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Infomobilità, Torino 16 ottobre 2009 0 Convegno ITN 2009 sull’Infomobilità “L’Anas e la sfida dell’infomobilità: il VAI, Viabilità Anas Integrata” Intervento del Dott. Giuseppe Scanni Direttore Centrale Relazioni Esterne e Rapporti Istituzionali 1. Introduzione 2. Infomobilità: l’esperienza Anas 3. I dati di accesso al sito Anas 4. Conclusioni Torino, 16 ottobre 2009

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Convegno ITN 2009 sull’Infomobilità

“L’Anas e la sfida dell’infomobilità: il VAI, Viabilità Anas Integrata”

Intervento del Dott. Giuseppe Scanni Direttore Centrale

Relazioni Esterne e Rapporti Istituzionali

1. Introduzione 2. Infomobilità: l’esperienza Anas 3. I dati di accesso al sito Anas 4. Conclusioni

Torino, 16 ottobre 2009

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1. Introduzione

Voglio ringraziare gli organizzatori di questo

importante convegno.

Credo che non vi sia settore dei servizi come quello

dei trasporti, in cui la tecnologia applicata alla

comunicazione abbia rivoluzionato il modo stesso

dell’utenza nel fruire dei servizi richiesti.

Non si è trattato infatti solo di un mero

potenziamento tecnico nella capacità di trasferire

informazioni all’utenza, ma di un vero e proprio

processo di maturazione degli automobilisti, che ha

trasformato il loro stesso modo di programmare il

viaggio, il modo con il quale scegliere le date e i

percorsi.

Senza tema di smentita possiamo dire che lo

sviluppo della infomobilità ha prodotto una più forte

coscienza da parte dell’utenza e quindi, di

conseguenza, ha prodotto importanti ricadute

positive anche nel campo della sicurezza stradale.

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Se è vero che la crescita della sicurezza sulle strade

è il risultato di una serie diversa di fattori e di azioni

(maggiori controlli, norme più severe del codice

della strada, interventi infrastrutturali tesi ad

eliminare i cosiddetti ‘punti neri’, nuovi sistemi di

rilevazione della velocità come i tutor, ecc.), il

merito va anche ad una comunicazione diretta,

aggiornata e in tempo reale, in grado di aiutare

concretamente gli utenti.

2. Infomobilità: l’esperienza Anas

Come ente gestore della mobilità nazionale,

stradale e autostradale, l’Anas da oltre ottanta anni

segue gli sviluppi tecnologici e cerca di tradurre tali

sviluppi in servizi.

Le innovazioni tecnologiche hanno innanzitutto

trasformato la figura di riferimento dell’Azienda,

quella del cantoniere, che da mero sorvegliante è

diventato con il tempo uno degli anelli di

collegamento tra ciò che avviene sulle strade e il

sistema operativo delle Sale Compartimentali e

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della Sala Nazionale di controllo. Tali Sale

monitorano la viabilità e, a loro volta, si

interfacciano con il Centro di Coordinamento della

Viabilità Nazionale presso il Viminale.

Oggi il cantoniere, insieme alla sorveglianza

elettronica, monitora lo stato del traffico e opera –

in collaborazione con Polizia e Carabinieri – nella

gestione del traffico.

Ma evidentemente ciò non è sufficiente: il problema

– a nostro giudizio – è quello di portare l’utente

stradale in condizione di conoscere ciò che avviene

sulle strade, rendendo il processo di comunicazione

innanzitutto accessibile a tutti e fruibile ‘in tempo

reale’.

Abbiamo rilevato che il problema è non tanto una

carenza di informazioni, semmai un eccesso di

informazioni non integrate fra loro, emesse da una

serie differente di enti, società pubbliche e private,

istituzioni.

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E’ per questi motivi che l’Anas ha quindi iniziato a

studiare e successivamente ha sviluppato un nuovo

strumento integrato per l’informazione web sulla

viabilità che ha progettato completamente in

house: sottolineo in house, cioè a costo

sostanzialmente zero.

E’ uno strumento innovativo che mette insieme più

fonti in un’unica interfaccia web disponibile

gratuitamente per tutti gli utenti:

• i messaggi di traffico gestiti dalle sale operative

dell’Anas;

• le informazioni del sistema satellitare di

rilevazione del traffico Octotelematics relative

alle principali arterie italiane;

• e le immagini delle telecamere disseminate

sulla rete stradale e autostradale.

Tale nuovo servizio – accessibile sul sito

www.stradeanas.it – è stato denominato VAI

(Viabilità Anas Integrata), ed è stato inaugurato

lo scorso luglio, proprio alla vigilia dell’inizio

dell’esodo estivo.

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VAI fornisce informazioni georeferenziate sul

traffico in tempo reale (aggiornate ogni 200

secondi), sulla presenza dei cantieri e sugli eventi

stradali (rallentamenti, ostacoli, carichi dispersi).

