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SARDEGNA, ISOLA DEI TESORI

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SARDEGNA,ISOLA DEI TESORI

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LA SARDEGNA • Introduzione• Storia• Caratteristiche fisiche del Territorio

Geografia Mari Montagne Clima

• Usi, costumi e tradizioni • Economia

Agricoltura Allevamento Industria Attività terziarie (turismo)

• Aspetti salienti del turismo Dati relativi agli arrivi turistici Tipologie di turismo presenti Attrezzature ricettive

• Risorse turistiche Attrattive naturali, culturali, folcloristiche, gastronomiche Attrattive sportive Attrattive ricreative Manifestazioni, fiere, sagre

• Accessibilità• Reti stradali/ferroviarie• Aeroporti• Porti

• Zone turistiche e le loro principali caratteristiche

• Individuare una struttura alberghiera

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• Cultura

• Tradizioni

• Natura

• Storia

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Regione: Sardegna• Stato:Italia• Zona:Italia insulare • Capoluogo:Cagliari• Superficie:24.090 km²• Abitanti:1.643.096 • Densità:68 ab./km²• Province:Cagliari, Carbonia -

Iglesias , Medio Campidano , Nuoro, Ogliastra , Olbia - tempio, Oristano, Sassari

• Comuni:377• Presidente:Renato Soru dal

4.4.05

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La Sardegna, (Sardigna o Sardinnia in Sardo), è un'isola ed una regione autonoma a statuto speciale della

Repubblica Italiana

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Sub-regioni sarde• La Sardegna è divisa storicamente in sub-

regioni che derivano direttamente, nella denominazione e nell'estensione, dai distretti amministrativi-giudiziari-elettorali dei regni giudicali, le curatorie (in sardo curadorias o partes) che ricalcavano la suddivisione territoriale ben più antica operata delle diverse tribù nuragiche.

• Alcune denominazioni non sono più in uso, mentre altre hanno resistito fino ad oggi e sono ancora correntemente utilizzate dai sardi. Eccone alcune delle più conosciute: Anglona, Barbagia, Barigadu, Baronie, Campidano, Logudoro,Gallura, Goceano, Mandrolisai, Marghine, Marmilla, Meilogu, Monteacuto, Montiferru, Nurra, Ogliastra, Planargia, Quirra, Romangia, Sarcidano, Sarrabus, Sulcis, Trexenta

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La Sardegna costituisce la seconda isola italiana e dell'intero Mediterraneo (23.821 kmq), nonché la terza regione italiana. Dista circa 187 km dalle coste della Penisola - dalla quale è separata dal Mar Tirreno - mentre il Canale di Sardegna la divide dalle coste tunisine che si trovano 184 km circa più a Sud.A Nord, per 11 km, le bocche di Bonifacio la separano dalla Corsica e il Mar di Sardegna, ad Ovest, dalla Penisola iberica e dalle isole Baleari.Situata tra il 41° ed il 38° parallelo mentre il 40° la divide praticamente quasi a metà.

GEOGRAFIA

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NaturaMare:o Distese cristalline;o Area marine protette;o Spiagge;o Isole minori;o Porti turistici;o Grotte marine;o Monumenti naturali.

Montagne:o Monti;o Foreste;o Aree protette;o Grotte montane;o sorgenti e cascate;o Flora e fauna.

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Mari e coste sarde

Le coste della Sardegna (con una lunghezza totale di 1.849 Km) sono generalmente alte e rocciose, rettilinee per chilometri, spesso sono articolate terminanti in promontori, con insenature ampie e profonde contornate da isolette.Essendo una terra antichissima, con rocce che risalgono al Paleozoico Antico (300 milioni di anni), l'Isola non possiede rilievi montuosi di grandi altezze a causa di lunghi processi di erosione.

Lungo le coste è facile sentire i profumi della macchia mediterranea che caratterizza quasi tutto il paesaggio sardo,trasportati dal vento possono raggiungere facilmente il mare aperto come il vicino interno dell'isola, con i suoi odori del corbezzolo, del mirto, del ginepro selvatico e del rosmarino.Questi profumi che adornano le spiagge sarde, sono veri e propri inviti a fermarsi in uno dei tanti approdi dell'isola, non solo per una tintarella ma anche per una passeggiata verso l'interno dell’isola per la visita dei noti nuraghi e di altri monumenti.

Capo Testa è la punta più a nord della Sardegna, Dal vecchio faro, che domina la vicina Cala di Luna o Valle della Luna e, più lontano, le bianche scogliere che indicano alle imbarcazioni l'ingresso al porto di Bonifacio.Andando verso nord si incontra Cala dei Corsari le cui acque chiarissime mostrano sul fondo, i resti di epoca romana di colonne granitiche lavorate. Possiamo citare il porto di S. Teresa, dove partono anche i traghetti che collegano la Sardegna alla Corsica.

Nelle vicinanze è presente la bella spiaggia chiamata Rena Bianca e, subito dopo aver lasciato S. Teresa, incontriamo la profonda e bella spiaggia della Marmorata.Verso sud abbiamo lo stupendo dell'Arcipelago della Maddalena, formata da 23 isole, tra piccole e grandi, che rappresentano per ogni appassionato del mare una tappa obbligatoria per il che sanno scaturire con il loro colori e i profumi di macchia mediterranea.Non si può non parlare della Costa Smeralda, il cui mare ha effettivamente ha il colore di smeraldo,lunga 55 chilometri di costa, fino a qualche anno fa era il regno del Principe Karim Aga Khan scopritore e realizzatore della maggior parte delle infrastrutture.

Nella costa Smeralda troviamo Porto Cervo uno dei più attrezzati e moderni porti turistici del Mediterraneo, presente anche la lunga e sabbiosa spiaggia di Liscia Ruja , molto frequentata dai giovani, di fronte a Liscia Ruja c’è l’ Isola Mortorio e l' apertura della stupenda baia di Cala di Volpe.

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Un paradiso da visitare

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• Blu, azzurro, turchese, verde ma anche oro. Caldo se è increspato dal vento di ponente, freddo se a soffiare è il maestrale, tiepido se spira lo scirocco. Con le sue acque terse e cristalline, il mare della Sardegna rappresenta la meta più ambita per coloro che vogliano perdersi nel fascino delle tinte azzurrate e nei freschi profumi della salsedine. E con le sue trasparenze contorna il perimetro dell'Isola consegnandolo al mito delle terre paradisiache.

• Solcato anticamente dalle imbarcazioni fenicie, oggi dagli scafi che attraccano nei porti turistici, il mare accarezza la rena delle spiagge o la aggredisce nei giorni di tempesta, si insinua fra calette e grotte, si lascia ornare dai lembi di roccia erosa, per poi farsi dominare dalle alte falesie che a precipizio lo sovrastano.

• Racchiude un mondo ricco di vita e bellezza: regno della foca monaca, il bue marino, è abitato da una varietà innumerevole di pesci, molluschi, mitili, cetacei che meravigliano gli esploratori subacquei e deliziano i palati degli esploratori del gusto. Nelle aree marine protette incantano e seducono i colori sfavillanti di una natura incontaminata: dal rosso rubino del corallo algherese al platino incandescente della Alicia mirabilis, che di notte risplende nei fondali di Tavolara. Il mare della Sardegna, cuore del Mediterraneo, pulsa incessantemente nella sua tavolozza di sfumature.

Distese cristalline

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Aree marine protetteDistribuite lungo il profilo costiero della Sardegna, le aree marine protette sono disciplinate da regolamentazioni di tutela del patrimonio naturalistico, annoverate fra i siti di interesse comunitario e conservano integro un ecosistema da esplorare e scoprire.

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Spiagge

Le spiagge che si rincorrono nei quasi 2000 chilometri di costa sarda, interrotte talvolta da formazioni rocciose e impianti portuali, inquadrano veri e propri angoli di paradiso. Sono luoghi dal fascino incredibile, accattivanti paesaggi dalla caleidoscopica bellezza. Nel versante orientale come in quello occidentale, a nord come nel tratto meridionale, le coste della Sardegna compongono una sequenza incantevole di acque azzurro pastello che si alternano al mare smeraldino, mentre gli arenili candidi lasciano il posto a distese di sabbia dorata o scogliere scolpite dal tempo. Luoghi a volte selvaggi, a volte mondani, le spiagge sarde creano una cornice speciale per una vacanza nell'Isola, un mosaico ricco di colori e riflessi indimenticabili.

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I porti turisticiDislocati lungo il profilo costiero della Sardegna, i porti turistici accolgono e ospitano i naviganti, invitandoli a scoprire le meraviglie delle cittadine sarde, oppure semplicemente a sostare sotto le stelle durante lunghi viaggi. Queste strutture, incastonate in scenari naturali, ormai da molti anni, hanno iniziato ad attrezzarsi garantendo variegati servizi. Le necessità tecniche di approvvigionamento di carburante o di fornitura di attrezzature nautiche sono, infatti, soddisfatte in quasi tutti i porti turistici dell'Isola.

Santa Maria Navarrese Porto Cervo Porto Corallo

Palau La Caletta Marina Piccola

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Isole minori

Circondano le coste della Sardegna, apparendo durante una navigazione o profilandosi all'orizzonte da qualche cala dell'isola madre. Isolate o raggruppate in arcipelaghi, spesso a loro volta guarnite di piccoli isolotti, le isole minori della Sardegna sono numerose e affascinanti. Intorno al perimetro frastagliato della Regione formano una vera e propria corona di "terre di confine" che spesso hanno poco in comune, nella morfologia naturalistica come nella storia.

Mal di Ventre

Arcipelago de La Maddalena

Caprera

Isola dei Cavoli Serpentara

Sant'Antioco

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Grotte marineSuggestive perché inserite in uno scenario incantevole, le grotte marine si aprono su spiagge con i fondi più diversi: ad arenili sabbiosi o con ciottoli arrotondati dall'acqua e dal tempo si uniscono i colori cangianti del mare.

Grotte del Bue Marino

Grotta de Su Meraculu

Grotta di Nettuno

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L’entroterra sardoL'entroterra della Sardegna offre diversi motivi di visita: a differenti altitudini, numerosi centri abitati hanno come sfondo scenografico le aspre conformazioni delle montagne che rappresentano dei mondi naturalistici e culturali estremamente attraenti. Infatti, il territorio sardo è occupato da un cospicuo numero di gruppi montuosi, separati spesso da altipiani interni e profonde gole.

I rilievi, accomunati da origini antichissime, presentano sovente formazioni calcaree modellate dagli agenti atmosferici, vere e proprie sculture naturali immerse nel paesaggio. La preziosità dell'ecosistema ha fatto sì che diverse zone venissero comprese all'interno di regimi di tutela naturalistica che, pur consentendo la fruizione turistica delle aree, ne preservassero gli elementi arborei e faunistici rari e spesso endemici.

Le montagne della Sardegna sovente sono ammantate da rigogliose foreste, presidiate da cantieri forestali dell'Ente Foreste, caratterizzate da sentieri e percorsi praticabili a piedi, in mountain bike o fuoristrada. Cascate e sorgenti variamente situate nelle aree montuose creano giochi d'acqua dal fascino indicibile. Terra storicamente povera di acque, la Sardegna rivela tesori inaspettati negli angoli più nascosti del proprio territorio con fonti e cascate situate fra gole, quasi inaccessibili, come quella di Su Cologone.

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Monti• Le pianure più estese sono il Campidano a sud nella zona di Cagliari e la Nurra a nord nella

zona di Sassari, il territorio delle province di Nuoro e Ogliastra è prevalentemente montuoso con la presenza delle montagne più alte, si contraddistingue il massiccio del Gennargentu con Punta La Marmora 1834 s.l.m , Punta Corrasi 1463 s.l.m, Monte Albo 1127 s.l.m., nel territorio della nuova provincia della Gallura, vi è il Monte Limbara ,alto 1359 s.l.m., caratterizzato dalla presenza di boschi di lecci e querce da sughero e dall'abbondanza di acqua che conferisce al territorio un aspetto sempre verde a differenza delle altre zone della Sardegna dove le riserve idriche sono sempre in calo a causa del clima sempre meno piovoso.

• La principale catena montuosa della Sardegna è il Gennargentu e deriva il suo nome (la porta d'argento) dalla tonalità delle sue rocce.

• Il Gennargentu raggiunge la sua maggiore altezza in quelle che sono anche le più alte vette dell'intera isola (Punta La Marmora, 1834 m, e Bruncu Spina, 1829 m, Punta Florisa 1822 m, monte Spada 1822 m), si impone sul paesaggio circostante con una vasta successione di groppe e di vette.

• Il Gennargentu offre uno degli scenari naturalistici più tipici della Sardegna: è un grande territorio selvaggio e incontaminato, frequentato da una fauna di elevato pregio naturalistico,. come dell'aquila reale e del Bonelli, grifone, del nibbio reale, mentre nella zona è presente martora, il cinghiale, la volpe e gatto selvatico,. Di pregio è anche la flora, che annovera lecci, elicriso secolari, roverelle, tassi, castagni, santolina, ginepri nani, timo, noccioli.Il territorio della Sardegna è altimetricamente suddiviso per il 67,9% collinare, montano per 13,6% e piano per il 18,5%.

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Attività praticabilio Nell'area del Gennargentu è possibile

compiere percorsi di trekking ed escursioni a zone archeologiche e culturali. Si può praticare lo sci nei rilievi di Bruncu Spina e Monte Spada, dotate di impianti sciistici e serviti da strutture di ristoro.

o Nella riserva del WWF di Monte Arcosu sono presenti due centri visite e una foresteria, da cui hanno origine itinerari naturalistici differenziati a seconda del grado di difficoltà. Altri percorsi allestiti per il trekking e per passeggiate a cavallo in aree tra le più suggestive della regione si trovano nel territorio di Monte Nieddu.

o Il Supramonte offre diverse possibilità di escursioni a piedi, a cavallo, in fuoristrada e con i quad. Si possono anche organizzare pranzi tipici negli ovili dei pastori, le famose "pinnette". Meta ambita degli speleologi sono le numerose gole e grotte ipogee che si trovano in tutto il Supramonte. Le alte e ripide pareti rocciose sono frequentatissime dagli appassionati di arrampicata sportiva.

