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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 129 Ente proponente il progetto: Comune di Forlì - Piazza Saffi 8, 47100 Forlì – www.comune.forli.fc.it Servizio: Politiche Educative e della Genitorialità – Unità:Diritto allo Studio, via Caterina Sforza, n.16 Forlì (FC) 229 Codice di accreditamento del Comune di Forlì: 329 Albo e classe di iscrizione del Comune di Forlì: 1 NZ00551 Regione Emilia Romagna

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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI INSERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

Comune di Forlì - Piazza Saffi 8, 47100 Forlì – www.comune.forli.fc.it

Servizio: Politiche Educative e della Genitorialità – Unità:Diritto allo Studio, via Caterina Sforza, n.16 Forlì (FC)

2) Codice di accreditamento del Comune di Forlì:

3) Albo e classe di iscrizione del Comune di Forlì:

1

NZ00551

Regione Emilia Romagna

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

Una figura educativo-amicale per l'integrazione di minori disabili – 2016

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

A06

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

Durante le assemblee dei soci svoltesi nell’anno 2015, in occasione dell’apertura del Bando Straordinario 2015 e per la pubblicazione del Bando Ordinario 2015, sono state ribadite dagli enti, che quotidianamente vivono e operano nel territorio, le due macro- aree di “bisogno” individuate in occasione dei precedenti Piani Provinciali del Servizio Civile. In particolare il territorio fa emergere quanto i volontari in servizio civile siano importanti per contribuire alle attività dell’area:

7) socio assistenzialee

8) dell’educazione e promozione culturale.

Da anni vengono realizzati progetti di servizio civile nei diversi settori di intervento delle aree sopra indicate tra cui:- Tutela delle categorie svantaggiate: anziani, persone con disabilità, minori ed adulti con disagio sociale, stranieri;- Contrasto al problema della dispersione scolastica: azioni di tutoraggio; - Contrasto ai problemi di devianza: azioni di prevenzione alla salute;- Contrasto ai problemi di integrazione e/o solitudine: azioni relative alla pubblicizzazione ed attuazione di progetti relativi alla multiculturalità e alla cultura della Pace.- Sostegno al settore artistico: azioni dirette alla promozione divulgazione e salvaguardia del patrimonio artistico; azioni di progettazione e sviluppo di eventi culturali rivolti a specifici target (bambini, adolescenti, anziani, immigrati ecc…) e alla popolazione in generale.

Gli Enti che aderiscono al Co.Pr.E.S.C., sviluppano progetti di servizio civile che tentano di garantire il pieno coinvolgimento delle nuove generazioni rispetto a queste tematiche, cercando di fornire risposte nuove e dinamiche alle esigenze della popolazione.Per ulteriori approfondimenti della lettura dei bisogni si faccia riferimento al Piano Provinciale realizzato dal Co.Pr.E.S.C in sinergia con gli Enti.

6.1 Destinatari e beneficiari del progettoIl Comune di Forlì conta una popolazione complessiva di 118.503 persone (dato Regione Emilia Romagna-Statistiche 01/01/2015), la loro distribuzione sul territorio comunale non presenta concentrazioni rilevanti.

Di seguito, in tabella, proponiamo i dati relativi alla popolazione residente nel Comune di

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Forlì, in obbligo scolastico/formativo, suddivisa per fasce d'età (dati Regione Emilia Romagna-Statistiche 01/01/2015):

Comune di Forlìdai 6 ai 10 anni

(scuole primarie)

dagli 11 ai 13 anni (scuole secondarie

di 1° grado)

dai 14 ai 18 anni (scuole secondarie

di 2° grado)

totale popolazione residente 5447 3051 4802

Il Progetto si rivolge ad un target specifico della popolazione: i minori dai 6 ai 13 anni che frequentano le scuole primarie e secondarie di 1° grado di Forlì, con disabilità medio - lievi o con disturbo.

Nell'anno scolastico 2014/15 le scuole primarie e secondarie di 1° grado di Forlì hanno inviato all’Unità Diritto allo Studio del Comune di Forlì circa n. 59 “Schede di rilevamento del bisogno” attraverso le quali gli insegnanti referenti hanno manifestato il bisogno di realizzare progetti a supporto di minori con disabilità medio-lievi o con disturbo, finalizzati all'implementazione delle autonomie personali e di socializzazioneNella tabella che segue, riportiamo il numero dei minori disabili per i quali è stata richiesta la realizzazione di un progetto di servizio civile finalizzato all'implementazione delle autonomie personali e di socializzazione e il monte ore individuato per la realizzazione di tali progetti, riferiti all'anno scolastico 2014/15

Scheda di rilevamento del bisogno a.s. 2014/15

n. minori con disabilità medio-lieve

n. ore richieste per la realizzazione di progetti di

servizio civileScuole primarie

30 400

Scuole secondarie di 1° grado19 200

Scuole secondarie di 2° grado10 100

totali 59 700(Dati emersi dai documenti di monitoraggio e verifica del Comune di Forlì-Unità Diritto allo Studio a.s. 2014/15)

Il presente progetto nasce dall’esigenza di rispondere in maniera più integrata e strutturata possibile ad un bisogno emerso rispetto alla popolazione con disabilità medio - lieve o con disturbo per un target di utenza che va dai 6 ai 13 anni. Le figure professionali, che a vario titolo intervengono nella vita di questi minori sono molteplici, ciò che manca ai minori è la possibilità di realizzare percorsi educativo/amicali attraverso i quali, possano sperimentare occasioni di crescita e di autonomia. Il bisogno dei minori disabili è quello di essere accompagnati da una figura educativo/amicale che possa facilitarne la presenza e l’integrazione, nel contesto scolastico anche promuovendone lo sviluppo di competenze ed esperienze, attraverso attività non formali ed integrando il progetto di vita del singolo minore attraverso svariati tipi di interventi. Questo bisogno è riscontrabile dalle n. 59 schede di rilevamento dei bisogni inviate all’Unità Diritto allo Studio per l'anno scolastico 2014/15, attraverso le quali è stata richiesta la realizzazione di progetti con le finalità sopra specificati per un monte ore totale di 700 ore.Gli interventi previsti nel presente progetto si pongono l'obiettivo di rispondere a questo bisogno, si collocano quindi, ad integrazione e non in sostituzione delle prestazioni socio-

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assistenziali, socio-sanitarie ed educative e delle figure professionali già previste nell’ambito della programmazione nazionale e regionale. Il volontario infatti, diviene una figura che accompagna il minore disabile mediando e facilitando la sua presenza e l'integrazione nel contesto scolastico, implementando occasioni di crescita e di socializzazione che diversamente non sarebbero realizzate, oppure sarebbero realizzate solo in parte. Inoltre, il volontario proprio per la specificità della sua figura, può supportare il minore nell’acquisizione di una maggior consapevolezza delle proprie competenze “altre”che, spesso non vengono lette dagli adulti di riferimento istituzionali.

Il monitoraggio finale effettuato al termine del precedente Bando 2014 ha evidenziato che nel corso del servizio il volontario ha acquisito una sempre maggiore consapevolezza del suo ruolo e dell'importanza che questo ricopre nei confronti dei minori disabili che affianca. Il progetto è pertanto, finalizzato a rispondere ai bisogni dei minori con disabilità medio-lieve nella fascia d'età dai 6 ai 13 anni.

I destinatari potenziali del progetto sono i minori con disabilità medio -lieve che frequenteranno le scuole primarie e secondarie di 1° grado di Forlì nell'anno scolastico 2016/17 .Non potendo disporre, in anticipo, dei dati relativi al prossimo anno scolastico di seguito si riportano i dati relativi al numero di minori con disabilità medio-lieve che nell’ultimo triennio (anni scolastici 2013/14-2014/15 e 2015/16) sono stati coinvolti nel progetti di servizio civile realizzato dall’Unità Diritto allo Studio del Comune di Forlì che possono essere un riferimento concreto dei destinatari potenziali del progetto anche per gli anni scolastici futuri.

Minori coinvolti nel progetto di servizio civile nel triennio 2013-16

2013/14 2014/15 2015/16*

Scuola primaria 25 25 circa 40*

Scuola secondaria di 1° grado17

20 circa 30*

Scuola secondaria di 2° grado 8 10 circa 20*Totali 50 55 circa 90*

(Dati: Comune di Forlì -“Unità Diritto allo Studio”)* Si specifica che i dati relativi all'a.s. 2015/16 sono da cosiderarsi in via di definizione in quanto si riferiscono ai progetti di Servizio civile Regionale (n9volontari) e Nazionale (n9 volontari) attualmente in corso.

I destinatari effettivi sono i minori disabili coinvolti direttamente nel progetto che saranno individuati nell'a.s. 2016/17 sulla base dei bisogni individuati dalle insegnanti referenti attraverso le “schede rilevamento del bisogno”. Il progetto prevede il coinvolgimento di n.18 volontari in servizio civile, pertanto prevediamo di poter rispondere concretamente al bisogno di circa n. 90 minori disabili.

I beneficiari del progetto saranno tutti i soggetti che sono coinvolti nel progetto di vita dei minori disabili, in quanto gli interventi del volontario saranno volti ad implementare l'integrazione, la socializzazione e le autonomie del minore disabile coinvolto e avranno quindi una ricaduta rispetto a diversi soggetti:− i gruppi classe dei n. 90 minori disabili che saranno coinvolti nel progetto;

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− le insegnanti di sostegno e le insegnanti di classe;− le famiglie dei minori;− gli operatori sociali referenti per il minore e per la sua famiglia;− e gli operatori sanitari referenti per il minore e per la sua famiglia;− la comunità educante.

6.2 Analisi del contesto In diversi contesti del territorio di Forlì, si rileva una consistente presenza di bambini/ragazzi in situazione di difficoltà. A supporto di quest’affermazione, si riportano di seguito, i dati statistici relativi: alla presenza di ragazzi disabili nelle scuole primarie e secondarie del territorio forlivese, nei servizi educativi extrascolastici in convenzione con il Serv. Politiche Educative e della Genitorialità del Comune di Forlì (centri educativi e centri estivi)

1) I minori disabili iscritti nelle scuole primarie e secondarie di Forlì per l'a.s. 2014/2015 sono risultati n. 259 di cui, n.114 nelle scuole primarie statali, n.83 nelle scuole secondarie di primo grado e n. 59 nelle scuole secondarie di secondo grado.

Le tabelle che segue riportano i dati relativi alla presenza di minori disabili nelle scuole primarie e secondarie forlivesi

Tabella relativa ai dai dell'ultimo triennio 2013-16ANNI SCOLASTICI A.S. 2013/14 A.S. 2014/15 A.S. 2015/16

ISTITUTI SCOLASTICITot

alunni iscritti

Tot. Alunni disabili

Tot alunni iscritti

Tot. Alunni disabili

Tot alunni iscritti

Tot. Alunni disabili

Scuole primarie statali 4744 104 4905 114 4917 129

Scuole secondarie di 1° grado statali 3027 74 3071 83 3083 85

Scuole secondarie di 2° grado 6435 59 6522 59 Dato non disponible

Dato non disponible

Totali 14206 237 14498 259 Dato non disponible

Dato non disponible

(Dati: Comune di Forlì-“Unità Diritto allo Studio”)

Inoltre di seguito si riporta una tabella indicante i dati relativi alla presenza di alunni disabili in relazione al numero degli iscritti relativa agli anni scolastici 2014/15 e 2015/16

Tabella relativa ai dati degli a.s. 2014/15 e 2015/16 suddivisi per plessi/sedi scolastiche

Istituti Scolastici a.s. 2014/15 a.s. 2015/16

n. minori iscritti

n. minori disabili

n. minori iscritti

n. minori disabili

1° circolo 690 15 683 17

A. Saffi 479 10 474 10

A. Rivalti 211 5 209 7

2° circolo 551 17 546 23

De Amicis 337 13 347 14

A. Manzoni 214 4 199 9

4° circolo 883 15 899 16

5

D. Fabbri 325 5 335 8

Peroni 229 5 223 3

Mellini 98 3 107 3

R. Rivalta 231 2 234 2

6° circolo 862 10 885 15

D. Alighieri 169 3 170 7

P. Squadrani 222 1 223 1

Vallicelli 125 1 124 2

L. Tempesta 346 5 368 5

7° circolo 917 32 904 35

Bersani 601 25 597 27

L. Valli 181 5 171 5

D. Raggi 135 2 136 3

8° circolo 1002 25 1000 23

Melozzo 261 2 257 5

Matteotti 113 2 117 2

Follerau 112 6 191 5

Focaccia 190 4 104 2

Rodari 326 11 331 9

Via F. Orsini 1204 41 1236 38

Maroncelli 271 9 310 10

Orceoli 439 16 433 16

Mercuriale 380 11 369 9

Fiorini 114 5 127 3

Via Ribolle 1086 31 1115 38

Zangheri 571 18 524 20

Croce 444 10 444 9

San Martino 71 3 147 8

Palmezzano 781 11 732 9

Ist. Baracca 560 1 Dato non disponible Dato non disponible

Liceo Classico 1103 4 Dato non disponible Dato non disponible

Liceo Scientifico 1150 0 Dato non disponible Dato non disponible

Liceo Artistico-Musicale

477 9 Dato non disponible Dato non disponible

ITIS G. Marconi 973 1 Dato non disponible Dato non disponible

IST. G. Saffi-Alberti 732 22 Dato non disponible Dato non disponible

Ist. Prof. Ruffilli 635 19 Dato non disponible Dato non disponible

Ist. Matteucci 892 3 Dato non disponible Dato non disponible

Dalla tabella si rileva un aumento del numero dei minori disabili durante il corrente anno

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scolastico 2015/16. Inoltre, si evidenziano alcune sedi scolastiche in cui c'è una considerevole presenza di alunni disabili iscritti. Saranno pertanto queste scuole le sedi di realizzazione del progetto di servizio civile in quanto si ritiene possano essere contesti nel quale il servizio di un volontario possa essere maggiormente valorizzato.

