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Anno Scolastico 2017/2018 Scuola dell’Infanzia “Beato Placido” PROGETTAZIONE EDUCATIVA Istituto Comprensivo Statale “Carlo Levi Scuola dell’Infanzia-Primaria-Secondaria di 1° grado Piazza dell’Autonomia – 95030 Maniace (CT)

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A n n o S c o l a s t i c o 2 0 1 7 / 2 0 1 8

Scuola

dell’Infanzia

“Beato Placido”

PROGETTAZIONE

EDUCATIVA

Istituto Comprensivo Statale “Carlo Levi” Scuola dell’Infanzia-Primaria-Secondaria di 1° grado

Piazza dell’Autonomia – 95030 Maniace (CT)

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“Nessuno dorma tranquillo fino a quando un

solo bambino è senza cultura .

Perché la cultura è consapevolezza della

propria identità.”

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“ La Cultura della progettazione fa crescere la dimensione collegiale e dà identità professionale alla

scuola”

SCUOLA DELL’INFANZIA

“Beato Placido”

PROGETTAZIONE EDUCATIVA

Dirigente : Massimo Grasso

Relatori : inss. Tindara Barone - Agata Saraniti

Gruppo di lavoro: tutte le insegnanti della Scuola dell’Infanzia

Anno Scolastico

2017/2018

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PREMESSA

La progettazione educativa è parte integrante e, al contempo, centrale del

PTOF di Istituto. In essa si definiscono e delineano le linee dell’intervento educativo

complessivo di una scuola, si rendono manifesti gli interventi progettuali e

organizzativi predisposti in considerazione delle dimensioni di sviluppo, dei campi di

esperienza e dei sistemi simbolico –culturali di riferimento.

La scuola dell’Infanzia si pone la finalità di promuovere nei bambini dai 3 ai 6

anni lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e della cittadinanza.

Tali finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita,

di relazioni e di apprendimento, di elevata qualità, garantito dalla professionalità

degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo nelle relazioni scuola-famiglia.

Il ruolo della Scuola dell’Infanzia è quindi di particolare importanza per

consentire alle bambine e ai bambini di realizzare una “parte sostanziale della loro

relazione con il mondo”, attraverso l’apprendimento di comportamenti e conoscenze

utili e fondamentali per l’acquisizione

delle competenze successive. Nel

rapportarsi costantemente all’opera svolta

dalle famiglie, la Scuola dell’Infanzia, in

quanto ”luogo educativo intenzionale”,

deve accogliere le diversità e promuovere

le potenzialità di tutti i bambini…… Infatti

l’obiettivo primario è proprio quello di

favorire lo sviluppo globale della

personalità del bambino nei suoi aspetti

affettivi, motori, relazionali e cognitivi.

Occorre quindi pensare alla Scuola

dell’Infanzia come luogo significativo di

accoglienza, di inclusione e di opportunità

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IL CURRICOLO

Il curricolo della scuola dell’infanzia non coincide con la sola organizzazione

delle attività didattiche che si realizzano nella sezione, negli spazi interni ed esterni,

negli ambienti di vita comune, ma si esplica in un’equilibrata integrazione di momenti

di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routine (l’ingresso, il past o, la

cura del corpo, ecc.) svolge una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si

offre come «base sicura» per nuove esperienze e nuove sollecitazioni.

Le attuali indicazioni nazionali in ambito curricolare sono state elaborate ai

sensi dell’art. 1 comma 4 del decreto del Presidente della Repubblica 20 Marzo 2009

n°89 e secondo i criteri indicati nella C.M n°31 del 18 Aprile 2012 su delega del

Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo.

Sarà cura dell’insegnante promuovere uno stile educativo ispirato a criteri di

ascolto, accompagnamento, interazione partecipata, mediazione comunicativa, con

una continua capacità di osservazione del bambino, di presa in carico del suo

«mondo», di lettura delle sue scoperte, di sostegno sempre più autonome e

consapevoli e incoraggiamento all’evoluzione dei suoi apprendimenti verso forme di

conoscenza.

ELABORAZIONE

DEI PIANI PERSONALIZZATI

DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE

Il percorso educativo adottato offre l’opportunità ad ogni bambino/a di

sviluppare le proprie potenzialità intellettive e le proprie aree di eccellenza, e di

acquisire le competenze fondamentali del curricolo attraverso una differenziazione

degli itinerari di insegnamento.

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Le scelte educative, le esperienze e le attività proposte vengono pensate delle

insegnanti grazie ad una attenta analisi dei bambini che consente di individuare quali

siano i reali bisogni, interessi e curiosità che muovono “l’agire e il fare” di ogni

alunno.

Questi piani personalizzati comprendono:

Descrizione della situazione iniziale

Definizione degli obiettivi specifici di apprendimento da

conseguire in relazione all’età degli alunni

Attività e progetti che verranno realizzati nel corso dell’anno

Organizzazione della vita della sezione

Modalità di verifica e di valutazione

Unità di apprendimento

Le diverse attività, proposte in forma ludica, favoriscono e accrescono le

capacità cognitive, motorie ed espressive degli alunni.

I percorsi didattici comprendono un’ampia serie di attività definite ed

articolate che rimangono al tempo stesso aperte e flessibili.

Durante l’iter formativo si procede ad una suddivisione della sezione in gruppi

misti d’età, che vanno dai 3 ai 5 anni, in tal modo, attraverso la reciproca

collaborazione ed interazione tra gli stessi si cerca di raggiungere un doppio risultato,

ovvero, quello di trasmettere ai bambini più grandi il senso di protezione e sostegno

nei confronti dei più piccoli ma nello stesso tempo anche i bambini più grandi

acquisiscono senso di responsabilità e sicurezza delle proprie azioni. Ciò favorisce

anche il senso di appartenenza al gruppo-sezione.

L’insegnante, durante l’anno, per stimolare l’apprendimento dei bambini

suddividerà la sezione anche per gruppi d’età, con la quale lavorerà in maniera

differenziata utilizzando metodi e strategie adatte alle varie fasce d’età presenti

nell’aula.

Le unità di apprendimento hanno una durata variabile che viene stabilita dai

docenti che le elaborano in relazione agli obiettivi da raggiungere.

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CARATTERISTICHE

DEI PIANI PERSONALIZZZATI

DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE.

