School times n 1 anno2

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Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto” Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013 Pag. 16 Scuolicomiche La satira a scuola FACEBOOK E I MESSAGGI SCUOLA- FAMIGLIA S e le discussioni che si possono fare nelle classi vi sembrano violente, an- cor più sono quelle su Facebook, sito usato dai nostri pro- fessori per controllare quotidiana- mente l’andamento delle nostre giornate. “Ferisce più la tastiera che la lingua”, questo è il motto del gruppo della scuola dove ormai si possono trovare liti, vendite di og- getti di seconda mano e, se vi sentite soli, gli auguri per le feste che non mancano mai. Il fuoco delle polemi- che, scoppiato soprattutto prima e durante le elezioni, sembra essersi affievolito e i vecchi messaggi, vere e proprie perle di saggezza del lin- guaggio italiano, sono ormai archi- viati. La scuola sembra ormai avere iniziato una vera e propria conversa- zione telefonica con tutta la fami- glia, animali domestici compresi. Infatti, ogni genitore sicuramente ringrazierà quei simpatici messaggi che, sempre nei momenti più azzec- cati, fanno squillare le trombe dei propri cellulari. Chi, mentre fa la spesa o è nelle interminabili file del- le poste o addirittura sulla rilassante tazza del wc non vorrebbe ricevere un messaggio della scuola con scrit- to che suo figlio risulta assente o perfino sospeso! Già, ne sanno qual- cosa molti studenti che manifestan- do in piazza o a letto si sono sentiti toccati nel profondo. Molti genitori a tal notizia sono scoppiati a ridere, molti invece sono subito corsi ai ripari, chiamando il proprio medico di famiglia che prontamente ha rilasciato l’unica speranza apparente. All’alba, infatti, un’orda barbarica di genitori armati di certificato medico, ha assalito la segreteria. Si sa che le malattie sono molto conta- giose e dunque non si può dare la colpa a nessuno se tre quarti di scuola se ne sta a casa dolorante nel letto. Ci pensano le prime pagelle ad occupare i pensieri degli alunni ma soprattutto quelli dei professori che si trovano a dover interrogare grup- pi interminabili di alunni. Ecco par- tire verifiche generali della classe per arrotondare il voto e quiz a sor- presa. Il compito più temuto, si sa, è quello di educazione fisica ma dall’ultimo referendum anche mate- matica e chimica hanno mietuto abba- stanza vittime. Sembrerebbe che gli alunni non siano più molto intimori- ti dai compiti d’italiano e da quelli di religione per i quali non occorre chissà quale ripetizione, basta una preghiera! Redazione Direttore responsabile: prof.ssa Maria Silvestro Condirettori: prof.ssa Caterina Ferro, prof.ssa Carla Castagna prof.ssa Angela Spezzano Art Director: prof.ssa Carla Castagna Foto: Samuele Lojacono (VP) Lorenzo De Rito (III A) Vignette: Giuseppe Pannia (I B) Autori articoli: Monica Arcuri (I B), Filippo Maria Callipo (V P), Francesco Ceniti (V O), Mariantonietta Camillò (V O), Rita Coniglio (III C), Marco David (IV I), Maria Francesca Feroleto (IV D), Samuele Lojacono (V P), Floriana Macrì (II H), Antonio Malvaso (II H), Fabio Maluccio (V O), Salvatore Messi- na (V H), Filippo Monteverdi (II H), Elvira Raniti (I B), Ilaria Roccisano (V H), Emanuela Rocco (V O), Adele Sa- batino (II C), Enrica Scarpino (I A), Maria Rosaria Sette (II H), Chiara Teti (V B), Lucia Valenti (IV D), Caterina Varone (IV D), Martina Ventrice (V O), Chiara Vozza (II C) SATIRA FREDDA A vete freddo? Siete stufi di riscaldarvi con enormi plaid, stufe che non riscaldano e scaldabagni improvvisati? Beh allora vestitevi pesante! Non facciamone un dramma, immagi- nate quei poveri passeggeri del Titanic che sicuramente avrebbero preferito mo- rire sull’iceberg che crepare in mare. La scelta purtroppo non è vostra, dunque armatevi di maglioni, accendini e anche phon (inoltre nei mesi più rigidi sono consentiti allegri e gioiosi falò). Articoli a cura di S ALVATORE MESSINA (VH) Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto” Anno 2 n. 1 Gennaio -Marzo 2013 Molte le scuole e le famiglie che hanno potuto apprezzare l’offerta formativa Oriday: per saper scegliere Il Liceo Berto si apre al pubblico: gli allievi impegnati in molte attività di FILIPPO MARIA CALLIPO (V P) I mportante riconoscimento ottenuto dalla redazione scolastica dello School Times. Il giornale del Liceo Scientifico ha, infatti, raggiun- to il terzo gradino del podio al concorso nazionale “Di che giornale sei” organizzato dal Liceo “Oreste del Prete” di Sava in Puglia. Pag. 8 Terzo posto per lo School Times Premiate al Meet@Wind di MARTINA VENTRICE (VO) di LUCIA VALENTI (IV D) FILIPPO MARIA CALLIPO (V P) P orte aperte al Liceo Scientifico Statale “G. Berto” di Vibo Valentia nel corso dell’ Orientaday, giornata voluta dall’Ufficio sco- lastico regionale per consentire ai piccoli studenti di scegliere la scuola superiore cui iscriversi in maniera più consapevole e responsabile. Pag. 3 V ince l’inter- vista imma- ginaria ad uno dei diri- genti Wind. Pag. 6 Intervista al dirigente amministrativo Marasco e ai collaboratori scolastici Cariello e La Malfa Il lavoro che non si vede Interview with Sunday di RITA CONIGLIO (III C) MARCO DAVID (IV I) T he Chinese girl who came here in Italy thanks to Intercultura. Pag. 14 Il magico mondo degli Hobbit di A DELE S ABATINO (II C) CHIARA VOZZA (II C) Pag. 11 di LUCIA VALENTI (IV D) M.F RANCESCAF EROLETO(IVD) CATERINA VARONE (IV D) I LARIA ROCCISANO (V H) F ulvio Enzo Marasco, è il Direttore dei servizi ammi- nistrativi. A lui spetta, infat- ti, il compito di dare vita all’organizzazione del Li- ceo Scientifico e oliarne la macchina. Pag. 4 di ROCCO EMANUELA (V O) VENTRICE MARTINA (V O) S ono i primi ad ar- rivare e gli ultimi a lasciare la scuola dopo aver messo tutto in ordine. Il loro lavo- ro si svolge dietro le quinte. La professionalità dimostra- ta quotidianamente consen- te agli alunni del Liceo di frequentare una scuola puli- ta e ordinata. Pag. 5 Notizie dalla scuola da Pag. 2 Cultura da Pag. 10 Lo sport da Pag. 13 News in lingua straniera da Pag. 14 Scuolicomic he Pag. 15

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Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”

Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013

Pag. 16

Scuolicomiche La satira a scuola

FACEBOOK E I MESSAGGI SCUOLA-FAMIGLIA

S e le discussioni che si

possono fare nelle classi

vi sembrano violente, an-

cor più sono quelle su

Facebook, sito usato dai nostri pro-

fessori per controllare quotidiana-

mente l’andamento delle nostre

giornate. “Ferisce più la tastiera che

la lingua”, questo è il motto del

gruppo della scuola dove ormai si

possono trovare liti, vendite di og-

getti di seconda mano e, se vi sentite

soli, gli auguri per le feste che non

mancano mai. Il fuoco delle polemi-

che, scoppiato soprattutto prima e

durante le elezioni, sembra essersi

affievolito e i vecchi messaggi, vere

e proprie perle di saggezza del lin-

guaggio italiano, sono ormai archi-

viati. La scuola sembra ormai avere

iniziato una vera e propria conversa-

zione telefonica con tutta la fami-

glia, animali domestici compresi.

Infatti, ogni genitore sicuramente

ringrazierà quei simpatici messaggi

che, sempre nei momenti più azzec-

cati, fanno squillare le trombe dei

propri cellulari. Chi, mentre fa la

spesa o è nelle interminabili file del-

le poste o addirittura sulla rilassante

tazza del wc non vorrebbe ricevere

un messaggio della scuola con scrit-

to che suo figlio risulta assente o

perfino sospeso! Già, ne sanno qual-

cosa molti studenti che manifestan-

do in piazza o a letto si sono sentiti

toccati nel profondo. Molti

genitori a tal notizia sono

scoppiati a ridere, molti invece

sono subito corsi ai ripari,

chiamando il proprio medico

di famiglia che prontamente

ha rilasciato l’unica speranza

apparente. All’alba, infatti,

un’orda barbarica di genitori

armati di certificato medico,

ha assalito la segreteria. Si sa che le

malattie

sono

molto

conta-

giose e dunque non si può dare la

colpa a nessuno se tre quarti di

scuola se ne sta a casa dolorante nel

letto.

