Scia in Trentino - novembre 2010

52
Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/04 n. 46) art 1, comma 1, DCB Trento NOTIZIARIO DEL COMITATO TRENTINO FISI - ANNO VIII - N. 1 NOVEMBRE 2010 SCI in Trentino eventi Parte una super stagione ricca di manifestazioni di alto livello race il grande ritorno di cristian Deville news La 3tre nel 2012 nuovamente tappa di coppa del Mondo Laura Pirovano La giovane promessa rendenese dopo una stagione esaltante al cancelletto per riconfermarsi

description

Il magazine della Federazione Italiana Sport Invernali del Trentino (nr. 1, anno VIII).

Transcript of Scia in Trentino - novembre 2010

Page 1: Scia in Trentino - novembre 2010

Poste

Itali

ane S

pa -

Sped

. Abb

. Pos

tale -

D.L

. 353

/200

3 (co

nv. i

n L

27/0

2/04

n. 4

6) ar

t 1, c

omma

1, D

CB T

rento

NOTIZIARIO DEL COMITATO TRENTINO FISI - ANNO VIII - N. 1 NOVEMbRE 2010

SCIin Trentino

eventiParte una super stagionericca di manifestazioni di alto livello

raceil grande ritorno di cristian Deville

newsLa 3tre nel 2012 nuovamente tappa di coppa del Mondo

Laura PirovanoLa giovane promessa rendenesedopo una stagione esaltanteal cancelletto per riconfermarsi

Page 2: Scia in Trentino - novembre 2010

le Banche della comunitàwww.casserurali.it

Siamo vicini. Sul territorio, nei valori, nel modo di pensare. Per questo siamo la vostra banca. Fin nei più piccoli dettagli.

sci-210x297.indd 1 04/02/10 14:40

Page 3: Scia in Trentino - novembre 2010

In copertina: Laura Pirovanogiovane promessa

Pubblicazione registrataPresso il Tribunale di TrentoIl 27/10/2003 – n° 1197Anno VIII - N° 1 - Novembre 2010

n Editore:Litografica Editrice SaturniaVia Caneppele, 46Tel. 0461 82263638100 Trento

n Direttore Responsabile:Mauro [email protected]

n Redazione:PegasoMediaVia Kofler 58 - Cognola (Tn)

n Pubblicità:Renzo Chistè[email protected]

n Comitato di Redazione:Roberto BrigadoiRenzo ChistèAngelo DalpezMarco Zoller

n Hanno collaborato:Daniele BernardiRalf BrunelMaddalena ColliniAlessandro ConciLuca FranchiniFederico ModicaIvo PertileElvis G.P. PiazziLuca PerenzoniMario RoncadorFranco SandriFabia SartoriLuca Tomarelli

n Grafica: Mauro [email protected]

n Stampa:Litografica Editrice Saturnia (TN)

L’editoriale

1

nell’epocadel sesto senso

in trentinosi torna all’antico

Gli esperti di marketing quella attuale la definiscono l’epoca del “Sesto Senso”, una fase storica di mu-tamenti repentini, dove la sensibilità o l’insensibilià,

anche per l’incessante “fragore mediatico” si acuisce ogni giorno di più. Anche i massimi studiosi dei mercati econo-mici si stanno arrabattando per cercare il filo della matas-sa, complice anche la crisi, il timore e l’oculatezza che ne derivano. Per far quadrare i conti il presidente nazionale della Fisi e i suoi consiglieri esperti nel ramo assicurativo proprio poche ore prima di presentare ufficialmente la campagna di tesse-ramento, a Trento, hanno deciso di aumentare di ben 7 euro il costo della singola tessera: da 27 a 35 euro. A detta loro una scelta inevitabile dopo che il bando europeo per garan-

tire la copertura assicurativa degli oltre 100 mila tesserati Fisi era andato deserto, e quin-di si è dovuto scendere ad un compromesso, accettando in tempi rapidi la controproposta di una compagnia assicurativa. Nessuno nel palazzo di via Piranesi si è forse interrogato sul fatto che proprio nell’epoca del “Sesto Senso” bisognerebbe proporre formule in-novative per fidelizzare e per attirare nuovi

clienti, con varie tipologie di offerte. Il Comitato Trentino, ancora prima di rimanere a bocca aperta, quando davanti ad un pubblico stupito Morzenti e il consigliere Fontana hanno comunicato l’astuta operazione di garanzia assicu-rativa, aveva deciso di provare a muovere le acque per far ritornare accattivante l’affiliazione alla Fisi. Con semplicità, senza una struttura, senza aver in-terpellato i guru del marketing il Consiglio di Presi-denza provinciale, ispirandosi a quanto si faceva un

ventennio fa, ha così deciso di istituire una card territoriale, con l’obiettivo di dare un valore aggiunto all’appassionato di sci, che decide di tesserarsi con la Federazione Italiana Sport Invernali. L’iniziativa risponde al nome di Trentinoski card e viene consegnata gratuitamente a chi si tessera alla Fisi rivolgendosi ad uno degli oltre 100 sci club provinciali. Due tessere e doppio vantaggio dunque. Interessanti sconti-stiche che vengono aggiornate continuamente e sono dispo-nibili su www.fisitrentino.it. Alcuni esempi? Il 10% di sconto sull’abbonamento stagionale Super Nordic Skipass, un 10% di sconto su prenotazioni alberghiere in Val di Fiemme effet-tuate tramite servizio Booking Center, sconti in negozi sportivi e in altri esercizi commerciali e altre convenzioni in via di definizione.Comunque non dimentichiamo che tesserarsi alla Fisi signifi-ca anche sostenere i campioni e il movimento dello sci.

n

È nata Trentinoski card,una tessera gratuita in abbinata a quella Fisi per offrire ulteriori vantaggi a chi pratica lo sci

di Mauro Bonvecchio

Page 4: Scia in Trentino - novembre 2010

2

Agenda

È un menù luculliano quello che propongono gli sci club affiliati al Comitato Trentino per la nuova

stagione agonistica. C’è n’è davvero per tutti i palati, dalle gare valida per la Coppa del Mondo co-me il Tour de Ski della Val di Fiemme in calendario l’8 e 9 gennaio a Lago di Tesero che ha il suo momento topico nel tradizionale epilogo sulla salita dell’Alpe del Cermis, alla Marcialonga del 30 gennaio, che anche quest’anno è inserita nel pro-gramma della Fis Marathon Cup, ed ha aperto addirittura ai giovani con una gara ad hoc per allievi, aspiranti e juniores, dimostrando di essere un co-mitato all’avanguardia e sem-pre alla ricerca di nuove for-mule. Ci sono poi una serie di gare internazionali, soprattutto nello sci alpino.Infatti, in attesa di rivedere fra due stagioni la Coppa del Mondo a Madonna di Campi-glio, il dicembre dello sci parla decisa-mente trentino, visto che nel week-end di metà mese andrà in scena un doppio appuntamento con i più forti specialisti mondiali dello slalom speciale. La deno-minazione è quella della Coppa Europa, ma sia la tappa di venerdì 17 dicembre sulla pista Alloch di Pozza di Fassa, sia quella del giorno successivo (sabato 18

dicembre) sul Canalone Miramonti, oltre alla grande suggestione e spettacolari-tà visto che si disputano in notturna, si annunciano particolarmente interessanti sotto il punto di vista tecnico. Le gare sotto l’egida del Comitato Tren-tino anche in questa stagione saranno oltre 250, per un totale di oltre 600 competizioni di categoria. Da segnare sul calendario con un bollino rosso poi i

campionati italiani team sprint a Fiera di Primiero il 26 dicembre grazie all’Us Pri-miero San Martino che il 19 e 20 marzo organizzerà anche una prova del circuito Nazionale Giovani a Passo Cereda. Im-portante appuntamento poi il 15 e 16 gennaio a Lago di Tesero con i campio-nati italiani di fondo aspiranti e juniores organizzati dall’Us Cornacci.

Per il salto e combinata nordica il Tren-tino si conferma l’ombelico d’Italia, no-nostante ai trampolini di Predazzo stiano iniziando i lavori di rifacimento. Su tutti due appuntamenti: il 27 dicembre una Nazionale Giovani e il 9 febbraio i cam-pionati italiani assoluti e juniores. Una gara Ng poi anche a Pellizzano, in Val di Sole, il 29 gennaio.Lo snowboard oltre alle gare del circuito

triveneto sono in calendario gare di Coppa Italia a Canazei, Monte Bondone e Alpe di Lusia, mentre sempre sul Bondone il 15 e 16 gennaio si disputerà una prova della Fis Carving Cup. In chiave giovanile non mancheranno poi gli appuntamenti con i due Tro-fei Topolino, in Val di Fiemme a gennaio il fondo, e nella nuova location di Folgaria a marzo lo sci alpino.Per lo sci alpinismo un importan-te riconoscimento è stato dato alla Lagorai Cima d’Asta, valida come prova di campionato italia-

no a coppie, ma non mancheranno poi le grandi classiche, con in primis Sella-ronda e Ski Alp Madonna di Campiglio, mentre il circuito Coppa delle Dolomiti si è rinnovato partendo con una filoso-fia dinamica e giovane, come giovane è il Memorial Stedile del 12 dicembre a Passo Rolle.

n

in trentino lo sci d’elite

Tante le gare in calendario per la nuova stagione e tanti eventi di cartello, come le due tappe di Coppa Europa di slalom a Pozza e Campiglio

Page 5: Scia in Trentino - novembre 2010

Style code: GKM103TNY - PTM101TNY

www.westscout.com

Page 6: Scia in Trentino - novembre 2010

4

L’attacco di Luca Perenzoni

L’aspettava da due anni un momen-to così, Cristian Deville. O forse lo aspettava l’intero movimento dello

sci trentino che non vedeva l’ora di riab-bracciare in pienezza il suo miglior in-terprete dello slalom. A maggior ragione dopo lo sfortunato epilogo del gigante di apertura di Soelden, con la gara annulla-ta proprio mentre Davide Simoncelli era pronto a dare la zampata da podio. Su quel Rettenbach che poca fortuna aveva portato in passato. Un po’ come la Black Levi finlandese, i cui dolci pendii, auten-tica manna per gli scivolatori, parevano trasformarsi in autentiche salite per uno come Deville che ai piani preferisce le pendenze da capogiro.Ma questi due anni di difficoltà, di sop-portazione, di interventi, di lenti recu-peri hanno fatto maturare nel finanziere di Moena una nuova consapevolezza. E sopratttutto, tanta voglia di riscatto, tan-ta voglia di tornare lassù dove era stato vicino ad arrivare, nel cuore del 2008.E così proprio i piani di Levi, tinti dai colori pastello del cielo artico, hanno re-galato al Circo Bianco un Deville formato super, pronto a risalire ai piedi di quel podio sfuggitoli ancora una volta.Quarto, come a Garmisch nel febbraio 2008. Quarto, ma va bene così. Anzi, benissimo.

“Nelle ultime sedute di allenamento mi ero trovato bene, ma non potevo crede-re di sfiorare addirittura il podio, a Levi. Il secondo tempo nella prima manche è stata una sorpresa anche per me, poi nella seconda il tracciato era un po’ me-no angolato e ho sofferto di più, ma avrei fatto la firma per un risultato così”.È fin troppo facile immaginare cosa possa aver voluto dire questa gare per Deville.“Dopo due stagioni tribolate mi serviva una botta di fiducia. Allenarsi stringen-do costantemente i denti e vedere che i risultati non arrivano è una situazione pesante, soprattutto per il morale e alla lunga, gli stimoli rischiano di venire me-no. Ma quest’estate mi sono reso conto che le cose stavano cambiando e l’entu-

siasmo ha dato sicuramente una mano”. Chi ben comincia è a metà dell’opera, indubbiamente. E presentarsi nella sta-gione iridata con un risultato capace di regalare fiducia e infondere sicurezza e tranquillità per le prossime gare è il meglio che ci si potesse augurare. Ed ora? L’appuntamento è rimandato in Val d’Isere, poi le ulteriori tappe di avvicina-mento in vista dei mondiali, guarda caso, proprio a Garmisch Partenkirchen.All’exploit di Deville non ha risposto Stefano Gross. O meglio, il fassano ha risposto solo in parte: ci poteva essere anche lui, tra i 30 che si sono spartiti i punti del primo slalom stagionale. Non ci è riuscito per poco e questo non può che incentivarlo nel proseguo, quando magari anche il tracciato sarà più amico.Ed il terzetto fassano dei paletti snodati si è ricomposto poi nel finale di novem-bre, con il rientro di Chiara Costazza, dopo la pausa per sistemare (una volta per tutte) i problemi che si trascinava dietro dall’infortunio al tendine d’Achille di due anni fa. Non vale la pena disquisi-re sulla sciata, sui risulati della poliziotta di Pozza: l’importante è che la testa sia finalmente libera, che il dolore sia spa-rito. La forma ed i risultati arriveranno, vero Devil?

n

Il finanziere moenese esordisce in Coppa del Mondocon un quarto postoa Levi e stacca il pass per i mondiali di Garmisch

DeviL torna a ruggire

Stefano Gross

Page 7: Scia in Trentino - novembre 2010

REVOLUTIONARY, YET LOGICALELAN WAVEFLEX SERIES

Elan SpeedwaveSeries 0708

Elan SpeedwaveSeries 0809 Series 1011

Elan SpeedwaveSeries 0607

Elan SpeedwaveSeries 0708

La nuova e pluri-premiata tecnologia costruttiva rendepossibile un flex ancora più armonico da punta a codaassociato ad una maggiore resistenza torsionale, peroffrire un’indimenticabile esperienza sugli sci.

Per maggiori informazioni: Socrep S.r.l., Tel. 0471 797022, [email protected]

LA TECNOLOGIA MAGGIORMENTE PREMIATA NEL MERCATO DELLO SCI

Page 8: Scia in Trentino - novembre 2010

L’affondo di Luca Franchini

6

Cristian Zorzi ed Antonella Conforto-la: veterani, ma con spirito da gio-vani rampanti. Trentotto anni per

il primo, trentacinque per la seconda: il peso delle “primavere” comincia a farsi sentire sulle spalle dei due fondisti tren-tini, che, alla faccia della propria carta d’identità, sono ancora sulla breccia, pronti ad affrontare una nuova avventura sportiva, iniziata nella squadra “aggre-gati” della nazionale azzurra e chiamati a conquistarsi un posto per i grandi ap-puntamenti della stagione.Probabilmente l’ultima per Cristian Zor-zi ed una delle ultime anche per la fi-emmese della Forestale, con un occhio di riguardo per l’appuntamento “clou” dell’inverno 2010/2011, ovvero quello con i campionati del mondo di Holmen-kollen (Oslo), l’università dello sci nor-dico.Sara l’ultima apparizione iridata per en-trambi, in cerca del colpo di coda prima di appendere sci e bastoncini al chiodo. «Quest’anno ho vissuto la fase di prepa-razione estiva con molta più tranquillità rispetto al passato – spiega “Zorro” -, mi sono allenato bene e con la necessaria

serenità. Per le gare di Coppa del Mondo dovrò conquistarmi il posto di volta in volta, ma alla fine non cambia molto ri-spetto agli ultimi anni e non sento più le pressioni di un tempo, anche se quando faccio una cosa è per farla bene, sempre e comunque».Cristian, apparso in buona forma nella prima apparizione stagionale (doppia ga-ra Fis a Muonio), ha saltato l’esordio in Coppa del Mondo di Gallivare (tra l’altro deludente per la formazione maschile azzurra), escluso dalla lista dei convo-cati per un “nulla” dopo i test in terra finlandese.Ma i programmi del finanziere fassano, quest’anno, hanno un indirizzo ben pre-ciso. «Ho abbandonato l’allenamento specifico per le sprint, che comunque penso di correre ancora, concentrandomi più sulle gare di distanza, con le quali era iniziata la mia carriera – aggiunge Cristian -. Non sono mai stato tanto ma-gro in vita mia e quasi mi faccio paura. Il mio “pallino” per questa stagione è la 50 km iridata di Oslo, la gara delle gare: essere al via di quella è il mio vero obiettivo, con un occhio, se possibile,

anche per qualche granfondo, ideale per preparare l’appuntamento».Obiettivo Oslo anche per Antonella Con-fortola, la quale, a differenza di Zorzi, a Gallivare c’era, così come a Kuusamo, sede della seconda tappa di Coppa del Mondo. La stagione sembra essere ini-ziata in sordina, ma l’importante è farsi trovare al “top” al momento giusto.«È inutile ricordare che l’appuntamento principale sarà quello con i Mondiali di Holmenkollen – spiega la fiemmese -. Al momento, dopo quanto visto nell’esordio di “Coppa”, sono un po’ indietro rispetto alle altre. Dopo le gare di corsa dell’esta-te ho sostenuto un periodo di carico e, ora come ora, mi mancano un po’ i “ve-loci”, ma mi auguro che gara dopo gara le cose vadano sempre in meglio. Al mo-mento sto andando più forte in classico e questo è strano per me».Quali saranno le coordinate principali della sua stagione? «Punterò principal-mente sulle gare distance, come la 30 km e le pursuit, soprattutto la 30 km dei Mondiali di Oslo, che saranno una piccola Olimpiade. Mi sarebbe piaciuto essere in Val di Fiemme nel 2013, ma penso che questi saranno i miei ultimi campionati del mondo: non sto ancora pensando al ritiro, ma gli anni passano».Intanto, almeno per quanto visto nell’av-vio di stagione, sono le donne (spesse criticate e bistrattate) ad aver tenuto alti i colori azzurri. «Questo è vero – continua Antonella -. C’è stata Manuela Di Centa, la Belmondo, poi la Paruzzi ed ora Follis e Longa ed anche la Rupil sta crescendo bene. Per il futuro sono ottimista. Noi meglio dei maschi? Piller Cottrer e Di Centa non sono più ragazzini ed anche loro, adesso, preferiscono e devono con-centrarsi sul singolo appuntamento».In chiusura, cosa farà “da grande” Anto-nella Confortola? «Qualche gara lunga la vorrei fare anche nelle prossime stagioni e poi continuerò a dedicarmi alla corsa, che in questi ultimi anni mi ha regalato grandi soddisfazioni».

n

Per i due pionieri trentini Cristian Zorzi e Antonella Confortola è iniziata probabilmente la loro ultima stagione in Coppa del Mondo. L’entusiasmo è però quello di sempre

i seMPreverDi

WMB airanoissecnoC avitcA - OTNERT - 002383 1640 .leT - 6 ,anisreF aiV

Nuova BMW X3

www.bmw.it Piacere di guidare

WMB airanoissecnoC avitcA - OTNERT - 002383 1640 .leT - 6 ,anisreF aiV

Nuova BMW X3

www.bmw.it Piacere di guidare

Prenotate un test drive presso:Concessionaria BMW Activa - Via Fersina, 6 - Tel. 0461 383242 - TRENTO

