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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: COMUNE DI BRESCIA 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): E (Educazione e Promozione Culturale) – 08 (Lotta all’evasione scolastica) e 10 (Interventi di animazione nel territorio) 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: La città di Brescia conta 195.733 abitanti ed ha una superficie territoriale di kmq 90.68. [dati elaborati al 31.12.2013 dall’ufficio di Informazione statistica del Comune di Brescia]. La proposta progettuale è rivolta al quartiere di San Polo, articolato in 4 vaste zone (Sanpolo case, Sanpolo Cimabue, Sanpolo Parco e Sanpolino) e situato nella zona est della città, una delle più densamente abitate con i suoi 21.782 abitanti su una superficie territoriale di 350ha. L’area presenta interessanti dinamiche sociali e di insediamento abitativo, derivanti dalla 3 NZ00351 Regione Lombardia

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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

COMUNE DI BRESCIA 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

E (Educazione e Promozione Culturale) – 08 (Lotta all’evasione scolastica) e 10 (Interventi di animazione nel territorio)

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il

progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

La città di Brescia conta 195.733 abitanti ed ha una superficie territoriale di kmq 90.68. [dati elaborati al 31.12.2013 dall’ufficio di Informazione statistica del Comune di Brescia]. La proposta progettuale è rivolta al quartiere di San Polo, articolato in 4 vaste zone (Sanpolo case, Sanpolo Cimabue, Sanpolo Parco e Sanpolino) e situato nella zona est della città, una delle più densamente abitate con i suoi 21.782 abitanti su una superficie territoriale di 350ha. L’area presenta interessanti dinamiche sociali e di insediamento abitativo, derivanti dalla

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NZ00351

Regione Lombardia

sua storia urbanistica, dalle differenti caratteristiche per composizione demografica e convivenza sociale, di morfologia ambientale, di presenza e fruibilità dei servizi, tali da creare una condizione molto dinamica fra le varie parti che la compongono. È un quartiere ideato nel 1972, sorto in una vasta area agricola intorno alla città tra la metà degli anni ’70 e gli anni ’80 come insediamento di edilizia economica e popolare, costituito da villette a schiera, in linea, a spina e case alte (le “5 Torri”). Il quartiere si è sviluppato attorno a tre aree differenti: il piccolo nucleo originario, c.d. “SanPolo storico”, che ha mantenuto la caratteristica di piccolo borgo, si è evoluto negli ultimi anni espandendosi con l’insediamento di nuovi nuclei familiari, San Polo Nuovo e Sanpolino, costruito tra il 2005 e il 2008 come progetto di edilizia sostenibile, presenta ancora carenze infrastrutturali e disomogenee opportunità di socialità e aggregazione. Certamente, San Polo e Sanpolino sono esemplificazioni di una città che ha cambiato volto velocemente e presentano punti di forza e punti di debolezza. Tra i punti di debolezza vanno considerati: a) identità disomogenea tra “i quartieri nel quartiere” ; b) problematicità variegata nelle Torri; degrado sociale e presenza di

microcriminalità; coesistenza di culture molto diverse tra loro (una presenza di stranieri oltre il 13% contro una media cittadina assestata sul 18,5%); degrado ambientale di alcune strutture abitative.

GRAF.1 Rapporto percentuale tra popolazione straniera e popolazione totale residente nel Comune

di Brescia dal 1990 al 2013

18,5

1918,717,916,5

15,614,3

13,2

12,512

10

8,286,9

5,8

4,64,23,32,72,321,81,4

10

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

22

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Fonte: elaborazioni a cura dell’Ufficio di Diffusione dell’Informazione Statistica del Comune di Brescia su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

Tra i punti di forza vanno considerati il numero elevato di realtà del pubblico e del privato sociale presenti sul territorio.

Nel 2000 il Comune di Brescia ha ritenuto opportuno istituirvi Casa delle Associazioni, nata come progetto aperto per favorire lo sviluppo dell’Associazionismo creando occasioni di incontro e confronto. Si tratta di una vasta unità immobiliare pensata con moduli flessibili; un centro polifunzionale in grado di offrire ad associazioni e organismi del no-profit ambienti attrezzati per le proprie attività (fruibili a rotazione sulla base di regole definite e condivise) con l’obiettivo di creare sinergie e soddisfare i bisogni dei cittadini anche attraverso progettualità partecipate. Casa Associazioni, infatti, consolidando la propria vocazione originaria, ha sviluppato progressivamente rapporti di partnership con le istituzioni e le realtà del territorio nei quartieri San Polo e Sanpolino, costruendo una complessa rete comunicativa al servizio dei cittadini. Il progetto si articola in interventi volti alla prevenzione del disagio e alla promozione di coesione sociale, cittadinanza attiva e cultura della legalità, attraverso una pluralità di azioni gestite da diversi partner all’interno di una progettualità comune e condivisa: 1° INTERVENTO: azioni di prevenzione della dispersione scolastica e di orientamento lavorativo a) Spazio compiti “Facciamo Meta” in collaborazione con:

- Associazione Omnibus; - Istituto Comprensivo Est 1; - Coperativa Sociale Progetto e Lavoro La dispersione scolastica è fenomeno articolato, soprattutto in relazione alle sue molteplici cause, da attribuirsi non solo al contesto socio-economico ed al disagio personale, ma ad una pluralità di fattori interagenti. In linea generale riflette una perdita di efficacia dei diversi ambienti educativi: famiglia, luoghi di aggregazione sociale, scuola; infatti non si manifesta esclusivamente con l’abbandono dei percorsi didattici, fenomeno culminante di un processo di rottura, ma anche con disaffezione, disinteresse, demotivazione, noia, disturbi comportamentali.

La piramide delle età del quartiere segnala una significativa presenza di giovani al di sotto dei 18 anni di età (16,37% pari a 3.565 minori), mentre la presenza di cittadini stranieri si assesta intorno al 14% (2.971 ab.) Tra le problematiche che interessano sia la fascia di età che la condizione di immigrati con insufficiente padronanza linguistica, rilevante è il dato relativo alla dispersione scolastica.

