ScENARI IMMObIlIARI 16 giugno 2018 il rapporto … decine di occasioni: praticamente ogni volta che...

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IL SETTIMANALE de il Quotidiano Immobiliare 240 16 giugno 2018 IL REAL ESTATE VOLA ALTO A FIUMICINO CARBONARI CI RACCONTA L’INNOVATIVA BUSINESS CITY DI ADR SEMINARIO ilQI DARE VALORE AGLI HOTEL SCENARI IMMOBILIARI IL RAPPORTO FONDI 2018

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IL SETTIMANALEde il Quotidiano Immobiliare

24016 giugno 2018

IL REAL ESTATEVOLA ALTO A FIUMICINO

carbonari CI RACCONTA L’INNOVATIVA BUSINESS CITY DI ADR

SEMINARIO ilQIDare valore

agli hotel

ScENARI IMMObIlIARIil rapporto

FonDi 2018

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rubriche

editoriale

report

qitv

2S

articoli

un progetto unico e non ripetibilepagina 9

SOmmARIO

SoMMario

Nuovi alberghi per nuove esigenze

pagina 23

Flight to quality: il futuro dei fondipagina 34

Il fascino degli hotel di fascia alta

pagina 40

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IL DESIGN PREMIA L’IMMOBILIAREIl building è il terminale naturale della ricerca stilistica di prodotti e soluzioni manifatturiere

GIOVedì 28 GIuGNO - Innovation Campus Milano sCoprI dI pIù

sEMINArIoilQI

sponsor

RENDERE I PRODOttI RIcONOScIBILI cON IL DESIGNGaetano Parisi

MitSubiShi electricMassimo Villa

bticino

IL SEGNO chE cARAttERIzzA GLI EDIfIcIAndré StrajagaS StuDio

Jacopo della FontanaDeSign to uSerS

Massimo Rojprogetto cMr

Leonardo CavallioneWorKS

IL vALORE AGGIuNtO DEL DESIGN NELL’IMMOBILIAREHembert Penaranda

oFFicina architettiGiuseppe Gervasi

archilineadavide Padoa

DeSign internationalMarco Piva

StuDio Marco piva

LO StILE A SOStEGNO DEL MERcAtO E DEL tERRItORIOPietro Locatelli

eSperto Di creDitobancario

Alessandro Pasquarelligruppo YarD

DESIGN E IMMOBILIARE, cONvERSAzIONE cON:Regina de Albertis

borio Mangiarotti

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EDiToriaLE di Guglielmo Pelliccioli

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La galeraè fattadi mattoniUn altro dell’immobiliare che finisce in galera e noi che torniamo alla casella iniziale come nel gioco dell’o-ca. Diranno i magistrati se è giusto o no. Certo è che se non fai niente è difficile che vengano a prenderti i carabinieri a casa. La domanda è: fino a che punto possiamo lavorare con la consapevolezza che non stiamo rischiando nulla? Facessimo ravioli o mat-toni sarebbe più facile. Invece costruire un palazzo, un’infrastruttura o uno stadio è maledettamente più complicato perché ti confronti con il codice penale in decine di occasioni: praticamente ogni volta che ti rapporti con la Pubblica Amministrazione, il che si-gnifica almeno una trentina di volte nel corso dell’i-ter concessorio, più un numero indefinito nelle fasi successive fino al collaudo finale. E in mezzo a que-sti confronti, hai una legge e dei codici che parlano

eDitoriale

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un linguaggio astruso, contraddittorio, indefinito, con cui ti devi confrontare a tuo rischio e pericolo. Ora non vogliamo accampare scuse per giustificare uno che è stato trovato con le mani nella marmellata ma semplicemente affermare che la complessità farra-ginosa in cui si trovano ad operare i soggetti dell’im-mobiliare comporta maggiori rischi che in qualsiasi altro settore economico. Purtroppo quando si parla di rischio nel comparto immobiliare è ben chiaro a tutti a quali rischi si alluda. La proposta di riforma del testo unico della legge urbanistica promossa da Assoimmobiliare qualche anno fa andava proprio a colmare questa lacuna interpretativa dell’area legi-slativa ma anche pratica.Andare in galera non è mai bello soprattutto se sei abituato a una vita un po’ privilegiata. Forse è per mantenere questo elevato standard che molti osa-no oltre il necessario. Non ne vale assolutamente la pena. Lasci una bella famiglia, uno stile di vita, una cerchia di amici e abitudini dalla sera alla mattina senza quasi rendertene conto. È in questo momento che perdi tutto e probabilmente anche la stima di te stesso. È successo a troppi che conoscevamo e che chiamavamo amici. La sete di primeggiare, l’ambizio-ne di denaro, la voglia di affermazione sono pessime compagne di viaggio e ancora più sono consigliere non imparziali. Il guaio è che dietro a uno che va in galera c’è la sua vita e quella dei suoi figli, della sua famiglia, dei suoi dipendenti, dei parenti, degli ami-ci, della comunità, dei partner, dei soci, di chi lavora per te e con te. Insomma un mondo che ti rispetta-va o ti temeva o entrambe le cose. Che tu ti chiami Luca, Alfredo, Danilo, o Salvatore la morale è sempre la stessa: sei finito li’ mai per uno sbaglio dei giudici ma esclusivamente tuo.

eDitoriale

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report 7S

Dall’indagine Nomisma 2018 emerge una situazione delle famiglie italiane che si radicalizza nella raffigurazione dei comportamenti che riguardano la casa.Un elemento positivo riguarda l’aumento delle famiglie che esprimono un’inten-zione di acquisto di abitazioni, passando da 2,2 milioni nel 2017 a 2,6 milioni nel 2018. Si tratta di un novero di famiglie caratterizzate da una condizione finan-ziaria e lavorativa soddisfacente, oltre che di un livello di istruzione elevato.Spostando l’attenzione sulle famiglie che non intendono acquistare casa, se da un lato vi sono circa 11,5 milioni di famiglie che non avvertono l’esigenza di acquistare un’abitazione, dall’altro vi sono 9,2 milioni di famiglie che avrebbe-ro bisogno di acquistare un’abitazione, ma non si avvicinano al mercato per la mancanza di risorse economiche sufficienti o delle condizioni per accendere un mutuo. Si tratta di un segmento di domanda che non riesce a manifestarsi e a trovare un supporto finanziario per poter avviare progetti di lungo respiro, tro-vandosi di fatto “espulsa dal mercato”. Infine, rimangono 1,6 milioni di famiglie in buone condizioni reddituali che non transitano sul mercato perché ritengono la tassazione sugli immobili troppo elevata o considerano l’investimento immo-biliare poco conveniente.

