School times n 1 anno2
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Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”
Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013
Pag. 16
Scuolicomiche La satira a scuola
FACEBOOK E I MESSAGGI SCUOLA-FAMIGLIA
S e le discussioni che si
possono fare nelle classi
vi sembrano violente, an-
cor più sono quelle su
Facebook, sito usato dai nostri pro-
fessori per controllare quotidiana-
mente l’andamento delle nostre
giornate. “Ferisce più la tastiera che
la lingua”, questo è il motto del
gruppo della scuola dove ormai si
possono trovare liti, vendite di og-
getti di seconda mano e, se vi sentite
soli, gli auguri per le feste che non
mancano mai. Il fuoco delle polemi-
che, scoppiato soprattutto prima e
durante le elezioni, sembra essersi
affievolito e i vecchi messaggi, vere
e proprie perle di saggezza del lin-
guaggio italiano, sono ormai archi-
viati. La scuola sembra ormai avere
iniziato una vera e propria conversa-
zione telefonica con tutta la fami-
glia, animali domestici compresi.
Infatti, ogni genitore sicuramente
ringrazierà quei simpatici messaggi
che, sempre nei momenti più azzec-
cati, fanno squillare le trombe dei
propri cellulari. Chi, mentre fa la
spesa o è nelle interminabili file del-
le poste o addirittura sulla rilassante
tazza del wc non vorrebbe ricevere
un messaggio della scuola con scrit-
to che suo figlio risulta assente o
perfino sospeso! Già, ne sanno qual-
cosa molti studenti che manifestan-
do in piazza o a letto si sono sentiti
toccati nel profondo. Molti
genitori a tal notizia sono
scoppiati a ridere, molti invece
sono subito corsi ai ripari,
chiamando il proprio medico
di famiglia che prontamente
ha rilasciato l’unica speranza
apparente. All’alba, infatti,
un’orda barbarica di genitori
armati di certificato medico,
ha assalito la segreteria. Si sa che le
malattie
sono
molto
conta-
giose e dunque non si può dare la
colpa a nessuno se tre quarti di
scuola se ne sta a casa dolorante nel
letto.
Ci pensano le prime pagelle ad
occupare i pensieri degli alunni ma
soprattutto quelli dei professori che
si trovano a dover interrogare grup-
pi interminabili di alunni. Ecco par-
tire verifiche generali della classe
per arrotondare il voto e quiz a sor-
presa. Il compito più temuto, si sa, è
quello di educazione fisica ma
dall’ultimo referendum anche mate-
matica e chimica hanno mietuto abba-
stanza vittime. Sembrerebbe che gli
alunni non siano più molto intimori-
ti dai compiti d’italiano e da quelli
di religione per i quali non occorre chissà
quale ripetizione, basta una preghiera!
Redazione
Direttore responsabile:
prof.ssa Maria Silvestro
Condirettori:
prof.ssa Caterina Ferro,
prof.ssa Carla Castagna
prof.ssa Angela Spezzano
Art Director:
prof.ssa Carla Castagna
Foto: Samuele Lojacono (VP)
Lorenzo De Rito (III A) Vignette: Giuseppe Pannia (I B)
Autori articoli:
Monica Arcuri (I B),
Filippo Maria Callipo (V P), Francesco
Ceniti (V O), Mariantonietta Camillò (V
O), Rita Coniglio (III C), Marco David
(IV I), Maria Francesca Feroleto (IV
D), Samuele Lojacono (V P), Floriana
Macrì (II H), Antonio Malvaso (II H),
Fabio Maluccio (V O), Salvatore Messi-
na (V H), Filippo Monteverdi (II H),
Elvira Raniti (I B), Ilaria Roccisano (V
H), Emanuela Rocco (V O), Adele Sa-
batino (II C), Enrica Scarpino (I A),
Maria Rosaria Sette (II H), Chiara Teti
(V B), Lucia Valenti (IV D), Caterina
Varone (IV D), Martina Ventrice (V O),
Chiara Vozza (II C)
SATIRA FREDDA
A vete freddo? Siete stufi di
riscaldarvi con enormi plaid,
stufe che non riscaldano e
scaldabagni improvvisati?
Beh allora vestitevi pesante!
Non facciamone un dramma, immagi-
nate quei poveri passeggeri del Titanic
che sicuramente avrebbero preferito mo-
rire sull’iceberg che crepare in mare. La
scelta purtroppo non è vostra, dunque
armatevi di maglioni, accendini e anche
phon (inoltre nei mesi più rigidi sono
consentiti allegri e gioiosi falò).
Articoli a cura di
SALVATORE MESSINA (VH)
Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto” Anno 2 n. 1 Gennaio - Marzo 2013
Molte le scuole e le famiglie che hanno potuto apprezzare l’offerta formativa
Oriday: per saper scegliere Il Liceo Berto si apre al pubblico: gli allievi impegnati in molte attività
di FILIPPO MARIA CALLIPO (V P)
I mportante riconoscimento ottenuto dalla redazione
scolastica dello School Times.
Il giornale del Liceo Scientifico ha, infatti, raggiun-
to il terzo gradino del podio al concorso nazionale
“Di che giornale sei” organizzato dal Liceo “Oreste del
Prete” di Sava in Puglia.
Pag. 8
Terzo posto per lo School Times Premiate al Meet@Wind di MARTINA VENTRICE (VO)
di LUCIA VALENTI (IV D)
FILIPPO MARIA CALLIPO (V P)
P orte aperte al Liceo Scientifico Statale “G.
Berto” di Vibo Valentia nel corso dell’
Orientaday, giornata voluta dall’Ufficio sco-
lastico regionale per consentire ai piccoli
studenti di scegliere la scuola superiore cui iscriversi in
maniera più consapevole e responsabile. Pag. 3
V ince l’inter-
vista imma-
ginaria ad
uno dei diri-
genti Wind. Pag. 6
Intervista al dirigente amministrativo Marasco
e ai collaboratori scolastici Cariello e La Malfa
Il lavoro che non si vede Interview
with Sunday
di RITA CONIGLIO (III C)
MARCO DAVID (IV I)
T he Chinese girl who
came here in Italy
thanks to Intercultura.
Pag. 14
Il magico mondo
degli Hobbit
di ADELE SABATINO (II C)
CHIARA VOZZA (II C) Pag. 11
di LUCIA VALENTI (IV D)
M. FRANCESCA FEROLETO (IV D)
CATERINA VARONE (IV D)
ILARIA ROCCISANO (V H)
F ulvio Enzo
Marasco, è il
Direttore dei
servizi ammi-
nistrativi. A lui spetta, infat-
ti, il compito di dare vita
all’organizzazione del Li-
ceo Scientifico e oliarne la
macchina.
Pag. 4
di ROCCO EMANUELA (V O)
VENTRICE MARTINA (V O)
S ono i primi ad ar-
rivare e gli ultimi
a lasciare la scuola
dopo aver messo
tutto in ordine. Il loro lavo-
ro si svolge dietro le quinte.
La professionalità dimostra-
ta quotidianamente consen-
te agli alunni del Liceo di
frequentare una scuola puli-
ta e ordinata. Pag. 5
Notizie dalla scuola
da Pag. 2
Cultura da Pag. 10
Lo sport da Pag. 13
News
in lingua straniera da Pag. 14
Scuolicomiche Pag. 15
Notizie scuola Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”
Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013
Pag. 2
Ritorna lo School Times Un altro numero del giornale del Liceo “Berto”
di FRANCESCO CENITI (V O)
FABIO MALUCCIO (V O)
MARIANTONIETTA CAMILLÒ (V O)
C on l’inizio del nuovo
anno scolastico, pur con
qualche ritardo, riparte il
nostro amato giornalino.
Il nome rimane lo stesso in onore
della vecchia redazione e in segno
di continuità.
Il lavoro del giovani reporter del
Liceo Scientifico "G. Berto", ripren-
de anche quest’anno, con l’intento di
sempre: creare un luogo di confron-
to e informazione, scritto dai ragazzi
per i ragazzi.
Le capo redattrici, le professoresse
Ferro e Castagna, guideranno le no-
stre penne, mentre la redazione oltre
ad aver mantenuto la maggior parte
dei suoi "scrittori" ha acquistato
nuovi, e si spera, promettenti giorna-
listi.
