Scacco alla matematica_mod_3

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MODULO N. 3__ “Laboratorio logico-matematico attraverso il gioco degli scacchi” Direzione Didattica Statale 2° Circolo di Acri SCUOLA PRIMARIA SEGGIO CLASSE IV Docente esperto Pompeo De Maldè Tutor Rosaria Benincasa

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MODULO N. 3__

“Laboratorio logico-matematico attraverso il gioco degli scacchi”

Direzione Didattica Statale 2° Circolo di AcriSCUOLA PRIMARIA SEGGIO

CLASSE IV

Docente espertoPompeo De Maldè

Tutor Rosaria Benincasa

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BERLINO - Meglio imparare a giocare a scacchi che spremersi il cervello su astratte formule della matematica, meglio diventare bravi a dare scacco al re o alla regina che non sapere di due più due o simili. Lo dicono, sempre più numerosi, insegnanti, presidi di scuola e pedagoghi tedeschi. E il gioco degli scacchi, come nuovo trend didattico, si diffonde sempre più nelle scuole elementari. Aiuta i bambini a far di conto, sviluppa la loro logica matematica, ma non solo: è una delle migliori ginnastiche possibili per il cervello, e al tempo stesso è utile ad affrontare altri due problemi tipici dei primi anni di scuola. La lezione di gioco di scacchi aiuta i bimbi più timidi o taciturni ad aprirsi ed entrare nel gruppo, ed è utilissima per favorire l'integrazione degli scolari di origine straniera, numerosissimi visto che oltre otto milioni di residenti nella Repubblica federale sono immigrati o figli di immigrati. L'austera ma attentissima edizione domenicale della Frankfurter Allgemeine ha dedicato ieri un ampio servizio al tema. Uno degli istituti dove gli scacchi sono diventati materia d'insegnamento è la Grundschule (scuola elementare) della Genslerstrasse di Barmbek, quartiere periferico della ricca Amburgo

Germania fin dalle elementari si insegnano le mosse di re e pedoniGli insegnanti: "Rendono la mente più sveglia e aiutano la socializzazione"

Bimbi più bravi con la lezione di scacchi

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concetti e termini geometrici: orizzontale, verticale, diagonale maggiore, diagonale minore, centro, lato, diagramma, coordinate, adiacenze;

concetti topologici: sopra, sotto, avanti, dietro, vicino, lontano, destra, sinistra, prima, dopo;

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La matematica e gli scacchi condividono un approccio assiomatico ed un modo

astratto di ragionare per la risoluzione di problemi. Negli scacchi, la logica delle

regole del gioco, la geometria della scacchiera ed i concetti di “giusto” ed “errato” richiamano analoghi concetti matematici. La soluzione di numerosi problemi ed indovinelli relativi alla scacchiera sono basati su elementi di teoria dei grafi, topologia, teoria dei numeri, aritmetica, analisi combinatoria, geometria, analisi matriciale, etc. Allo stesso tempo, alcuni problemi matematici possono essere elegantemente risolti utilizzando argomenti presi in prestito dagli scacchi. Molti illustri matematici sono rimasti affascinati dai problemi relativi agli scacchi, tra cui

Eulero, Gauss, Legendre. E diversi campioni mondiali di scacchi hanno offertoimportanti contributi ad alcuni settori della matematica e dell’

informatica: Steinitz, Lasker, Euwe, Botvinnik.

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Aspetti educativi e formativi   Il gioco degli scacchi contribuisce alla formazione

globale del bambino in quanto stimola l’avvio di automatismi che influiscono sullo sviluppo mentale e sulla formazione del carattere.

In particolare stimola l’attenzione, l’immaginazione e la memorizzazione nonché la creatività, lo sviluppo delle capacità logiche ed un giusto rapporto di causa effetto. Infine è anche utilizzabile metodologicamente per far acquisire e approfondire concetti didattici quali quelli geometrici, matematici, topologici e relativi all’orientamento spaziotemporale.