report A CURA dINOMISMA

famiglie: cresce l’interesse a comprar casaIn aumento di quasi 500 mila nuclei rispetto al 2017

Fonte: Nomisma, Indagine famiglie, Anno 2018

Motivazioni delle faMiglierispetto alle intenzioni di acquisto di una casa

(% sul totale delle faMiglie e valori assoluti)

% famiglie n. di famiglie

intende acquistare casa 10,2% 2.646.000

Non ha necessità di acquistare casa 44,5% 11.545.000

non intendeNon dispone delle risorse economiche necessarie / Non ha le condizioni per ottenere un mutuo 35,5% 9.202.000

acquistare casa Ritiene la tassazione sugli immobili troppoelevata / Preferisce altre forme di investimento 6,3% 1.642.000

Altro motivo 3,5% 903.000

Totale 100,0% 25.938.000

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9SuN progEtto uNICo E NoN rIpEtIbIlE

Business City di Roma Fiumicino:qualità, sostenibilità, innovazione

di Marco Luraschi

un progetto unicoe non ripetibile

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FILIppO MARIACARbONARI

pERSONA

10S

Il 10 maggio all’evento Progetti d’Italia organizzato da ilQI all’Innovation Campus Milano di Peschiera Bor-romeo, alle porte di Milano, Aeroporti di Roma nella persona del Responsabile Real Estate Filippo Maria Carbonari ha presentato in prima assoluta l’innova-tivo progetto dalla business city di roma Fiumicino. Un progetto immobiliare innovativo e unico per il pa-norama italiano, interconnesso con il più importante aeroporto italiano. Una sfida complessa ma affasci-nante di cui Carbonari ci aveva anticipato la visione già da qualche tempo ma che ora finalmente ha sve-lato il suo volto, mantenendo le aspettative peraltro molto alte. Filippo Carbonari, “pesarese doc”, dopo essere stato AD di IGD SIIQ ed aver guidato Aedes nel momento più complicato, ha accettato la sfida della gestione immobiliare di ADR e con non celato orgoglio ci parla di questa avventura che segnerà il futuro dell’area e della Capitale.

uN progEtto uNICo E NoN rIpEtIbIlE

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AEROpORTI dI ROMA

SOCIETà

ATLANTIA

SOCIETà

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Dott. carbonari, innanzitutto inquadriamo il conte-sto di Fiumicino. Lei è il responsabile real estate di aDr e del più importante aeroporto italiano, ai primi posti in Europa. Quale tipo di complessità bisogna saper gestire?ADR è il gestore dell’Aeroporto di Fiumicino e dell’Ae- roporto di Ciampino, con un totale di quasi 50 milio-ni di passeggeri all’anno. La gestione dell’area real estate è un’attività complessa, di fatto divisa in due grandi aree. La prima è la gestione del patrimonio esi-stente, la seconda è lo sviluppo immobiliare. A questo si aggiunge lo sviluppo e la manutenzione infrastrut-turale (nelle aree di movimentazione aeromobili e nei terminal, etc etc) per il quale, data la complessità e l’alta specializzazione esiste una apposita direzione tecnica in ADR. Non credo sia noto a tutti che il solo Aeroporto di Fiumicino è assimilabile ad una media città italiana: 1,2 milioni di metri quadrati di immo-bili con 40.000 persone che ci lavorano. La gestione immobiliare si occupa di allocare tali spazi in modo ottimale e di valorizzarlo. Di sicuro non ci si anno-ia. Lo sviluppo immobiliare, invece, rappresenta una grande novità. Volumetrie già approvate nel Piano di completamento di FCO SUD del 2013, consentiran-no lo sviluppo di edifici nuovi, per funzioni comple-mentari all’attività aeroportuale. Il primo passo sarà

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la nascita della “Business City” a cui si sommeran-no almeno altri due Hotel per un totale di quasi 700 nuove camere e un nuovo palazzo uffici per operatori aeroportuali. In estrema sintesi, si tratta dell’anello mancante per l’Aeroporto di Fiumicino, quel tessuto urbano che insieme alle infrastrutture presenti farà nascere un nuovo quartiere della città di Roma, unico e all’avanguardia.

È complicato trasferire una mentalità di tipo immo-biliare, tipica della sua professione e del suo back-ground, in una struttura come quella di Fiumicino?Si è complicato. Nella gestione aeroportuale la com-ponente real estate è rilevante. Tuttavia, l’operatività aeronautica quotidiana e la complessità rende molto difficile avere quella focalizzazione di business più abituale in una SGR o in una società immobiliare. Si pensi solo che nel periodo estivo mediamente pas-sano quasi 150.000 passeggeri al giorno e vengono smistati 20.000 bagagli. Atterrano e decollano di più di un aereo a minuto. La sicurezza poi è una regola assoluta che richiede standard altissimi in termini di compliance, regole e procedure. Infine, l’aeroporto è aperto sette giorni su sette e 24 ore al giorno. L’ope-ratività quotidiana del core business inevitabilmente

“Nella gestione aeroportuale la componente real estate è rilevante. Tuttavia, l’operatività aeronautica quotidiana e la sua complessità rendono molto difficile avere quella focalizzazione di business più abituale in una SGR o in una società immobiliare

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concentra la maggior parte delle risorse e del tempo. Ma il piano di sviluppo immobiliare che ADR sta rea-lizzando ha dato un nuovo ruolo al real estate aero-portuale. Da una mera attività di servizio ad una nuo-va unità di business. La visione strategica necessaria per sviluppi immobiliari per più di 100.000 metri qua-drati, ha consentito anche l’evoluzione della attività quotidiana di gestione, virando più verso logiche di asset management votate al miglioramento del va-lore. Esattamente come avviene da anni negli altri aeroporti europei. Mediamente in Europa l’incidenza dei ricavi real estate sul bilancio del gestore è di circa il 10% del fatturato totale. Per ADR è circa del 5%, ma i nuovi progetti permetteranno di allinearci a questi risultati.