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Foreste:Foreste:Il regno del verdeIl regno del verde

Le foreste che ricoprono le aree montane della Sardegna offrono numerosi sentieri Le foreste che ricoprono le aree montane della Sardegna offrono numerosi sentieri percorribili spesso a piedi, in mountain bike o fuoristrada. Presidiate da cantieri forestali, e percorribili spesso a piedi, in mountain bike o fuoristrada. Presidiate da cantieri forestali, e sovente dotate di aree di sosta funzionali alle visite dei turisti, le foreste sono sovente dotate di aree di sosta funzionali alle visite dei turisti, le foreste sono strategicamente punteggiate di cartelli indicatori e didattici. Dal nord al sud Sardegna si strategicamente punteggiate di cartelli indicatori e didattici. Dal nord al sud Sardegna si dispiega un repertorio naturalistico estremamente vario che annovera, in alcune zone, una dispiega un repertorio naturalistico estremamente vario che annovera, in alcune zone, una concentrazione di specie arboree non autoctone come cedri, castagni, faggi, tuie, abeti, pini concentrazione di specie arboree non autoctone come cedri, castagni, faggi, tuie, abeti, pini americani, cipressi dell'Arizona, sequoie, in altre gli elementi tipici della macchia americani, cipressi dell'Arizona, sequoie, in altre gli elementi tipici della macchia mediterranea. mediterranea.

Spesso le aree forestali sono solcate da corsi d'acqua o vivacizzate da fresche sorgenti e Spesso le aree forestali sono solcate da corsi d'acqua o vivacizzate da fresche sorgenti e cascate che rendono variegati i loro scenari. Ma l'importanza delle foreste sarde risiede non cascate che rendono variegati i loro scenari. Ma l'importanza delle foreste sarde risiede non soltanto nella loro ricchezza botanica e faunistica: talvolta la presenza di vestigia soltanto nella loro ricchezza botanica e faunistica: talvolta la presenza di vestigia archeologiche quali nuraghi, tombe di giganti, domus de janas rende i percorsi estremamente archeologiche quali nuraghi, tombe di giganti, domus de janas rende i percorsi estremamente interessanti per un'utenza molto diversificata. interessanti per un'utenza molto diversificata.

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Aree protette:Eden ad alta quota

• Una grande varietà di paesaggi, di specie animali e vegetali e di formazioni geologiche costituisce la peculiarità del territorio sardo, tutelato in più punti dell'Isola in un gran numero di aree protette e parchi.

Le aree naturali protette sono aree nelle quali è necessario garantire, promuovere, conservare e valorizzare il patrimonio naturale di specie animali e vegetali, di associazioni forestali, di singolarità geologiche, di valori scenici e panoramici, di equilibri ecologici.

Alcune di queste hanno un'estensione limitata, talvolta compresa addirittura entro il perimetro urbano (è il caso del Parco di Santa Maria Navarrese con i suoi ulivi secolari), in altri casi invece si estendono per migliaia di ettari comprendendo il territorio di numerosi comuni (come il Parco della Giara di Gesturi o il Parco dei Sette Fratelli – Monte Genis) e dunque un'enorme varietà di scenari naturali e specie floro-faunistiche.

•Le aree protette della Sardegna non sono dunque solo un repertorio delle peculiarità naturalistiche sarde, ma intendono salvaguardare e trasmettere alle generazioni future le tracce della memoria collettiva, tanto umana quanto naturale, al fine di rendere sardi e visitatori sempre più consapevoli che dietro un paesaggio, dietro un luogo da proteggere c'è sempre una storia millenaria in cui un popolo affonda le proprie radici.

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Rifugi di roccia Le rocce carsiche presenti in Sardegna si sono formate in ere geologiche

molto diverse: più antiche quelle del Sulcis-Iglesiente, risalenti al periodo cambrico, più recenti quelle delle zone del Supramonte, dell'Ogliastra (cretaceo).

L'azione erosiva dell'acqua, che scorre sulla superficie delle rocce, ma anche all'interno della roccia stessa attraverso miriadi di microfessure, causa la formazione di gole (le codule ogliastrine, la profonda gola di Su Gorropu, nel Supramonte), sorgenti (Su Gologone, presso Oliena), doline (come quella di Tiscali) e grotte. Nel Sulcis sono attrezzate con visite guidate le Grotta di Su Mannau (Fluminimaggiore), la grotta di Is Zuddas (Santadi) e quella di San Giovanni (Domusnovas), interessanti per la varietà e la bellezza delle concrezioni calcaree.

In Ogliastra si può visitare, dalla primavera all'autunno, la grotta di Su Marmuri (Ulassai), caratterizzata da sale di grandissime dimensioni e da due laghetti sotterranei.

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Attività praticabili

• È possibile praticare esplorazioni e percorsi speleologici.

Grotte di San Giovanni

Un luminoso angolo delle grotte de Su Mannau

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Sorgenti e cascate:Fresche correnti

Terra storicamente povera di acque, la Sardegna rivela tesori inaspettati negli angoli più nascosti del proprio territorio, con cascate che si gettano incontro al suolo inondando la natura circostante di un arcobaleno di colori.

Elemento di grande preziosità per lo sviluppo della vita, l'acqua ha sempre goduto in Sardegna di rispetto e protezione e in età protostorica (ma verosimilmente anche prima e dopo) di un vero e proprio culto, che trovò espressione nei templi a pozzo nuragici, costruzioni in parte sotterranee ed in parte emergenti dalla terra, che custodivano il segreto della vita.

Dalle fonti che costellano le aree montane alle sorgenti più imponenti, dalle cascate in pieno centro urbano, come quella del Valentino di Sadali, a quelle più remote sulle montagne più lontane, la Sardegna offre al visitatore un'ampia gamma di giochi d'acqua e punti panoramici di grande suggestione.

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Attività praticabili

o Durante la visita alla cascata è possibile fare una rilassante passeggiata.

o Percorsi escursionistici e trekking. o Arrampicate.

San Valentino Cascate di Villacidro

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Flora e fauna:Patrimonio della natura

• I boschi di montagna e di alta collina sono l'habitat di alcune specie rare, protette da leggi regionali sin dagli anni settanta del Novecento. Negli spazi aperti e rocciosi del Supramonte è ancora possibile osservare il muflone, un ovino selvatico endemico di Sardegna e Corsica; il maschio, agile arrampicatore nonostante la sua imponenza, ha delle grandi corna spiralate rivolte all'indietro.

Nel magnifico ambiente naturale della Giara di Gesturi, dove i boschi di sughere si alternano a vasti pascoli punteggiati di asfodeli e alla macchia mediterranea alta, costituita da lentisco, olivastro, corbezzolo e ginepro, pascolano bradi i cavallini, animali piccoli e snelli, con il manto bruno e una lunga criniera, forse diretti discendenti dei cavalli arabi portati in Sardegna dai Punici.

La zona di Montarbu, nella Barbagia di Seui, ospita uno degli esempi più belli e meglio conservati di foresta mediterranea, dove al bosco di leccio si associano il lentisco, il mirto, il cisto e le conifere, che conferiscono alla campagna un profumo indimenticabile.

• Le cime del Gennargentu ospitano diversi rapaci, fra cui l'aquila reale, l'astore e il nibbio. Nei boschi di querce da sughero e conifere della Sardegna meridionale vive ancora il cervo sardo, più piccolo di quello rosso diffuso nel resto dell'Europa. In tutta l'Isola è diffuso il cinghiale, oggetto della tradizionale caccia grossa, effettuata nei giorni festivi di dicembre e di gennaio.

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Creature dell’ isolaLa flora della Sardegna è tipicamente mediterranea ed è costituita da piante, in gran parte sempreverdi, particolarmente resistenti alla siccità. La Sardegna è inoltre una terra ricca di endemismi e specie con areale di diffusione limitato.

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Tesori della natura

I boschi di montagna e di alta collina sono l'habitat di alcune specie rare, protette da leggi regionali sin dagli anni settanta del Novecento. Negli spazi aperti e rocciosi del Supramonte è ancora possibile osservare il muflone

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Clima in Sardegna

Il clima mediterraneo è caratteristico di gran parte della Sardegna, ad esclusione di alcune zone interne caratterizzate da un clima più rigido. Nelle zone costiere, dove abita la maggior parte della popolazione, si hanno inverni miti, grazie alla presenza del mare, con rare nevicate, quasi ogni 5-10 anni e temperatura raramente sotto lo zero, ed estati calde e secche; la bassa umidità e la relativa mancanza d'afa, come la notevole ventosità, consente di sostenere perfettamente le alte temperature estive, capaci di arrivare normalmente i 35-40°C.Nelle zone interne il clima è più rigido. Sui monti del Gennargentu nel periodo invernale spesso nevica e le temperature scendono sotto lo zero. D'estate il clima è fresco, specialmente durante le ore notturne e sporadicamente caldo per molti giorni consecutivi.La Sardegna è inoltre una regione molto ventosa (soprattutto per il Maestrale), tipicità che permette una efficace dispersione di tutti gli inquinanti, e di moderare le punte più alte di temperatura. Il regime dei venti rende inoltre vantaggiosa l'installazione di molteplici impianti eolici sui crinali dei maggiori rilievi.

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Stagni e Laghi :Specchi d acqua

In Sardegna, le superfici d'acqua degli stagni e dei laghi dipingono paesaggi molto suggestivi. Gli stagni costieri, molti classificati siti naturali da proteggere da parte della Convenzione Internazionale di Ramsar, offrono spettacoli di grande interesse per gli appassionati del birdwatching, che possono ammirare i voli dei fenicotteri rosa, dei cavalieri d'Italia e di tante altre rare specie avifaunistiche. Inoltre la pratica della pesca, che riflette l'abbondanza di specie ittiche nelle acque degli stagni, è una vera e propria attrazione per chi predilige i piatti a base di pesce, spesso serviti negli ittioturismo delle cooperative di pescatori cui è affidata la gestione delle attività pescose.

I laghi invece, fra i quali l'unico naturale in Sardegna è il Baratz , con le loro superfici azzurre immerse nel verde, oltre a rappresentare scenari incantevoli, sono importanti serbatoi per l'approvvigionamento idrico dell'Isola. La loro importanza risiede altresì nel ruolo di fulcro di aggregazione sportiva che stanno acquisendo negli ultimi anni: vi gravitano numerosi appassionati, attirati dalla possibilità di praticare le discipline del canottaggio, della pesca sportiva ma anche del windsurf. È possibile effettuare delle meravigliose e romantiche gite in battello. Idee curiose e vincenti di una Sardegna dell'interno che scopre e valorizza il suo patrimonio ambientale.

Panorami di un blu intenso all'alba e di un rosso cangiante al tramonto. Tinte suggestive rubate dalla tavolozza di un pittore che ha disegnato un'incantevole isola al centro del Mediterraneo.

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Stagno di S'Ena Arrubia È una porzione di territorio paludoso, a sud di Oristano, sottoposto negli anni 30 a bonifica dal Fascismo, che contestualmente fondò la città di Arborea. Lo stagno di S'Ena Arrubia, si salvò dal prosciugamento. Lo scarico avviene sul mare mediante saracinesche dislocate fra un villaggio di pescatori ed una pineta costiera che a sud si irradia fino alla spiaggia di Arborea. Lo stagno di S'Ena Arrubia è bagnato da acque dolci ed è abitata da una vegetazione acquatica tra cui il Giuncheto, lo Scirpeto, il Fragmiteto. È stato dichiarato area protetta dalla Convenzione di Ramsar nel 1977. Oggi è sotto la gestione di una cooperativa di pescatori, che può catturare ogni anno molti quintali di spigole, anguille, carpe, muggini. La sua ricca vegetazione e l'abbondanza ittica attira diverse specie di uccelli acquatici, alcuni dei quali nidificano sulle sue sponde, come il Tabaruso, l'Airone rosso, il Fistione turco, il Cannareccione, il Martin Pescatore. Sono di passaggio, invece, le Folaghe, i Cormorano, gli Aironi, i Gabbiani.Attività praticabili: è possibile svolgere attività di pesca

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Stagno di MolentargiusSi estende ad est del capoluogo, è il più esteso e più importante, è collegato agli altri dalla zona di Is Arenas. Deve il suo nome al mezzo utilizzato in passato per trasportare il sale raccolto nei suoi bacini: il "molenti", che in sardo significa asino. La zona, infatti, ha rappresentato per secoli il bacino più ricco in Sardegna per l'estrazione del sale dalle acque del mare. Lo stagno si divide in due bacini: il Bellarosa Minore, che raccoglie le acque reflue e piovane, e il Bellarosa Maggiore, ad elevato grado di salinità, utilizzato per l'evaporazione del sale. Dichiarato Parco Regionale per il suo prezioso e delicato ecosistema, lo stagno di Molentargius è frequentato da 180 specie di volatili, molti dei quali rarissimi. Quali la garzetta, il pollo sultano, il cavaliere d'Italia vivono nelle acque dolci, mentre le avocette, i cormorani, gli aironi, i gabbiani, i fenicotteri rosa preferiscono le acque salmastre. Qui, tra canneti, giunchi, alghe, i maestosi fenicotteri rosa hanno stabilito da circa dieci anni il loro habitat permanente, mentre prima vi sostavano durante il viaggio migratorio dal Rodano all'Africa.

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Stagno di Cabras

Si estende a nord del Golfo di Oristano, nella penisola del Sinis, che, con le annesse zone umide di Mistras, Pauli 'e Sali e con lo stagno di Sale Porcus, nei pressi di Putzu Idu, forma un ambiente umido di importanza internazionale, riconosciuta dalla Convenzione di Ramsar (Iran). L'origine di queste aree è dovuta alla formazione di cordoni sabbiosi, che nel tempo hanno isolato tratti di mare, e al progressivo accumulo di detriti e sedimenti trasportati dai fiumi. Lo stagno di Cabras occupa ben 2.200 ettari, oltre ad essere uno degli ecosistemi palustri più ricchi del Mediterraneo. Le costruzioni semidistrutte e le capanne pittoresche che si trovano nei pressi testimoniano, l'attività principale svolta nelle sue acque, ricche di muggini, cefali, anguille, mormore, spigole: la pesca. Questa si svolgeva su imbarcazioni realizzate con l'intreccio dell'erba palustre soprattutto nella zona più importante dello stagno, Mar'e Pontis. Ci sono numerose specie di uccelli acquatici, come il fistione turco, un'anatra a rischio di estinzione, il fenicottero rosa, i cormorani. Sulle falesie della costa, inoltre, si riproducono il passero solitario, il falco pellegrino, il gabbiano reale. Attività praticabilila pesca turistica e la pesca sportiva. Escursioni muniti di binoccoli per la pratica del birdwatching.

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Lago di Gusana• Il lago di Gusana venne realizzato tra il 1959 e il 1961 nel territorio di Gavoi, nella

Barbagia di Ollolai, sbarrando il rio Gusana. Il lago si stende alla base dell'altopiano granitico di Fonni, circondato da rilievi ricoperti di roverelle che gli forniscono un aspetto caratteristico.

