ISTITUTO COMPRENSIVO CAMOZZI Scuola primaria G.Rosa . classi quarte

“PROGETTO SCACCO MATTO 2018-2019” organizzato da Salvatore Ventura (Istruttore Nazionale SNAQ FSI-CONI e MAESTRO FSI)

in collaborazione con il Circolo Scacchistico Excelsior

DIDATTICA Durante le 6 lezioni del corso ho utilizzato il Protocollo SAM (“Scacchi e Apprendimento della Matematica”) di primo livello con l’ausilio del gioco interattivo “Scacco Matto”, per una spiegazione divertente delle regole del gioco e la risoluzione di esercizi sulle regole appena apprese, utili per lo sviluppo delle capacità di “problem solving” e “action in mind” (anche e soprattutto per bambini con problemi nell’apprendimento). Ho inoltre proposto la visione del film “Scacco Matto nel Bronx” e di video divertenti e che raccontino l’affascinante mondo degli scacchi, soprattutto a livello giovanile (tornei, eventi, stage, corsi di potenziamento ecc…).

Per entrambe le classi quarte ho trattato i medesimi argomenti, partendo dalle regole del gioco, esercizi sullo scacco matto e via via esercizi strategico-tattici più complessi. RISPOSTA DELLE CLASSI Le classi hanno risposto con entusiasmo alle varie attività, con buona attenzione e partecipazione. Hanno apprezzato molto la storia che ci ha visti sfidati dal temibile “Re Nero” e imparato i temi esposti senza particolari problemi, con le differenze dovute alle capacità di ognuno (generalmente in linea con le abilità matematiche e/o creative). Le ultime due lezioni sono state dedicate ad un mini torneo, in cui i bambini si sono cimentati con grande impegno e positività; gli scacchi possono essere considerati un vero e proprio “sport della mente”, e come tale ho sottolineato l’importanza del rispetto delle regole e dell’avversario.

Hanno dovuto inoltre affrontare la difficoltà della gestione del tempo, con un doppio orologio digitale che ad ogni mossa dovevano premere. Sono emersi caratteri sicuramente differenti, a seconda della capacità del singolo di mantenere la calma e prendere decisioni importanti sulla scacchiera, con poco tempo a disposizione. L’adrenalina non è mancata!

Sono molto contento dell’esperienza vissuta e dell’energia creata con le classi. Spero di aver trasmesso tutta la mia passione per un “gioco-sport” sicuramente utile per lo sviluppo cognitivo e comportamentale del bambino.

PERCHÉ GLI SCACCHI A SCUOLA Gli Scacchi sono un misto di complessità e contraddizione. Sono un gioco divertente e scientifico. Richiedono immaginazione e creatività, ma si basano su parametri ben stabiliti. I giocatori devono operare nel presente immaginando il futuro. Il gioco sembra procedere in un’atmosfera di pace e di tranquillità, ma l’agonismo è fortissimo. Forse proprio per questo fascino dell’unificare gli opposti gli Scacchi vanno benissimo per i ragazzi. Studi recenti dimostrano che essi forniscono validi strumenti educativi. Tali studi palesano che la pratica degli Scacchi nelle scuole primarie ha fatto riscontrare un miglioramento notevole nella lettura, nelle scienze, nella matematica, nelle capacità deduttive, nelle capacità di formulare ipotesi, nel pensiero creativo, nella capacità di risolvere problemi, nella capacità di giudizio ecc…

Gli Scacchi migliorano l’autocontrollo, il rispetto degli avversari, l’autostima e tendono ad indurre un senso di responsabilità per le azioni eseguite. Si sono dimostrati utili anche in bambini con svariate difficoltà nell’apprendimento: dalla mia esperienza e da quanto mi hanno riferito le insegnanti di sostegno, posso dire che si notano miglioramenti e cerco pertanto di renderli sempre partecipi al gioco senza forzature.

0050/2011 DICHIARAZIONE SULL'INTRODUZIONE DEL PROGRAMMA "SCACCHI A SCUOLA" NEI SISTEMI D'ISTRUZIONE DELL'UNIONE EUROPEA “Il gioco degli scacchi è accessibile ai ragazzi di ogni gruppo sociale, può contribuire alla coesione sociale e a conseguire obiettivi strategici quali l'integrazione sociale, la lotta contro la discriminazione e il bullismo, la riduzione del tasso di criminalità e persino la lotta contro diverse dipendenze. […] indipendentemente dall'età dei ragazzi, il gioco degli scacchi può migliorarne la concentrazione, la pazienza e la perseveranza e può svilupparne il senso di creatività, l'intuito e la memoria oltre alle capacità analitiche e decisionali (“Problem Solving”); considerando che gli scacchi insegnano inoltre determinazione, motivazione e spirito sportivo.”

QUANDO INIZIARE E COME

La disciplina scacchistica può essere intrapresa a partire da un’età anche molto precoce.

Tutto dipende dal carattere e dalla propensione del bambino, ma sicuramente prima si inizia e

prima si può raggiungere un alto livello di gioco. Sottolineo inoltre che la pratica degli scacchi può

essere intrapresa come un mero divertimento e allenamento per la mente, senza necessariamente

sfociare in agonismo di alto livello.

UNA ULTIMA CONSIDERAZIONE

Per continuare (o cominciare) a coltivare questa passione, il nostro territorio offre una grande

opportunità: il “Circolo Scacchistico Excelsior” di Santa Caterina. Chi volesse migliorare può

iscriversi a corsi di allenamento di gruppo o individuali, e partecipare a tornei giovanili anche per

principianti. Per informazioni: http://www.excelsior-scacchi.it

Salvatore Ventura

IL PARERE DELLA MAESTRA MONYA che ha seguito in classe l’attuazione del progetto. “Il progetto di scacchi è piaciuto molto ai bambini. Tutti hanno dimostrato di gradire le attività proposte e le

hanno svolte con molto entusiasmo, interesse ed impegno. L’esperienza si è dimostrata fin dall’inizio uno

strumento valido per migliorare le relazioni interpersonali e il clima collaborativo. I bambini in difficoltà di

apprendimento e più demotivati si sono sentiti valorizzati alla pari degli altri compagni più abili

aumentando la fiducia in se stessi. Gli alunni poco propensi al rispetto delle regole hanno sviluppato un

maggiore autocontrollo. Il gioco degli scacchi ha dato l’opportunità a noi insegnanti di osservare gli alunni

in situazioni di giochi dove sono significativi i tempi di attenzione e di concentrazione, ha facilitato

l’introduzione del concetto di ascolto e favorito la fase del silenzio attivo.”

Novembre 2018