Fiumicino è un aeroporto premiato anche quest’an-no per la qualità dei suoi servizi. in ambito immo-biliare esiste una potenzialità da sviluppare, da qui l’idea del progetto del business city di roma Fiu-micino. a quando risale esattamente la volontà di realizzare un hub immobiliare?Negli ultimi anni il settore del trasporto aereo è pro-fondamente mutato: incremento costante del nu-mero di passeggeri; sempre maggiore richiesta di velocità ed efficienza del trasporto; la gestione aero-portuale ha avuto sempre di più il passeggero al cen-tro della mission aziendale; è cresciuta l’attenzione verso settori di investimento non-Aviation (retail, fo-od&beverage, servizi turistici, servizi business e con-gressuali). L’aeroporto, storicamente considerato quale mero “fornitore di capacità” ha visto modifica-re il proprio modello di business integrando attività Aviation e non-Aviation per rispondere alle mutate necessità dei propri fruitori.

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Il classico “non luogo”, diventa così un polo di attra-zione dotato di identità. Diventa inarrestabile il pro-cesso di integrazione tra lo sviluppo delle funzioni urbane e quello aeroportuale. La capacità di attrarre nuove attività e persone che trovano nell’aeroporto il luogo ideale di lavoro, essi stessi potenziali pas-seggeri, è oggi un fattore cruciale di competizione di un aeroporto moderno. Nasce così il concetto di “città-aeroporto”, una specie di interfaccia fisica fra il mercato globale e locale. Per essere più concreti e per capire quanto sia stra-tegico lo sviluppo del modello Città-Aeroporto, par-liamo di mercato cinese. Oggi Fiumicino è il secon-do aeroporto in Europa per collegamenti con la Cina. Dieci metropoli cinesi collegate con voli diretti. Quin-di possiamo dire che Roma è una delle porte naturali di accesso dalla Cina in Europa. Consideriamo an-che gli interessi economici cinesi sono concentrati sul nord Africa e nord Europa. Essendo Roma strate-gicamente al centro del Mediterraneo è facile capire come l’offerta immobiliare della Business City possa rappresentare una destination per il mondo business Cinese che si può collocare a Roma, in un punto cen-trale rispetto i suoi interessi nord-europei e nord-a-fricani.

Ecco, allora entriamo nella descrizione della busi-ness city: innanzitutto la location, strategica per la connessione con l’aeroporto, ma non solo. Un pro-dotto innovativo che comporterà un investimento rilevante, stimato in poco meno di 200 mln di euro. Un vero nuovo quartiere di Roma. Possiamo definire la Business City un progetto uni-co. Unico in quanto non ripetibile. Aperta tutti i giorni e 24 ore su 24. Standard di sicurezza aeroportuali

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che non possono trovare eguali. Un complesso mixed use, che non è la mera somma di 7 edifici, ma rappresenta un sistema equilibrato di spazi uffici per piccole aziende e grandi corporate con una offerta integrata di servizi alla persona. Sono previsti una palestra, una nursery, aree di ristorazione e intratte-nimento, shopping e servizi. Un mix utile ad avvicina-re la vita lavorativa al benessere personale. È inutile sottolineare come questo sia l’ambiente ideale per lo sviluppo di incubatori e startup e per favorire l’inte-grazione fra aziende. Vogliamo creare una business community, non solo edifici belli. Infine, i parcheggi dedicati, questo a Roma è una vera “unicità”.

Dal punto di vista strettamente immobiliare, ha det-to che sarà un nuovo standard per il mercato italia-no. ci può descrivere il progetto e dirci come sa-ranno divise le superfici in termini di destinazione d’uso? Il piano terra è principalmente dedicato alle funzioni retail, wellness e ristorazione per circa 8.500 mq. Su due livelli invece si sviluppa il centro congressi con

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“Oggi Fiumicino è il secondo aeroporto in Europa per collegamenti con la Cina. Dieci metropoli cinesi collegate con voli diretti. Quindi possiamo dire che Roma è una delle porte naturali di accesso dalla Cinain Europa

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circa 1.300 posti con un auditorium da circa 700 posti al piano terra. Ai piani su-periori si sviluppano gli uffici, per un totale a regime di 77.000 metri quadrati. Sui tetti ci sono impianti e pannelli fotovoltaici (per circa 800 kw di potenza nominale), ma anche aree verdi attrezzate. Una particolarità, la maggiore profondità del pia-no terra, necessaria per le funzioni retail, consente di creare dei roof garden per gli uffici. Unitamente ai tetti verdi già citati, abbiamo quasi 6.600 mq di verde non al piano terra. La Sostenibilità è stato un driver fondamentale del progetto, infatti sarà realizzato senza consumo di suolo aggiuntivo, ma riqualificando aree indu-striali preesistenti.

La certificazione Leed Gold è ovviamente l’obiettivo minimo da raggiungere. L’ae- roporto di Fiumicino è già un best case in Europa in termini di sostenibilità. Si pensi solo all’85% di raccolta differenziata su tutto l’aeroporto con servizio “por-ta a porta”. La Business City non può che allinearsi a questi livelli di eccellenza. Quindi per i tenant, termini come “sostenibilità” e “risparmio energetico” non sa-ranno solo elementi di marketing, ma elementi molto concreti. I nuovi edifici gra-zie anche alla particolare forma a tronco di piramide rovesciata, permetteranno di avere 41.000 metri quadrati di aree verdi e camminamenti pedonali, liberando circa 1.000 metri di verde rispetto oggi. Impianti meccanici a pompa di calore, e quasi 35.000 mq di superfici vetrate ad alte prestazioni termiche e acustiche,

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superiori a quanto previsto dalle norme. Questa è la base di partenza. Su questo livello prestazionale già molto alto, vorremmo inserire un nuovo sistema di facility management che noi chiamiamo amichevol-mente BMS 2.0, grazie a soluzioni di domotica avan-zata per il controllo degli accessi, delle temperature, dell’illuminazione e più in generale una rete IOT che metterà a disposizione degli utenti una piattaforma di big data per gestire al meglio le proprie attività. Poi come dimenticare che siamo in aeroporto, a pochi metri c’è un pronto soccorso all’avanguardia, c’è una caserma dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco e del-la Polizia nelle immediate vicinanze. Come si dice in aeroporto…”safety first”.

