Scommessa sulla pace thailandese - Vatican.vamina Apostolorum»; — Franciscus Josef Maria Wiertz,...

11
Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n. 649004 Copia € 1,00 Copia arretrata € 2,00 L’OSSERVATORE ROMANO GIORNALE QUOTIDIANO Unicuique suum POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt Anno CLIII n. 277 (46.521) Città del Vaticano lunedì-martedì 2-3 dicembre 2013 . y(7HA3J1*QSSKKM( +@!#!$!"!@ All’inizio dell’Avvento prima della preghiera dell’Angelus il vescovo di Roma indica l’orizzonte della speranza Scommessa sulla pace E in visita alla parrocchia di San Cirillo Alessandrino ricorda che la vita è un cammino verso Gesù «La nostra vita è un cammino: dob- biamo andare per questo cammino, per arrivare al monte del Signore, all’incontro con Gesù». E l’Avvento è il momento giusto per cominciare a incamminarsi verso questa meta. Papa Francesco ha scelto di iniziare questo itinerario tra la comunità del- la parrocchia di San Cirillo Alessan- drino a Tor Sapienza, nel settore est della diocesi di Roma, dove ha tra- scorso il pomeriggio di domenica 1° dicembre. Una visita molto intensa, ra, il leader dei manifestanti, Su- thep Thaugsuban, ha dato alla pre- mier, Yingluck Shinawatra, un ulti- matum di due giorni per dimettersi e sciogliere il Parlamento. Giunta all’ottavo giorno, la protesta ha fi- nora provocato quattro morti e de- cine di feriti, con i manifestanti che hanno preso d’assalto la sede del Governo e il comando di polizia. Yingluck — parlando alla televi- sione nazionale dal luogo segreto dove si trova da quando alcuni di- mostranti hanno fatto irruzione nel complesso che la ospitava — ha pe- rò fatto sapere che la Costituzione non prevede le dimissioni del capo del Governo. «Sono disposta a fare tutto quello che è possibile per rendere felice il mio popolo — ha precisato — ma, come primo mini- stro, quello che posso fare è regola- to dalla Costituzione. E non c’è nulla nella nostra Carta che ci con- senta di rispondere alle richieste dei manifestanti». La premier ha assicurato che le forze armate rimarranno neutrali nell’aspro scontro politico in atto con l’opposizione e che la polizia non ricorrerà alla forza contro i manifestanti. Ma la situazione sem- bra sul punto di esplodere da un momento all’altro. L’incontro tra il Pontefice e il premier israeliano Per il rispetto dei diritti di tutti Tratti in salvo migranti al largo della Calabria ROMA, 2. Sono stati tratti tutti in salvo i 121 migranti, compre- si bambini e donne, a bordo di un barcone andato per ore e ore alla deriva a circa settanta miglia marine a sud-est di Cro- tone, in Calabria. Le unità del- la Guardia costiera e della Ma- rina militare sono riuscite in giornata a mandare a buon esi- to le operazioni di soccorso re- se difficili dalle condizioni del mare, agitato da venti a forza 7-8. Per molte ore l’intervento era stato impossibile a causa dei rischi di collisione o di ca- povolgimento del barcone. Già prima di riuscire a effettuare il trasbordo i migranti erano stati riforniti di viveri e di acqua potabile, oltre che di giubbotti di salvataggio. L’imbarcazione è stata tenu- ta sotto costante sorveglianza dagli equipaggi di quattro mercantili dirottati ieri nell’area dalla centrale operati- va delle Capitanerie di porto. Per tutta la notte il natante è stato illuminato dagli stessi mercantili e da mezzi della Guardia costiera e della Mari- na militare che hanno parteci- pato ai soccorsi. Nel tragico rogo di Prato Lavoro ridotto a prigionia Oggi il mensile «donne chiesa mondo» IN ALLEGATO durante la quale il Pontefice ha con- fessato, ha celebrato la messa, ha conferito il sacramento della cresima a nove giovani e si è intrattenuto a colloquio con le diverse realtà della comunità. Entrando anche nelle pro- blematiche più attuali e più strin- genti degli abitanti, sino a parlare della crisi abitativa che sta penaliz- zando la gente del quartiere. Anche in mattinata, rivolgendosi ai numerosi fedeli che gremivano piazza San Pietro per il consueto ap- puntamento domenicale dell’Ange- lus, il Pontefice aveva parlato di questioni che scuotono la comunità umana. La pace innanzitutto. Ripro- ponendo infatti la profezia di Isaia, aveva detto: «Che bel giorno sarà, quello nel quale le armi saranno smontate, per essere trasformate in strumenti di lavoro!». E dopo la preghiera mariana, ricordando la ce- lebrazione della giornata dei malati di aids, aveva rivolto un pressante appello affinché «ogni malato, nes- suno escluso, possa accedere alle cu- re di cui ha bisogno». Alla vigilia, nella serata di sabato 30 novembre, le raccomandazioni di Papa Francesco sono state indirizza- te ai giovani. Occasione è stata la celebrazione dei primi vespri della prima domenica d’Avvento con gli universitari romani. Non si può vive- re, ha detto ai giovani, senza guar- dare alle sfide. Sfide alle quali biso- gna rispondere se non si accetta di «vivacchiare» guardando «la vita dal balcone». Bisogna lottare: dunque ci si deve immischiare laddove ci sono le sfide da affrontare, per lottare in difesa della dignità umana e contro la povertà. PAGINE 7 E 8 NOSTRE INFORMAZIONI Isabella Ducrot, «La relazione amorosa» (2013) Nella mattina di lunedì 2 dicem- bre, nel Palazzo apostolico vatica- no, Papa Francesco ha ricevuto in udienza Benjamin Netanyahu, pri- mo ministro dello Stato d’Israele, il quale ha incontrato successivamen- te il segretario di Stato, l’arcivesco- vo Pietro Parolin, accompagnato dal sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati, monsignor Antoine Camilleri. Durante i cordiali colloqui è sta- ta affrontata la complessa situazio- ne politica e sociale del Medio Oriente, con particolare riferimento alla ripresa dei negoziati tra israe- liani e palestinesi, auspicando che si possa giungere quanto prima a una soluzione giusta e duratura, nel rispetto dei diritti di ambedue le parti. Oltre ad accennare al progetto di pellegrinaggio del Pontefice in Ter- ra Santa, sono state affrontate alcu- ne questioni riguardanti i rapporti tra le autorità statali e le comunità cattoliche locali, nonché tra lo Sta- to d’Israele e la Santa Sede, con l’auspicio di una pronta conclusio- ne dell’accordo da tempo in prepa- razione. È «importante e imprescindibile» che i vescovi stiano accanto ai propri sacerdoti per sostenerli e guidarli quando ne hanno biso- gno. È la raccomandazione rivol- ta da Papa Francesco ai presuli della Conferenza episcopale dei Paesi Bassi, che ha ricevuto lune- dì mattina, 2 dicembre, in occa- sione della loro visita ad limina apostolorum. Il Santo Padre ha invitato i ve- scovi soprattutto a non scorag- giarsi davanti alle sfide del futuro e di farsi vicini alle persone che soffrono, mentre sono alla ricerca di un senso per la loro vita. In una società segnata dal secolari- smo è necessario — ha detto il Pontefice — rendersi visibili in tutti gli ambiti nei quali è in cau- sa l’uomo, per testimoniare la mi- sericordia di Dio. Ma è assoluta- mente necessario «che chi incon- tra un cristiano» percepisca «qualcosa della bontà di Dio, della gioia di aver incontrato Ge- sù». Per questo Papa Francesco ha raccomandato ai presuli di «essere vicini» al loro presbiterio, di essere «disponibili con ciascu- no» dei sacerdoti, di accoglierli e accompagnarli come padri quan- do è necessario e comunque ogni volta che lo domandano. Ha quindi voluto «in modo tutto particolare» esprimere la sua compassione e assicurare «pre- ghiere alle vittime di abusi sessua- li e alle loro famiglie», invitando i vescovi ad accompagnarle «nel doloroso cammino di guarigione intrapreso con coraggio». PAGINA 7 ROMA, 2. Le condizioni incuranti della dignità dell’uomo che segnano il lavoro in tante parti del mondo, hanno avuto una tragica riprova in Italia, dove sette persone, tutte cine- si, sono morte nell’incendio di una fabbrica tessile a Prato. Le fiamme sono divampate in un capannone dove un centinaio di cinesi non solo lavoravano, ma vivevano e dormiva- no. All’immagine di un lavoro ridot- to a prigionia contribuisce quanto emerso dalle prime indagini, cioè che il tentativo di fuga sia stato osta- colato dalle sbarre alle finestre. La procura ha aperto un’inchiesta per omicidio plurimo colposo. La tragedia è avvenuta domenica mattina presto, mentre stava per co- minciare il turno di lavoro, in una realtà che non conosce riposi festivi e che riduce le persone a ingranaggi sempre in attività. E nelle centinaia di capannoni vicini si è continuato, come se nulla fosse accaduto, a pro- durre quei tessuti che, di subappalto in subappalto, forniscono a buon mercato la materia prima del made in Italy della moda. «Sgomento di fronte ad una tra- gedia che ricorda i tempi della rivo- luzione industriale», si è detto il ve- scovo di Prato, monsignor Franco Agostinelli, ricordando che le vittime del rogo operavano «in condizioni molto precarie o addirittura disuma- ne». Il vescovo ha chiesto un sopras- salto di umanità nel dire basta «a si- tuazioni di lavoro non degne dell’uomo e delle conquiste sociali degli ultimi decenni». Basta — ha aggiunto il presule — «all’illegalità che troppo spesso combina insieme gli interessi immorali di molti pratesi e le attività disinvolte di tanti im- prenditori cinesi. Basta allo sfrutta- mento della manodopera immigrata cinese anche quando assume i con- notati dell’autosfruttamento». L’appello del vescovo di Prato non è rivolto solo alla politica, ma allo stesso mondo produttivo: «Gli imprenditori orientali avvertano l’im- perativo morale del dialogo e si la- scino aiutare a bonificare le imprese e il lavoro. Imprenditori e sindacati italiani siano la prima linea di questa frontiera». Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza: le Loro Eminenze Reverendis- sime i Signori Cardinali: — Julio Terrazas Sandoval, Ar- civescovo emerito di Santa Cruz de la Sierra (Bolivia); — Willem Jacobus Eijk, Arcive- scovo di Utrecht (Paesi Bassi), con gli Ausiliari, le Loro Eccel- lenze Reverendissime i Monsi- gnori Theodorus Cornelius Ma- ria Hoogenboom, Vescovo titola- re di Bistue, e Herman Wille- brordus Woorts, Vescovo titolare di Giufi Salaria, in visita «ad li- mina Apostolorum»; le Loro Eccellenze Reverendis- sime i Monsignori: — Johannes Wilhelmus Maria Liesen, Vescovo di Breda (Paesi Bassi), in visita «ad limina Apo- stolorum»; Gerard Johannes Nicolaas de Korte, Vescovo di Groningen- Leeuwarden (Paesi Bassi), in visi- ta «ad limina Apostolorum»; — Joseph Maria Punt, Vescovo di Haarlem-Amsterdam (Paesi Bassi), Amministratore Apostoli- co «ad nutum Sanctae Sedis» dell’Ordinariato Militare per i Paesi Bassi, con l’Ausiliare, Sua Eccellenza Reverendissima Mon- signor Johannes Willibrordus Maria Hendriks, Vescovo titolare di Arsacal, e con il già Ausiliare, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Johannes Gerardus Maria van Bursteden, Vescovo ti- tolare di Tibili, in visita «ad li- mina Apostolorum»; Franciscus Josef Maria Wiertz, Vescovo di Roermond (Paesi Bassi), con l’Ausiliare, Sua Eccellenza Reverendissima Mon- signor Everardus Johannes de Jong, Vescovo titolare di Caria- na, in visita «ad limina Aposto- lorum»; — Johannes Harmannes Joze- fus van den Hende, Vescovo di Rotterdam (Paesi Bassi), in visita «ad limina Apostolorum»; — Antonius Lambertus Maria Hurkmans, Vescovo di ‘s-Herto- genbosch, Bois-le-Duc (Paesi Bassi), con l’Ausiliare, Sua Eccel- lenza Reverendissima Monsignor Robertus Gerardus Leonia Maria Mutsaerts, Vescovo titolare di Uccula, in visita «ad limina Apo- stolorum». Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eccellenza il Signor Benjamin Netanyahu, Primo Ministro di Israele, e Seguito. BANGKOK , 2. Conti- nuano anche oggi i violenti scontri di piazza tra polizia e manifestanti antigo- vernativi all’esterno della sede dell’Esecuti- vo della Thailandia. All’alba, di fronte all’ennesimo tentativo dei dimostranti di for- zare le barricate, gli agenti hanno risposto con proiettili di gom- ma, oltre al consueto lancio di gas lacrimo- geni e il ricorso a can- noni ad acqua. Ieri se- Bangkok invasa dai dimostranti Ultimatum al Governo thailandese Un manifestante cerca di ripararsi dai gas lacrimogeni (Reuters) Ai vescovi dei Paesi Bassi Sostegno alle vittime di abusi

Transcript of Scommessa sulla pace thailandese - Vatican.vamina Apostolorum»; — Franciscus Josef Maria Wiertz,...

  • Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n. 649004 Copia € 1,00 Copia arretrata € 2,00

    L’OSSERVATORE ROMANOGIORNALE QUOTIDIANO

    Unicuique suum

    POLITICO RELIGIOSO

    Non praevalebunt

    Anno CLIII n. 277 (46.521) Città del Vaticano lunedì-martedì 2-3 dicembre 2013

    .

    y(7HA3J1*QSSKKM( +@!#!$!"!@

    All’inizio dell’Avvento prima della preghiera dell’Angelus il vescovo di Roma indica l’orizzonte della speranza

    Scommessa sulla paceE in visita alla parrocchia di San Cirillo Alessandrino ricorda che la vita è un cammino verso Gesù

    «La nostra vita è un cammino: dob-biamo andare per questo cammino,per arrivare al monte del Signore,all’incontro con Gesù». E l’Avventoè il momento giusto per cominciarea incamminarsi verso questa meta.Papa Francesco ha scelto di iniziarequesto itinerario tra la comunità del-la parrocchia di San Cirillo Alessan-drino a Tor Sapienza, nel settore estdella diocesi di Roma, dove ha tra-scorso il pomeriggio di domenica 1°dicembre. Una visita molto intensa,

    ra, il leader dei manifestanti, Su-thep Thaugsuban, ha dato alla pre-mier, Yingluck Shinawatra, un ulti-matum di due giorni per dimettersie sciogliere il Parlamento. Giuntaall’ottavo giorno, la protesta ha fi-nora provocato quattro morti e de-cine di feriti, con i manifestanti chehanno preso d’assalto la sede delGoverno e il comando di polizia.

    Yingluck — parlando alla televi-sione nazionale dal luogo segretodove si trova da quando alcuni di-mostranti hanno fatto irruzione nelcomplesso che la ospitava — ha pe-rò fatto sapere che la Costituzionenon prevede le dimissioni del capo

    del Governo. «Sono disposta a faretutto quello che è possibile perrendere felice il mio popolo — haprecisato — ma, come primo mini-stro, quello che posso fare è regola-to dalla Costituzione. E non c’ènulla nella nostra Carta che ci con-senta di rispondere alle richiestedei manifestanti».

    La premier ha assicurato che leforze armate rimarranno neutralinell’aspro scontro politico in attocon l’opposizione e che la polizianon ricorrerà alla forza contro imanifestanti. Ma la situazione sem-bra sul punto di esplodere da unmomento all’a l t ro .

    L’incontro tra il Pontefice e il premier israeliano

    Per il rispettodei diritti di tutti

    Tratti in salvomigranti al largo

    della CalabriaROMA, 2. Sono stati tratti tuttiin salvo i 121 migranti, compre-si bambini e donne, a bordo diun barcone andato per ore eore alla deriva a circa settantamiglia marine a sud-est di Cro-tone, in Calabria. Le unità del-la Guardia costiera e della Ma-rina militare sono riuscite ingiornata a mandare a buon esi-to le operazioni di soccorso re-se difficili dalle condizioni delmare, agitato da venti a forza7-8. Per molte ore l’interventoera stato impossibile a causadei rischi di collisione o di ca-povolgimento del barcone. Giàprima di riuscire a effettuare iltrasbordo i migranti erano statiriforniti di viveri e di acquapotabile, oltre che di giubbottidi salvataggio.

    L’imbarcazione è stata tenu-ta sotto costante sorveglianzadagli equipaggi di quattromercantili dirottati ierinell’area dalla centrale operati-va delle Capitanerie di porto.Per tutta la notte il natante èstato illuminato dagli stessimercantili e da mezzi dellaGuardia costiera e della Mari-na militare che hanno parteci-pato ai soccorsi.

    Nel tragico rogo di Prato

    Lavoro ridotto a prigionia

    Oggi il mensile«donne

    chiesa mondo»

    IN A L L E G AT O

    durante la quale il Pontefice ha con-fessato, ha celebrato la messa, haconferito il sacramento della cresimaa nove giovani e si è intrattenuto acolloquio con le diverse realtà dellacomunità. Entrando anche nelle pro-blematiche più attuali e più strin-genti degli abitanti, sino a parlaredella crisi abitativa che sta penaliz-zando la gente del quartiere.

    Anche in mattinata, rivolgendosiai numerosi fedeli che gremivanopiazza San Pietro per il consueto ap-

    puntamento domenicale dell’Ange-lus, il Pontefice aveva parlato diquestioni che scuotono la comunitàumana. La pace innanzitutto. Ripro-ponendo infatti la profezia di Isaia,aveva detto: «Che bel giorno sarà,quello nel quale le armi sarannosmontate, per essere trasformate instrumenti di lavoro!». E dopo lapreghiera mariana, ricordando la ce-lebrazione della giornata dei malatidi aids, aveva rivolto un pressanteappello affinché «ogni malato, nes-

    suno escluso, possa accedere alle cu-re di cui ha bisogno».

    Alla vigilia, nella serata di sabato30 novembre, le raccomandazioni diPapa Francesco sono state indirizza-te ai giovani. Occasione è stata lacelebrazione dei primi vespri dellaprima domenica d’Avvento con gliuniversitari romani. Non si può vive-re, ha detto ai giovani, senza guar-dare alle sfide. Sfide alle quali biso-gna rispondere se non si accetta di«vivacchiare» guardando «la vita dalbalcone». Bisogna lottare: dunque cisi deve immischiare laddove ci sonole sfide da affrontare, per lottare indifesa della dignità umana e controla povertà.

    PAGINE 7 E 8

    NOSTRE INFORMAZIONI

    Isabella Ducrot,«La relazione amorosa» (2013)

    Nella mattina di lunedì 2 dicem-bre, nel Palazzo apostolico vatica-no, Papa Francesco ha ricevuto inudienza Benjamin Netanyahu, pri-mo ministro dello Stato d’Israele, ilquale ha incontrato successivamen-te il segretario di Stato, l’a rc i v e s c o -vo Pietro Parolin, accompagnatodal sotto-segretario per i Rapporticon gli Stati, monsignor AntoineCamilleri.

    Durante i cordiali colloqui è sta-ta affrontata la complessa situazio-ne politica e sociale del MedioOriente, con particolare riferimentoalla ripresa dei negoziati tra israe-

    liani e palestinesi, auspicando chesi possa giungere quanto prima auna soluzione giusta e duratura,nel rispetto dei diritti di ambeduele parti.

    Oltre ad accennare al progetto dipellegrinaggio del Pontefice in Ter-ra Santa, sono state affrontate alcu-ne questioni riguardanti i rapportitra le autorità statali e le comunitàcattoliche locali, nonché tra lo Sta-to d’Israele e la Santa Sede, conl’auspicio di una pronta conclusio-ne dell’accordo da tempo in prepa-razione.

    È «importante e imprescindibile»che i vescovi stiano accanto aipropri sacerdoti per sostenerli eguidarli quando ne hanno biso-gno. È la raccomandazione rivol-ta da Papa Francesco ai presulidella Conferenza episcopale deiPaesi Bassi, che ha ricevuto lune-dì mattina, 2 dicembre, in occa-sione della loro visita ad liminaapostolorum.

    Il Santo Padre ha invitato i ve-scovi soprattutto a non scorag-giarsi davanti alle sfide del futuroe di farsi vicini alle persone chesoffrono, mentre sono alla ricercadi un senso per la loro vita. Inuna società segnata dal secolari-smo è necessario — ha detto ilPontefice — rendersi visibili intutti gli ambiti nei quali è in cau-sa l’uomo, per testimoniare la mi-sericordia di Dio. Ma è assoluta-mente necessario «che chi incon-tra un cristiano» percepisca«qualcosa della bontà di Dio,della gioia di aver incontrato Ge-sù». Per questo Papa Francescoha raccomandato ai presuli di«essere vicini» al loro presbiterio,di essere «disponibili con ciascu-no» dei sacerdoti, di accoglierli eaccompagnarli come padri quan-do è necessario e comunque ognivolta che lo domandano.

    Ha quindi voluto «in modotutto particolare» esprimere la suacompassione e assicurare «pre-ghiere alle vittime di abusi sessua-li e alle loro famiglie», invitando ivescovi ad accompagnarle «neldoloroso cammino di guarigioneintrapreso con coraggio».

    PAGINA 7

    ROMA, 2. Le condizioni incurantidella dignità dell’uomo che segnanoil lavoro in tante parti del mondo,hanno avuto una tragica riprova inItalia, dove sette persone, tutte cine-si, sono morte nell’incendio di unafabbrica tessile a Prato. Le fiammesono divampate in un capannonedove un centinaio di cinesi non sololavoravano, ma vivevano e dormiva-no. All’immagine di un lavoro ridot-to a prigionia contribuisce quantoemerso dalle prime indagini, cioèche il tentativo di fuga sia stato osta-colato dalle sbarre alle finestre. Laprocura ha aperto un’inchiesta peromicidio plurimo colposo.

    La tragedia è avvenuta domenicamattina presto, mentre stava per co-minciare il turno di lavoro, in unarealtà che non conosce riposi festivie che riduce le persone a ingranaggisempre in attività. E nelle centinaiadi capannoni vicini si è continuato,

    come se nulla fosse accaduto, a pro-durre quei tessuti che, di subappaltoin subappalto, forniscono a buonmercato la materia prima del madein Italy della moda.

    «Sgomento di fronte ad una tra-gedia che ricorda i tempi della rivo-luzione industriale», si è detto il ve-

    scovo di Prato, monsignor FrancoAgostinelli, ricordando che le vittimedel rogo operavano «in condizionimolto precarie o addirittura disuma-ne». Il vescovo ha chiesto un sopras-salto di umanità nel dire basta «a si-tuazioni di lavoro non degnedell’uomo e delle conquiste socialidegli ultimi decenni». Basta — haaggiunto il presule — «all’illegalitàche troppo spesso combina insiemegli interessi immorali di molti pratesie le attività disinvolte di tanti im-prenditori cinesi. Basta allo sfrutta-mento della manodopera immigratacinese anche quando assume i con-notati dell’a u t o s f ru t t a m e n t o » .

    L’appello del vescovo di Pratonon è rivolto solo alla politica, maallo stesso mondo produttivo: «Gliimprenditori orientali avvertano l’im-perativo morale del dialogo e si la-scino aiutare a bonificare le impresee il lavoro. Imprenditori e sindacatiitaliani siano la prima linea di questaf ro n t i e r a » .

    Il Santo Padre ha ricevuto questamattina in udienza:

    le Loro Eminenze Reverendis-sime i Signori Cardinali:

    — Julio Terrazas Sandoval, Ar-civescovo emerito di Santa Cruzde la Sierra (Bolivia);

    — Willem Jacobus Eijk, Arcive-scovo di Utrecht (Paesi Bassi),con gli Ausiliari, le Loro Eccel-lenze Reverendissime i Monsi-gnori Theodorus Cornelius Ma-ria Hoogenboom, Vescovo titola-re di Bistue, e Herman Wille-brordus Woorts, Vescovo titolaredi Giufi Salaria, in visita «ad li-mina Apostolorum»;

    le Loro Eccellenze Reverendis-sime i Monsignori:

    — Johannes Wilhelmus MariaLiesen, Vescovo di Breda (PaesiBassi), in visita «ad limina Apo-s t o l o ru m » ;

    — Gerard Johannes Nicolaasde Korte, Vescovo di Groningen-Leeuwarden (Paesi Bassi), in visi-ta «ad limina Apostolorum»;

    — Joseph Maria Punt, Vescovodi Haarlem-Amsterdam (PaesiBassi), Amministratore Apostoli-co «ad nutum Sanctae Sedis»dell’Ordinariato Militare per iPaesi Bassi, con l’Ausiliare, SuaEccellenza Reverendissima Mon-signor Johannes Willibrordus

    Maria Hendriks, Vescovo titolaredi Arsacal, e con il già Ausiliare,Sua Eccellenza ReverendissimaMonsignor Johannes GerardusMaria van Bursteden, Vescovo ti-tolare di Tibili, in visita «ad li-mina Apostolorum»;

    — Franciscus Josef MariaWiertz, Vescovo di Roermond(Paesi Bassi), con l’Ausiliare, SuaEccellenza Reverendissima Mon-signor Everardus Johannes deJong, Vescovo titolare di Caria-na, in visita «ad limina Aposto-l o ru m » ;

    — Johannes Harmannes Joze-fus van den Hende, Vescovo di

    Rotterdam (Paesi Bassi), in visita«ad limina Apostolorum»;

    — Antonius Lambertus MariaHurkmans, Vescovo di ‘s-Herto-genbosch, Bois-le-Duc (PaesiBassi), con l’Ausiliare, Sua Eccel-lenza Reverendissima MonsignorRobertus Gerardus Leonia MariaMutsaerts, Vescovo titolare diUccula, in visita «ad limina Apo-s t o l o ru m » .

    Il Santo Padre ha ricevutoquesta mattina in udienza SuaEccellenza il Signor BenjaminNetanyahu, Primo Ministro diIsraele, e Seguito.

    BA N G KO K , 2. Conti-nuano anche oggi iviolenti scontri dipiazza tra polizia emanifestanti antigo-vernativi all’esternodella sede dell’Esecuti-vo della Thailandia.

