Savona, a piedi e in bici

25
1 Savona a piedi e in bici

description

usare l'auto è abbastanza complicato, ma non va molto meglio spostarsi a piedi o in bici

Transcript of Savona, a piedi e in bici

1

Savona

a piedi e in bici

2

Da molto tempo dico le stesse cose e inutilmente le ripeto.

Non mi aspetto che a qualcuno interessi qualcosa, ma non si sa mai....

I testi riportati vanno dal 2008 al 2015: alcune cose nel frattempo sono cambiate, ma non molte.

3

Autobus, centro strada Pubblicato il 28 luglio 2008 di mpvicenza Anche a Savona ci sono strade (a senso unico) con corsia riservata ai bus. Io sono convinto che, in queste strade, la riga bianca centrale sia il limite destro della corsia normale e la gialla il limite sinistro della corsia riservata. In bici resto di solito nella corsia normale, il più possibile a destra, ricevendo strombettamenti, insulti e ingiunzioni a "non stare al centro della strada", mentre io penso di non essere un bus. Vorrei tanto sapere chi è nel giusto: se ho torto io, pedalerò lungo il marciapiede di destra, nella corsia preferenziale, scusandomi con gli automobilisti che finora ho innervosito; altrimenti mi aspetto che siano costoro a cambiare comportamento e a scusarsi, eventualmente prendendosela con chi sosta irregolarmente sulla sinistra.

Vivere in centroPubblicato il 19 settembre 2008 di mpvicenza

Il bello di abitare in centro a Savona è di avere tutto o quasi a portata di mano. Diciamo meglio: a portata di piede. A non più di qualche centinaio di metri da casa trovo pane, latte, carne, pesce, frutta e verdura, formaggio, scarpe, vestiti, chiesa, comune, pinacoteca, spiagga, porto, ferramenta, telefonini, elettrodomestici, meccanico, elettrauto, banca, bar, ristorante, gelateria, mercato e mercatini, medico, avvocato, tribunale e altro ancora, compreso il Comando della Forestale. L’ideale per anziani. E’ vero che arrivare al Comando dei Vigili Urbani è quasi impossile a piedi ed è dura in bici, che per andare alla Biblioteca Civica converrebbe avere fiato e gambe d’altra età, che per l’Ospedale sarebbe lo stesso se non ci fosse l’autobus, che a usare l’auto poi non si sa più dove posteggiarla: ma non si può avere tutto!

4

PedoniPubblicato il 1 novembre 2008 di mpvicenza

Forse qualche volta ce l’ hanno con chi va a piedi, a Savona.Per esempio, se da Piazza Mameli prendi il lato destro di via Montenotte per andare al mare, rispettando le regole devi passare a sinistra per superare via Corsi, quindi tornare a destra in Corso Mazzini e di nuovo a sinistra per finire a metà di Corso Colombo (dove termina il percorso pedonale), aspettando 5 volte il verde ai semafori. Giunto in qualche modo all’inizio di via Dante, se vuoi andare alla Darsena trovi per un tratto una bella passeggiata diritta e poi un tracciato fantasioso per finire con un marciapiedi tanto stretto da obbligarti a scendere sulla strada se incroci qualcuno. Fino a poco tempo fa solo alla rotatoria dovevi continuare ambiguamente entro il parcheggio; ora vi stanno lavorando: spero bene. Ritornarnado per Via Giuria, in piazza Giulio II ti conviene spostarti sulla destra per evitare il tortuoso cammino tra edicola, auto, moto, spartitraffico, transenne e cassonetti all’ incrocio con via Giacchero. Altre volte però va meglio: in Corso Ricci per un po’ tutte le auto devono fermarsi e i pedoni possono passare accompagnati da opportuno segnale acustico; sarebbe perfetto se con appropriata segnaletica fosse esplicitamente permesso attraversare in diagonale e se fosse concesso maggior tempo. In merito noto che, a quasi tutti i semafori, se viene arancio quando inizi l’attraversamento raramente puoi terminarlo prima del rosso.

Passeggiare a SavonaPubblicato il 7 marzo 2009 di mpvicenza

Ho già parlato della cosa, ma ripetere non fa male a nessuno e forse aiuta. Qualche giorno fa, giorno di sole, sono ritornato sulla bella passeggiata che da via Dante (quella del Prolungamento) va verso la Torretta. Si può tranquillamente arrivare alla nuova rotonda, solo che una volta arrivati lì non si sa più cosa fare. Mi dicevano un tempo che i pedoni devono usare il marciapiedi o le strisce zebrate: questione di civismo. Il bello è che, probabilmente per istillare nelle persone più senso pratico che senso civico, finisce il marciapiedi ma non c’è alcuna striscia zebrata: una

5

persona rispettosa delle regole dovrebbe ritornare indietro fino al precedente passaggio pedonale, attraversare l’Aurelia e riprendere la direzione primitiva sull’altro lato della strada. Me ne vergogno, ma non sono così diligente e come me non lo erano quei due turisti che avevano fotografato Priamar: siamo scesi sulla strada, abbiamo costeggiato la rotonda, girandoci di continuo per assicurarci che gli automobilisti non ci investissero, abbiamo attraversato la strada per il porto e siamo rimasti sulla carreggiata ancora per un buon tratto privo di marciapiedi, causa lavori. Me ne vergogno e vorrei coportarmi da bravo pedone: visto che non c’è alcun avviso che si debba passare dall’altro lato della strada quando si può ancora fare, se l’assessore alla viabilità dovesse camminare da quelle parti me lo faccia sapere così capirò quale percorso devo seguire una volta finito il marciapiedi. Io gliene sarei grato, turisti e foresti si arrangino.