anche il verde avrà una grande importanza, il vostro obiettivo è creare uno spazio vivibile che connetta tutte le strutture (aeroporto, stazione, direzionale, albergo). La Business City rappresenta una novità assoluta non solo come operazione immobiliare, ma perché cambierà il volto dell’aeroporto. Finalmente restitu-iremo ai passeggeri, ai lavoratori e al territorio il co-siddetto Land Side (l’area prima dei controlli di sicu-rezza), fino ad oggi di fatto preclusa in quanto non fruibile e destinata a sole attività tecniche. Il verde e la qualità degli edifici rappresentano quindi un nuo-vo modo di presentarsi dell’aeroporto. Non posso poi non citare tutti i collegamenti pedonali coperti, dedi-cati al raggiungimento della Business City dal T1 dal T3 e dalla stazione ferroviaria, con percorrenze fra 3 e 5 minuti a piedi. Tutti i flussi pedonali convergeran-no nella Business City, che a sua volta rappresenterà il punto di collegamento fra il sistema Terminal e il futuro parco archeologico presso il molo di Traiano, al confine sud della Business City. Parco che ADR re-alizzerà nei prossimi anni.

“Il progetto rappresenta un investimento di 190 mln di euro, lavori completati in più fasi a partire dal 2022. A regime stimati oltre 23.500 occupati tra diretti, indiretti e indotto. Un progetto altamente sostenibile di 91.000 mq, con zero consumo di suolo, che riqualifica aree industriali preesistenti

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il vostro progetto immobiliare dovrà posizionar-si sull’eccellenza in ambito di impiantistica, este-tica e performance. Quali idee e obiettivi avete al riguardo? come vi muoverete considerata l’ottica di gestione del progetto nel lungo periodo (facility, property)?Ho già citato più volte la qualità dell’architettura, particolarmente ricercata, nelle forme e nella fles-sibilità degli spazi, che unitamente all’efficienza de-gli impianti elettrici e meccanici, altamente perfor-manti e totalmente indipendenti per edificio e per piano, consentiranno un elevato livello di persona-lizzazione. Ma la cosa su cui vorremmo puntare di più è la gestione. Tutta l’attività di property e facility management sarà realizzata e coordinata diretta-mente da ADR. Oltre il BMS 2.0 sopra citato, vor-remmo sfruttare al massimo la scalabilità dei servi-zi già forniti da ADR, come la sicurezza, le pulizie e la mobilità. Senza dimenticare la control room della Business City che avrà sempre come backup quel-la aeroportuale 24 ore su 24. In pratica vogliamo rendere competitivo il costo al metro quadrato non solo in termini di prezzo ma anche offrendo ai te-nant contenuti qualitativi e servizi che altre strut-ture non potranno mai essere in grado di dare. Un ulteriore elemento di unicità e competitività.

“Sono previsti una palestra, una nursery, aree di ristorazione e intrattenimento, shopping e servizi. Un mix utile ad avvicinare la vita lavorativa al benessere personale

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come tempistiche cosa possiamo dire? Quando partiranno le prime gare?Ora siamo in una fase cruciale in cui stiamo finaliz-zando la progettazione e al contempo stiamo av-viando la pre-commercializzazione con BNP Paribas Real Estate. Entro fine di quest’anno inizieranno tutti i lavori propedeutici, dalle demolizioni alle predispo-sizioni delle aree per i futuri cantieri. Confidiamo di iniziare i lavori di costruzione entro la fine del 2019. Con questo programma potremmo avere le prime di-sponibilità per fine 2022 e nel corso del 2023. Le altre fasi a seguire.

Per quanto riguardo la clientela e i fruitori degli spazi, soprattutto quelli direzionali, a che tipo di società pensate di rivolgervi?È abbastanza scontato pensare ad un bacino gra-vitazionale di riferimento di livello internazionale. Con 200 collegamenti aerei, i voli a lungo raggio in grande crescita e la rete ferroviaria a disposizione, qualunque corporate straniera non potrà non valu-tare la Business City quale strumento ideale per una entry strategy nel mercato italiano se non europeo. Non dimentichiamoci poi il mercato cinese e la citata centralità della Business City rispetto il nord Africa

“Il piano terra è principalmente dedicato alle funzioni retail, wellness e ristorazione per circa 8.500 mq. Su due livelli invece si sviluppa il centro congressi con circa 1.300 posti con un auditorium da circa 700 posti al piano terra. Ai piani superiori si sviluppano gli uffici, per un totale a regime di 77.000 metri quadrati

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e il nord Europa. In questo ultimo caso la capacità di personalizzazione delle strutture, servizi dedicati e gli standard di qualità che già sono presenti in ae-roporto, saranno il vantaggio competitivo della Busi-ness City.Ma la strategia di commercializzazione punterà an-che a garantire un giusto mix fra grandi e piccole aziende, italiane ed estere. La volontà è proprio cre-are una business community che troverà nella loca-tion e nell’offerta immobiliare dell’aeroporto una leva per competere su scala globale.

Qualche ambito professionale in particolare potreb-be essere interessato a questa location?Sono molto convinto della grande potenzialità del coworking e delle attività di temporary office. Infat-ti, un edificio intero sarà offerto a gestori di questi tipi di servizi. È notevole il potenziale di mercato per professionisti italiani e stranieri, non basati a Roma, ma che lavorano su progetti per la pubblica ammini-strazione, Ministeri, il Vaticano, le grandi corporate, etc. etc. e hanno bisogno di spazi organizzati solo per poche settimane o mesi. Più in generale i settori maggiormente interessati saranno quelli travel ba-sed, come la consulenza strategica, l’IT e il mondo finance/banking, il turismo e tutti i servizi ai passeg-geri come front office di ambasciate e consolati per visti e permessi. Anche l’apertura H24 e 7 giorni su 7 potrà attrarre quelle aziende che lavorano su mercati globali e quindi con fusi orari lontani dal nostro.

