Sconfiggere il sisma giocando -...

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Reg. Trib. Roma n. 522 del 18 sett 2002 N. 13 del 30/06/2005 Home | Contattaci | Chi siamo | Archivio Storia di copertina Il ricercatore In libreria Saggi Un viaggio nel tempo. Per scoprire cos'è Narrativa Medioevo, quando si partiva per fare la guerra Per i piccoli Sconfiggere il sisma giocando Avventure scientifiche Formazione Appuntamenti L'esperto risponde Pillole di Scienza a cura di Rosanna Dassisti 12/09/2005 Un po’ di stress fa bene al… seno Anche Titano ha i monsoni Acque più salate negli Stati Uniti 09/09/2005 Il discendente dei Megaloce CSI piace alla criminalità. E non solo Il gufo principiante L'Archivio Gli articoli di questa rubrica Sconfiggere il sisma giocando Si può informare sui rischi connessi al terremoto e sui giusti comportamenti da tenere attraverso il gioco e la simulazione? È la scommessa di questo bel libro realizzato da Beniamino Sidoti in collaborazione con l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, indicato in particolare per gli ultimi anni della scuola primaria e per la scuola secondaria di base. Il volume è diviso in tre aree tematiche, ciascuna delle quali affronta una diversa consapevolezza di fronte al rischio terremoto: il sapere, cioè le conoscenze teoriche di base, le cause e gli effetti di un sisma; il saper essere, vale a dire il controllo della reazione emotiva di fronte alla paura; il saper fare, cioè l'acquisizione dei comportamenti giusti da tenere per aiutare se stessi e gli altri. Sembrano temi ostici e difficili per degli alunni: sfogliando il libro però, il lettore si accorge che vengono trattati non come una noiosa lezione teorica, ma con delle attività collettive che sconfinano nel gioco, da fare in classe, quindi stimolanti e divertenti. Il libro è già stato sperimentato da diverse scuole italiane nell'ambito dei corsi Edurisk, un progetto didattico che ha come obiettivo l'approfondimento degli argomenti inerenti al terremoto. Le classi stesse hanno fornito indicazioni utili per aggiornarlo e renderlo più agevole. Ogni attività è presentata con un titolo esemplificativo e uno schema che indica età dei partecipanti, durata, materia a cui si riferisce e il percorso didattico suggerito dall'autore. Ad esempio in una scuola la scala Mercalli è stata rappresentata come una famiglia: il papà Tranquillo, la mamma Serena, il figlio Scricchiolio, lo zio Danno e così via a salire di grado. Poi ci sono i giochi sulla paura e le diverse emozioni che essa suscita, per saperla affrontare al momento opportuno (e questo è utile non solo per i terremoti, ma nella vita in generale). Infine, le attività sui comportamenti giusti da tenere durante una scossa e dopo, sulla conoscenza della segnaletica negli edifici, sui percorsi interni ed esterni di evacuazione. Fabrizio Casa A prova di terremoto Beniamino Sidoti Edizioni Giunti Progetti Educativi ( ) Pagine 96 € 7,00 www.giuntiprogettieducativi.it 2005-09-13 9:50 Almanacco della Scienza - CNR Ufficio Stampa

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Reg. Trib. Roma n. 522 del 18 sett 2002

N. 13 del 30/06/2005 Home | Contattaci | Chi siamo | Archivio

Storia di copertina

Il ricercatore

In libreriaSaggiUn viaggio nel tempo. Per scoprire cos'èNarrativaMedioevo, quando si partiva per fare la guerraPer i piccoliSconfiggere il sisma giocandoAvventure scientifiche