2) I minori disabili che frequentano i servizi educativi extrascolastici per minori dai 6 anni ai 15 anni (centri educativi e centri estivi) in convenzione con il Comune di Forlì

2.1) I centri educativi sono opportunità educative organizzate in orario pomeridiano oltre il tempo scuola rivolte a tutti i bambini e ragazzi tra i 6 e i 15 anni residenti o domiciliati a Forlì. Sono gestiti in convenzione con cooperative del privato sociale che realizzano at-tività decentrate presso sedi scolastiche in collaborazione con le istituzioni scolastiche forlivesi. Il Comune riconosce il supporto educativo ai minori disabili attraverso una pro-gettazione integrata che coinvolge i servizi sociali, educativi e sanitari di riferimento dei minori e facilitazioni economiche finalizzate a permettere la frequenza di minori prove-nienti da famiglie in carico al Servizio sociale con difficoltà socio- economiche in colla-borazione con il servizio sociale. Le convenzioni in atto riguardano il quinquennio dal-l'anno 2013 al 2018 e prevedono la realizzazione di: 3 Centri Educativi pomeridiani gesti-ti dalle coop. soc. Domus coop., P.Babini, L'Accoglienza che nel periodo estivo propon-gono attività di centro estivo. I centri educativi sono servizi di chiara connotazione edu-cativa, in cui vengono proposte attività di supporto ai metodi di studio, laboratoriali e ri-creative. Sono aperti tutto l'anno scolastico, dal lunedì al venerdì, dalle 14.30 alle 18.30 con la possibilità di frequentare da 2 a 5 pomeriggi a tempo pieno o parziale. Realizzano attività decentrate di supporto ai metodi di studio e/o laboratoriali presso sedi scolastiche, programmate e realizzate annualmente in collaborazione con le scuole. Inoltre, prevedo-no forme di collaborazione e sinergie con le altre agenzie educative del territorio e svol-gono,per la loro natura, un ruolo di supporto alla genitorialità. Nell’a.s. 2014/15 presso i centri educativi sono risultati iscritti complessivamente più di 1000 minori, tra questi cir-ca n. 50 minori disabili con supporto educativo.

2.2) I minori disabili inseriti presso i centri estivi convenzionati con il Comune di Forlì. i centri estivi sono servizi educativi aperti nel periodo di chiusura delle scuole, dal lunedì al venerdì, per l’intera giornata. Il servizio risponde, con un’offerta educativamente qualificata, alle esigenze delle famiglie nel periodo estivo. I centri estivi in convenzione per il quinquennio 2013-2018 sono costituiti dal prolungamento estivo dei 3 centri educativi invernali gestiti dalle cooperative che ampliano l'orario di apertura giornaliero e da 5 centri estivi gestiti da Associazioni/Soggetti Onlus in convenzione per la realizzazione di progetti d'integrazione di minori disabili dai 6 ai 15 anni. Nell'estate 2015 hanno frequentato i centri estivi circa n. 40 minori con disabilità dai 6 ai 15 anni con supporto educativo

Si specifica che in tutti i servizi extrascolastici sopra riportati il Comune garantisce la regia territoriale del piano degli interventi e l'integrazione dei minori disabili attraverso una progettazione integrata che coinvolge i servizi educativi, sociali e sanitari competenti.

6.3 Servizi specifici esistentiNon esistono servizi strutturati e non è opportuno che esistano servizi specifici per questo bisogno emerso, perché deve essere affrontato all’interno dei contesti di vita del minore

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disabile. I percorsi educativo/amicali si sviluppano nei contesti di vita scolastici ed extrascolastici previsti dal progetto di vita del minore disabile. Considerata la fascia di età dei minori a cui si rivolge il presente progetto (dai 6 ai 13 anni), il contesto di vita, diverso dall’ambito famigliare, in cui il volontario affiancherà il minore sarà l’ambiente scolastico. Nel caso in cui il progetto di vita del minore disabile preveda la frequenza ad un servizio educativo extrascolastico del territorio (centri educativi, centri estivi, contesti sportivi, contesti socio-ricreativi, ecc.) è auspicabile che, nel definire il progetto d’integrazione del minore, siano coinvolti i referenti dei diversi contesti frequentati dal minore.Il volontario quindi, affiancherà i bambini/ragazzi disabili coinvolti nel progetto a scuola al fine di facilitarne la presenza, l’integrazione e implementare occasioni di socializzazione e di acquisizione di autonomie.

In relazione al contesto scolastico si specifica che nel territorio comunale vi sono n. 20 scuole primarie statali n. 8 scuole secondarie di primo grado statali e n. 8 scuole secondarie di secondo grado. Rispetto ai minori disabili iscritti, la scuola in collaborazione con gli operatori sanitari, gli operatori sociali e la famiglia del minore, redige un Progetto Educativo Individualizzato (PEI) in base al quale vengono strutturate una serie di attività didattiche e di laboratorio, scolastiche ed extrascolastiche, per rispondere ai bisogni individuali di ogni minore disabile. Inoltre, ad integrazione delle figure professionali già presenti nella scuola il Comune di Forlì attraverso l’Unità Diritto allo Studio prevede la presenza di figure educative (educatori professionali o assistenti di base) di supporto al percorso scolastico-formativo dei minori con disabilità gravi e gravissimi.Nel contesto scolastico, quindi per i minori con disabilità medio-lieve o con disturbo è istituzionalmente prevista solo la presenza dell'insegnante di sostegno e spesso, per un monte ore settimanale finalizzato alle solo attività didattiche. Non c'è quindi la possibilità di realizzare o sviluppare percorsi educativo/amicali, con i minori disabili o attività integrative a quelle scolastiche finalizzate a sviluppare nel minore disabile le competenze sociali, di comunicazione, relazionali, organizzative, di gestione di sé, sempre in funzione di una crescente autonomia.

In relazione al contesto extrascolastico si precisa che la rete di offerte educative del territorio di Forlì, realizzate in orario extrascolastico in convenzione con il Serv. Politiche Educative del Comune di Forlì, rivolte a bambini e ragazzi dai 6 ai 15 anni, è articolata come riportato nella seguente tabella

Anno scolastico 2015/16

CENTRO EDUCA-TIVO

SEDI SCOLASTICHE PRESSO LE QUALI VENGONO REALIZZATE ATTIVITA' EX-

TRASCOLASTICHE

TIPOLOGIA DI ATTIVITA'REA-LIZZATA

ARTICOLAZIONE SETTI-MANALE

1. SAN MARTINO GESTITO DALLA COOP. SOC. DO-MUS COOP.

sede San Martinosupporto ai metodi di studio e laboratori

5 pomeriggi di 4 ore

scuola secondaria di 1° grado via F. Orsi-ni plesso Orceoli

supporto ai metodi di studio 3 pomeriggi di 3 ore

2. SAN PAOLO GE-STITO DALLA COOP. SOC. P. BA-BINI

sede San Paolosupporto ai metodi di studio e laboratori

5 pomeriggi di 4 ore

scuola primaria Tempesta del 6° circolo laboratorio 1 pomeriggio di 2 ore

scuola primaria Rivalti del 1° circolo laboratorio 1 pomeriggio di 2 ore

scuole primarie Manzoni e De Amicis del 2° circolo

supporto ai metodi di studio 2 pomeriggi di 2 ore

8

3. VILLA GESUITA GESTITO DALLA COOP. SOC. L'AC-COGLIENZA

sede Villa Gesuitasupporto ai metodi di studio e laboratori

5 pomeriggi di 4 ore

scuola secondaria di 1° grado via Ribolle (Zangheri e B. Croce)

supporto ai metodi di studio 3 pomeriggi di 2 ore

scuola primaria Rodari dell'8° circolo supporto ai metodi di studio 3 pomeriggi di 2 ore

scuola primaria Peroni del 6° circolo laboratorio 1 pomeriggio di 2 ore

Presso i servizi educativi extrascolastici sopra elencati, i minori con disabilità, che necessitano di figure educative specializzate, sono affiancati da educatori professionali riconosciuti dal Comune di Forlì - Servizio Politiche Educative e della Genitorialità, attraverso una programmazione integrata con gli operatori sociali e sanitari di riferimento del minore disabile.

Anche se l’intervento in oggetto, prevede che il volontario affianchi il minore disabile nel contesto scolastico è comunque necessario realizzare un raccordo con le realtà extrascolastiche frequentate dal minore per fare in modo ci sia una condivisione tra i diversi contesti coinvolti nella vita del minore

Dall'analisi proposta risulta chiaro che il presente progetto si pone l'obiettivo di rispondere ad un bisogno che non viene soddisfatto dai servizi specifici esistenti sul territorio, cioè una figura educativo-amicale che accompagni i minori con disabilità medio lieve o con disturbo in progetti d'integrazione, socializzazione ed implementazione delle autonomie personali. Il presente progetto si colloca quindi, ad integrazione e non in sostituzione delle prestazioni socio-assistenziali, socio-sanitarie ed educative e delle figure professionali già previste nell’ambito della programmazione nazionale e regionale.

6.4 Indicatori che sono stati utilizzati per leggere il contesto:Gli indicatori attraverso i quali è stato misurato il contesto sono:

- n. popolazione complessiva del Comune di Forlì al 01/01/2015 (Regione Emilia Romagna-Statistiche);- n. minori dai 6 ai 18 anni residenti territorio di Forlì suddivisi per fasce d'età (Regione Emilia Romagna-Statistiche)− n. minori con disabilità medio-lieve per i quali è stato richiesta la realizzazione di un progetto di servizio civile nell'a.s. 2014/15 nelle scuole primarie e secondarie del Comune di Forlì;− n. minori disabili coinvolti nel progetto di servizio civile dell’Unità Diritto allo Studio nel triennio 2013-2016 presso le scuole primari e secondarie del Comune di Forlì (destinatari potenziali del progetto);- n. minori disabili iscritti nelle scuole primarie e secondarie del Comune di Forlì sul totale degli alunni iscritti, riferiti al triennio 2013-2016;- n. minori disabili inseriti presso servizi educativi extrascolastici relativi all'a.s. 2014/15;- n. minori disabili inseriti presso i centri estivi convenzionati dal Comune di Forlì relativi all’estate 2015;− n. scuole primarie e secondarie presenti sul territorio;− risorse presso le scuole rivolte ai minori disabili iscritti;− n. servizi educativi extrascolastici presenti sul territorio;− risorse presso i servizi educativi extrascolastici che facilitano la frequenza dei minori disabili iscritti.

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7) Obiettivi del progetto

Nel corso degli incontri di monitoraggio con i volontari/e effettuati al termine del precedente Bando si è constatato che l'esperienza fatta è stata generalmente positiva e gratificante per i ragazzi ed ha rappresentato un'occasione di formazione personale alla cittadinanza attiva, come dimostra il fatto che alcuni di essi hanno continuato la loro collaborazione anche al termine del servizio. Inoltre, i volontari hanno riportato che l’esperienza realizzata, attraverso il presente progetto, è stata una tappa importante per il loro percorso formativo, pertanto si ritiene opportuno confermare l'attualità e l'efficacia degli obiettivi riferiti all'area di intervento.

Obiettivo generale:L’obiettivo principale del progetto è di implementare e sviluppare percorsi educativo/amicali per minori disabili, da realizzare nel contesto scolastico, al fine di favorire le competenze sociali, di comunicazione, relazionali, organizzative, di gestione di sé, sempre in funzione di una crescente autonomia. Ciò viene realizzato assegnando ai minori (dai 6 ai 13 anni) con disabilità medio-lieve, ai minori con disturbo o in situazione di disagio figure a supporto del processo di integrazione scolastica e socio-relazionale, integrative rispetto alle figure professionali già presenti in base alle diverse competenze previste dalla normativa (docenti di sostegno, collaboratori scolastici, educatori professionali, ecc).

7.1 Obiettivi specifici relativi al Territorio:1. migliorare l'integrazione dei minori disabili nel contesto scolastico; 2. implementare percorsi/progetti volti a sviluppare le autonomie e le competenze socio-relazionali dei minori disabili o con disturbo in ambito scolastico.

