Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione...

34
Verso una Pedagogia dei Diritti CON IL CONTRIBUTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA Programma 2009-2010 Percorsi di sensibilizzazione e formazione per la scuola e per il territorio Sede Nazionale Via Volturno, 58 - 00185 Roma Tel. +39 06 480 70 01 Fax +39 06 480 70 039 [email protected] www.savethechildren.it Ufficio di Milano Via Stresa, 3 - 20125 Milano Tel. +39 02 670 78 446 Fax +39 02 671 99 525 [email protected] PERIODICO TRIMESTRALE • ANNO XI • N. 33 • MAGGIO 2009 • POSTE ITALIANE S.P .A. SPEDIZIONE IN ABB.POSTALE D.L. 353/2003 (CONV .IN L. 27/02/2004 N.46) ART .1 COMMA 2 • CNS/AC – ROMA Save the Children è la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e la promozione dei diritti dei bambini. Opera in oltre 100 paesi nel mondo con una rete di 27 organizzazioni nazionali e un ufficio di coordinamento internazionale: la International Save the Children Alliance. Save the Children utilizza la Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza come fondamentale riferimento e sviluppa progetti che consentono miglioramenti sostenibili e di lungo periodo a beneficio dei bambini. Save the Children lavora per: • un mondo che rispetti e valorizzi ogni bambino • un mondo che ascolti i bambini e impari da loro • un mondo in cui tutti i bambini abbiano speranze ed opportunità Save the Children Italia Save the Children Italia è una Onlus (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) e una ONG (Organizzazione Non Governativa) riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri. Save the Children lavora primariamente per e con i bambini e gli adolescenti più a rischio di disagio, abuso e marginalità, in diversi settori e ambiti d’intervento, quali ad esempio la protezione dei minori migranti presenti in Italia, a rischio di sfruttamento, o di quanti siano esposti ai rischi derivanti da un uso scorretto e illegale delle nuove tecnologie o, ancora, nell’ambito dell’educazione allo sviluppo nelle scuole. Educazione e Scuola Save the Children Italia lavora nelle scuole e in contesti educativi extrascolastici con programmi volti a tutelare e promuovere i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, utilizzando metodologie che mettono bambini, bambine, adolescenti al centro del proprio percorso di apprendimento e ne promuovono la titolarità di diritti e la partecipazione attiva. Save the Children dal 1919 lotta per i diritti dei bambini e per migliorare le loro condizioni di vita in tutto il mondo. Nel 2009 festeggia i suoi 90 anni nel mondo e dieci anni in Italia.

Transcript of Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione...

Page 1: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

Verso una Pedagogia dei Diritti

CON IL CONTRIBUTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Programma 2009-2010Percorsi di sensibilizzazione e formazione per la scuola e per il territorio

Sede NazionaleVia Volturno, 58 - 00185 RomaTel. +39 06 480 70 01Fax +39 06 480 70 [email protected]

Ufficio di MilanoVia Stresa, 3 - 20125 MilanoTel. +39 02 670 78 446Fax +39 02 671 99 [email protected]

PER

IOD

ICO

TR

IMES

TR

ALE

• AN

NO

XI •

N.3

3 •

MA

GG

IO20

09 •

PO

STE

ITA

LIA

NE

S.P.A

.SPE

DIZ

ION

EIN

ABB

.PO

STA

LED

.L.3

53/2

003

(CO

NV.

INL.

27/0

2/20

04 N

.46)

ART

.1 C

OM

MA

2 •

CN

S/A

C –

RO

MA

Save the Children è la più grandeorganizzazione internazionale indipendenteper la difesa e la promozione dei diritti deibambini. Opera in oltre 100 paesi nelmondo con una rete di 27 organizzazioninazionali e un ufficio di coordinamentointernazionale: la International Save theChildren Alliance.

Save the Children utilizza la ConvenzioneOnu sui Diritti dell’Infanzia edell’Adolescenza come fondamentaleriferimento e sviluppa progetti checonsentono miglioramenti sostenibili e dilungo periodo a beneficio dei bambini.

Save the Children lavora per:• un mondo che rispetti e valorizzi ogni

bambino • un mondo che ascolti i bambini

e impari da loro • un mondo in cui tutti i bambini abbiano

speranze ed opportunità

Save the Children Italia

Save the Children Italia è una Onlus(Organizzazione Non Lucrativa di UtilitàSociale) e una ONG (Organizzazione NonGovernativa) riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri. Save the Children lavoraprimariamente per e con i bambini e gliadolescenti più a rischio di disagio, abuso e marginalità, in diversi settori e ambitid’intervento, quali ad esempio la protezionedei minori migranti presenti in Italia, a rischio di sfruttamento, o di quanti sianoesposti ai rischi derivanti da un uso scorrettoe illegale delle nuove tecnologie o, ancora,nell’ambito dell’educazione allo svilupponelle scuole.

Educazione e Scuola

Save the Children Italia lavora nelle scuole e in contesti educativi extrascolastici conprogrammi volti a tutelare e promuovere i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza,utilizzando metodologie che mettonobambini, bambine, adolescenti al centro del proprio percorso di apprendimento e ne promuovono la titolarità di diritti e la partecipazione attiva.

Save the Children dal 1919 lotta

per i diritti dei bambini

e per migliorare le loro condizioni

di vita in tutto il mondo.

Nel 2009 festeggia i suoi 90 anni

nel mondo e dieci anniin Italia.

Page 2: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

INDICE

Verso una pedagogia dei diritti

4 Il diritto all’educazione

7 Il Ventennale della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza

Buone pratiche

9 Forum dei Ragazzi e delle Ragazze

12 Ricerca-azione triennale sugli Obiettividi Sviluppo del Millennio condotta attraversole ICT nella scuola secondaria di II grado

14 Nuove Tecnologie Digitali e Nuovi Linguaggi per la Partecipazione nellaproposta di formazione di Save the ChildrenItalia

15 La nostra proposta formativa Percorsi di formazione in contesti scolastici ed extrascolastici

Corsi di formazione per insegnanti

27 Laboratori per bambini e bambine, ragazzi e ragazze

45 Risorse per il territorio

53 Programmi di Save the Children Italia

59 Sintesi della CRC

Con questa nuova propostaformativa Save the Children Italiaintende contribuire alla diffusionedi una cultura dei diritti in Italiae sostenere la famiglia, la scuola e la comunità locale nell’impegnovolto alla difesa e alla promozione dei diritti di bambini, bambine e adolescenti.

Page 3: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

L’educazione costituisce unelemento fondamentale nello

sviluppo degli individui; ampia e continua nelcorso del tempo è stata la riflessione cheintorno ad essa si è sviluppata e molteplicisono i modelli individuati, gli obiettivi definiti,gli strumenti e le metodologie utilizzate.Save the Children realizza le proprie attivitàeducative a partire da quanto sancito dallaConvenzione sui diritti dell’Infanzia edell’Adolescenza: dai principi in essacontenuta e da quanto espresso negliarticoli 28 e 29 dedicati all’educazione.Se l’art. 28 della CRC obbliga gli Stati arendere l’educazione primaria obbligatoria eaccessibile e gratuita per tutti i bambini e lebambine, l’art. 29 specifica che il diritto delbambino all’educazione non è solo unaquestione di accesso ma riguarda anche ilcontenuto: l’attenzione allo sviluppo delleattitudini individuali, il rispetto dei genitorie della propria identità culturale, il rispettoper le altre culture, per l’ambiente naturalee dei diritti umani.Un’educazione che riconosca questi valoririsulta essere uno strumento indispensabileper ogni bambino e bambina affinché possaacquisire e rafforzare nel corso della propriavita quelle competenze e quelle abilità chegli consentiranno di affrontare le sfide diun’epoca sempre più complessa, dandoforma al proprio sviluppo personale eprendendo parte ai processi di crescita della

propria comunità. In questa prospettiva e nelperseguire questa finalità educativa èfondamentale che vengano rispettati epromossi i quattro principi della CRC: il principio di non discriminazione (art. 2), il principio del superiore interesse delbambino (art. 3), il diritto alla sopravvivenza eallo sviluppo (art. 6) e, infine il principio dipartecipazione (art. 12).

Documenti ufficiali prodotti dalMinistero della Pubblica Istruzionenegli anni passati hanno fatto esplicitoriferimento alla necessità di prevederepercorsi di apprendimento il più possibilepersonalizzati, che tengano in considerazionele attitudini e le specificità degli alunni al finedi promuoverne lo sviluppo e di garantire atutti l’effettivo riconoscimento del diritto allostudio; ugualmente si è detto della necessitàdi riconoscere e valorizzare tutte ledifferenze: di provenienza, di genere, dilivello sociale o di percorso scolastico.Analoghi principi fanno da sfondo adocumenti europei1 che individuano lecompetenze chiave per una cittadinanzaeuropea e mondiale, o che individuanonell’educazione formale e non formale unodegli strumenti atti a sostenere la crescita diindividui in grado di partecipare attivamentealla cittadinanza, nel rispetto dei diritti umanie all’interno di società inclusive e plurali 2.Spunti questi ripresi nel dibattito delle Ongimpegnate in attività di educazione allosviluppo e che vorrebbero veder inseriti ericonosciuti all’interno del curriculumscolastico a livello nazionale ed europeo3.

“La scuola realizza appieno la propriafunzione pubblica impegnandosi, inquesta prospettiva, per il successoscolastico di tutti gli studenti, con unaparticolare attenzione al sostegno dellevarie forme di diversità, di disabilità o disvantaggio. Questo comporta saperaccettare la sfida che la diversità pone:innanzi tutto nella classe, dove le diversesituazioni individuali vanno riconosciutee valorizzate, evitando che la differenzasi trasformi in disuguaglianza”.

“La definizione e la realizzazione dellestrategie educative e didattiche devonosempre tener conto della singolarità ecomplessità di ogni persona, della suaarticolata identità, delle sue aspirazioni,capacità e delle sue fragilità, nelle variefasi di sviluppo e di formazione”.

“La scuola si deve costruire comeluogo accogliente, coinvolgendo inquesto compito gli studenti stessi.Sono, infatti, importanti le condizioniche favoriscono lo star bene a scuola,al fine di ottenere la partecipazione piùampia dei bambini e degli adolescentia un progetto educativo condiviso”.4

Save the Children, scegliendo la CRCquale riferimento e strumento pedagogico,sceglie di sostenere un’educazionefinalizzata allo sviluppo dei bambini e dellebambine, degli adolescenti a partire daquesti principi e valori e in Italia proponeattività educative prevalentemente incontesti scolastici, portando avanti lastrategia generale di Save the ChildrenAlliance in tema di educazione 5.Secondo questa strategia è importante:• Operare per sostenere un sistema

educativo inclusivo e non discriminatorioche garantisca a tutti i bambini e gliadolescenti l’accesso ad un’educazioneappropriata e rilevante, adeguata al lorocontesto e alla loro crescita futura. A talfine è necessario adottare modalitàoriginali per garantire l’inserimento deibambini diversamente abili; per integrarele minoranze nel pieno rispetto dei lorodiritti e delle loro specificità culturali;favorire l’accesso delle bambine e delleragazze; sostenere un approccio integratodell’offerta formativa, rafforzando i legamicon l’educazione non formale.

• Agire utilizzando tutte quelle strategie ingrado di far partecipare i bambini e iragazzi ma anche gli adulti (famiglie,docenti, dirigenti scolastici, ecc.), lororiferimento, in modo da migliorare laqualità e l’efficacia dell’educazione inrelazione alle condizioni di vita e alla sfide

quotidiane. I cambiamenti all’interno deisistemi educativi dovrebbero vedercoinvolti tutti gli attori che in questisvolgono un ruolo, in una prospettiva chevalorizzi in modo innovativo le risorse e ivalori locali.

• Favorire la partecipazione dei bambini edegli adolescenti al fine di coinvolgerli neimeccanismi di decisione che li riguardanoe nella costruzione e trasformazione delleloro vite (anche in situazioni di disagio ereale difficoltà), anche là dove si tratti diprocessi di lunga durata.

• Offrire opportunità che consentano aibambini e agli adolescenti di svilupparecompetenze che consentano loro diaccrescere la propria autostima, dicomunicare, di cooperare o negoziare, diprendere decisioni, di conoscere i propricontesti di riferimento, anche per ciò cheriguarda l’ambito politico e legale,rilevante per il riconoscimento e lapromozione dei diritti.

• Garantire occasioni di apprendimentorispetto a temi di interesse e di utilità perla crescita, quali ad esempio, tematichelegate alla salute, alla prevenzionedell’HIV/Aids, all’ambiente, ai dirittiumani; o garantire lo sviluppo di abilitàcreative.

• Supportare i docenti, gli educatori, lefamiglie, i dirigenti scolastici, ecc.attraverso percorsi di formazione checonsentano loro di conoscere ecomprendere meglio i modi per favorire esostenere lo sviluppo dei bambini, la lorosocializzazione e il loro apprendimento, laloro partecipazione.

Occuparsi dell’educazione che ha luogoa scuola o in contesti non formalidiventa in questa prospettiva una sorta diprogramma di azione attraverso il qualesviluppare relazioni e modalità di lavoro che,coinvolgendo più attori (gli adulti e i ragazzi, leragazze) e più luoghi (la scuola, la famiglia, lacomunità) consentano di introdurre queicambiamenti necessari a garantire la qualitàdell’educazione stessa e in questo modo ilrispetto e la promozione dei diritti e dei54

Verso una pedagogia dei diritti

“Hai diritto a unaeducazione che sviluppi la tua personalità, le tuecapacità e il rispetto deidiritti, dei valori, delleculture degli altri popoli e dell’ambiente”

Art. 29 Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

1 Raccomandazionedel ParlamentoEuropeo e del Consiglio,2006/962/CE,dicembre 2006.2 Il libro biancosul dialogointerculturale del ConsiglioEuropeo o leRaccomandazionidel Parlamento e del Consiglio di Europa sullecompetenze chiave perl’apprendimentopermanente.3 www.deeep.org.

4 “Nuoveindicazioni per la scuoladell’infanzia e per l’istruzionedel primo ciclo”,ma anche in “Lavia italiana per la scuolainterculturale e l’integrazionedegli studentistranieri” (2007).5 “Agreed allianceprinciple on basic education”,International Save the ChildrenAlliance.

Page 4: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

7

principi affermati dalla Convenzione Onu suiDiritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.Un’educazione di qualità favorisce laprevenzione dei conflitti ed è importante nellacostruzione della pace. Un’educazione diqualità favorisce l’accesso ad uno sviluppoumano, contribuisce alla lotta contro lapovertà, a quel “stare bene” (well being) cheA. Sen associa al concetto di libertà.

“L’obiettivo principale dell’educazioneè lo sviluppo della personalità, delleattitudini e delle potenzialità delbambino, nel riconoscimento del fattoche ogni bambino possiedecaratteristiche, interessi, capacità edesigenze di apprendimento. Talicapacità comprendono non solo ilsaper leggere e scrivere e contare, maanche la capacità di prendere decisioniequilibrate; risolvere le controversie inmaniera non-violenta; sviluppare unostile di vita sano; sviluppare buonerelazioni sociali e la responsabilità, ilpensiero critico, la creatività e altrecapacità che danno al bambino/a glistrumenti necessari a fare le propriescelte nella vita (...)”.

Comitato sui Diritti dell’InfanziaCommento Generale n. 1Le finalità dell’educazione

(approvato il 17 aprile 2001)

6

Il 20 novembre 1989, dopo 10 anni dielaborazione, i rappresentanti di tutti gli

Stati, riuniti nell’Assemblea Generaledell’Onu, insieme alla comunità delle Ong,approvavano all’unanimità la ConvenzioneInternazionale sui Diritti dell’Infanzia edell’Adolescenza,8 composta da 54 articoli chetracciano una mappa non solo dei diritti civilie politici, ma anche di quelli economici,sociali e culturali che gli Stati firmatari siimpegnavano a garantire a bambini ebambine, ragazzi e ragazze.Nella data prescelta per la votazione finale sicelebrava un duplice anniversario: quello dellaDichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomoe del Cittadino, siglata nel 1789 e quelladell’approvazione della Dichiarazione suiDiritti del Fanciullo del 20 novembre 1959.Quest’atto formale racchiude in sé unsignificato di portata storica: per la primavolta, infatti, i diritti di bambini e bambine,ragazzi e ragazze entrano a pieno titolo nelmondo giuridico internazionale, dopo avervifatto comparse più o meno marginali.