Formazione

Appuntamenti

L'esperto risponde

Pillole di Scienzaa cura di Rosanna Dassisti

12/09/2005Un po’ di stress fa bene al… seno

Anche Titano ha i monsoni

Acque più salate negli Stati Uniti

09/09/2005Il discendente dei Megaloce

CSI piace alla criminalità. E non solo

Il gufo principiante

L'Archivio

Gli articoli di questa rubrica

Sconfiggere il sisma giocando

Si può informare sui rischi connessi al terremoto e sui giusti comportamenti da tenere attraverso il gioco e la simulazione? È la scommessa di questo bel libro realizzato da Beniamino Sidoti in collaborazione con l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, indicato in particolare per gli ultimi anni della scuola primaria e per la scuola secondaria di base.Il volume è diviso in tre aree tematiche, ciascuna delle quali affronta una diversa consapevolezza di fronte al rischio terremoto: il sapere, cioè le conoscenze teoriche di base, le cause e gli effetti di un sisma; il saper essere, vale a dire il controllo della reazione emotiva di fronte alla paura; il saper fare, cioè l'acquisizione dei comportamenti giusti da tenere per aiutare se stessi e gli altri. Sembrano temi ostici e difficili per degli alunni: sfogliando il libro però, il lettore si accorge che vengono trattati non come una noiosa lezione teorica, ma con delle attività collettive che sconfinano nel gioco, da fare in classe, quindi stimolanti e divertenti. Il libro è già stato sperimentato da diverse scuole italiane nell'ambito dei corsi Edurisk, un progetto didattico che ha come obiettivo l'approfondimento degli argomenti inerenti al terremoto. Le classi stesse hanno fornito indicazioni utili per aggiornarlo e renderlo più agevole. Ogni attività è presentata con un titolo esemplificativo e uno schema che indica età dei partecipanti, durata, materia a cui si riferisce e il percorso didattico suggerito dall'autore. Ad esempio in una scuola la scala Mercalli è stata rappresentata come una famiglia: il papà Tranquillo, la mamma Serena, il figlio Scricchiolio, lo zio Danno e così via a salire di grado. Poi ci sono i giochi sulla paura e le diverse emozioni che essa suscita, per saperla affrontare al momento opportuno (e questo è utile non solo per i terremoti, ma nella vita in generale). Infine, le attività sui comportamenti giusti da tenere durante una scossa e dopo, sulla conoscenza della segnaletica negli edifici, sui percorsi interni ed esterni di evacuazione.

Fabrizio Casa

A prova di terremotoBeniamino SidotiEdizioni Giunti Progetti Educativi ( )Pagine 96€ 7,00

www.giuntiprogettieducativi.it

Le buone maniere sembrano oggi un inutile e antiquato costume, riservato tutt'al più ai primi della classe. Questo manuale intende dimostrare come esse possano insegnare ai ragazzi a vivere bene con se stessi e con gli altri: aiutano a essere trattati con attenzione e rispetto, a gestire meglio i propri

Il galateo per i più giovani

Con l'avvento di videogiochi e film spettacolari, i mondi fantastici stanno assumendo una posizione preminente nella narrativa per ragazzi. Una saga di buon successo è "Il libro delle stelle" che narra le avventure di Guillemot, apprendista stregone, in una strana isola "nascosta" vicino alle

Le avventure fantastiche di un apprendista stregone

2005-09-13 9:50Almanacco della Scienza - CNR Ufficio Stampa

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Romano Camassi
Romano Camassi
Romano Camassi
Romano Camassi
Romano Camassi
Romano Camassi
Romano Camassi
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EE 1,00ANNO LXIII N. 15martedì 16 gennaio 2007 www.lasicilia.it

L ’ I N D I C E

PRIMO TOMO pagine

Ieri e oggi 2Il fatto 3/7Mondo 8Fatti 9/13Economia 14/19L’inchiesta 22Sport 23/29Cultura e spettacolo 30/35

SECONDO TOMO pagine

Cronache locali 37/50

BlocNotes 52/53Fermo posta - DiarioAvventure quotidianePrevidenza - Auto

S O C I E T À

EMBRIONI ALL’INFERNO, SADDAM IN PARADISOa vis polemica fra opposti integra-lismi tocca, talvolta, apici involon-tariamente esilaranti. Se davvero

esistesse da qualche parte, un novelloVoltaire potrebbe esercitarvi l’interoventaglio del suo corrosivo candore. Unaparadossale provocazione su Saddam inParadiso («è morto recitando una pre-ghiera, magari di resipiscenza, e questoha una sua grandezza»), è servita così al-la rivista "Studi cattolici", molto vicinaall’Opus Dei, per rinfacciare a Pannella, ea quanti con lui hanno dimostrato «tan-to accanimento sospetto» contro la penadi morte, di non battere ciglio, invece,sulle «centinaia di migliaia, di milioni divite umane» che ogni anno finiscononell’anticamera dell’Inferno grazie alla

L pratica dell’aborto e agli esperimenti su-gli embrioni.