    All’alba, di fronteall’ennesimo tentativodei dimostranti di for-zare le barricate, gliagenti hanno rispostocon proiettili di gom-ma, oltre al consuetolancio di gas lacrimo-geni e il ricorso a can-noni ad acqua. Ieri se-

    Bangkok invasa dai dimostranti

    Ultimatum al Governothailandese

    Un manifestante cerca di ripararsi dai gas lacrimogeni (Reuters)

    Ai vescovi dei Paesi Bassi

    Sostegnoalle vittime

    di abusi

  • L’OSSERVATORE ROMANOpagina 2 lunedì-martedì 2-3 dicembre 2013

    L’OSSERVATORE ROMANOGIORNALE QUOTIDIANO

    Unicuique suumPOLITICO RELIGIOSONon praevalebunt

    00120 Città del Vaticano

    o r n e t @ o s s ro m .v ah t t p : / / w w w. o s s e r v a t o re ro m a n o .v a

    GI O VA N N I MARIA VIANdirettore responsabile

    Carlo Di Ciccov i c e d i re t t o re

    Piero Di Domenicantoniocap oredattore

    Gaetano Vallinisegretario di redazione

    TIPO GRAFIA VAT I C A N AEDITRICE L’OS S E R VAT O R E ROMANO

    don Sergio Pellini S.D.B.direttore generale

    Segreteria di redazionetelefono 06 698 83461, 06 698 84442

    fax 06 698 83675s e g re t e r i a @ o s s ro m .v a

    Servizio vaticano: [email protected] internazionale: [email protected] culturale: [email protected] religioso: [email protected]

    Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 [email protected] w w w. p h o t o .v a

    Tariffe di abbonamentoVaticano e Italia: semestrale € 99; annuale € 198Europa: € 410; $ 605Africa, Asia, America Latina: € 450; $ 665America Nord, Oceania: € 500; $ 740Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30):telefono 06 698 99480, 06 698 99483fax 06 69885164, 06 698 82818,[email protected] d i f f u s i o n e @ o s s ro m .v aNecrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

    Concessionaria di pubblicitàIl Sole 24 Ore S.p.ASystem Comunicazione PubblicitariaAlfonso Dell’Erario, direttore generaleRomano Ruosi, vicedirettore generale

    Sede legaleVia Monte Rosa 91, 20149 Milanotelefono 02 30221/3003, fax 02 30223214s e g re t e r i a d i re z i o n e s y s t e m @ i l s o l e 2 4 o re . c o m

    Aziende promotrici della diffusione de«L’Osservatore Romano»

    Intesa San PaoloOspedale Pediatrico Bambino Gesù

    Banca CarigeSocietà Cattolica di Assicurazione

    Credito Valtellinese

    I manifestanti chiedono le dimissioni del Governo ucraino dopo la mancata firma dell’intesa con l’Ue

    Assediatii palazzi del potere a Kiev

    Dimostranti nel centro di Kiev (Ansa)

    Camionistifrancesi

    in agitazionecontro l’ecotassa

    PARIGI, 2. Sono stati 2.200, se-condo fonti del ministero dell’In-terno di Parigi, oltre 4.500 secon-do le associazioni degli autotra-sportatori, i camion che hannopreso parte ieri in Francia ai bloc-chi stradali e ai rallentamenti perprotestare contro l’introduzione diuna ecotassa sui veicoli pesanti.

    La tassa — dagli otto ai quindi-ci centesimi di euro a chilometro— dovrebbe essere applicata dalprimo gennaio del prossimo annoa tutti i tir sopra le tre tonnellatee mezzo in circolazione sugli oltre15.000 chilometri della intera retestradale francese.

    Una giornata di contestazioni,che ha provocato forti disagi sudiversi tratti stradali e autostrada-li del Paese e che ha visto ancheuna nuova manifestazione — laterza da ottobre — in Bretagna, laregione più agricola del Paese,dove nelle scorse settimane è ini-ziata la rivolta. Particolarmentecolpita l’Île-de-France, la regioneparigina, con rallentamenti im-portanti di decine di chilometrisull’autostrada verso la capitale.

    Migliaia di persone che indos-savano i berretti rossi presi a sim-bolo della protesta contro la poli-tica fiscale del Governo e per illavoro hanno dimostrato control’introduzione della nuova impo-sta e a favore dell’o ccupazione.

    Dopo le recenti proteste in Bre-tagna, il Governo del presidente,Hollande ha deciso di rinviarel’entrata in vigore della ecotassa,ma per le associazioni di catego-ria non è ancora sufficiente.

    «Sospendere la tassa — hannoinfatti detto alla stampa i leaderdella protesta — non vuol direniente, visto che le società auto-rizzate a registrarla continuano aproporre ai trasportatori di paga-re l’abb onamento».

    La vicenda sta anche dividendole forze di Governo. Il primo mi-nistro, Jean-Marc Ayrault, haescluso di introdurre la tassa pri-ma del 2015, mentre il gruppo so-cialista ha chiesto di istituire unacommissione parlamentare primadi assumere altre decisioni.

    Con un referendum che modifica la Costituzione

    I croati dicono noalle nozze tra omosessualiZAGABRIA, 2. La Croazia ha chiusodefinitivamente le porte ai matri-moni tra omosessuali inserendonella propria Costituzione la defi-nizione di matrimonio come unio-ne esclusiva tra uomo e donna. Nelreferendum svoltosi ieri, il 65,16 percento degli votanti si è espresso afavore della modifica costituziona-le. Contro ha invece votato il 34,23per cento, secondo i dati diffusi

    dalla Commissione elettorale nazio-nale di Zagabria. L’affluenza alleurne è stata del 37,86 per cento dei3,8 milioni dei aventi diritto. Lascarsa partecipazione non ha peròinciso sull’esito del referendum —promosso dall’organizzazione Nelnome della famiglia — dato che inCroazia non è previsto il raggiun-gimento del quorum per renderevalida la consultazione.

    Massiccio dispiegamento di forze dell’ordine per evitare il ripetersi di incidenti

    Bassa affluenza alle urne nei ballottaggiper le municipali nel Kosovo

    L’Africa occidentale puntasulle coltivazioni di riso

    Decine di morti in attacchi di Boko Haram a villaggi del Borno

    Nessun argine alle stragi nel nord-est della Nigeria

    Il voto in un seggio di Zagabria (LaPresse/Ap)

    KI E V, 2. In attesa che scatti ufficial-mente lo sciopero generale indettodalle forze di opposizione a partireda oggi, fin dal primo mattino centi-naia di manifestanti sono tornati ariversarsi nel cuore di Kiev e hannocinto d’assedio i principali edificipubblici: il palazzo del Governo, lapresidenza della Repubblica, la Ban-ca centrale. Risparmiata solo la sededella Rada, il Parlamento ucraino.

    I dimostranti — che protestanoper la mancata firma al vertice di

    Vilnius dell’accordo di associazionee libero scambio con l’Unione euro-pea — hanno bloccato le strade conostacoli di ogni genere: dai propristessi veicoli, ornati con i simbolidella protesta, a fioriere e bidonidella spazzatura. Molti dipendentistatali sono stati costretti a tornare acasa, giacché l’accesso ai loro ufficiera impossibile. «Non smetteremo diprotestare finché le autorità non sisaranno dimesse», ha arringato lafolla Oleksandr Turcinov, portavocedell’Unione pan-ucraina Patria, ilpartito dell’ex premier YuliaTymoshenko, attualmente in carcere.Anche l’ex campione di boxe e lea-der del partito di opposizionedell’Udar, Vitali Klitschko, ha chie-sto a tutti gli ucraini di recarsi aKiev, dove, in queste ore «si decideil destino dell’Ucraina».

    Per prevenire assalti da parte delleforze anti-sommossa, diverse mi-gliaia di persone avevano trascorsola notte all’addiaccio in piazza Mai-dan, simbolo della rivolta contro ilpresidente Viktor Ianukovich e tea-tro principale delle manifestazioniattuali. Ieri, nella più imponentemanifestazione dai tempi dellarivolta arancione, tra le quattrocentoe le settecentomila persone — secon-do i media locali — hanno protestatocontro il Governo nella centralissimapiazza Maidan, cuore della rivolta di

    nove anni fa. La maggior parte diloro ha manifestato pacificamentecontro l’improvvisa decisione delGoverno di sospendere la firmadell’accordo di associazione conl’Ue, ma violenti scontri con la poli-zia sono andati avanti per ore da-vanti al palazzo presidenziale, in viaBankova, dove si sono avuti oltretrecento feriti. Molti attivisti sonostati fermati e interrogati. I dimo-stranti hanno inoltre occupato il mu-nicipio della capitale ucraina e la se-de dei sindacati, tentando anche diabbattere una statua di Lenin.

    Il presidente Ianukovich, che ieriaveva detto di voler fare tutto il pos-sibile per avvicinare l’Ucraina all’Eu-ropa, potrebbe dichiarare lo stato diemergenza a Kiev o addirittura intutto il Paese.

    Non è ancora stata sollevata peròdalle autorità ucraine la questionedell’eventuale introduzione dello sta-to di emergenza. Lo ha detto oggiVitali Lukianenko, che cura i rap-porti con la stampa del premierucraino, Mikola Azarov, citatodall’agenzia Interfax.

    Dal canto suo, l’Unione europeapotrebbe decidere sanzioni contro«persone specifiche colpevoli di usoeccessivo della forza a Kiev». Lo hadetto una fonte diplomatica europea,citata dall’agenzia di stampa Itar-Tass. La questione, ha rivelato la

    fonte, potrebbe essere affrontata nel-la prossima riunione dei rappresen-tanti permanenti a Bruxelles in pro-gramma mercoledì. «I Paesi dell’Ue— ha detto — stanno seguendo glisviluppi con ansia. Le autorità nondovrebbero permettere un uso ecces-sivo della forza contro i cittadini cheesprimono le proprie posizioni nellestrade della capitale». La stessa fon-te ha ricordato che i 28 «hanno as-sunto una posizione neutrale, ma ri-tengono che i responsabili di un usoeccessivo della forza debbano esserepuniti. Se questo non verrà fattodalla leadership del Paese, l’Ue ha adisposizione le proprie risorse, in-clusa la possibilità di introdurre ildivieto di ingresso nei Paesi eu-rop ei».

    Il ministro degli Esteri russo,Serghiei Lavrov, si recherà inmissione a Kiev giovedì per parteci-pare al consiglio ministerialedell’Organizzazione per la sicurezzae la cooperazione in Europa e avràanche un incontro con la suacontroparte ucraina Leonid Kozhara.Lo ha reso noto il vice ministrodegli Esteri russo, Grigori Karasin,aggiungendo che non è statoprevisto alcuno slittamento o cam-biamento nel formato del consiglioOsce in seguito alle proteste in corsoa Kiev.

    PRISTINA, 2. In Kosovo si è votatoieri per i ballottaggi delle elezionimunicipali in ventiquattro comuni,sette dei quali a maggioranza di po-polazione serba.

    Dopo gli incidenti del 3 novembrescorso, quando in occasione del pri-mo turno tre seggi del settore serbodi Kosovska Mitrovica (nord) eranostati assaltati da ultranazionalisti ser-bi ostili al voto e alla politica di Bel-grado, a garantire la sicurezza è sta-to disposto un massiccio schiera-mento della polizia locale, appoggia-ta dal personale della missione euro-pea Eulex e da militari della Kfor, laforza della Nato in Kosovo. In queiseggi il voto era stato ripetuto il 17n o v e m b re .

    L’attenzione è rivolta, in particola-re, al nord del Kosovo, la regione amaggioranza serba, dove persistonotensioni interetniche, con la presenzadi gruppi di serbi estremisti. Oltre alsettore serbo di Kosovska Mitrovica,l’attesa maggiore sui nuovi sindaci èper la capitale, Pristina e per la cittàmeridionale di Prizren (sud).

    Come già avvenuto al primo tur-no, le operazioni di voto sono statemonitorate da gruppi di osservatorilocali e internazionali, una settantinadi quali dell’Unione europea.

    Le elezioni municipali, previstedall’accordo dello scorso aprile fraBelgrado e Pristina con la mediazio-ne dell’Ue, sono destinate a dare vi-

    ta alle nuove comunità autonomedei serbi del Kosovo, passaggio cru-ciale sulla strada della normalizza-zione dei delicati rapporti fra serbi ekosovari albanesi.

    In base all’intesa, il nuovo assettoprenderà il posto delle strutture pa-rallele di Governo (scuole, tribunali,sanità) mantenute da Belgrado nelnord del Kosovo, e ritenute illegalida Pristina. Le autorità di Belgrado

    hanno invitato i serbi a votare nu-merosi, in modo da eleggere proprirappresentanti legittimi, che sarannoriconosciuti da Pristina e dalla co-munità internazionale.

    Secondo la commissione elettoralel’affluenza alle urne, stando ai primidati ancora provvisori, è stata del41,74 per cento. Le operazioni di vo-to e i primi scrutini si sono svoltesenza incidenti di rilievo.

    YA M O U S S O U K R O, 2. La comunitàecononomica dell’Africa occidenta-le (Ecowas) punta sulla Costad’Avorio per rilanciare la produzio-ne di riso come parte cruciale dellalotta all’insicurezza alimentarenell’area. L’organismo regionale hasbloccato ottocento milioni di europer lanciare “l’offensiva del riso”,dopo due anni di stallo delle pro-duzioni locali. «Dopo le sommossedella fame del 2008 per lottarecontro l’insicurezza alimentare so-no aumentate le superfici coltivatein una regione dall’enormepotenziale, ma la dinamica è statapresto bloccata», ha sottolineatoPatricio Mendez del Vilar, econo-mista del Centro di cooperazioneinternazionale di ricerca agro-nomica per lo sviluppo (Cirad), ci-tato dalla Misna, l’agenzia interna-zionale delle congregazioni missio-narie.

    Il recente calo dei prezzi del risosul mercato mondiale non ha in-centivato i produttori locali ad au-mentare ulteriormente la superficiedelle colture. Al tempo stesso, ladiminuzione delle tasse all’im-portazione del riso decisa dai Go-verni africani ha spinto i consuma-tori a preferire il riso compratoall’estero, soprattutto in Cina, chesta diventando a ritmo sostenuto ilprincipale partner commerciale didiversi Paesi africani. Ora, però, al-la luce della crescente domanda re-gionale e per non esporsi alla gran-de variabilità dei prezzi e delle

    quantità a disposizione sui mercatimondiali, alcuni dei Paesi dell’Afri-ca occidentale stanno nuovamentepuntando a politiche di rilancio delriso locale, in particolare dellevarietà coltivabili anche non in ac-qua.