• Attività praticabiliIl fascino della sua distesa d'acqua, è una meta ideale per trascorrere giornate a stretto contatto con la natura: nelle sue acque è possibile, infatti, praticare la pesca alla trota, alla carpa, alla tinca e al pesce persico. Per pescare nel lago è però prima necessario acquistare il relativo permesso presso le edicole del paese o nei ristoranti vicini al lago. Benchè il canotaggio sia vietato, è possibile ottenere il relativo permesso contattando l'Enel.

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Lago Baratz• Il lago, noto anche con il nome di Barazza, si trova nei

pressi di Porto Ferro a nord di Alghero. È famoso per essere l'unico lago naturale della Sardegna: si è originato, circa centomila anni fa, quando il livello del mare era più alto e copriva l'insenatura di Capo Ferro fino alla zona del Baratz. Nonostante si tratti di un lago a tutti gli effetti, quindi caratterizzato da acqua dolce e chiusa, l'origine marina è stata confermata dal rinvenimento di fossili di tale natura nelle dune gialle che lo separano dal mare. Il lago è piccolo ma molto suggestivo. È circondato da vasti cordoni di dune sabbiose accumulatesi per il forte vento che investe Porto Conte e che ha trasportato nella zona lacustre imponenti quantità di sabbia; inoltre, per il fatto che è inserito in un incantevole scenario paesaggistico, ricoperto da una rigogliosa pineta dove abitano la palma nana, il corbezzolo, il mirto, la ginestra.

• Attività praticabiliNel lago è presente una ricca fauna composta da volatili, tartarughe e pesci d'acqua dolce. È praticabile il birdwatching: tra gli uccelli che è possibile osservare si segnalano lo svasso piccolo, il tuffetto, l'airone cenerino, la garzetta, oltre naturalmente alle folaghe e ai gabbiani. È possibile praticare escursioni in mountain bike e moto cross e infine trekking.

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Lago MulargiaIl lago artificiale Mulargia si estende nei territori di Orroli, Goni, Nurri e Siurgus Donigala, occupando la conca tra la Trexenta, il Gerrei e il Sarcidano. È stato realizzato tra il 1951 e il 1958 con lo sbarramento del Riu Mulargia, per convogliare le acque del bacino adiacente del Flumini Mannu e alimentare gli acquedotti di Cagliari e di altri 29 comuni. È contornato da rigogliosi colli verdeggianti che degradano verso le sue coste frastagliate, e al suo interno è ornato da molti isolotti assumendo l'effetto cromatico di un'enorme macchia azzurra immersa nel verde. È vicino al famoso parco archeologico di Pranu Mutedu e a zone ricche di campioni paleontologici, il lago negli ultimi anni sta diventando punto d'attrazione: attrezzato di impianti sportivi, ogni anno è animato da competizioni di canottaggio e pesca, con la partecipazione di concorrenti italiani e stranieri. è anche luogo ideale per vivere un soggiorno all'insegna del relax e della contemplazione: lungo le sue sponde sono costruite strutture ricettive.Attività praticabili: Canotaggio ed escursioni su battello.

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Miniere:Memorie dal sottosuolo

Sin dalle epoche più remote, la Sardegna attrasse mercanti e navigatori di tutto il Mediterraneo, desiderosi di impossessarsi delle favolose ricchezze minerarie di una terra definita addirittura dai Greci l'isola dalle vene d'argento. Ma prima ancora dei metalli già l'ossidiana, il prezioso vetro vulcanico nero, aveva portato i navigatori neolitici nell'Isola, ponendola così al centro di contatti internazionali. E poi il rame, il ferro, che scandiscono le epoche storiche e costituiscono motivo di interesse. Ma le attività estrattive hanno avuto un ruolo centrale nell'economia dell'Isola fino a pochi decenni fa. In seguito alle dismissioni che hanno coinvolto la maggior parte dei sistemi estrattivi sardi, un prezioso patrimonio edilizio ha rischiato di andare in rovina, salvato solo dai recenti interventi di tutela e valorizzazione che stanno facendo dei siti minerari sardi degli affascinanti luoghi della memoria, in cui recuperare il sapere, la cultura, il modo di vivere e di lavorare di un tempo non ancora lontano. È stato il profondo interesse per le ricchezze del sottosuolo sardo che ha portato alla nascita e ormai alla morte dei numerosi siti estrattivi che oggi costellano il paesaggio sardo, dando luogo a scenari di fascino incantato, nei quali il visitatore ha l'impressione di fare un salto a ritroso nel tempo e di poter toccare da vicino le vicende di fatica e sofferenza dei tanti minatori che consegnarono le proprie esistenze ad estrarre i preziosi minerali dalle viscere della terra. Un paesaggio talmente suggestivo da portare l'Unesco, alla fine degli anni '90, a dichiarare le zone minerarie sarde patrimonio dell'umanità, dando origine al Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna.

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Gadoni, miniera di Funtana Raminosa

Iglesias, miniera di San Giovanni

Guspini, miniera di Montevecchio

Miniere

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Parchi

La consapevolezza dell'importanza e dell'unicità degli ambienti montani, minacciati dal disboscamento e dagli incendi, ha portato alla creazione di numerose ampie aree protette, dove si cerca di favorire la reintroduzione e la riproduzione di specie animali divenute ormai rare. Nella gran parte dei casi, i parchi sono attrezzati con sentieri segnalati e aree di sosta per favorire le passeggiate degli escursionisti.

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Parco della Maddalena:contrasti di luce tra terra e mare

L'arcipelago di La Maddalena, composto da 60 isole e isolotti distribuiti nell'area marina nord orientale della Sardegna, è il primo parco nazionale dell'Isola, istituito nel 1996. Le isole dell'arcipelago, di natura granitica e scistosa, vantano condizioni geomarine di grande pregio naturalistico. Il parco, presenta uno sviluppo costiero di 180 km. Fra le isole maggiormente rilevanti, oltre a La Maddalena, unica abitata stabilmente si annoverano Caprera, raggiungibile attraverso il ponte del Passo della Moneta, Budelli, Razzoli e Santa Maria a nord, Spargi a sud. Nell'isola di Santo Stefano sono state trovate tracce di insediamenti d'età neolitica. È possibile visitarle grazie alle crociere brevi organizzate per buona parte dell'anno. A lungo base navale della Marina Militare Italiana, la popolazione di La Maddalena ha convissuto con la presenza di militari italiani e americani. La strategica posizione nel Mediterraneo attrasse l'attenzione anche di Napoleone Bonaparte e dell'Ammiraglio Nelson. Approdò nelle terre dell'arcipelago anche Giuseppe Garibaldi: l'Eroe dei due mondi, giunto nell'isola di Caprera, vi rimase fino alla morte avvenuta nel 1882. Informazioni utili e serviziLa visita alle isole maggiori, La Maddalena e Caprera, è possibile in auto. Ma è altresì molto utilizzato e richiesto il mezzo dell'imbarcazione, con cui si compiono incantevoli escursioni visitando le meraviglie costiere e marine dell'arcipelago. Sono pertanto presenti a Palau, Santa Teresa Gallura e La Maddalena centri che affittano barche. È possibile percorrere sentieri archeologici subacquei. Il Centro di Educazione Ambientale, che ha come sede operativa Stagnali, a Caprera. Il CEA comprende il museo mineralogico, il centro ricerca delfini, il museo del mare. Il Compendio Garibaldino e il museo navale Nino Lamboglia si trovano invece a La Maddalena

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Graniti che si specchiano sulle acque cristalline dell'Asinara

Il parco, comprendente l’isola dell’Asinara e una fascia marina di rispetto. Il suo profilo costiero presenta alte falesie scistose nella costa occidentale, ampie insenature e piccole spiagge. La vegetazione ha i caratteri tipici della macchia mediterranea termofila, con lentisco, euforbia, arborea, calicotome, fillirea a foglie strette, ginepro fenicio e cisto. La flora annovera 678 specie, di cui 29 endemiche, alcune esclusive della Sardegna settentrionale e altre caratteristiche della regione sardo-corsa. Molto rilevante la fauna, che annovera nell’isola circa 80 specie selvatiche di vertebrati terrestri, tra i quali il muflone, il cinghiale, il cavallo, l’asinello sardo e il caratteristico asinello albino; tra gli uccelli, il raro gabbiano corso, il marangone dal ciuffo, il falco pellegrino, la pernice sarda. l’Asinara costituisce inoltre l’unica stazione sarda dove è presente la gazza. L’ambiente marino è roccioso nel versante orientale, con ripidi pendii e anfratti, prevalentemente sabbioso nel tratto occidentale. La parte più superficiale del litorale è colonizzata da due rare specie, l’alga rossa e la patella gigante Patella ferruginea. Nel 1997è stato istituito il Parco, ed è sede di un carcere di massima sicurezza. Attività praticabili escursioni con visite guidate a piedi o fuori strada. È possibile praticare la pesca turismo.

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Parco Naturale Regionale di Gutturu Mannu

Suggestiva località posta ai limiti del complesso montuoso del basso Sulcis, l’area di Gutturu Mannu è compresa nei territori dei paesi di Assemini, Capoterra e Uta ed è stata dichiarata con Decreto Ministeriale area di notevole interesse pubblico nel 1975. La vallata prende il nome dalla sua stessa conformazione, essendo una grande gola scavata tra i monti, ed è attraversata dal Rio Gutturu Mannu. È agevolmente percorribili grazie a delle piste interne adatte alle jeep. Ci sono tre oasi di protezione faunistica istituite dall’Assessorato alla Difesa dell’Ambiente: quella dell’istituendo Parco di Gutturu Mannu, quella di Piscina Manna – Is Cannoneris e quella di Pantaleo, gestite dall’Ente Foreste della Sardegna. All’interno di questo Parco è inoltre presente una Zona di Protezione Speciale (ZPS) della rete Natura 2000 gestita dal WWF, che ha la finalità di salvaguardare le biodiversità attraverso la conservazione degli habitat naturali, della flora e della fauna selvatiche. Chi accede per la prima volta nella zona montana di Gutturu Mannu viene colpito dalla folta vegetazione forestale (tra le più vaste in Europa), caratterizzata da querce, lecci, pioppi, sugherete, mirto, carrubi, lentischi e cisti, dalla varietà della fauna, nonché dai corsi d'acqua e dalle numerose fonti. Una volta giunti ci si trova, poi, immediatamente di fronte la chiesetta campestre di S. Lucia, ricostruita alla fine degli anni Settanta, immersa in un parco in cui spiccano antichi ulivi. Qui gli archeologi hanno rinvenuto diversi manufatti che vanno dal periodo nuragico fino all'Alto Medioevo. In quest'angolo di montagna, insomma, sembra che storia e natura si siano alleate per comporre un mosaico di grande fascino, habitat naturale del cervo sardo e dell'aquila reale. Attività praticabili: moltissimi sentieri possono essere attraversati a piedi o in jeep.

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Parco Naturale Regionale del Monte Arci Il Parco del Monte Arci costituisce un inestimabile valore naturalistico, storico e culturale.

Racchiude nel proprio ambito boschi di leccio, giacimenti di estrazione, officine litiche e siti di lavorazione della preziosa ossidiana, unici in Sardegna. Su un'ossatura di trachite si stende il mantello del Monte Arci, costituito da colate di lava basaltica. La particolarità del territorio delimitato dalla legge-quadro consiste nella presenza di importanti formazioni vulcaniche e di minerali come l’ossidiana. Dal punto di vista storico il Monte Arci ha sempre rivestito un'importanza enorme per i ricchissimi giacimenti di questo minerale. L’ossidiana, infatti, estremamente utile per la produzione dell'utensileria e delle armi preistoriche, è piuttosto rara nel Mediterraneo e fu un motivo di attrazione molto forte sin dal Neolitico antico per le popolazioni che giungevano in Sardegna ad approvvigionarsi del prezioso materiale. Dal punto di vista strettamente naturalistico, il Monte Arci presenta una foresta di leccio e macchia mediterranea evoluta. È popolato da cinghiali, volpi, gatti selvatici, martore, donnole, ed un tempo anche da cervi e daini. Ricca l’avifauna: colombacci, ghiandaie, upupe, corvi, cornacchie, numerosi fringillidi; tra i rapaci il falco pellegrino, lo sparviero, l’astore, il gheppio, il falco grillaio.

Attività praticabiliÈ possibile compiere escursioni sul monte alla ricerca degli antichi giacimenti ed officine litiche. Il museo possiede anche un servizio di guida all'esposizione e alle sculture dislocate nei vari punti del paese, ma anche al laboratorio di lavorazione dell'ossidiana, in cui è possibile assistere alla lavorazione del prezioso minerale con tecniche sia antiche che moderne. Si possono anche acquistare i manufatti qui realizzati.

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ASPETTI SALIENTI DEL TURISMOTURISMO: DATI IN CRESCITA NEL 2006

Nell’anno trascorso il turismo in Sardegna è cresciuto. I dati sul movimento turistico nelle strutture ricettive isolane da gennaio a ottobre 2006, sebbene provvisori, parlano chiaro.Il totale degli arrivi negli alberghi e nei residence ha registrato un +3,24% rispetto allo stesso periodo del 2005.Il totale delle presenze sempre negli alberghi e nei residence un +4,07%.Alberghi e residence coprono quasi l’80 % delle strutture ricettive della Sardegna.Presenze e arrivi negli altri esercizi complementari che coprono poco più del 20% delle strutture, sono sostanzialmente invariati.In totale gli arrivi in Sardegna sono passati da 1.676.240 del periodo gennaio-ottobre. 2005 a 1.720.863 del periodo gennaio-ottobre. 2006 registrando un +2,66%.Le presenze totali stesso periodo sono invece passate da 9.150.909 a 9.397.558 con un +2,70%.Sono dati che dimostrano ancora una volta quanto l’immagine turistica della Sardegna sia viva e attraente.

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STAGIONE ESTIVA 2007: DATI POSITIVI SECONDOL’OSSERVATORIO ECONOMICO. + 2,1 %

• L’Osservatorio economico della Sardegna ha effettuato una ricerca• sull’andamento della domanda turistica nell’Isola e sulle previsioni per• il periodo estivo. Nel 69% dei casi non è prevista alcuna diminuzione,• e tra questi, il 25% prevede un aumento delle presenze. Soltanto il 9%• ha una previsione pessimistica della stagione. Mentre il 21% degli• intervistati non si è pronunciato. Un restante 1% circa è in fase di• cambiamento di gestione. In base alla capacità ricettiva delle strutture• sul totale dei posti letto del campione, si stima una variazione• percentuale media per l’intero comparto pari a +2,1%.

