en-
trare dall’ingresso principa-
le. La parata inizia. Il pub-
blico applaude con entusia-
smo. Nell’arena entrano i
cavalli e gli aurighi che si
allineano sulla linea di par-
tenza. Ogni cocchio è trai-
nato da quattro cavalli che
scalpitano per poter partire.
Ad un tratto nell’arena cala
il silenzio, il magistrato che
presiede i giochi pronuncia
le parole rituali:"Ave a voi
tutti! Che inizi la ga-
ra!"Alza in alto lo scettro
d’avorio e fa cadere un faz-
zoletto bianco sulla pista. È
il segnale di partenza. Le
quadrighe sfrecciano sul
tracciato. Una nube di pol-
vere copre tutta la pista; ad
un certo punto si intravede
una criniera dorata: è Zeus il
destriero che guida i cavalli
della quadriga di Flavius. Il
grande auriga ha in testa un
elmo d’oro e indossa una tu-
nica di color azzurro. Gli al-
tri aurighi indossano tuniche
con colori di appartenenza
alla loro fazione.Tutti do-
vranno compiere sette volte
il giro dell’arena in senso an-
tiorario. Alla quarta curva
dall’inizio della corsa alcune
quadrighe perdono terreno;
altre invece iniziano a scon-
trarsi. Il cocchio di Flavius
sembra volare, avanza in pri-
ma linea verso il trionfo: è
lui il vincitore! La folla esul-
ta battendo i piedi e le mani
per manifestare il suo entu-
siasmo. Tutti lo acclamano: è
il più forte di tutti!
La classe 5F
Volume 1, Numero 1 Pagina 30
Vi annoiate durante l'in-
tervallo? Siete stufi dei so-
liti giochi?
Ecco delle soluzioni per il
giardino.
1. BANANONE
È un gioco da fare all'aper-
to, senza squadre.
Si fa il sorteggio per chi è
la scimmia, chiamata Ba-
nanone.
Il Bananone si appoggia a
un albero e conta fino a
50, mentre le banane (i
giocatori) scappano.
Le banane hanno tre vite.
Quando il Bananone pren-
de una banana per 3 volte,
toccandola, la banana di-
venta marcia e aiuta la
scimmia a prendere gli al-
tri giocatori.
L'unica banana rimasta
sceglie il Bananone al tur-
no successivo.
2. SPARTA E ATENE
È un gioco di squadra cui
possono partecipare mini-
mo 4 persone e massimo
14.
Lo scopo del gioco è cattura-
re tutti i giocatori della squa-
dra avversaria, abbraccian-
doli per 5 secondi: l'avversa-
rio si può ribellare senza pe-
rò spingere.
È consigliato giocare all'a-
perto, in un giardino.
All'inizio si scelgono 2 capi-
tani che faranno le squadre.
Quando quest'ultime saranno
complete, si assegneranno le
“basi” che sono agli estremi
del giardino. Ogni squadra
sceglie il suo nome.
Il capitano sceglie i seguenti
ruoli:
- il difensore
- gli attaccanti.
Il difensore ha il compito di
difendere la base dagli attac-
chi degli avversari che cer-
cheranno di liberare i prigio-
nieri, loro compagni.
Gli attaccanti devono pren-
dere gli avversari e liberare
i compagni catturati, bat-
tendo il cinque.
L'attaccante non può:
- prendere le persone den-
tro a qualunque base
- prendere per i vestiti gli
avversari
- fare male agli avversari
- contare troppo veloce
quando prende
- se è in base, prendere
quelli che sono fuori senza
uscire.
Il difensore non può:
- prendere fuori dalla base
se c'è un prigioniero
- lamentarsi del suo ruolo
con il capitano.
Regole per tutti:
- non litigare
- rispettare le regole
- essere onesti!
3. CICOGNA DI FERRO
Si può giocare a “cicogna
di ferro” in un giardino
molto spazioso.