“I nuovi edifici permetteranno di avere 41.000 mq di aree verdi e camminamenti pedonali, liberando circa 1.000 metri di verde rispetto oggi. Impianti meccanici a pompa di calore, e quasi 35.000 mq di superfici vetrate ad alte prestazioni termiche e acustiche, superiori a quanto previsto dalle norme

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che taglio darete alla parte retail? Di alta fascia o più “affordable”?Gli spazi retail saranno volutamente di servizio per gli utenti della business city. Pertanto non ci sarà una logica da centro commerciale tradizionale. Sia-mo comunque all’interno dell’aeroporto e quindi con il tempo si verrà a creare un sistema integrato di of-ferta affordable e luxury, nella futura “destination” Aeroporto di Roma-Fiumicino integrando quella land side con quella dei terminal. Anche da questo punto di vista, l’aeroporto rappresenterà una novità non re-plicabile nello scenario retail italiano.

La business city di Fiumicino è destinato a rivita-lizzare non solo il mercato immobiliare dell’area ma può essere veramente un volano per tutta roma, Pensa sia possibile avere un’influenza così diretta sulla capitale?Ne sono certo. Lavoriamo per ottenere esattamente questo risultato.

“Entro fine di quest’anno inizieranno tutti i lavori propedeutici,dalle demolizioni alle predisposizioni delle aree per i futuri cantieri. Confidiamo di iniziare i lavori di costruzione entro la fine del 2019. Con questo programma potremmo avere le prime disponibilitàper fine 2022 e nel corso del 2023

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L’industria alberghiera italiana si deve adeguare alle esigenze dei nuovi clienti. Lo ha sottolineato Giorgio Palmucci, presidente di Associazione Italiana Confin-dustria Alberghi, nella conversazione conclusiva del seminario “La valorizzazione dei cespiti alberghieri”, organizzato da ilQI come di consueto all’Innovation Campus Milano di Peschiera Borromeo.

nuovi alberghi per nuove esigenze. Il quadro emer-so durante la mattinata formativa è di un settore, quello ricettivo, nato e cresciuto in Italia negli anni ’60 e ’70 secondo il modello del piccolo albergatore. Un modello allora vincente, ma sul quale l’industria si è adagiata, addormentandosi in una dimensione

La trasformazione di un settore rimasto a un’epoca che non esiste più

di Pietro Zara

Nuovi alberghiper nuove esigenze

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La vaLorizzazionE

DEi cEsPiTi aLbErghiEri

gioveDì 14 giugno

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ALESSANdROLOMbARdO

pERSONA

MAURIzIO MICONI

pERSONA

wILMER bERTON

pERSONA

EUgENIO CECChIN

pERSONA

24S

non più attuale e quindi non sostenibile. Certo, non tutto il comparto soffre di obsolescenza, ma una fetta importante (spesso concentrata in aree ben individuate) non risponde alle dinamiche odierne dell’ospitalità.È quindi necessario, per chi opera nel settore, inve-stire in innovazione e riqualificazione al fine di estrar-re valore dai propri cespiti, un valore che non è più dettato dalla sola location, ma anche e soprattutto dai risultati che la struttura ottiene e, di conseguen-za, dai rendimenti che può garantire all’investitore.

NuovI AlbErghI E NuovE EsIgENzE

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dAVIdE gRIMALdI

pERSONA

dAVIdE zANOLIN

pERSONA

EUgENIO CAVAgNOLI

pERSONA

pIERgIORgIOMANgIALARdI

pERSONA

FAbIO zUCCA

pERSONA

MARISA CORSO

pERSONA

pIERFRANCESCOpOzzETTO

pERSONA

25S

La riqualificazione è la via da seguire, ma questa non si concretizza nella semplice ristrutturazione: è ne-cessario ripensare alla forma da dare alle strutture ricettive, tenendo conto di una domanda sempre più complessa e diversificata. Al di là dell’hotel “classico” (che si sviluppa comunque in mille sfaccettature per altrettante esigenze), esistono nuove forme sempre più richieste, come condhotel, student hotel e ostelli (ben differenti dal tradizionale concetto di “ostello”). L’hotel diventa esperienza da vivere e la domanda si differenzia secondo logiche che vanno oltre la mera disponibilità economica.

NuovI AlbErghI E NuovE EsIgENzE

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VINCENzO SCERbO

pERSONA

LORENzO gIORgI

pERSONA

gERARdO SOLAROdEL bORgO

pERSONA

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Il cliente diviene il centro gravitazionale della trasfor-mazione degli alberghi. Dalla climatizzazione agli ascensori, dai sanitari ai serramenti, tutto deve essere pensato per garantire il massimo comfort all’ospite. Senza dimenticare che le nuove tecnologie permet-tono notevoli risparmi in termini di gestione, manu-tenzione ed energia. Un contesto in cui diviene fon-damentale l’incontro tra il mondo della manifattura per il building (fornitore di tecnologie) e gli operatori dell’hospitality real estate. Un solco comune nella cui ottica il seminario de ilQI ha visto la presentazione di quattro progetti concreti di Allegroitalia, B&B Hotels Italia, TUI Group e Antirion SGR.

Il turismo come volano per la riqualificazione. le potenzialità del mercato turistico-ricettivo sono enormi, incalcolabili. Nonostante le tensioni che af-fliggono diverse aree del pianeta, il turismo mondia-le continua a crescere senza rallentamenti. Per l’Eu-ropa si prevede, da qui al 2030, una crescita annua degli arrivi pari al 4%.Il Bel Paese, in quanto tale, potrebbe essere un magne-te per le dinamiche turistiche, ma l’offerta inadegua-ta non permette di esprimere questo potenziale. Basti pensare al caso dello spostamento dei flussi turistici dalle aree calde del Medio Oriente: erano 18 milioni gli europei che, come vacanza al mare, si dirigevano abi-tualmente in Egitto, Tunisia e Turchia. Nonostante lo spostamento compatto dettato dalle difficili situazio-ni vissute da questi Paesi, l’Italia è diventata la meta alternativa per soltanto 1 milione di quei turisti. Il po-tenziale di crescita è davvero enorme.

