Scuola Primaria A.s 2015-2016 Cassina de’ Pecchi€¦ · Cassina de' Pecchi: nella Scuola...

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A.s 2015-2016 Volume 1, Numero 1 Scuola Primaria Cassina de’ Pecchi Sommario Cronache Progetto Scacchi………………...pag.2 Visita a Radar ……………………..pag.3 Visita nel futuro………………... pag.5 Giornata della Disabilità ….pag. 6 L’esperienza scacchistica...pag. 7 Cercare di capire la Shoa...pag. 9 Milano Romana …………………..pag.11 Sirmione……………………………...pag.12 Il “Pomo della discordia”….pag.14 Preparazione dei Giochi…...pag.16 I Giochi della Gioventù……..pag.17 Interviste Intervista ad Antonella Colicchia……………………....…..pag.18 Intervista ai registi de “Il Pomo della discordia”…………. ...pag.19 Interviste ai compagni….pag. 20 Tempo libero Un viaggio nella natura….pag.24 Viaggio a Varese e ………..pag.26 Il teatro greco……………….pag.28 Viaggio nell’antica Roma….pag.29 I giochi al circo………………..pag.30 Giochi da giardino………..…..pag.31 Lo scheletro……………..……….pag.33 Ragazzo Romano………..……..pag.34 La Valle d’Aosta……….……...pag.35 Il Lazio……………………..….…...pag.37 W. Shakespeare……………. pag.40 Rebus……………………………..…..pag.41 Cruciverba……………………..….pag.44 Indovinelli e anagrammi………………………….pag.51

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A.s 2015-2016 Volume 1, Numero 1 Scuola Primaria

Cassina de’ Pecchi

Sommario

Cronache

Progetto Scacchi………………...pag.2

Visita a Radar ……………………..pag.3

Visita nel futuro………………... pag.5

Giornata della Disabilità ….pag. 6

L’esperienza scacchistica...pag. 7

Cercare di capire la Shoa...pag. 9

Milano Romana …………………..pag.11

Sirmione……………………………...pag.12

Il “Pomo della discordia”….pag.14

Preparazione dei Giochi…...pag.16

I Giochi della Gioventù……..pag.17

Interviste

Intervista ad Antonella

Colicchia……………………....…..pag.18

Intervista ai registi de “Il Pomo

della discordia”…………. ...pag.19

Interviste ai compagni….pag. 20

Tempo libero

Un viaggio nella natura….pag.24

Viaggio a Varese e ………..pag.26

Il teatro greco……………….pag.28

Viaggio nell’antica Roma….pag.29

I giochi al circo………………..pag.30

Giochi da giardino………..…..pag.31

Lo scheletro……………..……….pag.33

Ragazzo Romano………..……..pag.34

La Valle d’Aosta……….……...pag.35

Il Lazio……………………..….…...pag.37

W. Shakespeare……………. pag.40

Rebus……………………………..…..pag.41

Cruciverba……………………..….pag.44

Indovinelli e

anagrammi………………………….pag.51

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Cassina de' Pecchi- Nella

scuola primaria si svolge il

progetto di scacchi grazie al

signor Francesco Beltrami.

Il corso, per tutte le classi

quinte, è cominciato l'8 di

ottobre e proseguirà per die-

ci lezioni.

Le insegnanti hanno accet-

tato la proposta perché gli

alunni potessero imparare

questa disciplina logica.

Il signor Francesco, un ses-

santenne che fa parte della

Federazione Nazionale

Scacchistica, ha proposto il

progetto gratuitamente.

Questo corso si svolge una

o due volte alla settimana,

le lezioni durano un' ora per

classe e si tengono nello

spazio Aurora.

Al termine delle lezioni si

svolgeranno piccoli tornei.

Intervista a un'alunna

-Come ti sembra questo cor-

so di scacchi?

-Molto bello, un'occasione

unica che ci fa sviluppare la

logica.

-Come ti sembra il maestro?

-Quando parla è poco chia-

ro, ma del resto è molto bra-

vo.

Intervista a un alunno

-Spiegava bene Francesco

Beltrami?

-Francesco Beltrami è stato

molto istruttivo e bravo, ma

per non sprecare tempo do-

vrebbe spiegare solo come si

mangia e si muove una pedi-

na.

-Che mossa ti è rimasta più

in mente?

-La mossa che mi è rimasta

più in mente è l'arrocco.

-Ti piacerebbe rifarlo?

-Sì, ma sprecando meno

tempo e giocando di più.

-Come ti sei sentito?

-Mi sono sentito motivato,

perché è stato molto diver-

tente, ma nello stesso tempo

mi sono sentito osservato!

Intervista a Francesco

Beltrami

-Da quando hai iniziato la

carriera da giocatore? E da

allenatore?

-A 13 anni ho iniziato a gio-

care seriamente a scacchi e

a 25 sono diventato allena-

tore.

-Sei andato lontano per le

gare?

-No. Non sono mai andato

molto lontano.

-Hai vinto tornei importan-

ti?

-Nella stagione 1969/70 ho

vinto un importante torneo a

Ferrara.

-Da dove arriva la tua pas-

sione per gli scacchi?

-Nella mia famiglia il primo

a giocare a scacchi è stato

mio fratello, a scuola.

Ho cominciato a giocare

con lui, a imparare tutte le

regole, a volerne sapere

sempre di più, ed è nata la

mia passione.

Classe 5° B

Volume 1, Numero 1

Corso di scacchi alla scuola primaria

I bambini delle quinte giocano a scacchi si cimentano nell' imparare le mosse degli scacchi

_____________________________

Una lezione di scacchi nello

Spazio Aurora

“Scacco matto”!

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Oggi 26 ottobre 2015, ci

siamo recati in visita alla

Redazione del settimanale

Radar, a Gorgonzola. Per

arrivare abbiamo percorso

una lunga passeggiata lungo

il Naviglio Martesana. Arri-

vati al giornale siamo entra-

ti e ci ha accolti il Direttore

Adriano Fossati.

Abbiamo fatto una serie di

domande, alle quali lui ha

risposto in modo chiaro,

cortese ed esauriente.

Il giornale RADAR è stato

fondato nel 1980 da un

gruppo di ragazzi dell’ora-

torio, i quali hanno scelto il

nome Radar che significa

“captare le notizie” e aveva-

no come intento dare infor-

mazioni sulla vita del paese.

All’inizio veniva pubblicato

con cadenza quindicinale,

successivamente è diventato

un settimanale con uscita il

giovedì. Tale giorno è stato

scelto perché ritenuto quello

migliore, in quanto il sabato

e la domenica si possono so-

litamente raccogliere molte

notizie. Radar riporta infor-

mazioni di diversi comuni:

Gorgonzola, Cassina, Busse-

ro, Pessano, Gessate e Bel-

linzago. Gli argomenti di so-

lito sono di cronaca, politica,

cultura, sport e, per ultimo,

programmazioni cinemato-

grafiche ed annunci vari.

Per poter scrivere il giornale

e mantenere sempre la mede-

sima impostazione, serve

avere un TIMONE. I giorna-

listi ed i fotografi si occupa-

no di raccogliere le notizie

nei vari paesi, mediante so-

praluoghi sul posto ed inter-

viste. Una volta trovate le

informazioni tornano in RE-

DAZIONE e le scrivono al

computer, con il supporto di

vari programmi. Successi-

vamente la redazione si riu-

nisce e sceglie le notizie per

importanza, stabilendo in

accordo l’impaginazione.

Una volta definita l’impo-

stazione, viene inviato alle

ROTATIVE, a Brugherio,

dove va in stampa su carta

piuttosto sottile. Quando ri-

tornano in sede i pacchi di

giornali, vengono portati in

edicola o distribuito a domi-

cilio agli abbonati. La reda-

zione, che è composta da

una decina di persone, lavo-

ra per tutta la settimana, per

otto ore, chiude il sabato e

la domenica. IL giornale

viene arricchito da vignette

e pubblicità; è composto da

50 pagine circa e costa 1.40

Volume 1, Numero 1

Visita alla redazione di RADAR

Incontro con il direttore

del giornale settimanale Radar

What?

When?

Where?

Who?

Why?

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euro, la tiratura è di 2500

copie alla settimana ed è

leggibile sul sito internet

www.settimanaleradar.it

Il direttore ci ha spiegato

che: non si possono pubbli-

care foto di minorenni, noti-

zie con nomi delle persone

senza autorizzazione; le in-

formazioni di cronaca a vol-

te le reperiscono dai Carabi-

nieri; se un’eventuale noti-

zia è errata, viene rettificata

la settimana successiva; non

vengono accettate tutte le

pubblicità e le sponsorizza-

zioni proposte; di regola si

pubblicano solo notizie fon-

date; vengono dedicate mol-

te pagine allo sport; non c’è

concorrenza con altri giorna-

li locali; vengono assunte

persone serie ed oneste; a

volte ci sono giornate tran-

quille e altre frenetiche; ven-

gono fatte poche trasferte e

la responsabilità totale del

giornale è sua, pertanto cerca

anche di far sì che l’intera

redazione lavori in armonia.

A volte non si fa in tempo a

pubblicare una notizia , in

quanto il giornale è già anda-

to in stampa, quindi viene

lasciata per la settimana suc-

cessiva.

Dopo aver ricevuto una co-

pia del giornale, siamo tor-

nati a scuola.

La classe 5C

Volume 1, Numero 1 Pagina 4

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CASSINA DE' PECCHI - Il

2 dicembre 2015, a Cassi-

na de 'Pecchi, i bambini di

5^ sono andati, con molto

entusiasmo, in visita

alla scuola secondaria.

Hanno fatto il viaggio a

piedi, sono andati per

essere pronti all'anno

prossimo. Li hanno di-

visi in vari gruppi da 4-

5 bambini.

Nella 1^A hanno fatto

scacchi. La professo-

ressa li ha accolti con

felicità. Li ha divisi in

gruppi ed hanno gioca-

to con i loro nuovi amici.

Nella 1^B hanno assistito

alla lezione di Inglese,

guardando un video su

Londra e parlando in ingle-

se con la professoressa.

È stato interessante scopri-

re Londra e le sue culture,

sia di sera che di giorno.

Hanno osservato alcune

foto fatte dall'insegnante: i

taxi, la ruota panoramica,

alcuni castelli…

Si sono divertiti e hanno

scoperto qualcosa di più.

Nella I C c'era antologia. La

professoressa ha distribuito

un foglio a ciascun bambi-

no, hanno realizzato il calli-

gramma con le informazioni

descrittive di un viso di un

compagno a loro scelta.

Nella I E si è svolta una le-

zione di epica. La profes-

soressa li ha accolti bene, ha

narrato due storie: i fatti ac-

caduti prima della guerra di

Troia e successivamente un

racconto che hanno inventa-

to i ragazzi della classe. In-

fine hanno dato loro dei bi-

glietti di benvenuto e

delle caramelle.

Nella I F hanno fatto ita-

liano. La prof ha letto un

brano che parlava di una

befana e ha proposto

degli esercizi. Dopo l'in-

tervallo gli accompagna-

tori sono andati a pren-

dere i bambini, hanno

fatto loro visitare la

scuola e li hanno portati

in mensa.

Nel primo pomeriggio sono

tornati alla scuola primaria,

soddisfatti dell' esperienza.

Classe 5° B

Volume 1, Numero 1

I bambini di 5^ sono pronti per le medie

Visita nel futuro I ragazzi assistono alle lezioni della scuola secondaria

_______________________

Pagina 5

Plesso Scuola Secondaria di I grado, Via Sirio

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Il 3 dicembre è la Giornata

internazionale della disabili-

tà, e il comune di Cassina

de' Pecchi, con la sua scuola

e le associazioni sul territo-

rio, è in prima linea per sen-

sibilizzare la cittadinanza.

I bambini della primaria co-

lorano degli indumenti che

vengono "stesi" sotto il por-

tico della scuola: su ognuno

di essi c'è scritto il loro pen-

siero.

Volume 1, Numero 1

Giornata internazionale della disabilità

Pagina 6

Gli alunni lanciano il palloncino, a cui è attaccato un messaggio di

solidarietà.

“Siamo tutti uguali e diversi”

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I ragazzi delle quinte si sfidano!