7.1.1 Risultati attesi e Indicatori di Risultato:Rispetto all’obiettivo n.1: “migliorare l'integrazione dei minori disabili nel contesto scolastico”, i risultati attesi e indicatori di risultato sono i seguenti: (Risultati attesi):

- si realizzino percorsi volti a migliorare l'integrazione dei minori disabili nel contesto scolastico

(indicatori di risultato):- la realizzazione di almeno 18 progetti educativo/amicali, rivolti a minori disabili in

ambito scolastico;- almeno n. 1 incontro di supervisione al mese tra l'insegnante referente e/o l’OLP di

riferimento e il volontario, al fine monitorare le attività svolte dal volontario per migliorare l'integrazione del minore disabile coinvolto nel progetto.

Rispetto all’obiettivo n.2: “implementare percorsi/progetti volti a sviluppare le autonomie e le competenze socio-relazionali dei minori disabili o con disturbo in ambito scolastico”, i risultati attesi e indicatori di risultato sono i seguenti: (Risultati attesi):

− siano programmati e realizzati percorsi volti ad implementati le autonomie e le competenze socio-relazionali dei minori disabili o con disturbo in ambito scolastico

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(indicatori di risultato):- la programmazione e realizzazione di almeno n. 18 percorsi volti ad implementare le autonomie dei minori e delle loro competenze socio-relazionali;- la programmazione e realizzazione, per ogni minore, di attività specifiche relative alle aree di competenza di sviluppo individuate come prioritarie (area dell’autonomia, della socializzazione, della relazionale, ecc.).

7.2 Obiettivi specifici relativi all’Ente:Il Progetto verrà coordinato, rispetto ai contenuti pedagogici, dal Servizio Politiche Educative e della Genitorialità del Comune di Forlì, con il quale collaboreranno le insegnanti referenti, le figure OLP delle sedi di realizzazione del progetto e altre figure professionale dell'Unità Diritto allo Studio.Gli obiettivi specifici che l'Ente si propone di perseguire attraverso il progetto, sono i seguenti:1. implementare, sviluppare e migliorare progetti e percorsi educativo/amicali rivolti a minori disabili o con disturbo dai 6 ai 13 anni, finalizzati all'integrazione di questi nel contesto scolastico;2. supportare e accompagnare i minori disabili attraverso percorsi/progetti finalizzati ad accrescere la propria consapevolezza rispetto alle autonomie già possedute e ad implementarne di nuove;3. implementare, attraverso la relazione con il volontario, le risorse personali del bambino/ragazzo disabile in ambito socio-relazionale, comunicativo e di socializzazione.

7.2.1 Risultati attesi e Indicatori di Risultato:Rispetto agli obiettivi specifici individuati si definiscono i seguenti risultati attesi e rispettivi indicatori di risultato:

Rispetto all’obiettivo n.1: “implementare, sviluppare e migliorare progetti e percorsi educativo/amicali rivolti a minori disabili o con disturbo dai 6 ai 13 anni, finalizzati all'integrazione di questi nel contesto scolastico”, i risultati attesi e indicatori di risultato sono i seguenti: (Risultati attesi):

- si realizzino percorsi educativo/amicali volti ad implementare e sviluppare l’integrazione di minori disabile o con disturbo in ambito scolastico;- il minore disabile sperimenti situazioni finalizzate a migliorarne l'integrazione nel contesto scolastico;

(indicatori di risultato):- almeno n.18 progetti/percorsi finalizzati all'integrazione, programmati e realizzati;- una media di n.30 ore settimanali che il volontario svolge con il minore al fine di

realizzare attività volte all'integrazione;- almeno un incontro trimestrale di supervisione nel quale siano presenti l’insegnante

referente e/o l’Olp e il volontario, al fine di monitorare che il percorso sia effettivamente un'esperienza d'integrazione per il minore.

Rispetto all’obiettivo n.2: “supportare e accompagnare i minori disabili attraverso percorsi/progetti finalizzati ad accrescere la propria consapevolezza rispetto alle autonomie già possedute e ad implementarne di nuove”, i risultati attesi e indicatori di risultato sono i

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seguenti:(Risultati attesi):

- il minore possa essere accompagnato nel riconoscere le autonomie legate alla sua età; - il minore disabile sperimenti percorsi e progetti finalizzati all'acquisizione di una maggiore consapevolezza rispetto alle proprie autonomie personali;- il minore disabile sperimenti percorsi/progetti finalizzati all'implementazione delle sue autonomie.

(indicatori di risultato):- la realizzazione di almeno un percorso per ogni minore finalizzato all'acquisizione di una maggiore consapevolezza rispetto alle autonomie legate alla propria età; - programmazione e realizzazione di attività finalizzate ad accompagnare il minore nell'acquisizione di maggiore consapevolezza, rispetto alle autonomie che possiede già;- almeno un incontro di verifica trimestrale nel quale siano presenti l’insegnante referente e/o l’Olp e il volontario, al fine di monitorare in itinere le autonomie che il minore acquisisce durante il percorso.

Rispetto all’obiettivo n.3: “ implementare, attraverso la relazione con il volontario, le risorse personali del bambino/ragazzo disabile in ambito socio-relazionale, comunicativo e di socializzazione”, i risultati attesi e indicatori di risultato sono i seguenti:(Risultati attesi):

- il minore sperimenti percorsi finalizzati ad implementare le sue risorse socio-relazionali;- il minore abbia occasione di sperimentare le proprie competenze socio-relazionali e diversi stili di comunicazione;- il minore sperimenti momenti socio-relazionali strutturati e non.

(indicatori di risultato):- programmazione di almeno n. 18 percorsi finalizzati all'implementazione delle competenze socio-relazionali dei minori;- realizzazione di attività nelle quali il minore possa sperimentare le proprie competenze socio-relazionali e stili di comunicazione non convenzionali;- programmazione di attività da svolgersi in un contesto strutturato e in un contesto non strutturato.

7.3 Obiettivo generale relativo al Volontario:Il progetto consente ai ragazzi in servizio civile di vivere un’esperienza che offre la possibilità di sviluppare abilità collegate alla relazione d’aiuto, al lavoro di team, al problem solving e alla co-partecipazione a progetti integrati, in situazioni lavorative complesse.

7.3.1 Obiettivi specifici relativi al Volontario:Gli obiettivi specifici che il progetto rivolge al volontario sono i seguenti:

1. sperimentarsi nella costruzione di “relazioni di aiuto significative” con minori in situazioni di difficoltà e di sperimentare strumenti e strategie di autosservazione, osservazione e di analisi dei bisogni, all’interno di un contesto di aiuto, anche mirate al raggiungimento di una consapevolezza rispetto alla ricaduta dei propri interventi con i minori, nel contesto scolastico;2. poter avere la possibilità di confrontarsi con altri ragazzi-volontari che scelgono di partecipare allo stesso progetto, sfruttando il gruppo dei volontari come una occasione di

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crescita individuale e di confronto.

7.3.2 Risultati attesi e Indicatori di risultato:Rispetto agli obiettivi specifici individuati, si sviluppano i seguenti risultati attesi e i rispettivi indicatori di risultato:

Rispetto all’obiettivo n.1 “sperimentarsi nella costruzione di “relazioni di aiuto significative” con minori in situazioni di difficoltà e di sperimentare strumenti e strategie di autosservazione, osservazione e di analisi dei bisogni, all’interno di un contesto di aiuto, anche mirate al raggiungimento di una consapevolezza rispetto alla ricaduta dei propri interventi con i minori, nel contesto scolastico”, i risultati attesi e indicatori di risultato sono i seguenti:(Risultati attesi):

- il volontario riceva una formazione specifica sulla relazione d’aiuto;- il volontario sperimenti personalmente una relazione d’aiuto;- il volontario costruisca una relazione significativa con il minore;- il volontario sia informato, in sede di formazione specifica, sugli strumenti e le strategie di autosservazione, osservazione ed analisi di contesto;- il volontario abbia l’occasione di sperimentarsi, attraverso strumenti di osservazione e/o di autosservazione (per esempio diario, monografia, ecc);- il volontario acquisisca progressivamente, una maggiore consapevolezza rispetto al proprio operato.

(indicatori di risultato):- realizzazione di almeno n.6 ore di formazione specifica sulla relazione d’aiuto;- realizzazione di una media di 30 ore settimanali di servizio durante le quali il volontario possa sperimentare la relazione d’aiuto;- la realizzazione, per ogni volontario, di almeno 1 progetto con almeno 1 minore disabile o con disturbo;- realizzazione di almeno n. 4 ore di formazione specifica sugli strumenti di osservazione;- realizzazione, per ogni volontario, di almeno n. 1 ora mensile dedicate ad attività di osservazione e di autosservazione;- realizzazione di almeno un incontro di supervisione trimestrale con il volontario svolto dall’insegnante referente e/o dall’OLP, al fine di monitorare l'esperienza del volontario e la sua consapevolezza rispetto ai percorsi messi in atto.

Rispetto all’obiettivo n.2: poter avere la possibilità di confrontarsi con altri ragazzi-volontari che scelgono di partecipare allo stesso progetto, sfruttando il gruppo dei volontari come una occasione di crescita individuale e di confronto” . i risultati attesi e indicatori di risultato sono i seguenti:(Risultati attesi):

- il volontario sperimenti occasioni di confronto con gli altri volontari del progetto;- il volontario partecipi ad una formazione che gli offra opportunità e occasioni di confronto e di crescita personale con gli altri volontari;

(indicatori di risultato):- realizzazione di almeno 1 incontro trimestrale nel quale i volontari, che partecipano allo stesso progetto, si possano confrontare;

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- almeno 10 ore di formazione specifica finalizzate al confronto dei volontari in gruppo.

7.4 Situazione di arrivo: con il presente progetto s'intende coinvolgere n.18 volontari in servizio civile in progetti finalizzati a migliorare l'integrazione di minori disabili o con disturbo nelle scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio forlivese.I progetti coinvolgeranno circa n. 90 minori disabili con l'obiettivo di accompagnarli in progetti d'integrazione, socializzazione, sviluppo delle autonomie personali, attraverso la presenza di una figura educativo-amicale. Il volontario infatti, diviene una figura che accompagna il minore disabile mediando e facilitandone la presenza e l'integrazione nel contesto scolastico, implementando occasioni di crescita e di socializzazione che diversamente non sarebbero realizzate, oppure sarebbero realizzate solo in parte. Inoltre, il volontario proprio per la specificità della sua figura, può supportare il minore nell’acquisizione di una maggior consapevolezza delle proprie competenze “altre”che, spesso non vengono lette dagli adulti di riferimento istituzionali.

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

Fase di ideazione: al fine di ideare e definire i contenuti del presente progetto, il coordinatore pedagogico di progetto del Servizio Pol. Educative ha svolto svariati momenti di confronto e verifica con:− insegnanti referenti per le scuole del territorio;− operatori sociali e sanitari;− coordinatori di servizi educativi extrascolastici;− Copresc, ecc.

Nel corso di questi incontri sono state approfondite le risorse e le criticità legate ai progetti di vita dei minori disabili o con disturbo del territorio anche grazie agli incontri coordinati dal Copresc, inoltre, sono stati definiti i percorsi da implementare al fine di ottimizzare le risorse e superare le criticità.

Fase di preparazione del progetto: le scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio, invieranno al Servizio Politiche Educative e della Genitorialità – Unità Diritto allo Studio del Comune di Forlì uno strumento di analisi: “Schede di rilevamento del bisogno” al fine di individuare i minori disabili o con disturbo da coinvolgere nel progetto e di proporre possibili percorsi educativo/amicali per ogni singolo minore, da implementare e sviluppare attraverso il presente progetto. In seguito, l'Unità Diritto allo Studio consulterà ogni “Scheda di rilevamento del bisogno” pervenuto e svolgerà ulteriori momenti di confronto con gli operatori sociali e sanitari e gli insegnanti referenti per ogni minore, al fine di definire meglio, sia i minori da inserire nel progetto, che i contenuti dei singoli progetti da realizzare.

Obiettivo n.1: implementare, sviluppare e migliorare progetti e percorsi educativo/amicali

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rivolti a minori disabili o con disturbo dai 6 ai 13 anni finalizzati all'integrazione di questi nel contesto scolastico

Obiettivo n.1 MESI

AZIONI 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12°Ideare percorsi e progetti d'integrazione

X X

Attuazione dei percorsi X X X X X X X X X X X XFormazione specifica sui temi dell'integrazione

X X X

Verifica e monitoraggio dei percorsi X X X X X X X X X X

L'azione n.1: ideare percorsi e progetti d'integrazione, prevede le seguenti attività:− l'insegnante referente del minore disabile e/o l’Olp presenterà al volontario i progetti dei minori che dovrà accompagnare;− il coordinatore pedagogico di progetto favorirà il confronto tra il volontario e l'insegnante referente del minore disabile e/o l’Olp;− il volontario si confronterà con l'insegnante di riferimento del minore e/o l’Olp per definire quali percorsi realizzare e implementare;− il volontario svolgerà attività di osservazione partecipata sul minore;− l'insegnante di riferimento e/o l’Olp e il volontario individueranno le attività da svolgere.