Nel nostro giornale cartaceo e an-
che sul sito web troverete spazi de-
dicati agli eventi più importanti della
vita scolastica: i nostri traguardi
sportivi, le nostre passioni musicali
ed artistiche, recensioni di film, libri
e album recenti, ma non solo!
Aspettatevi anche interviste al per-
sonale scolastico, ai ragazzi, appro-
fondimenti e discussioni su temi di
attualità. Il giornale ha insegnato ai
giovani giornalisti che il duro lavoro
viene sempre premiato, come dimo-
stra il terzo posto conquistato nel
concorso nazionale "Di che giornale
sei".
School Times è un giornale aperto
a tutti: vi invitiamo, dunque, a scri-
vere ed inviarci pensieri, parole, ri-
flessioni e commenti.
Vi auguriamo, quindi, una buona
lettura .
I giovani giornalisti della redazione dello School Times a lavoro
Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”
Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013
Pag. 15
ELEZIONI E FESTA DEL DOLCE
L e elezioni, sempre tanto
ambite da quei giovani
che vogliono farsi nota-
re, si sono tenute con
un onore e rispetto che molti a
sentire tali parole rimangono alli-
biti. Quanta scelta quest’anno; i
candidati si sono affrontati a colpi
di offerte: chi prometteva il ballo
di fine anno, chi ribatteva con
“l’alunno che ribalta i ruoli
dell’insegnante” e chi rilanciava
con deodoranti profumati nei ba-
gni della palestra.
Molte, sentito del ballo, sono ac-
corse a comprare splendidi vestiti
che mettessero in risalto il loro
potenziale, al pari di Pippa Midd-
leton. Per non parlare di quei ra-
gazzi che si sono accessoriati di
fruste e torture cinesi in attesa del
tanto ambito scambio di ruoli con
l’insegnante. I duellanti più quota-
ti sono stati: l’emergente Marco
Giamborino, l’italico Ruslan Da-
niv ed l’ormai pensionato Mirko
Bartoluccio. Delle sorti del trono
poco si sa poiché dalle stanze della
segreteria, peggiori di quelle vati-
cane, non sfugge nulla.
Sta di fatto che il governo prov-
visorio ha portato solo dei tagli e
purtroppo non ai giorni di scuola
ma alle feste.
Già, alcuni di voi si saranno sicu-
ramente accorti di
non aver avuto il pia-
cere di fare deliziose
torte e ancor più di
venderle.
La festa del dolce,
una volta orgoglio
delle madri, è stata
rimpiazzata da un’ora
soltanto di samba na-
talizia offerta genero-
samente dalla beat.
Alcuni professori,
alla notizia che non
si sarebbe fatta nes-
suna tombolata e
dunque in palio non
si sarebbero potuti
mettere i cellulari
sequestrati, sono ri-
masti in un silenzio
disarmante, escogi-
tando nuove intimi-
dazioni per Pasqua.
Scuolicomiche La satira a scuola
Gossip sul personale ATA Fortunatamente la moder-
nizzazione non ha colpito
solo i giovani, infatti ogni
aula o quasi possiede la la-
vagna elettronica, vista con
ribrezzo dagli insegnanti
conservatori dell’antica arte
del pennarello. Anche tra i
migliori amici dello studen-
te, il personale ATA si in-
tende, vi sono stati nuovi
arrivi con allegate strane
leggende.
Si è sospettato infatti che la
nuova prestante donna dagli
zigomi scandinavi che abi-
tava il sotterraneo non fosse
altro che il signor Caputo
travestito che incessante-
mente veglia su di noi.
La voce di corridoio ha pre-
so subito piede vista la
scomparsa misteriosa di
quest’ultimo nel periodo
prenatalizio. Altri sospetta-
vano che essa fosse la cuoca
della mensa segreta nei sot-
terranei, dalla quale ogni
tanto sentiamo uscire un
delizioso profumino di pasta
al sugo o
cotoletta al
forno.
Fortunati
loro che pos-
sono sceglie-
re cosa man-
giare all’in-
tervallo! Per
quanto ri-
guarda gli
studenti or-
mai ci si può solo affidare al
caso.
Infatti se gli studenti non
hanno organizzato nessuna
tombola ci pensano le mac-
chinette a testare la loro for-
tuna.
Data l’ironia delle macchi-
nette che premuto uno snack
si è fortunati se ne viene
fuori un altro, l’unica solu-
zione sembrerebbe la signo-
ra dei panini, purtroppo
sempre richiesta.
Articoli a cura di
SALVATORE MESSINA (VH)
NEWS Le notizie in lingua straniera
Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”
Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013
Pag. 14
A performance about “Waiting” for the students of the Liceo “Berto”
Tell me Beckett, who is Godot For a day, students were spectators of the theatre of the absurd
di FRANCESCA FEROLETO (IV D)
LUCIA VALENTI (IV D)
CATERINA VARONE (IV D)
W aiting takes and
gives hope, because
it precedes the arri-
val of something or
someone that may or may not occur.
Waiting for Godot is the staging of
“waiting” par excellence. This play,
written by Samuel Beckett, illustrious
Irish playwriter representative of the
theater of the absurd, was proposed to
the students of the fourth and fifth
classes of the High School “G. Berto”
on 4th December 2012 by the actors of
“Palkettostage”. The performance
took place at the Cinema Moderno in
Vibo Valentia. This work is a mile-
stone of the twentieth-century culture.
Vivianne Marcier, who reviewed
Waiting for Godot for the Irish Time,
wrote: «It’s a play in which nothing
happens twice». The line hints at the
fact that the play is centered on the
theme of groundless waiting. The two
main characters, Vladimir and Estra-
gon, respectively called “Didi” and
“Gogo”, wait for Godot who never
arrives. As far as the scenery is con-
cerned, the performance, supervised
by director John O’ Connor, is faithful
to the rigid guidelines of the author.
Anything in the scene is significant
and the endless wait is underlined by
the scenic circular structure. The two
characters are two tramps and their
repetitive mini-dialogues are well-
matched to their expressive gestures
and costumes, that make reference to
the reality of the circus. All these fac-
tors allowed the audience to be active-
ly involved in
the performance.
The High School
“G. Berto” got
its students to
enrich signifi-
cantly what they
had learned in
the classroom.
The character
that most in-
trigued the
young audience was the mysterious
Godot. At the end of the play, during
the interview with the actors, a student
asked: «Who is Godot after all?» It is
a complex character, identified from
time to time with God, fate and death.
For this reason Beckett said: If I had
known who Godot is, I would have
said so in the play itself.
Fusion between chinese and italian culture Project on the future. Interview with Sunday, visiting us from China
di RITA CONIGLIO (III C)
MARCO DAVID (IV I)
W e decided to interview Sun-
day, the Chinese girl who
came here in Italy thanks
to Intercultura. She has
been living here and attending the High
School “G. Berto” for about four months.
When she arrived here, she was warmly
welcomed by his adoptive family and the
staff of Intercultura. Together with Mr Foli-
no, we headed to Sunday’s class. There,
after introducing ourselves, we started to
ask questions to the smiling girl. Mr. Folino
left us alone and Sunday understood and
answered all our questions, despite of our
poor English.
Do you like staying here? «Yes, in par-
ticular I love Italian food and the people are
very kind to me»
What do you mean? «The people try to
speak with me in English, sometimes»
Do you feel fine with your classmates?
«To tell the truth, I fell a bit alone, but they
are very kind with me»
Would you like to come back to Italy in
the future? «Yes, to meet the people again,
in particular the family where I’m staying
these months»
How often do you talk to your family in
China? «Once a week».
How do you talk to them? «By e-mail».
Do you practice any sports in your
country? «Yes, I do. I practice swimming
and badminton».
Are there any differences between Eu-
ropean and Asian music? «Yes, there are.
In fact, Asian music is slower than Europe-
an music».
Do you know any international or Ital-
ian song or singer? «No, I don’t, I’m sor-
ry».
Oh, that’s a pity. European music is
very very beautiful. (She laughs).
What subjects do you study in China?
«I study Economics, Chinese, English».
Don’t you study biology, chemistry or
maths? «Yes, but I don’t like these subjects
very much. ». ( She laughs).
Are there any differences between the
Italian school and the Chinese school?
«In the Chinese classes there are many
more students than in Italy ».