L'esperienza scacchistica

Cassina de' Pecchi: nella Scuola Primaria si sono svolti i tornei di scacchi __________________________

I ragazzi di quinta elemen-

tare dell'Istituto Comprensi-

vo di Cassina de' Pecchi

nell'anno scolastico

2015/16 hanno partecipato

al progetto di scacchi. Ve-

nerdì 15 gennaio e lunedì

18 gennaio si sono tenute le

gare finali di scacchi, così

ogni alunno ha potuto di-

mostrare le proprie capacità

e ciò che ha appreso duran-

te il corso tenutosi nel

primo quadrimestre.

Nelle prime lezioni so-

no state spiegate le re-

gole principali degli

scacchi e le loro origini

persiane così come ha

detto T.F.

L’alunno A.P., invece,

ha detto che è un gioco

di strategia che simula

la battaglia tra due eserciti:

i bianchi contro i neri. Lo

scopo finale è quello di pro-

teggere il re. Il corso è stato

tenuto da Francesco Beltra-

mi, un Istruttore Federale e

arbitro nazionale, una per-

sona molto paziente e genti-

le che con la sua professio-

nalità ha insegnato molte

strategie di gioco. Le gare

finali si sono svolte in due

incontri nello Spazio Au-

rora della Scuola Prima-

ria. Venerdì 15 gennaio

tutti gli alunni delle classi

quinte, alternandosi du-

rante la giornata, hanno

giocato per le selezioni.

Francesco, con una appli-

cazione specifica per il

gioco degli scacchi, ha

abbinato i giocatori, il ta-

volo che dovevano occu-

pare e il colore. Una vol-

ta formate le coppie, han-

no avuto inizio le partite

che duravano otto minuti

ciascuna.

Al termine di ognuna di

queste, attraverso l'appli-

cazione, l'istruttore an-

nunciava i giocatori che

avevano vinto, pareggiato

o perso. I partecipanti si

sono sfidati in cinque turni

e ogni volta Francesco ha

inserito i dati ottenuti dalle

partite per formare nuove

coppie e per aggiornare la

classifica. Alla fine, incro-

ciando tutti i dati, si è otte-

nuta la classifica finale da

cui sono stati scelti i 4\5 fi-

nalisti. Lunedì 18 gennaio

questi ultimi si sono ritro-

vati nello Spazio Auro-

ra dove ha avuto luogo

la finale. Quelli della

5F sono stati: Nicol S.-

Francesca C.- Toni F.-

Edoardo V.; per la 5E:

Rebecca M.- Davide J.-

Ruslan L.- Davide S.-

Gabriele B.; per la 5D:

Mattia D.- Toshoa B.-

Elisa C.- Eugenio Z.- Filip-

po S.; per la 5C: Michele P.

- Clara R.- Daniele O.; per

la 5B: Giorgia C.- Daniele

B.-Amr K.

I finalisti sono stati inco-

raggiati dai propri compa-

gni di classe, che ogni

mezz' ora si alternavano per

“gufare” quella avversaria e

sostenere i giocatori della

propria.

Volume 1, Numero 1 Pagina 7

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Come per le qualificazioni

anche per la finale i gioca-

tori si sono sfidati in 5 tur-

ni.

Ogni volta l'istruttore incro-

ciava i dati e formava le

coppie. Le partite duravano

8\10 minuti ciascuna. Il Si-

gnor Francesco Beltrami ha

spiegato che le ultime 2 par-

tite erano di 10 minuti per

dare la possibilità ai gioca-

tori di riflettere con cal-

ma,vista la fatica e l'ansia

accumulate durante le parti-

te finali. In un clima sporti-

vo e gioioso l'istruttore, do-

po aver consultato la classi-

fica finale, ha annunciato i

primi quattro classificati:

Jimez Delgrado;

D' Aietti Mattia;

Ferrante Toni;

Brambilla Daniele.

Al termine del torneo è sta-

to chiesto il parere ad alcuni

presenti alla finale sull'e-

sperienza scacchistica. M.S.

ha detto che ha imparato a

giocare a scacchi a scuola,

che ha potuto apprendere

alcune strategie di gioco, a

mantenere la calma, a gesti-

re il tempo e a riflettere su

quale mossa fare.

C.P. ha spiegato che ogni

pezzo della scacchiera è im-

portante: anche i pezzi più

piccoli, come il pedone, pos-

sono far arrivare alla vitto-

ria.

Con quest'ultima giornata si

è concluso il progetto scac-

chi e dalle impressioni e dai

pareri raccolti è sembrata

un'esperienza molto positiva,

dove ogni partecipante è sta-

to fiero dei risultati ottenuti.

La classe 5F

Volume 1, Numero 1 Pagina 8

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Nella “Giornata della Me-

moria”, il 27 gennaio, la

maestra ha acceso una can-

dela che ha brillato per l’in-

tera giornata, per ricordare

il grande genocidio avvenu-

to durante la Seconda Guer-

ra Mondiale e tutti quelli

che sono avvenuti nel mon-

do e che, purtroppo, ancora

rappresentano una realtà

nella nostra epoca

“civilizzata”.

Questo non è un argomento

semplice da trattare, troppa

è stata la crudeltà e la spie-

tatezza messa in atto, ma è

una pagina (oscura) della

nostra storia e non è possi-

bile negarla. Solo imparan-

dola a conoscere, le genera-

zioni future e anche noi,

possiamo evitare che tutto

questo non accada più. La

maestra ci ha detto che, es-

sendo ormai in quinta, sia-

mo in grado di affrontare

questo argomento.

Abbiamo iniziato con un

documentario sui campi di

sterminio di Auschwitz e di

Birkenau, per cercare di ca-

pire, anche se è molto diffi-

cile, come erano strutturati

questi campi e quali docu-

menti ancora sono in nostro

possesso.

Nel filmato abbiamo visto

l’entrata del campo, le ba-

racche, i forni crematori

(ricostruiti), le docce, la

piazza dell’appello, quella

delle esecuzioni, le celle di

isolamento e molto altro an-

cora.

Nel museo sono presenti

enormi bacheche con una

montagna di valigie, oc-

chiali, scarpe, protesi orto-

pediche, giocattoli, capelli

appartenuti agli internati,

prevalentemente ebrei.

La parte narrata del docu-

mentario ha spiegato come

era la vita nei campi di ster-

minio, quali le condizioni

degli internati, e le crudeltà

messe in atto dagli uomini

delle S.S. naziste. Oltre al

documentario abbiamo vi-

sionato fonti fotografiche e

libri che parlano dell’argo-

mento.

Nel pomeriggio abbiamo vi-

sto il film “Il bambino con il

pigiama a righe” di John

Boyne. Durante la proiezio-

ne, soprattutto alla fine, tutti

noi eravamo commossi e

piangevamo, ci sentivamo

coinvolti perché, i due bam-

bini protagonisti, hanno cir-

ca la nostra età e la cosa ci

ha impressionato.

Anche durante il documenta-

Volume 1, Numero 1 Pagina 9

Cercare di capire la Shoah Viaggio di conoscenza sulla tragedia dell’Olocausto

__________________________

Page 10: Scuola Primaria A.s 2015-2016 Cassina de’ Pecchi€¦ · Cassina de' Pecchi: nella Scuola Primaria si sono svolti i tornei di scacchi _____ I ragazzi di quinta elemen-tare dell'Istituto

rio abbiamo provato forti

emozioni, non abbiamo ca-

pito come la crudeltà umana

abbia potuto raggiungere

tali livelli.

Solo durante la seconda

parte del pomeriggio ci sia-

mo sentiti un po’ rincuorati

e cioè quando la maestra ci

ha raccontato che, nono-

stante tutte queste atrocità,

molte persone hanno aiutato

gli internati. Per esempio un

uomo, tedesco, di nome

Schindler, grazie alla sua

fabbrica di oggetti smaltati,

è riuscito a salvare centinaia

di ebrei da morte certa.

Numerose sono le fonti che

ci parlano di uomini e don-

ne che, a rischio della loro

vita, hanno salvato molte

persone. È grazie a loro che

oggi esiste ancora il popolo

ebraico. La giornata si è

conclusa con la consapevo-

lezza, da parte di noi bam-

bini, che il bene contrasta

sempre il male e su di esso

vince e vincerà sempre.

La classe 5A

Volume 1, Numero 1 Pagina 10

“Se comprendere

è impossibile, conoscere è necessario”

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Venerdì 11 marzo le classi

quinte della scuola primaria

di Cassina de' Pecchi sono

andate a visitare la Milano

Romana per approfondire lo

studio sui Romani.

Le classi si sono riunite a

scuola alle h 8.00 per pren-

dere il pullman, che in un'o-

ra li ha portati davanti al

Museo Archeologico.

Una volta entrati nel museo

hanno osservato molti reper-

ti dell'antica Roma, come

per esempio

gli utensili (spille, lucerne,

coltelli, forbici, vasi...), ma

anche imponenti statue. Poi

sono usciti

e hanno visto la torre poligo-

nale visitabile anche all'in-

terno del circo. In seguito

hanno percorso

la strada dove

nell'antichità c'era

il circo, lungo 470

m largo 80 m. È

rimasto un tratto

della cinta muraria

nel giardino del

museo oggi inglo-

bato in un condo-

minio; una torre

che è un campanile

della chiesa.

Successivamente le classi si

sono recate alla basilica di

San Lorenzo, in cui ci sono

tre cappelle; quella con più

tracce romane è la cappella

di Sant'Aquilino. In essa si

possono osservare diversi

mosaici, alcuni intatti, altri

meno, e le porte ad arco.

Lungo la strada

è possibile ve-

dere i resti di

una “domus”.

Nei suoi sotter-

ranei si posso-

no osservare le

fondazioni in

pietra prove-

nienti dall'anti-

co anfiteatro

romano. Usciti

dalla basilica i

ragazzi hanno così conclu-

so il loro viaggio storico

alla Milano Romana, tor-

nando a scuola giusto in

tempo per il pranzo in men-

sa.

La classe 5D

Volume 1, Numero 1

Le classi quinte percorrono la Milano Romana

Passeggiando nell'antica Roma... A Milano! Alla scoperta dei resti romani nel cuore di Milano

__________________________

Pagina 11

Didascalia dell'immagine o della fotografia

Le colonne di San

Lorenzo, Milano

“Un viaggio storico... in

una mattinata”

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Il giorno 15 aprile le classi

quinte della Scuola Primaria

di Cassina de' Pecchi, hanno

raggiunto, in pullman, Sir-

mione.

Arrivati a destinazione, ogni

classe ha incontrato la pro-

pria guida.

La prima tappa è stata il Ca-

stello Medioevale, dove so-

stavano ai tempi i soldati. Le

guide hanno spiegato la

struttura della fortezza e le

varie difese, tra cui il fossato

e i ponti levatoi.

Dalle feritoie i soldati sca-

gliavano le frecce e, da alcu-

ne fessure, si tiravano sassi

o si versava del liquido bol-

lente.

Un particolare che ha inte-

ressato molto gli alunni è

stata la spiegazione fornita

sui merli, che potevano esse-

re quadrati se il proprietario

era alleato con il Papa, quin-

di era un Guelfo, o a coda di

rondine se era alleato con

l'imperatore, quindi era un

Ghibellino.

Successivamente gli studenti

sono arrivati al Parco Ar-

cheologico

delle “Grotte

di Catullo “,

chiamate così

perché circa

due secoli fa

gli esplorato-

ri, vedendo le

rovine rico-

perte di vege-

tazione, pen-

sarono che

fossero grotte.

Il nome deri-

va anche dal fatto che Catul-

lo, un grande poeta, aveva

lasciato uno scritto nel quale

decantava le bellezze di Sir-

mione ed affermava di avere

una residenza in questo luo-

go.

Nel tempo gli archeologi

hanno capito che non si trat-

tava di grotte, bensì di una

villa di epoca romana, appar-

tenuta ai discendenti di Ca-

tullo.

La villa era formata solo

dalla zona residenziale, in-

fatti mancavano la parte

rustica e quella produttiva.

Le scolaresche hanno os-

servato i resti del portico,

necessario per costruire la

villa su un unico su livello;

esso era formato da colon-

ne costruite in mattoni e

ricoperte da marmi colora-

ti: quello bianco proveniva

da Carrara, quello rosso da

Verona e quello giallo dalla

Tunisia.

Inoltre, la villa possedeva

le terme private, composte

da tre vasche con tempera-

ture diverse: calidarium,

tepidarium e frigidarium.