Per ogni alunno la scuola dell’Infanzia si pone la finalità di promuovere lo

sviluppo dell’identità, dell’autonomia della competenza e della cittadinanza.

Maturazione dell’identità: come rafforzamento di atteggiamenti di

sicurezza, stima di sé, fiducia nelle proprie capacità, stimolo alla curiosità

nonché apprendimento a vivere positivamente l’affettività, ad esprimere e

controllare emozioni e sentimenti, a rendersi sensibili a quelli degli altri

Conquista dell’autonomia: come sviluppo della capacità di orientarsi e

compiere scelte autonome ,di interagire con gli altri, di aprirsi alla scoperta,

all’interiorizzazione ed al rispetto di valori, di pensare liberamente, di prendere

coscienza della realtà ed agire su di essa per modificarla.

Sviluppo delle competenze: come sviluppo e/o consolidamento di abilità

sensoriali, intellettive, motorie, linguistico/espressive e logico /critiche, oltre

che di capacità culturali e cognitive.

Sviluppo della Cittadinanza: scoprire gli altri i loro bisogni e la necessità

di gestire i contrasti attraverso regole condivise; porre le fondamenta di un

ambito democratico, eticamente orientato e rispettoso del rapporto

uomo/natura affinché la crescita ,la cultura ,la socialità ,il senso etico e

religioso divengano fondamentali per la realizzazione dell’uguaglianza delle

opportunità educative dell’accoglienza del diverso.

In tale prospettiva essi prevedono:

Valorizzazione del gioco come ricerca di apprendimento e di relazione.

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Valorizzazione del modello dell’esplorazione e della ricerca in modo da

guidare il bambino a prendere coscienza di sé e delle proprie risorse, ad

adattarsi alla realtà, a conoscerla, a controllarla , a modificarla.

Valorizzazione della vita di relazione nella consapevolezza che il bambino

costruisce la propria personalità e le proprie competenze solo attraverso

rapporti interpersonali diversamente articolati.

Mediazione didattica per orientare, sostenere e guidare l’apprendimento e lo

sviluppo del bambino e attraverso strategie e strumentazioni adeguate.

Osservazione occasionale e sistematica ,intesa come strumento per valutare

le esigenze dei bambini e per verificare l’adeguatezza del processo educativo.

Progettazione aperta e flessibile.

Valorizzazione della continuità verticale ed orizzontale nella consapevolezza

che la famiglia è l’ambiente più influente sul processo di formazione del

bambino, si intende realizzare un rapporto di collaborazione, partecipazione,

sensibilizzazione con i genitori che favorisca l’inserimento dei bambini

nell’ambiente scolastico.

Tenuto conto di tali finalità i docenti progettano percorsi di apprendimento

sulla base di indicazioni per il curricolo le quali tracciano linee di lavoro e definiscono

traguardi formativi per lo sviluppo delle competenze enunciati nei “campi di

esperienza”:

”Pur nell’approccio globale che caratterizza la scuola dell’infanzia, gli

insegnanti individuano, dietro ai vari campi di esperienza, il delinearsi dei saperi

disciplinari e dei loro alfabeti. In particolare nella scuola dell’infanzia i traguardi per lo

sviluppo della competenza suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e

responsabilità nel creare occasioni e possibilità di esperienze volte a favorire lo

sviluppo della competenza, che a questa età va inteso in modo globale e unitario”

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Le grandi domande es istenziali, l 'origine del

mondo e della vi ta

Identità, diversità, prime regole sociali, appartenenza a l la famiglia e alla comunità

Scoperta dei pari e degli adulti, stati d'animo,

confl itti e condivisioni

Identità personale, culturale, patrimonio

lessicale

Lingua per giocare, ri flettere, raccontare,

chiedere

Confronto, scambio, espressione, esplorazione,

l ingua scritta

Organizzazione delle esperienze, competenze

trasversali

Integrazione con lo spazio, gl i oggetti, il numero, la

misura, i viventi e il mondo

Trasformazione della materia, macchine,

strumenti

I diversi campi di esperienza concorrono alla maturazione e allo sviluppo di

tutte le dimensioni della personalità di ciascun bambino.

Controllo del corpo e delle sue funzioni,educazione alla salute,

educazione alimentare

Schema corporeo, sistema senso-percettivo, coordinazione

motoria

Linguaggio corporeo, comunicazione e orientamento

Fruizione e sperimentazione di una pluralità di linguaggi

Esplorazione, tecniche e materiali diversi, patrimonio

artistico e culturale

Scoperta dei pari e degli adulti, stati d'animo,

confl itti e condivisioni

1) IL SE’ e

L’ALTRO

-Bisogno di

senso

-Sicurezza

2) IL CORPO e

IL

MOVIMENTO

-Bisogno di

sicurezza

-Identità

3) IMMAGINI-

- SUONI -

COLORI

-Bisogni di

comunicazione

- Espressioni

4) I

DISCORSI e

LE PAROLE

- Bisogni di

conoscenza

- Scoperta

5) LA

CONOSCEN

ZA DEL

MONDO

- Bisogni di

conoscenza

-

Esplorazion

e

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LA DIVERSITA’ COME RICCHEZZA

L’integrazione è uno degli obiettivi fondamentali da perseguire, è un

“progetto” da vivere come potenziamento delle conoscenze e nello stesso tempo una

valorizzazione del soggetto.

La scuola si impegna ad offrir e adeguate opportunità educative , adottando

modalità e strategie didattiche in grado di garantire una totale integrazione ed un

ottimale livello di raggiungimento delle abilità e delle competenze . A tale scopo,

sono state individuate le risorse personali degli alunni, per poter attuare un piano

specifico di recupero, che possa privilegiare e potenziare gli aspetti sociale,

linguistico, cognitivo e motorio.

La “ diversità “ infatti non è vissuta come un fattore di destrutturazione, ma

come punto di forza attorno al quale poter costruire nuove strategie d’intervento

atte a promuovere l’integrazione dei bambini diversamente abili .

Le strategie sono molteplici, ma

tutte partono da una valutazione

dinamica delle potenzialità dell’allievo

che comporta la valorizzazione sia dello

sviluppo ottimale, sia dello sviluppo

potenziale del bambino.

Al fine di garantire l’integrazione

scolastica dei bambini con certificazione ai sensi della L.104/92 viene elaborato e

condiviso un Profilo Dinamico Funzionale con tutte le figure che ruotano intorno al

bambino ( famiglia, insegnanti, operatori dell’AUSL).

