scuola nord-americana. Convenzione Europea sul paesaggio ... · Ecologia del paesaggio Definizione...
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Ecologia del paesaggio
Definizione di paesaggio. Obiettivi e principi dell’ecologia del paesaggio.
Radici culturali: rapporti con l’ecologia tradizionale, scuola europea e
scuola nord-americana. Convenzione Europea sul paesaggio.
Struttura, funzione, cambiamento del paesaggio. Modello patch-
corridoio-matrice. Diversità, connettività e frammentazione. Indici
strutturali.
“Mosaico di ecosistemi interagenti, che si
ripete con una configurazione spaziale
riconoscibile su un'area molto estesa “
(Forman & Godron 1986; Forman 1995)
In funzione della scala di percezione
dell’organismo o del processo di interesse
Una qualsiasi area spazialmente eterogenea
rispetto ad almeno un fattore di interesse
(Turner et al., 2001)
Paesaggio come sistema ecologico
Paesaggio: definizioni
“Una parte omogenea di territorio i cui
caratteri derivano dalla natura, dalla storia
umana e dalle reciproche interrelazioni”
(“Codice Urbani”, Art.131, 2005).
“Una determinata parte di territorio, così come è
percepita dalle popolazioni, i cui caratteri derivano
dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro
interrelazioni”
Definizione della Convenzione Europea del
Paesaggio (Firenze 2000, ratificata dal Senato il
14.12.2005)
Paesaggio: definizioni
Convenzione europea del Paesaggio Firenze 20 Ottobre 2000
OBIETTIVI:
La Convenzione ha come scopo la protezione, la gestione e la pianificazione
dei paesaggi e mira ad organizzare una collaborazione fra Paesi Europei.
Impegno a riconoscere il paesaggio in quanto componente essenziale del
contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro
comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità.
http://www.coe.int/T/E/Cultural_Co-operation/Environment/Landscape/
Paesaggio: definizioni
OBIETTIVI:
La Convenzione ha come scopo la protezione, la gestione e la pianificazione
dei paesaggi e mira ad organizzare una collaborazione fra Paesi Europei.
Ecologia = studio delle relazioni tra gli organismi ed il loro ambiente.
In genere l’ecologia ha assunto un ambiente omogeneo e non-spaziale, facendo
riferimento come unità base all’ecosistema
Però…
1. l’ambiente è molto legato allo spazio (tutto accade da qualche parte)!
Una regola generale riguardo le interazioni è che la loro forza diminuisce
all’aumentare della distanza. Anche la distanza implica una localizzazione spaziale
2. Negli ultimi decenni, l’attenzione degli ecologi si è progressivamente concentrata
sulla descrizione e analisi della eterogeneita’ ambientale
variabilità spaziale (e temporale) dei fattori ambientali, che si esprime
nella presenza di mosaici di comunità o di ecosistemi
Le radici intellettuali dell’ecologia del paesaggio
In un’ottica vegetazionale, questa variabilità è il presupposto per l’esistenza di
pattern discreti nella distribuzione delle comunità vegetali
Comunità, serie di vegetazione e geosigmeti
In un contesto ecologico più ampio l’eterogeneità ambientale è considerata in
funzione della sua influenza sui processi o in un’ottica di classificazione territoriale
Ecologia del paesaggio
Troll (anni ’30):
studio integrato dell’ambiente in cui si analizzano le relazioni verticali e orizzontali
tra ecosistemi, ovvero ciò che avviene al loro interno così come le loro interazioni
Ruolo chiave della scienza della vegetazione per integrare il ruolo dinamico
dell’uomo e l’importanza delle relazioni causali fra vegetazioni e ambiente
ECOLOGIA DEL
PAESAGGIO •Configurazione
spaziale, eterogeneità e
scala
•Pianificazione ambientale,
progettazione e gestione
•Approccio
multidisciplinare e
territoriale
•Scienza della
vegetazione,
biogeografia, geografia
degli ecosistemi
Approccio
spaziale
dei geografi
Approccio
funzionale
degli ecologi
+
La scuola europea
Von Humboldt (1807): prima definizione scientifico-geografica del paesaggio come “il carattere
totale di una regione della Terra”
Termine “Landscape ecology” coniato da Troll in 1939
Enfasi sulla tipologia, classificazione, nomenclatura
Sistemi a forte componente antropica
Soprattutto in Dipartimenti di Geografia, Architettura,
Pianificazione urbana e del Paesaggio
Fondamento dei sistemi di classificazione gerarchica del territorio
La storia dell’ecologia del paesaggio
La scuola nord-americana
Lanciata con un congresso nel 1983
Maggiore attenzione ai sistemi naturali o semi-naturali
Più strettamente ecologica
Interessata a: statistica, modelli, tecnologia e sviluppi teorici
Dipartimenti di Biologia, Ecologia, Scienze Forestali e Risorse naturali
Confronto fra le scuole europea e americana (Wiens 1997)
Land-use
policy
Human
Geography
Functional
(holistic)
Ecology
Planning &
Landscape
Architecture
Landscape
Ecology
Sociology
Political
Science
Resource
Economics
European
Landscape
Ecology
Spatial
pattern
analyses
Landscape
Ecology
Resource
Management GIS
Modeling
Ecology
(patch
dynamics)
Scuola europea Scuola nord-americana
Come caratterizzarla?