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DATI IN CRESCITA ANCHE PER I LOW COST

Nel 2007 sono stati attivati ben 15 voli low cost: Ginevra (Tuifly.com),Pisa (Ryanair), Barcellona (Ryanair), Bruxelles (Bruxells Airlines),Dublino (Ryanair), Nottingham (Ryanair), Dusseldorf (Ryanair, Tuifly.com), Colonia (Ryanair), Genova (ItaliaAirlines), Bastia (ItaliaAirlines), Francoforte (Tuifly.com), Amburgo (Tuifly.com), Basilea(Easyjet), Amsterdam (Transavia).Dal 2003 al 2005 c’è stato un incremento dei passeggeri arrivati con questi voli in Sardegna del 350%. Nel 2006 si continua a crescere con un + 21,67%. Dagli 821.287 passeggeri low cost del 2005 si è passati a 999.266 passeggeri del 2006. Cresce anche il traffico ordinario degli aeroporti con un totale di + 5,28% e con un + 9,61% di Olbia e + 5,12% di Cagliari. Complessivamente il traffico passeggeri in porti e aeroporti sardi dal 2005 al 2006 cresce del 3,20 % sfondando la quota 11 milioni di persone in transito.Per dimostrare ancora meglio la crescita esponenziale dei low cost cito i dati relativi ai collegamenti con la Spagna: sono 350mila i turisti spagnoli sbarcati in Sardegna negli ultimi tre anni. Nei primi tre mesi del 2007 sulla tratta Girona-Alghero hanno già viaggiato 24mila passeggeri con margini di riempimento degli aerei superori all’80 per cento. Dal 2004 su Alghero c’è stato un incremento annuo di turisti spagnoli che ha sfiorato le 15mila unità. Su Girona-Cagliari, attivo dal 24 marzo, si prevede un afflusso di 40mila persone nel corso del 2007.

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Benessere e sportAll'insegna dello star bene

Quando la vacanza rappresenta un momento da dedicare a se stessi, per abbandonare i ritmi frenetici della vita quotidiana e concentrarsi sul proprio equilibrio fisico e psicologico, in Sardegna si tracciano due strade, percorribili da soli o in compagnia di amici e della famiglia: quella del benessere, offerta dagli stabilimenti termali dislocati nella regione, e quella dello sport, che propone un ventaglio ampio e variegato di scelte.

La prima è intimamente legata all'acqua che sgorga in alcuni punti dell'Isola, caratterizzata da qualità terapeutiche, conosciuta e valorizzata fin dalla notte dei tempi ed oggi presentata all'utenza turistica con formule ricettive orientate a combinare salute e relax.

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BENESSERE

Vicino a Sardara, a 50 chilometri da Cagliari, al centro della pianura del Campidano, le sorgenti termali erano sfruttate sin dall'età del Bronzo, come testimonia la presenza di diversi nuraghi e del tempio a pozzo di Sant'Anastasia dedicato al culto delle acque. Gli stabilimenti termali, continuamente rinnovati, sono attivi ed è possibile a Sardara come a Fordongianus, a Benetutti come a Tempio, ma anche in altre strutture ricettive dislocate nel territorio regionale, ritrovare e provare i benefici che le acque sanno offrire, magari accompagnate da un rigenerante massaggio.

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Terme di Tempio PausaniaDalle sorgenti granitiche di Rinaggiu, situate alle pendici del monte Limbara, sgorga un'acqua oligominerale fredda con un alto tenore di silice, che filtra molto lentamente attraverso la roccia granitica, depositando tutte le impurità, e perciò povera di minerali e di grande utilità terapeutica. L'acqua viene utilizzata per la terapia idropinica che consiste nel berne una quantità sufficiente a produrre effetti terapeutici sull'organismo.Oggi è possibile accedere alle fonti della preziosa acqua terapeutica e visitare il parco antistante, ricco di alberi centenari e piante officinali, di conifere e macchia mediterranea, che invitano al relax e alla serenità.Le fonti sorgono nel centro della Gallura a poche decine di chilometri dalle spiagge di Castelsardo, dell'Isola Rossa e della Costa Smeralda: è possibile fare escursioni marine verso luoghi di notevole interesse naturalistico. Gli amanti delle camminate, invece, possono compiere passeggiate nei boschi del Limbara, nella Valle della Luna e nell'area archeologica di Luras, oltre che nel centro storico di Tempio apprezzabile per le caratteristiche costruzioni in granito.

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Terme di San SaturninoLe fonti di San Saturnino a Benetutti, situate al centro della Sardegna, nel cuore della piana omonima, si propongono quali oasi apprezzabile per il benessere e per l'interesse naturalistico, storico e culturale delle zone circostanti, caratterizzate da siti archeologici e nuragici, chiese architettonicamente pregevoli e da botteghe artigianali ancora presenti nei centri abitati circostanti. I resti degli edifici delle terme di San Saturnino, note in epoca romana e citate dal geografo Tolomeo, il quale riferisce che l'acqua sgorgava da ben 110 sorgenti, sono ancora visitabili. Una leggenda narra che i trattamenti termali fossero così efficaci che i medici del posto, irritati dal fatto di non avere più pazienti, decisero di frantumare le pietre poste presso le fonti, dove erano elencate le malattie guaribili. Le benefiche acque sulfuree, con un caratteristico odore di zolfo, sgorgano dal terreno argilloso alla temperatura di 40 gradi e sono utilizzate nello stabilimento termale per la cura di diverse patologie, oltre che per trattamenti di benessere di vario genere.

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Terme di Santa Maria

Le terme di Santa Maria Is Aquas costituiscono una grande attrazione per il centro abitato di Sardara. Situate a pochi chilometri dal paese, si presentano come due moderni stabilimenti termali attrezzati di ampie e belle piscine, che propongono percorsi e servizi di benessere, estetici e curativi, anche in pieno inverno. Le acque minerali-bicarbonato-alcaline ipertermali, che scaturiscono dalle cinque sorgenti ad una temperatura che varia dai 50 ai 68 gradi centigradi, offrono piacevoli momenti di benessere soprattutto nelle piscine all'aperto praticabili anche a temperature esterne molto basse. Le sorgenti termali erano frequentate sin dall'età del Bronzo, come testimonia la presenza di diversi nuraghi e la costruzione, del tempio a pozzo di Sant'Anastasia. ServiziIl soggiorno alle terme può essere accompagnato da percorsi naturalistici nel territorio circostante e dall'esplorazione dei nuraghi, due dei quali interni ad uno stabilimento, e dalla visita ai resti delle antiche terme. Sono inoltre praticabili escursioni ai ruderi del Castello sul colle di Monreale e visite ad alcuni siti del centro abitato, tra i quali il Museo Archeologico Villa Abbas e il Santuario di Santa Anastasia. Oggi è possibile trascorrere momenti di relax impareggiabili usufruendo dei numerosi servizi offerti dalle terme di Sardara.

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Complesso Termale di FordongianusIl complesso termale di Fordongianus, si sviluppa intorno ad una grande piscina rettangolare e offre al visitatore uno spettacolo emozionante e di grande interesse storico e culturale. L'acqua sgorga da un canale con l'imboccatura a testa di leone, alla temperatura di 54°C e viene usata ancora oggi dai locali per il bucato. Presso le calde acque delle sorgenti sulfuree di Fordongianus, ricche di grandi proprietà terapeutiche, sorgeva l'abitato romano repubblicano di Aquae Ypsitane, importante centro termale fin dalle sue fasi più antiche.Oltre le vasche secondarie e i resti di un porticato che fiancheggia la piscina, sono visibili altri ambienti come il frigidarium a due vasche, il tepidarium e il calidarium, di epoca più recente usati per bagni freddi, tiepidi e caldi. Sullo spazio lastricato del foro si prospettano la scalinata monumentale e un imponente edificio, con ambienti che conservano tracce evidenti di intonaco affrescato con figure di colore rosso-bruno di cavalli in corsa e motivi ornamentali. È interessante, ripercorrere il sofisticato sistema di pozzi, cisterne e canali utilizzati per immagazzinare e distribuire le acque. ServiziPer cure di benessere estetiche e curative, inoltre, è in funzione la struttura di un moderno stabilimento, attivo per buona parte dell'anno, e associato al Grand Hotel Terme Sardegna.

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SportGiocare con il vento, nuotare nei fondali iridescenti, percorrere a cavallo o in bicicletta sentieri pianeggianti o canyon rocciosi. Per chi ama interagire con gli elementi della natura sarda, sono diversi i modi per vivere le sue molteplici bellezze.

Numerose discipline conquistano ogni anno sempre più appassionati, che trovano in Sardegna gli scenari ideali per competere con l'ambiente, conoscerlo e quindi amarlo. L'entroterra, la zona di Dorgali o del Gennargentu, la valle della Luna o i dintorni di Stintino e di Alghero, con l'intreccio di itinerari percorribili a piedi, offre scenari metafisici che alternano aspri rilievi a verdeggianti pianure.

Qui tutti, giovani e meno giovani, hanno la possibilità di compiere escursioni indimenticabili. L'equitazione poi, in una terra dove l'abilità equestre è celebrata in occasione di feste e sagre, trova in Sardegna la sua patria d'elezione: nei monti della Barbagia come nelle distese della Nurra agherese od oristanese. Ma per elevare il corpo e lo spirito al cielo l'arrampicata è la disciplina ideale, soprattutto nelle zone ricche di falesie, come Alghero o Cala Gonone. Gli amanti del mare, naturalmente, in Sardegna trovano una miriade di proposte sportive, dalla vela alle immersioni, dallo sci nautico al kitesurf

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I vari sport acquatici.SURF, WINDSURF, VELA, PESCA, PESCA TURISMO, SCI NAUTICOAffrontare le onde soltanto su una tavola è qualcosa di elettrizzante, così come è entusiasmante sfruttare il vento raccogliendolo in una vela. Il surf sfrutta solo le onde, quindi necessita di quell'elemento che in Sardegna il vento spesso produce. Ovviamente non basta avere una tavola per essere surfisti: occorre anche quel briciolo di follia che porta sempre più persone a mettersi in macchina alla ricerca dell'onda migliore da cavalcare. Sono molti i luoghi nei quali si pratica il surf in Sardegna: dal Poetto di Cagliari a Capomannu a Oristano, da Pula a Platamona a Sassari, tutta l'Isola è idonea a questa attività. Ma se alla tavola si aggiunge una vela non sono più indispensabili le onde: basta il vento per partire e nell'Isola questo elemento non manca quasi mai. A Porto Pollo, presso Palau, si assiste ad una vera esplosione del genere, tanto da trasformare la località in una delle più frequentate d'Italia.

In tutta l'Isola si pratica anche questa disciplina sportiva, e anche se il paradiso delle onde viene considerato l'Oristanese (Capomannu e Funtana Meiga) è Cagliari ad avere il maggior numero di praticanti con il circolo più grande d'Italia, il Windsurfing Club Cagliari e altri tre club distribuiti tra Cagliari, Quartu Sant'Elena e Chia. Ci si può dedicare anche allo sci nautico senza disdegnare una tranquilla pedalata in patino. Per i più temerari, non mancano i punti attrezzati per un volo con il kitesurf o una corsa (ovviamente, nel rispetto delle norme) con le moto d'acqua. Inoltre, la vela - che si fa risalire alla frequentazione dei sardi con i fenici - godono da sempre in Sardegna di particolare riguardo, divenendo protagoniste di manifestazioni come la Vela latina a Stintino (SS) e la Tiscali Cup lungo il mare di Cagliari.

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PESCAda sempre è una risorsa dell'Isola, può essere praticata immersi in queste acque, ma anche da quanti invece vogliano stare semplicemente seduti in riva al mare, con una canna in mano.Le numerose associazioni di pescatori dilettanti e professionisti sono disponibili per il noleggio dell'attrezzatura, per fornire eventuali lezioni sul campo, oltre che per proporre entusiasmanti escursioni in zone lacustri o marine di particolare ricchezza ittica.

CANOA mezzo agile, comodo e per giunta economico, è un modo quanto mai adatto per esplorare i corsi d'acqua, i laghi, ma soprattutto le coste della Sardegna. Attività fisica adatta a tutte le età, permette di vivere la natura intensamente, ammirando da una diversa prospettiva i colori di questa isola, con la possibilità di muoversi in autonomia, sicurezza e piena libertà, potendo scegliere tra le spiagge più affollate o le zone meno conosciute da esplorare.

IMMERSIONICon un mare cristallino, 1849 chilometri di coste ed un sole spendente per molti mesi l'anno, la Sardegna è luogo ideale per praticare ogni sport del mare. Chi ha la fortuna di nuotare in queste acque, con l'accortezza di indossare maschera, boccaglio e pinne, oppure aggiungendo bombole e muta, può godere di una natura ancora incontaminata e di fondali mozzafiato ricchi di relitti e di pesci. I centri attrezzati che seguono coloro che vogliano immergersi e fare escursioni sono numerosi e con istruttori qualificati: per i più appassionati, è possibile conseguire ogni tipo di brevetto. In Sardegna sono diversi i diving autorizzati che potranno essere d'aiuto al visitatore per eventuali escursioni subaque.

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Sport terrestriEQUITAZIONELe tradizioni equestri e la passione per i cavalli sono antichissime. Le manifestazioni equestri sono tutte cariche di fascino e legate a riti tradizionali Un po’ dovunque nel territorio regionale esistono maneggi che consentono tutti i tipi di attività: corsi di equitazione, escursioni nell’entroterra o in riva al mare, il tutto condito da un'aria, da un mare, dall'atmosfera, dalla natura della Sardegna.

MOUNTAIN BIKE Per vivere un più dinamico soggiorno sull'Isola, la mountain bike può far godere di paesaggi davvero alternativi. Con questa bicicletta, infatti, robusta ma leggera, adatta ad ogni tipologia di terreno, è possibile compiere escursioni alla scoperta del territorio, fra le coste e l'entroterra, a stretto contatto con una natura altrimenti difficilmente raggiungibile.

ARRAMPICATADa qualche anno ambita meta anche per gli appassionati di arrampicata sportiva. non occorrono alte vette da raggiungere, ma belle pareti rocciose, meglio se calcaree - e la Sardegna ne è ricchissima. L’arrampicata può dunque essere praticata tanto sulle pareti rocciose delle zone di montagna (in particolare, quanto su quelle a strapiombo sul mare o sulle spiagge, come è il caso delle calette del golfo di Orosei) . La Sardegna è oramai una delle regioni d'Europa più ricercate tra gli appassionati di questo sport, anche grazie al suo clima mite, che permette arrampicate in quasi tutti i mesi dell’anno.