La Convenzione del 1989, infatti, non silimita ad una dichiarazione di principi generalima, quando ratificata9, rappresenta un vero eproprio vincolo giuridico per gli Staticontraenti, che devono uniformare le normedi diritto interno a quelle della Convenzione,per far sì che i diritti e le libertà in essaproclamati siano resi effettivi. La sua unicitàrisiede anche in un altro elemento: tutti gliStati del mondo, eccetto due (Stati Uniti eSomalia) hanno ratificato la Convenzione, checoncilia in sé approcci basati su tradizioni,culture, religioni, stadi di sviluppo economico,sistemi legali e politici assai diversi tra loro.10

I principi della CRC propongono unsistema di analisi che suggerisce una visione

olistica dell’infanzia e dell’adolescenza,evolvendo il concetto di bisogno in quello didiritto e riconoscendo bambini, bambine eadolescenti come titolari di diritti.In questa visione, la CRC rappresenta unostrumento molto potente di cambiamentosociale in particolare a livello educativo eformativo. La CRC è, infatti, uno strumentonormativo in grado di fornire linee guidafondamentali in un progetto educativomultidisciplinare che coinvolga adulti ebambini nella costruzione di una nuovasocietà basata su un patto solidaristico fragenerazioni e su un diverso modo diintendere le relazioni adulti e bambini oadolescenti, in tutti gli ambiti sociali:famiglia, scuola, comunità di accoglienza,istituzioni, ecc.Per questo Save the Children Italia - e inparticolar modo l’area Educazione e Scuola -,utilizza la CRC come strumento pedagogico edidattico all’interno delle attività che proponenei contesti di educazione formale edinformale in coerenza con quanto stabilitodagli articoli 28 e 29 della stessa, e hasviluppato una “pedagogia dei diritti”, in cuiadulti, studenti e studentesse possanocondividere le proprie conoscenze econtribuire alla costruzione di nuove modalitàdi relazione e di scambio e di spazi in cuipartecipare, portando il proprio punto di vistae le proprie competenze.11

A 20 anni dalla nascita della CRCrestano ancora da raggiungere alcuniobiettivi importanti per la promozione e laprotezione dei bambini e degli adolescenti.Save the Children Italia coordina dal 2000 ilGruppo di Lavoro per la Convenzione suiDiritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza(Gruppo CRC), un network attualmentecomposto da 80 soggetti del Terzo Settoreche da tempo si occupano attivamente dellapromozione e tutela dei diritti dell’infanzia edell’adolescenza. Obiettivo del Gruppo èquello di ottenere una maggiore ed effettivaapplicazione in Italia della CRC e dei suoiProtocolli Opzionali. Il gruppo ha il mandatodi garantire un sistema di monitoraggioindipendente, permanente, condiviso ed

Il Ventennale dellaConvezione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) 7

7 Convention onthe Rights of theChild - CRC8 La Convenzionedi New York èstata adottata ed aperta allasottoscrizione,ratifica edadesione conRisoluzionedell’AssembleaGenerale n. 44/25del 20 novembre1989 ed è entratain vigore il 2settembre 1990,conformementeall’art. 49.9 L’Italia lo hafatto nel 1991 con la legge 176.10 Attualmente 192Stati hannoprovveduto allaratifica dellaConvenzione; gliStati Unitid’America hannosolo firmato laConvenzione, senzaprocedere allasuccessiva ratifica;la Somalia non ha neancheprovveduto alla firma.11 Ines Biemmi,NicolaScognamiglio,Verso unapedagogia dei diritti. Guidaper insegnanti.Save the ChildrenItalia.

6 Save theChildren, CarlTriplehorn, “A FieldGuide, EducationCare andProtection in Emergencies”.

L’Educazione è un processo diapprendimento che si sviluppa dallanascita in avanti e si realizza nellafamiglia e nella comunità diappartenenza oltre che nella scuola. I processi educativi sono pertantomolteplici.6

Educazione informale: un processo diapprendimento fondato sulle esperienzequotidiane e sul trasferimento diconoscenze, abilità e attitudini trattedalla cultura di appartenenza, dallafamiglia, dalla comunità e dai media.Educazione non-formale: unapproccio flessibile all’educazione cheutilizza metodi alternativi a quelli delsistema formale. I contenuti offerti daiprogrammi di educazione non-formalepossono essere uguali a quelli delsistema scolastico istituzionale, odifferenti come nel caso dei programmi di alfabetizzazione e le iniziative dieducazione popolare che nonconducono a un titolo di studio ufficiale(ad esempio le scuole di villaggio, scuoleper bambini lavoratori).Educazione formale: un sistemaeducativo con strutture gerarchiche euna progressione cronologica, attraversocicli e classi, con una sequenza dall’inizioalla fine. L’educazione formale ègeneralmente realizzata da unaistituzione e comporta un sistema divalutazione finalizzata alla certificazionedella qualificazione raggiunta (diplomi,portfolio).

Page 5: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

aggiornato sull’applicazione della CRC e deisuoi Protocolli Opzionali e può realizzareeventuali e connesse azioni di advocacy e disensibilizzazione dell’opinione pubblica.Importante strumento è la compilazione di unrapporto sull’applicazione della CRC in Italia.In materia di educazione, nel quartorapporto (2008) venivano riportate preciseraccomandazioni del Comitato ONUall’Italia. In merito all’educazione ai dirittiumani e alla promozione di un’educazionedi qualità viene detto: “Il Comitato ONUraccomanda che l’Italia (...) sviluppiprogrammi sistematici e continui diformazione sui diritti umani, compresi idiritti dell’infanzia, rivolti a tutti i gruppiprofessionali che lavorano per e con ibambini”. E ancora: “ Il Comitato ONUraccomanda all’Italia di: adottare tutte lemisure necessarie per eliminare le disparitànel rendimento scolastico tra maschi efemmine, tra bambini provenienti da

ambienti sociali, economici e culturalidiversi e per garantire a tutti i bambiniun’istruzione di qualità”.12

È possibile seguire il lavoro del gruppo sulsito www.gruppocrc.net.

“Innanzitutto i diritti devono essererispettati, poi dovrebbero essereaffrontati come materia di studio ascuola”

Ragazza, 13 anni

“Mi piacerebbe lavorare insieme con glialtri per realizzare un mondo miglioreper tutti, a misura di bambine,bambini, ragazzi e ragazze”

Ragazza, 16 anniDalla consultazione “Un Mondo a Misura di Bambine, Bambini, Ragazze e Ragazzi”

Pidida13, 2007-2008

98

Art. 12 della CRC

IIl/la bambino/a ha il diritto di esprimerela propria opinione su tutte le questioniche lo/la riguardano nel rispetto dell’età e della maturità...

Art. 13 della CRC

Il/la bambino/a ha il diritto di esprimersiliberamente e ricevere e diffondereinformazioni con ogni mezzo espressivonel rispetto dei diritti altrui...

Art. 15 della CRC

Il/la bambino/a ha il diritto di associarsiliberamente e di riunirsi pacificamente...

Save the Children Italia realizza daalcuni anni nelle scuole buone

pratiche, come il Forum dei ragazzi edelle ragazze, volte a promuovere lapartecipazione attiva e responsabile dibambini e adolescenti.

Il Forum rappresenta una modalità dipartecipazione degli studenti e dellestudentesse di tipo assembleare ed è ilmomento finale di un percorso formativo incui gli studenti e studentesse, in qualità disoggetti di diritti, approfondiscono laconoscenza della Convenzione Onu suiDiritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza eaffrontano una problematica significativa adessa inerente nel contesto storico attuale, lastudiano, si documentano, la analizzanoanche in relazione alle implicazioni vicine elontane con l’obiettivo di individuare eproporre idee e soluzioni da condividere. Il

percorso si conclude con l’AssembleaGenerale in cui gli studenti e le studentessepresentano le proposte elaborate. Al Forumpartecipano tutti gli studenti e lestudentesse, non è un Forum dirappresentanti. Partecipano ogni volta 4 o 5classi appartenenti a scuole diverse. Fino adoggi hanno preso parte al Forum studenti estudentesse della terza media inferiore e delbiennio delle superiori. Attualmente si èappena concluso il primo Forum deiRagazzi e delle Ragazze di Roma a cuihanno partecipato studenti e studentessedelle scuole secondarie di II grado di Romae provincia.

Le scuole partecipanti nell’annoscolastico 2008-2009 sono state:- classe IA ST dell’I.T.I.S. “Guglielmo

Marconi” di Civitavecchia- classe IB ST dell’I.T.I.S. “Guglielmo

Marconi” di Civitavecchia- classe I G del liceo socio-psico-

pedagogico “Anco Marzio” di Ostia- classe I D dell’I.P.P.S.A.R. “Amerigo

Vespucci” di Roma

Il percorso del Forum comprende:• un incontro di programmazione iniziale,

in orario extra-scolastico, tra i docentireferenti, i rappresentanti degli studenti edelle studentesse delle classi partecipantie lo staff di Save the Children

• quattro incontri di 2 ore in ciascuna classecon i formatori di Save the Children

• un incontro di valutazione intermedia, inorario extra-scolastico, tra i docentireferenti, i rappresentanti di classe e con iformatori di Save the Children

• tre incontri di 2 ore con i formatori diSave the Children

• una giornata finale in cui si riuniscel’Assemblea Generale del Forum

• un incontro di valutazione finale, in orarioextrascolastico, tra i docenti referenti, irappresentanti di classe e Save theChildren.

Il percorso formativo è inserito nellaprogrammazione didattica del Consiglio di

Buone pratiche

Forum dei Ragazzi e delle Ragazze

12 CRC/C/15/Add.198, punto 19 lett.b, punto 44 lett.b, in “4 Rapportodi aggiornamentosul monitoraggiodella Convenzionesui dirittidell’infanzia edell’adolescenza inItalia, 2007-2008”.13 Il PIDIDA (Per IDiritti dell’Infanziae Dell’Adolescenza)è un esempio dialleanza tra 40associazioni eorganizzazioninazionali (fra cuianche Save theChildren), cheoperano per lapromozione e latutela dei dirittidell’infanzia edell’adolescenza in Italia e nelmondo.

Page 6: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

esprimere la loro posizione rispetto allemozioni delle quali sono i destinatari. Gliadulti dovrebbero successivamente tenerconto dei documenti approvati.

La giornata del Forum e l’incontrosuccessivo, organizzato per discutere dellavalutazione da parte dei ragazzi e dei lorodocenti sull’attività, rappresentano untraguardo importante, macontemporaneamente sono un punto dipartenza per realizzare le richieste deiragazzi. Infatti, la presentazione di mozioniprevede in seguito una risposta da parte deidestinatari e la possibilità successiva direndere concreta la realizzazione dellerichieste. È importante mantenere i contattiin questa fase successiva proprio perché ilforum non si trasformi in una esibizione deiragazzi, ma in una domanda di democrazia edi diritti dalla quale i ragazzi si aspettanorisposte concrete.

Tutto il percorso del Forum serve acreare un circolo positivo tra adolescenti eadulti. Quanto più cresce la partecipazione, laconsapevolezza e l’autotutela da parte deiragazzi, tanto più gli adulti devono sentirsiinvestiti del dovere di promuovere i diritti dibambini, bambine e adolescenti. D’altra partequanto più cresce la partecipazione deiragazzi, tanto più gli adulti sono facilitati nelleloro responsabilità in difesa dei loro diritti.Rivendicare i propri diritti e porre in primopiano la propria partecipazione facilita ilpercorso di crescita dei ragazzi e li porta più

facilmente a essere membri attivi dellasocietà e ad assumere con responsabilità ilproprio ruolo sociale.

I materiali relativi al Forum sonoliberamente consultabili sullahomepage della piattaforma per laformazione a distanza di Save the ChildrenItalia www.sc-formazione.itL’Assemblea Generale del Forum dei ragazzie delle ragazze di Roma è stata realizzata incollaborazione con la Provincia di Roma.

Le scuole interessate a partecipare allaseconda edizione del Forum Europeo degliStudenti sugli Obiettivi di Sviluppo delMillennio, che si terrà durante l’annoscolastico 2009-2010, possono contattarel’Ufficio di Milano di Save the Children Italia.

“Abbiamo esaminato la Convenzione eabbiamo individuato alcuni diritti piùimportanti per noi. Li abbiamorapportati alla realtà in cui viviamo coninterviste, ricerche e dibattiti. La classeraccomanda di far applicare laConvenzione anche nella realtà in cuisi vive; in particolare chiede didedicare maggior tempo scolastico allarealtà in cui si vive anche per discuteree proporre spazi di aggregazione sicurie salubri”.

Ragazzi e ragazze partecipanti al Forum

Classe a cura degli insegnanti referenti, cheguidano gli studenti nello studio eapprofondimento della problematica sceltadalle classi partecipanti.L’incontro di programmazione iniziale servea prendere contatto con gli insegnanti e coni ragazzi, a spiegare loro il percorso delForum e a coinvolgerli fin dall’inizionell’organizzazione dell’attività.I successivi 4 incontri di 2 ore ciascuno con iformatori sono divisi in due fasi: i primi dueservono a impostare le tematiche generaliche riguardano Save the Children e laConvenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia edell’Adolescenza, mentre i due successivientrano nel merito di una problematica o diun aspetto particolare scelto dalla classe perapprofondire una tematica più generale.Un incontro di valutazione intermedia, allafine di questi 4 incontri, serve a capire ilgradimento e a rendere ragazzi e insegnantimaggiormente consapevoli e responsabilidell’organizzazione della giornataconclusiva.La fase successiva, 3 incontri di 2 ore con iformatori, è volta a preparare ogni classe allagiornata finale del Forum: questo significapredisporre delle richieste che verrannolette sotto forma di “mozioni” e“raccomandazioni”; preparare dei prodottiche testimonino il percorso svolto ecoordinare la comunicazione perl’Assemblea Generale del Forum, quandociascuna classe presenterà il lavoro, iprodotti e le mozioni con le richieste

indirizzate in maniera mirata ai duty bearerdi riferimento: amministratori locali,istituzioni scolastiche, Ong, mass media ecc.In tutte e due le fasi i formatori di Save theChildren Italia focalizzano i contenuti,concordano le modalità di lavoro,sollecitano e rispondono alle domande deglistudenti, supportano il lavoro degliinsegnanti con il duplice obiettivo di arrivaread un prodotto degli studenti che illustri illoro percorso (giornalino, depliant,questionario, pagina/sito web, materiali inpowerpoint, ecc.), e di preparare le mozionida presentare nella seduta finale del Forum.

La giornata finale del Forum vede tuttele classi riunite in una Assemblea Generaleper poter comunicare e condividere ipercorsi di ciascuno. I soggetti protagonistidel Forum sono solo gli studenti e lestudentesse, che devono poter agireliberamente senza interventi da parte degliadulti, che interagiscono con loro in tutte lefasi precedenti.L’Assemblea viene condotta dallo staff di Savethe Children, che ha il compito di far svolgerel’incontro secondo regole precedentementestabilite e condivise con i ragazzi. Le classicoinvolte discutono, condividono eapprovano proposte per risolvere omigliorare la problematica trattata.La giornata prevede la presenza di adulti e diistituzioni ai quali sono indirizzate lerichieste delle classi, ma possono prenderela parola solo per rispondere ai ragazzi e per 1110

PERCORSO FORMATIVO FORUM

1

PREPARAZIONE MOZIONIE COMUNICAZIONI

ASSEMBLEAGENERALECONTENUTI E APPROFONDIMENTI

MONITORAGGIO

2 3 4 5 6 7 FORUM

INCONTRO DIPROGRAMMAZIONE

INCONTRO DIVALUTAZIONEINTERMEDIA

INCONTRO DIVALUTAZIONE

FINALE

7 INCONTRI DI 2 ORE CIASCUNO IN OGNI CLASSE + 5 ORE DI ASSEMBLEA GENERALE

Page 7: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

Il percorso di ricerca-azionetriennale, che Save the Children Italia

propone in collaborazione con l’Agenzia perl’Autonomia Scolastica (ex-IRRE) dellaLombardia e del Lazio, con le Facoltà diScienze della Formazione dell’Universitàdegli Studi di Milano Bicocca edell’Università degli Studi Roma Tre e conl’Ufficio Scolastico provinciale di Milano econ il MIUR, Direzione Generale per loStudente, rappresenta una Buona Praticadi formazione degli insegnanti giàprecedentemente sperimentata nella scuolasecondaria di I grado a Milano e a Varese.

La ricerca-azione vuole contribuire allacreazione e al rafforzamento dellaconoscenza delle tematiche inerenti gliObiettivi di Sviluppo del Millennio nellascuola secondaria di II grado attraverso unapproccio pedagogico centrato suiDiritti dell’Infanzia e dell’Adolescenzae ad una metodologia che fa ampio usodelle Tecnologie dell’Informazione edella Comunicazione (ICT), volte allapartecipazione attiva dei giovani nella lottaalla povertà, nella costruzione dell’Europa edelle società in cui vivono.

La metodologia della ricerca-azioneprivilegia la sinergia tra ricerca teorica eprassi operativa per produrre innovazionifondate dal punto di vista scientifico edidattico, funzionali al lavoro svolto nellascuola, e in questo caso particolare, nellascuola secondaria di II grado.

Il percorso si svolge sia a Milano chea Roma. La formazione dei docenti a Milanoe a Roma avviene in presenza e a distanza,attraverso la piattaforma LMS di Save the

Children Italia (www.sc-formazione.it), unambiente per la formazione e lacomunicazione a distanza che favorisce loscambio, l’acquisizione, l’elaborazione el’archiviazione di materiali e documenti utili eprodotti durante la stessa ricerca.

La ricerca-azione si realizza nell’arco ditre anni e coinvolge i seguenti attori:• Comunità scientifica, e in particolare:

esperti sulle tematiche degli Obiettivi diSviluppo del Millennio provenienti dalmondo universitario; esperti di ICT conesperienza diretta nella pratica diComunità di Apprendimento e nellaFormazione a Distanza.

• Docenti di varie discipline (Italiano,Storia, Geografia, Diritto, Economia,Sociologia, ecc.) di scuola secondaria di IIgrado del Comune di Milano e provincia edel Comune di Roma e provincia.

• Studenti delle classi i cui insegnantipartecipano alla ricerca-azione.

Nel Primo anno la ricerca-azione haprevisto un ciclo di conferenze tenute daaccademici che hanno affrontato letematiche relative agli Obiettivi di Sviluppodel Millennio in connessione ai dirittidell’infanzia e dell’adolescenza.

Il riferimento diretto è alla “Dichiarazionedel Millennio”, con la quale Le Nazioni Unitenel settembre del 2000 hanno identificato 8obiettivi concreti, misurabili e verificabili, darealizzare entro il 2015:1. Eliminare la povertà e la fame nel

mondo2. Assicurare l’educazione primaria

universale3. Promuovere l’uguaglianza di genere

e l’empowerment delle donne4. Ridurre la mortalità infantile5. Migliorare la salute materna6. Combattere l’HIV/AIDS, la

tubercolosi, la malaria e le altremalattie

7. Garantire la sostenibilità ambientale8. Sviluppare una partnership globale

per lo sviluppo 1312

Ricerca-azione triennalesugli Obiettivi di Sviluppodel Millennio condottaattraverso le ICT 14 nellascuola secondaria di II grado14 Information andCommunicationTechnologies (ICT),Tecnologiedell’Informazione edella Comunicazione(TIC).

