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SCHEDA DI PRE-VISITA Il pre-visita nasce come strumento di guida e supporto per le insegnanti per preparare gli alunni all’osservazione, che è il primo passo verso la costruzione di un apprendimento solido e duraturo. L’osservazione pertanto non può avvenire in modo del tutto spontaneo, perché avremmo una dispersione dell’attenzione che renderebbe in gran parte vana l’esperienza. Nel tempo ristretto di un’uscita, i bambini saranno in grado di riconoscere solo i fenomeni e gli elementi a cui sono stati preparati. E’ indispensabile la mediazione dell’insegnante sia nella fase preparatoria sia nella fase successiva all’uscita. Non sarà tuttavia necessario mostrare tutto ciò che si potrà osservare, ma sarà bene lasciare che il più possibile sia trovato dagli alunni. Le informazioni che forniremo ai bambini riguarderanno ciò che stiamo cercando e non ciò che troveremo. Per questo sarà indispensabile che i bambini siano in possesso dei prerequisiti necessari all’osservazione. ANIMALI A RISCHIO DI ESTINZIONE OBIETTIVI ATTIVITA’ SAPERE - Conoscere le principali problematiche ambientali quali inquinamento, disboscamento, surriscaldamento del pianeta, effetto serra, piogge acide, scomparsa della biodiversità - Comprendere il concetto di biodiversità e saperlo definire - Conoscere e scoprire le relazioni tra animali e habitat - Imparare le principali cause di estinzione delle specie a rischio - Conoscere il rapporto tra la comunità umana e la natura e le relative connessioni - Imparare il ruolo dell’uomo e la sua evoluzione nel tempo

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SCHEDA DI PRE-VISITA

Il pre-visita nasce come strumento di guida e supporto per le insegnanti per preparare gli alunni all’osservazione, che è il primo passo verso la costruzione di un apprendimento solido e duraturo. L’osservazione pertanto non può avvenire in modo del tutto spontaneo, perché avremmo una dispersione dell’attenzione che renderebbe in gran parte vana l’esperienza. Nel tempo ristretto di un’uscita, i bambini saranno in grado di riconoscere solo i fenomeni e gli elementi a cui sono stati preparati. E’ indispensabile la mediazione dell’insegnante sia nella fase preparatoria sia nella fase successiva all’uscita. Non sarà tuttavia necessario mostrare tutto ciò che si potrà osservare, ma sarà bene lasciare che il più possibile sia trovato dagli alunni. Le informazioni che forniremo ai bambini riguarderanno ciò che stiamo cercando e non ciò che troveremo. Per questo sarà indispensabile che i bambini siano in possesso dei prerequisiti necessari all’osservazione.

ANIMALI A RISCHIO DI ESTINZIONE

OBIETTIVI ATTIVITA’

SAPERE - Conoscere le principali problematiche ambientali quali inquinamento,

disboscamento, surriscaldamento del pianeta, effetto serra, piogge

acide, scomparsa della biodiversità

- Comprendere il concetto di biodiversità e saperlo definire

- Conoscere e scoprire le relazioni tra animali e habitat

- Imparare le principali cause di estinzione delle specie a rischio

- Conoscere il rapporto tra la comunità umana e la natura e le relative

connessioni

- Imparare il ruolo dell’uomo e la sua evoluzione nel tempo

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SAPER FARE - Formulare ipotesi e proporre soluzioni per la tutela e la valorizzazione