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Il golf

Questa attività, da svolgersi all’aria aperta, a stretto contatto con la natura, ben si presta ad esaltare tutte le qualità dell'Isola: la natura incontaminata, gli spazi ampi, il clima temperato. Tra i campi più famosi si possono annoverare il Pevero Golf Club di Porto Cervo, considerato dall'architetto del paesaggio Robert Trent Jones il suo capolavoro e sicuramente tra i più belli del mondo per lo stupendo panorama che offre. Il percorso di gioco è, inoltre, immerso in un ambiente naturale di notevole bellezza, tra rocce, laghetti naturali e una macchia mediterraneo lussureggiante. La Sardegna è poi diventata famosa tra gli appassionati di questa disciplina sportiva grazie alla notorietà del Golf club Is Molas. Con le sue diciotto buche, aperto tutto l'anno, anche l'Is Arenas Golf & Country club, nel territorio di Narbolia (OR), è considerato fra i più belli d'Italia.

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Le varie specialità

Windsurf

Immersione nei fondali Partita di golf

Passeggiata a cavallo

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In barca a vela Pescatori al tramonto

In mountain bike Arrampicata

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Escursione in kayak Parapendio

Pescaturismo Speleologo

Trekking

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• Agriturismi • Easy food

• Gelaterie/ Cornetteria/ Creperie

• Pasticcerie

• Caffe

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Feste,sagre ed eventi

La tradizione e la modernità si rinnovano ogni anno in Sardegna grazie ad un calendario di feste, sagre ed eventi ricco di appuntamenti. Dal nord al meridione dell'Isola mistiche processioni, tornei dall'atmosfera medioevale, spericolate acrobazie equestri, carnevali arcaici ma anche sagre dedicate alle migliori specialità enogastronomiche locali disegnano un quadro multiforme e variegato.

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SagreEnogastronomiche…

• Nel periodo invernale si svolge la SAGRA DEL CARCIOFO a Uri (SS)

• Nel periodo di marzo SAGRA DELL'AGRUME a Muravera (CA)

• Nel periodo di Pasqua SAGRA DEL TORRONE a Tonara (NU)

• A Maggio SAGRA DEL TONNO a Portoscuso (CA)

• Nel mese di Giugno SAGRA DELLE CILIEGIA a Bonarcado (OR)

• A luglio SAGRA DELLE PESCHE a San Sperate (CA)

• Ad Ottobre SAGRA DELLA CASTAGNA ad Aritzo (NU)

• A Novembre SAGRA DELLO ZAFFERANO a San Gavino Monreale (Vs)

• A ottobre SAGRA DELLA LUMACA a Gesico (CA)

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Feste ed eventiInvernali…

• Capodanno. La Sardegna la notte del 31 dicembre è attraversata da una scia di suoni, colori, musiche, balli e cene luculliane nell'attesa del nuovo anno.

• Carnevale. 17 gennaio, giorno della festa di Sant'Antonio Abate, si aprono in Sardegna i festeggiamenti del Carnevale, una delle feste più sentite e vissute dell'Isola, con manifestazioni che si protraggono fino al mercoledì delle Ceneri.

• Fuoco di S. Antonio. La notte del 16 gennaio Dorgali si illumina, così come anche altri centri dell'isola, grazie all'imponente falò acceso in onore di Sant'Antonio Abate. È una notte magica, durante la quale ardono piante di rosmarino, mentre davanti al fuoco si distribuiscono i pani benedetti, i piatti tradizionali e i dolci di sapa e miele.

• Uscita dei Mamuthones. A Mamoiada, in occasione della festa di S. Antonio Abate, il 16 e 17 gennaio, fanno la loro prima apparizione pubblica i Mamuthones e gli Issohadores, che visitano i vari rioni danzando intorno ai fuochi con il loro caratteristico passo cadenzato.

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Primaverili….• Cavalcata sarda. La penultima domenica di maggio

la città di Sassari è teatro della più importante rassegna folkloristica della Sardegna, la Cavalcata Sarda. La manifestazione è una preziosa occasione per ammirare i magnifici colori degli abiti e dei gioielli tradizionali di quasi tutta l'Isola.

• Festa di San Simplicio. San Simplicio è il santo patrono della città di Olbia. La giornata dedicata al santo è il 15 maggio, ma i festeggiamenti, che raggiungono la massima intensità nel periodo compreso tra l'11 e il 15 maggio, hanno inizio già a partire dal 6 maggio con l'avvio della novena.

• Girotonno. Sono diversi gli appassionati tra chef, giornalisti e curiosi che ogni anno si incontrano, i primi di Giugno, a Carloforte, per la rassegna Girotonno.

• Nostra Signora di Bonaria. Il 24 aprile a Cagliari si festeggia solennemente Nostra Signora di Bonaria. L'antico Santuario di Bonaria costituisce una delle poche testimonianze relative all'insediamento fortificato fatto costruire sul colle dall'Infante Alfonso di Aragona quando, nel 1324, intraprese la conquista della città di Cagliari.

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….

• Sa Die de Sa Sardigna. Il 28 aprile, a partire dalla prima edizione che si è svolta nel 1993, a Cagliari si festeggia Sa Die de Sa Sardigna, conosciuta anche come la festa del popolo sardo.

• Sagra S. Efisio. a Cagliari il 1° maggio si rinnova lo scioglimento del voto nei confronti del Santo più venerato dell'isola. Carri, cavalieri e traccas colorate danno il via alla festa più sentita dell'isola.

• San Francesco di Lula. Il 4 ottobre ed il 1 maggio si svolge a Lula, nel santuario dedicato a San Francesco, una delle sagre campestri più caratteristiche dell'intera Sardegna. La festa, mirabilmente descritta da Grazia Deledda nel romanzo Elias Portolu

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Estivi…• Ardia. Il 6 e 7 luglio in diversi paesi della

Sardegna, come Sedilo, Pozzomaggiore e Samugheo, si svolge una corsa rituale a cavallo dedicata a San Costantino: l'Ardia. Grandi folle si accalcano lungo questi percorsi per ammirare la bravura e il coraggio dei cavalieri.

• Arresojas. Mostra biennale del coltello sardo. Dal 1994 il sito minerario di Montevecchio, tra la fine di luglio e i primi di agosto, è teatro di una delle più importanti rassegne per gli appassionati del coltello sardo: Arresojas, mostra biennale organizzata dalla Pro Loco e dal Comune di Guspini.

• Assunta. Sono oltre 100 le feste celebrate il 15 agosto in Sardegna in onore della Madonna Assunta e ben 18 le parrocchie a Lei dedicate. Il suo culto arrivò nell'isola con i bizantini, quando, nei tempi successivi al crollo dell'impero romano, la Sardegna passò sotto il controllo di Costantinopoli.

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….• Beato Fra' Nicola da Gesturi. Viene

festeggiato a Cagliari l'8 giugno ed a Gesturi la prima domenica di agosto con numerose manifestazioni religiose che testimoniano la devozione popolare rivolta verso l'umile fraticello proclamato beato nel 1999, ma venerato sin da quando era in vita.

• I Candelieri. Il 14 agosto si celebra a Sassari la solenne festa dei Candelieri, che ha come protagonisti nove imponenti ceri lignei dipinti, trasportati in processione da piazza Castello alla chiesa di Santa Maria di Betlem, nel cui altare vengono deposti per ricevere la benedizione.

• Is Fassonis. Ogni anno, la prima domenica di agosto, si svolge nello stagno di Santa Giusta una singolare gara di velocità: la regata di Is Fassonis.

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….• Madonna dei Martiri di Fonni. La festa dei

Martiri di Fonni (Sa festa de sos martires) si svolge ogni anno la prima domenica di giugno presso la basilica della Madonna dei Martiri. L'organizzazione della festa, che affonda le sue radici nel XVII secolo, viene tramandata di padre in figlio, nell'ambito di due rami della famiglia Mureddu.

• Madonna del Naufrago.La festa dedicata alla celebrazione della Madonna del Naufrago si svolge a Villasimius il 17 luglio. L'evento cardine dei festeggiamenti è rappresentato dalla processione che, partendo dalla chiesa parrocchiale di San Raffaele, arriva prima al porto per poi approdare all'Isola dei Cavoli.

• Mare e Miniere. L'estate del Sulcis, dell'Iglesiente e del Guspinese ormai da alcuni anni propone una rassegna di spettacoli di livello internazionale che animano oltre trenta serate di centri balneari e località minerarie di questa regione.

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Autunnali…• Autunno delle Barbagie. Da settembre

fino a dicembre, il cuore più nascosto e selvaggio della Sardegna accoglierà i visitatori con la suggestiva manifestazione di Autunno in Barbagia. L'iniziativa coinvolgerà ben 27 paesi, che offriranno la loro tradizionale ospitalità nelle caratteristiche Cortes.

• Corsa degli scalzi e festa di S. Salvatore. Nei pressi di Cabras sorge il villaggio di San Salvatore, un antico borgo che durante la prima settimana di settembre si popola per la celebrazione della festa e dei riti in onore del Santo di cui il villaggio porta il nome.

• Festa del Borgo. Manifestazione paesana nata nel 1985, con l'intento di promuovere e far conoscere agli abitanti e ai numerosi visitatori, la cultura, le tradizioni, i prodotti artigianali, la musica e la gastronomia sanlurese.

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• Festival della musica elettronica "Fonderia Sonica“. Una delle più importanti manifestazioni musicali dell'Isola, nonchè il primo Festival della musica elettronica in Sardegna, è senza ombra di dubbio la manifestazione "Fonderia Sonica", che ha luogo a San Gavino Monreale.

• Madonna del Rimedio. La festa della Madonna del Rimedio si svolge l'8 settembre in varie località della Sardegna, fra cui Oristano, Siapiccia, Giba, Orosei, Tinnura. A Oristano sorge uno dei santuari più noti fra quelli dedicati alla Madonna del Rimedio.

• Madonna di Bonarcado. Il 18 e il 19 settembre a Bonarcado hanno luogo i festeggiamenti in onore della Madonna. Si tratta di una festa religiosa e civile che richiama ogni anno un notevole numero di fedeli. Il fulcro delle cerimonie religiose è rappresentato dalla processione.

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• Madonna di Gonare. Il Santuario dedicato a Nostra Signora di Gonare sorge sul Monte Gonare. Il 25 marzo, festa liturgica dell'Annunciazione, è occasione di una festa caratterizzata dalla preparazione di "Su pane e vintichimbe".

• Matrimonio di Selargius. L'antico rito matrimoniale di Selargius, che si celebra nel mese di settembre, fa vivere le emozioni di un evento corale e gioioso. Non solo per gli sposi, ma anche per l'intera comunità chiamata a parteciparvi.

• Nostra Signora de Sos Regnos AltosDa più di 150 anni, il secondo finesettimana di settembre a Bosa è dedicato ai festeggiamenti in onore di Nostra Signora de sos Regnos Altos. La festa ebbe origine nel 1847, quando una piccola statua lignea della Madonna fu rinvenuta tra le rovine del castello dei Malaspina.

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• Rassegna dei Vini Novelli di Milis la sagra di Milis è stata la prima in ordine di tempo ed è ancor oggi la più importante rassegna regionale dedicata all’assaggio dei vini novelli prodotti in Sardegna.

• Santa Greca. Ogni anno alla fine di settembre il paese di Decimomannu celebra il ricordo di Santa Greca. La festa richiama intorno alla chiesetta romanica omonima una grande folla che per cinque giorni anima le bancarelle e le vie del paese.

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Circondata dal suo splendido mare, la Sardegna fonda la sua più autentica tradizione culinaria sui prodotti dell'interno, frutto di un'economia secolarmente pastorale: arrosti di 'porceddu' (maialino) e agnello, formaggi ovini dal sapore intenso, vini forti e caldi.In questa regione dedita all'agricoltura e soprattutto alla pastorizia, la cucina più caratteristica, di sapori decisi ma non piccanti, è quella 'di terra' dell'interno dell'isola. I suoi cardini sono le carni arrostite (la cacciagione e i 'porceddi', i maiali giovani), il pane, i latticini, il miele, i salumi, le verdure. L'altra cucina, più recente perché in origine i sardi preferivano insediarsi nell'interno dell'isola anziché stanziarsi sulla costa, è quella di mare, che risente delle tradizioni culinarie di altri popoli, in particolare degli spagnoli e dei genovesi. Di origine spagnola è la 'cassola', una zuppa di pesce tipica della zona di Cagliari; il 'mazzamorru', zuppa a base di pane raffermo che un tempo era il cibo dei galeotti della marineria spagnola; lo 'scabecciu', la marinatura all'aceto che di solito si riserva ai muggini, viene dal catalano 'escabet'. Di provenienza genovese è la 'buridda', che in Sardegna tuttavia ha una fisionomia sua propria: esclusivamente a base di gattuccio di mare lessato e coperto da una salsa a base di olio, aglio, aceto e noci tritate, si serve come antipasto. Hanno radici siciliane le ricette per il pescespada, che viene catturato nel sud dell'isola con il sistema della 'mattanza' siciliana. Ricca è la pesca lagunare e costiera a Oristano e nel Campidano sulla costa sudoccidentale. La più tipica specialità è la 'merca', pesce conservato (di solito muggine), lessato in acqua salata (un tempo si usava l'acqua marina) e poi aromatizzato con un'erba palustre.

gastronomia

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• Un'altra ricetta è la 'buttariga', uova di tonno o di muggine salate e fatte seccare sotto la pressione di pesi che le disidratano. Si mangia a fette sottili con pomodori in insalata oppure come condimento sulla pastasciutta.

• Perno di tutta l'alimentazione sarda è il pane: lo si trova in grandi forme rotonde che si taglia a fette e si chiama 'pani tunnu'; c'è la 'pizzuda' barbaricina, una focaccia triangolare, il 'tanconi', pane smerlettato, lo 'zicchi' o pane 'scaddatu', rotondo e schiacciato, privo di mollica; il 'carasau', o 'carta da musica', secco sottilissimo, leggero in fogli rotondi, si conserva inalterato per lungo tempo e lo si mangia ammorbidito con acqua. Unendolo a fette di formaggio i pastori fanno i 'suppas', oppure il più ricco 'pane frattau' con pomodoro e uova.

• Ci sono poi i pani delle occasioni speciali: il pane del giorno del matrimonio che viene sagomato in forma di ghirlande, animali, aiuole fiorite, cattedrali gotiche; il pane del battesimo è lavorato come un merletto; nel giorno della morte il pane viene confezionato con la farina integrale che, con il suo colore scuro, sottolinea il lutto. Sono le donne a fare il pane, mentre agli uomini è affidata la cottura degli arrosti. I pastori allestiscono lo spiedo con i rami degli alberi e vi cuociono di preferenza i 'poceddi', infilzandoli in un bastone di corbezzolo, senza altro condimento all'infuori del sale e qualche goccia di lardo. Indispensabile è l'apporto delle erbe aromatiche: menta, rosmarino, alloro, salvia.