Vox populiPubblicato il 15 novembre 2009 di mpvicenza

Arrivando a piedi al Centro Commerciale da centro città si deve attraversare un’ampia strada con aiuola spartitraffico centrale. I progettisti – che credo non vadano mai a piedi – avevano previsto strisce pedonali che finivano sul marciapiede attorno all’aiuola e riprendevano, oltre quella, esattamente davanti a dove erano arrivate. Fin da subito i pedoni si sono rifiutati di fare quel giro inutile e attraversavano diritti creando nell’aiuola un antiestetico, disagevole, fangoso passaggio di fatto. Alla fine chi di dovere si è arreso alla volontà popolare ed il passaggio di fatto è diventato un agevole pavimentato passaggio di diritto.Ogni volta che penso alla democrazia penso a quel paio di metri di marciapiede, ogni volta che passo su quel brevissimo sentiero penso alla democrazia, al popolo sovrano.Analogo disagio trova il pedone che percorrendo la bella passeggiata ai piedi del Priamar arriva alla rotonda e vuole proseguire verso la Torretta: non sa proprio cosa deve fare; il marciapiede finisce e riprende molti metri più avanti, all’inizio della discesa. Io spero sempre che a furor di popolo l’amministrazione provveda ad adeguarsi alle esigenze dei cittadini, come è stato fatto in qull’aiuola davanti al Centro Commerciale, ma temo che

6

questo non succederà: turisti e savonesi che passano di là non saranno mai tanti quanto quelli che vanno a fare spese (si deve dire shopping?) in via Ricci e inoltre non devono calpestare nessuna aiuola lasciandovi il segno del loro passaggio.

Qualcosa di nuovoPubblicato il 27 febbraio 2010 di mpvicenza

Mancavo da Savona da alcuni mesi e, tornato, credevo che nel frattempo avessero pensato a quei cittadini e turisti che dalla Darsena Vecchia vanno a piedi al Priamar o al Prolungamento e viceversa. In effetti qualcosa è stato fatto. Partendo dal Prolungamento il pedone, arrivato alla fine della passeggiata, se vuole proseguire per la Torretta è sempre costretto a scendere dal marciapiedi ed entrare nella rotonda, ma per ritrovare il marciapiedi non deve più attraversare senza alcun passaggio pedonale due accessi ai parcheggi auto e una strada: ora una nuova strada s’infila in galleria per finire al porto e le strade da attraversare sono diventate due.Una volta tornato su terreno pedonale, giunto alla fine della discesa gli resterà il dubbio su cosa fare per raggiungere la nuova passeggiata (quella con in mezzo palme e lampioni) al di là del distributore di carburante: ma lì il traffico è scarso e anche in assenza di passaggi zebrati può cavarsela benissimo.Lo stesso problema in direzione opposta ha chi dalla Torretta vuole andare al Priamar, ma poi per lui la cosa va un po’ meglio, perché seguendo un articolato tracciato pedonale alla fine si ritrova sul marciapiede opposto e per arrivare alla fortezza dovrà semplicemente riattraversare l’Aurelia dopo la rotonda, sulle strisce. Si dirà che potrebbe seguire lo stesso tracciato, in senso inverso, anche chi viene dal Prolungamento, solo che niente e nessuno glielo indica o consiglia.Magari in futuro avremo amministratori che vanno anche a piedi e forse …. chissà.

7

Piste ciclabiliPubblicato il 27 maggio 2010 di mpvicenza

Un chilometro di pista ciclabile non è molto, ma è pur sempre meglio di niente. Dalla rotonda per Legino fino a Zinola c’è un bel Km di pista riservato alle bici, una per ogni senso di marcia. Piccola ma ottima cosa, anche se non capisco perchè i ciclisti debbano immettersi in una rotonda quando potrebbero benissimo restarne all’esterno. Peccato però che quello spazio sia da molti automobilisti considerato uno spazio di sosta: fermarsi sulla corsia per le auto forse lo ritengono inopportuno, ma impedire il passaggio delle bici sulla pista ciclabile è del tutto normale. Analogalmente accade lungo Corso Ricci: lì non sono le vetture ma i pedoni a occupare lo spazio riservato ai ciclisti, che quindi preferiscono restare sulla strada. Forse più che di domeniche in bici servirebbe qualcosa che consentisse a chi usa questo mezzo di muoversi tutti i giorni in percorsi senza ostacoli e senza essere obbligato a lunghi giri, almeno nelle zone in piano.

Bike sharingPubblicato il 17 settembre 2010 di mpvicenza

Un grande manifesto "Bicincittà" informava che anche a Savona c’era "bike sharing" (penso che in questo Paese la lingua ufficale sia tuttora l’italiano, ma sicuramente mi sbaglio). Credo fosse lì da diverso tempo, ma non l’avevo mai notato perché passavo sul marciapiedi, dal lato opposto del tabellone. L’ho letto e riletto; più o meno ho capito di cosa si trattava ma non mi era chiaro come esattamente funzionasse la cosa. Non so se chi fa i manifesti – anche a nostre spese visto che c’entra la pubblica amministrazione – non sa esprimersi in italiano o non vuole farsi capire da chi come me è vissuto in tempi in cui la bicicletta si chiamava bicicletta (e solo più tardi, per brevità, bici); ma ho compreso che doveva trattarsi di qualcosa come condivisione, comunanza, prestito, noleggio, servizio biciclette ovvero bici condivisa, comune, in prestito, a noleggio, di servizio o qualcosa di simile, qualcosa cui c’entravano Comune, biciclette, viabilità, spostamenti. Ma non ero riuscito a capire dove, come, quando.Casualmente, camminando sulla passeggiata sotto il Priamàr, poco tempo fa sono finito nei pressi di quel parcheggio ed ho visto bici e pala verticale