Nel Secondo anno, formatori esperti diICT hanno fornito ai docenti le conoscenzenecessarie per condurre in classe percorsi diricerca attraverso un uso competente delleNuove Tecnologie Digitali e del web 2.0(webquest, blog, podcast, video, ecc.). Ilpercorso, si è inserito a pieno titolo in ciòche si definisce Educazione alla CittadinanzaDigitale e si è sviluppato lungo una serie diincontri in presenza, intervallati da un lavoroon line a distanza, durante il quale gliinsegnanti, oltre ad aver prodotto materialididattici per i loro studenti - inerenti letematiche affrontate nel corso del I annodella ricerca-azione - hanno iniziato astrutturare il percorso formativo deglistudenti, che verrà compiutamenterealizzato nel terzo anno, all’interno delleproprie classi.

Nel terzo anno gli insegnanti inseriscononella loro programmazione curricolare, sia alivello disciplinare che interdisciplinare,alcuni percorsi di lavoro scelti tra quellirealizzati nel corso del secondo anno dellaricerca-azione e vengono accompagnati,attraverso un monitoraggio a distanza, nellasperimentazione all’interno delle classi.Il progetto triennale si conclude con unconvegno finale nel quale i docenti e gli

studenti restituiscono la loro esperienza agliattori iniziali del percorso, cioè i docentiuniversitari e gli esperti di NuoveTecnologie.

Le proposte didattiche e i materiali dilavoro saranno consultabili e scaricabili dallapiattaforma di Save the Children Italia.

Durata del progettoLuglio 2007/Giugno 2010

Maggiori approfondimenti su www.sc-formazione.it

“Le persone dovrebbero essere capacidi usare strumenti per produrre,presentare e comprendereinformazioni complesse ed essere ingrado di accedere ai servizi basati suInternet, farvi ricerche e usarli. Lepersone dovrebbero anche esserecapaci di usare le TSI (Tecnologie dellaSocietà dell’Informazione) a sostegnodel pensiero critico, della creatività edell’innovazione”.

Raccomandazione relativa a competenzechiave per l’apprendimento permanente del

Parlamento e del Consiglio Europeo, 2006.

Page 8: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

La nostrapropostaformativa

Percorsi di formazione in contesti scolastici ed extrascolasticiCorsi di formazione per insegnanti

Save the Children Italia è enteaccreditato per la formazione delpersonale della scuola con decreto delMinistero della Pubblica Istruzionedel 18 luglio 2005.

Il 29 agosto 2007 Save the ChildrenItalia ha firmato un protocollod’intesa con il Ministero dellaPubblica Istruzione, DirezioneGenerale per lo Studente, perdiffondere e far crescere una culturadi pace, non violenza e rispetto deidiritti umani tra le giovanigenerazioni.

Le proposte di formazione di Save theChildren Italia vogliono garantire e

sviluppare il diritto all’ascolto e allapartecipazione di ogni adolescente. Aquesto scopo Save the Children si è dotatadi una serie di ambienti telematici adatti afavorire metodologie didattiche checonsentono un apprendimento significativoe intenzionale fondato su un usocompetente e consapevole dei nuovilinguaggi e delle nuove tecnologie digitali.

• Con la piattaforma LMS (LearningManagement System) si offre la possibilitàa gruppi di insegnanti, studenti,ricercatori di accedere ai corsi on line,

all’interno dei quali è possibile costituirsiin Comunità di Pratica con il fine diorganizzare percorsi collaborativi distudio e di ricerca sulla Pedagogia deiDiritti. (http://www.sc-formazione.it/).

• Con il Blog (www.blog-eas.net/blog) sisuggerisce una didattica fondata sullaforte partecipazione degli studenti e degliadolescenti stimolata dalla possibilità diutilizzare una molteplicità di tecnologieconsentite dall’innovazione del web 2.0:webquest on line, podcast e video.

• Con il Canale Video (http://www.blog-eas.net/video/save.htm) si offre alleragazze e ai ragazzi la possibilità dimisurarsi e di esprimersi in prima personaattraverso i diversi linguaggi e generimultimediali, primi fra tutti quelli dellaradio e della televisione. Nella sezione“On Demand, Video, Dagli Studenti”, èpossibile vedere i video realizzati dairagazzi durante un percorso sulle NuoveTecnologie.

14

Nuove Tecnologie Digitali e Nuovi Linguaggi per la Partecipazione nellaproposta di formazione di Save the Children Italia

Page 9: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

1716

Il percorso è strutturato in 2 parti.La prima è dedicata a definire un quadro

generale di riferimento sulle tematicheinerenti ai diritti dell’infanzia edell’adolescenza, a partire dai principi generalicontenuti nella Convenzione Onu sui Dirittidell’Infanzia e dell’Adolescenza (vedi box) edal paradigma socio-costruttivista. La secondaparte si addentra, invece, in una serie diproposte più operative strutturate secondo ilmodello del laboratorio.

Il percorso si presta particolarmente ad essere realizzato sul territorio coninsegnanti provenienti da più scuole. I laboratori possono essere organizzatiin base ai diversi ordini di scuola.

OBIETTIVI• Promuovere una cultura dell’infanzia e

dell’adolescenza nella scuola centrata sulbambino/adolescente come soggetto didiritti civili, politici, sociali, economici,culturali

• Presentare ai docenti ipotesi di lavoropraticabili in classe che facciano riferimentoal paradigma socio-costruttivista

• Sperimentare percorsi didattici strutturatisecondo il modello del laboratorio

• Fornire strumenti per la progettazione diitinerari didattici centrati sull’ascolto e lapartecipazione attiva dei bambini/e e deiragazzi/e

SVOLGIMENTOPrima Parte2 incontri di 3 ore ciascuno.

1° incontroLa CRC: genesi storica, impiantopedagogico, principi generaliLo stato di attuazione della CRC nel mondoe in particolare in Italia

Corsi di formazione per insegnanti

Verso una pedagogia dei diritti

2° incontroIl paradigma socio-costruttivista: la didatticaper progetti, il laboratorio e la Comunità diApprendimento.

Seconda parte3 incontri di laboratorio di 3 ore ciascuno ascelta dei partecipanti o per ordine discuola.

Laboratorio A

“Ascolto e partecipazione”(Insegnanti della scuola della infanzia e della scuola primaria)Riflessioni sui modelli di partecipazione eproposte operative per il loro utilizzo in classe

Laboratorio B

“Pedagogia dei diritti eeducazione interculturale”(Insegnanti della scuola secondaria di I grado)Come attivare percorsi didattici interculturalibasati sul principio di non discriminazione e di partecipazione

Laboratorio C

“Educazione ai diritti e NuoveTecnologie Digitali” (Insegnanti dellascuola secondaria di II grado)I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in un laboratorio di scrittura creativa

RISORSELaboratorio A

Un’aula vuota. Materiali di cancelleria e di recupero

Laboratorio B

Un’aula dotata di lavagna luminosa,videoregistratore e videoproiettore

Laboratorio C

Un’aula con almeno un computer ogni 2 o 3 partecipanti

Non discriminazioneGli Stati ratificanti si impegnano a garantire a tutti i bambini e adolescenti presenti sulloro territorio il godimento dei diritti sanciti dalla CRC a prescindere dalla “razza”,religione, lingua, sesso, appartenenza politica. In sostanza i diritti enunciati sonotrasversali a tutte queste differenze, che non possono essere considerate un ostacoloalla loro applicazione.

Superiore interesseIl superiore interesse del minore deve prevalere su qualsiasi altro genere di interesse ovalutazione di priorità in tutte le azioni legislative, giuridiche, a carattere pubblico eprivato che riguardino bambini e adolescenti. In ogni ambito che coinvolge bambini/e eragazzi/e gli adulti dovrebbero porsi questa domanda di fondo “nel prendere questadecisione qual è il superiore interesse di questo/a bambino/a?” e agire di conseguenzaanalizzando tutte le variabili in gioco nel modo più ampio possibile e prendendosempre in considerazione un fattore ineludibile: l’opinione del bambino/a, ragazzo/a.

Protezione, sopravvivenza, sviluppoGli Stati ratificanti assicurano nel miglior modo possibile la protezione di bambini eadolescenti in tutti gli aspetti della loro vita, in modo da garantire la loro sopravivenza eil loro sviluppo, salvaguardandoli da ogni forma di violenza, sfruttamento, rapimento,vendita, sottrazione, tortura, trattamenti inumani o degradanti e abuso sessuale.Inoltre gli Stati parti si impegnano ad adottare ogni possibile misura per assicurareassistenza e protezione speciale a favore dei minori rifugiati, colpiti da conflitto armatoe accusati o colpevoli di reato.

PartecipazioneI bambini e gli adolescenti, in quanto soggetti di diritto, devono poter partecipare atutte le decisioni che li riguardano anche nelle procedure giuridiche e amministrativeche possono avere un peso determinante per il loro futuro e le loro scelte di vita. Ildiritto ad essere ascoltati presuppone anche la capacità dell’adulto (genitore,insegnante, funzionario, medico...) di porsi in un corretto atteggiamento di ascolto.La CRC riconosce pienamente che il bambino/a è un cittadino, e lo è in tutti gli ambitidella sua esistenza (famiglia, scuola, vita sociale).

I 4 PRINCIPI GENERALI DELLA CONVENZIONE ONU SUI DIRITTIDELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA (CRC)

Page 10: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

19

quando questa è arricchita dallapresenza/risorsa di molteplici stili cognitivi edi apprendimento degli studenti e dellestudentesse che sono presenti in una classeo gruppo di lavoro.

OBIETTIVIIl corso si propone di presentare ai docentiipotesi di lavoro praticabili in classe chefacciano riferimento al paradigma socio-costruttivista.

ARGOMENTI• L’approccio pedagogico centrato sui diritti

dell’infanzia e dell’adolescenza• Il modello tradizionale di trasferimento• Ricomposizione del sapere e

interdisciplinarità• Area di progetto e didattica per progetti• L’agire responsabile• La definizione del setting• Il paradigma costruttivista

RISORSEUn’aula con un videoproiettore

DURATAUn incontro di 3 ore

È possibile far seguire al percorso unmomento di progettazione con iformatori di proposte specifiche apartire dalle esigenze dei docenti erivolte ai loro contesti di riferimento.

18

Gli insegnanti verrannoaccompagnati durante la

realizzazione di un breve percorso discrittura creativa, sperimentando tecnichelaboratoriali e modelli di apprendimentosocio-costruttivisti.

OBIETTIVISperimentare attività per acquisiremetodi e procedure didattiche attinenti lascrittura creativa da utilizzare in classe sulletematiche dei diritti dell’infanzia edell’adolescenza.

METODOIl modello laboratoriale, non direttivo, ècentrato sui seguenti punti:• apprendere dalla propria esperienza• diventare allievo per progettare una

propria didattica• riutilizzare l’esperienza nel lavoro in

classe

DUE TECNICHE DI LAVOROIl ragionamento collaborativo prendespunto dall’assunto che ogni personaacquisisce nuovo sapere, nuove conoscenze,a partire da quelle già in suo possesso,trasformate, elaborate, grazie all’interazionecostante con la realtà e con i precedentiprocessi di apprendimento formale. Lenuove conoscenze sono quindi il risultatodella raccolta e dell’integrazione dei variframmenti di conoscenza inseriti e riordinatiin un insieme organico e coerente, dove ilmomento della riflessione riveste un ruoloassai importante. È in questo contesto che siinserisce la pratica della discussione inclasse: discussione collettiva, argomentativa,che attraverso la sua doppia direzione

permette di soppesare criticamente, di voltain volta, le diverse idee e aiuta a formularnedi nuove in comune.

La scrittura epistemica prende spuntodal principio che le conoscenze non sitrasmettono, ma si creano: per imparare ascrivere sarebbe quindi indispensabile perprima cosa imparare a leggere e a discutere.La lettura e la conversazione - nel nostrocaso la discussione all’interno dellaComunità dei parlanti - fornirebbero a chiscrive il presupposto indispensabile per lasuccessiva produzione scritta, produzionetanto più redditizia quanto più vasta è statain precedenza la lettura di testi e ilconfronto dialogato: la capacità di scriverequindi, secondo questo modello, nondipenderebbe da abilità connesse al soloscrivere, ma verrebbe ad essere inseritaall’interno di un contesto globale piùcomplesso di relazione/comunicazione. Èproprio in questo ambiented’apprendimento che si colloca l’esperienzadella scrittura epistemica, esperienza che fadella scrittura più che un mezzo dicomunicazione, uno strumento per lagenerazione di conoscenze e, più ingenerale, per la creazione di pensiero.

DURATA5 incontri di 3 ore

RISORSEUn laboratorio multimediale (un PC ognidue partecipanti), un videoproiettore con lapossibilità di collegamento ad Internet

Corsi di formazione per insegnanti

Dal volto ai dirittidell’infanzia

Percorso di scrittura creativa, realizzato con tecniche laboratoriali e modelli d’apprendimento socio-costruttivisti

Corsi di formazione per insegnanti

Un approccio pedagogico e didattico all’insegna diipotesi socio-costruttiviste

Così come la Convenzione Onu suiDiritti dell’Infanzia e

dell’Adolescenza (CRC) vede al centrodella sua attenzione il bambino/ragazzo epiù in generale la persona, allo stesso tempoil docente dovrebbe ri-pensare al suooperare come ad un processo, il cui focussia lo studente con le sue risorse, i suoibisogni, le sue aspettative, i suoi diritti.L’insegnante che abbia l’ambizione di andareverso una Pedagogia dei Diritti, presteràattenzione non solo ai contenuti, masoprattutto alle tecniche didattiche che, segiustamente pensate all’interno di unacornice interculturale e di un approcciocentrato sui diritti, forse, più ancora deicontenuti, possono veicolare valori emodificare atteggiamenti.

Essenziali divengono quindi le sceltedei paradigmi teorici di riferimento e gliapprocci metodologico-didattici, i cuifondamenti sono da individuarsiinnanzitutto nella condivisione e nellanegoziazione dei percorsi di apprendimentocon gli studenti, considerati gli arteficiprincipali del loro stesso agire, personeabituate a porsi domande significative,incoraggiate ad assumersi la responsabilitàdi ciò che dovrà essere la loro produzioneintellettuale.

Per restituire alle ragazze e ai ragazziprogettualità e responsabilità divieneindispensabile avvicinarsi a quei modellipedagogico-didattici (come ad esempio ladidattica per progetti realizzata attraverso laComunità d’Apprendimento e il laboratorio)che, facendo riferimento alle teorie socio-costruttiviste, facilitano e favoriscono inmodo particolare la relazione, soprattutto

Page 11: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

2120

Corso di formazione per allestire unblog di classe con lo scopo di

consentire agli studenti e alle studentesse diesercitare il diritto di partecipazione.Nel laboratorio gli insegnanti - dopo averconosciuto come funziona un blog e dopoaver appreso le tecniche basilari per gestirlo- acquisiranno conoscenze e competenzeper progettare e creare, presso unblogprovider, un loro blog di classe.

OBIETTIVIUsare le Nuove Tecnologie Digitali perconsentire agli studenti e alle studentesse diesercitare il diritto alla partecipazione, ildiritto alla cittadinanza digitale e disviluppare nuove conoscenze e nuovecompetenze in ordine ai nuovi linguaggi e ainuovi media.

METODOIl modello laboratoriale, non direttivo, ècentrato sui seguenti punti:• apprendere dalla propria esperienza• diventare allievo per progettare una

propria didattica• riutilizzare l’esperienza nel lavoro di

classe

RIFERIMENTI PEDAGOGICI E DIDATTICI

Riferimenti teoriciIl laboratorio è inteso come un percorsosperimentale di ricerca didattica che fariferimento alle teorie del costruttivismosociale, alle Comunità d’Apprendimento, inpresenza e a distanza.

Riferimenti metodologiciL’uso di un blog di classe, oltre a svilupparela tecnica del Discorso collaborativo adistanza, si inserisce all’interno delladidattica per progetti, fondatasostanzialmente sulla creazione di unprodotto da parte degli studenti. In questocaso il discorso che, nel blog, si sviluppaattraverso l’intreccio tra le diverse forme dicomunicazione (il testo, le immagini, l’audioe il suono, il video).

SVOLGIMENTO• conoscenza della struttura di un blog e

delle sue parti costitutive (pagine,articoli,commenti,...), sia nella modalità utenteche in quella di editore

• progettazione e creazione di un blog diclasse presso un blogprovider

• come inserire un video sul blog, comeinserire un video sul blog da YouTube

• come produrre un file audio (mp3) da unregistratore digitale e dal registratore del PC

• come inserire file audio sul blog

DURATA15 ore suddivise in 5 incontri

RISORSE• Un’aula con computer multimediali

(dotati di scheda audio e di casse)collegati ad Internet (una macchina perdocente o al massimo ogni due docenti)

• Un videoproiettore

Questo percorso intende essere unprimo contributo alla formazione

degli insegnanti per riflettere e approfondirealcune problematiche legateall’immigrazione e agli adolescenti inparticolare, al fine di individuare glistrumenti più idonei per affrontare nelleclassi con un approccio diverso e incentratosui diritti, i temi del viaggio edell’accoglienza degli adolescenti migranti.

OBIETTIVI• Favorire la costruzione di un approccio

didattico centrato sui diritti in riferimentoal tema dei bambini e degli adolescentimigranti

• Accrescere le conoscenze relativamentealla tematica affinché i docenti possanoproporla all’interno delle classi,promuovendo l’informazione e laconsapevolezza tra i ragazzi e le ragazze,secondo un diverso punto di vista.

• Contribuire alla formulazione di percorsididattici da sperimentare in classe sultema, grazie all’utilizzo di fonti e linguaggidiversi.

ARGOMENTI• I bambini e gli adolescenti migranti e

l’esperienza del viaggio e dell’accoglienza• Il centro di accoglienza di Lampedusa e

altre strutture di ricezione• Immagini mentali e preconoscenze,

modalità di lavoro per superare glistereotipi e i pregiudizi

• I diritti dell’infanzia e dell’adolescenzacome chiave di lettura e di conoscenzadelle esperienze dei bambini e degliadolescenti migranti.