- Comparare realtà in contesti diversi

- Analizzare ogni elemento nel suo contesto spaziale

- Osservare realtà da vari punti di vista

- Individuare problematiche legate alla tutela del patrimonio

- Saper distinguere paesaggi diversi e identificarne l’evoluzione

SAPER ESSERE - Sviluppare senso critico

- Sentirsi parte del mondo sviluppando una coscienza ecologica

- Mettere in discussione il proprio stile di vita e le scelte quotidiane

- Saper apprezzare ambienti naturali diversi e riconoscerne la complessità

- Saper essere propositivo e attivo durante l’attività

- Ascoltare quello che gli altri esprimono

- Essere disponibile allo scambio d’idee, opinioni ed esperienze

- Trovare nuovi modi per esprimere se stessi e la propria relazione con i

luoghi

COLLEGAMENTI INTERDISCIPLINARI

- GEOGRAFIA: riconoscere caratteristiche di un animale in relazione all’ambiente in cui vive - SCIENZE: riconoscere come il paesaggio cambia in relazione all’intervento dell’uomo

- EDUCAZIONE ARTISTICA: riconoscere ed identificare paesaggi naturali e antropici

- STORIA: gli Indiani d’America -la Rivoluzione Industriale

- EDUCAZIONE MUSICALE: suoni e rumori (città / natura)

- ITALIANO: produrre un resoconto

- LOGICA: comprendere come ogni azione ha delle conseguenze

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METODOLOGIA DELL’ATTIVITA’

La vita è diffusa ovunque: gli esseri viventi, tramite opportuni accorgimenti frutto dell’evoluzione, si sono adattati alle diverse condizioni ambientali presenti sulla Terra. Non è difficile evidenziare esempi che mettono in luce flessibilità di forme, strutture e comportamenti che permettono la sopravvivenza in ogni ambiente; molti animali si sono anche adattati ai cambiamenti dell’ambiente in cui vivono modificando le loro caratteristiche e comportamenti. Oggi, però, molti ambienti stanno cambiando troppo repentinamente per un’azione diretta dell’uomo: la velocità dei cambiamenti, e la non naturalezza con i quali questi si verificano, fa sì che molte specie viventi, sia animali sia vegetali, non riescano ad adattarsi ed arrivino quindi a ridursi così tanto di numero e diversità da estinguersi. PAESAGGIO CHE CAMBIA Tutte le attività che l’uomo ha svolto nel tempo hanno lasciato segni indelebili nel paesaggio e nei vari ambienti che lo costituiscono. Le attività antropiche oggi sono la causa principale di: - aumento temperatura (effetto serra) - inquinamento aria, suolo, acqua - sovrasfruttamento delle risorse naturali - deforestazione - produzione di rifiuti L’effetto serra è un fenomeno senza il quale la vita come la conosciamo adesso non sarebbe possibile. Questo processo consiste in un riscaldamento del pianeta per effetto dell’azione dei cosiddetti gas serra, composti presenti nell’aria a concentrazioni relativamente basse (anidride carbonica, vapor acqueo, metano, ecc.). I gas serra permettono alle radiazioni solari di passare attraverso

L’attività è suddivisa in TRE parti: - la prima parte affronta le tematiche chiave dell’attività - la seconda fase prevede esercizi per analizzare le

conoscenze e stimolare l’apprendimento di nuovi contenuti - la terza fase approfondisce e verifica i diversi contenuti

appresi, mediante lo svolgimento di giochi, grazie ai quali i ragazzi potranno consolidare i contenuti appresi durante gli esercizi ed elaborare soluzioni attive, che potranno sperimentare a casa con la famiglia o anche da soli per sentirsi partecipi di un pianeta che cambia.