La residenza era circondata

da un immenso giardino,

con una vista stupenda,

chiamato viridarium; esso

Volume 1, Numero 1

Le classi quinte della Scuola Primaria di Cassina de' Pecchi a Sirmione

Sirmione: la perla delle isole e delle penisole Alla scoperta delle bellezze storiche di Sirmione, un borgo sulle sponde del Lago di Garda, in

provincia di Brescia

__________________________________________________

Pagina 12

“Delle isole e penisole

gioiello, o Sirmione!”

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veniva annaffiato da un si-

stema di irrigazione, alimen-

tato da una cisterna che rac-

coglieva l'acqua piovana.

Dopo, gli scolari hanno os-

servato i resti del triclinio,

cioè la sala da pranzo; nel

tempo sono rimaste delle

piccole parti di mosaico

bianco e nero.

Durante la visita le guide

hanno specificato l'utilizzo

delle varie stanze, soffer-

mandosi sulla terrazza, ripa-

rata in origine dal velarium,

cioè un grande telo.

Nel pomeriggio gli alunni

hanno fatto un giro in barca

per scoprire le bellezze del

Lago di Garda.

In un determinato punto è

stato possibile notare che

erano visibili i territori del-

la Lombardia e del Veneto

e si intravedeva il percorso

per il Trentino Alto Adige.

I ragazzi sono stati soddi-

sfatti, perché hanno parteci-

pato ad un’uscita didattica

ricca di scoperte.

La classe 5E

Volume 1, Numero 1 Pagina 13

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Grecitando

“Il pomo della discordia” Mercoledì 11 e giovedì 12 maggio le classi quinte della Scuola Primaria si sono esibiti nel loro

spettacolo teatrale _____________________________________

Questa interpretazione è sta-

ta possibile grazie all’aiuto

e alla collaborazione di Pier

e Antonella della compagnia

teatrale “Grecitando” che,

con incoraggiamenti, sugge-

rimenti e preparazione, ci

hanno guidati lungo il no-

stro percorso teatrale. A vol-

te siamo stati anche rimpro-

verati, perchè la nostra clas-

se è molto chiacchierona.

Ognuno di noi ha scelto il

personaggio da interpretare

ed è accaduto un fatto strano

perchè, mentre per alcuni di

noi il ruolo corrisponde al

carattere, per altri è comple-

tamente diverso.

Per esempio la compagna

che ha interpretato la perfi-

da Eris è in realtà molto

comprensiva e accomodan-

te, le tre Moire sembravano

veramente vecchie arpie

mentre sono simpatiche e

dolci ed Ares, crudele dio

della guerra (persino i suoi

genitori non lo sopportano)

è un ragazzino amato e ben-

voluto da tutta la classe.

Molto convincente è stato

Zeus, pacioso e accomodan-

te (anche se un po’ donnaio-

lo), o Poseidone possente e

un po’ collerico, e cosa dire

della sim-

patia di

Apollo

che invi-

tava alle

danze? O

del giova-

ne Paride,

serio e

pensoso, e

ancora,

non dimentichiamo le tre

dee, Era (moglie di Zeus),

Atena e Afrodite, vere star

dell’Olimpo.

Il Poeta e Corifeo sono sta-

te bravissime nel presentare

e accompagnare il raccon-

to.

Ma è stata la bravura di tut-

ti i nostri compagni che ha

permesso la realizzazione

dello spettacolo, senza la

quale non sarebbe riuscito

così bene.

La difficoltà più grande,

durante le prove, è stata

quella di imparare a parlare

lentamente e ad alta voce:

che fatica! A noi veniva

spontaneo parlare veloce-

mente, forse per paura di

dimenticarci qualche paro-

la.

Lo spettacolo parla degli

dei greci dell’Olimpo e del-

le loro vicende, ecco in bre-

ve la storia:

Eris, dea della discordia, lan-

cia una mela d’oro destinata

alla dea più bella; il compito

di scegliere la prescelta è af-

fidato a Paride, principe di

Troia, il quale decide di dare

il proprio voto ad Afrodite,

che gli aveva promesso l’a-

more di Elena, la donna più

bella del mondo. Secondo

questo mito Paride rapì Ele-

na e scatenò la guerra di

Troia.

Noi bambini, durante lo

spettacolo,

abbiamo in-

dossato lun-

ghe tuniche

di diversi

colori, im-

preziosite da

cordoncini

dorati intrec-

Volume 1, Numero 1 Pagina 14

“Ahi ahi ahi! Sciagurato quel gesto!”

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ciati in modi diversi che

drappeggiavano gli abiti e,

sopra questi, avevamo man-

telli blu.

Sul volto abbiamo messo

delle maschere del teatro

greco, molto colorate,che

venivano usate durante le

interpretazioni del coro. Ab-

biamo formato due gruppi

che si muovevano insieme

con andatura maestosa e

parlavano all’unisono, con

voce solenne.

Nell’interpretare i vari per-

sonaggi abbiamo usato altri

oggetti (candela, sgabelli,

flauto, lenzuoli...) che ci

hanno aiutato a creare un’at-

mosfera magica: mentre ci

muovavamo nei gruppi sem-

bravamo farfalle leggiadre.

Anche le musiche sono sta-

te di grande aiuto, perchè ci

hanno trasportato in un

mondo lontano, fatto di

suoni, di poesia e di danza.

L’aspetto più importante di

questo teatro è stato, oltre

al grande divertimento, la

possibilità di imparare a

capire, calandoci nei perso-

naggi, il teatro greco e i

suoi miti. Prima di iniziare

lo spettacolo eravamo un

po’ in ansia; la paura di

sbagliare i movimenti, di

dimenticare le battute stu-

diate a memoria, di inciam-

pare, di fare una brutta fi-

gura davanti ai genitori era

tanta!

Poi però, durante lo spetta-

colo, questa paura è magi-

camente svanita, ci siamo

immersi nel teatro e tutto è

andato bene, anche perchè

Pier e Antonella erano vici-

no a noi, ci guidavano e ci

incoraggiavano.

Sia i nostri genitori che le

maestre ci hanno fatto molti

complimenti e ci hanno detto

che siamo stati molto bravi.

Questo spettacolo ha fatto

provare a tutti, adulti e bam-

bini, grandi emozioni e par-

tecipazione. È stato un modo

molto bello di chiudere l’an-

no scolastico e il nostro lun-

go percorso alla Scuola Pri-

maria, regalando a tutti uno

splendido teatro.

La classe 5A

Volume 1, Numero 1 Pagina 15

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In questi cinque anni le

quinte sono state allenate da

molti esperti per i Giochi

della Gioventù. Per l'educa-

zione motoria, all'inizio i

ragazzi si sono esercitati

con le loro maestre che li

facevano migliorare nelle

tre prove dei giochi, ossia:

basket, staffetta e pallavolo.

In 5C la maestra Emi ha fat-

to andare in giardino i ra-

gazzi per aiutarli a correre

sul terreno, però la maggior

parte del tempo la trascorre-

vano in palestra. Successi-

vamente è arrivata Irma, che

li ha fatti lavorare molto sul-

la pallavolo. Lei, all'inizio

di ogni allenamento, faceva

danzare gli alunni per la

coreografia dei giochi, ma

poi è stata cambiata con la

sfilata degli scudi. Dopo

Irma è arrivato Diego che,

con un progetto di pallavo-

lo, in tre allenamenti ha in-

segnato molte tecniche in-

teressanti.

Infine è giunta Maura che

ha preparato delle attività

più divertenti per aiutare i

ragazzi e migliorarli sulle

tre prove. Maura, per inse-

gnare ai ragazzi la staffetta

ha creato un “circuito

Olimpico”, che consisteva

nel dividere la classe in due

squadre su due lati opposti.

Quando Maura fischiava,

uno della squadra partiva e

l'obbiettivo era quello di su-

perare il concorrente della

squadra avversaria in veloci-

tà.

Come dicevamo prima, sul

campo le classi quinte do-

vranno sfilare con gli scudi

creati da ogni rappresentante

di classe. Essi sono stati ab-

belliti dai ragazzi che hanno

attaccato al centro delle let-

tere per formare un motto.

Per il resto “BUONA FOR-

TUNA E CHE VINCA IL

MIGLIORE!”

La classe 5C

Volume 1, Numero 1 Pagina 16

Ultimo anno sportivo delle quinte

Preparazione dei giochi Le quinte impegnate al massimo

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Nella soleggiata mattinata di

sabato 21 maggio, si sono

svolti i tanto attesi GIOCHI

DELLA GIOVENTU’, edi-

zione 2016 della Scuola Pri-

maria di Cassina de’ Pecchi.

I giovani atleti si sono radu-

nati presso il campo sporti-

vo alle ore 8.

L’apertura dei giochi è inco-

minciata con sfilate di pon-

pon, scudi e striscioni, por-

tati dai bambini delle varie

classi che, di fronte agli

spalti, hanno raccolto ap-

plausi di incoraggiamento

da genitori, nonni e parenti,

orgogliosi dei propri figli e

nipoti. Il campo era ancora

più colorato e allegro dalle

magliette variopinte che di-

stinguevano i vari concor-

renti.

I Giochi consistevano in di-

verse discipline per ogni in-

terclasse: semplici percorsi

per le prime e le seconde;

staffetta, basket e pallavolo

per le altre classi.

All’avvio dato dagli orga-

nizzatori, tutti si sono impe-

gnati al massimo per far

vincere la propria squadra,

incitati dagli applausi e dal-

le urla gioiose provenienti

dagli spettatori ansiosi per il

risultato.

Durante un intervallo, gli

atleti sono stati rifocillati

con acqua, succhi di frutta

e crackers, ottenendo così

un’ulteriore carica per af-

frontare le prove mancanti.

I ragazzi, terminati i giochi,

cercavano di confrontarsi

con le altre classi, per car-

pire i tempi e le prestazioni

esultando oppure restando

delusi dei risultati raggiun-

ti.

Verso mezzogiorno, a pro-

ve concluse, tutti i bambini

si sono radunati sotto gli

spalti dove hanno atteso

ansiosi la proclamazione

dei vincitori. Per creare

suspense, gli organizzatori

hanno intrattenuto i vari

gruppi trasmettendo canzo-

ni … Emozionante, invece,

il momento del canto

dell’Inno Nazionale, duran-

te il quale tutti si sono alza-

ti in piedi con la mano sul

petto.

Ogni concorrente è stato pre-

miato per la propria parteci-

pazione, con una medaglia

ricordo.

Ed ecco il momento più atte-

so della giornata: IL VER-

DETTO! Alla proclamazione

grande la gioia ed altrettanto

grande la delusione, ma tutti

felici ed orgogliosi di aver

dato il massimo sia durante

gli allenamenti sia in gara.

A parte le quinte, che l’anno

prossimo frequenteranno la

scuola secondaria, tutte le

altre classi non vedono l’ora

che arrivino i prossimi gio-

chi, per avere una seconda

possibilità o riconfermare il

titolo.

La classe 5C

Volume 1, Numero 1 Pagina 17

I giochi della gioventù Una giornata speciale tra emozioni e trepidazioni

________________________

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Il giorno 1-12-2015 le classi

quinte della Scuola Prima-

ria, nello Spazio Aurora,

hanno incontrato Antonella

Colicchia, Caporedattore

del Settimanale F. La gior-

nalista ci ha spiegato un po’

il suo lavoro e, successiva-

mente, ha risposto ad una

serie di domande.

Perché il giornale è stato

chiamato F?

Il giornale è stato chiamato

F, perché la Direttrice era

affezionata ad una rivista

degli anni sessanta- settanta

che si interessava dei diritti

delle donne.

Di che cosa tratta il gior-

nale?

Il giornale tratta di cronaca,

attualità, moda, viaggi, bel-

lezza, cucina, benessere.

Dov’è la sede del giornale?

La sede del giornale è a Mi-

lano in corso Magenta.

Qual è la parte più impor-

tante di un articolo?

La parte più importante di un

articolo è il titolo, ma in mo-

do particolare il sommario.

Lei di che cosa si occupa al

giornale?

Il caporedattore ha il compi-

to di inviare i giornalisti nel-

le varie parti del Mondo e,

quando ha tutti gli articoli,

deve preparare i titoli.

C’è sempre un accordo in

redazione?