- Non c'è un massimo di
giocatori;
Volume 1, Numero 1 Pagina 31
Nella scuola primaria
Giochi sorprendenti per intervalli divertenti Gli alunni consigliano i loro giochi migliori
______________________
- Facendo una conta, si de-
cide chi è la cicogna;
- La cicogna cerca di pren-
dere i bambini abbraccian-
doli per 5 secondi, per ip-
notizzarli e portarli dai lo-
ro futuri genitori;
- I bambini scappano dalla
cicogna, facendo avanti e
indietro dalle 2 basi: libri e
giochi;
- Quando la cicogna pren-
de un bambino, quest’ulti-
mo la aiuta a prendere gli
altri bambini;
- L'ultimo bambino che
rimane (il vincitore) spara
con una palla di spugna
alla cicogna per dimostrar-
le il suo valore.
È vietato alla cicogna
prendere i bambini per il
cappuccio di un indumento o
per i capelli.
4. HEROBRINE
Il luogo adatto per questo
gioco è uno spazio aperto.
Il gioco consiste nel soprav-
vivere il più a lungo tempo
possibile al nemico.
Il numero massimo di gioca-
tori è di 20 persone.
Si scelgono 2 giocatori che
sono gli herobrine, cioè i ne-
mici.
Herobrine conta fino a 40,
poi comincia a rincorrere i
giocatori.
Per catturare i giocatori, He-
robrine usa la mano, toccan-
doli.
Alla fine del gioco i primi
2 giocatori che sono stati
catturati diventano gli hero-
brine e l'ultimo rimasto è il
vincitore.
Ogni giocatore ha 2 vite.
I giocatori non possono na-
scondersi in luoghi non vi-
sibili agli altri e fare pause.
La partita si conclude
quando tutti i giocatori
vengono catturati dagli he-
robrine.
La classe 5 D
Volume 1, Numero 1 Pagina 32
Lo scheletro è formato da
più di duecento ossa e dal-
le articolazioni.
Esso compone la robusta
impalcatura che sostiene il
corpo e protegge gli organi
interni. Le ossa che lo
compongono possono es-
sere lunghe, piatte o corte.
Lo scheletro è diviso in tre
parti: la testa, il tronco e
gli arti.
La testa è composta dalla
scatola cranica, che pro-
tegge il cervello ed è for-
mata da ossa piatte, e dalle
ossa facciali, tra cui la
mandibola.
Il tronco è formato dalla
gabbia toracica, che è
composta da dodici coppie
di costole, alcune di esse
legate allo sterno; questo, a
sua volta, è un osso piatto
anteriore. La gabbia toracica
racchiude vari organi. Il
tronco è formato anche dalla
colonna vertebrale e dal ba-
cino. La colonna vertebrale,
che sostiene lo scheletro, è
composta da trentatré verte-
bre, ossa corte forate al cen-
tro disposte una sull'altra, il
bacino, invece, è composto
da varie ossa piatte saldate
tra loro, protegge l'intestino
e altri organi interni.
Gli arti sono suddivisi in su-
periori e inferiori: gli arti su-
periori si collegano allo
scheletro tramite la scapola e
la clavicola; poi si trovano
l'omero seguito dall’ulna e
dal radio; infine ci sono nu-
merose ossa corte del polso e
della mano.
Gli arti inferiori sono formati
da cinque parti che prendono
il nome di femore, rotula,
tibia, perone e molte ossa
della caviglia e del piede.
Il tessuto osseo e formato da
cellule tenute insieme dai
sali minerali, che danno for-
za alle ossa, e da una sostan-
za chiamata osseina che dà
l'elasticità necessaria per
resistere agli urti.
Un esperimento, alla porta-
ta di tutti, mostra che cosa
accadrebbe alle ossa se non
possedessero sali minerali.
Per questo esperimento oc-
corrono: un osso di pollo
non cotto, aceto o succo di
limone e un vasetto.
L'esperimento è diviso in
tre fasi; inizialmente occor-
re versare l'aceto o il succo
di limone nel vasetto e im-
mergerne l'osso di pollo,
poi bisogna lasciarlo ripo-
sare per almeno una setti-
mana, controllandone ogni
giorno l'aspetto.