SCUOLE DEL TERRITORIO Situazione della Scuola

primaria 34% alunni stranieri

Situazione della Scuola secondaria di I grado

28% alunni stranieri di cui il 20% bisognoso di interventi di accompagnamento didattico, integrazione, coesione

Situazione della Scuola Superiore

a livello cittadino la percentuale di dispersione scolastica si attesta sul 30%: in particolare è allarmante il dato riferito agli alunni non ammessi al secondo anno dei corsi, intorno al 20%

Altro dato significativo riferito all’insuccesso scolastico si evince dalla percentuale di alunni in situazione di svantaggio, di handicap o con disturbi specifici di apprendimento (DSA) che rappresenta il 24% circa della popolazione scolastica. Nella scuola dell’obbligo, negli ultimi 20 anni, si è assistito ad una crescita progressiva della presenza di alunni con disabilità; gli istituti scolastici comprensivi del territorio forniscono il dato di rilevazione delle problematicità degli alunni ad aprile 2014:

ISTITUTO COMPRENSIVO EST 1

PLESSO TOTALE

Alunni

Alunni in

situazione di handicap

certificato

Alunni con

DSA

Alunni in

situazione di

svantaggio

linguistico Scuola secondaria di

primo grado “Tovini” 194 10 8 2

ISTITUTO COMPRENSIVO EST 2

PLESSO

TOTALE

Alunni

Alunni con

difficoltà di

apprendimento

Alunni

con

BES

Alunni

con

DSA

Alunni

disabili

Scuola secondaria di primo grado “Raffaello”

152 22 8 8 3

Scuola secondaria di primo grado “Violante”

79 34 / 2 9

Il progetto curato da Casa delle Associazioni è sostenuto dai riscontri positivi delle agenzie educative (Istituto comprensivo Est 1, Istituto

comprensivo est 2 , Servizi Sociali del Comune di Brescia, Associazioni) coinvolte nelle precedenti annualità. Gli interventi si sono sviluppati attraverso la presa in carico di circa 60 ragazzi (di età compresa tra gli 11 e i 15 anni) della scuola secondaria di primo grado, offrendo supporto didattico nello spazio compiti, articolato in piccoli gruppi omogenei, lezioni individuali nelle singole discipline, l’attivazione di sostegno pedagogico - laddove necessario - ed attività aggregative. I risultati ottenuti non riguardano solo successi scolastici ma anche un miglioramento della vita di relazione dei ragazzi e delle loro famiglie. La sinergia finalizzata alla collaborazione permanente e sistematica delle risorse del territorio in forma di rete, si presenta quale terreno fertile per dare continuità al progetto, inserendo ulteriori opportunità finalizzate a prevenire fenomeni di emarginazione, comportamenti a rischio e a promuovere coesione sociale. In particolare il servizio accoglie alunni in situazione di disagio, con bisogni educativi speciali (BES), disturbi specifici di apprendimento (DSA: dislessia, discalculia, disgrafia…) e alunni non certificati con svantaggio dovuto all’ambiente socioeconomico, culturale e sociolinguistico di provenienza, segnalati direttamente dagli Istituti scolastici comprensivi Est 1 e Est 2 piuttosto che dai servizi sociali territoriali. Gli interventi nel dettaglio sono così articolati: � spazio compiti in piccoli gruppi di lavoro; � lezioni individuali nelle singole discipline; � moduli di didattica personalizzata rivolta agli alunni con bisogni speciali (BES) /disturbi specifici dell’apprendimento (DSA);

� incontri finalizzati all’apprendimento del metodo di studio; � corsi di italiano L2 per gli studenti stranieri; � incontri di monitoraggio e verifica con la scuola per valutare l’efficacia e il raggiungimento degli obiettivi;

� incontri con i genitori a supporto della gestione dei compiti a casa; � supporto di mediazione linguistico/culturale nella relazione scuola/famiglia.

I volontari del servizio civile saranno coinvolti nella programmazione degli interventi, nella conduzione dello spazio compiti e nel monitoraggio del progetto.

b) Sportello di orientamento al lavoro

Elemento ulteriore di criticità è rappresentato dalla precarietà in ambito lavorativo, fenomeno che interessa in misura rilevante i giovani.

Le analisi statistiche economiche e sociali indicano che le condizioni personali che generano condizioni lavorative non qualificate si originano spesso nel corso dell’adolescenza, nei casi in cui l’età giovanile non viene utilmente investita nei percorsi per l’assolvimento del diritto/dovere all’istruzione. Esaurita l’età dell’apprendistato, durante la quale gli incentivi previsti e il basso costo del lavoro rendono relativamente facile per ragazze e ragazzi trovare “un lavoro qualsiasi”, molti rimangono esclusi dalle possibilità di crescita professionale. Altro dato preoccupante che sollecita una risposta al bisogno, è la cifra statistica dei NEET (Not in Education, Employment or Training). Un recentissimo convegno ha evidenziato come nel bresciano siano circa 20.000, di età compresa tra i 15 e i 24 anni, i “ragazzi invisibili”: giovani cioè che non hanno un posto di lavoro, non sono iscritti ad un corso di formazione, né ad un Centro per l’impiego; rappresentano un fenomeno sempre più allarmante, cresciuto negli ultimi dieci anni dall’11 al 16%. Il focus sulla realtà bresciana distingue nettamente la situazione della città da quella della provincia, con il capoluogo che sembra soffrire del fenomeno in modo maggiore. Infatti si stima che in città siano circa 5.000 i ragazzi che si trovano in questa sorta di “limbo” a fronte di poco meno di 196.000 abitanti. La stima Eurostat 2013 pone l’Italia all’ultimo posto tra i paesi europei, con una percentuale che si attesta al 22,2% . L’analisi dei costi sociali e del disagio derivante racconta che un ragazzo con bassi livelli di scolarizzazione ha probabilità di finire nella categoria dei NEET tre volte superiori ad un coetaneo con un’istruzione secondaria. Un rischio che aumenta tra i giovani immigrati o il cui contesto familiare sia caratterizzato da fragilità. Inoltre l’inoccupazione prolungata pregiudica le prospettive di vita dei singoli, indebolendo quindi un’intera generazione. Casa Associazioni ha attivato uno sportello di primo livello per favorire l’orientamento nella scelta dei percorsi didattici e nella ricerca del lavoro, alimentando la consapevolezza che per saper scegliere occorre prima conoscersi e conoscere e far maturare nei giovani una prima fase di consapevolezza che la semplice informazione risulta inservibile se non accompagnata da strumenti conoscitivi che la rendano fruibile. Il servizio prevede colloquio con gli operatori per affinare gli strumenti di orientamento, bilancio delle competenze, redazione di curriculum vitae europeo, consultazione on line delle offerte di lavoro e del bollettino settimanale Informalavoro, accesso al materiale informativo disponibile (opuscoli tematici scuola/lavoro redatti dall’Informagiovani, corsi, elenchi delle agenzie di lavoro).

I volontari del servizio civile affiancheranno gli operatori nella conduzione del servizio.