Page 9: Scia in Trentino - novembre 2010

WMB airanoissecnoC avitcA - OTNERT - 002383 1640 .leT - 6 ,anisreF aiV

Nuova BMW X3

www.bmw.it Piacere di guidare

WMB airanoissecnoC avitcA - OTNERT - 002383 1640 .leT - 6 ,anisreF aiV

Nuova BMW X3

www.bmw.it Piacere di guidare

Prenotate un test drive presso:Concessionaria BMW Activa - Via Fersina, 6 - Tel. 0461 383242 - TRENTO

Page 10: Scia in Trentino - novembre 2010

8

l’evento di Luca Perenzoni

Non si ferma mai, il motore scii-stico della Val di Fiemme, ormai decisa a recitare quanto più com-

putamente possibile il ruolo di baricen-tro del fondo europeo meritatosi in tanti anni di organizzazioni impeccabili. La notizia dell’assegnazione del mondiale 2013 è ormai vecchia, nonostante porti in riva all’Avisio la terza rassegna iridata in poco più di un ventennio, quando mai, prima dello storico ‘91, un campionato mondiale di sci nordico era approdato al di qua delle Alpi.Ma chi pensava che il 2013 potesse es-sere l’ultimo atto, si sbagliava di gros-so perché ad inizio novembre è arrivata un’altra sorpresa, con l’assegnazione dei campionati mondiali juniores per l’anno successivo.“La notizia ci ha fatto enorme piacere - confessa il presidente di Nordic Ski Fiemme, Pietro De Godenz - perchè noi in valle abbiamo sempre creduto negli sport giovanili e ci stimola parecchio po-ter ospitare i migliori under 20 e under 23 degli sci stretti, senza dimenticare il salto e la combinata”.Alle soglie del 2011 si sta per aprire

dunque un quadriennio davvero intenso, con il comune denominatore del Tour de Ski che ormai ha saldamente piantato le proprie radici ai piedi del Lagorai, con la salita del Cermis battezzata tappa finale almeno fino al 2015.“Sono riconoscimenti che vanno a sot-tolineare la grande capacità e l’impegno che il comitato organizzatore e l’intera vallata sa impiegare in ogni occasione.Non è semplice riuscire a mantenersi co-stantemente al passo con i tempi e pro-prio per questo siamo convinti che ci sia sempre da migliorare: i primi mondiali avevano agevolato i lavori per la strada di fondovalle, i prossimi permetteranno di studiare un nuovo progetto di mobilità, oltre a tante opere di adeguamento dei vari impianti sportivi.”Ecco, tanto lo stadio del fondo di La-go di Tesero, quanto il centro dei salti a Stalimen sono ai box per rifarsi il trucco.“Sì, lavori che si sono resi necessari per riqualificare gli impianti e i trampolini, per offrire sempre più un prodotto effi-cace e performante. Lo stadio del salto starà fermo l’intera stagione, per tornare ad ospitare la Coppa del Mondo in avvio

di 2012 con la tappa premondiale. A La-go invece si tratta soprattutto di ritocchi, con una grande novità: l’inserimento del poligono per il biathlon, in ottica possibi-li future universiadi ma non solo”.E questa è forse la vera notizia per i tan-ti amanti ed estimatori del biathlon che hanno spesso lamentato la mancanza di un riferimento vero in una valle che fa del fondo la sua religione. Ma a breve anche questa “macchia” sarà cancellata e la Val di Fiemme sarà pronta a presen-tarsi nuovamente con il vestito buono.“Negli anni scorsi le tappe finali del Tour de Ski sono state l’evento sportivo più seguito in televisione nel corso dell’in-verno. Sicuramente è stata una scel-ta coraggiosa, l’introduzione di questa tournèè, ma il responso è forse migliore di ogni aspettativa e proprio per questo la Val di Fiemme vuole mantenere il suo fascino ed il suo richiamo negli anni. È un veicolo promozionale e d’immagine incredibile e non possiamo non sfruttarlo al cento per cento”.

n

Un altro prestigioso riconoscimento dalla Fis per il Comitato Nordic Ski Fiemme, assegnati i mondiali juniores 2014

ora anche i

MonDiaLi juniores

Page 11: Scia in Trentino - novembre 2010

9

Page 12: Scia in Trentino - novembre 2010

10

Scanner di Luca Franchini

Pazza idea”, divenuta carta vincen-te. È il caso della “final climb del Cermis, che, il gennaio prossimo,

apporrà ancora una volta il sigillo finale al Tour de Ski, giunto alla quinta edi-zione. Per il quinto anno consecutivo, infatti, toccherà alle nevi della Val di Fi-emme decretare e celebrare il vincitore della spettacolare rassegna a tappe ide-ata dalla Fis. Rassegna che si aprirà ad Oberhof (Germania) il 31 dicembre, per poi proseguire ad Obersdorf (2-3 genna-io), Cortina D’Ampezzo e Dobbiaco (5-6 gennaio), con la classica chiusura in sal-sa trentina l’8 (gara mass start in tecnica classica, 20 km al maschile e 10 km per le donne) e 9 gennaio, giorno della ormai mitica “final climb”.Una due giorni di assoluto spessore, dunque, quella che attende anche in apertura di 2011 il comitato Nordic Ski Fiemme e, in particolar modo, l’esercito dei volontari. Tutti all’opera per garantire il meritato spettacolo all’evento, con una citazione particolare per chi è chiamato ad allestire i campi di gara.I riflettori, come sempre, saranno pun-tati sullo stadio del fondo di Lago di Tesero, con oltre 150 “giacche gialle” chiamate a rimboccarsi le maniche sotto la guida del responsabile dell’impianto fiemmese Giacomo Boninsegna, ideal-mente supportato dal responsabile del-

la preparazione della pista Ciro Tomasi (vero e proprio “deus ex machina”) e dal direttore di pista Giuseppe Brigadoi.«Il lavoro inizia ancora a novembre – spiega Boninsegna -, con una decina di volontari impegnati nella pulizia della pista e nell’allestimento della recinzio-ne e delle postazioni tv, nonché della zona sciolinatura per le squadre. Que-sto è solo il “pre”. Una volta pronta la pista, bisogna “ripassarla” ogni giorno, per mantenerla al massimo della propria efficienza».Poi si arriva a fine anno e ai primi di gennaio, momento in cui il motore or-ganizzativo comincia a girare a pieno re-gime. «Dal 2 gennaio entrano in azione altri 20 volontari, che si occupano della stesura dei cavi tv, di quelli per le rile-vazioni cronometriche, nonché dell’alle-stimento di tende, tendoni, mixed zone e quant’altro. Nei giorni di gara, invece, il numero dei volontari impegnati per il solo aspetto tecnico sale a 150, tra servizi si sorveglianza, punzonatura ed i vari allestimenti di zona di partenza ed arrivo, controlli e via dicendo».Un vero e proprio esercito all’opera, quindi, e che, col passare degli anni e grazie all’esperienza maturata, è ormai diventato un gruppo dall’alta professio-nalità ed efficienza. «Penso di poter dire, senza esagerare, che possiamo contare

su una squadra di professionisti – conti-nua Boninsegna -, gran parte dei quali, eccezion fatta per qualche nuovo in-serimento, lavorano con noi dal 1991. Ormai non serve dire loro niente: sanno cosa fare e dove mettere le mani. E ci sono sempre».Quest’anno ci sarà qualche novità a livel-lo di tracciato di gara? «Qualche leggera modifica penso di sì. Dovremmo riuscire ad evitare la zona che corre lungo l’or-to forestale di Masi di Cavalese, prose-guendo nella “piana” in una zona meno soleggiata e dunque più tranquilla dal punto di vista delle condizioni neve».La modifica riguarderà il “tappone” fi-nale, quello che prevede la scalata al Cermis. Una follia (allora così venne da molti definita) diventata autentico moti-vo di spettacolo. «Nel gennaio 2006, in occasione della classica gara di Coppa del Mondo fiemmese – conclude Bonin-segna -, il direttore Fis del settore sci di fondo Jurg Kapol mi disse tornando da un’ispezione sulle piste: “sono sta-to sul Cermis, ho provato la salita e mi piace”. La cosa nacque semplicemente così. Dapprima pensai che fosse matto e non nego che ci fosse parecchio scetti-cismo, ma quest’anno siamo alla quinta edizione. Col senno di poi, la scelta più indovinata dal punto di vista spettacola-re e mediatico». n

Il responsabile dell’impianto di Lago di Teseroelogia i veri artefici delle gare di Coppa del Mondo fiemmesi, i 150 volontari

L’esercito di Boninsegna

pagina_FISI.pdf 1 12/2/2010 4:02:23 PM

Page 13: Scia in Trentino - novembre 2010

pagina_FISI.pdf 1 12/2/2010 4:02:23 PM

Page 14: Scia in Trentino - novembre 2010

1212

l’evento di Luca Franchini

Losprint di natale

Il 26 dicembre torna la classica competizione nel centro di Fiera di Primiero con validità tricolore,sperando che sotto l’albero un giorno si possa trovare un pass per la Coppa del Mondo

Natale con i tuoi... Santo Stefano con la Ski Sprint Pri-miero Energia: l’appuntamento è per il 26 dicembre nel comodo “salotto” del centro storico di Fiera di Pri-

miero. La gara sprint organizzata dall’Us Primiero San Martino (polisportiva che vanta la bellezza di oltre 1000 tesserati in una decina di diverse discipline, quattro delle quali invernali) è ormai diventata una classica nel panorama dello sci nordico nazionale, giunta all’ottava edizione e quest’anno, al pari del 2009, valevole ai fini dell’assegnazione del titolo di campione italiano team sprint.Titolo tricolore che, lo scorso anno, fu vinto dalla coppia delle Fiamme Gialle composta dal fassano Cristian Zorzi e dal bellu-nese Fulvio Scola, entrambi atleti azzurri, con tutta probabilità al via anche il 26 dicembre prossimo per difendere il titolo.Una gara particolarmente apprezzata dal pubblico, quella pri-mierotta, con gli appassionati (sempre numerosissimi) a stretto contatto con i loro beniamini, particolarità che chiama ogni anno gli organizzatori - capeggiati da Luigi Zanetel - agli stra-ordinari, ovvero all’innevamento delle vie del centro storico di Fiera di Primiero, per un giorno “travestito” da suggestivo teatro di gara.Verso le sette di sette di sera del giorno di Natale, i circa 150 volontari impegnati nell’allestimento del percorso e nell’orga-nizzazione dell’evento abbandonano panettoni e spumante ed iniziano un vero e proprio “tour de force”.«Indubbiamente si tratta di un bel lavoro – spiega lo stesso Zanetel -. Lavoro che inizia verso le 19 del giorno di Natale e si protrae fino a notte inoltrata, per poi riprendere il mattino seguente e concludersi in serata, 24 ore quasi “non stop”.

Qualche numero? Sono impiegati, in totale, circa 150 volontari, che devono distribuire circa 2000 metri cubi di neve sui 400 metri del percorso cittadino. Ognuno ha un proprio compito, dall’aspetto strettamente tecnico a tutto quanto richiede l’or-ganizzazione di una gara di questo tipo».Una gara, come detto, particolarmente apprezzata dal pubbli-co. «Gli spettatori sono a stretto contatto con gli atleti – conti-nua Zanetel -. Portiamo una competizione a “casa” della gente, cercando di creare un ambiente vivace e di festa, con gruppi che suonano e varie manifestazioni di contorno, nell’intento di tenere vivo l’interesse dei giovani nei confronti dello sci di fon-do, che a noi ha sempre dato grandi soddisfazioni. Alcuni giova-ni del Comitato, inoltre, correranno assieme ai “big”, cosa che penso rappresenti uno stimolo in più per le nuove generazioni».A confermare la validità e la spettacolarità della gara primie-rotta c’è la diretta su Raisport, ormai abituale e in programma anche quest’anno. E dopo otto anni di sforzi, non manca un sogno nel cassetto.«Il sogno sarebbe quello di arrivare un giorno a calcare le scene della Coppa del Mondo – conclude Zanetel -, nella consapevo-lezza che siamo costretti a fare i conti con la concorrenza di città come Praga e Stoccolma ed ora si parla anche di Milano e Mosca. Ciò che è certo è che, nonostante le difficoltà del caso, cercheremo di continuare nel nostro operato e ad inseguire il nostro sogno».E chissà che un giorno, come in tutte le belle favole, il sogno non diventi realtà.

n

foto

new

spow

er -

can

on e

os

Page 15: Scia in Trentino - novembre 2010

AGENZIA DI FIERA DI PRIMIEROPRIMIERO HOTELS

THE DOLOMITES HOTEL GROUPwww.primieroiniziative.it

FIERAdiPRIMIERO

domenica

26dicembre2 0 1 01 5 . 0 0QUALIFICHE1 7 . 0 0F I N A L I

Gra

fica

e st

ampa

ph. N

EWSP

OW

ER/E

OS

PROVINCIA AUTONOMADI TRENTO

COMUNITÀDI PRIMIERO

COMUNE DIFIERA

DI PRIMIERO

COMUNE DIMEZZANO

COMUNE DITRANSACQUA

COMUNE DIIMER

COMUNE DISIROR

COMUNE DITONADICO

F.I.S.I.

CAMPIONATO ITALIANO ASSOLUTO TEAM SPRINT SCI NORDICO

Page 16: Scia in Trentino - novembre 2010

14

l’evento a cura della redazione

La 3-tresi rimette il frac

La classica campigliana il 19 dicembre 2012ritorna nel calendario di Coppa del Mondo ed ora ci si mette al lavoroper mantenere il posto fisso

Il sogno è diventato realtà. La 3-Tre di Madonna di Campiglio torna come prova di Coppa del Mondo di slalom

in notturna nella stagione 2012/2013. La data sarà quella del 19 dicembre 2012, come è stato deciso nel congresso Fis autunnale di Zurigo.In Trentino e in Val Rendena la notizia è stata accolta con grande entusiasmo e in particolare dall’assessore provinciale all’agricoltura, turismo e promozione Ti-ziano Mellarini, che sin dal suo insedia-mento si è impegnato in prima persona per cercare di riportare in vita una gara che ha un significato particolare. Ma il risultato è pure frutto di un efficace gio-co di squadra, che ha visto in campo a fianco della Provincia la locale Azienda di Promozione turistica, con il presidente Marco Masè.Grande la soddisfazione anche per il tessitore di questo risultato, il presiden-te del Comitato organizzatore Lorenzo Conci, richiamato a condurre la crocia-ta 3-Tre visti i suoi importanti rapporti internazionali considerato che ricopre il ruolo di responsabile del settore giudici di gara nella Fis. «Con un intervallo di 7 anni – racconta Conci – visto che l’ulti-mo slalom speciale di Coppa del Mondo si disputò sul Canalone Miramonti nel 2005, ritorna dunque in calendario la nostra gara. Sapevamo che quella del 19 dicembre 2012 era una data libera, sa-pevamo altresì che avevamo molte possi-bilità che venisse assegnata a Madonna di Campiglio, ed ora finalmente è arri-

vata l’ufficialità. Il direttore della Coppa del Mondo maschile Gunther Hujara ci ha premiato, starà poi a noi fare il possi-bile affinché la 3-Tre diventi una tappa fissa nel calendario od eventualmente in biennalità con un’altra location italiana. Nel senso che in questi anni dobbiamo dimostra-re alla Fis che Madonna di Campiglio è disponibi-le e pronta a recepire il messaggio d’innovazione che Hujara ci chiede. So-stanzialmente sono due i fronti su cui dovremmo la-vorare, ovvero la creazione di un nuovo traguardo e zona parterre, già proget-tato dall’ingegner Bleggi (presidente delle Funivie Campiglio scomparso il mese scorso) e la creazio-ne di una nuova pista da discipline veloci in zona 5 Laghi. Questo perché, a differenza di quanto si pensava in passato, ovve-ro della necessità di avere anche un tracciato da gigante, le nuove strategie che potrebbero consentire di entrare fissi nel calendario Fis predili-gono invece una pista da superG e da discipline veloci con lo stesso traguardo dello slalom speciale.L’omologatore Fis Helmuth Schmalz ha già visionato i tracciati di gara ed ha da-to il suo nulla osta e già nel prossimo

inverno Madonna di Campiglio testerà questa nuova formula con gare di Coppa Europa. Il 16 dicembre 2011 si dispu-terà infatti lo slalom speciale, il 17 la discesa in due manche, il 18 il superG e il 19 lo slalom della supercombinata.

Quindi Madonna di Cam-piglio con questo progetto potrebbe diventare come Wengen, le uniche due località “polivalenti” nel calendario Fis».Di lavoro dunque ce n’è tanto da fare, intanto go-diamoci questa splendida notizia e gustiamoci fra pochi mesi lo slalom in notturna di Coppa Euro-pa che si disputerà il 18 dicembre, il giorno dopo quello di Pozza di Fassa, valle che ospita invece tutti gli allenamenti del-le nazionali azzurre di sci alpino, a testimonianza del ruolo sempre più im-portante del Trentino nel mondo degli sport inver-

nali. Per il 2012 invece ci aspettiamo i nuovi campioni dello slalom, che onore-ranno sicuramente i tanti big che hanno vinto sul Canalone Miramonti: 5 volte In-gemar Stenmark, 3 volte Alberto Tomba, 2 volte Finn Christian Jagge, Josl Rieder, Jure Kosir, Thomas Sykora, Bode Miller e Charles Bozon.

n

Lorenzo Conci

Gustav Thoeni Alberto Tomba

Page 17: Scia in Trentino - novembre 2010

15

Remuage italiano.