Ci pensano le prime pagelle ad

occupare i pensieri degli alunni ma

soprattutto quelli dei professori che

si trovano a dover interrogare grup-

pi interminabili di alunni. Ecco par-

tire verifiche generali della classe

per arrotondare il voto e quiz a sor-

presa. Il compito più temuto, si sa, è

quello di educazione fisica ma

dall’ultimo referendum anche mate-

matica e chimica hanno mietuto abba-

stanza vittime. Sembrerebbe che gli

alunni non siano più molto intimori-

ti dai compiti d’italiano e da quelli

di religione per i quali non occorre chissà

quale ripetizione, basta una preghiera!

Redazione

Direttore responsabile:

prof.ssa Maria Silvestro

Condirettori:

prof.ssa Caterina Ferro,

prof.ssa Carla Castagna

prof.ssa Angela Spezzano

Art Director:

prof.ssa Carla Castagna

Foto: Samuele Lojacono (VP)

Lorenzo De Rito (III A) Vignette: Giuseppe Pannia (I B)

Autori articoli:

Monica Arcuri (I B),

Filippo Maria Callipo (V P), Francesco

Ceniti (V O), Mariantonietta Camillò (V

O), Rita Coniglio (III C), Marco David

(IV I), Maria Francesca Feroleto (IV

D), Samuele Lojacono (V P), Floriana

Macrì (II H), Antonio Malvaso (II H),

Fabio Maluccio (V O), Salvatore Messi-

na (V H), Filippo Monteverdi (II H),

Elvira Raniti (I B), Ilaria Roccisano (V

H), Emanuela Rocco (V O), Adele Sa-

batino (II C), Enrica Scarpino (I A),

Maria Rosaria Sette (II H), Chiara Teti

(V B), Lucia Valenti (IV D), Caterina

Varone (IV D), Martina Ventrice (V O),

Chiara Vozza (II C)

SATIRA FREDDA

A vete freddo? Siete stufi di

riscaldarvi con enormi plaid,

stufe che non riscaldano e

scaldabagni improvvisati?

Beh allora vestitevi pesante!

Non facciamone un dramma, immagi-

nate quei poveri passeggeri del Titanic

che sicuramente avrebbero preferito mo-

rire sull’iceberg che crepare in mare. La

scelta purtroppo non è vostra, dunque

armatevi di maglioni, accendini e anche

phon (inoltre nei mesi più rigidi sono

consentiti allegri e gioiosi falò).

Articoli a cura di

SALVATORE MESSINA (VH)

Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto” Anno 2 n. 1 Gennaio - Marzo 2013

Molte le scuole e le famiglie che hanno potuto apprezzare l’offerta formativa

Oriday: per saper scegliere Il Liceo Berto si apre al pubblico: gli allievi impegnati in molte attività

di FILIPPO MARIA CALLIPO (V P)

I mportante riconoscimento ottenuto dalla redazione

scolastica dello School Times.

Il giornale del Liceo Scientifico ha, infatti, raggiun-

to il terzo gradino del podio al concorso nazionale

“Di che giornale sei” organizzato dal Liceo “Oreste del

Prete” di Sava in Puglia.

Pag. 8

Terzo posto per lo School Times Premiate al Meet@Wind di MARTINA VENTRICE (VO)

di LUCIA VALENTI (IV D)

FILIPPO MARIA CALLIPO (V P)

P orte aperte al Liceo Scientifico Statale “G.

Berto” di Vibo Valentia nel corso dell’

Orientaday, giornata voluta dall’Ufficio sco-

lastico regionale per consentire ai piccoli

studenti di scegliere la scuola superiore cui iscriversi in

maniera più consapevole e responsabile. Pag. 3

V ince l’inter-

vista imma-

ginaria ad

uno dei diri-

genti Wind. Pag. 6

Intervista al dirigente amministrativo Marasco

e ai collaboratori scolastici Cariello e La Malfa

Il lavoro che non si vede Interview

with Sunday

di RITA CONIGLIO (III C)

MARCO DAVID (IV I)

T he Chinese girl who

came here in Italy

thanks to Intercultura.

Pag. 14

Il magico mondo

degli Hobbit

di ADELE SABATINO (II C)

CHIARA VOZZA (II C) Pag. 11

di LUCIA VALENTI (IV D)

M. FRANCESCA FEROLETO (IV D)

CATERINA VARONE (IV D)

ILARIA ROCCISANO (V H)

F ulvio Enzo

Marasco, è il

Direttore dei

servizi ammi-

nistrativi. A lui spetta, infat-

ti, il compito di dare vita

all’organizzazione del Li-

ceo Scientifico e oliarne la

macchina.

Pag. 4

di ROCCO EMANUELA (V O)

VENTRICE MARTINA (V O)

S ono i primi ad ar-

rivare e gli ultimi

a lasciare la scuola

dopo aver messo

tutto in ordine. Il loro lavo-

ro si svolge dietro le quinte.

La professionalità dimostra-

ta quotidianamente consen-

te agli alunni del Liceo di

frequentare una scuola puli-

ta e ordinata. Pag. 5

Notizie dalla scuola

da Pag. 2

Cultura da Pag. 10

Lo sport da Pag. 13

News

in lingua straniera da Pag. 14

Scuolicomiche Pag. 15

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Notizie scuola Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”

Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013

Pag. 2

Ritorna lo School Times Un altro numero del giornale del Liceo “Berto”

di FRANCESCO CENITI (V O)

FABIO MALUCCIO (V O)

MARIANTONIETTA CAMILLÒ (V O)

C on l’inizio del nuovo

anno scolastico, pur con

qualche ritardo, riparte il

nostro amato giornalino.

Il nome rimane lo stesso in onore

della vecchia redazione e in segno

di continuità.

Il lavoro del giovani reporter del

Liceo Scientifico "G. Berto", ripren-

de anche quest’anno, con l’intento di

sempre: creare un luogo di confron-

to e informazione, scritto dai ragazzi

per i ragazzi.

Le capo redattrici, le professoresse

Ferro e Castagna, guideranno le no-

stre penne, mentre la redazione oltre

ad aver mantenuto la maggior parte

dei suoi "scrittori" ha acquistato

nuovi, e si spera, promettenti giorna-

listi.

Nel nostro giornale cartaceo e an-

che sul sito web troverete spazi de-

dicati agli eventi più importanti della

vita scolastica: i nostri traguardi

sportivi, le nostre passioni musicali

ed artistiche, recensioni di film, libri

e album recenti, ma non solo!

Aspettatevi anche interviste al per-

sonale scolastico, ai ragazzi, appro-

fondimenti e discussioni su temi di

attualità. Il giornale ha insegnato ai

giovani giornalisti che il duro lavoro

viene sempre premiato, come dimo-

stra il terzo posto conquistato nel

concorso nazionale "Di che giornale

sei".

School Times è un giornale aperto

a tutti: vi invitiamo, dunque, a scri-

vere ed inviarci pensieri, parole, ri-

flessioni e commenti.

Vi auguriamo, quindi, una buona

lettura .

I giovani giornalisti della redazione dello School Times a lavoro

Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”

Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013

Pag. 15

ELEZIONI E FESTA DEL DOLCE

L e elezioni, sempre tanto

ambite da quei giovani

che vogliono farsi nota-

re, si sono tenute con

un onore e rispetto che molti a

sentire tali parole rimangono alli-

biti. Quanta scelta quest’anno; i

candidati si sono affrontati a colpi

di offerte: chi prometteva il ballo

di fine anno, chi ribatteva con

“l’alunno che ribalta i ruoli

dell’insegnante” e chi rilanciava

con deodoranti profumati nei ba-

gni della palestra.

Molte, sentito del ballo, sono ac-

corse a comprare splendidi vestiti

che mettessero in risalto il loro

potenziale, al pari di Pippa Midd-

leton. Per non parlare di quei ra-

gazzi che si sono accessoriati di

fruste e torture cinesi in attesa del

tanto ambito scambio di ruoli con

l’insegnante. I duellanti più quota-

ti sono stati: l’emergente Marco

Giamborino, l’italico Ruslan Da-

niv ed l’ormai pensionato Mirko

Bartoluccio. Delle sorti del trono

poco si sa poiché dalle stanze della

segreteria, peggiori di quelle vati-

cane, non sfugge nulla.

Sta di fatto che il governo prov-

visorio ha portato solo dei tagli e

purtroppo non ai giorni di scuola

ma alle feste.

Già, alcuni di voi si saranno sicu-

ramente accorti di

non aver avuto il pia-

cere di fare deliziose

torte e ancor più di

venderle.

La festa del dolce,

una volta orgoglio

delle madri, è stata

rimpiazzata da un’ora

soltanto di samba na-

talizia offerta genero-

samente dalla beat.

Alcuni professori,

alla notizia che non

si sarebbe fatta nes-

suna tombolata e

dunque in palio non

si sarebbero potuti

mettere i cellulari

sequestrati, sono ri-

masti in un silenzio

disarmante, escogi-

tando nuove intimi-

dazioni per Pasqua.

Scuolicomiche La satira a scuola

Gossip sul personale ATA Fortunatamente la moder-

nizzazione non ha colpito

solo i giovani, infatti ogni

aula o quasi possiede la la-

vagna elettronica, vista con

ribrezzo dagli insegnanti

conservatori dell’antica arte

del pennarello. Anche tra i

migliori amici dello studen-

te, il personale ATA si in-

tende, vi sono stati nuovi

arrivi con allegate strane

leggende.