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l’atmosfera mentre ostacolano il passaggio verso lo spazio; in pratica si comportano come i vetri di una serra e favoriscono la regolazione e il mantenimento della temperatura terrestre ai valori odierni. Questo processo è sempre avvenuto naturalmente e fa sì che la temperatura della Terra sia circa 33°C più calda di quanto lo sarebbe senza la presenza di questi gas. Oggi la continua e crescente combustione di fonti fossili a scopo energetico, la deforestazione tropicale e l'agricoltura industrializzata determinano un eccessivo aumento dei gas serra in atmosfera causando un aumento della temperatura terrestre e, di conseguenza, dei profondi mutamenti climatici. L’anidride carbonica, gli ossidi di zolfo e di azoto, sotto l’azione della luce solare, si combinano con il vapore acqueo presente nell’atmosfera e si trasformano in acido solforico e acido nitrico, sostanze tossiche e corrosive. Le goccioline d’acqua che formano le nubi si combinano con questi composti inquinanti e li trascinano con loro quando ricadono al suolo sotto forma di pioggia. Abbiamo così le piogge acide che danneggiano la vegetazione e i monumenti, inquinano le acque dei fiumi, dei laghi e dei mari con gravi danni per la fauna, la flora e le colture vegetali che mangiamo. Le acque della Terra sono state inquinate quasi ovunque con sostanze nocive alla vita degli animali, delle piante e dell’uomo. Inoltre gli scarichi domestici portano con sé rifiuti organici e detersivi che, attraverso le fognature, giungono nei corsi d’acqua per proseguire fino al mare. Oltre a questi finiscono nel mare anche gli scarichi industriali, sostanze chimiche di rifiuto delle industrie e il petrolio e i suoi derivati, provenienti dalle raffinerie o dalle perdite delle navi petrolifere, che hanno distrutto la vita in molte zone costiere. I prodotti chimici usati in agricoltura penetrano nel suolo e finiscono nelle falde acquifere, come nelle acque di superficie, entrano nei cicli del terreno, dell’acqua e nelle catene alimentari. E’ rimasto famoso l’esempio del DDT, sostanza insetticida usata in agricoltura e nel dopoguerra e ora proibita, la cui presenza è stata documentata nel grasso dei pinguini del polo Sud, a migliaia di kilometri di distanza dai luoghi dove veniva impiegato. La sempre più richiesta delle risorse naturali del pianeta ha portato a un inevitabile loro sovrasfruttamento che sta impoverendo via via la loro disponibilità tanto da non riuscire più a far fronte alla richiesta. Un esempio ne è la pesca eccessiva che ha portato alla quasi scomparsa di molte specie ittiche poiché la grande richiesta ha portato a pescare pesci prima che si riproducano o ancora troppo giovani, così che non si riesce ad avere un ricambio sufficiente. Basti pensare che ogni anno vengono pescati oltre 120 milioni di tonnellate di pesce a cui vanno aggiunte 100 milioni di tonnellate pescate illegalmente: nel

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2040 potrebbe non esserci più pesce in molti mari con la conseguente estinzione di molti animali marini Per esempio oggi la maggior parte del pesce che noi mangiamo in Italia, essendo il mar Mediterraneo povero di pesce, arriva dal Sud America o dall’Oceano indiano, Si pensa spesso che la soluzione sia il pesce di allevamento, ma non è così: l’allevamento intensivo ha una concentrazione di molti pesci in spazi limitati; per tenerne quindi sotto controllo la salute, i pesci vengono trattati preventivamente con antibiotici che, insieme alle elevate deiezioni, cambiano lo stato chimico dell’acqua e danneggiano gli ecosistemi circostanti. Inoltre negli allevamenti serve tantissimo pesce pescato per nutrire i pesci carnivori... E allora non è vero che si pesca di meno se si alleva di più! Il continuo aumento della popolazione è oggi causa anche della deforestazione, via via sempre crescente in tutti i continenti, per la richiesta sia di aree per l’agricoltura e le coltivazioni intensive sia di aree per l’industria e di aree per l’urbanizzazione. Tutti gli alberi sono prodotti della natura, ma possiamo notare dalla loro distribuzione e dalla loro varietà e differenziazione se l’ambiente dove sorgono si è sviluppato in modo spontaneo o se è stato modificato o addirittura creato dall’uomo (es: piantando alberi di un solo tipo ricreano monocolture che rendono non solo il paesaggio monotono, ma anche più povero di animali, perché non tutti riescono a vivere sulle stesse piante, alle stesse altezze, alla stesse condizioni di luce…)… Scompaiono così siepi e alberi fino ad arrivare ad intere foreste. La deforestazione è un fenomeno storico, ma quello che contraddistingue la deforestazione contemporanea è l'elevata scala con cui si manifesta lo sfruttamento delle risorse. Ogni 3 secondi scompare l’equivalente di un campo da calcio. La deforestazione è: • Causa dell’estinzione di specie animali: le foreste tropicali, le maggiormente

colpite dalla deforestazione, ricoprono circa il 10% della superficie terrestre e in esse sono ospitate il 50% delle specie animali terrestri e il 45% di piante.

