Schede PdZ 13 definitive x Provincia - cisarivoli.it · Si citavano già la precarietà dei giovani...

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Premessa PREMESSA Il Piano di Zona è lo strumento individuato dall’art. 19 della Legge 328/2000 per programmare, in modo partecipato e condiviso, lo sviluppo, la riorganizzazione e la messa in rete del sistema degli interventi e dei servizi sociali a partire dai bisogni, dalle richieste, dalle risorse e dalle potenzialità del territorio, nell’ottica dell’integrazione tra soggetti pubblici, del privato sociale e delle varie espressioni organizzate della comunità. La Legge Regionale 1/2004 “Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali”, nel riprendere le disposizioni della L. 328/2000 ribadisce, come strumento utile ad attuare la rete dei servizi socio sanitari integrati, il Piano di Zona, con l’obiettivo di migliorare il benessere dei cittadini, la qualità dei servizi e la promozione sociale. Si tratta di un’importante revisione delle modalità di programmazione degli Enti locali in materia di Servizi sociali. Tutti i soggetti operanti sul territorio, che forniscono a vario titolo servizi alla persona, sono chiamati a costruire, con il Piano di zona, la Rete dei Servizi alla Persona. Il Piano di Zona, assolve pertanto alla funzione di disegnare l’organizzazione dello stato Sociale sul territorio, “Welfare Locale”, in forma concertata e sinergica tra i diversi soggetti che hanno il compito di assicurare interventi di prevenzione, promozione, tutela, cura e inclusione sociale. Si tratta di realizzare una sorta di “piano regolatore” dei servizi, all’interno del quale si integrano gli interventi erogati dal Consorzio dei Servizi Socio-Assistenziali, gli interventi erogati dall’A.S.L. e gli interventi erogati dai Comuni. L’altro aspetto estremamente determinante, riguarda il coinvolgimento del privato sociale che a vario titolo opera nell’ambito dei servizi. In particolare, si fa riferimento alle associazioni di volontariato, alle cooperative sociali e alle organizzazioni sindacali. L’obiettivo è realizzare la programmazione partecipata di tutti gli soggetti che operano sul territorio. L’ambito territoriale coinvolge i 3 comuni del CISA ed è stata raggiunta la coincidenza con il distretto sanitario di Venaria dell’ASL TO3. Si è proceduto a nominare gli organi di governo politico e tecnico del piano di zona, le cui composizioni e le relative competenze sono stabilite negli atti d’indirizzo espressi dalla Regione Piemonte. Si sono quindi scelti i conduttori dei tavoli tematici prediligendo le professionalità presenti all’interno delle realtà territoriali al fine di facilitare la costruzione o, laddove già esistente, il rinforzo della “rete” territoriale e della collaborazione tra i diversi attori coinvolti. Si è deciso inoltre di suddividere l’analisi attraverso l’individuazione di 4 tematiche specifiche riguardanti i bisogni e le risorse esistenti sul territorio per: ADULTI , ANZIANI, MINORI & FAMIGLIA e DISABILI. Per facilitare la costruzione del P.D.Z., il C.I.S.A. e le Amministrazioni Comunali hanno invitato a partecipare a questo percorso non solo le realtà istituzionali ma tutti coloro che operano sul territorio del C.I.S.A. al fine di ottenere un’ accurata ed eterogenea analisi dei bisogni e dell’esistente. Il processo messo in atto rappresenta un passaggio cruciale, non solo a livello metodologico ma anche e, forse, soprattutto culturale. Non si propone quindi un aumento di risorse nella nuova triennalità del PDZ ma piuttosto si punta al mantenimento e miglioramento di quanto già esistente. 10/07/2013 1/107

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Premessa

PREMESSA

Il Piano di Zona è lo strumento individuato dall’art. 19 della Legge 328/2000 per programmare, in modopartecipato e condiviso, lo sviluppo, la riorganizzazione e la messa in rete del sistema degli interventi e deiservizi sociali a partire dai bisogni, dalle richieste, dalle risorse e dalle potenzialità del territorio, nell’otticadell’integrazione tra soggetti pubblici, del privato sociale e delle varie espressioni organizzate della comunità.

La Legge Regionale 1/2004 “Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizisociali”, nel riprendere le disposizioni della L. 328/2000 ribadisce, come strumento utile ad attuare la rete deiservizi socio sanitari integrati, il Piano di Zona, con l’obiettivo di migliorare il benessere dei cittadini, la qualità deiservizi e la promozione sociale.

Si tratta di un’importante revisione delle modalità di programmazione degli Enti locali in materia di Servizi sociali.

Tutti i soggetti operanti sul territorio, che forniscono a vario titolo servizi alla persona, sono chiamati a costruire,con il Piano di zona, la Rete dei Servizi alla Persona.

Il Piano di Zona, assolve pertanto alla funzione di disegnare l’organizzazione dello stato Sociale sul territorio,“Welfare Locale”, in forma concertata e sinergica tra i diversi soggetti che hanno il compito di assicurareinterventi di prevenzione, promozione, tutela, cura e inclusione sociale.

Si tratta di realizzare una sorta di “piano regolatore” dei servizi, all’interno del quale si integrano gli interventierogati dal Consorzio dei Servizi Socio-Assistenziali, gli interventi erogati dall’A.S.L. e gli interventi erogati daiComuni.

L’altro aspetto estremamente determinante, riguarda il coinvolgimento del privato sociale che a vario titolo operanell’ambito dei servizi. In particolare, si fa riferimento alle associazioni di volontariato, alle cooperative sociali ealle organizzazioni sindacali. L’obiettivo è realizzare la programmazione partecipata di tutti gli soggetti cheoperano sul territorio.

L’ambito territoriale coinvolge i 3 comuni del CISA ed è stata raggiunta la coincidenza con il distretto sanitario diVenaria dell’ASL TO3.

Si è proceduto a nominare gli organi di governo politico e tecnico del piano di zona, le cui composizioni e lerelative competenze sono stabilite negli atti d’indirizzo espressi dalla Regione Piemonte.

Si sono quindi scelti i conduttori dei tavoli tematici prediligendo le professionalità presenti all’interno delle realtàterritoriali al fine di facilitare la costruzione o, laddove già esistente, il rinforzo della “rete” territoriale e dellacollaborazione tra i diversi attori coinvolti.

Si è deciso inoltre di suddividere l’analisi attraverso l’individuazione di 4 tematiche specifiche riguardanti i bisognie le risorse esistenti sul territorio per: ADULTI , ANZIANI, MINORI & FAMIGLIA e DISABILI.

Per facilitare la costruzione del P.D.Z., il C.I.S.A. e le Amministrazioni Comunali hanno invitato a partecipare aquesto percorso non solo le realtà istituzionali ma tutti coloro che operano sul territorio del C.I.S.A. al fine diottenere un’ accurata ed eterogenea analisi dei bisogni e dell’esistente.Il processo messo in atto rappresenta un passaggio cruciale, non solo a livello metodologico ma anche e, forse,

soprattutto culturale.

Non si propone quindi un aumento di risorse nella nuova triennalità del PDZ ma piuttosto si punta almantenimento e miglioramento di quanto già esistente.

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Partecipanti

Scheda 1

SOGGETTI PARTECIPANTI ALL'ACCORDO DI PROGRAMMA Nr Denominazione Sede (Comune) Tipologia

1 CISA RIVOLI RIVOLI ENTE LOCALE2 ASL TO3 COLLEGNO ENTE LOCALE3 PROVINCIA DI TORINO TORINO ENTE LOCALE4 COMUNE DI RIVOLI RIVOLI ENTE LOCALE5 COMUNE DI ROSTA ROSTA ENTE LOCALE6 COMUNE DI VILLARBASSE VILLARBASSE ENTE LOCALE7

SOGGETTI PARTECIPANTI NON FIRMATARI DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA Nr Denominazione Sede (Comune) Tipologia

1 AUSER RIVOLI ASSOCIAZIONE2 SALOTTO & FIORITO RIVOLI AGENZIA FORMATIVA3 CENTRO PER L'IMPIEGO RIVOLI ENTE LOCALE4 A.M.A. RIVOLI ASSOCIAZIONE5 C.S..D.A. AVIGLIANA COOPERATIVA6 IL MARGINE COLLEGNO COOPERATIVA7 RICOMINCIARE INSIEME RIVOLI COOPERATIVA8 EASY HOME.IT RIVOLI STUDIO ARCHIETTURA9 RIABILITA' RIVOLI COOPERATIVA

10 UISP RIVOLI ASSOCIAZIONE SPORTIVA11 SEA RIVOLI ASSOCIAZIONE12 VOLONTARIATO VINCENZIANO S. BERNARDO RIVOLI ASSOCIAZIONE13 VOLONTARIATO VINCENZIANO S.BERNARDO RIVOLI ASSOCIAZIONE14 VOLONTARIATO VINCENZIANO S.MARTINO/STELLA RIVOLI ASSOCIAZIONE15 ENAIP RIVOLI AGENZIA FORMATIVA16 CENTRO D'ASCOLTO RIVOLI ASSOCIAZIONE17 CENTRO AIUTO ALLA VITA RIVOLI ASSOCIAZIONE18 ISTITUTO COMPRENSIVO LEVI RIVOLI ISTITUTO SCOLASTICO19 ENAIP RIVOLI AGENZIA FORMATIVA20 I.I.S.S. ROMERO RIVOLI ISTITUTO SCOLASTICO21 CHRONOS COLLEGNO COOPERATIVA22 VIVERE INSIEME RIVOLI ASSOCIAZIONE23 PROGETTO DAVIDE VILLARBASSE ASSOCIAZIONE24 COOPERATIVA E.T. RIVOLI COOPERATIVA25 PARROCCHIA/ORATORIO DON BOSCO RIVOLI ISTITUTO SCOLASTICO26 ISTITUTO COMPRENSIVO MATTEOTTI RIVOLI ISTITUTO SCOLASTICO27 SCUOLA GOBETTI RIVOLI COOPERATIVA28 ATYPICA COLLEGNO COOPERATIVA29 SPI CGIL COLLEGNO ORGANIZZAZIONE SINDACALE30 CISL RIVOLI ORGANIZZAZIONE SINDACALE31 FNP CISL RIVOLI ORGANIZZAZIONE SINDACALE32 UILP Rivoli RIVOLI ORGANIZZAZIONE SINDACALE3334

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Tavolo Politico Istituzionale

Scheda 2

COMPONENTI DEL TAVOLO POLITICO ISTITUZIONALE Nr Ente Rappresentante Funzione nell'ente

1 CISA RIVOLI DANIELA CELLI PRESIDENTE CDA CISA

2 COMUNE DI RIVOLI FRANCO DESSI' SINDACO COMUNE DI RIVOLI

3 COMUNE DI VILLARBASSE MARIA GIUSEPPINA CAVIGLIASSO SINDACO COMUNE DI VILLARBASSE

4 COMUNE DI ROSTA ANDREA TRAGAIOLI SINDACO COMUNE DI ROSTA

5 ASL TO3 GIORGIO RABINO DIRETTORE GENERALE ASL TO3

6 PROVINCIA DI TORINO PUGLISI MARIA GIUSEPPINA ASSESSORE ALLE POLITICHE ATTIVE DI CITTADINANZA,DIRITTI SOCIALI E PARITA'

789

1011121314151617181920212223242526272829303132333435363738394041424344454647484950

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Ufficio di Piano

Scheda 3

COMPONENTI DELL'UFFICIO DI PIANO Nr Ente Rappresentante Funzione nell'ente

1 CISA RIVOLI Luciano Rosso Presidente Ufficio di Piano2 CISA RIVOLI Tiziana Susigan Coordinatore Tavolo Disabili3 CISA RIVOLI Lucia Dominici Coordinatore Tavolo Anziani4 CISA RIVOLI Sabrina Referente tecnico5 ASL TO3 Ciminale Michele Referente Tecnico Distretto Sanitario 2 ASL TO36 COMUNE DI RIVOLI Quaglia Gabriella Dirgente Area Servizi Sociali e Educativi7 COMUNE DI RIVOLI Raffaella Maseri Coordinatore Tavolo Adulti8 COMUNE DI RIVOLI Daniela Paternostro Segreteria Area Servizi Sociali e Educativi9 SCUOLE RIVOLI Pierfranca Bongiovanni Insegnante IV Circolo

10 COMUNE DI ROSTA Mery Mazzo Referente tecnico 11 COMUNE DI VILLARBASSE Eliana Niutta Referente tecnico 12 PROVINCIA DI TORINO Debora Labate Ufficio Programmazione Territoriale1314151617181920212223242526272829303132333435363738394041424344454647484950

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls TavolioTematico Minori

Scheda 4

TAVOLO TEMATICO MINORI

Denominazione Obiettivi assegnati al tavolo

MINORI &FAMIGLIA

Enti e soggetti partecipanti Sintesi delle riflessioni del tavolo1 IV Circolo Rivoli Coordinatore Tavolo Bongiovanni Pierfranca2 COMUNE DI RIVOLI Maseri Raffaella 3 I.C. MATTEOTTI E LEVI Amisano Giuliana Dirigente Scolastico 4 COOP ATYPICA Ruffinatto Luca 5 COOP. E.T. Galante Donatella 6 ASL TO3 Butano Concettina 7 Ser.T ASL TO 3 Nino Flesia 8 ISTITUTO ROMERO Troglia Giovanna 9 CISA Anselmi Carlo

10 COOP. ORSO Manuela Barale 11 ENAIP Vignolo Elisa 12 CISA Cristiana Bellan 13 SALOTTO & FIORITO Suor Pavanello Teresita 14 ISTITUTO NATTA Boeti1516

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Tavolo Tematico Adulti

Scheda 4

TAVOLO TEMATICO ADULTI

Denominazione Obiettivi assegnati al tavolo

ADULTI

Enti e soggetti partecipanti

Durante i lavori ho avuto modo di notare, con stupore, come la “crisi” cheil paese vive maggiormente adesso ma che già era presente e avvertibilenel periodo di lavoro, abbia inciso poco sui lavori del tavolo stesso. Certo,ha per esempio reso più importante il bisogno relativo ad un aumentonumerico di alloggi di edilizia pubblica, non ha però “aggiunto” nuovibisogni. Semmai, la crisi ha ampliato il bacino degli aventi bisogno,inglobando in questo anche le classi che erano fino ad allora considerateappartenenti al ceto medio e che, con la crisi, si distanziano sempre meno-o spesso per nulla- dai bisogni della categoria dei poveri.

