Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di...

74
La relazione terapeutica col paziente psichiatrico Sara Strumendo 4 Ottobre 2014

Transcript of Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di...

Page 1: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

La relazione terapeutica col

paziente psichiatrico

Sara Strumendo4 Ottobre 2014

Page 2: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile

“altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così come i cosiddetti “fatti”

apparivano loro. Io ero un corpo: un corpo ammalato da guarire. E avevo un bel dire: ma io sono anche una mente, forse sono

anche uno spirito e certo sono un cumulo di storie, di esperienze, di

sentimenti, di pensieri ed emozioni che con la mia malattia hanno

probabilmente avuto un sacco a che fare!...

T.Terzani, Un altro giro di giostra

Page 3: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Disturbopsichico

Relazionecon il mondo esterno

attraversomodelli

comportamentali non condivisi e maladattivi

interpretazione

stimoli

reazioni

Page 4: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Disturbo psichico colpisce:

-funzioni cognitive-volitive

-emozionali-relazionali

-in alcuni casi impedisce la capacità della persona di sostenere il proprio ruolo nel

contesto sociale-casi gravi non è piu’ in grado di occuparsi

autonomamente delle più semplici attività di vita e della cura di sé.

Page 5: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Il ruolo dell’infermiere nell’approccio alla persona con disturbo psichico

RELAZIONE D’AIUTO

MEDIAZIONEREALTA’/ DELIRIO

ATTIVITA’ QUOTIDIANE

PAZIENTE

RECUPERO AUTONOMIA

RECUPERO COMPORTAMENTIADATTIVI ALLA VITA SOCIALE

Page 6: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

RECUPERO DELL’AUTONOMIA:

-presidiando le attività di vita di base (alimentazione, ritmo sonno-veglia, ecc.)

-recupero delle capacità più evolute richieste per una soddisfacente vita di relazione

in un contesto sociale (gestire i propri risparmi, mantenere un attivita’ lavorativa ecc.)

INTERVENTO INFERMIERISTICO non solo sulla persona affetta dal disturbo ma

anche del contesto SOCIO AMBIENTALE in cui è inserita, a cominciare dalla

famiglia.

All’INFERMIERE di salute mentale si chiede di AIUTARE la persona a REINTEGRARSI nella società attraverso il RECUPERO dell’AUTONOMIA

nell’AUTOCURA.

Opera con un attenzione riabilitativa delle attività di vita quotidiane, disponendosi come principale strumento d’intervento della RELAZIONE

D’AIUTO.

Page 7: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

I disturbi psichici, comportano una grave ripercussione nei rapporti interpersonali,dunque la relazione infermieristica deve essere orientata a

trovare adeguate modalità di intraprendere rapporti interpersonali.

LA TEORIA DI PEPLAU (1994) aiuta a capire l’importanza delle relazioni interpersonali, descrivendo la relazione infermieristica come un PROCESSO

INTERATTIVO sviluppato in 4 fasi:

1.Orientamento

2.Identificazione

3.Utilizzazione

4.Risoluzione

Reciproco riconoscimento come “persona che puo’ dare aiuto”e “persona che ha bisogno di aiuto” e dell’identificazione dell’aiuto necessario.

Conquista della fiducia

Finalizzare la relazione a scopo terapeutico

Ritorno alla vita del paziente

Page 8: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Non puo’ esserci teoria del nursing che possa essere utilizzata come strumento di riferimento assoluto

L’INTEGRAZIONE fra varie teorie fa si’ che ci possa essere un “prendersi cura “ del paziente da parte di un intera équipe dove ogni operatore agisce nella propria

specificità per un progetto comune descritto nel PROGETTO TERAPEUTICO SOCIO-RIABILITATIVO PERSONALIZZATO.

L’APPROCCIO MULTIPROFESSIONALE INTEGRATO consente una “comprensione”

globale della persona.

Page 9: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

EQUIPE TERAPEUTICA MULTIPROFESSIONALE

Equipe terapeutica multiprofessionale = approccio integrato

INFERMIERE

ASSISTENTE SOCIALE

EDUCATORE PROFESSIONALE

MEDICO

PSICOLOGO

OSS

PROGETTO TERAPEUTICO - RIABILITATIVO

Page 10: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

PROGGETTO TERAPEUTICO

• Definisce gli obiettivi essenziali e traccia le linee guida per fornire risposte ai

bisogni dell’utente in modo articolato

• Conferisce unitarietà agli interventi

• Tutela l’utente dalla frammentazione

Page 11: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

LA RELAZIONE

INTERPERSONALE

UNO

STRUMENTO UTILE

PER L’INFERMIERE

Page 12: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

LA RELAZIONE INTERPERSONALE : UNO STRUMENTO PER L’INFERMIERE

L’infermiere ha il privilegio e la responsabilità di potersi porre come tramite, come appiglio al quale la persona sofferente può afferrarsi

per poter recuperare una relazione soddisfacente con il mondo della vita.

