Sardegna archeologica dal cielo (Alberto Moravetti, Gianni Alvito)
Scuola: Istituto Tecnico Agrario Alvito Data: 17 febbraio 2014 Introduzione a rural 4 teens Io vivo...
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Scuola: Istituto Tecnico Agrario Alvito Data: 17 febbraio 2014
Introduzione a rural 4 teensIo vivo sostenibile?
Effetti del buon governo
Allegoria degli Effetti del Buon Governo in campagna, 1338-1339, Sala della Pace, Palazzo Pubblico, Siena - Ambrogio Lorenzetti
Effetti del cattivo governo
Allegoria del Cattivo Governo in Campagna (1338-1339), Sala dei Nove, Palazzo Pubblico, Siena – Ambrogio Lorenzetti
Biodiversità
La biodiversità può essere definita come l'insieme della diversità delle forme viventi.
«La biodiversità è l’intera variabilità delle forme di vita o varietà degli organismi (Wilson, 1992)».
Agrobiodiversità
Agrobiodiversità
Nella storia l’uomo ha avuto a disposizione più di 10.000 specie vegetali per il proprio nutrimento.
Oggi, abbiamo a disposizione poco più di 150 specie coltivate, 12 dei quali coprono 80% del dei bisogni alimentari mondiali;
Quattro di queste, il riso, il grano, il mais e la patata coprono più della metà dei nostri bisogni energetici.
Agrobiodiversità
La situazione in Italia
L’Italia è uno dei Paesi più ricchi
di biodiversità in Europa e nel
mondo. La presenza di ambienti
molto variegati e di antiche
tradizioni agricole hanno favorito,
nel corso dei secoli, la selezione
di numerosissime varietà e razze.
Agrobiodiversità
Agrobiodiversità
Ogni giorno mangiamo, eppure abbiamo eliminato dai nostri pensieri quel che succede prima dell’inizio della nostra relazione con il cibo e cioè prima dell’acquisto. Ci siamo disinteressati al fatto che prima di arrivare lì dove noi compriamo, il nostro cibo è stato un albero, un animale, un’erba, una parte del sottobosco, di un fiume o del mare. Abbiamo semplificato tutto. Abbiamo cominciato a credere che esistesse un «sapore di mela», «un sapore di pera» dimenticandoci che le mele, le pere hanno tantissimi sapori diversi.
Mostra Pomologica CRA-Centro di Ricerca per la Frutticoltura di Roma
Mostra Pomologica CRA-Centro di Ricerca per la Frutticoltura di Roma
Mostra Pomologica CRA-Centro di Ricerca per la Frutticoltura di Roma
Mostra Pomologica CRA-Centro di Ricerca per la Frutticoltura di Roma
Mostra Pomologica CRA-Centro di Ricerca per la Frutticoltura di Roma
Mostra Pomologica CRA-Centro di Ricerca per la Frutticoltura di Roma
CRA-Centro di Ricerca per la Frutticoltura di Roma
http://planta-res.entecra.it/pages/index.php
Biodiversità animale di interesse agricolo
A titolo esemplificativo l’elenco riportato all’interno delle “Linee guida per la conservazione e la caratterizzazione della biodiversità vegetale, animale e microbica di interesse per l'agricoltura” delle razze di Mammiferi allevate in Italia comprendono: • 35 bovine; • 66 ovine; • 52 caprine; • 27 equine; • 8 asinine; • 6 suine.
Bovini
Frisona Italiana
Bovini
Piemontese
Bovini
Romagnola
Bovini
Reggiana
Bovini
Chianina
Bovini
Marchigiana
Bovini
Maremmana
Bovini
Modicana
Bovini
Cinisara
Ovini
Bergamasca
Ovini
Gentile di puglia
Ovini
Comisana
Caprini
Camosciata delle Alpi
Caprini
Verzasca
Caprini
Napoletana
Caprini
Rustica di Calabria
Caprini
Maltese
Caprini
Girgentana
Effetti del buon governo
Allegoria degli Effetti del Buon Governo in campagna, 1338-1339, Sala della Pace, Palazzo Pubblico, Siena - Ambrogio Lorenzetti
SUINI
Cinta senese
SUINI
Casertana
SUINI
Suino Nero dei Nebrodi
Piano Nazionale sulla Biodiversità di interesse Agricolo (PNBA)
Nasce da un rapporto di collaborazione tra la Rete delle Regioni e PA tramite i Gruppi di Competenza Zootecnia e Biodiversità animale e vegetale, e il MiPAAF;
Il 14 febbraio 2008 il PNBA è stato approvato dalla Conferenza Stato Regioni.