Si è sospettato infatti che la

nuova prestante donna dagli

zigomi scandinavi che abi-

tava il sotterraneo non fosse

altro che il signor Caputo

travestito che incessante-

mente veglia su di noi.

La voce di corridoio ha pre-

so subito piede vista la

scomparsa misteriosa di

quest’ultimo nel periodo

prenatalizio. Altri sospetta-

vano che essa fosse la cuoca

della mensa segreta nei sot-

terranei, dalla quale ogni

tanto sentiamo uscire un

delizioso profumino di pasta

al sugo o

cotoletta al

forno.

Fortunati

loro che pos-

sono sceglie-

re cosa man-

giare all’in-

tervallo! Per

quanto ri-

guarda gli

studenti or-

mai ci si può solo affidare al

caso.

Infatti se gli studenti non

hanno organizzato nessuna

tombola ci pensano le mac-

chinette a testare la loro for-

tuna.

Data l’ironia delle macchi-

nette che premuto uno snack

si è fortunati se ne viene

fuori un altro, l’unica solu-

zione sembrerebbe la signo-

ra dei panini, purtroppo

sempre richiesta.

Articoli a cura di

SALVATORE MESSINA (VH)

Page 3: School times n 1 anno2

NEWS Le notizie in lingua straniera

Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”

Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013

Pag. 14

A performance about “Waiting” for the students of the Liceo “Berto”

Tell me Beckett, who is Godot For a day, students were spectators of the theatre of the absurd

di FRANCESCA FEROLETO (IV D)

LUCIA VALENTI (IV D)

CATERINA VARONE (IV D)

W aiting takes and

gives hope, because

it precedes the arri-

val of something or

someone that may or may not occur.

Waiting for Godot is the staging of

“waiting” par excellence. This play,

written by Samuel Beckett, illustrious

Irish playwriter representative of the

theater of the absurd, was proposed to

the students of the fourth and fifth

classes of the High School “G. Berto”

on 4th December 2012 by the actors of

“Palkettostage”. The performance

took place at the Cinema Moderno in

Vibo Valentia. This work is a mile-

stone of the twentieth-century culture.

Vivianne Marcier, who reviewed

Waiting for Godot for the Irish Time,

wrote: «It’s a play in which nothing

happens twice». The line hints at the

fact that the play is centered on the

theme of groundless waiting. The two

main characters, Vladimir and Estra-

gon, respectively called “Didi” and

“Gogo”, wait for Godot who never

arrives. As far as the scenery is con-

cerned, the performance, supervised

by director John O’ Connor, is faithful

to the rigid guidelines of the author.

Anything in the scene is significant

and the endless wait is underlined by

the scenic circular structure. The two

characters are two tramps and their

repetitive mini-dialogues are well-

matched to their expressive gestures

and costumes, that make reference to

the reality of the circus. All these fac-

tors allowed the audience to be active-

ly involved in

the performance.

The High School

“G. Berto” got

its students to

enrich signifi-

cantly what they

had learned in

the classroom.

The character

that most in-

trigued the

young audience was the mysterious

Godot. At the end of the play, during

the interview with the actors, a student

asked: «Who is Godot after all?» It is

a complex character, identified from

time to time with God, fate and death.

For this reason Beckett said: If I had

known who Godot is, I would have

said so in the play itself.

Fusion between chinese and italian culture Project on the future. Interview with Sunday, visiting us from China

di RITA CONIGLIO (III C)

MARCO DAVID (IV I)

W e decided to interview Sun-

day, the Chinese girl who

came here in Italy thanks

to Intercultura. She has

been living here and attending the High

School “G. Berto” for about four months.

When she arrived here, she was warmly

welcomed by his adoptive family and the

staff of Intercultura. Together with Mr Foli-

no, we headed to Sunday’s class. There,

after introducing ourselves, we started to

ask questions to the smiling girl. Mr. Folino

left us alone and Sunday understood and

answered all our questions, despite of our

poor English.

Do you like staying here? «Yes, in par-

ticular I love Italian food and the people are

very kind to me»

What do you mean? «The people try to

speak with me in English, sometimes»

Do you feel fine with your classmates?

«To tell the truth, I fell a bit alone, but they

are very kind with me»

Would you like to come back to Italy in

the future? «Yes, to meet the people again,

in particular the family where I’m staying

these months»

How often do you talk to your family in

China? «Once a week».

How do you talk to them? «By e-mail».

Do you practice any sports in your

country? «Yes, I do. I practice swimming

and badminton».

Are there any differences between Eu-

ropean and Asian music? «Yes, there are.

In fact, Asian music is slower than Europe-

an music».

Do you know any international or Ital-

ian song or singer? «No, I don’t, I’m sor-

ry».

Oh, that’s a pity. European music is

very very beautiful. (She laughs).

What subjects do you study in China?

«I study Economics, Chinese, English».

Don’t you study biology, chemistry or

maths? «Yes, but I don’t like these subjects

very much. ». ( She laughs).

Are there any differences between the

Italian school and the Chinese school?

«In the Chinese classes there are many

more students than in Italy ».

Well, here we stop. Good luck for your

further stay in Italy. «Thanks a lot. Bye bye».

Sunday e i suoi compagni della III G

Notizie scuola Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”

Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013

Pag. 3

Gli allievi del Berto impegnati in molte attività

Orientaday: un successo Giornata di orientamento per una scelta consapevole

di LUCIA VALENTI (IV D)

FILIPPO MARIA CALLIPO (V P)

S guardi incerti di giovani

studenti, stupori di genito-

ri e insegnanti.

Queste le emozioni di co-

loro hanno varcato le porte del Liceo

Scientifico Statale “G. Berto” di Vi-

bo Valentia nel corso dell’Orienta-

day, giornata voluta dall’Ufficio sco-

lastico regionale per consentire ai

piccoli

studenti

di sce-

gliere la

scuola

superiore

cui iscri-

versi in

maniera

più con-

sapevole

e respon-

sabile.

In qualità

di Centro

Presidio per l'Orientamento per la

Provincia di Vibo Valentia, l’istituto

ha ospitato diverse scuole, tra le qua-

li il Liceo Statale

“Vito Capialbi” ed il

Liceo Scientifico di

Soriano Calabro, che

hanno illustrato i punti

forte della loro offerta

formativa.

La giornata è stata

articolata in vari mo-

menti volti a dimostra-

re le diverse attività

che si svolgono all’in-

terno della scuola.

Gli studenti, suddivisi nei diversi

laboratori, hanno messo in pratica le

conoscenze acquisite durante le atti-

vità didattiche.

Numerose sono state le iniziative

coreutiche: gli alunni del Berto si

sono esibiti nell’aula magna con un

piccolo concerto e in altri spazi della

scuola hanno realizzato spettacoli in

lingua straniera.

In particolar modo sono state mes-

se in scena rappresentazioni in lin-

gua inglese e francese, che hanno

intrattenuto gli ospiti in visita al Li-

ceo. Per la prima volta sono stati

aperti al pubblico i laboratori di fisi-

ca, chimica e

robotica con le

relative dimo-

strazioni prati-

che.

Tra le varie pro-

poste formative

sono stati pre-

sentati lo School

Times e la sua

redazione, da tre

anni è attiva

all’interno dell’i-

stituto.

In prospettiva futura, una rappre-

sentanza

della Con-

fidustria

Giovani di

Vibo Va-

lentia ha

diffuso la

cultura

d’impresa

tra gli stu-

denti pre-

senti alla

giornata,

per dimo-

strare che

è possibile investire in una terra con

così tante difficoltà.

Nel pomeriggio anche il Commis-

sario della Provincia, Mario Ciclosi,

accompagnato dalla Dirigente Scola-

stica, Maria Silvestro, ha visitato il

Liceo. È stato informato dagli stessi

alunni sulle varie proposte dell’of-

ferta formativa, ed ha potuto consta-

tare ed apprezzare la molteplicità dei

progetti attuati dalla scuola.

Gli allievi che si sono esibiti nel balletto di Grease

Il vignettista dello School Times Giuseppe Pannia

Il teatro in lingua inglese

Un momento dello spettacolo in Francese

Page 4: School times n 1 anno2

di LUCIA VALENTI (IV D)

MARIA FRANCESCA FEROLETO (IVD)

CATERINA VARONE (IV D)

ILARIA ROCCISANO (V H)

O gni mattina il suono di

una sveglia rappresenta

l’inizio della giornata di

ogni alunno. Si va a

scuola ignari di cosa ci sia dietro le ore

di lezione. L’ingranaggio che fa muo-

vere l’organizzazione scolastica è co-

stituito da tutte quelle persone che in-

fluiscono sulla funzionalità del Liceo,

che danno un tocco di colore a un di-

segno che altrimenti sarebbe privo di

toni. Ma tutto ha una regia, un’orga-

nizzazione senza la quale nulla potreb-

be funzionare nel modo giusto. Il Di-

rettore dei servizi amministrativi, Ful-

vio Enzo Marasco, è colui il quale ha

il compito di dare vita a questa orga-

nizzazione.