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Viene valorizzato il lavoro di gruppo in una forma diversa dalla solita: non si tratta più di lavorare insieme per realizzare un progetto, ma di discutere insieme sulle possibilità di trovare la soluzione migliore per determinare la validità del progetto. E' appunto dalla collaborazione del gruppo che mediante l'analisi delle mosse possibili si arriva a determinare la validità di un piano di gioco.

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Come utilizzare le frazioni in una scacchiera: Per conoscerla, per utilizzarla

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affrontare e risolvere situazioni problematiche; sviluppare le capacità logiche, la consequenzialità, le

capacità di ragionamento sviluppare capacità di analisi, sintesi, approfondimento; rafforzare la memoria in generale, la memoria visiva in

particolare, la lucidità, la capacità di astrazione; sviluppare la creatività, la fantasia, lo spirito

d'iniziativa. Favorire, con lo sviluppo del linguaggio scacchistico,

l'abilità d'argomentazione. Stimolare il pensiero organizzato. Stimolare lo sviluppo dell'attenzione, della memoria,

dell'analisi e della sintesi. Stimolare 1'autovalutazione, la sana competitività, il

rispetto dell'altro.

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Migliorare le capacità di riflessione; controllare l'impulsività, l'emotività,

l'approssimazione, la superficialità e la presunzione;

sviluppare l'esercizio della pazienza; aiutare la formazione di una coscienza

autocritica; stimolare la fiducia in se stessi,

l'autocontrollo, le capacità decisionali, il senso di responsabilità e la maturazione generale;

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rispettare le regole e accrescere la correttezza;

rispettare l'avversario; trasferire nel gioco la propria aggressività; accettare la sconfitta ed adattarsi alla

realtà. sviluppare un'equilibrata valutazione dei

propri comportamenti e della propria personalità.

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favorire il rispetto per gli altri, l’abitudine ad accettare ed affrontare le difficoltà;

- favorire i rapporti nel gruppo classe per la socializzazione e l’arricchimento personale;

- educare il senso critico ed autocritico (valutazione ed autovalutazione simbolica);

- far nascere il piacere all’impegno mentale; motivare alla frequenza ed alla partecipazione nella scuola

(recupero della dispersione scolastica tramite la motivazione alla frequenza);

- offrire nuovi percorsi e potenzialità agli alunni disabili o svantaggiati;

- rendere piacevole l’attività didattica tramite collegamenti interdisciplinari ad ampio raggio;

- sviluppare gradualmente le capacità di analisi, valutazione ed organizzazione delle attività e degli

interessi personali.

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È una delle piaghe del nostro tempo, anche gli alunni della scuola primaria non sono esenti da questo fenomeno; le motivazioni possono essere tante e sono da ricercare in tutti gli ambienti responsabili della formazione: dalla famiglia alla scuola, le televisione ecc. ALLORA SI DEVE PREVENIRE ATTRAVERSO STRATEGIE CHE EDUCHINO AL RISPETTO DELLE REGOLE

Qualità (si fa per dire) come la prepotenza, la cattiveria, la meschinità, il rancore, tutte caratteristiche necessarie per un bullo che si rispetti, risultano invece del tutto inutili e anzi controproducenti in una partita a scacchi, dove sei messo di fronte oltre che al tuo avversario soprattutto a te stesso, alla tua abilità, alla tua memoria, alla tua capacità di calcolo e di previsione, alla tua preparazione. Con un sorprendente effetto moltiplicatore, perché gli scacchi ti tengono lontano da altri mondi, ti insegnano a misurare le tue forze e a competere in maniera leale (perché l’imbroglio non esiste) e ti aprono la mente, facendoti apprezzare i valori che contano, presupposto di una crescita equilibrata.

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OGNI MOSSA È UN PROBLEMA

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I° classificato ROMANO ANTONIO

II° classificato GACCIONE ALESSIA

III° classificato GACCIONE ROBERTO

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