Alla fine della settimana si
noterà che l'osso sembra
diventato di gomma.
Le articolazioni possono
essere fisse se non permet-
tono alcun movimento, se-
mimobili se consentono un
movimento parziale e mo-
bili se permettono ampi
movimenti.
Il corpo umano è davvero
una macchina complessa!
La classe 5E
Volume 1, Numero 1 Pagina 33
LO SCHELETRO: una parte fondamentale del nostro corpo
Un viaggio nel corpo umano Lo scheletro e i suoi elementi ci aiutano a muoverci e a reggerci in piedi
_____________________
Sono Claudio Aurelio III,
ho quattordici anni, vivo a
Napoli . Sono amichevole
e curioso e sono patrizio,
figlio di Massimo Aurelio
II e mio nonno si chiama
Marco Aurelio, che è pure
l’imperatore. Ho un fratel-
lo di undici anni che si
chiama Giovanni. Il nome
di mia madre è Giulia, è
ornata sempre di gioielli
d’oro (collane, bracciali,
orecchini). Ho un cucciolo
di cane lupo, è molto cari-
no e si chiama Vito, vuole
sempre stare vicino a me e
mi segue ovunque. Mia
madre dirige una taverna,
che produce i piatti tipici
della città. Mio padre fa
l’ingegnere, progetta stra-
de, ponti e acquedotti. So-
no vestito con una toga ne-
ra, con un nastro alla vita e
dei simboli in cuoio.
Lungo le strade vicino alle
insulae (le case dei plebei)
si sente una puzza tremen-
da perché i plebei, visto
che non hanno il bagno
con acqua corrente, i biso-
gni li fanno nei secchi e
poi li gettano dalle fine-
stre.
Vivo in una domus molto
decorata con mosaici sul
pavimento a alle pareti,
affreschi e bassorilievi. La
casa è formata dall’atrio che
un’apertura da cui filtra la
luce e sotto c’è una vasca per
raccogliere l’acqua piovana.
La cucina è riscaldata da ca-
minetti; una delle sale più
importanti è il triclinio, am-
pia per accogliere gli ospiti.
Mangiamo semisdraiati sui
letti. La mia villa ha anche
un giardino, abbellito da por-
tici, statue e fontane; abbia-
mo uno schiavo che si chia-
ma Clargo, è molto fedele.
Tutti i giorni vado a scuola,
tranne quelli festivi, ho molti
amici e un maestro bravissi-
mo che insegna latino, storia,
greco e filosofia. A scuola
sono vicino al mio migliore
amico Caio e, all’intervallo,
io, Caio, Tommaso, Antonio
e Ottaviano giochiamo a na-
scondino e con la palla. Fi-
nita la scuola di solito io e i
miei amici visitiamo il tem-
pio di Giove Capitolino,
circondato da colonne alte
trenta metri con l’immensa
statua di Giove, d’oro e
avorio, al centro della strut-
tura.
Un pomeriggio i miei geni-
tori hanno portato me e mio
fratello all’anfiteatro di Ro-
ma, è gigantesco, fantasti-
co, ci siamo seduti in se-
conda fila e in prima fila
c’era mio nonno, con le
guardie del corpo. Siamo
andati a vedere una lotta tra
gladiatori e leoni!
Il giorno seguente siamo
andati a teatro a vedere una
tragedia, “Zeus vs Poseido-
ne”.
Che avventura favolosa!
La classe 5D
Volume 1, Numero 1 Pagina 34
Nella macchina del tempo:
L’impero romano “Sono un ragazzo Romano!”
Il nome “Valle d’Aosta”
mette in risalto la natura
della regione, che è una
profonda vallata chiusa fra
alte catene montuose. Si-
tuata all’estremità nordoc-
cidentale dell’Italia, è la
regione più piccola della
nostra penisola.