Le Leggi Regionali
Piano Nazionale sulla Biodiversità di interesse Agricolo (PNBA)
Il progetto per l’attuazione del PNBA si articola in 3 fasi:
fase “A”: condotta a livello nazionale direttamente dal MiPAAF per definire gli strumenti operativi minimi comuni e condivisi per la ricerca e l'individuazione di varietà e razze locali, la loro caratterizzazione, la definizione del rischio di erosione/estinzione e infine per la loro corretta conservazione "in situ", "on farm”ed "ex situ";
“Linee guida per la conservazione e la caratterizzazione della biodiversità vegetale, animale e microbica di interesse per l'agricoltura”.
Sono stati prodoti tre distinti manuali per la conservazione in-situ, on-farm ed ex situ della biodiversità animale, microbica e vegetale di interesse agrario.
http://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/9580
“Linee guida per la conservazione e la caratterizzazione della biodiversità vegetale, animale e microbica di interesse per l'agricoltura” e
programmazione dello sviluppo rurale.
Sono definiti agricoltori (o “coltivatori”) custodi coloro che, a seguito di iscrizione in appositi albi regionali sulla base di esperienza e di determinate caratteristiche aziendali,
provvedono alla conservazione on farm delle risorse genetiche a rischio di estinzione iscritte nei repertori, secondo le modalità definite dalle rispettive leggi e dietro supervisione dell’Ente pubblico responsabile della conservazione.
Agricoltori custodi
Lo Sviluppo Rurale
PSRProgramma di Sviluppo Rurale
AZIONE 214.8 – TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ AGRARIA ANIMALE
L’azione prevede la corresponsione di aiuti per gli allevatori che si impegnano a: • allevare in purezza i capi per il numero di UBA per il quale è stato riconosciuto
l'aiuto; • attuare, se richiesto dall’ARSIAL, un programma di accoppiamento per il
miglioramento genetico dell’allevamento; • allevare le razze animali per il settennio di impegno; • provvedere a fare iscrivere i capi nei rispettivi libri genealogici o registri anagrafici,
ove attivati, oppure produrre un’attestazione di appartenenza alla razza, rilasciata da un esperto di un ente autorizzato, dei soggetti del proprio allevamento appartenenti alle razze di cui in allegato;
• ad annotare sul Registro di Stalla, ove previsto, gli animali presenti; • mantenere una consistenza minima dell’allevamento, con riferimento agli animali
minacciati. Il premio è sempre erogato sulla base degli animali effettivamente allevati in azienda. È comunque possibile sostituire, nel corso dell’impegno, i capi allevati con altri aventi le stesse caratteristiche di purezza genealogica.
AZIONE 214.9 – TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ
AGRARIA VEGETALE
L’azione, prevede: • l’obbligo di coltivare almeno una delle varietà
locali indicate in un’apposita tabella per un periodo non inferiore al periodo di impegno dell’azione, nel caso di colture annuali, fino al compimento del loro ciclo colturale;
• i detentori di piante isolate devono effettuare gli interventi e le cure colturali necessari a proteggere e mantenere vitali i vegetali oggetto dell’impegno;
• non coltivare OGM (al di fuori di quanto previsto dal piano regionale di coesistenza);
• le aziende agricole che si impegnano a coltivare in- situ e in azienda le varietà locali per fini di moltiplicazione, sono obbligate, inoltre, a seguire lo specifico disciplinare elaborato da ARSIAL in collaborazione con il Servizio Fitosanitario Regionale.
Grazie per l’attenzione
Vincenzo Montalbano - MiPAAF
Dipartimento delle Politiche Europee e Internazionali e dello Sviluppo Rurale
Direzione Generale dello Sviluppo Rurale
DISR III - Bonifica, irrigazione, agricoltura e ambiente