    Tra questi Paesi c’è appunto laCosta d’Avorio, che punta a diver-sificare le produzioni agricole, dasempre caratterizzate da caffè e ca-cao destinati all’esportazione, cheimplica una dipendenza del Paesedai mercati internazionali e dallerelative speculazioni. Da tempo ilriso è diventato l’alimento di basedella popolazione, con un consu-mo annuo di 1,3 milioni di tonnel-late pari a 58 chili per ogni abitan-te. La produzione locale riesce acoprire solo il 42 per cento del fab-bisogno nazionale e il resto vieneimportato. Nel 2012 l’Ufficio ivo-riano di sviluppo del riso ha elabo-rato una strategia nazionale per farcrescere la produzione dalle attuale600.000 tonnellate a 1,9 milioni,impegnandosi ad assicurare il fab-bisogno della popolazione entro il2016.

    Tra l’altro, nel giugno scorso, laFao, l’agenzia dell’Onu per l’ali-mentazione e l’agricoltura, ha deci-so di inserire la Costa d’Avorionell’elenco dei produttori di risoper suo conto. Del resto, la Costad’Avorio ha un clima, soprattuttonelle regioni occidentali, particolar-mente favorevole a questo tipo dicoltura.

    ABUJA, 2. Sono 24 i morti accertati e diverse deci-ne i feriti provocati dagli ultimi attacchi dei mili-ziani di Boko Haram, il gruppo di matrice fonda-mentalista islamica responsabili da quattro anni aquesta parte di sistematiche violenze nel nord-estdella Nigeria che hanno causato migliaia di vitti-me, soprattutto tra la popolazione civile.

    L’ultimo attacco di Boko Haram del quale si èavuta notizia c’è stato sabato a Baga, un villaggiodi pescatori sul lago Ciad nello Stato di Borno,uno dei tre, col lo Yobe e l’Adamawa, dove damaggio è in vigore lo stato d’emergenza ed è inatto un’offensiva dell’esercito. Secondo fonti loca-li citate dalle agenzie di stampa internazionali, a

    Baga, una località già più volte attaccata in passa-to, ci sono stati sette morti. Due giorni prima era-no state diciassette le persone uccise a Damboa,nella regione di Sabon Gati, sempre nel Borno, auna novantina di chilometri dalla capitale stataleMaiduguri, in un’incursione di miliziani di BokoHaram che avevano anche incendiato un centi-naio di negozi e automezzi.

    Poche ore dopo, l’esercito aveva comunicato diaver ucciso decine di militanti di Boko Haram inbombardamenti aerei nella zona delle foresta diSimbisa, sempre nel Borno, mentre altre fontiavevano riferito di uno spostamento di unità delgruppo verso il confine con il Camerun.

    Secondo indiscrezioni rilanciate dall’edizioneonline della rivista «Africa Report», l’offensivamilitare contro Boko Hara, cominciata come dettoin maggio, avrebbe spinto parte dei combattentidel gruppo fondamentalista ad abbandonare icentri urbani e a spostarsi verso le montagne diMandara, una catena situata al confine tra la Ni-geria e il Camerun. Alcune fonti hanno persinoipotizzato che in quest’ultimo Paese si sarebbe ri-fugiato Abubakar Shekau, il comandante militaredel gruppo che l’esercito aveva dato per morto adagosto, ma era poi ricomparso in un video diffusoalcune settimane dopo.

  • L’OSSERVATORE ROMANOlunedì-martedì 2-3 dicembre 2013 pagina 3

    Disordini al Cairo

    Sì alla bozzadella nuovaCostituzione

    egiziana

    IL CA I R O, 2. L’Assemblea costi-tuente egiziana ha approvato labozza della nuova Carta fonda-mentale che ora dovrà essere sot-toposta al voto popolare. Tra lemisure previste l’obbligo di con-vocare le elezioni presidenziali en-tro sei mesi dalla data del referen-dum. Questa soluzione cambia latabella di marcia tracciata il 3 lu-glio scorso dalle nuove autorità,dopo la deposizione dell’ex presi-dente Mohammed Mursi, espo-nente dei Fratelli musulmani.All’epoca era infatti previsto chele legislative avrebbero anticipatole presidenziali. Ad annunciare lamodifica è stato l’ex segretario ge-nerale della Lega araba, AmrMoussa, presidente della Costi-tuente ed ex rivale sconfitto daMursi nel ballottaggio del giugno2012.

    Il fatto che nella bozza di Co-stituzione non venga esplicitamen-te indicata una data per le legisla-tive — l’indicazione è di almenotrenta giorni dopo l’entrata in vi-gore della Costituzione o al piùtardi entro novanta giorni — dà alpresidente ad interim, AdlyMansour, il potere di fissare la da-te delle elezioni stesse. Tra gli altriarticoli della Carta è inserita laprocedura per la nomina del mini-stro della Difesa che dovrà essereconcordata con i militari. L’incari-co insieme a quello di capo delleforze armate è ora ricoperto dalgenerale Abdel Fattah El Sissi,che potrebbe anche decidere dicandidarsi alle prossime pre-sidenziali.

    La bozza di Costituzione con-ferma il potere dei militari di pro-cessare i civili in tribunali speciali«nel caso di attacco contro le for-ze armate, installazioni militari opersonale militare». L’ultima pa-rola spetta ora agli egiziani chesaranno chiamati ad approvare iltesto con un referendum agennaio.

    Intanto, le vicende politiche sisono nuovamente intrecciate iericon le proteste di piazza. All’uni-versità del Cairo, simpatizzanti deiFratelli musulmani, ma anche atti-visti della rivolta del 2011, hannoprotestato contro la morte di unostudente, avvenuta giovedì inscontri con le forze dell’ordine. Laprotesta, in sfida anche alla nuovalegge sulle manifestazioni — che levieta senza un’autorizzazione pre-ventiva — si è poi spostata a piaz-za Tahrir. Centinaia di manife-stanti si sono radunati dopo lanotizia che la procura ha esteso diquindici giorni la custodia caute-lare per Alaa Abdel Fattah, attivi-sta anti Mubarak, accusato di ave-re violato la legge che regolamen-ta le proteste pubbliche.

    Poco dopo le forze dell’o rd i n esono intervenute con il lancio digas lacrimogeni per disperdere gliestremisti e i blindati dell’e s e rc i t ohanno bloccato le strade di acces-so alla grande piazza simbolo del-la rivolta egiziana. I tafferugli so-no proseguiti nelle strade circo-stanti, mentre a poche centinaia dimetri di distanza i padri costituen-ti approvavano praticamenteall’unanimità gli articoli della boz-za della nuova Costituzione.

    Un uomo piange la morte di due suoi figli ad Aleppo (Reuters)

    Più di cinquanta morti, tra i quali donne e bambini, causati nel fine settimana dai bombardamenti su Aleppo

    Crudele guerra sirianaCombattimenti in territorio libanese tra fazioni favorevoli e contrarie al Governo di Damasco

    DA M A S C O, 2. Sono oltre cinquanta i morti, com-presi quattro bambini e due donne, provocati du-rante il fine settimana dall’offensiva dell’e s e rc i t osiriano contro al Al Bab, un sobborgo orientaledi Aleppo. Secondo fonti dell’opposizione, saba-to e domenica elicotteri da combattimento hannosganciato esplosivi sulla città. Sempre domenica,un colpo di mortaio ha colpito la scuola franceseCharles de Gaulle di Damasco. Fortunatamentel’ordigno non ha provocato vittime o feriti. Lascuola, situata vicino a un ospedale militare, sitrova nel distretto di Mazzeh, nella parte occi-dentale della capitale siriana. Il colpo ha raggiun-to una classe con 15 bambini di cinque anni e, co-me ha riferito il responsabile della scuola, «è sta-to un miracolo che nessuno sia rimasto ferito».

    Sempre secondo fonti dell’opposizione, gruppiislamisti sarebbero di nuovo entrati nella cittadinacristiana di Maalula, sessanta chilometri a nord diDamasco, mentre continua l’offensiva governativa

    nella vicina regione del Qalamun. Nel settembrescorso i ribelli avevano occupato per qualchegiorno Maalula, devastando le chiese e uccidendoalmeno quattro civili.

    Il conflitto siriano continua ad avere ripercus-sioni dirette anche oltre la frontiera con il Liba-no. Sabato, quattro persone, compreso un ragaz-zo di 15 anni, sono state uccise e altre quindicisono rimaste ferite a Tripoli, nel nord del Libano,in nuovi scontri tra fazioni favorevoli e contrarieal Governo siriano del presidente Bashar Al As-sad. Nel darne notizia, la stampa libanese specifi-ca che gli scontri hanno visto miliziani armati delquartiere povero di Bab Al Tabbaneh, a maggio-ranza sunnita e schierato con l’opposizione siria-na, attaccare il quartiere di Jabal Mohsen, abitatoda una maggioranza di alawiti, solidali con il Go-verno di Damasco. Le sparatorie hanno anche co-stretto alcuni studenti a fuggire dalla scuola alLoqman sempre nel quartiere di Jabal Mohsem.

    Una delle vittime era appunto uno studente dellascuola. Il comando generale dell’esercito libaneseha detto che tra i feriti vi sono due soldati che sitrovavano in un postazione militare che è stataattaccata. L’esercito è stato schierato nelle stradee ha risposto al fuoco dei miliziani. Nel frattem-po, si è appreso che sarà distrutto in mare, a bor-do di una nave statunitense, parte dell’arsenalechimico siriano. Lo ha annunciato l’O rganizza-zione per la proibizione delle armi chimiche(Opac), dopo che nessun Paese aveva accettato diospitare le operazioni sul suo territorio. L’O pacha specificato che la nave è attualmente sottopo-sta a modifiche per potere procedere alla scom-posizione dei gas attraverso un processo di idroli-si. I componenti che ne risulteranno dovrebberoessere eliminati da società private in diversi Paesi.Sono già oltre trenta le aziende che hanno mani-festato il loro interesse a partecipare a queste ope-razioni.

    Missioneiraniana

    tra le monarchiedel Golfo persico

    KU WA I T CI T Y, 2. Il ministro de-gli Esteri iraniano, lo sciitaMohammad Javad Zarif, ha assi-curato alle monarchie sunnite delGolfo persico che l’intesa sul pro-gramma nucleare iraniano, siglataa Ginevra il 24 novembre, va an-che nel loro interesse. «La solu-zione a questo problema è nell’in-teresse di tutti i Paesi nella regio-ne, di cui favorisce stabilità e sicu-rezza» ha dichiarato Zarif duranteun conferenza stampa nel corsodella sua visita in Kuwait. Il pre-mier iraniano ha proseguito oggila sua missione nella capitaledell’Oman, Muscat, e successiva-mente si recherà in Qatar.

    Nel frattempo, dopo l’a c c o rd osul programma nucleare iranianoraggiunto a livello politico, è orala volta dei tecnici che devono de-finire le modalità esatte e i tempidella sua applicazione. Per questoil 9 e il 10 dicembre si terrà unariunione a livello di esperti irania-ni e del gruppo cinque più uno aVienna, sede dell’Agenzia interna-zionale per l’energia atomica. Loha reso noto oggi il viceministrodegli Esteri iraniano, AbbasAraqchi, sottolineando come l’in-tesa, che prevede un blocco di seimesi al programma, dovrebbe en-trare in vigore ai primi di gennaioquando tutti gli aspetti procedura-li saranno ben definiti.

    Quasi mille vittimea novembre

    per le violenzein Iraq

    BAGHDAD, 2. Quasi mille personesono morte in Iraq nel mese dinovembre, a causa delle violenzeche affliggono il Paese quasi ognigiorno dall’inizio dell’anno. Lamaggior parte delle vittime sonocivili. La spaventosa cifra emergedai dati dei ministeri della Sanità,dell’Interno e della Difesa diffusiieri. Più precisamente lo scorsomese sono state uccise 948 perso-ne, di cui 852 civili, 53 poliziotti e43 soldati. Ma il mese più sangui-noso per l’Iraq, dall’aprile 2008, èstato ottobre, durante il qualehanno perso la vita 964 persone.Una conta che porta a quota6.100 il tragico bilancio nell’annoin corso delle violenze settarie tramusulmani sciiti e sunniti.

    Questi numeri ricordano sem-pre più il biennio di sangue 2006-2008 — i morti ammontarono a di-verse decine di migliaia (più dicentomila secondo alcune fonti) —e sottolineano come l’instabilitànon accenni a calare a quattro me-si dalle prossime elezioni legislati-ve fissate per il 30 aprile.

    Solo ieri, almeno 12 persone so-no state uccise e altre 25 sono ri-maste ferite in un attacco suicida,a nord di Baghdad, durante il fu-nerale del figlio di un capo triba-le. È accaduto a Baquba, a norddella capitale, durante le esequiedi Mudher Al Shallal Al Araki,ucciso sabato sera da una bombapiazzata sul ciglio della strada.Araki, figlio di un leader sunnitache appoggia il Governo guidatodallo sciita Nouri Al Maliki, eraun combattente della Sahwa, lamilizia che dalla fine del 2006combatte contro i sunniti qaedisti.Baquba è il capolouogo della tur-bolenta provincia di Diyala, spes-so teatro di violenze da parte digruppi estremisti.