Nel PDF emergono le abilità potenziali del bambino che grazie a percorsi

educativi individualizzati (PEI) possono essere sostenute e promosse – per ogni

alunno un progetto metodologico didattico particolareggiato che si affiancherà alla

progettazione delle attività didattiche.

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INSEGNAMENTO

DELLA RELIGIONE CATTOLICA

L’insegnamento della religione cattolica nella scuola dell’Infanzia, ha come

finalità quella di promuovere la maturazione dell’identità nella dimens ione religiosa,

valorizzando le esperienze personali e orientando i bambini a cogliere i segni della

religione cristiana cattolica.

Le attività in ordine all'insegnamento della

Religione Cattolica, per coloro che se ne avvalgono,

offrono occasioni per lo sviluppo integrale della

personalità dei bambini, aprendo alla dimensione

religiosa e valorizzandola, promuovendo la riflessione

sul loro patrimonio di esperienze e contribuendo a

rispondere al bisogno di significato di cui anch'essi

sono portatori.

Tale insegnamento ha una valenza culturale-

conoscitiva di un contesto, quale è il nostro, intriso di

segni e simboli religiosi.

Per i bambini che hanno scelto di avvalersi dell’ insegnamento della religione

cattolica l’ insegnante di religione è presente in ogni sezione una volta a settimana

per un’ora e mezza

Ai bambini che non si avvalgono di tale insegnamento vengono proposte, dalle

insegnanti della sezione, attività integrative (grafico – pittoriche, di manipolazione e

di narrazione) o esperienze di gioco nei diversi “angoli“ della scuola.

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ANALISI DELLA SITUAZIONE

Il paese prende il nome dal generale bizantino Giorgio Maniace, che

nel 1040 in questo territorio sconfisse le truppe musulmane di Abdallah, al fine di

riconquistare la Sicilia. Nel 1043 represse la rivolta ad opera di normanni e lombardi e

grazie al buon compimento della battaglia, i suoi soldati lo nominarono imperatore

bizantino.

Quasi tutta la popolazione di questa cittadina discende da famiglie originarie

di Tortorici, centro della zona nebrodense della provincia di Messina, che a partire

dal XIX secolo attraversarono i Nebrodi alla ricerca di nuove terre.

Il Comune si costituì nel 1981 per distacco da quello di Bronte.

Maniace ha una popolazione di circa 3.760 abitanti, la sua struttura urbanistica

è costituita da 18 contrade disseminate in un ampio territorio.

L’economia del paese è prevalentemente agricola e il livello culturale modesto.

Pochi sono gli impiegati e gli artigiani, mentre la maggior parte tra cui

anche le donne è solita lavorare nei paesi vicini.

La conformazione territoriale, che presenta una dispersione geografica unica

nella provincia di Catania, crea numerosi problemi alla socializzazione, alla

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comunicazione, al confronto, allo scambio e, considerato il rapporto tra popolazione

anziana e giovanile, Maniace risulta essere il Comune più giovane d’Italia.

Nelle tante contrade di Maniace si evidenziano mancanza di luoghi

d’aggregazione, assenza di

servizi per il tempo libero e per

lo sport, nonché di strutture e

spazi ben definiti atti ad attività

ricreative e culturali ad

eccezione del centro dove è

stata realizzata la palestra

comunale. Ma anche qui manca

un vero centro cittadino. L’unico

punto di riferimento socio-

culturale per i ragazzi, dopo la

parrocchia, resta la scuola.

Nel caso dei bambini in età prescolare necessità la presenza attiva della scuola

dell’infanzia quale agenzia educativa, volta ad offrire quegli stimoli necessari allo

sviluppo integrale dei bambini.

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ATTIVITÀ E ORGANIZZAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA

La scuola dell’infanzia vuole essere per il bambino un luogo che accoglie e

protegge, che garantisce risposte ai suoi molteplici bisogni quali:

essere amato ed accettato senza condizioni;

essere rispettato nei propri sentimenti e modi di essere;

venire ascoltato;

avere accanto adulti capaci di decidere, di incoraggiare l’autonomia e

che siano modelli di riferimento positivi

In tale ambiente devono trovare la giusta collocazione spazi, tempi, attività di

routine, attività di sezione.

ORGANIZZAZIONE GENERALE

La scuola dell’infanzia

dell’istituto è composta

da

7 sezioni

per la frequenza

eterogenea di bambini di

2 e ½ ( accolti solo se

autonomi sotto tutti i

punti di vista), 3, 4 e 5

anni.

Funzionano per 8 ore giornaliere (8,30-16,30), su cinque giorni a settimana, per

un totale di 40 ore.

Dalle ore 8,30 alle ore 9,30 è prevista l'entrata dei bambini

Dalle ore 16,15 alle ore 16,30 è prevista l’ uscita.

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Il rispetto degli orari di entrata e di uscita consentono:

di dare sicurezza al bambino;

avviare un approccio corretto alle regole;

non interrompere le attività degli altri bambini nel rispetto di sé e degli

altri.

Il personale che opera nella scuola è così suddiviso:

14 insegnanti che prestano 25 ore la settimana, con turnazioni settimanali

(8,30-13,30 / 11,30-16,30).

L’orario delle insegnanti è strutturato in modo da avere la compresenza

quotidiana di 2 ore (dalle 11,30 alle 13,30) con corresponsabilità dei

docenti;

1 insegnante di religione presente lunedì, martedì e giovedì a rotazione

sulle 7 sezioni;

2 insegnanti di sostegno che prestano 25 ore la settimana dalle 8,30 alle

13,30

3 collaboratori scolastici

1 assistente

L'attività motoria è svolta il venerdì, sia negli spazi antistanti la sezione, sia

nella sala giochi.

Il movimento è importante per lo sviluppo

motorio dei bambini e delle bambine e il

gioco è la modalità con cui essi si esprimono

al meglio. Il movimento permette anche di

acquisire abitudini di vita sane. Praticare una

piacevole e stimolante attività motoria è

condizione necessaria affinché il bambino si

diverta e desideri ripetere l’esperienza, il

piacere di fare sviluppa motivazione e apprendimento.