I maggiori ghiacciai ita-
liani
Avendo i rilievi molto ele-
vati, la Valle d’Aosta è la
regione d’Italia che ospita
più ghiacciai.
Indietro nel tempo
Dai Salassi ai Romani
Abitata anticamente dalla
popolazione celtica dei Sa-
lassi, proveniente dal Nord
Europa, la regione fu con-
quistata nel 25 a.C. dai Ro-
mani, dopo aspre battaglie.
Essi la unirono all’ XI Re-
gione, la Transpadana, in
onore dell’imperatore Augu-
sto vi fondarono Augusta
Praetoria, da cui deriva il no-
me di Aosta.
Chi ci abita e dove si vive
La Valle d’Aosta è la regione
più piccola d’Italia e anche
la meno popolata. Gli abitan-
ti sono distribuiti in modo
disomogeneo: vivono per lo
più nel fondovalle e lungo il
corso della Dora Baltea.
Aosta
Aosta è una città ricca di sto-
ria e tradizioni. Conserva nu-
merosi resti di epoca roma-
na, tra cui l’Arco Augusto, la
Porta Praetoria, il Teatro, il
Criptoportico e il Foro, ma
anche importanti monumenti
medievali.
Qui si parla il patois… e
il titsch dei walser
La maggior parte degli abi-
tanti della Valle d’Aosta
parla un dialetto francese,
detto patois. Ecco perché in
questa regione è ufficial-
mente riconosciuto il bilin-
guismo.
Nella valle di Gressoney
una piccola minoranza par-
la una lingua tedesca il ti-
tsch.
Ricette
Fonduta alla valdostana
Ingredienti
Latte intero 250 g
Uova 4 tuorli
Burro 40 g
Pepe bianco una
spolverata
Fontina 400 g
Preparazione
Tagliate la fontina a fettine
sottili e mettetela a bagno
per almeno 2 ore in una
pentola con il latte. Tra-
scorse le due ore, mettete
sul fuoco basso la pentola
e, dopo aver aggiunto il
burro, mescolate il tutto
continuamente con una fru-
sta metallica o un mestolo
di legno, fino a che il for-
Volume 1, Numero 1 Pagina 35
Com’è fatto il territorio della
Valle d’Aosta
Una valle profonda
maggio non sia completa-
mente fuso. Aggiungete
quindi, i tuorli d'uovo e
continuate a cuocere me-
scolando per almeno altri
30 minuti fino ad ottenere
un composto omogeneo e
abbastanza denso, ma non
troppo. Spegnete il fuoco e
servita la fonduta nell'ap-
posito contenitore con for-
nellino o, in alternativa, in
un tegame di coccio prece-
dentemente riscaldato in
forno per far sì che la fon-
duta si mantenga calda e
quindi ancora ben densa.
Grolla dell’amicizia val-
dostana
Ingredienti
Caffè 6 tazze
Grappa 6 bicchierini
Zucchero 200 g
Bacche di ginepro 6
Scorze di limone e
arancia 20 g
Mela mezza
Preparazione
Preparate il caffè, rigorosa-
mente con la moka. Tagliate
le scorze agli agrumi
(ovviamente sono consigliati
quelli da agricoltura biologi-
ca) e fate a pezzetti la mela.
Sistemate la grappa il gine-
pro, le scorze e la mela in un
pentolino di coccio
(altrimenti brucia!) e fate
scaldare senza bollire. Verste
il caffè nella grolla, aggiun-
gete lo zucchero e la grappa
aromatizzata filtrata. Spolve-
rate con lo zucchero il bordo
della grolla portate in tavola,
mescolate artisticamente e
date fuoco con un fiammife-
ro lungo. La fiamma deve
durare solo il tempo di dire
"OHHH" poi spegnetela con
il coperchio e bevete!
Volume 1, Numero 1 Pagina 36
La classe 5C
L'isola di Circe
Si dice che Ponza fosse
l'isola di Circe, la maga
che trasformò in maiali i
compagni di Ulisse.
Le sue coste sono molto
frastagliate formate da alti
banchi di roccia vulcanica,
intervallati da grotte e ca-
lette molto apprezzate dal
turismo balneare.