8

d’istruzioni per l’uso. Ci passo spesso di lì, ma non l’avevo mai notato: se sono in bicicletta sto attento alla strada, se sono a piedi ormai so che il marciapiede finisce senza dare la possibilità di proseguire se non fra le auto della rotonda e, per evitare di mettere a rischio la mia incolumità, passo sempre dall’altro lato della strada. Così quella bella novità mi è passata inosservata. Ora so cos’è e come funziona, in Internet ho trovato anche quanto costa; ho individuato altre due postazioni e magari in futuro cercherò anche le rimanenti, se mi resterà la curiosità. Quasi sicuramente continuerò ad usare le mie di biciclette, ma non si sa mai. La cosa potrebbe essere interessante: meno auto e più biciclette. Normalmente mi muovo in bici, ma ho qualche difficoltà a girare per Savona; per spostarmi da quì a lì, diciamo dalla porta di casa al negozio sotto la finestra sull’altra strada, devo: fermarmi al semaforo, arrivare a quello successivo, girare a sinistra e fermarmi al semaforo, girare a sinistra, prendermi gli insulti degli automobilisti se non mi metto nella corsia riservata agli autobus o dai conducenti di questi se lo faccio, fermarmi al semaforo, girare a sinistra e fermarmi al negozio; poi devo fermarmi al semaforo, procedere diritto fino al prossimo, girare a destra, poi ancora a destra, dare la precedenza alle auto sulla via di casa, girare a destra e fermarmi a casa. L’altra possibilità è di prendere la via più breve viaggiando sul marciapiedi, contromano: ovviamente preferisco andare a piedi. Ottima cosa quindi incentivare l’uso della bici, ma forse prima bisognerebbe permettere anche a chi userebbe volentieri la sua di potere circolare facilmente, senza fare lunghi giri o infastidire i pedoni, che hanno tutto il diritto di usare in esclusiva i marciapiedi, senza l’incubo di auto e moto: sembra che altrove usino "piste ciclabili".Ritengo che il servizio "bicincittà" si rivolga principalmente a chi viene da fuori: se io che vivo a Savona ho qualche difficoltà a muovermi in centro e non poche a salire le ripide vie verso le colline, forse per loro non va molto meglio.

9

Finalmente!Pubblicato il 6 giugno 2011 di mpvicenza

Savona. Ho visto con piacere che finalmente si è provveduto ad un tracciato pedonale nella rotonda di Corso Mazzini, quella che si fa per entrare nei posteggi, andare al porto o solo per stare nella “Via Aurelia”: un po’ complicato ma c’è. Sono certo che quanto prima si provvederà anche a ridisegnare le strisce dei – non molti – passaggi pedonali praticamente cancellati dal passaggio dei veicoli. Questo lo dico più da persona che spesso va in bici e talvolta in auto che da pedone. Sono pericolosi: il pedone abituato a passare in quel punto sa di essere sul passaggio pedonale e si comporta di conseguenza, l’automobilista o ciclista di passaggio non vede zebratura e non pensa di dovere dare la precedenza anche se è abituato a farlo e si aspetta che sia il pedone a fermarsi. Quì a Savona sembra poi normale considerare i pedoni dei buontemponi che hanno un sacco di tempo da perdere: sarà anche vero, ma non è detto che abbiano anche buone gambe per allungare volentieri un percorso altrimenti breve. E così anzichè potere andare diritti sul lato destro o sinistro della strada, se vogliono rispettare i percorsi pedonali devono ad ogni incrocio passare da destra a sinistra e viceversa (Via Montenotte) o arrivati ad un certo punto tornare indietro perchè il percorso finisce senza scampo, senza modo di proseguire. Questo capitava e forse capita sul lato Priamar di Corso Mazzini verso la darsena, questo succede a chi in Lungomare Matteotti va verso la darsena sul lato mare: una volta superata la Torretta proseguendo sul marciapiede si finisce in uno stretto angolino e si deve o tornare indietro o proseguire sulla strada. Mai nulla avverte prima che il marciapiede sta per finire e che se si vuole continuare nella stessa direzione si devono scendere gli scalini o passare sull’altro lato della strada o prendere un altro percorso: chi lo sa lo fa, chi non lo sa torna indietro o va dove non dovrebbe .. e impara.

10

In cittàPubblicato il 2 settembre 2011 di mpvicenza

Anche in centro città un tempo le strade servivano principalmente per il transito da un luogo all’altro di veicoli a due o quattro ruote mossi da uomini o animali e di qualche mezzo a motore; i marciapiedi erano per i pedoni, per la marcia-a-piedi appunto.Oggi le strade in centro servono principalmente per la sosta dei veicoli a motore e il transito di quelli che l’hanno terminata o cercano di farla: gli altri solitamente evitano di passare per il centro. Ci passa anche qualche ciclista, a suo rischio e pericolo: i marciapiedi per i pedoni ci sono , le piste ciclabili quasi mai.Mi immagino come poteva essere il piccolo centro ottocentesco di Savona, con belle strade trafficate e larghe. Ora sono ristrette dalle auto posteggiate e i veicoli possono ancora andare da qui a lì, ma non viceversa per via dei divieti e dei sensi unici.Savona è una piccola città sul mare; il suo centro storico è in piano ma è cresciuta in piano solo lungo le rive del fiume e del mare, in (ripida) collina altrove: Ospedale, Comando Vigili Urbani, Biblioteca sono su cucuzzoli.Nel comune è da qualche tempo attivo Bicincittà, un servizio di bici-a-nolo dagli italiani detto “bike sharing”: mi piacerebbe proprio conoscere quale successo ha avuto. Se non vado a piedi uso la bici, quasi mai l’auto: a piedi in centro, in bici in periferia e provincia, in auto altrove. Non so se chi ha voluto il Bicincittà ha provato a usarla, la bici: lo vorrei vedere salire alla Villetta, al Polisportivo o a uno di quei posti in collina. Ma vorrei anche vedere come se la cava in pianura. Uno rispettoso delle regole non dovrebbe viaggiare in senso vietato o sui marciapiedi e così o passa all’illegalità o per andare da un posto a uno lontano 100 metri ne fa almeno 300.I marciapiedi dovrebbero essere riservati ai pedoni, ma sono spesso usati anche da ciclisti; viceversa le pseudo piste ciclabili sono altrettanto spesso usate dai pedoni. Pericolosità delle strade e sensi vietati invogliano i ciclisti a diventare pedoni su due ruote e usare i marciapiedi, che dai bottegai del centro vengono anche usati come spazio espositivo, vetrina.Ovunque ci sono cassette della frutta messe sul marciapiedi durante