L'azione n.2: attuazione dei percorsi, prevede le seguenti attività:−l'insegnante referente e/o l’Olp supporterà il volontario ed inizialmente lo affiancherà nella realizzazione delle attività;− il volontario realizzerà percorsi finalizzati all'integrazione;− il volontario proporrà al minore attività che facilitano la sua presenza nel contesto scolastico;− il volontario realizzerà con il minore attività laboratoriali, di approfondimento e/o integrative al percorso scolastico curricolare.

L'azione n.3: formazione specifica sui temi dell'integrazione, prevede le seguenti attività:− i formatori favoriranno il confronto tra i volontari rispetto alle esperienze d'integrazione realizzate;− i volontari approfondiranno il tema della disabilità e dell'integrazione anche sperimentando operativamente i contenuti affrontati, attraverso una metodologia di ricerca-azione.

L'azione n.4: verifica e monitoraggio dei percorsi, prevede le seguenti attività:− l’insegnante referente e/o l’Olp proporrà al volontario dei momenti di supervisione al fine di verificare e monitorare i percorsi;−l’insegnante referente e/o l’Olp individuerà, con il volontario, strumenti e modalità di valutazione e monitoraggio;− saranno realizzate attività finalizzate a valutare e monitorare il percorso valorizzando il punto di vista del volontario, ma anche quello del minore coinvolto.

Obiettivo n.2: supportare e accompagnare i minori disabili attraverso percorsi/progetti finalizzati ad accrescere la propria consapevolezza rispetto alle autonomie già possedute e ad implementarne di nuove;

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Obiettivo n.2 MESI

AZIONI 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12°Ideare percorsi e progetti sull'autonomia

X X

Attuazioni di percorsi in contesti strutturati e non

X X X X X X X X X X X X

Verifica e monitoraggio dei percorsi X X X X X X X X X X

L'azione n.1: ideare percorsi e progetti sull'autonomia, prevede le seguenti attività:− il volontario si confronterà con l'insegnante referente e/o l’Olp, sulle autonomie del minore e sulla possibilità di svilupparle attraverso dei percorsi;− il volontario, l'insegnante referente e/o l’Olp individueranno percorsi attraverso i quali il minore si possa confrontare con le autonomie legate alla propria età;− il volontario, l'insegnante referente e/o l’Olp definiranno attività finalizzate a riconoscere al minore le autonomie che già possiede;− il volontario, l'insegnante referente e/o l’Olp individueranno percorsi volti a sviluppare le autonomie del minore.

L'azione n.2: attuazione dei percorsi in contesti strutturati e non, prevede le seguenti attività:− l'insegnante referente e/o l’Olp supporterà il volontario nell'individuazione di percorsi da realizzare o sviluppare;− l'insegnante referente e/o l’Olp fornirà al volontario indicazione e strumenti che lo facilitino nell'organizzazione e gestione delle attività con il minore;− il volontario svolgerà con il minore attività legate alla gestione consapevole del proprio materiale scolastico, del tempo scuola, della cura di sé, ecc.

L'azione n.3: verifica e monitoraggio dei percorsi, prevede le seguenti attività:− l'insegnante referente e/o l’Olp proporrà al volontario dei momenti di verifica e monitoraggio dei percorsi;− l'insegnante referente e/o l’Olp individuerà, con il volontario, strumenti e modalità di valutazione e monitoraggio;− saranno realizzate attività finalizzate a valutare e monitorare il percorso valorizzando il punto di vista del volontario, ma anche quello del minore coinvolto.

Obiettivo n.3: implementare, attraverso la relazione con il volontario, le risorse personali del bambino/ ragazzo disabile in ambito socio-relazionale, comunicativo e di socializzazione.

Obiettivo n.3 MESI

AZIONI 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12°Ideare percorsi e progetti socio-relazionali

X X

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Attuazione di percorsi in contesti strutturati e non

X X X X X X X X X X X X

Formazione specifica X X XVerifica e monitoraggio dei percorsi X X X X X X X X X X

L'azione n.1: ideare percorsi e progetti socio-relazionali, prevede le seguenti attività:− l'insegnante referente e/o l’Olp informerà il volontario sulle competenze relazionali del minore e sulle sue modalità di socializzazione;− l'insegnante referente e/o l’Olp strutturerà con il volontario momenti di osservazione partecipata con il minore;− il volontario e l'insegnante referente e/o l’Olp individueranno percorsi da sviluppare al fine di implementare le competenze relazionali del minore.

L'azione n.2: attuazione dei percorsi in contesti strutturati e non, prevede le seguenti attività:− l'insegnante referente e/o l’Olp supporterà il volontario nell'individuazione delle azioni che il volontario può svolgere al fine di favorire la socializzazione del minore con il gruppo classe;− il volontario si proporrà al minore come facilitatore di relazione con i pari e con gli adulti;− il volontario proporrà al minore attività volte a sperimentare stili di comunicazione diversi.

L'azione n.3: formazione specifica, prevede le seguenti attività:− durante gli incontri di formazione specifica il volontario si confronterà con gli altri volontari del progetto rispetto all'esperienza di servizio civile;− il volontario sperimenterà i contenuti della formazione con un approccio di ricerca-azione;

L'azione n.4: verifica e monitoraggio dei percorsi, prevede le seguenti attività:− l'insegnante referente e/o l’Olp proporrà al volontario momenti di verifica e monitoraggio dei percorsi;− l'insegnante referente e/o l’Olp individuerà con il volontario strumenti e modalità di valutazione e monitoraggio;− saranno realizzate attività finalizzate a valutare e monitorare il percorso valorizzando il punto di vista del volontario ma anche del minore coinvolto;− l'insegnante referente e/o l’Olp darà al volontario un rimando sul proprio operato.

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività.

Risorse umane che supporteranno il volontario durante l’intero progetto sono:

Risorse interne:

- n. 1 unità di personale di segreteria dell'Unità Servizi Informativi che svolgerà funzioni di organizzazione amministrativa;- n. 1 unità di personale di segreteria del Servizio Politiche Educative e della Genitorialità

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che supporterà nell’organizzazione amministrativa;- n.1 pedagogista del Servizio Politiche Educative e della Genitorialità che supporterà il volontario durante lo svolgimento del progetto costituendosi come figura di riferimento rispetto al rapporto con l’insegnante referente e/o Olp e con i referenti scolastici in generale, per quanto riguarda i contenuti pedagogici;- n.1 figura di riferimento per ogni contesto con il compito di accogliere il volontario e di facilitarne e supportarne le sue attività;- Responsabile dell'Unità Diritto allo Studio che supporterà la supervisione del progetto;- funzionari del Servizio Pol. Educative e della Genitorialità che collaboreranno in merito alla formazione specifica rivolta ai volontari;- Responsabile del Servizio Civile dell'Ente che effettuerà la supervisione del progetto, il coordinamento con gli enti locali, regionali e nazionali e attività di verifica e monitoraggio con i volontari e il personale scolastico.

Risorse esterne:� Responsabili degli Enti/Servizi coinvolti nel processo di integrazione scolastica e

sociale dei bambini / ragazzi con disabilità (Neuropsichiatri dell'AUSL di Forlì, operatori della riabilitazione dell'AUSL di Forlì, pedagogisti, psicologi, operatori sociali del Comune di Forlì, insegnanti) che supporteranno il volontario offrendogli elementi di maggiore conoscenza dei ragazzi disabili.

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto.

Dai risultati degli incontri di verifica e del monitoraggio finale del precedente Bando, è emerso quanto il contesto scolastico e tutte le figure coinvolte abbiano permesso il pieno raggiungimento degli obiettivi. Pertanto si ritiene di privilegiare le attività svolte all'interno dell'ambito scolastico.

Il ruolo del volontario/a: Il/la ragazzo/a in servizio civile rappresenta una figura “educativo/amicale”, che si inserisce come supporto al minore con disabilità medio e medio-lieve e/o disturbo, con ruolo di accompagnamento nei percorsi di autonomia e di mediazione nelle relazioni e socializzazione.

Obiettivo n.1: implementare, sviluppare e migliorare progetti e percorsi educativo/amicali rivolti a minori disabili o con disturbo dai 6 ai 13 anni finalizzati all'integrazione di questi nel contesto scolastico.

L'azione n.1: ideare percorsi e progetti d'integrazione, il volontario svolgerà le seguenti attività:− consulterà, con l'insegnante referente e/o l’Olp, i progetti dei minori che dovrà affiancare;− si confronterà con l'insegnante referente e/o l’Olp sui contenuti del progetto del minore;− definirà, insieme all'insegnante di riferimento del minore e/o Olp, quali percorsi ed attività realizzare e implementare;- il volontario svolgerà attività di osservazione partecipata sul minore;

L'azione n.2: attuazione dei percorsi, il volontario svolgerà le seguenti attività:− richiederà il supporto dell'insegnante referente e/o l’Olp durante la realizzazione delle attività;− realizzerà percorsi finalizzati all'integrazione nel tempo scuola;

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− proporrà al minore attività che facilitano la sua presenza nel contesto scolastico;− realizzerà con il minore attività laboratoriali, di approfondimento e/o integrative al percorso curricolare.

L'azione n.3: formazione specifica sui temi dell'integrazione, il volontario svolgerà le seguenti attività:− durante gli incontri di formazione specifica approfondirà i temi della disabilità e dell'integrazione;− i volontari, in sede di formazione specifica, si confronteranno rispetto alle esperienze d'integrazione realizzate;− i volontari approfondiranno il tema della disabilità e dell'integrazione anche sperimentando strumenti e strategie.

L'azione n.4: verifica e monitoraggio dei percorsi, il volontario svolgerà le seguenti attività:− concorderà con l'insegnante referente e/o l’Olp momenti di verifica e monitoraggio dei percorsi;− proporrà strumenti e modalità di valutazione e monitoraggio;− utilizzerà strumenti volti a monitorare l'andamento del progetto;− produrrà materiali di verifica e documentazione del percorso;− leggerà ed utilizzerà i feedback del minore per correggere in itinere il percorso.

Obiettivo n.2: supportare e accompagnare i minori disabili attraverso percorsi/progetti finalizzati ad accrescere la propria consapevolezza rispetto alle autonomie già possedute e ad implementarne di nuove.

L'azione n.1: ideare percorsi e progetti sull'autonomia, il volontario svolgerà le seguenti attività:− analizzerà con l'insegnante referente e/o l’Olp le autonomie possedute dal minore;− individuerà con l'insegnante referente e/o l’Olp percorsi attraverso i quali il minore si possa confrontare con le autonomie legate alla propria età;− definirà con l'insegnante referente e/o l’Olp attività finalizzate a riconoscere al minore le autonomie che già possiede;− individuerà con l'insegnante referente e/o l’Olp percorsi volti a sviluppare le autonomie del minore.

L'azione n.2: attuazione dei percorsi in contesti strutturati e non, il volontario svolgerà le seguenti attività:− collaborerà con l'insegnante referente e/o l’Olp nell'individuazione di percorsi da realizzare o sviluppare;− si confronterà con l'insegnante referente e/o l’Olp sugli strumenti che lo facilitino nell'organizzazione e gestione delle attività con il minore;− svolgerà con il minore, attività finalizzate alla gestione consapevole del proprio materiale scolastico, del tempo scuola, della cura di sé, delle proprie azioni, del proprio atteggiamento e comportamento, ecc.

L'azione n.3: verifica e monitoraggio dei percorsi, il volontario svolgerà le seguenti attività:− collaborerà con l'insegnante referente e/o l’Olp per definire un progetto di verifica, documentazione e monitoraggio del percorso;− individuerà con l'insegnante referente e/o l’Olp strumenti e modalità di valutazione e monitoraggio;

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− raccoglierà materiale volto a documentare i percorsi di autonomia del minore;− favorirà l'espressione di una valutazione sul percorso anche da parte del minore.

Obiettivo n.3: implementare, attraverso la relazione con il volontario, le risorse personali del ragazzo disabile in ambito socio-relazionale, comunicativo e di socializzazione.

L'azione n.1: ideare percorsi e progetti socio-relazionali, il volontario svolgerà le seguenti attività:− riceverà dall'insegnante referente e/o l’Olp informazioni sul minore e sulle sue competenze relazionali e modalità di socializzazione;− realizzerà momenti di osservazione partecipata sul minore;− individuerà con l'insegnante referente e/o l’Olp percorsi da sviluppare al fine di implementare le competenze relazionali del minore;

L'azione n.2: attuazione dei percorsi in contesti strutturati e non, il volontario svolgerà le seguenti attività:− individuerà con l'insegnante referente e/o l’Olp le azioni da svolgere al fine di favorire la socializzazione del minore con il gruppo classe;− si proporrà al minore come facilitatore di relazione con i pari e con gli adulti;− proporrà al minore attività volte a sperimentare stili di comunicazione diversi.