Fra natura e storia
Lo sapevi che il nome
CIOCIARIA deriva da
“CIOCIA”, una calzatura
rudimentale usata fin dai
tempi antichi dagli abitanti
del luogo?
La Ciociaria è oggi un ter-
ritorio ricco di storia e di
tradizioni, in cui puoi visi-
tare monasteri ed abbazie,
rocche e castelli medieva-
li, immersi in uno scenario
di incontaminate bellezze
naturali.
L'attuale città più impor-
tante ed antica della Cio-
ciaria è Frosinone.
Indietro nel tempo
Prima i Latini e poi i Ro-
mani
Il nome latino Latium indica
il territorio dei Latini, stan-
ziati nel basso Tevere fin dal
Neolitico: furono i primi a
coltivarlo e a riempirlo di
villaggi.
A partire dal V sec. a. C. co-
minciò l'ascesa di Roma,
fondata, secondo la tradizio-
ne, da Romolo nel 753 a.C.
La città passò in pochi secoli
da semplici gruppi di capan-
ne a centro del mondo.
Una curiosità:
Il fuoco di Roma
La leggenda narra che Rea
Silvia, madre dei gemelli
Romolo e Remo, fu consa-
crata a Vesta, la dea della Vi-
ta. Le sue sacerdotesse erano
le Vestali, che avevano l'im-
portante compito di custodi-
re il fuoco sacro di Roma e
di evitare che si spegnesse: il
sacro fuoco era infatti il sim-
bolo della forza eterna di
Roma.
L'impero, i barbari e la
Chiesa
Retta inizialmente da una
monarchia (i sette re della
leggenda), Roma diventò
una Repubblica ed allargò il
suo dominio sull'intero La-
zio, poi sull'Italia e sul Me-
diterraneo.
Sotto Augusto, il Lazio di-
ventò la Prima Regione ro-
mana, nucleo centrale
dell'Impero Romano. Dopo
la sua caduta, il Lazio ven-
ne invaso dalle varie popo-
lazioni barbariche.
Città del Vaticano
Nel centro di Roma si trova
Città del Vaticano, il più
piccolo Stato indipendente
al mondo. Vi risiede il Pa-
pa, che è il capo della Chie-
sa Cattolica e di questo pic-
colo Stato. Città del Vatica-
no ha la sua bandiera, il suo
esercito (Guardie Svizze-
re), stampa francobolli e
conia la sua moneta, anche
se l'euro è la moneta uffi-
ciale.
Inoltre pubblica un suo
quotidiano, “L'Osservatore
Romano”, ed ha una stazio-
ne radio che trasmette le
notizie in molte lingue di-
Volume 1, Numero 1 Pagina 37
Paesaggi da non dimenticare
Il Lazio
verse. Le lingue ufficiali
sono due: italiano e latino.
Roma caput mundi
Roma è il capoluogo del
Lazio, ma soprattutto la
Capitale d'Italia, chiamata
anche Caput Mundi, cioè
“Capitale del Mondo”, op-
pure “Città Eterna”. Con-
serva testimonianze di
ogni epoca e i principali
simboli di Roma antica: i
Fori imperiali, il Colosseo,
il Pantheon, il Circo Mas-
simo, Castel Sant'Angelo,
la storica fortezza dei Papi,
le Catacombe...
Rieti… l'ombelico d'Ita-
lia
Posta alle pendici del Ter-
minillo, era l'antica capita-
le dei Sabini. Nel suo cen-
tro storico, oltre al Duomo
e al Palazzo Vescovile, si
può ammirare ... l'ombeli-
co d'Italia! Rieti è infatti
situata proprio nel centro
della penisola, come è
scritto in venti lingue su
una lapide in piazza S. Ru-
fo.
Che tesori ci sono
A spasso per musei
Eccone alcuni che possono
interessare.