•Causa di cambiamenti climatici: in base alle ricerche del Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP)-, la deforestazione contribuisce al rilascio in atmosfera di circa il 20% del totale dei gas serra di origine antropica.) Ogni giorno, il disboscamento globale produce emissioni di CO2 pari a quelle di migliaia di trasvolate oceaniche da Londra a New York. Un esempio clamoroso è la deforestazione dell’Indonesia, che ha già perso un quarto delle sue foreste a causa della produzione dell’ olio di palma. Quest’olio è contenuto in molti prodotti alimentari e cosmetici che consumiamo ogni giorno e per far posto alle palme, molti paesi sono costretti a disboscare foreste intere, con la conseguente riduzione e scomparsa di molte specie animali e vegetali.

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CAUSA DATI COSA PUOI FARE

DEFORESTAZIONE - OGNI ANNO VIENE PERSA UNA QUANTITA’ DI FORESTE PARI A PIU’ DELLA META DELL’ITALIA

1. RICICLA LA CARTA

2. FAI LA SPESA CON BUON SENSO E LEGGI LE ETICHETTE evita prodotti con l’olio di palma (contenenti dicitura grasso vegetale, olio vegetale, aggettivo palmate)

SURRISCALDAMENTO - ENTRO IL 2050 POTREBBE SCOMPARIRE IL 95% DELLA FAUNA MARINA TROPICALE PER LA SCOMPARSA DELLE BARRIERE CORALLINE

- ENTRO IL 2050 SCOMPARIRA’ PIU’ DEL 50% DELLE SPECIE CHE VIVONO SUI GHIACCI

- NEL 2030 QUASI META’ DELLA POPOLAZIONE MONDIALE AVRA’ PROBLEMI A REPERIRE ACQUA

1. RISPARMIA L’ACQUA pe r esempio chiudi il rubinetto mentre ti lavi i denti (se lo lasci aperto più di 30 litri vengono sprecati)

2. RISPARMIA L’ENERGIA

perché le centrali elettriche

producono CO2, uno dei gas

serra causa del riscaldamento

del clima.

- SPEGNI IL COMPUTER DI NOTTE (un apparecchio elettrico lasciato in stand by consuma come una lampadina da 100watt lasciata accesa per 24 ore)

- STACCA IL CARICABATTERIE DEL CELLULARE QUANDO NON IN USO(consuma circa il 95% di elettricità se si lascia la spina inserita)

- USA LAMPADINE A BASSO CONSUMO (consumano una quantità di elettricità 5 volte inferiore e dura 10 volte più a lungo)

COSA POSSIAMO FARE?

Importante è comprendere che tutte le cose sono legate e noi ne facciamo parte Alcuni esempi…

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CAUSA DATI COSA PUOI FARE

PRODUZIONE DI RIFIUTI

-OGNI ANNO NEL MONDO VIENE PRODOTTA UNA QUANTITA’ DI RIFIUTI PARI A 5000 TRENI DA 20 VAGONI

1. RICICLA LATTINE E ALLUMINIO

Una lattina per biodegradarsi impiega 500 anni (lo sai che 70 lattine fanno una padella,3 lattine un paio di occhiali e 800 lattine una bicicletta?)

2. RICICLA LA PLASTICA Un sacchetto impiega dai 100 ai

1000 anni a biodegradarsi (lo sai

che 11 bottiglie fanno un

annaffiatoio e 8 un paio di scarpe

da ginnastica?)