1 COMUNE DI RIVOLI Maseri Raffaella coordinatore tavolo

Nel precedente Piano di zona, i bisogni relativi al lavoro e alla casa,rappresentavano la “base” delle priorità sulle quali i partecipantiritenevano appunto necessario e prioritario intervenire.

2 Ser.T ASL TO 3 Nino Flesia

Si citavano già la precarietà dei giovani e le difficoltà del sistema impreseche, in un mercato sempre più competitivo incontravano grosse difficoltà,come due dei problemi ai quali bisognava far fronte.

3 SALOTTO & FIORITO Suor Pavanello Teresita Si declinavano già le “nuove povertà” ed anche in questo caso purtropponon si può che assistere al peggioramento della situazione.

4 CISA Sabrina Gargioli

Una richiesta forte che proveniva dai partecipanti e che peraltro continuaad essere messa in primo piano da tutti i gruppi di lavoro, indipendentemente dalla categoria di persone cui fanno riferimento, èquella di avere un maggiore coordinamento tra gli Enti. Ritengo che ilpensiero che sottostà a questa richiesta sia la percezione dei componentiil gruppo, di una notevole difficoltà che gli enti hanno avuto nel dialogare e collaborare tra loro. Talvolta questa sensazione è stata esplicitata daicomponenti le associazioni di volontariato, dai rappresentanti delleParrocchie…Spesso infatti, si sono anche “candidati” a far da “mediatori”in particolare nelle relazioni con la sanità, talvolta vissuta -a loro stessodire- come assente e/o non collaborante.

5 CPI di RIVOLI Fulvia Gallo

Quanto detto e l’’input dato al gruppo di lavoro sempre più rivolto apensare, inventare e sperimentare progetti/risposte a costo zero o quasi,ha probabilmente favorito la riconferma della necessità/richiesta di creareun tavolo di confronto e coordinamento permanente.

6 COOP. IL SOLE CHE RIDE Baricco Giulio

Penso che il gruppo di lavoro veda nel coordinarsi e confrontarsi in modocontinuativo di tutti gli operatori/enti interessati -non quindi con modalità“a spot” o “all’occorrenza per qualche emergenza”- la possibilità reale diprogrammare interventi coordinati anche con il volontariato laddoveognuno mette la propria specificità sia essa competenza, professionalità,disponibilità, tempo…

7 CAV MOVIMENTO PER LA VITA Maria Teresa Barotto

Nessuno dei componenti il tavolo di lavoro, forse anche a frontedell’esperienza fatta, vede la formalizzazione di un tavolo permanentecome una perdita di tempo e/o di senso oppure –seppur necessario eimportante- un mero momento di scambio informazioni.

8 G.V.V.S.Martino - S.M. della Stella Maria Pia Barro

Il gruppo immagina il tavolo permanente con la presenza, anch’essacostante, del/dei politici di riferimento affinchè condividano e quindi megliopossano comprendere il percorso compiuto dal gruppo di lavoro stesso epossano, da subito, mettere la loro visione, la loro parte di sfaccettaturaal fine di avere una immagine il più completa possibile dei diversi punti divista.

9 Parrocchia S.Martino- S.Maria della Stella Don Giovanni Isonni

In questa richiesta –personalmente- individuo contemporaneamente unpunto di forza e una criticità. Molta attenzione dovrà -a parer mio- essereposta nel limitare il più possibile (meglio se del tutto) la parte rivendicativache, fisiologicamente, può emergere nei confronti di un decisore.

10 CENTRO D'ASCOLTO Guido Allice Credo inoltre sia importante la “teoria” che farà da sfondo a questi gruppi,se nasceranno.

11 Gruppo di volontariato Vicenziano

La mia esperienza mi porta a immaginare gruppi di lavoro che pertipologia di partecipanti, diversità di ruoli, diversità di linguaggi ma anche esoprattutto per obiettivi comuni, potrebbero collocarsi a “scavalco” deigruppi di progettazione partecipata e della open space technology (perquesto importante la presenza del decisore).

12 CISA Meotto Margherita

Molto importante risulterà essere la capacità di fare autovalutazione delleazioni che spesso sono attuate direttamente dai componenti il tavolo.Senza questo -a parer mio-necessario passaggio, diventerebbe ancor piùdifficile, prima ancora di pensare ad azioni/progetti nuovi, sapere/capirequali azioni vale la pena di riproporre perché rivelatesi efficaci.

13 COMUNE DI RIVOLI Costa Amelia 14 ASL TO 3 SERT Luciana Monte 15 COMUNE DI RIVOLI Daniela Paternostro 1617181920

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Tavolo Tematico Anziani

Scheda 4

TAVOLO TEMATICO ANZIANI

Denominazione Obiettivi assegnati al tavolo

ANZIANI

Enti e soggetti partecipanti1 AUSER Silvana Guglielmino Silvia Matera2 SALOTTO & FIORITO Serafina Noto3 CISA Lucia Dominici coordinatore tavolo4 CISA Sabrina Gargioli5 CPI di RIVOLI Anna Maria Frattaroli6 A.M.A. Catia Lomopo Marina Manenti7 C.S.D.A. Anna Adamante 8 RICOMINCIARE INSIEME Giulio Baricco9 EASYHOME.IT Marco Miscioscia Magda Giolitti

10 RIABILITA' Simonetta Massola11 VOL. VINCENZIANO S.BERNARDO M.Antonia Dall'Anese12 SEA Giulio Imperiali Maria Chiatto13 AVULSS Giovanni Santarelli14 SPI CGIL Antonio Bolognesi15 FNP CISL Gilberto Mori16 UILP Rivoli Carlo Mianulli17 SPI CGIL Giiulio Mibelli18 COOPERATIVA IDEA Maresa Tosco19 ASL TO3 Michele Ciminale20 COOP IL MARGINE Teodoro De Angelis21222324

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Tavolo Tematico Disabili

Scheda 4

TAVOLO TEMATICO DISABILI

Denominazione Obiettivi assegnati al tavolo

DISABILI

Enti e soggetti partecipanti1 CISA Tiziana Susigan coordinatrice tavolo2 CISA Milena Gargioli3 CISA Sabrina Gargioli4 I.I.S.S. ROMERO Giovanna Troglia5 COOPERATIVA CHRONOS Debora Ollero6 EASYHOME.IT Marco Miscioscia7 RIABILITA' Simonetta Massola8 COOPERATIVA IL MARGINE Teodoro De Angelis9 PROGETTO DAVIDE Gianna Moriondo

10 ASSOC. VIVERE INSIEME Raffaella Oneglio11 ASL TO 3 Odile Graglia12 C.S.D.A. Brigida Perugini13 VOL. VINCENZ. S.BERNARDO M.Antonia D'Allanese14151617181920

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Pasto a domicilio non auto (1)

Scheda 1

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE PASTO A DOMICILIO PER NON AUTOSUFFICIENTI

TAVOLO TEMATICO ANZIANI

Codice azione (se esistente) G6

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) DISTRIBUZIONE PASTI

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE X

DI SISTEMA

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/ CISA - ASLTO3

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

intero annoCRONOPROGRAMMA

questionario e visite domiciliari da parte del personale Cisa o volontari durante il pasto (a campione)

Distribuzione pasti a domicilio.Il servizio è all'interno della gara di appalto per i servizi di domiciliarità per anziani n.a.

Mantenimento di buone condizioni psicofisiche dell'aziano attraverso una dieta varia e completa.

apprezzamento da parte degli anziani e delle famiglie

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (1)

Scheda 1

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione socialeIntegrazione scolasticaNon autosufficienza X

Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Pasto a domicilio parz.auto (2)

Scheda 2

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE PASTO A DOMICILIO PER PARZIALMENTE AUTOSUFFICIENTI

TAVOLO TEMATICO ANZIANI

Codice azione (se esistente) G6

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

intero annoCRONOPROGRAMMA

parere degli utenti

Distribuzione pasti a domicilio.Il servizio è all'interno della gara di appalto per i servizi di domiciliarità per anziani. E'richiesto un contributo minimo.

Mantenimento di buone condizioni psicofisiche dell'aziano attraverso una dieta varia e completa.Sostegno al reddito per anziani con reddito basso.

apprezzamento da parte degli anziani e delle famiglie

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (2)

Scheda 2

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione socialeIntegrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà X

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Buon vicinato(3)

Scheda 3

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE BUON VICINATO

TAVOLO TEMATICO ANZIANI

Codice azione (se esistente) G3

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE X

DI SISTEMA

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento Continuità del rapporto tra l'anziano e il "buon vicino" individuato; mantenimento di un buon livello di qualità dell avita dell'anziano (autonomia, socializzazione, ecc..)

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

ATTIVITA' DESCRIZIONE

Intervento continuativo con alcuni periodo di sospensione (festività, ferie estive. ecc..) concordati in modo differenziato tra il Cisa, l'anziano e il vicino

monitoraggio delle situazioni da parte degli operatori sociali

Contributo economico finalizzato al sostegno all'anziano nelle attività quotidiane, usato dall'anziano e dai suoi familiari in modo flessibile secondo le necessità di orario e attività: pulizia e igiene dell casa o accompagnamento dell'anziano all'esterno per spese o commissioni, ecc. Tali interventi non richiedono una presenza e

un'assitenza costante ma hanno una periodicità concordata con l'anziano. In genere le persone individuate sono nella cerchia di conoscenti dell'anziano e della sua famiglia e quindi meglio accettate.

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)

Mantenimento dell'anziano presso la proria abitazione, sostegno all'autonomia anche parziale nella vita quotidiana. Mantenimento o rinforzo dei legami sociali dell'anziano.

CRONOPROGRAMMA

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (3)

Scheda 4

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza X

Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Alzheimer cafè (4)

Scheda 4

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE ALZHEIMER CAFE'

TAVOLO TEMATICO ANZIANI

Codice azione (se esistente) LA2

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)ANZIANI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)ATTIVITA' LUDICO RICREATIVE

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc)ACCORDO DI PROGRAMMA/ASS.AMA - CISA - PROVINCIA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

Alzheimer cafèIncontri con cadenza quindicinale il sabato pomeriggio tra famglie e persone con alzheimer presso i locali del Centro per le famiglie

Viene preparato un abbondante rinfresco Alcuni familiari e/volontari garantiscono musica dal vivo

Vi è la collaborazione di una Oss e di alcuni volontari per permettere ai familiari di potersi confrontare e scambiare informazioni tra loro e con l'associazione nelle stanze adiacenti

Il numero delle richieste di partecipazione è sempre maggiore di quanto è possibile sostenere per l'associazione.

L'iniziativa è partita dall'associazione AMA (Associazione Malati Alzheimer) di Rivoli nel 2010 a carico dell'associazione stessa. Il Cisa ha offerto i locali del Centro per le famiglie particolarmente gradevoli e adatti allo scopo.Il contributo della Provincia nel 2011/2012 è stao determinante per ampliare l'intervento.

CRONOPROGRAMMA

Le attività previste dall'azione verranno realizzate nel tempo di attuazione del PDZ

Aumento delle famiglie che parteciapano all'iniziativa

Attività di incontro, animazione e socializzazione di persone con problemi di alzheimer e delle loro famiglie in un ambiente gradevole e con la possibilità di usufruire di un rinfresco appositamente preparato.