Riconoscendo scale d’osservazione e
configurazioni spaziali che si ripetono (pattern)
Da cosa è originata?
Gli agenti del paesaggio: fattori abiotici,
processi biologici e disturbo
Perché è importante?
L’eterogeneità spaziale è rilevante a livello di
popolazioni, comunità ed ecosistemi
Come si modifica nel tempo?
I paesaggi sono dinamici
Come la gestiamo?
Gli uomini sono i principali agenti del paesaggio e lo gestiscono per ottenere
risultati specifici
Ecologia del paesaggio - indaga l’eterogeneità spaziale ed il pattern
L’Ecologia del paesaggio indaga estensioni spaziali che sono molto più
grandi di quelle tradizionalmente studiate in ecologia …
L’ecologia del paesaggio non definisce, a priori, specifiche scale spaziali
che devono essere utilizzate …al contrario, è importante individuare la
scala d’osservazione che consente di caratterizzare meglio la relazione tra
eterogeneità spaziale ed il processo di cui ci stiamo occupando
L’ecologia del paesaggio SPESSO considera il ruolo delle attivita’
umane nel creare e modificare il paesaggio–ma riconosce che
l’uomo è’ solo uno degli agenti che lo determinano
Ecologia del paesaggio - lo studio e la gestione di ampi territori
La disposizione spaziale degli elementi che compongono un territorio può essere
definita – ed analizzata- a diverse scale.
Aree vaste Aree molto piccole
Lo studio della dinamica dei mosaici può avvenire su molte scale spaziali
Il concetto di scala
ma piuttosto da un mosaico di poligoni che interagiscono tra di loro in
maniera rilevante rispetto al fenomeno che noi consideriamo.
Ovvero… le dimensioni variano a seconda della questione o del problema
(processo o organismo di interesse)
Il paesaggio non è dunque definito da una dimensione prestabilita!
Micro-paesaggio: mosaico al metro quadrato
Mosaico al chilometro quadrato
Mosaico a scala regionale
Scala spaziale, temporale e livello d’organizzazione
Gestione del paesaggio:
la gestione di struttura, composizione e
funzionalità del paesaggio per ottenere i
cambiamenti desiderati
Gli elementi del paesaggio
1. Struttura: quali sono gli elementi che compongono il paesaggio
e come sono disposti (configurazione spaziale).
2. Funzione: quali sono le interazioni tra gli elementi che
compongono il paesaggio.
4. Cambiamenti: quale è la dinamica temporale della
struttura e della funzione.
