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A C U R A D I : GIUSTINA OLGIATI E V E N T I A . A. 2 0 1 8 - 2 0 1 9 Schiavi A Genova e in Liguria 9 NOVEMBRE 2018 In collaborazione

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A C U R A D I : GIUSTINA OLGIATI

E V E N T I

A . A. 2 0 1 8 - 2 0 1 9

Schiavi

A Genova e in Liguria

9 NOVEMBRE 2018

In collaborazione

INDICAZIONI ORGANIZZATIVE

Agli iscritti verranno fornite in tempo utile ulteriori indicazioni relative agli appuntamenti di viaggio, ecc.

In mostra sarà esposto anche un documento restaurato con i fondi della raccolta UniAuser, nella cui didascalia è

indicato il nome di UniAuser come benefattore del restauro.

1672, giugno 7, Tabarca — Liberazione di Amedeo Ansaldo

Bifoglio cartaceo; mm 310 x 430

AS Ge, Riscatto Schiavi, 10, n. 180

QUOTA DI PARTECIPAZIONE

Contributo libero destinato Al restauro di un documento antico, vedi iniziativa : “Adotta un documento” dell’Archivio di Stato di Genova

I N F O : U N I A U S E R, V I A B A L B I 2 9 / 5 - 3 ° P I A N O; 1 6 1 2 6 G E N O V A

T E L . : 0 1 0 2 5 3 1 0 4 7 / 4 8 - 3 3 5 1 7 8 8 6 6 6

M A I L : G I U L I A N O B A R B I E R I @ U N I A U S E R G E N O V A . N ET

D E S C R I Z I O N E

Gli schiavi sono gli uomini e donne di condizione servile che svolgono i lavori più pesanti nell’agricoltura

come nell’artigianato e, nelle dimore private, le mansioni di serve domestiche, balie, badanti, concubine

del padrone e oggetto delle attenzioni degli altri uomini della casa. Vittime di guerre, razzie e povertà,

provengono dalle coste saracene, dalla Sardegna, poi dal grande mercato del mar Nero: sono tartari, rus-

si, abkhazi, circassi, zichi, magiari, ungari, bulgari, greci, mingreli, lazi, più tardi albanesi, bosniaci, valac-

chi, mori di Malaga e Granada, ebrei della diaspora sefardita, turchi. Sono la “merce umana”, voce prima-

ria nell’economia della Genova medievale. Come schiavi non hanno diritti; se liberati, si integrano nella

società, formano una famiglia, diventano a tutti gli effetti cittadini di Genova.

I cattivi sono gli uomini e donne liguri di nascita libera, che la cattura da parte delle navi barbaresche ha

reso schiavi. Vengono dai borghi delle riviere, dalle piccole imbarcazioni dei pescatori e dai grandi vascelli

sconfitti in battaglia; sono nati in famiglie povere e nel grande patriziato cittadino. Per la loro liberazione

opera a Genova il Magistrato del riscatto degli schiavi. Molti di loro riescono a ritornare; molti non rive-

dono più le loro case.

Questa mostra racconta la storia di uomini e donne che da una sponda all’altra del Mediterraneo hanno

vissuto vicende simili, condividendo la terribile esperienza della vita in catene; di chi è riuscito a ritornare

in libertà; di chi ha trovato in terra straniera una nuova patria e un nuovo futuro.