Nel caso di attività motoria per bambini è indispensabile che essa sia adatta a ciascun

bambino, deve essere adeguata alle capacità che il bambino possiede, favorendo in

lui sempre esperienze di successo. In sostanza, verranno proposti giochi adatti alle

capacità motorie del bambino.

Gli obiettivi specifici di apprendimento sono stabiliti e condivisi a livello

collegiale così come i principali obiettivi formativi che si concretizzano in ciascuna

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sezione con specifiche unità di apprendimento, che tengono conto delle diverse

realtà educative (richieste, bisogni, interessi, modalità di apprendimento).

I piani per le attività educative comprendono inoltre:

- uscite d’istruzione

- progetti d’istituto

- feste

- manifestazioni.

STRUTTURE E SPAZI

La struttura scolastica è disposta su un unico piano ed è composta da:

un ingresso e un ampio corridoio,

7 aule,

una sala giochi,

una sala mensa (capienza per tre sezioni, a turno ne usufruiscono tutte

e sette)

4 servizi igienici per bambini con bagno e antibagno,

1 servizio igienico per disabili,

un ripostiglio

1 stanza di servizio

Le strutture, gli spazi e i sussidi di cui dispone la scuola non sono sufficienti, sia

all’interno per i centri di interesse, sia all’esterno per tutte le possibilità di

movimento. Mancano gli spazi da adibire a laboratori, quindi, di volta in volta,

vengono allestiti angoli mobili all’interno delle sezioni per le attività grafico -

pittoriche, drammatiche, di travestimento e per tutte le attività ludiche guidate e

libere.

ATTREZZATURE E SUSSIDI

La Scuola è in possesso di materiale per giochi e

attività motorie.

Inoltre ha a disposizione

televisori, LIM, lettori DVD, fotocopiatrice, computer, stereo

con cd.

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SERVIZI

La scuola usufruisce del servizio

mensa. I pasti sono preparati da una ditta

esterna.

Il menù adottato, suddiviso in 4 settimane,

è stato stilato dai medici specialistici del

servizio sanitario della A.S.L. di Bronte,

tenendo conto del fabbisogno calorico ed

energetico giornaliero del bambino. Il

servizio garantisce un menu alternativo nei casi di alunni affetti da allergie alimentari

(previa certificazione del medico); la tabella è esposta al pubblico per la conoscenza

diretta degli alimenti dati ai bambini.

Inoltre il Comune mette a disposizione delle

famiglie, soltanto nella mattina, il trasporto con

scuolabus per coloro che non hanno la possibilità di

accompagnare personalmente i bambini.

IL PRANZO

(INSIEME A TAVOLA PER CRESCERE)

Stare a tavola assume una funzione importante perché coinvolge il bambino in

una serie di attività di relazione. Mangiare insieme rafforza il senso di appartenenza al

gruppo, rende i bambini capaci di autogestirsi, permette loro di avvicinarsi al cibo in una

situazione di intenso scambio affettivo e sociale.

Mettersi a tavola è un rito fondamentale.

Pranzare a scuola consente ai piccoli di assaggiare cibi diversi, ponendo le basi

per una sana educazione alimentare e contribuendo a far loro acquisire maggiore

autonomia. Si impara: a gustare, a sviluppare e migliorare le percezioni sensoriali

cogliendo i profumi ed individuando gli alimenti che piacciono; ad usare bene gli

strumenti necessari; a rispettare le regole stabilite per un corretto comportamento a

tavola. Ciò favorisce atteggiamenti di responsabilità e di autonomia. La presenza attenta

delle insegnanti (pronte sia a intervenire per aiutare, sia a lasciare ai bambini spazio per

gestirsi in autonomia) aiuta a vivere serenamente anche il momento del pranzo.

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ORGANIZZAZIONE DELLE SEZIONI

Nella nostra Scuola, le sezioni sono eterogenee; in ognuna di esse, infatti sono

iscritti bambini di due e mezzo, tre, quattro e cinque anni.

Sezioni

2

anni

½

3

anni

4

anni

5

anni

Totale

sezione

Insegnanti

A 3 10 4 5 22 Di Francesco Rita Sabrina – Sicurella Carmela

B / 2 10 8 20 Barone Tindara – Saraniti Agata

C 2 4 10 6 22 Cunsolo Antonina – Longhitano Annalisa

D 2 6 8 8 24 Crascì Maria Amelia – Nigrelli Santa Rita

E 2 6 8 6 22 Tripoli Nunziata – Ietro Carmela

F / 9 5 6 20 Camarata Venera – Saraniti Claudia

G 3 6 8 5 22 Guidotto Annunziata – Valastro Maria Catena

Totale 12 43 53 44 152

(Religione) Capizzi Maria Rita

(Sostegno) Cannavò Angela – Zingale Rosanna

Ad ogni sezione è stata data una denominazione secondo la seguente filastrocca :

Sez.

A

La sezione degli elefanti

dice ciao a tutti quanti

Sez.

E

La sezione dei gattini

batte forte i piedini

Sez.

B

La sezione degli orsetti

manda un mucchio di

bacetti.

Sez.

F

La sezione delle coccinelle

ride sempre a crepapelle

Sez.

C

La sezione delle farfalline

batte forte le manine.

Sez.

G La sezione delle lumachine

striscia le mani sulle

gambine.

Sez.

D

La sezione dei bruchetti

saluta tutti coi fazzoletti

Questo per far sentire il bambino più vicino alla sua realtà facilitando cosi sia

il processo di identificazione che il senso di appartenenza al grande gruppo.

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ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI

E’ necessario creare un ambiente sereno, accogliente, stimolante, giocoso,

funzionale e flessibile che possa offrire il necessario per soddisfare le esigenze di ogni

bambino e dove ognuno si senta sostenuto e valorizzato, dove possa trovare il suo

posto, fare proprie le regole di vita quotidiana e sviluppare quelle attitudini

importanti per la vita futura.

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DELLE ATTIVITÀ

Tenendo presente che il tempo non è qualcosa da riempire, ma da organizzare,

in funzione educativa, intendiamo tradurre in termini operativi una successione

ordinata di esperienze. La scansione dei tempi della giornata scolastica deve

rispettare i bisogni educativi e i ritmi biologici dei bambini, permettendo un ordinato

svolgimento delle attività e facilitarne l’articolazione, tenendo in considerazione

l’alternarsi sapiente delle proposte per evitare inutili affaticamenti, cadute di

attenzione e interesse, dunque momenti di attenzione sostenuta saranno seguiti da

momenti più distesi.