2° INTERVENTO: attività di coesione sociale, inclusione e promozione della cittadinanza attiva in collaborazione con: � Associazione Auser Brescia – capofila del progetto “Il Quartiere come

bene Comune” - legami comunitari, cura sociale e vivibilità ambientale a SanPolo e Sanpolino – finanziato con contributo della Fondazione Cariplo, bando 2011;

� Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie – Coordinamento di Brescia.

Obiettivo dell’intervento è favorire inclusione e coesione anche grazie al superamento delle barriere urbanistiche tra insediamenti abitativi dello stesso quartiere e attraverso iniziative in sinergia con associazioni e comunità migranti presenti sul territorio volte alla promozione di cittadinanza attiva e cultura della legalità.

a) Scuola di quartiere E’ una scuola che vuole creare ponti e conoscenza dell'altro. Una nuova occasione formativa, resa possibile grazie al lavoro di squadra di alcuni enti operanti a San Polo, nell'ambito del progetto comunale “Brescia Aperta e Solidale”. I corsi attivi sono numerosi: alfabetizzazione di base, conversazione, informatica, economia domestica, cittadinanza attiva e percorsi professionalizzanti.

b) Sartoria di quartiere ”Ricuciamo la Solidarietà”

E’ un laboratorio di taglio e cucito nato dalle esigenze di alcune donne immigrate - residenti a San Polo e a Sanpolino - di imparare un mestiere e ha l’ambizione di realizzare, un domani, una vera e propria sartoria di quartiere. Coniuga formazione professionalizzante ed integrazione; ha portato da un lato alla formazione di un gruppo di 25 donne di 16 nazionalità diverse coeso e solidale (basato su un capitale umano e affettivo che continua ad essere primaria ed inestinguibile risorsa), dall’altro alla formazione di una rete di solidarietà esterna, preziosa risorsa promotrice di benessere collettivo e preventiva di disagi e insicurezze.

c) Sportello migranti

Nasce dalla proposta di un gruppo di donne, che dopo aver partecipato ai corsi della Scuola di Quartiere intende restituire le conoscenze acquisite attraverso l’apertura di uno sportello di orientamento rivolto ai cittadini immigranti del territorio. Lo sportello verrà attivato a settembre 2014 con il supporto degli operatori della Scuola di

Quartiere; offrirà informazioni di primo livello in merito ai servizi, le istituzioni, la scuola, i permessi di soggiorno con l’obiettivo di creare maggiore consapevolezza ed autonomia nello svolgimento delle comuni azioni quotidiane. Con il contributo di una mediatrice culturale magrebina, tra le promotrici dell’iniziativa, s’intende favorire l’attitudine al confronto e la promozione di buone prassi.

I volontari del servizio civile saranno coinvolti nelle attività in programma; in particolare per facilitare la partecipazione ai corsi e alla sartoria s’intende attivare un servizio di supporto alle mamme per accogliere bambini in età prescolare in uno spazio dedicato, attrezzato con giochi e materiale per laboratori. 3° INTERVENTO: Realizzazione di una carta dei servizi del territorio

Nasce dall’esigenza di fornire ai cittadini informazioni complete sulla molteplice presenza di servizi e attività sul territorio, nel ricco ma frammentario panorama dei servizi offerti dal pubblico e dal privato sociale, con l’ulteriore obiettivo di creare una relazione costruttiva e qualificata tra gli erogatori dei servizi e gli utenti che ne fruiscono e la promozione dell’integrazione dell’utenza nel contesto sociale esterno. I volontari saranno impegnati nel censimento di servizi, gruppi spontanei, associazioni e realtà del territorio di San Polo e delle attività dagli stessi effettuate e nella successiva redazione di un prontuario/carta dei servizi con l’indicazione delle modalità di accesso e fruizione delle prestazioni, nel rispetto dei principi fondamentali dettati dalla disciplina procedurale per il miglioramento della qualità dei servizi.

Destinatari del progetto:

Residenti dei quartieri di San Polo e Sanpolino, in particolare: - Alunni in situazione di disagio a rischio dispersione scolastica, con

bisogni educativi speciali / disturbi specifici dell’apprendimento della scuola secondaria di primo grado, residenti nel quartiere di San Polo e segnalati dalle agenzie educative territoriali. Si ipotizza complessivamente una presa in carico di circa 50 studenti.

- Comunità di migranti del quartiere, in particolare donne anche

in situazione di disagio sociale, economico, familiare. Beneficiari del progetto

In generale gli abitanti del quartiere, rafforzando le capacità di prendersi cura del proprio quartiere, le competenze e le relazioni tra di loro e con le istituzioni.

In particolare, le famiglie dei ragazzi presi in carico che attraverso i percorsi di recupero scolastico potranno vedere migliorato il rendimento scolastico dei propri figli con consequenziale ritorno positivo sul benessere dell’intero nucleo; dall’altro i fruitori dei percorsi di coesione sociale e integrazione, coinvolti in un circuito virtuoso di auto mutuo aiuto derivante dall’incontro di cittadini che hanno condiviso esperienze e problematiche comuni e stimolati a partecipare alle attività promosse nel quartiere.

7) Obiettivi del progetto:

Il progetto intende impegnare le risorse del servizio civile nel coinvolgimento delle diverse espressioni della comunità attraverso interventi di sostegno a favore delle giovani generazioni del quartiere, di integrazione culturale, intergenerazionale, di coesione sociale e di promozione della cittadinanza attiva in collaborazione con le realtà partner al fine di potenziare la rete costituita dalle diverse anime del progetto. Nel dettaglio gli interventi di prevenzione dell'insuccesso scolastico puntano anche a costruire una rete di supporto che sia contenitiva e stimolante per la crescita dei ragazzi, proponendo servizi di accoglienza, informazione ed orientamento nelle scelte scolastiche e lavorative, con la consapevolezza che la semplice informazione risulta inservibile se non accompagnata da strumenti conoscitivi che la rendano fruibile. Al fine di rafforzare e non vanificare il lavoro dei docenti durante l’anno scolastico, gli operatori di Casa delle Associazioni intendono coinvolgere i ragazzi presi in carico e le loro famiglie in attività di animazione sul territorio. Verranno pertanto strutturate, con l’ausilio dei volontari del servizio civile, iniziative volte a favorire la socializzazione, il confronto, la partecipazione e lo sviluppo di reti sociali. Sono previste attività per l’integrazione tra le famiglie del quartiere, laboratori di cittadinanza attiva e cultura della legalità, interventi integrati per promuovere la conoscenza dei servizi e del territorio, grazie anche alla stesura della Carta dei Servizi. Queste attività, che verranno realizzate nell’intero anno - in stretta sinergia con le Associazioni attive presso Casa delle Associazioni - saranno intensificate nel periodo estivo con la chiusura delle scuole. I volontari del servizio civile saranno, pertanto, coinvolti nelle attività di promozione e supporto alle iniziative di coesione. Partendo dalla rete e dalle attività promosse dal progetto “Il Quartiere come bene comune” - che avrà termine nel gennaio 2015 ma che ha previsto la sottoscrizione di un patto di

rete con le realtà territoriali - verrà garantita continuità sia alle azioni intraprese sia al percorso/metodo condiviso. Saranno pertanto strutturate, con l’ausilio dei volontari del servizio civile, iniziative volte a favorire la socializzazione, il confronto, la partecipazione e lo sviluppo di reti sociali.

