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Redazione | Pubblicità | Contatti Home Cronache Governo e Parlamento Regioni e Asl Lavoro e Professioni Scienza e Farmaci Studi e Analisi Archivio Cerca segui quotidianosanita.it Tweet stampa Giornata della Ricerca 2017: ecco le nuove frontiere di robotica, chirurgica e medicina traslazionale per la cura e la prevenzione Precisione, predittiva, personalizzata, preventiva e partecipativa. Sono le 5 "P" della medicina del futuro, quella basata su tecnologie sempre più avanzate ed efficaci. Oggi all’Università Campus Bio-Medico di Roma, esperti e scienziati si sono confrontati proprio sulle nuove frontiere mediche. Ad aprire lo sguardo sui progressi mondiali sono stati due grandi scienziati: Garret A. FitzGerald e Guang-Zhong Yang. 17 MAG - Robot chirurgici sempre più piccoli e capaci non solo di operare con maggiore precisione, ma anche di predire e prevenire le malattie. Tecnologie e strumenti traslazionali in grado di rilevare e analizzare la risposta individuale ai farmaci. Biomarcatori genetici ed epigenetici in grado di migliorare l’appropriatezza in campo diagnostico e terapeutico. È la medicina delle “5 P”, capace di riscrivere la battaglia contro le malattie. “P” come di Precisione, ma anche Predittiva, Personalizzata, Preventiva e Partecipativa. Delle nuove frontiere per la salute dell’uomo si è parlato all'annuale Giornata della Ricerca dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, quest’anno dedicata a "Innovazione e Tecnologia". Ad aprire lo sguardo sui progressi mondiali della medicina di precisione sono stati due grandi scienziati nel campo della robotica e della sperimentazione clinica dei farmaci: Garret A. FitzGerald, Professore di Medicina Traslazionale presso la Perelman School of Medicine, Università della Pennsylvania, in Usa, nonché Chief Scientific Advisor di Science Translational Medicine, e Guang-Zhong Yang, fondatore ed editor della rivista Science Robotics, come pure direttore e co-fondatore dell’Hamlyn Centre for Robotic Surgery presso l'Imperial College di Londra. Il futuro della robotica chirurgica “La robotica chirurgica, in questi 25 anni, si è evoluta da ricerca di nicchia ad area di maggior sviluppo nell’ambito dell’ingegneria medica, tanto che nel 2020 si prevede un investimento nel campo dei robot chirurgici e diagnostici di 17,9 miliardi di dollari, con un tasso annuo di crescita del 13 per cento - ha spiegato Guang-Zhong Yang, - il successo commerciale dei primi robot chirurgici ha ispirato nuovi dispositivi più piccoli, sicuri ed intelligenti, che puntano ad esplorare con sempre maggiore precisione il corpo umano per predire e prevenire le malattie. Ormai – ha proseguito Yang – si progettano robot con braccia dal diametro di un capello, capaci di vedere dentro e sotto gli organi, in grado di esaminare cellule senza più bisogno di biopsie, in modo da ottenere diagnosi sempre più precoci. Il trend del futuro – ha concluso – è quello di robot in scala nanoscopica, specializzati su singole tipologie di intervento e che iniziano a prendere decisioni, magari reagendo ai comandi solo visivi del chirurgo, che però non potrà essere sostituito”. Nonostante qualche resistenza e i costi non indifferenti, attualmente in Italia sono operativi circa 90 robot chirurgici. Dal 1999 ad oggi sono stati operati oltre 70 mila pazienti e i numeri sono in continua crescita. I principali vantaggi della chirurgia robotica sono la facilità di accesso a zone anatomiche difficoltose, la visione tridimensionale del campo operatorio (il chirurgo si trova come ‘immerso' nel corpo del paziente) e le piccole incisioni che consentono di abbreviare la degenza in ospedale. Il limite più importante, soprattutto in tempi di scarsità di risorse come gli attuali, è l’alto costo dell’apparecchiatura, che si attesta tra i 2 e i 3 milioni di euro, cui si deve aggiungere la spesa annuale di manutenzione, circa 100mila euro. Un investimento che si giustifica soltanto con un utilizzo full-time. Ecco i nomi delle persone arrestate e delle aziende coinvolte Carni rosse e processate: chi ne mangia troppe ha un rischio di morte più alto del 26% rispetto a chi ha consumi moderati. Il Bmj: “Servono campagne come quelle contro il fumo” Specializzaioni in Medicina. Miur annuncia nuovo nuovo sistema di accreditamento. Concorso più snello e graduatoria nazionale Corruzione e riciclaggio. Blitz dei Nas ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità. gli speciali Def 2017. Tutti i documenti tutti gli speciali iPiùLetti [7 giorni] [30 giorni] 1 2 3 4 Regioni e Asl Quotidiano on line di informazione sanitaria Giovedì 18 MAGGIO 2017 Condividi Condividi Condividi 1 1/2 QUOTIDIANOSANITA.IT (WEB) Data Pagina Foglio 18-05-2017 134797 Codice abbonamento: Scienza e Farmaci Quotidiano on line di informazione sanitaria Giovedì 23 FEBBRAIO 2017