Well, here we stop. Good luck for your
further stay in Italy. «Thanks a lot. Bye bye».
Sunday e i suoi compagni della III G
Notizie scuola Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”
Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013
Pag. 3
Gli allievi del Berto impegnati in molte attività
Orientaday: un successo Giornata di orientamento per una scelta consapevole
di LUCIA VALENTI (IV D)
FILIPPO MARIA CALLIPO (V P)
S guardi incerti di giovani
studenti, stupori di genito-
ri e insegnanti.
Queste le emozioni di co-
loro hanno varcato le porte del Liceo
Scientifico Statale “G. Berto” di Vi-
bo Valentia nel corso dell’Orienta-
day, giornata voluta dall’Ufficio sco-
lastico regionale per consentire ai
piccoli
studenti
di sce-
gliere la
scuola
superiore
cui iscri-
versi in
maniera
più con-
sapevole
e respon-
sabile.
In qualità
di Centro
Presidio per l'Orientamento per la
Provincia di Vibo Valentia, l’istituto
ha ospitato diverse scuole, tra le qua-
li il Liceo Statale
“Vito Capialbi” ed il
Liceo Scientifico di
Soriano Calabro, che
hanno illustrato i punti
forte della loro offerta
formativa.
La giornata è stata
articolata in vari mo-
menti volti a dimostra-
re le diverse attività
che si svolgono all’in-
terno della scuola.
Gli studenti, suddivisi nei diversi
laboratori, hanno messo in pratica le
conoscenze acquisite durante le atti-
vità didattiche.
Numerose sono state le iniziative
coreutiche: gli alunni del Berto si
sono esibiti nell’aula magna con un
piccolo concerto e in altri spazi della
scuola hanno realizzato spettacoli in
lingua straniera.
In particolar modo sono state mes-
se in scena rappresentazioni in lin-
gua inglese e francese, che hanno
intrattenuto gli ospiti in visita al Li-
ceo. Per la prima volta sono stati
aperti al pubblico i laboratori di fisi-
ca, chimica e
robotica con le
relative dimo-
strazioni prati-
che.
Tra le varie pro-
poste formative
sono stati pre-
sentati lo School
Times e la sua
redazione, da tre
anni è attiva
all’interno dell’i-
stituto.
In prospettiva futura, una rappre-
sentanza
della Con-
fidustria
Giovani di
Vibo Va-
lentia ha
diffuso la
cultura
d’impresa
tra gli stu-
denti pre-
senti alla
giornata,
per dimo-
strare che
è possibile investire in una terra con
così tante difficoltà.
Nel pomeriggio anche il Commis-
sario della Provincia, Mario Ciclosi,
accompagnato dalla Dirigente Scola-
stica, Maria Silvestro, ha visitato il
Liceo. È stato informato dagli stessi
alunni sulle varie proposte dell’of-
ferta formativa, ed ha potuto consta-
tare ed apprezzare la molteplicità dei
progetti attuati dalla scuola.
Gli allievi che si sono esibiti nel balletto di Grease
Il vignettista dello School Times Giuseppe Pannia
Il teatro in lingua inglese
Un momento dello spettacolo in Francese
di LUCIA VALENTI (IV D)
MARIA FRANCESCA FEROLETO (IVD)
CATERINA VARONE (IV D)
ILARIA ROCCISANO (V H)
O gni mattina il suono di
una sveglia rappresenta
l’inizio della giornata di
ogni alunno. Si va a
scuola ignari di cosa ci sia dietro le ore
di lezione. L’ingranaggio che fa muo-
vere l’organizzazione scolastica è co-
stituito da tutte quelle persone che in-
fluiscono sulla funzionalità del Liceo,
che danno un tocco di colore a un di-
segno che altrimenti sarebbe privo di
toni. Ma tutto ha una regia, un’orga-
nizzazione senza la quale nulla potreb-
be funzionare nel modo giusto. Il Di-
rettore dei servizi amministrativi, Ful-
vio Enzo Marasco, è colui il quale ha
il compito di dare vita a questa orga-
nizzazione.
Ci parli un po’ di lei. Come si chia-
ma? Qual è stato il suo corso di stu-
di?
«Come mi chiamo?! Enzo Fulvio
Marasco, in servizio dal 1974, con
titolo di studio Licenza Magistrale.
Studi universitari bloccati per via del
posto di lavoro ottenuto un po’ pre-
sto».
Che lavoro sognava di fare da
giovane?
«Mah, effettivamente mi è pia-
ciuto questo tipo di lavoro anche
perché quando ero piccolo segui-
vo sempre mio padre, che era se-
gretario comunale. Per cui da se-
gretario comunale a segretario di
scuola continua ad esserci il segre-
tario Marasco».
Ha mai lavorato in un altro
Istituto?
«Ho lavorato in parecchi istituti. So-
no stato a Crotone all’Istituto Geome-
tri, al Nautico di Pizzo, all’Istituto
Geometri “Petrucci” di Catanzaro, al
Commerciale “Grimaldi” di Catanza-
ro, all’Istituto per Geometri di Vibo
Valentia, un anno distaccato alla Re-
gione Calabria, due anni all’ammini-
strazione Provinciale di Vibo Valentia
quale funzionario dell’Ufficio del Per-
sonale e, quindi, sono arrivato al
Liceo Scientifico nell’anno scola-
stico 2007/2008».
Di cosa si occupa? Questo lavo-
ro la soddisfa?
«La qualifica, che prima era di
Segretario delle Scuole, dal 2000
è divenuta di Direttore dei Servizi
Generali Amministrativi. Già è
più complessa la dicitura. Mi oc-
cupo della parte amministrativa e
burocratica della scuola e il lavoro
mi soddisfa. Mi sono trovato bene
in tutte le scuole presso le quali ho la-
vorato e sto ormai raggiungendo i
quarant’anni di servizio. Anche nel
breve periodo in cui ho frequentato
l’università, sono stato sempre in con-
tatto con colleghi e studenti, in quanto
facevo viaggiare parallelamente scuo-
la e lavoro. Sono entrato nell’ “edificio
scolastico” all’età di sei anni e non ne
sono più uscito».
Dunque com’è organizzato esatta-
mente l’ufficio amministrativo?
«Gli uffici delle segreterie delle
scuole sono organizzati a piramide. Vi
sono il direttore dei servizi e gli assi-
stenti amministrativi, divisi per aree:
area didattica e area del personale.
Quest’ultima a sua volta si divide in
personale docente e personale ATA. Il
personale ATA include assistenti am-
ministrativi, tecnici per i laboratori e
collaboratori scolastici. L’ufficio fi-
nanziario è quello più complesso per-
ché abbraccia sia le pratiche inerenti ai
pagamenti che inventari, acquisti e
cessioni».
Pensa che ci siano cose da rinno-
vare nell’istituto?
«In questo Istituto va solo completa-
to il miglioramento che è stato avviato
ormai da un po’ di anni».
Vuole raccontarci un’esperienza
che l’ha gratificata?
«L’esperienza che mi gratifica è
quotidiana. Tra il personale ATA si è
creato uno staff meraviglioso che si
sente appagato dai ringraziamenti dei
genitori e degli alunni del Liceo. Io
sono anche orgoglioso perché ho avu-
to una doppia esperienza, sia come
amministratore che come padre».
Una esperienza gratificante Intervista a Enzo Marasco, Dirigente amministrativo del “Berto”
Notizie scuola Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”
Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013
Pag. 4
Il Direttore del servizi amministrativi Enzo Marasco
Un momento dell’intervista
Lo sport Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”
Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013
Pag. 13
di FILIPPO MARIA CALLIPO (V P)
I n un campionato senza retro-
cessioni, rivoluzionato in otti-
ca del risparmio economico
dovuto alla crisi, le squadre di
A1 hanno preferito puntare su atleti
italiani provenienti dai rispettivi setto-
ri giovanili anche in vista delle Olim-
piadi di Rio 2016. Diversi giovani
atleti hanno avuto così la possibilità di
mettersi in mostra: tra questi si è di-
stinta una delle nuove leve della Vol-
ley Tonno Callipo, Antonio Lavìa.