Ci parli un po’ di lei. Come si chia-

ma? Qual è stato il suo corso di stu-

di?

«Come mi chiamo?! Enzo Fulvio

Marasco, in servizio dal 1974, con

titolo di studio Licenza Magistrale.

Studi universitari bloccati per via del

posto di lavoro ottenuto un po’ pre-

sto».

Che lavoro sognava di fare da

giovane?

«Mah, effettivamente mi è pia-

ciuto questo tipo di lavoro anche

perché quando ero piccolo segui-

vo sempre mio padre, che era se-

gretario comunale. Per cui da se-

gretario comunale a segretario di

scuola continua ad esserci il segre-

tario Marasco».

Ha mai lavorato in un altro

Istituto?

«Ho lavorato in parecchi istituti. So-

no stato a Crotone all’Istituto Geome-

tri, al Nautico di Pizzo, all’Istituto

Geometri “Petrucci” di Catanzaro, al

Commerciale “Grimaldi” di Catanza-

ro, all’Istituto per Geometri di Vibo

Valentia, un anno distaccato alla Re-

gione Calabria, due anni all’ammini-

strazione Provinciale di Vibo Valentia

quale funzionario dell’Ufficio del Per-

sonale e, quindi, sono arrivato al

Liceo Scientifico nell’anno scola-

stico 2007/2008».

Di cosa si occupa? Questo lavo-

ro la soddisfa?

«La qualifica, che prima era di

Segretario delle Scuole, dal 2000

è divenuta di Direttore dei Servizi

Generali Amministrativi. Già è

più complessa la dicitura. Mi oc-

cupo della parte amministrativa e

burocratica della scuola e il lavoro

mi soddisfa. Mi sono trovato bene

in tutte le scuole presso le quali ho la-

vorato e sto ormai raggiungendo i

quarant’anni di servizio. Anche nel

breve periodo in cui ho frequentato

l’università, sono stato sempre in con-

tatto con colleghi e studenti, in quanto

facevo viaggiare parallelamente scuo-

la e lavoro. Sono entrato nell’ “edificio

scolastico” all’età di sei anni e non ne

sono più uscito».

Dunque com’è organizzato esatta-

mente l’ufficio amministrativo?

«Gli uffici delle segreterie delle

scuole sono organizzati a piramide. Vi

sono il direttore dei servizi e gli assi-

stenti amministrativi, divisi per aree:

area didattica e area del personale.

Quest’ultima a sua volta si divide in

personale docente e personale ATA. Il

personale ATA include assistenti am-

ministrativi, tecnici per i laboratori e

collaboratori scolastici. L’ufficio fi-

nanziario è quello più complesso per-

ché abbraccia sia le pratiche inerenti ai

pagamenti che inventari, acquisti e

cessioni».

Pensa che ci siano cose da rinno-

vare nell’istituto?

«In questo Istituto va solo completa-

to il miglioramento che è stato avviato

ormai da un po’ di anni».

Vuole raccontarci un’esperienza

che l’ha gratificata?

«L’esperienza che mi gratifica è

quotidiana. Tra il personale ATA si è

creato uno staff meraviglioso che si

sente appagato dai ringraziamenti dei

genitori e degli alunni del Liceo. Io

sono anche orgoglioso perché ho avu-

to una doppia esperienza, sia come

amministratore che come padre».

Una esperienza gratificante Intervista a Enzo Marasco, Dirigente amministrativo del “Berto”

Notizie scuola Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”

Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013

Pag. 4

Il Direttore del servizi amministrativi Enzo Marasco

Un momento dell’intervista

Lo sport Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”

Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013

Pag. 13

di FILIPPO MARIA CALLIPO (V P)

I n un campionato senza retro-

cessioni, rivoluzionato in otti-

ca del risparmio economico

dovuto alla crisi, le squadre di

A1 hanno preferito puntare su atleti

italiani provenienti dai rispettivi setto-

ri giovanili anche in vista delle Olim-

piadi di Rio 2016. Diversi giovani

atleti hanno avuto così la possibilità di

mettersi in mostra: tra questi si è di-

stinta una delle nuove leve della Vol-

ley Tonno Callipo, Antonio Lavìa.

La storia di questo ragazzo all’inter-

no della società giallorossa ha inizio

nella stagione 2009-2010 quando vie-

ne prelevato dalla squadra della sua

città natale, Rossano, per far parte del

settore giovanile della Volley Tonno

Callipo. Durante gli anni della sua

formazione oltre a disputare le varie

competizioni juniores ha partecipato

anche al campionato di categoria B2,

diventando titolare inamovibile del

sestetto base.

Il suo talento è stato apprezzato non

solo dallo staff giallorosso, ma è stato

notato anche dagli allenatori della na-

zionale. E così è entrato nell’orbita

delle nazionali pre-juniores e juniores,

con le prime convocazioni in diversi

tornei internazionali.

L’inizio della sua brillante carriera è

stato, però, bloccato da gravi infortu-

ni, prima per un problema al ginoc-

chio e poi per una sospetta malforma-

zione al cuore riscontrata durante una

visita medico-sportiva. Questi casi

sfortunati gli hanno impedito di essere

sui campi di gioco per diverso tempo,

facendo credere agli addetti ai lavori

che il giovane atleta non potesse più

tornare ai fasti delle passate stagioni.

Lo scorso maggio, però, inaspettata-

mente la Medicina dello Sport di Mi-

lano ha rilasciato l’idoneità alla prati-

ca agonistica.

Lavìa, dunque, ha ripreso ad allenar-

si con costanza ed abnegazione, mani-

festando tutto il suo talento.

Il direttore sportivo del club giallorosso,

Chico Prestinenzi, in previsione della

costruzione della squadra per il cam-

pionato 2012-2013, aveva puntato

sulla riconquistata forma fisica di

Lavìa, integrandolo nei progetti della

stagione. Il talento calabrese è diven-

tato giorno dopo giorno, durante la

preparazione atletica di Agosto, parte

integrante del gruppo che avrebbe

gareggiato nella massima serie di A1.

Insieme a lui ci sarebbero stati altri

due compagni di squadra del settore

giovanile, Luca Presta e Mattia Mon-

tesanti, a testimoniare la “linea verde”

condotta dalla Tonno Callipo, una

politica giovanile su cui puntare in

prospettiva futura.

L’esordio nella massima serie del

talento “made in Rossano” non si è

fatto attendere, e nel primo set della

prima giornata di campionato è stato

chiamato in causa per dare man forte

alla difesa vibonese.

I mesi successivi hanno registrato

uno stato di forma eccezionale del

team giallorosso, che ha raggiunto

anche il quarto posto in campionato, e

la semifinale in Coppa Italia, motivi

per cui Lavìa ha trovato poco spazio

durante i diversi match disputati. Fin-

ché la Volley Tonno Callipo, perden-

do l’imbattibilità fino a quel momento

difesa a lungo, ha incontrato un perio-

do difficile, che ha dato la possibilità

a tutti di farsi valere. Tra questi, pro-

prio il giovane Lavìa nelle gare casa-

linghe dello scorso febbraio contro

Castellana e Latina, ha messo a segno

diversi punti. «E’ stato un campionato

tra alti e bassi. – confessa Lavìa – Il

girone di andata ha visto una Tonno

Callipo a perfetta, ma questa partenza

così forte ha causato un calo fisico e

mentale che ha condizionato il girone

di ritorno. Nonostante il nono posto,

sono contento che quest’anno io abbia

avuto l’opportunità di esordire in uno

dei campionati più belli al mondo, ma

soprattutto di aver fatto i miei primi

punti in A1». Ha poi parlato delle pro-

spettive future. «Nel mio futuro vedo

di sicuro l’approdo all’università e un

corso di laurea in ambito economico.

Spero, però, di poter continuare la mia

carriera pallavolistica cercando di

conciliare le due attività». Molto pro-

babilmente un futuro lontano da Vibo

Valentia e dalla Volley Tonno Calli-

po, realtà che lo hanno lanciato nell’o-

limpo della pallavolo.

Parole, queste, che sicuramente la-

sceranno un po’ di amarezza nei tifosi

giallorossi, che speravano, dopo Roc-

co Barone, in una nuova bandiera ca-

labrese all’interno della squadra.

Presente nella nazionale juniores in tornei nazionali e internazionali

Lavìa, il giovane talento calabrese Importante il suo contributo in alcuni difficili incontri del campionato

Antonio Lavìa

Page 5: School times n 1 anno2

Cultura Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”

Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013

Pag. 12

Un mosaico di intrighi e di emozioni in una combinazione perfetta

Barcellona all’ombra del vento I libri prendono vita e tingono di giallo l’intero romanzo di MONICA ARCURI (I B)

ELVIRA RANITI (I B)

ENRICA SCARPINO (I A)

M isteri, intrighi, il di-

pinto di una Barcel-

lona straziata dal

secondo conflitto

mondiale, il ritratto di un bambino

che, cambiando pelle per trasformar-

si in adulto, ripercorre la vita di uno

scrittore ormai caduto nell’oblio del-

la memoria.