Indicatori:

Obiettivo

da raggiungere Studenti, in situazione di disagio a rischio di dispersione scolastica, a cui impartire lezioni individuali di recupero

40 studenti

Studenti, in situazione di disagio a rischio di dispersione scolastica, coinvolti nello spazio compiti pomeridiano e nei gruppi di lavoro tematici

50 studenti

Fruitori dei progetti “Scuola di quartiere” e “Sartoria di Quartiere”

80 partecipanti

Attività di animazione organizzate con il coinvolgimento delle associazioni territoriali

10 manifestazioni

SPORTELLO di orientamento allo studio o al lavoro

2 giorni settimanali

SPORTELLO migranti 1 giorno settimanale Censimento dei servizi del territorio Impostazione e

realizzazione di una carta dei servizi

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le

attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Il progetto verrà realizzato con le seguenti modalità: Prima fase: ACCOGLIENZA E FORMAZIONE L’accoglienza dei volontari sarà seguita dall’erogazione ai medesimi della formazione specifica mentre verrà graduata - come modulato nel box 33 – l’erogazione della formazione generale. Seconda fase: REALIZZAZIONE

√ inserimento graduale dei volontari nelle attività previste dal progetto e

descritte al punto 8.2. √ Attività di tutoring dei volontari; √ Monitoraggio del progetto, degli obiettivi individuati e delle attività svolte;

√ Completamento della formazione generale; √ Messa in atto di eventuali azioni correttive; Terza fase: VALUTAZIONE √ Valutazione finale del progetto, con specifico riferimento al raggiungimento degli obiettivi, verifica del grado di soddisfazione del volontario e dell’O.L.P.

√ Stesura della certificazione delle competenze acquisite.

Cronogramma

MESE

ATTIVITÀ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Formazione specifica e graduale inserimento

Formazione generale

Realizzazione del progetto

Tutoring

Monitoraggio

Valutazione/verifica finale

Prima fase: ACCOGLIENZA E FORMAZIONE All’avvio del progetto i volontari saranno accolti e presentati agli operatori locali di progetto di riferimento. Inizieranno da subito la formazione specifica che ha lo scopo di fornire i fondamenti teorici e di base riferiti al progetto e parte di quella generale (vedasi box 30 e 36). Seconda fase: REALIZZAZIONE Durante il primo mese (fase di formazione) i giovani del SCN verranno inseriti gradualmente nelle sedi di progetto, al fine di facilitare la conoscenza del contesto organizzativo, dei servizi offerti da Casa delle Associazioni e della rete dei partner del progetto. In questo modo si ritiene di facilitare una presa di contatto con gli obiettivi e le azioni del progetto stesso, con la possibilità di poterne riflettere nel gruppo della formazione. Al termine del percorso di formazione specifica (dopo il terzo mese) i giovani possiederanno gli strumenti minimi necessari per realizzare le diverse attività del progetto. In questa fase i volontari saranno inseriti nelle diverse articolazioni del progetto le cui attività vengono di seguito elencate.

In prima istanza si provvederà a convocare il Tavolo Permanente, coordinato da Casa delle Associazioni, di raccordo e coordinamento tra le agenzie educative per diffondere e sostenere la corresponsabilità educativa. Si procederà quindi alla calendarizzazione dei momenti di verifica tra gli operatori del progetto (agenzie educative, associazioni, referenti dei progetti di coesione attivi, insegnanti di supporto, volontari del servizio civile nazionale) per la definizione degli interventi attraverso lo scambio di informazioni, monitoraggio in itinere, eventuali adeguamenti, risoluzione di problemi. Le agenzie educative partecipanti al Tavolo Permanente segnaleranno ai coordinatori del progetto di Casa Associazioni i soggetti “a rischio” per consentirne la presa in carico. Verranno quindi organizzate le attività di seguito elencate, che vedranno i volontari del servizio civile affiancare gli operatori e i volontari delle Associazioni nella realizzazione del progetto: � Sportello orientamento al lavoro e stesura curriculum per 2 giorni

settimanali; � Supporto allo Sportello Migranti per 1 giorno settimanale; � Supporto alla Scuola di Quartiere e alla Sartoria di Quartiere

attraverso la gestione dello spazio bimbi dedicato; � Lezioni didattiche individuali di recupero da novembre a giugno; � Gestione dello spazio compiti pomeridiano e gruppi di lavoro tematici a

supporto dell’attività didattica in chiave aggregativa. Tale attività verrà garantita da ottobre a giugno 4 pomeriggi settimanali;

� Strutturazione e realizzazione di momenti di animazione e aggregazione sul territorio, in particolare nel periodo estivo da giugno a settembre;

� Mappatura dei servizi territoriali per la redazione della Carta dei servizi.

I volontari avranno, inoltre, l’opportunità di interagire con il mondo del volontariato mettendosi a disposizione delle associazioni che hanno eletto sede operativa a Casa Associazioni e realizzando con loro attività concrete (a titolo esemplificativo: realizzazione di iniziative di animazione, piccole attività di segretariato). Queste attività verranno espletate dai volontari del servizio civile durante i dodici mesi di servizio ma li coinvolgeranno maggiormente nel periodo di sospensione dell’attività scolastica (da luglio a settembre).

Terza fase: VALUTAZIONE Nell’ultimo mese di servizio verrà effettuata la valutazione finale del progetto. In particolare verrà rilevato il raggiungimento degli obiettivi

nonché il grado di soddisfazione del volontario e dell’Operatore Locale di Progetto. Si procederà quindi alla stesura della certificazione delle competenze acquisite da ciascun volontario.