Insomma, meglio impiccare Saddam(c’è sempre da sperare che la forca l’ab-bia portato in braccio agli angeli) chefarsi «paladini delle stragi» d’innocentigrumi di cellule viventi, non vive, e dun-que dannate in eterno a giammai rivederle stelle. Molto meglio praticare, admajorem gloriam Dei, la decollazionecon il cappio (applicata ancora ieri a unodegli scherani del Raìs) che collocarecriogenicamente tessuti vitali, non vis-suti, nelle teche di laboratori da cui, ungiorno o l’altro, potrebbe venir fuori lapanacea contro la sclerosi multipla.

Ma che razza di ragionemento è? -dirà, a questo punto, ogni lettore di buonsenso. Che c’entra la pena di morte con laricerca sulle staminali? Eppure, un ra-gionamento c’è. Ed è antico.

E’ il ragionamento di quel tal teologoche, agli inizi del Seicento, ossessionatodal crescente impiego del taglio cesareo(spesso i medici, pur non salvando il fe-to, tenevano in vita almeno la puerpera),pensò bene di correggere Tommaso d’A-quino: l’anima non entra nel corpo allaterza settimana di gestazione, bensì nel-l’istante stesso del concepimento. La giàsfortunata, disgraziata gestante si dove-va, perciò, condannare d’aborto. Fidu-ciosi che, una volta bruciata sul rogo,riaprisse gli occhi nel cerchio dei beati.

GIUSEPPE TESTA

Fondi Ue, istruzioni per l’usoTrigilia: «Impiegarli tutti, ma bene». All’Isola 18,5 mldI 100 MLD AL SUD.

ALTRE DUE IMPICCAGIONI

Decapitato dal cappioil fratellastro di SaddamDopo 16 giorni dall’esecuzione di Saddam Hus-sein, sono stati impiccati all’alba di ieri due gerar-chi: Al Bandar e il fratellastro dell’ex raìs, Al Tikri-ti (nella foto). A quest’ultimo il cappio ha mozzatola testa. Le esecuzioni hanno sollevato un nuovocoro di critiche.

STEFANO DE PAOLIS PAG. 8

PROTEZIONE CIVILE

I climatologi «sentinelle»dell’inverno senza pioggeIl capo della Protezione civile Bertolaso (nella foto)ha costituito un gruppo di lavoro tra climatologiche ipotizzi gli scenari in caso di continuata assen-za di pioggia. Si rischiano siccità, danni alle coltu-re, black out elettrici e incendi boschivi. E torna ilrischio idrogeologico.

SERVIZI PAG. 9

COLLISIONE FRA L’ALISCAFO DEI PENDOLARI E UN MERCANTILE

Morte nello Stretto di MessinaQuattro vittime fra gli uomini dell’equipaggio, numerosi passeggeri ricoverati negli ospedali

Una dozzina di sequestri in 50 anniBadalamenti mise il veto, non sempre rispettato TONY ZERMO PAG. 4

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CATANIA

Un museo al TeatroAl Bellini, aprirà prima dell’estate CELI PAG. 43

CATANIA

5 mila case per le coopNel Prg 180 ettari a Galermo, Librino e Monte Po LA MARCA PAG. 40

CATANIA

Cadavere in invasoTrovato il corpo di 77enne: forse è suicidio PAG. 37

O CITTÀ FANTASMA

Noto antica, cittàfuori del tempoIl terremoto arrivò alle 21 didomenica 11 gennaio 1693