2008s 4Neil Duerden

per l’Originale Metodo Classico Trentino.

www.tre

ntod

oc.co

m

duerden 210x297.indd 1 27-03-2009 10:37:39

Page 18: Scia in Trentino - novembre 2010

16

ricordi a cura della redazione

A poche settimane dalla gioia per la notizia che la 3Tre è tornata nel calendario di Coppa del Mondo nel

dicembre 2012, due tristi notizie si sono abbattute sul Comitato Organizzatore e sulla comunità di Madonna di Campi-glio. Se ne sono andati due personaggi cardine per la competizione rendenese, due capaci e determinati dirigenti di due epoche diverse ma accomunati da un unico valore, la passione per gli sport invernali. Il crudele destino si è portato in cielo prima Mario Morghen, apprezzato pre-sidente della 3Tre dal 1991 al 1998, negli anni dell’era Tomba, e nel giro di qualche settimana l’ingegner Alessan-dro Bleggi, presidente delle Funivie di Campiglio, che non potrà invece vedere in prima persona la gara del dicembre 2012, dopo che in questi anni si era prodigato per cercare di riportala nel cir-cuito di Coppa del Mondo.La crudeltà del destino, che ha offusca-to l’entusiasmo del traguardo finalmente raggiunto con tanto dolore e malinco-nia. Quasi volesse prendersi qualcosa in cambio.Bleggi il primo obiettivo del suo man-dato lo aveva già centrato, ovvero quello di riportare sul Canalone Miramonti uno slalom di Coppa del Mondo ma ne aveva tanti in cantiere. Ora toccherà a qualcun altro concretiz-zarli nel suo nome. Proprio per la 3Tre di Coppa del dicembre 2012 era infatti in programma realizzazione di un inno-vativo parterre d’arrivo del Canalone Mi-ramonti, progettato dallo stesso Bleggi, con una passerella sopraelevata e con delle funzionalità all’avanguardia. Un ingiusto destino ha strappato alla moglie Chiara e al figlio Lorenzo, ma anche alla comunità di Campiglio e al mondo degli sport invernali, un leader, un dirigente

determinato e operativo che in pochi anni di gestione delle Funivie Campi-glio era riuscito a dare un energico vi-gore operativo e progettuale. Fra l’altro Alessandro Bleggi era particolarmente vicino alla Fisi del Trentino ed era stato l’ideatore del Premio LionsTrentinoNeve, la borsa di studio che da cinque anni, grazie ai gruppi Lions del Trentino, viene consegnata all’atleta studente trentino più meritevole.Mario Morghen invece si è spento all’età di 80 anni, dopo una grave malattia che l’aveva colpito negli ultimi anni. Lo sport ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella sua vita. Da giovane era stato un promettente specialista del lancio del martello e del disco, specialità dell’at-letica leggera.La sua entrata nel Comitato 3Tre risale agli anni Sessanta, quando la prestigiosa manifestazione veniva gestita per la par-te organizzativa, gestionale e burocratica dall’Ata Battisti, mentre l’aspetto tecni-co dalle Funivie di Madonna di Campi-glio. Sotto la presidenza di Fabio Conci, Mario Morghen era il segretario generale, colui che faceva funzionare la macchina organizzativa avvalendosi della collabo-razione di un quintetto di fedeli amici, che rispondono ai nomi di Fulvio Mar-goni, Sergio Moena, Renzo Pasquazzo, Adriano Povoli e Sergio Zanella. Finita l’era presidenziale di Fabio Conci, Mor-ghen è diventato presidente del Comitato Organizzatore della 3Tre, incarico che ha mantenuto dal 1991 al 1998. Erano gli anni delle entusiasmanti vittorie di Al-berto Tomba, ma anche dei primi contra-sti con la Fis. È rimasto presidente fino alla Cinquantesima edizione, disputata il 22 dicembre 1997. «Era uno straordinario motivatore, con un’innata capacità di fare gruppo», lo ricordano così i suoi amici di tante sfide.

Ma quest’autunno tortuoso ci ha strappa-to altri uomini simbolo del nostro mondo della neve e della montagna, come l’al-pinista Walter Nones, apprezzato giudice di gara Fisi, ed ancora l’istrionico Erwin Stricker, amico di tutti, e lo stimato diri-gente sportivo Giancarlo Gaminara, pre-sidente del Comitato Fisi della Liguria.

n

Dopo la gioia per l’assegnazione della 3Tre il dolore per la scomparsa di due dirigenti simbolo per la storica gara

Campiglio in lacrimeAddio a Bleggi e Morghen

Mario Morghen

Alessandro Bleggi

Page 19: Scia in Trentino - novembre 2010
Page 20: Scia in Trentino - novembre 2010

laSfida di Luca Perenzoni

C alza a pennello il titolo del film-cult degli anni ‘80 per tratteggia-re quella che è la nuova avventu-

ra di Furio Brigadoi, storico allenatore trentino che alla soglia dei 63 anni si è inventato una nuova parentesi.Chiusa dopo oltre un decennio la colla-borazione con il Comitato, il tecnico pre-dazzano ha ritrovato nuovo entusiasmo sposando la causa di Mirko Deflorian, volenteroso a sua volta di tornare ai fasti del passato sotto la nuova bandiera della Moldavia, nazione che ha adottato scii-sticamente il trentenne di Tesero.Nuovi colori, nuova linfa per provare ad appropriarsi di quegli spazi che ormai un lustro fa sembravano potersi spalancare sempre più, poi chiusisi per una serie di sfortunate vicende.E a guidare il tentativo di riscossa del “Deflo moldavo” sarà proprio Furio Bri-gadoi, pronto a riassaporare l’atmosfera un po’ patinata della Coppa del Mondo, pronto a risalire sulla giostra dello sci che conta.“Per me è sicuramente un’esperienza nuova, intrigante nonostante l’esperien-za del passato.Anzi, forse è proprio l’esperienza di tan-ti anni ad infondermi nuovo entusiasmo per questa avventura che potrebbe rega-lare risvolti davvero positivi. E forse lo stimolo maggiore è proprio quello di po-ter dare una mano a Mirko, un ragazzo che conosco e con cui collaboro da sempre che ha passato

tanti momenti difficili e che mi piace aiutare il più possibile”.Un team fatto di due persone, agile, snello, che può lavorare in velocità.“Anche questo è un aspetto nuovo, nella mia carriera: le difficoltà organizzative sono pressoché nulle, quando si può e le condizioni lo permettono si parte, senza troppi problemi. Certo, il budget è limitato, ma gli sprechi in una situazio-ne siffatta sono davvero limitati quindi si lavora alla grande”.Furio, il volto del Comitato ora torna sul palcoscenico principale, già calcato ai tempi delle Fiamme Gialle e in nazionale di slalom negli anni Novanta. Passato, presente e futuro legati da un sottile filo?

“Al Comitato devo molto, tantissimo. So-no stati 14 anni intensi, in cui ho potuto lavorare con grande autonomia, diverten-domi e conoscendo un ambiente davvero bello. Dopo tanti anni però sentivo il bi-sogno di staccare e se non fosse capitata questa sfida con Mirko, probabilmente avrei fatto davvero il pensionato.Ecco, il problema forse è che questo lavoro mi piace troppo e non riesco a staccarmene.”È lecito parlare di obiettivi, in questa stagione? Tutto è maturato così in fret-ta, rispetto alle classiche scadenze bu-rocratiche di queste procedure ed il via libera della Fis è arrivato solo ad inizio novembre. Cosa si aspetta il buon Furio dai prossimi mesi?“Mi aspetto che Mirko dia il meglio di sè: fisicamente è in gran forma, le brutte avventure del passato sono un bagaglio che l’ha fatto maturare appieno e a mio modo di vedere è pronto per far vedere di che pasta è fatto. Poi si sa, un po’ di fortuna serve sempre in questi casi...Da parte mia spero soltanto di poter mettere a disposizione nel migliore dei modi la mia esperienza e di saper dare i consigli giusti; al resto, ci penserà lui”.

n

ritorno aL futuro Il tecnico predazzano Furio brigadoi a quasi 63 anni ha deciso di lanciarsi in una nuova sfida: portare in Coppa del Mondo l’amico Mirko Deflorian con la divisa moldava

18

Page 21: Scia in Trentino - novembre 2010

19

ski center

latemar

ti farà

girare la

testa

ww

w.late

mar.it

Prez

zi s

kiPa

ss s

tag

ion

ali

Val d

i Fie

mm

e - o

bere

ggen

201

0/20

11

per r

esid

enti

in P

rovi

ncia

di t

rent

o e

Bolz

ano

Bam

bini

na

ti do

po il

27.

11.9

9 E

100

,00

Juni

ores

na

ti do

po il

27.

11.9

4 E

165

,00

teen

ager

s na

ti do

po il

27.

11.9

2 E

230

,00

gio

vani

na

ti do

po il

27.

11.8

5 E

285

,00

adul

ti pr

even

dita

fino

al 2

3.12

.10

E 4

10,0

0se

nior

es o

ver 6

5 na

ti pr

ima

del 2

7.11

.194

5 E

315

,00

Cond

izio

ni p

artic

olar

i per

sci

Clu

b!

no

Vità

201

0 - 2

011

segg

iovi

a ag

nello

-- fr

eddo

con

le s

edie

car

enat

e +

velo

cità

=

+ sc

i e d

iver

timen

to

a Pa

mPe

ago

Cen

tro

tes

t

DE

SI

GN

ED

T

O

PE

RF

OR

M

Fot

o: w

ww

.orle

rimag

es.c

om

Page 22: Scia in Trentino - novembre 2010

20

screening di Maddalena Collini

sci d’erbaè propedeutico per l’inverno?

n Francesco Debertolis Us Primiero:“La preparazione atletica è insostituibi-le, per evitare infortuni soprattutto per gli atleti più grandi e per le alte velocità. Per quel che riguarda il gesto tecnico, ho avuto molti atleti che arrivavano dallo sci d’erba, ma non portavano grandi novità. Preferisco la preparazione con i pattini in linea.”n Marco Costazza Ski Team Fassa:“Può essere utile per l’equilibrio, si av-vicina al gesto tecnico dello sci alpino. Da quest’estate abbiamo provato a girare su una manovia a Pozza, con le categorie giovanili fino agli allievi. Non sostitui-

sce certo il ghiacciaio, deve essere un programma dettato da obiettivi e budget della società.”n Luca De Toffol Agonistica del Baldo:“Sono un ex atleta, ho fatto 7 anni in na-zionale. È sicuramente preparatorio, non danneggia l’atleta ma anzi è meglio che i roller! Gli allenatori potrebbero utilizzarlo in estate, come complementare al ghiac-ciaio. La pericolosità può essere data da errori diversi, come appoggiarsi allo sci interno. Occorre guidare l’atleta.”n Enrico Vincenzi Comitato Trentino:“Fino ai 13/14 anni è utile per miglio-rare equilibrio e stabilità, e il senso di

scivolamento. Può essere un’attività pro-pedeutica, che fa aumentare le capacità motorie generali, ma che non è utile ad un fine specifico. Non si sostituisce l’er-ba alla neve, non è come per fondisti gli ski-roll.”n Fabrizio Bertoldi Ski Team Altipiani:“Occorre tener conto che è completa-mente un altro sport, anche se rimane quello più simile alla discesa soprattutto per quanto riguarda i materiali, con gli sci molto corti come sono per lo slalom. Occorre valutarne differenze e analogie, può essere interessante per i bambini più piccoli.”

C ome si rapportano lo sci d’erba e lo sci alpino? Lo abbiamo chiesto ai tecnici trentini, che si dividono tra chi lo ritiene un valido sport preparatorio e chi preferisce i pattini in linea, c’è chi è preoccupato

per la pericolosità delle cadute e chi invece lo vedrebbe a fianco della discesa. Tutti concordi, però, sulla insostituibilità della preparazione in ghiacciaio: le sensazioni che dà l’erba sono senz’altro differenti da quelle che dà il fondo della pista innevata. Dopotutto, somiglianze a parte, non dimentichiamoci che sono due sport diversi.Ad introdurre la nostra chiacchierata è Roberto Parisi, tecnico della squa-dra nazionale di sci d’erba e responsabile di settore anche per il Comitato Trentino di sci d’erba, fra l’altro anche con la specializzazione di istruttore di telemark: “Per quanto riguarda l’interrelazione tra le due discipline, erba e neve, si può dire che che il gesto tecnico è sostanzialmente molto simile, se non identico: l’evoluzione dello sci alpino, inteso come attrezzo nel suo evolversi di geometrie e caratteristiche, ha portato negli ultimi anni questa disciplina molto vicina allo sci d’erba. Il movimento articolare degli arti inferiori, la posizione del busto e delle braccia, l’angolazione, la traslazione sono le stesse dello sci alpino, e si possono migliorare pertanto doti quali la centralità, l’equilibrio, la linea nei tracciati, la conduzione, il colpo d’occhio sul palo ed è allenante a livello muscolare in particolare per gli arti inferiori. Nello sci d’erba la derapata e lo sbandamento laterale sono pressoché nulli e questo obbliga pertanto ad una conduzione molto fine e precisa con una posizione perfettamente centrale in quanto lo sci, quindi la base d’appoggio, è lungo al massimo 95/100 centimetri. Vero è anche che una base di appoggio così ridotta limita in parte l’ampiezza del movimento articolare della caviglia, rispetto ad un appoggio più ampio come nello sci alpino. Lo sci d’erba può pertanto essere, oltre ad una disciplina sportiva con una propria valenza, anche un’ottima alternativa di preparazione ed allenamento per la stagione invernale, sopratutto nei periodi e nei mesi dove le condizioni delle zone di allenamento (come i ghiacciai degli ultimi anni) sono ridotte a situazioni critiche, con costi elevati in funzione della resa dell’allenamento.”

n

Alcuni tecnici trentini si esprimono sull’utilità o meno dello sci d’erba come preparazione estiva. Importante per equilibrio e sviluppo delle capacità motorie.

Page 23: Scia in Trentino - novembre 2010

21

In provincia si pratica aCavalese, Panarotta e Pozza di FassaDopo un periodo molto fulgido dello sci d’erba in Trentino negli anni ‘80, quando numerosi sci club erano in attività, con un cir-cuito di coppa Tridentum regionale e diversi atleti presenti nelle squadre nazionali, vi è stato un calo di interesse per la disciplina, che si sta però rilevando interessante negli ultimi anni, grazie anche ad alcune novità nel settore. Nel settembre 2009 la FISI ha organizzato a Forni di Sopra (Friuli), un corso allenatori di sci d’erba che ha sfornato quattro nuovi allenatori Trentini, due dei quali hanno iniziato una concreta e costante attività durante i mesi estivi del 2010: a Cavalese Denis Rizzoli (allenatore federa-le) e lo Sci Club Rujoch hanno aperto un centro sci d’erba nelle vicinanze del paese, coinvolgendo anche un noleggio della zona per la disponibilità dell’attrezzatura, mentre Marco Vicenzi (anche lui allenatore federale) si è attivato nella stessa direzione sulla Pa-narotta, con lo Sci Club Levico. Analoga esperienza è stata messa in pratica dallo Ski Team Fassa, guidato da Marco Costazza, che a Pozza di Fassa è riuscito a sfruttare una manovia per far provare la disciplina alle categorie giovanili, fino agli allievi.

COMITATO TRENTINO

Parisi Roberto (Allenatore squadre nazionali A-A2-Giovani m/f - Resp. Omologazioni Piste Internazionali - Commissione FIS - Commissio-ne FISI); Gretter Marco (Delega-to FIS sci d’erba – Commissione FISI). Atleti: Battocchi Matteo (Sport Elite School); Galdiolo Ric-cardo (Agonistica del Baldo); Da Villa Davide (Ski Team Altipiani); Paissan Ingmar (Ski Team Paganel-la); Parisi Matteo (Ski Team Paga-nella); Mattivi Alex (S.C.Rujoch); Raviolo Matteo (S.C.Rujoch); Vi-nante Veronica (S.C.Rujoch); Ta-sin Michele (S.C.Rujoch); Recchia Alex (S.C.Levico); Libardoni Nicolò (S.C.Levico).

n Emiliano Oss Papot Sc Panarotta:“L’ho provato da piccolo, e sono convin-to che qualsiasi sport serva, perchè porta qualcosa: più fai, più ti abitui a diverse sensazioni e più ti viene facile il gesto. Di certo male non fa, può portare una maggiore centralità, ma sarebbe forse meglio andare con i roller. Mi preoccu-pano le cadute sull’erba...”n Francesco Togni Us Latemar:“Ho fatto due anni di sci d’erba, parte-cipando anche ai Campionati Italiani a L’aquila. L’ho sempre trovato interessan-te, è uno sport che è stato trascurato ma ora viene ripreso: penso che sia valido,

un motivo di allenamento importante e abbastanza simile allo sci. L’ho fatto provare un paio di volte ai miei ragazzi.”n Mirko Maistri Sc Città di Trento:“Tutto fa bene, qualsiasi sport e qualsia-si movimento. E anche per lo sci d’erba è così, e anche se i gesti tecnici sono diversi si parla sempre di equilibro e scivolamento, la velocità avanzamento è simile, e ci sono i pali, la dinamica e la tattica in curva... Attenzione però alle rotazioni, che nello sci non vanno bene!”n Federica Casagrande SC Campiglio:“Non l’ho mai provato, so che le squadre lo usano per la centralità, per sviluppa-

re determinati aspetti del gesto motorio. Non è sicuramente alternativo alla sciata in ghiacciaio, ma può essere integrativo e utile per lo slalom, un po’ come lo sono anche i roller.”n Massimo Menapace Sc Anaune:“Penso sia una disciplina sicuramente utile per un discorso di equilibrio, sci-volamento e per il gesto tecnico che è molto simile a quello dello slalom. Non è però un’alternativa allo sci, non deve escludere la preparazione in ghiacciaio: la lamina e la neve danno sensazioni di-verse.”

Alcuni tecnici trentini si esprimono sull’utilità o meno dello sci d’erba come preparazione estiva. Importante per equilibrio e sviluppo delle capacità motorie.

Page 24: Scia in Trentino - novembre 2010

22

sci Alpino a cura della redazione

Trasformazione. È il termine che meglio identifica quanto successo durante l’estate all’interno del te-

am del Comitato Trentino di sci alpino. Con il tecnico Furio Brigadoi che ha ab-bandonato dopo tante stagioni di onorato servizio e con il rendimento di alcuni at-leti più esperti non consono alle attese, è stato deciso di imboccare una nuova strada, caratterizzata soprattutto dal rin-giovanimento delle squadre agonistiche e dalla riorganizzazione tecnica. Ora i tecnici trentini sono 4. Esattamen-te Enrico Vicenzi che è passato dal grup-po femminile a gestire il gruppo maschi-le, affiancato dalla new entry Alessandro Finazzer, ed Andrea Sonda che ha invece fatto il percorso inverso, ovvero dal team aspiranti maschile è passato come co-ordinatore della squadra femminile, af-fiancato da Angelo Tavernaro che curerà le aspiranti. Ma non è tutto, visto che il presidente del Comitato Angelo Dalpez ha deciso di creare la nuova figura del supervisore tecnico, un collante fra il direttore agoni-

stico Giampiero Vinante (l’unico rimasto al proprio posto rispetto allo scorso an-no) e gli allenatori. Per ricoprire questo nuovo incarico è stato scelto l’esperto allenatore primierotto Mariano Lott, che si sofferma sul suo nuovo incarico: «Si tratta di una nuova situazione – spiega Lott – che ho accettato con entusiasmo. Cerco di dare il mio contributo organiz-zativo in comune accordo con Vinante. Assieme abbiamo scelto i due nuovi tec-nici Finazzer e Tavernaro, che si stanno dimostrando due eccellenti lavoratori ed abbiamo portato avanti l’idea di allargare le squadre agonistiche. È una scommes-sa, vedremo a fine stagione se tutto ha funzionato al meglio, anche se è dovero-so premettere che le squadre sono rin-giovanite molto, quindi la nostra mission ha una valenza almeno biennale. I test di quest’autunno hanno detto che abbia-mo, soprattutto in campo maschile, qual-che asso da giocarci. Ma il

lavoro proseguirà poi a primavera, ab-biamo già qualche idea da sviluppare, soprattutto sulla preparazione atletica. Ottima anche l’intesa con i componenti della commissione discesa. Stiamo re-mando tutti nella stessa direzione».Vicenzi e Sonda si sono invece avvicen-dati dalla squadra maschile a quella femminile. «È stato – spiega il tecnico di Peio – un cambiamento positivo dal punto di vista professionale. Mi trovo con un’eredità pesante lasciatami da Furio Brigadoi, con il quale comunque ho condiviso tante stagioni e imparato tanto. Personalmente sarebbe già un tra-

transformersRiparte all’insegna dei grandi cambiamenti la stagione del team di sci alpino del Comitato Trentino Fisi: tanti giovani in squadra, Vicenzi e Tavenaro che si sono avvicendati, due tecnici new entry e un supervisore

Page 25: Scia in Trentino - novembre 2010

23

SPORTperformanceOrthopaedic Advanced System

www.pedora.it

Funzionalità

Prestazioni

Protezione

ComFort

Plantari funzionali studiati per gli sciatori Arrivano in Italia gli innovativi plantari personalizzati frutto dell’esperienza di un’azienda tedesca leader e della collaborazione di Giorgio Rocca, già utilizzati con soddisfazione da diversi campioni degli ski team italiani e austriaci.