Carlos Ruiz Zafòn, attraverso la

lettura del suo libro, ci fa entrare in

un’atmosfera magica, ombreggiata

dal mistero, tinta allo stesso tempo

da amori impossibili, amicizie, se-

greti e follie: un mosaico di intrighi

e di emozioni in una combinazione

perfetta di eventi presenti e passati.

Lo scenario si apre una mattina del

1945, quando Daniel Sempere viene

condotto dal padre nel “Cimitero dei

libri dimenticati” un luogo segreto

nel quale vengono conservati mi-

gliaia di volumi che riposano tra la

polvere degli scaffali, in attesa di

qualcuno che restituisca loro la vita.

Daniel dovrà sceglierne uno, sfo-

gliarne le pagine ormai dimenticate

e, secondo la tradizione, averne cura

per tutta la vita. La scelta ricade su

un libro rilegato in pelle color vino,

che sporge timidamente da un ripia-

no. Durante la lettura il ragazzo ri-

troverà inquietanti parallelismi con

la sua

vita.

Quindi

la narra-

zione si

colora di

giallo,

suscitan-

do nel

lettore la

bramosia

di sapere

come

andrà a finire. La trama avvincente

può talvolta risultare ostacolata dalla

lunghezza delle descrizioni, il che

rende questo libro una lunga attesa

di un finale originale.

IL TRENO HA FISCHIATO di FILIPPO MARIA CALLIPO (V P)

“ Il treno, signor Cavaliere.

– Il treno? Che treno?

– Ha fischiato.

– Ma che diavolo dici?

– Stanotte, signor Cavaliere. Ha

fischiato. L’ho sentito fischiare…

– Il treno?

– Sissignore. E se sapesse dove

sono arrivato! In Siberia… oppure

oppure… nelle foreste del Congo…

Si fa in un attimo, signor Cavalie-

re!”

Un semplice fischio di treno, non

un treno qualunque ma il treno della

fantasia capace di farci uscire dalla

quotidianità e dalla monotonia di

questa vita, rompendo le catene che

ci legano alla massa, ritrovando ve-

ramente noi stessi…

Basta maschere.

Stop alla falsità.

Usciamo dal gregge.

Il mondo ha bisogno di originalità!

Perché non essere se stessi? Perché

mentire a noi e essere prede di un

gigantesco burattinaio? Facciamo

un’altra vita! Una nostra, in cui po-

ter essere liberi… liberi di fare ciò

che vogliamo… Apriamo la nostra

mente, lasciamola viaggiare… basta

limiti! Lasciamola inventare, fino ad

impazzire.

E sì, bisogna essere un po’ folli

per vivere questa vita, lo dice anche

Vasco… “è un brivido che vola

via… è tutto un equilibrio sopra la

follia…”

Una sola occasione… allora per-

ché sprecarla? “Ci han concesso so-

lo una vita… Soddisfatti o no qua

non rimborsano mai…”

E se Ligabue la mette così, non so

voi, ma sinceramente la teoria del

“chi s'accontenta gode… così… co-

sì…” non mi è mai piaciuta. Allora

perché guardarsi vivere?

Liberiamoci dalla moltitudine di

forme che non ci appartengono.

Ricomponiamo il nostro Io e ri-

congiungiamoci a Belluca nel flusso

vitale…

La riflessione

Intervista ai collaboratori scolastici Lello Cariello e Mario La Malfa

Quelli che lavorano dietro le quinte Prezioso e incessante il loro lavoro per il decoro della scuola di ROCCO EMANUELA (V O)

VENTRICE MARTINA (V O)

L avorano sodo, e molto,

anche fino a tardi la sera.

La loro fatica non si vede,

sono i primi ad arrivare e

gli ultimi a lasciare la scuola dopo

aver messo tutto in ordine.

Simpatici, diligenti, cordiali. Sono

loro i nostri amati collaboratori scola-

stici. Ne abbiamo intervistati due

(Raffaele Cariello, per tutti Lello, e

Mario La Malfa), ma sappiamo bene

che sono in tanti e che il loro contribu-

to per il buon funzionamento della

scuola è insostituibile e infinitamente

importante.

Da quanti anni lavorate in questa

scuola?

Cariello: «Lavoro in questa scuola

da ben quattro anni».

La Malfa: «Io lavoro in questo liceo

da cinque anni».

Perché avete scelto il lavoro di col-

laboratore scolastico?

Cariello: «La mia scelta è legata a

necessità economiche: in realtà ero un

commerciante, ma a causa della crisi il

settore commerciale sta affrontando

un periodo difficile, dunque mi sono

dato da fare e ho cercato altro. Quindi

eccomi qui».

La Malfa: «Ho partecipato ai con-

corsi per lavorare come collaboratore

scolastico all’interno delle scuole e

dopo qualche anno sono approdato al

Liceo scientifico».

Quanto è importante il rapporto

con gli studenti e con i docenti?

Cariello: «Un buon rapporto con i

docenti e soprattutto con gli studenti è

fondamentale. Per i ragazzi cerco di

essere un punto di riferimento, un

loro amico».

La Malfa: «Con gli insegnanti e i

ragazzi, secondo me, è necessario

comportarsi in maniera corretta ed

essere sempre disponibili per gua-

dagnarsi la loro stima».

Che tipo di studenti siete stati?

Cariello: «Sono stato uno stu-

dente molto rigoroso, mi sono

sempre reso conto di quanto fossi

fortunato, pensate che ho marinato

la scuola solo una volta e ancora la

ricordo bene».

La Malfa: «Mi definirei uno studente

diligente. A scuola me la cavavo di-

scretamente».

Vi mancano i banchi di scuola?

Cariello: «Non molto, anche perché

sono tuttora tra i banchi di scuola».

La Malfa: «Sinceramente non ne ho

mai sentito la mancanza».

Quali sono i fatti e le persone della

scuola che ricorderete sempre?

Cariello: «Ricorderò sempre i docen-

ti e i collaboratori con i quali sono

molto affiatato, e lavoro in accordo

perfetto, anche perché stando quoti-

dianamente vicini e lavorando fianco

a fianco nel tempo si instaura un rap-

porto affettivo».

La Malfa: «Ricorderò tutti gli altri

collaboratori e i docenti».

Qual è la vostra mansione?

Cariello: «Cerco di far tutto per il

bene della scuola, perché sia sempre

in ordine e che tutto funzioni nel mo-

do giusto».

La Malfa: «Anche io mi occupo di

tutto ciò che serve alla scuola, il mio

intento è di essere sempre a disposi-

zione per qualsiasi cosa serva».

Come e in cosa è cambiato il Liceo

Berto dall’inizio della vostra colla-

borazione qui?

Cariello: «Come ho detto preceden-

temente, lavoro in questo istituto da

pochi anni ma questo Liceo è sempre

in continua evoluzione e la cosa è evi-

dente anche dal punto di vista esteti-

co».

La Malfa: «Il Liceo è migliorato

molto, ora è una struttura più ordinata

con un’organizzazione più efficiente».

Qual è il segreto per riuscire a

conquistare la fiducia e la simpatia

degli studenti?

Cariello: «Il segreto è essere socie-

voli e pronti a sostenerli e ad aiutarli.

Ogni studente ha il volto di mio fi-

glio».

La Malfa: «Concordo con il mio col-

lega, bisogna instaurare con i ragazzi

un rapporto di fiducia».

Che ricordo avete dei collaborato-

ri scolastici della vostra scuola

quando eravate studenti?

Cariello: «A differenza di quello che

sono oggi i collaboratori scolastici, ai

nostri tempi vi era un rapporto più di-

staccato. Da parte mia non è mai man-

cato il rispetto e la stima nei loro con-

fronti».

La Malfa: «Anche io ho sempre sti-

mato queste figure in qualità di stu-

dente rispettoso. Avrei preferito che,

come oggi, fossero stati più vicini ai

ragazzi e alle loro esigenze».

Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”

Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013

Pag. 5

Notizie scuola

Cariello e La Malfa durante l’intervista

Page 6: School times n 1 anno2

Notizie scuola Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”

Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013

Pag. 6

Una vittoria al femminile Al concorso “Meet@Wind” premiate quattro studentesse del Liceo scientifico

di EMANUELA ROCCO (V O)

MARTINA VENTRICE (V O)

P remiate per la partecipa-

zione ad un concorso

organizzato dall’Osser-

vatorio permanente gio-

vani editori sono state, infatti,

quattro studentesse.

La premiazione si è tenuta a Ro-

ma presso la sede del quotidiano Il

Tempo la mattina del 5 dicembre e

le quattro studentesse sono state

accompagnate e supportate da una

delle docenti, la professoressa Ca-

terina Ferro. L’Osservatorio ha

premiato ragazzi provenienti da

diverse regioni d’Italia, che hanno

lavorato e partecipato all’iniziativa

della lettura del quotidiano in clas-

se.

I lavori premiati trattavano diver-

si temi. quali il mondo del lavoro,

dello sport, dell’ambiente, dello

sfruttamento di risorse come l’e-

nergia solare e la valorizzazione

del territorio italiano.

I lavori sono stati presentati e

spiegati dai vincitori stessi al mo-

mento della premiazione, anche

attraverso il supporto di presenta-

zioni multimediali.