Mantenere e favorire il più possibile i contatti sociali delle persone con alzheimer e dei loro familiari. Offrire occasioni di svago e di divertimento. Consentire alle famiglie alcune ore di "cura condivisa" del loro congiunto e di confronto tra loro e l'associazione mentre i congiunti sono assistiti

Attraverso il parere positivo degli anziani e dei loro familiari

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (4)

Scheda 4

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione socialeIntegrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Corso familiari alzheimer (5)

Scheda 5

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE CORSO FAMILIARI ALZHEIMER

TAVOLO TEMATICO ANZIANI

Codice azione (se esistente) A2/G3

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)ANZIANI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA /ASS. AMA - CISA - ASLT03 - COOP RISO - PROVINCIA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONECORSO ALZHEIMER 8 INCONTRI SEMINARIALI DI 2 ORE RIGUARDANTI VARI TEMI DEL CORSO

4 INCONTRI DI GRUPPI PER LA DISCUSSIONE E IL CONFRONTO SUI TEMI TRATTATI

CRONOPROGRAMMA

OTTOBRE 2011 SETTEMBRE 2012

Permanenza delle famiglie per l'intera durata del corso ; questionario di gradimento sia sull'organizzazione che sullo svolgimento delle esposizioni dei singoli docenti , partecipazione delle famiglie alle iniziative dell'associazione.

Corso di informazione per i familiari di persone con problemi di alzheimer in collaborazione con operatori sanitari e sociali del territorio. Ai familiari che convivono con l'anziano viene garantita la presenza di un assitente personale, nelle ore dello svolgimento del corso, per permettere la partecipazione.

Informare i familiari sulle caratteristiche della malattia, sostenerli nel riconoscimento dei primi sintomi, orientarli verso i servizi sanitari specifici e le procedure necessarie per ottenere le garanzie e servizi previsti dalle leggi ed esistenti sul territorio. Attuare e promuovere momenti di confronto tra le famiglie a sostegno reciproco attraverso la partecipazione successiva di gruppi di muto auto aiuto guidati dall'associazione. Promuovere una maggiore attenzione sociale al problema alzheimer e stimolare la presenza nel territorio dei servizi necessari.

Buona partecipazione e gradimento dei familiari che rimangono oltre la fine del corso nei gruppi di mutuo auto aiuto o come membri attivi dell'associazione.

10/07/2013 18/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (5)

Scheda 5

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza X

Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 19/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Consuelenza famiglie alzhei (6)

Scheda 6

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE CONSULENZA FAMIGLIE ALZHEIMER

TAVOLO TEMATICO ANZIANI

Codice azione (se esistente) A4/G3/A2

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)ANZIANI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE X

DI SISTEMA

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/ ASSOCIAZIONE AMA - CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONEIncontri individuali e di piccolo gruppo gli inontri hanno cadenza quindicinale e su richiesta.

CRONOPROGRAMMA

LE ATTIVITA' SI SVOLGONO IN MODO PERMANENENTE DA SETTEMBRE A GIUGNO

Numero e durata delle iniziative di sensibilizzazione e di consulenza e di sensibilizzazione sociale sui temi.

Incontri individuali o di piccolo gruppo che l'associazione effettua secondo un calendario di disponibilità ma anche su richiesta delle singole famiglie.

Informare e sostenere i familiari di persone che presentano segni di alzheimer soprattutto nelle fasi iniziali in cui è maggiore il disorientamento e la necessità di aiuto. Accompagnamento nelle procedure per la fruizione dei servizi. Creazione di una rete di rapporti reciproci delle famiglie sia come sostegno che come forza collettiva nei confronti della società e degli enti pubblici.

Permanenza e aumento delle famiglie all'interno dell'associazione e aumento delle famiglie più motivate disponibili ad essere attive nei confronti delle altre famiglie o dell'esterno.

10/07/2013 20/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (6)

Scheda 6

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza X

Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanzia

10/07/2013 21/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Accompagnam. anziani (7)

Scheda 7

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE ACCOMPAGNAMENTO ANZIANI

TAVOLO TEMATICO ANZIANI

Codice azione (se esistente) H2

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)ANZIANI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE X

DI SISTEMA

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA + CONVENZIONE/ CISA - ASS .CDA - SEA - AUSER - DON BOSCO

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE inteventi estremamente individualizzati su necessità concordate con i servizi , effettuati da volontari delle associazioni a cui si riconosce un parziale rimborso spese

CRONOPROGRAMMALE ATTIVITA' SONO SVOLTE IN MODO CONTINUATIVO SU RICHIESTA

Confronto con gli utenti

Accompagnamento degli anziani per necessità sia di tipo sanitario che di autonomia nella vita quotidiana

Permettere la massima autonomia possibile dell'anziano anche in situazione di difficoltà, mantendolo all'interno della propria abitazione ed evitando ricoveri impropri. Garantire il buon espletamento dell'eisgenza di cura (visite mediche, esami , ecc..) e di buona qualità della vita sia rispetto alle esigenze quotidiane (spesa , commissione, ecc) che l'anziano non è più ingrado di compiere del tutto autonomamente.

Buona soddisfazione degli utenti

10/07/2013 22/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (7)

Scheda 7

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione socialeIntegrazione scolasticaNon autosufficienza X

Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 23/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls R.s.a. non autossuf.Via Que (8)

Scheda 8

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE R.S.A. NON AUTOSUFFICIENTI VIA QUERRO

TAVOLO TEMATICO ANZIANI

Codice azione (se esistente) M3

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)ANZIANI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA /ASL TO 3 + CONVENZIONE COMUNE/CISA- CONCESSIONE CISA /RISO

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMA

ATTIVITA' CONTINUATIVA

Copertura posti letto

La struttura per non autosufficienti di proprietà comunale in Via Querro, a Rivoli, affidata al Cisa che la gestisce tramite concessione ad un consorzio di cooperative aveva al suo interno 26 posti convenzionati per anziani non autosufficienti del territorio e ospitava 36 persone adulte ed anziane disabili gravi provenienti da Torino. In questi anni si è chiesto che alla scadenza dell'appalto fine 2010 il Comune di Torino provvedesse un ulteriore collocazione dei cittadini vista la necessità di recuperare posti letto per anziani non autosufficienti nel nostro territorio.Si è successivamente provveduto a ristrutturazioni necessarie per adeguare la parte di struttura interessata alle necessità degli anziani non autosufficienti. Da gennaio 2012 la struttura dispone di 60 posti letto in cui sono confluiti gli anziani ospitati a Casa Capello, storica struttura comunale non più idonea per le persone non autosufficienti, che è stata riconvertita ad altro scopo.

Aumento dei posti letto per anziani non autosufficienti del territorio per rispondere alla liste d'attesa . Riavvicinamento degli anziani ricoverati fuori Rivoli al loro territorio di origine per favorire i rapporti con la rete familiare.

Aumento delle risposte alla lista d'attesa relativa alle richieste di ricovero per non autosufficiente

10/07/2013 24/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (8)

Scheda 8

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione socialeIntegrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 25/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Afripro(9)

Scheda 9

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE AFRIPRO

TAVOLO TEMATICO ANZIANI

Codice azione (se esistente) A2

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)ANZIANI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/PROVINCIA - CPI DI RIVOLI - CISA -

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMALe attività previste dall'azione verranno realizzate nel tempo di attuazione del PDZ

numerico

I Centri per l'impiego della Provincia di Torino, gli Enti Gestori dei Servizi Socio Assistenziali hanno realizzato, in collaborazione con il privato sociale, una rete di sportelli per aiutare le famiglie nella ricerca di personale per l'assistenza domiciliare di persone anziane o con disabilità

Lo Sportello Afripro può aiutare le famiglie, con il supporto di operatori esperti, nella ricerca e nella segnalazione di assistenti familiari che corrispondono alle specifiche esigenze di cura e di assistenza. Inoltre, offrono un servizio di informazione, consulenza contrattuale e sostegno allo svolgimento delle pratiche amministrative

Attraverso un forte e costante afflusso non solo delle lavoratrici ma soprattutto attraverso una continua richiesta da parte dei diretti interessati o loro familiari

10/07/2013 26/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (9)

Scheda 9

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione socialeIntegrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 27/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Chiami tu, chiamo io telef.(10)

Scheda 10

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE CHIAMI TU, CHIAMO IO? (TELEFONATE DI COMPAGNIA)

TAVOLO TEMATICO ANZIANI

Codice azione (se esistente) A3/G4

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)ANZIANI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA + CONVENZIONE/CISA - ASS.TELEHELP - PROVINCIA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONEsettimanale o quindicinale telefonate settimanali ad un elenco di circa 180 persone e eventuale segnalazione dei problemi emersi che richiedano un intervento degli operatori sociali.

CRONOPROGRAMMAIntervento continuativo

Intervista agli utenti

Telefonate settimanali rivolte ad anziani in particolare soli e/o in condizioni di fragilità sulla base di un elenco aggiornato periodicamente dai servizi sociali. Ritorno di eventuli problemi rilevati nella telefonata al Cisa da parte dell'associazione.

Monitoraggio della situazione psicofisica e sociale degli anziani soprattutto soli e eventuale intervento di fronte a problemi specifici. Sostegno ai loro contatti sociali, possibilità di interazione con l'esterno. Contrasto all'isolamento sociale e all'involuzione individuale dell'anziano.

Buon gradimento dell'anziano

10/07/2013 28/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (10)

Scheda 10

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 29/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Conviv. in autonomia (11)

Scheda 11

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE CONVIVENZA IN AUTONOMIA PER DISABILI ADULTI

TAVOLO TEMATICO DISABILI

Codice azione (se esistente) M3

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)DISABILI ADULTI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) RESIDENZIALE

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/ CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONEPredisposizione dell'avvio della convivenzaIndividuazione degli ospiti idonei da parte degli educatori del Cisa. Partecipazione degli ospiti individuati alla scelta dei colori e dell'arredamento durante i lavori di ristrutturazione.Colloqui individuali, di gruppo e con le famiglie.Inizio della convivenza Paretcipazione attiva degli ospiti al proprio trasferimento, inizio presenza quotidiana (circa 2 ore) dell'educatore o oss di appoggio

e gara per arredamento - Giugno 2012 inzio convivenza che avrà carattere continuativo.

CRONOPROGRAMMA

Aprile 2011 affidamento incarico per progetto di ristrutturazione locali - Luglio 2011 gara per lavori di ristrutturazione - Settembre 2011 inizio lavoro - Marzo 2012 fine lavori

Riunione settimanale degli ospiti con l'educatore, report di quest'ultimo agli operatori responsabili dei casi. Riunioni con i familiari e colloqui individuali e di gruppo con gli ospiti stessi.

“Convivenza in autonomia con supporto iniziale per disabili adulti”: alloggio ATC, in un piccolo condominio in centro città, dopo una radicale ristrutturazione a carico del consorzio, in cui convivono 4 adulti con disabilità intellettiva lieve. Si prevede il supporto per alcune ore al giorno di un educatore, per i primi 6 – 8 mesi, per insegnare l’uso autonomo degli elettrodomestici e come supporto all’autonomia nelle spese, cure sanitarie, ecc. in preparazione ad una totale autonomia.I ragazzi lavorano a tempo pieno o partime e parteciperanno alle spese relative alle utenze in proporzione al prorio reddito.

Si vuole sviluppare ulteriormente l'autonomia raggiunta da alcuni disabili adulti.Sostenerli nel processo di separazione della famiglia di origine, spesso composta da genitori anziani e in difficoltà ad occuparsi di loro, evitando l'irrigidimento dei rapporti e le tensioni conseguenti a richieste di autonomia non esaudite o regressioni pericolose che pregiudicano il livello di autonomia raggiunto.Si intende sviluppare un maggior senso di responsabilità anche nell'utilizzo del denaro con la partecipazione alle spese della casa.

Raggiungimento entro il primo anno della totale autonomia nelle gestione di sé e della casa, buona capacità di gestire i rapporti quotidiani degli ospiti tra loro e con i vicini.

10/07/2013 30/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Progetto Pollicino (12)

Scheda 12

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE PROGETTO POLLICINO

TAVOLO TEMATICO DISABILI

Codice azione (se esistente) F2/LB2/A2/D6/G3

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)DISABILI MINORENNI E LORO FAMIGLIE

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) CONSULENZA E SOSTEGNO INDIVIDUALE E DI GRUPPO, INTERVENTI ASSIST. ED EDUC DOMICILIARI

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE Consulenza individuale, gruppi di auto aiuto guidato da educatori del Cisa con le famiglie, interventi educativi o di assistenza domicliare Laboratori di gioco e attvità di socializzazione tra genitori e figli e tra gruppi di fratelli.

CRONOPROGRAMMA

Attività continuativa

Colloqui individuali con la famiglia, buona partecipazione alle iniziative del progetto , questionari di gradimento delle attività

Progetto avviato nel 2004 per il sostegno alle famiglie in cui nasce un bambino disabile, accompagnamento nel percorso di accettazione della diagnosi, delle cure sanitarie eventualmente necessarie e nell’organizzazione familiare attraverso sia la consulenza educativa e il sostegno ai genitori sia la presenza di interventi domiciliari anche a supporto della vita di coppia dei genitori. Si è sviluppato fortemente negli ultimi anni, seguendo i bambini e le famiglie oltre l’iniziale periodo 0 – 3 anni fino a tutto il ciclo elementare e occupandosi anche dei rapporti tra fratelli (disabili e non) con laboratori di gioco, aperti anche agli amici e compagni di scuola.