I plantari individuali Pedora SportPerformance sono realizzati in base a una sofisticata rilevazione dinami-ca 3D, che consente un’analisi anatomo-funzionale dei piedi in relazione all’intero apparato muscolo-scheltrico e in funzione dello specifico gesto sportivo. La tecnologia Pedora SportPerformance si distingue per l’esclusiva struttura differenziata, ottenuta con innovativi materiali high-tech indeformabili, in base alla distribuzione dei carichi esercitati sulle diverse zone plantari evidenziata dalla rilevazione dinamica. La lavorazione a freddo con fresatura computeriz-zata assicura la precisione esecutiva e rispetta la struttura molecolare dei materiali, ottenendo plantari di alta qualità, che si differenziano nettamente ri-spetto ai prodotti ottenuti per schiumatura o con altri procedimenti a caldo.

VANTAGGILa personalizzazione dei plantari individuali Pedora SportPerformance è subito evidente: perfetta inte-grazione con gli scarponi, tenuta del tallone, soste-gno dell’arco plantare e distribuzione omogenea dei carichi che si traducono non solo in comfort, ma an-che in precisione della trasmissione del movimento.In pista, si riscontra infatti una risposta immediata nell’ingresso in curva, una conduzione sicura e gra-duale, una presa di spigolo pronta ed efficace. Inoltre, nella ricerca della scorrevolezza, i plantari Pe-dora SportPerformance favoriscono la messa a piatto degli sci e la sensibilità al terreno. Da evidenziare infine l’effetto antivibrante e ammor-tizzante, che assume importanza anche quale pro-tezione dai microtraumi per schiena e articolazioni.

PEDORA

Baumgartner Hubert & C. s.a.s.tel 0472 847486 - [email protected]

guardo riconfermare i risultati che è ri-uscito a conseguire lui. Lo sport è sfida e io ho accettato volentieri questa nuo-va avventura. Il gruppo che dispongo è omogeneo e particolarmente giovane. Durante l’autunno in ghiacciaio abbiamo avuto l’opportunità di effettuare parec-chi test con altri Comitati e con le squa-dre nazionali giovanili e devo dire che ce la siamo giocata davvero bene e nelle prime competizioni stagionali abbiamo fatto anche i primi punti importanti. Mi trovo poi molto bene anche con l’altro tecnico maschile Alessandro Finazzer che segue il gruppo aspiranti, c’è rispet-to, collaborazione e umiltà. Quest’anno poi oltre alle gare del circuito Fis gio-vani abbiamo un’opportunità di cresci-ta maggiore, le gare intranazionali, che coinvolgono i migliori giovani sciatori di Germania, Svizzera, Italia e Austria. Sei gare con al via i migliori 20 punteggiati fra gli aspiranti e i migliori 10 giovani. Speriamo di esserci con qualche nostro atleta».Pure Andrea Sonda non sembra aver sof-ferto il cambio di team: «Seppure con qualche titubanza iniziale reputo posi-tivo il passaggio con le donne ed ho un eccellente collaborazione con Angelo Tavernaro, il tecnico che si occupa delle aspiranti. La squadra è numerosa e per noi è una sfida particolare e difficile, pe-rò l’aspetto che più mi da soddisfazione in questi primi mesi è quello che siamo riusciti a creare un buon gruppo, ben in-tegrato nonostante tanti ca- r a t t e r i

diversi e soprattutto c o n

una situazione logistica di residenza del-le atlete un po’ impegnativa. Però io e Angelo siamo due lavoratori ed abbiamo ovviato a questo disagio organizzativo. Non possiamo nascondere che per noi la stagione che sta per iniziare sarà di transizione, con tante giovani inserite in squadra e qualche sciatrice con un po’ di esperienza in più come Consue-lo Sperandio, Giulia Mattielli, Nathalie Rizzoli e Andrea Cailotto, che si stanno impegnando molto e che stanno dando eccellenti riscontri cronometrici. Ora attendiamo le prime gare e speriamo di sorprendere».In conclusione il direttore agonistico Giampiero Vinante ha riproposto anche quest’anno il progetto allievi: «Assieme a Marco Peterlini e a Paola Toniolli – spiega il dirigente fiemmese – abbiamo deciso di proseguire il lavoro che tanto successo e ammirazione aveva riscosso lo scorso anno. Durante l’autunno e a di-cembre i migliori sciatori delle categorie children ultimo anno, ma non solo, in più fasi hanno svolto degli stage assieme ai tecnici del Comitato Trentino e ai pro-pri tecnici. Un’occasione per condividere ed impostare delle linee guida comuni. L’obbiettivo è quello di riuscire a ripete-re gli esaltanti successi nelle categorie Children dell’ultima stagione. Su tutti le molteplici medaglie della rendenese Laura Pirovano».

n

Laura Pirovano

Page 26: Scia in Trentino - novembre 2010
Page 27: Scia in Trentino - novembre 2010
Page 28: Scia in Trentino - novembre 2010

26

Fondo di Marco Zoller

Organizzazione, professiona-lità ed entusiasmo. Sono i tre crismi sui quali si basa

l’attività della squadra agonistica del Comitato Trentino settore fon-do, che non ha nulla da invidiare in quanto a programmazione perfino alla nazionale maggiore. L’esperien-za e il feeling che anima lo staff del team provinciale ha permesso di ottenere risultati decisamente po-sitivi e questo grazie alla cura dei dettagli.Anche quest’anno non è stato trascurato nulla, partendo con il tradizionale raduno a Gabicce Mare, quindi a seguire 4 test estivi a Mezzano, Predazzo, Peio e Bren-tonico, dei quali due di atletica e due di skiroll. Affiancato al lavoro tecnico non sono mancati neanche quest’anno i test funzionali presso il Cebism di Rovereto, grazie alla disponibilità degli specialisti Federico Schena e Alessandro Rosponi, che forniscono dati decisamente interes-santi che permettono poi di impostare un lavoro individuale di potenziamento e pure di correzione tecnica. Per pro-seguire poi con l’analisi della dietologa Adelina Suder, che ha costruito il profilo metabolico di ciascun atleta apparte-nente al Comitato Trentino, distribuendo suggerimenti e diete personalizzate.Il team trentino prima del via della nuova stagione si presenta dunque con queste

importanti credenziali, con l’obiettivo di ripetere quello che era stato ottenuto gli anni scorsi. In vista della nuova stagio-ne non manca qualche novità nello staff tecnico coordinato da Paolo Debertolis, che ha visto il rientro dopo la parentesi azzurra di Fernando Pedergnana e la new entry del predazzano Mirko Filippi.La prima bella notizia della stagione era però giunta addirittura già a giugno, quando erano state formate le nazionali e in particolare quella juniores decisa-mente imbottita di atleti trentini: Gaia Vuerich, Stefania Zanon, Nevio Zeni, Pietro Valorz, Mauro Brigadoi e Mario Roncador. Un risultato importante in se-guito ad una stagione altrettanto impor-tante. È inutile nascondere che saranno proprio loro le punte di diamante del te-am provinciale per l’imminente inverno.Durante l’estate la commissione fondo trentina ha deciso di dare vita ad un pro-

getto giovani, con stage allargati per le squadre aspiranti e allie-vi, che hanno così la possibilità di confrontarsi con le squadre di Comitato per cercare altresì di uniformare le metodiche di alle-namento.È dunque tutto pronto per iniziare la nuova stagione che prenderà il via con la prima Nazionale Giova-ni il 22 e 23 dicembre, mentre la prima gara ufficiale è in pro-gramma il 12 dicembre a Lago

di Tesero, centro del fondo che il 15 e 16 gennaio ospiterà i campionati italiani aspiranti e juniores assegnati all’Unione Sportiva Cornacci, mentre un appunta-mento tricolore è previsto il 27 dicembre a Fiera con la Ski Sprint. Il 19 e 20 mar-zo a Passo Cereda andrà poi in scena una Nazionale Giovani. L’altra novità che fa particolarmente piacere al nostro Comi-tato è la Marcialonga Young con partenza in linea, riservata alle categorie allievi, aspiranti e juniores che animeranno la mattinata dell’evento senior su varie di-stanze, con partenza da Lago di Tesero e arrivo a Cavalese, compresa la famosa salita della cascata. Proposta da Alfre-do Weiss e da Gloria Trettel questa idea non poteva che essere immediatamente sposata dal Comitato e così il 30 gen-naio tutto il pianeta fondo sarà in Val di Fiemme, culla dello sci nordico. n

La cura dei DettagLiDopo il certosino lavoro estivo arrivano le prime gare per il team trentino di fondo, con la speranza di ripetere gli entusiasmanti successi degli ultimi anni

Page 29: Scia in Trentino - novembre 2010
Page 30: Scia in Trentino - novembre 2010

2828

Salto di Ezio Brigadoi e Pietro Vanzo

Dopo aver raggiunto un importante

traguardo con la medaglia di bronzo ai Cam-pionati mondiali Juniores di Diego Dellasega e l’immen-

sa soddisfazione della partecipazione di Roberto Dellasega alle Olimpiadi di Vancouver, quale prova del buon lavoro svolto sino ad ora è arrivata da parte del Direttore Agonistico Ivo Pertile la conferma dei nostri due giovani talenti nelle fila della squadra nazionale A. Da loro ci si aspetta per la prossima stagione in-vernale dei buoni risultati finalizzati all’acquisizione di impor-tantissimi punti in Coppa del Mondo e magari la partecipazione e la conferma a buon livello ai prossimi Mondiali di Oslo. Sino ad ora la preparazione estiva è stata programmata prevedendo una scarsa frequenza dei campi di gara ma orientando il focus alla ormai imminente stagione invernale, soprattutto visto l’im-portante impegno iridato.Ai due giovani saltatori (classe 90), da quest’anno si affianca un coraggiosissimo Davide Bresadola, inserito in squadra nazio-nale B, il quale, nonostante la non più giovanissima età (classe 88), ha deciso di seguire l’esempio dei blasonati David Zauner (AUT) e Anssi Koivuranta (FIN), due miti della Combinata Nor-dica Mondiale, scegliendo di concentrare il suo talento e le sue doti fisiche sulla disciplina del Salto Speciale, rinunciando alle

fati-cate sugli

sci stretti. E dopo le prime difficoltà legate alla diver-

sa struttura fisica necessaria in relazione soprattutto al peso corporeo, i primi segnali confor-

tanti si stanno già vedendo.Nel settore Combinata Nordica il Comitato Trentino ha saputo raccogliere i frutti del lavoro nel corso dell’estate appena tra-scorsa con un ritrovato Roberto Tomio (classe 92), confermato in squadra B nazionale, ma soprattutto capace di andare a podio ai recenti Campionati Italiani Juniores di Salto Speciale validi per il titolo 2010/2011.Va riconosciuto il fatto che il Comitato Trentino sta vivendo un bellissimo momento per il settore, contraddistinto da un fortis-simo spirito di collaborazione tra dirigenti, tecnici ed atleti. E anche chi ci sta attorno non resta a guardare, basti pensare che i nostri tre atleti più anziani (e fa un po’ sorridere definirli tali) sono stati “prelevati” ed arruolati da importanti Corpi Militari quali la Guardia di Finanza (Roberto Dellasega), la Polizia di Stato (Diego Dellasega) e l’Esercito (Davide Bresadola). Se da un lato questa situazione ha impoverito le squadre di Comitato, dall’altro permette ai nostri ragazzi di applicarsi nella propria attività agonistica senza la preoccupazione di un futuro più o meno incerto. Uno dei punti di forza del Comitato Trentino è sempre stata la capacità, da parte del gruppo, di preservare ed alimentare la passione per questo sport; ed in quest’ottica si configura l’impor-tantissimo coinvolgimento di importanti figure che sono icone ed esempio per i nostri ragazzi, come gli ex atleti trentini Andrea Longo e Alessio Bolognani, entrati prepotentemente nelle file dei tecnici federali rispettivamente nei ruoli di allenatore della

si Parte, anzi si saLta

Sta per cominciare un’altra stagione ricca di aspettative per il settore del salto e combinata nordica del Comitato Trentino

Page 31: Scia in Trentino - novembre 2010

29

Sta per cominciare un’altra stagione ricca di aspettative per il settore del salto e combinata nordica del Comitato Trentino

Primo fine settimana di gare a Kuusamo per gli atleti di salto e combinata nordica, e come si poteva facil-mente preventivare, prime difficoltà da affrontare per

i nostri atleti. La necessità di arrivare in Finlandia a ridosso delle prime gare e senza salti su neve ha dimostrato limiti di adattamento degli azzurri, nel passaggio dalla superficie estiva a quella invernale. È un aspetto che temevamo e con cui bisogna convivere, senza fasciarsi troppo la testa. I Cam-pionati del Mondo a Oslo si disputeranno a fine febbraio, perciò investire molte risorse per le prime gare sarebbe stato strategicamente avventato e avrebbe comportato difficoltà nel prosieguo di stagione.Riguardo al bronzo olimpico Pittin, vale la pena spendere qualche parola riguardo all’inizio di stagione. La prima me-daglia nella storia del settore ha portato grandi cambiamenti e la conseguente ricerca di nuovi equilibri. Un cambiamento molto forte, che richiede un po’ di tempo per assorbire tante cose successe in poco tempo. Nel corso degli anni passati la condizione fisica è cresciuta progressivamente, e con essa l’evoluzione e adattamento della mente. Dopo le Olimpiadi, invece, il balzo è stato enorme; fortunatamente lo staff dei tecnici e una famiglia equilibrata stanno partecipando bene al percorso, anche se sarebbe stato utopistico pensare che non ci fosse qualche contraccolpo. Ciò detto, il passato… è passato, visto che siamo entrati nella nuova stagione. Nella prima gara si torna subito con i piedi per terra, con Pittin 51° dopo il salto, in rimonta con gli sci stretti (6° tempo) e 40° alla fine. Nella seconda gara primi punti stagionali, con un 24° posto finale che è positivo alla luce di quanto sopra descritto. Per quanto riguarda la squadra di salto, passi avanti rispetto alle stagioni precedenti nell’apertura di Kuusamo, anche se i risultati non rendono ancora merito al valore degli atleti. In chiave trentina, esordio stagionale nella Coppa del Mondo di salto per Diego e Roberto Dellasega. Il loro percorso di crescita continua, e siamo tutti consci che c’è tanta strada da percorrere, e tante sconfitte da incassare ed elaborare per aspirare a risultati di vertice. Per la stagione in corso l’obiet-tivo massimo per i portacolori delle Fiamme Oro (Diego) e Fiamme Gialle (Roberto) è quello di provare a conquistare qualche punto in Coppa. In questa stagione il vero ambito competitivo per loro sarà la Coppa Continentale, dove do-vranno dimostrare di valere attraverso i risultati, per conti-nuare ad essere selezionati per la Coppa del Mondo. Una nota di colore: l’incontro tra la squadra di salto fem-minile e Lorenzo Bernardi, un paio di settimane prima del via della stagione delle azzurre. Grazie alla grande disponi-bilità di Lollo, indimenticato Mr XX Secolo della pallavolo mondiale, l’intera squadra ha avuto l’opportunità di crescere rivisitando alcuni momenti salienti della sua carriera. Tra i fortunati “beneficiari” dell’esperienza la giovane promessa Veronica Gianmoena (Us Lavazè) e l’aiuto allenatore Alessio Bolognani (predazzano, Gs Fiamme Gialle), molto attenti a cercare di carpire il segreto della longevità sportiva ai massi-mi livelli, in oltre due ore di grande intensità sportiva.

Ivo Pertile

PriMa stagionaLeun Po’ freDDina

Squa-dra Osservati

e Aiuto allenatore della squadra nazionale femminile.