11

l’orario di apertura del negozio: in via Montenotte c’è perfino una struttura metallica porta-cassette fissata al muro, sul marciapiede sempre, giorno e notte, tutti giorni, festivi compresi. Se i marciapiedi sono sufficientemente larghi tutto può andar bene; ma se non lo sono e scenderne non si può perché ci sono le auto posteggiate e la gente predilige far capannello nei punti più stretti (es.: dove c’è un palo di segnaletica, o una pianta in vaso o un cestino rifiuti o in prossimità di semafori) l’ingorgo avviene anche lì.Chissà se un giorno in questa città potranno circolare automobilisti, ciclisti e pedoni tutti felici e contenti, ciascuno su un percorso apposito intelligentemente tracciato per ottenere il massimo risultato col minimo sforzo e arrivare dove si vuole per la via più breve e nel minor tempo.

Savona, una città pedonale Pubblicato il 23 giugno 2012

C’è da meravigliarsi se molti pedoni non seguono le regole?

A chi arriva a piedi dalla stazione o dai posteggi a NW del centro capita quasi sempre di trovarsi poi in Piazza del Popolo, un parco davanti alla ex-stazione (ora posteggio e/o luogo del mercato del lunedì) con portici sugli altri tre lati. Da lì è normale proseguire per via Paleocapa (la principale via di Savona, tutta affiancata da portici) e subito trovarsi in Piazza Mameli (quella dove ogni sera alle 18 suona la campana dei caduti ). Se invece di proseguire verso la Torretta (laggiù in fondo alla via) o girare poco più avanti in Corso Italia (altra importante via pedonale) si vuole andare verso il mare, è possibile prendere Via Montenotte che da Piazza Mameli arriva fino Corso Colombo oltre la quale ci sono solo i giardini (che si vedono) e la spiaggia: basta camminare sempre diritto. Restando sulla destra si arriva al semaforo di Via Corsi e davanti non c’è passaggio: si deve aspettare il verde e passare a sinistra, poi aspettare di nuovo il verde per proseguire su quel lato. Arrivati al semaforo di Corso Mazzini si fa il contrario: si aspetta il verde per passare sul lato destro e poi il verde per andare verso la meta. Attraversata la strada principale per continuare si deve aspettare via libera dal semaforo del controviale. Le palme sono ormai vicine, basta tirar diritto. E invece no: arrivati in Corso Colombo diritti non si può andare, bisogna prima passare sul lato sinistro di Via Montenotte per attraversare

12

sulle strisce. Si passa e si è sullo spartitraffico ma oltre non si va: nessun altro passaggio pedonale. I giardini sono al di là della strada ma non c’è modo di arrivarci rispettando le regole: o tornare indietro e cercare qualche via legittima o ignorare le regole. Cosa farà la gente?

Mi fanno imbestialire.Pubblicato il 11 luglio 2012 di mpvicenza

Forse perchè abituati a ignorare la segnaletica orizzontale e a sostare in doppia fila, certi automobilisti savonesi quando vedono uno in bicicletta viaggiare sul margine destro della corsia non riservata agli autobus non se la prendono con coloro che, posteggiando fuori luogo, impediscono il normale scorrimento del traffico ma con il ciclista che – secondo loro – viaggia al “centro della strada” mentre dovrebbe viaggiare solo nelle piste ciclabili, cioè starsene a casa considerato dove e quante sono.Pur pesando un’ottantina di kg non credo potermi considerare un autobus, ma quegli automobilisti forse sono convinti che io lo sia e vorrebbero che viaggiassi nella corsia riservata ai mezzi pubblici arrogandosi il diritto di superarmi anche dove le auto in sosta vietata non lo permettono. E non si limitano a suonare il clacson invece di usare il pedale del freno, ma insultano anche: mi è capitato tempo fa con un signore anziano e stamane con una signora molto più giovane ma altrettanto arrogante. Mi fanno imbestialire.

Pedoni e ciclistiPubblicato il 14 giugno 2013 di mpvicenza

Sicuramente in Comune di Savona c’é e ci sarà qualcuno scelto dal sindaco che si occupa di viabilità. Mi piacerebbe che questa persona, o meglio ancora il sindaco stesso, almeno per una volta non usasse l’auto o il motorino ma facesse un piccolo giro a piedi o uno poco più grande in bici.Non dovrebbe camminare molto partendo dal Comune per accorgersi quanto bistrattati siano i pedoni, quelli che rispettano le regole, passano sulle strisce, aspettano il verde dei semafori, si comportano insomma da