Il rapporto infermiere/paziente ha un importante significato che le PAROLE, I GESTI, LE ESPRESSIONI NON VERBALI, I SILENZI, GLI

SGUARDI, contribuiscono a creare.

L’infermiere puo’ offrire una funzione di ASCOLTO al paziente, puo’ fare da contenitore alla sua sofferenza, mettendo in atto interventi volti ad alleviare la sofferenza psichica, sostenendo una presenza

attenta e non intrusiva che favorisca l’espressione di contenuti personali.

Page 13: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

La relazione di aiuto:

• Rappresenta lo strumento terapeutico di cui dispone l’infermiere come interlocutore privilegiato del mondo quotidiano del paziente.

• Presuppone l’uso di se come strumento di lavoro al fine di permettere un recupero per il paziente di modelli comunicativi/comportamentali che permettano di riprendere la vita all’interno della società.

Page 14: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

La relazione di aiuto

OBIETTIVI:• Aiutare, assistere, prendersi cura.

CARATTERISTCHE:• Espressione di dedizione-interesse;

• Possesso di conoscenze e di competenze adeguate;• Rispetto per l’integrità di chi riceve assistenza.

CONDIZIONI:• Riconoscimento che l’altro è separato da sé;

• Rispetto per la persona e per le sue scelte, azioni e valori;• Identificazione di un bisogno assistenziale e attuazione di un interventofinalizzato a dare una risposta e a migliorare, se possibile, la situazione.

Page 15: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Attraverso una relazione interpersonale si possono fornire sostanzialmente quattro diversi tipi di aiuto:

• SOSTEGNO EMOTIVO: permettere al paziente di esprimere le sue emozioni

• INFORMAZIONE: dare informazioni sufficienti per mantenere aspettative realistiche

• AIUTO STRUMENTALE: fare concretamente alcune cose per l’altro

• COMPAGNIA O APPARTENENZA: supporto offerto dall’appartenenza sociale, del far parte di un gruppo.

Page 16: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

La relazione di aiuto mette in gioco meccanismi per lo più inconsci che vengono definiti con i termini di transfert e controtransfert

Transfert: Rappresenta l’insieme dei vissuti, emozioni, fantasie che il paziente prova nei confronti del terapeuta.

Controtransfert: costituito dall’insieme di sentimenti e vissuti che il terapeuta prova nei confronti del paziente quando si

trova in risonanza emotiva con lui.

Essendo inconscio sta all’abilità dell’operatore diventarne consapevole e utilizzarlo come chiave di comprensione dei bisogni e vissuti del pz.

Page 17: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

LA RELAZIONE è dunque lo strumento di AIUTO di cui dispone l’infermiere, per utilizzare il quale deve UTILIZZARE SE STESSO, per uno

scambio interpersonale e reciproco attuato principalmente con la COMUNICAZIONE

Una RELAZIONE può essere definita TERAPEUTICA quando lascia delle tracce in profondità sviluppando nell’altra persona una capacità strutturale, una probabilità in più di essere in maniera autonoma maggiormente efficace nella soluzione dei propri problemi e vivendo in maniera più soddisfacente

le situazioni della vita.

Una RELAZIONE necessita di un tempo in cui i due soggetti coinvolti possono CONOSCERSI ed instaurare un clima di FIDUCIA.

L’operatore dovrà SAPER ASCOLTARE per poter far sì che il paziente possa esprimere liberamente il proprio pensiero.

Page 18: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

L’Ascolto

• L’ascolto risponde al bisogno dell’utente di sentire che c’è qualcuno che si interessa anche

ai suoi silenzi, ai suoi gesti, alle sue espressioni, a costruire uno spazio in cui possa

esprimersi

• L’attività di ascolto comporta la capacità di gestire la curiosità, le proprie emozioni.

Page 19: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

L’EMPATIA

-L’infermiere deve impegnare la propria personalità in un processo di

immedesimazione nell’altro per far sì che vi sia un avvicinamento compatibile

con la propria individualità e autonomia critica

-Empatia vuol dire CONDIVIDERE, SPERIMENTARE come se fossero propri i

Sentimenti di un’altra persona seppur temporaneamente.

-Strumento della comunicazione empatica è il corpo che emette e riceve messaggi.

La relazione con il pz va equilibrata a una giusta DISTANZA TERAPEUTICA

Page 20: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Ruolo importante nella relazione terapeutica è la DIMENSIONE AFFETTIVA, sia dell’operatore che del

paziente.

E’ di estrema importanza riconoscere le emozioni che attraversano la relazione, nominarle e collocarle

all’interno della stessa. Le emozioni sono qualcosa che sentiamo alle quali non sempre riusciamo a dare

una spiegazione.

E’ importante comunque pensare che prima o poi riusciremo a utilizzare ciò che sentiamo e quindi a non averne paura ma usarlo come materiale di pensiero e

di lavoro.