ALFIO DI MARCO PAG. 22

O CASO VICENZA

Base UsaUnione divisaAmato: bisogna dire sì.Prodi prende tempo

GABRIELLA BELLUCCI PAG. 8

ALLA REGIONE

Finanziariatappe forzate

CIANCIMINO PAG. 6

PENSIONI

Prodi frenaBruxelles

AUGERO PAG. 6

UN «GIALLO» LA SCOMPARSA DI UN POSSIDENTE

Partinico, rapitoper 300 mila euro

Rapito a Partinico un possidente, Pietro Licari, 68 anni. I bandi-ti hanno chiesto un riscatto di appena 300 mila euro. Gli inve-stigatori considerano anomalo il sequestro. (Nella foto militariimpegnati nella ricerca del possidente). GIORGIO PETTA PAG. 4

Collisione al largo di Messina tra l’aliscafo «Segesta Jet», in servizio tra Reggio Ca-labria e Messina con circa 130 persone a bordo, e la nave portacontainer battentebandiera di Antigua. Il bilancio è di quattro morti, tutti dell’equipaggio, fra cui il co-mandante dell’aliscafo. Decine i feriti di cui tre gravi.

LUIGI RONSISVALLE, ALESSANDRA SERIO, FRANCESCO TRIOLO PAG. 3

PROGETTO DELLA REGIONECentri per i piccoli immigratiE’ un’idea dell’assessore Colianni, che hagià coinvolto anche governo nazionale e Ue

A. LODATO PAG. 5

I cento miliardi per il Sud annunciati da Prodi a Caser-ta fanno parte del Quadro strategico nazionale 2007-2013 predisposto già da un anno. Alla Sicilia toccheran-no 18,5 mld. «E’ l’ultimo treno per lo sviluppo - dichia-ra il sociologo Carlo Trigilia - non basta spenderli tut-ti, occorre usarli bene per realizzare le infrastrutturemateriali e immateriali di cui il Sud ha bisogno».

DI FAZIO, A. LODATO, MINEO, T. ZERMO PAG. 7

AGRIGENTO, 6 ARRESTI

Minori africanirapiti e riscattatiUna banda sarebbe riuscita a far fug-gire dalle comunità d’accoglienza del-l’Agrigentino 200 minori, tenuti inostaggio fino a quando le famiglie nonpagavano il riscatto. Sei gli arresti.

FRANCESCO DI MARE PAG. 5

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I LUOGHIdella memoria

Noto antica là dove il temponon scorre piùErano le 21 di domenica 11 gennaio del 1693: imonti traballarono e l’intera città fu rasa al suoloIILL DDVVDD DDEELLLL’’IINNGGVV

In Sicilia, sono 50 le città distrutteda catastrofici terremoti a partiredall’anno Mille. Di queste, 17 nonsono più com’erano: molte sonostate abbandonate e costruitealtrove, altre sono state inghiottitedal tempo. Un gruppo di studiosidell’Istituto nazionale di geofisicae vulcanologia di Catania,coordinati dal sismologo RaffaeleAzzaro, è andato alla ricerca delle17 città fantasma, raccogliendo inun Dvd dati, mappe, immagini,storie. Un lavoro straordinarioattraverso i luoghi della memoria,finanziato dal Dipartimentonazionale della Protezione civile.Con Azzaro, hanno collaborato:Massimiliano Cascone, AlfioAmantia, Francesco Guglielmino,Salvatore Mangiagli (tutti dell’Ingvdi Catania), Romano Camassi (Ingvdi Bologna), e Laura Peruzza (Inogsdi Trieste). Lunedì 15 abbiamopubblicato una doppia pagina sulBelice; oggi è la volta della parteorientale dell’Isola con la Val diNoto, il Catanese e la Valdemone.Scrive nella sua presentazione, il

prof. Enzo Boschi, presidentedell’Ingv: «L’abbandono di unpaese e il suo reinsediamento in unnuovo sito, sia esso un processoesteso nel tempo o il risultato diuna situazione traumaticaimprovvisa, rappresenta un eventodi grande impatto storico,culturale e antropologico.Determina la perdita di un pezzo distoria e cultura – l’identità locale –tanto più drammatica quanto piùrepentino è stato il cambiamento.Gli insediamenti abbandonati sonopertanto le testimonianze piùspettacolari della fragilità delterritorio. La loro riscoperta evalorizzazione rappresenta unmomento importante di crescitaculturale: elementi di tipo storico,antropologico, fisico e urbanisticosono legati a un unico filo.Attraverso adeguati strumenticonoscitivi e interpretativi, questoDvd permette di conoscere, a chivive in un’area a elevato rischiosismico come la Sicilia, le tracce dieventi che hanno segnato la storiadel proprio territorio, tramite lariscoperta e valorizzazione deglielementi materiali e culturali che lorappresentano».