3. RICICLA IL VETRO Il vetro impiega circa 1000 anni a biodegradarsi (l’utilizzo di vetro riciclato riduce le emissioni di CO2 del 20% e consumo di acqua del 50%)

4. RIDUCI LO SPRECO

Gli alimenti e i prodotti che finiscono nei rifiuti hanno richiesto energia, acqua, carburante e inquinanti per essere prodotti, trasformati e confezionati, e consumeranno altre risorse e produrranno emissioni di CO2 per essere smaltiti

INQUINAMENTO - OGNI ANNO UNA QUANTITA’ PARI A SEI ICEBERG ALTI 80 METRI E LARGHI 200 METRI, SI RIVERSANO SOLTANTO NEL MARE MEDITERRANEO

1. RINUNCIA ALL’AUTOMOBILE UNA VOLTA ALLA SETTIMANA

Con una media di 10 km a volta riduci le emissioni di CO2 di 160 kg

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“SIAMO PART

CAUSA DATI COSA PUOI FARE

PESCA ECCESSIVA - OGNI ANNO VENGONO PESCATI OLTRE 130 MILIONI DI TONNELLATE A CUI VANNO AGGIUNTE 100 MILIONI DI TONNELLATE PESCATE ILLEGALMENTE: ENTRO IL 2040 NON CI SARA’ PIU’ PESCE NEI MARI CON CONSEGUENTE ESTINZIONE DI MOLTI ANIMALI MARINI

1. FAI ATTENZIONE AI PESCI CHE MANGI

Non mangiare sempre gli stessi pesci, scegli il pesce locale e rispetta la stagionalità e la taglia minima, non consumando una specie nel periodo riproduttivo Sui banchi delle pescherie spesso non è chiaro il luogo di provenienza del pesce, ma è presente un numero. Sai cosa rappresenta? È un codice definito dalla Fao per indicare il mare in cui il pesce è stato pescato: 21Atlantico Nord Occidentale 27Atlantico Nord Orientale 37Mar Mediterraneo 51 e 57 Oceano Indiano

BRACCONAGGIO - NEL 2020 NON CI

SARANNO PIU’ RINOCERONTI: OGNI ANNO VIENE UCCISO UN RINOCERONTE OGNI 18 ORE PER IL CORNO

- OGNI ANNO VIENE UCCISO UN ELEFANTE OGNI 15 MINUTI PER LE SUE ZANNE

- IN SOLI 10 ANNI SONO STATE UCCISE PIU’ DI 1500 TIGRI PER IL COMMERCIO ILLEGALE E LA MEDICINA ASIATICA

1. DOCUMENTATI E FAI ATTENZIONE A QUELLO CHE COMPRI

Non comprare oggetti fatti di corallo, ebano e piante rare, avorio, osso e provenienti da animali a rischio di estinzione (il commercio illegale di animali muove 19 miliardi di dollari all’anno utilizzati per acquisto di armi e finanziare guerre civili e terrorismo: non contribuire all’estinzione di specie e alle guerre)