Page 21: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Il fareE’ funzionale al raggiungimento dell’autonomia e:

• Garantisce calore, supporto e sicurezza;• Costituisce una base sicura, offre la possibilità di un legame e di un

attaccamento affettivo• Rafforza il senso di identità e di autostima

L’infermiere consente all’utente di calarsi in una dimensione di relazione vissuta, sperimentata concretamente attraverso l’esperienza empatica

dell’infermiere.

Il rispetto per l’altro• Rispetto come componente della buona educazione

• Rispetto come atteggiamento nei confronti dell’altro che ci è di fronte

• Rispetto dell’altro come componente del processo relazionale: sviluppare la capacità ad accogliere il paziente per quello che è, accettare i suoi

modi, le sue abitudini, i suoi comportamenti, le sue qualità ed i suoi difetti.

Page 22: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

LA COMUNICAZIONE

Affinché vi sia relazione è necessario comunicare.E’ il mezzo con cui è possibile stabilire e mantenere le relazioni

interpersonali.

VERBALE NON VERBALE

Il linguaggio NON VERBALE è considerato una delle componenti essenziali

del processo comunicativo ed è il principale canale di trasmissione di stati

d’animo, sentimenti ed emozioni.

Page 23: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

LA COMUNICAZIONE NON VERBALE

E’ espressa attraverso i movimenti e la postura del corpo; manifesta emozioni;esprime la parte più inconscia e naturale nell’uomo.

Le ESPRESSIONI DEL VOLTO esprimono emozioni: sorpresa, paura, odio, disgusto , felicità e tristezza.

Il CONTATTO VISIVO inteso come incrocio degli sguardi, come segnale di ricezione.

La GESTUALITA’ E LA POSTURA DEL CORPO spesso i gesti possono sostituire le parole e le barriere linguistiche.

Il TOCCARSI è la più basilare delle risposte umane

Lo SPAZIO FISICO INTERPERSONALE che consiste nella distanza dagli altri che ogni persona richiede e accetta naturalmente : lo spazio intimo, il personale, il sociale, il pubblico (elencandoli dal più intimo a quello meno riservato)

Page 24: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Comunicare positivo e rispetto

L’aspetto più importante della comunicazione è il feedback.

Nella comunicazione con il malato, l’infermiere deve essere in grado di gestire:• IL DISCORSOil quale deve essere strutturato, possibilmente breve e dotato di un inizio ed una fine.• LE PAROLEsemplici, concrete e precise• LA VOCEattenzione al tono ed alla velocità• ATTEGGIAMENTO COMPLESSIVO DEL CORPOtenere sotto controllo lo sguardo

1.Proporsi in modo assertivo2.Ascoltare in modo attivo3.Saper come utilizzare le occasioni opportune per esprimere sentimenti positivi4.Saper esprimere sentimenti negativi quando è necessario5.Dimostrare sicurezza rispetto ad alcuni momenti critici.

Page 25: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

IL COLLOQUIO

Permette di avere informazioni

sull’anamnesi emotiva e sociale, sullo stato

mentale e su alterazioni comportamentali per

accertare il funzionamento

psicologico, comprendere i sistemi di coping e i loro

effetti.

Consente di instauraree

sviluppare un

rapporto terapeuticocon la

persona

Page 26: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

REGOLE DEL COLLOQUIO PSICHIATRICO

SI DEVE:

-Lasciar raccontare la propria storia al paziente-Prendere seriamente il paziente-Lasciare sufficiente tempo per far calmare l’emotività-Indagare eventuali pensieri autolesivi, di suicidio o di aggressione-Rassicurare il paziente-Ricordarsi che ascoltare significa di per sé fare-Mantenere una posizione neutrale

NON SI DEVE:

-Utilizzare troppo presto domandechiuse-Prestare più attenzione agli appuntiche al paziente-Essere troppo rigido o disorganizzato-Evitare argomenti delicati o imbarazzanti-Colludere con il paziente ed i familiari

Page 27: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

IL COLLOQUIO:

-Avviene sia al primo contatto con l’utente, sia nel corso del rapporto terapeutico;

PRINCIPI DEL COLLOQUIO MOTIVAZIONALE:

• Formulare domande aperte

• Praticare l’ascolto attivo

• Fornire rinforzi selettivi

• Riassumere

• Indurre il paziente a fare domande

• Aiutare il paziente a riflettere sui vantaggi e gli svantaggi connessi al suo

comportamento attuale

• Utilizzare con il paziente la tecnica del problem solving

Page 28: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

IL COUNSELLING

• Processo che, attraverso il dialogo e l’interazione, aiuta le persone a risolvere e gestire problemi e a prendere decisioni.

• E’ un uso della relazione basato su abilità e principi che sviluppano l’accettazione, l’autoconsapevolezza e la crescita.

• Possibilità di dare consiglio professionale o un piccolo sostegno, indirizzando la persona verso una possibile soluzione di una problematica presente in un determinato ambito e periodo.