Sostenere i genitori di bambini disabili nell'elaborazione della diagnosi, nell'organizzazione delle cure attività conseguenti, nei problemi educativi. Migliore l'adeguamento della famiglia alla situazione e rapporti familiari positivi.Sostenere un'immagine positiva del bambino disabile all'interno della sua famiglia e l'immagine che la famglia stessa ha del proprio nucleo.Mantenere buoni legami sociali della famiglia e dei singoli componenti verso l'esterno

Mantenimento o progressivo aumento della capacità della famiglia di affrontare i problemi educativi o sociali, mantenimento di una buona apertura verso l'esterno della famiglia e dei songoli componenti.

10/07/2013 31/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Assist.personal alu disabi (13)

Scheda 13

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE ASSISTENZA PERSONALE ALL'AUTONOMIA E PROGETTI SPECIALISTICI PER ALUNNI DISABILI( L.R. 49/85)

TAVOLO TEMATICO DISABILI

Codice azione (se esistente) F1

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)DISABILI IN ETA' SCOLASTICA

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) INTERVENTI ASSISTENZIALI ED EDUCATIVI SCOLASTICI

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE X

DI SISTEMA

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA /COMUNE DI RIVOLI - CISA - SCUOLE

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

Aiuto nelle attività di autonomia fisica ( esigenze fisiologiche, mensa e spostamenti) attraverso personale di assistenza.Laboratori di attività integrative al programma scolastico funzionali alle esigenze dell'alunno disabile e del gruppo classe (es attività psicomotorie, muiscoterapia, attività espressive)

CRONOPROGRAMMAda ottobre a giugno

La frequenza scolastica regolare.Raggiungimento degli obiettvi del PEI. Soddisfazione dell'alunno disabile, dell'insegnante e della classe.Soddisfazione delle famiglie.

Si tratta di 2 tipi di intervento: 1° Interventi di sostegno individuale all'autonomia (servizi igienici, mensa, movimenti nella scuola) di alunni disabili in situazione di gravità attraverso personale appositamente dedicato.2°Laboratori di attività integrative diversificate a seconda degli alunni disabili.I progetti sono notevolmente aumentati per il diminuire delle risorse interne alla scuola: in passato il personale ausiliario,dopo iniziative di formazione con incentivi economici svolgeva mansioni di aiuto all'autonomia fisica in molte situazioni .Attualmente in molte scuole vi è un solo operatore per tutta la giornata.E' altrettanto vistoso il calo del numero delle ore delle insegnanti di sostegno, con conseguenze gravi nelle classi a tempo pieno e a tempo prolungato in cui non vi è più possibilità di compresenze e quindi di interventi individualizzati per un numero significativo di ore a cui si cerca di supplire attraverso il personale dei progetti integrativi.

Permettere la piena frequenza scolastica di alunni con disabilità anche grave non in grado di adempiere autonomamente ad alcune funzioni essenziali.Facilitare l'inserimento scolastico per quel che riguarda l'apprendimento dei progetti individualizzati o di quelli condivisi dall'intera classe.Faciltare le relazioni reciproche tra alunno disabile e compagni. Migliorare l'immagine dell'alunno disabile all'interno del gruppo classe e della scuola.

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10/07/2013 32/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (13)

Scheda 13

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione socialeIntegrazione scolastica X

Non autosufficienza X

Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 33/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Weekend di solievo (14)

Scheda 14

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE WEEKEND DI SOLLIEVO (DOPO DI NOI)

TAVOLO TEMATICO DISABILI

Codice azione (se esistente) /////////////////

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)DISABILI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) INTERVENTI RESIDENZIALI

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/ASL - CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE Inserimento nella struttura in cui si effettua il periodo di sollievo, dopo la preparazione sia della famiglia che degli operatori della struttura.

Quando necessario per quelli di urgenza. In periodi concordati per quelli ordinari in

CRONOPROGRAMMA

Colloqui individuali con la famiglia e se possibile con il disabile. Verifica con gli operatori della situazione residenziale individuata per il weekend o periodo.

Weekend o brevi periodi di adulti disabili soprattutto gravi in situazioni residenziali temporanee, fuori dalla propria famglia

Intervenire in situazioni di emergenza, ricovero ospedaliero o malattia di un genitore di persone disabili per permettere alla famiglia di affrontare l'emergenza, garantendo una buona possibilità di assistenza alla persona disabile attraverso un inserimento temporaneo in una struttura residenziale. Dare sollievo per brevi periodi in situazioni ordinarie ai genitori spesso anziani di disabili adulti, sperimentando esperienze di distacco in vista di un eventuale successivo inserimento in comunità.

Buona soddisfazione sia dei familiari che della persona disabile, migliore accettazione della situazione di emergernza e/o maggiore capacità di distacco e di autonomia sia dei familiari che del disabile.

10/07/2013 34/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (14)

Scheda 14

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale

Integrazione scolasticaNon autosufficienza X

Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialità X

Supporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 35/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls SML (15)

Scheda 15

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE SERVIZIO MEDIAZIONE LAVORO (SML)

TAVOLO TEMATICO DISABILI

Codice azione (se esistente) F3

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)PERSONE CON INVALIDITA' CIVILE RICONOSCIUTA PARI O SUPERIORE AL 46%

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) INSERIMENTI LAVORATIVI, TIROCINI

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA + CONVENZIONE/PROVINCIA - CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE17 interventi di collocamento mirato attivazione e gestione di percorsi di tirocinio finalizzato all'assunzione13 interventi di accompagnamento al lavoroattivazione e gestione di percorsi di tirocinio osservativo formativo propedeutici al collocamento mirato

CRONOPROGRAMMAContinuativo

questionari e interviste sul grado di gradimento del servizio da parte degli utenti che ne usfruiscono

Permettere alle persone con invalidità civile riconsociuta di inserirsi nel mercato del lavoro in modo stabile e duraturo. Sostenere le abilità lavorative, le competenze sociali necessarie ad un buon inserimento al lavoro.Aumentare il riconoscimento sociale della persona disabile, migliorare l'immagine di sè e il suo ruolo all'interno della rete familiare. Autonomia economica.

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Il Servizio opera nell’ambito della mediazione/supporto all’inserimento al lavoro delle

persone con disabilità civile riconosciuta, iscritte al Collocamento Mirato del Centro per

l’Impiego di Rivoli. Il Servizio realizza percorsi di tirocinio osservativo formativo (TOF) e

tirocinio finalizzato all'assunzione. Inoltre, in raccordo con il CPI, partecipa al Gruppo di

Supporto al Comitato Tecnico e alla Commissione Medica (legge 68/99).

10/07/2013 36/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (15)

Scheda 15

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà X

10/07/2013 37/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Affido diurno disabili (16)

Scheda 16

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE PERCORSO DI AUTONOMIA (AFFIDO DIURNO DISABILI ADULTI)

TAVOLO TEMATICO DISABILI

Codice azione (se esistente) E1/E2/F2/G1/IB6

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)DISABILI ADULTI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) ATTIVITA' DI ACCOMPAGNAMENTO E SOSTEGNO INDIVIDUALE

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE X

DI SISTEMA

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE Attività individualizzate e quindi fortemente variabili a seconda dei progetti, in genere riguardanti la cura di sé, l la gestione della casa e le esperienze di socializzazione e di tempo libero nella città

CRONOPROGRAMMAAttività continuativa

Gli indicatori sono differenti a seconda degli obiettivi dei vari progetti e verificati attraverso osservazione diretta e indiretta, questionari e colloqui ecc..al disabile alla famiglia e all'affidatario.

Interventi a sostegno dell’autonomia e delle esperienze sociali di disabili adulti con “volontari – affidatari disponibili e idonei”, attraverso progetti differenziati a seconda delle necessità e degli obiettivi opportuni per ciascuno di essi.

Migliorare l'autonomia della persona disabile nelle cura personale e del suo luogo di vita. Aumentare la capacità di gestirsi autonomamente negli spostamenti nella città e nell'utilizzo dei mezzi pubblici. Migliorare le capacità di socializzazione e di partecipazione ad iniziative sociali e i rapporti sociali sia individuali che di gruppo.

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10/07/2013 38/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (16)

Scheda 16

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 39/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Assegno servizio(17)

Scheda 17

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE ASSEGNO DI SERVIZIO PER DISABILI GRAVI

TAVOLO TEMATICO DISABILI

Codice azione (se esistente) G5

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)DISABILI GRAVI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) ASSEGNAZIONE ECONOMICA A SOSTEGNO PER ASS.DOMICILARE DI DISABILI GRAVI

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE X

DI SISTEMA

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/ASL - CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE Contributo economico erogato su decisione della commisione UMVD, per progetti di assistenza domicliare differenziati nei contenuti e nell'organizzazione a seconda delle necessità del singolo disabile.

CRONOPROGRAMMA

Attività continuativa

Buon equilibrio di vita dei componenti della famiglia.Rendicontazione finanziaria dell'utilizzo del contributo.

Intervento economico a supporto delle spese necessarie per l'assistenza di persone disabili gravi che vivono in famiglia

Consentire il mantenimento all'interno della propria famiglia di persone disabili gravi, garantendo un buon livello di assitenza.Facilitare la famiglia nei compiti di cura.Contrastare o ritardare il ricovero in strutture residenziali.Permettere alla famiglia momenti di riposo dalla cura del familiare disabile.Contrastare il peso economico rappresentato dalla cura della persona disabile.

Buon livello di assistenza raggiunto dalla famiglia. Presenza di un soddisfacente equilibrio di vita all'interno della famiglia.

10/07/2013 40/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (17)

Scheda 17

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione socialeIntegrazione scolasticaNon autosufficienza X

Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà X

10/07/2013 41/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Cosa bolle in pentola (18)

Scheda 18

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE "COSA BOLLE IN PENTOLA"PROGETTI DI AUTONOMIA, ABILITA' LAVORATIVE E SOCIALIZZAZIONE

TAVOLO TEMATICO DISABILI

Codice azione (se esistente) E1/E2/F2/LA1

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)DISABILI DA 16 - 18 ANNI E MAGGIORENNI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) ATTIVITA' PRATICHE RELATIVE ALLA PREPARAZIONE E SOMMINISTRAZIONE DEL PASTO

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE X

DI SISTEMA

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA + CONVENZIONE /ASS.PROGETTO DAVIDE - CISA - COMUNE DI VILLARBASSE

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento v

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMAattività continuativa ad esclusione dei mesi di luglio e agosto

Continuità nella partecipazione al laboratorio. Miglioramento dell'autonomia in famiglia e nella vita quotidiana di ciascuno verifcata a ttraverso colloqui individualio di gruppo.

Con l'aiuto economico del Comune di Villarbasse, l'Ass."Progetto Davide" ha approntato una cucina a norma nei locali usati come laboratori per le attività rivolte ai ragazzi disabili (15 - 20 circa) e anche alla vicina scuola media.Ciò ha permesso di ampliare le attvità proposte con tutte le incombenze e le responsabiltà relative ad una reale gestione del momento del pranzo per i ragazzi che partecipano ai laboratori: decisione del menù e acquisti relativi, predisposizione delle varie pietanze, riordino della cucina dopo il pasto. I ragazzi a turno, supervisionati dall'educatore e dai volonatri dell'associazione effettuano le varie attività e quindi hanno possibilità di apprenderle ed esericitarle in modo finalizzato ad una situazione reale.Il pranzo quotidiano coinvolge tutti.

Aumento delle capacità relative alla predisposizione del pranzo, per una maggiore autonomia nella vita quotidiana. Verifica di interessi e capacità particolari nel settore propedeutici ad una eventuale formazione professionale o collocazione in esperienze lavorative nel settore.Sviluppo delle capacità cognitive relative alla situazione (misurazione alimenti, loro acquisto e utilizzo del denaro, norme di buona conservazione, regole igieniche, norme di sicurezza, ecc).Sviluppo dei rapporti sociali nella condivisione dei compiti e nella gestione collettiva della situazione.Sostegno allo sviluppo dei rapporti sociali attraverso il pranzo in comune.

Buona ruiscita del pranzo quotidiano e mantenimento di una regolare frequenza e interesse all'attività da parte dei ragazzi.Maggiore capacità di gestire autonomamente all'interno della propria famiglia le attivtà relative all'alimentazione.

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Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (18)

Scheda 18

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 43/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (19)

Scheda 19

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 44/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Laboratori creativi disab (19)

Scheda 19

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE LABORATORI CREATIVI DI SOCIALIZZAZIONE DISABILI ADULTI

TAVOLO TEMATICO DISABILI

Codice azione (se esistente) E1/E2/F2/LA1

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)DISABILI GIOVANI E ADULTI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) LABORATORI DI ATTIVITA' ED ESPERIENZE DI SOCIALIZZAZIONE

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE X

DI SISTEMA

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/ASS.VIVERE INSIEME - CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMAattività continuaitiva ad esclusione dei mesi di luglio e agosto

Numero disabili partecipanti, numero famiglie partecipanti, numero volontari partecipanti, numero ore di attività effettuate numero iniziative di socilaizzazione effettuate.