A Roma
-Musei Capitolini
-Museo Nazionale di Ca-
stel Sant’Angelo
-Musei e Gallerie del vati-
cano
-Terme di Diocleziano
(Museo Nazionale Romano)
-Museo Ebraico
-Museo delle Cere
INDOVINELLO…
INDOVINELLO…IL PER-
SONAGGIO MISTERIO-
SO!
Matrona romana, figlia di
Scipione l’Africano, madre
dei tribuni della plebe Tibe-
rio e Caio Gracco, fu una
donna forte e molto colta.
Quando un’amica le mostrò
le sue pietre preziose, sem-
bra che ella abbia indicato i
suoi figli pronunciando la
celebre frase:-Ecco i miei
gioielli!!-
Anagramma questa parola e
scoprirai di chi si tratta:
ACRINOLE
——————————
Ricette
Pangiallo romano
Ingredienti
200 gr di mandorle pelate
200 gr di noci
200 gr di nocciole pelate
100 gr di pinoli
100 gr di canditi
300 gr di uva passa
200 gr di farina
200 gr di miele
150 gr di cioccolato
buccia di una arancia e di
un limone grattata
Per la glassa:
2 cucchiai di farina
2 cucchiai di olio
1 bustina di zafferano
acqua q.b.
Il pangiallo romano è
un dolce tipico delle fe-
ste che ha origini antiche,
risalenti, addirittura, alla
Roma imperiale. Si usa
prepararlo il giorno del sol-
stizio d’inverno come buo-
no auspicio per il ritorno
delle lunghe giornate di so-
le, forma che ricorda un po’
questo dolce.
Sono tante le varianti che
potete trovare, com’è solito
per un piatto di antiche ori-
gini.
Procedimento Riscaldate il miele in un
pentolino fino a renderlo
liquido, unendo la buccia
dell’arancio e del limone.
Mettete l’uva passa a ba-
gno per circa 30 minuti.
Tritate grossolanamente la
frutta secca e riunitela in
una ciotola con i canditi,
Volume 1, Numero 1 Pagina 38
l’uva passa strizzata e il
cioccolato tritato.
Aggiungete il miele e me-
scolate. Quindi aggiungete
la farina a poco a poco e
mescolate bene fino a far
diventare il tutto compatto.
Con le mani infarinate for-
mate con il composto
quattro panetti e metteteli
su una placca da forno a
riposare per un paio d’ore.
Preparate la glassa metten-
do in un pentolino a scal-
dare la farina, l’olio e lo
zafferano sciolto in un po’
di acqua. Aggiungete altra
acqua per formare una pa-
stella fluida con cui spen-
nellare i panetti.
Infornate a 180° per 40
minuti fino a quando non
si sarà formata una crosti-
cina sopra il panetto.
Potete rendere il pangiallo
ancora più ricco aggiun-
gendo all’impasto anche
fichi secchi e pistacchi. In
questo caso equilibrate le
dosi diminuendo le quanti-
tà della frutta secca.
Tonnarelli cacio e pepe
Ingredienti
300 gr di tonnarelli
100 gr di pecorino romano
50 ml d’acqua tiepida
sale grosso
pepe nero macinato al mo-
mento
I tonnarelli cacio e pe-
pe sono un tipico primo piat-
to della cucina laziale, la ca-
postipite di tutte le pasta-
sciutte. Possono essere pre-
parati con gli spaghetti o
con i tonnarelli, tipico for-
mato di pasta fresca chiama-
to anche troccolo. È caratte-
rizzato da una forma quadra-
ta e ben si presta a raccoglie-
re questo semplice e saporito
sughino a base di cacio ro-
mano.
Procedimento Portate a bollore abbondante
acqua. Salatela con una man-
ciata di sale grosso e tuffate-
ci dentro i tonnarelli. Gira-
tela con una forchetta e les-
satela secondo la tempistica
riportata sulla confezione.
Nel frattempo grattugiate il
pecorino romano. Mettete
l’acqua tiepida in una pento-
la antiaderente assieme al
pecorino. Scolate la pasta e
versatela direttamente nella
padella. Ricordatevi di con-
servare un mestolo d’acqua
di cottura della pasta.