ATTIVITÀ DI ROUTINE

Nella quotidianità scolastica rappresentano le attività ricorrenti, che

scandiscono i ritmi della giornata e permettono al bambino di acquisire

l’orientamento spazio-temporale indispensabile per la sua sicurezza ed autonomia.

Rappresentano, inoltre, punti fermi per l’apprendimento di competenze le routine

che offrono occasioni preziose di auto-organizzazione; infatti in tali attività oltre a

ritrovare sicurezza affettiva e relazionale, i bambini possono esercitare condotte

autonome attraverso cui dare espressione e mettere alla prova, in situazioni

motivate, competenze cognitive e relazionali.

ATTIVITA’ DI SEZIONE

Rappresentano gli scenari educativi nei quali attraverso il fare e lo

sperimentare dei bambini si acquisiscono e rafforzano le competenze necessarie. Si

diversificano in attività libere, guidate e strutturate, svolte in piccoli e grandi gruppi

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mediante l’uso di materiali vari e la sperimentazione di tecniche diverse, tenendo

conto dell’età dei bambini e le relative capacità.

ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA SCOLASTICA

La giornata scolastica segue la seguente articolazione:

8,30 - 9,30 Accoglienza e attività libere, riordino

9,30 - 10,30 Calendari, conversazione guidata, circle time

10,30 - 11,00 Merenda

11,00 - 12,00 Attività inerenti alla progettazione e Laboratori

12,00 - 12,30 Attività di routine: (riordino, attività igieniche,...)

12,30 - 13,30 Pranzo

13,30 - 14,30 Giochi simbolici e liberi

14,30 - 15,30 Attività motoria, educaz. all’immagine,…

15,30 - 16,00 Merenda

16,00 - 16,15 Riordino

16,15 - 16,30 Uscita

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All’interno di tale organizzazione naturalmente certe attività subiscono una

differenziazione per rispondere meglio alle esigenze di ciascuna fascia di età.

Sicuramente i momenti di routine sono più delicati per i più piccoli che hanno

bisogno di tempi più distesi per effettuarle nonché per acquisirle, invece i bambini di

5 anni avranno tempi più lunghi per quanto riguarda le attività strutturate, vista l a

loro capacità di attenzione.

Le scelte che hanno portato a strutturare le giornate dei bambini secondo uno

schema regolare sono determinate dall’alternanza di momenti di gioco libero con

momenti di attività guidate, tutto ciò intervallato da spazi di routine.

L’alternanza di questi tre momenti viene effettuata perché tutti e tre hanno

una valenza educativa.

Le attività guidate hanno finalità intenzionalmente educative perché

inserite in un consapevole progetto educativo: al bambino viene richiesto un

impegno a mantenere l’attenzione, la concentrazione, ad eseguire correttamente una

consegna e portarla a termine.

Le attività di routine stimolano il bambino all’autonomia personale, a

sveltirsi in certe situazioni, a imparare a far da sé e a risolvere semplici problemi di

vita quotidiana.

Infine, ma non per ultimo, il gioco libero abbraccia tutti gli ambiti di sviluppo

del bambino. Ha valenze cognitive, proiettive, sociali, psicologiche; giocare consente

al bambino di conoscere, esplorare e sperimentare la realtà che lo circonda, giocare

con l’altro permette di esercitare il dare e ricevere, uscire dall’egocentrismo, è

scegliere ed essere scelto è il piacere di stare insieme….

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CONTINUITÀ EDUCATIVA

CONTINUITÀ VERTICALE

Per dare continuità al processo formativo con la scuola primaria le docenti

ravvisano, prima di tutto la necessità di conoscenza dei rispettivi programmi, con

relativi scambi di esperienze e di informazioni.

Fatti salvi gli incontri istituzionali, saranno previste altre forme di raccordo con

la Scuola Primaria da definire in sede di progettazione.

CONTINUITÀ ORIZZONTALE

La scuola dell' infanzia promuove un rapporto di fiducia e collaborazione

reciproca. con le famiglie e intende coinvolgere i genitori nel progetto educativo -

didattico, attraverso forme collaborative: incontri, scambi di esperienze riguardanti i

processi formativi degli alunni, riunioni, colloqui, uscite didattiche, feste.

Tutti gli incontri saranno definiti in modo puntuale nell’ambito della

Progettazione Educativo-Didattica

Nella nostra scuola si offrono diversi momenti ed opportunità di scambio con

la famiglia proprio perché si riconosce la valenza estrema del lavoro collaborativo.

Costruire un legame con la famiglia basato sulla fiducia reciproca, fatto di

semplici scambi comunicativi nel momento dell’incontro quotidiano ma che fanno

capire al genitore la

propria presenza ed

attenzione nei

confronti del bambino

e di quello che lo

riguarda è prerogativa

di ogni singolo

docente.

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I CARDINI

DEL METODO EDUCATIVO

Per consentire a tutti i bambini di conseguire i Traguardi per lo Sviluppo delle

Competenze relativi ai cinque Campi di Esperienza, è necessario che la scuola sia “su

misura” di bambino, permeata da un clima sociale positivo in cui vi sia ascolto,

attenzione ai bisogni di ognuno e tempi distesi. Particolare attenzione si presterà al

gioco, al movimento, all’espressività e alla socialità. Saranno accolte, valorizzate ed

estese le proposte dei bambini, le loro curiosità e suggerimenti, creando occasioni

per stimolare e favorire in tutti degli apprendimenti significativi. Alla base del nostro

“agire quotidiano” ci sarà pertanto un’intenzionalità didattica mirata alla

valorizzazione delle seguenti metodologie:

Il gioco: risorsa privilegiata attraverso la quale i bambini si esprimono,

raccontano ed interpretano in modo creativo le esperienze soggettive e sociali.

L’esplorazione e la ricerca: le esperienze promosse faranno leva sulla

originaria curiosità del bambino e verranno attivate attraverso le attività laboratoriali

, in un clima di esplorazione e di ricerca dove i bambini confrontano situazioni,

pongono problemi, costruiscono e verificano ipotesi. Si darà ampio rilievo al “fare” e

“all’agire” dei bambini, alle esperienze dirette, al contatto con la natura, con le cose

che li circondano, con l’ambiente sociale e culturale, valorizzando le loro proposte e

iniziative.