L’associazione Vivere insieme (famigliari e amici dei disabili) con l’aiuto di volontari e il sostegno del Cisa effettua il sabato pomeriggio e in altri momenti organizzati laboratori di attività creative: creazioni di monili con il feltro, perle di vetro, cuoio ecc, rifinitura di cornici e vari oggetti decorativi. Vengono inoltre effettuate esperienze di socializzazione di piccolo o piccolissimo gruppo, differenziate a seconda degli interessi e delle possibilità (feste,gite, uscite serali ecc) per ragazzi e adulti disabili.I prodotti realizzati dai ragazzi vengono offerti durante fiere, feste di quartiere, per raccogliere contribuiti come autofinanziamento. Il numero dei ragazzi, inizialmenet 7 - 8 supera adesso i 20, si stanno cercando locali più idonei come sede delle attività.

Sottrarre all'isolamento le famiglie e le persone disabili, attivando rapporti di conoscenza e di sostegno reciproco.Aumentare le occasioni di socializzazione dei ragazzi con volontari coetanei.Aumentare l'interesse e le capacità manuali di persone anche in situazione di gravità attraverso l'esecuzione di lavori manuali.Aumentare il ruolo attivo delle famiglie dell'associazione all'interno della società e aumentare la consapevolezza dei diritti e dei problemi dei disabili da parte dei cittadini.

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10/07/2013 45/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Soggiorni di vacanza(20)

Scheda 20

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE PROGETTO "VADO VIA"

TAVOLO TEMATICO DISABILI

Codice azione (se esistente) F2/E2

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)DISABILI GIOVANI E ADULTI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) SOGGIORNI DI VACANZA

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE X

DI SISTEMA

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/ASS.VIVERE INSIEME - CISA - PROVINCIA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMAattività periodica

Aumento della capacità di separazione positiva tra disabili e familiari. Miglioramento dell'autonomia reciproca nel vivere situazioni sociali soddisfacenti.Numero richieste. Numero volontari disponibili.

Soggiorni nel fine settimana e periodi di vacanza di persone disabili con volontari e con animatori retribuiti dal Cisa per sviluppare e/o potenziare la socializzazione, i legami di gruppo e anche l’autonomia dalla famiglia.

Favorire l'autonomia reciproca tra disabili e i famigliari con cui vivono.Sviluppare maggiori capacità di cura di sé e di rapporti sociali dei disabili. Permettere momenti di riposo ai famigliari che se ne occupano.Favorire un allargamento della conscenza di situazioni ambientali e di rapporti nuovi da parte dei disabili.

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10/07/2013 46/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (20)

Scheda 20

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 47/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Gruppi giov disab (21)

Scheda 21

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE GRUPPI AUTO MUTUO AIUTO GUIDATO PER DISABILI GIOVANI

TAVOLO TEMATICO DISABILI

Codice azione (se esistente) G3

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)DISABILI 20 - 35 ANNI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) GRUPPO AUTO AIUTO GUIDATO

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE X

DI SISTEMA

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMAattività quindicinale ottobre - giugno

Numero partecipanti, numero di incontri effettuati, numero incontri spontanei di sottogruppi o singoli fuori dal gruppo di muto auto aiuto.

Gruppi di circa 10 - 12 disabili ciascuno che si ritrovano per discutere e confrontarsi sui loro problemi relativamente ai temi dell’affettività, della sessualità, dell’autonomia, della vita lavorativa e familiare, guidati da un educatore del Cisa e da uno psicologo.

Sostenere la crescita e la maturazione personale del ragazzo disabile, favorire la consapevolezza di sé e la sua capacità di confrontarsi con i problemi dei coetanei.Migliorare la capacità di gestire i propri problemi e trovare soluzioni positive.Sviluppare legami di empatia e solidarietà.

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10/07/2013 48/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (21)

Scheda 21

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 49/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Trasporto disab adulti (22)

Scheda 22

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE TRASPORTO DISABILI ADULTI

TAVOLO TEMATICO DISABILI

Codice azione (se esistente) IB3

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)DISABILI ADULTI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) CONTRIBUTO ECONOMICO PER TRASPORTO DISABILI ADULTI

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE X

DI SISTEMA

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/COMUNE DI RIVOLI - CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMA

attività continuativa

Numero di persone che usufruiscono dell'intervento.

Contributo economico per persone disabili adulte soprattutto con problemi motori o sensoriali (ipovedenti gravi o non vedenti) finalizzato a facilitare l'accesso ai luoghi lavoro o alle necessità di vita o socializzazione in mancanza di servizi pubblici adeguati alle necessità delle persone stesse.Visto l'alto numero di possibili richiedenti, dopo la pubblicazione di un bando con le caratteristiche dell'iniziativa, si è scelto di limitare il contributo ai portatori di disabilità fisica e sensoriale grave proporzionando il contributo in misura inversa al reddito individuale percepito.

Facilitare l'autonomia delle persone disabili, permettere il mantenimento della collocazione lavorativa, sostenere i rapporti di socializzazione e l'accesso alle risorse presenti nella città.

Miglioramento dell'autonomia della persona disabile e mantenimento del suo impegno lavorativo.Crescita delle sue capacità di inserimento sociale.

10/07/2013 50/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (22)

Scheda 22

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza X

Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 51/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Comunità disab. gravi (23)

Scheda 23

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE COMUNITA' DISABILI GRAVI (V.QUERRO)

TAVOLO TEMATICO DISABILI

Codice azione (se esistente) M3

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/ASL - CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMA

attività continuativa

Numero posti disponibili e numero posti coperti.

In occasione della parziale ristrutturazione della struttura residenziale per non autosufficienti in Via Querro a Rivoli, perfettamente a norma e dotata di ampio spazio verde, è stato predisposto un nucleo di 10 /12 posti attrezzato per persone adulte disabili gravi che necessitano prevalentemente di assistenza sanitaria. Ciò ha permesso di migliorare la sistemazione di alcuni ospiti disabili già presenti nella struttura, ma anche di avvicinare persone originarie della zona e ricoverate fuori provincia.

Migliorare qualitativamente la situzione residenziale delle persone adulte disabili gravi riocoverate nella struttura.Aumentare il numero di posti disponibili per il ricovero di disabili adulti gravi.Garantire la possibilità di una vicinanza alla famiglie e alla zona di residenza di persone disabili che hanno necessità di ricovero.Riavvicinare al territorio di origine persone disabili gravi ricoverate in strutture fuori provincia.

Copertura di tutti i posti disponibili nel nucleo per disabili gravi con soddisfazione delle famiglie e degli interessati.

10/07/2013 52/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (23)

Scheda 23

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza X

Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 53/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Sportello consul ausili (24)

Scheda 24

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE SPORTELLO CONSULENZA AUSILI

TAVOLO TEMATICO DISABILI

Codice azione (se esistente) A4

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)ANZIANI E DISABILI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) SPORTELLO DI ASCOLTO TEMATICO E CONSULENZA

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE X

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/ CISA - AZ.EASY HOME.IT

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMAservizio attivo in modo continuativo su appuntament o

Sono differenziati a seconda del tipo di problema e della soluzione adottata.

Con la collaborazione di alcuni volontari qualificati (architetto specializzato in barriere architettoniche, terapista della riabilitazione), si fornisce una consulenza preventiva sul riadattamento di abitazioni quando compare una disabilità motoria per malattie, età o incidenti, per valutare i migliori ausili e le migliori soluzioni possibili.Dopo una prima consulenza iniziale vengono effettuate visite a domicilio e confronti con gli operatori sanitari e sociali che si occupano della situazione oltre che con l'interessato e la famiglia.

Migliorare la possibilità di vivere adeguamente nella propria casa delle persone in cui insorge una difficoltà motoria. Facilitare l'autonomia nella gestione quotidiana delle persone disabili che vivono da sole. Facilitare il care geever nella cura della persona disabile che vive in famiglia. Permettere una più chiara conoscenza del tipo di ausli e di soluzioni domotiche oggi possibili per favorire scelte realmente funzionali.

Soddisfazione per per la possibilità di valutare e scegliere le soluzioni più adeguate e funzionali della persona non autosufficiente. Maggiore autonomia della persona e della famiglia dopo la scelta.

10/07/2013 54/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (24)

Scheda 24

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione socialeIntegrazione scolasticaNon autosufficienza X

Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 55/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Verdi orrizzonti (25)

Scheda 25

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE VERDI ORIZZONTI

TAVOLO TEMATICO DISABILI

Codice azione (se esistente) E2/F2

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)DISABILI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) ATTIVITA' DI LABORATORIO E TIROCINI DI CURA DELVERDE, FALEGNAMERIA E RESTAURO

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA + CONVENZIONE/CISA - ASS. "PROGETTO DAVIDE" - COMUNE DI VILLARBASSE

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMAattività continuativa ad esclusione dei mesi di lug lio - agosto

Numero ragazzi partecipanti in modo continuativo, livello di autonomia progressiva nello svolgimento delle attività, numero delle richieste di intervento da parte della comunità.

L'Associazione "Progetto Davide" con l'aiuto del Cisa e del Comune di Villarbasse ha sviluppato in questi anni numerose attività di laboratori per sostenere le capacità di ragazzi disabili ,durante la scuola media e soprattutto negli anni successivi anche in vista di un sostegno alle capacità lavorative e ad un futuro percorso di inserimento nel lavoro. Sono stati costruiti alcuni laboratori prefabbricati e a norma adiacenti alla scuola media, una serra e uno spazio esterno per le attività di cura del verde, valorizzate con l' incarico della pulizia e della manutenzione di spazi verdi comunali, per l' apprendimento delle tecniche di base della falegnameria e del restauro di mobili, ulteriore sviluppo sono state le attività di apicultura e di produzione del miele in collaborazione con un apicultore.Tutte le attività coinvolgono in parte anche gli alunni della scuola media e sono proseguite poi autonomamente dai ragazzi disabili più grandi per l'approfondimento delle loro capacità e dei loro interessi anche in vista di un percorso lavorativo. Il supporto alle attività è dato dall'Ass. (genitori ed ex insegnanti della scuola media) e da educatori di una cooperativa attreverso il finanziamento del Cisa.

Sostenere e sviluppare le capacità cognitive, manuali e sociali dei ragazzi disabili durante la scuola media e soprattutto negli anni successivi. Migliorare il loro senso di responsabilità e di adeguatezza alle richieste sociali. Approfondire gli interessi di ciascuno anche in vista di un inserimento lavorativo. Migliorare l'immagine e il ruolo dei ragazzi nella comunità e quindi i rapporti sociali tra i disabili e le loro famiglie e il resto della comunità. Consentire una maggiore autonomia di vita della persona disabile nel paese.

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10/07/2013 56/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (25)

Scheda 25

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 57/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Mensa sociale (26)

Scheda 26

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE MENSA SOCIALE

TAVOLO TEMATICO ADULTI

Codice azione (se esistente) H1/G5

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)EMARGINAZIONE DISAGIO ADULTI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) INTERVENTI E SERVIZI (DI SUPPORTO)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/.C.D.A - CISA - PROVINCIA - COMUNE DI RIVOLI

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMAservizio continuativo ad eccezione del mese di agos to

Numero delle persone che usufruiscono del servizio.Numero dei volontari coinvolti nell'erogazione del servizio.

L'Associazione "Centro d'Ascolto" gestisce una mensa sociale che ha avuto un buon consolidamento in questi anni.Il Comune di Rivoi offre un locale all'interno di un centro di quartiere e una ventina di pasti attraverso l'appalto della refezione scolastica. Il Cisa garantisce un contributo economico anche finalizzato a retribuire, attraverso voucher una signora in situazione di difficoltà lavorativa che garantisce la pulizia e riordino. Gli interventi di accoglienza, di sostegno agli utenti, di somministrazione dei pasti sono svolti dai volontaqri dell'associazione. Gli attuali locali permettono di fornire il pasto a 20 - 25 persone. E' in atto un ulteriore progetto di ampliamento con la ricerca di locali pubblici per unificare nella medesima sede anche il servizio di doccia, pacchi viveri e vestiario gestiti dalla'ssociazione, ma soprattutto per poter disporre di una cucina a norma che permetta di erogare pasti serali e nelle festività anche utilizzando i viveri del Banco Alimentare per la capienza necessaria per la nostra città di circa 40 persone.

Garantire un sostegno alle necessità vitali di alimentazione a cittadini in grave difficoltà economica.Migliorare i rapporti sociali tra persone più in difficoltà e la comunità. Consentire di avvicinare ai servizi per un intervento più complessivo le persone in una situazione socio - economica grave e in particolare isolamento.

Permanenza delle persone al servizio. Maggiore disponibilità al rapporto con l'associazione o i servizi pubblici per un progetto complessivo.Miglioramento dell'integrazione degli utenti del servizio.

10/07/2013 58/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (26)

Scheda 26

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertà X

DipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economica X

Emergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 59/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Alloggio conviv. adulti (27)

Scheda 27

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE ALLOGGI DI CONVIVENZA PER ADULTI

TAVOLO TEMATICO ADULTI

Codice azione (se esistente) M3

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)ADULTI IN DIFFICOLTA'

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) STRUTTURA RESIDENZIALE DI TIPO FAMIGLIARE DI PREVALENTE ACCOGLIENZA ABITATIVA

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione c

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMAattività continuativa

Indicatori diversificati a seconda dei progetti relativi alla gestione della casa, del reddito e dei rapporti sociali.