La storia di questo ragazzo all’inter-
no della società giallorossa ha inizio
nella stagione 2009-2010 quando vie-
ne prelevato dalla squadra della sua
città natale, Rossano, per far parte del
settore giovanile della Volley Tonno
Callipo. Durante gli anni della sua
formazione oltre a disputare le varie
competizioni juniores ha partecipato
anche al campionato di categoria B2,
diventando titolare inamovibile del
sestetto base.
Il suo talento è stato apprezzato non
solo dallo staff giallorosso, ma è stato
notato anche dagli allenatori della na-
zionale. E così è entrato nell’orbita
delle nazionali pre-juniores e juniores,
con le prime convocazioni in diversi
tornei internazionali.
L’inizio della sua brillante carriera è
stato, però, bloccato da gravi infortu-
ni, prima per un problema al ginoc-
chio e poi per una sospetta malforma-
zione al cuore riscontrata durante una
visita medico-sportiva. Questi casi
sfortunati gli hanno impedito di essere
sui campi di gioco per diverso tempo,
facendo credere agli addetti ai lavori
che il giovane atleta non potesse più
tornare ai fasti delle passate stagioni.
Lo scorso maggio, però, inaspettata-
mente la Medicina dello Sport di Mi-
lano ha rilasciato l’idoneità alla prati-
ca agonistica.
Lavìa, dunque, ha ripreso ad allenar-
si con costanza ed abnegazione, mani-
festando tutto il suo talento.
Il direttore sportivo del club giallorosso,
Chico Prestinenzi, in previsione della
costruzione della squadra per il cam-
pionato 2012-2013, aveva puntato
sulla riconquistata forma fisica di
Lavìa, integrandolo nei progetti della
stagione. Il talento calabrese è diven-
tato giorno dopo giorno, durante la
preparazione atletica di Agosto, parte
integrante del gruppo che avrebbe
gareggiato nella massima serie di A1.
Insieme a lui ci sarebbero stati altri
due compagni di squadra del settore
giovanile, Luca Presta e Mattia Mon-
tesanti, a testimoniare la “linea verde”
condotta dalla Tonno Callipo, una
politica giovanile su cui puntare in
prospettiva futura.
L’esordio nella massima serie del
talento “made in Rossano” non si è
fatto attendere, e nel primo set della
prima giornata di campionato è stato
chiamato in causa per dare man forte
alla difesa vibonese.
I mesi successivi hanno registrato
uno stato di forma eccezionale del
team giallorosso, che ha raggiunto
anche il quarto posto in campionato, e
la semifinale in Coppa Italia, motivi
per cui Lavìa ha trovato poco spazio
durante i diversi match disputati. Fin-
ché la Volley Tonno Callipo, perden-
do l’imbattibilità fino a quel momento
difesa a lungo, ha incontrato un perio-
do difficile, che ha dato la possibilità
a tutti di farsi valere. Tra questi, pro-
prio il giovane Lavìa nelle gare casa-
linghe dello scorso febbraio contro
Castellana e Latina, ha messo a segno
diversi punti. «E’ stato un campionato
tra alti e bassi. – confessa Lavìa – Il
girone di andata ha visto una Tonno
Callipo a perfetta, ma questa partenza
così forte ha causato un calo fisico e
mentale che ha condizionato il girone
di ritorno. Nonostante il nono posto,
sono contento che quest’anno io abbia
avuto l’opportunità di esordire in uno
dei campionati più belli al mondo, ma
soprattutto di aver fatto i miei primi
punti in A1». Ha poi parlato delle pro-
spettive future. «Nel mio futuro vedo
di sicuro l’approdo all’università e un
corso di laurea in ambito economico.
Spero, però, di poter continuare la mia
carriera pallavolistica cercando di
conciliare le due attività». Molto pro-
babilmente un futuro lontano da Vibo
Valentia e dalla Volley Tonno Calli-
po, realtà che lo hanno lanciato nell’o-
limpo della pallavolo.
Parole, queste, che sicuramente la-
sceranno un po’ di amarezza nei tifosi
giallorossi, che speravano, dopo Roc-
co Barone, in una nuova bandiera ca-
labrese all’interno della squadra.
Presente nella nazionale juniores in tornei nazionali e internazionali
Lavìa, il giovane talento calabrese Importante il suo contributo in alcuni difficili incontri del campionato
Antonio Lavìa
Cultura Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”
Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013
Pag. 12
Un mosaico di intrighi e di emozioni in una combinazione perfetta
Barcellona all’ombra del vento I libri prendono vita e tingono di giallo l’intero romanzo di MONICA ARCURI (I B)
ELVIRA RANITI (I B)
ENRICA SCARPINO (I A)
M isteri, intrighi, il di-
pinto di una Barcel-
lona straziata dal
secondo conflitto
mondiale, il ritratto di un bambino
che, cambiando pelle per trasformar-
si in adulto, ripercorre la vita di uno
scrittore ormai caduto nell’oblio del-
la memoria.
Carlos Ruiz Zafòn, attraverso la
lettura del suo libro, ci fa entrare in
un’atmosfera magica, ombreggiata
dal mistero, tinta allo stesso tempo
da amori impossibili, amicizie, se-
greti e follie: un mosaico di intrighi
e di emozioni in una combinazione
perfetta di eventi presenti e passati.
Lo scenario si apre una mattina del
1945, quando Daniel Sempere viene
condotto dal padre nel “Cimitero dei
libri dimenticati” un luogo segreto
nel quale vengono conservati mi-
gliaia di volumi che riposano tra la
polvere degli scaffali, in attesa di
qualcuno che restituisca loro la vita.
Daniel dovrà sceglierne uno, sfo-
gliarne le pagine ormai dimenticate
e, secondo la tradizione, averne cura
per tutta la vita. La scelta ricade su
un libro rilegato in pelle color vino,
che sporge timidamente da un ripia-
no. Durante la lettura il ragazzo ri-
troverà inquietanti parallelismi con
la sua
vita.
Quindi
la narra-
zione si
colora di
giallo,
suscitan-
do nel
lettore la
bramosia
di sapere
come
andrà a finire. La trama avvincente
può talvolta risultare ostacolata dalla
lunghezza delle descrizioni, il che
rende questo libro una lunga attesa
di un finale originale.
IL TRENO HA FISCHIATO di FILIPPO MARIA CALLIPO (V P)
“ Il treno, signor Cavaliere.
– Il treno? Che treno?
– Ha fischiato.
– Ma che diavolo dici?
– Stanotte, signor Cavaliere. Ha
fischiato. L’ho sentito fischiare…
– Il treno?
– Sissignore. E se sapesse dove
sono arrivato! In Siberia… oppure
oppure… nelle foreste del Congo…
Si fa in un attimo, signor Cavalie-
re!”
Un semplice fischio di treno, non
un treno qualunque ma il treno della
fantasia capace di farci uscire dalla
quotidianità e dalla monotonia di
questa vita, rompendo le catene che
ci legano alla massa, ritrovando ve-
ramente noi stessi…
Basta maschere.
Stop alla falsità.
Usciamo dal gregge.
Il mondo ha bisogno di originalità!
Perché non essere se stessi? Perché
mentire a noi e essere prede di un
gigantesco burattinaio? Facciamo
un’altra vita! Una nostra, in cui po-
ter essere liberi… liberi di fare ciò
che vogliamo… Apriamo la nostra
mente, lasciamola viaggiare… basta
limiti! Lasciamola inventare, fino ad
impazzire.
E sì, bisogna essere un po’ folli
per vivere questa vita, lo dice anche
Vasco… “è un brivido che vola
via… è tutto un equilibrio sopra la
follia…”
Una sola occasione… allora per-
ché sprecarla? “Ci han concesso so-
lo una vita… Soddisfatti o no qua
non rimborsano mai…”
E se Ligabue la mette così, non so
voi, ma sinceramente la teoria del
“chi s'accontenta gode… così… co-
sì…” non mi è mai piaciuta. Allora
perché guardarsi vivere?
Liberiamoci dalla moltitudine di
forme che non ci appartengono.
Ricomponiamo il nostro Io e ri-
congiungiamoci a Belluca nel flusso
vitale…
La riflessione
Intervista ai collaboratori scolastici Lello Cariello e Mario La Malfa
Quelli che lavorano dietro le quinte Prezioso e incessante il loro lavoro per il decoro della scuola di ROCCO EMANUELA (V O)
VENTRICE MARTINA (V O)
L avorano sodo, e molto,
anche fino a tardi la sera.