Ricco borgoFondata daDucezio nel 428a.C., era cinta dasolide mura:aveva chieseconventimonasteri e forti

FeniciaAlle porte diCatania, il sismadistrusse FeniciaMoncada,l’anticaMalopasso che,riedificata, saràBelpasso

La scala Richter

Intensità 4,5Moderato. Vetrirotti e spostamentidi oggetti (V-VI)

Intensità 5,5Forte. Spostamenti di mobili e muri danneggiati (VII)

Intensità 7,0Disastroso. Distrugge edificie costruzioni (X)

Intensità 6,0Distruttivo. Crollodi muri. Danni alle fondamenta (VIII-IX)

Intensità 3,5Debole. Avvertito ai piani alti(III-IV)

Intensità 2,5Strumentale. Registrato dai sismografi. (I-II)

Intensità 8,0Catastrofico. Distruzione totale.(XI-XII)

AN

SA-C

ENTI

MET

RI

Scala logaritmica, che misura l'energia del terremoto all'epicentro: ogni grado corrisponde a un'intensità pari a 10 volte quella del grado precedente. (La scala Mercalli invece classifica i terremoti dal I al XII grado in base agli effetti prodotti e dipende quindi dalla distanza dell'osservatore dal centro)

Tra parentesi i gradi Mercalli equivalenti

SEPOLTI VIVIFurono 1200 aNoto antica levittime delterremoto del1693: moltirimasero sepoltivivi sotto lemacerie emorirono dopogiorni di agonia.E’ probabile chealcuni eranoincarcerati neibastioni dei seiforti che eranocompresi nellepossenti mura dicinta (nella foto inalto, ciò che restad’uno di questi).Nell’immagine adestra, le mura diCalatabianovecchia chedall’alto dellacollina dominavala valledell’Alcantara. Asinistra, un’aticastampa sulterremoto del1693

Palermo

Trapani

Gibellina

Montevago S. Maria del Bosco

SpaccafornoNoto Antica

Avola Vecchia

Buscemi

Sortino VecchiaOcchiolà

Licodia Eubea

Terravecchia

Fenicia Moncada

Calatabiano Vecchia

GioiosaGuardia

Poggioreale

Salaparuta

S. Margherita Belice

Agrigento

Caltanisetta

Enna

Ragusa

Siracusa

Catania

Messina

SiciliaOccidentalesequenza sismica GEN 1968

Calabria Meridionalesequenza sismicaFEB-MAR 1783

Sicilia Sud-Orientalesequenza sismica GEN 1693

"Le città fantasma"

Ecco le 17 città distrutte dai terremoti in Siciliaa partire dall'anno Millee mai più ricostruite.Diciassette "città fantasma" che raccontano una Sicilia che non c'è piùe che riemergono dal passato grazie al lavoro di ricercadi un gruppo di studiosi dell'Istituto nazionale di Geofisicae Vulcanologia.

ALFIO DI MARCO

oto antica, là dove il tempo si èfermato alle 21 di domenica 11gennaio del 1693. Noto antica,

ricca città dalla storia millenaria: nel428 avanti Cristo era stata fondata daDucezio sulla collina dell’Alveria, a 409metri sul livello del mare. Si ergeva tradue profonde gole che la proteggevanoa est e a ovest. Si era sviluppata nelMedioevo, fino ad assumere un ruolo diprestigio tra il XV e il XVI Secolo. Cintada solide mura, contava undici con-venti, otto monasteri, 34 chiese, altipalazzi, sei forti e fresche fontane cheerano l’orgoglio del suo signore, il mar-chese di Landolina, barone di Sant’Alfa-no. Quella domenica sera, alle 21, d’im-provviso, i monti traballarono, e l’inte-ra città crollò. Nella notte si contarono110 scosse e al mattino dell’antico bor-go non rimanevano che macerie e mor-te. Mille e duecento le vittime, su unapopolazione di 12 mila anime. Un nu-mero che si andò a sommare agli oltre50 mila morti che il terremoto fece intutta la Val di Noto (Ragusano e Siracu-sano) e nel Catanese.