E proprio nella Squadra Osservati, dove Andrea Longo sta facendo valere il proprio carisma e la propria

esperienza, hanno trovato conferma i nostri giovani atleti Paolo Corradini (classe 94) e Daniele Varesco (classe 95), dai quali ci aspettiamo una giusta maturazione, una crescita mentale e atletica al fine di vivere una stagione intensa finalizzata ad un futuro ben più importante.Proseguendo a parlare di tecnici, è con non poca soddisfazione del Comitato che un altro tecnico trentino, Walter Cogoli, è stato “promosso” sul campo assumendo da quest’anno il ruolo di alle-natore responsabile della squadra B di salto speciale. Ed ultima soddisfazione, ma non certo per importanza, il ricono-scimento dell’importantissimo ruolo di Responsabile del Settore Giovanile Nazionale per Cristina Bellante, la quale fin dai primi momenti ha raccolto la sfida e messo sul tavolo tutta la sua espe-rienza per guidare il settore più importante nello sport, quello dei giovani, la nostra speranza ed il nostro futuro.E proprio la figlia di Cristina, la giovanissima Veronica Gianmo-ena (classe 95), ha convinto tutti ed è entrata prepotentemente nelle file della squadra del Comitato, ma soprattutto nel squadra nazionale Osservati Femminile. Tale riconoscimento le ha per-messo, durante la passata stagione invernale, di partecipare ai Mondiali Juniores nonché, durante la stagione estiva, di calcare importanti campi di gara in diverse competizioni internazionali.Non si può certo tralasciare anche l’importanza dell’attività che stanno svolgendo le nostre tre società trentine, il Gs. Monte Gi-ner, l’Us Lavazè e l’Us. Dolomitica e dei relativi dirigenti ed allenatori. Sarà una stagione impegnativa, anche in relazione agli ovvi sacrifici che tutti noi dovremmo fare per sopperire alla “rinuncia” dei trampolini di Predazzo prevista per la prossima stagione estiva in previsione dei lavori per i Mondiali del 2013. Ma siamo sicuri che la nostra forza e la nostra passione ci per-metterà di trarre da tale situazione nuove energie e nuove risorse per arrivare sempre più in alto, nella vita e nello sport, noi as-sieme ai nostri ragazzi.

n

Page 32: Scia in Trentino - novembre 2010

snowboard di Silvio Dondio

Il team trentino di snowboard ha de-ciso di cambiare strategia rispetto al passato. Il gruppo di agonisti inseriti

in squadra è infatti composto di soli 6 atleti, un gruppo di grande qualità che potrà regalare tante soddisfazioni duran-te l’imminente stagione invernale. Ad al-lenare la squadra sarà sempre il fassano Elia Detomas, che lavora anche per lo ski college di Pozza, e che in questi ultimi anni ha impostato un eccellente lavoro, portando fra l’altro il moenese Mirko Fe-licetti nella squadra nazionale di Coppa Europa.Felicetti è senza dubbio la punta di dia-mante di questa squadra trentina e as-sieme al campigliano Alberto Schiavon (specialista del boardercross) rappresen-teranno anche il nostro movimento nella nazionale azzurra. Fra l’altro la stagione del moenese era iniziata con un po’ di sfortuna già ad agosto in occasione dei mondiali juniores disputatisi in Nuova Zelanda e dove in seguito ad una caduta in prova rimediando un forte trauma non ha potuto partecipare alle competizioni che assegnavano medaglie. Peccato. Non è da sottovalutare poi Jessica Feli-cetti, pure lei alfiere della Monti Pallidi, che nella passata stagione si è messa particolarmente in evidenza. Del team trentino fanno parte poi il teserano Gior-gio Varesco della Cornacci, il fassano Alessandro Cloch dello Ski Team Fassa, Francesco Oliosi del Monte Baldo Snow-boarding e Gabriela Dallaglio, sempre della Monti Pallidi. L’obiettivo è quello di partecipare alle gare del circuito trive-

neto, di Coppa Italia, ma soprattutto Fis e Coppa Europa quando il contin-gente lo consentirà.Durante l’autunno è stato svolto un eccellente lavo-ro in ghiacciaio,con tre uscite nelle quali sono state affinate le malizie anche nelle specialità del freestyle e boardercross, disciplina quest’ultima che ha portato ottimi risultati lo scorso inverno.Dal punto di vista organizzativo la novi-tà riguarda il cambio di denominazione del nostro circuito, ora Triveneto Cup anziché Pride to Ride, scelta dovuta a modifiche nell’organigramma che ha vi-sto uscire dirigenti e relativo sponsor in contrasto con gli organi federali veneti. Il regolamento della challenge, su 14 ap-

puntamenti, sarà più snello e non in con-trasto con le regole nazionali. Quest’an-no poi dovrebbe prendere quota il cir-cuito di Coppa Italia e le gare Fis che si svolgeranno su tutto l’arco alpino. Ciò consentirà ai nostri giovani di acquisire punti internazionali e di crescere sotto il profilo tecnico confrontandosi anche con riders stranieri. Praticamente ce ne sono per tutti i gusti e la stagione si conclude-rà nella prima decade di aprile a Chiesa Valmalenco con i campionati Italiani As-soluti e di categoria per ragazzi e allievi.Novità regolamentari sono poi giunte dalla Direzione Agonistica della Fisi, che ha deciso di dividere in due il nostro sport. Da una parte la disciplina Speed che comprende le specialità del gigan-te, slalom, parallelo gigante e slalom e boardercross, dall’altra il freestyle che comprende half pipe, big airg e slope-style e da questa scelta è scaturita la decisione di prevedere due classifiche finali distinte nel circuito triveneto, con l’estrapolazione delle classifiche che de-creteranno poi i campioni trentini.Altra novità proposta dalla Federazione è quella dell’implementazione delle disci-pline del carving e dello skicross nella famiglia snowboard. Ciò con l’obiettivo di ottimizzare le organizzazioni, poten-do così svolgere in un’unica località contemporaneamente competizioni di freestyle con lo skicross, con classifiche separate.Insomma le novità non mancano. Non ci resta che iniziare.

n

PioggiaDi novità

La stagione della tavola parte con tante news: dal team trentino ridotto a 6 componentiper puntare alle gare internazionali al rinnovato circuito triveneto, per finire con le novità regolamentari Fisi

30

Pista dedicata agli Sci Club per gare atletiDislivello mt. 255

Omologata FISI per Slalom Gigante e Slalom Speciale

Linee di cronometraggio a norme FIS

Tunnel di partenza e cabina di cronometraggio

Eventuale impianto di amplificazione e cronometraggio con tabellone tempi a cura del personale Consorzio

Convenzioni su skipass giornalieri con trattamento particolare per Sci Club - Cral - Associazioni Sportive

2009/2010

Piazzale Paganella, 4/5 - 38010 Andalo (TN) - Italy - Ufficio Skipass Tel. +39 0461 585588 - Fax +39 0461 585324 - Info & booking +39 0461 585298 - Fax +39 0461 585707

w w w . p a g a n e l l a . n e t • i n f o @ p a g a n e l l a . n e t

5 0 K m d i p i s t e • 1 4 i m p i a n t i d i r i s a l i t a • 1 . 2 0 0 m t d i d i s l i v e l l o • 4 c a m p i s c u o l a

Page 33: Scia in Trentino - novembre 2010

Pista dedicata agli Sci Club per gare atletiDislivello mt. 255

Omologata FISI per Slalom Gigante e Slalom Speciale

Linee di cronometraggio a norme FIS

Tunnel di partenza e cabina di cronometraggio

Eventuale impianto di amplificazione e cronometraggio con tabellone tempi a cura del personale Consorzio

Convenzioni su skipass giornalieri con trattamento particolare per Sci Club - Cral - Associazioni Sportive

2009/2010

Piazzale Paganella, 4/5 - 38010 Andalo (TN) - Italy - Ufficio Skipass Tel. +39 0461 585588 - Fax +39 0461 585324 - Info & booking +39 0461 585298 - Fax +39 0461 585707

w w w . p a g a n e l l a . n e t • i n f o @ p a g a n e l l a . n e t

5 0 K m d i p i s t e • 1 4 i m p i a n t i d i r i s a l i t a • 1 . 2 0 0 m t d i d i s l i v e l l o • 4 c a m p i s c u o l a

Page 34: Scia in Trentino - novembre 2010

Il Trentino ancora una volta dimostra di essere all’avanguardia. Dicianno-ve anni fa venne ideato un circuito

Coppa delle Dolomiti che ha riscosso il successo che tutti conosciamo, nel 2010 prende vita un’altra intuizione che subito è piaciuta agli addetti ai lavori, una gara di sci alpinismo esclusivamente dedicata ai giovani, sempre all’interno del prestigioso circuito ormai diventato interregionale. La competizione avrà va-lidità nazionale per le categorie cadetti e juniores (dai 15 ai 18 anni) e si dispu-terà a Passo Rolle, grazie all’organizza-zione della Cauriol di Ziano di Fiemme il 12 dicembre.L’ideatore risponde al nome di Franco Nicolini, nuovo supervisore tecnico del Comitato Trentino del settore sci alpi-nismo: «Durante l’estate – racconta la guida alpina di Molveno - confrontandoci con il responsabile Fisi del-le squadre nazionali Oscar Angeloni e con l’allenatore della nazionale giovanile Nicola Invernizzi era emer-sa da parte loro la necessità di avere dei momenti e del-le competizioni di selezione per le gare di alto livello. Ho così proposto questa esigen-za al direttivo di Coppa delle Dolomiti, che senza fiatare ha deciso di sostenere e di accollarsi gli oneri organiz-zativi di questo evento che verrà ripetuto tutti gli anni e che sarà intitolato a Fa-bio Stedile, in memoria dell’alpinista di Aldeno scomparso sul Cerro Torre, che aveva una certa predilezione nei confron-

ti dei giovani sportivi della montagna».Il Memorial Stedile, inizialmente era ab-binato alla Coppa delle Dolomiti, poi tre anni fa includeva quattro gare con una classifica finale in altrettante competi-zioni del circuito, ora diventa una gara a sé. Si tratta dunque della prima com-

petizione della storia in Ita-lia dedicata esclusivamente alle categorie giovanili, per l’esattezza cadetti (dai 15 ai 17 anni) e juniores (dai 18 ai 20 anni). Ad organizzare questa prima assoluta spetterà all’Asso-ciazione sportiva Cauriol di Ziano di Fiemme, una del-le società più prestigiose del Trentino, fondata nel 1948, e sempre in prima li-nea nella crescita del vivaio.

«L’assegnazione dell’evento al sodali-zio fiemmese – prosegue Nicolini – si è concretizzata in seguito alla necessità di organizzare una manifestazione in una località che potesse agevolare la pre-

senza anche di atleti veneti, visto che nella prima fase di confronto erano stati proprio i dirigenti di questo Comitato a garantire la loro adesione. Si è pensato subito a Passo Rolle e immediatamente è arrivata la disponibilità di Carlo Zanon, presidente della Cauriol, ma pure allena-tore del Comitato Trentino. La cosa che più ci gratifica è il fatto che nel giro di poche settimane ci hanno confermato la presenza anche tutti i più importanti Comitati d’Italia con i loro team: Vene-to, Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte e Friuli Venezia Giulia, oltre al Trentino. Meglio di così proprio non poteva anda-re».Sul nuovo evento è particolarmente en-tusiasta anche l’allenatore responsabile del settore giovanile della Fisi Nicola In-vernizzi. «Il movimeno giovanile – spiega il tecnico lecchese della Valsassina - per crescere ha bisogno del lavoro della ba-se, ma altresì gli sci club per decidere di attivare un settore giovanile hanno biso-gno che ci siano anche le competizioni per under 20. Trovo la gara che andrà in scena a Passo Rolle una magnifica intuizione, peraltro condivisa e subito patrocinata da me e dal responsabile di settore Oscar Angeloni, che ci servirà, assieme al raduno in Valtellina della set-timana successiva, per formare il team che parteciperà agli appuntamenti trico-lori e di Coppa del Mondo, il primo dei quali è a Pelvoux (Francia) già l’8 e 9 gennaio. La nazionale ha bisogno che ci siano gare di selezione ad inizio stagione e mi auguro che questo progetto trentino possa avere una continuità negli anni».

n

La prima della storiaIl 12 dicembre

la Cauriol di Ziano, sotto l’egida di Coppa

delle Dolomiti, proporrà il 17°

Memorial Fabio Stedile esclusivamente

per cadetti e juniores

32

neveFresca a cura della redazione

Page 35: Scia in Trentino - novembre 2010
Page 36: Scia in Trentino - novembre 2010

34

angoloGiro di Alessandro Conci

Cominciai a sciare all’età di tre an-ni, in realtà ancora prima di nasce-re, mentre mia madre era incinta,

mi portava a sciare, ma io non ne ero consapevole, ero nella sua pancia. Da quando ero baby mi allenavo parec-chio, in estate andavo persino al Tonale in quella tristissima casa della Provincia e per quattro giorni a settimana si faceva preparazione atletica, i nostri allenatori volevano arrivassimo tutti in Coppa del Mondo. Fino a quando non feci il corso maestri all’età di 18 anni, facevo i cir-cuiti circoscrizionali ed interC, seguiti da gare Fis in età più avanzata. Le fasi nazionali per me erano un sogno, penso di non essere mai riuscito a quali-ficarmi. Ero già molto felice di aver par-tecipato al Città di Trento fase nazionale, quell’anno che ero in forma e a qualche fase del Trofeo Pinocchio. Lì era più fa-cile, ricordo che una volta alle qualifiche del Pinocchio persi uno sci dieci porte prima dell’arrivo, ma siccome per me sciare con uno sci solo era divertentissi-mo - infatti mi esercitavo a farlo nel tem-po libero - riuscii a finire la gara intorno al ventesimo posto e, per via degli scarti, ad andare all’Abetone ugualmente. Alle-narmi a fare pali mi è sempre piaciuto, ma quando nevicava ed i pali sarebbero saltati tutti, non mi lasciavo mai sfuggire l’occasione per andare a pascolare nella neve polverosa dei boschi. Una volta da bambino avevo preso un dosso ad alta velocità, e senza aspettarmelo schizzai

in aria come mai avevo fatto e non feci più nei tre o quattro anni successivi. Una volta atterrato ero rimasto in piedi e mi ero esaltato. Tornato a casa però i geni-tori preoccupati mi sgridarono, qualcuno aveva raccontato loro che avevo fatto un salto enorme. Intorno ai 13 o 14 anni ri-cordo che gli amici campigliani Sivestro Franchini e Paolo Pan-grazzi (ora in naziona-le) avevano imparato a fare un 360° in neve fresca, poi ci provam-mo tutti tranne io che in quel momento non me la sentivo. A fine stagione però all’in-terno dello snowpark provai il mio primo 360° e con grande stupore lo feci perfet-to. I ragazzi intorno mi prendevano in giro dicendo: “metti lo snowboard, così sei antistiloso”, ma non li ascoltai mai. La passione che ho coltivato per fare i salti cominciò a crescere esponenzial-mente quando avevo 15 anni, i miei mi spedirono a Whistler (Canada) a scuola, comprai il mio primo paio di twin tips, ed imparai cosa vuole dire fare freeride. Prima di scendere da un pendio, biso-gna scegliere e studiare dove passare, fare curve è da folli perché è così che si tagliano le slavine. Una slavina parte ad una velocità di 55 km orari ed accelera man mano, e per non rimanerci sotto è

necessario andare più veloci, così da non essere raggiunti da essa. Avevo un amico che a fare i salti era un mostro, sapeva fare cork 360 sui cambi di pendenza e la Salomon lo avrebbe sponsorizzato in pie-no se avesse fatto salti, però faceva pali.Prima delle gare invece di fare curve per scaldarci, saltavamo... una volta siamo

volati sopra ad una strada di gatto, men-tre ero in aria avevo paura, ma mi fidavo ciecamente dato che lui trovava sempre atterraggi perfetti e morbidi. Capii inoltre, che non esiste nessun schema fisso in questa disciplina chiamata freeski (sciata libera), ognuno fa quello che

gli ispira di più, seguendo la sua natu-ralezza. Tutto va imparato a piccoli pas-si: è meglio poter sciare il giorno dopo piuttosto che stare a casa con qualcosa di rotto. Negli anni successivi, praticai sempre più questa disciplina, essendo maestro di sci insegno a girare e provo tantissima soddisfazione. Le cose base che insegno sono 180°, 360°, la sciata in switch, slidare un box, e a due clienti che ho avuto per una decina di lezioni sono riuscito ad insegnare frontflip e backflip. Se ho della neve a portata di mano non sono in grado di stare a casa…

n

Alessandro Conci racconta la sua passione

per il freeride, un mix fra tecnica e

improvvisazione, una disciplina che ti da

la massima libertà

attrazione fataleattrazione fatale

Page 37: Scia in Trentino - novembre 2010

autoScatto di Mario Roncador

Ho accettato con entusiasmo l’idea di raccontarmi attraverso le pagi-ne della rivista SciA in Trentino,

all’interno di una nuova rubrica dedicata ai giovani. Eccomi qui, sono Mario Ron-cador abito a Vermiglio, in Val di Sole e da questa primavera faccio parte della Squadra Nazionale Junior, mentre ad ottobre ho avuto la splendida notizia dell’inserimento anche nel Gs Fiamme Gialle. Oltre all’attività sportiva, che oc-cupa gran parte del tempo, frequento la quinta Liceo Scientifico Tecnologico all’ITCG Pilati di Cles.La mia passione per lo sci di fondo è nata ancor da piccolo quando ai tempi dell’asilo presi parte ai corsi di avvici-namento al fondo organizzati dallo Sci di Fondo Val di Sole. Andare al corso di fondo era un divertimento enorme perché stare sulla pista e tuffarsi nella neve fresca era il gioco più bello che potesse esistere! Per tutti gli anni delle elementari sciare era solo un gioco, un divertentissimo gioco con cui stavo con i miei amici per trascorrere insieme ore indimenticabili.Quando ormai ero già nella categoria cuccioli provai a partecipare a qualche gara della zona, ma l’agitazione che mi metteva soltanto l’idea di correre era più forte di me e spesso piangevo e esitavo a partire, ma rivolgendo un attimo il pen-siero al dopogara fatto di risa e scherzi, ero pronto per scattare. Anche se ancor oggi quando mi presto a partire ad una competizione mi prende ancora una cer-ta agitazione, pian piano, gara dopo ga-ra, ho imparato a gestirla.La vera pratica agonistica cominciò qua-si in maniera automatica, senza nessuna spinta da parte dei miei genitori o del maestro, al primo e secondo anno Allievi quando cominciai a ottenere buoni risul-

tati senza una preparazione adeguata e così decisi di provare ad allenarmi nella giusta maniera per vedere fin dove pote-vo arrivare, quasi fosse stata una sfida con me stesso. Sotto l’occhio attento del mio allenatore Pier Ettore Gabrielli nella stagione 2008/2009 mi piazzai sempre nelle posizioni fra il decimo e il ventesimo posto nelle gare nazionali e in più conquistai un bronzo tricolore e due vittorie di Nazionale Giovani: risultati tanto inaspettati quanto piacevoli. Nella scorsa stagione oltre all’oro nella 10 km tricolore di Boscochiesanuova ho portato a casa due argenti ai Campionati Italia-ni di Cogne e diverse vittorie nelle NG, confermandomi stabilmente nei cinque. I risultati migliori li ho sempre ottenuti nella tecnica libera, tipica degli italiani, questo non per disprezzo del classico, ma per una questione di naturalezza, che purtroppo nell’alternato non riesco a trovare. Questi sono i risultati positivi che mi hanno dato e mi danno tutt’ora lo slancio e lo stimolo per continuare, ma ci sono anche fatti spiacevoli, come l’infortunio al quadricipite destro che ho avuto lo scorso settembre, o certe gare, che per stanchezza o per rottura di un bastone o perfino di uno sci, dopo tanta preparazione, sono andate male. Questi brutti episodi, forse a causa della mia indole abbastanza pessimista o perché son solito vedere ogni gara come la gara della vita, mi fanno andar giù di morale e faccio fatica a dimenticarli. Per fortu-na in questi casi interviene la vicinanza della mia famiglia che mi da sempre un grosso aiuto.Sicuramente adesso sto vivendo l’oppo-sto: la grande felicità di essere entrato a far parte del Gs Fiamme Gialle. Questo fatto ha una rilevanza fondamentale, e mi sento molto fortunato perché poter

esercitare come professione la propria grande passione non è da tutti e esse-re seguiti in ogni dettaglio da un team così ben organizzato e competente aiu-ta senz’altro l’atleta a diventare sempre migliore.La vita sportiva deve essere conciliata nella migliore maniera possibile anche con la vita scolastica perché credo che studiare ed elevare il proprio livello cul-turale è cosa molto importante. Ovvia-mente questo rende tutto più complica-to: è indispensabile un’organizzazione minuziosa degli impegni. Per chi come me abita lontano dalla scuola e deve fa-re ogni giorno quasi 60 km in corriera per partecipare alle lezioni è veramente pesante, ma quando penso a questo fat-to, cerco sempre di evidenziarne il lato positivo: dopo una mattina tra i banchi, durante l’allenamento ho la possibilità di riposare mentalmente così da poter ri-prendere poi lo studio in modo migliore e più redditizio. Fortunatamente le piste di fondo di Vermiglio sono proprio di fronte a casa mia, e almeno per allenarmi non devo compiere viaggi.Essendo in Squadra Junior partecipo ogni quindici giorni circa ai raduni di al-lenamento, l’estate a secco e l’autunno in ghiacciaio. Questa oltre a essere un ottima occasione di confronto con l’elite d’Italia, da anche la possibilità di visita-re e conoscere angoli diversi del nostro paese. Dopo una dettagliata e ben curata preparazione atletica, che è cominciata in giugno e la scelta dei materiali che ho messo a puntino negli ultimi giorni, penso di essere ormai pronto per l’arrivo delle gare: non c’è un preciso obbiettivo, cercherò di dare il massimo sempre, an-che se un pensierino alla partecipazione ai Mondiali Junior in Estonia lo stò fa-cendo da tempo. n