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SIAMO PARTE DELLA TERRA” Nel 1854 il “grande capo bianco”di Washington ( il Presidente degli Stati Uniti, Franklin Pierce del New Hampshire ) si offrì di acquistare una parte del territorio indiano e promise di istituirvi una riserva per i pellerossa. La risposta del capo indiano “Seattle”, Capriolo Zoppo, risulta essere la più bella e la più profonda dichiarazione mai fatta sull'ambiente. “Come potete acquistare o vendere il cielo, il calore della terra? L'idea ci sembra strana. Se noi non possediamo la freschezza dell'aria, lo scintillio dell'acqua sotto il sole: come potete chiederci di acquistarli? Ogni zolla di questa terra é sacra per il mio popolo. Ogni ago lucente di pino, ogni riva sabbiosa, ogni lembo di bruma dei boschi ombrosi, ogni radura ed ogni ronzio di insetti è sacro nel ricordo e nell'esperienza del mio popolo. La linfa che scorre nel cavo degli alberi reca con sé il ricordo del pellerossa. I morti dell'uomo bianco dimenticano il loro paese natale quando errabondano tra gli spazi siderali. I nostri morti non dimenticano mai questa terra magnifica, perché essa é la madre dei pellerossa. Siamo parte della terra, e la terra fa parte di noi. I fiori profumati sono i nostri fratelli; il cervo, il cavallo, la grande aquila sono nostri fratelli; le creste rocciose, l'aroma dei prati, il calore dei “ponies” e l'uomo appartengono tutti alla stessa famiglia. Per questo, quando il Grande Capo Bianco di Washington ci manda a dire che vuole acquistare la nostra terra, ci chiede una grossa parte di noi. Il Grande Capo ci manda a dire che ci riserverà uno spazio ove muoverci affinché si possa vivere confortevolmente fra di noi. Egli sarà nostro padre e noi saremo i suoi figli. Prenderemo, dunque, in considerazione la vostra offerta, ma non sarà facile accettarla. Questa terra per noi é sacra. Quest'acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non è solamente acqua, per noi è qualcosa di immensamente più significativo: è il sangue dei nostri padri. Qualora acconsentissimo di vendervi le nostre terre, dovrete ricordarvi che esse sono sacre, dovrete insegnare ai vostri figli che si tratta di suolo sacro e che ogni riflesso nell'acqua chiara dei laghi parla di eventi e di ricordi della vita del mio popolo. Il mormorio dell'acqua è la voce del padre di mio padre. I fiumi sono nostri fratelli, ci dissetano quando abbiamo sete. I fiumi sostengono le nostre canoe, sfamano i nostri figli. Se vi cedessimo le nostre terre, dovrete ricordarvi, ed insegnarlo ai vostri figli, che i fiumi sono i nostri e i vostri fratelli e dovrete provare per i fiumi lo stesso affetto che provereste nei confronti di un fratello. Sappiamo che l'uomo bianco non comprende i nostri costumi. Per lui una parte della terra è uguale all'altra, perché è come uno straniero che irrompe furtivo nel cuore della notte e carpisce alla terra quel che più gli conviene, La terra non è sua amica, anzi è un suo nemico e quando l'ha conquistata va oltre. Abbandona la tomba dei suoi avi e ciò non lo turba. Toglie la terra ai suoi figli, e ciò non lo turba. La tomba dei suoi avi, il patrimonio dei suoi figli cadono nell'oblio. Tratta la madre, la terra, e suo fratello, il cielo, come cose che possono essere comprate, sfruttate, vendute come si fa con le pecore o con le pietre preziose. La sua ingordigia divorerà tutta la terra ed a lui non resterà che il deserto. Io non so. I nostri costumi sono diversi dai vostri. La vista delle vostre città fa male agli occhi del pellerossa. Ma forse ciò dipende dal fatto che il pellerossa è un selvaggio e non può capire! Non c'è un posto tranquillo nella città dell'uomo bianco. Non esiste in esse un luogo ove sia dato percepire lo schiudersi delle gemme a primavera, o ascoltare il fruscio delle ali di un insetto. Ma forse ciò avviene perché io sono un selvaggio e non posso comprendere. Solo un assordante frastuono sembra giungere alle orecchie e ferirne i timpani. E che gusto c'è a vivere se l'uomo non può ascoltare il grido solitario del caprimulgo o il chiacchierio delle rane attorno ad uno stagno? Io sono un pellerossa e non comprendo. L'indiano preferisce il suono dolce del vento che si slancia come una freccia sulla