13

bravi cittadini. L’ho già detto inutilmente anni fa e lo ripeto ora.Mettiamo che arrivato in via Montenotte per via Astengo si soffermi nell’omonima pasticceria e poi, vedendo la palma dei giardini sul mare, gli venga voglia di concedersi una passeggiata fino laggiù. Arrivato all’incrocio di Via Corsi il semaforo è verde ma da quella parte non c’è passaggio pedonale. Molti non se ne curano e passano lo stesso magari anche col rosso, ma un’istituzione non può certo mostrarsi inosservante delle regole: aspetta prima il verde per passare sull’altro lato della strada e poi il verde per attraversare sulle strisce Via Corsi. Arriva così all’incrocio con Corso Mazzini: anche lì il semaforo è verde ma non c’è il passaggio pedonale da questa parte di via Montenotte. Attraversare comunque Corso Mazzini è troppo pericoloso per quasi tutti ma naturalmente il nostro non ci pensa nemmeno: attende il verde per tornare sul lato destro di Via Montenotte e poi aspetta il verde per attraversare Corso Mazzini. Se non è un Mennea forse non ce la fa a superare anche il controviale prima che il semaforo torni rosso e di nuovo deve aspettare che torni verde. Attraversato così Corso Mazzini o aspetta che venga verde per riattraversare Via Montenotte o prosegue sul lato in cui si trova, ma arrivato in Corso Colombo (non c’è semaforo) non troverà le strisce per attraversarlo ma solo per tornare sul lato sinistro di Via Montenotte. Da lì può attraversare su percorso pedonale mezzo Corso Colombo, arrivare all’aiuola spartitraffico e poi proseguire o volando o violando le norme stradali non essendoci più zebre per attraversare l’altra metà. Più o meno lo stesso succederebbe se preferisse Via Niella-Via Giacchero a Via Montenotte. Se nell’uno e nell’altro percorso non si limitasse a guardare dove mette i piedi e alzasse gli occhi potrebbe capitargli di vedere qualche signora sbattere fuori dalla finestra la polvere del panno con cui fa le pulizie senza neppure accertarsi che almeno non ci sia qualche passante, ma le pulizie non le fanno a tutte le ore. E pensare le sgridate che mi sarei preso mezzo secolo fa da mia madre se avessi fatto così!Mettiamo che fatto il suo breve giro a piedi qualche giorno dopo il nostro signore o signora provasse a farne uno in bicicletta e sempre partendo dal Comune volesse andare al mare. La cosa più logica è che percorra Corso Italia mirando al monumento di Garibaldi, davanti al mare. Arrivato in Piazza Giulio II o fa il bravo cittadino, gira a destra, giunge in Via Montenotte, la percorre tutta, gira attorno all’aiuola spartitraffico di Corso Colombo, attraversa i giardini e alla fine di riffe o di raffe giunge al

14

munumento equestre oppure fa come fanno quasi tutti: percorre l’ultimo tratto di Corso Italia contromano sul marciapiedi che niente dice essere anche pista ciclabile e non solo pedonale come indica il nome. Se volesse andare alla Torretta non so quale giro dovrebbe fare per rispettare sensi unici e spazi pedonali (Via Montenotte, Corso Mazzini, Via Gramsci?), altrimenti Via Paleocapa contromano sotto i portici e buonanotte al senso civico. Perchè girare in bicicletta è ancor peggio che andare a piedi: in centro nessuna corsia riservata ai ciclisti, o vanno contromano o fanno grandi giri e meno male che inquinano solo con un po’ di anidride carbonica.Visto che in centro non ci sono piste ciclabili forse pensa di andare dove ci sono: magari sulla destra Letimbro verso Lavagnola o in Via Nizza verso Zinola. Se uno lungo il Letimbro crede di essere in una pista ciclabile sicuramente può credere anche di essere un elicottero. Quasi sempre i pedoni che la percorrono si spostano se vedono arrivare una bicicletta, ma quasi nessuno ha gli occhi sulla nuca. Semafori senza senso sono rossi anche quando dovrebbero essere verdi: se le auto che vanno nella direzione del ciclista hanno il verde e la pista è a destra delle auto e nella strada a destra è vietato entrare non c’è alcun motivo perchè il ciclista debba fermarsi, tranne il rosso di un semaforo dispettoso riservato ai ciclisti. In via Nizza la pista ciclabile inizia a più di due Km dal centro, i pedoni hanno il loro marciapiedi ma ogni tanto qualche vettura sosta bellamente sulla pista. Ma non mi dilungo oltre, l’ha già fatto qualcun altro: dico solo che mi piacerebbe che chi in Comune deve occuparsi di questo provi personalmente a fare un giro in bici o un giretto a piedi, magari più d’uno per provare le gioie che pedoni e ciclisti dovrebbero apprezzare, rendersi conto delle palesi assurdità e porvi rimedio con poca spesa.

Passaggi pedonaliDopo molti tentativi, dopo costoso fare e disfare, dopo meno costoso giocare a Lego con le barriere New Jersey pare che alla fine la rotatoria della Torretta abbia da tempo trovato la sua sistemazione definitiva. Ma il preposto al traffico cittadino ha avuto un’altra occasione per giocare lì vicino: il passaggio pedonale. Approfittando dei lavori per il cambio di

15

ponte ha pensato bene di inventarsi un originale passaggio pedonale che attraversa l’Aurelia non perpendicolarmente per la via più breve ma in diagonale, in modo da aumentare il tempo di transito dei pedoni e di attesa delle auto. Forse l’idea era quella di evitare che i pedoni finissero dove passavano i mezzi per i lavori del ponte. Col lavoro di operai per dipingerle e vigili per consentirglielo alla fine una nuova serie di strisce gialle partiva da dove partivano quelle bianche e arrivava dall’altra parte della strada qualche metro più a destra delle precedenti. Prima, passata l’Aurelia, si poteva scendere agevolmente sulla banchina e andare verso la Torretta o verso il ponte, ora dove finiscono le strisce gialle davanti c’è un gradone. Tuttavia, dopo tanto tempo, le strisce gialle non sono più nuove ed evidenti di quelle bianche e così può capitare e capita che qualcuno non sappia quale siano quelle più attuali e, nel dubbio, se poi deve andare a destra sceglie le gialle e se deve andare a sinistra le bianche. Magari il preposto si diverte pure a vedere quelli che, arrivando da verso Albissola sul marciapiede lungomare, superata la Torretta continuano su quella che credono la naturale prosecuzione del percorso pedonale e si trovano a dover fare un tratto nel traffico dell’Aurelia o tornare indietro e trovare l’alternativa. Mi capita spesso di fare a Savona strani percorsi pedonali: chissà se sono una specialità locale, come il chinotto.Pubblicato il 11 settembre 2013 di mpvicenza