Accendete il fuoco sotto la
padella, aggiungete il mesto-
lo d’acqua di cottura e inco-
minciate a girare velocemen-
te il tutto con un forchettone.
Quando i tonnarelli diven-
teranno belli cremo-
si, spegnete il fuoco e grat-
tugiate abbondante pepe
nero. Mescolate veloce-
mente e impiattate.
Rifinite con altro pepe nero
e una spolverata di pecori-
no e servite subito.
La classe 5C
Volume 1, Numero 1 Pagina 39
The Story
In Athens, Greece, a
Young man, Demitrius,
has a problem.
Demetrius loves Hermia,
but Hermia loves Lysan-
der. Lysander loves Her-
mia too, Helena loves De-
metrius.
Hermia and Lysander run
together in the forest, De-
metrius and Helena follow
them.
In the forest, King Oberon
wants to play a trick on
queen Titanic.
Oberon and Puck find a
magic flower and put the
juice on Titania’s eyes, so
she’ll fall in love with the
first thing she’ll see.
Then, Oberon says Puck to
put the magic juice on De-
metrius to fall in love with
Helena; but Puck puts the
juice on Lysander and he
falls in love with Helena.
Puck changes Bottom’s head
into a donkey’s head, and Ti-
tanic falls in love with him.
Oberon puts the magic juice
on Demetrius, so Lysander
and Demetrius love Helena,
and they fight over her.
At the end Puck and Oberon
take the magic spell away
from Lysander, Bottom and
Titania.
The next morning, nobody
remembers what’s happened,
but everybody is in love with
the right person: Demetrius
and Helena are in love, Ly-
sander and Hermia are in
love.
Perhaps it was just a dream!
William Shakespeare’s bio-
graphy
William Shakespeare was
born in 1564 at Stratford-
upon-Avon, in England. His
father was a glove-maker
and his mother a farmer’s
daughter. He probably studi
ed Latin, Greek and Histo-
ry and he left school when
he was 14-15 years old.
He left Stratford and went
to London in 1576 where
he worked as an actor. In
1593, Theatres were closed
because of the plague, and
Shakespeare started to
wrote short poems, called
Sonnets.
Shakespeare helped build a
new theatre, the Globe,
opened in 1599; it was
round and had space for
3000 people.
Shakespeare wrote about
38 plays, comedies, trage-
dies, and history plays. He
invented new words and
expressions that we still
use today.
He died when he was 52 on
23rd April 1616. His plays
and poetry are still popular
today. People all over the
word love his work be-
cause he wrote wonderful
stories about interesting
people.
Classes 5 C-E
Volume 1, Numero 1 Pagina 40
A midsummer night’s dream By
William Shakespeare
Giochiamo con le parole!
Il rebus è un gioco composto da figure e lettere. Per decifrarlo si procede sempre da sini-
stra verso destra e si prendono in considerazione solo le figure contrassegnate dalle lette-
re. Le parole ricavate dalle figure, insieme alle lettere, formano la “frase chiave” da cui,
seguendo il diagramma numerico, si ricava la soluzione del rebus.
Provate voi a risolvere i nostri rebus!
1.
2.
3.
(4, 5)
(7, 5) C LLI
M
(2, 10, 5, 10)
(2, 10, 5, 10)
Volume 1, Numero 1 Pagina 41
(6, 7)
CA
(8, 8)
LLO LE
(8, 2, 8)
RE
UN
LLO
(10, 6)
GGIO
NO
4.
5.
6.
7.
Volume 1, Numero 1 Pagina 42
(8, 2, 4)
ALI
DA
E
(2, 9, 1, 6)
LA
HIERA
E’
SP
(5, 8, 1, 5)
QUELL’
LOGIO
E’
R
1. Mare mosso
2. Da Piedimonte verso Campobasso
3. Capelli mossi
4. Stella cadente
5. Cartello stradale
6. Lanciare un martello
7. Linguaggio latino
8. Occhiali da sole
9. La ringhiera è sporca
10. Quell’orologio è sporco
8.