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superficie di uno stagno, e l'odore del vento stesso reso terso dalla pioggia meridiana o profumata dal pino. L'aria è preziosa per il pellerossa, giacché tutte le cose condividono lo stesso soffio vitale; gli animali, gli alberi, gli uomini tutti condividono lo stesso soffio. L'uomo bianco non sembra far caso all'aria che respira e come un individuo in preda ad una lenta agonia è insensibile ai cattivi odori. Ma qualora vendessimo le nostre terre dovrete ricordarvi che l'aria è per noi preziosa, che l'aria condivide il il suo soffio con tutto ciò che essa fa vivere. Il vento che diede il primo alito al nostro avo è lo stesso che raccolse il suo ultimo respiro. E qualora vi cedessimo le nostre terre voi dovrete custodirle in modo particolare, e considerarle come un luogo dove anche l'uomo bianco può andare a gustarsi il vento che reca la fragranza del prato. Prenderemo in esame la vostra offerta di acquistare le nostre terre. Ma qualora decidessimo di accettare tale proposta io porrò una condizione: l'uomo bianco dovrà rispettare gli animali che vivono su questa terra come se fossero suoi fratelli. Io sono un selvaggio e non conosco altro modo di vivere. Ho visto un migliaio di bisonti imputridire sulla prateria abbandonati dall'uomo bianco dopo che erano stati travolti da un treno in corsa. Io sono un selvaggio e non comprendo come “il cavallo di ferro” fumante possa essere più importante dei bisonti che noi uccidiamo solo per sopravvivere. Cosa sarebbe l'uomo senza gli animali? Se tutti gli animali sparissero, l'uomo soccomberebbe in uno stato di profonda solitudine. Poiché ciò che accade agli animali prima o poi accade all'uomo. Tutte le cose sono legate tra loro. Dovrete insegnare ai vostri figli che il suolo che calpestano è fatto delle ceneri dei nostri padri. Affinché i vostri figli rispettino questa terra, dite loro che essa è arricchita dalle vite della nostra gente. Insegnate ai vostri figli ciò che noi abbiamo insegnato ai nostri: che la terra è la madre di tutti noi. Tutto ciò che di buono accade sulla terra, accade anche ai figli della terra. Se gli uomini sputassero sulla terra sputerebbero su se stessi. Noi sappiamo almeno questo: non è la terra che appartiene all'uomo ma è l'uomo che appartiene alla terra. Questo noi lo sappiamo. Tutte le cose sono legate come i membri di una famiglia sono legati da un medesimo sangue. Tutte le cose sono legate. Tutto ciò che accade alla terra accade anche ai figli. Non è l'uomo che ha tessuto la trama della vita: egli ne è soltanto un filo. Tutto ciò che egli fa alla trama lo fa a se stesso. Lo stesso uomo bianco, col quale il suo Dio si accompagna e dialoga familiarmente, non può sottrarsi al destino comune. Dopo tutto, forse siamo fratelli. Vedremo. C'è una cosa che noi sappiamo e che forse l'uomo bianco scoprirà presto: il nostro Dio è il suo stesso Dio. Voi forse pensate che adesso lo possedete come volete possedere le nostre terre; ma non lo potete. Egli è il Dio degli uomini, e la sua misericordia è uguale per tutti: tanto per l'uomo bianco quanto per il pellerossa. Questa terra per lui è preziosa ed il recar danno alla terra è come disprezzare il suo Creatore. Anche i bianchi spariranno; e forse prima di tutte le altre tribù. Contaminate i giacigli dei vostri focolari e una notte vi ritroverete soffocati dai vostri stessi rifiuti. Per un disegno particolare del fato siete giunti a questa terra e ne siete diventati i dominatori, così come avete soggiogato i pellerossa. Questo destino è per noi un mistero: perché non riusciamo più a comprendere quando i bisonti vengono tutti massacrati, i cavalli selvaggi domati, gli anfratti più segreti delle foreste invasi dagli uomini quando la vista delle colline in piena fioritura è imbruttita dai fili che parlano. Dov'è finito il bosco? Scomparso. Dov'è finita l'aquila? Scomparsa. E' la fine della vita e l'inizio della sopravvivenza.”