NuovI AlbErghI E NuovE EsIgENzE

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In ogni caso, il 2018 è comunque partito con tassi di crescita positivi per il settore turistico italiano, anche nelle città secondarie. Importante sottolineare che guadagna sempre più terreno la formula di separa-zione tra proprietà e gestione dei cespiti alberghieri, una forma che rende gli asset più attrattivi per gli in-vestitori. Un freno è costituito ancora dalle lungaggi-ni burocratiche che affliggono da sempre le grandi e piccole operazioni nel nostro Paese, un ostacolo si-stemico che fa da freno all’avvicinamento degli ope-ratori esteri.Ed è un peccato: come sottolineato da Palmucci, il comparto turistico-ricettivo potrebbe fare da propul-sore per il recupero di immobili che altrimenti riman-gono come relitti nel tessuto delle nostre città.

gIORgIO pALMUCCI

pERSONA

27SNuovI AlbErghI E NuovE EsIgENzE

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IMMOBILI RIcEttIvI:cOSA cERcANO GLI INvEStItORIMaurizio Miconi, COLLIERS INTERNATIONAL ITALIA

StRuMENtI PROGEttuALIPER LA RIGENERAzIONE DEGLI ALBERGhIWilmer Berton, LC & PARTNERS ENGINEERINGCONSULTANTS

hOtEL: L’IMPORtANzA DELLABAthROOM ExPERIENcEEugenio cecchin, IDEAL STANDARD

INvEStIRE IN tEcNOLOGIAPER AuMENtARE IL vALORE DI uN ALBERGOAlessandro Lombardo, PATRIGEST(GRUPPO GABETTI)

I NuOvI MODI DI vIvERE GLI hOtELPierfrancesco Pozzetto, GRUPPO YARD

28SNuovI AlbErghI E NuovE EsIgENzE

relazioni integrali

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cOMfORt DEL cLIENtE: IL RuOLODELLA cLIMAtIzzAzIONEDavide Grimaldi, CLIVETDavide zanolin, CLIVET

ALBERGhI E AScENSORI: LA GEStIONEEffIcIENtE DELL’IMPIANtOEugenio cavagnoli, KONE

GEStIONE IDRIcA E cOMfORt:tRAttAMENtO DELL’AcquA ENuOvE SOLuzIONIfabio zucca, GROHE

NON SOLO EStEtIcA NEL SERRAMENtO:INSONORIzzAzIONE E RISPARMIOENERGEtIcOMarisa corso, CONSULENTE ITALSERRAMENTI

L’AMPLIAMENtO DI ALLEGROItALIAOStuNI AGRItRuLLI IN PuGLIAPiergiorgio Mangialardi, ALLEGROITALIA HOTEL& CONDO

i progetti all’orizzonte

29SNuovI AlbErghI E NuovE EsIgENzE

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L’ESPANSIONE DI B&B hOtELS IN ItALIA:LE StRuttuRE DI GENOvA E ROMALorenzo Giorgi, B&B HOTELS ITALIA

LA RINAScItA DI tOScANA RESORtcAStELfALfIGerardo Solaro del Borgo, TUI GROUP

IL PROGEttO DELL’hOtEL DI vIADELL’uMILtà A ROMAvincenzo Scerbo, ANTIRION SGR

cESPItI ALBERGhIERI,cONvERSAzIONE cON:Giorgio Palmucci, ASSOCIAZIONE ITALIANACONFINDUSTRIA ALBERGHI

conclusioni

30SNuovI AlbErghI E NuovE EsIgENzE

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SERVIzIO QITV

LEO cIvELLIDUFF & PHELPS REAG

DAvIDE GRIMALDICLIVET

interviste

ALBERGhI: SERvE ALLINEARSIcON tEcNOLOGIE E cLIENtELA

31SNuovI AlbErghI E NuovE EsIgENzE

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EMILIO vALDAMERIwORLD CAPITAL

GIuLIO cOLOMBOIDEAL STANDARD

MARISA cORSOCONSULENTE ITALSERRAMENTI

EuGENIO cAvAGNOLIKONE

32SNuovI AlbErghI E NuovE EsIgENzE

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l'andamentodei vari settoridel mercato nelI semestre 2018

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H12018

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34SflIght to quAlIty: Il futuro dEI foNdI

Flight to qualityil futuro dei fondi

L’industria cresce e si consolidasecondo Scenari Immobiliari

di Marco Luraschi

Dopo una crescita così repentina, quale futuro per il mer-cato dei fondi immobiliari? Se lo chiede l’industria del set-tore delle SGR immobiliari riunita come da tradizione da Scenari Immobiliari a Milano per l’analisi del comparto, un evento giunto ormai alla 32esima edizione con il rap-porto sui Fondi immobiliari in italia e all’Estero. Dicia-mo subito che il settore arriva da un anno record, il 2017 ha davvero rappresentato un’ulteriore crescita significa-tiva per fondi immobiliari e società di gestione, almeno per quelle più strutturate che sono uscite rafforzate dal-la grande crisi finanziaria che ha stravolto il mercato. Si corre senza troppi problemi verso quota 55 mld di NAV a fine 2018, già oggi siamo a 53 mld di euro. La crescita dello scorso anno è stata in doppia cifra (10,4%) supe-riore a quella del comparto REIT a livello globale (+8% a 2.380 mld di euro). I fondi attivi in Italia sono 420 e detengono immobili per 58 mld di euro, compresi quelli all’estero, l’indebitamento è in calo al 24% (57% nel 2010), il fatturato del settore è di 320 mln di euro con 1.200

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addetti. In termini di acquisizioni immobiliari il settore dei fondi con 7,6 mld di euro vale più della metà del mercato deals complessivo del 2017 in Italia. Insomma, un vero pilastro dell’immobiliare italiano, un’industria che cresce in trasparenza e professionalità, non troppo in termini di dimensioni essendo i nostri veicoli ancora troppo piccoli rispetto ai competitor internazionali. Il Presidente di Sce-nari Immobiliari Mario Breglia è ottimista, e non solo per sua tradizione personale: le SGR interpellate dalla ricer-ca annunciano volontà di espansione dimensionale ma anche qualitativa. Cosa vuole dire? Che vorrebbero nel futuro prossimo diventare più grandi, con acquisizioni e sviluppi, e più belle: ovvero vorrebbero avere in pancia un portafoglio immobiliare di maggiore qualità. “Flight to Quality” l’ha chiamata Breglia. Asset migliori, più per-formanti, più efficienti, più tecnologici, in poche parole valorizzati e riqualificati ove fosse necessario. Quindi o nuove acquisizioni di asset di fascia più alta o valoriz-zazione dell’esistente, magari qualche fusione. Nuovi settori si profilano, l’edilizia scolastica è uno di questi,