In redazione si discute molto

animatamente per trovare un

accordo, perché tutti i gior-

nalisti hanno notizie impor-

tanti; l’ultima parola però

spetta al Direttore.

Quante persone lavorano

in redazione?

In redazione lavorano circa

venti persone, con varie

mansioni.

Sono importanti i grafici?

Il lavoro dei grafici è impor-

tante quando bisogna impa-

ginare.

Le piace il suo lavoro?

Fin da piccola volevo fare la

giornalista, infatti mi occu-

pavo del giornalino della

scuola. Ho iniziato a lavora-

re a 24 anni, partendo dalla

gavetta. Successivamente

ho cambiato diverse testate

ed ho fatto anche l’inviata

(addirittura ho intervistato il

Segretario generale delle

Nazioni Unite, Kofi Annan).

Il mio lavoro mi piace mol-

tissimo, anche se è impe-

gnativo.

Le interviste sono appro-

fondite?

Le interviste sono di solito

approfondite e l’intervista-

tore deve sempre cercare di

farsi dire tutto ciò che gli

interessa dall’intervistato,

usando anche domande

“cattivelle”.

Quante copie vengono

stampate settimanalmente

e quante pagine ha il gior-

nale?

Vengono stampate 180.000

copie a settimana e il gior-

nale ha circa 200 pagine e

costa 1 euro.

Quale linguaggio bisogna

usare nel giornale?

Nel giornale bisogna usare

un linguaggio confidenziale

e semplice.

A che cosa serve un Diret-

tore Artistico?

Il Direttore Artistico decide

quanto devono essere grandi

le foto e dove vanno collo-

cate a seconda degli articoli.

La classe 5C

Volume 1, Numero 1 Pagina 18

Intervista alla giornalista Antonella Colicchia

Antonella Colicchia

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Viaggio nel tempo: il teatro greco

Intervista ai registi dello spettacolo “Il pomo della discordia”

Gli alunni della classe 5^E incontrano Pierangelo Invernizzi e Antonella Cazzola, esperti teatrali, per scoprire tutti i segreti sull'organizzazione di uno spettacolo teatrale per bambini.

_____________________________________ Pierangelo e Antonella sono

due registi molto bravi; in-

sieme alle classi quinte della

Scuola Primaria di Cassina

de' Pecchi, hanno allestito

uno spettacolo dal titolo “Il

pomo della discordia”, che

riprende lo stile del teatro

greco e le sue tradizioni.

Se avete già rappresentato

questo spettacolo, è piaciu-

to?

Sì, abbiamo già presentato

questo spettacolo ed è pia-

ciuto molto agli spettatori.

Quale parte dello spettaco-

lo vi piace di più?

Tutte le parti sono belle, ma

i cori danno la possibilità a

tutti di recitare.

Per voi è difficile allestire

una rappresentazione?

Dipende dallo spettacolo

che si sta preparando: può

essere più o meno impegna-

tivo.

Chi ha scritto il copione?

Il copione è stato tratto da

un brano molto serio, ma

poi lo abbiamo rielaborato e

reso adatto ai bambini.

Vi è mai capitato di di-

menticare le battute du-

rante uno spettacolo in cui

eravate attori?

A. Sì, mi è capitato una

volta, ma dopo pochi se-

condi ho ricordato tutto

Cosa vi ha spinto ad ini-

ziare a recitare?

Abbiamo iniziato a recitare

perché avevamo la passio-

ne per il teatro.

Già da ragazzi cercavamo

di realizzare il nostro so-

gno.

Quando vi siete conosciu-

ti?

Ci siamo conosciuti in una

scuola di teatro e avevamo

18/19 anni.

Sono sempre piaciuti i vo-

stri spettacoli in cui siete

stati attori?

A. No! Quando ero molto

giovane e facevo la compar-

sa in un'opera lirica , lo

spettacolo non ha ricevuto

buone critiche.

P. Anche a me è capitato

di non ricevere una buona

critica una volta durante una

mia regia.

Qual è il vostro personag-

gio preferito tra quelli che

avete interpretato?

A. Il mio personaggio pre-

ferito è anche il più difficile

che abbia interpretato, ed era

all'interno di una tragedia.

P. Il mio personaggio pre-

ferito era all'interno di uno

spettacolo sulle fiabe.

Grazie Pier e Antonella per

il vostro lavoro!

Volume 1, Numero 1 Pagina 19

“Su raccontate che accadde in quel giorno...”

Pier e Antonella

La classe 5E

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Le nostre interviste

Che cosa è successo in

Ecuador?

C'è stato un terremoto molto

forte.

Sei dispiaciuto?

Sì, perché sono morte molte

persone.

Oltre alla distruzione delle

case si è distrutto qualcosa

di importante, ad esempio

monumenti?

Si sono distrutte centrali

elettriche, ma non so quali

monumenti.

Quante persone, circa, so-

no morte?

Sono morte circa 3000 per-

sone, un cane ha salvato 7

persone, molti bambini pe-

rò sono rimasti orfani.

Cosa hai fatto per l'Ecua-

dor?

Abbiamo riempito tre sca-

tole con vestiti e molto cibo

e le abbiamo spedite, mi

sento orgoglioso.

Come hai saputo del ter-

remoto?

Lo abbiamo saputo dal tele-

giornale che era un terre-

moto molto forte.

Dove è stato esattamente?

Dicono che sia stato nella

provincia di Guayaquil.

Come ti sei sentito quan-

do l'hai saputo?

Triste ma anche spaventato

perché credevo che i miei

familiari fossero morti o fe-

riti.

Quali familiari hai in

Ecuador?

I nonni e gli zii.

Vorresti vivere lì da gran-

de?

In un certo senso sì, però

non vedrò più i miei amici.

Dimmi qualcosa sull'

Ecuador.

In Ecuador fa molto caldo

c'è tanta vegetazione, ci sono

tanti parchi: mi diverto mol-

to in Ecuador.

Classe 5D

Intervista a… Erick - Il terremoto in Ecuador

Intervista a… Cecilia

Usando tre aggettivi come

ti descriveresti?

Direi che sono testarda, vo-

lenterosa e alta.

Quando sei triste hai un

modo per tirarti su di mo-

rale?

Mi metto davanti allo spec-

chio e inizio a criticare la

persona che mi ha offesa.

Oltre ai tuoi genitori con

chi hai un rapporto molto

stretto?

Mi confido con mio nonno

perché è la persona più an-

ziana e saggia della fami-

glia. Io mi fido ciecamente

dei suoi giudizi.

Quali sono i tuoi pregi e

difetti?

Non mi piace vantarmi da-

vanti alle persone e quando

parlo cerco sempre di esse-

re gentile. Sono testarda e

talvolta giudico le persone

anche se non le conosco be-

ne.

Che sport fai?

Io pratico nuoto agonistico

perché, quando sono in ac-

qua, mi sento a mio agio,

ritrovo me stessa, sono libe-

ra e capace di fare qualsiasi

cosa.

Quando sei a casa e non

hai niente da fare, hai de-

gli hobby?

Sì, leggo. Mi piacciono par-

ticolarmente i romanzi e le

storie d’amore. L’ultimo li-

bro che ho letto s’intitola

“Cuori di carta” di Luisa

Ponticelli Guerra.

Hai qualche sogno che vor-

resti realizzare?

Sì molti, ma quello che vor-

rei realizzare di più è diven-

tare una campionessa di

nuoto.

Ti piace cucinare?

Mi piace moltissimo cuci-

nare insieme a mamma e pa-

pà. Prepariamo le pizze e i

pasticcini.

Classe 5A

Volume 1, Numero 1 Pagina 20

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Intervista a… Matteo - Lo studio

Qual è la tua materia pre-

ferita?

Inglese e arte

Perché?

Inglese perché si può andare

in altri posti e perché è una

lingua fondamentale; arte

perché mi piace disegnare.

A che ore studi di solito?

Durante la settimana alle

17.30, il sabato e la domeni-

ca di mattina.

Quante volte leggi la pagi-

na da studiare?

Quattro volte, almeno la

memorizzo meglio. Prima la

leggo due volte, tutta; poi

altre due volte solo le parti

sottolineate.

Qual è la materia che pre-

ferisci studiare?

Inglese.

Perché?

Perché è semplice da stu-

diare, ci esercitiamo soprat-

tutto in classe.

Ti piace studiare?

Preferisco fare altre cose,

però è più importante lo

studio.

Usi degli schemi?

No, preferisco evidenziare

le paro-

le-chiave.

Studi quando sei appena

arrivato a scuola?

Sì, all'intervallo e prima del-

la lezione, così se mi dimen-

tico la rileggo e la memoriz-

zo.

Quale materia ti piace me-

no?

Scienze, perché ci sono tanti

apparati e tanti termini... è

difficile da studiare.

Classe 5D

Volume 1, Numero 1 Pagina 21

Page 22: Scuola Primaria A.s 2015-2016 Cassina de’ Pecchi€¦ · Cassina de' Pecchi: nella Scuola Primaria si sono svolti i tornei di scacchi _____ I ragazzi di quinta elemen-tare dell'Istituto

Quale sport pratichi?

Io pratico il calcio.

Quante volte e in che gior-

ni ti alleni?

Mi alleno due volte a setti-

mana, il giovedì e il marte-

dì.

Che esercizi fai durante

l'allenamento?

Durante l'allenamento ci

esercitiamo nei passaggi,

esercizi di tiro.

Perché hai scelto questo

sport?

Ho scelto questo sport per-

ché è un gioco di squadra,

perché ci sono dei miei

amici e si svolgono molte

attività, esercizi e partite.

Quale attività ti diverte di

più?

L'attività che mi diverte di

più è la partitella alla fine

dell'allenamento e gli eser-

cizi di tiro.

A chi lo consiglieresti e

perché?

Io lo consiglierei ad alcuni

compagni, perché non san-

no giocare tanto bene in

squadra.

Vuoi continuare a fare il

giocatore

di calcio?

No, non

voglio continuare perché du-

rante gli allenamenti e le

partite mi stanco subito e

perché ho il timore di infor-

tunarmi e non giocare per

tanto tempo.

Com'è il tuo allenatore?

Il mio allenatore, quando

sbaglio, mi incoraggia nel

migliorare sempre di più, in-

fatti di carattere è molto gen-

tile e simpatico.

Classe 5D

Intervista a… Joshua - Lo sport

Intervista a… Elisa

Quale sport pratichi?

La pallavolo.

Quante volte a settimana?

Tre volte, compresa la parti-

ta nel fine settimana.

Cosa fate durante le attivi-

tà?

Facciamo prima il riscalda-

mento, durante il quale cor-

riamo e facciamo gli addo-

minali, dura almeno cinque

minuti. Dopo ci alleniamo

con degli esercizi, soprattut-

to su schiacciate e palleggi.

Negli ultimi trenta minuti

facciamo una partita tra di

noi a squadre.

Come mai hai scelto que-

sto sport?

L' ho scelto perché quando

ero piccola andavo a vedere

mia sorella giocare

a pallavolo e mi interessavo

sempre di più a questo

sport.

Che cosa ti diverte di più

di questo sport?

Mi diverte giocare in squa-

dra, con gli altri.

A chi lo consiglieresti e

perché?

Lo consiglierei a chi non ha

tanti amici, perché giocando

insieme può farsene degli

altri.

Com'è l'allenatore?

L'allenatrice è molto simpa-

tica, ma quando siamo in

campo è dura e severa.

Come sono le partite?

Le partite sono molto fatico-

se, però vinciamo quasi

sempre, siamo la prima

squadra nel nostro campio-

nato di volley e le più picco-

le.

Classe 5D

Volume 1, Numero 1 Pagina 22

Page 23: Scuola Primaria A.s 2015-2016 Cassina de’ Pecchi€¦ · Cassina de' Pecchi: nella Scuola Primaria si sono svolti i tornei di scacchi _____ I ragazzi di quinta elemen-tare dell'Istituto

Che personaggio interpre-

ti nello spettacolo?

Interpreto Eris, la Discordia,

divinità malefica, figlia di

Era, secondo un’ipotesi nata

da un fiore.

Volevi interpretarlo?

No, preferivo interpretare

Afrodite, perché è svampita

e mi rispecchia.

Riesci a immedesimarti

nel ruolo?

Sì, a parte le risate, perché

mi sento in imbarazzo.

Qual è la tua parte prefe-

rita?