Il fondista di Vermiglio Mario Roncador racconta la sua esperienza nella squadra agonistica del Comitato, lunghe trasferte ma anche gioie ed emozioni

un MoMento fantastico

35

attrazione fatale

Page 38: Scia in Trentino - novembre 2010

Spigoli di Daniele Bernardi

Conoscete Jon Olsson? No? Siete degli antichi. Il biondo vichingo svedese, tanto ammirato dal gen-

til sesso, è uno fra i più famosi free rider al mondo nonché atleta plurimedagliato agli X - Games nelle varie specialità tipo big air (salti su megatrampolini con rota-zioni varie) e freestyle. In virtù delle sue poliedriche qualità è supersponsorizzato, vantando anche un sacco di amicizie fra gli atleti del circuito di Coppa del Mon-do, uno su tutti lo yankee scavezzacollo Ted Ligety. Dulcis in fundo, è fratello di Hans Olsson, discesista della nazionale svedese che corre abitualmente le gare veloci del circo bianco.Ebbene, perché vi tedio con queste dis-sertazioni non strettamente attinenti al nostro circoscritto entourage di adoratori del palo snodato? Perché il buon Jon, che ha un passato da agonista e anche di un certo calibro, si è messo in testa di partecipare alle prossime Olimpiadi di Sochi in Russia, nel 2014, in due di-stinte specialità dello sci alpino. Big air e half pipe, penserete? No-no, lui vuole partecipare in gigante e nel freestyle, e si è messo di buzzo buono ad allenarsi: un giorno salta e pirla grabbando con i dou-ble tip, l’altro si mette il tutino e mangia pali. Impossibile? Intanto quest’estate in Nuova Zelanda Jon ha confermato 11 punti in gigan-te, terzo svedese della specialità nelle graduatorie FIS, battendo ottimi atleti di seconda fascia e vincendo addirittura una gara. Le sue imprese possono essere visionate sul sito http://www.jon-olsson.com, che ha notevolmente incrementa-to i contatti da quando il bel biondo si è messo a testa bassa per raggiungere il suo sogno, con grande soddisfazione degli sponsor. Dietro il progetto, infatti, c’è sicuramen-te lo zampino (e il denaro) di alcuni nomi pesanti, come Red Bull, Head e Poc, ma è indubbio che di classe il ragazzo ne ab-

bia da vendere. Visionando le varie foto e i video del sito, si rimane colpiti dagli strani scarponi che Jon usa in gigante, che non sono a listino Head. “Che cavolo è quell’affare”, mi sono chiesto? Pronta-mente ho interrogato i miei contatti, un po’ restii a sbottonarsi sull’argomento. Ci è voluta una foto a Solden dell’amico ski man Paolo Ferrari per sgarbugliare la matassa e aprire lo scrigno delle in-formazioni. In pratica Jon, assieme all’amico Us Ski Team Warner Nickerson, usa un nuovo scarpone in carbonio della marca ameri-cana Dodge Boots, che si sta lanciando sui mercati internazionali con scelte co-struttive totalmente nuove rispetto a quelle percorse fino ad og-gi da tutte le varie marche presenti sul mercato. Dai tempi di Bob Lange, infatti, che la introdusse al posto del cuoio, la plasti-ca non è quasi mai stata messa in discussione, in-centrando su di lei tutta l’evoluzione del prodotto. La scelta del carbonio è ora basata sulle qualità del materiale che sono leggerezza e reattività, qualità che permangono inalterate nonostante le sollecitazioni termiche indotte dallo sci alpino, garantendo così prestazioni più uniformi. Non sono però tutte rose e fiori, in quan-to il carbonio costa molto e non è defor-mabile con il calore, non prestandosi a praticare il boot fitting. In sostanza, la scarpa ti deve andare bene così com’è, che detto in parole povere vuol dire che a Jon gliela fanno su misura, mentre a noi, posto che mai ce la compreremo, dovrà andare bene nella misura proposta…. costi quel che costi.

n

gli scarponiin carbonio

di jon olsson Il freestyler svedese Jon Olsson, alla ribalta perché intenzionato a gareggiare alle Olimpiadi di Sochi in doppia disciplina sta testando un nuovo scarpone rivoluzionario

36

Page 39: Scia in Trentino - novembre 2010
Page 40: Scia in Trentino - novembre 2010

Cosa può portare un uomo a scirop-parsi 1000 km in 2 giorni, circum-navigando le Alpi, passando trafori

e passi, pagando il dato che si sono presi il lusso di massacrare a suon di secondi nomi illustri come quelli di Pauli Accola e di Urs Kaelin. Ci appropinquiamo a rapidi passi verso la nuova stagione, con il naso all’insù per capire se la perturbazione in arrivo è di quelle buone, con neve a quote interes-santi, o di quelle cattive che fanno disa-stri. Intanto affiliamo le armi sui ghiac-ciai, discretamente innevati in questo autunno, o con trasferte in quel di Solda, che si presenta con una livrea davvero splendida ospitando gli allenamenti del-la squadra B maschile svizzera e di quel-la femminile tedesca. I più pigri attendo-no le imminenti aperture degli impianti in zona, perlomeno per le stazioni più in quota, ma un plauso speciale va fatto a Folgaria che il 30 ottobre ha aperto la seggiovia a Fondo Piccolo presentando ai pochi sorpresi utenti una pista splendi-damente preparata, prima della pesante alluvione dei giorni seguenti.Dicevo, ancora novità nel turbolento mondo master, in quanto come quasi tutti saprete, dopo l’esperimento dello scorso anno, c’è un ritorno alle categorie classiche di due anni fa. Quindi master si diventa nuovamente a 30 anni, nella categoria A fino ai 55 anni (classe 1955) e dopo si passa ai B (1954). Mi spiace per alcuni amici illusi per un anno di aver trovato l’elisir della giovinezza, che ora si trovano d’emblèe a passare con i

più anziani nella B6, dopo una stagione trascorsa con i più giovani sfruttando i pettorali di partenza migliori. C’est la vie! Del resto erano state molte le pro-teste contro la modifica delle categorie perpetuata lo scorso anno, soprattutto fra i senior compresi nella fascia 30-40 che non tolleravano di essere esclusi dal-la categoria master, nonostante a livel-lo internazionale si facesse il contrario. Forse è più giusto così. Grande merito alla Fisi, e alla Commis-sione Master, anche per avere compreso che l’aggiornamento dei punteggi di me-tà stagione, così come era stato realiz-zato, non aveva gran senso e che è da

ristudiare nella sua concreta attuazione. Per intanto, quindi, tutto sospeso, in attesa di migliorie del database e della comunicazione fra periferia e cervellone del CED. Si torna all’antico anche per le ragazze, non più divise in gruppi C e D, tutte a partire sulla pista dei B. La Commissione ha poi messo mano all’annoso problema del calendario e delle tante sovrapposi-zioni che si creano, a volte a discapito delle manifestazioni più importanti. Così recita il verbale della riunione del 4 ottobre uscente scorso: “Dal momento che è consuetudine che la maggior par-te dei Comitati Regionali pensi ai propri

di Daniele Bernardi ([email protected])

38

La carta d’identità dei master cambia ancora, visto che dopo un anno di esperimento si è tornati a considerare gli over 30

Masterizzando

ancora MutaMentiDario Rasom

Remo Detomas

Page 41: Scia in Trentino - novembre 2010

interessi quando si compilano i calendari locali, la Commis-sione master propone, sempre ed esclusivamente in ambito di categorie master, di stabilire un numero massimo di gare possibili per ogni Comitato, numero che sarà stabilito propor-zionalmente in base al numero di atleti master che svolgono attività nel Comitato.Non sarà possibile stilare calendari provinciali e regionali pri-ma che sia stilato quello nazionale: la Coppa Italia Master dovrà essere prioritaria, non potranno essere organizzate gare master di nessun genere, nazionali, regionali o provinciali, in quella data.Sarà limitato anche il numero di gare nazionali (Mas-N) nell’ambito dello stesso week end, anche per tutelare lo svol-gimento di circuiti master regionali.”La Coppa Italia avrà solo 4 tappe diluite nel corso della sta-gione, Piancavallo, Caspoggio, Bosco Chiesa Nuova e Abeto-ne, con la formula della disputa del gigante e dello slalom, 1 manche, al sabato e il superg alla domenica. Solo nella tappa finale Toscana si correranno il gigante e lo slalom in 2 manche, una gara al giorno, con il superg al venerdì. Non è escluso che si possano correre ancora 2 giganti al giorno, come nelle tappe Master N del Cermis dello scorso inverno.Campionati Italiani alla fine di febbraio a Pila, in Val d’Aosta.Per quanto concerne i materiali, quest’anno la tabella dell’Agenda nazionale prevede le misure FIS per tutti, r>27 per i maschi e >23 per le donne in gigante, ma per i ma-ster tutte le misure previste sono una raccomandazione non una prescrizione, sulla falsa riga di quanto recita la tabella internazionale (solo per alcuni parametri, per la verità, non essendo possibile derogare in tema di altezze delle piastre, ad esempio. Qualcosa si è perso nella traduzione…..).Buon sci a tutti è ora di scaldare i motori!

Allo Stelvio in evidenza Cavallari

Master N allo Stelvio poco frequentate quest’anno. Fra gli A si segnalano le buone prestazioni dell’amico Fabrizio Cavallari, di Stefano Fontanive e di Doriano Filippi.Nei B consuete presenze degli aficionados Ettore Costazza, Marco Baldo e Giovanni Manzana, tutti nelle zone alte delle classifiche delle rispettive categorie. Fra le ragazze trentine, si è impegnata solo Clara Iori.Per quanto concerne il Master Team Trentino, da segnalare gli innesti di Paolo Felicetti e Antonio Angelini, dopo gli ottimi risultati 2009-2010. Ad Antonio facciamo i migliori auguri di un ritorno spumeggiante alle competizioni dopo l’operazione al ginocchio della scorsa primavera. Salutiamo anche il ritor-no nella categoria di tanti amici esclusi l’anno scorso. Uno su tutti Marzio Mattioli, ma anche Moreno Rizzi e tanti altri. Bentornati. Adesso dovremo guardarci anche da loro!

n

SCUOLA ITALIANA SCICERMIS CAVALESE

ORGANIZZA!!!allenamenti stagionali

n DiGSeSL,coniniziometàdicembre2010,finoafinemarzo2011,compresoperiodoNatalizioperuntotaledi70ore.

n GliallenamentisisvolgerannosullapistaOlimpia1,duevolteallasettimanaconorariindicatividalle8.45alle10.45.

Durantel’allenamentoverrannoorganizzateproveacronometroeripresevideo.

n Inostriallenatorimetterannoavostradisposizionelaloroprofessionalitàelaloropassione,chesoloquestosportpuòtrasmettere.

n Ilprezzoperl’interastagionediallenamentoè350euro.

n Perchivolesseaggregarsigiornalmenteilprezzosaràdi20euro.(Verràcontrollataladisponibilitàalmomentodellarichiesta)

n Lascuolaperpotergarantirelamassimaprofessionalitànell’organizzarechiedeunapreiscrizioneentroil30novembre2010.

Info: Allenatore Andrea Boninsegna 348-5253724 [email protected] [email protected]

Giorgio Deluca

Page 42: Scia in Trentino - novembre 2010

40

faceski di Fabia Sartori

C osa farò da grande? Nello sport, dove mi porterà l’agonismo? Con-seguirò un titolo di studio?

Tante domande. Una soluzione. Sposare in modo indissolubile e complementare l’attività di studio nella scuola seconda-ria e la preparazione agonistica in alcune discipline sportive invernali. Nasce così il progetto Ski College. “Sono un atle-ta, uno studente. Mi viene reso merito per l’impegno nella formazione didatti-ca e nella pratica sportiva.” A due mesi dall’inizio dell’anno scolastico 2010-2011, la Dott.ssa Mirella Florian, Diri-gente Scolastico - Sorastant dell’Istituto Comprensivo Ladino di Fassa, ci porta a scoprire le peculiarità di un tanto encomia-bile ed educativo pro-getto.

Come nasce il proget-to Ski College? «L’anno di svolta è il 2002. Alcuni istituti scolastici ricevono ed accolgono la proposta governativa d’integra-zione del canonico percorso formativo scolastico con la prati-ca agonistico-sportiva. Obbiettivo comu-ne quello di far correre su binari paralleli sport ed istruzione. Immediata la deci-sione del Collegio Docenti dell’Istituto Comprensivo Ladino di Fassa di abbrac-ciare il progetto, premiata fin da subito

con 7 atleti iscritti per la specialità sci alpino, numero che oggi si spinge a 65 studenti–atleti suddivisi nelle cinque di-verse discipline contemplate». Le principali problematiche riscontrate? Quali le soluzioni? «Far coesistere percorsi didattici e pre-parazione agonistica ha richiesto note-vole impegno, con la creazione di pro-grammi di studio personalizzati a partire da concetti quali flessibilità nel tempo scuola e crediti formativi legati all’atti-vità sportiva. Sovente i nostri studenti-atleti conseguono risultati d’eccellenza sportiva. Desideriamo rendere maggior

notorietà e visibilità al progetto Ski College, sinonimo di garanzia tanto didattica quanto sportiva».Che indirizzi scolastici può trovare chi decide di iscriversi allo Ski College?«Liceo Scientifico, Liceo Ladino delle lingue, Liceo artistico con indirizzo design e liceo artistico indirizzi arti figurative».Buone nuove per l’an-no scolastico in corso?

«Una figura innovativa, il tutor, verifica per ciascuno studente-atleta il rendi-mento scolastico, pianifica le attività di recupero didattico, funge da tramite tra le attività didattiche e gli allenatori. Un interscambio sempre crescente tra impe-

gno mentale e fisico. Dall’anno scolasti-co 2010/2011 per gli atleti dell’ultimo anno è prevista, all’interno del progetto, la possibilità di prepararsi per le selezio-ni per diventare maestro di sci, seguiti da un istruttore nazionale»..Gli allievi ammessi: diamo un po’ di nu-meri…«Quest’anno possiamo contare 16 ri-chieste d’ammissione per lo sci alpino, con 12 effettivi ingressi, mentre sono 7 gli ammessi alle altre discipline a fronte di una trentina di domande». Sport e istruzione: un binomio vincen-te…«Vicinanza delle piste di allenamento, sportelli di recupero didattico, tempi scolastici ad hoc ottimizzano l’interazio-ne tra formazione didattica ed impegni sportivi. Da non sottovalutare il supporto psicologico offerto agli studenti-atleti, nell’ottica del superamento di eventuali problematiche».Ski College, istituzioni, Fisi, quali i vostri rapporti?«L’alto contenuto educativo, il valore dei traguardi perseguiti dal progetto sono ri-conosciuti in pieno da Provincia Autono-ma di Trento e Comunità di Valle, con cui si anela la possibilità di ristrutturare un edificio da adibire a convitto. Fulcro delle discipline sportive invernali, la Fisi sostiene la formazione degli studenti-at-leti con direttive e competenze tecniche di rilievo. Virtuosa inoltre la convenzione collaborativa sorta con il Comitato Tren-tino».

n

ski college val di fassa,prezioso come l’oro

La Sorastant Mirella Florian: «Quattro indirizzi di studio e l’innovativa figura del tutor per seguire in ogni luogo gli studenti atleti»

Negli ultimi anni, sempre più spesso, scendendo da una pista con gli sci ci capita di incontrare persone in equilibrio molto precario, che zigzagano per la pista e che mettono a repentaglio la nostra e la loro incolumità. Ormai sappiamo chi sono: sono quelli che si sono fermati troppo ai gazebo o che al rifugio hanno abbondato con le libagioni. Una volta questo non succedeva. O perlomeno erano situazioni molto rare.

Ha senso fare dello sport per la nostra salute, oltre che per il nostro divertimento, e poi lasciarsi prendere da comportamenti che con la nostra salute, e forse anche con il nostro divertimen-to, sono in netta antitesi?