• Indica la “relazione d’aiuto” che si instaura tra una persona che manifesta un bisogno o una difficoltà e colui che fornisce informazioni e strumenti adeguati ad una positiva risoluzione del problema;

• Intervento volontario e consapevole dell’operatore per un miglioramento dello stato di salute

Page 29: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

• E’ un intervento comunicativo che ha molteplici radici, per cui esistono tecniche diverse di counselling;

Bisogna distinguere il counselling come pratica terapeutica ed una più generica capacità di counsellig, richiesta a ogni operatore impegnato in attività nell’ambito sanitario e sociale.

Obiettivi generali del couselling:• Fornire supporto nei momenti di crisi;• Aiutare il paziente a reperire informazioni, ad assimilarle e ad agire

conformemente;• Incoraggiare il pz al cambiamento se necessario;• Sviluppare nel pz l’autodeterminazione e la facoltà di operare scelte autonome;• Aiutare il pz ad anticipare, prevenire, impedire l’instaurarsi di situazioni

altamente critiche.

Page 30: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

PROBLEM SOLVING

E’ un processo logico costituito da fasi in cui vengono utilizzate prevalentemente la creatività e l’intuito, per

aprire poi vie alternative e più razionali. Le alternative vengono valutate e vengono assegnate delle proprietà.

Le fasi del problem solving sono:• Identificazione del problema;

• Selezione degli obiettivi;• Analisi delle cause;

• Individuazione di alternative;• Analisi delle conseguenze;

• Scelta della strategia più vantaggiosa.

Alcuni concetti fondamentali

Page 31: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

L’EMPOWERMENT

• L’empowerment deriva dal successo nel raggiungere i propri obiettivi , dalla partecipazione al trattamento e dal trovare ruoli soddisfacenti e socialmente validi

Esso risulta da una combinazione tra:• fattori interni (le risorse personali) • fattori esterni (programmi di trattamento erogati, abilità ed attitudini del personale, modelli organizzativi nell’erogazione dei servizi , risorse sociali)

Tutti funzionali a:• acquisire abilità e supporti per difendere i propri diritti e influire sugli eventi che, a loro volta, influiscono sulla propria vita Ridgway (2001)

Page 32: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

COPING SKILLS

Il termine ‘coping’ è connesso con quello di stress: esso indica l'insieme delle strategie cognitive (o mentali) e comportamentali messe in atto da una persona per fronteggiare una situazione di stress.

Si riferisce sia a ciò che un individuo fa effettivamente per affrontare una situazione difficile, fastidiosa o dolorosa o a cui comunque non è preparato, sia al modo in cui si adatta emotivamente a tale situazione.Il concetto di coping può essere dunque tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi.

Ogni individuo è in grado di sviluppare le proprie abilità di coping, ma il grado di reattività è molto elastico e variabile in quanto dipende dal coinvolgimento con i fattori esterni e dal tipo di stimolazione che l’individuo riceve.La capacità di coping si riferisce non soltanto alla risoluzione pratica dei problemi, ma anche alla gestione delle proprie emozioni e dello stress derivati dal contatto con i problemi.

Page 33: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

E’ indispensabile creare una collaborazione con i familiari e le altre persone di riferimento che hanno

anch’esse bisogno di sostegno nell’affrontare la malattia.

IL LAVORO CON LA FAMIGLIA

A volte tale collaborazione è difficile da ottenere e a volte purtroppo la famiglia non è una risorsa

EQUIPE OPERATORI FAMIGLIA

PAZIENTE

Page 34: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

PRINCIPALI PROBLEMI PSICHICI:

l’intervento infermieristico

Page 35: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Ansia• Instaurare una relazione di fiducia

• Evitare di accrescere lo stato d’ansia del paziente

• Mantenere un atteggiamento comprensivo ma fermo

• Evitare reazioni negative

• Aiutarlo a riconoscere le situazioni che scatenano l’ansia, i segnali di

attacco imminente e le tecniche per controllarlo

• Riduzione della tensione muscolare attraverso esercizi di

rilassamento muscolare e di rallentamento del respiro

Page 36: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Nursing alla famiglia

• Interventi di supporto favorendo lo scarico emotivo e

delle tensioni

• Intervento di educazione diretta alla comprensione sia

del disturbo in sé che delle tecniche più appropriate per

il suo controllo

Page 37: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Depressione

DA EVITARE: - Atteggiamento Insofferente -Sovrastimolare il paziente

DA FARE:• Prevenzione del suicidio• Migliorare il livello di autostima• Favorire l’accettazione del sé• Definire le potenzialità realistiche attuali• Disimpegnare il pz da ruoli sociali e relazionali riportandoli al livello

adeguato• Pianificare attività minime e semplici orientate al successo sicuro• Programmare con il paziente attività di impegno progressivamente

più intense• Ri acquisizione della responsabilità di sé e dell’indipendenza

• Attenzione ed educazione circa la terapia farmacologica

Page 38: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

La Relazione

• Mantenere una presenza empatica e disponibile all’ascolto;