Mi piace quando Paride de-

ve decidere chi, tra Era,

Atena ed Afrodite, deve

avere il Pomo d'oro.

La trama dello spettacolo

è interessante?

Sì, i personaggi sono molto

bizzarri e interessanti. All'i-

nizio pensavo che la rap-

presentazione fosse noiosa.

Pier ed Antonella inse-

gnano bene?

Sì, perché sono molto gen-

tili, quando non ti ricordi

una battuta, loro ti aiutano.

Trovi che i tempi di pre-

parazione siano sufficien-

ti?

No, perché nove lezioni so-

no troppo poche e memo-

rizzare il

copione

con gli

impegni scolastici è difficile.

La “buca” è adatta come

palcoscenico?

No, quando si parla rimbom-

ba tutto e non si può uscire

di scena.

Come miglioreresti il pro-

getto?

A parte il posto e il tempo di

preparazione, lo trovo per-

fetto.

Classe 5D

Intervista a… Lucrezia - Teatro a scuola

Intervista a… Mattia - Le vacanze

Dove sei andato nelle scor-

se vacanze estive?

In Sicilia, a Palermo.

Perché proprio in quel po-

sto?

Per i nonni

Conosci qualcuno lì?

I due nonni e la bisnonna.

Con chi vai di solito?

Con la famiglia.

Come sei andato?

In nave.

Quanto dura il viaggio? È

noioso?

Divertente: la nave è gran-

dissima, il viaggio dura un

giorno.

Com’è il paesaggio che si

vede a Palermo?

Collinare, è bello però c'è

tanta immondizia e nelle

strade c'è troppo traffico.

Lo consiglieresti agli altri

bambini?

Si perché Palermo è molto

bella, si possono fare molte

amicizie.

È una città culturale?

Sì perché oltre alle spiagge

ci sono tanti monumenti ar-

tistici.

Ad esempio?

La chiesa di San Giovanni

degli Eremiti.

Ti piacerebbe andare in

altri posti? Perché?

Si perché mi piace visitare

altri posti per imparare cose

in più.

Quali sono i piatti tipici?

La pasta con la "tenerume"

preparata dalla nonna.

Vai al mare di solito?

Sì perché i miei genitori

amano andarci.

Com'è?

In alcuni punti è freddo in

altri caldo… ed è stupendo!

Classe 5D

Volume 1, Numero 1 Pagina 23

Page 24: Scuola Primaria A.s 2015-2016 Cassina de’ Pecchi€¦ · Cassina de' Pecchi: nella Scuola Primaria si sono svolti i tornei di scacchi _____ I ragazzi di quinta elemen-tare dell'Istituto

È tarda primavera ed il so-

le picchia sulle tapparelle

come per dirmi “alzati e

visita il magnifico paesag-

gio che ti sta intorno!”.

Così, con la voglia di sco-

prire cose nuove, zaino in

spalla e via. L'autista mi

aspettava sulla soglia del

portone con la macchina

parcheggiata dietro.

Parto per un viaggio senza

confini. Dopo un'oretta

eccomi arrivata a Pavia,

città molto importante per

la Lombardia. Luoghi mol-

to belli da visitare sono il

Ponte Coperto che collega

i due argini del Ticino, co-

struito intorno al 1300; fu

danneggiato nella Seconda

Guerra Mondiale e nel do-

poguerra abbattuto com-

pletamente.

Un luogo di culto è una fa-

mosa chiesa: San Pietro in

Ciel d’Oro, del 1100, con

un portale intagliato e

all’interno l’arca in marmo

con i resti di S. Agostino.

Quella di San Teodoro

ospita invece affreschi raf-

figuranti le storie di

Sant'Agnese e San Teodo-

ro. In San Michele hanno

avuto luogo incoronazioni

di re e imperatori, come il

Barbarossa.

Importante nella storia di

Pavia è il Duomo, rinasci-

mentale, con una cupola

grandiosa.

Attraverso il Ticino sul

Ponte Coperto e verso

mezzogiorno faccio uno

spuntino a base di acciughe

e merluzzi; che dire: buo-

nissimi!

Una visita ad altre chiese e

verso il tramonto una bella

passeggiata sugli argini del

Po, che segna il confine tra

Lombardia ed Emilia Ro-

magna, con uno sfondo for-

mato da una vasta pianura,

quella padana, e un tramon-

to con numerose sfumature

di rosa e arancio.

Dopo un lungo pernotta-

mento in un lussuoso hotel;

sono le cinque di mattina e

mi sto preparando a un lun-

go viaggio di circa quattro

ore. Io non sono una vaga-

bonda e ho un traguardo

ben preciso: Cortina d'Am-

pezzo, meta desiderata sia

da molti italiani, sia da turi-

sti provenienti da tutto il

mondo. Guardo ansiosa-

mente fuori dal finestrino

in attesa di arrivare. Si ve-

dono, in lontananza, vaste

città immerse nella pianura.

Passo per Cremona, città

della Lombardia. Prose-

guendo, il Po mi affianca e

si allarga sempre di più

grazie ai suoi numerosi af-

fluenti. Mentre percorro la

carreggiata è ben visibile

l'intervento dell'uomo nelle

Volume 1, Numero 1

Un viaggio nella natura

Pagina 24

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estese aree coltivate e nella

costruzione di canali per l'ir-

rigazione dei campi. Si pro-

ducono cereali, ma si colti-

vano anche riso, ortaggi e

foraggio per il bestiame.

È molto diffuso l' allevamen-

to di bovini e suini, con una

grossa produzione di insac-

cati e prodotti caseari. Men-

tre costeggio le colline, vedo

vigneti in cui si producono

vari tipi di vino di ottima

qualità. Incontro un grande

ponte che oltrepassa il Min-

cio, emissario del lago di

Garda. Ed ecco che passo il

confine ed entro in Veneto,

regione caratterizzata da am-

bienti naturali differenti.

Passo per Padova, città im-

portante, dalla quale si avvi-

stano però anche i Colli Eu-

ganei, con dolci pendii e sor-

genti termali. Dopo aver at-

traversato la pianura Veneta

affianco il parco nazionale

delle Dolomiti Bellunesi, un

territorio di grande valore

naturalistico e paesaggistico,

famoso per la sua particolare

vegetazione, ricca di specie

rare sopravvissute alla gla-

ciazione. Esso si trova vicino

a Belluno, provincia veneta

ricca di cultura.

Eccomi arrivata a Cortina

d'Ampezzo, paese molto fa-

moso per i visitatori. Faccio

un giro in centro, con case

alte, una vicina all'altra e tut-

te colorate. L'artigianato è

molto sviluppato, ma costo-

so.

Verso mezzogiorno mi pren-

do uno spuntino: riso di bar-

babietola e gnocchi variopin-

ti. Tutti e due ottimi, che

consiglio a chiunque. Nel

primo pomeriggio ho deci-

so di farmi una sciata sulla

Marmolada, un rilievo

montuoso fantastico, con

impianti ben funzionanti.

Verso sera ritorno nel mio

albergo molto costoso, ma

soddisfacente.

Una gita FANTASTICA!!

La classe 5 B

Volume 1, Numero 1 Pagina 25

“Per attirare

l'attenzione

del lettore,

inserire qui

una citazione o

una frase

tratta dal

testo.”

Cortina d’Ampezzo (BL)

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Partiamo da Milano per

arrivare a Varese, in mac-

china. Abbiamo prenotato

un hotel 4 stelle. Partiamo

verso le 8.00. Dal finestri-

no osservo che, ad un cer-

to punto, piano piano pas-

siamo in collina vicino a

Saronno, continuiamo e

incontriamo il fiume Olo-

na, che ci accompagna fi-

no a Varese. Appena arri-

vati posiamo le valigie

nella nostra stanza, e co-

minciamo a passeggiare

per la città.

Vediamo la Basilica di San

Vittore. Sembra accoglien-

te, e così entriamo. All'in-

terno ci sono numerose co-

lonne e sui muri e sul sof-

fitto degli affreschi. Fuori,

dietro il campanile, visitia-

mo il Battistero, con una

vasca battesimale del VII –

VIII secolo.

Usciamo per cercare un

posto dove mangiare. Lo

troviamo e ordiniamo dei

piatti del giorno. Per dol-

ce, invece, assaggiamo

l'Amor Polenta: il tipico

dolce di Varese, molto

buono!

Decidiamo poi di visitare

il Giardino Estensi: un

grande giardino con di

fronte un palazzo, che era la

casa della famiglia Estense,

attualmente usato come mu-

nicipio. In mezzo al verde

c'è una grande fontana circo-

lare. Dalla pineta in fondo

arriviamo alla Villa Mirabel-

lo, che ospita i Musei Civici.

Osserviamo le raccolte ar-

cheologiche dalla preistoria

all’età romana e la collezio-

ne di farfalle nella sezione

scientifica.

Dopo la cena torniamo in al-

bergo e ci mettiamo a letto

subito perché domani andre-

mo sulla Marmolada a scia-

re!!!

Ci svegliamo alle 7.00 e fac-

ciamo una colazione veloce,

così alle 7.15 siamo in auto.

In questo viaggio passiamo

per le colline e notiamo dei

vigneti . Ecco Como. Conti-

nuiamo per la Brianza e at-

traversiamo l' Adda, oltre-

passiamo Bergamo e anche

il fiume Serio. Ci dirigiamo

verso il lago d' Iseo e per-

corriamo la strada per il

Passo del Tonale, insieme

al fiume Oglio. Attraversia-

mo il Passo del Tonale e

siamo in Trentino Alto

Adige. Percorriamo la stra-

da fino ad oltre l' autostra-

da. Andiamo verso nord

con l' Adige di fianco a noi.

A metà tragitto, tra Trento e

Bolzano, tagliamo e per-

corriamo una strada che ad

un certo punto è parallela al

fiume Avisio e la seguiamo

per circa 60/70 Km. Svol-

tiamo per la Marmolada,

ancora qualche decina di

chilometri e arriviamo a

destinazione. Proseguiamo

verso l'hotel a Canazei.

Non vediamo l'ora di usci-

re.

Indossiamo tute e giacche

da sci e così ci dirigiamo

verso il lago di Fedaia per

provare le piste: una matti-

nata piena di cadute! Man-

giamo alla “Baita degli

sciatori” un pezzo di pizza

al volo, dopo di che tornia-

mo, facendoci una lunga

passeggiata, in albergo.

Volume 1, Numero 1 Pagina 26

Viaggio a Varese e sulla Marmolada

I Giardini di Palazzo Estensi

a Varese

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L'orologio della nostra

stanza segna le 18.30. E'

un po' tardi, ci vestiamo

con abiti più appropriati

e usciamo per mangiare

qualcosa del posto. Tro-

viamo un posticino chia-

mato “Lo Spizzico Lo

Stuzzico”, gustiamo un

po' di strudel e strana-

mente siamo pieni.

Rientriamo in albergo e

dobbiamo addormentarci

subito perché domani tor-

neremo a casa!!!

La classe 5 B

Volume 1, Numero 1 Pagina 27

Page 28: Scuola Primaria A.s 2015-2016 Cassina de’ Pecchi€¦ · Cassina de' Pecchi: nella Scuola Primaria si sono svolti i tornei di scacchi _____ I ragazzi di quinta elemen-tare dell'Istituto

Nel VI secolo a. C. i Greci

inventarono un modo creati-

vo per far divertire il popo-

lo: il teatro.

In esso si rappresentavano

scene di guerra e gesta eroi-

che, chiamate tragedie, op-

pure scene di vita quotidia-

na, dette commedie. Gli at-

tori, tutti maschi, recitavano

tutto il giorno; potevano es-

sere al massimo tre, accom-

pagnati da un coro in cui era

presente una voce solista, il

Corifeo.

Il coro, che si muoveva

maestosamente e parlava

all'unisono, era formato ori-

ginariamente da cinquanta

elementi, poi ridotti a quin-

dici, e contribuiva a rendere

spettacolare la rappresenta-

zione, anche con canti e

danze.

Gli attori utilizzavano ma-

schere di terracotta che ave-

vano un’espressione partico-

lare secondo il tipo di rap-

presentazione, ma erano an-

che necessarie per ampliare

la voce.

Il pubblico era molto esigen-

te: applaudiva se lo spetta-

colo era gradito, ma fi-

schiava e lanciava pietre se

non lo gradiva.