Sono interrogativi ai quali è forse difficile dare risposte esaustive. Di fatto assistiamo ad un fenomeno già noto nelle nostre comunità: quello del bere per lo sballo, attinente in particolar modo alla popolazione giovanile, ma non solo. Quindi risulta difficile fare un discorso sul bere – come su altri comportamenti che non proteggono la nostra salute – rivolti esclusivamente ad un contesto specifico come quello dello sport. È importante, invece, fare una riflessione sul bere a più ampio raggio, rivolta alle consuetudini di tutta la nostra comunità.Da recenti indagini emerge che circa un terzo della popolazione trentina non consuma alcol. A fronte di questo dato dobbiamo constatare la presenza di un 30% dei trentini che sono definiti come bevitori a rischio. Viene definito bevitore a rischio chi consuma bevande alcoliche secondo tre modalità: i bevitori eccessivi, i bevitori fuori pasto e i “binge drinker”. I bevitori eccessivi sono coloro che bevono oltre 3 bicchieri al giorno per i maschi e 2 bicchieri per le femmine. I bevitori fuori pasto sono quelli che assumono bevande alcoliche fuori dai pasti, comportamento dimostrato molto dannoso per il fegato. I binge drinker sono coloro che assumono più di sei bicchieri (cinque per le femmine) in un ristretto spazio di tempo. Nella popolazione trentina sopra i 18 anni riscontriamo un’elevata percentuale di binge drinker (12% rispetto al 6% della media nazionale) con preoccupanti dati nella fascia d’età tra i 18 e 24 anni dove si arriva ad un 25%. Ancor più preoccupanti sono i risultati di un’altra indagine che riguarda gli adolescenti: riferiscono di aver avuto almeno una condizione di binge drinking l’8% degli 11enni, il 16% dei 13enni e ben il 40% dei 15enni maschi, mentre nelle femmine queste percen-tuali scendono al 3%, 14% e 34%.Questi dati debbono farci riflettere sia come genitori che come educatori. L’importanza di stili di vita liberi da sostanze (sia alcol che fumo o altre sostanze) è sicuramente un valore che si coniuga con i valori del mondo dello sport. Noi sappiamo che gli allenatori, nello sci come nelle altre discipline sportive, hanno una funzione educatrice rilevante, sono un punto di riferimento positivo per i ragazzi. Per questo è importante che anche gli allena-tori, così come i genitori e gli altri adulti di riferimento, svolgano una funzione educativa fatta non solo di insegnamenti, ma anche di esempi positivi e propositivi di stili di vita sani. È improponibile chiedere ad un ragazzo di non avere comportamenti contrari alla salute (es. il bere, il fumare) se noi adulti, per primi, non ci comportiamo coerentemente.Appare chiaro, quindi, che decidere di non bere bevande alcoliche o comunque di non essere un bevitore a rischio significa non solo proteggere noi stessi da numerose pato-logie e da possibili incidenti o traumatismi, ma significa anche proteggere la salute dei nostri ragazzi. È importante che quando facciamo determinate scelte pensiamo anche ai nostri ragazzi, perché loro sono il nostro futuro e è bello pensare che il nostro futuro, attraverso di loro, sia magari un po’ migliore.

alcol e sicurezzasugli sci è come sulla strada

Ma che c’entra il bere con lo sport?

Page 43: Scia in Trentino - novembre 2010

Negli ultimi anni, sempre più spesso, scendendo da una pista con gli sci ci capita di incontrare persone in equilibrio molto precario, che zigzagano per la pista e che mettono a repentaglio la nostra e la loro incolumità. Ormai sappiamo chi sono: sono quelli che si sono fermati troppo ai gazebo o che al rifugio hanno abbondato con le libagioni. Una volta questo non succedeva. O perlomeno erano situazioni molto rare.

Ha senso fare dello sport per la nostra salute, oltre che per il nostro divertimento, e poi lasciarsi prendere da comportamenti che con la nostra salute, e forse anche con il nostro divertimen-to, sono in netta antitesi?

Sono interrogativi ai quali è forse difficile dare risposte esaustive. Di fatto assistiamo ad un fenomeno già noto nelle nostre comunità: quello del bere per lo sballo, attinente in particolar modo alla popolazione giovanile, ma non solo. Quindi risulta difficile fare un discorso sul bere – come su altri comportamenti che non proteggono la nostra salute – rivolti esclusivamente ad un contesto specifico come quello dello sport. È importante, invece, fare una riflessione sul bere a più ampio raggio, rivolta alle consuetudini di tutta la nostra comunità.Da recenti indagini emerge che circa un terzo della popolazione trentina non consuma alcol. A fronte di questo dato dobbiamo constatare la presenza di un 30% dei trentini che sono definiti come bevitori a rischio. Viene definito bevitore a rischio chi consuma bevande alcoliche secondo tre modalità: i bevitori eccessivi, i bevitori fuori pasto e i “binge drinker”. I bevitori eccessivi sono coloro che bevono oltre 3 bicchieri al giorno per i maschi e 2 bicchieri per le femmine. I bevitori fuori pasto sono quelli che assumono bevande alcoliche fuori dai pasti, comportamento dimostrato molto dannoso per il fegato. I binge drinker sono coloro che assumono più di sei bicchieri (cinque per le femmine) in un ristretto spazio di tempo. Nella popolazione trentina sopra i 18 anni riscontriamo un’elevata percentuale di binge drinker (12% rispetto al 6% della media nazionale) con preoccupanti dati nella fascia d’età tra i 18 e 24 anni dove si arriva ad un 25%. Ancor più preoccupanti sono i risultati di un’altra indagine che riguarda gli adolescenti: riferiscono di aver avuto almeno una condizione di binge drinking l’8% degli 11enni, il 16% dei 13enni e ben il 40% dei 15enni maschi, mentre nelle femmine queste percen-tuali scendono al 3%, 14% e 34%.Questi dati debbono farci riflettere sia come genitori che come educatori. L’importanza di stili di vita liberi da sostanze (sia alcol che fumo o altre sostanze) è sicuramente un valore che si coniuga con i valori del mondo dello sport. Noi sappiamo che gli allenatori, nello sci come nelle altre discipline sportive, hanno una funzione educatrice rilevante, sono un punto di riferimento positivo per i ragazzi. Per questo è importante che anche gli allena-tori, così come i genitori e gli altri adulti di riferimento, svolgano una funzione educativa fatta non solo di insegnamenti, ma anche di esempi positivi e propositivi di stili di vita sani. È improponibile chiedere ad un ragazzo di non avere comportamenti contrari alla salute (es. il bere, il fumare) se noi adulti, per primi, non ci comportiamo coerentemente.Appare chiaro, quindi, che decidere di non bere bevande alcoliche o comunque di non essere un bevitore a rischio significa non solo proteggere noi stessi da numerose pato-logie e da possibili incidenti o traumatismi, ma significa anche proteggere la salute dei nostri ragazzi. È importante che quando facciamo determinate scelte pensiamo anche ai nostri ragazzi, perché loro sono il nostro futuro e è bello pensare che il nostro futuro, attraverso di loro, sia magari un po’ migliore.

alcol e sicurezzasugli sci è come sulla strada

Ma che c’entra il bere con lo sport?

Page 44: Scia in Trentino - novembre 2010

l’Aggancio di Luca Tomarelli

In occasione dell’inizio di un’altra sta-gione di sci e turismo per il Trentino abbiamo pensato di interpellare Valeria Ghezzi, Presidente della Sezione Im-pianti a fune di Confindustria Trento. Quali sono le novità che gli appassionati troveranno nelle varie località?«Lo sci alpino – attacca la Presiden-te Ghezzi - continua ad esercitare un ruolo nevralgico nella proposta turistica invernale del Trentino e anche in que-sta stagione i nostri imprenditori hanno investito ingenti risorse nel rinnovamen-to, potenziamento e miglioramenti degli impianti e delle strutture collegate. Per citare i principali si può partire dal nuovo impianto Funifor della Val de la Mite a Pejo - una moderna funivia con doppia fune portante e traente con la quale si garantisce maggiore sicurezza ai viag-giatori nel caso di forte vento trasver-sale – che, coprendo un tragitto di 2,8 chilometri con solo 3 piloni di sostegno, sarà in grado di superare un dislivello di 990 metri con una portata massima di 860 viaggiatori per ora, ad una velocità di circa 36 chilometri/orari. Il tutto per raggiungere i 3mila metri di quota della stazione di monte sita nel gruppo Ort-les Cevedale. Sempre in Val di Sole, nel comprensorio di Folgarida-Marilleva, la nuova seggiovia “Val Panciana - Dos de la Pesa” sostituzione della vecchia seg-giovia 2 posti. Si tratta di una seggiovia 4 posti a collegamento fisso con tappeto di imbarco. Caratteristica di questo nuo-vo impianto è la dimensione compatta delle stazioni, sia a valle che a monte, per un miglior inserimento paesaggisti-co. Maggior comfort, portata oraria au-menta a 1.068 persone/ora e tempo di risalita ridotto a 8,00 minuti. A Folgarida invece sono state sostituite le due scio-vie “Campo Scuola Malghet Aut”. In Val Rendena è in fase di realizzazione l’im-portante collegamento tra le due realtà sciistiche di Madonna di Campiglio e di Pinzolo, pronto per l’inverno 2011/12. Da sottolineare come la “piccola” sta-zione di Pinzolo sia stata interessata negli ultimi due anni, per parte sua, da forti investimenti per la sostituzione di impianti obsoleti, come quelli in località Cioca, ma soprattutto per la realizzazio-ne della nuova cabinovia Tulot, un’opera da quasi 2,5 chilometri di lunghezza in-clinata che supera un dislivello di 877 metri portando direttamente in quota, dal fondovalle, oltre 2mila sciatori ora. Il

tutto servito dalla nuova pista omonima che, con una pendenza media del 35%, potrà diventare presto ulteriore palcosce-nico per le competizioni dello sci alpino. Da ultimo sono da ricordare due nuovi impianti in corso di realizzazione sull’al-topiano di Folgaria, entrambi del tipo a seggiola quadriposto ad ammorsamento automatico con portata di circa 2 mila persone ora. Si tratta in questo caso del naturale prolungamento della zona sciabile dalla località Passo Coe, che consente di al-zare il dislivello del compren-sorio sciistico fino a rag-giungere, con due impianti che coprono una lunghezza complessiva di circa 1,8 chi-lometri, i 1780 metri di quota dell’arrivo sul monte Piover-na, dove sono in fase di realizzazione anche le piste da sci Bersaglieri e Strafexpedition».Come rappresentate di tutti i funiviari, qua-li sono gli obiettivi comuni che desidera raggiungere?«In modo molto sintetico, direi che dobbiamo mantenere e ove possibile migliorare il livello qualitativo (peraltro già molto alto) della nostra offerta. Il tutto con particolare attenzione però al livello dei costi che per la nostra attività sono in larga misura non comprimibili. Un altro obiettivo importantissimo è il miglioramento del dialogo con tutte le altre categorie (sia del pubblico che del privato) afferenti l’offerta turistica. Ed in particolare mi piacerebbe aprire un dia-logo con gli ambientalisti: consideriamo l’ambiente uno dei nostri punti di forza». Lei è milanese. In queste montagne trova ancora quelle emozioni magiche che l’han-no spinta ad intraprendere la ‘vocazione montanara’, oppure nota oggi che sia più labile l’equilibrio tra territorio ed infra-strutture turistiche? «Mi piace l’espressione ‘emozioni magi-chè perché rende l’idea delle motivazioni che mi hanno portata a lavorare in Tren-tino e sono proprio legate ad un ambien-te eccezionale che mai e poi mai vorrei vedere danneggiato. Dopo oltre 20 anni

sono intatte, più vive che mai. Il rapporto tra territorio ed infrastrutture turistiche mi pare equilibrato e vivo (non dimen-tichiamo che anche gli uomini fanno parte dell’ambiente), forse a volte sento le nuove generazioni un po’ lontane da questo spirito e da questa intensa pas-sione». Due risposte secche. Secondo lei qual è il punto debole ed il punto di forza dell’offer-ta invernale trentina? «Punto di forza: ambiente-paesaggio-

qualità dell’offerta, capacità di essere leader di mercato. Punto di debolezza: la formazione professionale: è necessa-rio capire, a tutti i livelli, che anche il turismo oggi esige un’altissima profes-sionalità per rispettare gli standard qua-litativi che i clienti sempre più esigenti ci chiedono. Non sempre accade quando si è sul territorio a diretto contatto con i nostri ospiti». Criticare il prezzo alto degli Skipass è fisiologico. Ci vuole spiegare bene quali sono le componenti di costo? «Innanzitutto direi che le componenti del costo sono molto rigide, indipenden-ti dunque dai flussi di sciatori e questo comporta prezzi non facilmente compri-mibili. Tra le componenti principali: la manodopera, l’energia elettrica, i costi di preparazione delle piste (tra i quali spiccano il gasolio e l’innevamento), gli ammortamenti (di impianti funiviari, im-pianti di innevamento e mezzi battipista principalmente) e ultimamente anche i costi legati alla sicurezza sulle piste. Vorrei ricordare che, proprio perché non possiamo facilmente abbattere i costi dello skipass, abbiamo tutti sempre cer-cato di puntare ad offrire servizi di altis-sima qualità».

n

Le novità del pianeta neve

42

La Presidente della Sezione Impianti presso Confindustria Valeria Ghezzi presenta la nuova stagione. Impianti nuovi, un’offerta di qualità e la volontà di condivisione

Page 45: Scia in Trentino - novembre 2010

43

la Partnership di Fabia Sartori

La stagione invernale è da poco ini-ziata. Gli amanti degli sci stretti scalpitano all’idea di tornare sul-

le piste, teatro d’impegno e fatica, di divertimento, di natura incontaminata. Istintivamente, la nostra attenzione si ri-volge al primo circuito di sci nordico in Italia, SuperNordicSkipass, che offre da anni l’opportunità di cimentarsi su piste di parecchi centri sciistici, a condizioni d’accesso vantaggiose per singolo e fa-miglia. Avviciniamoci a chi, con cuore e passione, garantisce l’alto standard qua-litativo dei centri, con obiettivo la piena soddisfazione dell’utenza e l’incipit, il primo approccio a sci stretti e scioline. Andiamo ad incontrare il presidente del circuito Flavio Bertoldi ed il coordinatore Rosario Tomasini. Quali sono i progetti innovativi per la nuova stagione?Bertoldi: «Le principali novità riguarda-no l’aspetto divulgativo di un prodotto sempre più strutturato ed attuale. Co-noscere situazione meteo e condizione delle piste con semplicità, consultando i siti internet www.supernordicskipass.it e www.visittrentino.it, a cui una webcam fornirà dati in tempo reale per ciascun centro sciistico. E, ancora, individuare una pista e sorvolarla virtualmente in for-mato Google Earth, con manto innevato visto dall’alto, relativi altimetria e chilo-metraggio. La tecnologia aiuta ancora, sempre attraverso il web, nel mettere a disposizione per ciascun centro la data dell’ultima battitura piste».Tomasini: «Un occhio di riguardo è ri-volto ai neofiti, a coloro che per la prima volta indossano le scarpette. StartUp NordicSki invita ad avvicinarsi agli sci

stretti con la creazione di un pacchetto “prime armi” (5 noleggi + 5 ingressi + 2 ore maestro), molto appetibile anche in termini di risparmio». Che tipo di partnership esiste tra SNS e Fisi?Bertoldi: «I tesserati Fisi del Trentino fruiscono con regolarità dei servizi of-ferti dal carosello SNS, in preparazione della stagione agonistica ed in virtù della loro passione sportiva. Nasce così una scontistica sui prodotti SNS rivolta tut-ti gli associati Fisi iscritti con sci club del Trentino, per riconoscere loro merito della costante presenza in pista. A loro è riservato uno sconto del 10% sull’acqui-sto di uno skipass stagionale».Tomasini: «La reciproca interazione tra Fisi e SNS emerge dall’importante pre-senza del carosello SNS sull’Agenda dello Sciatore 2010–2011, oltre che dai reciproci link presenti su ciascun portale web».Un bilancio sugli obbiettivi raggiunti, una prospettiva per il futuro…Bertoldi: «Il circuito SNS ha creato una sorta di turismo di nicchia, in cui il sin-golo abbonato non frequenta più un solo centro del fondo, ma sfrutta appieno la possibilità di muoversi sul territorio. Si-

gnificativa, in quest’ottica, la costituzio-ne del consorzio comprensivo degli 11 centri del fondo trentini, con il contribu-to di Trentino Sviluppo. La prospettiva di incrementare il popolo degli appas-sionati allo sci nordico, in una dimensio-ne sempre meno agonistica, focalizzerà l’attenzione delle famiglie che intendono divertirsi sugli sci in seno alla natura».Tomasini: «Negli anni il progetto SNS ha contribuito a richiamare attenzione verso lo sci nordico. L’aumento graduale ma costante del bacino d’utenza sottolinea un lento avvicinamento, a porre la base per l’instaurarsi di un rapporto duraturo. In qualità di coordinatore, l’uniformi-tà organizzativa e strutturale dei centri aderenti a SNS sarà uno dei prossimi traguardi da raggiungere, a garanzia dell’elevato livello gestionale in tutto il circuito SNS».

Il sole timidamente illumina i cristalli di neve sulle piste, il bagliore si riflette tutt’attorno. Un nuovo inverno sta per avere inizio. Ancora una volta, Super-NordicSkipass icona di impegno, servizi, garanzia e qualità per veterani e novizi degli sci stretti.

n

interessanteaccorDo con

Da quest’anno i tesserati Fisi del Trentinopotranno usufuire di uno sconto del 10% sugli skipass stagionali del fondo

Flav

io B

erto

ldi

Ros

ario

Tom

asin

i

Page 46: Scia in Trentino - novembre 2010

Tracce

44

Gigidal Pian dei PradiLa sciata del nord. Quel sabato pome-riggio di fine novembre, a Pian dei Pradi e dappertutto, nevicava che dio la man-dava. Lo incontro imbacuccato come uno sherpa. Gigi saluta sorridendo, con quella sua voce robusta-bassa-ruvida, la stessa della telefonata di qualche giorno prima quando mi disse: “Nar sui giornai? No son miga ‘n personaggio mi!”. Entria-mo al bar e mi offre un tè. Luigi Weiss, è nato qui, a Pian dei Pradi, il 17 dicembre 1951. E qui vive, dopo aver girato il mondo con un paio di sci e una carabina a tracolla; roba da biath-lon, per gente con la scorza dura. Roba per quelli che sanno arrancare sempre e in qualsiasi condizione di temperatura, di terreno, di cielo. Se infatti si guarda molto in dietro nel tempo, risulta che il biathlon ricalca nient’altro che la lotta per la sopravvivenza dell’uo-mo-cacciatore del nord, quan-do percorreva lande innevate e desolate con due arnesi di legno ai piedi, braccando i selvatici per poter mangiare, lui e la sua famiglia. È anche documentato sui grafiti delle caverne nei paesi dalle ombre lunghe o senza notti o senza luce.Nei libri di storia dello sport troviamo “Luigi Weiss, italiano di sci alpinismo, ex biathleta, ecc.”. “Weiss… che cognome strano - gli dico -. Da dove vie-ne?”. “I miei nonni erano di Centa San Nicolò. Sono venuti qui quando mio padre era un bambino. Facevano i conta-dini: qualche pezzo di terra e una stalla. Il cognome? Da

queste parti sono molti i cognomi tede-scheggianti, come Recktenwald, Palda-of, Curzel, Tiecher, Steinkoetter, Sadler. L’emigrazione c’è sempre stata!”. Gigi è un duro. Ha un po’ la faccia del cacciato-re di orsi polari, contrastata da uno sguar-do dolce, riservato ma per niente timido. Parla a strappi ed essenziale. Conosce bene la storia del biathlon, in particolare di quello italiano: gli inizi per pattuglie militari, le affermazioni intorno al 1935-1940, poi la guerra, poi un tentativo di ripresa negli anni Cinquanta e l’eclisse fino all’intorno degli anni Settanta. “I di-rigenti della Federazione Italiana Sport Invernali - racconta Gigi - alle Olimpiadi invernali di Grenoble del 1968, quelle dei trionfi di Franco Nones e del bobbi-sta Eugenio Monti, si erano interessati in particolare del biathlon, perché proprio a

Grenoble era stata aggiunta la nuova di-sciplina della staffetta 4 x 10 km. E ci fu il rilancio anche in Italia”. Tanto che alle Olimpiadi di Sapporo del 1972 l’Italia partecipa con il biathlon per la prima vol-ta: un inizio proprio quando Luigi Weiss sta venendo su bene.