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SCENARI IMMObILIARI

SOCIETà

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altri sono al momento i più redditizi, come la logistica per esempio. Breglia ha anche lanciato due segnali, non po-sitivi: innanzitutto invita a stare attenti al crowdfunding immobiliare, “si tratta di un’attività di raccolta spesso ri-ferita a strumenti poco trasparenti” ha commentato. in poche parole, visto lo scarso successo dei fondi quotati retail, stiamo attenti a pensare al crowdfunding come il naturale sostituto, forse non è maturo. E poi non siamo troppo euforici. È stata solo sfiorata la parola “bolla” ma è palese che in alcune location prime (soprattutto a Mila-no) e in alcuni settori siamo a livelli di valori molto vicino al top. Quindi è bene non farsi contagiare dall’euforia di mercato come accaduto spesso in passato o qualcuno rischia di rimanere scottato. Vogliamo anche sottoline-are un aspetto non trascurabile: in questo evento orga-nizzato da Scenari Immobiliari si parla di finanza immo-biliare ma ultimamente si parla sempre più di prodotto: abbiamo sentito quasi tutte le SGR prestare molta at-tenzione all’aspetto puramente immobiliare, alla qualità dell’asset, alla sua gestione nel lungo periodo, alla sua ottimale manutenzione. Il futuro della finanza? Al servi-zio del recupero del territorio e della creazione di nuo-vo prodotto di qualità per investitori internazionali e do-mestici, e se possibile anche per i potenziali fruitori di

flIght to quAlIty: Il futuro dEI foNdI

MARIO bREgLIA

pERSONA

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tutte le nuove forme di nicchia dell’immobiliare (alber-ghiero, RSA, senior housing, living, co-working, forme mi-ste di ricettività). Il fondo resta uno strumento dal gran-de appeal nel nostro mercato, tanto che è molto spesso utilizzato anche dai grandi capitali internazionali. Cosa manca? La volontà o meglio la concretezza nel fare si-stema, un grande classico del nostro Paese, anche se qualcosa si muove e disegnare un perimetro concreto con i dati puntuali del settore è già un ottimo punto di partenza.

flIght to quAlIty: Il futuro dEI foNdI

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rIprEsA sì, MA ANCorA frAgIlE

SERVIzIO E interviste qitv

fONDI IMMOBILIARI:cREScItA vERSO LA quALItà

MARIO BREGLIAScenari Immobiliari

PAOLO BERLANDAPolis fondi SGR

ANDREA cORNEttIPrelios SGR

38SflIght to quAlIty: Il futuro dEI foNdI

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sCoprI dI pIù

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40SIl fAsCINo dEglI hotEl dI fAsCIA AltA

Il fascino degli hoteldi fascia altaAnalisi di un segmento di mercato che riscuote sempre più interesse

di Claudio Santucci

Il settore ricettivo di fascia alta nel nostro Paese sta riscontrando un interesse che non ha precedenti se si guarda al passato. Un interesse che si muove su un duplice binario: da un lato abbiamo i gestori, ovvero nuovi operatori, soprattutto orientali, interessati a entrare nel mercato italiano e altri che, essendo già presenti, hanno invece interesse a consolidare, incrementando il numero di camere gestite; dall’altro abbiamo gli investitori, che considerano questa asset class soprattutto per il mercato italiano, in quanto capace più di altri di adeguarsi sempre più alla domanda, ampliando l’offerta con strutture di pregio più allineate agli standard internazionali.

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41SIl fAsCINo dEglI hotEl dI fAsCIA AltA

Entrando nel dettaglio degli investimenti, nei primi tre mesi del 2018 si è registrato un volume di com-plessivo nel comparto alberghiero pari a 170 milioni di euro; in questo contesto si conferma un maggiore interesse da parte degli investitori verso le strutture alberghiere di fascia più elevata (4 e 5 stelle), le quali hanno rappresentato la quasi totalità delle transa-zioni e del capitale investito, riprendendo il trend del 2017 in cui avevano rappresentato circa l’80% del to-tale. Roma, Milano, Firenze e Venezia, risultano esse-re le città nel radar degli investitori italiani e interna-zionali, rappresentando dal 2014 a oggi oltre il 55% del volume totale delle operazioni di investimento in 4 e 5 stelle nel comparto. Non a caso, proprio Milano, Roma, Venezia e Firenze, per la loro naturale e storica vocazione, sono le città nelle quali da tempo è in atto una dinamica positiva di aperture di nuove strutture luxury, perché è in queste città che si intercetta la clientela più esigente, proveniente da oltre confine, dove gli importanti investimenti per la realizzazione di un hotel di lusso riescono a intercettare i capitali necessari e a garantire i ritorni attesi.

CLAUdIO SANTUCCI

pERSONA

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Tra le transazioni più significative a Roma in termini di valore nell’ultimo anno si segnala la transazione di due alberghi 4 stelle in zona Aeroporto per un va-lore complessivo di 68 milioni di euro e un immobi-le oggetto di riconversione in hotel 5 stelle ubicato nel centro della capitale (60 milioni di euro), mentre a Milano si segnalano tre transazioni di fascia alta, due con oggetto un hotel a 4 stelle e un hotel a 5 stelle. A Venezia sono stati transati hotel prevalentemen-te all’interno di portafogli sparsi nelle principali città italiane (Milano, Roma, Firenze), mentre a Firenze si segnalano transazioni che hanno riguardato immo-bili oggetto di interessanti progetti di riconversione in hotel di fascia alta.

42SIl fAsCINo dEglI hotEl dI fAsCIA AltA

gAbETTI AgENCy

SOCIETà

rEPorT aLbErghi Q1 2018

scarica L’absTracT

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Il maggiore interesse verso le strutture di fascia più alta trova riscontro anche nell’andamento e nella di-stribuzione dello stock alberghiero in Italia; se da un lato il saldo complessivo degli alberghi è negativo, dall’altro si nota come la riduzione del numero di al-berghi abbia riguardato le categorie 1-2 stelle, men-tre, al contrario, le categorie di fascia più elevata, 4 e 5 stelle, siano aumentate in modo significativo, ri-spettivamente con una crescita del 24% e del 46%. Attualmente gli hotel 4 e 5 stelle rappresentano il 17 e 1% dell’offerta di esercizi alberghieri e il 34 e 9% dell’offerta di posti letto (64 e 74 camere a esercizio).Si evidenzia così un ampio potenziale di sviluppo in questo comparto, anche e soprattutto per quanto ri-guarda la ricerca di immobili da convertire e riposizio-nare verso la destinazione ricettiva, che prevediamo sarà uno dei trend che caratterizzeranno i prossimi anni.