La struttura dello spazio

del teatro aveva una forma

semicircolare ed era costi-

tuita dalle seguenti parti:

scena, proscenio, orche-

stra, gradinate, altare e

scranni.

Il proscenio era la parte

rialzata dove recitavano gli

attori, alle cui spalle si tro-

vava la scena, che rappre-

sentava l'ambiente; l'orche-

stra serviva per il coro e al

centro c'era l'altare che ve-

niva utilizzato per offrire

sacrifici al dio Dionisio. Le

gradinate erano i posti dove

far sedere il pubblico, gli

scranni, invece, erano i se-

dili di pietra per le persone

più importanti.

In Sicilia, a Taormina, Si-

racusa e Calatafimi Sege-

sta, si trovano teatri di que-

sto periodo storico ancora

ben conservati.

La classe 5E

Volume 1, Numero 1 Pagina 28

Il teatro greco: scoperte e caratteristiche

Il teatro greco Il popolo greco apprezzava gli spettacoli teatrali recitati da attori con maschere e un coro

______________________

Il teatro di Taormina

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Viaggio nel tempo… dell’antica Roma

La scuola

Salve, io sono Paulus, un

ragazzo patrizio di dodici

anni, mio padre è un con-

sole. Anche stamattina esco

accompagnato da uno

schiavo per recarmi a scuo-

la. Oggi per strada mi è ca-

pitata una cosa nuova: ho

incontrato un bambino che

piangeva e così gli ho par-

lato per capire cosa fosse

successo.

Paulus: Ave io sono Pau-

lus, come ti chiami?

Edoardus: Ave io sono

Edoardus, sono un bambi-

no plebeo, ho dieci anni e

mio padre è un commer-

ciante.

Paulus: Perché non sei a

scuola?

Edoardus: Non mi piace

andare a scuola, il mio

maestro è molto severo, ur-

la tanto da superare i rumo-

ri che provengono dalla

strada. Il vociare che pro-

viene da essa è assordante

e la tenda che separa l’aula

dalla via non riesce a isola-

re il rumore. Il maestro mi

frustra, perché non mi pia-

ce studiare.

Tu Paulus frequenti la

scuola?

Paulus: Io ho un inse-

gnante tutto per me: studio

la grammatica, l’aritmeti-

ca, la musica e il greco. Io

scrivo su un rotolo di papi-

ro con una cannuccia ap-

puntita che bagno nell’in-

chiostro.

Tu Edoardus su cosa scri-

vi?

Edoardus: Io scr ivo con

lo stilo su una tavoletta

spalmata di cera che ap-

poggio sulle ginocchia.

Cosa fai dopo la scuola?

Paulus: Torno a casa per

pranzo. Io abito in una vil-

la, fuori dalla città. Quan-

do mangio sono sdraiato

sul triclinio. Il mio pranzo

è preparato dagli schiavi.

Tu dove vivi?

Edoardus: Io vivo in una

insula al primo piano con la

mia famiglia che è compo-

sta dal capofamiglia che è

mio papà, poi mia mamma e

mia sorella Alixia, che viene

educata dalla mia mamma.

Paulus la tua famiglia da chi

è composta?

Paulus: La mia famiglia è

composta da sei fratelli:

quattro maschi e due fem-

mine e mio padre che è un

console. Io studio, così da

grande diventerò famoso

come mio padre.

Edoardus vorresti diventare

come tuo padre?

Edoardus: Sì voglio diven-

tare come il mio papà, come

si fa?

Paulus: Devi andare a

scuola.

Edoardus: Hai ragione; ti

racconto un fatto che è suc-

cesso a mio padre. Un gior-

no è stato derubato. Lui ri-

cordava solo che erano cin-

que file di quattro sacchi di

grano. Quando la merce è

stata ritrovata da un liberto,

mio padre non ha saputo di-

re con esattezza quanti fos-

sero e il liberto ha restituito

dieci sacchi. Mio padre li

ha accettati, ma a me la cosa

puzzava parecchio. Pensan-

doci bene hai proprio ragio-

ne, è importante andare a

scuola! Da oggi in poi non

Volume 1, Numero 1 Pagina 29

Page 30: Scuola Primaria A.s 2015-2016 Cassina de’ Pecchi€¦ · Cassina de' Pecchi: nella Scuola Primaria si sono svolti i tornei di scacchi _____ I ragazzi di quinta elemen-tare dell'Istituto

scapperò più.

Edoardus: Ave Paulus.

Paulus: Ave Edoardus.

I giochi al circo

Ave sono Caius, ho dieci

anni e sono un bambino pa-

trizio. Mi sto preparando

per andare a vedere i giochi

organizzati al Circo Massi-

mo. Mi accompagnerà mio

padre Pompeius, un nobile

censore di Roma. Non vedo

l’ora di conoscere Flavio, il

mio auriga preferito. È for-

te, è valoroso e invincibile.

Spero di conoscerlo presto.

Finalmente siamo tutti

pronti, il carro è giù che ci

aspetta.

Saliti sul carro ci avviamo

al Circo Massimo attraver-

sando un quartiere povero

formato da molte insulae.

Arrivati davanti al Circo

Massimo ho visto una gran-

de folla, tantissime persone

che si spingevano per occu-

pare i posti migliori. Io e

mio padre subito siamo en-

trati e abbiamo preso il po-

sto riservato alle autorità.

Mio padre, Pompeius, mi

dice di prestare attenzione,

perché il corteo sta per en-

trare dall’ingresso principa-

le. La parata inizia. Il pub-

blico applaude con entusia-

smo. Nell’arena entrano i

cavalli e gli aurighi che si

allineano sulla linea di par-

tenza. Ogni cocchio è trai-

nato da quattro cavalli che

scalpitano per poter partire.

Ad un tratto nell’arena cala

il silenzio, il magistrato che

presiede i giochi pronuncia

le parole rituali:"Ave a voi

tutti! Che inizi la ga-

ra!"Alza in alto lo scettro

d’avorio e fa cadere un faz-

zoletto bianco sulla pista. È

il segnale di partenza. Le

quadrighe sfrecciano sul

tracciato. Una nube di pol-

vere copre tutta la pista; ad

un certo punto si intravede

una criniera dorata: è Zeus il

destriero che guida i cavalli

della quadriga di Flavius. Il

grande auriga ha in testa un

elmo d’oro e indossa una tu-

nica di color azzurro. Gli al-

tri aurighi indossano tuniche

con colori di appartenenza

alla loro fazione.Tutti do-

vranno compiere sette volte

il giro dell’arena in senso an-

tiorario. Alla quarta curva

dall’inizio della corsa alcune

quadrighe perdono terreno;

altre invece iniziano a scon-

trarsi. Il cocchio di Flavius

sembra volare, avanza in pri-

ma linea verso il trionfo: è

lui il vincitore! La folla esul-

ta battendo i piedi e le mani

per manifestare il suo entu-

siasmo. Tutti lo acclamano: è

il più forte di tutti!

La classe 5F

Volume 1, Numero 1 Pagina 30

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Vi annoiate durante l'in-

tervallo? Siete stufi dei so-

liti giochi?

Ecco delle soluzioni per il

giardino.

1. BANANONE

È un gioco da fare all'aper-

to, senza squadre.

Si fa il sorteggio per chi è

la scimmia, chiamata Ba-

nanone.

Il Bananone si appoggia a

un albero e conta fino a

50, mentre le banane (i

giocatori) scappano.

Le banane hanno tre vite.

Quando il Bananone pren-

de una banana per 3 volte,

toccandola, la banana di-

venta marcia e aiuta la

scimmia a prendere gli al-

tri giocatori.

L'unica banana rimasta

sceglie il Bananone al tur-

no successivo.

2. SPARTA E ATENE

È un gioco di squadra cui

possono partecipare mini-

mo 4 persone e massimo

14.

Lo scopo del gioco è cattura-

re tutti i giocatori della squa-

dra avversaria, abbraccian-

doli per 5 secondi: l'avversa-

rio si può ribellare senza pe-

rò spingere.

È consigliato giocare all'a-

perto, in un giardino.

All'inizio si scelgono 2 capi-

tani che faranno le squadre.

Quando quest'ultime saranno

complete, si assegneranno le

“basi” che sono agli estremi

del giardino. Ogni squadra

sceglie il suo nome.

Il capitano sceglie i seguenti

ruoli:

- il difensore

- gli attaccanti.

Il difensore ha il compito di

difendere la base dagli attac-

chi degli avversari che cer-

cheranno di liberare i prigio-

nieri, loro compagni.

Gli attaccanti devono pren-

dere gli avversari e liberare

i compagni catturati, bat-

tendo il cinque.

L'attaccante non può:

- prendere le persone den-

tro a qualunque base

- prendere per i vestiti gli

avversari

- fare male agli avversari

- contare troppo veloce

quando prende

- se è in base, prendere

quelli che sono fuori senza

uscire.

Il difensore non può:

- prendere fuori dalla base

se c'è un prigioniero

- lamentarsi del suo ruolo

con il capitano.

Regole per tutti:

- non litigare

- rispettare le regole

- essere onesti!

3. CICOGNA DI FERRO

Si può giocare a “cicogna

di ferro” in un giardino

molto spazioso.

- Non c'è un massimo di

giocatori;

Volume 1, Numero 1 Pagina 31

Nella scuola primaria

Giochi sorprendenti per intervalli divertenti Gli alunni consigliano i loro giochi migliori

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- Facendo una conta, si de-

cide chi è la cicogna;

- La cicogna cerca di pren-

dere i bambini abbraccian-

doli per 5 secondi, per ip-

notizzarli e portarli dai lo-

ro futuri genitori;

- I bambini scappano dalla

cicogna, facendo avanti e

indietro dalle 2 basi: libri e

giochi;

- Quando la cicogna pren-

de un bambino, quest’ulti-

mo la aiuta a prendere gli

altri bambini;

- L'ultimo bambino che

rimane (il vincitore) spara

con una palla di spugna

alla cicogna per dimostrar-

le il suo valore.

È vietato alla cicogna

prendere i bambini per il

cappuccio di un indumento o

per i capelli.

4. HEROBRINE

Il luogo adatto per questo

gioco è uno spazio aperto.

Il gioco consiste nel soprav-

vivere il più a lungo tempo

possibile al nemico.

Il numero massimo di gioca-

tori è di 20 persone.

Si scelgono 2 giocatori che

sono gli herobrine, cioè i ne-

mici.

Herobrine conta fino a 40,

poi comincia a rincorrere i

giocatori.

Per catturare i giocatori, He-

robrine usa la mano, toccan-

doli.

Alla fine del gioco i primi

2 giocatori che sono stati

catturati diventano gli hero-

brine e l'ultimo rimasto è il

vincitore.

Ogni giocatore ha 2 vite.

I giocatori non possono na-

scondersi in luoghi non vi-

sibili agli altri e fare pause.

La partita si conclude

quando tutti i giocatori

vengono catturati dagli he-

robrine.

La classe 5 D

Volume 1, Numero 1 Pagina 32

Page 33: Scuola Primaria A.s 2015-2016 Cassina de’ Pecchi€¦ · Cassina de' Pecchi: nella Scuola Primaria si sono svolti i tornei di scacchi _____ I ragazzi di quinta elemen-tare dell'Istituto

Lo scheletro è formato da

più di duecento ossa e dal-

le articolazioni.

Esso compone la robusta

impalcatura che sostiene il

corpo e protegge gli organi

interni. Le ossa che lo

compongono possono es-

sere lunghe, piatte o corte.

Lo scheletro è diviso in tre

parti: la testa, il tronco e

gli arti.

La testa è composta dalla

scatola cranica, che pro-

tegge il cervello ed è for-

mata da ossa piatte, e dalle

ossa facciali, tra cui la

mandibola.

Il tronco è formato dalla

gabbia toracica, che è

composta da dodici coppie

di costole, alcune di esse

legate allo sterno; questo, a

sua volta, è un osso piatto

anteriore. La gabbia toracica

racchiude vari organi. Il

tronco è formato anche dalla

colonna vertebrale e dal ba-

cino. La colonna vertebrale,

che sostiene lo scheletro, è

composta da trentatré verte-

bre, ossa corte forate al cen-

tro disposte una sull'altra, il

bacino, invece, è composto

da varie ossa piatte saldate

tra loro, protegge l'intestino

e altri organi interni.