SVOLGIMENTO E DURATA4 incontri di 3 ore ciascuno condottisecondo una metodologia laboratoriale.• Stereotipi e pregiudizi. Produzione di una

scheda per la rilevazione di immaginimentali e di preconoscenze

• Film sui migranti: riflessione sui viaggi esull’accoglienza

• Presentazione del caso Lampedusa el’esperienza di Save the Children. Letturadei dati nel confronto con la CRC e lacostituzione italiana: quali dirittirispettati?

RISORSEUn’aula attrezzata con lettore video e un PCcon postazione multimediale ecollegamento ad Internet

Corsi di formazione per insegnanti

Scrivere, parlare, discuterein un blog di classe

Corsi di formazione per insegnanti

Bambini e adolescentimigranti: il viaggio,l’accoglienza, i diritti

Page 12: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

23

Parafrasando Humpty Dumpty, si puòaffermare che il bambino diventa un

consapevole portatore di diritti se e inquanto padroneggia le parole dei diritti inmodo competente.La competenza linguistica è quindi ilfondamento indispensabile non solo perconoscere i diritti garantiti dalla ConvenzioneOnu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza(CRC), ma anche per esercitarli. Compitodella scuola è quello di favorire, attraversol’educazione linguistica, la crescita delbambino in quanto soggetto di diritti.

Il corso, rivolto in particolare agliinsegnanti di lingua sia italiana, siastraniera, si propone di rivisitare le pratichedidattiche usate per l’insegnamento/apprendimento linguistico (L1, L2, L3 ...)nell’ottica dei diritti dei bambini e degliadolescenti.

Il percorso è strutturato in dueparti. La prima sarà dedicata allaconoscenza della Convenzione. Nellaseconda parte del corso gli insegnantilavoreranno in gruppi per ri-progettare leattività di insegnamento-apprendimentorelative alle varie abilità in modo cherispondano ai bisogni formativi che unaconsapevole pedagogia dei diritti devesoddisfare, affinché le strategie e lemetodologie della classe di lingua sianointenzionalmente finalizzate alla pratica didiritti.

OBIETTIVI• Individuare le tecniche didattiche che

meglio favoriscono la pratica dei diritti.Produrre un repertorio di tali tecniche emetterle in relazione con il diritto o idiritti praticati

• Come fondare/sviluppare competenzalinguistica per la conoscenza dei diritti

• Come fondare/sviluppare competenzacomunicativa per praticare diritti

• Il “progetto” come pratica didatticainclusiva (utilizzo e rafforzamento diconoscenze e competenzeinterdisciplinari, fondazione e sviluppo diconoscenze e competenze interculturali,apprendimento cooperativo, attenzione aibisogni dei disabili, attenzione alledifferenze di genere, etc.)

• Il libro di testo come risorsa: esaminare ilibri di testo nell’ottica della CRC

SVOLGIMENTOPrima parte: 1 incontro di 3 ore• Che cosa sappiamo della

Convenzione Onu sui Dirittidell’Infanzia e dell’Adolescenza. Qualisono i diritti garantiti dalla Convenzione,come si possono raggruppare.Brainstorming, lavoro in piccoli gruppi,Metaplan

• Comunicazione frontale che riprende irisultati dell’attività precedente. La CRC,genesi storica, impianto pedagogico, iprincipi fondamentali

Seconda parte: 5 incontri di laboratorio di3 ore ciascuno incentrati ciascuno su unadelle attività comunicative. In piccoli gruppi.Intergruppo.• 1° incontro

Ascolto/Parlato. Progettazione esperimentazione di attività diascolto/parlato incentrate su uno o piùdiritti

• 2° incontroLettura. Progettazione esperimentazione di attività di letturaincentrate su uno o più diritti

22

• 3° incontroScrittura. Progettazione esperimentazione di attività di scritturaincentrate su uno o più diritti

• 4° incontroIl progetto. Ideazione eprogrammazione di un progetto relativoad un principio/diritto a scelta da attuarenella classe di lingua

• 5° incontroIncontro finale di sintesi e verifica.Produzione di una griglia diprogrammazione del curricolo (o diporzioni di curricolo), centrata sui diritti(indicatori: abilità linguistica/attivitàdidattica - diritto perseguito)

RISORSEUn’aula dotata di lavagna luminosa,videoregistratore, video proiettore,registratore audio, lettore CD

Corsi di formazione per insegnanti

Le parole dei diritti“... Si tratta di sapere - disse Alice - se voi potete dare

alle parole tanti diversi significati. Si tratta di sapere - disse Humpty Dumpty - chi ha da essere il padrone...

Questo è tutto. Alcune di esse sono intrattabili...specialmente i verbi sono orgogliosissimi... con gli

aggettivi si può fare ciò che si vuole, ma con i verbi... Però io so maneggiarle tutte quante...”.

Page 13: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

25

Il percorso formativo è destinato aidocenti delle scuole di ogni ordine e

grado che vogliano affrontare l’integrazionedegli alunni e della alunne di culture diverseda quella italiana in un’ottica interculturale econ un approccio centrato sui dirittidell’infanzia e dell’adolescenza

OBIETTIVI• Favorire l’integrazione degli alunni e

delle alunne di culture diverse in un’otticainterculturale e con un approcciocentrato sui diritti dell’infanzia edell’adolescenza

• Sviluppare le competenzeprofessionali dei docenti per favorire:- l’accoglienza, l’inserimento,

l’integrazione di tutti i bambini eadolescenti migranti (II generazione,neo-arrivati, non accompagnati ecc.) oappartenenti a minoranze etniche(Rom, Sinti, camminanti)

- l’interazione fra tutti gli alunni e lealunne senza alcuna discriminazione (digenere, sesso, “razza”, religione ecc)

- la progettazione di percorsi didattico-curricolari attraverso un approcciopedagogico basato sui dirittidell’infanzia e dell’adolescenza emetodologie di lavoro inclusive

• Far conoscere e applicare le lineeguida nazionali per l’intercultura e lalegislazione in materia di integrazione

ARGOMENTI• Diritti e educazione alla cittadinanza• Educazione interculturale• Riferimenti legislativi

STRUTTURA E DURATA5 incontri di 3 ore ciascunoIl corso di articola in 5 incontri:- 1 incontro iniziale in plenaria di

presentazione dei contenuti- 3 incontri laboratoriali- 1 incontro finale in plenaria di

condivisione dei percorsi realizzati

RISORSE1 aula magna attrezzata con videoproiettore, pc e internet per gli incontri inplenaria; laboratorio informatico per leattività laboratoriali

Il corso è realizzato in collaborazionecon l’Ufficio Scolastico Provinciale diMilano, Area Intercultura, SuccessoFormativo e con l’Ufficio ScolasticoRegionale per il Lazio, Ufficio II(Diritto allo studio, Politiche giovanili,associazionismo e servizi agli studenti).

24

Corso di formazione per allestire unaRadioweb o una TVweb di scuola con lo

scopo di consentire agli studenti diesercitare il diritto di partecipazione.Nel laboratorio gli insegnanti - dopo averconosciuto come funziona una Radioweb euna TVweb - acquisiranno conoscenze ecompetenze per coordinare una redazioneradiofonica o televisiva e progettare e creareun canale audio/televisivo per la loro scuola.

OBIETTIVIUsare le Nuove Tecnologie Digitali perconsentire agli studenti di esercitare ildiritto alla partecipazione, il diritto allacittadinanza digitale e di sviluppare nuoveconoscenze e nuove competenze in ordineai nuovi linguaggi e ai nuovi media.

METODOIl modello laboratoriale, non direttivo, ècentrato sui seguenti punti:• apprendere dalla propria esperienza• diventare allievo per progettare una

propria didattica• riutilizzare l’esperienza nel lavoro di

classe

RIFERIMENTI PEDAGOGICI E DIDATTICIRiferimenti teoriciIl laboratorio è inteso come un percorsosperimentale di ricerca didattica che fariferimento alle teorie del costruttivismosociale

Riferimenti metodologiciCreare una redazione radiofonica otelevisiva a scuola significa sviluppare leprincipali tecniche di lavoro in gruppo e dilavoro tra pari. La produzione di unaRadioweb o di una TVweb rientra a pienotitolo all’interno della didattica per progetti,fondata sostanzialmente sulla creazione di

un prodotto da parte degli studenti; inquesto caso è il palinsesto, che la redazioneproduce a fondamento dellaprogrammazione radiofonica o televisiva.

SVOLGIMENTO• conoscenza di una radio o di una TV sul

web sia nella forma on-demand che nellaforma in diretta

• come si apre un canale audio/video per lascuola su un videoprovider

• come si utilizza una consolle per laproduzione di una trasmissioneradiofonica o televisiva

• come si progetta una redazioneradiofonica/televisiva

• come si progetta un palinsestoradiofonico/televisivo

• come produrre un file audio (mp3) ecome trattarlo in postproduzione

• come produrre una un file video dallawebcam

DURATA30 ore suddivise in 10 incontri

RISORSE• Un’aula con computer multimediali

(dotati di scheda audio e di casse evisualizzatori con plugin di Flash)collegati ad Internet; una macchina perdocente o al massimo ogni due docenti;una webcam; un videoproiettore

Corsi di formazione per insegnanti

Una radio e una tv web di scuola

Corsi di formazione per insegnanti

I diritti dei bambini e degliadolescenti migranti:intercultura e integrazione

Page 14: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

Laboratori perbambini e bambine,

ragazzi e ragazze

Page 15: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

29

“Hai diritto a essere protetto/a contro ognidiscriminazione. Questo significa chenessuno può trattarti diversamente daglialtri per il colore della pelle, nazionalità,sesso, religione, lingua o perché seidisabile, ricco/a o povero/a”.

Art. 2 della CRC

“Hai diritto ad avere una tua identità”. Art. 8 della CRC

OBIETTIVIIl laboratorio intende promuovere unariflessione sulla diversità dei punti di vista esulla formazione di stereotipi e pregiudizi.L’affermazione del diritto di nondiscriminazione e alla diversità e il rispettodelle opinioni altrui sono alla base di unbuon processo educativo. Il laboratoriovuole promuovere anche la conoscenzadella Convenzione Onu sui Dirittidell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC), inparticolare di quegli articoli che parlano deldiritto all’identità, alla non discriminazione ead avere proprie opinioni.

ARGOMENTI• L’ambiguità della percezione• La necessità di adottare più punti di

vista• La diversità come ricchezza• Le vittime dei pregiudizi• La CRC come fonte dei diritti di

identità, di inclusione, di nondiscriminazione

METODOLOGIAIl percorso è centrato su incontri, apertial dibattito e alla discussione, che utilizzanovari stimoli per mettere a confronto diverseopinioni e imparare a riconoscere i propripregiudizi.

Nel percorso si utilizzano:• Giochi, racconti e favole che costringono

ad assumere altri punti di vista• Immagini ambigue, illusioni ottiche e

stereogrammi che rovesciano percezioniconsolidate

• Carte geografiche basate su punti di vistanon eurocentrici

• Filmati per decostruire pregiudizi• Cibi e parole come esempi di ricchezza

del contributo di tanti paesi stranieri allanostra vita

• Immagini e parole dell’emigrazioneitaliana nel mondo

STRUTTURA E DURATA• 1 incontro preliminare di 1 ora solo con

gli insegnanti/educatori referenti• 2 incontri di 2 ore ciascuno con il gruppo

o la classe

RISORSEVideoregistratore e aula spaziosa

È fondamentale la presenza dell’insegnanteo dell’educatore durante la realizzazionedell’attività

28

“Hai diritto a essere protetto/a contro ognidiscriminazione. Questo significa chenessuno può trattarti diversamente daglialtri per il colore della pelle, nazionalità,sesso, religione, lingua o perché seidisabile, ricco/a o povero/a”.

Art. 2 della CRC

OBIETTIVI• Promuovere la conoscenza della

Convenzione Onu sui Dirittidell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC)

• Conoscere e riconoscere il dirittoalla non discriminazione e alladiversità come fondamento di unaconvivenza multiculturale, facilitando unariflessione sulla diversità dei punti di vistae sulla formazione degli stereotipi

• Riconoscere l’utilizzo delle NuoveTecnologie come uno dei linguaggipossibili per garantire il dirittoall’espressione e alla conoscenza

ARGOMENTI• Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia

e dell’Adolescenza (CRC)• Identità e pluralità dei punti di vista• Nuove Tecnologie e Digital Divide

METODOLOGIAIl percorso è centrato su incontri cheutilizzano vari stimoli per mettere aconfronto diversi punti di vista e per favorirel’espressione di tutti e di tutte le alunne

STRUTTURA E DURATA• 1 incontro preliminare di 1 ora solo con

gli insegnanti/educatori referenti• 4 incontri laboratoriali di 2 ore ciascuno

con il gruppo o la classe

I primi due incontri sono dedicati allaconoscenza dei diritti dell’Infanzia edell’Adolescenza e alla riflessione sullapluralità delle identità e il formarsi deipregiudizi.Gli altri due incontri sono dedicati allaproduzione di testi, audio,drammatizzazioni, prodotti multimedialiattraverso l’utilizzo delle NT

RISORSEAula attrezzata con video registratore e DVD,video proiettore, laboratorio di informatica(per gli ultimi 2 incontri)

È fondamentale la presenza dell’insegnanteo dell’educatore durante la realizzazionedell’attività

Laboratorio per bambini e bambine,ragazzi e ragazze

Diritto alla diversità

Laboratorio per bambini e bambine,ragazzi e ragazze

Diritto alla diversità e Nuove Tecnologie

Età

: da

10

a 1

4 a

nn

i

Età

: da

14

a 1

8 a

nn

i

Page 16: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

“Hai diritto ad avere un’istruzione/educazione”. Art. 28 della CRC

“Hai diritto a vedere realizzati i tuoi dirittida parte delle Istituzioni pubbliche(Parlamento, Governo, Scuola ecc.) ancheattraverso la cooperazioneinternazionale”. Art. 4 della CRC

OBIETTIVI• Promuovere la conoscenza della

Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanziae dell’Adolescenza

• Contestualizzare le violazioni deidiritti dell’infanzia e dell’adolescenzanell’ambito delle relazioni tra il Nord e ilSud del Mondo

• Conoscere la relazione tra povertà ediritto all’istruzione

• Conoscere situazioni di violazioni deldiritto all’istruzione

• Acquisire consapevolezza e capacitàcritica di fronte al problema, maturando lacapacità di agire in modo responsabile

ARGOMENTI• I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

e la CRC• La povertà come privazione dei diritti

di bambini e adolescenti• L’importanza dell’educazione nelle

situazioni di emergenza

“Hai diritto ad avere un’istruzione/educazione”. Art. 28 della CRC

OBIETTIVI• Promuovere la conoscenza della

Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanziae dell’Adolescenza

• Approfondire il diritto all’istruzionee valorizzare gli alunni come portatori diquesto diritto

• Sensibilizzare gli alunni sugli squilibriNord/Sud del mondo

• Far riflettere sul concetto e significatodi povertà

ARGOMENTI• I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

e la CRC• Il diritto all’istruzione in situazioni di

crisi (povertà, conflitti armati...)

METODOLOGIAIl laboratorio si basa sull’utilizzo di ungioco da tavolo e prevede:• un primo incontro di preparazione al

gioco e introduzione dell’argomento• un secondo incontro di gioco vero e

proprio in cui gli alunni vengono coinvoltiin modo attivo

• un terzo incontro conclusivo di riflessionee realizzazione di un prodotto chetestimoni la consapevolezza del percorsoeffettuato

STRUTTURA E DURATA• 1 incontro preliminare di 1 ora con gli

insegnanti/educatori referenti• Ciclo di 3 incontri di 2 ore ciascuno con il

gruppo o la classe

RISORSE• Un’aula spaziosa• Un lenzuolo con il percorso del gioco• Un planisfero di Peters• Un dado gigante• Materiale di cancelleria

È fondamentale la presenza dell’insegnanteo dell’educatore durante la realizzazionedell’attività

30

Laboratorio per bambini e bambine,ragazzi e ragazze

L’istruzione non dovrebbeessere un percorso a ostacoli

Laboratorio per bambini e bambine,ragazzi e ragazze

Povertà e dirittoall’istruzione

Età

: da

8 a

14

an

ni

Età

: da

13

a 1

8 a

nn

i

31

METODOLOGIANei primi due incontri il laboratorio sibasa su lezioni frontali e utilizza power pointe video per l’acquisizione delle necessarieconoscenze. Nei successivi due incontriverrà elaborato un prodotto (di tipo graficoo informatico) che, adeguatamentepubblicizzato, servirà a svolgere un ruoloinformativo nelle sedi ritenute piùopportune

STRUTTURA E DURATA• 1 incontro preliminare di 1 ora solo con

gli insegnanti/educatori referenti• 4 incontri di 2 ore ciascuno con il gruppo

o la classe

RISORSE• Videoregistratore e PC con

videoproiettore• Potranno poi essere necessarie altre

risorse sulla base della scelta del prodottoda realizzare

È fondamentale la presenza dell’insegnanteo dell’educatore durante la realizzazionedell’attività

Page 17: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

3332

“Hai diritto al riposo, al tempo libero, agiocare e a partecipare ad attivitàculturali (ad esempio la musica, il teatro elo sport)”. Art. 31 della CRC

“Hai diritto ad essere informato/a suidiritti previsti da questa Convenzione”.

Art. 42 della CRC

OBIETTIVIIl laboratorio intende promuovere loscambio di esperienze ed il confronto traadulti e bambini e tra bambini e bambini perfavorire l’inclusione e la partecipazione ditutti.

ARGOMENTI• La CRC ed i suoi principi: non

discriminazione; superiore interesse;sopravvivenza, sviluppo, protezione;partecipazione

• I diritti dei bambini e delle bambine

METODOLOGIAIl percorso è centrato su incontri cheutilizzano tecniche che il teatrod’animazione e di figura mettono adisposizione nelle situazioni di “confine”, incui il burattino, come il pupazzo e l’ombra,in modi diversi, divengono strumentopotente di scoperta e metafora di sé, nelloro prender corpo, prendere la parola eraccontarsi. La scena diventa “luogo”, cioèspazio e tempo di relazione.Nel percorso si utilizzano i burattini prodottidai bambini e dalle bambine.