La loro fatica non si vede,
sono i primi ad arrivare e
gli ultimi a lasciare la scuola dopo
aver messo tutto in ordine.
Simpatici, diligenti, cordiali. Sono
loro i nostri amati collaboratori scola-
stici. Ne abbiamo intervistati due
(Raffaele Cariello, per tutti Lello, e
Mario La Malfa), ma sappiamo bene
che sono in tanti e che il loro contribu-
to per il buon funzionamento della
scuola è insostituibile e infinitamente
importante.
Da quanti anni lavorate in questa
scuola?
Cariello: «Lavoro in questa scuola
da ben quattro anni».
La Malfa: «Io lavoro in questo liceo
da cinque anni».
Perché avete scelto il lavoro di col-
laboratore scolastico?
Cariello: «La mia scelta è legata a
necessità economiche: in realtà ero un
commerciante, ma a causa della crisi il
settore commerciale sta affrontando
un periodo difficile, dunque mi sono
dato da fare e ho cercato altro. Quindi
eccomi qui».
La Malfa: «Ho partecipato ai con-
corsi per lavorare come collaboratore
scolastico all’interno delle scuole e
dopo qualche anno sono approdato al
Liceo scientifico».
Quanto è importante il rapporto
con gli studenti e con i docenti?
Cariello: «Un buon rapporto con i
docenti e soprattutto con gli studenti è
fondamentale. Per i ragazzi cerco di
essere un punto di riferimento, un
loro amico».
La Malfa: «Con gli insegnanti e i
ragazzi, secondo me, è necessario
comportarsi in maniera corretta ed
essere sempre disponibili per gua-
dagnarsi la loro stima».
Che tipo di studenti siete stati?
Cariello: «Sono stato uno stu-
dente molto rigoroso, mi sono
sempre reso conto di quanto fossi
fortunato, pensate che ho marinato
la scuola solo una volta e ancora la
ricordo bene».
La Malfa: «Mi definirei uno studente
diligente. A scuola me la cavavo di-
scretamente».
Vi mancano i banchi di scuola?
Cariello: «Non molto, anche perché
sono tuttora tra i banchi di scuola».
La Malfa: «Sinceramente non ne ho
mai sentito la mancanza».
Quali sono i fatti e le persone della
scuola che ricorderete sempre?
Cariello: «Ricorderò sempre i docen-
ti e i collaboratori con i quali sono
molto affiatato, e lavoro in accordo
perfetto, anche perché stando quoti-
dianamente vicini e lavorando fianco
a fianco nel tempo si instaura un rap-
porto affettivo».
La Malfa: «Ricorderò tutti gli altri
collaboratori e i docenti».
Qual è la vostra mansione?
Cariello: «Cerco di far tutto per il
bene della scuola, perché sia sempre
in ordine e che tutto funzioni nel mo-
do giusto».
La Malfa: «Anche io mi occupo di
tutto ciò che serve alla scuola, il mio
intento è di essere sempre a disposi-
zione per qualsiasi cosa serva».
Come e in cosa è cambiato il Liceo
Berto dall’inizio della vostra colla-
borazione qui?
Cariello: «Come ho detto preceden-
temente, lavoro in questo istituto da
pochi anni ma questo Liceo è sempre
in continua evoluzione e la cosa è evi-
dente anche dal punto di vista esteti-
co».
La Malfa: «Il Liceo è migliorato
molto, ora è una struttura più ordinata
con un’organizzazione più efficiente».
Qual è il segreto per riuscire a
conquistare la fiducia e la simpatia
degli studenti?
Cariello: «Il segreto è essere socie-
voli e pronti a sostenerli e ad aiutarli.
Ogni studente ha il volto di mio fi-
glio».
La Malfa: «Concordo con il mio col-
lega, bisogna instaurare con i ragazzi
un rapporto di fiducia».
Che ricordo avete dei collaborato-
ri scolastici della vostra scuola
quando eravate studenti?
Cariello: «A differenza di quello che
sono oggi i collaboratori scolastici, ai
nostri tempi vi era un rapporto più di-
staccato. Da parte mia non è mai man-
cato il rispetto e la stima nei loro con-
fronti».
La Malfa: «Anche io ho sempre sti-
mato queste figure in qualità di stu-
dente rispettoso. Avrei preferito che,
come oggi, fossero stati più vicini ai
ragazzi e alle loro esigenze».
Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”
Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013
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Notizie scuola
Cariello e La Malfa durante l’intervista
Notizie scuola Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”
Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013
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Una vittoria al femminile Al concorso “Meet@Wind” premiate quattro studentesse del Liceo scientifico
di EMANUELA ROCCO (V O)
MARTINA VENTRICE (V O)
P remiate per la partecipa-
zione ad un concorso
organizzato dall’Osser-
vatorio permanente gio-
vani editori sono state, infatti,
quattro studentesse.
La premiazione si è tenuta a Ro-
ma presso la sede del quotidiano Il
Tempo la mattina del 5 dicembre e
le quattro studentesse sono state
accompagnate e supportate da una
delle docenti, la professoressa Ca-
terina Ferro. L’Osservatorio ha
premiato ragazzi provenienti da
diverse regioni d’Italia, che hanno
lavorato e partecipato all’iniziativa
della lettura del quotidiano in clas-
se.
I lavori premiati trattavano diver-
si temi. quali il mondo del lavoro,
dello sport, dell’ambiente, dello
sfruttamento di risorse come l’e-
nergia solare e la valorizzazione
del territorio italiano.
I lavori sono stati presentati e
spiegati dai vincitori stessi al mo-
mento della premiazione, anche
attraverso il supporto di presenta-
zioni multimediali.
Tutti i giovani partecipanti al
concorso sono stati accompagnati
dai propri docenti, che li hanno
spinti a mettere in gioco le loro
capacità.
Le alunne del Liceo Scientifico
vibonese hanno vinto partecipando
al concorso che riguardava la ste-
sura di un’inter-
vista immagina-
ria ad uno dei
dirigenti Wind.
Le quattro ragaz-
ze durante la pre-
miazione hanno
illustrato il loro
lavoro spiegando
la decisione di
scegliere come
protagonista del-
la loro intervista
una donna, ovve-
ro la responsabi-
le marketing del-
la sede centrale
Wind, Alessandra Bianchini.
«Ci siamo occupate di una figura
femminile perché, essendo tutte
ragazze, ci è sembrato interessante
poter intervistare una donna che
riveste un ruolo importante nella
società Wind».
Le giovani vincitrici hanno poi
avuto l’occasione, durante il pome-
riggio stesso, di visitare la sede
Wind di Roma e di incontrare altri
responsabili del settore marketing
e comunicazione.
Qui le studentesse hanno avuto
l’opportunità e il piacere di porre
domande sul tipo di lavoro svolto
dai manager Wind, concentrandosi
soprattutto sul ruolo della figura
femminile nel mondo aziendale,
data la maggioranza di personale
maschile all’interno della sede.
Grazie a questa esperienza, le
studentesse hanno potuto conosce-
re e apprezzare quelle che sono le
responsabilità gestionali di una se-
de così importante e che deve per
forza fare i conti con quello che è
il continuo progresso delle tecno-
logie.
Pochi giorni dopo la premiazione
le studentesse, accompagnate dalla
docente Caterina Ferro, hanno por-
tato la targa di premiazione alla
Dirigente dell’Istituto, Maria Sil-
vestro, che fiera di loro le ha spro-
nate a dare sempre il massimo e a
coltivare le proprie passioni.
Il momento della premiazione
Le ragazze e la loro docente sulla scalinata di Trinità de’ Monti
Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”
Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013
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Cultura
Margherita Hack e la sua vita sotto una cupola stellata
La scienza rende liberi dalle paure L’astrofisica nel libro intervista rivendica l’urgenza di un’etica laica
di ROCCO EMANUELA (V O)
VENTRICE MARTINA (V O)
N on poteva avere
altro titolo il
nuovo libro di
Margherita
Hack: Sotto una cupola stel-
lata.
Lei, astrofisica e intellet-
tuale di fama mondiale,
membro delle più rinomate
società fisiche e astronomiche, in
questo nuovo libro si trova a rispon-
dere alle domande di Marco Santa-
relli su scienza ed etica.