Gli arti sono suddivisi in su-

periori e inferiori: gli arti su-

periori si collegano allo

scheletro tramite la scapola e

la clavicola; poi si trovano

l'omero seguito dall’ulna e

dal radio; infine ci sono nu-

merose ossa corte del polso e

della mano.

Gli arti inferiori sono formati

da cinque parti che prendono

il nome di femore, rotula,

tibia, perone e molte ossa

della caviglia e del piede.

Il tessuto osseo e formato da

cellule tenute insieme dai

sali minerali, che danno for-

za alle ossa, e da una sostan-

za chiamata osseina che dà

l'elasticità necessaria per

resistere agli urti.

Un esperimento, alla porta-

ta di tutti, mostra che cosa

accadrebbe alle ossa se non

possedessero sali minerali.

Per questo esperimento oc-

corrono: un osso di pollo

non cotto, aceto o succo di

limone e un vasetto.

L'esperimento è diviso in

tre fasi; inizialmente occor-

re versare l'aceto o il succo

di limone nel vasetto e im-

mergerne l'osso di pollo,

poi bisogna lasciarlo ripo-

sare per almeno una setti-

mana, controllandone ogni

giorno l'aspetto.

Alla fine della settimana si

noterà che l'osso sembra

diventato di gomma.

Le articolazioni possono

essere fisse se non permet-

tono alcun movimento, se-

mimobili se consentono un

movimento parziale e mo-

bili se permettono ampi

movimenti.

Il corpo umano è davvero

una macchina complessa!

La classe 5E

Volume 1, Numero 1 Pagina 33

LO SCHELETRO: una parte fondamentale del nostro corpo

Un viaggio nel corpo umano Lo scheletro e i suoi elementi ci aiutano a muoverci e a reggerci in piedi

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Page 34: Scuola Primaria A.s 2015-2016 Cassina de’ Pecchi€¦ · Cassina de' Pecchi: nella Scuola Primaria si sono svolti i tornei di scacchi _____ I ragazzi di quinta elemen-tare dell'Istituto

Sono Claudio Aurelio III,

ho quattordici anni, vivo a

Napoli . Sono amichevole

e curioso e sono patrizio,

figlio di Massimo Aurelio

II e mio nonno si chiama

Marco Aurelio, che è pure

l’imperatore. Ho un fratel-

lo di undici anni che si

chiama Giovanni. Il nome

di mia madre è Giulia, è

ornata sempre di gioielli

d’oro (collane, bracciali,

orecchini). Ho un cucciolo

di cane lupo, è molto cari-

no e si chiama Vito, vuole

sempre stare vicino a me e

mi segue ovunque. Mia

madre dirige una taverna,

che produce i piatti tipici

della città. Mio padre fa

l’ingegnere, progetta stra-

de, ponti e acquedotti. So-

no vestito con una toga ne-

ra, con un nastro alla vita e

dei simboli in cuoio.

Lungo le strade vicino alle

insulae (le case dei plebei)

si sente una puzza tremen-

da perché i plebei, visto

che non hanno il bagno

con acqua corrente, i biso-

gni li fanno nei secchi e

poi li gettano dalle fine-

stre.

Vivo in una domus molto

decorata con mosaici sul

pavimento a alle pareti,

affreschi e bassorilievi. La

casa è formata dall’atrio che

un’apertura da cui filtra la

luce e sotto c’è una vasca per

raccogliere l’acqua piovana.

La cucina è riscaldata da ca-

minetti; una delle sale più

importanti è il triclinio, am-

pia per accogliere gli ospiti.

Mangiamo semisdraiati sui

letti. La mia villa ha anche

un giardino, abbellito da por-

tici, statue e fontane; abbia-

mo uno schiavo che si chia-

ma Clargo, è molto fedele.

Tutti i giorni vado a scuola,

tranne quelli festivi, ho molti

amici e un maestro bravissi-

mo che insegna latino, storia,

greco e filosofia. A scuola

sono vicino al mio migliore

amico Caio e, all’intervallo,

io, Caio, Tommaso, Antonio

e Ottaviano giochiamo a na-

scondino e con la palla. Fi-

nita la scuola di solito io e i

miei amici visitiamo il tem-

pio di Giove Capitolino,

circondato da colonne alte

trenta metri con l’immensa

statua di Giove, d’oro e

avorio, al centro della strut-

tura.

Un pomeriggio i miei geni-

tori hanno portato me e mio

fratello all’anfiteatro di Ro-

ma, è gigantesco, fantasti-

co, ci siamo seduti in se-

conda fila e in prima fila

c’era mio nonno, con le

guardie del corpo. Siamo

andati a vedere una lotta tra

gladiatori e leoni!

Il giorno seguente siamo

andati a teatro a vedere una

tragedia, “Zeus vs Poseido-

ne”.

Che avventura favolosa!

La classe 5D

Volume 1, Numero 1 Pagina 34

Nella macchina del tempo:

L’impero romano “Sono un ragazzo Romano!”

Page 35: Scuola Primaria A.s 2015-2016 Cassina de’ Pecchi€¦ · Cassina de' Pecchi: nella Scuola Primaria si sono svolti i tornei di scacchi _____ I ragazzi di quinta elemen-tare dell'Istituto

Il nome “Valle d’Aosta”

mette in risalto la natura

della regione, che è una

profonda vallata chiusa fra

alte catene montuose. Si-

tuata all’estremità nordoc-

cidentale dell’Italia, è la

regione più piccola della

nostra penisola.

I maggiori ghiacciai ita-

liani

Avendo i rilievi molto ele-

vati, la Valle d’Aosta è la

regione d’Italia che ospita

più ghiacciai.

Indietro nel tempo

Dai Salassi ai Romani

Abitata anticamente dalla

popolazione celtica dei Sa-

lassi, proveniente dal Nord

Europa, la regione fu con-

quistata nel 25 a.C. dai Ro-

mani, dopo aspre battaglie.

Essi la unirono all’ XI Re-

gione, la Transpadana, in

onore dell’imperatore Augu-

sto vi fondarono Augusta

Praetoria, da cui deriva il no-

me di Aosta.

Chi ci abita e dove si vive

La Valle d’Aosta è la regione

più piccola d’Italia e anche

la meno popolata. Gli abitan-

ti sono distribuiti in modo

disomogeneo: vivono per lo

più nel fondovalle e lungo il

corso della Dora Baltea.

Aosta

Aosta è una città ricca di sto-

ria e tradizioni. Conserva nu-

merosi resti di epoca roma-

na, tra cui l’Arco Augusto, la

Porta Praetoria, il Teatro, il

Criptoportico e il Foro, ma

anche importanti monumenti

medievali.

Qui si parla il patois… e

il titsch dei walser

La maggior parte degli abi-

tanti della Valle d’Aosta

parla un dialetto francese,

detto patois. Ecco perché in

questa regione è ufficial-

mente riconosciuto il bilin-

guismo.

Nella valle di Gressoney

una piccola minoranza par-

la una lingua tedesca il ti-

tsch.

Ricette

Fonduta alla valdostana

Ingredienti

Latte intero 250 g

Uova 4 tuorli

Burro 40 g

Pepe bianco una

spolverata

Fontina 400 g

Preparazione

Tagliate la fontina a fettine

sottili e mettetela a bagno

per almeno 2 ore in una

pentola con il latte. Tra-

scorse le due ore, mettete

sul fuoco basso la pentola

e, dopo aver aggiunto il

burro, mescolate il tutto

continuamente con una fru-

sta metallica o un mestolo

di legno, fino a che il for-

Volume 1, Numero 1 Pagina 35

Com’è fatto il territorio della

Valle d’Aosta

Una valle profonda

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maggio non sia completa-

mente fuso. Aggiungete

quindi, i tuorli d'uovo e

continuate a cuocere me-

scolando per almeno altri

30 minuti fino ad ottenere

un composto omogeneo e

abbastanza denso, ma non

troppo. Spegnete il fuoco e

servita la fonduta nell'ap-

posito contenitore con for-

nellino o, in alternativa, in

un tegame di coccio prece-

dentemente riscaldato in

forno per far sì che la fon-

duta si mantenga calda e

quindi ancora ben densa.

Grolla dell’amicizia val-

dostana

Ingredienti

Caffè 6 tazze

Grappa 6 bicchierini

Zucchero 200 g

Bacche di ginepro 6

Scorze di limone e

arancia 20 g

Mela mezza

Preparazione

Preparate il caffè, rigorosa-

mente con la moka. Tagliate

le scorze agli agrumi

(ovviamente sono consigliati

quelli da agricoltura biologi-

ca) e fate a pezzetti la mela.

Sistemate la grappa il gine-

pro, le scorze e la mela in un

pentolino di coccio

(altrimenti brucia!) e fate

scaldare senza bollire. Verste

il caffè nella grolla, aggiun-

gete lo zucchero e la grappa

aromatizzata filtrata. Spolve-

rate con lo zucchero il bordo

della grolla portate in tavola,

mescolate artisticamente e

date fuoco con un fiammife-

ro lungo. La fiamma deve

durare solo il tempo di dire

"OHHH" poi spegnetela con

il coperchio e bevete!

Volume 1, Numero 1 Pagina 36

La classe 5C

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L'isola di Circe

Si dice che Ponza fosse

l'isola di Circe, la maga

che trasformò in maiali i

compagni di Ulisse.

Le sue coste sono molto

frastagliate formate da alti

banchi di roccia vulcanica,

intervallati da grotte e ca-

lette molto apprezzate dal

turismo balneare.

Fra natura e storia

Lo sapevi che il nome

CIOCIARIA deriva da

“CIOCIA”, una calzatura

rudimentale usata fin dai

tempi antichi dagli abitanti

del luogo?

La Ciociaria è oggi un ter-

ritorio ricco di storia e di

tradizioni, in cui puoi visi-

tare monasteri ed abbazie,

rocche e castelli medieva-

li, immersi in uno scenario

di incontaminate bellezze

naturali.

L'attuale città più impor-

tante ed antica della Cio-

ciaria è Frosinone.

Indietro nel tempo

Prima i Latini e poi i Ro-

mani

Il nome latino Latium indica

il territorio dei Latini, stan-

ziati nel basso Tevere fin dal

Neolitico: furono i primi a

coltivarlo e a riempirlo di

villaggi.

A partire dal V sec. a. C. co-

minciò l'ascesa di Roma,

fondata, secondo la tradizio-

ne, da Romolo nel 753 a.C.

La città passò in pochi secoli

da semplici gruppi di capan-

ne a centro del mondo.

Una curiosità:

Il fuoco di Roma

La leggenda narra che Rea

Silvia, madre dei gemelli

Romolo e Remo, fu consa-

crata a Vesta, la dea della Vi-

ta. Le sue sacerdotesse erano

le Vestali, che avevano l'im-

portante compito di custodi-

re il fuoco sacro di Roma e

di evitare che si spegnesse: il

sacro fuoco era infatti il sim-

bolo della forza eterna di

Roma.

L'impero, i barbari e la

Chiesa

Retta inizialmente da una

monarchia (i sette re della

leggenda), Roma diventò

una Repubblica ed allargò il

suo dominio sull'intero La-

zio, poi sull'Italia e sul Me-

diterraneo.

Sotto Augusto, il Lazio di-

ventò la Prima Regione ro-

mana, nucleo centrale

dell'Impero Romano. Dopo

la sua caduta, il Lazio ven-

ne invaso dalle varie popo-

lazioni barbariche.

Città del Vaticano

Nel centro di Roma si trova

Città del Vaticano, il più

piccolo Stato indipendente

al mondo. Vi risiede il Pa-

pa, che è il capo della Chie-

sa Cattolica e di questo pic-

colo Stato. Città del Vatica-

no ha la sua bandiera, il suo

esercito (Guardie Svizze-

re), stampa francobolli e

conia la sua moneta, anche

se l'euro è la moneta uffi-

ciale.

Inoltre pubblica un suo

quotidiano, “L'Osservatore

Romano”, ed ha una stazio-

ne radio che trasmette le

notizie in molte lingue di-

Volume 1, Numero 1 Pagina 37

Paesaggi da non dimenticare

Il Lazio

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verse. Le lingue ufficiali

sono due: italiano e latino.