L'azione n.3: formazione specifica, il volontario svolgerà le seguenti attività:− parteciperà ad un percorsi di formazione con esperti;− sperimenterà i contenuti della formazione con un approccio di ricerca-azione;− si confronterà con gli altri volontari del progetto, rispetto all'esperienza;

L'azione n.4: verifica e monitoraggio dei percorsi, il volontario svolgerà le seguenti attività:− collaborerà con l'insegnante referente e/o l’Olp nell'individuazione di strumenti e modalità di valutazione e monitoraggio;− proporrà al minore momenti di monitoraggio del percorso, al fine di cogliere il suo punto di vista;− si confronterà con l'insegnante referente per avere un rimando sul proprio operato.

In merito alle attività svolte dal volontario/a nell’ambito del progetto si specifica che:

- Nel periodo estivo e durante la sospensione delle lezioni, i/le ragazzi/e in servizio civile nazionale continueranno a prestare servizio presso le sedi scolastiche a cui sono stati/e assegnati/e realizzando attività legate ai temi dell’integrazione, comunicazione, disabilità, educazione, socializzazione e implementazione delle autonomie.

- Nel caso in cui alcune sedi scolastiche siano chiuse i/le ragazzi/e in servizio civile nazionale presteranno servizio presso la sede accreditata del Servizio Politiche Educative e della Genitorialità e svolgeranno attività di verifica, documentazione e ricerca-azione del lavoro svolto presso le scuole durante l’anno di servizio.

Si specifica inoltre che, tutti i volontari in servizio svolgeranno le attività sopra dettagliate, anche nel caso in cui prestino servizio volontari con bassa scolarizzazione (media inferiore)- vedi BOX 18. Riteniamo infatti che l'esperienza di servizio civile, proposta attraverso la realizzazione del presente progetto, possa essere un percorso di crescita personale e di arricchimento per i volontari che saranno coinvolti e anche un'occasione per

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ripensare e ridefinire il proprio percorso di vita. La possibilità di partecipare alla realizzazione di un progetto d'integrazione di un bambino/ragazzo disabile è sempre un'occasione di crescita e di scoperta di sé e dell'altro.Inoltre, la possibilità che i volontari avranno di potere essere supportati da professionisti, tecnici e formatori specifici contribuisce alla costruzione di un contesto esperienziale molto ricco e di qualità.

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

10) Numero posti con vitto e alloggio:

11) Numero posti senza vitto e alloggio:

12) Numero posti con solo vitto:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Ai volontari sarà richiesta:

- flessibilità oraria;

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18

0

18

0

Il volontario presterà servizio per un monte ore annuo di 1400 ore.Il volontario comunque garantirà sempre un servizio minimo di 12 ore settimanali.

I giorni di servizio del/la volontario/a saranno 5 a settimana.

Periodo scolastico:Presso le Istituzioni scolastiche: 5 giorni settimanali (mattina e/o rientro pomeridiano)

Periodo estivo:Presso le Istituzioni scolastiche: i volontari, in accordo con l’Olp, garantiranno un servizio minimo di 12 ore settimanali per 5 giorni settimanali.

Nel caso in cui alcune sedi scolastiche siano chiuse i/le ragazzi/e in servizio civile nazionale presteranno servizio presso la sede accreditata del Servizio Politiche Educative e della Genitorialità e svolgeranno attività di verifica, documentazione e ricerca-azione del lavoro svolto presso le scuole durante l’anno di servizio.

- disponibilità a lavorare in èquipe con le figure professionali che a vario titolo intervengono nel progetto di vita di ogni ragazzo in difficoltà;

- disponibilità ad una mobilità sul territorio in missioni che si concludono nell’arco della giornata; (controllare se anche qui si deve scrivere che le spese sono a carico dell’ente)

- in base all’art.6.2. del DM 22 aprile 2015 qualora sia contemporaneamente previsto nel progetto approvato sia alla voce 8 “descrizione del progetto e tipologia dell’intervento” che alla voce 15 “eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio” l’ente può impiegare i volontari, per un periodo non superiore ai trenta giorni, previa tempestiva comunicazione al Dipartimento e alle Regioni e Province Autonome nei cui albi gli enti sono iscritti, presso altre località in Italia o all’estero, non coincidenti con la sede di attuazione del progetto, al fine di dare attuazione ad attività specifiche connesse alla realizzazione del progetto medesimo ( es. soggiorni estivi, mostre itineranti, eventi culturali, momenti formativi supplementari a quanto previsto dal progetto, ecc….). Non sono previsti in questo caso rimborsi a carico del Dipartimento per le spese di viaggio.

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16) Sedi di attivazione del progetto

- Sc. Primaria A. SAFFI viale Spazzoli, n. 67 (2 volontari)

- Sc. Primaria DE AMICIS viale della Libertà, n. 33 (2 volontari)

- Sc. Primaria D. FABBRI via G. Saffi, n. 12 (1 volontario)

- Sc. Primaria D. ALIGHIERI viale Italia, n. 56 (2 volontari)

- Sc. Primaria BERSANI via Lambertelli, n. 12 (3 volontari)

- Sc. Primaria RODARI via U. La Malfa , n. 10 (2 volontari)

- Sc. Primaria A. FOCACCIA via Appennino, n. 492 (1 volontario)

- Sc. Media MARONCELLI via Orsini, n.50 (2 volontari)

- Sc. Media ZANGHERI via Ribolle, n. 47 (2 volontari)

- Sc. Media B.CROCE via M. Quartaroli, n. 51 (1 volontario)

17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Promozione del Servizio Civile durante tutto l'annoViene attuata una serie di azioni volte alla promozione del servizio civile, non solo durante il periodo di validità del bando, ma durante tutto il corso dell'anno. Si cerca quindi di costruire e mantenere relazioni costanti e continuative con gli studenti e gli insegnanti degli istituti superiori, inserendoli in una mailing list di aggiornamento sul servizio civile, invitandoli a partecipare ad eventi e incontri di promozione del servizio civile, coinvolgendoli in attività legate alla promozione stessa (per esempio concorsi per individuare lo spot più bello, il filmato più bello, ...).Per dare impulso e valorizzare concretamente il servizio civile sul territorio, si proporranno incontri di sensibilizzazione rivolti a vari gruppi di aggregazione giovanile (gruppi scout, oratori, centri sociali, ...) e, in generale, a tutta la cittadinanza, avvalendosi in questo della collaborazione di enti e associazioni già attivi in alcuni ambiti di intervento del servizio civile.Come già avvenuto nei progetti degli anni precedenti si promuoverà il servizio civile attraverso la partecipazione ad eventi in cui sia prevista una forte affluenza di giovani (feste universitarie, concerti, manifestazioni sportive o ricreative, ...).

Inoltre l’Ente partecipa alle attività di promozione e sensibilizzazione realizzate in maniera coordinata e congiunta con il CoPrESC di Forlì-Cesena e con gli enti del territorio provinciale, come indicato nell’allegata scheda di attuazione del Protocollo d’Intesa con il Copresc e nel Piano Provinciale del Servizio Civile. Complessivamente, l’ente garantirà la sua presenza, attraverso responsabili, olp e volontari in Servizio Civile, per un totale di 21 ore per lo svolgimento delle seguenti attività:

1. Sensibilizzazione al servizio civile

L’ente sarà coinvolto dal CoPrESC per garantire la piena realizzazione di tutte le attività volte alla sensibilizzazione dei giovani verso i valori e i contenuti del servizio civile nazionale e regionale e sull’opportunità offerta da Garanzia Giovani.

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SCUOLE DI SECONDO GRADO

In tal senso, viene proposta agli istituti superiori della provincia la realizzazione di incontri informativi (con l'impiego di volontari in servizio civile presso gli enti aderenti al Co.Pr.E.S.C. e loro referenti). Tali incontri sono finalizzati a sensibilizzare i ragazzi delle scuole superiori ai temi della solidarietà e della cittadinanza attiva. Gli incontri sono soprattutto rivolti alle classi 4° e 5° superiori, in collaborazione anche con gli insegnanti deputati all’orientamento dei ragazzi/e.

UNIVERSITA’

Sono previsti incontri nelle sedi universitarie di Forlì e Cesena per “formare” ed informare i ragazzi e le ragazze sui temi che sottendono il valore del servizio civile e la coesione sociale. Gli incontri avvengono grazie all’apporto di canali istituzionali e alla collaborazione delle associazioni studentesche. Tali incontri prevedano momenti di testimonianza di volontari in servizio civile in Italia e all’estero.

Per dare impulso e valorizzare concretamente il servizio civile sul territorio, si proporranno incontri di sensibilizzazione rivolti a vari gruppi di aggregazione giovanile (gruppi scout, oratori, centri sociali, ...) e, in generale, a tutta la cittadinanza, avvalendosi in questo della collaborazione di enti e associazioni già attivi in alcuni ambiti di intervento del servizio civile.

2. Promozione del Servizio Civile durante tutto l'anno

Il CoPrESC, attraverso il coinvolgimento degli Enti aderenti, attuerà sul territorio una serie di azioni volte alla sensibilizzazione del servizio civile attraverso:

−�Promozione sul territorio provinciale delle diverse esperienze di servizio civile: l'intento è quello di coinvolgere direttamente le strutture e i volontari che in esse operano, trasmettendo la loro esperienza attraverso testimonianze.

−Oltre alle testimonianze dirette dei volontari si utilizzeranno una serie di strumenti atti a promuovere l'esperienza valoriale del singolo: produzione di interviste da inserire sul sito www.coprescfc.it - http://www.provincia.forli-cesena.it/coprescfc.it e in eventuali pubblicazioni.

−Partecipazione a manifestazioni di carattere pubblico che riguardano i temi fondanti il servizio civile.

−Ricerca di canali che permettano di sponsorizzare il servizio civile durante eventi in cui sia prevista una forte affluenza di giovani (feste universitarie, concerti, manifestazioni sportive o ricreative, ...).

Tutte queste attività vengono realizzate grazie alla disponibilità da parte degli enti di volontari e propri referenti.

3. Promozione dei Bandi di Selezione Volontari (non applicabile per garanzia giovani)

Poco prima della pubblicazione del bando/avviso di servizio civile il Co.Pr.E.S.C. si impegna ad attivare, in collaborazione con gli Enti attraverso tavoli azione e/o scambio di idee ed esperienze via e-mail, le strategie di pubblicizzazione.

La partecipazione attiva degli Enti nella definizione delle strategie mira a:

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−strumenti da utilizzare (es. interviste dei volontari su quotidiani locali, comunicati stampa ecc..);

−individuazione dei luoghi dove è necessario porre più energia nel veicolare le informazioni;

−quali aiuti pratici possono apportare gli enti soci e le associazioni aderenti al Co.Pr.E.S.C.

Viene predisposto anticipatamente il materiale informativo per avviare la diffusione entro la prima settimana d’uscita del bando/avviso, il quale è distribuito in “luoghi strategici” grazie alla collaborazione degli enti aderenti al Co.Pr.E.S.C.

Durante il periodo di apertura del bando/avviso, verrà incrementata l’attività di promozione attraverso la pubblicazione di articoli nei giornali locali e pubblicazione di comunicati stampa.

Inoltro all'interno del sito www.coprescfc.it - http://www.provincia.forli-cesena.it/coprescfc.it. vengono inseriti tutti i progetti approvati e finanziati per garantirne la massima visibilità attraverso la predisposizione di schede riassuntive delle attività e dei fini di ogni singolo progetto, segnalando i recapiti degli enti con il relativo nominativo a cui i ragazzi possono fare riferimento.

Contemporaneamente ogni ente si impegna ad inserire un link sul proprio sito internet che rimandi al sito del Copresc www.coprescfc.it - http://www.provincia.forli-cesena.it/coprescfc.it.

Inoltre verrà incrementata l'attività di sportello informativo CoPrESC.

4. Promozione Garanzia Giovani

Il CoPrESC si impegna a collaborare con le sedi dei Centri per l’Impiego del territorio forlivese e cesenate affinché sia data ampia visibilità alle opportunità offerte da Garanzia Giovani dagli enti accreditati per l’impiego dei volontari in servizio civile nella Provincia di Forlì-Cesena, dando altresì la disponibilità a tenere i contatti tra Enti e giovani aderenti al programma.

Si sottolinea che tutte le iniziative e le proposte di sensibilizzazione e promozione al servizio civile sono pensate con l’obiettivo di intercettare in maniera trasparente e ponderata i giovani interessati realmente a vivere l’esperienza.

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Si ritiene opportuno, per la selezione dei volontari, continuare ad avvalersi dei criteri utilizzati, definiti ed approvati con determinazione del Direttore Generale UNSC dell'11 giugno 2009, n.173, che si sono rivelati adeguati ed idonei, sia da quanto è emerso dal monitoraggio finale dei bandi precedenti che dai primi incontri di verifica del bando 2013.

Saranno accettate anche le domande pervenute da ragazzi/e con bassa scolarizzazione (media inferiore).

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19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

NO

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

Il Sistema di Monitoraggio e Valutazione implementato raccoglie l’esperienza maturata durante gli ultimi anni dagli Enti di Servizio Civile della Provincia di Forlì – Cesena.