Il punto di vista della Hack è asso-
lutamente evidente fin dalle prime
pagine: la scienza è vista come mo-
tore primo per l’acquisizione di nuo-
ve conoscenze che riguardano e che
regolano l’universo, il no-
stro pianeta e il nostro
corpo. E’ la conoscenza
scientifica, secondo quan-
to traspare dalle parole
della Hack, a rendere ve-
ramente liberi, ad elimina-
re le paure irrazionali, a
liberarci da un dogmati-
smo che troppe volte sem-
bra cronico.
Fondamentale è il punto di vista
della Hack riguardo alla religione,
ritenuta causa prima di una non co-
noscenza, perché con i suoi dogmi
impedisce e limita nuove ed interes-
santi scoperte.
La prima parte del libro è riservata
allo sviluppo della scienza nel corso
degli anni e, quindi, all’evoluzione
della cosmologia e delle conoscenze
più nuove che riguardano l’universo.
La seconda parte affronta i rapporti
a volte burrascosi, tra scienza e reli-
gione, rivendicando la possibilità e
l’urgenza di un’etica laica. Il volume
tratta anche delle relazioni più am-
pie che riguardano la scienza e la
società: i rapporti tra ricerca scienti-
fica e democrazia, le condizioni at-
tuali dell’Università italiana e la fu-
ga dei cervelli, che troppe volte por-
ta grandi menti ad allontanarsi
dall’Italia per poter sviluppare e se-
guire nuove e importanti ricerche. Il
libro è interessante perché la Hack
senza alcuna pretesa, chiacchierando
con Marco Santarelli, fa aprire gli
occhi sulla situazione attuale della
scienza e delle sue scoperte.
Lo strano
mondo
degli Hobbit di ADELE SABATINO (II C)
CHIARA VOZZA (II C)
A l giorno d’og-
gi, qualsiasi
adolescente legga un
romanzo che risale al
1937 inizialmente storce il naso,
poiché crede possa essere di una
noia mortale. Non è certamente il
caso del romanzo fantasy di J.R.R.
Tolkien, Lo Hobbit. Tradotto in più
di 42 lingue, il racconto narra le av-
venture di Bilbo Baggins, uno hob-
bit al servizio di un grup-
po di nani che volevano
recuperare il loro tesoro
perduto. Questa fortuna,
custodita dal drago Smog
all’interno della Monta-
gna Solitaria, verrà ricon-
quistata durante il prose-
guo della storia solo dopo
innumerevoli peripezie e
bizzarri incontri con stra-
ne creature che incroceranno il loro
cammino.
Inizialmente nato come narrazione
per bambini, con il suo fascino coin-
volge lettori di tutte le età. Il lin-
guaggio è piuttosto semplice e rende
piacevole e scorrevole la lettura. E’
un romanzo fantasy in grado di far
viaggiare la mente di chi legge sin
dalle prime pagine.
La storia è intrigante a tal punto da
non far comprendere il suo esito fino
alle ultime pagine. Essendo una sto-
ria ricca di suspense, tiene il lettore
col fiato sospeso, stimolando una
lettura tutta d’un fiato. Ammirevole
è il coraggio con cui il gruppo di
eroi affronta i vari ostacoli, diven-
tando un modello esemplare per co-
loro che nella lettura sono alla ricer-
ca di esempi di vita.
Il racconto è così appassionante e
la storia così avvincente da far cre-
scere negli adolescenti la passione
per la lettura. La speranza che il film
da poco uscito nelle sale cinemato-
grafiche sia all’altezza del libro è
tanta, ma si sa, la lettura apre un
mondo immaginario che non sarà
mai paragonabile a quello riprodotto
da una pellicola.
Cultura Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”
Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo2013
Pag. 10
di SAMUELE LOJACONO (V P)
F orte delle cinque nomina-
tion agli Oscar 2013, giun-
ge in sala con uno strepito-
so successo di pubblico nel-
la sola prima settimana di proiezio-
ne, l’ultimo lavoro del regi-
sta cult Quentin Tarantino: Django
Unchained.
Texas, 1858. Durante una fredda not-
te, nel profondo sud schiavista,
i destini dello schiavo Django (Jamie
Foxx) e quello del dottor King
Schultz (Christoph Waltz), ex dentista di
origini tedesche, diventato ora cacciatore
di taglie, si incrociano. Schultz, alla ricerca
dei criminali Brittle Brothers, sui quali
grava una cospicua taglia, ha bisogno di
Django per riuscire a riconoscerli e ucci-
derli e per questo, gli promette in cam-
bio la libertà. Inizia così il viaggio di
questa strana coppia e nasce un sodalizio
anche umano, tanto che quando Django
confida al dottore di essere stato separato
da sua moglie Broomhilda (Kerry Wa-
shington) e di volerla ritrovare a tutti i co-
sti, questi lo aiuterà nell’ impresa di riunir-
si a lei e liberarla dal terribile latifondi-
sta Calvin Candie (Leonardo Di Caprio).
Tarantino ha in mano un pezzo di
storia americana: il western appare
dunque la scelta ideale, che si collo-
ca dentro un teatro (Candyland), in
piena continuità stilistica e tematica
con il precedente immediato, Bastar-
di Senza Gloria. Ancora sorvegliati e
sorveglianti, infatti, ed ancora la pe-
ricolosa strategia della vendetta e
della messa in scena. Qui, il piacere
del cinema è ovunque: nella recita-
zione dei protagonisti, con le punte
di diamante di Samuel L. Jackson
(Stephen) e del già citato Di Caprio,
fino ad arrivare al cameo di Franco
Nero (il Django protagonista del film
anni ’60) che è un colpo da biliardo
di grande cinema, ma soprattutto nel-
la potenza del dialogo
(perché Tarantino sceneggia-
tore non è mai da meno di
Tarantino regista). Ma anche
nelle musiche – sorpresa per
il duetto Elisa ft Ennio Mor-
ricone (Ancora qui). Tutto,
però, è stato ovviamente ri-
visitato in salsa tarantiniana:
le scene splatter, le battute
inaspettate infilate durante
scene tragiche o altamente
emozionanti.
Django Unchained è, forse,
il film che più riflette l’ani-
mo di Quentin Tarantino:
ironia, violenza “estetica”,
dialoghi brillanti e, a volte
surreali, senza dimenticare
l’omaggio al nostro cinema
degli anni ’60 e dei celebri
Spaghetti Western, a comin-
ciare da Django (1966) di
Sergio Corbucci, fino a Il
Buono, Il Brutto e il Cattivo
di Sergio Leone che è stato
definito il film preferito il
regista di Knoxwille in
un’intervista rilasciata recentemente.
«So che non raggiungerò mai il
livello della sequenza finale de Il
buono, il brutto, il cattivo, – ha af-
fermato Quentin Tarantino - che è
perfetta: ci proverò, ma non credo
ci riuscirò mai. Però sognare è le-
gittimo».
Ancora western con Django Dante nelle grotte di Pertosa di CHIARA TETI (V B)
T ante sono le opportunità che il
nostro Liceo offre e questa volta
abbiamo intrapreso un viaggio
che ci ha condotti nelle affasci-
nanti grotte di Pertosa. Gli studenti delle
terze classi, nei giorni 26 e 27 ottobre, han-
no assistito allo spettacolo sull’Inferno di
Dante, allestito all’interno delle suddette
grotte. Gli alunni hanno, quindi, potuto am-
mirare il fascino naturale del luogo e con-
temporaneamente approfondire lo studio
della grande opera dello scrittore fiorentino.
Le “Grotte dell’Angelo” a Pertosa, rap-
presentano per tutte le scuole un fantastico
viaggio d'istruzione alla scoperta del risulta-
to del lavoro incessante dell’acqua sulla
roccia. L’ingresso in barca, sul fiume sotter-
raneo Negro, rende il viaggio unico e spe-
ciale. Tre itineri turistici e didattici, rendono
il percorso ricco di suggestioni, grazie al
nuovo impianto illuminotecnico-
scenografico che, con 3.000 metri di fibre
ottiche e luci led, consente agli studenti di
osservare l’opera della Natura: lavori in cor-
so da trentacinque milioni di anni.
Il momento della rappresentazione
Notizie scuola Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”
Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013
Pag. 7
di FILIPPO MARIA CALLIPO (V P)
L a scorsa estate quindici
ragazzi del Liceo Scien-
tifico “G. Berto” hanno
avuto la possibilità di
partecipare ad uno stage lavorativo
a Londra di quattro settimane.