Il nuovo software si avvale della tecnologia offerta

da Google e permette all’utente di selezionare il

tipo di ricerca che si vuole effettuare.

VAI offre, inoltre, un nuovo servizio di rilevazione

meteorologica, con l’aggiornamento della situazione

in atto del tempo atmosferico ogni tre minuti, che

non è limitato - come avviene per gli altri siti web

più comuni – alle sole grandi metropoli o alle

province, ma è in grado di raggiungere anche i

piccoli centri urbani delle regioni italiane, e rende

possibile all’utente la consultazione delle previsioni

meteo fino a una settimana di distanza, con una

elaborazione della previsione anche per fasce orarie

nel corso della giornata.

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Le nuove applicazioni, che si affiancano al servizio

“Quo vadis” (che permette di programmare e

organizzare il proprio itinerario di viaggio) - così

come tutto il sito www.stradeanas.it - sono state

concepite e realizzate rispettando le norme stabilite

dalla Legge Stanca in materia di Usabilità e

Accessibilità.

Voglio sottolineare che VAI è una vera e propria

piattaforma applicativa che consentirà di integrare

anche futuri nuovi sistemi di informazione all’utenza

che potranno nascere o svilupparsi.

Fra questi nuovi sistemi abbiamo studiato la

possibilità di estendere il servizio VAI anche alla

telefonia mobile. Come potete immaginare vivremo

una piccola ma significativa rivoluzione: in auto –

certamente non il conducente alla guida – sarà

possibile controllare sul cellulare la viabilità in

tempo reale, i lavori, i cantieri, le telecamere

disseminate sul territorio e tutti gli eventi stradali,

allo stesso modo con il quale oggi viene offerto sul

web.

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3. I dati di accesso al sito Anas

Grazie soprattutto al nuovo servizio VAI, il sito

stradeanas.it ha notevolmente incrementato i propri

accessi.

Nel solo mese di agosto il sito Anas è stato visitato

da oltre 1.400.000 persone (+125% rispetto al

2008); la sezione dedicata alle informazioni sulla

viabilità è stata cliccata un milione di volte

(+290%), con una media di navigazione di 6 minuti

e 13 secondi.

Altrettanto significativi sono i dati delle telefonate

ricevute dai call center del numero verde 1518 del

Cciss Viaggiare Informati, del servizio Pronto Anas

841-148, del numero verde della A3 Salerno-Reggio

Calabria 800-290-092 e delle società

concessionarie, in particolare di Autostrade per

l’Italia, che sono tutti fortemente in crescita rispetto

al 2008 ed assommati ammontano a circa mezzo

milione.

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Cosa ci dicono questi dati? Che gli italiani prima di

partire si sono informati, si sono documentati,

hanno cercato di conoscere lo stato del traffico

attraverso i numeri telefonici dedicati o la

consultazione del web, per scegliere i giorni e gli

orari migliori.

Come dicevo all’inizio, un modo intelligente e

davvero diverso di dare inizio alle proprie vacanze.

Anche nei giorni di cosiddetto bollino nero o rosso,

infatti, non si sono registrate situazioni di grande

criticità sulla rete stradale e autostradale nazionale.

Il piano nazionale messo in atto e il coordinamento

tra tutti gli enti competenti - che nelle giornate

critiche è stato gestito sotto la sapiente regia del

Centro di Coordinamento Nazionale, presso il

Ministero dell’Interno - hanno funzionato e quindi

complessivamente abbiamo gestito bene e con

risultati soddisfacenti un flusso automobilistico così

articolato e così prolungato nel tempo. Ma come

dicevo, i risultati positivi di questa estate sono

dovuti anche alla maturità del comportamento degli

utenti informati.

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L’esodo e il controesodo sono stati caratterizzati da

flussi intensi di traffico di partenze e di ritorni

distribuiti in tutto il periodo estivo, che a luglio

hanno interessato tutti i week end e ad agosto si

sono protratti nell’arco dell’intero mese, anche nei

giorni infrasettimanali e durante le fasce orarie

meno consuete (come la notte e l’alba). I

vacanzieri, quindi, hanno dimostrato di non essere

degli sprovveduti automobilisti ma – anche grazie

alla tecnologia e ai mezzi messi loro a disposizione

da parte dello Stato e dei gestori – di avere grande

maturità nella scelta e nella metodologia di viaggio

da adottare.

Dai dati che abbiamo raccolto scopriamo infatti che

l’italiano medio prima di partire si è informato, si è

documentato, ha cercato di conoscere lo stato del

traffico attraverso i numeri telefonici predisposti, o

attraverso la consultazione del web, per scegliere i

giorni e gli orari migliori.

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4. Conclusioni

Sono pochi i Paesi europei che possono vantare –

come avviene per l’Italia - una copertura

informativa a 360° a disposizione dell’utenza in

tema di mobilità.