Il Piano interno di monitoraggio coinvolge l’Ente in incontri trimestrali con i volontari ed incontri periodici con gli OLP, incontri periodici di verifica del Responsabile del Servizio Civile con i volontari e incontri bimestrali del Responsabile del Servizio Civile anche presso le singole sedi scolastiche con gli Olp, gli insegnanti e i volontari.

Gli esiti degli incontri saranno raccolti e ordinati nella stesura di una relazione ex post. Tale relazione sarà presentata al CO.PR.E.S.C. di Forlì – Cesena ed illustrerà il quadro emerso e monitorato in itinere, darà visione complessiva dell’andamento del Progetto e farà emergere criticità, trasferibilità e riproducibilità delle buone prassi, nonché fornirà dei modelli di qualità costruiti. In questo contesto ci si avvarrà anche dei dati contenuti nella relazione consuntiva dell’esperienza redatta dai referenti scolastici.

I dati raccolti vanno oltre la dimensione delle attività in atto (emersione delle criticità ed eventuali interventi di problem solving), costituendo infatti basi solide e attendibili per valutare correttamente l’impatto dei progetti su tutte le organizzazioni coinvolte e al tempo stesso definire la futura progettazione (o ri progettazione) degli interventi.

Il Sistema di Monitoraggio e Valutazione si pone l’obiettivo di misurare:

−obiettivi raggiunti (risultati raggiunti con gli obiettivi specifici; obiettivi generali raggiunti e esito del progetto);

−realizzazione delle attività previste;

−organizzazione del progetto - modelli di gestione dei volontari;

−formazione generale e specifica rivolta ai volontari in SCR;

−crescita individuale dei volontari e benefici dichiarati all’interno del progetto presentato;

−soddisfazione dei volontari e degli operatori (intermedia e finale).

Strumenti del sistema di monitoraggio:

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− questionari e schede iscritti;

− interviste di gruppo;

− interviste individuali;

− verifica comparata con il diagramma di Gantt.

Per quanto riguarda la rilevazione destinata alle ragazze/i SCN, verrà fatta in parallelo agli incontri trimestrali, anche in occasione di momenti di Formazione generale e specifica, o di attività realizzate in collaborazione con il CO.PR.E.S.C. di Forlì-Cesena.

Oltre al proprio piano di monitoraggio interno l'Ente partecipa al percorso di monitoraggio condiviso a livello provinciale dal CoPrESC di Forlì-Cesena, come programmato nel Piano Provinciale.

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

NO

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Assenza di requisiti

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

- Coordinamento del progetto: personale del Comune di Forlì che parteciperà alla realizzazione e sviluppo del progetto;- Utenza (personale, luce, riscaldamento, ecc)- Materiale di cancelleria messo a disposizione dei volontari per svolgere le attività;- Utilizzo di tecnologie messo a disposizione dei volontari per svolgere le attività.

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partner):

L’ente in riferimento al progetto attuerà attività coordinate e congiunte con il COPRESC di Forlì- Cesena attraverso:- sensibilizzazione congiunta su:

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Carta d’impegno etico e previsioni della L.R.20/03: valori dell’obiezione di coscienza e tematiche collegate (nonviolenza, difesa civile, povertà, solidarietà, mondialità e intercultura, pace e diritti umani, ecc.)

Servizio civile svolto sia in Italia che all’estero, con le dirette testimonianze dei giovani già coinvolti;

−Promozione congiunta del bando/avviso e di orientamento dei giovani alla scelta del progetto;

−Formazione coordinata e congiunta per gli operatori locali di progetto e le figure accreditate degli enti della provincia.

−Formazione coordinata e congiunta dei volontari in servizio civile regionale/nazionale.

−Attività di monitoraggio condiviso del progetto in ambito Copresc.

Grazie agli esiti emersi dal monitoraggio realizzato da Copresc- Enti, che dimostrano un sempre maggiore miglioramento della qualità del Servizio Civile realizzato su questi territorio, si sottolinea che le attività sopra indicate continueranno ad essere realizzate in maniera congiunta e in modo sempre più attivo e proficuo.

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Nello specifico i volontari disporranno dei seguenti materiali nelle diverse sedi in cui svolgeranno il loro servizio.Presso le sedi del Comune di Forlì :− n. 3 fotocopiatrici;− n. 5 computer collegati in Rete;− n. 5 stampanti;− n. 1 lavagna a fogli mobili;− n.1 macchine fotografiche digitali;− n.1 lavagna luminosa;− n.1 telecamera;− materiale informatico;− materiale cartaceo

Presso le scuole del territorio di Forlì i volontari potranno disporre di:− telefoni;− fotocopiatrici;− computer collegati in rete con stampante;− computer portatili;− macchine fotografiche digitali;− lavagna luminosa;− lettori DVD;− telecamere;− video proiettori;− fax.

In base a quanto verificato nel monitoraggio finale dei Bandi precedenti, si ritiene che la

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strumentazione e il materiale forniti siano adeguati alle esigenze del lavoro svolto dai volontari.

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

Verrà rilasciato attestato di partecipazione all'attività formativa proposta.

27) Eventuali tirocini riconosciuti :

NO

28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae .

Come verificato nel corso del monitoraggio finale dei bandi precedenti si conferma che il progetto ““Una figura educativo-amicale per l'integrazione di minori disabili - 2016”” consente ai ragazzi e alle ragazze in servizio civile:

- di vivere un'esperienza che offre loro la possibilità di sviluppare abilità collegate alla relazione di aiuto, al lavoro di team, al problem solving e alla co-partecipazione a progetti integrati, in situazioni lavorative complesse;

- di sperimentare strumenti e strategie di osservazione e di analisi dei bisogni di

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individui, di gruppi e di contesti ( istituzionali e non);- di sperimentare strumenti e strategie di “autosservazione”, mirati al

raggiungimento di una consapevolezza rispetto agli effetti dei propri interventi con i minori, nei diversi contesti.

- il volontario avrà, inoltre, l’occasione di sperimentarsi personalmente nella costruzione di “relazioni di aiuto” significative con minori in situazioni di difficoltà.

In relazione alla specificità degli interventi previsti dal progetto, i/le ragazzi/e in servizio civile potranno acquisire conoscenze teoriche e pratiche su:

- le diverse disabilità, le problematiche, i bisogni e le relative implicazioni socio-educative ad essi collegate;

- particolari tecniche, strumenti e metodologie di interventi a disposizione delle figure professionali che operano in campo educativo e didattico;

- le risorse presenti sul territorio e le modalità possibili per la loro attivazione;- le reti di supporto all’integrazione scolastica e sociale;- i criteri per la costruzione di progetti educativi.

Infine, le competenze che saranno certificate mediante il rilascio della "Dichiarazione delle competenze, a valere come credito formativo" riconosciute dalla Regione Emilia Romagna in attuazione dell'art. 10, primo comma, della L. R. 20 del 2003, sono le seguenti:

- assistere la persona con disabilità medio e medio - lieve;- calibrare la propria relazione d'aiuto in ragione dei bisogni del disabile nei

diversi contesti nei quali è inserito;- distinguere le figure professionali operanti nel settore cura / recupero delle

persone disabili, riconoscendone ruolo e competenze specifiche;- applicare tecniche di animazione, socializzazione e di gioco per favorire

l'integrazione dei singoli e dei gruppi;- adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla

cortesia;- porsi con atteggiamento responsabile e collaborativo con le diverse figure

coinvolte nel progetto (personale dell'Ente e dei contesti nei quali verrà svolto il servizio volontario, colleghi, professionisti, ecc.), tenendo conto dei propri compiti e dei risultati da raggiungere;

- integrarsi con altre figure professionali e non;- lavorare in team;- adeguarsi al contesto: tenendo conto di linguaggi e atteggiamenti, rispetto

delle regole, degli orari, dei compiti;- gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità.

Formazione generale dei volontari

29) Sede di realizzazione:

SEDI DI REALIZZAZIONE FORMAZIONE GENERALE

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Comprensorio Forlivese:− Provincia di Forlì- Cesena sede di Forlì – Piazza G.B. Morgagni n° 2 e 9 - 47121 Forlì− Sala Polivalente Ass.I.Pro.V. Viale Roma n° 124 – 47121 Forlì− Sala Consigliare Comune di Forlimpopoli - Piazza Fratti n° 3 – 47034 Forlimpopoli− Caritas Forlì- Bertinoro Via dei Mille, 28 - 47121 Forlì− Consorzio Solidarietà Sociale Via Dandolo - 18 47121 Forlì− Comune di Forlì, Piazza Saffi 8 – 47121 Forlì

Comprensorio Cesenate:� Sala Polivalente Ass.I.Pro.V. Serraglio n° 18 – 47521 Cesena� Caritas Cesena –Sarsina Via Martiri d’Ungheria, 1 – 47023 Cesena� Provincia di Forlì- Cesena sede di Cesena Viale Bovio, 425 – 47023 Cesena

Tali aule si troveranno comunque all'interno delle sedi degli enti e delle associazioni in questione.

Una lezione consisterà in una visita strutturata ad una realtà del territorio che si distingue per il proprio impegno a sostegno del servizio civile e dei valori ad esso connessi.

30) Modalità di attuazione:

Regione Emilia Romagna attraverso il Coordinamento Provinciale Enti di Servizio Civile (CO.PR.E.S.C.) di Forlì–Cesena.

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

SI Regione Emilia Romagna

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Il Percorso di Formazione Generale sarà organizzato secondo le linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale pubblicate con Decreto del Capo del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale n. 160/2013 prot. 13749/1.2.2 del 19/07/2013.

Il percorso di formazione generale ha come obiettivi la formazione civica, sociale, culturale dei volontari, attraverso percorsi di cittadinanza attiva e responsabile e sarà realizzato trasversalmente a più Progetti di Servizio Civile attivati da Enti differenti sul territorio provinciale, con il supporto di:

lezioni frontali, letture, proiezione video e schede informative;

kit del volontario: predisposizione di materiale informativo relativo alle normative che

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regolano il servizio civile nazionale e servizio civile regionale; carta etica; bibliografia, filmografia e siti consigliati;

dinamiche non formali: incontri interattivi con coinvolgimento diretto dei partecipanti, training, giochi di ruolo, di cooperazione e di simulazione, giochi di conoscenza e di valutazione, role play.

coinvolgimento diretto attraverso la visita di una realtà attiva sul territorio per l’affermazione dei valori alla base del servizio civile(solidarietà, nonviolenza, cittadinanza attiva, …);

Inoltre, a seconda dei moduli trattati, verrà proposto al gruppo classe di svolgere alcuni moduli in determinati luoghi significativi messi a disposizione dagli enti.

Sarà chiesto ad ogni volontario di utilizzare e mettere in atto le competenze apprese in aula, potenziando i risultati della formazione ricevuta, attraverso il confronto diretto con la realtà dell’ente e dello specifico settore di intervento.

L’intero percorso formativo verrà attuato entro i primi 180 giorni dall’avvio al servizio e sarà suddiviso in giornate da 4 ore ciascuna per consentire una piena partecipazione ed attenzione dei partecipanti.

I volontari saranno obbligati a frequentare i corsi di formazione generale e specifica e non possono, durante lo svolgimento dei predetti corsi, avvalersi di permessi.

Ad ogni incontro sarà presente un tutor d’aula con il compito di accoglienza della classe, raccolta dei materiali/lavori prodotti dai volontari durante le lezioni, passaggi di consegne tra i formatori; predisposizione delle aule, somministrazione/raccolta questionari di verifica del percorso formativo.Questa figura oltre a compiti puramente organizzativi è indispensabile al fine di dare omogeneità e continuità ai moduli formativi, presentando di volta in volta i formatori, i contenuti del modulo e sottolineando i legami tra i moduli e i temi della formazione generale con le attività svolte dai singoli volontari. Il tutor d’aula partecipa ai tavoli dei formatori e alla progettazione della formazione.

Nella realizzazione delle classi di formazione si terranno conto dei seguenti fattori:

a) Essendo la Provincia di Forlì- Cesena una realtà complessa perchè strutturata su due città verrà prediletta una omogeneità del territorio di appartenenza degli Enti in cui sono inseriti i ragazzi in Servizio Civile;b) Si cercherà di creare classi eterogenee per quello che riguarda il settore di intervento dei ragazzi in servizio civile nell'ottica di costruire un confronto il più ampio possibile sulle diverse realtà;c) Il limite massimo di ogni classe sarà di 20 unità, come da normativa.

La totalità dei moduli di formazione generale previsti dalle “Linee Guida per la Formazione Generale dei volontari” sono stati affidati a diversi formatori accreditati, in base alle competenze e alle predisposizioni di ciascuno.Per alcuni moduli potranno essere previsti, sotto la guida dei formatori incontri con esperti del tema affrontato.

Qualora fosse necessario, al termine del percorso saranno predisposti dei corsi di recupero per un massimo di tre lezioni, fermo restando che la responsabilità dell’effettiva

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frequenza del percorso formativo da parte del giovane resta in capo all’ente ospitante.