Il Cisa a completamento dell'alloggio protetto per giovani, ha affittato 2 alloggi nel centro di Rivoli in cui convivono in ciascuno 2 o 3 adulti ritenuti compatibili, in difficoltà sociali, senza reti famigliari e di reddito precario, all’interno di un progetto di sostegno alla loro autonomia. Ciascuno è responsabile di autogestirsi,di collaborare nella cura della casa, di contribuire alle spese secondo il reddito e di collaborare al progetto di autonomia di vita e di lavoro pattuito con i servizi.Per le persone in grado di gestirsi autonomamente rispetto alla vita quotidiana, lavorativa e alla gestione del denaro può essere una situazione temporanea che evolve nella possibilità di sostenere una collocazione abitaitva autonoma

Consentire una sistemazione abitativa stabile a persone in difficoltà sociali ed economiche che partecipano a progetti di autonomia concordati con i servizi.Sviluppare e sostenere le loro capacità di integrazione sociale. Migliorare la responsabilizzazione nella cura della casa, nelle gestione di sè e del proprio reddito. Aumentare i buoni rapporto sociali con i conviventi e con l'ambiente esterno.

Buona gestione della casa e del proprio reddito e progressiva autonomia dei partecipanti. Buoni rapporti sociali tra i partecipanti e con il resto degli inquilini e del quartiere.Miglioramento generale dell'integrazione sociale.

10/07/2013 60/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (27)

Scheda 27

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertà X

DipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativa X

Emergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 61/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Integraz.reddito (28)

Scheda 28

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE INTEGRAZIONE REDDITO E UTILITA' SOCIALE

TAVOLO TEMATICO ADULTI

Codice azione (se esistente)

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/CISA - C.D.A.

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMA

• “Integrazione al reddito attraverso lavori di utilità sociale “: progetti differenziati per adulti disoccupati o inoccupati, come sostegno al reddito attraverso lavori utili socialmente (assistenza anziani, pulizie anziani, piccole manutenzioni ecc)in collaborazione con un’associazione di volontariato e sostituiscono, in parte, la tradizionale assistenza economica

10/07/2013 62/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (28)

Scheda 28

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 63/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Progetti lavoro accessorio (29)

Scheda 29

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE PROGETTI DI LAVORO ACCESSORIO

TAVOLO TEMATICO ADULTI

Codice azione (se esistente)

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/COMUNE DI RIVOLI - CISA - UFFICIO PIO - ASSOCIAZIONI - QUARTIERI

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMAattività svolta nel 2010- 2011

Numero degli interventi portati a termine con successo.

Progetti di lavoro accessorio e utilità sociale, soprattutto relativi all'assistenza domiciliare di persone anziane in condizione di emergenza (assistenza occasionale per necessità improvvise, pulizie periodiche, accompagnamenti sporadici ) I i progetti si rifanno al bando della Compagnia S. Paolo, sono retribuiti tramite voucher e riguardano attività di valore sociale. Sono effettuati in collaborazione con alcune associazioni di volontariato (Centro d'Ascolto)

Fornire un sostegno al reddito a cittadini in difficoltà economiche attraverso un intervento non di pura contribuzione finanziaria ma attraverso un'attività di chiara necessità sociale e quindi valorizzante e gratificante per il cittadino stesso.Fornire interventi di aiuto domiciliare non continuativi ma indispensabili in situazioni di emergenza per sostenere la permanenza a casa di persone anziane.

Continuità ed adeguatezza dell'attività del prestastore d'opera.Soddisfazione dell'anziano e facilitazione della sua vita quotidiana.

10/07/2013 64/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (29)

Scheda 29

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 65/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Contro povertà agire insie (30)

Scheda 30

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE CONTRO LA POVERTA' AGIRE INSIEME

TAVOLO TEMATICO ADULTI

Codice azione (se esistente) IC1/IC4/IC5

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)ADULTI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) INTEGRAZIONI AL REDDITO

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/CARITAS - PROVINCIA - CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMAattività continuativa

Numero famiglie seguite.

L'Associazione Caritas di Rivoli, nelle sue tre articolazioni zonali (S.Martino, S. Bernardo,...) svolge tradizionalmente interventi di sostegno alla povertà. Attualmente si è raggiunto un buon livello di integrazione attraverso il concordare gli interventi relativi alle famiglie conosciute dall'associazione e dal servizio pubblico, la segnalazione reciproca di situazioni da prendere in carico e la formulazione di progetti di intevento comuni. La Caritas si occupa soprattutto di interventi di sostegno economico finnalizzati alle spese per l'alloggio e le utenze e alla cura dei figli, dell''erogazione di pacchi viveri e di progetti di accompagnamento diversificati a seconda delle necessità.

Sostenere le necessità di vita delle famigli in difficoltà socio - economiche. Migliorare la capacità di raccordo e di coordinamento tra gli interventi dall'associazione e i servizi pubblici.

Maggiore possibilità per le famiglie di rispondere adeguatamente alle necessità della vita quotidiana.

10/07/2013 66/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (30)

Scheda 30

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertà X

DipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economica X

Emergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza X

Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 67/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Ascolto e sostegno povertà (31)

Scheda 31

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE ASCOLTO E SOSTEGNO CONTRO LA POVERTA'

TAVOLO TEMATICO ADULTI

Codice azione (se esistente)

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/PARROCCHIE DI RIVOLI

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMAattività continuativa

Aumento dell' utonomia delle famiglie e non ritorno nella condizione di emergenza.

Servizio di ascolto e di primo intervento svolto dalle parrocchie di Rivoli .Vengono raccolti e recipiti i bisogni e le richieste dei cittadini che spesso sono indirizzati in modo più mirato a servizi erogati sia dagli enti pubblici che dalle varie associazioni di volontariato presenti nel territorio. Vengono erogati interventi di bassa soglia soprattutto relativi al contenimento della povertà ( pacchi viveri, pagamento bollette o altre emergenze)

Sostenere in momenti di difficoltà le famiglie

Miglioramento della situazione familiare e possibilmente superamento dell'emergenza.

10/07/2013 68/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (31)

Scheda 31

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertà X

DipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativa X

Emergenza economica X

Emergenza lavorativa X

ImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 69/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Consulenza finanziaria (32)

Scheda 32

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE CONSULENZA FINANZIARIA

TAVOLO TEMATICO ADULTI

Codice azione (se esistente)

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMAservizio continuativo ma svolto su richiesta

Numero famiglie che raggiungono un'autonomia economica.

Servizio che con l’aiuto di volontari qualificati ha l'obiettivo di fornire consulenza e progetti per situazioni debitorie o per difficoltà a gestire le spese famigliari.L'attività ha sede presso il Centro per le famiglie.

Migliorare la capacità di gestire il bilancio familiare sopratttutto di persone giovani, fragili o in condizioni di precarietà economica. Sostenere persone o famiglie in condizioni debitorie per la presenza di molti prestiti, in modo tale che riescano a fronteggiare il rientro dal debito.

Rientro dalla situazione debitoria e maggiore capacità di utilizzare le entrate familiari

10/07/2013 70/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (32)

Scheda 32

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertà X

DipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 71/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Asset building (33)

Scheda 33

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE ASSET BUILDING

TAVOLO TEMATICO ADULTI

Codice azione (se esistente)

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/CISA - PROVINCIA - BANCA ETICA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMAattività continuativa

Numero delle persone o famiglie che raggiungono la fine del progetto sul numero delle famiglie totali

Progetti di risparmio familiare finanziati dalla Provincia all'interno del progetto "Fragili Orizzonti" in collaborazione con Banca Etica.Il risparmio mensile per un periodo concordato e finalizzato ad un progetto eplicitato dalla persona o dalla famiglia viene raddoppiato alla fine del periodo pattutito.

Incentivare una buona programmazione delle spese e incentivare il ricorso al risparmio anzichè il ricorso a prestiti.

Buona capacità di definire il progetto e l'entità del risparmio Raggiungimento della fine del progetto da parte delle famiglie o delle persone.

10/07/2013 72/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (33)

Scheda 33

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertà X

DipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 73/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Microcredito (34)

Scheda 34

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE MICROCREDITO

TAVOLO TEMATICO ADULTI

Codice azione (se esistente) C3

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)ADULTI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMAattività continuativa

Numero prestiti erogati e numero prestiti restituti regolarmente.

Attività di prestito finanziario erogata anche in sostituzione di interventi economici per cittadini o famiglie in condizioni di necessità e in grado di restituire successivamente la cifra attraverso modalità concordate.Il prestito viene attuato in occasione di spese straordinarie e impreviste per motivi di salute, studio, necessità relative alla casa etc. o in attesa di percepire le entrate economiche definitive ( pensione ).

Evitare che spese straordinarie o situazioni temporanee di calo di reddito portino le persone o le famiglie in condizioni debitorie o di gravi difficoltà ad affrontare le spese essenziali di vita.

Restituzione del denaro anticipato entro i tempi concordati e successiva autonomia economica.

10/07/2013 74/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (34)

Scheda 34

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertà X

DipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economica X

Emergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 75/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Microcredito Comune (35)

Scheda 35

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE MICROCREDITO

TAVOLO TEMATICO ADULTI

Codice azione (se esistente) C3

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/COMUNE DI RIVOLI -ASS. DON MARIO OPERTI

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMA

attività continuativa

Numero degli interventi che raggiungono l'obiettivo finale della restituzione.

L'inziativa sostiene nuove attività imprenditoriali e di lavoro autonomo con la concessione di crediti da 3.000 a 25.000 euro a soggetti che non dispongono di garanzie proprie o non siano in grado di far ricorso al creditobancario ordinario.I beneficiari potranno essere titolari

Il Servizio rientra in una serie di azioni intraprese dal Comune di Rivoli per favorire la nascita di nuove realtà economiche.

Presenza di nuovi progetti imprenditoriali soprattutto da parte di giovani che si avviano con successo e mantenimento degli impegni contratti con il Comune.

10/07/2013 76/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (35)

Scheda 35

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativa X

ImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 77/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Progetto adulti e giov x l (36)

Scheda 36

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE PROGETTO ADULTI E GIOVANI PER IL LAVORO

TAVOLO TEMATICO ADULTI

Codice azione (se esistente) A2/ F3

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)ADULTI DISOCCUPATI O INOCCUPATI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/COMUNE DI RIVOLI

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMA

attività continuativa

Numero di partecipanti alle iniziative , numwero di persone che trovano lavoro.

Il progetto è all'interno del progetto più generale "Rivoli e Lavoro": prevede il supporto degli operatori unitamente al coinvolgimento attivo dei partecipanti.E' importante definire "un patto collaborativo" per definire azioni e reciproci impegni finalizzati all'inserimento o al reinserimento occupazionale. Gli operatori comunali metteranno a punto un'analisi dei bisogni professionali e delle problematiche di ciascuno, la definzione di un progetto professionale e un sostegno personalizzato nel percorso di rafforzamento delle competenze individuali e le ricerca di opportunità lavorative tramite colloqui individuali, job club, segnalazione dei profili professionali ad aziende, spazi liberi di autoconsultazione.

Sostenere il più possibile l'autonomia e il coinviolgimento dei ragazzi in prima persona nella ricerca del lavoro, fornire supporto alla analisi delle proprie caratteristiche, competenze ed esperienze professionali.Facilitare i contatti tra i giovani e il mondo del lavoro e l'utilizzo degli strumentio attualmente previsti nella ricerca del lavoro: Centro perl 'Impiego, Agenzie Interinali, annunci, ecc.

Buona affluenza di giovani alle diverse iniziative di supporto alla ricerca di lavoro.Aumento della capacità individuale a definire il proprio profilo professionale, i propri interessi e la capacità di ricerca attiva del lavoro.

10/07/2013 78/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Famiglia multiaffido (37)

Scheda 37

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE FAMIGLIA MULTI AFFIDO

TAVOLO TEMATICO MINORI/FAMIGLIA

Codice azione (se esistente) D3

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)MINORI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) MINORI INSERITI IN FAMIGLIA MULTI AFFIDO

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMA

attività continuativa

Numero famiglie affidatarie

Famiglia affidataria che si è dichiarata disponibile e ha ora in affidamento 5 minori privi di rete familiare affidabile che collabora con il Cisa

Sostenere la crescita psico- fisica equlibrata di minori in situazione familiare fragile o a rischio, fornendo loro una situazione educativa di tipo familiare. Consentire , dove possibile, rapporti con la famiglia di origine o i parenti presenti in una situazione di sostegno e tutela per il minore: infatti tutti i minori hanno situazioni familiari carenti e molto problematiche e quindi richiedono essi stessi di mantenere i contatti con i parenti presenti, solo all'interno del sostegno della famiglia affidataria. Per queste caratteristiche l'affidamento in questo caso, ha obiettivi maggiormente riferiti al sostegno ai minori fino al raggiungimento dell'autonomia dopo la maggiore età, più che il ritorno in famiglia.