• Un antico tipo di arrosto è quello a 'carraxiu': si scava un buca nel terreno, vi si mettono ad ardere legna odorose, si copre con uno strato di mirto e si pone la bestia intera (vitello, cinghiale, capretto, muflone o il tipico porcello) e la si ricopre con mirto. Su tutto si pongono altri tizzoni ardenti che cuoceranno la carne in un tempo lunghissimo.

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• Il Nuorese, in particolare Villagrande, conosce la variante 'malloru de su sabatteri', in cui un vitello sventrato viene riempito con una capra selvatica, a sua volta contenente un 'porceddu', il quale racchiude una lepre che accoglie una pernice e questa, a sua volta, un altro volatile. Ogni animale va cucito. Questa tecnica di cottura ha probabilmente fornito ai cuochi della corte di Savoia l'idea del fagiano 'in cocotte', cotto dentro un tacchino. Il maiale dà squisiti prodotti di salumeria. Ottimi sono il prosciutto – ancora più saporito è quello di cinghiale – e le salsicce pepate, aromatizzate con semi di finocchio, imbevute di aceto e messe a stagionare accanto al fuoco così da affumicarsi un pochino. Esiste anche la salsiccia insaporita con l'aglio e la cannella, che si mangia cruda, arrostita oppure, insieme alla salsa di pomodoro, come condimento della pastasciutta. La più caratteristica pasta sarda sono i 'malloreddus', dal latino malleolus per la loro forma arrotondata non più grande di una falange: si ottengono premendo la pasta contro il traliccio di un setaccio detto 'cuiliru'.

• Numerose sono le varietà di selvaggina e cacciagione. Una preparazione tipica sono 'is pillonis de tacculas': i merli e i tordi, catturati con le reti, spennati ma non svuotati delle interiora, vengono lessati in acqua e sale, legati per il becco e messi a insaporire in un sacchetto pieno di mirto. Con la stessa tecnica si prepara anche la gallina.

• Il prodotto alimentare più esportato dalla Sardegna è il pecorino 'cacio fiore', dalla pasta bianca e dal sapore dolce all'inizio e gradualmente più piccante via via che procede la stagionatura. Con il latte di pecora si fanno anche le ricotte e un formaggio dolce simile alla crescenza.

• I dolci sardi più caratteristici, a base di formaggio e miele, sono i 'sabadas' originari della Barbagia, ma diffusi anche in Gallura. Altri sono a base di mandorle, spesso aromatizzate con i fiori d'arancio. Ogni paese ha le sua specialità: gli amaretti di Oristano, le 'niuleddas' della Gallura (rettangolini di torrone), i 'suspirus' di Ozieri, a base di mandorle, le 'pabassinas', a base di uva secca, diffusi un po' dappertutto in Sardegna.

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Cultura

La Sardegna presenta un insieme di tratti culturali peculiari, legati ad usi e costumi che ancora si conservano e caratterizzano la vita quotidiana.La Lingua Sarda, che rientra fra le otto famiglie di dialetti che originarono l’italiano, fu per lungo tempo l’unica lingua parlata nell’isola e rappresenta un fondamentale patrimonio antropologico da studiare e preservare.Questa specificità si riscontra anche nella Letteratura e Poesia degli autori Sardi del passato e contemporanei.L’esposizione e la visione delle opere dell’uomo e della natura contribuisce all’evoluzione della Cultura di un popolo, qualunque sia la provenienza di quelle testimonianze; per questo motivo è fondamentale l’importanza dei Musei della Sardegna.

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Musei

Diversi sono in Sardegna gli spazi espositivi che riflettono la ricchezza e la complessità della fisionomia culturale e naturalistica dell'Isola. Ogni categoria museale, spesso legata alla sua ubicazione specifica, non è altro che una chiave di lettura per comprendere l'autentica essenza di una terra tanto misteriosa quanto affascinante, radicata nel proprio passato ma anche aperta al confronto con l'avvenire. Per le sue particolari caratteristiche archeologiche e architettoniche, la Sardegna può senza ombra di dubbio essere considerata un museo a cielo aperto, ma per entrare nel cuore di quella bellezza bisogna anche trovare le chiavi giuste: i musei sapranno fornirne diverse e tutte utilissime.

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Archeologia

Il territorio sardo, ricco di testimonianze del passato, interessò sin dagli albori dell'archeologia gli studiosi della materia.All'inizio l'attenzione verso le antichità dell'isola fu soprattutto di tipo antiquario e solo nell'Ottocento, con gli studi e l'opera del canonico Giovanni Spano, si arrivò ad acquisire un approccio moderno verso la materia. Lo Spano, da instancabile ricercatore, indagò i maggiori siti dell'isola e raccolse i risultati dei suoi studi nella rivista "Bullettino Archeologico Sardo". Nello stesso secolo il generale Alberto Lamarmora avviò lo studio e la catalogazione degli aspetti geografici, zoologici, archeologici, storici ed etnologici dell'intera isola. Pubblicò due importantissime opere ("Viaggio in Sardegna" e "Itinerario dell'Isola di Sardegna"), che costituivano una vera e propria "summa" delle conoscenze sull'isola. Nel 1903 giunse in Sardegna, come direttore del Museo di Cagliari, Antonio Taramelli. La sua attività nell'isola durò oltre trent'anni, durante i quali indagò, con numerosissimi scavi, il territorio sardo. In anni più recenti le ricerche e le indagini archeologiche condotte da Giovanni Lilliu hanno contribuito in modo determinante all'interpretazione dei numerosi insediamenti preistorici e della più antica storia sarda. Negli ultimi decenni, infine, grazie all'applicazione rigorosa del metodo stratigrafico, all'utilizzo delle moderne tecnologie di scavo e ad un'attenta interpretazione delle fonti storiche, è stato possibile ricostruire la storia e le vicende delle aree indagate. Attualmente sono numerosi, in tutto il territorio sardo, i siti in cui sono in corso le indagini archeologiche, così come si rivela cospicuo il numero dei reperti oggetto di studio da parte degli archeologi.

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L’ artigianato sardoL’artigianato sardo è certamente uno degli elementi più caratteristici dell’isola e dei suoi abitanti, dei quali esprime in definitiva l’estrema sincerità e semplicità della propensione artistica. L’arte popolare sarda affonda dunque le sue origini nella storia più antica; inizialmente si espresse prevalentemente nella produzione di oggetti destinati ad un uso domestico, ma in buona percentuale anche verso quelle forme squisitamente ornamentali, che attualmente sono nettamente preponderanti. L’artigianato si è evoluto nel tempo anche con l’influenza dei popoli dominatori, ma sempre con grande equilibrio e senza mai tradire le sue origini: e attualmente i prodotti si sono spesso adeguati, dove necessario, alle fogge ed alle tonalità del colore richieste dai gusti o dalle necessità funzionali più recenti. Ma non manca mai quel messaggio di fascino e quell’originalità che possono giungere solo da una cultura profondamente raffinata ed elegante, quanto “rustica”.Il potenziamento economico e lo sviluppo tecnico, artistico e commerciale della produzione artigiana è affidata all’Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigiano (I.S.O.L.A.); con l’istituzione di vari centri pilota nelle città e nei centri turistici principali, l’ente provvede a valorizzare questo inestimabile patrimonio d’arte spontanea.Ecco dunque la preponderanza degli oggetti da utilizzare nel campo dell’arredamento, come i mobili in stile antico, il corredo domestico, le sculture in pietra, la tessitura, la ceramica, la cestineria decorativa, il ferro battuto; ma accanto compaiono la coltelleria di pregio, la pelletteria, la produzione degli scialli e, ancora fra gli oggetti da indossare, i famosissimi gioielli.

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Artigianato

L’Artigianato sardo affonda le sue radici nell’arte e nella cultura del Mediterraneo; le forme creative tradizionali, che resistono al passare del tempo, si evolvono secondo il gusto moderno, pur mantenendo l’ispirazione ai modelli antichi.Questa vera e propria arte si esprime attraverso gli oggetti in rame di Isili; i cesti in asfodelo di Flussio; i tappeti, gli arazzi e i ricami di Nule, Oliena, Dorgali, Silanus, Ghilarza, Mogoro, Samugheo, Villamassargia e Villanova Monteleone; le cassapanche e le altre pregevoli opere dell’intaglio di Desulo, Aritzo e Tonara; le ceramiche di Assemini, Cagliari e Dorgali; i capi di sartoria tradizionale di diversi paesi della Barbagia; le pipe dell’Anglona e i coltelli del Logudoro; l’oreficeria con i preziosi e raffinati gioielli che, in una varietà davvero ampia, costituiscono il corredo degli antichi costumi femminili della festa in quasi tutti i centri dell’Isola.

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Oreficeria

Molto diffusa è ancora la produzione dei gioielli, derivati dalla tradizione del costume sardo e destinati a adornarlo nelle feste e nei matrimoni,; Inizialmente in argento e limitati ai soli bottoni, recentemente la produzione di monili si è evoluta con nuove forme derivanti da una genuina interpretazione dei classici disegni del passato.Argentieri ed orafi hanno mostrato (ed oggi mostrano ancor più) in molti modi la loro abilità artistica. Per constatarlo basta osservare i lavori in filigrana, una tecnica che consiste nell’avvolgere insieme due fili d’argento o d’oro per ottenere un unico filo con cui si realizzano delicatissime decorazioni. La fede sarda è famosissima, così come la corniola di Nuoro, anello che incastona l’omonima pietra dura, rossa o verde, con scolpita la testa di un guerriero. Tra i gioielli sardi si devono ricordare quelli ornati con il corallo, l’oro rosso sardo, la cui qualità è superiore a quella di tutti i coralli raccolti nei mari del mondo: Bosa, Santa Teresa e soprattutto Alghero ne sono i centri principali di lavorazione

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TessituraLa tessitura e il ricamo producono coperte, tappeti, arazzi, bisacce, con una notevole ricchezza di disegni e varietà di colori, e ancora costumi tradizionali, scialli e copricapi: tecniche di lavorazione antiche e tendenza a riprodurre motivi ornamentali tradizionali, e solo in parte rinnovati, sono la loro principale caratteristica. I rustici telai di legno continuano a tessere la lana proveniente dalle greggi di pecore sarde; ma anche il lino, da cui si ricavano asciugamani ed altri pezzi del corredo da sposa; a proposito di quest’ultimo, per dare la misura della sua importanza, va posto in risalto come gli si attribuisse un significato rituale e, oltre ad essere coltivato, veniva utilizzato abbondantemente per confezionare il corredo delle ragazze; per cui, chi aveva figlie e non seminava lino era sempre oggetto di critiche da parte dei compaesani.Sono da ricordare in particolare i delicati filèt di Bosa. Nel ricamo eccelle anche Teulada (Cagliari), dove si usa il famoso punto Teulada per ricamare pregevoli tovaglie e servizi da tè, tende e asciugamani di lino e cotone.Nell’ambito della tessitura sono giustamente famosi i tappeti di Mogoro(Oristano), Villamassargia (Cagliari), Dorgali (Nuoro), Villanova Monteleone, Bonorva, (Sassari).

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Artigianato del legno

L’intaglio del legno, diffuso un po’ ovunque ma in particolare nel cuore montano della Barbagia, produce mobili di ogni tipo, sedie, tavoli e soprattutto le famose cassapanche intagliate. Non mancano tanti altri oggetti più semplici, come gli utensili da cucina ,le trottole, o ancora le riproduzioni in miniatura dei carri a buoi.

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CeramicaUn genere artigianale di grande fascino è la ceramica.Fin dall’antichità i sardi hanno prodotto terrecotte di grande valore estetico, con canoni di semplice eleganza e di funzionalità, le cui origini sono fra le più antiche. In tale produzione artigianale la Sardegna era molto apprezzata durante la loro dominazione, i Romani ne esportavano grandi quantità allo stato greggio per farle decorare fuori dall’Isola. Attualmente si propongono anche delle buone innovazioni, ed accanto si mantengono le antiche forme negli utensili, nelle brocche decorate e non, nelle ciotole, nei tegami grezzi, nelle figurine di animali dipinti di Oristano. Sono da evidenziare anche certi sistemi di colorazione, talvolta operata ancora con succhi vegetali, ed il sistema di cottura con la fiamma viva, spesso del fuoco di legna, che lambisce gli oggetti, tutti aspetti che infine danno origine a tonalità di colore e forme idonee a soddisfare qualunque gusto e a personalizzare qualunque ambiente.

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Intreccio

Molto particolare risulta anche l’arte dell’intreccio: splendidi canestri (corbule) hanno forma varia e semplici disegni, ottenuti utilizzando parti della corteccia di diverso colore. Nell’Oristanese le località costiere hanno una caratteristica produzione di stuoie e canestri ottenuti dall’intreccio di piante palustri, mentre a Cagliari, si producono cestini di giunco, ornati al centro con stoffe ricamate.Per la loro confezione la materia prima è data dalle erbe palustri.Dall’asfodelo si ottengono le meravigliose ceste e le corbule (adatte ad esempio per conservare il pane carasau).

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Metallo

La tradizione è antichissima anche per la lavorazione dei metalli, sia comuni che preziosi. Gli utensili ed i contenitori di rame sono splendidamente forgiati dai maestri di isili, una comunità che conferma l’originalità dei propri manufatti perfino col parlare un dialetto poco comprensibile.Fa parte della lavorazione tradizionale dei metalli anche un altro tipico prodotto isolano: il coltello a serramanico, da abili maestri con l’utilizzo di acciaio svedese per le lame e corna bovine o caprine per i manici. I primi esemplari di coltello sardo, non in acciaio ma in pietra, sono stati ritrovati in Anglona. Da ricordare anche gli oggetti in ferro battuto (utensili per la casa, supporti per tendaggi, cancelli per esterni, ecc), di notevole effetto estetico.

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Sughero

Una forma di artigianato che per la sua suggestiva semplicità e per la materia prima che utilizza va collocata a nostro avviso fra quelle più sincere e aderenti alla realtà dell’isola è quella del sughero, da cui si ottenevano anticamente addirittura le tegole per le case, oltre a recipienti di svariati tipi: ad esempio le forme dove si metteva il latte cagliato e la ricotta, i vassoi per l’arrosto, le saliere, le misure per i cereali e i legumi. Attualmente si realizzano portacenere, cartoline, vasi e servizi di ceramica rivestiti da lamine di sughero, e naturalmente milioni di pregiati tappi per le bottiglie degli ottimi vini isolani, ovviamente molto richiesti anche dall’Italia e dall’estero.Le “capitali” del sughero si trovano in Gallura: Calangianus vanta il maggior numero di aziende del settore, seguita subito dopo dalla vicina

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Architettura

L’Architettura in Sardegna attira l’interesse dell’esteta e dell’appassionato grazie alla tipicità delle sue numerose espressioni.