Anche se resta da definire una questione non di

poco conto in questa materia così importante e così

delicata non solo per la scorrevolezza ma anche per

la sicurezza della circolazione.

E cioè, chi deve mettere a disposizione la “tecnica”

e le attività necessarie per informare l’utenza? Il

pubblico, il privato, o entrambi?

E come si fa ad utilizzare e a preservare la

ricchezza derivante dalla pluralità di soggetti che

investono in ricerca nel settore dell’infomobilità,

evitando che tale pluralità di soggetti e quindi di

fonti si trasformi - nel passaggio dal gestore a chi

comunica le notizie - in un’informazione dispersiva,

contraddittoria, non omogenea, spesso

intempestiva, che finisce - invece che informare -

per disorientare i cittadini-utenti?

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A tal proposito, credo che faccia scuola e costituisca

un esempio l’esperienza del Cciss Viaggiare

Informati, nel quale – sotto la vigilanza del

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti -

collaborano diversi soggetti, tra cui l’Anas, la Polizia

Stradale, l’Aci, l’Aiscat, Autostrade per l’Italia,

fornendo a diverso titolo informazioni sullo stato

della viabilità. L’esempio di un soggetto-regista, che

incanala in un notiziario unico e condiviso le notizie

sulla viabilità.

Anche il Cciss, tuttavia, non riesce a risolvere da

solo il problema, esistendo in Italia una miriade di

radio, siti, televisioni e mezzi di comunicazione - in

particolare a carattere territoriale - che raccolgono

e diffondono notizie sulla viabilità, senza alcun

controllo e con gli effetti che prima ho paventato.

Proprio perché informazione e mobilità sono facce

di una stessa medaglia dedicata alla sicurezza e la

sicurezza è un bene sociale e pubblico, la necessità

di investire nell’infomobilità non può riguardare

soltanto, come finora è avvenuto, il gestore delle

strade e in alcuni casi, apprezzabili, le forze

dell’ordine.

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C’è bisogno di un colpo d’ala anche nel settore della

distribuzione dell’informazione, a partire dal servizio

pubblico radiotelevisivo.

Non sfugge infatti a nessuno che l’utente tipo ha

bisogno di informazioni collegate ad aree

geografiche limitate.

Cosa importa al cittadino di Messina se la Torino-

Caselle è intasata? Se non è una persona dedita a

studi statistici, probabilmente o cambia canale o si

distrae.

Ma un cittadino piemontese, siciliano, lombardo e

così via ha interesse, invece, a sapere cosa accade

nella sua regione.

È evidente che il trasferimento di notizie locali sul

traffico su bande localizzate territorialmente

comporta l’utilizzo di tecnologie certamente

conosciute ma altrettanto sicuramente costose. Ma

non è questo il futuro dell’infomobilità?

E la necessità di notiziari regionali è solo un

esempio della necessità di dotare l’infomobilità non

solo di strumenti di ricerca e di innovazione ma

anche di strumenti di diffusione.

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La lista è lunga, ovviamente. Ma assai più corta di

quella che era vent’anni fa, prima che il Ministero

dei Trasporti e il Ministero dell’Interno dessero vita

e coordinassero il CCISS Viaggiare Informati.

Si tratta di proseguire sulla stessa strada di

concertazione ed innovazione, sapendo che i

soggetti non devono sentirsi tutti obbligati a dare

un contributo diretto alla ricerca.

L’Anas, quando ha progettato il VAI, è partita

proprio dall’esperienza maturata attraverso il Cciss:

nessuna informazione – per quanto importante – ha

infatti efficacia se non inserita in un contesto

tecnico condiviso, che ne permetta l’acquisizione e

comunicazione in tempo reale, che ne faciliti la

diffusione e che soprattutto non sia in concorrenza

l’uno con l’altro.

Proprio questa esigenza ci ha spinto a progettare il

sistema integrato di cui vi ho appena accennato

nella consapevolezza che sarebbe stato – come si è

dimostrato – un nuovo servizio a disposizione degli

automobilisti italiani.

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Certo, il contributo che ciascuno di noi può dare

all’infomobilità è diverso. Nel mondo del trasporto

su gomma c’è chi per missione o prestigio può

direttamente intervenire nel campo scientifico o

attraverso proprie risorse o utilizzandone altre

grazie al mercato della ricerca, e c’è invece chi

questa possibilità non ce l’ha e tuttavia è un

soggetto fondamentale, per esempio nel sistema

della raccolta dei dati.

Ecco la ragione per la quale concludiamo questo

nostro intervento con tanta speranza nel futuro e

con forte ottimismo. Perché sappiamo che in Italia

esistono forze sufficienti nella ricerca scientifica e

nell’impresa sia privata che pubblica per conseguire

importanti risultati per l’infomobilità e quindi per la

sicurezza dei cittadini.

Grazie.