3. Composizione: quali tipologie di copertura del suolo
sono presenti nel paesaggio
Modello Patch-Corridor-Matrix
Il pattern del paesaggio è definito dalla
estensione, forma e disposizione di
elementi discreti: patches, corridoi e
matrice
Modello del “Landscape continuum”:
i paesaggi sono composti da un gradiente di
copertura vegetazionale (o di habitat)
In molti paesaggi, è difficile separare e definire elementi discreti, almeno da una
prospettiva umana
Gli elementi del paesaggio: struttura
CORRIDOIO : elemento lineare relativamente
omogeneo
• MATRICE: elemento più
abbondante e/o connesso del
paesaggio
• POLIGONO (PATCH): area di forma non lineare, relativamente omogenea, che
differisce dalle aree circostanti
Modello patch-corridor-matrix
La matrice …
• deve essere definita relativamente al
fenomeno studiato
• è dinamica e si modifica in funzione del
tempo e dello spazio
La definizione della matrice territoriale
influenza l’interpretazione del paesaggio
e la misurazione di indici quantitativi
Modello patch-corridor-matrix
Patch
type B
Patch
type A
Patch
type B
Patch
type
A
Patch
type
A
Corridor
Corridor
Matrix
(Patch type C)
Pur semplificando la complessità reale, il modello
patch-corridoio-matrice
• permette di descrivere l’eterogeneità in base a
tre componenti fondamentali, indipendentemente
dalla scala
• permette di applicare indici quantitativi per
sintetizzarne e valutarne la struttura, soprattutto
per il monitoraggio nel tempo o per studi
comparativi tra paesaggi diversi
A partire dal lavoro di O’Neill e collaboratori
(1988), sono state proposte numerose
misurazioni, la cui universalità è limitata da
problemi di interpretabilità, dipendenza dalla
scala e ridondanza, ma che si dimostrano molto
utili per la descrizione della struttura di casi
specifici di studio
Modello patch-corridor-matrix
La DIVERSITÀ delle COMUNITA’
è data dalle quantità e dalle
proporzioni relative delle specie
che le compongono
Diversità di comunità e di ecosistemi
Comunità 3
Comunità 2
Comunità 1
La DIVERSITÀ degli ECOSISTEMI è
data dalle quantità e dalle
proporzioni relative delle comunità
che li compongono
Ecosistema 3
Ecosistema 2
Ecosistema 1
Frammentazione ambientale
Fasi della frammentazione
1) Perforazione
2) Dissezione
3) Frammentazione in senso stretto
4) Riduzione delle dimensioni dei frammenti
5) Riduzione delle dimensioni e del numero dei frammenti
Processo dinamico di origine antropica attraverso il quale un’area naturale (o un
determinato sistema ambientale) subisce una suddivisione in frammenti più o meno
disgiunti e progressivamente più piccoli e isolati
IMPORTANTE: Il processo si inserisce su una preesistente eterogeneità naturale
(patchiness)
Il mantenimento di una continuità fisico-territoriale ed ecologico-
funzionale fra gli ambienti naturali è stata indicata come una possibile
strategia per la mitigazione degli effetti della frammentazione su
popolazioni e comunità
Connessione o contiguità (connectedness): indica un’adiacenza fisica,
un’unione strutturale tra gli elementi. Es. due corridoi sono connessi
quando uno si innesta nell’altro.
Connettività (connectivity): rapporto funzionale tra gli elementi del
paesaggio. Es. esiste connettività tra due elementi se una funzione del
paesaggio (per es. dispersione anemocora dei semi) provoca la
germinazione di individui da un elemento all’altro.
E’ legata alle caratteristiche spaziali, geometriche e qualitative delle
tipologie ecosistemiche e agli aspetti funzionali, ecologici e
comportamentali della specie
Connettività
Gestire l’intero mosaico del paesaggio (matrice
permeabile) per agevolare la mobilità delle specie
Conservare o creare habitat specifici per aiutare lo
spostamento attraverso habitat poco ospitali
Stepping stones Patches di habitat ottimale (o
subottimale) collocati in una matrice
paesistica antropizzata, che possono
fungere da aree di sosta e rifugio per
determinate specie corridoi
Gestire la connettività
Indici strutturali
Gli indici strutturali vengono utilizzati per quantificare le modificazioni
e/o le caratteristiche della struttura del paesaggio e misurare i
parametri (es. eterogeneità, frammentazione, connessione,
connettività, ecc.) collegati a queste caratteristiche.
Perché calcolare indici di struttura del paesaggio?
Cambiamenti nella copertura delle aree a bosco nel
comune di Cadiz nel Wisconsin
A scopo comparativo, per sintetizzare le
differenze in un paesaggio in tempi diversi
Per analizzare diverse porzioni di
territorio, individuare le loro
differenze e valutarne le cause
Per analizzare le conseguenze
della struttura su diversi
processi come lo spostamento
di alcune specie animali, i flussi
di nutrienti, o la diffusione di un
disturbo
Per comparare ed analizzare diverse
strategie di gestione del territorio (es. diverse
regimi di gestione dei boschi)
Cambiamento della distribuzione dei boschi di pino
(grigio) e di altre specie (bianco) con condizioni di
partenza molto simili e tassi di cambiamento molto
veloci.
Per quantificare la struttura del paesaggio in relazione a processi o
cambiamenti si usano diversi indici che si concentrano o sui singoli patch, o
sulle tipologie cartografate o sul paesaggio complessivo:
Livelli per l’uso degli indici di struttura del paesaggio
2. Indici per tipologia di patch (classe):
caratteristiche di tutti i poligoni di una
determinata tipologia, es. numero di
patches, dimensione media di un dato tipo
di bosco o dei coltivi, ecc.