L’Architettura Ecclesiastica conserva monumenti di particolare pregio, eretti principalmente dopo l’anno Mille. Notevoli, per numero e stato di conservazione, gli edifici del Periodo Romanico ai quali si affiancano chiese, basiliche, cattedrali ed anche semplici santuari campestri, intatti o modificati nei secoli della loro storia.

L’Archeologia Industriale e l’Architettura Mineraria della Sardegna testimoniano l’esistenza di un antico mondo economico, che ha quasi sempre concluso l’originaria attività. Un mondo poco conosciuto, la cui storia, cultura, tecnologia e architettura, spesso immersa in ambienti naturali di grande fascino, rappresentano una delle più importanti ricchezze dell’Isola.

È affascinante il percorso attraverso le tipologie dell’Architettura Spontanea, dalle lollas del Campidano agli stazzi galluresi, fino ai cuiles e pinnettos, ricoveri di pastori e animali negli immensi altipiani, per comprendere e penetrare la storia, il carattere e le abitudini dell’Uomo Sardo.

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Chiese architettonicheLe più antiche chiese che si possono visitare nell’isola risalgono all’incirca all’anno 1000. Sono della massima importanza per lo studio dell’architettura romanica, soprattutto se si considera che la Sardegna e la Toscana vengono considerate le regioni dove si è conservato il maggior numero di edifici realizzati in quello stile. La chiesa più importante è quella di S. Saturnino a Cagliari che, insieme alla basilica di S. Gavino di Porto Torres, rappresenta uno dei monumenti romanici più importanti d’Italia.Ad esse si affiancano chiese, basiliche, cattedrali ed anche semplici santuari campestri. Sono edifici talvolta intatti, tal’altra modificati nei secoli, ma che spesso conservano eccezionali caratteristiche architettoniche: tra le più importanti citiamo S. Sabina a (NU), affiancata dall’omonimo nuraghe; la basilica di Saccargia a (SS); S. Maria a (CA); S. Platano a Villaspeciosa (CA); S. Pietro di Sorres a (SS). Alcune di queste chiese, seppure limitatamente, preludono allo stile gotico, che si sviluppa in Sardegna dal XIV al XV secolo, e del quale sono esempio la Cattedrale di Sassari e quella di Alghero; Lo stile barocco si afferma a partire dal XVIII secolo con pochi esempi di chiese (e diverse modifiche di chiese preesistenti, generalmente secentesche.

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Economia sardaChi pensasse alla Sardegna come all’isola dei pastori, direbbe solo una parziale verità, anche se certamente l’allevamento della pecora sarda (una delle razze lattifere migliori del mondo) rappresenta una voce molto importante nell’economia di gran parte delle zone montane e collinari, soprattutto dell’interno. Altri allevamenti tradizionali sono quelli della capra di montagna e del cosiddetto bue rosso. In agricoltura sono rilevanti l’olivicoltura e la viticoltura; sempre importante per la qualità del prodotto e per la tradizione che la contraddistingue. Solo negli ultimi decenni del sec. XX, comunque, la ricchezza prodotta dai settori dell’industria e dei servizi ha eguagliato quella proveniente dai settori agricolo e zootecnico, e ciò dà l’idea di quanto l’economia sarda dipenda ancora dalle sue più tradizionali produzioni. La pescapesca è attiva ad Alghero : da questa zona proviene, infatti, la maggior parte del pescato sardo. Tale attività ha una certa rilevanza anche in Gallura, e soprattutto nell’Oristanese, i cui pescatori lavorano nei vasti stagni e nelle peschiere. Pure collegate alla presenza degli stagni sono le antiche saline di Cagliari, Sant’Antioco e Calforte. Molto importanti le tonnare di Calforte e Porto scuso; i tonni pescati sono esportati in tutto il mondo, soprattutto in Giappone.Le miniereminiere, in grave stato di crisi, sono diffuse nel sulcis: abbandonate quelle di carbone, sopravvivono quelle di piombo e zinco, in vana attesa dei concreti interventi che, ormai proposti e studiati da anni, dovrebbero consentire un rilancio di questa tradizionale e antica voce economica, basilare per le popolazioni residenti nel sud-ovest dell’isola. Probabilmente solo il turismo e la valorizzazione degli eccezionali monumenti di archeologia industriale che le attività minerarie hanno lasciato, potranno consentire un nuovo decollo economico in queste aree.Il settore terziario ha conosciuto nell'Isola un boom soprattutto legato a Internet e alle nuove tecnologie: la Sardegna ha una delle più alte percentuali di utenti collegati alla Rete (in proporzione alla popolazione) in Italia e un'altissima concentrazione di siti e attività legate all'Information & Communication technology. A Cagliari ha sede la Tiscali, importante società informatica paneuropea, protagonista nel 1999 del più clamoroso esordio in Borsa della storia finanziaria italiana.

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Come arrivare in Sardegna IN AEREO

Arrivare in Sardegna con l'aereo è il mezzo più comoda. In questo caso è però consigliabile noleggiare una macchina sul posto. La Sardegna è raggiungibile facilmente da quasi tutti gli aeroporti europei. Le destinazioni in Sardegna sono: Cagliari (Elmas), Olbia, Alghero (Fertilia), Tortoli (Arbatax). Molte compagnie aeree nazionali e internazionali offrono voli di linea, in più voli charter durante il periodo estivo. È consigliabile e opportuna la prenotazione per la stagione estiva!

Aeroporto “Mario Mameli” di Cagliari Elmas.Frequenza giornaliera da e per le principali destinazioni italiane.Tra le compagnie aeree: Alitalia,Meridiana,Air One,Air Dolomiti

Aeroporto Olbia Costa SmeraldaVoli da e per i principali aeroporti italiani:tra le compagnie aeree: Meridiana,Air Vallée,Alpi Eagles

Aeroporto di AlgheroVoli (anche charter) da e per i principali aeroporti nazionaliTra le compagnie aeree: Air one,Air Vallée,Alpi Eagles

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IN TRAGHETTO

Arrivare in Sardegna con il traghettoL'utilizzo del traghetto è un' alternativa all' aereo. Il traghetto come mezzo di viaggio viene usato molto grazie al suo costo del viaggio e alla possibilità di portare la propria auto con voi in vacanza. I collegamenti dei traghetti sono annuali e più frequenti in estate, le compagnie hanno messo ultimamente navi veloci, che permettono un viaggio solo. 6 ore. La Sardegna viene raggiunta da tutti i porti navali del continente italiano. Le destinazioni in Sardegna sono: Cagliari, Porto Torres, Olbia, Golfo d'Aranci (Olbia), Arbatax. È consigliabile la prenotazione per la stagione estiva! La prenotazione per la stagione apre normalmente da fine marzo inizio aprile.Tra le compagnie che fanno servizio sono:

Sardinia Ferres collega Livorno con Golfo Aranci in meno di 5 ore con il traghetto veloce, fa la spola anche tra Civitavecchia e Golfo Aranci. In circa 7 ore.

Moby lines collega Genova e Livorno e Civitavecchia e Olbia-Per chi sceglie i Cruise Ferries di Grandi NaviVeloci dotati di tutti confort (centri Fitness, mini-club ecc).Due sono le linee per la Sardegna:Genova-Porto Torres (frequenza giornaliera tutto l’anno)Genova-Olbia (da giugno a settembre)

La Tirrenia collega Genova e Porto Torres (ogni giorno dell’anno, con una traversata notturna di 10ore.Da Genova e da Civitavecchia offre collegamenti con Olbia e Arbatax(in alcuni casi stagionali), collega Civitavecchia e Cagliari una volta al giorno.Gestisce inoltre collegamenti fra Napoli e Cagliari (settimanali), fra Fiumicino, Golfo Aranci e Arbatax (stagionali), e fra Palermo e Trapani con Cagliari.

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CROCIERENegli ultimi anni la Sardegna è diventata un centro importante come meta per crociere nel Mediterraneo. Compagnie internazionali provenienti dalla Germania, Inghilterra, Scandinavia hanno puntato sulla Sardegna per le loro navi da crociera. Cagliari ed Olbia, ma anche un porto come Porto Cervo.

NOLEGGIO AUTOFra le principali compagnie nazionali di autonoleggio si segnalano:Avis: che si trovano in Olbia,Cagliari e Alghero.Europcar: Olbia,Cagliari,AlgheroHertz: Olbia,Cagliari,Alghero

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Cucina sardaLa cucina sarda è raffinata e semplice al tempo stesso, e si rivela, nella sua varietà, solo a coloro che hanno il desiderio di immergersi in un mondo senza tempo. Percorrendo la Sardegna, da nord a sud, non troverete fast food, dove consumare velocemente e andar via. visiterete luoghi in cui rilassarvi, assaporando i prodotti tipici della gastronomia sarda.

Sardegna sud-orientaleL’entroterra agricolo di Cagliari offre al visitatore una cucina varia e per tutti i gusti.Città portuale, Cominciamo dai piatti più tipici, con ingredienti provenienti dall'attività quotidiana dei pescatori cagliaritani:Come “primo piatto" possiamo gustare i spaghetti o vermicelli con polpa di arrizzonis (ricci di mare). È presente una vasta offerta di frutti di mare, da mangiare anche come antipasto: orziaras (anemoni di mare fritti nella semola) bucconis (murici lessati e serviti caldi). Non si può tralasciare la bontà della fregola con cocciula (palline di semola cotte con pomodoro e arselle). La “burrida" (gattuccio di mare lessato con aglio, fegatini del pesce e noci tritate) e la “cassola de pisci" (zuppa di pesce), ricca e condita con salsa di pomodoro piccante e crostini di pane, costituiscono degli ottimi secondi piatti.Accanto alla cucina di pesce, potete provare quella dell’entroterra, i famosi malloreddus (gnocchetti di semola) al ragù di carne di maiale. Ma ci sono anche i ravioli ripieni di ricotta con spinaci e zafferano.Della tradizione del Cagliaritano fanno parte anche i piatti di carne dal forte gusto: coniglio in umido, con i ricchi aromi della macchia mediterranea, “pudda in tianu" (gallina in pentola) con aromi “caboniscu a prenu" (pollo ripieno). Immancabile in tutta la cucina sarda il “porchetto" arrosto.

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Sardegna nord-orientale

La Gallura è famosa per la Costa Smeralda, soggiorno estivo di molti vip. Ma non è solo spiagge stupende e vip. Ẻ anche la zona degli “stazzi", tipiche aziende contadine, custodi delle tradizione gastronomica gallurese più originali. Piatto d'obbligo è la “suppa cuata" (zuppa) cuata perché nascosta da un strato di formaggio profumato. Questa specialità che deriva dalla cucina povera, fatta con formaggio e pane rappreso tenero, si è conquistata un posto, di tutto diritto, nei menù tipici. Squisiti anche i ravioli e gli gnocchi caserecci. Altro piatto tipico dell'entroterra è la “mazzafrissa" (semolino fritto). Degustate, inoltre, i formaggi come “lu casgiu mùstiu" o “furriatu", come antipasto, oppure come dessert. La protagonista dei menù di pesce di questa zona è l'aragosta: apprezzata è quella alla Vernaccia.i dolci, di questa zona è accomunata dall'uso del miele: “li cucciuleddhi e meli" (canestrini di pasta) ripieni di pasta di mandorle e miele, “li frisgioli longhi", frittelle lunghe cosparse di

miele.

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Sardegna CentraleIl Nuorese, e la Barbagia, per le sue caratteristiche geografica, essenzialmente montuosa, la zona non ha subito una grande antropizzazione, ed è per questo che mangiare nell'interno della provincia di Nuoro significa tornare nel passato. La cucina di questa parte dell’isola è di tradizione agro-pastorale. Si basa su piatti di carne, come il “porchetto" allo spiedo, preparato ancora come in passato, cotto in una buca ricoperta da uno strato di terra su cui si accende un fuoco di legna aromatica. Gli stessi arbusti aromatici vengono utilizzati per affumicare i salumi. In alternativa la pecora “a cappottu" (bollita) insaporita con carote e cipolle.

Sardegna nord-occidentaleLa provincia di Sassari è la più estesa dell'isola. Il Sassarese ha una ricchezza gastronomica che le deriva anche dalla varietà del paesaggio:spiagge,colline, modesti rilievi montuosi.Le “lumache" sono uno dei piatti più richiesti nella città di Sassari, possono essere cucinati in molti modi, come i piedini d'agnello nella salsa piccante dell'agliata. Di origine genovese, invece, è la “fainè", un ottima schiacciata di farina di ceci. L'entroterra Sassarese propone secondi piatti di carne, si possono apprezzare capretto, agnello, arrosti di maiale, o i bolliti e stufati.Una specialità è anche lo “zimino", interiora di agnello o di vitella arrosto. Degne di nota sono le cipolle di Banari, rosse.Il pane si presenta sotto svariate forme, come “su cabule" o “su pane fine", una specie di spianata riccamente lavorata. Se preferite pietanze a base di pesce, che sono tipici delle zone costiere, la zona è caratterizzato da invitanti zuppe di pesce in salsa piccante di pomodori, crostacei, o specialità come il “polpo con patate".Per i dessert, ci sono i delicati “sospiri", con pasta di mandorle, aromatizzata all'acqua di fiori d'arancio.

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Sardegna sud occidentale

Il Sulcis-Iglesiente è stato uno dei bacini minerari più importanti di tutto il Mediterraneo per secoli.Una terra caratterizzata da contrasti forti che sono riscontrabili nella sua cucina, la quale affianca specialità di pesce, di influenza genovese, a piatti della tradizione sarda, quelli di carne. Il tonno, specialità di Carloforte, è uno degli elementi della grande varietà della gastronomia del Sulcis Iglesiente, insieme al “cous cous" maghrebino, nelle sue varianti e di Calasetta, e alle varie focaccie di derivazione genovese. La cucina tipica si ritrova nella pasta fatta in casa, “culingionis" (ravioli) conditi con ragù di selvaggina, nella carne di Cinghiale in umido e condita con le piante aromatiche presenti nel comprensorio. Anche la carne di capra cucinata in brodo con salsa di pomodori freschi costituisce un piatto tipico. Degni di essere nominate per loro bontà sono gli antipasti/contorni: “sartizzu" salsiccia, olive, da cui si produce un olio eccellente, funghi, verdure selvatiche fresche e sott'olio, “casu friscu" (formaggio fresco).