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esercizi ESERCIZIO 1 Assegnare ad ogni foto una o più delle caratteristiche qua sotto elencate. Dare una spiegazione per ogni soluzione evidenziata.

Ambiente naturale

Ambiente modificato dall’uomo in modo

sostenibile

Ambiente modificato dall’uomo in modo

non sostenibile

Biodiversità animale e vegetale

Estinzione di specie

Riduzione di biodiversità

Monocoltura

Disequilibrio

Buona convivenza uomo-natura

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ESERCIZIO 2 Vero o falso? Discutere poi sulle risposte date.

1. La deforestazione provoca l’estinzione di specie

V F 2. Una monocoltura non influisce sulla biodiversità

V F 3. Guardare le etichette può aiutare una tigre in Asia

V F 4. Un allevamento di pesci fa meno danni della pesca eccessiva

V F

5. L’avorio non è un essere vivente quindi posso comprare oggetti di questo

materiale

V F 6. Per riforestare è sufficiente piantare le piante, indipendentemente dal tipo

V F

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7. Se una tigre ha meno giungla non importa, l’importante che almeno siano

rimaste le prede

V F

8. L’acqua dello sciacquone è potabile

V F 9. Centinaia di automobili col motore acceso inquinano molto di più di una

foresta che brucia

V F

10. Staccare il carica-batterie quando non si usa fa risparmiare energia

V F

11. Basta riciclare la carta, spegnere la luce e fare la raccolta differenziata per

aiutare il pianeta

V F

gioco TOMBOLA SOSTENIBILE

ATTIVITA’: L’insegnante avrà a disposizione delle tessere che riporteranno la descrizione di comportamenti ecosostenibili e problematiche ambientali. Gli alunni avranno delle cartelle come quelle della tombola dove, al po sto dei numeri, vi saranno delle immagini corrispondenti alle descrizioni. Gli alunni dovranno, man mano che verranno estratte, coprire le immagine con delle palline.

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MATERIALI: I materiali del gioco sono esclusivamente materiali di recupero. Alla fine della realizzazione, se non sarà emerso, si consiglia di far riflettere i ragazzi a riguardo) Scatole di cartone Riviste Forbici Colla Carta di recupero PREPARAZIONE DEL GIOCO: Durante la preparazione i ragazzi elaboreranno ulteriormente gli argomenti trattati nella fase 1. Il lavoro di costruzione del gioco è di per sé la parte di riflessione delle competenze apprese, perché consentirà stimolando la ricerca , la curiosità e l’analisi, di raggiungere l’obiettivo dell’attività associando cause-effetti-soluzioni. GIOCO: - Ricercare su libri e riviste esempi di ambienti naturali e ambienti artificiali - Portare anche i volantini dei supermercati (alimenti, prodotti cosmetici, lampadine, biciclette…) - Cercare immagini che siano collegabili agli ambienti analizzati e ai contenuti studiati. Si consiglia di guidare questa ricerca almeno nella fase iniziale in modo da poterli aiutare nei collegamenti. (esempio: fotografia di un auto – inquinamento atmosferico; fotografia bicicletta – scelta ecosostenibile ; lampadina – risparmio energetico…) - Rivedere le immagini e discutere assieme del perché delle scelte. - Ritagliare le immagini selezionate - Costruire delle “cartelle” di forma rettangolare (come quelle del bingo) con il cartone riciclato - Incollare le immagini sulle cartelle (tutti i bambini devono avere lo stesso numero di immagini nelle cartelle) - Scrivere su dei biglietti una descrizione per ogni immagine e inserirli in un sacchetto chiuso. - Preparare, con carta di recupero, delle palline da utilizzare per coprire le immagini estratte. SVOLGIMENTO DEL GIOCO: INSEGNANTE: Estrae dal sacchetto una descrizione alla volta e la legge ad alta voce ALUNNO: Controlla la propria cartella e, se corrispondente, copre l’immagine con una pallina di carta Vince chi per primo annulla tutte le immagini della cartella.