• Rispettare ed accettare l’immobilità del paziente;

• Mantenere una presenza anche silenziosa;

• Evidenziare i successi del paziente;

• Evitare contrapposizioni simmetriche;

• Riportare in equipe i vissuti e farsi supportare

Page 39: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Nursing alla famiglia

• Intervento orientato a riequilibrare le dinamiche familiari

• Ruolo di facilitatore nella ridefinizione dei ruoli all’interno del nucleo

familiare

• Educazione dei familiari sulle caratteristiche della depressione

• Aiutare i familiari ad esprimere e rielaborare le proprie ansie

• Cercare collaborazione e fornire supporto

Page 40: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Eccitamento maniacaleDA NON FARE: tolleranza, accondiscendenza , aggressività simmetrica.

La relazione

Funzione contenitiva:• Rappresentare in modo agito il confine;• Porre il confine in modo fermo con regole, comportamenti chiari decisi ed

assertivi;• Porre il confine a distanza tollerabile da parte della persona;• Rispettare lo spazio vitale della persona anche nella comunicazione

verbale e non verbale• Formulare indicazioni e risposte in modo chiaro e semplice• Prendere tempo, porre limiti e priorità alle richieste• Dare tempi alle diverse attività quotidiane• Rispettare i tempi concordati• Dare risposte formulando chiaramente tempi e modi

Page 41: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

• Non rinviare le risposte indeterminatamente;• Organizzare spazi per muoversi e scaricarsi

Funzione ausiliaria:

• Supportare ed accompagnare senza sostituirsi completamente al paziente;

• Richiamare il paziente alla cura di sé e dell’ambiente;

• Riordinare e limitare il disordine alimentare;

Funzione filtrante:

• Filtrare l invadenza del paziente;

• Intervenire sul clima del contesto o sulle singole situazioni relazionali;

• Gestione del rapporto nel tempo

Page 42: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Nursing alla famiglia

• Aiuto e sostegno

• Fornire informazioni sulla malattia e sulle strategie d intervento

• Identificare i modelli relazionali e comportamentali maladattivi

• Favorire lo sviluppo di un alleanza terapeutica

• Consentire sfogo emotivo

• Favorire il processo di problem solving

• Favorire lo sviluppo di strategie di coping e modalità relazionali

Page 43: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Disturbi psicotici• Promuovere il bisogno di sicurezza• Promuovere un corretto rapporto con la realtà, aiutando la persona a

distinguere tra se e il mondo.• Favorire il recupero delle abilità sociali e relazionali

La relazione

• Avere un atteggiamento empatico;• Ascolto attivo;• Continuità nella relazione• Presenza (esserci)• L’infermiere come confine, facilita la differenziazione io-mondo, il mettersi in

relazione con il mondo senza fusione• Distanza terapeutica (troppo vicina: angoscia e fuga, troppo lontana:

insufficiente• Rispetto del tempo del pz• Disponibilità

Page 44: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Approccio al delirio• Non interpretare, bisogna cogliere le emozioni che evoca nel paziente;• Non negare , né rinforzare: porsi come mediatore e far distinguere la realtà

dal delirio;• Non svalutare né ironizzare

Nursing alla famiglia

• Relazione simbiotica fra genitore e paziente può condizionare il progetto terapeutico;

• Informazione ed educazione sulla malattia;• Sostenere l’adesione al progetto terapeutico;• Accogliere i bisogni e far esprimere le emozioni ed i sentimenti;• Aiutarli ad ottenere sostegno attraverso la rete sociale e dei servizi;• Valutare le reali possibilità di reinserimento in famiglia;• Consentire il recupero delle energie alla famiglia

Page 45: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Disturbi di personalità

• Prevenire i comportamenti aggressivi

• Promuovere lo sviluppo di un comportamento adattivo e socialmente

accettabile

• Migliorare l’autocontrollo

• Promuovere modalità di relazione con il prossimo costruttive

• Aiutare la persona a sviluppare modalità adeguate di gestione dell’ansia e

strategie di coping efficaci

• Aiutare la persona a migliorare il concetto di sé, il livello di autostima e il senso

di sicurezza

Page 46: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Disturbi del comportamento alimentare

• Recupero dell’equilibrio fisico

• Recupero dell’equilibrio psicologico aiutando la persona a sviluppare una

realistica immagine del sé corporeo e ad accrescere la propria autostima

• Aiutare il paziente a sviluppare una capacità di gestione soddisfacente dei

conflitti famigliari

• Garantire supporto alla famiglia e favorire il suo coinvolgimento nel progetto

terapeutico

Page 47: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Le condotte suicidiarie

• Atteggiamento fermo, calmo, accogliente non troppo coinvolto,

• Disponibilità all’ascolto;

• Infondere fiducia e speranza, ricerca nuove soluzioni ai problemi

• Rinforzare l’autostima

• Trovare modelli di coping adattivi che permettano alla persona di uscire dal

circolo vizioso dell’idea di suicidio

• La famiglia va educata a riconoscere precocemente i segnali di allarme e a

instaurare modalità relazionali adeguate

Page 48: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

I comportamenti violenti

• Creazione di un ambiente a basso livello di provocazione e raffreddamento della

tensione

• Sviluppo di strategie di coping adattive che gli consentano di trovare adeguati

canali di sfogo dell’aggressività, dell’ansia e dell’energia accumulate

Page 49: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

La riabilitazione

Page 50: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Spettro di programmi per persone con disabilità psichiatriche gravi e di lunga durata.