Tutti i giovani partecipanti al

concorso sono stati accompagnati

dai propri docenti, che li hanno

spinti a mettere in gioco le loro

capacità.

Le alunne del Liceo Scientifico

vibonese hanno vinto partecipando

al concorso che riguardava la ste-

sura di un’inter-

vista immagina-

ria ad uno dei

dirigenti Wind.

Le quattro ragaz-

ze durante la pre-

miazione hanno

illustrato il loro

lavoro spiegando

la decisione di

scegliere come

protagonista del-

la loro intervista

una donna, ovve-

ro la responsabi-

le marketing del-

la sede centrale

Wind, Alessandra Bianchini.

«Ci siamo occupate di una figura

femminile perché, essendo tutte

ragazze, ci è sembrato interessante

poter intervistare una donna che

riveste un ruolo importante nella

società Wind».

Le giovani vincitrici hanno poi

avuto l’occasione, durante il pome-

riggio stesso, di visitare la sede

Wind di Roma e di incontrare altri

responsabili del settore marketing

e comunicazione.

Qui le studentesse hanno avuto

l’opportunità e il piacere di porre

domande sul tipo di lavoro svolto

dai manager Wind, concentrandosi

soprattutto sul ruolo della figura

femminile nel mondo aziendale,

data la maggioranza di personale

maschile all’interno della sede.

Grazie a questa esperienza, le

studentesse hanno potuto conosce-

re e apprezzare quelle che sono le

responsabilità gestionali di una se-

de così importante e che deve per

forza fare i conti con quello che è

il continuo progresso delle tecno-

logie.

Pochi giorni dopo la premiazione

le studentesse, accompagnate dalla

docente Caterina Ferro, hanno por-

tato la targa di premiazione alla

Dirigente dell’Istituto, Maria Sil-

vestro, che fiera di loro le ha spro-

nate a dare sempre il massimo e a

coltivare le proprie passioni.

Il momento della premiazione

Le ragazze e la loro docente sulla scalinata di Trinità de’ Monti

Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”

Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013

Pag. 11

Cultura

Margherita Hack e la sua vita sotto una cupola stellata

La scienza rende liberi dalle paure L’astrofisica nel libro intervista rivendica l’urgenza di un’etica laica

di ROCCO EMANUELA (V O)

VENTRICE MARTINA (V O)

N on poteva avere

altro titolo il

nuovo libro di

Margherita

Hack: Sotto una cupola stel-

lata.

Lei, astrofisica e intellet-

tuale di fama mondiale,

membro delle più rinomate

società fisiche e astronomiche, in

questo nuovo libro si trova a rispon-

dere alle domande di Marco Santa-

relli su scienza ed etica.

Il punto di vista della Hack è asso-

lutamente evidente fin dalle prime

pagine: la scienza è vista come mo-

tore primo per l’acquisizione di nuo-

ve conoscenze che riguardano e che

regolano l’universo, il no-

stro pianeta e il nostro

corpo. E’ la conoscenza

scientifica, secondo quan-

to traspare dalle parole

della Hack, a rendere ve-

ramente liberi, ad elimina-

re le paure irrazionali, a

liberarci da un dogmati-

smo che troppe volte sem-

bra cronico.

Fondamentale è il punto di vista

della Hack riguardo alla religione,

ritenuta causa prima di una non co-

noscenza, perché con i suoi dogmi

impedisce e limita nuove ed interes-

santi scoperte.

La prima parte del libro è riservata

allo sviluppo della scienza nel corso

degli anni e, quindi, all’evoluzione

della cosmologia e delle conoscenze

più nuove che riguardano l’universo.

La seconda parte affronta i rapporti

a volte burrascosi, tra scienza e reli-

gione, rivendicando la possibilità e

l’urgenza di un’etica laica. Il volume

tratta anche delle relazioni più am-

pie che riguardano la scienza e la

società: i rapporti tra ricerca scienti-

fica e democrazia, le condizioni at-

tuali dell’Università italiana e la fu-

ga dei cervelli, che troppe volte por-

ta grandi menti ad allontanarsi

dall’Italia per poter sviluppare e se-

guire nuove e importanti ricerche. Il

libro è interessante perché la Hack

senza alcuna pretesa, chiacchierando

con Marco Santarelli, fa aprire gli

occhi sulla situazione attuale della

scienza e delle sue scoperte.

Lo strano

mondo

degli Hobbit di ADELE SABATINO (II C)

CHIARA VOZZA (II C)

A l giorno d’og-

gi, qualsiasi

adolescente legga un

romanzo che risale al

1937 inizialmente storce il naso,

poiché crede possa essere di una

noia mortale. Non è certamente il

caso del romanzo fantasy di J.R.R.

Tolkien, Lo Hobbit. Tradotto in più

di 42 lingue, il racconto narra le av-

venture di Bilbo Baggins, uno hob-

bit al servizio di un grup-

po di nani che volevano

recuperare il loro tesoro

perduto. Questa fortuna,

custodita dal drago Smog

all’interno della Monta-

gna Solitaria, verrà ricon-

quistata durante il prose-

guo della storia solo dopo

innumerevoli peripezie e

bizzarri incontri con stra-

ne creature che incroceranno il loro

cammino.

Inizialmente nato come narrazione

per bambini, con il suo fascino coin-

volge lettori di tutte le età. Il lin-

guaggio è piuttosto semplice e rende

piacevole e scorrevole la lettura. E’

un romanzo fantasy in grado di far

viaggiare la mente di chi legge sin

dalle prime pagine.

La storia è intrigante a tal punto da

non far comprendere il suo esito fino

alle ultime pagine. Essendo una sto-

ria ricca di suspense, tiene il lettore

col fiato sospeso, stimolando una

lettura tutta d’un fiato. Ammirevole

è il coraggio con cui il gruppo di

eroi affronta i vari ostacoli, diven-

tando un modello esemplare per co-

loro che nella lettura sono alla ricer-

ca di esempi di vita.

Il racconto è così appassionante e

la storia così avvincente da far cre-

scere negli adolescenti la passione

per la lettura. La speranza che il film

da poco uscito nelle sale cinemato-

grafiche sia all’altezza del libro è

tanta, ma si sa, la lettura apre un

mondo immaginario che non sarà

mai paragonabile a quello riprodotto

da una pellicola.

Page 7: School times n 1 anno2

Cultura Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”

Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo2013

Pag. 10

di SAMUELE LOJACONO (V P)

F orte delle cinque nomina-

tion agli Oscar 2013, giun-

ge in sala con uno strepito-

so successo di pubblico nel-

la sola prima settimana di proiezio-

ne, l’ultimo lavoro del regi-

sta cult Quentin Tarantino: Django

Unchained.

Texas, 1858. Durante una fredda not-

te, nel profondo sud schiavista,

i destini dello schiavo Django (Jamie

Foxx) e quello del dottor King

Schultz (Christoph Waltz), ex dentista di

origini tedesche, diventato ora cacciatore

di taglie, si incrociano. Schultz, alla ricerca

dei criminali Brittle Brothers, sui quali

grava una cospicua taglia, ha bisogno di

Django per riuscire a riconoscerli e ucci-

derli e per questo, gli promette in cam-

bio la libertà. Inizia così il viaggio di

questa strana coppia e nasce un sodalizio

anche umano, tanto che quando Django

confida al dottore di essere stato separato

da sua moglie Broomhilda (Kerry Wa-

shington) e di volerla ritrovare a tutti i co-

sti, questi lo aiuterà nell’ impresa di riunir-

si a lei e liberarla dal terribile latifondi-

sta Calvin Candie (Leonardo Di Caprio).

Tarantino ha in mano un pezzo di

storia americana: il western appare

dunque la scelta ideale, che si collo-

ca dentro un teatro (Candyland), in

piena continuità stilistica e tematica

con il precedente immediato, Bastar-

di Senza Gloria. Ancora sorvegliati e

sorveglianti, infatti, ed ancora la pe-

ricolosa strategia della vendetta e

della messa in scena. Qui, il piacere

del cinema è ovunque: nella recita-

zione dei protagonisti, con le punte

di diamante di Samuel L. Jackson

(Stephen) e del già citato Di Caprio,

fino ad arrivare al cameo di Franco

Nero (il Django protagonista del film

anni ’60) che è un colpo da biliardo

di grande cinema, ma soprattutto nel-

la potenza del dialogo

(perché Tarantino sceneggia-

tore non è mai da meno di

Tarantino regista). Ma anche

nelle musiche – sorpresa per

il duetto Elisa ft Ennio Mor-

ricone (Ancora qui). Tutto,

però, è stato ovviamente ri-

visitato in salsa tarantiniana:

le scene splatter, le battute

inaspettate infilate durante

scene tragiche o altamente

emozionanti.

Django Unchained è, forse,

il film che più riflette l’ani-

mo di Quentin Tarantino:

ironia, violenza “estetica”,

dialoghi brillanti e, a volte

surreali, senza dimenticare

l’omaggio al nostro cinema

degli anni ’60 e dei celebri

Spaghetti Western, a comin-

ciare da Django (1966) di

Sergio Corbucci, fino a Il

Buono, Il Brutto e il Cattivo

di Sergio Leone che è stato

definito il film preferito il

regista di Knoxwille in

un’intervista rilasciata recentemente.