Il multatorePubblicato il 14 luglio 2014 di mpvicenza

C’è un tale in città che gira con giubbino speciale, blocchetto e penna: un ausiliario del traffico credo si dica.È solerte, svelto e quando trova una vettura col permesso di sosta scaduto anche da un minuto sembra la persona più felice del mondo. Sorridendo soddisfatto scrive sul blocchetto il verbale, lo stacca, lo infila sotto il tergicristallo e passa a controllare la vettura soccessiva. In tutto il centro cittadino i posteggi o sono riservati ai residenti o sono a pagamento: tutte le auto posteggiate quindi devono esporre un’autorizzazione o un tagliando a tempo, tutte vanno controllate, tutte potrebbero essere sanzionabili: una pacchia per il nostro solerte tutore della legge.

16

Da una persona così scrupolosa, così inflessibile con le mancanze altrui ci si aspetterebbe un comportamento irreprensibile. E invece …Invece anche lui, arrivato sul lato destro di Via Montenotte all’incrocio con Via Corsi, si comporta come tanti altri savonesi: non aspetta – come vuole il Comune e impone la segnaletica – il semaforo verde per passare sulle strisce all’altro lato di Via Montenotte e poi aspettare il verde per attraversare via Corsi e poi aspettare il verde per riattraversare via Montenotte, ma attraversa bellamente via Corsi dove non ci sono strisce pedonali, restando sul lato destro di Via Montenotte per proseguire il controllo delle vetture posteggiate su quel lato e allegramente multare quelle che trova in fallo.«Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare»?

A piedi e in bici Pubblicato il 20 agosto 2014 di mpvicenza

Sicuramente il Comune dispone di qualche aggiornato studio certificante che i pedoni savonesi hanno tantissimo tempo da perdere e tanta voglia di camminare, confermato dal fatto che – pensano in Comune – se così non fosse userebbero l’auto: se non la usano non è perché impiegherebbero chissà quanto tempo per trovare chissà dove un posto per fermarsi e se lo trovano magari è a pagamento, ma perché hanno proprio tempo da perdere e voglia di camminare. E pensare che io ero convinto del contrario e che moltissimi mostrino invece di avere una gran fretta: non aspettano il verde del semaforo pedonale, non attraversano sulle strisce, passano quando e dove gli pare per non perdere tempo.Se lo studio suddetto non esiste devo ritenere che l’assessore va a piedi o in bicicletta solo per salutismo o per far passare il tempo, altrimenti i percorsi pedonali e ciclistici in città sarebbero disegnati in modo da potersi spostare rispettando le regole senza dover fare tratti e fermate supplementari.Per andare a piedi da Piazza Mameli al mare per Via Montenotte si deve passare tre volte da un lato all’altro della strada, fermarsi cinque volte ai semafori e alla fine tornare indietro perché non c’è passaggio per proseguire. Da via XX Settembre verso il centro in via Verzellino i

17

passaggi sono solo a sinistra, in Via Astengo o a destra o a sinistra, in via Corsi sui due lati ma con attese ai semafori: non sempre uno può essere fortunato e trovarsi sul lato giusto. Immagino che l’assessore sia felice di allungare le passeggiate e godersi le fermate, magari ammirando con calma il tramonto quando – dopo avere premuto il pulsante – aspetta il verde per attraversare l’Aurelia davanti al Priamar.La bicicletta penso proprio non l’usi in città: per spostarsi di qualche decametro in centro dovrebbe fare qualche ettometro o non osservare le regole andando contromano o sui marciapiedi, nella pista ciclabile lungoletimbro troverebbe l’intralcio dei pedoni, dovrebbe fermarsi a semafori illogicamente rossi e fare un gradino quando la pista finisce, ma va meglio in quella lungoaurelia dove c’è solo qualche auto ferma e non sempre.Prima o poi anche a lui potrebbe capitare di andare a piedi o in bici non per diletto ma per necessità e magari di non rispettare norme e percorsi che tanti suoi concittadini ritengono fatti per non essere rispettati. Magari allora potrebbe farci un pensierino.