Roma caput mundi

Roma è il capoluogo del

Lazio, ma soprattutto la

Capitale d'Italia, chiamata

anche Caput Mundi, cioè

“Capitale del Mondo”, op-

pure “Città Eterna”. Con-

serva testimonianze di

ogni epoca e i principali

simboli di Roma antica: i

Fori imperiali, il Colosseo,

il Pantheon, il Circo Mas-

simo, Castel Sant'Angelo,

la storica fortezza dei Papi,

le Catacombe...

Rieti… l'ombelico d'Ita-

lia

Posta alle pendici del Ter-

minillo, era l'antica capita-

le dei Sabini. Nel suo cen-

tro storico, oltre al Duomo

e al Palazzo Vescovile, si

può ammirare ... l'ombeli-

co d'Italia! Rieti è infatti

situata proprio nel centro

della penisola, come è

scritto in venti lingue su

una lapide in piazza S. Ru-

fo.

Che tesori ci sono

A spasso per musei

Eccone alcuni che possono

interessare.

A Roma

-Musei Capitolini

-Museo Nazionale di Ca-

stel Sant’Angelo

-Musei e Gallerie del vati-

cano

-Terme di Diocleziano

(Museo Nazionale Romano)

-Museo Ebraico

-Museo delle Cere

INDOVINELLO…

INDOVINELLO…IL PER-

SONAGGIO MISTERIO-

SO!

Matrona romana, figlia di

Scipione l’Africano, madre

dei tribuni della plebe Tibe-

rio e Caio Gracco, fu una

donna forte e molto colta.

Quando un’amica le mostrò

le sue pietre preziose, sem-

bra che ella abbia indicato i

suoi figli pronunciando la

celebre frase:-Ecco i miei

gioielli!!-

Anagramma questa parola e

scoprirai di chi si tratta:

ACRINOLE

——————————

Ricette

Pangiallo romano

Ingredienti

200 gr di mandorle pelate

200 gr di noci

200 gr di nocciole pelate

100 gr di pinoli

100 gr di canditi

300 gr di uva passa

200 gr di farina

200 gr di miele

150 gr di cioccolato

buccia di una arancia e di

un limone grattata

Per la glassa:

2 cucchiai di farina

2 cucchiai di olio

1 bustina di zafferano

acqua q.b.

Il pangiallo romano è

un dolce tipico delle fe-

ste che ha origini antiche,

risalenti, addirittura, alla

Roma imperiale. Si usa

prepararlo il giorno del sol-

stizio d’inverno come buo-

no auspicio per il ritorno

delle lunghe giornate di so-

le, forma che ricorda un po’

questo dolce.

Sono tante le varianti che

potete trovare, com’è solito

per un piatto di antiche ori-

gini.

Procedimento Riscaldate il miele in un

pentolino fino a renderlo

liquido, unendo la buccia

dell’arancio e del limone.

Mettete l’uva passa a ba-

gno per circa 30 minuti.

Tritate grossolanamente la

frutta secca e riunitela in

una ciotola con i canditi,

Volume 1, Numero 1 Pagina 38

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l’uva passa strizzata e il

cioccolato tritato.

Aggiungete il miele e me-

scolate. Quindi aggiungete

la farina a poco a poco e

mescolate bene fino a far

diventare il tutto compatto.

Con le mani infarinate for-

mate con il composto

quattro panetti e metteteli

su una placca da forno a

riposare per un paio d’ore.

Preparate la glassa metten-

do in un pentolino a scal-

dare la farina, l’olio e lo

zafferano sciolto in un po’

di acqua. Aggiungete altra

acqua per formare una pa-

stella fluida con cui spen-

nellare i panetti.

Infornate a 180° per 40

minuti fino a quando non

si sarà formata una crosti-

cina sopra il panetto.

Potete rendere il pangiallo

ancora più ricco aggiun-

gendo all’impasto anche

fichi secchi e pistacchi. In

questo caso equilibrate le

dosi diminuendo le quanti-

tà della frutta secca.

Tonnarelli cacio e pepe

Ingredienti

300 gr di tonnarelli

100 gr di pecorino romano

50 ml d’acqua tiepida

sale grosso

pepe nero macinato al mo-

mento

I tonnarelli cacio e pe-

pe sono un tipico primo piat-

to della cucina laziale, la ca-

postipite di tutte le pasta-

sciutte. Possono essere pre-

parati con gli spaghetti o

con i tonnarelli, tipico for-

mato di pasta fresca chiama-

to anche troccolo. È caratte-

rizzato da una forma quadra-

ta e ben si presta a raccoglie-

re questo semplice e saporito

sughino a base di cacio ro-

mano.

Procedimento Portate a bollore abbondante

acqua. Salatela con una man-

ciata di sale grosso e tuffate-

ci dentro i tonnarelli. Gira-

tela con una forchetta e les-

satela secondo la tempistica

riportata sulla confezione.

Nel frattempo grattugiate il

pecorino romano. Mettete

l’acqua tiepida in una pento-

la antiaderente assieme al

pecorino. Scolate la pasta e

versatela direttamente nella

padella. Ricordatevi di con-

servare un mestolo d’acqua

di cottura della pasta.

Accendete il fuoco sotto la

padella, aggiungete il mesto-

lo d’acqua di cottura e inco-

minciate a girare velocemen-

te il tutto con un forchettone.

Quando i tonnarelli diven-

teranno belli cremo-

si, spegnete il fuoco e grat-

tugiate abbondante pepe

nero. Mescolate veloce-

mente e impiattate.

Rifinite con altro pepe nero

e una spolverata di pecori-

no e servite subito.

La classe 5C

Volume 1, Numero 1 Pagina 39

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The Story

In Athens, Greece, a

Young man, Demitrius,

has a problem.

Demetrius loves Hermia,

but Hermia loves Lysan-

der. Lysander loves Her-

mia too, Helena loves De-

metrius.

Hermia and Lysander run

together in the forest, De-

metrius and Helena follow

them.

In the forest, King Oberon

wants to play a trick on

queen Titanic.

Oberon and Puck find a

magic flower and put the

juice on Titania’s eyes, so

she’ll fall in love with the

first thing she’ll see.

Then, Oberon says Puck to

put the magic juice on De-

metrius to fall in love with

Helena; but Puck puts the

juice on Lysander and he

falls in love with Helena.

Puck changes Bottom’s head

into a donkey’s head, and Ti-

tanic falls in love with him.

Oberon puts the magic juice

on Demetrius, so Lysander

and Demetrius love Helena,

and they fight over her.

At the end Puck and Oberon

take the magic spell away

from Lysander, Bottom and

Titania.

The next morning, nobody

remembers what’s happened,

but everybody is in love with

the right person: Demetrius

and Helena are in love, Ly-

sander and Hermia are in

love.

Perhaps it was just a dream!

William Shakespeare’s bio-

graphy

William Shakespeare was

born in 1564 at Stratford-

upon-Avon, in England. His

father was a glove-maker

and his mother a farmer’s

daughter. He probably studi

ed Latin, Greek and Histo-

ry and he left school when

he was 14-15 years old.

He left Stratford and went

to London in 1576 where

he worked as an actor. In

1593, Theatres were closed

because of the plague, and

Shakespeare started to

wrote short poems, called

Sonnets.

Shakespeare helped build a

new theatre, the Globe,

opened in 1599; it was

round and had space for

3000 people.

Shakespeare wrote about

38 plays, comedies, trage-

dies, and history plays. He

invented new words and

expressions that we still

use today.

He died when he was 52 on

23rd April 1616. His plays

and poetry are still popular

today. People all over the

word love his work be-

cause he wrote wonderful

stories about interesting

people.

Classes 5 C-E

Volume 1, Numero 1 Pagina 40

A midsummer night’s dream By

William Shakespeare

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Giochiamo con le parole!

Il rebus è un gioco composto da figure e lettere. Per decifrarlo si procede sempre da sini-

stra verso destra e si prendono in considerazione solo le figure contrassegnate dalle lette-

re. Le parole ricavate dalle figure, insieme alle lettere, formano la “frase chiave” da cui,

seguendo il diagramma numerico, si ricava la soluzione del rebus.

Provate voi a risolvere i nostri rebus!

1.

2.

3.

(4, 5)

(7, 5) C LLI

M

(2, 10, 5, 10)

(2, 10, 5, 10)

Volume 1, Numero 1 Pagina 41

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(6, 7)

CA

(8, 8)

LLO LE

(8, 2, 8)

RE

UN

LLO

(10, 6)

GGIO

NO

4.

5.

6.

7.

Volume 1, Numero 1 Pagina 42

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(8, 2, 4)

ALI

DA

E

(2, 9, 1, 6)

LA

HIERA

E’

SP

(5, 8, 1, 5)

QUELL’

LOGIO

E’

R

1. Mare mosso

2. Da Piedimonte verso Campobasso

3. Capelli mossi

4. Stella cadente

5. Cartello stradale

6. Lanciare un martello

7. Linguaggio latino

8. Occhiali da sole

9. La ringhiera è sporca

10. Quell’orologio è sporco

8.

9.

10.

La classe 5 D

Soluzioni:

Volume 1, Numero 1 Pagina 43

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La classe 5F

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Volume 1, Numero 1 Pagina 47

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Indovinelli

Dal nome sembra d’oro, ma invece non lo è, che cos’è?

Ha una gamba e tre occhi, se non lo rispetti son guai, che cos’è?

Si muove, ma non ha gambe, non è un animale, che cos’è?

Se si parla, si rompe, che cos’è?

Tutti riescono a romperlo, ma nessuno riesce a chiuderlo, che cos’è?

Quando è fresco… è caldo, che cos’è?

Quando c’è luce non si vede, che cos’è?

In quale città si puliscono i tonni?

Si spoglia quando fa freddo, che cos’è?

Quale animale si trova sia là, sia qui, sia là?

Perché in America fa sempre freddo?

Anagramma etrusco!

BCUHERCO BU…

EUMLOCNU LU…

INTAI T…

GZNIARLOUAE GR….

FRERO F…

EEIMINR M…

NCROELIPO NE…

AIUSCRIP AR…

pomodoro, semaforo, fuoco, silenzio, uovo, pane, buio,

Washington, albero, aquila, perché l’hanno scoperta

Soluzioni indovinelli:

La classe 5B

Volume 1, Numero 1 Pagina 51

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SCRAMBLED WORDS

EHSCEE

AMET

ERAP

ASUSAGES

SHPIC

KILM

Volume 1, Numero 1 Pagina 52

La classe 5F

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Scuola Primaria

Piazza Unità d’Italia

Cassina de’ Pecchi

I.C.S. Cassina de’ Pecchi

www.icscassina.gov.it

Redazione:

Tommaso, Giorgia, Elisa-

betta, Brooklyn, Ilaria C.,

Daniela, Giuseppe, Elena,

Elisa, Carolina, Viola, Ca-

rol, Ilaria M., Lavinia, An-

na Giulia, Alice, Sara, Ce-

cilia, Joseph, Giulia, Bea-

trice, Edoardo, Carlotta,

Barbara

Davide, Simone, Daniele,

Pietro, Asia, Giorgia, Ma-

nuel, Cristina, Mattia, Sa-

ra, Amr, Augusto, Stepha-

nie, Chiara, Silvia, Joshua,

Marco, Sabrina, Sonia,

Ciprian, Sofia

Miriam, Christian, Alexia,

Veronica, Pasquale, Stella,

Marika, Daniel, Elisabetta,

Lara, Massimo, Lorenzo,

Rebecca, Daniele, Giovan-

ni, Michele, Serena, Al-

thea, Clara, Lucrezia, Gre-

ta

Youssef, Joshua, Sofia,

Giacomo, Erick, Elisa Stel-

la, Elisa Cri, Elisa Ca, Mat-

tia, Tommaso, Jacopo,

Francesco, Rachele, Da-

niel, Bianca, Lucrezia, Re-

becca, Andrea, Matteo,

Filippo, Gianmarco, Euge-

nio, Kelly

Beatrice, Gabriele, Riccar-

do, Alessandro, Ernesto,

Giovanni Jacopo, Andrea,

Samuele, Gaia, Francesco,

Davide J., Mattia, Miriam,

Ruslan, Martina, Rebecca,

Sara, Marta, Alessia, Davi-

de S., Fabio, Linda

Cristian, Nicholas, Elisa,

Ilaria, Francesca, Michele,

Toni, Giulia, Mattia, Martin

L., Alessia, Chiara, Paolo,

Renato, Marisa, Martin S.,

Nicol, Matteo, Edoardo