«So che non raggiungerò mai il

livello della sequenza finale de Il

buono, il brutto, il cattivo, – ha af-

fermato Quentin Tarantino - che è

perfetta: ci proverò, ma non credo

ci riuscirò mai. Però sognare è le-

gittimo».

Ancora western con Django Dante nelle grotte di Pertosa di CHIARA TETI (V B)

T ante sono le opportunità che il

nostro Liceo offre e questa volta

abbiamo intrapreso un viaggio

che ci ha condotti nelle affasci-

nanti grotte di Pertosa. Gli studenti delle

terze classi, nei giorni 26 e 27 ottobre, han-

no assistito allo spettacolo sull’Inferno di

Dante, allestito all’interno delle suddette

grotte. Gli alunni hanno, quindi, potuto am-

mirare il fascino naturale del luogo e con-

temporaneamente approfondire lo studio

della grande opera dello scrittore fiorentino.

Le “Grotte dell’Angelo” a Pertosa, rap-

presentano per tutte le scuole un fantastico

viaggio d'istruzione alla scoperta del risulta-

to del lavoro incessante dell’acqua sulla

roccia. L’ingresso in barca, sul fiume sotter-

raneo Negro, rende il viaggio unico e spe-

ciale. Tre itineri turistici e didattici, rendono

il percorso ricco di suggestioni, grazie al

nuovo impianto illuminotecnico-

scenografico che, con 3.000 metri di fibre

ottiche e luci led, consente agli studenti di

osservare l’opera della Natura: lavori in cor-

so da trentacinque milioni di anni.

Il momento della rappresentazione

Notizie scuola Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”

Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013

Pag. 7

di FILIPPO MARIA CALLIPO (V P)

L a scorsa estate quindici

ragazzi del Liceo Scien-

tifico “G. Berto” hanno

avuto la possibilità di

partecipare ad uno stage lavorativo

a Londra di quattro settimane.

L’iniziativa rientra in una serie di

progetti finanziati attraverso i fon-

di europei stanziati per le regioni

italiane del cosiddetto obiettivo

convergenza. Il progetto europeo

ha lo scopo di intervenire sulla si-

tuazione degli Stati membri e delle

Regioni in ritardo di sviluppo, mi-

gliorandone le condizioni di cre-

scita e d'occupazione. Gli allievi

sono stati scelti a seguito di una

accurata selezione che ha tenuto

conto della valutazione, e quindi

della media dei voti di fine anno

scolastico, ed il risultato di un test

di ascolto svolto a scuola il 6 Ago-

sto scorso.

Accompagnati da Mister Mimmo

Folino e dal professore Reno Si-

monetti, il 28 Agosto sono partiti

alla volta di Londra con la voglia

di imparare meglio l’inglese ma, in

particolar modo di

fare una strepitosa

esperienza. Allog-

giati in un hotel

vicino il centro del-

la City, si sono ri-

trovati in compa-

gnia di tre gruppi di

ragazzi pugliesi.

Di certo non è sta-

to l’esordio che i

professori auspica-

vano, visto che non

era l’ideale stare a

contat-

to con connazionali, se

l’intento dell’esperien-

za era quello di miglio-

rare le conoscenze del-

la lingua inglese.

Diversamente dal pri-

mo impatto, lo stage

immediatamente dopo

si è rivelato una

importante espe-

rienza: il giorno

successivo, in-

fatti, i ragazzi si

sono recati ai rispettivi inca-

richi di lavoro muniti di tut-

te le informazioni di cui

avevano bisogno.

L’attività prevedeva che i

liceali lavorassero come

cassieri o commessi in

“Charity shops”, negozi di carità.

Queste attività commerciali raccol-

gono donazioni di vario genere, da

indumenti, a libri, a utensili per la

cucina, alle più stravaganti curiosi-

tà. A diretto contatto con la popo-

lazione del posto i ragazzi in bre-

vissimo tempo sono riusciti ad in-

tegrarsi perfettamente e a perfezio-

nare la loro pronuncia.

Durante le quattro settimane di

permanenza gli alunni, inoltre,

hanno avuto la possibilità di visita-

re i vari musei presenti a Londra,

ma soprattutto di conoscere alcune

città limitrofe.

Il 25 Settembre a malincuore i

quindici ragazzi hanno preso il vo-

lo di ritorno per Lamezia Terme.

Per molti il rientro è stato trauma-

tico: avrebbero, infatti, preferito

rimanere, ma si spera che un gior-

no possano ritornare in quella me-

ravigliosa città.

Stage di lavoro per gli alunni del Berto grazie ai fondi europei

A Londra per quattro settimane Un’opportunità per approfondire la conoscenza della lingua

I ragazzi in un momento di divertimento al bowling

Gli stagisti ed i loro accompagnatori

Gli stagisti al Natural Historical Museum

Page 8: School times n 1 anno2

Notizie scuola Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”

Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013

Pag. 8

di FILIPPO MARIA CALLIPO (V P)

D ue importanti traguardi per la

cittadina vibonese che alla

prima edizione del concorso

nazionale Di che giornale sei

può vantare ben due scuole premiate.

Nel corso della manifestazione, organizzata

dal Liceo “Oreste del Prete” di Sava, sono

saliti sul podio al terzo posto a pari merito le

redazioni Sidereus del Liceo Scientifico di

Bari e lo School Times del Liceo Scientifico

“G. Berto” di Vibo Valentia. Per la seconda

posizione è stata premiata la redazione de Il

Saltimbanco di Gallipoli. Sul più alto gradino

del podio, con ben 18 anni di esperienza, so-

no saliti i ragazzi della redazione La zanzara

del Sud del Liceo Statale “V. Capialbi” di

Vibo Valentia.

Inoltre è stato assegnato un premio speciale

all’articolo dal titolo Scusate lo sfogo di Pasqua-

le Oscar Cricrì della redazione di School Times.

Sono stati, anche, consegnati due premi

speciali: il primo al Liceo S. Benedetto di Con-

versano (BA) alla redazione Incontriamoci… al

San Benedetto per l’articolo I ragazzi e i pro-

fessori; il secondo premio per la miglior reda-

zione è andato a Tarantell Knews, Vado,

odo, scrivo del Liceo “Galvani” di San Giu-

liano (NA).

La manifestazione è stata suddivisa in tre

giornate, ciascuna dedicata a un ordine di

scuola: il primo giorno sono state premiate le

redazioni delle Scuole Primarie, nella secon-

da giornata quelle delle Scuole Secondarie di

I grado, infine le Scuole Secondarie di II gra-

do. Proprio a quest'ultima se-

zione del concorso hanno par-

tecipato anche i ragazzi della

redazione dello School Times .

La cerimonia di premiazione a

cui hanno preso parte gli stu-

denti vi-

bonesi si è

aperta con

un Forum

su Il ruolo

del gior-

nalista

nella società globalizzata

di Internet.

Alessandro Pagano,

Dirigente Scolastico

dell'Istituto organizzatore

“Oreste del Prete”, ha

aperto i lavori spiegando

la filosofia su cui si basa

il concorso: «Anziché

metterci in mostra, abbia-

mo preferito - ha affer-

mato il dirigente del Del

Prete - far mettere in

mostra gli altri». Il Diri-

gente ha poi continuato

manifestando la sua sod-

disfazione per la riuscita

del concorso, al quale

hanno aderito 400 gior-

nali scolastici da tutta

Italia. A seguire ha preso

la parola il sindaco di

Sava, Dario Iaia, il quale

ha dato inizio al forum

intervenendo principal-

mente sul rappor-

to tra i giornalisti

e la politica.

«I primi infatti -

ha sostenuto il

primo cittadino -

devono "fare da

ponte", devono

essere mediatori

tra i politici ed i

lettori che, muo-

vendosi tra una

miriade di fonti,

spesso incerte,

devono trovare nel giornale una sicurezza

Concorso nazionale “Di che giornale sei”: 400 giornali scolastici in gara al Liceo Oreste del Prete di Sava (TA)

Terzo posto per lo School Times. Premiato l’articolo di Cricrì La manifestazione è stata preceduta da un forum sul ruolo del giornalista nella società globalizzata di Internet

di FLORIANA MACRI’ (II H)

ANTONIO MALVASO (II H)

FILIPPO MONTEVERDI (II H)

MARIA ROSARIA SETTE (II H)

I l 19 gennaio scorso, i membri della

redazione del giornale scolastico, che

si sono recati a Sava (TA) per essere

premiati, hanno avuto anche l’oppor-

tunità di visitare il sito archeologico e il museo

di Metaponto, in Basilicata.

Con l’ausilio di una guida hanno potuto

osservare i resti dei templi dorici detti Tavole

palatine. In seguito, la comitiva si è spostata

nel museo nazionale di Metaponto, dove i

ragazzi hanno potuto ammirare i reperti ar-

cheologici dei popoli indigeni del luogo, i

metalli che successivamente impararono a

lavorare, fino all’età greca e romana.