STRUTTURA E DURATA• 1 incontro preliminare di 1 ora solo con

gli insegnanti/educatori referenti• 3 o 5 incontri di 2 ore ciascuno, a seconda

della fascia di età, con il gruppo o la classe

RISORSEMateriale di cancelleria e di recupero

È fondamentale la presenza dell’insegnanteo dell’educatore durante la realizzazionedell’attività

“Hai diritto ad essere informato/a suidiritti previsti da questa Convenzione”.

Art. 42 della CRC

OBIETTIVIIl laboratorio intende diffondere laconoscenza della CRC tra i bambini e lebambine attraverso un’attività ludica.In uno spazio definito per il percorso verràallestito un labirinto ludico/spaziointerattivo viaggiante, composto danumerosi scatoloni aventi come tematica “lestrade dei diritti”, pensati per rappresentarei diritti e i principi della CRC.Ogni strada sarà caratterizzata da giochiinterattivi sul tema dei diritti, con immaginie storie di bambini e bambine ambientatedove i loro diritti non vengono rispettati. I bambini e le bambine verrannoaccompagnati lungo il percorso dalconduttore della strada intrapresa, in ungioco continuo dove ogni passo rappresentala scoperta di un diritto.

All’uscita dal labirinto, i bambini e lebambine riceveranno un regalo per essereriusciti a completare il percorso

ARGOMENTILa Convenzione Onu sui Dirittidell’Infanzia e dell’Adolescenza inparticolare il principio di nondiscriminazione, il diritto all’identità, ildiritto al gioco, il diritto all’istruzione, ildiritto alla salute e il diritto ad essereprotetti da ogni forma di sfruttamento

METODOLOGIAL’approccio adottato per la realizzazionedel laboratorio è interattivo e partecipativo ei bambini e le bambine coinvolti sonoprotagonisti dell’attività.

STRUTTURA E DURATA• 1 incontro preliminare di 1 ora solo con

gli insegnanti/educatori referenti• 1 incontro di 2 ore con il gruppo o la

classe

RISORSEUn’aula vuota spaziosa

Il laboratorio è condotto da un animatore.È fondamentale la presenza dell’insegnanteo dell’educatore durante la realizzazionedell’attività

Laboratorio per bambini e bambine,ragazzi e ragazze

Burattini a scuola di diritti

Laboratorio per bambini e bambine,ragazzi e ragazze

Le strade dei dirittiEt

à: d

a 6

a 1

2 a

nn

i

Età

: da

4 a

10

an

ni

Page 18: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

3534

“Hai diritto a essere protetto/a in caso diguerra e, nel caso in cui tu abbia meno diquindici anni, non puoi e non devi esserearruolato/a nell’esercito”.

Art. 38 della CRC

Il Protocollo opzionale alla CRC sulcoinvolgimento dei bambini nei conflittiarmati innalza a 18 anni l’età minima perl’arruolamento volontario e afferma checoloro che non hanno compiuto 18 annihanno diritto a una protezione speciale.

Art. 3 Protocollo

OBIETTIVI• Conoscere situazioni di conflitti

armati nel mondo• Conoscere situazioni di violazione

dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza:bambini soldato e bambini vittime dellaguerra

• Conoscere la Convenzione Onu suiDiritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e lelegislazioni internazionali relative allaquestione

• Conoscere i legami tra economiamondiale e conflitti

• Acquisire consapevolezza e capacitàcritica di fronte al problema, maturando lacapacità di agire in modo responsabile

ARGOMENTI• I conflitti armati nel mondo e le loro

cause• I bambini e le bambine soldato e

vittime dei conflitti• I diritti dell’infanzia e

dell’adolescenza e la CRC• La guerra vista dai media

METODOLOGIANei primi due incontri, il laboratorio sibasa su lezioni frontali e utilizza powerpointe video per l’acquisizione delle necessarieconoscenze. Nel terzo e quarto incontroviene affrontato il tema bambini, bambine eguerra attraverso diversi strumentiespressivi per arrivare ad un prodottocollettivo finale. Ragazzi e ragazze potrannoscegliere fra 2 ipotesi:• realizzazione di un prodotto (di tipo

grafico o multimediale) che,adeguatamente pubblicizzato, servirà asvolgere un ruolo informativo nelle sediritenute più opportune

• utilizzo dello strumento del teatro “in”strada in cui le parole sono poche ed èl’immagine creata collettivamente aparlare attraverso l’energia corporea e lavocalità

STRUTTURA E DURATA• 1 incontro preliminare di 1 ora solo con

gli insegnanti/educatori referenti• 4 incontri di 2 ore ciascuno con il gruppo

o la classe

RISORSEVideoregistratore, PC con connessione adinternet, videoproiettore.Potranno poi essere necessarie altre risorsesulla base della scelta del prodotto darealizzare

È fondamentale la presenza dell’insegnanteo dell’educatore durante la realizzazionedell’attività

“Hai diritto a non svolgere lavori pesanti epericolosi per la tua salute o che tiimpediscono di andare a scuola”.

Art. 32 della CRC

“Hai diritto a essere protetto/a da ogniforma di sfruttamento”. Art. 36 della CRC

OBIETTIVI• Promuovere la conoscenza della

Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanziae dell’Adolescenza

• Avvicinare i bambini alla problematicadello sfruttamento del lavoro minorile persensibilizzarli in modo graduale a scelte diconsumo critico

• Riflettere sui legami intercorrenti traproduzione del cioccolato e violazionedei diritti dell’infanzia

• Acquisire consapevolezza “di sé” e“dell’altro” nella relazione interpersonale

• Confrontare e valorizzare i punti divista diversi

• Favorire l’ascolto, il dialogo e lapartecipazione attiva

• Scoprire e conoscere realtà diverse:vicine e lontane

• Favorire il processo che possa portare ibambini a considerare la diversità comeuna risorsa

• Sviluppare la capacità di collaborareper la realizzazione di un progettocomune attraverso l’assunzione diresponsabilità

ARGOMENTI• Lo sfruttamento del lavoro minorile in

Costa d’Avorio nella produzione del cacao• I diritti dell’infanzia e

dell’adolescenza e la CRC

METODOLOGIAVerrà proposta una metodologiainterattiva e partecipativa in ogni fase dellaboratorio, utilizzando le tecniche propriedell’animazione teatrale, del teatro di figura,attività ludico-espressive, esercizi di scritturacreativa, manipolazione e trasformazione dimateriale di recupero per la costruzione dipupazzi.

STRUTTURA E DURATA• 1 incontro preliminare di 1 ora solo con

gli insegnanti/educatori referenti• 5 incontri di 2 ore ciascuno con il gruppo

o la classe- Il primo incontro è dedicato ad un

intervento di animazione con burattinirealizzato appositamente per illaboratorio e all’introduzione aicontenuti attraverso cartine eimmagini.

- Il secondo, terzo e quartoincontro, sono centrati sulla creatività,sulla creazione dei pupazzi e sullarilettura della favola, con momenti diriflessione sul tema proposto e giochidi ruolo.

- Il quinto e ultimo incontro vedràbambini e bambine impegnati nellamessa in scena delle storie prodottedalla riflessione comune sulleproblematiche trattate.

RISORSEUn’aula spaziosa, colla vinilica, tempere ecarta da giornaleAlla fine di ogni incontro il trainer segnaleràil materiale di recupero da portareall’incontro successivo.Per i gruppi di 6 e 7 anni serve il registratore

È fondamentale la presenza dell’insegnanteo dell’educatore durante la realizzazionedell’attività

Laboratorio per bambini e bambine,ragazzi e ragazze

Bambini e guerra

Laboratorio per bambini e bambine,ragazzi e ragazze

Piccoli baffi di cioccolatoEt

à: d

a 1

3 a

18

an

ni

Età

: da

6 a

11

an

ni

Page 19: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

3736

“Hai diritto a non svolgere lavori pesanti epericolosi per la tua salute o che tiimpediscono di andare a scuola”.

Art. 32 della CRC

OBIETTIVI• Conoscere la Convenzione Onu sui

Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza(CRC)

• Riflettere sugli squilibri esull’interdipendenza tra il Nord ed il Suddel mondo

• Conoscere situazioni concrete diviolazione dei diritti dell’infanzia edell’adolescenza

• Acquisire informazioni e conoscenzesul lavoro minorile in Italia e nel mondo

• Conoscere le idee e le proposte deibambini e degli adolescenti lavoratori

• Acquisire consapevolezza e capacitàcritica di fronte ai problemi

• Acquisire la capacità di agire in modoresponsabile

ARGOMENTI• I diritti dell’infanzia e

dell’adolescenza e la CRC• Lo sfruttamento economico di

bambini, bambine e adolescenti• Le forme peggiori di sfruttamento

del lavoro minorile• Il diritto all’educazione ed il lavoro

minorile• Le Dichiarazioni del movimento dei

bambini e adolescenti lavoratori (NATS)• Immagini e messaggi sul lavoro

minorile

METODOLOGIANei primi due incontri, il laboratorio sibasa su lezioni frontali, semplici modalitàinterattive, utilizzo di video perl’acquisizione delle necessarie conoscenze.

Nei successivi due incontri verrà elaboratoun prodotto di tipo grafico o informaticoche avrà come tema le condizioni di lavorodi bambini, bambine e adolescenti con unacorretta rappresentazione attraverso leimmagini.

STRUTTURA E DURATA• 1 incontro preliminare di 1 ora solo con

gli insegnanti/educatori referenti• 4 incontri successivi di 2 ore ciascuno con

il gruppo o la classe

RISORSE• Videoregistratore, aula computer o

computer con videoproiettore

Potranno essere necessarie altre risorse sullabase della scelta del prodotto da realizzare

È fondamentale la presenza dell’insegnanteo dell’educatore durante la realizzazionedell’attività

“Hai diritto ad avere un’identità”. Art. 8 della CRC

“Hai diritto ad esprimere la tua opinionesu tutte le questioni che ti riguardano. Latua opinione deve essere ascoltata e presain considerazione”. Art. 12 della CRC

OBIETTIVIAttraverso la visione di sequenzecinematografiche tratte dal cofanettomultimediale Viaggi nelle storie. Frammentidi cinema per narrare (prodotto daFondazione Ismu, Agis Lombarda e RegioneLombardia), i ragazzi e le ragazze verrannocondotti in un percorso creativo dielaborazione personale sui temi dell’identitàe della partecipazione.• Favorire la partecipazione e il

confronto tra ragazzi e ragazze su aspettilegati alla costruzione dell’identità eall’espressione, attraverso l’adozione distrumenti e metodologie che facilitinomeccanismi di riflessione, discussione enarrazione al fine di garantire a tutti ipartecipanti il diritto all’espressione e ilriconoscimento dell’essere tutti titolari didiritti

• Favorire la conoscenza reciproca alfine di incoraggiare meccanismi diinclusione e combattere gli stereotipi epregiudizi legati alle diversità presentiall’interno del gruppo, favorendo lacreazione di un clima di collaborazione

• Potenziare le competenze narrative eriflessive sia a livello di gruppo che alivello individuale, attraverso attivitàinterattive e di rielaborazione creativa.

ARGOMENTI• I diritti dell’infanzia e

dell’adolescenza e la CRC, inparticolare: il diritto all’identità, il diritto

alla libertà di espressione, il principio dipartecipazione e quello di nondiscriminazione

• Il cinema: funzioni e linguaggi

METODOLOGIAIl percorso viene realizzato secondo ilmodello laboratoriale, nel quale i ragazzi e leragazze sono messi nelle condizioni dipartecipare attivamente all’elaborazione deicontenuti, attingendo alle loro esperienzepersonali e portando il proprio punto divista. Le attività interattive permettono divalorizzare le specificità presenti nel gruppo.Vengono utilizzati linguaggi diversi (cinema,immagini, scrittura) al fine di condividerecon i ragazzi e le ragazze modalità espressivevarie, permettendo loro di coglierne levalenze e i possibili utilizzi, di volta in voltasperimentati in produzioni da realizzaredurante il laboratorio stesso.

STRUTTURA E DURATA• 1 incontro preliminare di 1 ora solo con

gli insegnanti/educatori referenti• 4 incontri di 2 ore ciascuno con il gruppo

o la classe durante i quali verranno presiin considerazione: il diritto all’identità, ilprincipio di partecipazione e il dirittoall’espressione, il diritto alla nondiscriminazione e le differenze di genere.Si alternano momenti di visione dellesequenze cinematografiche con attività didiscussione, di gioco e di elaborazionecreativa.

RISORSE• Un lettore video, un proiettore o una TV• Materiale di cancelleria

È fondamentale la presenza dell’insegnanteo dell’educatore durante la realizzazionedell’attività

Il laboratorio è realizzato utilizzando ilcofanetto multimediale di C. Bargellini, S. Cantù - Viaggi nelle storie. Frammenti dicinema per narrare di, Fondazione Ismu, AgisLombarda, Regione Lombardia, Milano 2007.

Laboratorio per bambini e bambine,ragazzi e ragazze

Bambini e bambine al lavoro

Laboratorio per bambini e bambine,ragazzi e ragazze

Dal cinema ai dirittiEt

à: d

a 1

3 a

18

an

ni

Età

: da

12

a 1

6 a

nn

i

Page 20: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

3938

“Hai diritto a essere protetto/a contro ognidiscriminazione. Questo significa chenessuno può trattarti diversamente daglialtri per il colore della pelle, nazionalità,sesso, religione, lingua o perché seidisabile, ricco/a o povero/a”.

Art. 2 della CRC

“Hai diritto ad essere informato/a e adesprimerti liberamente nel modo che ti èpiù congeniale (verbalmente, per iscrittoecc.), sempre nel rispetto dei diritti deglialtri”. Art. 13 della CRC

OBIETTIVI• Costruire un percorso partecipato

con ragazzi e ragazze che stimoli,partendo dalla loro esperienza diretta equotidiana, una riflessione consapevole epartecipata sul Digital Divide e sulleconseguenze che questo produce suidiritti dei bambini e degli adolescenti nelmondo (CRC)

• Sperimentare un processo partecipativoche colleghi il concetto e la pratica dellapartecipazione all’utilizzo delle NuoveTecnologie, sottolineandone i rischi e ilimiti e facilitandone un uso responsabile

ARGOMENTI• Il Digital Divide• Le Nuove Tecnologie ed il loro utilizzo

responsabile• La Convenzione Onu sui Diritti

dell’Infanzia e dell’Adolescenza e inparticolare:- Il diritto alla non discriminazione (art. 2)- Il diritto alla partecipazione (art. 12)- La libertà di espressione (art. 13)- Il diritto alla protezione da abuso e

negligenza (art. 19)

METODOLOGIAL’approccio adottato per la realizzazione dellaboratorio è interattivo e partecipativoragazzi e ragazze coinvolti sono protagonistidell’attività.

Nel primo incontro, partendodall’esperienza diretta e quotidiana deiragazzi e delle ragazze, si esplora il concettodi Digital Divide attraverso le tecniche dellasimulazione, del sociogramma e delladiscussione guidata.

Nel secondo incontro si esplorano i temilegati alla protezione nell’uso delle nuovetecnologie e, in particolare, dei socialnetwork, e ad un loro uso responsabile ecritico. L’esplorazione avviene attraverso unpercorso di progettazione partecipatadiretta ad incidere su un contesto diriferimento della vita quotidiana dei ragazzie delle ragazze (luogo di aggregazione,quartiere, etc.) o su una tematica di lorointeresse. Si utilizzerà, a questo proposito, lostrumento del blog.

Il terzo incontro è di verifica e divalutazione del percorso formativo

STRUTTURA E DURATA• 1 incontro preliminare di 1 ora solo con

gli insegnanti/educatori referenti• Tre incontri con il gruppo o la classe (due

incontri di 3 ore e un incontro di 2 ore)

RISORSE• Un’aula vuota (primo incontro) dotata di

videoproiettore e schermo• Un laboratorio multimediale (secondo

incontro) con la possibilità di far lavorarein coppia ragazzi e ragazze

• Una fotocamera digitale

È fondamentale la presenza dell’insegnatein classe durante la realizzazionedell’attività

“Hai diritto a vedere realizzati i tuoi dirittida parte delle Istituzioni pubbliche(Parlamento, Governo, Scuola ecc.) ancheattraverso la cooperazione internazionale”.

Art. 4 della CRC

“Hai diritto ad essere informato/a e adesprimerti liberamente nel modo che ti è piùcongeniale (verbalmente, per iscritto ecc),sempre nel rispetto dei diritti degli altri”.

Art. 13 della CRC

OBIETTIVIIl laboratorio intende favorire l’utilizzoconsapevole e ragionato delle metodologiefornite dalle ICT/TIC (Information andCommunication Technologies - Tecnologiedell’Informazione e della Comunicazione)attraverso una metodologia partecipativa edinclusiva.L’attività proposta intende far riflettere ragazzie ragazze sul significato di ciò che le ICTrappresentano nella loro vita e sul ruolo esull’importanza che rivestono nella società incui vivono.In questo modo si intende favorire unariflessione sulla realizzazione dell’Obiettivo 8di Sviluppo del Millennio per quanto riguardail superamento del Digital Divide (il DivarioDigitale esistente fra il Nord e il Sud delmondo), con un approccio basato sui dirittidell’infanzia e dell’adolescenza (l’articolo 4della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanziae dell’Adolescenza prevede che gli Statidebbano allocare risorse adeguate nellepolitiche nazionali e di cooperazione allosviluppo destinate all’infanzia)

ARGOMENTI• La CRC ed i suoi principi, in particolare

partecipazione e non discriminazione• Le Nuove Tecnologie e il Digital Divide

• Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio,con particolare riferimento all’Obiettivo n. 8

• Il blog

METODOLOGIALa metodologia utilizzata è tesa a cogliere efar emergere le conoscenze, le percezioni e leesperienze di ragazzi e ragazze, da cui partireper sviluppare un percorso di lavorocondiviso, attraverso momenti formativi.In particolare si utilizzeranno le seguentimetodologie interattive:• Il gioco con il quale si vuole divertire il

ragazzo/a, portandolo/a però ad affrontareinterrogativi e problematiche inerenti letematiche in esame e a cercare possibilirisposte e proporre possibili soluzioni

• Esercitazioni in laboratorio sulle tematicheaffrontate utilizzando il blog, checonsentono lo sviluppo della conoscenzadei ragazzi e delle ragazze e, allo stessotempo, favoriscono lo scambio di idee el’acquisizione di competenze relazionaliIl laboratorio prevede l’utilizzo del blogcome strumento per condividere idee eopinioni dei ragazzi e delle ragazze e perriflettere sulle tematiche relative allasicurezza in Internet e per la produzione dipiccoli video da parte di ragazzi e ragazzeche verranno poi inseriti sul blog.