Attualmente gli hotel 4 e 5 stelle rappresentano il 17 e 1% dell’offerta di esercizi alberghieri e il 34 e 9% dell’offerta di posti letto

43SIl fAsCINo dEglI hotEl dI fAsCIA AltA

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qitv

Come ogni anno presso gli studi della QITV viene presenta-ta l’annuale edizione del convegno internazionale Tall Buil-dings, giunto alla sua ottava edizione. Quest’anno l’appun-tamento è per il 19 giugno presso la Torre UniCredit a Tree House a Milano, ancora sotto l’egida del Ctbuh (Council on Tall Buildings and Urban Habitat) e con il patrocinio dell’U-niversità IUAV di Venezia e del Politecnico di Milano. Scopo è approfondire l’aggiornamento delle principali innovazio-ni progettuali nel mondo, fare il punto e stimolare i progetti in Italia con gli ospiti Aldo Norsa (IUAV), l’architetto Daniela Franzosi (MPartner) e l’architetto Oliver Mantinger (Drees & Sommer).

tALL BuILDINGS: LE INNOvAzIONI PROGEttuALINEL MONDO DEI GRAttAcIELIcOPERNIcO 40

fORuM

Nel panorama attuale del retail, lo spazio fisico continua ad avere un ruolo fondamentale nonostante il boom dell’e-com-merce. Come spesso accade, il commercio si fa anticipatore di nuovi equilibri e, nel quadro odierno, si manifestano alcune tendenze fondamentali per capire il futuro di negozi e centri commerciali, come uno spazio fisico che si fa multifunzio-nale. Dello scenario attuale dello spazio fisico nel retail ce ne parla Clara Garibello di Scenari Immobiliari.

LO SPAzIO fISIcO NEL REtAIL, ScENARIO AttuALEcOPERNIcO 40

fORMAzIONE

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Si è svolto mercoledì 13 giugno a Roma il 3° Forum inter-nazionale sul BIM organizzato da OICE, l’Associazione delle Organizzazioni di ingegneria di architettura e di consulenza tecnico-economica. Tra i temi affrontati in questa terza edi-zione il confronto tra le esperienze internazionali e nazionali relative all’uso di metodi e strumenti elettronici in tutto il ci-clo di vita dell’opera, con una particolare attenzione al gap che l’Italia sconta se confrontata con altri Paesi che hanno declinato i concetti di information management e di project management all’interno dei nuovi sviluppi immobiliari.

A ROMA IL 3° fORuM INtERNAzIONALE BIMROMA

SERvIzI

Che il BIM sia una tematica importante lo si vede anche dalla quantità di convegni che si organizzano sul tema. A dirlo è Gabriele Scicolone, presidente dell’OICE, a margi-ne del terzo Forum Internazionale sul Building Information Modeling, organizzato a Roma dall’associazione. Il dibatti sul tema è molto sentito in Italia, ma il punto fondamen-tale, secondo Scicolone, è portare il confronto su un piano internazionale. Da qui l’idea di organizzare ogni anno un Forum di questo tipo.

ScIcOLONE, OIcE: SERvE uN cONfRONtOINtERNAzIONALE SuL BIMROMA

INtERvIStE

Intervenuto a margine del terzo Forum internazionale sul BIM organizzato da OICE, Davide Albertini Petroni, AD di Ri-sanamento, ha parlato di come il real estate italiano debba necessariamente attuare un cambio di paradigma per stare al passo con i cambiamenti imposti dal mercato, integrando fin dalle prime fasi di sviluppo l’utilizzo delle moderne tec-nologie. In questo il Building Information Modeling diventa lo strumento principale sia per la progettazione che per la futura gestione dell’asset.

ALBERtINI PEtRONI, RISANAMENtO: IL BIM StRuMENtO INDISPENSABILE PER I futuRI SvILuPPI IMMOBILIARIROMA

INtERvIStE

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Il settore pubblico sta iniziando a guardare al BIM, soprat-tutto quando si tratta di appalti importanti. A dirlo ai micro-foni de ilQI, durante il Forum OICE sul BIM, è Carlo Carganico AD e DG di Italferr, una società di Ferrovie dello Stato che si occupa di ingegneria per le infrastrutture. Italferr ha inizia-to ad utilizzare il sistema BIM per le proprie opere da oltre otto anni, sfruttandolo negli sviluppi orizzontali, migliorando i tempi di progettazione, costruzione e manutenzione.

cARGANIcO, ItALfERR: ANchE IL PuBBLIcOGuARDA AL BIMROMA

INtERvIStE

Si è svolta giovedì 14 giugno l’inaugurazione della fase C del retail park di Serravalle, alla presenza di Giuseppe Roveda, amministratore delegato di Aedes SIIQ e dell’autorità locali. 12.000 mq di GLA per un totale di 9 nuovi negozi, in linea con il trend attuale del marcato retail che vede l’offerta food and beverage come driver dei nuovi sviluppi commerciali. L’inau-gurazione del retail park è stata inoltre l’occasione per battere il record mondiale per la focaccia più lunga mai prodotta, oltre 100 m certificati da un giudice del Guinness World Record.

AEDES SIIq: INAuGuRAtA LA fASE cDEL SERRAvALLE REtAIL PARkSERRAvALLE ScRIvIA

SERvIzI

Intervenuto all’inaugurazione della fase C del retail park di Serravalle, Giuseppe Roveda, Amministratore Delegato di Aedes SIIQ, ha parlato del nuovo sviluppo del parco com-merciale destinato, dopo l’ulteriore espansione prevista per il 2019, a diventare il più grande di tutto il nord Italia. La pre-sentazione è stata inoltre occasione per parlare dei futuri sviluppi di Aedes, tra i quali Caselle Open Mall, l’innovativo centro commerciale che sorgerà alle porte di Torino.

ROvEDA, AEDES: IL NuOvO SvILuPPODEL SERRAvALLE REtAIL PARk

INtERvIStE

SERRAvALLE ScRIvIA

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