    Inoltre, sempre ieri, un’auto-bomba è esplosa nei pressi di unafermata dell’autobus della città diMahmoudiya, a trenta chilometria sud di Baghdad, uccidendoquattro persone e ferendone altresette. Lo riferiscono fonti di sicu-rezza citate dalla televisione satel-litare Al Arabiya, secondo le qualilo scoppio è avvenuto mentre lafermata era affollata di gente inattesa del bus. Nella giornata disabato altre 43 persone erano ri-maste uccise in Iraq, tra le quali26 rapite e giustiziate sommaria-mente. Tra le vittime figurano an-che 18 persone sequestrate da uo-mini in uniforme i cui cadaveri so-no stati poi trovati a nord dellacapitale, in una zona agricola vici-no a Tarmiya.

    David Camerona Pechino

    Il premier britannico accolto dal primo ministro cinese Li Keqiang (Afp)

    Uomini armatiassaltato un carcerenel sud della Libia

    TRIPOLI, 2. Sono una quarantina idetenuti evasi da una prigionenella città meridionale libica diSabha. A renderlo noto sono statefonti delle forze di sicurezza localicitate dall’agenzia Lana. I detenu-ti sono fuggiti dopo che il carcerein cui erano rinchiusi è stato at-taccato da uomini armati nonidentificati che hanno fatto irru-zione nella struttura. Nel frattem-po, a Bengasi, nella parte orienta-le del Paese, teatro da diversi gior-ni di scontri armati tra forze di si-curezza ed estremisti salafiti dellemilizie Ansar Al Sharia, un sol-dato è stato ucciso ieri davanti al-la sua abitazione nella zona diBouhdima. Sabato notte anche lasede delle forze speciali era stataoggetto di un attacco armato.

    Decine di migliaia di personeintentano causa a una banca australiana

    Attentato suicidanell’Afghanistan orientale

    KABUL, 2. Quattro agenti di poliziasono morti e altri 17 sono rimasti fe-riti in un attacco suicida avvenutonella provincia orientale afghana diMaidan Wardak. Lo riferisce ilquotidiano «Khaama Press». Re-sponsabili del distretto di Nerkhhanno dichiarato che un attentatoresuicida ha fatto esplodere il veicolosu cui si trovava davanti all’i n g re s s odi una base della polizia causandouna strage. Il portavoce del Gover-no provinciale, Ataullah Khogyani,ha confermato l’accaduto precisan-do che quattro agenti sono mortisul colpo, ma che il bilancio po-trebbe aggravarsi date le condizioni

    critiche di molti dei feriti. Khogya-ni ha infine aggiunto che l’esplosio-ne ha causato anche gravi danni al-la caserma della polizia distrettualee a edifici vicini.

    Due ministri chiave del Governoafghano — quello della Difesa,Bismillah Khan Mohammadi, edell’Interno, Oamr Daudzai — han-no intanto accusato gli Stati Unitidi aver ridotto le forniture militari,comprese quelle di carburante, adalcune unità dell’esercito e della po-lizia come forma di pressione peraccelerare la firma dell’accordo bila-terale sulla sicurezza. Lo scrive oggil’agenzia di stampa Pajhwok.

    PE C H I N O, 2. Il primo ministro bri-tannico, David Cameron, è a Pechi-no per una visita con la quale, se-condo il «Financial Times», inten-de presentarsi come migliore part-ner europeo per la Cina. La GranBretagna, infatti, intende rafforzarei rapporti economici con Pechino eavere maggiore accesso ai vasti evari mercati cinesi.

    Tra gli obiettivi della missionediplomatica — rileva il giornale —c’è anche quello di sostenere il lan-cio di un accordo di libero com-

    mercio tra Cina e Unione europea,nonostante i dubbi che rimangonoin molti Paesi europei sulla disponi-bilità di Pechino ad aprire il pro-prio mercato. Cameron si tratteràtre giorni a Pechino, dove ha giàavuto dei colloqui con il premier LiKeqiang. Al momento, non è chiarose avrà luogo anche un incontrocon il presidente, Xi Jinping. PerDavid Cameron si tratta della se-conda visita in Cina dall’assunzionedell’incarico di primo ministro bri-tannico, nel maggio del 2010.

    CANBERRA, 2. Ha preso il via oggi,davanti alla Corte federale diMelbourne, la più grande class ac-tion d’Australia.

    L’azione legale collettiva è stataintentata da 43.500 clienti della Au-stralia and New Zealand BankingGroup (Anz, tra le quattro piùgrandi del Paese) contro la praticadi addebitare interessi esorbitantiper i saldi negativi sulle carte dicredito e sugli scoperti sui conti.Una class action che, potenzial-mente, può riguardare chiunque ab-bia un conto in banca, e colpire lepratiche degli istituti di credito cheapplicano interessi passivi troppoalti.

    Lo studio legale che rappresentai clienti della Anz riuniti nella classaction, sostiene che quattro tipi dioneri e commissioni addebitati (in-clusi quelli per i pagamenti tardivisulle carte di credito) sono da con-

    siderare esorbitanti e quindi illegali,in quanto non riferibili a servizi di-rettamente forniti dalla banca. Echiede alla banca stessa la restitu-zione di circa cinquanta milioni didollari (trentacinque milioni di eu-ro) ingiustamente addebitati ai cor-re n t i s t i .

    Le leggi sui contratti e sull’equocommercio non permettono allebanche di imporre delle penali, masolo oneri equi per servizi resi, hadetto ai giornalisti l’avvocato cheguida la class action. «Se saràstabilito che questi oneri sono inrealtà delle penali, allora è chiaroche ciò costituisce un precedenteper tutte le banche» ha avvertito.La Anz ha finora dichiarato soltan-to che difenderà «vigorosamente»le sue ragioni visto che, a suo dire,ha pieno diritto ad addebitare oneriai clienti.

  • L’OSSERVATORE ROMANOpagina 4 lunedì-martedì 2-3 dicembre 2013

    modo diverso, si eragià confrontato nellapropria ricerca arti-stica e professiona-le. Ogni serata ve-

    Francesco Saverio nella poesia di Paul Claudel

    L’immensa Asia è accerchiata da un uomo minuscolo

    Il diavolo non è largo quanto Dioe l’Inferno non è esteso quanto l’Am o reE dopo tutto Gerico non è così grandeche non le si possa girare attorno

    L’inviato di Papa Francesco per il quattrocentocinquantesimo anniversario della chiusura del concilio tridentino

    Il miracolo di Trentodi WA LT E R BRANDMÜLLER

    Q uando il 4 dicembre dell’anno1563, nella cattedrale di Trento, ilcardinale Morone, presidente delconcilio, intonò il Te Deum e poi

    gridò a quanti si erano riuniti Domini, ite inpace, si era giunti al traguardo di un cammi-no molto lungo, caratterizzato da fatiche,pericoli e delusioni. Profondamente com-mossi e tra le lacrime, i Padri si abbracciaro-no, colmi di gioia e di gratitudine per il la-voro compiuto. Oggi ricordiamo quel gran-de momento, poiché con quel Domini, ite inpace ebbe inizio quello che Hubert Jedin,storico del concilio e cittadino onorario diquesta città, ha definito il «miracolo di Tren-to».

    Solo in retrospettiva possiamo riconoscerecon quanta potenza lo Spirito di Dio, pro-prio per mezzo di tale concilio, è intervenu-to nel destino della Chiesa, addirittura delmondo. Lo ha fatto al punto che i secoli do-

    ancora presente nella dottrina e nella vitadella Chiesa.

    Da poco si è concluso l’Anno della fede,indetto da Benedetto XVI, e in occasione delquale Papa Francesco ha pubblicato la Lu-men fidei quale prima enciclica del suo ponti-ficato. Anno della fede ed enciclica sulla fe-de: di fatto puntano al centro dei problemidel tempo presente, un tempo che ha larga-mente rinunciato a interrogarsi sulla veritàdella fede, sulla verità in generale. A che co-sa serve? Che cosa è fattibile? Sono questele domande che muovono la società attuale.Che cos’è la verità?, domandano in molti co-me Ponzio Pilato. E ancora, la verità — sem-pre che esista — ci può saziare? Noi, invece,domandiamo: senza verità può esistere la vi-ta umana? E: dove troviamo questa verità?

    La risposta a tale domanda, già assillante450 anni fa, l’hanno data i Padri tridentini,anche solo per il fatto che, come primo de-creto conciliare, hanno approvato quello chetratta della Sacra Scrittura e della tradizione

    mo come lo vedeva Nietzsche, che fissa ipropri parametri del vero e del falso, del be-ne e del male, o, come ha detto qualcun al-tro, è soltanto una scimmia nuda, alla qualemanca il pelo solo per un capriccio dell’evo-luzione?

    Questo uomo è una semplice rotellina nelprocesso produttivo di oggetti di massa prividi anima e di volto, o è un prometeico pa-drone del mondo? L’uomo è diventato unenigma per se stesso, trascinato qua e là tramania di grandezza e disperazione.

    Come, che cosa dobbiamo pensare di noistessi? Diversamente da oggi, la genteall’epoca del concilio di Trento si ponevaquesta domanda guardando a Dio.

    L’uomo — come anche tutto il creato — èstato reso talmente corrotto e cattivo nell’in-timo dal peccato di Adamo da essere colpitoda tutta l’ira di Dio, che può essere placatasolo dal sangue e dalla morte di Cristo?Davvero l’uomo non è capace di fare altroche peccare? Il buio di tutte queste doman-de viene trafitto dalla luce splendente delladottrina del concilio. La risposta che essa of-fre è valida anche oggi e per sempre.

    Un’antica preghiera, che in passato venivapronunciata durante la messa, quando si me-scolavano il vino e l’acqua, contiene, conpregnanza classica, il messaggio del concilio:Deus qui dignitatem humanae substantiae mi-rabiliter condidisti et mirabilius reformasti, ov-vero Dio, che meravigliosamente hai creatola dignità umana e mirabilmente — attraver-so Cristo — l’hai redenta.

    Questa dottrina conciliare risponde nega-tivamente a quell’oscuro pessimismo che ve-deva la natura umana, addirittura l’i n t e rocreato, profondamente corrotti a causa delpeccato dei progenitori e non voleva prende-re atto del fatto che, attraverso la grazia del-la redenzione, l’uomo viene sanato nel pro-fondo, che viene persino creato di nuovo eaccettato come amato figlio di Dio.

    Fu questa consapevolezza di non esserestati lasciati indifesi dinanzi al male, malgra-

    questi i grandi temi che, in virtù della lorourgenza, i Padri del concilio vollero chiarireper primi.

    Il terzo tema da loro affrontato fu quellodella Chiesa. Anch’esso occupa i fedeli dioggi non meno di quanto impegnò quellidel XVI secolo. All’epoca, i suoi oppositoriavevano frainteso la Chiesa ravvisandola co-me un’entità invisibile, puramente spirituale.Oggi, al contrario, non pochi rischiano —come ha più volte sottolineato Papa France-sco — di vedere la Chiesa come un’istituzio-

    tinum fu inaugurato il 13 dicembre 1545, era-no solo circa cento i vescovi che entraronoin processione in questo duomo. Tra loronessuno veniva dalla Germania, patria delloscisma. Quei vescovi provenivano da un’Eu-ropa in cui la Chiesa sanguinava dalle feriteinferte dall’allontanamento di massa in moltiPaesi. Scoramento e confusione paralizzava-no molti di coloro che erano rimasti fedeli,lasciandoli a guardare, privi di speranza, ver-so un futuro oscuro. «Non temere, piccologregge», aveva detto il Signore ai suoi apo-stoli, e quindi anche ai loro successori che sierano riuniti a Trento. Così si dedicaronosubito al lavoro di chiarire e di scindere laverità di fede dall’errore e a quello della ri-forma.

    Dalla semina, che — come dice il salmista— fecero nelle lacrime, è cresciuto un raccol-to abbondante che ha raggiungo anche inuovi continenti dell’Asia e dell’America: unperiodo della storia della Chiesa e della cul-tura alla quale il concilio di Trento ha datoil proprio nome. Di fatto, lo Spirito di Dioanima e guida la sua Chiesa nei secoli, finoa quando ritornerà il Signore. Perciò ogginon dobbiamo essere colmi solo di gratitudi-ne per questo, ma anche di speranza che ilconcilio Vaticano II, che i più anziani tra noihanno vissuto di persona, a suo tempo possadare gli stessi frutti di quello che ricordiamooggi.

    Alla fondazione Bernareggi

    Gli esercizidi Ignazioa Bergamo

    Per il ciclo di letture-spettacoli «Lecittà invisibili; maestri e culture indialogo» la Fondazione AdrianoBernareggi di Bergamo ha chiestoad artisti e studiosi di presentare, informa di lettura e di riflessione, al-cuni testi importanti per la storiadella cultura occidentale. Ciascunoha scelto un libro con il quale, in

    drà modalità espressive diverse: lariscrittura drammaturgica per i testidi Agostino di Ippona, due rifles-sioni parallele per Ignazio, il dialo-go fra testo e musica per Erasmo daRotterdam, sguardi disciplinari di-versi per Galileo Galilei. Il primoappuntamento — con gli «Esercizispirituali di Ignazio di Loyola» acura di Gabriele Vacis e Laura Curi-no — sarà giovedì 5 dicembre.

    di INOS BIFFI

    «Dopo Alessandro Magno e il Bacco, di cuiparla la poesia, / troviamo Francesco, che,terzo, s’incammina verso l’Asia / senza falan-ge e senza elefanti, senza armi e senza arma-te (...) E non più quale re tra il gran saltellardei cani da guerra, e coronato e radioso»,sul posto più alto e con uva d’Europa tra ledita. Al contrario, Paul Claudel vede France-sco Saverio avviarsi «tutto solo, e piccolo, enero e sudicio, con stretta in mano la Cro-ce!», verso un mondo descritto a toni foschi:un mondo dominato e avvolto dal male, chediffonde intorno a sé brividi di paura e sen-so di ribrezzo: «Un profondo silenzio è cala-to sul mare, al vagare del battello in direzio-ne di Satana», mentre già «da questa sogliamaledetta sale un alito soffocante»; ed «eccoda ogni parte l’Inferno, e i suoi popoli cheavanzano silenziosi»; e i luoghi: «Da un latol’India, e laggiù il Giappone, e le grandiIsole putride».