L’iniziativa rientra in una serie di
progetti finanziati attraverso i fon-
di europei stanziati per le regioni
italiane del cosiddetto obiettivo
convergenza. Il progetto europeo
ha lo scopo di intervenire sulla si-
tuazione degli Stati membri e delle
Regioni in ritardo di sviluppo, mi-
gliorandone le condizioni di cre-
scita e d'occupazione. Gli allievi
sono stati scelti a seguito di una
accurata selezione che ha tenuto
conto della valutazione, e quindi
della media dei voti di fine anno
scolastico, ed il risultato di un test
di ascolto svolto a scuola il 6 Ago-
sto scorso.
Accompagnati da Mister Mimmo
Folino e dal professore Reno Si-
monetti, il 28 Agosto sono partiti
alla volta di Londra con la voglia
di imparare meglio l’inglese ma, in
particolar modo di
fare una strepitosa
esperienza. Allog-
giati in un hotel
vicino il centro del-
la City, si sono ri-
trovati in compa-
gnia di tre gruppi di
ragazzi pugliesi.
Di certo non è sta-
to l’esordio che i
professori auspica-
vano, visto che non
era l’ideale stare a
contat-
to con connazionali, se
l’intento dell’esperien-
za era quello di miglio-
rare le conoscenze del-
la lingua inglese.
Diversamente dal pri-
mo impatto, lo stage
immediatamente dopo
si è rivelato una
importante espe-
rienza: il giorno
successivo, in-
fatti, i ragazzi si
sono recati ai rispettivi inca-
richi di lavoro muniti di tut-
te le informazioni di cui
avevano bisogno.
L’attività prevedeva che i
liceali lavorassero come
cassieri o commessi in
“Charity shops”, negozi di carità.
Queste attività commerciali raccol-
gono donazioni di vario genere, da
indumenti, a libri, a utensili per la
cucina, alle più stravaganti curiosi-
tà. A diretto contatto con la popo-
lazione del posto i ragazzi in bre-
vissimo tempo sono riusciti ad in-
tegrarsi perfettamente e a perfezio-
nare la loro pronuncia.
Durante le quattro settimane di
permanenza gli alunni, inoltre,
hanno avuto la possibilità di visita-
re i vari musei presenti a Londra,
ma soprattutto di conoscere alcune
città limitrofe.
Il 25 Settembre a malincuore i
quindici ragazzi hanno preso il vo-
lo di ritorno per Lamezia Terme.
Per molti il rientro è stato trauma-
tico: avrebbero, infatti, preferito
rimanere, ma si spera che un gior-
no possano ritornare in quella me-
ravigliosa città.
Stage di lavoro per gli alunni del Berto grazie ai fondi europei
A Londra per quattro settimane Un’opportunità per approfondire la conoscenza della lingua
I ragazzi in un momento di divertimento al bowling
Gli stagisti ed i loro accompagnatori
Gli stagisti al Natural Historical Museum
Notizie scuola Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”
Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013
Pag. 8
di FILIPPO MARIA CALLIPO (V P)
D ue importanti traguardi per la
cittadina vibonese che alla
prima edizione del concorso
nazionale Di che giornale sei
può vantare ben due scuole premiate.
Nel corso della manifestazione, organizzata
dal Liceo “Oreste del Prete” di Sava, sono
saliti sul podio al terzo posto a pari merito le
redazioni Sidereus del Liceo Scientifico di
Bari e lo School Times del Liceo Scientifico
“G. Berto” di Vibo Valentia. Per la seconda
posizione è stata premiata la redazione de Il
Saltimbanco di Gallipoli. Sul più alto gradino
del podio, con ben 18 anni di esperienza, so-
no saliti i ragazzi della redazione La zanzara
del Sud del Liceo Statale “V. Capialbi” di
Vibo Valentia.
Inoltre è stato assegnato un premio speciale
all’articolo dal titolo Scusate lo sfogo di Pasqua-
le Oscar Cricrì della redazione di School Times.
Sono stati, anche, consegnati due premi
speciali: il primo al Liceo S. Benedetto di Con-
versano (BA) alla redazione Incontriamoci… al
San Benedetto per l’articolo I ragazzi e i pro-
fessori; il secondo premio per la miglior reda-
zione è andato a Tarantell Knews, Vado,
odo, scrivo del Liceo “Galvani” di San Giu-
liano (NA).
La manifestazione è stata suddivisa in tre
giornate, ciascuna dedicata a un ordine di
scuola: il primo giorno sono state premiate le
redazioni delle Scuole Primarie, nella secon-
da giornata quelle delle Scuole Secondarie di
I grado, infine le Scuole Secondarie di II gra-
do. Proprio a quest'ultima se-
zione del concorso hanno par-
tecipato anche i ragazzi della
redazione dello School Times .
La cerimonia di premiazione a
cui hanno preso parte gli stu-
denti vi-
bonesi si è
aperta con
un Forum
su Il ruolo
del gior-
nalista
nella società globalizzata
di Internet.
Alessandro Pagano,
Dirigente Scolastico
dell'Istituto organizzatore
“Oreste del Prete”, ha
aperto i lavori spiegando
la filosofia su cui si basa
il concorso: «Anziché
metterci in mostra, abbia-
mo preferito - ha affer-
mato il dirigente del Del
Prete - far mettere in
mostra gli altri». Il Diri-
gente ha poi continuato
manifestando la sua sod-
disfazione per la riuscita
del concorso, al quale
hanno aderito 400 gior-
nali scolastici da tutta
Italia. A seguire ha preso
la parola il sindaco di
Sava, Dario Iaia, il quale
ha dato inizio al forum
intervenendo principal-
mente sul rappor-
to tra i giornalisti
e la politica.
«I primi infatti -
ha sostenuto il
primo cittadino -
devono "fare da
ponte", devono
essere mediatori
tra i politici ed i
lettori che, muo-
vendosi tra una
miriade di fonti,
spesso incerte,
devono trovare nel giornale una sicurezza
Concorso nazionale “Di che giornale sei”: 400 giornali scolastici in gara al Liceo Oreste del Prete di Sava (TA)
Terzo posto per lo School Times. Premiato l’articolo di Cricrì La manifestazione è stata preceduta da un forum sul ruolo del giornalista nella società globalizzata di Internet
di FLORIANA MACRI’ (II H)
ANTONIO MALVASO (II H)
FILIPPO MONTEVERDI (II H)
MARIA ROSARIA SETTE (II H)
I l 19 gennaio scorso, i membri della
redazione del giornale scolastico, che
si sono recati a Sava (TA) per essere
premiati, hanno avuto anche l’oppor-
tunità di visitare il sito archeologico e il museo
di Metaponto, in Basilicata.
Con l’ausilio di una guida hanno potuto
osservare i resti dei templi dorici detti Tavole
palatine. In seguito, la comitiva si è spostata
nel museo nazionale di Metaponto, dove i
ragazzi hanno potuto ammirare i reperti ar-
cheologici dei popoli indigeni del luogo, i
metalli che successivamente impararono a
lavorare, fino all’età greca e romana.
Approfittando dell’occasione i giovani gior-
nalisti hanno potuto apprendere che le origini
dell’antica Metaponto sono incerte, probabil-
mente fu fondata da popoli greci provenienti
dall'Acaia, regione situata a nord del Pelopon-
neso. Inizialmente METAPONTION (nome
di origine greca che significa "città fra i fiu-
mi"), il suo nome cambiò in METAPON-
TUM in epoca romana. La città sorgeva non
lontano dal mare ed era in comunicazione con
esso tramite un canale.
Nella “Chora” dell’antica Metaponto sorge
tuttora, anche se non intatto, il tempio dedica-
to ad Era. Si tratta di un tempio periptero di
ordine dorico, Le colonne sono rastremate al
centro e hanno ben 20 scanalature.
La costruzione del tempio è databile intorno
al VI secolo a.C, e l’ultimo restauro risale al
1961. Delle 15 colonne rimaste, 10 sono sul
lato settentrionale e 5 su quello meridionale.