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Giornata della Ricerca 2017: ecco le nuove frontieredi robotica, chirurgica e medicina traslazionale perla cura e la prevenzionePrecisione, predittiva, personalizzata, preventiva e partecipativa. Sono le 5 "P"della medicina del futuro, quella basata su tecnologie sempre più avanzate edefficaci. Oggi all’Università Campus Bio-Medico di Roma, esperti e scienziati sisono confrontati proprio sulle nuove frontiere mediche. Ad aprire lo sguardo suiprogressi mondiali sono stati due grandi scienziati: Garret A. FitzGerald eGuang-Zhong Yang.

17 MAG - Robot chirurgici sempre più piccoli e capaci non solo di operare conmaggiore precisione, ma anche di predire e prevenire le malattie. Tecnologie estrumenti traslazionali in grado di rilevare e analizzare la risposta individuale aifarmaci. Biomarcatori genetici ed epigenetici in grado di migliorarel’appropriatezza in campo diagnostico e terapeutico. È la medicina delle “5 P”,capace di riscrivere la battaglia contro le malattie. “P” come di Precisione, maanche Predittiva, Personalizzata, Preventiva e Partecipativa.

Delle nuove frontiere per la salute dell’uomo si è parlato all'annuale Giornatadella Ricerca dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, quest’annodedicata a "Innovazione e Tecnologia". Ad aprire lo sguardo sui progressi

mondiali della medicina di precisione sono stati due grandi scienziati nel campo della robotica e dellasperimentazione clinica dei farmaci: Garret A. FitzGerald, Professore di Medicina Traslazionale presso laPerelman School of Medicine, Università della Pennsylvania, in Usa, nonché Chief Scientific Advisor diScience Translational Medicine, e Guang-Zhong Yang, fondatore ed editor della rivista Science Robotics,come pure direttore e co-fondatore dell’Hamlyn Centre for Robotic Surgery presso l'Imperial College diLondra.

 Il futuro della robotica chirurgica“La robotica chirurgica, in questi 25 anni, si è evoluta daricerca di nicchia ad area di maggior sviluppo nell’ambitodell’ingegneria medica, tanto che nel 2020 si prevede uninvestimento nel campo dei robot chirurgici e diagnosticidi 17,9 miliardi di dollari, con un tasso annuo di crescitadel 13 per cento - ha spiegato Guang-Zhong Yang, - ilsuccesso commerciale dei primi robot chirurgici haispirato nuovi dispositivi più piccoli, sicuri ed intelligenti,che puntano ad esplorare con sempre maggioreprecisione il corpo umano per predire e prevenire lemalattie. Ormai – ha proseguito Yang – si progettanorobot con braccia dal diametro di un capello, capaci divedere dentro e sotto gli organi, in grado di esaminarecellule senza più bisogno di biopsie, in modo da ottenerediagnosi sempre più precoci. Il trend del futuro – ha

concluso – è quello di robot in scala nanoscopica, specializzati su singole tipologie di intervento e cheiniziano a prendere decisioni, magari reagendo ai comandi solo visivi del chirurgo, che però non potràessere sostituito”. Nonostante qualche resistenza e i costi non indifferenti, attualmente in Italia sono operativi circa 90robot chirurgici. Dal 1999 ad oggi sono stati operati oltre 70 mila pazienti e i numeri sono in continuacrescita. I principali vantaggi della chirurgia robotica sono la facilità di accesso a zone anatomichedifficoltose, la visione tridimensionale del campo operatorio (il chirurgo si trova come ‘immerso' nel corpo delpaziente) e le piccole incisioni che consentono di abbreviare la degenza in ospedale. Il limite più importante,soprattutto in tempi di scarsità di risorse come gli attuali, è l’alto costo dell’apparecchiatura, che si attesta trai 2 e i 3 milioni di euro, cui si deve aggiungere la spesa annuale di manutenzione, circa 100mila euro. Uninvestimento che si giustifica soltanto con un utilizzo full-time.