    «Da un lato — recita il suo inno dedicatoal santo gesuita — l’Asia alta fino al cielo eprofonda fino all’Inferno (arriva un soffio,una folata di vento passa sul mare) (...)D all’altro questo battello, un punto nero sulmare! e sul ponte senza nessun pensiero peril porto, senza uno sguardo per l’orizzonte,un prete, dalle grosse calze bucate, in ginoc-chio davanti all’albero che legge l’Ufficio delgiorno e la lettera di Loyola».

    È il motivo che ricorre per questo santoche Claudel ha collocato nella sua C o ro n a

    benignitatis anni Dei: un uomo solitario e ir-rilevante, di fronte a un mondo immenso,senza Vangelo e ancora «eredità del Principe

    di questo Mondo». Ma ora, «da Goa finoalla Cina e dall’Etiopia fino al Giappone»,proprio questa minuscola figura ha aperto ilvarco e tracciato la circonvallazione. «Il dia-volo non è largo quanto Dio, e l’Infernonon è esteso quanto l’Amore. E dopo tuttoGerico non è così grande che non le si possagirare attorno»: è il preannuncio che a vin-cere sarà la misericordia, ampia oltre i recintidel peccato, e che sul regno della perversio-ne prevarrà il regno della grazia.

    Francesco non ha avuto requie e non haconosciuto soste: «Ha esplorato tutti i varchi

    gimento provocato dal viaggiare insonne eirrefrenabile di questo mirabile «capitano diD io».

    Ma il canto del poeta si compiace anchedi immaginare e di ritrarre questo «capita-no» nella serenità della sua fine. Francesco«non ha più calzature ai piedi e la sua carneè più consunta della sua talare. Egli ha fattoquello che gli si era detto di fare; senza dub-bio non tutto, ma quello che ha potuto».Ormai, non rimane che deporlo sul suolo,sfinito. La sua aspirazione non s’è avverata.La Cina è là, ma egli ne è lontano, e «dal

    e tolti i cartelli dell’invalicabilità: il suo cor-po è per l’eternità un insulto alla porta prin-cipale. Esso sbarra tutte le uscite, preme atutti gli ingressi di Sodoma. E l’immensaAsia è accerchiata da quest’uomo minuscolo.Più penetrante della tromba e più rimbom-bante del tuono, egli ha chiamato la folladalla sua oscura segregazione e ha proclama-to la luce. Ecco la morte della morte e l’ar-ma nel cuore della Geenna, il morso nelcuore dell’inerte Inferno, perché scoppi eimputridisca su se stesso!»: sono le immagi-ni irruenti con cui il poeta rende lo sconvol-

    i suoi nemici, innalza la sua preghiera, etranquillo come un soldato, a piedi uniti ecol corpo dritto, chiude austeramente gli oc-chi e si ricopre col segno della Croce».

    Quest’inno risulta un piccolo capolavorodell’arte poetico-liturgica di Claudel: il ri-tratto dell’appassionato e animoso missiona-rio si delinea nitido e luminoso nei trattiunici che lo hanno contrassegnato e che nefanno un esemplare intramontabile della de-dizione all’annuncio del Vangelo, senza delquale il mondo non si può salvare.

    momento che non può entrarvi, vimuore di fronte».

    Ed ecco gli ultimi suoi gesti, rie-vocati dal poeta con emozionatapacatezza e disposti in ordinatasuccessione come fossero gesti li-turgici, semplici e solenni: France-sco «si distende, pone al suo fiancoil breviario, dice: “Gesù!”, perdona

    po il concilio vengono definiti “periodo po-st-tridentino”.

    Se dunque oggi, dopo 450 anni, anche noicristiani del terzo millennio intoniamo lostesso Te Deum di allora, non possiamo enon dobbiamo farlo solo con sguardo no-stalgico verso il passato. Piuttosto, celebria-mo questo giubileo con lo sguardo rivoltoalla Chiesa e al mondo del qui e dell’oggi.Quale messaggio — domandiamo — ci giun-ge attraverso i secoli? È possibile che il teso-ro lasciato dal grande concilio nasconda an-che qualche risposta ai nostri interrogativi?O forse avevano ragione quanti hanno cele-brato il concilio Vaticano II come “congedoda Trento”? Tuttavia: la sola costituzioneLumen gentium, che espone l’insegnamentosulla Chiesa, in ben sedici passi fa riferimen-to a documenti dottrinali del concilio diTrento. Quindi, anche dopo 450 anni, esso è

    — che si può sentire nella parola umana del-la Sacra Scrittura e della tradizione apostoli-ca — può, da solo, esaudire il desiderio diverità dell’uomo e offrirgli una base solidaper la sua vita.

    «Chiunque ascolta queste mie parole e lemette in pratica, è simile a un uomo che hacostruito la sua casa sulla roccia», dice il Si-g n o re .

    Ora, l’insegnamento del concilio si rivolgeperò all’uomo, al quale è stato, ed è, rivoltoil messaggio del Vangelo. «Che cosa è l’uo-mo perché te ne ricordi?», domanda già ilsalmista. Di fatto, come mai prima d’ora,l’uomo del tempo moderno è diventato uninterrogativo per se stesso. Sono le esperien-ze terribili e sanguinose del XX secolo appe-na concluso e del presente a farci percepirecon angoscia la drammaticità della domandasull’uomo. Che cos’è l’uomo? È il superuo-

    «C’è stata una partecipazioneimpressionante» conferma all’O sservatoreRomano il cardinale Walter Brandmüller,inviato speciale di Papa Francesco allecelebrazioni per i 450 anni dalla chiusura delconcilio di Trento, parlando dell’accoglienzaricevuta. «La cattedrale — continua ilporporato, di cui pubblichiamo l’omeliatenuta ieri — era gremita. La cerimoniaufficiale si è invece svolta al Castello delBuonconsiglio, presenti il vescovo LuigiBressan e le autorità civili e militari. Alcarcere giudiziario siamo stati poi accolti daun centinaio di detenuti con grandeentusiasmo, e ognuno di loro ha ricevutoun’immagine del Papa con il suo saluto». Ilcardinale nel richiamare la lettera con cui ilPontefice lo ha nominato inviato — «un testodavvero esauriente» — ricorda che «ladottrina conciliare risponde a quell’o s c u ropessimismo che vedeva la natura umana,addirittura l’intero creato, profondamentecorrotti a causa del peccato dei progenitoricon la consapevolezza di non essere statilasciati indifesi dinanzi al male, malgradotutte le tentazioni, bensì di essere statiredenti e chiamati alla gloria eterna».

    Chiamati alla gloria

    apostolica. Nella Scrittura e nella tra-dizione troviamo il Vangelo che,«promesso un tempo attraverso i pro-feti nelle scritture sante, il signore no-stro Gesù Cristo, figlio di Dio, primapromulgò con la sua bocca, poi co-mandò che venisse predicato a ognicreatura per mezzo dei suoi apostoli,quale fonte di ogni verità salvifica edella disciplina dei costumi», si leggein questo decreto.

    Non sono quindi la speculazione fi-losofica e nemmeno l’auto coscienzaumana o altre cose simili i luoghi incui trovare la verità che salva l’uomo,bensì i documenti della comunicazio-ne di Sé di Dio alla sua creatura uo-mo, avvenuta una volta per semprenel tempo e nello spazio, vale a direnella storia. Nella situazione culturalepresente, in cui non pochi considera-no le Sacre Scritture un prodotto sìvenerabile, ma comunque umano del-la cultura del Vicino Oriente dell’an-tichità, la voce del concilio di Trentoha un significato molto attuale. Essaricorda con forza che l’autore delleSacre Scritture dell’Antico e del Nuo-vo Testamento, come anche della tra-dizione sacra, è il Dio Uno e Trinostesso, che ci ha parlato prima perbocca dei profeti, ma poi anche permezzo di suo Figlio, il Lògos eternofatto uomo. Il discorso salvifico diDio all’uomo sua creatura e immagine

    proclamazioni dottrinali, ponendo così la ve-ra natura della Chiesa al centro dell’attenzio-ne. Nei sacramenti è il segno esteriore perce-pibile con i sensi — ad esempio, per l’eucari-stia, la consacrazione del pane e del vino —a definire e a produrre misteriosamente lagrazia divina. In modo analogo, anche la fi-gura umano-storica della Chiesa è un segnovisibile della sua natura invisibile quale cor-po misterioso di Cristo risorto, quale stru-mento di Cristo per la redenzione del mon-do.

    Comprendere in modo nuovo e più pro-fondo questa realtà divina della Chiesa, pre-sente anche nel mondo del terzo millennio,vale a dire riscoprire nella sua figura terreno-umana la presenza del divino, potrebbe pro-durre quella fine della mondanizzazione del-la Chiesa, che è un presupposto perché pos-sa svolgere con efficacia la sua missione a fa-vore della salvezza eterna degli uomini.

    Per concludere, guardiamo ancora unavolta al passato. Quando il Concilium Triden-

    do tutte le tentazioni, bensì di essere stati re-denti e chiamati alla gloria eterna, a liberarele forze migliori dello spirito e del cuore deifedeli. Fu una nuova autoconsapevolezzadell’uomo, ispirata dalla fede nella redenzio-ne, a produrre lo straordinario slancio reli-gioso, l’impegno missionario in Asia e inAmerica, la crescita delle molteplici opere diamore del prossimo, delle arti e delle scien-ze, che hanno caratterizzato il tempo dopo ilconcilio tridentino.

    Non potrebbe anche oggi una visione cre-dente approfondita della dignità della naturaumana, meravigliosamente creata e ancorapiù mirabilmente rinnovata dopo tanto pec-cato, liberare quelle forze spirituali e indica-re quei cammini che conducono verso un fu-turo buono, che piace a Dio e per questo èfavorevole all’uomo?

    La Sacra Scrittura e la tradizione apostoli-ca, i fondamenti della fede, anche il rappor-to tra gli uomini e Dio, determinato dal pec-cato originale e dalla redenzione: furono

    Quei vescovi provenivano da un’E u ro p ain cui la Chiesa sanguinava dalle ferite infertedall’allontanamento di massa in molti PaesiScoramento e confusione paralizzavanomolti di coloro che erano rimasti fedeli

    ne puramente umana, tempora-le, una sorta di “o rg a n i z z a z i o n enon governativa” per migliorareil mondo. La sua vera natura al-lora — come spesso accade an-che oggi — rimase nascosta.

    Per rispondere a questi frain-tendimenti, già all’epoca i Padritridentini fecero dei sette santisacramenti l’oggetto delle loro

    Pieter Paul Rubens, «I miracoli di Francesco Saverio»(1621)

    Pasquale Cati, «Il concilio di Trento» (1588)

    Pieter Paul Rubens, «Ignazio di Loyola»(inizi XVII secolo, particolare)

  • L’OSSERVATORE ROMANOlunedì-martedì 2-3 dicembre 2013 pagina 5

    Omelia del cardinale Bertone

    Per svegliarsidall’i n d i f f e re n z a

    In rete manoscritti e incunaboli del Polonsky Foundation Digitization Project

    Da Oxfordalla Vaticana

    Conservare e mettere a disposizionesono i due scopi delle bibliotecheMa se li radicalizziamorischiano di elidersi reciprocamente

    Il patriarca Bartolomeo nella festa di sant’A n d re a

    Viaggio comunePer un dialogo di amore e verità

    Per la gmg del 2016

    Il patriarcadi Moscainvitatoa CracoviaIl cardinale arcivescovo diCracovia, StanisławDziwisz, ha invitato ilpatriarca ortodosso russoCirillo a prendere parte allaGiornata mondiale dellagioventù (Gmg) inprogramma nel 2016 nellacittà polacca. L’invito,secondo quanto riferiscononumerose agenzie distampa, è stato consegnatodomenica al metropolitaHilarion, presidente delDipartimento per lerelazioni ecclesiasticheesterne del patriarcato diMosca, in occasione dellasua partecipazione a unaconferenza con i localir a p p re s e n t a n t idell’episcopato cattolico. «Ilpatriarca è atteso conentusiasmo da tanta gente»,ha detto il porporato nelcommentare l’invito.

    Tra storia e leggenda

    Costantino a Genova

    «Mosè, Giosuè e le dodici tribù di Israele»(Reginense greco, 1B, foglio 116 recto)

    di CESARE PASINI

    Nel contesto culturale dioggi, segnato dal rapi-do cambiamento e in-dirizzato dalle tecno-logie digitali, il facileaccesso alle risorse primarie è unavera ricchezza. Mi auguro che lacollezione dei testi digitali, messicongiuntamente a disposizione dallaBodleian e dalla Biblioteca Vatica-na, dia un contributo all’avanza-mento della cultura moderna». CosìLeonard Polonsky saluta l’avvio delsito in rete del Polonsky FoundationDigitization Project.

    Il progetto (http://bav.bo-dleian.ox.ac.uk), sostenuto dalla Po-lonsky Foundation, è frutto dellacollaborazione della Biblioteca Vati-cana e delle Bodleian Libraries diOxford, ed è stato inizialmente pre-sentato nell’aprile del 2012 e mira,nel corso di un quadriennio, a ren-dere disponibile nella rete, ai ricer-catori e al pubblico mondiale, unaselezione di circa tremila fra mano-scritti greci ed ebraici e incunaboli,prevedendo quindi la digitalizzazio-ne e pubblicazione di un milione emezzo di pagine in formato digi-tale.