L'obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita assistendoli ad assumersi la responsabilità della

propria esistenza, a funzionare il più attivamente ed indipendentemente possibile nella società.

Processo che ha come obiettivi quelli di identificare, prevenire e ridurre le cause dell’inabilità e nello stesso

tempo aiutare la persona a sviluppare ed usare le proprie risorse e capacità in modo da acquisire più fiducia in se ed aumentare il livello di autostima, facendo leva su ciò che

vi è di sano e non sulla patologia.

Page 51: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

DIFFICOLTA’ AREE DISABILITÀ PSICHICA

Difficoltà di relazione interpersonale familiare e sociale

Difficoltà di integrazione all'ambiente in relazione ai ruoli sociali che ci si aspetta vengano svolti dal soggetto

Difficoltà di riconoscere, esprimere, gestire e regolare il proprio potenziale affettivo ed emotivo nelle relazioni oggettuali significative

Dipendenza materiale ed emotiva nei confronti dell’ambiente che lo circonda

Page 52: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Riduzione delle capacità logiche e conoscitive, scarsa curiosità, difficoltà di astrazione,sintesi,ecc

Riduzione dell'iniziativa motoria

Deficit del sistema motivazionale con conseguente disinvestimento sia nei confronti della propria realtà personale che della realtà esterna

Difficoltà delle performances concrete

Comportamenti disfunzionali che possono essere legati a sintomi specifici

Page 53: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

RIABILITAZIONE PSICHIATRICA: OBIETTIVI

Sostegno e supporto delle funzioni compromesse.

Ri acquisizione, per quanto possibile, delle capacità nelle aree in cui è presente una disabilità.

Conseguimento, al massimo livello possibile, dell'autonomia e della capacità d'espressione.

Riduzione della dipendenza istituzionale.

Page 54: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Acquisizione di modelli di comportamento e di relazione reciprocamente tollerabili e condivisibili.

Miglioramento dell'autostima.

Riduzione della vulnerabilità.

Page 55: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

RIABILITAZIONE PSICHIATRICA

Il compito della riabilitazione non consiste nel recupero forzato

ed obbligatorio del deficit (accanimento terapeutico), quando

questo obiettivo non è realizzabile poiché questo“agire” può

essere a sua volta causa di cronicità.

Per processo riabilitativo non si intende il raggiungimento di

livelli di funzionamento identici a quelli precedenti l'insorgenza

del disturbo mentale, altrimenti il soggetto sarebbe ancora

esposto agli stessi "rischi", ma si intende la riorganizzazione

ed il potenziamento delle capacità e delle abilità del soggetto.

Page 56: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Si focalizza l'attenzione sulla specificità del paziente e sull'importanza del lavoro in

équipe.

Integrazione di diversi interventi: farmacologico, psicoterapico, riabilitativo a

seconda delle necessità.

RIABILITAZIONE: APPROCCIO INTEGRATO

Page 57: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

ATTIVITA' RIABILITATIV

E

ATTIVITA’ DI PRIMO LIVELLO più spesso inerenti la vita quotidiana del soggetto, mirano allo sviluppo delle

competenze di base. Sono orientate prevalentemente sulla realtà esterna del soggetto, i comportamenti, il

modo di interagire con l’ ambiente. Utilizzano prevalentemente l’agire.

ATTIVITA’ DI SECONDO LIVELLO sono finalizzate al recupero di più adeguate capacità introspettive e relazionali, mirano a far emergere, riconoscere ed elaborare il vissuto emotivo al fine di facilitare nel paziente il raggiungimento di un miglior livello di

consapevolezza e di adattamento, come l’arteterapia, la musicoterapia, danzaterapia, ecc.

Sono orientate al mondo interno del paziente, alle sue ansie, ai suoi conflitti ed emozioni.

Page 58: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

SECONDO LIVELLO:Psicomotricità•Arteterapia•Musicoterapia •Danzaterapia•Teatroterapia•Gruppo di Discussione

SOSTEGNO:•Terapia Individuale•Terapia di Gruppo •Terapia della Famiglia

PRIMO LIVELLO•Social Skills Training•Lettura di quotidiani•Supporto allo studio•Supporto al lavoro

ATTIVITA’ RIABILITATIVE

Page 59: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

PERCHE’ UTILIZZARE LE TERAPIE ESPRESSIVE?