La vita di relazione: l’interazione con i docenti e con gli altri bambini

favorisce il gioco simbolico, facilita lo svolgimento delle attività didattiche, sollecita a

dare e a ricevere aiuto e spiegazioni. E’ necessario però avere un’attenzione continua

ai segnali inviati dai bambini, soddisfacendo i loro continui bisogni di sicurezza e

gratificazione. Riteniamo che la dimensione affettiva sia una componente essenziale

nel processo di crescita di ognuno, affinchè il bambino acquisti autostima, maturi

gradualmente la propria identità nel confronto con l’altro, imparando a rispettare il

prossimo e a condividere le regole.

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La mediazione didattica: per consentire a tutte le bambine e i bambini di

raggiungere i traguardi programmati, è necessario organizzare in maniera

intenzionale e sistematica gli spazi e l’uso dei materiali, sia informali che strutturati,

da manipolare, esplorare, ordinare ecc.

I laboratori: ogni bambino diventa autore e protagonista dell’attività

didattica proposta nel laboratorio; tale esperienza è limitata nel tempo, ma risulta

utilissima per la maturazione dell’identità la conquista dell’autonomia, lo sviluppo

della competenza e per vivere attivamente le prime esperienze di cittadinanza.

Le uscite didattiche: integrano ed approfondiscono gli apprendimenti

avvenuti nella sezione, nell’intersezione e nei laboratori perché il bambino si trova ad

operare a contatto diretto con la realtà.

VERIFICA E VALUTAZIONE

Alla scuola dell’infanzia l’osservazione è lo strumento essenziale che

l’insegnante utilizza per verificare l’evoluzione del bambino e potrà essere

occasionale (non prestabilita) o sistematica (raccolta intenzionale e organizzata di

informazioni).

La valutazione, alla scuola dell’infanzia, assume la funzione di comprendere in

quale misura vengono conseguiti i risultati programmati, al fine di migliorare la

progettazione stessa con interventi più incisivi ed efficaci.

La verifica/valutazione diviene fattore di continua regolazione dell’attività

didattica. La valutazione è fatta per capire più che giudicare, sollecita gli insegnanti a

riflettere sul loro operato, rende consapevole il percorso operativo, esplicita tutti i

processi interni all’esperienza e favorisce una progettazione flessibile.

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DOCUMENTAZIONE

L’itinerario compiuto nelle scuole assume significato nella misura in cui può

venire rievocato, riesaminato, analizzato e socializzato.

Importante, quindi, produrre un’attenta documentazione dei dati relativi alle

attività. Ci avvarremo di strumenti di tipo verbale, grafico e di tecnologie audiovisive,

raccolte in modo continuativo.

Tale documentazione offre l’opportunità ai bambini di rendersi conto delle

proprie conquiste e fornisce a tutti i soggetti della comunità educativa, varie

possibilità di informazione, riflessione e confronto, nonché una condivisione con le

famiglie.

RAPPORTO CON LE FAMIGLIE

La collaborazione scuola-famiglia è indispensabile per la condivisione delle

responsabilità educative nella formazione dell'alunno. E' necessaria la massima

coerenza e collaborazione affinché i distinti interventi educativi non generino

confusione e non ostacolino lo sviluppo della personalità del bambino.

Ogni docente si impegna ad instaurare e mantenere rapporti professionali con

le famiglie attraverso:

a. riunione iniziale con i genitori dei bambini di tre anni;

b. assemblee di sezione;

c. incontri individuali ogni qualvolta saranno necessari; tali incontri sono

finalizzati allo scambio di informazioni sulla partecipazione del bambino

alla vita della scuola, sul suo comportamento, sull'apprendimento

individuale e sull'andamento nelle attività di gruppo.

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Nelle assemblee di intersezione si discutono, con i rappresentanti dei genitori,

eventuali problemi di carattere generale. In questa sede potranno essere previste

altre forme di partecipazione dei genitori alla vita della scuola.

Perché ci sia una effettiva collaborazione si illustrerà ai genitori, nell'assemblea

di inizio anno, la programmazione educativa per informarli in merito alle seguenti

norme e adempimenti:

necessità di rispettare gli orari e le modalità di entrata e uscita;

necessità della certificazione per le assenze superiori ai cinque giorni

necessità di conoscere gli adulti incaricati dai genitori di ritirare il proprio figlio

all'uscita della scuola, tenendo presente che in nessun caso i bambini saranno

affidati a minorenni;

necessità di comunicare tempestivamente eventuali allergie e intolleranze

alimentari;

necessità di firmare, entrambi i genitori, una liberatoria per la produzione e

pubblicazione di foto e video.

INIZIATIVE EDUCATIVO-DIDATTICHE

Durante il corrente anno scolastico sono state proposte le seguenti uscite

educativo- didattiche:

Vendemmia

Uscita d’autunno: le castagne

Visita all’oleificio

Visita ai presepi

Uscita di primavera: L’asilo nel bosco

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COMPETENZE DI BASE

ATTESE IN USCITA

DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA

Al termine dell'intero percorso triennale della Scuola dell'Infanzia è

ragionevole attendersi che ogni bambino abbia sviluppato alcune competenze di base

che strutturino la sua crescita personale e che costituiscano una solida "impalcatura"

sulla quale poggiare gli apprendimenti futuri implicati nel percorso formativo del

successivo livello scolastico, rappresentato dalla Scuola Primaria. Determinate

competenze vengono inoltre esplicitate in progressione per i vari ordini di scuola

all’interno del “Curricolo verticale di Istituto”.

• Il bambino/a riconosce ed esprime le proprie emozioni, ha maturato una

sufficiente fiducia in sé, è progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei

propri limiti, quando occorre sa chiedere aiuto.

• Manifesta curiosità e voglia di sperimentare, ha sviluppato l'attitudine a

porre e porsi domande di senso su varie questioni, coglie diversi punti di vista, riflette

e negozia significati, utilizza gli errori come fonte di conoscenza.

• Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunica

e si esprime con una pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggiore proprietà la

lingua Italiana.

• Dimostra prime abilità di tipo logico, inizia ad interiorizzare le coordinate

spazio-temporali e ad orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei

media, delle tecnologie.

• Rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula

ipotesi, ricerca soluzioni a situazioni problematiche di vita quotidiana.