STRUTTURA E DURATA• 1 incontro di un’ora solo con gli

insegnanti/educatori referenti• 5 incontri di due ore ciascuno con il

gruppo o la classe; il primo in uno spazioconsono a svolgere i giochi proposti, iquattro successivi in un laboratorio diinformatica con un computer ogni duecollegato ad Internet

RISORSE• Un laboratorio multimediale, accesso ad

Internet per tutti i PC, videoproiettore

È fondamentale la presenza dell’insegnanteo dell’educatore durante la realizzazionedell’attività

Laboratorio per bambini e bambine,ragazzi e ragazze

Digital divide, nuovetecnologie e partecipazioneresponsabile

Laboratorio per bambini e bambine,ragazzi e ragazze

Blog-grafie: diritti e identità online

Età

: da

11

a 1

4 a

nn

i

Età

: da

12

a 1

4 a

nn

i

Page 21: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

4140

“Il tuo superiore interesse deve guidare gliadulti nelle decisioni che ti riguardano”.

Art. 3 della CRC

“Hai diritto ad essere protetto/a controogni discriminazione. Questo significa chenessuno può trattarti diversamente daglialtri per il colore della pelle, nazionalità,sesso, religione, lingua o perché seidisabile, ricco/a o povero/a”.

Art. 2 della CRC

OBIETTIVI• Accrescere le conoscenze relativamente

alla tematica dei migranti e dei bambini eadolescenti in particolare, analizzando esuperando visioni stereotipate

• A partire da testimonianze, fonti elinguaggi diversi esplorare le ragioniche spingono alla migrazioni e conoscerei viaggi (traiettorie, modalità, aspettative,ecc.) e gli arrivi (l’accoglienza)

• Rileggere le storie dei migranti allaluce dei diritti dell’infanzia edell’adolescenza e della Costituzioneitaliana.

ARGOMENTI• Immagini mentali e preconoscenze,

modalità di lavoro per superare glistereotipi e i pregiudizi

• I bambini e adolescenti migranti el’esperienza del viaggio e dell’accoglienza

• Il centro di accoglienza diLampedusa e altre strutture di ricezione

• I diritti dell’infanzia edell’adolescenza come chiave di letturae di conoscenza delle esperienze deibambini e adolescenti migranti.

METODOLOGIAGli incontri verranno realizzati secondo lametodologia laboratoriale; verrannoutilizzati fonti e linguaggi diversi al fine distimolare i ragazzi e le ragazze in unpercorso di apprendimento e dielaborazione delle conoscenze che tengaconto di una pluralità di punti di vista diversie che permetta loro di costruire una visionepersonale sul tema.

STRUTTURA E DURATA• 1 incontro preliminare di 1 ora solo con

gli insegnanti/educatori referenti• 4 incontri di 2 ore ciascuno con il gruppo

o la classe; durante i quali vengonoaffrontati i seguenti temi:- Stereotipi e pregiudizi; ruolo

dell’informazione e informazione diqualità

- Il viaggio/i viaggi dei migranti: a partireda storie e testimonianza scritte, audio,video, scoprire le tappe sconosciute delpercorso intrapreso dai migranti e daiminori tra questi.

- All’arrivo i migranti di quali dirittigodono e di quali no? Attraverso lapresentazione di dati e alcuni studi dicasi, operare un confronto tra realtà,diritti dell’infanzia e dell’adolescenza,,altre normative.

RISORSEUn’aula attrezzata con lettore video e un PCcon postazione multimediale ecollegamento ad Internet

È indispensabile la presenzadell’insegnante in classe durante la realizzazione dell’attività.

“Hai diritto a una educazione che sviluppila tua personalità, le tue capacità e ilrispetto dei diritti, dei valori, delle culturedegli altri popoli e dell’ambiente”.

Art. 29 della CRC

“Hai diritto al riposo, al tempo libero, agiocare e a partecipare ad attivitàculturali (ad esempio la musica, il teatro elo sport)”. Art. 31 della CRC

OBIETTIVI• Promuovere la conoscenza della

Convenzione Onu sui Dirittidell’Infanzia e dell’Adolescenza

• Favorire l’ascolto dell’altro, il dialogoe la partecipazione attiva

• Scoprire e conoscere realtà diverse• Acquisire consapevolezza di sé e

dell’altro nella relazione interpersonale

ARGOMENTI• La Convenzione Onu sui Diritti

dell’Infanzia e dell’Adolescenza e, inparticolare il diritto all’educazione, ildiritto alla salute, il diritto al gioco, ildiritto alla non discriminazione

• La narrazione, la funzione educativadelle favole e delle fiabe.

METODOLOGIAVerrà proposta una metodologia interattivae partecipativa in ogni fase del laboratorio,utilizzando le tecniche propriedell’animazione teatrale.Narrare significa condividere, documentare,socializzare, costruire mondi e facilitare lacostruzione della propria identità.Bambini e bambine, attraverso la narrazionedella storia I due gemelli ambientata inEtiopia, entreranno nel mondo dei dirittidell’infanzia e dell’adolescenza.Dalla narrazione potranno, elaborare e

costruire delle storie simili a quella ascoltata,partendo da disegni, scenografie eanimazione dei personaggi della storia.Queste attività li poteranno a riflettere sucome le condizioni sociali, ambientali eclimatiche e le discriminazioni possanorappresentare un ostacolo alla realizzazionedei diritti fondamentali.

STRUTTURA E DURATAOpzione 1: solo narrazione (dai 3 ai 7 anni)• 1 incontro preliminare di 1 ora solo con

gli insegnanti/educatori referenti• 1 incontro di 2 ore ciascuno con il gruppo

o la classe

Opzione 2: narrazione piùelaborazione storie (dai 7 ai 10 anni)• 1 incontro preliminare di 1 ora solo con

gli insegnanti/educatori referenti• 3 incontri di 2 ore ciascuno con il gruppo

o la classe

È fondamentale la presenzadell’insegnante in classe durante la realizzazione dell’attività

Laboratorio per bambini e bambine,ragazzi e ragazze

Dal viaggio all’accoglienza:quali diritti per i bambini,le bambine e gliadolescenti migranti?

Laboratorio per bambini e bambine,ragazzi e ragazze

Di storia in storia

Età

: da

3 a

10

an

ni

Età

: da

13

a 1

8 a

nn

i

Page 22: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

“Hai diritto alla vita”. Art. 6 della CRC

“Hai diritto ad avere un’istruzione/educazione”. Art. 28 della CRC

“Hai diritto ad essere protetto/a in caso diguerra”. Art. 38 CRC

OBIETTIVI• Conoscere situazioni di conflitti

armati nel mondo con particolareriguardo al conflitto israelo-palestinese

• Contestualizzare le violazioni deidiritti dell’infanzia edell’adolescenza nei territori inconflitto

• Conoscere la Convezione Onu suiDiritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza

• Promuovere la conoscenza delletematiche della pace e della solidarietàinternazionale

• Acquisire consapevolezza e capacitàcritica di fronte al problema, maturandola capacità di agire in modo responsabile

• Sviluppare abilità nell’espressione enella comunicazione dei propripensieri e sentimenti su temi sensibili,come la violazione di diritti in “contesti inconflitto”

ARGOMENTI• Il conflitto israelo-palestinese: le sue

cause e i suoi effetti• I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

METODOLOGIASullo sfondo della Convezione Onu suiDiritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza eattraverso tecniche narrative, di confronto edi ricerca attiva, il primo incontro è diretto asviluppare con i ragazzi e le ragazze unapprofondimento del conflitto israelo-palestinese, delle cause e degli effetti. Ilsecondo incontro, attraverso le tecniche delTeatro Forum e del gioco di simulazione, èdiretto a far ripercorrere le storie, leesperienze, i vissuti e i conflitti, ancheinteriori, di alcuni giovani coetanei ecoetanee che vivono questo conflitto.L’ultimo incontro verte sullo sviluppo diatteggiamenti dei ragazzi e delle ragazzerispetto al tema trattato: ripercorrendo ipassaggi di acquisizione di conoscenze e ipropri vissuti emotivi, alla luce di unapropria analisi critica, i ragazzi e le ragazzedefiniscono strategie personali e di gruppoe possibili strumenti da utilizzare nelproprio quotidiano rispetto al tema delconflitto.

STRUTTURA E DURATA• 1 incontro preliminare di 1 ora solo con

gli insegnanti/educatori referenti• 2 incontri di 2 ore ciascuno e 1 incontro

di 3 ore con il gruppo o la classe

RISORSEUn aula vuota.

È fondamentale la presenzadell’insegnante in classe durante la realizzazione dell’attività.

Il laboratorio è condotto in collaborazionecon Donatella Bidini del Circolo BAOBAB di Arezzo.

“Hai diritto alla vita”. Art. 6 della CRC

“Hai diritto alla salute, all’assistenzamedica e a ricevere tutte le informazioninecessarie per garantire tale diritto”.

Art. 24 della CRC

OBIETTIVI• Conoscere la Convezione Onu sui

Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza• Conoscere e contestualizzare

situazioni di violazione dei dirittidell’infanzia e dell’adolescenza, inparticolare del diritto alla salute nei suoidiversi aspetti (cause della mortalità edella morbilità, salute mentale, disabilità,nutrizione e accesso all’acqua potabile,discriminazione nell’accesso ai servizi)

• Riflettere sul tema del diritto allasalute alla luce dell’Obiettivo di Sviluppodel Millennio n. 4 (Ridurre la mortalitàinfantile) e dell’Obiettivo di sviluppo delMillennio n. 5 (Migliorare la salute materna)

• Acquisire consapevolezza e capacitàcritica maturando la capacità di agire inmodo responsabile

ARGOMENTI• La Convezione sui diritti dell’infanzia

e dell’adolescenza e, in particolare:- Il diritto alla vita (art. 6)- Il diritto alla salute (art. 24)- La salute materno-infantile: differenze

tra paesi dei sud del mondo e paesi adalto reddito

METODOLOGIALa metodologia adottata è interattiva epartecipata. Le attività esperienziali cheverranno realizzate prendono spunto dainteressi e curiosità espressi dai ragazzi edalle ragazze, al fine di attivare un lorocoinvolgimento emotivo e per costruire

insieme significati comuni e condivisi deitemi trattati.

STRUTTURA E DURATA• 1 incontro preliminare di 1 ora solo con

gli insegnanti/educatori referenti• 3 incontri di 2 ore ciascuno con il gruppo

o la classe

RISORSEUn’aula spaziosa e vuota per il primo incontro,PC e videoproiettore, laboratorio informatico

È fondamentale la presenza dell’insegnanteo dell’educatore durante la realizzazionedell’attività

Il laboratorio è stato progettato incollaborazione con Francesco AureliPortavoce in Italia della Partnership Globaleper la Salute Materno-Infantile

4342

Laboratorio per bambini e bambine,ragazzi e ragazze

I bambini, le bambine e gliadolescenti nei conflitti:il caso israelo-palestinese

Laboratorio per bambini e bambine,ragazzi e ragazze

Il diritto alla saluteEt

à: d

a 1

3 a

18

an

ni

Età

: da

13

a 1

8 a

nn

i

La Partnership Globale per la SaluteMaterno-Infantile è un’alleanza di più260 organizzazioni che lavorano insiemeper il raggiungimento degli Obiettivi diSviluppo del Millennio n. 4 e 5: pereliminare progressivamente la mortalitàinfantile e per garantire la salute delledonne. Ogni anno muoiono circa 9,7 milioni di bambini e più di 500.000donne per cause collegate al parto.Tuttavia ogni anno più di 6 milioni diqueste morti potrebbero essere evitatese venissero implementati interventiessenziali per la salute materno-infantile.

Page 23: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

Risorse per il territorio

44

“Hai diritto al riposo, al tempo libero, agiocare e a partecipare ad attivitàculturali (ad esempio la musica, il teatro elo sport)”. Art. 31 della CRC

OBIETTIVIIl laboratorio intende utilizzare materialipoveri per la costruzione di giochi o di altrioggetti utili e funzionali all’allestimentodegli spazi comuni (aula, spazio attrezzato,ecc), all’interno dei quali si svolgono attivitàformative e/o ludiche.Tra le finalità del percorso vi è la possibilitàdi scoprire i diritti e di interpretarli,facendoli propri, utilizzando in modocreativo i differenti materiali. Il laboratoriovuole anche promuovere la conoscenzadella Convenzione Onu sui Dirittidell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC), inparticolare del diritto all’identità, e a viverein un ambiente sano e al gioco.

ARGOMENTI• I diritti dell’infanzia e

dell’adolescenza e la CRC• Conoscere i diritti attraverso

l’esperienza diretta• Il gioco attraverso la costruzione con

materiale di riciclo• Pratiche di sviluppo sostenibile a

partire dagli ambienti di tutti i giorni

METODOLOGIAVerrà proposta una metodologia interattivae partecipativa in ogni fase del laboratorio.Si intende stimolare la creatività attraverso lacostruzione di giochi e altri oggetti,utilizzabili correntemente in attività ludicheed educative.In un’atmosfera divertente e stimolante, ibambini e le bambine sono invitati aformulare delle proprie rappresentazioni deidiritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (ad es:il diritto ad essere ascoltato) per poiprocedere alla creazione manuale, attraversol’utilizzo dei materiali di riciclo.

STRUTTURA E DURATA• 1 incontro preliminare di 1 ora solo con

gli insegnanti/educatori referenti• 3 o 4 incontri di 2 ore ciascuno con il

gruppo o la classe a seconda dell’età

RISORSEAula spaziosa e materiale di recupero cheverrà segnalato durante l’incontropreliminare.

È fondamentale la presenza dell’insegnanteo dell’educatore durante la realizzazionedell’attività

Laboratorio per bambini e bambine,ragazzi e ragazze

Una montagna di diritti:disfare e ricreare

Età

: da

6 a

10

an

ni

Page 24: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

4746

L’area Educazione e Scuolaconsidera fondamentale nella sua

offerta formativa la relazione con il territorioe i molteplici attori (associazioni, istituzioni,comunità, centri di aggregazione giovanile,università, ecc.), il cui coinvolgimento èdeterminante per la promozione e la tuteladei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Atal fine propone:

• un’equipe disponibile a co-progettareinterventi formativi e progetti educativisul tema dei diritti dell’infanzia edell’adolescenza da realizzare sulterritorio, all’interno di scuole o di altrestrutture extrascolastiche.

• un Centro di Documentazione (consede a Milano) sui temi dell’Educazioneallo Sviluppo e sui Diritti aperto alpubblico con possibilità di richiedereconsulenze per l’elaborazione di ricerchetematiche e/o bibliografie.

I percorsi di sensibilizzazione eformazione rivolti agli amministratori, agliattori sociali del territorio e alla cittadinanza,oltre a fornire un quadro generale sulletematiche dei diritti dell’infanzia edell’adolescenza, intendono offrire spazi diriflessione e di sviluppo di competenzelegate alle problematiche presenti neidiversi contesti territoriali.Il percorso formativo presentato qui di seguito ha una struttura modulareche ne permette la realizzazione in un’unicasoluzione o componendo, a più riprese,anche in momenti diversi, uno o piùmoduli.La proposta è da considerarsi in manieraflessibile e potrà di volta in volta essereadattata alle esigenze ed ai bisogniindividuati insieme agli operatori ed agliamministratori degli enti locali interessati adavviare un percorso di riflessione sul

territorio ispirato ad una cultura dei dirittidell’infanzia e dell’adolescenza.

In particolare, gli operatori istituzionaliquali i tutor, i difensori dei bambini e i garantidell’infanzia, potranno utilizzare le proposteper supportare la loro azione sul territorio infavore bambini, bambine e adolescenti.Specificatamente per i CentriAntiviolenza, i Centri per le donne indifficoltà o per strutture analoghe,proponiamo un laboratorio destinato aibambini e alle bambine ospiti, tra le cui finalitàvi sono il riconoscimento e il rispetto deidiritti umani fondamentali nella vitaquotidiana, la gestione e risoluzione nonviolenta dei conflitti, lo sviluppo della fiduciadei bambini e delle bambine affinché possanoprendere parte ai processi che li riguardano.

La comunità locale non può chebeneficiare di un impegno socialeattento ai bisogni e ai diritti di bambini eadolescenti che vivono in undeterminato territorio. La tutela epromozione dei diritti di bambini eadolescenti crea un clima positivocapace di favorire i diritti di tutti icittadini.

Sulle singole tematiche potranno essereavviati percorsi di approfondimento voltiall’acquisizione di informazioni ecompetenze specifiche

La proposta intende favorire losviluppo e la diffusione sul territorio di

una cultura dei diritti a partire dallapromozione della Convenzione Onu suiDiritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza(CRC), approvata dalle Nazioni Unite nel1989 e ratificata dallo Stato italiano nel 1991.