33) Contenuti della formazione:

I temi affrontati sono quelli contenuti nella circolare dell’UNSC pubblicata a luglio 2013 “Linee guida per la formazione dei volontari”, di volta in volta declinati in base alle metodologie utilizzate dai formatori coinvolti e in base al programma delle giornate stabilito dagli stessi.

La formazione sarà organizzata in una serie di moduli raggruppati in tre macroaree tematiche.

MACROAREA 1

VALORI E IDENTITA’ DEL SERVIZIO CIVILE

1° GIORNATA: 4 ORE

Modulo UNSC: L'identità di gruppo in formazione e patto formativo

-Presentazione del corso e dell'agenda dei lavori;

-Introduzione alla formazione generale: cos’è e perché la formazione generale del servizio civile in modo coordinato e congiunto-Chi è il Copresc e quale impegno della RER

- Presentazione personale dei partecipanti e dei propri enti

-Confronto e condivisione di aspettative, motivazioni e obiettivi individuali. Modalità e tecniche specifiche del corso: Attraverso dinamiche frontali i formatori definiscono l'identità di gruppo dei volontari in scn, e successivamente in modo interattivo attraverso schede di esercizio. Verranno coinvolti i ragazzi attraverso il confronto diretto sulle motivazioni. Queste dinamiche hanno lo scopo di analizzare le motivazioni e le aspettative del volontario su due linee: il proprio servizio civile e la formazione generale.

Materiali utilizzati: Distribuzione del Kit formativo (cartellina con calendario del corso; riferimenti del Copresc; dispense create dai formatori; filmografia e bibliografia, ecc...); schede di esercizio; slide; supporto cartaceo; quaderno per appunti.

2° GIORNATA: 4 ORE

Modulo UNSC: Dall'obiezione di coscienza al Servizio Civile Nazionale + la normativa vigente e la carta di impegno Etico

-Definizione del concetto di Odc

- Storia dell’Odc fino al SCN (movimenti, avvenimenti, corpi civili di pace e personaggi)

- Analisi dei principi della legge 64/2001 (Art. 1)

- Le normative principali e la carta di impegno etico

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Tramite l’analisi del concetto di Obiezione di Coscienza, si affronteranno le tappe principali dell’evoluzione del servizio civile, attraverso i movimenti ed i personaggi storici che hanno sostenuto gli odc fino ad arrivare alla nuova legge sul SCN. Differenze e considerazioni tra obiezione di coscienza e servizio civile. Analisi delle normative e principali e importanza della sottoscrizione della Carta di Impegno Etico da parte del legale rappresentante dell’Ente, in cui UNSC e Ente di impegnano reciprocamente al rispetto dei valori posti alla base della cultura e dell’identità del servizio civile.

Modalità e tecniche specifiche del corso: Momenti frontali, proiezione di video, slide, foto, lettura della carta Etica.

Materiali utilizzati: Video proiettore, slide, video, dispense specifiche, lavagna a fogli mobili, fotocopie, quaderno per appunti

3° GIORNATA: 4 ORE

Modulo UNSC: Il dovere di difesa della patria – difesa civile non armata e nonviolenta

- Il dovere di difesa della patria: principi costituzionali

- La difesa civile non armata e nonviolenta

- storia della nonviolenza

- la difesa nonviolenta oggi

- riferimento di diritto internazionale

La riflessione sui termini “difesa” e “patria”, partirà dai principi costituzionali (art. 2, 3, 4 9 e 11 Cost.) per arrivare dalle Sentenze della Corte Costituzionale nn.164/85, 228/04, 229/04 e 431/05.

Si passerà brevemente alla storia della nonviolenza e dei movimenti nonviolenti, accennando anche i concetti di “peacekeeping”, “peace- en forcing” e “peacebuilding”, oltre che approfondire il significato della nonviolenza ai giorni nostri, applicando lo stesso al vivere quotidiano e alla vita di comunità.

Modalità e tecniche specifiche del corso: Lezioni frontali, proiezione di slide, lavori di gruppo sul tema della difesa discussione di casi.

Materiali utilizzati: Video proiettore, slide, fotocopie della normativa.

MACROAREA 2

LA CITTADINANZA ATTIVA

4° GIORNATA: 4 ORE

Modulo UNSC: La formazione civica

-La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e la Costituzione come base della civile convivenza

-L’educazione alla legalità democratica: diritti e doveri dei cittadini, i diritti umani, le forme di partecipazione democratica, civile e politica alla vita della società

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-Funzione degli organi costituzionali

-L’iter di formazione delle leggi.

Affinché i giovani possano diventare cittadini attivi, appare indispensabile dare un quadro di riferimento anche normativo alla convivenza civile. Verranno analizzati quindi la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e e la Carta Costituzionale. Verranno poi analizzati funzioni e ruoli degli organi costituzionali dando particolare rilievo all’iter legislativo.

Modalità e tecniche specifiche del corso: Lezioni frontali, proiezione di slide e filmati.

Materiali utilizzati: Video proiettore, slide, fotocopie della normativa.

• Ai giovani sarà inoltre fatta la proposta di diventare “Assessori per un giorno”. Ci si propone di coinvolgere alcuni assessori degli enti pubblici progettanti, con l’obiettivo di avvicinare i giovani alla vita politica del territorio, in un’ottica di cittadinanza attiva.

5° GIORNATA: 4 ORE

Modulo UNSC: Le forme di cittadinanza + La rappresentanza dei volontari nel servizio civile

- La cittadinanza attiva: valore del SCN

- le forme attive di partecipazione individuali e collettive

- la rappresentanza dei volontari in sc come forma di partecipazione.

Durante il modulo, partendo dal concetto di formazione civica, si andranno ad analizzare le diverse modalità per essere cittadini attivi: dalla scelta del sc, all’impegno politico e sociale, alle azioni nonviolente, ecc.

Questo vasto tema sarà collegato alla rappresentanza dei volontari, quale forma di partecipazione e cittadinanza attiva. Verranno illustrate le modalità di partecipazione a tale possibilità, prevedendo anche la partecipazione di ex volontari e/o dei rappresentanti in carica.

Modalità e tecniche specifiche del corso: discussione di gruppo, giochi di ruolo, schede di esercizio.

Materiali utilizzati: Video proiettore; slide; fotocopie per le schede di esercizio, quaderno per appunti; colori fogli matite e cartelloni

6° GIORNATA: 4 ORE

Modulo UNSC: La protezione Civile

- La protezione civileNel modulo verranno illustrati gli elementi base sulla Protezione Civile individuando i collegamenti tra difesa della Patria e difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni.Modalità e tecniche specifiche del corso: Momenti frontali, discussione di gruppo, visioni di filmati.

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Materiali utilizzati: Video proiettore; slide; fotocopie, quaderno per appunti

MACROAREA 3

IL GIOVANE VOLONTARIO NEL SISTEMA DEL SERVIZIO CIVI LE

7° GIORNATA: 4 ORE

Modulo UNSC: L’organizzazione del servizio civile e le sue figure + Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del sc

-il sistema di servizio civile: UNSC, le Regioni, gli enti di SC

- le figure che operano all’interno del progetto (OLP, RLEA, altri volontari,…)

- Prontuario rapporti enti- volontari

È importante che i giovani conoscano in maniera approfondita il sistema del servizio civile dal punto di vista della sovrastruttura, oltre che dal punto di vista dell’ente. Verranno analizzate le funzioni dell’UNSC, delle Regioni, degli Enti di SC oltre che le figure che ruotano attorno al volontario in sc.

Verrà poi analizzato punto per punto il Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del sc (DPCM 4 febbraio 2009).

Modalità e tecniche specifiche del corso: Momenti frontali, discussione di gruppo, lavori di gruppo.

Materiali utilizzati: Video proiettore, slide, fotocopie, quaderno per appunti.

8° GIORNATA: 4 ORE

Modulo UNSC: Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti

� la comunicazione quale elemento essenziale di esperienza quotidiana

� gli elementi costitutivi della comunicazione

� I conflitti nella quotidianità: gestione efficace della comunicazione

� tecniche di risoluzione dei conflitti in un gruppo

Il modulo prevede una prima parte relativa al concetto di comunicazione quale elemento fondamentale per la gestione dei rapporti tra singoli individui e gruppi. Successivamente verrà affrontato il tema del conflitto, spostando l’ attenzione sui microconflitti che ogni giorno i ragazzi si ritrovano ad affrontare, nella vita quotidiana e presso l’ente di servizio. Attraverso tecniche di simulazione di eventi realmente vissuti presso le proprie strutture, i ragazzi analizzeranno le potenziali possibilità alternative per gestire un conflitto vissuto/subito al meglio delle proprie capacità.

Modalità e tecniche specifiche del corso: dinamiche non formali, proiezione di video, slide, foto, discussione di casi e giochi di ruolo.

Materiali utilizzati: Video proiettore, slide, fotocopie, quaderno per appunti.

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9° GIORNATA: 4 ore

Modulo: La coesione sociale e la multiculturalità

− Percorsi di coesione sociale: la realtà dell'immigrazione e la società multiculturale

Il modulo sarà occasione per riflettere sul macro tema della multiculturalità e sull’interculturalità.

Modalità e tecniche specifiche del corso: Momenti frontali, discussione di gruppo, giochi di ruolo, schede di esercizio.

Materiali utilizzati: Video proiettore; slide; fotocopie per le schede di esercizio, quaderno per appunti; colori fogli matite e cartelloni

10° GIORNATA: 4 OREModulo: Incontro/Visita ad una realtà viva o storica di significativa importanza per l’affermazione dei diritti umani.

Per calare le tematiche affrontate nel territorio in cui i giovani svolgono il proprio servizio e per dare maggiore concretezza a quanto appreso in aula, è prevista una visita presso una organizzazione che lotta per l’affermazione dei valori fondanti il servizio civile, come la pace, la solidarietà, la cittadinanza attiva, la nonviolenza, ecc.

I volontari verranno affiancati ed accompagnati da un formatore durante la visita.

11° GIORNATA

Modulo UNSC: Presentazione dell’Ente + Il lavoro per progetti + chiusura del percorso formativo- presentazione degli enti ospitanti

- attività di gruppo sul senso del percorso formativo

- attività suddivisa in sottogruppi sul lavoro di progetto

- Valutazione e verifica del corso

I giovani, affiancati dal formatore, avranno la possibilità di condividere con gli altri giovani in aula le caratteristiche del loro ente ospitante con l’obiettivo di creare nel gruppo classe consapevolezza del contesto globale in cui sono inseriti in qualità di volontari in servizio civile.

Al termine del percorso formativo si prevede un momento laboratoriale relativo al lavoro per progetti. Verranno predisposti sottogruppi all'interno dei quali verranno identificati gli elementi base della progettazione: tramite il racconto del proprio progetto i ragazzi analizzeranno i progetti in cui sono inseriti cercando di collegarli alla valutazione dei bisogni del territorio. Breve stesura di un progetto e presentazione di questo agli altri gruppi. Somministrazione di un questionario di valutazione finale del percorso formativo.

Modalità e tecniche specifiche del corso: momenti frontali, discussioni in plenaria, lavori di gruppo, questionari.

Materiali utilizzati: cartelloni, quaderni per appunti, videoproiettore, pc, slide, fotocopie.

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TOTALE ORE: 44

34) Durata:

44 ore suddiviso in 11 moduli da 4 ore da svolgere entro 180 giorni dall’avvio al servizio.Inoltre sono previste 4 oltre facoltative per l’esperienza da “assessore per un giorno”.

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione:

SEDI di REALIZZAZIONE FORMAZIONE SPECIFICA

La formazione specifica sarà svolta presso le seguenti sedi:- Servizio Politiche Educative e della Genitorialità del Comune di Forlì: via C. Sforza n.16, Forlì (FC) e via Paolucci Ginnasi n.15/17, Forlì (FC);- Unità Servizi Informativi del Comune di Forlì, c.so A.Diaz 21, Forlì (FC)

36) Modalità di attuazione:

La formazione verrà effettuata in proprio con formatori del Servizio Politiche Educative e della Genitorialità e dell'Unità Servizi Informativi del Comune di Forlì

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

- Dott.ssa Rita Silimbani nata a Forlì (FC) il 04/01/ 1959- Dott.ssa Alessandra Caroli, nata a Forlì (FC) il 13/09/1964- Dott.ssa Silvia Evangelisti, nata a Forlimpopoli (FC) il 17/04/1980- Dott.ssa Milena Vasumini, nata a Forlì (FC) il 17/05/1952

Si allegano i curriculum

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

Dott.ssa Rita Silimbani: Laurea in Pedagogia presso l’Università di Bologna. Stages post laurea presso Università di Bologna – Cattedra di Pedagogia speciale e presso Istituto Regionale di Psicopedagogia dell’Apprendimento. Partecipazione a numerosi corsi di formazione. Esperto formatore pedagogico. Consulente/formatrice in svariati corsi per docenti e per progettazione educativa. Pubblicazioni.

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Dott.ssa Alessandra Caroli: Laureata in Sociologia presso l'Università di Urbino. Partecipazione a numerosi corsi di formazione in ambito psico-relazionale. Esperto formatore socio-relazionale. Formatore in svariati corsi rivolti a minori, adolescenti/giovani ed adulti in ambito scoiologico e relazionale.