• E' attento alle consegne, porta a termine il lavoro, diventa consapevole dei

processi realizzati e li documenta.

• Si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione, è sensibile alla

pluralità di culture, lingue, esperienze.

• Ha raggiunto un buon livello di scolarizzazione che gli consente di gestire i

tempi e le modalità della routine scolastica.

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SICUREZZA

NEI LUOGHI DI LAVORO

Nei primi giorni di scuola gli insegnanti saranno impegnati a dare agli alunni le

prime nozioni in merito alla sicurezza, si faranno notare tutti i rischi a cui si può

andare incontro se non vengono rispettate le norme più basilari, come correre nella

sezione, spingere i compagni, arrampicarsi sugli arredi, indossare scarpe con i lacci,

ecc. Inoltre verranno specificate le modalità con cui verranno eseguite le procedure

di esodo precisando anche dove si trova il punto di raccolta.

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PIANO DI LAVORO ANNUALE

LA MAGIA DELLE STAGIONI

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La nostra programmazione è impostata su nuclei progettuali e Unità di

Apprendimento che costituiscono un vero e proprio percorso attraverso il quale gli

alunni si appropriano di concetti fondamentali, delle regole della convivenza civile e

delle principali tecniche artistiche, pittoriche e manipolative.

Le attività proposte si fondano su una continua e responsabile flessibilità,

decisa in relazione al variare individuale dei ritmi, dei tempi, delle circostanze e degli

stili di apprendimento oltre che delle motivazioni e degli interessi dei bambini.

NUCLEI PROGETTUALI

• L’AUTUNNO E I SUOI COLORI

• IL BIANCO INVERNO

• LA PRIMAVERA: SUONI, PROFUMI, COLORI E…

• LA CALDA ESTATE

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Nel programmare il nostro piano di lavoro, noi docenti ci siamo preoccupate di

realizzare una programmazione didattica mirante alla promozione integrale della

personalità del bambino, attuata attraverso esperienze ed attività didattiche a

carattere essenzialmente ludico. Impegno di tutte noi è la creazione di un ambiente

scolastico "sereno", dove gli alunni possano essere ascoltati e divenire protagonisti.

L'insegnante, attraverso un regia equilibrata ed attenta, capace anche di

interpretare e valorizzare i cosiddetti "errori", guiderà il bambino a prendere

coscienza di sé delle proprie risorse, ad adattarsi creativamente alla realtà ed a

conoscerla, controllarla e modificarla per iniziare a costruire, così, la propria storia

personale all'interno del contesto in cui vive.

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L’AUTUNNO E I SUOI COLORI

Obiettivo di riferimento: Capacità di interpretare personaggi ed elementi della stagione autunnale.

Obiettivi di apprendimento (interconnessione con i campi di esperienza):

Osservare i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri

o ipotesi, con attenzione e sistematicità. Cogliere le trasformazioni

naturali. Esplorare, porre domande, discutere, confrontare ipotesi, dare

spiegazioni, soluzioni e porre in essere azioni. Usare un linguaggio

appropriato per discutere le osservazioni o le esperienze.

Competenze: Conosce animali diversi e li colloca direttamente nel proprio habitat.

Rappresenta e registra eventi atmosferici usando simboli.

Ipotesi progettuale

Esperienze/attività: Ascolto e memorizzazione di storie e filastrocche; osservazione e

comprensione della realtà naturale che ci circonda. Raccogliere le

foglie in giardino.

Metodi: Allestimento di angoli laboratorio. Predisposizione di ambienti stimolanti.

Soluzioni organizzative: Uso di materiale naturale e strutturato.

Tempi: Ottobre- Novembre- Dicembre

Modalità di verifica: Disegni liberi, schede, cartelloni di gruppo, conversazioni,

racconti e filastrocche.

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IL BIANCO INVERNO

Obiettivo di riferimento: Il tempo che fa..., il tempo che passa.

Obiettivi di apprendimento (interconnessione con i campi di esperienza):

Rappresentare e registrare eventi atmosferici usando simboli. Riconoscere la

regolarità di alcune successioni. Conoscere personaggi ed elementi

caratteristici della stagione invernale. Il bambino deve sviluppare le capacità di

osservare, esplorare, manipolare con l'impiego di tutti i sensi.

Competenze: Acquisisce la dimensione temporale degli eventi. Racconta le fasi,

cronologicamente corrette, di un racconto lettogli. Coglie le relazioni tra

fenomeni stagionali e comportamenti umani.

Ipotesi progettuale

Esperienze/attività: Osservazione e comprensione della realtà naturale che lo

circonda Individuazione e registrazione delle caratteristiche e delle differenze delle

stagioni. Uso di materiali diversi (corteccia d'albero, muschio, foglie secche).

Metodi: Attività di laboratorio.

Soluzioni organizzative: Organizzazione di angoli laboratorio.

Tempi: Gennaio-Febbraio

Modalità di verifica: Schede operative, ascolto ed osservazioni sistematiche.

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LA PRIMAVERA: SUONI, PROFUMI, COLORI E…

Obiettivo di riferimento: Capacità di interpretare personaggi ed elementi della

stagione primaverile.

Obiettivi di apprendimento (interconnessione con i campi di esperienza):

Cogliere e descrivere i colori e le forme della primavera. Conoscere gli

aspetti caratteristici delle varie stagioni, gli animali che si svegliano dal

letargo.

Padroneggiare abilità negli schemi motori correre, saltare, rotolare,

strisciare. Imparare a cantare seguendo un ordine sequenziale.

Competenze: Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive relazionali, ritmiche ed

espressive del corpo. Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con

creatività.

Ipotesi progettuale

Esperienze/attività: Giochi all’aperto ed esplorazione dell’ambiente circostante.

Conversazioni guidate alla scoperta della primavera. Giochi per l’esplorazione e

l’orientamento.

Metodi: Osservazioni dell’ambiente circostante e di immagini, uso di materiale

strutturato. Soluzioni organizzative: Giochi organizzati e liberi, conversazioni a tema,

lavori di gruppo.

Tempi: Marzo- Aprile- Maggio

Modalità di verifica: Disegni liberi, schede operative - Osservazione sistematica.

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LA CALDA ESTATE

Obiettivo di riferimento: Capacità di interpretare personaggi ed elementi della

stagione estiva.