Ecco i nomi delle persone arrestate edelle aziende coinvolte

Carni rosse e processate: chi nemangia troppe ha un rischio di mortepiù alto del 26% rispetto a chi haconsumi moderati. Il Bmj: “Servonocampagne come quelle contro il fumo”

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Torino. Paziente in dialisi salvato grazie a trapiantodi rene donato da una donna con una rara malattiacongentitaL'intervento è avvenuto all'ospedale Molinette della Città della Salute di Torinoe si è reso possibile grazie all'uso della chirurgia robotica. Una tecnica che èrisultata "fondamentale in questa particolare situazione con un rene inposizione anomala a stretto contatto con l’utero e con una vascolarizzazionecomplessa", hanno spiegato i sanitari.

23 FEB - Tutto inizia con la decisione di una paziente di 45 anni delle Molinette diTorino, portatrice di rene ectopico pelvico, una rara anomalia congenita che puòportare a dolore cronico ingravescente ed infezioni necessitanti l’interventochirurgico di rimozione, di rimuovere l'organo. Una volta proceduto all’interventodi rimozione del rene, comunque ben funzionante ma destinato allo scarto,l'equipe ha lasciato aperta una piccola possibilità di trapiantarlo in un’altrapersona in dialisi che avesse delle caratteristiche tali da poter tentarel’intervento. Questa soluzione era sperata da tutti e per prima anche dalla signora, sottolineauna nota delle Molinette, che voleva così dare in questo gesto generoso un

senso a tutte le sue precedenti sofferenze. Nella reportistica mondiale è la prima volta che viene utilizzata lachirurgia robotica a fronte di una situazione anatomica vascolare estremamente più complessa. La sequenza di interventi si è consumata lunedì in una staffetta chirurgica, dove solo al termine del primointervento e della valutazione “su banco” del rene si è potuto pensare di utilizzarlo per un trapianto.

 La nefrectomia è stata eseguita con tecnica robotica dalprofessor Paolo Gontero (Direttore dell’Urologiauniversitaria dell'ospedale Molinette della Città dellaSalute di Torino), insieme al dottor Alessandro Grecoed agli anestesisti Alessandra Davi ed ElisabettaCerutti. Come spiega Paolo Gontero “la chirurgia robotica è statafondamentale in questa particolare situazione di un renein posizione anomala a stretto contatto con l’utero e conuna vascolarizzazione complessa. L’aiuto del robot hapermesso l’accuratezza chirurgica necessaria in unintervento così delicato. Il robot Da Vinci di ultimagenerazione in dotazione presso la Città della Saluteviene correntemente utilizzato in campo urologico perinterventi oncologici su prostata, rene e vescica”.

 Il dottor Maurizio Merlo (Direttore della Chirurgia Vascolare ospedaliera delle Molinette), che insieme aldottor Aldo Verri ed agli anestesisti Antonella Marzullo e Luisella Panealbo (dell'équipe dottor PierPaolo Donadio) ha eseguito la ricostruzione vascolare del rene ed effettuato la fase vascolare deltrapianto, sottolinea come “si sia trattato di un rene con una complessità di arterie mai presentata primad’ora per un trapianto nella trentennale tradizione della Chirurgia Vascolare ospedaliera delle Molinette,abituata ad operare su tutti i distretti vascolari anche in condizioni sia di estrema urgenza che di difficoltà.Tale esperienza maturata in decenni di attività ha consentito di risolvere anche questa situazionepermettendo il trapianto di questo rene”. La fase successiva è poi stata eseguita dai dottori Omid Sedigh ed Andrea Bosio, urologi, che hannoricostruito la complessa via urinaria del rene, anch’essa anomala, insieme a quella del ricevente. Il trapianto è tecnicamente riuscito ed il paziente di 51 anni, sganciato dalla dialisi, è in costantemiglioramento, ricoverato presso la terapia semi-intensiva della Nefrologia universitaria e seguito dall'équipenefrologica diretta dal professor Luigi Biancone.

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