9.
10.
La classe 5 D
Soluzioni:
Volume 1, Numero 1 Pagina 43
Volume 1, Numero 1 Pagina 44
La classe 5F
Volume 1, Numero 1 Pagina 45
Volume 1, Numero 1 Pagina 46
Volume 1, Numero 1 Pagina 47
Volume 1, Numero 1 Pagina 48
Volume 1, Numero 1 Pagina 49
Volume 1, Numero 1 Pagina 50
Indovinelli
Dal nome sembra d’oro, ma invece non lo è, che cos’è?
Ha una gamba e tre occhi, se non lo rispetti son guai, che cos’è?
Si muove, ma non ha gambe, non è un animale, che cos’è?
Se si parla, si rompe, che cos’è?
Tutti riescono a romperlo, ma nessuno riesce a chiuderlo, che cos’è?
Quando è fresco… è caldo, che cos’è?
Quando c’è luce non si vede, che cos’è?
In quale città si puliscono i tonni?
Si spoglia quando fa freddo, che cos’è?
Quale animale si trova sia là, sia qui, sia là?
Perché in America fa sempre freddo?
Anagramma etrusco!
BCUHERCO BU…
EUMLOCNU LU…
INTAI T…
GZNIARLOUAE GR….
FRERO F…
EEIMINR M…
NCROELIPO NE…
AIUSCRIP AR…
pomodoro, semaforo, fuoco, silenzio, uovo, pane, buio,
Washington, albero, aquila, perché l’hanno scoperta
Soluzioni indovinelli:
La classe 5B
Volume 1, Numero 1 Pagina 51
SCRAMBLED WORDS
EHSCEE
AMET
ERAP
ASUSAGES
SHPIC
KILM
Volume 1, Numero 1 Pagina 52
La classe 5F
Scuola Primaria
Piazza Unità d’Italia
Cassina de’ Pecchi
I.C.S. Cassina de’ Pecchi
www.icscassina.gov.it
Redazione:
Tommaso, Giorgia, Elisa-
betta, Brooklyn, Ilaria C.,
Daniela, Giuseppe, Elena,
Elisa, Carolina, Viola, Ca-
rol, Ilaria M., Lavinia, An-
na Giulia, Alice, Sara, Ce-
cilia, Joseph, Giulia, Bea-
trice, Edoardo, Carlotta,
Barbara
Davide, Simone, Daniele,
Pietro, Asia, Giorgia, Ma-
nuel, Cristina, Mattia, Sa-
ra, Amr, Augusto, Stepha-
nie, Chiara, Silvia, Joshua,
Marco, Sabrina, Sonia,
Ciprian, Sofia
Miriam, Christian, Alexia,
Veronica, Pasquale, Stella,
Marika, Daniel, Elisabetta,
Lara, Massimo, Lorenzo,
Rebecca, Daniele, Giovan-
ni, Michele, Serena, Al-
thea, Clara, Lucrezia, Gre-
ta
Youssef, Joshua, Sofia,
Giacomo, Erick, Elisa Stel-
la, Elisa Cri, Elisa Ca, Mat-
tia, Tommaso, Jacopo,
Francesco, Rachele, Da-
niel, Bianca, Lucrezia, Re-
becca, Andrea, Matteo,
Filippo, Gianmarco, Euge-
nio, Kelly
Beatrice, Gabriele, Riccar-
do, Alessandro, Ernesto,
Giovanni Jacopo, Andrea,
Samuele, Gaia, Francesco,
Davide J., Mattia, Miriam,
Ruslan, Martina, Rebecca,
Sara, Marta, Alessia, Davi-
de S., Fabio, Linda
Cristian, Nicholas, Elisa,
Ilaria, Francesca, Michele,
Toni, Giulia, Mattia, Martin
L., Alessia, Chiara, Paolo,
Renato, Marisa, Martin S.,
Nicol, Matteo, Edoardo