AGISCONO SULLA SFERA EMOTIVO AFFETTIVA DELL’INDIVIDUO E POSSONO CONSENTIRE UNA MODULAZIONE DELLE EMOZIONI

RAPPRESENTANO UNA MODALITA’ COMUNICATIVA PONTE TRA IL VERBALE E IL NON VERBALE

SI PRESENTANO, APPARENTEMENTE, COME ATTIVITA’LUDICHE

IL LORO FOCUS SI CENTRA SUL PROCESSO CREATIVO PIU’ CHE SUL PRODOTTO CHE DEVE AVERE UNA VALENZA ESTETICA SOGGETTIVA E NON OGGETTIVA

SONO ASSENTI IL GIUDIZIO DI VALORE E LE PROBLEMATICHE LEGATE ALLA PRESTAZIONE

Page 60: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

ARTETERAPIA

Tecnica terapeutica non verbale che utilizza il linguaggio dell’arte come mezzo di comunicazione, allo scopo di incanalare ed organizzare emozioni, conflitti o ricordi dando loro forma all’interno di un opera visiva concreta.

L’attenzione è rivolta soprattutto al processo creativo di cui l’opera non è che il risultato visivo e le potenzialità terapeutiche sono presenti nel

processo creativo, non nel prodotto.

E’ uno strumento terapeutico, permette di poter comunicare e riconoscere quelle emozioni celate nel suo mondo interiore.

Il linguaggio adoperato dal paziente sarà composto da immagini e simboli, i mezzi tecnici messi a sua disposizione sono diversi tra pennarelli colorati,

acquarelli, matite colorate, gessetti, pastelli a cera.

Page 61: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

L’uso del colore è considerato di per sé un esperienza estetica,

capace di stimolare un immediato rimando emotivo che possa

essere allo stesso tempo espressione e contenimento

dell’emozione.

Esprimersi con l’arte vuol dire non solo comunicare qualcosa di sé,

ma anche imparare a come farlo, modulando gli istinti, le emozioni

ed il pensiero.

L’arte oggettiva sentimenti ed emozioni consentendo di

contemplarli e capirli, concretizza l’esperienza interiore dando la

possibilità di farla emergere, riconoscerla, interpretarla e

contenerla.

Page 62: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

DANZATERAPIASi intende l’utilizzazione terapeutica del movimento, in quanto

processo per aiutare un individuo a ritrovare la propria unità

psicocorporea.

E’ una disciplina che facilita e promuove l’integrazione fisica,

emotiva, cognitiva e psicosociale dell’individuo.

La sua specificità si riferisce al linguaggio del movimento corporeo e

al processo creativo.

Il movimento è un mezzo per scoprire il corpo e le sue possibilità

espressive.

Page 63: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

OBIETTIVI SPECIFICI:

Per la sua valenza espressiva, creativa ed artistica, mira:

• Al miglioramento delle performances comunicative interpersonale ed intrapersonale;

• Allo sviluppo delle capacità espressive, e quindi della capacità di esprimere i propri vissuti;

• Al miglioramento delle performances emotive, della consapevolezza, della regolazione delle emozioni, con conseguente miglioramento delle capacità di canalizzare, la scarica di eventuali tensioni con modalità socialmente accettabili;

• Al potenziamento dell’integrazione corporeo emozionale;

• Al cambiamento reso possibile da una maggiore integrazione del Sé.

Page 64: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

MUSICOTERAPIA

Insieme di tecniche basate sull’uso del suono e della musica come strumenti atti a facilitare lo sviluppo di una buona relazione;

La finalità principale è l’armonizzazione della personalità dell’individuo e la costruzione di uno stato di benessere;

Si basa sulla capacità dei suoni di favorire una comunicazione che oltrepassa l’uso del linguaggio, promuovendo l’espressione dei vissuti più profondi: le pulsioni (aggressività, energia vitale), le emozioni di base (rabbia, tristezza, paura, sorpresa, gioia) e tutti gli affetti che animano l’interiorità umana (vergogna, dubbio, incertezza, timore, eccetera)

Page 65: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Può essere effettuata con due diverse metodologie:

l’ascolto: si tratta dell’ascolto di brani musicali,

opportunamente scelti, capaci di stimolare sensazioni,

emozioni, immagini mentali, ricordi, pensieri;

La produzione: riguarda l’uso di semplici strumenti musicali,

che non richiedono alcuna competenza tecnica, per costruire

un dialogo sonoro, in grado di facilitare l’espressione dei

vissuti emotivi, aumentando così la consapevolezza di sé,

l’autostima, l’equilibrio tra le tensioni interne,la creatività.