Dott.ssa Silvia Evangelisti: Laureata in scienza dell’Educazione e specializzata in Pedagogia presso l’Università di Bologna. Partecipazione a numerosi seminari e convegni legati alla disabilità e alla Relazione Educativa. Esperienza triennale (anni 2004/2007) come formatrice presso Ente di Formazione provinciale. Occupazione attuale: Coordinatrice pedagogica presso il Servizio Politiche Educative e della Genitorialità del Comune di Forlì.

Dott.ssa Milena Vasumini: Laureata in Filosofia presso l'Università di Bologna. Master in “Comunicazione pubblica e istituzionale” presso l'Università di Perugia.Partecipazione al corso di formazione organizzato da Associazione Comunicazione Pubblica “Le tecnologie digitali per la Comunicazione Pubblica”. Master in “Architettura dell’informazione” presso l’Università per stranieri di Perugia. Occupazione attuale: Responsabile Unità Servizi Informativi del Comune di Forlì.

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

La formazione ha l’obiettivo di:- fare conoscere ai volontari l'attività e le finalità dell'Ente presso cui hanno preso servizio e illustrare loro alcuni dei servizi dell'Ente rivolti principalmente ai giovani;- offrire ai ragazzi e alle ragazze in servizio civile alcuni strumenti di base per affrontare il lavoro con i minori all’interno del contesto scolastico;- favorire l’attivazione di un percorso di consapevolezza delle proprie competenze e risorse, spendibili nella relazione educativa;- supportare in maniera continuativa lo svolgersi della relazione e lo sviluppo del progetto di accompagnamento.

Articolazione dell'attività formativa:Si prevedono percorsi di formazione finalizzati ad accompagnare il volontario/a nello svolgimento del servizio per supportarlo/a nella definizione del progetto operativo di intervento, nonché la verifica della sua realizzazione.Inoltre, se richiesti i volontari/e partecipano a momenti di incontro e confronto con i referenti istituzionali del progetto. Tali occasioni di coinvolgimento rappresentano un momento formativo importante per i volontari, quanto l'attività comune di formazione specifica con gli esperti.

Metodologie previste per la conduzione del percorso formativo:a) momenti di lavoro in grande gruppo, durante i quali verranno proposti:- alcuni contenuti di base per il lavoro con i minori e alcuni spunti di riflessione sulle esperienze;- simulazioni e attività di laboratorio.

b) momenti di lavoro in piccolo gruppo, durante i quali sarà possibile approfondire i contenuti proposti e di calarli nella pratica operativa legata al proprio progetto di

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intervento;

c) momenti di supervisione e verifica in gruppo, mirati ad una condivisione delle esperienze, una verifica dei problemi ed un confronto sulle strategie utilizzate.

Si prevede, inoltre, la possibilità di inserire i/le ragazzi/e in servizio civile volontario in ulteriori percorsi formativi, organizzati dal Servizio Politiche Educative e della Genitorialità o dalle scuole del territorio, finalizzati all’acquisizione di specifiche metodologie educative e/o di accompagnamento.

Per quanto attiene la formazione specifica e in particolare il “Modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di servizio civile” esso sarà realizzato con la metodologia della formazione a distanza, utilizzando l’ambiente on line del sistema SELF della Regione Emilia-Romagna.

40) Contenuti della formazione:

►“Presentazione del Comune, delle sue finalità e delle modalità di funzionamento”

(4 ore)- Presentazione del Comune e delle varie competenze istituzionali- Presentazione delle competenze e delle modalità di gestione del Servizio Civile del Comune di Forlì- Comunicazione pubblica, trasparenza e partecipazione dei cittadini

► “Presentazione dei servizi comunali rivolti ai cittadini, con particolare riferimento ai servizi per i giovani e per il sociale”

(4 ore)- Presentazione di Informagiovani, Fabbrica delle Candele e Centri di Aggregazione- Presentazione del Centro Servizi per l'Integrazione e dello Sportello Sociale - Presentazione del Centro Donna e dei servizi collegati, compresa la Casa del

Gelsomino (centro di aggregazione per donne provenienti da tutto il mondo)

► “Accessibilità e usabilità dei siti web”(4 ore)- Accessibilità e usabilità dei siti web con particolare riferimento ai siti delle

pubbliche amministrazioni- Cenni sulle principali disposizioni normative italiane ed europee sull’accessibilità

dei siti web con particolare riferimento ai siti delle pubbliche amministrazioni- La rete come risorsa: banche dati e informazioni sulla disabilità

REALIZZATO DA:Dott.ssa Milena Vasumini: Laureata in Filosofia presso l'Università di Bologna.

Master in “Comunicazione pubblica e istituzionale” presso l'Università di Perugia. Partecipazione al corso di formazione organizzato da Associazione Comunicazione Pubblica “Le tecnologie digitali per la Comunicazione Pubblica” .Master in “Architettura dell’informazione” presso l’Università per Stranieri di Perugia.

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Occupazione attuale: Responsabile Unità Servizi Informativi del Comune di Forlì.

I contenuti della formazione specifica, di seguito riportati, fanno parte di "pacchetti" di formazione a distanza, costruiti dalle formatrici (dott.ssa Amante e dott.ssa Silimbani) per l'Università degli Studi di Bologna - Facoltà di Scienze della formazione - con la supervisione del docente universitario Prof. Andrea Canevaro. Sono stati sperimentati dalle esperte in diversi contesti formativi con docenti, educatori, collaboratori scolastici. Nello specifico il percorso "Deficit / handicap" è stato utilizzato anche dalla SSIS di Bologna.

► ”Costruzione del gruppo dei volontari del progetto e condivisione dell’esperienza”: ( 15 ore)

- Favorire l’identità di gruppo dei volontari che hanno scelto di partecipare allo stesso progetto al fine di sviluppare uno spirito orientato alla collaborazione e alla condivisione dell'esperienza;- offrire momenti di confronto e di scambio di competenze rispetto alla mansione specifica che sono chiamati a svolgere nel progetto;- analizzare le competenze richieste dal progetto;- facilitare il flusso di comunicazione tra i volontari perché sperimentino una modalità di comunicazione autentica basata sull’ascolto reciproco e sulla partecipazione attiva; anche sperimentando diversi stili di comunicazione.

REALIZZATO DA: Dott.ssa Alessandra Caroli: Laureata in Sociologia presso l'Università di Urbino. Partecipazione a numerosi corsi di formazione in ambito psico-relazionale. Esperto formatore socio-relazionale. Formatore in svariati corsi rivolti a minori, adolescenti/giovani ed adulti in ambito sociologico e relazionale e Dott.ssa Silvia Evangelisti: Laureata in Scienza dell’Educazione e specializzata in Pedagogia presso l’Università di Bologna. Partecipazione a numerosi seminari e convegni legati alla disabilità. Esperienza triennale come formatrice presso Ente di Formazione provinciale.

► ”Progetti di vita di minori disabili o con disturbo ”: ( 14 ore)

- Approfondimento sugli strumenti della certificazione dei minori disabili;- le diverse figure che partecipano alla costruzione del progetto di vita del minore disabile: compiti, ruoli e competenze;- dalla costruzione alla realizzazione del progetto di vita;- scambio e confronto sui progetti di vita dei minori disabili coinvolti nel presente progetto di servizio civile

REALIZZATO DA: Dott.ssa Silvia Evangelisti: Laureata in Scienza dell’Educazione e specializzata in Pedagogia presso l’Università di Bologna. Partecipazione a numerosi seminari e convegni legati alla disabilità. Esperienza triennale come formatrice presso Ente di Formazione provinciale e Dott.ssa Alessandra Caroli: Laureata in Sociologia presso l'Università di Urbino. Partecipazione a numerosi corsi di formazione in ambito psico-relazionale. Esperto formatore socio-relazionale. Formatore in svariati corsi rivolti a minori,

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adolescenti/giovani ed adulti in ambito sociologico e relazionale

►” Dalle competenze grezze, alla costruzione di una Relazione Educativa”: ( 14 ore)

- saper riconoscere le proprie competenze, per un utilizzo consapevole all’interno del progetto educativo;

- la relazione educativa come incontro tra due identità ( “le virtù dell’educatore”)- i progetti di intervento: dall’individuazione delle risorse alla costruzione del

progetto educativo.

REALIZZATO DA: Dott.ssa Silvia Evangelisti: Laureata in Scienza dell’Educazione e specializzata in Pedagogia presso l’Università di Bologna. Partecipazione a numerosi seminari e convegni legati alla disabilità. Esperienza triennale come formatrice presso Ente di Formazione provinciale.

► “La differenza tra deficit ed handicap: accettare i deficit per ridurre gli handicap “: ( 6 ore)

- la conoscenza dei deficit;- strategie per ridurre e/o eliminare gli handicap;- saper leggere le potenzialità dei minori , osservare per progettare con loro percorsi di

crescita;- conoscere le risorse della scuola e del territorio;- i bisogni dell’alunno disabile nel momento in cui entra nei diversi contesti di vita

(contesti scolastici ed extrascolastici).

REALIZZATO DA:Dott.ssa Rita Silimbani: Laurea in Pedagogia presso l’Università di Bologna. Stages post laurea presso Università di Bologna – Cattedra di Pedagogia speciale e presso Istituto Regionale di Psicopedagogia dell’Apprendimento. Partecipazione a numerosi corsi di formazione. Esperto formatore pedagogico. Consulente/formatrice in svariati corsi per docenti e per progettazione educativa. Pubblicazioni.

► “La relazione di aiuto” ( 6 ore)

- come accompagnare il ragazzo verso l’acquisizione di autonomie personali: ascoltare accogliere, aiutare senza interferire. Riflettere in modo maggiormente consapevole sulla propria quotidianità professionale;- permettere una maggiore consapevolezza del proprio modello di aiuto;- facilitare una maggiore consapevolezza su come e quanto i propri vissuto emotivi incidono sulla relazione che si crea con l’altro;- mettere a fuoco le dinamiche interpersonali che scaturiscono nel momento in cui ci si prende cura dell’altro.

REALIZZATO DA:

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Dott.ssa Rita Silimbani: Laurea in Pedagogia presso l’Università di Bologna. Stages post laurea presso Università di Bologna – Cattedra di Pedagogia speciale e presso Istituto Regionale di Psicopedagogia dell’Apprendimento. Partecipazione a numerosi corsi di formazione. Esperto formatore pedagogico. Consulente/formatrice in svariati corsi per docenti e per progettazione educativa. Pubblicazioni.

Per quanto attiene la formazione specifica e in particolare il “Modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di servizio civile” esso sarà realizzato in maniera coordinata e congiunta nell’ambito del CoPrESC di Forlì- Cesena mediante 4 ore di approfondimento dei concetti generali in tema di prevenzione e sicurezza nei luoghi di servizio.

Per quanto attiene la formazione specifica e in particolare il “Modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di servizio civile” esso sarà realizzato in maniera coordinata e congiunta nell’ambito del CoPrESC di Forlì- Cesena mediante 4 ore di approfondimento dei concetti generali in tema di prevenzione e sicurezza nei luoghi di servizio.

41) Durata:

In totale il monte ore dedicato alla Formazione Specifica è di 71 ore.

Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

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L'ente, al fine di monitorare la propria formazione specifica, effettua le seguenti attività:- realizzazione di incontri tra la coordinatrice pedagogica del Serv. Politiche Educative e della Genitorialità e i formatori per la programmazione, monitoraggio e verifica dei percorsi formativi proposti ai ragazzi in servizio civile;- realizzazione di un incontri di confronto tra la responsabile del servizio civile dell'Ente, la coordinatrice pedagogica e gli insegnanti referenti e/o gli Olp per il monitoraggio e la verifica della ricaduta dei percorsi formativi sul servizio quotidiano dei volontari;- incontri tra la coordinatrice pedagogica e i ragazzi in servizio civile per un confronto e una verifica delle conoscenze acquisite attraverso i percorsi formativi e per realizzare un confronto sulle situazioni più problematiche;- partecipazione ai tavoli sulla formazione in ambito Co.Pr.E.S.C..

Per quanto riguarda la formazione generale:

− il Co.Pr.E.S.C. al termine del percorso formativo somministrerà e raccoglierà un questionario rivolto ai volontari in servizio*

−il Co.Pr.E.S.C. convocherà incontri specifici del Tavolo– Azione sulla formazione, in cui i formatori e/o i referenti della formazione, segnalati nella scheda di attuazione del Protocollo d’Intesa con il Copresc, parteciperanno per ri-progettare il percorso formativo alla luce dei dati conclusivi raccolti.

*come già sottolineato, l’ente parteciperà al programma di monitoraggio condiviso con il Co.Pr.E.S.C., che prevede l’elaborazione di strumenti specifici atti a monitorare i percorsi di formazione generale.

Forlì, 15/10/2015 Il Responsabile del Servizio Civile dell'Ente Comune di Forlì

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(Dott.ssa Milena Vasumini)

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