19

In città molte sono le strade a senso unico, molti gli incroci, molti i semafori, per vetture e per pedoni. Il traffico non è continuo ma a singhiozzo, interrotto dal rosso semaforico e può capitare che pur avendo omino rosso un pedone potrebbe senza pericolo attraversare la strada, per buon tratto libera tra un semaforo e l’altro. So di un solo incrocio (con una strada a intenso traffico bidirezionale) in cui per breve tempo tutti i semafori per le vetture sono rossi e quelli dei pedoni sono verdi, in tutte le direzioni. Le strisce pedonali attraversano perpendicolarmente le quattro strade, ma i pedoni – ovviamente – tagliano anche diagonalmente l’incrocio: nel tempo concesso è infatti impossibile attraversare sulle strisce prima una via e poi l’altra e per farlo si dovrebbe aspettare un bel po’ il ritorno del verde pedonale. Non so se attraversare così l’incrocio sia esplicitamente consentito dalle norme vigenti, se non lo fosse io mi aspetterei o tempi pedonali più lunghi o tracciati di attraversamento anche diagonali, per non constatare ancora una volta che il Comune non ama i pedoni o non vuole che si abituino a pensare che anche in Italia le regole siano ben fatte per essere convintamente osservate ed ad attraversare sulle strisce rispettando i semafori . In realtà posso assicurare che quasi tutti i miei concittadini non hanno questo vizio: all’occasione attraversano dove non ci sono i passaggi pedonali e non rispettano i semafori e per non sentirmi strano o stupido spesso mi comporto come loro.A me pare significativo un fatto accaduto qualche giorno fa.Strada a senso unico, semaforo veicoli rosso. Un signore in moto è fermo aspettando il verde e nell’attesa parla con un pedone sul marciapiedi. Viene il verde, non c’è nessuno dietro e il motociclista s’intrattiene ancora un po’ col pedone. Naturalmente al semaforo veicolare verde da sud a nord corrisponde il pedonale rosso da est a ovest, ma un uomo e una donna a piedi, provenienti da est, passano davanti al motociclista che quindi, terminato di parlare, non può subito proseguire per la sua strada. Credo che il motociclista si sia lamentato per questo, quello che so è che il pedone, già un po’ avanti sul marciapiede verso ovest, è tornato indietro ed ha inveito contro il motociclista dicendo seccato “Lei stava parlando, ed io dovevo aspettare i suoi comodi?”. Evidentemente che il semaforo per lui fosse rosso non aveva importanza alcuna.

20

New YorkPubblicato il 24 febbraio 2015 di mpvicenza

Ho visto un film in TV, era ambientato a New York e in molte scene si vedeva dall’alto un incrocio stradale. Ecco: mi piacerebbe che il sindaco della mia città fosse come quello di quella. Ma basterebbe che l’assessore che si occupa della circolazione pedonale di questa città ragionasse come quello di quella.Dall’alto si vedeva l’incrocio di due strade entrambe con marciapiede: quello che mi ha colpito è che i passaggi pedonali erano semplicemente il proseguimento dei marciapiedi, praticamente all’interno del quadrivio. Non c’erano pedoni che li usassero, nel film: tutta la zona era bloccata dalla polizia. Ma se vi fossero stati non dovevano fare complicate manovre come capita ai pedoni della mia città. Meglio, come capiterebbe ai pedoni della mia città se osservassero le regole e i percorsi ideati dal nostro assessore o da chi per lui: in pratica quasi tutti seguono il percorso più breve come quelli di New York, ma non è quello prescritto e non badano ai semafori.Arrivati all’incrocio, capita (non sempre) che quello prescritto quando va bene imponga di allontanarsi qualche passo da esso per trovare il passaggio pedonale, quando va male di fermarsi, aspettare il semaforo verde, attraversare, fermarsi, aspettare il verde, attraversare, fermarsi, aspettare il verde, attraversare per trovarsi dove a New York (e altrove) sarebbe giunto andando sempre diritto e fermandosi eventualmente una sola volta se c’era il semaforo rosso. Almeno in quell’incrocio visto dall’alto nel film. Non so perchè i nostri amministratori si ostinino a complicare la vita della gente più del necessario e così facendo creare la convinzione che le regole sono solitamente stupide, non sono rispettabili e non vanno rispettate. E poi ci si lamenta dell’illegalità diffusa. Se uno rispetta la legalità non ha la sensazione di essere nel giusto ma quasi sempre di essere pressochè l’unico fesso. E si adegua.

21

BicincittàPubblicato il 10 aprile 2015

Già ho detto e ripetuto che nella mia città i pedoni non sempre attraversano le strade sui passaggi pedonali e non sempre per attraversare aspettano il verde dei semafori. Può essere che questa sia la regola, che basti sempre solo guardare se sono prossimi i veicoli in arrivo e qualora così non fosse si passa comunque. M’è sorto anche il dubbio che – come per la numerazione delle case – anche per la circolazione pedonale qui si debbano seguire altre regole e magari ci si debba fermare quando l’omino é verde e passare solo quand’è rosso, ma ho constatato che il colore dell’omino è indifferente: si passa quando si stima che le vetture siano abbastanza lontane o non si vedono. Ho già detto e ripetuto che rispettando quelle che credo siano le regole, per andare a piedi da qui a lì si devono fare molti passi e molte fermate in più e che molto verosimilmente l’assessore che deve occuparsi di queste cose non va mai a piedi. Ma credo anche che non usi nemmeno la bicicletta.

Ma forse anche in questo caso le regole da osservare in questa città sono diverse da quelle che io credo, magari in bici si può andare contromano e sui marciapiedi. Perchè se così non fosse per andare in bici da casa mia al fornaio lontano 15 metri (10 a Sud, 5 a Est) e ritorno dovrei fare: 160 m verso Sud, 50 m verso Est, 150 m verso Nord, 45 m verso Ovest e sarei davanti al fornaio e poi ancora 85 m verso Ovest, 80 m verso Nord, 80 m verso Est, 70 m verso Sud e sarei a casa: circa 720 metri invece di 30. Forse non è il caso di chiedere ai miei concittadini di andare in bicicletta o di rispettare le regole, almeno quelle che io conosco e che forse non sono quelle in vigore.