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10/07/2013 79/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (37)

Scheda 37

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…) X

Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialità X

Supporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 80/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Sbocciati sostegno (38)

Scheda 38

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE SBOCCIATI SOSTEGNO

TAVOLO TEMATICO MINORI/FAMIGLIA

Codice azione (se esistente) F1/F2

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)MINORI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) SOSTEGNO SCOLASTICO

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/CISA - SCUOLE

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMA

l'attività si svolge da ottobre a luglio

Numero dei ragazzi partecipanti in modo continuativo, numero dei promossi e dei bocciati, aumento della progrssiva autonomia dei ragazzi rispetto ai compiti scolastici o agli interessi individuali.

Attività differenziate di recupero scolastico e laboratori di attività di approfondimento di aree di interesse e di competenza finalizzati al percorso scolastico e allo sviluppo delle capacità individuali: laboratorio di approfondimento di informatica, di metodologia dello studio, di conversazione in lingua straniere a, di attività creative o motorie.Le attività si svolgono in piccolo gruppo, diverisificarto anche in rapporto all'età e sono gestite da educatori con il supporto di volontari competenti (volontari di madre lingua straniera, esperti di informatica o in attività creative ex insegnanti in pensione,studenti universitari).Le famiglie sono coinvolte attraverso colloqui individuali durante l'intero percorso, non solo come controllo ma anche come monitoraggio e sostegno delle capacità dei ragazzi all'interno della propria famiglia.

Sostenere i ragazzi nel successo scolastico, contrastare l'abbondono e la dispersione scolastica, favorire il sorgere di interessi verso abilità strategiche nel mondo attuale (informatica, lingue straniere, ecc) permettere una maggiore individuazione delle propeie caratteristiche e interessi da parte dei ragazzi anche in visrta di un futuro professionale. Migliorare la loro capacità di lavoro individuale in piccolo gruppo e di parteciapazione alle realtà socilai e cultuarli del territorio.

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10/07/2013 81/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (38)

Scheda 38

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolastica X

Non autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialità X

Supporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 82/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Consultorio giovani (39)

Scheda 39

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE CONSULTORIO GIOVANI

TAVOLO TEMATICO MINORI/FAMIGLIA

Codice azione (se esistente) non c'è codice corrispondente

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)MINORI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/CISA - ASL

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMAattività continuativa

Numero di giovani che si rivolgono al consultorio, diminuzione interruzioni di gravidanza

Consultorio specificamente dedicato agli adolescenti e ai giovani fino ai 25 anni e finalizzato all'approfondimento e la gestione delle tematiche legate all'affettività, alla sessualità, alla procreazione responsabile.Vi è la presenza di educatori per la consulenza individuale e di gruppo, di una ginecologa.

Sostenere una corretta informazione e una consapevole evoluzione individuale sui temi della sessualità, dei rapporti affettivi tra i sessi e della procreazione responsabile.

Aumento dell'affluenza dei giovani al consultorio, maggiore consapevolezza nella gestione dei rapporti tra sessi enell'esercizio della sessualità, prevenzione dell'interruzione di gravidanza delle minorenni.

10/07/2013 83/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (39)

Scheda 39

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 84/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Consuelenza educativa geni (40)

Scheda 40

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE CONSULENZA EDUCATIVA GENITORI

TAVOLO TEMATICO MINORI/FAMIGLIA

Codice azione (se esistente) D6/A2

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)MINORI & FAMIGLIA

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) SPORTELLI TEMATICI

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

inizio marzo 2012 con continuità

Numero consulenze effettuate, numero gruppi di auto mutuo aiuto attivati, aumento dei rapporti tra le famiglie.

Servizio di consulenza per i genitori singoli o in coppia su problemi educativi nellle varie età dei figlli. Il Servizio è svolto da operatori del Cisa ed è situato presso i,locali del Centro Famiglia.Dalla consulenza individuale sono nati quest'anno e si prevedono in futuro gruppi di auto - mutuo - aiuto guidato di genitori per il confronto delle esperienze, il sostegno reciprico e la riflessione comune sui problemi educativi.

Sostenere i genitori nei loro compiti educativi, favorire una riflessione sulle tematiche poste dall'educazione dei filgi nelle varie età, diminuire l'isolamento di molte coppie e soprattutto dei genitori singoli, favorire i rapporti di collaborazione e di amicizia e di mutuo aiuto dei genitori, aumentare la sensibilità sociale sui problemi educativi e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti.

Progressivo aumento delle richieste di consulenza, progressiva auotonomia dei gentiori nell'affrontare i problemi educativi dei figli, buon sviluppo dei gruppi di muto auto aiuto e delle relazioni autonome dei genitori tra loro.

CRONOPROGRAMMA

10/07/2013 85/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (40)

Scheda 40

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione socialeIntegrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 86/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Centro per le famiglie (41)

Scheda 41

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE CENTRO PER LE FAMIGLIE

TAVOLO TEMATICO MINORI/FAMIGLIA/ADULTI/DISABILI

Codice azione (se esistente) LA3/D5/D6/A2

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/ CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMAattività continuativa

Numero di persone che accedono ai vari servizi. Indicatori specifici e differenziati per ogni singolo servizio.

Servizio polivalente che raggruppa al proprio interno numerosi interventi di sostegno alla famiglia, alla genitorialità e ai minori: servizio parliamone(consulenza sui problemi relazionali della famiglia durante il ciclo di vita) consulenza educativa, progetto pollicino (consulenza e accompagnamento dellle famiglie in cui nasce un bambino disabile e interventi di sostegno per i disabili 0 -6 anni), consulenza legale sul diritto di famiglia,servizio di mediazione familiare, consulenza finanaziaria sul bilancio familiare e sul rientro dal debito,gruppi di muto auto aiuto di adulti e di genitori, è anche la sede degli incontri in luogo neutro in locali appositamente predisposti;inoltre si pone come promotore di informazione di iniziative sui temi che riguardano le famiglie ei minori. I servizi sono gestiti da personale del Cisa e /o da volontari qualificati che si occupano di alcuni sportelli tematici e della segreteria e del coordinamento generale delle varie iniziative.

Sostenere le famiglie nelle varie situazioni e difficoltà possibili nel ciclo di vita (crisi nei rapporti familiari, insorgenza di problemi imprevisti quali la presenza di incidenti, malattie gravi o portatori di handicap, difficoltà educative nelle varie età dei figli).Promuovere le capacità degli adulti e dei genitori e anche uno sviluppo sereno dei bambini e degli adolescenti. Prevenire difficoltà legate a situazioni problematiche nella vita della famiglia.Promuovere i rapporti di aiuto reciproco tra famiglie e tra adulti.Aumentare la sensibilità e l'attenzione sociale sui temi che riguardano la famiglia, l'educazione dei figli e la solidarietà tra generazioni.Migliorare i rapporti tra operatori pubblici e volontari singoli e associati.

Buona affluenza ai servizi erogati e successivamente aumento dell'autonomia delle famiglie nell'affrontare i problemi. Aumento dei rapporti di auto mutuo aiuto tra famiglie e della dispnibilità delle famiglie.

10/07/2013 87/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (41)

Scheda 41

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…) X

Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialità X

Supporti per la prima infanzia X

Contrasto alla povertà

10/07/2013 88/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Sportello mediazione famil (42)

Scheda 42

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE SPORTELLO MEDIAZIONE FAMILIARE

TAVOLO TEMATICO MINORI/FAMIGLIA

Codice azione (se esistente) D5

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMA

attività continuativa su richiesta

Numero di coppie che finisce positivamente il percorso di mediazione.

Servizio di mediazione familiare a cui accedono coppie in fase di separazione o spontaneamente o su invito del servizio sociale o educativo. E' uno dei servizi del Centro per le famiglie.

Aumentare la consapevolezza della coppia rigurdo le decisioni da assumere in situazione di crisi familiare, migliorare le loro capacità di decisione e di gestione equlibrata della crisi, evitare conseguenze negative nell'educazione dei figli.

Buona capacità delle coppie di finire il percorso di mediazione e arrivare a decisioni concordate ed equlibrate.Buona capacità dei gentori di gestire nel tempo le decisioni assunte soprattutto riguardanti i figli.

10/07/2013 89/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Accoglienza temp. emergenz (43)

Scheda 43

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE ACCOGLIENZA TEMPORANEA PER EMERGENZA ABITATIVA

TAVOLO TEMATICO MINORI/FAMIGLIA

Codice azione (se esistente) D7

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato ed Enti coinvolti

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/CISA - COMUNE DI RIVOLI

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

attività continuativa

Numero di famiglie che usufruiscono dei locali, cifra annua per manutenzione legata ad uso non corretto.

Messa a disposizione di locali per l'accoglienza di genitori con bambini in situazione di emergenza abitativa per un periodo di tempo prima di una sistemazione definitiva o in alloggi pubblici o in altre soluzioni reperite da ciascuno di essi.Le famiglie, 3/4 massimo, hanno a disposizione una camera con bagno autonome e una cucina e un soggiorno comuni in cui si autogestiscono. Collobarano alle spese per l'utenza in proporzione al loro reddito.E' previsto un piccolo regolamento interno e il supporto del volontariato per facilitare la vita quotidiana e i rapporti tra le famiglie.

Favorire la permanenza di una buona vita familiare anche in situazione di emergenza abitativa, prevenire difficoltà nelle relazioni famliari e nell'educazione dei figli dovute alla mancanza temporanea di una casa stabile, diminuire i costi legati all'accoglienza presso strutture alberghiere di famiglie sfrattate.

Buona capacità di autogestione delle famiglie nella situazione temporanea, buona cura dei locali concessi in uso, mantenimento dell'integrazione sociale della famiglia e dell'inserimento scolastico dei minori.Sufficiente capacità delle famiglie ospitate di collaborare tra loro.

CRONOPROGRAMMA

10/07/2013 90/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (43)

Scheda 43

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertà X

DipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativa X

Emergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialità X

Supporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 91/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Parliamone (44)

Scheda 44

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE PARLIAMONE

TAVOLO TEMATICO ADULTI

Codice azione (se esistente) B2/D6

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2)

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA/CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

attività continuativa

Numero di persone che accedono al servizio. Numero gruppi di auto mutuo aiuto

Servizio di consulenza sui problemi familiari e sulle difficoltà delle famiglie durante il ciclo di vita.Le famiglie o i singoli accedono direttamente e/o su invito di altri operatori sociali. Attraverso colloqui che si protraggono per un periodo variabile a seconda delle necessità, si aiuta la persona a mettere a fuoco il prorprio problema, a fare emergere le difficoltà che questo comporta nelle rete di relazioni famililari e si sostengono le capacità di affrontarlo.I problemi portati riguardano essenzialmente difficoltà di relazione in situazioni di crisi familiare, di congiunti con invalidità o malattie psicofisiche, in difficoltà legati a condizioni o crisi lavorative o a lutti.Successivamente e a fianco della consuelnza individuale viene favorito il sorgere di gruppi di auto mutuo aiuto reciproco.

Sostenere la famiglia nelle difficoltà del ciclo di vita, nell'educazione dei figli. Migliorare le capacità individuali e della coppia di affrontare i problemi.

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CRONOPROGRAMMA

10/07/2013 92/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (44)

Scheda 44

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…) X

Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialità X

Supporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 93/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Luogo neutro (45)

Scheda 45

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE LUOGO NEUTRO

TAVOLO TEMATICO MINORI/FAMIGLIA

Codice azione (se esistente) E4/D5/D6

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)MINORI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) SERVIZIO PER MINORI E FAMIGLIA

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO X

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORODO DI PROGRAMMA - CISA

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMA

attività continuativa

Il Luogo Neutro è un servizio dedicato agli incontri protetti genitori/figli su disposizione dell'autorità giudiziaria. Incontri che avvengono in presenza di operatori che hanno il compito di monitorare e soprattutto sostenere la relazione. Il numero degli incontri è molto aumentato negli ultimi anni arrivando a più di 15. E' stato necessario approntare nuovi locali, presso il Centro per le famiglie, e si è scelto di renderli il più possibili accoglienti e non burocratici. Vi è una grande stanza con angoli adatti sia per i bambini che per gli adolescenti, una cucina attrezzata in cui è possibile preparare merende e pasti, un bagno con un angolo fasciatoio e doccia, e una stanza ulteriore comunicante in cui avvengono colloqui pre e post incontro che offre anche la possibilità di uscite separate.Tutte le stanze e gli arredi sono vivaci e colorate e molto gradevoli per facilitare il più possibile la rilassatezza e la piacevolezza degli incontri.

Il Luogo Neutro è dosposto dall'autorità giudiziaria per osservare, monitotare e sostenere la relazione genitore/figlio nelle situazioni in questa si presenta particolarmente difficile per la conflittualità della coppia genitoriale, per interruzioni dovute a periodi di assenza prolungata per detenzione, ecc..L'obiettivo è monitorare e osservare le caratteristiche del rapporto genitori/figli e la sua evoluzione, spesso per dare elementi alla valutazione del tribunale, e sostenere la relazione e le capacità genitoriali, tutelando soprattutto i bambini.

miglioramento dei rapporti genitori/figli, delle capacità genitoriali anche in situazione di separazione e di conflitto coniugale, miglioramento nei rapporti con gli operatori sociali e accettazione della loro azione di sostegno.