‘Spiazaroi’. Negli anni di Gigi ragazzo, a Pian dei Pradi lo sci era sport men che artigianale: “Si cercava di ‘pestolar neve e star ‘n pè’, imitando in qualche modo i cittadini che andavano su e giù dalle nostre rampe, loro sì ben attrezzati. A me piaceva di più l’atletica, correre, la corsa in montagna. E mi riusciva”. All’Istituto di formazione professionale dell’Enaip di Trento, aveva conosciuto un insegnante che era anche appassionato di sport e che sapeva trascinare i ragazzi nelle mol-

te discipline del Centro Spor-tivo Italiano: “L’era ‘l Pasqua-lini. I lo conosce tuti a Trent”. I tempi dell’Oratorio di S. Ma-ria, quello in Via S. Margherita dove ora stanno nascendo pa-lazzi: “A Trento e soprattutto nei paesi lo sport era legato per lo più alle parrocchie. Si andava a Catechismo e poi si giocava, o la domenica dopo i Vespri. Gli Oratori erano co-me centri sportivi”. Dominava la Virtus Voltolini, poi Virtus Pizzinini, poi Atletica Trento. Vennero i Campionati studen-teschi delle Polisportive; la marea di ragazzi e di giovani presi dalla voglia di riversare il loro vitalismo nelle attività fat-te insieme e all’aperto; le gare tra scuole o quartieri o paesi, Luigi Weiss: dalla corsa in montagna al biathlon il passo è stato breve.

Luigi Weiss (al centro) con Bruno Bonaldi (a sinistra) e Angelo Gemin (a destra), al Tofeo Mezzalama nel 1975valido per il Campionato Mondiale di Scialpinismo.

di Franco Sandri

Page 47: Scia in Trentino - novembre 2010

45

un misto tra campanilismo e sport vero. Dice: “Sport da spiazaroi! Allora per noi ragazzi non c’era altro. Ora hanno trop-po: televisione, internet, cellulari pieni di offerte, motorini, concerti…di tutto. E le attività sportive sono scelte da pochi e per pochi anni”.

Alle Fiamme Oro. Luigi Weiss, ‘spiaza-rol’ sì, ma vero atleta. Soprattutto nella corsa in montagna, quella aspra: “La Sat di Centa organizzava gare con i ragazzi dei paesi vicini, ma anche con quelli di Mattarello e di Trento. Per qualcuno io ero un osservato speciale; dicevano che ero forte”. Le cose maturarono quando Gigi era già giovanotto, ai tempi del ser-vizio militare. Fece domanda di entrare in Polizia. Nell’estate del 1979 l’olimpioni-co di sci nordico Arrigo Delladio lo vide gareggiare in una corsa campestre: “Sai sciare?” - “Poco o niente!” - “Non impor-ta, imparerai. Vieni con noi, alla Scuola delle Fiamme Oro di Moena”. Non era e non è una scuola per gente abituata alla bambagia. Una caserma, dove alla disciplina tipica militare si aggiunge l’impegno a costruirsi agoni-sti: allenamenti in montagna, con sole-pioggia-neve-ghiaccio, per lunghissime giornate; allenamenti in palestra, serate brevi e poi a letto. Chi vuole e ha stoffa può riuscire. La storia del gruppo spor-tivo Fiamme Oro di Moena è, infatti, un susseguirsi di campioni e di successi; da quando il gruppo è nato a San Candido in Val Pusteria il 19 gennaio del 1949, al potenziamento logistico nella nuova sede di Moena nel 1952, ai successi di oggi. Bastino alcuni cenni: già nel marzo del 1949 le Fiamme Oro vincono il trofeo “Staffetta alpina” a Misurina di Belluno; nel 1952, primo titolo italiano di fondo a squadre; Otto Glueck nel 1956 vince il primo titolo italiano assoluto in sla-lom; poi le ripetute vittorie (1957-1958) di Aldo Pedana in combinata, la prima medaglia ai Campionati del Mondo del 1966 con il fondista Gianfranco Man-froi, nello stesso anno Carlo Senoner è Campione del Mondo in Cile; nel 1973 le Fiamme Oro conquistano nove titoli italiani nelle discipline di sci alpino, sci nordico, salto e combinata, biathlon, pat-tinaggio velocità e scialpinismo. Le date, le vittorie, i campioni si susseguono fino al periodo ‘d’oro’ dal 1992 –anche con i primi arruolamenti nel settore femmi-nile… memorabile Lara Magoni! - e fino alle stagioni attuali, dove figura fra l’altro anche Davide Simoncelli.

Agonista e allenatore. Lungo questa sto-ria c’è anche lui, Gigi. Le cronache scri-vono: “Un risultato di assoluto valore è la medaglia di bronzo nel biathlon, con-quistata da Luigi Weiss ai Campionati del Mondo nel 1979”. È questo un momento di grande emozione per Luigi Weiss, cer-tamente il più grande nella sua carriera di atleta, che comunque ha saputo im-porsi da protagonista, prima e dopo, in un lungo elenco di altre competizioni: vittoria al Trofeo Mezzalama di sci alpini-

smo nel 1975, insieme a Bruno Bonaldi, marito di Maria Canins, e Angelo Gemin da Falcade; ai Campionati del Mondo del 1979, a Ruhpoldin in Baviera, medaglia di bronzo nell’individuale e quarto posto in staffetta… e poi ancora.Per distogliere l’attenzione dall’aspetto personale, ma di fatto accentuando la singolarità dei suoi successi in una di-sciplina certo poco ‘italiana’, egli com-menta: “Il biathlon è nato nei paesi della Scandinavia, primeggiando soprattutto in Norvegia. Successivamente si è affer-mato in Russia, in Germania; più lenta-mente è entrato in Francia, in Austria, in Italia. Ma per quel che mi riguarda, oltre ai momenti agonistici, sono partico-larmente orgoglioso del mio periodo da allenatore”.Dalle Olimpiadi di Sarajevo del 1984, infatti, Luigi Weiss viene scelto come allenatore nazionale Fisi nella disciplina biathlon, pur restando dipendente della Polizia di Stato nelle Fiamme Oro. Tale resta fino alla pensione (1995), portan-do la Nazionale di biathlon a livelli mai raggiunti prima e non ancora raggiunti ad

oggi. Anche qui, solo qualche cenno: ai Mondiali di Anterselva del 1983 c’è l’oro di Paul Zingherle; ai XV Giochi olimpi-ci invernali, svoltisi nel 1988 a Calgary (Canada), l’Italia nel biathlon conquista un bronzo ‘individuale’ e un bronzo in ‘staffetta’; un oro in staffetta arriva alla Coppa del Mondo di biathlon nel 1991 ad Anterselva… per citare i momenti più esaltanti, e ben ricordando che domina-tori di questa disciplina sono da sempre gli scandinavi, i russi, i tedeschi.

Troppa pressione. Una vita di sport, la sua professione. E, prima di tutto, la sua passione, che vuole trasmettere anche

“ai ragazzi di oggi, così diversi da quan-do noi dovevamo costruirci gli sci con le stanghe di frassino e, quando agonisti, siccome le punte di legno talvolta salta-vano, ci portavamo in gara le punte di ri-cambio, in caso da inserire a baionetta”. Per questo continua ad allenare le squa-dre di giovani e di giovanissimi. È della primavera di quest’anno il riconoscimen-to dello Sci Club Marzola che scrive: “L’allenatore Luigi Weiss prosegue con l’attività di ‘aggregazione’ dei più picco-lini con due raduni settimanali al Campo Scuola, dall’aprile a fine scuola, per poi riprendere all’inizio della nuova stagione a settembre”.Da allenatore della squadra nazionale ad allenatore dei baby e cuccioli, con la stessa mentalità di allora: “Ogni persona - dice Gigi, come se nulla fosse - è un mondo da conoscere e da aiutare nel suo sviluppo, sia che si abbia a che fare con un bambino, con un giovane che fa sport per gioco, con un atleta che fa agonismo. Senza forzare, senza pretendere quel che uno non può dare: è già importante, og-gi più che in passato, riuscire a mettere insieme i ragazzi e che facciano gruppo. Quel che allora facevano gli Oratori e i preti. È semplice ed è fondamentale”. Fa impressione sentire queste cose da lui, con quella faccia da uomo delle steppe gelate del nord, da uno che spremeva i grandi della squadra nazionale di biath-lon fino a farli vincere contro i norvegesi, i russi, i tedeschi.E qui viene a tiro la solita domanda sul perché della scarsità di campioni dello sci in una terra che è fatta per lo sci. Luigi Weiss si lascia andare a toni forti: “So cosa vuol dire faticare come un mu-lo in allenamenti pesanti, fare una ga-ra attesissima e magari arrivare sesto o trentesimo…e vedersi attorno gente che fa smorfie e scrolla la testa e non capisce che ci sono anche gli avversari. Ma che credete, che i campionissimi vengano su come funghi? È come in tutte le cose: i geni sono rari, nel mondo della cultura e delle professioni, e dunque è normale che siano rari anche nello sport. Ma si sa, premono i finanziatori, gli sponsor, gli operatori turistici… tutti quelli che vedo-no lo sport come affare. Premono anche i genitori. È la pressione che rovina lo sport e quel che è peggio rovina i giovani che non riescono a godersi lo sport… e se ne vanno con il senso di essere nulli-tà”. Con più calma e con la stessa sag-gezza, Gigi passa a parlare di impegno, di crescita personale, di salute, di valori umani… del bello di “incontrare lo sport nella vita, e se poi uno abbandona basta lo faccia per investire le proprie capacità in altre cose valide, senza senso di fal-limento”. Fuori continua a nevicare. Mi saluta con il suo vocione: “Grazie. Sta’ attento e va’ pian en curva; i anti-neve no i serve e te vai fora”. “Grazie a te, Gigi. Ne veden”. Scendendo verso valle, piano piano, pen-savo a quel “No son miga ‘n personaggio mi!”… anche se Luigi Weiss non è mai stato, né è, né vuol essere da copertina.

Luigi Weiss a Ruhpoldin in Baviera dove ha conquistato la medaglia di bronzo ai Campionati del Mondo del 1979.

Page 48: Scia in Trentino - novembre 2010

46

Territorio&tradizioni a cura della redazione

Anche quest’anno, a Natale, tutto il Trentino si immerge nei profumi, nei sapori e nelle luci soffuse che

creano l’atmosfera della festa. In diversi angoli della nostra provincia le classiche costruzioni di legno, punto di incontro fra leccornie, artigianato, decorazioni, prodotti tipici e idee regalo, porteranno una ventata di allegria, trovando nuovi spazi come i centri storici di Pergine Val-sugana e di Andalo.Il Natale in Trentino veste un abito clas-sico, si immerge in una tradizione conso-lidata negli anni. A Trento, all’ombra del-le storiche mura di Piazza Fiera, dal 20 novembre al 23 dicembre sono oltre 70 le casette che danno vita ad uno dei mer-catini più famosi e frequentati di tutto l’arco alpino. Vi si trova dai tradizionali addobbi per il presepe e per l’albero fino agli oggetti dell’artigianato, dolci spe-cialità culinarie e articoli per un regalo d’atmosfera. Con una intera sezione de-dicata ai sapori, dove è possibile gustare diversi piatti tradizionali. Quest’anno, inoltre, il Museo Tridentino di Scienze Naturali permette a tutti i bambini di far visita ad un presepe vivente, facendo convivere nel cortile del palazzo di via Calepina una mucca, un asinello ed altri animali come capre e pecore.Spostandoci verso sud fino a Rovereto,epicentro di un interscambio di culture, il Mercatino torna protagoni-sta nelle vie del centro storico dal 27 novembre al 2 gennaio all’interno del «Natale dei popoli», dove si unirà l’arte artigiana del sud Italia a quella dei tipici

addobbi natalizi del Nord Europa. In Val-lagarina l’atmosfera natalizia mitteleuro-pea si incontra e si mescola con quella mediterranea, creando un qualcosa di unico. Spazio anche alla cultura, con il progetto «Onex4» ovvero la possibilità, con un solo biglietto dal costo di appena 15 euro, di visitare i quattro musei più importanti della città.

Sulle rive del lago di Garda il Natale tro-va invece dimora ad Arco, dove dal 19 novembre fino al 23 dicembre oltre una quarantina di casette ospitano il meglio dell’artigianato locale e nazionale. Tutto intorno canti e spettacoli faranno da cor-nice a questo evento, con la possibilità di gustare presso il Casinò Municipale i piatti della tradizione trentina. La grande novità 2010 è «A Christmas Carol», un weekend speciale (quello dell’11 e 12 dicembre) interamente dedicato ai bam-bini che potranno rivivere lo spirito del

Natale contenuto nel celebre romanzo di Charles Dickens in un viaggio per le vie del centro storico. Nel cuore del Bleggio invece sarà l’an-tico centro contadino di Rango, che si fregia del marchio assegnato ai «Borghi più belli d’Italia», ad accogliere i visi-tatori con il suo pittoresco intricarsi di antiche case rurali addossate le une al-le altre e collegate da portici, androni e corti interne. Tra luci, colori e profumi sotto i “volti”, le tradizionali cantine dai soffitti a botte, si potranno scoprire ban-carelle colme di artigianato locale e pre-libatezze. Il Mercatino sarà aperto nelle giornate del 5, 6, 8, 12 e 19 dicembre, nelle Osterie del borgo si potranno gu-stare anche genuini piatti tipici, mentre fisarmoniche e zampogne riporteranno i visitatori nell’antico mondo contadino. Il Mercatino di Pergine Valsugana, dal 13 novembre al 24 dicembre, è legato a quello della vicina Levico Terme, do-ve dal 20 novembre al 6 gennaio si può compiere un viaggio alla scoperta della cultura popolare trentino-tirolese, sulle orme della più nobile tradizione asbur-gica. Salendo sull’Altopiano della Paganella, invece, si può scoprire il Mercatino di Andalopronto ad aprire i battenti dal 3 al 24 dicembre. Con le Dolomiti di Brenta come suggestiva cornice, gli stand per-metteranno a tutti i visitatori di andare alla scoperta dell’artigianato tipico tren-tino e dei prodotti enogastronomici del territorio. Info www.nataletrentino.it

n

La magia del natale avvolge tutta la provincia

Oltre che a Trento, Rango, Arco, Levico e Rovereto ora le suggestive casette in legno

approdano anche a Pergine Valsugana e Andalo con il loro carico di artigianato,

prodotti tipici e specialità enogastronomiche

Page 49: Scia in Trentino - novembre 2010

47

Page 50: Scia in Trentino - novembre 2010

Territorio&tradizioni a cura della redazione

48

I prodotti trentini si stanno costruen-do sul mercato italiano un’immagine convincente e, benché vi sia ancora

da lavorare sul fronte della valorizzazio-ne dei marchi, questo li rende un ottimo veicolo di promozione del territorio. A comunicarcelo sono i dati di una ricerca condotta da CRA (Customized research & analysis – Milano) per conto dall’Os-servatorio delle produzioni trentine, la struttura camerale incaricata di realizza-re studi ed indagini sull’agroalimentare locale. L’indagine è stata condotta tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010 su un campione significativo di buyer e di gestori di ristoranti.Sul fronte della distribuzione organizzata la categoria agroalimentare che emerge meglio in termini di conoscenza sponta-nea è quella dell’ortofrutta: il 100% dei buyer conosce almeno un prodotto orto-frutticolo trentino e cita nel 45,8% dei casi il marchio “Melinda”, seguito dai piccoli frutti di Sant’Orsola (41,7%). Il 71,4% degli stessi dichiara inoltre che il quantitativo di mele trentine da essi trat-tate è aumentato rispetto al 2008. Nel settore del vino il 76,2% degli operatori conosce almeno un prodotto e cita preva-lentemente il Müller Thurgau (47,6%), seguito dal Teroldego (23,8%). Nel comparto insaccati la conoscenza spontanea di almeno un salume trentino sale al 71,4%: il più citato è lo Speck (66,7%). Nel campo dei formaggi la percentuale si assesta intorno al 78%: emergono il Trentingrana (47,8%) e il Puzzone di Moena (30,4%).

Se si passa ai prodotti trattati diretta-mente, si scopre che tra il 20 e il 23% degli intervistati sostiene di acquistare vini trentini (rossi e bianchi) per oltre il 10% degli acquisti di vini italiani; nel caso degli spumanti il 33,3% degli ope-ratori dichiara che la quota di bollicine

trentine supera il 20% delle bollicine nazionali da essi trattate. Per quanto invece concerne la grande di-stribuzione, alla quale ci si è rivolti con un’indagine di tipo qualitativo, i prodotti trentini sono percepiti dai 32 buyer in-tervistati come “prodotti di qualità eleva-ta, assolutamente affidabili, con i quali difficilmente si hanno problemi, se non a causa del prezzo elevato che, in ragio-ne di una scarsa conoscenza, non sem-pre si riesce a giustificare al pubblico”. Si tratta di un vincolo meno percepito per i prodotti radicati nella conoscenza profonda del consumatore (mele, piccoli frutti, vini, i più noti brand del TRENTO-DOC), maggiormente avvertito per i pro-dotti a vocazione più locale, che faticano ad essere riconosciuti e che spesso sono anche caratterizzati da un gusto partico-lare (Luganega e Mortandela). In merito ai gestori di ristoranti, al test della conoscenza spontanea il 61% degli intervistati dichiara di conoscere almeno un prodotto o almeno un marchio di pro-dotto trentino. Nel caso del vino la per-centuale scende al 35%. Le motivazione di acquisto vedono in testa alla classi-fica il buon rapporto qualità-prezzo del nostro agroalimentare (52,6% nel caso degli spumanti e 63,6% nel caso del Trentingrana), seguito dall’affidabilità del sistema produttivo trentino (49,4% nel caso delle mele).L’indagine può essere scaricata dal sito dell’Osservatorio delle produzioni trenti-ne www.osservatorioproduzionitrentine.it

n

L’italia apprezza i prodotti trentini

Il made in Trentino conquista la penisola. Su tutti il settore trainante è quello dell’ortofrutta con il marchio Melinda e Piccoli Frutti Sant’Orsola

Page 51: Scia in Trentino - novembre 2010

GiornaleLocale 220x285.indd 1 22/10/10 18:47

Page 52: Scia in Trentino - novembre 2010