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

Risorse umane

Dipendenti Volontari/Non dipendenti

Amministrativi di Casa Associazioni

3

Operatori 2 Coordinatrice didattica 1 Insegnanti per il supporto

scolastico 8

Referenti dell’Associazione Omnibus per la consulenza

pedagogica 1

Operatori sportello migranti 2 Associazioni che svolgeranno attività di animazione ed

aggregazione 5

Volontari delle Associazioni che svolgeranno attività di

animazione ed aggregazione 12

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

Le attività che saranno svolte dai volontari sono così evidenziabili: � supporto quotidiano nello “spazio compiti” e nei gruppi di lavoro

tematici con finalità non solo didattiche ma improntate a stimolare l’aggregazione e la motivazione del gruppo;

� supporto allo Sportello Migranti nell’accoglienza dell’utenza e attività

di segretariato; � sportello orientamento al lavoro di primo livello e stesura curriculum;

bilancio delle competenze, indicazioni su come affrontare un colloquio di lavoro, servizio di orientamento scolastico/lavorativo;

� supporto alla scuola di quartiere e alla sartoria di quartiere attraverso servizio baby sitting;

� organizzazione di attività aggregative, animazione sul territorio e di supporto alla rete dei promotori del progetto;

� attività di segretariato per le associazioni operative presso Casa

delle Associazioni (a titolo esemplificativo: realizzazione di iniziative di animazione, piccole attività di segretariato, ecc.);

� collaborazione alla mappatura dei servizi e realtà associative e

informali presenti nel quartiere di San Polo nonchè alla successiva redazione della “carta dei servizi”.

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 10) Numero posti con vitto e alloggio: 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 12) Numero posti con solo vitto:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

Impegno minimo settimanale di 12 ore

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Disponibilità ad effettuare il servizio in una fascia oraria compresa tra le ore 8.00 e le ore 19.00. Cinque pomeriggi alla settimana per la gestione dello spazio compiti e dell’attività didattica. Due mattine alla settimana per supporto sartoria di quartiere e sportelli di orientamento lavoro/migranti. Flessibilità per gli interventi di animazione previsti il sabato e/o la domenica e in orario serale, usufruendo pertanto dei riposi in altri giorni della settimana da concordarsi. Disponibilità alla guida di automezzi dell’ente.

0

2

0

1.400

5

2

16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Nominativi dei Responsabili Locali di Ente

Accreditato N.

Sede di attuazione del

progetto Comune Indirizzo

Cod. ident. sede

N. vol. per sede Cognome e

nome Data di nascita

C.F. Cognome e nome

Data di nascita

C.F.

1 COMUNE DI BRESCIA

BRESCIA VIA CIMABUE, 16 30501 1 Raffi Luisa 20.10.1969 RFFLSU69R60B157B Pisano Nunzio

16.04.66 PSNNNZ66D16B157K

2 COMUNE DI BRESCIA

BRESCIA VIA CIMABUE, 16 30501 1 Palladino Elena

26.9.1961 PLLLNE61P66B157M Pisano Nunzio

16.04.66 PSNNNZ66D16B157K

3

4

5

6

7

8

9 10 11 12 13 14 15 16

17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Campagna di diffusione del Servizio Civile Nazionale

� Stand del Servizio Civile Volontario nell’ambito di iniziative di orientamento scolastico o di promozione sociale promosse dal Comune di Brescia (Informagiovani, Casa Associazioni, altri settori) (3 ore); In occasione dell’uscita dei bandi di selezione:

� Organizzazione di seminari per la presentazione di ogni progetto approvato (4 ore);

� Incontri individuali per aspiranti volontari da tenersi nelle sedi di servizio (3 ore);

� Segreteria informativa presso il Settore Risorse Umane per fornire delucidazioni sui progetti, sugli incontri individuali, sui seminari, sulla modalità di presentazione della domanda (si ipotizzano 22 ore per il periodo di apertura del bando);

� Realizzazione di volantini e manifesti che illustrino sinteticamente i progetti (4 ore);

� Predisposizione di schede riassuntive inerenti a ciascun progetto finanziato;

� Organizzazione di una conferenza stampa per la promozione dei progetti finanziati (2 ore);

� Stesura di comunicati stampa ai quotidiani locali (1,30 ore). Attività ordinaria: Gestione di un account di posta elettronica destinato al Servizio Civile del Comune di Brescia ([email protected]) attraverso il quale i giovani possono richiedere informazioni.

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

La selezione dei volontari di servizio civile viene effettuata da una commissione esaminatrice nominata dal Responsabile del Settore Risorse Umane/Delegato dal Sindaco per il Servizio Civile e composta da tre (3) Selettori scelti tra gli OLP o tra il personale operante nella sede di realizzazione del progetto e un (1) dipendente del settore Risorse Umane con funzioni di Segretario. La commissione, al fine di accertare l’idoneità del candidato a svolgere le mansioni previste dalle attività del progetto, terrà conto dei seguenti elementi di valutazione: 1) ELEMENTI DESUMIBILI DAL CURRICULUM

− Il possesso di un titolo di studio adeguato e/o attinente alle attività da svolgere;

− Il possesso di titoli professionali adeguati e/o attinenti alle attività da

svolgere; − Precedenti esperienze lavorative o maturate in qualità di volontario-

tirocinante-stagista in ambiti attinenti al progetto; − Il possesso di conoscenze-competenze-interessi particolari acquisite dal

candidato durante le proprie esperienze di vita o certificate dalla frequenza di corsi formativi-professionali;

2) ELEMENTI ACCERTABILI DAL COLLOQUIO ATTITUDINALE

− Possesso delle attitudini necessarie per lo svolgimento delle mansioni previste dalle attività del progetto (es. autonomia, flessibilità, autocontrollo, comunicatività, empatia, precisione ecc.)

− Capacità relazionali (utilizza un linguaggio adeguato al contesto ed è in grado di esprimere in modo chiaro ed efficace i concetti);

− Grado delle conoscenze richieste (conoscenza del Servizio Civile, conoscenza del progetto scelto e dell’ambito in cui si svolgerà il progetto)

− Motivazioni e interessi allo svolgimento del servizio (es. condivisione degli obiettivi perseguiti dal progetto, interesse ad acquisire particolari abilità/competenze previste dallo svolgimento del progetto)

− disponibilità a svolgere il servizio secondo le particolari condizioni richieste dal progetto (es. turni, servizio in giorni festivi ecc.).

Il punteggio massimo attribuibile ai due elementi di valutazione è il seguente:

1) CURRICULUM: MASSIMO PUNTI 20 2) COLLOQUIO CONOSCITIVO-MOTIVAZIONALE-ATTITUDINALE: MAX PUNTI 30

Il punteggio massimo ottenibile da ciascun candidato è pertanto PUNTI 50 Per superare la selezione bisogna ottenere un punteggio minimo di punti 21 nel colloquio conoscitivo-motivazionale-attitudinale. La commissione esaminatrice potrà attribuire i punteggi al curriculum in sede di colloquio approfondendo gli elementi indicati dal candidato.