Il ricordo e la ricostruzione di uno deipiù gravi cataclismi abbattutisi sulla

Sicilia in epoca storica co-stituisce una delle partiintegranti del Dvd realiz-zato dalla sezione cata-nese dell’Istituto nazio-nale di geofisica e vulca-nologia «Terremoti e cittàfantasma in Sicilia».

Diciassette le città del-l’Isola in cui di colpo, neisecoli, la vita si è inter-rotta a causa di violentis-simi movimenti tellurici.Singolare coincidenza:così come nel 1693, qua-si tre secoli dopo, nel1968, il terremoto colpì ilBelice a gennaio e sem-pre di domenica.

Diciassette città fanta-sma: a più riprese le au-torità del tempo decisero

di ricostruire altrove i borghi distrutti.La nuova Noto sorse a circa 10 chilome-tri di distanza verso il mare, sulla colli-na delle Meti: una decisione presa nel1702 e che incontrò l’opposizione deisuperstiti.

Stessa sorte toccò ad Avola: la cittàantica sorgeva sulla collina del monteAquilone, 400 metri sul livello del ma-re, anch’essa protetta da due profondegole. All’epoca del terremoto contava6.000 abitanti, i morti furono circa mil-le. Il nuovo insediamento fu spostato inpianura, a circa otto chilometri di di-stanza. Qui la ricostruzione non subì in-toppi e, così come a Noto, il tratto pecu-liare della nuova città fu il fiorire del Ba-rocco che nei secoli sarà motivo di van-to e prestigio per tutta la Valle.

Insieme con Noto e Avola, altri seicentri furono spostati dopo il violentis-simo sisma: Terravecchia (l’odiernaGiarratana), Buscemi, Licodia Eubea,Sortino, Occhiolà (l’odierno Grammi-chele), Spaccaforno (Ispica).

La tragedia più grande avvenne a Ca-tania, dove si contarono oltre 45 milavittime. Ecco come Domenico Gugliel-mini, scrittore siciliano del XVII secolo,scriveva nella «Catania destrutta, a se-guito del terremoto»: «Con l’eruzionedel 1669 gran parte della città fu investi-ta dalla lava, che sommerse le rovinedella Naumachia, del Circo e del Ginna-

N

sio, il fossato ed i bastioni del castello Ur-sino. La porta dei Canali, affinchè la lavanon entrasse da questa parte in città, fumurata. Nel 1693 ciò che non aveva di-strutto la lava fu devastato dal terre-moto. Ad eccezione di cinque case (la Ro-tonda, Castello Ursino, San Salvatore almare, Casa Bonajuto e un’altra) tutta lacittà fu distrutta. Del Duomo rimanevasoltanto l’estremità del coro».

Alle porte della città etnea, un picco-lo borgo fu interamente raso al suolo:Fenicia Moncada, l’antico Malopasso

distrutto dalla lava nel 1669, che saràriedificato più là e prenderà il nome diBelpasso. Lo stesso accadde alla vecchiae fortificata Calatabiano, risorta ai pie-di della collina su cui sorgeva.

L’ultima delle 17 città fantasma del-la Sicilia è Gioiosa Guardia, sui Pelorita-ni, distrutta nel 1783 da un catastroficoterremoto che investì soprattutto la Ca-labria (le vittime furono in tutto 40 mi-la). Il nuovo borgo sorse a 10 chilome-tri di distanza, sul mare: l’odirna Gioio-sa Marea.

Diciassette città fantasma: centriabitati distrutti dai terremoti,abbandonati e ricostruiti altrove.Dopo il Belice, ecco la Sicilia orientale

LA SICILIA MARTEDÌ 16 GENNAIO 2007

22.