OBIETTIVI• Conoscere la CRC ed i suoi principi

fondamentali: il superiore interesse delminore, la non discriminazione, losviluppo olistico e la partecipazione

• Riconoscere il valore pedagogico eculturale oltre che giuridico della CRC

• Utilizzare la CRC come strumento dilavoro per affrontare e trovare soluzionialle problematiche inerenti i dirittipromossi o negati nei diversi contestiterritoriali

• Acquisire competenze per attivareprocessi di progettazione partecipata cheincludano bambini e adolescenti

• Promuovere e attivare esperienzesignificative di democrazia e cittadinanzaattiva

ARGOMENTI• Le generazioni dei diritti umani• I principi della Convenzione: non

discriminazione; superiore interesse;sopravvivenza, sviluppo, protezione;partecipazione

• L’implementazione dei dirittidell’infanzia e dell’adolescenza comescenario culturale delle politicheterritoriali

• La partecipazione come indicatore diqualità della programmazione territoriale

• La cittadinanza attiva• Diritti promossi e diritti negati• I bambini e gli adolescenti come

risorsa sociale

DESTINATARIAmministratori locali, operatori socialie istituzionali, personale delle associazionidi volontariato e delle ONG,accompagnatori e animatori di gruppi eassociazioni giovanili, operatori scolastici,genitori, vasto pubblico

1° MODULO2 INCONTRI DI 3 ORE CIASCUNO

La Convenzione Onu sui Dirittidell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC):• Genesi storica, impianto pedagogico,

concetti chiave• Stato di attuazione nel mondo e in

particolare in Italia• La partecipazione dei bambini/e e dei

ragazzi/e alla programmazione e almonitoraggio della CRC

La Convenzione in ambito locale:• Lettura della situazione locale alla luce

della CRC: diritti promossi o negati• Le risorse del territorio:

- esempi di processi consultivi- esempi di processi partecipativi- esempi di promozione dell’auto-tutela

2° MODULO1 INCONTRO DI 3 ORE

La pedagogia dei diritti• I paradigmi pedagogici• Il paradigma costruttivista• La pedagogia dei diritti

3° MODULO1 INCONTRO DI 2/3 ORE PER OGNITEMATICA SCELTA, NELLA MODALITÀ DILEZIONE/CONFERENZA

Percorsi di sensibilizzazione e formazione per il territorio

Per una cultura dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenzaPercorsi di sensibilizzazione e formazione rivolti agli amministratori, agli attori sociali del territorioe alla cittadinanza

La proposta formativarivolta al territorio

Page 25: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

“Hai diritto ad esprimere le tue opinioni sututte le questioni che ti riguardano. La tuaopinione deve essere ascoltata e presa inseria considerazione”. Art. 12 della CRC

“Hai diritto ad essere informato/a suidiritti previsti da questa Convezione”. Art. 42 della CRC

Laboratorio per bambini e bambine(ospiti dei Centri Antiviolenza e di Centri

per le donne in difficoltà)

OBIETTIVI• Promuovere la conoscenza della

Convezione Onu sui Dirittidell’Infanzia e dell’Adolescenza

• Sviluppare abilità di partecipazionenelle attività con i pari e in rapporto congli educatori

• Sviluppare abilità nell’espressione enella comunicazione dei propri pensieri esentimenti

• Sviluppare abilità legate all’ascoltoattivo

• Saper lavorare in gruppo e analizzarecriticamente i temi proposti

Il laboratorio inoltre, attraversol’approfondimento della conoscenza dellaCRC, intende promuovere un percorsodiretto ad incidere sull’autostima, sullafiducia in sé stessi e sulla promozione delrispetto per sé stessi e per gli altri.

ARGOMENTI• La Convezione Onu sui diritti

dell’infanzia e dell’adolescenza• Il principio di partecipazione

METODOLOGIAIl laboratorio prevede due diversi percorsidifferenziati per età. La prima ipotesi,destinata ai più piccoli, è un laboratorioaperto di espressione ludico-creativa edi sperimentazione relazionale. In unospazio ampio e pieno di stimoli i bambiniavranno la possibilità di esprimersiattraverso il gioco, con l’obiettivo disvilupparne le potenzialità e le risorseintellettive ed emotive. Nell’ambito di taliattività saranno privilegiati momenti diesplorazione relazionale mirati a farsperimentare stili di attaccamento emodalità di comunicazione diverse da quellevissute nella famiglia di provenienza epermettere così di allargare il propriospettro di opportunità relazionali. Laseconda ipotesi è dedicata ai bambini di etàsuperiore ai 6 anni. Le attività ruotanoattorno alla narrazione di una storia perpromuovere un processo di rielaborazionedei propri vissuti emotivi. Ai formatori e allopsicologo il compito di facilitare questoprocesso identificativo/proiettivo, semprenel rispetto della volontà e dei tempi diciascuno di loro.

STRUTTURA E DURATA• 1 incontro preliminare di 1 ora con

l’educatore e/o psicologo• 4 incontri di 3 ore ciascuno con il gruppo

di bambini e bambine

RISORSEUn’aula vuota

Il laboratorio è condotto da due formatorie uno psicologo. È fondamentale lapresenza dello psicologo/educatore dellacomunità.

49

Diritti promossi o negati• Bambini e adolescenti e abuso/traffico• Bambini e adolescenti migranti e/o non

accompagnati• Bambini e adolescenti e politiche di

bilancio• Bambini e adolescenti e spazi di

partecipazione• Bambini e adolescenti e lavoro• Bambini e adolescenti e diversità• Bambini e adolescenti e media• Bambini e adolescenti e istruzione• Bambini e adolescenti e salute• Bambini e adolescenti e giustizia

METODOLOGIAVerrà utilizzata una metodologiapartecipativa che vedrà l’alternarsi di inputteorici, supportati da tecniche interattive, amomenti di riflessione e discussionecomune.

RISORSEVideoregistratore, videoproiettore

48

Percorsi di sensibilizzazione e formazione per il territorio

Le fiabe dei diritti

Page 26: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

La piattaforma LMS (LearningManagement System) offre la possibilità

a gruppi di insegnanti, studenti, ricercatori,di accedere ai corsi online, all’interno deiquali è possibile costituirsi in Comunità diPratica con il fine di organizzare percorsicollaborativi di studio e di ricerca sullaPedagogia dei Diritti.

La documentazione accessibile a tutticomprende l’archivio generale(Homepage, Documentazione, Archiviogenerale), che contiene collegamenti edocumenti utili per approfondimenti ericerche sulle tematiche inerenti ai dirittidell’infanzia e dell’adolescenza e allapedagogia dei diritti. In particolare sonopresenti: documenti relativi a salute,educazione, nuove tecnologie, migranti,sviluppo e globalizzazioni, Obiettivi diSviluppo del Millennio, formazione edidattica.Dalla piattaforma è possibile accedere alcanale video e al Blog dell’aera diEducazione e Scuola

51

Lavorando in ambito educativo,abbiamo sentito l’esigenza nel corso

degli ultimi anni di avviare un Centro diDocumentazione che mettiamo adisposizione di tutti i cittadini e le cittadinee che comprende libri, video e Dvd suiseguenti argomenti:

• Diritti umani• Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza• Sviluppo e globalizzazione• Intercultura• Didattica

Il Centro di Documentazione si proponecome utile risorsa per formatori, animatori,docenti, studenti e studentesse ed operatorisocio-culturali che siano interessati adapprofondire tali tematiche.

Gli studenti universitari possono servirsi delCentro per ricerche relative a tesi di laurea.Gli studenti delle scuole secondarie di I e IIgrado, possono frequentare il Centro persvolgere ricerche durante tutto l’annoscolastico o per la produzione di tesine perl’esame di maturità. I docenti, gli educatori, iformatori possono trovare nel centromateriali (libri, Dvd, video, ecc.) utili perapprofondimenti personali o per larealizzazione di attività didattiche darealizzare in classe.

Il Centro di Documentazione, oltre checome biblioteca/mediateca specializzata, sipropone alle scuole e alla città come luogodove lavorare insieme per:• la progettazione di attività sulle tematiche

inerenti i Diritti dell’Infanzia edell’Adolescenza da realizzare nellapropria scuola o nel proprio quartiere;

• ricevere una consulenza per tesi di laurea,ricerche, progetti didattici ed educativi.

Infine, il Centro di Documentazione vuolediventare un punto di riferimento per idocenti e gli altri operatori che svolgonoprogetti su tali tematiche ed è interessato aricevere materiali relativi alle esperienzecondotte in ogni ordine e grado di scuola, oin contesti extrascolastici, diventando cosìuna vera e propria Banca Dati del Territorio,archivio di Buone Pratiche a cui i soggettiinteressati potranno attingere per futureprogettazioni.

L’elenco completo dei materiali èconsultabile online al seguente indirizzo:www.sc-formazione.it (homepage,documentazione, centro documentazione,documenti)

La consultazione è gratuita e può avvenirenei giorni di apertura su appuntamento.

Per informazioni, richieste e proposte dicollaborazione:Save the Children Italia Onlus - Ufficio diMilano; Via Stresa, 3 - 20125 MilanoTel. 02 67078446 - [email protected]

50

La Piattaforma per laFormazione a Distanza di Save the Children Italiawww.sc-formazione.it

Centro di documentazionedi Educazione allo sviluppoe dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

Page 27: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

Programmi di Save the

Children Italia

Page 28: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

Tratta e abuso di minoriSulla base dei risultati raggiunti negli annipassati, Save the Children Italia lavora sullequestioni specifiche concernentil’identificazione e l’assistenza dei minorivittime o a rischio di tratta, abusi sessuali osfruttamento lavorativo; opera per rafforzarela capacità degli operatori istituzionali e privatidi proteggere i minori a rischio e vittime ditratta nei paesi d’origine, di transito e didestinazione; lavora nella prevenzione deltraffico e dello sfruttamento di minori.

Accoglienza e cura dei minori migrantialle frontiere o sul territorio nazionaleL’obiettivo di Save the Children è rafforzare ilsistema di assistenza e di riferimento deiminori migranti alle frontiere (in particolare, lefrontiere costiere del sud Italia). Inoltre, Savethe Children lavora per promuovere esupportare l’inclusione sociale dei minorimigranti vittime di abuso e/o coinvolti inattività illegali. Le attività includono:l’assistenza e la consulenza legale; laconsulenza psicosociale; la mediazionecultural; il supporto all’inclusione sociale; ildeferimento dei minori in centri di accoglienzao servizi, ricerca. Dal 2009, inoltre, Save theChildren ha avviato un centro diurno a bassasoglia per i minori di strada.

Giustizia giovanileIl lavoro di Save the Children Italia inquest’ambito si focalizza sulla prevenzione esulla lotta alla criminalità giovanile, tramite losviluppo di una metodologia imperniata su unapproccio che si basa sui diritti dell’infanzia.Save the Children Italia, inoltre, intendepromuovere il reinserimento sociale deigiovani che hanno commesso reati e rafforzarele conoscenze e competenze professionali diattori pubblici e privati (operatori legali,giudiziari, istituzioni, ONG), impegnati nellaprevenzione e nel reinserimento sociale, cosìda garantire una maggior protezione deiminori e dei loro diritti.

AREA MINORI E NUOVE TECNOLOGIENuovi Media - in particolare internet ecellulari - rappresentano un aspetto

esistenziale importante nella vita dei giovanidella società contemporanea, poiché apronoad un mondo di relazioni, di emozioni, diinformazioni e di apprendimento che offreopportunità di crescita senza precedenti.Un territorio affascinante, sconfinato efacilmente accessibile dove, tuttavia,possono trovare spazio anche contenuti ecomportamenti potenzialmente dannosi peril loro sviluppo.Per questo motivo Save the Children Italiada anni è impegnata in progetti disensibilizzazione dei minori ad un utilizzodei Nuovi Media adatto ai loro bisogni edesideri e di contrasto alla diffusione dipratiche illecite on-line a danno dei minoristessi (in particolare la pedopornografia); laqualità del nostro lavoro è riconosciuta supiù fronti attraverso convenzioni ufficiali conIstituzioni, Forze dell’Ordine ed Enti diRicerca.Una delle caratteristiche distintive delnostro lavoro, è la multidisciplinarietà, chetrova la sua base nell’educazione socio-affettiva dei ragazzi da parte della famiglia edella scuola, che non può prescinderedall’alfabetizzazione informatica dei genitorie degli educatori, dalla sollecitazione neiragazzi e nelle ragazze di capacità critichenell’utilizzo dei Nuovi Media, e nelle aziendeICT di codici di co-regolamentazione per lagestione/prevenzione dei rischi, ed infine,dall’impegno delle Istituzioni per la tutela ela promozione dei diritti dei più piccoli.A tal fine, i nostri interventi mirano a creareoccasioni di sensibilizzazione e confrontocon studenti nelle scuole, e seminari econvegni per genitori ed insegnanti. Acoinvolgere attori chiave come istituzioni,industria, associazioni di genitori edinsegnanti, magistrati, forze di polizia neldibattito relativo all’identificazione di buoneprassi. Ad attivare campagne disensibilizzazione mirate attraverso i Media(web, stampa, TV e radio) e di advocacy conle istituzioni, relative in particolare alproblema dell’Identificazione delle Vittimedi pedo-pornografia. (Sito di riferimento:www.sicurinrete.it).55

Programmi di Save the Children Italia (a latocome in vers 08)

Save the Children Italia, fin dalla suanascita, ha sviluppato programmi chehanno l’obiettivo di migliorare la vita deibambini e delle bambine che vivono inItalia.Save the Children basa le proprie azionied interventi sui diritti e principi sancitidalla CRC ed operativamente agisce perla protezione dei minori migrantipresenti in Italia, o a rischio disfruttamento, o di quanti siano espostiai problemi derivanti da un usoscorretto e illegale delle nuovetecnologie, o ancora, nell’ambito delsistema scolastico nazionale.

AREA EDUCAZIONE E SCUOLA

Save the Children Italia è, dal 2005, enteaccreditato presso il Ministero della PubblicaIstruzione per la formazione del personaledella scuola; nel 2007 ha firmato unprotocollo d’intesa con il Ministero dellaPubblica Istruzione per collaborare insinergia con l’intento di diffondere e farcrescere una cultura di pace, non violenza erispetto dei diritti umani tra le giovanigenerazioni.I progetti dell’area “Educazione e scuola”intendono promuovere i diritti dell’infanziae dell’adolescenza, accrescendo laconsapevolezza degli adulti e dei ragazzianche riguardo a situazioni nelle quali idiritti vengono violati, utilizzandometodologie che mettono il bambino alcentro del proprio percorso diapprendimento, ne promuovono la titolaritàdi diritti e la partecipazione attiva.Il lavoro dell’area nel progettare,implementare attività di educazione incontesti scolastici, mira a capire comepromuovere e/o orientare meglio laformazione in un’ottica di diritti, utilizzandola CRC ed suoi principi generali (superioreinteresse, non discriminazione, protezione epartecipazione) come uno strumento dilavoro capace di guidare e supportare le

scelte programmatiche ed operative. L’area,all’interno dell’associazione, svolge un ruolotrasversale che permette di sviluppare ediffondere l’approccio formativo centratosui diritti a tematiche diverse, utilizzandouna pluralità di strumenti e linguaggi diversi.Dal 2009, con l’obiettivo di promuovere ediffondere l’approccio pedagogico centratosui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e difavorire una maggiore conoscenza dellaCRC, si prevede di realizzare attività anche incontesti educativi extra scolastici, con ilconsequenziale rafforzamento della rete dicollaborazioni su tutto il territorio nazionale.Nell’ambito dell’Educazione allo SviluppoSave the Children Italia partecipaattivamente a tavoli di concertazione e dilavoro quali: Accademia della Pace dellaProvincia di Milano, Gruppo Scuola delleONG Lombarde, Rete ELLIS (Educazioni,Letterature, Lingue e Storie), GruppoPartecipazione del PIDIDA nazionale eRegione Lombardia, Gruppo di lavoro sugliMDGs della Piattaforma nazionale diEducazione allo Sviluppo e, per il Networkdi Save the Children,ad uno dei gruppi dilavoro di CONCORD, il DEForum(Development Education Forum).

AREA PROTEZIONENei suoi piani strategici, Save the ChildrenItalia riconosce la protezione come un’areaprioritaria di intervento. In particolare,l’organizzazione si focalizza sui minorimigranti, concetto che include una varietà didifferenti categorie di minori che, a variotitolo (richiedenti asilo, le vittime di tratta, imigranti economici in cerca di opportunitàdi studio o lavoro, e i minori che giungonoin Italia per il ricongiungimento familiare), sitrovano a vivere al di fuori del loro paesed’origine, sia accompagnati da qualchefamiliare che soli.Attraverso i suoi progetti realizzati in Italiaed Europa, Save the Children Italia opera intre principali aree tematiche:Tratta ed abuso di minori;Accoglienza e cura dei minori migranti allefrontiere e sul territorio nazionale;Giustizia giovanile54

PROG

RAM

MI D

I SAV

E TH

E CH

ILDR

EN IT

ALIA

PROG

RAM

MI D

I SAV

E TH

E CH

ILDR

EN IT

ALIA

Page 29: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

garantire l’accoglienza e la protezione deiminori migranti, l’uso sicuro delle nuovetecnologie da parte di ragazze e ragazzi el’istituzione del garante nazionale e dei garantiregionali per l’infanzia.Save the Children Italia è inoltre impegnatanel monitoraggio della Convenzione delleNazioni Unite sui diritti del fanciullogarantendo il coordinamento del gruppo CRCnel quale sono coinvolte più di 70organizzazioni impegnata in Italia nella tuteladei diritti dell’infanzia.Rispetto alle politiche internazionalil’impegno di Save the Children è volto apromuovere la tutela del diritto all’istruzionesoprattutto nei paesi in guerra e post conflittocon la campagna Riscriviamo il Futuro, latutela della salute materna e infantile e più ingenerale il raggiungimento degli Obiettivi diSviluppo del Millennio.Oltre al dialogo costante con le istituzioniitaliane a livello locale, nazionale einternazionale, Save the Children è impegnata

in attività di lobby rivolte alle istituzionieuropee (Unione Europea e Consigliod’Europa) ed internazionali (sistema delleNazioni Unite, Unione Africana, istituzionifinanziarie internazionali, OECD) attraversogli uffici che hanno sede a Bruxelles, Ginevrae New York, affinché i diritti dell’infanzia edell’adolescenza siano tenuti adeguatamentein considerazione in tutte le politicheinternazionali.Save the Children lavora in network nazionalie internazionali di organizzazioni nongovernative e non profit per garantiremaggiore efficacia ed impatto del propriolavoro, fra questi citiamo il CINI -Coordinamento Italiano dei NetworkInternazionali, la Coalizione Italiana Stopall’Uso dei Bambini Soldato, la CampagnaGlobale per l’Educazione, la CoalizioneItaliana contro la Povertà, il ComitatoPromozione e Protezione Diritti Umani, loSCEP - Separeted Children in EuropeProgramme.