VALUTAZIONE CURRICULUM

ELEMENTI e CRITERI

DI VALUTAZIONE TIPOLOGIA PUNTEGGIO

Laurea specialistica attinente al progetto

6

Laurea specialistica non attinente al progetto

5

Laurea triennale attinente al progetto

4

Laurea triennale non attinente al progetto

3

Diploma di scuola media superiore attinente

2

Titolo di studio max p. 6

(viene attribuito il punteggio solamente al titolo più elevato)

Diploma di scuola media superiore non attinente

1

ELEMENTI e CRITERI

DI VALUTAZIONE TIPOLOGIA PUNTEGGIO

Titolo professionale attinente al progetto

conseguito al termine di un corso di durata

superiore alle 300 ore

3

Titolo professionale attinente al progetto

conseguito al termine di un corso di durata

inferiore alle 300 oreo

2

Titolo professionale max p. 3

(viene attribuito il punteggio solamente al titolo più elevato)

Titolo professionale non attinente al progetto

conseguito al termine di un corso di durata

superiore alle 300 ore

1

Esperienze max p. 6

(Punti 0,5 per ogni mese o frazioni di mese superiori a

15 gg)

Esperienze lavorative o in qualità di volontario-tirocinante attinenti al

progetto

fino a punti 6

Altre Conoscenze o competenze Max p. 5

Conoscenze e competenze acquisite dal candidato durante la propria esperienza di vita o certificate dalla frequenza a corsi

Fino a punti 5

PUNTEGGIO MASSIMO ATTRIBUIBILE = 20 PUNTI

VALUTAZIONE COLLOQUIO

ELEMENTI

DI VALUTAZIONE DESCRIZIONE

PUNTEGGIO e CRITERI

DI ATTRIBUZIONE

Possesso delle attitudini necessarie per lo svolgimento delle mansioni previste dal progetto

(descrivere le attitudini principali richieste es. autonomia, flessibilità,

assertività, empatia ecc.)

max punti 15

Capacità relazionali

utilizza un linguaggio adeguato al contesto ed è in grado di esprimere in modo chiaro ed efficace i

concetti

max punti 5

Grado delle conoscenze richieste

conoscenza del Servizio Civile, conoscenza del

progetto scelto conoscenza dell’ambito in cui si svolgerà il progetto

max punti 5

ELEMENTI

DI VALUTAZIONE DESCRIZIONE

PUNTEGGIO e CRITERI

DI ATTRIBUZIONE

Motivazioni e interessi allo svolgimento del servizio

condivisione degli obiettivi perseguiti dal progetto, interesse ad acquisire

particolari abilità/competenze

previste dallo svolgimento del progetto

max punti 3

Disponibilità a svolgere il servizio secondo le particolari condizioni richieste dal progetto

(descrivere le particolari condizioni richieste es: turni, servizio in giorni

festivi ecc.)

max punti 2

PUNTEGGIO MASSIMO ATTRIBUIBILE = 30 PUNTI

(il punteggio finale è dato dalla somma dei voti conseguiti nei singoli elementi di

valutazione)

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione

dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

no 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del

progetto:

Il piano di monitoraggio prevede due tipologie di azione: 1. monitoraggio dei progetto; 2. tutoring dei volontari.

Saranno oggetto di verifica gli obiettivi, le attività del progetto e l’effettiva realizzazione, la formazione specifica, le attività svolte, l’acquisizione di capacità, le conoscenze, gli atteggiamenti dei volontari coinvolgendo nel processo tutti i soggetti attivi del progetto. MONITORAGGIO DELLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: Nel corso dell’anno sono previsti un incontro conoscitivo iniziale e un incontro di verifica finale che coinvolgeranno il responsabile del progetto, il responsabile del monitoraggio nonchè gli operatori locali di progetto e i volontari di servizio civile. Nel corso dell’anno verrà inoltre effettuata almeno una visita/sopralluogo presso ogni sede di progetto finalizzata a rilevare l’andamento del progetto attraverso la verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati

(indicatori di progetto), le criticità del medesimo nonché le difficoltà incontrate dai volontari e dagli operatori locali di progetto. TUTORING DEI VOLONTARI: FINALITA’ � Rilevare il grado di soddisfazione del volontario; � Favorire e sostenere la capacità di affrontare eventuali situazioni

critiche che emergano nella realizzazione del progetto; � Attuare interventi specifici volti al contenimento dell’abbandono del

SCN.

OBIETTIVI 1. Favorire la condivisione e il confronto delle esperienze di SCN con

volontari che operano nei diversi progetti; 2. Fornire un terreno “neutrale” di lettura della propria esperienza; 3. Favorire la capacità di valutazione del percorso di SCN in vista di un

orientamento formativo e professionale. 4. Favorire la capacità di analisi dei contesti organizzativi di riferimento, la

capacità di lavorare in gruppo; 5. Approfondire tematiche inerenti ai contesti del SCN (comunicazione,

gestione del conflitto, ecc.).

MODALITA’ DI SVOLGIMENTO INCONTRI TRIMESTRALI DI GRUPPO I volontari dei diversi progetti verranno convocati trimestralmente. L’incontro avrà la durata di 3 ore ed avrà luogo presso la sede del Servizio Formazione. INCONTRI INDIVIDUALI CON IL TUTOR Si prevede di organizzare incontri individuali su richiesta del volontario. In base al grado di criticità della situazione esposta, il tutor stenderà una relazione per il responsabile del settore Risorse Umane (delegato dal Sindaco in materia di servizio civile nazionale).