Obiettivi di apprendimento (interconnessione con i campi di esperienza):

Sviluppare le capacità di osservazione, esplorazione, manipolazione, con

l’impiego di tutti i sensi. Acquisire la capacità di formulare ipotesi e di

verificarle con i fenomeni della realtà. Conquistare gradualmente una

autonomia sempre più ampia. Consolidare la disponibilità e collaborare.

Comunicare ipotesi sui fenomeni stagionali.

Competenze: Acquisisce il senso di dimensione temporale degli eventi, sviluppa e

promuove il pensiero critico, consolida principi di ordine, relazione e

corrispondenza.

Ipotesi progettuale

Esperienze/attività: Giochi all’aperto, esplorazione dell’ambiente circostante.

Eseguire e seguire graficamente i percorsi. Giochi per percepire

la simmetria del corpo e la dominanza laterale.

Metodi: Giochi organizzati e liberi, schede operative, conversazioni guidate.

Soluzioni organizzative: Lavori di gruppo, giochi con le parole: rime, sinonimi, contrari, pluralità di significati.

Tempi: Maggio-Giugno

Modalità di verifica: Osservazione diretta delle attività.

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“C’È ARIA DI FESTA”

Obiettivo di riferimento: Conoscere, riflettere e relazionarsi su tradizioni, feste e

ricorrenze.

Obiettivi di apprendimento (interconnessione con i campi di esperienza):

Sviluppare il senso dell’identità personale nel rispetto di sé e degli altri;

Soffermarsi sul contenuto e sul senso del Natale, del Carnevale, della Pasqua,

della festa del papà e della mamma, della festa di fine anno; Comunicare

attraverso il linguaggio del corpo; Esprimersi attraverso la rappresentazione e

la drammatizzazione; Utilizzare materiali con creatività attraverso varie

tecniche espressive; Sperimentare il linguaggio musicale; Comprendere

narrazioni; Arricchire e precisare il proprio lessico.

Competenze:

Ha sviluppato il senso dell’ identità personale nel rispetto di sé e degli altri;

Conosce e riflette sul contenuto delle varie ricorrenze e si relaziona con esse;

Si esprime mediante il corpo, la rappresentazione, la drammatizzazione e la

musica; Si esprime con varie tecniche espressive; Comprende narrazioni; Ha

arricchito il proprio lessico.

Ipotesi Progettuale

Esperienze/Attivita’:

racconti sul Natale. Realizzazioni artistiche e schede operative.

Racconti, realizzazioni artistiche, canti, filastrocche e giochi sul Carnevale, sulla

festa del papà, della Pasqua, della festa della mamma. Festa di fine anno con

decori, canti e poesie.

Metodi: dialogo e conversazioni guidate. Ludico e ludiforme. Lavoro di gruppo.

Drammatizzazione. Memorizzazione. Documentazione mediante

rappresentazioni e simboli.

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Soluzioni Organizzative:

spazi strutturati e flessibili .Personalizzazione dell’ aula e degli spazi. Uso

di materiale strutturato e di recupero.

Tempi: Dicembre/Giugno

Modalita’ Di Verifica: osservazione sistematica e occasionale mediante attività

di routine, vita di relazione e schede operative.

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UNITA’ DI APPRENDIMENTO n. …

“…………………TITOLO……………….…”

TEMPI

SITUAZIONE MOTIVANTE

CAMPI DI ESPERIENZA E RELATIVI TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Il sé e l’altro

I discorsi e le parole

Immagini suoni e colori

Il corpo in movimento

La conoscenza del mondo

OBIETTIVI

DI APPRENDIMENTO

3 anni:

4 anni:

5 anni:

ATTIVITA’ DA PROPORRE

METODOLOGIA

A.S.

2017/2018

SCHEMA UdA

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QUALI SONO I CONTENUTI

DOVE SI SVOLGE

L’ESPERIENZA

COME DOCUMENTARE

MATERIALI E STRUMENTI

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INDICE

Premessa ……………………………………………………………………………………….……… pag. 3

Il Curricolo ………………………………………………………………………………………….…. pag. 4

Elaborazione dei piani personalizzati delle attività educative …….. pag. 4

Caratteristiche dei piani personalizzati delle attività educative ….. pag. 6

La diversità come ricchezza …………………………………………………………………… pag. 9

Insegnamento della religione cattolica ……………………………………………….…. pag. 10

Analisi della situazione …………………………………………………………………….……. pag. 11

Attività e organizzazione dell’insegnamento ………………………………………….

Organizzazione generale……………….………………………………………..

pag.

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Strutture e spazi ……………………...……………………………………………. pag. 15

Attrezzature e sussidi …………………………………………………………….. pag. 15

Servizi …………………………………………….……………………………………… pag. 16

Il pranzo (Insieme a tavola per crescere) …………………………… pag. 16 Organizzazione delle sezioni……..…………………….……………………… pag. 17

Organizzazione degli spazi ………………………………………………….…. pag. 18

Organizzazione dei tempi e delle attività ………………………………… pag. 18

Organizzazione della giornata scolastica ……………………………….. pag. 19

Continuità educativa ……………...……………………………………………………………… pag. 21

Continuità verticale …………………………………………..…………………… pag. 21

Continuità orizzontale ……………………………………………………………. pag. 21

I Cardini del metodo educativo ……………………… ……………………………………… pag. 22

Verifica e Valutazione ……………………………………… …………………………………… pag. 23

Documentazione …………………………………………… ……………………………………… pag. 24

Rapporto con le famiglie ……………………………………………………………..……….. pag. 24

Iniziative educatico-didattiche ………………………………………………………………. pag. 25

Competenze di base attese in uscita dalla Scuola dell’Infanzia ………………. pag. 26

Sicurezza nei luoghi di lavoro …………………………………………………………………. pag. 27

Piano di lavoro annuale …………………………………………………………………………. pag. 28

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Nuclei progettuali …………………………………………………………………………………. pag. 29

L’Autunno e i suoi Colori ………………………………......…………..…………… pag. 31

Il Bianco Inverno ………………………………………………………….….…………. pag. 32

La Primavera: Suoni, Profumi, Colori e… ………………..............………. pag. 33

La Calda Estate ……………………………………………………………….………….. pag. 34

C’è aria di festa …………………………………………………………………………… pag. 35

Schema UdA …………………………………………………………………………………………… pag. 37

Schema per valutazione conclusive sul percorso della scuola dell’infanzia pag. 39

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