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Sardegna occidentaleL'Oristanese, disteso intorno alla valle del Tirso, è una delle zone più fertili e ricche dell’isola. Venite a scoprire ed assaporare le famose dell'Oristanese: la bottarga, il “caviale dei sardi", ottenuta dalle uova essiccate dei muggini, servita come antipasto, condita con un genuino olio extravergine della zona, o grattugiata secca sulla pasta. La merca è un' altro piatto tipico che si prepara con il muggine, lessato e servito freddo in un cartoccio di erbe palustri. Le minestre a base di pesce, e le zuppe di cozze e arselle.Per chi non piace il pesce, ci sono degli ottimi primi di pasta, le lorighittas al sugo di cinghiale, e le saporite carni di manzo della razza sardo-modicana.

Sardegna orientaleQuasi un'isola nell'isola, l‘Ogliastra offre al visitatore paesaggi montani e marini ineguagliabili. La cucina ogliastrina è tra le più autentiche della Sardegna. Tutto è cucinato in modo semplice e con ingredienti poveri.Iniziamo con gli antipasti, come i prosciutti e i salumi in genere, ottimi e affumicati con la legna dei arbusti della zona. È presente una grande varietà di formaggi, caprini e il tipico casu axedu (formaggio acido) prodotta da una cagliata acida e da mangiare con il miele, altro ottimo formaggio è il casu e fitta (pecorino in salamoia) si gusta in una minestra con finocchietto selvatico-Ma il piatto più famoso dell'Ogliastra: i “culurgiones" (fagottini di pasta) ripieni con patate, cipolla o aglio, formaggio, e aromatizzati con la mentuccia. Saporito sono le “coccois prenas" (focacce) con il ripieno dei culurgiones o con verdure.Ricordiamo alcune curiosità gastronomiche, come le interiora arrosto di agnellino o capretto. Tra diversi tipi di pane, citiamo il “moddixina" (morbido) e pistoccu,

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Hotel:Tanti Modi di Vivere un Luogo Unico

Con raffinata armonia di forme e colori, il Resort suggerisce l'atmosfera del tipico villaggio sardo, volutamente nascosto al turismo di massa. Una nuvola bianca alla quale il genio dell'architetto Jean Claude Lesuisse ha saputo infondere la luce del sole e la leggerezza del vento, offrendo agli ospiti lo spettacolo unico di un angolo di Sardegna autentico e allo stesso tempo di sogno.

Variegate e incantevoli anche le proposte di ospitalità, modellate sulle diverse esigenze di soggiorno: camere e suite in Hotel, completate da soluzioni long stay in Residence; piscine, bar, eleganti lobby e ristoranti riservati agli ospiti completano la sensazione di alloggiare in uno dei posti più belli del mondo.

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Territorio: Un Posto Fuori dai Luoghi Comuni

Una stretta insenatura, invisibile da mare e da terra: è da questa conformazione unica, nascosta alla vista, che deve il suo nome Poltu Quatu, il porto acquattato. Una caratteristica che, unita alla presenza di un piccolo torrente di acqua sorgiva, in altri tempi ne ha fatto il rifugio ideale di pirati barbareschi.

Un posto fuori dai luoghi comuni, che trae fascino ed esclusività proprio dal suo essere non visto, e che incanta oltremodo il viaggiatore che vi giunge. Schivo e selvaggio, seppure oggi dotato di tutti i confort e i servizi più moderni, Poltu Quatu ha saputo mantenere intatta la suggestione autentica della sua natura.

La stessa che seduce chi, arrivando da terra, resta meravigliato dalla magica atmosfera di un villaggio sospeso nel tempo, e chi, costeggiando lentamente in barca le alte pareti granitiche che orlano il lungo canale naturale, scopre una delle rias più scenografiche della Sardegna.

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Piaceri: il bello di farsi tentare

Poltu Quatu è un piccolo gioiello di stile e confort, che offre piaceri dai mille riflessi. Tra un bagno di sole o di mare, un tuffo in piscine e una partita di golf, il villaggio offre la cornice ideale per rilassarsi passeggiando piacevolemente tra piazzette e pittoresche stradine. Qui, sotto portici suggestivi, tra esplosioni di fiori e profumi, si affacciano deliziose boutiques che invitano allo shopping di qualità. Abbigliamento, accessori, oggetti regalo... Un'ampia scelta di articoli sportive, eleganti, trendy che 'firmano' la vostra vacanza. Una panoramica che include anche bar, gelaterie e ristoranti per tutti i gusti e le occasioni: dalla colazione informale allo spuntino sfizioso, dall'apertivo con vista sulla Marina alla cena dal sapore etnico. E chi desidera fare le ore piccole trova tutte le sere il celebre locale Smaila's dove passare la serata divertendosi e incontrando famosi personaggi dello spettacolo. A Poltu Quatu la giornata è così piacevole che vorresti non finisse mai...

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Convegni: business e benessere si danno convegno qui.

Poltu Quatu è l'unica località della Costa Smeralda ad includere un'area dedicata a convegni e meeting.

Perfettamente integrata nel contesto e nell'architettura tipica del villaggio sardo, l'area di oltre 500 mq abbina sapientemente ricerca estetica, eccellente funzionalità e servizi a 5 stelle.

La dimensione ideale dove far incontrare business e benessere.

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Sport: per chi ama l’azione

Paradiso esclusivo per chi ama la vita a contatto con la natura, Poltu Quatu offre molteplici possibilità di fare attività fisica, praticando il proprio sport preferito o scoprendo nuove discipline. Un modo di vivere, attivamente, le meraviglie della Sardegna, lasciandosi circondare, immergersi, inebriare dai suoi splendidi elementi naturali.

Golf, tennis, escursioni in bicicletta ma soprattutto un meraviglioso mondo acquatico che incanta e sorprende con un ampio panorama di proposte sportive adatte a tutte le età.

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Benessere: prendersi cura di sè

La vacanza ideale è fatta di tanti elementi, che si completano armonicamente: natura e confort, azione e relax. E dopo una giornata di mare, o come alternativa alla vita di spiaggia, per chiudere con l'inverno o rigenerasi dallo stress e dai ritmi di città, Jaspe Hotel accoglie i suoi ospiti nella sua incantevole SPA. Un luogo raffinato, dove il fisico recupera forma ed energia, e lo spirito ritrova equilibrio.

Concepito come un'oasi ristoratrice per il corpo e la mente, il Centro Benessere si articola in una serie di spazi orientaleggianti dove è presente Bagno Turco, Sauna, e area relax con cromoterapia, area attrezzi fitness. Ampia la scelta dei trattamenti specifici uomo/donna: massaggio ayurvedico, massaggio hot stone, massaggio relax aromaterapico, trattamento con fanghi defatiganti o modellanti, trattamento drenante o tonificante, pulizia del viso. In ogni periodo, ma soprattutto prima dell'estate, sono previsti speciali pacchetti promozionali che aiutano a trarre il massimo vantaggio dai trattamenti estetici e rappresentano un percorso efficace per la "remise en forme".

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Camere: Anche i Particolari Parlano

• L'hotel dispone di 147 camere, ampie ed elegantemente arredate. I colori della terra, l'oro del sole, l'azzuro del mare: ogni stanza è un piccolo scorcio di Sardegna, proposto ai più alti livelli di stile e confort.

Mobili etnici, tessuti e tappeti dalle trame preziose, lussuose sale da bagno, con marmo di Orosei e mosaici, e insieme perle tecnologiche come tv al plasma, connessione veloce a internet, frigo bar, cassaforte. Di varia metratura e con diverse soluzioni di affaccio, le camere sono tutte dotate di terrazza arredata.

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Suite: Dove Trovare il Lusso Più Ricercato

Per dare una dimensione davvero privilegiata al vostro soggiorno, il Resort dispone di royal suite pensate per offrirvi il lusso e il confort più ricercato.

Salone di 180 mq, sala da pranzo, cucina, stanze padronali, pluricamere con bagni privati, terrazza arredata di 450 mq con piscina privata dotata di idromassaggio con vista sul Marina. Una location regale, arredata con gusto raffinato, dove i confort di ultima generazione si fondono con il calore di un ambiente che conquista il corpo e lo spirito.

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Residence: Per Lunghi Soggiorni a 5 Stelle

Concepito come un tipico villaggio sardo, Poltu Quatu offre oltre all'hotel, un'ampia scelta di soluzioni in residence per soggiorni lunghi. 68 appartamenti in costruzioni basse e circondate dal verde, ideali per chi vuole abbinare il confort di una location a 5 stelle con la comodità di disporre di un appartamento del tutto privato. Pavimenti in marmo, tappeti e tende ricamate, eleganti decorazioni e mobili scelti con cura completano l'atmosfera di calore e il piacere di abitare a Poltu Quatu.

Come le camere e le suite, anche gli appartamenti offrono livelli differenziati - Jaspe Manor Con terrazze arredate che si affacciano direttamente sui giardini, sulla piazzetta centrale e sul fronte dell'hotel, gli appartamenti Jaspe Manor sono l'ideale per chi, pur scegliendo una soluzione di ospitalità privata, vuole sentirsi al centro della vita di Poltu Quatu. Jaspe Living Affacciati sul tipico paesaggio collinare della Sardegna, o sull'interno del residence con le sue piacevoli e silenziose stradine ricche di verde, questi appartamenti sono la soluzione perfetta per chi desidera vivere Poltu Quatu nella quiete e nella discrezione dei suoi angoli più belli.

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Ristoranti: Sapori e colori di Sardegna

• Assaporare un luogo è anche gustarne sapori e aromi. E a Poltu Quatu ogni piatto à un'esperienza sensoriale che appaga vista, gusto, olfatto. Il meglio della tradizione locale, sapientemente mixato con la cucina nazionale e internazionale, sempre proposto in scenari di grande suggestione e con un servizio eccellente, con un'attenzione particolare ai vini, in accostamenti che esaltano la fragranza di menù sorprendenti. Vari locali per il piacere di pranzi, cene, buffet o semplici spuntini, che sono un'occasione in più di assaggiare la magica atmosfera di Poltu Quatu. E per chi preferisce godersi la privacy e il confort della propria stanza, un Room Service 24 h su 24 è pronto ad esaudire ogni desiderio del palato.

• Ristorante Al AlbaAffacciato sulla piscina ed elegantemente decorato in stile Sardo-Spagnolo, offre un ricco buffet oppure un menu à la carte per il pranzo. Enoteca Puerto EscondidoCon vista sulla Marina dell'Orso, questo bar degustazione è il luogo ideale per l'aperitivo serale e per piccoli spuntini. Comodi divani, piacevole musica (dal vivo in alta stagione) e luce soffusa creano un'atmosfera intima ed un ambiente accogliente. Ristorante TanitStrategicamente posizionato sul Marina, con la sua esclusiva vista sul porto di Poltu Quatu, il Tanit è un elegantissimo ristorante dove è facile ritrovarsi spalla a spalla con il jet set internazionale. Propone specialità di pesce e frutti di mare da vero gourmet.

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Bar: Per Gustarsi Poltu Quatu

Il piacere di prendersi una pausa di relax sorseggiando un drink, leggendo un giornale o godendo dello spettacolo della natura, del cielo, del mare. A Poltu Quatu i bar accolgono gli ospiti al momento giusto, con sapiente discrezione e originale mondanità.

Al bordo piscina, tra una boutique e l'altra, nella sontuosa eleganza del Resort o di fronte al semplice incanto del Marina. Un'occasione irrinunciabile per fermarsi a degustare un luogo unico al mondo.

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Servizi

• Poltu Quatu si distingue per una serie di servizi esclusivi capaci di rendere il vostro soggiorno unico, qualunque sia la vostra vacanza ideale: sportiva, naturalistica, rilassante, rigenerante.

• Porto con servizio di assistenza attracco con ormeggiatori in banchina ed in mare con gommoneServizio charter imbarcazioni vela e motore di qualsiasi dimensione e tipologiaCentro BenessereSpiaggia privata con servizio navettaCentro DivingScuola di velaPesca d'altura per esperti e neofiti

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Piscine

Al centro del Resort, proprio come uno specchio di acque turchesi racchiuso tra rocce rosate, sono le piscine. Le forme arrotondate come disegnate dal vento, una cascata spettacolare, una parte riservata ai piccoli ospiti, bar e buffet a bordo piscina, piacevole musica dal vivo fanno di questo paradiso azzurro molto più di un'occasione di svago: un vero e proprio punto di incontro e di vita del villaggio.

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Proposte :

Creo che questa struttura abbia tutto quello che serve per una vacanza di relax, lavoro ecc…Quello che proporrei è di fare un parco acquatico, parco divertimento per i bambini, data la struttura adatta ad un turismo familiare.

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Itinerari

ARTISTICICon gli itinerari artistici, cuciti per temi o studiati in base ai territori, si propone la conoscenza del patrimonio culturale isolano. Dall'epoca medioevale fino a quella contemporanea, l'arte in Sardegna vanta episodi di estremo interesse, dovuti anche alla sua peculiare vicenda storica.ARCHEOLOGICILa collocazione della Sardegna, nel cuore del Mediterraneo occidentale, l'ha resa meta obbligata nella rotta di numerose popolazioni che vi sono giunte: ai Fenici sono seguiti i Cartaginesi, quindi i Romani, i Bizantini, gli Spagnoli e i Piemontesi.

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LETTERARIviaggiatori, gli studiosi, i romanzieri e più in generale i narratori che hanno scritto sulla Sardegna conducono i lettori lungo un percorso che traccia le fisionomie dei territori e dei contesti sociali nei quali hanno ambientato e ambientano le loro storie e i loro racconti.ENOGASTRONOMICILe strade del gusto, delle specialità tipiche della Sardegna, prodotte grazie alla ricchezza del territorio che offre, in ogni stagione, gusti delicati e intensi, ma anche alla capacità di agricoltori e pastori di attendere pazientemente il momento giusto per cogliere i frutti di quanto seminato o allevato.

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NATURALISTICINon v'è in Italia ciò che v'è in Sardegna, nè in Sardegna v'è quel d'Italia", osservava nel Settecento il padre Gesuita Francesco Cetti, sottolineando il carattere peculiare della natura dell'Isola. In realtà ciò che veramente stupisce il visitatore è la coesistenza in un territorio tutto sommato non particolarmente esteso, di ambienti diversi, ciascuno caratterizzato dalla propria conformazione geologica.TERRITORIOLa Sardegna, per la sensibilità dello scrittore Marcello Serra, appare simile alle terre continentali non tanto per la vastità della sua superficie, quanto piuttosto per la varietà di scenari geografici che la compongono.