22

Usi e costumiPubblicato il 6 maggio 2015 di mpvicenza

Magari qualcuno può aiutarmi a risolvere i miei dubbi.Non vivo in questa città da sempre ma “soltanto” da 15 anni e non tutto l’anno.Noto che in molte cose i concittadini sono informatissimi e non immaginano nemmeno che altri possano ignorare quello che per loro è del tutto ovvio: ex Ospedale, ex Stazione, Prolungamento, Numeri Rossi tutti i nativi sanno cosa sono e prima o poi lo impara anche il forestiero.Girando per la città vedo tutti i pedoni attraversare dove non ci sono le strisce e passare con l’omino rosso: bimbi, adulti, italiani, stranieri, giovani svelti, anziani lenti. L’unico che ho visto aspettare pazientemente il verde si è giustificato dicendomi “Io ho paura”.A questo punto mi sono sorti dei dubbi:

• Sarà consentito passare anche col verde? • Sono l’unico ad osservare i semafori perché sono l’unico stupido o

l’unico a rispettare le norme? • Non sarà che le norme che conosco non sono quelle vigenti? • Se sono vigenti, non sarà che sono superate dagli usi locali?

Trovo

“Nell’ordinamento italiano, l’art. 1 delle Disposizioni sulla legge in generale (approvate preliminarmente al Codice Civile con r.d. 16-03-1942, n. 262) li cita espressamente quali fonti del diritto. L’art. 8 sancisce che Nelle materie regolate dalle leggi e dai regolamenti gli usi hanno efficacia solo in quanto sono da essi richiamati. L’art. 9 inoltre così recita: Gli usi pubblicati nelle raccolte ufficiali degli enti e degli organi a ciò autorizzati si presumono esistenti fino a prova contraria. Perché si possa parlare di usi e consuetudini debbono concorrere due elementi concomitanti: l’elemento materiale, cioè il comportamento osservato reiteratamente, in concreto, da una generalità di soggetti; l’elemento psicologico, cioè la convinzione, la opinio juris, che tale comportamento sia obbligatorio. Gli usi non espressamente richiamati dal Codice civile italiano si chiamano più propriamente consuetudini.Nell’ordinamento giuridico italiano, in relazione ai rapporti con il diritto positivo, si può individuare una consuetudo secundum legem quando nel rispetto della legge tende a chiarirne, a specificarne o dettagliarne ulteriormente la portata o il significato, come accade per l’uso interpretativo. Oppure si può avere una consuetudo praeter legem, quando concerne ambiti non disciplinati dalla legge. In astratto si può configurare una consuetudo contra legem, quando opera in senso contrario alla norma di legge, ma quest’ultima non è consentita.” (VEDI)

Visto che quando non c’è d’aspettare molti passano col verde ne deduco che probabilmente non è vietato dagli usi oltre ad essere consentito dalla

23

legge.Probabilmente sono l’unico a non conoscere usi locali aventi forza di legge.Oppure – ed è quello che sempre penso – le norme italiane non sono fatte per essere rispettate ma per dare agli italiani (e agli stranieri) la sensazione di essere dei furbi evitando di osservarle. Per questo ci sono limiti di velocità di 30 km/ora su strade larghe, in ottime condizioni, senza case e senza lepri o fagiani. Per questo ci sono semafori che restano rossi per lungo tempo anche quando non vi è necessità alcuna e potrebbero magari segnalare lampeggiando la possibilità di pericolo. Ma che soddisfazione darebbe rispettare una norma riconoscendola utile e necessaria? Molto meglio sentirsi a proprio agio violando regole ritenute stupide, sbagliate, inutili e vessatorie: magari a ragione.Io non aspetto il verde perché ho paura come quel signore e se è giusto adeguarsi agli usi mi adeguo ben volentieri: basta farmelo sapere.

P.S. —————————20.05.2015Ho cercato ed ho trovato – Codice della strada – Art. 41. Segnali luminosi.5. Gli attraversamenti pedonali semaforizzati possono essere dotati di segnalazioni acustiche per non vedenti. Le luci delle lanterne semaforiche pedonali sono a forma di pedone colorato su fondo nero. I colori sono:a) rosso, con significato di arresto e non consente ai pedoni di effettuare l’attraversamento, né di impegnare la carreggiata;b) giallo, con significato di sgombero dell’attraversamento pedonale e consente ai pedoni che si trovano all’interno dello attraversamento di sgombrarlo il più rapidamente possibile e vieta a quelli che si trovano sul marciapiede di impegnare la carreggiata;c) verde, con significato di via libera e consente ai pedoni l’attraversamento della carreggiata nella sola direzione consentita dalla luce verde.

24

Indice generale

Autobus, bici e centro strada.....................................................................1Vivere in centro.........................................................................................1Pedoni.......................................................................................................1Passeggiare a Savona................................................................................2Vox populi.................................................................................................3Qualcosa di nuovo....................................................................................3Piste ciclabili.............................................................................................4Bike sharing..............................................................................................4In città.......................................................................................................6Savona, una città pedonale........................................................................7C’è da meravigliarsi se molti pedoni non seguono le regole? .................7Mi fanno imbestialire................................................................................7Pedoni e ciclisti.........................................................................................8Passaggi pedonali......................................................................................9Il multatore................................................................................................9A piedi e in bici.......................................................................................10Semafori..................................................................................................11New York................................................................................................13Bicincittà.................................................................................................13Usi e costumi..........................................................................................14

25

Indice analiticoA piedi e in bici..........................................................................................10Autobus, centro strada................................................................................1Bicincittà....................................................................................................13Bike sharing..................................................................................................4Finalmente!...................................................................................................5Il multatore...................................................................................................9In città...........................................................................................................6Mi fanno imbestialire...................................................................................7New York....................................................................................................13Passaggi pedonali.........................................................................................9Passeggiare a Savona....................................................................................2Pedoni...........................................................................................................1Pedoni e ciclisti............................................................................................8Piste ciclabili................................................................................................4Qualcosa di nuovo........................................................................................3Savona, una città pedonale...........................................................................7Semafori.....................................................................................................11Usi e costumi..............................................................................................14Vivere in centro............................................................................................1Vox populi....................................................................................................3