1. Indici per singoli patches: estensione,
rapporto perimetro/area, complessità della
forma, ecc.
3. Indici su tutta l’area o estensione (paesaggio): per indagare caratteristiche
generali del paesaggio, es. somma o valore medio dell’intera area studiata, o
valori di diversità, ricchezza, connettività, ecc.
Componenti delle carte e metriche associate
•la configurazione spaziale della carta,
che richiede delle informazioni di tipo
spaziale per il loro calcolo.
•la composizione della carta, senza
fare riferimento agli attributi
spaziali;
Dividiamo gli indici in due categorie per quantificare:
•Numero di patches (ricchezza)
•Abbondanza relativa di ogni classe
•Evenness (equiprobabilità)/dominanza
•Diversità
Composizione
La varietà e l’abbondanza degli elementi che compongono il paesaggio
boschi di sclerofille
coltivi
boschi di latifoglie
urbano
CLASSE numero patch
boschi di sclerofille 1
coltivi 2
boschi di latifoglie 2
urbano 4
• Ricchezza e numero di patches per
classe
boschi di sclerofille
coltivi
boschi di latifoglie
urbano
Composizione
tot
c
cA
A%A k
k
100
• Area % di ogni classe
Atot = 2500 m2
CLASSE %A
boschi di sclerofille 20
coltivi 32
boschi di latifoglie 28
urbano 20
Abbondanza relativa di ogni classe
10 m
boschi di sclerofille
coltivi
boschi di latifoglie
urbano
Composizione
•Isolamento e prossimità
•Contrasto
•Dispersione
•Contagion e interdispersione
•Suddivisione
•Connettività
Configurazione spaziale
boschi di sclerofille
coltivi
boschi di latifoglie
urbano
Al contrario della composizione, la configurazione spaziale è più complessa da
quantificare e si riferisce alla disposizione spaziale, la posizione, o l’orientazione
di patches all’interno della classe o del paesaggio.
L’attributo fondamentale del patch è la sua dimensione.
La distribuzione delle dimensioni si può riassumere a livello di classe e di
paesaggio (media, mediana, massimo, varianza).
Distribuzione della dimensione dei patch
Configurazione spaziale
MPS (Mean Patch size)
Il paesaggio è composto da moltissimi patch; un indice basato sulla dimensione
di ogni singolo patch sarebbe quindi di scarsa utilità.
Distribuzione della dimensione dei patch
Per questo motivo viene
calcolato l’indice di dimensione
media, o MPS (Mean Patch
Size), semplicemente
ottenendo la media (somma di
tutti i valori diviso per il numero
di patch) delle aree dei singoli
patches.
Configurazione spaziale
Complessità della forma della dimensione dei patch
Tali indici si costruiscono
sulla base del rapporto tra
perimetro ed area.
La complessità dei limiti offre
un’informazione sulla
geometria delle macchie, cioè
la tendenza ad essere
semplici e compatte o al
contrario, irregolari e
contorte.
Configurazione spaziale
Quantificazione del ‘margine’
Isolamento e prossimità
Con isolamento e prossimità si indica la tendenza dei
patches ad essere isolati nello spazio (distanti tra di
loro) rispetto agli altri patches della stessa natura o
simili. Il termine può essere vago, quindi è necessario
definire come stabilire la misura di distanza e come
gestire i rapporti tra patches
Isolamento basso
Alta prossimità
Isolamento alto
Bassa prossimità
Isolamento alto
Prossimità bassa
Isolamento basso
Prossimità alta
Configurazione spaziale
Contrasto
Il contrasto si riferisce alla diversa natura dei poligoni, si misura quindi la
tendenza degli elementi di un tipo a presentarsi vicino a patches di un altro tipo.
Ha senso se applicato a livello di
paesaggio
Configurazione spaziale
• Il formato(raster/vector) e la scala (grana ed estensione) dello studio
possono avere una grande influenza sui valori degli indici ottenuti;
• Gli indici variano in modo prevedibile in funzione di pi (la proporzione
di paesaggio occupata per una tipologia d’interesse);
• Può essere utile considerare l’uso di più indici insieme, ma gli indici
sono spesso correlati tra loro;
• E’ necessario comprendere bene le finalità dello studio al fine di
scegliere l’indice adatto. Infatti, un indice usato in maniera impropria
può portare a conclusioni errate o nella migliore delle ipotesi, inutili!
Uso, limitazioni ed interpretazione degli indici
20x20
40x40
10x10
Il paesaggio è lo stesso, ma gli indici avranno lo stesso valore???