    Si è deciso di partire con la pre-sentazione di alcune bibbie: per laVaticana, fra gli altri, una copiamembranacea della Bibbia diGutenberg (Stampati BarberiniAAA .IV 16), il primo volume di unaBibbia greca della prima metà del Xsecolo finemente miniata (Reginensegreco 1), un Targum palestinese ara-maico, nella sola copia giunta sino anoi, copiato a Roma all’inizio delXVI secolo (Neofiti 1).

    Ma come deve essere organizzatoun sito che voglia presentare questeimmagini digitalizzate? Il lanciocompiuto in questa occasione haprivilegiato, appunto, alcuni volumi

    ziamo, si elidono reciprocamente:per conservare perfettamente nondovresti neppure mettere a disposi-zione i libri e, se metti a disposizio-ne, non conservi adeguatamente. Etuttavia, nel caso della digitalizza-zione, non si tratta solo di trovareuna posizione mediana fra gli estre-mi, ma di coglierne al volo l’opp or-tunità. La digitalizzazione, infatti,da un lato permette di meglio con-servare il volume, fissandone un’im-magine adeguata della sua situazio-ne oggi e parzialmente diminuendo-ne l’uso (per quanto è sufficiente ri-cavare utilizzando le immagini);d’altro lato mette a disposizione,perché le immagini vengono rese ac-cessibili a tutti in ogni luogo graziealla consultazione on line. Si notiche questo atteggiamento conferma

    osservare che oggi non è facile qual-siasi tipo di confronto, perché sem-bra che si possa operare solo attra-verso lo scontro o una forte con-trapp osizione.

    Se guardo alle attività della Bi-blioteca Vaticana, in particolare peri progetti di digitalizzazione, trovoche questi ponti che la cultura co-struisce sono innumerevoli: vannoverso la Germania (i manoscritti Pa-latini digitalizzati in collaborazione

    Il pontificato di Francesco apreuna nuova, decisiva fase nelle rela-zioni con la Chiesa ortodossa epromette di rinnovare quel «dialo-go di amore e verità» avviato cin-quant’anni fa tra Paolo VI e il pa-triarca Atenagora. È questa, insintesi, la convinzione espressa dalpatriarca ecumenico, Bartolomeo,arcivescovo di Costantinopoli, inoccasione della festa patronale disant’Andrea apostolo.

    Parlando nella chiesa patriarcaledel Fanar, di fronte alla delegazio-ne della Santa Sede guidata dalcardinale presidente del Pontificioconsiglio per la promozionedell’unità dei cristiani, Kurt Koch,che come è noto ha consegnato iltradizionale messaggio pontificio,il patriarca ortodosso si è detto fi-

    la rinascita dell’esistenza umana».Rivolgendosi alla delegazione gui-data dal cardinale Koch, l’a rc i v e -scovo di Costantinopoli ha anche

    riproposto l’importanza del dialo-go teologico quale strumento perprocedere verso la piena unità sa-cramentale.

    Il Natale costituisce un’o ccasioneper svegliarci da indifferenza etrascuratezza: è il suggerimentospirituale proposto dal cardinaleTarcisio Bertone ad Assisi, doveha celebrato la messa nella primadomenica di Avvento. «Comefaranno il Natale — si è chiesto —le famiglie tribolate dellaSardegna? Le famiglie chequest’anno si sentono più povereper la riduzione e spesso perl’annullamento delle fontieconomiche?». E ha aggiunto: «Èstato annunciato che l’invernodegli italiani vedrà migliaia dipersone e famiglie nella strettaindigenza. Che cosa pensiamo difare per gli altri? Siamo disposti acompromettere i nostri desideri, lenostre attese, i nostri progetti e aconfrontarci con i poveri perché ilnostro comportamento non insultila miseria, la povertà, le forme disolitudine e di isolamento?».

    importanti, cercando di fornirneuna pur stringata spiegazione di cia-scuno, e ha arricchito il sito di pagi-ne di informazione sulle due biblio-teche, di commento alle rispettivecollezioni e altro ancora, oltre ovvia-mente alle immagini digitalizzate.Invece un sito che desiderasse so-prattutto servire gli studiosi, potreb-be limitarsi alle indicazioni più scar-ne essenziali alla ricerca. Ci si accor-ge che il meglio è nemico del benee che un tentativo di presentare tuttii volumi in maniera ampia ed esau-riente sarebbe impossibile a parago-ne con le limitate forze e disponibi-lità finanziarie di cui le istituzioniculturali dispongono e rallenterebbeenormemente il processo di digita-lizzazione e di messa in linea delleimmagini. Se si pensa agli ottanta-mila volumi di cui la Biblioteca Va-ticana sente il dovere di program-mare la digitalizzazione, è quindinecessario un equilibrio fra le diffe-renti esigenze. Resta ovviamentecondiviso il principio secondo cui il«facile accesso alle risorse primarie èuna vera ricchezza» per tutti.

    Ma qual è lo scopo di un’op era-zione come questa e dei vari proget-ti di digitalizzazione? Si sa che èduplice: conservare e mettere a di-sposizione. Sono i due scopi per cuiesistono le biblioteche. E siamo abi-tuati a osservare che, se li radicaliz-

    formatico affianca ma non sostitui-sce il supporto tradizionale. Ma ilparagone fra antico e moderno misuggerisce un’ulteriore riflessione.Ci si domanda infatti riguardoall’affidabilità delle immagini digita-lizzate. Di fatto sta avvenendo an-che in questo campo quello che dasempre è avvenuto con i libri tradi-zionali: anche per questi non sem-pre i materiali usati si sono rivelatiadeguati, e per questo lungo i secolici si è accorti della resistenza dellapergamena, poi della differente con-sistenza di certi tipi di carta o anchedella interazione di certi inchiostri.Si tratta continuamente di trovareun adeguato supporto. È questa ve-rifica e scelta, questo discernimentoche si sta compiendo ora nel mondoper individuare modalità conservati-ve che diano le garanzie migliori. Inconcreto, con una valutazione ap-profondita, la Biblioteca Vaticanaha rinvenuto in un formato di con-servazione in uso da decenni e ga-rantito dalla comunità internaziona-le (il Fits) la modalità di conserva-zione che non ci tradirà nel futuro.

    Ma il più bell’elemento da sotto-lineare è che il progetto è un segnotangibile di quella meravigliosa ca-ratteristica della cultura che consistenell’“aprire le porte”: perché la cul-tura ama collaborare, o almeno sache deve confrontarsi. Si potrebbe

    la tradizione: la Biblio-teca Vaticana, in parti-colare, ha sempre forni-to gratuitamente i suoiservizi, e ora offre gra-tuitamente le immaginivia internet (non si par-la qui degli usi com-merciali, che devonoevidentemente seguirealtri percorsi). Inoltre,essendo evidente un ca-lo di interesse per glistudi umanistici e in ge-nere per il mondo dellacultura e ugualmenteevidenti le ristrettezzegenerali che non facili-tano gli spostamenti, laconsultazione “sino incasa” vorrebbe ancheinvogliare un ritorno diattenzione a queste ri-c e rc h e .

    Certo, non pensiamoa un mondo senza libria stampa, sia perchéstiamo parlando di anti-che testimonianze, chedesideriamo continuarea conservare sempremeglio (è un nostro do-vere primario), sia per-ché genericamente par-lando lo strumento in-

    con la Biblioteca universitaria diHeidelberg), verso l’Azerbaijan (ma-noscritti di quell’area culturale re-staurati e digitalizzati), verso la Ci-na (digitalizzazione e facsimili divolumi fondamentali per la ricostru-zione della storia della dinastiaQing), verso gli Stati Uniti (per unprogetto di catalogazione e digita-lizzazione di manoscritti siriaci). Esi può ragionevolmente ritenere chenon ci si fermerà qui.

    Georges Ivanovitch Krug, «Sant’Andrea apostolo»(1931, Parigi, chiesa dei Tre santi gerarchi)

    Il Gabinetto delle stampe nella Biblioteca Apostolica Vaticana

    ducioso che l’elezionedi Papa Francesco«rappresenterà una rin-novata ispirazione peril viaggio comune dellenostre due Chiese nelmondo».

    Nelle parole di Bar-tolomeo anche la tri-stezza per «la più dolo-rosa tra le separazioni»,cioè quella di non po-ter «mangiare lo stessopane e bere dallo stessocalice». Per questo,nell’attuale fase cheapre un nuovo periodo«per molti versi decisi-vo», secondo Bartolo-meo «è assolutamentevincolante evitare ogniazione e decisione chepotrebbe essere perce-pita come un ostaco-lo». In quest’ottica, ilpatriarca ecumenico haconfidato di avere giàscambiato con PapaFrancesco «idee e opi-nioni su questi temidurante il nostro incon-tro a Roma nel giornodel suo insediamento».Ed è tornato sull’im-portanza di un futuro,nuovo incontro per ce-lebrare il cinquantesi-mo anniversario dellostorico abbraccio, avve-nuto a Gerusalemme,tra Paolo VI e Atenago-ra, il cui gesto «permi-se di restaurare la pacetra la Chiesa di Romae quella di Costantino-poli, dando inizio alcammino e al dialogodi amore e verità». PerBartolomeo, «come ca-pi spirituali abbiamo ildovere di fare appello einvitare tutti gli uominidi buona volontà, indi-pendentemente dallaloro fede e virtù, al dia-logo e di far conoscereloro l’importanza delmessaggio di Gesù Cri-sto, veramente utile per

    Nel 2013 ricorrono millesettecento anni dall’edittodi tolleranza promulgato a Milano nel febbraiodel 313 da Costantino, imperatore d’Occidente, eda Licinio, imperatore d’Oriente. Con il rescritto,inviato ai governatori delle province orientali, laChiesa cristiana fa il suo ingresso pubblico neltessuto istituzionale dell’impero, all’inizio di quelperiodo che diverrà noto come svolta costantinia-na. Fu l’inizio di una nuova era segnata da unaautentica rivoluzione che ha lasciato la sua im-pronta nella cultura occidentale, e non solo. Trale molte iniziative, all’editto di Milano è dedicatoun ciclo di conferenze in corso a Genova e intito-lato «Costantino tra storia e leggenda», organiz-zato da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultu-ra e dall’università di Genova in collaborazionecon Imago Veritatis Associazione Sant’Anselmo eil liceo D’Oria, con il patrocinio della Consultauniversitaria di Letteratura cristiana antica.

    Il primo incontro è stato dedicato all’iconogra-fia: lo scorso 28 novembre, a Palazzo Ducale, An-tonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, haripercorso gli episodi dell’intera vicenda storico-leggendaria di Costantino attraverso i celeberrimiaffreschi delle Stanze di Raffaello: la Visione dellac ro c e ; la Battaglia di Costantino contro Massenzio; ilBattesimo di Costantino; la Donazione di Roma. AFranco Cardini è stata invece affidata l’i n t e r p re t a -

    zione dell’evoluzione letteraria del racconto agio-grafico del ritrovamento della croce di Cristo, fi-no alla sua consacrazione nella Legenda aureascritta dal vescovo genovese Jacopo da Varaginenella seconda metà del XIII secolo. Il prossimoappuntamento sarà invece il 5 dicembre, sempre aPalazzo Ducale, quando Antonio Schiavone (Isti-tuto italiano scienze umane di Firenze) illustreràlo status socio-politico dell’impero romano cheavrebbe condotto all’editto costantiniano e allesue conseguenze, mentre il direttore del nostrogiornale parlerà della donazione di Costantino,realtà innegabile trasformata a metà dell’VIII seco-lo in un documento attribuito all’imperatore cri-stiano, destinato a una fortuna immensa e contro-versa sino alle soglie dell’età contemporanea.

    E il 7 dicembre al liceo D’Oria due incontri sa-ranno dedicati alla difficile ricezione della figuradi Costantino nella letteratura: dall’antichità cri-stiana (Marcello Marin) a Dante (Franco Verdo-na). Giovedì 12 dicembre, infine, nella Sala Gri-maldi di Santa Maria di Castello ClementinaMazzucco (università di Torino) e Maria Verone-se (università di Padova) discuteranno del fonda-mentale documento costituito dalla Vita di Co-stantino scritta dal contemporaneo Eusebio di Ce-sarea e dei miracoli attribuiti dalla tradizione po-polare al sovrano cristiano.

  • L’OSSERVATORE ROMANOpagina 6 lunedì-martedì 2-3 dicembre 2013

    Il Papa celebra i vespri della prima domenica di Avvento con gli universitari romani ai quali chiede di essere protagonisti della propria vita

    Vivere, mai vivacchiareAll’Angelus il Pontefice ripropone la profezia di Isaia

    Il giornodelle armi smontate

    Siano garantite cure a tutti i malati di aids

    Sotto il segno di Maria «sedes sapientiae»

    L’ambasciatore Valladares Lanza decano del corpo diplomatico presso la Santa Sede ricordato nel trigesimo della morte dal segretario di Stato

    Uomo di fede e diplomatico

    «Che bel giorno sarà, nel quale learmi saranno smontate, per esseretrasformate in strumenti di lavoro!».Lo ha detto il Papa richiamandosialla profezia di Isaia durante l’An g e l u sdel 1° dicembre, prima domenica diAvvento, in piazza San Pietro.