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

no 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli

richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Ai candidati viene richiesto il possesso del diploma di scuola media superiore, una buona capacità relazionale, di osservazione e di pazienza che consenta loro di saper adottare modalità comunicative diversificate al fine di raggiungere e rispondere alle persone prese in carico da Casa delle Associazioni. Costituiranno titolo preferenziale: � La frequenza di corsi universitari in ambito sociale ed educativo; � Il possesso del diploma di laurea in scienze dell’educazione e formazione

nonché in psicologia;

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del

progetto:

Il Comune di Brescia ha previsto - all’interno delle previsioni di Bilancio - due capitoli specificatamente destinati ai volontari in servizio civile, mirati, in particolare, a rispondere ai bisogni formativi dei volontari nonchè alla promozione del servizio civile nazionale. Nell’anno corrente l’importo complessivo stanziato per i due capitoli è pari a 21.000 €. Il Comune di Brescia investe nel progetto: � Risorse umane per affiancare, monitorare, sostenere e formare i volontari €. 1.100 (OLP €. 500 – tutor €. 600);

� Risorse economiche: la formazione specifica dei volontari comporterà un costo di €. 3.880 per il pacchetto formativo; il rilascio della certificazione delle competenze da parte dello IAL – Innovazione Apprendimento Lavoro Lombardia s.r.l comporterà un costo di €. 1.867 (i progetti presentati per l’anno 2014 interessati alla citata certificazione sono 4). Qualora venisse finanziato un solo progetto l’intero importo ricadrebbe su quest’ultimo, al contrario qualora venissero approvati più progetti l’onere dovrebbe essere ripartito tra tutti i progetti finanziati).

� Promozione del Servizio Civile Nazionale (volantini e locandine): €. 300 � Risorse strumentali e tecniche €.: 880

- €. 300 materiale di cancelleria; - €. 580 abbonamenti annuali alla rete urbana.

La cooperativa Progetto e Lavoro dona materiale didattico e cancelleria a supporto dell’intervento di prevenzione della dispersione scolastica “Facciamo Meta”; Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie - Coordinamento di Brescia, all’interno delle azioni di coesione sociale, promozione di

cittadinanza attiva e cultura della legalità, organizza e dona un modulo di 6 ore di laboratorio con il supporto di 1 conduttore e 2 volontari dell’associazione.

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

Accordi di collaborazione alla realizzazione del progetto sottoscritti da: - Associazione Omnibus; - Istituto Comprensivo Est 1; - Associazione AUSER Brescia; - Cooperativa Progetto e Lavoro; - Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie - Coordinamento

di Brescia.

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Personal computer, stampanti, cartucce, collegamento internet, telefoni, fax, proiettore, lettore cd, scanner, cancelleria, abbonamenti autobus, bicicletta, materiale informativo informa-lavoro, libri, materiale scolastico, materiale per lo spazio bimbi (giocattoli, opuscoli illustrati, filmati, materiali per laboratori), materiale di cancelleria specifico per realizzare i laboratori per bambini e laboratori di costruzione giochi

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

no

27) Eventuali tirocini riconosciuti :

no 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,

certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

Facendo riferimento alla CLASSIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Clés/ARRA 1997, si dichiara che i volontari del servizio civile acquisiranno le seguenti competenze: COMUNICAZIONE E RELAZIONI INTERPERSONALI

� Relazionarsi con più soggetti (persone con disabilità, familiari, volontari giovani e adulti, professionisti della struttura e coordinatori del progetto, referenti del territorio);

� Ascoltare e decodificare i propri e altrui bisogni e esigenze; � Incoraggiare, motivare, aiutare le persone nello svolgimento delle attività previste dal progetto.

ORGANIZZAZIONE E GESTIONE PROBLEMI � Pianificare, programmare e prevedere i tempi; � Favorire il raggiungimento dei risultati; � Analizzare, confrontare i problemi e gestire gli imprevisti; � Assumersi responsabilità; � Motivare, aiutare le persone nello svolgimento delle attività previste dal progetto.

Facendo riferimento allo schema proposto dall’ISFOL “COMPETENZE TRASVERSALI E COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO” 1995, quale modello di sintesi delle abilità da possedere e da affinare continuamente attraverso l’auto-apprendimento, si dichiara che i volontari del servizio civile acquisiranno le seguenti competenze: DIAGNOSTICARE

� essere in grado di analizzare il contesto di lavoro e comprenderne le dinamiche, i bisogni, le risorse e le criticità;

� essere in grado di individuare strategie , soluzioni operative, procedurali, strumenti

RELAZIONARSI

� essere in grado di ascoltare, comunicare, lavorare in gruppo, relazionarsi con utenti/clienti diversi.

AFFRONTARE

� saper collaborare costruttivamente al raggiungimento degli obiettivi; � saper rispondere alle attese del gruppo di lavoro rispetto ai compiti. Le competenze sopradescritte verranno certificate con un attestato rilasciato dal Centro di Formazione Professionale IAL – Innovazione, Apprendimento Lavoro Lombardia di Brescia (vedasi accordo allegato).

Formazione generale dei volontari

29) Sede di realizzazione:

La sede di realizzazione della formazione è scelta sulla base del

posizionamento geografico delle sedi di attuazione del progetto: è pertanto previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nella seguente sede: Servizio Formazione del Settore Risorse Umane del Comune di Brescia - V.lo Borgondio n. 29 – Brescia Ci si riserva tuttavia di effettuare visite conoscitive presso alcuni settori dell’ente o presso le realtà associative, ricreative, culturali della città e/o della provincia per approfondimenti sui temi da trattare.

30) Modalità di attuazione:

In proprio, presso l’Ente avvalendosi del proprio formatore del servizio civile nonché di personale dipendente e/o esperti con provata esperienza nelle materie oggetto del programma formativo.

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

no

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Metodologia mista, cioè le lezioni conterranno tecniche sia frontali sia metodologie attive (lavori di gruppo, brainstorming, giochi di ruolo, discussioni aperte, momenti di autovalutazione, simulazioni, problem solving, …)

33) Contenuti della formazione:

Nei moduli formativi di seguito elencati verranno trattati gli argomenti previsti dal decreto del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale n. 160 del 19.07.2013 - Linee guida per la formazione generale dei giovani in SCN - e precisamente:

I fase (entro 180 giorni dall’avvio del progetto)

Modulo 1 4 ore L’identità del gruppo in formazione e patto formativo;

Modulo 2 4 ore Disciplina dei rapporti tra Ente e volontari del SCN – illustrazione del prontuario.

L’organizzazione del servizio civile e le sue figure.