Approfittando dell’occasione i giovani gior-

nalisti hanno potuto apprendere che le origini

dell’antica Metaponto sono incerte, probabil-

mente fu fondata da popoli greci provenienti

dall'Acaia, regione situata a nord del Pelopon-

neso. Inizialmente METAPONTION (nome

di origine greca che significa "città fra i fiu-

mi"), il suo nome cambiò in METAPON-

TUM in epoca romana. La città sorgeva non

lontano dal mare ed era in comunicazione con

esso tramite un canale.

Nella “Chora” dell’antica Metaponto sorge

tuttora, anche se non intatto, il tempio dedica-

to ad Era. Si tratta di un tempio periptero di

ordine dorico, Le colonne sono rastremate al

centro e hanno ben 20 scanalature.

La costruzione del tempio è databile intorno

al VI secolo a.C, e l’ultimo restauro risale al

1961. Delle 15 colonne rimaste, 10 sono sul

lato settentrionale e 5 su quello meridionale.

Il tempio è anche noto con il nome di

“Tavole Palatine”. Tale denominazione nasce

da un’antica leggenda, fondata sulla credenza

che i paladini fossero dei giganti, e che pro-

prio queste colonne fossero la base di un enor-

me tavolo intorno al quale si riunivano i cava-

lieri di Carlo Magno.

Altre leggende, invece, raccontano che il

tempio sia stata una sede della scuola Pitagori-

ca. Infatti tuttora si pensa che la tomba dello

stesso Pitagora si trovi nelle fondamenta del

tempio. Spostandosi nel centro di Metaponto

si osservano numerosi resti dell’area urbana.

Nella fattispecie l’“Agorà” (ovvero la piaz-

za), comprendente il teatro, restaurato recente-

mente. Inoltre, figurano nell’area urbana quat-

tro templi, dei quali uno di ordine corinzio,

due non visibili, mentre dell’altro è rimasto

ben poco.

Nei pressi dell’area urbana dell’antica città

ha sede il Museo Archeologico Nazionale di

Metaponto. Al suo interno è possibile ammi-

rare reperti che attestano l’evolversi delle ci-

viltà indigene, fino ad arrivare all’epoca roma-

na.

Dunque, Metaponto, è uno dei siti archeolo-

gici tra i più interessanti.

La ricchezza e la varietà dei reperti ritrovati

in questa zona e in genere nel Sud Italia sono

testimonianza oltre che delle radici storiche e

culturali anche della potenza economica di

un’area oggi invece considerata ancora arre-

trata.

Un’occasione per conoscere le antiche origini del noto sito archeologico lucano

In visita alle “Tavole dei giganti” di Metaponto

La consegna del premio per il miglior articolo a Pasquale Cricrì

Il tavolo dei relatori

Il momento della premiazione

Notizie scuola Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”

Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013

Pag. 9

Concorso nazionale “Di che giornale sei”: 400 giornali scolastici in gara al Liceo Oreste del Prete di Sava (TA)

Terzo posto per lo School Times. Premiato l’articolo di Cricrì La manifestazione è stata preceduta da un forum sul ruolo del giornalista nella società globalizzata di Internet

data dalla respon-

sabilità giornali-

stica dello scritto-

re». Ha poi con-

cluso il suo inter-

vento apprezzan-

do l'accordo da

poco stipulato tra

tutte le testate

giornalistiche di

chiudere le reda-

zioni alle 22.30,

principio per il

quale i giornali

diventeranno di più un momento di riflessio-

ne, lasciando che

per l’informazione

immediata ci si ri-

volga al web.

E' poi intervenuto

Fulvio Colucci, gior-

nalista della Gazzet-

ta del Mezzogiorno,

il quale si è soffer-

mato sulle influenze

negative della rivo-

luzione informatica,

che «stanno portan-

do alla rottura del

legame tra i giornalisti della vecchia scuola e

le nuove leve». Que-

ste ultime, secondo

Colucci, «non hanno

più l'esperienza acqui-

sita "per strada", ma

fanno affidamento

solo sulle tecnologie».

Colucci ha poi sottoli-

neato la funzione del

giornalista che, come

«ultimo baluardo della

democrazia», ha il

compito di evitare che

vinca il linguaggio

falsamente comunica-

tivo basato sugli slo-

gan, profetizzato già da

Pasolini, e di cercare di

rendere il giornale un

luogo di approfondi-

mento, separando la

carta stampata dalla

rete.

Il forum è poi prose-

guito con il giornalista

de La Stampa, Guido

Ruotolo, il quale si è

mostrato pessimista in

meriato alla sopravvi-

venza della carta stam-

pata dato che il rappor-

to dei lettori del web

rispetto a quelli dei giornali è di 10 a 1. Perciò

ha rimarcato l'importanza di «distinguere tra

le notizie da pubblicare sulla rete e quelle da

stampare sulla carta», dando una maggiore

attenzione a queste ultime, «visto che oramai

anche sui social forum (Twitter in particolare) si

possono trovare una moltitudine di notizie».

Infine ha preso parte al forum anche il vignetti-

sta Nico Pillinini, il quale si è soffermato sul

compito dei

vignettisti che,

a suo dire, «è

quello di espri-

mere attraverso

il disegno

l'idea di chi

scrive, in

quanto esiste

uno stretto

legame tra la

vignetta e

l'articolo».

Secondo Pilli-

nini «la vi-

gnetta ha la

vita di una farfalla, quanta vita avrà la notizia

tanta ne avrà la vignetta».

Alla cerimonia di premiazione, iniziata subi-

to dopo il forum, hanno fatto da corollario le

esibizioni musicali e coreutiche degli alunni

della scuola organizzatrice. I ragazzi di Sava

hanno, infatti, dato prova delle loro abilità,

coinvolgendo il pubblico presente.

di FLORIANA MACRI’ (II H)

ANTONIO MALVASO (II H)

FILIPPO MONTEVERDI (II H)

MARIA ROSARIA SETTE (II H)

I l 19 gennaio scorso, i membri della

redazione del giornale scolastico, che

si sono recati a Sava (TA) per essere

premiati, hanno avuto anche l’oppor-

tunità di visitare il sito archeologico e il museo

di Metaponto, in Basilicata.

Con l’ausilio di una guida hanno potuto

osservare i resti dei templi dorici detti Tavole

palatine. In seguito, la comitiva si è spostata

nel museo nazionale di Metaponto, dove i

ragazzi hanno potuto ammirare i reperti ar-

cheologici dei popoli indigeni del luogo, i

metalli che successivamente impararono a

lavorare, fino all’età greca e romana.

Approfittando dell’occasione i giovani gior-

nalisti hanno potuto apprendere che le origini

dell’antica Metaponto sono incerte, probabil-

mente fu fondata da popoli greci provenienti

dall'Acaia, regione situata a nord del Pelopon-

neso. Inizialmente METAPONTION (nome

di origine greca che significa "città fra i fiu-

mi"), il suo nome cambiò in METAPON-

TUM in epoca romana. La città sorgeva non

lontano dal mare ed era in comunicazione con

esso tramite un canale.

Nella “Chora” dell’antica Metaponto sorge

tuttora, anche se non intatto, il tempio dedica-

to ad Era. Si tratta di un tempio periptero di

ordine dorico, Le colonne sono rastremate al

centro e hanno ben 20 scanalature.

La costruzione del tempio è databile intorno

al VI secolo a.C, e l’ultimo restauro risale al

1961. Delle 15 colonne rimaste, 10 sono sul

lato settentrionale e 5 su quello meridionale.

Il tempio è anche noto con il nome di

“Tavole Palatine”. Tale denominazione nasce

da un’antica leggenda, fondata sulla credenza

che i paladini fossero dei giganti, e che pro-

prio queste colonne fossero la base di un enor-

me tavolo intorno al quale si riunivano i cava-

lieri di Carlo Magno.

Altre leggende, invece, raccontano che il

tempio sia stata una sede della scuola Pitagori-

ca. Infatti tuttora si pensa che la tomba dello

stesso Pitagora si trovi nelle fondamenta del

tempio. Spostandosi nel centro di Metaponto

si osservano numerosi resti dell’area urbana.

Nella fattispecie l’“Agorà” (ovvero la piaz-

za), comprendente il teatro, restaurato recente-

mente. Inoltre, figurano nell’area urbana quat-

tro templi, dei quali uno di ordine corinzio,

due non visibili, mentre dell’altro è rimasto

ben poco.

Nei pressi dell’area urbana dell’antica città

ha sede il Museo Archeologico Nazionale di

Metaponto. Al suo interno è possibile ammi-

rare reperti che attestano l’evolversi delle ci-

viltà indigene, fino ad arrivare all’epoca roma-

na.

Dunque, Metaponto, è uno dei siti archeolo-

gici tra i più interessanti.

La ricchezza e la varietà dei reperti ritrovati

in questa zona e in genere nel Sud Italia sono

testimonianza oltre che delle radici storiche e

culturali anche della potenza economica di

un’area oggi invece considerata ancora arre-

trata.

Un’occasione per conoscere le antiche origini del noto sito archeologico lucano

In visita alle “Tavole dei giganti” di Metaponto

Il vignettista Pillinini

Il gruppo redazionale alle “Tavole Palatine” La consegna del premio per il miglior articolo a Pasquale Cricrì