    Cari fratelli e sorelle, buongiorno!Iniziamo oggi, Prima Domenica diAvvento, un nuovo anno liturgico,cioè un nuovo cammino del Popolo diDio con Gesù Cristo, il nostro Pasto-re, che ci guida nella storia verso ilcompimento del Regno di Dio. Per-ciò questo giorno ha un fascino spe-ciale, ci fa provare un sentimentoprofondo del senso della storia. Ri-scopriamo la bellezza di essere tuttiin cammino: la Chiesa, con la suavocazione e missione, e l’umanità in-tera, i popoli, le civiltà, le culture,tutti in cammino attraverso i sentieridel tempo.

    Ma in cammino verso dove? C’èuna mèta comune? E qual è questamèta? Il Signore ci risponde attra-verso il profeta Isaia, e dice così:«Alla fine dei giorni, / il monte deltempio del Signore / sarà saldo sullacima dei monti / e s’innalzerà soprai colli, / e ad esso affluiranno tuttele genti. / Verranno molti popoli ediranno: / “Venite, saliamo al montedel Signore, / al tempio del Dio diGiacobbe, / perché ci insegni le suevie / e possiamo camminare per isuoi sentieri”» (2, 2-3). Questo èquello che dice Isaia sulla meta doveandiamo. È un pellegrinaggio univer-sale verso una meta comune, chenell’Antico Testamento è Gerusalem-me, dove sorge il tempio del Signo-re, perché da lì, da Gerusalemme, èvenuta la rivelazione del volto diDio e della sua legge. La rivelazioneha trovato in Gesù Cristo il suo com-pimento, e il “tempio del Signore” èdiventato Lui stesso, il Verbo fattocarne: è Lui la guida ed insieme lameta del nostro pellegrinaggio, delpellegrinaggio di tutto il Popolo diDio; e alla sua luce anche gli altripopoli possono camminare verso ilRegno della giustizia, verso il Regnodella pace. Dice ancora il profeta:«Spezzeranno le loro spade e ne fa-ranno aratri, / delle loro lance faran-no falci; / una nazione non alzeràpiù la spada / contro un’altra nazio-ne, non impareranno più l’arte dellaguerra» (2, 4). Mi permetto di ripe-tere questo che dice il Profeta, ascol-tate bene: «Spezzeranno le loro spa-de e ne faranno aratri, / delle lorolance faranno falci; / una nazionenon alzerà più la spada / controun’altra nazione, non imparerannopiù l’arte della guerra». Ma quandoaccadrà questo? Che bel giorno sarà,nel quale le armi saranno smontate,per essere trasformate in strumentidi lavoro! Che bel giorno sarà quel-lo! E questo è possibile! Scommet-

    tiamo sulla speranza, sulla speranzadella pace, e sarà possibile!

    Questo cammino non è mai con-cluso. Come nella vita di ognuno dinoi c’è sempre bisogno di ripartire,di rialzarsi, di ritrovare il senso dellamèta della propria esistenza, così perla grande famiglia umana è necessa-rio rinnovare sempre l’orizzonte co-mune verso cui siamo incamminati.L’orizzonte della speranza! Questo èl’orizzonte per fare un buon cammi-no. Il tempo di Avvento, che oggi dinuovo incominciamo, ci restituiscel’orizzonte della speranza, una spe-ranza che non delude perché è fon-data sulla Parola di Dio. Una spe-ranza che non delude, semplicemen-te perché il Signore non delude mai!Lui è fedele! Lui non delude! Pen-siamo e sentiamo questa bellezza.

    Il modello di questo atteggiamen-to spirituale, di questo modo di es-sere e di camminare nella vita, è laVergine Maria. Una semplice ragaz-za di paese, che porta nel cuore tut-ta la speranza di Dio! Nel suo grem-bo, la speranza di Dio ha preso car-ne, si è fatta uomo, si è fatta storia:Gesù Cristo. Il suo Ma g n i f i c a t è ilcantico del Popolo di Dio in cammi-no, e di tutti gli uomini e le donneche sperano in Dio, nella potenzadella sua misericordia. Lasciamociguidare da lei, che è madre, è mam-ma e sa come guidarci. Lasciamociguidare da Lei in questo tempo diattesa e di vigilanza operosa.

    Al termine della preghiera mariana ilPontefice ha lanciato un appello perchésia garantito l’accesso alle cure aimalati di aids e ha salutato alcuni deigruppi presenti.

    Cari fratelli e sorelle,oggi ricorre la Giornata mondialeper la lotta contro l’HIV/A I D S. Espri-miamo la nostra vicinanza alle per-sone che ne sono affette, special-mente ai bambini; una vicinanza cheè molto concreta per l’impegno si-lenzioso di tanti missionari e opera-tori. Preghiamo per tutti, anche peri medici e i ricercatori. Ogni malato,nessuno escluso, possa accedere allecure di cui ha bisogno.

    Saluto con affetto tutti i pellegrinipresenti: le famiglie, le parrocchie, leassociazioni. In particolare, saluto ifedeli provenienti da Madrid, il Co-ro “Florilège” dal Belgio, il gruppo“Famiglie Insieme” di Solofra, el’Associazione artistica operaia diRoma.

    Saluto i fedeli di Bari, Sant’Elpi-dio a Mare, Pollenza e Grumo Ne-vano.

    A tutti auguro un buon inizio diAvvento. Buon pranzo e arrivederci!

    Non si può «guardare la vita dalbalcone» o «vivacchiare»: quel cheserve oggi è impegnarsi in primapersona «laddove ci sono le sfide, lavita, lo sviluppo, la lotta per ladignità delle persone». È l’invitorivolto dal Papa ai giovaniuniversitari romani, sabato pomeriggio,30 novembre, durante la recita deiprimi vespri della prima domenica diAvvento nella basilica di San Pietro.

    Si rinnova oggi il tradizionale ap-puntamento d’Avvento con gli stu-denti delle Università di questa dio-cesi, ai quali si uniscono i Rettori ei Professori degli Atenei romani eitaliani. Saluto tutti cordialmente: ilCardinale Vicario, i Vescovi, il Sin-daco, le varie Autorità accademichee istituzionali, gli Assistenti delleCappellanie e dei Gruppi universi-tari. Saluto specialmente voi, cariuniversitari e universitarie.

    L’auspicio che san Paolo rivolgeai cristiani di Tessalonica, affinchéDio li santifichi fino alla perfezione,dimostra da una parte la sua preoc-cupazione per la loro santità di vitamessa in pericolo, e dall’altra unagrande fiducia nell’intervento delSignore. Questa preoccupazionedell’Apostolo è valida anche pernoi, cristiani di oggi. La pienezzadella vita cristiana che Dio compienegli uomini, infatti, è sempre insi-diata dalla tentazione di cedere allospirito mondano. Per questo Dio cidona il suo aiuto mediante il qualepossiamo perseverare e preservare idoni che lo Spirito Santo ci ha da-to, la vita nuova nello Spirito cheEgli ci dà. Custodendo questa “lin-fa” salutare della nostra vita, tutto ilnostro essere, spirito, anima e cor-po, si conserva irreprensibile e inte-gerrimo. Ma perché Dio, dopo che

    ci ha elargito i suoi tesori spirituali,deve intervenire ancora per mante-nerli integri? Questa è una doman-da che dobbiamo farci. Perché noisiamo deboli, — noi tutti lo sappia-mo — la nostra natura umana è fra-gile e i doni di Dio sono conservatiin noi come in “vasi di creta” (cfr. 2Cor 4, 7).

    L’intervento di Dio in favore del-la nostra perseveranza fino alla fine,fino all’incontro definitivo con Ge-sù, è espressione della sua fedeltà. Ècome un dialogo fra la nostra debo-lezza e la sua fedeltà. Lui è fortenella sua fedeltà. E Paolo dirà, inun’altra parte, che lui — lui, lo stes-so Paolo — è forte nella sua debo-lezza. Perché? Perché è in dialogocon quella fedeltà di Dio. E questa

    fedeltà di Dio mai delude. Egli èfedele anzitutto a se stesso. Pertan-to, l’opera che ha iniziato in ciascu-no di noi, con la sua chiamata, lacondurrà a compimento. Questo cidà sicurezza e grande fiducia: unafiducia che poggia su Dio e richie-de la nostra collaborazione attiva ecoraggiosa, davanti alle sfide delmomento presente. Voi sapete, carigiovani universitari, che non si puòvivere senza guardare le sfide, senzarispondere alle sfide. Colui che nonguarda le sfide, che non rispondealle sfide, non vive. La vostra vo-lontà e le vostre capacità, unite allapotenza dello Spirito Santo che abi-ta in ciascuno di voi dal giorno delBattesimo, vi consentono di esserenon spettatori, ma protagonisti de-gli accadimenti contemporanei. Per

    favore, non guardare la vita dal bal-cone! Mischiatevi lì, dove ci sono lesfide, che vi chiedono aiuto perportare avanti la vita, lo sviluppo,la lotta per la dignità delle persone,la lotta contro la povertà, la lottaper i valori, e tante lotte che trovia-mo ogni giorno.

    Sono diverse le sfide che voi gio-vani universitari siete chiamati adaffrontare con fortezza interiore eaudacia evangelica. Fortezza e au-dacia. Il contesto socio-culturale nelquale siete inseriti a volte è appe-santito dalla mediocrità e dallanoia. Non bisogna rassegnarsi allamonotonia del vivere quotidiano,ma coltivare progetti di ampio re-spiro, andare oltre l’ordinario: nonlasciatevi rubare l’entusiasmo giova-nile! Sarebbe uno sbaglio anche la-sciarsi imprigionare dal pensiero de-bole e dal pensiero uniforme, quelloche omologa, come pure da unaglobalizzazione intesa come omolo-gazione. Per superare questi rischi,il modello da seguire non è la sfera.Il modello da seguire nella veraglobalizzazione — che è buona —non è la sfera, in cui è livellata ognisporgenza e scompare ogni differen-za; il modello è invece il poliedro,che include una molteplicità di ele-menti e rispetta l’unità nella varietà.Nel difendere l’unità, difendiamoanche la diversità. Al contrarioquella unità non sarebbe umana.

    Il pensiero, infatti, è fecondoquando è espressione di una menteaperta, che discerne, sempre illumi-nata dalla verità, dal bene e dallabellezza. Se non vi lascerete condi-zionare dall’opinione dominante,ma rimarrete fedeli ai principi eticie religiosi cristiani, troverete il co-raggio di andare anche contro-cor-rente. Nel mondo globalizzato, po-trete contribuire a salvare peculiari-tà e caratteristiche proprie, cercandoperò di non abbassare il livello eti-co. Infatti, la pluralità di pensiero edi individualità riflette la multifor-me sapienza di Dio quando si acco-sta alla verità con onestà e rigoreintellettuale, quando si accosta allabontà, quando si accosta alla bellez-za, così che ognuno può essere undono a beneficio di tutti.

    L’impegno di camminare nella fe-de e di comportarvi in maniera coe-rente col Vangelo vi accompagni inquesto tempo di Avvento, per vive-re in modo autentico la commemo-razione del Natale del Signore. Vipuò essere di aiuto la bella testimo-nianza del beato Pier Giorgio Fras-sati, il quale diceva — universitariocome voi — diceva: «Vivere senzauna fede, senza un patrimonio dadifendere, senza sostenere in unalotta continua la verità, non è viverema vivacchiare. Noi non dobbiamomai vivacchiare, ma vivere» (Letteraa I. Bonini, 27.II.1925).

    Grazie, e buon cammino versoBetlemme!

    Un uomo di fede che per ventidueanni ha lavorato «con onore e dedi-zione» accanto a tre Papi come di-plomatico al servizio del suo popolodell’Honduras. È il profilo dell’am-basciatore Alejandro Emilio Vallada-res Lanza — che dal 2008 al 2013 èstato decano del corpo diplomaticopresso la Santa Sede — tracciatodall’arcivescovo Pietro Parolin, se-gretario di Stato, che stamani, lune-dì 2 dicembre, ha celebrato nellacappella Paolina la messa di suffra-gio nel trigesimo della morte. Pre-sente il corpo diplomatico accredita-to presso la Santa Sede, con il deca-no Jean-Claude Michel, ambasciato-re del Principato di Monaco.

    Insieme al segretario di Statohanno concelebrato i monsignori Pe-ter Bryan Wells, assessore per gli Af-fari Generali, Antoine Camilleri, sot-to-segretario per i Rapporti con gliStati, e Robert Murphy. Il rito è sta-to diretto da monsignor GuillermoJavier Karcher. Era presente il capodel Protocollo, monsignor José Ave-lino Bettencourt, che ha accolto i di-plomatici e in particolare la mogliedel compianto ambasciatore hondu-regno, signora Marta Alegría Molinade Valladares Lanza, accompagnatadalle due figlie. E a conclusione delrito, la donna ha ringraziato per lacelebrazione e ha ricordato, con pro-

    fonda commozione, la fede cristianache ha animato il marito e l’a m o reche egli ha sempre provato per laSanta Sede e in particolare il suo le-game spirituale con Giovanni PaoloII. Ai familiari il segretario di Statoha rinnovato, anche con un abbrac-cio, le più sentite condoglianze. E«con animo commosso» ha richia-mato, nell’omelia, la passione con

    duras e Santa Sede. Una missionesvolta, ha detto il segretario di Sta-to, attraverso «una chiara testimo-nianza di fede nutrita dalla quotidia-na partecipazione all’Eucaristia». Esostenuta anche dalla sua prepara-zione giuridica e sociale, e dal suoamore per l’arte che lo ha reso parti-colarmente esperto della storia e delpatrimonio di bellezza custodito in

    Vaticano. In particolare monsignorParolin ne ha ricordato la nomina adecano il 9 marzo 2008 e l’onorifi-cenza che Giovanni Paolo