AREA SUPPORTO LEGALEL’Unità di Supporto Legale ha l’obiettivo diporre in relazione tra loro le attività diconsulenza legale di primo e secondo livellogià attive e sperimentate con l’avvio dell’area,e quelle di ricerca giuridica, di raccolta dati suicasi seguiti e/o segnalati. Inoltre, l’Unità operaa supporto delle Unità di Advocacy e Policy edei Programmi Italia-Europa al fine diassicurare un’attività di analisi della normativaesistente e in corso di approvazione, in mododa facilitare la formulazione di proposte diemendamenti normativi o risposte a quesiti diordine giuridico in materia di diritto deiminori migranti e in altri specifici ambitiattinenti alle aree programmatiche Italia-Europa. Tali attività sono supportate daulteriori azioni in ambito giuridico, comel’elaborazione di report concernenti i casiseguiti; di dossier giuridici e di materialeinformativo a misura di bambino sullanormativa vigente; la realizzazione di attivitàdi ricerca giuridica e di commento allanormativa esistente; la predisposizione dimoduli formativi da proporre ad operatorigiuridici di vario livello (avvocati, magistrati edoperatori); il supporto alle attività diformazione dei programmi.

PROGRAMMI INTERNAZIONALISave the Children Italia definisce le lineestrategiche del proprio programmainternazionale in armonia ed in strettacollaborazione con la International Save theChildren Alliance, lavorando in un’ottica dicoordinamento su scala globale al fine diottimizzare l’impatto delle proprie iniziativesulla vita di milioni di bambini e bambine nelmondo.In questo quadro, Save the Children Italiapromuove e supporta programmi di sviluppoe di emergenza in tutto il mondo,focalizzando la propria attenzione in manieraparticolare su progetti realizzati in Africa SubSahariana, nei Balcani, in Nord Africa e MedioOriente.

Nell’implementare i propri programmi, Savethe Children Italia adotta il Child RightsProgramming (CRP). Il CRP è una

metodologia di programmazione (cioè dipianificazione, progettazione, realizzazionee valutazione dei programmi) che si basasulla realizzazione di specifici diritti deibambini e delle bambine, come stabilitodalla legislazione internazionale.Si tratta di un approccio globale ed inclusivo,che si applica all’intero lavoro svolto aprescindere dalle metodologie utilizzate o dalcontesto specifico di operatività.In particolare, Save the Children in più di 100paesi nel mondo realizza programmi e azioninei seguenti ambiti: Educazione; Salute;Protezione; Sviluppo economico locale;Risposta alle emergenze; HIV/AIDS; Sicurezzaalimentare

ADVOCACYSave the Children è nata come organizzazionededita all’advocacy. Infatti la sua fondatriceEglantyne Jebb ha iniziato proprio con ilcondurre una campagna di advocacy persalvare i bambini europei che morivano difame a seguito della fine della prima guerramondiale. Sulla base della sua esperienzaEglantyne Jebb ha poi elaborato ladichiarazione di Ginevra, adottata nel 1924, apartire da cui si è sviluppata la Convenzionedelle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo(1989), lo strumento attualmente piùimportante per l’advocacy sui dirittidell’infanzia.Nello specifico delle attività di Save theChildren Italia il termine advocacy èconnotato dalla mission dell’organizzazioneche è quella di tutelare e promuovere i dirittidell’infanzia, e pertanto viene inteso come“una serie di attività strutturate volte adinfluenzare le politiche per l’infanzia ed irelativi programmi/piani governativi, leistituzioni internazionali, il terzo settore, conil fine di ottenere dei cambiamenti positivi peri minori e una maggiore tutela e applicazionedei loro diritti”.Save the Children Italia è quindi impegnatanel favorire la coerenza delle politiche locali,nazionali e internazionali alla Convenzionedelle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo. Alivello locale, nazionale ed europeo le attivitàdi advocacy sono prevalentemente rivolte a 5756

PROG

RAM

MI D

I SAV

E TH

E CH

ILDR

EN IT

ALIA

PROG

RAM

MI D

I SAV

E TH

E CH

ILDR

EN IT

ALIA

Page 30: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

58

Sintesi dellaConvenzione ONU

sui Dirittidell’Infanzia e

dell’Adolescenza(CRC)

All’indirizzo www.savethechildren.it, nella sezione “Pubblicazioni”, è possibile consultare e scaricare tutte le pubblicazioni di Save the ChildrenItalia dal 2001 ad oggi. Il sito viene costantemente aggiornato.

Le pubblicazioni di Save the Children Italia

Page 31: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

Questa sintesi degli articoli della Convenzione può essere utilizzata per unarapida visione d’insieme ed anche come più agile strumento di lavoro e diconsultazione rispetto al testo ufficiale.

ARTICOLO 1.Definizione di bambino/a. Ogni persona fino ai diciotto anni di età.

ARTICOLO 2.Non discriminazione. Lo Stato deve garantire sul suo territorio tutti idirittisenza alcuna eccezione (appartenenza etnica, genere, religione, lingua,opinioni...)

ARTICOLO 3.Superiore interesse. Ogni azione che riguarda i bambini e gli adolescentideve mettere al primo posto il loro superiore interesse. Lo Stato devegarantire la protezione e le cure necessarie al loro benessere quando igenitori o altri responsabili non sono in grado di farlo.

ARTICOLO 4.Implementazione dei diritti. Lo Stato deve attuare tutti i diritti presentinella CRC.

ARTICOLO 5.Ruolo dei genitori. Lo Stato deve rispettare le responsabilità e i diritti deigenitori e della famiglia estesa che hanno il compito di assicurare unaeducazione coerente con i diritti della CRC, tenendo conto delle capacitàevolutive del bambino/a.

ARTICOLO 6.Sopravvivenza e sviluppo. Il bambino/a ha diritto alla vita. Lo Stato deveassicurare la sopravvivenza e lo sviluppo psicofisico del bambino/a.

ARTICOLO 7.Nome e nazionalità. Un bambino/a quando nasce ha diritto ad avere unnome e una nazionalità.

ARTICOLO 8.Preservazione dell’identità. Lo Stato deve tutelare e, quando è il caso,ripristinare, i fattori fondamentali dell’identità di un bambino.

ARTICOLO 9.Separazione dai genitori. Il bambino non può essere separato, contro la

sua volontà, dai genitori. La legge può decidere diversamente quando c’èincompatibilità con il superiore interesse del bambino. Il bambino ha dirittoa mantenere i contatti con uno o entrambi i genitori in caso di separazione.Se questa è decisa dallo Stato il bambino ha il diritto di sapere dove sono igenitori.

ARTICOLO 10.Ricongiungimento familiare. Il bambino e i genitori hanno il diritto dientrare in uno Stato o di lasciarlo al fine del ricongiungimento della famiglia.Lo Stato deve facilitare questo processo. Un bambino con i genitori residentiin Stati diversi ha il diritto di mantenere rapporti con entrambi.

ARTICOLO 11.Trasferimenti illeciti. Lo Stato deve prevenire e impedire trasferimentiilleciti del bambino.

ARTICOLO 12.Libertà di esprimere la propria opinione. Il/la bambino/a ha il diritto diesprimere la propria opinione su tutte le questioni che lo/la riguardano nelrispetto dell’età e maturità. Le opinioni espresse devono essere ascoltateprima di prendere decisioni che lo coinvolgono.

ARTICOLO 13.Libertà di espressione. Il/la bambino/a ha il diritto ad esprimersiliberamente e ricevere e diffondere informazioni con ogni mezzo espressivonel rispetto dei diritti altrui.

ARTICOLO 14.Libertà di pensiero, coscienza e religione. Lo Stato deve garantire albambino/a il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione.

ARTICOLO 15.Libertà di associazione. Lo Stato deve riconoscere al bambino/a il dirittodi associazione e di riunione pacifica.

ARTICOLO 16.Protezione della privacy. Il diritto del bambino ad essere rispettato eprotetto nella sua vita privata: in casa, in famiglia, nella corrispondenza e daattentati alla sua reputazione.

ARTICOLO 17.Ruolo dei media. Il bambino ha il diritto ad eccedere alle informazioni utilial suo benessere. Lo Stato deve: vigilare e incoraggiare i mass media adivulgare informazioni di utilità sociale e culturale attraverso varie fonti(libri, film...); incoraggiare i media a produrre informazioni per i bambiniautoctoni e appartenenti a minoranza; promuovere la conoscenza tra popolie culture; proteggere il bambino da materiali e informazioni dannosi per ilsuo benessere.

6160

Sintesi della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC)

Page 32: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

ARTICOLO 18.Responsabilità dei genitori. Entrambi i genitori (o tutori legali) devonocurare l’educazione e lo sviluppo del bambino. Lo Stato deve sostenere illoro compito.

ARTICOLO 19.Protezione da ogni violenza. Lo Stato deve proteggere il bambino daogni forma di maltrattamento e abuso da parte di qualunque soggetto.

ARTICOLO 20.Protezione dei bambini senza famiglia. Lo Stato deve proteggere inmodo particolare i bambini che sono deprivati dell’ambiente familiare,garantendo assistenza e rispetto della sua personalità.

ARTICOLO 21.Adozione. Gli Stati, che autorizzano l’adozione, devono rispettare ilsuperiore interesse del bambino con il controllo delle autorità competenti ela consultazione degli adulti coinvolti.

ARTICOLO 22.Bambini rifugiati. I bambini rifugiati o che cercano di ottenere lo status dirifugiati hanno diritto a protezione speciale e assistenza. Gli Stati devonodare la massima collaborazione alle Nazioni Unite e agli organismicompetenti per facilitare il ricongiungimento familiare.

ARTICOLO 23.Bambini disabili. I bambini disabili fisici e mentali hanno diritto a specialeassistenza, cure, educazione al fine di raggiungere il massimo grado possibiledi autosufficienza e partecipazione alla vita sociale.

ARTICOLO 24.Salute e servizi sanitari. Il bambino ha il diritto alla salute e all’assistenzamedica. Gli Stati devono garantire: una diminuzione della mortalità infantile;l’educazione alla salute; la prevenzione; la lotta alla malnutrizione fornendocibo e acqua potabile; assistenza alle madri; la cooperazione tra stati per ilraggiungimento degli obiettivi.

ARTICOLO 25.Controllo delle terapie. I bambini che ricevono dallo Stato particolari curee assistenza hanno diritto a periodici controlli per verificare le lorocondizioni.

ARTICOLO 26.Sicurezza sociale. Lo Stato deve garantire al bambino il diritto allasicurezza sociale (assistenza in caso di malattia, di problemi economici...).

ARTICOLO 27.Standard di vita. Il bambino ha diritto ad uno standard di vita adeguato. Igenitori sono responsabili di garantirlo, se necessario, con il supporto delloStato.

ARTICOLO 28.Educazione/Istruzione. Il bambino/a ha diritto all’educazione. Gli Statidevono garantire: l’istruzione primaria gratuita e obbligatoria per tutti;l’istruzione secondaria accessibile a tutti; la diminuzione del tasso diabbandono scolastico e la promozione della frequenza scolastica;l’informazione e l’orientamento sulle varie possibilità di istruzione; ilrispetto della dignità del bambino/a nelle attività scolastiche.

ARTICOLO 29.Finalità educative. Lo Stato deve promuovere: lo sviluppo complessivodella personalità e delle attitudini del bambino/a; il rispetto dei genitori edella propria identità culturale; il rispetto per le altre culture; il rispettodell’ambiente naturale; il rispetto dei diritti umani.

ARTICOLO 30.Bambini di minoranze etniche o popolazioni indigene. Il bambino/ache appartiene a minoranze etniche, religiose, linguistiche o di origineindigena ha diritto di praticare la propria cultura, religione e di parlare lapropria lingua.

ARTICOLO 31.Gioco, tempo libero e attività culturali. Il bambino/a ha il diritto diriposarsi, giocare e partecipare ad attività culturali che lo Stato devegarantire.

ARTICOLO 32.Sfruttamento del lavoro minorile. Gli Stati devono proteggere i bambinidall’impiego in lavori pesanti e rischiosi per il loro sviluppo, la loroeducazione, la loro salute. Gli Stati devono stabilire l’età minima di accessoal lavoro e le condizioni di impiego e prevedere sanzioni per i trasgressori.

ARTICOLO 33.Uso di droghe. Gli Stati devono proteggere i bambini dall’uso di droghe edevitare che vengano impiegati in traffici illeciti di queste sostanze.

ARTICOLO 34.Sfruttamento sessuale. Gli Stati devono proteggere i bambini dallosfruttamento e dall’abuso sessuale, dalla prostituzione e dal coinvolgimentonella produzione di materiali pornografici.

6362

Page 33: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

ARTICOLO 35.Rapimento, vendita e tratta. Gli Stati devono adottare adeguatiprovvedimenti a livello nazionale e internazionale per prevenire econtrastare il rapimento, la vendita e il traffico di bambini.

ARTICOLO 36.Sfruttamento. Gli Stati devono proteggere i bambini da ogni forma disfruttamento.

ARTICOLO 37.Tortura e privazione della libertà. Nessun bambino può esseresottoposto a pene capitali, torture, punizioni crudeli o detenzioni a vita. Incaso di imprigionamento, la detenzione deve essere ridotta al minimo nelrispetto dei diritti del bambino (trattamento adeguato, assistenza legale,contatti con la famiglia, separazione da detenuti adulti).

ARTICOLO 38.15

Conflitti armati. Gli Stati devono proteggere i bambini e non devonoarruolare minori di età inferiore a 15 anni in caso di guerra.

ARTICOLO 39.Recupero e reinserimento. Lo Stato ha l’obbligo di garantire cureappropriate e il reinserimento sociale dei bambini vittime di conflitti armati,torture, maltrattamenti e qualunque forma di sfruttamento.

ARTICOLO 40.Giustizia minorile. I bambini accusati o riconosciuti colpevoli di avertrasgredito la legge hanno il diritto di veder rispettati i loro diritti umani.Lo Stato deve garantire: che nessun bambino venga punito per reati nonriconosciuti dalle leggi in vigore; che possa beneficiare di assistenza legale edi ogni assistenza per poter preparare la propria difesa; il principio in base alquale i trattamenti di detenzione e i procedimenti giudiziari siano il piùpossibile sostituiti da misure alternative.

ARTICOLO 41.Riconoscimento degli standard esistenti. Se la legge nazionalegarantisce standard più favorevoli degli articoli della CRC, essi devonorimanere in vigore.

ARTICOLO 42.Gli Stati devono far conoscere i principi e le norme della CRC ad adulti ebambini.

ARTICOLI 43-44.Un Comitato sui Diritti del bambino deve essere istituito. I dieci esperti chelo compongono devono esaminare i rapporti dei governi, il primo dopo dueanni dalla ratifica, i successivi ogni cinque anni. I rapporti devono esserepubblici.

ARTICOLO 45.Le Nazioni Unite possono incaricare l’UNICEF e altre istituzioni specializzatedi controllare l’attuazione dei diritti dei bambini.

ARTICOLO 46.Tutti gli Stati del mondo possono aderire alla Convenzione.

ARTICOLI 47-48.La Convenzione è soggetta a ratifica e rimane aperta alle adesioni.

ARTICOLO 49.La Convenzione entra in vigore 30 giorni dopo la ratifica di almeno 20 Stati.

ARTICOLI 50-51.Ogni Stato può proporre emendamenti alla Convenzione e sottoporli alSegretario Generale delle Nazioni Unite, che deve far conoscere le propostea tutti gli Stati membri.

ARTICOLO 52.Uno Stato può ritirare l’adesione alla Convenzione.

ARTICOLI 53-54.La Convenzione è depositata presso il Segretario generale dell’Onu incinese, inglese, francese, russo e spagnolo.

6564

II e III parte della ConvenzioneImplementazione e entrata in vigore

15 L’Italia haratificato con lalegge n. 46, 11marzo 2002, il“Protocolloopzionale allaConvenzione Onusui Dirittidell’infanzia edell’adolescenzaconcernente ilcoinvolgimento deibambini neiconflitti armati”del 6 settembre2000 con cui gliStati si impegnanoa non arruolareminori di etàinferiore a 18 anniin caso di guerra.

Page 34: Save the Children Italia Verso una Pedagogia dei Diritti · corso del tempo è stata la riflessione che intorno ad essa si è sviluppata e molteplici sono i modelli individuati, gli

Verso una pedagogia dei diritti

Progetto editorialeFrancesca BilottaChiara Lugarini

Stesura e coordinamento editorialeChiara Lugarini

EditingBeatrice RosellettiIsabellla Tenti

Redazione testiGiampaolo AnfossoGuido Antonelli CostagginiFrancesca BilottaMassimo Di RienzoChiara LugariniBeatrice RosellettiNicola ScognamiglioMario SmedileIsabella Tenti

Con la collaborazione diFrancesco AureliElena Scanu Ballona

Grafica e impaginazioneAC & P | Aurelio Candido & Partners

Illustrazioni Le illustrazioni si riferiscono a laboratori realizzati nelle scuole da Save the Children Italia

Stampa a cura diEDIThink Srl

Copyright © 2009Save the Children Italia OnlusFinito di stampare nel mese di maggio 2009