Page 66: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

TEATROTERAPIA

E’ la tecnica espressiva di applicazione più recente e conseguentemente è quella che presenta un maggior numero di approcci;

Ognuno degli approcci terapeutici basati sul teatro parte da punti di vista differenti, privilegiando una o più caratteristiche e ponendosi obbiettivi terapeutici diversificati;

E‘ possibile definire l’ambito delle teatro terapie come l'insieme di tecniche terapeutiche che operano partendo dalle caratteristiche proprie del teatro: l’identificazione, il personaggio, la rappresentazione, il palcoscenico, il gioco, la finzione scenica, l’espressività, la maschera, l’attività simbolica, il linguaggio verbale e non verbale, la comunicazione;

Page 67: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

ALTRE ATTIVITA’ DI RIABILITAZIONE:

GRUPPO DI CINEFORUM

Attraverso la visione di un film che tratta tematiche relative a problematiche esistenziali:i pazienti rivivono attraverso l’identificazione con gli attor, situazioni esperenziali simili a quelle del passato o del presente, filtrate da uno spazio protetto che ha valenza ludica e di intrattenimento.Il lavoro si articola in tre momenti successivi:

• Scelta della programmazione dei film operata dai pazienti e dagli operatori in base alle preferenze o alle tematiche emerse all’interno del gruppo;

• visione del film preceduto da una breve introduzione

• Discussione alla fine della proiezione con lo scopo di identificare ed elaborare le tematiche che più hanno suscitato emozioni

• I film possono aiutare i pz ad osservare, riconoscere ed elaborare i propri comportamenti, rendendoli maggiormente consapevoli.

Page 68: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

PROGRAMMA “CURA DI SE’”

Per cura di sé si intende la capacità di occuparsi autonomamente della propria igiene personale, del proprio aspetto, del proprio abbigliamento, del proprio ambiente e dimantenere adeguate abitudini di vita.

Il programma Cura si sé prevede :

• Cura dell’igiene personale: dal lavaggio mani, denti, all’utilizzo della doccia, igiene intima, ecc..

• Cura dell’abbigliamento: riconoscere i capi di abbigliamento, scelta e abbinamento, consapevolezza delle proprie misure, cura e pulizia dei capi di abbigliamento, delle scarpe, come riporli e come ripararli, ecc;

• Cura dell’ambiente: pulizia e ordine della propria stanza, ma non solo;• Cura dell’alimentazione: informazioni per una corretta alimentazione, come stare a

tavola, l’igiene in cucina, attrezzi per cucinare, gli alimenti e la loro conservazione.

Page 69: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

GIOCO E TEMPO LIBERO

Interventi finalizzati alla soddisfazione ludica, ma anche e soprattutto alla socializzazione e all’attivazione delle capacità di attenzione, espressione, ecc..

Attraverso il gioco è possibile:

• Creare un clima di ascolto e di accoglienza;

• Stimolare la conoscenza reciproca e la socializzazione;

• Osservare le modalità del pz nel rapportarsi con gli altri rispettando tempi, regole e le esigenze che il gioco impone;

• Far emergere aspetti della personalità e dell’emotività;

• Facilitare l’instaurarsi di una buona relazione tra i pz o con gli operatori;

• Tollerare le frustrazioni e saper gestire le proprie emozioni, impulsi e la competizione con gli altri.

Page 70: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

GRUPPO CUCINA

Attività riabilitativa centrata su uno degli aspetti fondanti e specifici del

processo di autonomizzazione del pz, e non solo: la preparazione del pasto.

L’attività prevede un intervento sulla preparazione del pasto, sull’acquisto

degli alimenti (spesa e quindi gestione del budget economico ad essa

destinato) e sulla preparazione e sul riordino dell’ambiente dove si pranza

(preparazione della tavola e suo riordino, lavaggio dei piatti e delle pentole,

ecc).

Page 71: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

IL GRUPPO FIABE – LETTURA LIBRI

L’obiettivo è quello di stimolare attraverso l’utilizzo terapeutico delle fiabe e racconti l’elaborazione dei contenuti emozionali e dei vissuti personali e

interpersonali dei partecipanti del gruppo.Attraverso il confronto, la discussione, emergono meccanismi di

identificazione, proiezione, introiezione, sollecitate dalle immagini e simbolismi delle letture.

Il lavoro viene svolto in un setting gruppale perché il gruppo ha una funzione di stimolo, ma anche di contenimento là dove le angosce sono troppo forti o dove

sono presenti sintomi produttivi quali allucinazioni e deliri.

Collegamento con l’attività di cineforum

Page 72: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

INSERIMENTO LAVORATIVO

E’ una delle tappe finali dei percorsi riabilitativi, non sempre è raggiungibile

come obiettivo, oppure puo’ esserlo solo parzialmente con i “lavori

altamente protetti”.

Page 73: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

Grazie a tutti dell’ascolto

Page 74: Sara Strumendo 4 Ottobre 2014. Tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti, così.

BIBLIOGRAFIA:

BARELLI P.; SPAGNOLLI E. (2014) , Nursing di salute mentale, Carocci Faber, Roma

SOMMARUGA M.(2014), Comunicare con il paziente. La consapevolezza della relazione nella professione infermieristica, Carocci Faber, Roma