Modulo 3 2 ore Presentazione del Comune di Brescia e dei suoi Servizi;

Modulo 4 3 ore La rappresentanza dei volontari nel servizio civile – Testimonianze: servizio civile come percorso di cittadinanza attiva

Modulo 5 3 ore Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà;

Modulo 6 3 ore Introduzione ai concetti di dovere di difesa della Patria – difesa civile, affinità e differenze tra le due realtà

Modulo 7 2 ore La formazione civica: dichiarazione Universale dei diritti umani – Carta Costituzionale

Modulo 8 2 ore La solidarietà e le forme di cittadinanza

Modulo 9 2 ore La normativa vigente e la Carta di impegno etico

Modulo

10

2 ore La protezione civile

Modulo

11

4 ore Il lavoro per progetti

Modulo

12

3 ore Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti

II fase (dal 210° giorno ed entro il 270° giorno)

Modulo

13

3 ore Ripresa e rielaborazione dei concetti di dovere di difesa della Patria – difesa civile non armata e non violenta

Modulo

14

4 ore Ripresa e rielaborazione dei concetti di solidarietà e di cittadinanza attiva

Modulo

15

2 ore Conclusione e rielaborazione complessiva del percorso

34) Durata:

43 ore

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione:

Servizio Formazione del Settore Risorse Umane del Comune di Brescia e sedi disponibili nell’Ente Ci si riserva inoltre di effettuare visite conoscitive presso le realtà associative, ricreative, culturali e/o sportive della città e della provincia operanti nell’ambito tematico delle attività previste dal progetto.

36) Modalità di attuazione:

La formazione specifica è effettuata in proprio, presso l’ente avvalendosi di personale dipendente con provata esperienza nelle materie oggetto del programma formativo. A tale proposito si precisa che i docenti sono individuati dal servizio formazione all’interno dell’ente sulla base di specifiche professionalità ed esperienze correlate ai progetti.

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

1. Mara Gelmi – nata a Sonico il 03.08.1966 2. Susi Canti - nata a Edolo il 30.03.1979 3. Monica Zinelli - nata a Gavardo il 04.05.1970 4. Mattei Angelo - nato a Salo’ il 28.06.1972 5. Cinzia Dioni - nata a Brescia il 13.01.1971 6. Cristina Fontana - nata a Brescia il 14.04.1965 7. Laura Maffazioli - nata a Castel Goffredo il 12.04.1969 8. Monica Pietroboni - nata a Brescia il 24.01.1969 9. Sarrah Bisckri - nata in Algeria il 29.07.1966 10.Savardi Mariagrazia – nata a Iseo il 24.03.1963 11.Daniela Faiferri - nata a Ponte di Legno il 13.11.1954

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

1. Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione del Comune di Brescia; 2. Funzionario tecnico del Comune di Brescia 3. Psicologa;

4. Educatore Professionale; 5. Assistente Sociale del Settore Servizi Sociali e Politiche per la Famiglia

del Comune di Brescia; 6. Docente di scuola secondaria di primo grado, coordinatrice plesso

“Tovini “dell’Istituto Comprensivo Est 1; 7. Alta Professionalità Integrazione Scolastica Disabili; 8. Coordinatrice didattica progetto contro la dispersione scolastica

“Facciamo meta”; 9. Mediatrice culturale; 10. Consulente e formatrice; 11. Coordinatore e Responsabile animatore della Cooperativa Pandora

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Lezioni frontali con l’obiettivo di far conoscere le principali problematiche sociali e le diverse modalità di aiuto nonché condividere linguaggi e significati delle diverse modalità di intervento. Tecniche di formazione attiva (role play – analisi di casi – storie di vita): i volontari saranno invitati ad esprimere i propri vissuti relativamente alla diversità ed alla disabilità, i propri dubbi i propri pregiudizi; Laboratori esperienziali: simulazione di intervento in cui i volontari avranno la possibilità di misurarsi con le attività pratiche che verranno espletate durante l’anno di servizio.

40) Contenuti della formazione:

Modulo Informativa sui rischi connessi all’impiego dei volontari: 4 ore Informativa sui rischi connessi all’impiego di volontari del servizio civile all’interno del settore/servizio cui fa riferimento il presente progetto. Informazioni dettagliate sui rischi specifici esistenti negli ambienti in cui il volontario verrà inserito ed opererà, nonché misure di prevenzione e di emergenza adottate. Docente: Mara Gelmi e Susi Canti I Modulo: 8 ore Dinamiche di gruppo, lavorare in rete, tecniche di comunicazione Docente: Monica Zinelli II Modulo: 16 ore Riconoscimento precoce dei segnali di disagio. Approccio e strumenti per

la relazione con ragazzi a rischio dipendenza da sostanze/alcool e microcriminalità Docente: Angelo Mattei III Modulo: 4 ore Conoscenza servizi e interventi del Comune di Brescia rivolti alle famiglie con minori (CAG, Tutela, Prevenzione, Mediazione culturale, ecc.) Servizi aggregativi e animativi per minori e famiglie Docente: Cinzia Dioni IV Modulo: 8 ore Stare bene a scuola: didattica e prevenzione del disagio, classificazione DSA/BES Docente: Cristina Fontana V Modulo: 4 ore L’integrazione scolastica dei minori in situazione di handicap e l’inclusione degli alunni stranieri Docente: Laura Maffazioli VI Modulo: 12 ore Stimolare la motivazione: accoglienza dei ragazzi; valutazione delle risorse e delle fragilità; l’autostima; autovalutazione. Docente: Monica Pietroboni VII Modulo: 8 ore L’immigrazione a Brescia: culture a confronto e strumenti di integrazione Docente: Sara Biskri VIII Modulo: 4 ore Presentazione dei servizi di orientamento scuola / lavoro e tempo libero; strumenti per favorire l’accesso all’informazione e l’orientamento individuale. Docente: Mariagrazia Savardi IX Modulo: 8 ore Animazione sociale – la progettazione, il laboratorio, strumenti e metodologie, brainstorming. Docente: Daniela Faiferri

41) Durata:

Ore 76

Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Il piano di monitoraggio della formazione (generale e specifica) è finalizzato a verificare: � l’adeguatezza dei contenuti proposti in relazione alla realizzazione del

progetto; � la validità del metodo formativo adottato; � i risultati ottenuti con la formazione in relazione alle conoscenze

acquisite dai volontari. 1) Per la realizzazione del piano di monitoraggio si prevede la

somministrazione di questionari (sia al termine della formazione generale che di quella specifica) Il modello di questionario è in uso presso il servizio formazione del Comune e prende in considerazione i seguenti elementi: pianificazione formativa, aspettative e bisogni attesi, obiettivi formativi, contenuti, articolazione del corso, metodologia, conduzione e docenza, organizzazione e grado di soddisfazione.

2) Incontro finale con il gruppo dei volontari, il tutor ed il responsabile del monitoraggio, per una verifica complessiva della formazione che favorisca l’acquisizione di consapevolezza sulle conoscenze e competenze acquisite, sui valori trasmessi, sulle modalità individuali di relazionarsi con il contesto;

3) E’ prevista la possibilità di colloqui individuali con il tutor a richiesta del singolo volontario.

Brescia, li 25.07.2014

Il delegato del Sindaco in materia di Servizio Civile Nazionale

(Dr. Claudio Reboni)