10/07/2013 94/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (45)

Scheda 45

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…) X

Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione socialeIntegrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialità X

Supporti per la prima infanzia X

Contrasto alla povertà

10/07/2013 95/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Prendiamoci cura (46)

Scheda 45

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE PRENDIAMOCI CURA DELLA CITTA'

TAVOLO TEMATICO MINORI/FAMIGLIA

Codice azione (se esistente) E1/F2

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)MINORI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) INTERVENTO DIURNO DI SOCIALIZZAZIONE

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA - CISA - QUARTIERE BORGONUOVO

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMAluglio - agosto - inizio settembre 2012

numerico, coinvolgimento di circa 15/20 ragazzi, buona qualità del lavoro svolto

Il progetto prevede 2 azioni: azione 1 percorso di monitoraggio della città con l'ausilio di 2 animatrici di circa 20 ragazzi in età compresa tra gli 11 e i 16 anni con particolare interesse alle aree verdi e i giardini pubblici.; azione 2 rivolta a 3 giovani in affiancamento ai volontari del Quartiere Borgonuovo di Rivoli che hanno svolto lavori legati alla manutenzione del verde pubblico ( taglio erba, taglio polloni, raccolta e trasporto presso l'ecocentro del verde, ridipinte panchine di alcuni giardini pubblici, ecc).Il tutto è stato documentato fotograficamente.

aumentare la conoscenza e la sensibilizzazione dei giovani alla qualità della vita nella città , aumentare il senso di appartenenza del bene pubblico e della sua tutela, migliorare l'aspetto e la fruibiltà dei giardini della città anche di quelli più piccoli e meno visibili

coinvolgimento proficuo e numeroso dei ragazzi e degli abitanti del quartire, completamento delle attività, buona escuzione del progetto e mantenimento degli impegni presi fino al termine

10/07/2013 96/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (46)

Scheda 45

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 97/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Solidarietà ai minori (47)

Scheda 46

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE SOLIDARIETA' AI MINORI IN DIFFICOLTA'

TAVOLO TEMATICO MINORI/FAMIGLIA

Codice azione (se esistente) E1/F2

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)MINORI IN DIFFICOLTA'

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) LABORATORI DI ATTIVITA' PER MINORI DURANTE IL PERIODO ESTIVO

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA - CISA - VOLONTARI CENTRO PER LE FAMIGLIE

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMA

luglio - agosto 2012

Numero dei ragazzi coinvolti, riuscita delle attività proposte.

Attività ricreative (piscina e gite), di sostegno allo studio (svolgimento compiti delle vacanze) e di sensibilizzazione e cura ambientale (aree verdi e parchi della città) per ragazzi che non usufruivano dei centri estivi o di altre attività estive gestiti da alcuni studenti retribuiti con i voucher di lavoro accessorio e coordinati dagli educatori del Cisa.In un orario variabile a seconda dei giorni e con un calendario che prevedeva l'alternarsi delle attività suddette, i ragazzi hanno potuto non solo vivere momenti di socilaizzazione tra loro, ma effettuare anche momenti di conoscenza della città e dei suoi problemi ( incuria nei giardini, scarsa manutenzione del verde, ecc).Oltre che momenti di sostegno allo studio .In alcuni giorni alla settimana in cui erano previste uscite o attività nel centro della giornata i ragazzi si organizzavano con il pranzo al sacco.Sono stati coinvolti 30 ragazzi dai 10 ai 16 anni, con frequenza diversa, concordata con le famiglie secondo le necessità

L'obiettivo prioritario è stato quello di rivolgersi ai minori che durante il periodo estivo hanno meno opportunità di socializzazione e di occasioni di incontro e gioco per offrire loro momenti aggregazione costruttivi, allargare le esperienze di socializzazione, la loro capacità di svolgere attività di gruppo e di programmare la giornata e le attvità in modo concordato.Ulteriore obiettivo è stato il coinvolgimento dei ragazzi nelle attività del Centro per le famiglie e il sostegno attraverso i voucher per il lavoro accessorio, all'autonomia economica di alcuni studenti universitari fornendo loro anche l'occasione di un'esperienza educativa.

Buona presenza e regolarità di frequenza dei ragazzi, presenza di buoni rapporti e di un buon livello di collaborazione nelle attività di gruppo, soddisfazione dei ragazzi, delle famiglie e degli educatori.

10/07/2013 98/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (47)

Scheda 46

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione socialeIntegrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialità X

Supporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 99/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Servizio civile volontario(48)

Scheda 47

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE SERVIZIO CIVILE VOLONTARIO

TAVOLO TEMATICO DISABILI

Codice azione (se esistente) NON C'E' CODICE

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)DISABILI GIOVANI E ADULTI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) ACCOMPAGNAMENTO E SUPPORTO

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA - CISA - REGIONE

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMA

2012 - 2013

Il Cisa ha richiesto e ottenuto 3 giovani che effettuano il servizio civile volontario e li ha destinati a progetti individualizzati e/o di piccolo gruppo finalizzati ad aumentare l'autonomia e l'esperienza di socializzazione di giovani e adulti disabili: autonomia nella città e nell'utilizzo dei mezzi pubblici, momenti di socializzazione o di svago, interventi indivualizzati anche in situazioni particolarmente delicate (sostegno e vicinanza in momenti di lutto familiare o di altre gravi difficoltà famililari).

Sostenere e aumentare le capacità dei giovani disabili al termine del percorso scolastico e in vista di un buon inserimento sociale, ove possibile lavorativo. Mantenere e sviluppare nell'adulto disabile le massime capacità possibili di autonomia e di buona integrazione sociale anche a sostegno di un inserimento lavorativo.Rendere possibili interventi strettamente individualizzati, a completamento del supporto dei nostri educatori, in momenti di difficoltà personali o familiari della persobna disabile.

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Numero delle coinvolte dai volontari delm servizio civile.Buona continuità dei loro interventi.

10/07/2013 100/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (48)

Scheda 46

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 101/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Orientamento scuola e (49)

Scheda 48

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE ORIENTAMENTO SCUOLA E CITTA'

TAVOLO TEMATICO DISABILI

Codice azione (se esistente) E1/F1/F2

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)DISABILI ADOLESCENTI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) PROGETTO DI SOSTEGNO ALLO SVILUPPO DI CAPACITA'

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA - CISA - SCUOLE

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMA

attività continuativa

Progetto che parte dall' attività di orientamento scolastico per ragazzi disabili frequentanti le classi terze della scuola media, finalizzato al supporto della scelta della scuola superiore o di altre esperienze di tipo formativo, e comprende anche attività di conoscenza e autonomia più generali per sostenere gli adolescenti con disabiltà nel cammino di crescita e anche di distacco dalla famiglia tipico dell'età.Si prevede incontri, colloqui - visite - esperienze individuali e di gruppo, sia rivolte alle opportunità scolastiche (scuole superiori, centri di formazione professionale) che lavorative (botteghe artigiane, vivai ed altre piccole realtà produttive della zona) che situazioni di socializzazione offerte dalla città.Vengono coinvolte le famiglie e le insegnanti della scuola media e delle scuole superiori.

Sostenere il disabile e la famiglia nella scelta del percorso dopo la terza media, situazione che spesso causa ansie e timori notevoli, tanto da provocare un arresto della frequenza non solo scolastica ma anche sociale di molti ragazzi disabili.Il Cisa spesso rinsalda la conoscenza della famiglia e del ragazzo disabile proprio in questa occasione, progettando attraverso i propri operatori con il ragazzo e la famiglia stessa il percorso di autonomia necessario per sviluppare le capacità individuali secondo quanto è possibile per ognuno.

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Numero dei ragazzi coinvolti in progetti specifici al termine della frequenza della scuola media, continuità della partecipazione alle esperienze progettate.

10/07/2013 102/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (49)

Scheda 46

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolastica X

Non autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 103/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Mip (50)

Scheda 49

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE MIP

TAVOLO TEMATICO ADULTI

Codice azione (se esistente) A2/

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)ADULTI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) SPORTELLO DI CONSULENZA TEMATICO

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA - COMUNE DI RIVOLI - PROVINCIA MINISTERO DEL LAVORO - UNIONE EUROPEA -

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMA

attività continuativa

Sportello di consulenza e orientamento per i cittadini che intendono intraprendere una microimpresa.Si tratta di varie attività articolate e integrate tra loro: Pre-accoglienza: primo contatto, attraverso numero verde o diretto, con soggetti interessati all’avvio di una nuova attività imprenditoriale.Accoglienza: uno o più incontri di consulenza, finalizzati a individuare gli elementi essenziali dell’idea/progetto d’impresa. Accompagnamento e sviluppo business plan: percorso in cui si approfondiscono gli elementi essenziali del progetto e si verifica – grazie alla consulenza e all’affiancamento di un tutor – la coerenza e la fattibilità dell’iniziativa imprenditoriale sotto diversi punti di vista (competenze, prodotto/servizio, mercato, economica e finanziaria, ecc.). La finalità di questa fase è di offrire agli aspiranti imprenditori un supporto nell’elaborazione del business plan.

Sostenere i cittadini intenzionati a formare un'impresa, aiutandoli nella valutazione realistica del percorso da intraprendere sostenendo capacità di individuare idee vincenti e di valutare i rischi e le opportunità connesse. Aumentare la capacità di utilizzo delle opportunità offerte dagli altri enti (Regione Comunità Europea, privati ecc.) sia per quel che riguarda i supporti progettuali che per quel che riguarda le possibilià di finanziamento. Favorire la buona riuscita individuale e quindi l'autonomia economico lavorativa dei cittadini.Favorire la crescita del tessuto economico e produttivo della zona.

Buona affluenza del traget interessato,successo del percorso di avviamento delle imprese, buona tenuta delle imprese nel momento di avvio.

Numero dei cittadini che affluisce allo sportello, numero delle nuove imprese che vengono realizzate.

10/07/2013 104/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (50)

Scheda 46

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 105/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Rivoli di creatività (51)

Scheda 50

schede di prova

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE

TITOLO DELL'AZIONE RIVOLI DI CREATIVITA'

TAVOLO TEMATICO ADULTI

Codice azione (se esistente) F3

CARATTERISTICHE DELL'UTENZA (1)GIOVANI

TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO (2) SUPPORTO ALLA FORMAZIONE E ALL'INSERIMENTO LAVORATIVO

Caratteristica dell'azione

DI SALUTE

DI SISTEMA X

Logica dell'azione (Segnare una X sulla logica prescelta)

MANTENIMENTO (3)

POTENZIAMENTO

INNOVAZIONE X

Tipologia dell'accordo giuridico utilizzato

(Accordo di programma, intesa, ecc) ACCORDO DI PROGRAMMA - COMUNE DI RIVOLI - PROVINCIA DI TORINO

OBIETTIVI DELL'AZIONEDescrizione

Motivazione dell'intervento

In che maniera viene riconosciuto il successo dell'intervento

Indicatore utilizzato per la valutazione dei risultati

Suddivisione dell'intervento in attività (non obbligatorio)ATTIVITA' DESCRIZIONE

CRONOPROGRAMMA

settembre 2012 - dicembre 2012

Il progetto intende rafforzare la vocazione creativa del territorio che si esprime non solo attraverso la presenza del museo di Arte Contemporanea del Castello di Rivoli, ma anche con la presenza di numerose piccole iniziative imprenditoriali nei settori della ristorazione, enogastronomici,artiginali , musicali , artistiche e di arti visive che hanno saputo offrire prodotti decisamente innovativi.Il progetto vuole mettere in comunicazione queste realtà con i giovani del territorio interessati a formarsi e sperimentarsi in questo settore.Si tratta di 9 incontri gratuti rivolti a 23 giovani tra i 18 e i 25 anni per approfondire le loro conoscenze digitali e l'utilizzo di queste per la comunicazione di impresa. Dopo gli incontri formativi ai giovani verrà chiesto di formulare una proposta di prodotti comunicativi richiesti dalla aziende coinvolte nel progetto, per sperimentare praticamente le loro capacità e l'adeguatezza delle loro proposte rispetto alle richieste formulate.

Sostenere le capacità dei giovani in campo digitale, informatico e comunicativo .Favorire la possibilità di interessi e sbocchi professionali nel settore.Migliorare la conoscenza tra giovani e imprese nel settore della comunicazione creativa.

Buona partecipazione dei giovani al percorso formativo e continuità deel loro impegno.Buon coinvolgimento delle aziende di eccelenza del territorio.Adeguatezza delle proposte elaborate dai giovani rispetto alle richieste.

Numero dei ragazzi che portano a termine il percorso con successo.Numero di giovani che trovano lavoro nel settore.

10/07/2013 106/107

Schede PdZ 13 definitive x Provincia.xls Bisogni e Utenza (51)

Scheda 46

BISOGNO AFFRONTATO NELL'AZIONE

(Indicare con una o più X le opzioni scelte)

Contrasto alla povertàDipendenzeDisagio grave (Maltrattamento, abusi, ecc…)Emergenza abitativaEmergenza economicaEmergenza lavorativaImmigrazioneInclusione sociale X

Integrazione scolasticaNon autosufficienza Persone in esecuzione penale ed ex detenutiPopolazione nomadeInterventi a supporto della genitorialitàSupporti per la prima infanziaContrasto alla povertà

10/07/2013 107/107