Il tempio è anche noto con il nome di
“Tavole Palatine”. Tale denominazione nasce
da un’antica leggenda, fondata sulla credenza
che i paladini fossero dei giganti, e che pro-
prio queste colonne fossero la base di un enor-
me tavolo intorno al quale si riunivano i cava-
lieri di Carlo Magno.
Altre leggende, invece, raccontano che il
tempio sia stata una sede della scuola Pitagori-
ca. Infatti tuttora si pensa che la tomba dello
stesso Pitagora si trovi nelle fondamenta del
tempio. Spostandosi nel centro di Metaponto
si osservano numerosi resti dell’area urbana.
Nella fattispecie l’“Agorà” (ovvero la piaz-
za), comprendente il teatro, restaurato recente-
mente. Inoltre, figurano nell’area urbana quat-
tro templi, dei quali uno di ordine corinzio,
due non visibili, mentre dell’altro è rimasto
ben poco.
Nei pressi dell’area urbana dell’antica città
ha sede il Museo Archeologico Nazionale di
Metaponto. Al suo interno è possibile ammi-
rare reperti che attestano l’evolversi delle ci-
viltà indigene, fino ad arrivare all’epoca roma-
na.
Dunque, Metaponto, è uno dei siti archeolo-
gici tra i più interessanti.
La ricchezza e la varietà dei reperti ritrovati
in questa zona e in genere nel Sud Italia sono
testimonianza oltre che delle radici storiche e
culturali anche della potenza economica di
un’area oggi invece considerata ancora arre-
trata.
Un’occasione per conoscere le antiche origini del noto sito archeologico lucano
In visita alle “Tavole dei giganti” di Metaponto
La consegna del premio per il miglior articolo a Pasquale Cricrì
Il tavolo dei relatori
Il momento della premiazione
Notizie scuola Giornale del Liceo Scientifico “G. Berto”
Anno 2 , n. 1 - Gennaio - Marzo 2013
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Concorso nazionale “Di che giornale sei”: 400 giornali scolastici in gara al Liceo Oreste del Prete di Sava (TA)
Terzo posto per lo School Times. Premiato l’articolo di Cricrì La manifestazione è stata preceduta da un forum sul ruolo del giornalista nella società globalizzata di Internet
data dalla respon-
sabilità giornali-
stica dello scritto-
re». Ha poi con-
cluso il suo inter-
vento apprezzan-
do l'accordo da
poco stipulato tra
tutte le testate
giornalistiche di
chiudere le reda-
zioni alle 22.30,
principio per il
quale i giornali
diventeranno di più un momento di riflessio-
ne, lasciando che
per l’informazione
immediata ci si ri-
volga al web.
E' poi intervenuto
Fulvio Colucci, gior-
nalista della Gazzet-
ta del Mezzogiorno,
il quale si è soffer-
mato sulle influenze
negative della rivo-
luzione informatica,
che «stanno portan-
do alla rottura del
legame tra i giornalisti della vecchia scuola e
le nuove leve». Que-
ste ultime, secondo
Colucci, «non hanno
più l'esperienza acqui-
sita "per strada", ma
fanno affidamento
solo sulle tecnologie».
Colucci ha poi sottoli-
neato la funzione del
giornalista che, come
«ultimo baluardo della
democrazia», ha il
compito di evitare che
vinca il linguaggio
falsamente comunica-
tivo basato sugli slo-
gan, profetizzato già da
Pasolini, e di cercare di
rendere il giornale un
luogo di approfondi-
mento, separando la
carta stampata dalla
rete.
Il forum è poi prose-
guito con il giornalista
de La Stampa, Guido
Ruotolo, il quale si è
mostrato pessimista in
meriato alla sopravvi-
venza della carta stam-
pata dato che il rappor-
to dei lettori del web
rispetto a quelli dei giornali è di 10 a 1. Perciò
ha rimarcato l'importanza di «distinguere tra
le notizie da pubblicare sulla rete e quelle da
stampare sulla carta», dando una maggiore
attenzione a queste ultime, «visto che oramai
anche sui social forum (Twitter in particolare) si
possono trovare una moltitudine di notizie».
Infine ha preso parte al forum anche il vignetti-
sta Nico Pillinini, il quale si è soffermato sul
compito dei
vignettisti che,
a suo dire, «è
quello di espri-
mere attraverso
il disegno
l'idea di chi
scrive, in
quanto esiste
uno stretto
legame tra la
vignetta e
l'articolo».
Secondo Pilli-
nini «la vi-
gnetta ha la
vita di una farfalla, quanta vita avrà la notizia
tanta ne avrà la vignetta».
Alla cerimonia di premiazione, iniziata subi-
to dopo il forum, hanno fatto da corollario le
esibizioni musicali e coreutiche degli alunni
della scuola organizzatrice. I ragazzi di Sava
hanno, infatti, dato prova delle loro abilità,
coinvolgendo il pubblico presente.
di FLORIANA MACRI’ (II H)
ANTONIO MALVASO (II H)
FILIPPO MONTEVERDI (II H)
MARIA ROSARIA SETTE (II H)
I l 19 gennaio scorso, i membri della
redazione del giornale scolastico, che
si sono recati a Sava (TA) per essere
premiati, hanno avuto anche l’oppor-
tunità di visitare il sito archeologico e il museo
di Metaponto, in Basilicata.
Con l’ausilio di una guida hanno potuto
osservare i resti dei templi dorici detti Tavole
palatine. In seguito, la comitiva si è spostata
nel museo nazionale di Metaponto, dove i
ragazzi hanno potuto ammirare i reperti ar-
cheologici dei popoli indigeni del luogo, i
metalli che successivamente impararono a
lavorare, fino all’età greca e romana.
Approfittando dell’occasione i giovani gior-
nalisti hanno potuto apprendere che le origini
dell’antica Metaponto sono incerte, probabil-
mente fu fondata da popoli greci provenienti
dall'Acaia, regione situata a nord del Pelopon-
neso. Inizialmente METAPONTION (nome
di origine greca che significa "città fra i fiu-
mi"), il suo nome cambiò in METAPON-
TUM in epoca romana. La città sorgeva non
lontano dal mare ed era in comunicazione con
esso tramite un canale.
Nella “Chora” dell’antica Metaponto sorge
tuttora, anche se non intatto, il tempio dedica-
to ad Era. Si tratta di un tempio periptero di
ordine dorico, Le colonne sono rastremate al
centro e hanno ben 20 scanalature.
La costruzione del tempio è databile intorno
al VI secolo a.C, e l’ultimo restauro risale al
1961. Delle 15 colonne rimaste, 10 sono sul
lato settentrionale e 5 su quello meridionale.
Il tempio è anche noto con il nome di
“Tavole Palatine”. Tale denominazione nasce
da un’antica leggenda, fondata sulla credenza
che i paladini fossero dei giganti, e che pro-
prio queste colonne fossero la base di un enor-
me tavolo intorno al quale si riunivano i cava-
lieri di Carlo Magno.
Altre leggende, invece, raccontano che il
tempio sia stata una sede della scuola Pitagori-
ca. Infatti tuttora si pensa che la tomba dello
stesso Pitagora si trovi nelle fondamenta del
tempio. Spostandosi nel centro di Metaponto
si osservano numerosi resti dell’area urbana.
Nella fattispecie l’“Agorà” (ovvero la piaz-
za), comprendente il teatro, restaurato recente-
mente. Inoltre, figurano nell’area urbana quat-
tro templi, dei quali uno di ordine corinzio,
due non visibili, mentre dell’altro è rimasto
ben poco.
Nei pressi dell’area urbana dell’antica città
ha sede il Museo Archeologico Nazionale di
Metaponto. Al suo interno è possibile ammi-
rare reperti che attestano l’evolversi delle ci-
viltà indigene, fino ad arrivare all’epoca roma-
na.
Dunque, Metaponto, è uno dei siti archeolo-
gici tra i più interessanti.
La ricchezza e la varietà dei reperti ritrovati
in questa zona e in genere nel Sud Italia sono
testimonianza oltre che delle radici storiche e
culturali anche della potenza economica di
un’area oggi invece considerata ancora arre-
trata.
Un’occasione per conoscere le antiche origini del noto sito archeologico lucano
In visita alle “Tavole dei giganti” di Metaponto
Il vignettista Pillinini
Il gruppo redazionale alle “Tavole Palatine” La consegna del premio per il miglior articolo a Pasquale Cricrì