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Gli effetti della “cura del ferro”, gli in- centivi allo sviluppo del trasporto merci su rotaia, la montante concorrenza delle Imprese Private al monopolista Mercita- lia (Società da poco sganciata dal con- trollo di Trenitalia) che non si ferma ai binari di corsa. Entra negli scali e negli Interporti con la nascita di Società specia- lizzate nel servizio di manovra che chie- dono con forza l’apertura di gare in Anno 23/1 – n. 3 / 2017 IL GIORNALE DEL PERSONALE DI STAZIONE S.A.P.S - OR.S.A. Ferrovie Sindacato Autonomo Personale di Stazione L’informazione continua sul nostro sito http://www.sapsorsa.it/ scrivete a [email protected] di Alessandro Trevisan pag. 7 La cura del ferro e la competizione nella manovra pag. 6 pag. 5 N on c’è pace nel settore dei trasporti e stavolta la colpa non è dei “Sindacati minori- tari e corporativi” e men che meno dei lavoratori “super protetti”. Nella vicenda della conversione in Legge del Decreto n. 50/2017 e dell’abrogazione del Regio decreto 148/1931 c’è, invece, tanta lobby e tanta voglia di sfidare il lavoro e i la- voratori. Basta leggere le cronache parlamentari riportate dalla stampa per capire come la genesi e la costru- zione degli articoli 27 (Misure sul trasporto pubblico locale) e 48 (Mi- sure urgenti per la promozione della concorrenza e la lotta all'evasione ta- riffaria nel trasporto pubblico locale) sono state caratterizzate da colpi di mano ed emendamenti sfuggiti per- sino a coloro che li hanno proposti in sede di Commissione Parlamentare. Il più eclatante riguarda la cosiddetta norma anti-Flixbus, almeno da come la raccontano i mass media: un “pa- sticcio” procedurale che sta tutto dentro il PD con una proponente “oc- culta” (l’autrice dell’emendamento che diventa legge e favorisce anche la società nel cui collegio sindacale compaiono il marito ed il cognato), una ufficiale (che sembra aver fatto copia e incolla del testo proposto dalla prima, ma poi parla di un emendamento presentato a mia in- saputa”), il relatore della “manovrina Gentiloniche afferma di non sa- perne nulla ed il Presidente della Commissione Bilancio che conferma l’ approvazione del testo con il via libera del Capogruppo PD ed il pa- rere positivo del Ministero delle Fi- nanze. Alla fine resta la norma che preclude la licenza per il trasporto sulle strade italiane - e la relativa au- torizzazione del Ministero dei Tra- sporti - a chi non ha autobus di proprietà e cioè a Flixbus, la Società tedesca che è definita come la “Uber dei pullman” essendo una piatta- forma online in grado di gestire pre- notazioni e servizi attraverso una cinquantina di piccole compagnie lo- cali senza possedere i mezzi. Se non vi è dubbio che si tratta di una norma controversa, è altrettanto certo che la vicenda Flixbus, a parere del Sindacato, è l’ennesimo tentativo di aprire il mercato del trasporto su gomma (e su ferro) con il minor nu- mero di regole possibili e dunque l’emendamento passato alla Camera – almeno per questo aspetto – può es- sere valutato positivamente perché mira ad evitare che Società “virtualidivengano i gestori di un servizio es- senziale per i cittadini quale è quello del trasporto pubblico. continua a pag. 2 Decreto 50 /2017 e Regio Decreto 148 I tranelli e gli alibi Ultim’ora: Riesumato il Regio Decreto? …forse SI, forse NO Mentre andiamo in stampa il nostro “Editoriale” si arricchisce di un nuovo capitolo: la Commissione Bilancio del Senato ha ritenuto ricevibile l’emendamento 9.0.9 al Decreto- Legge 20 giugno 2017, n. 91, recante disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mez- zogiorno (2860), presentato dai Senatori Esposito, Matteoli, Filippi, Lai che ripristina alcuni contenuti del R.D. 148 cassato dal D.L. 50/2017. Il testo, infatti, dispone che nei bandi di gara per i servizi TPL, in caso di sostituzione del gestore, vada previsto il “….trasferimento senza soluzione di continuità di tutto il personale dipendente dal gestore uscente al subentrante con l’esclusione dei dirigenti; applicando in ogni caso al personale il contratto collettivo nazionale di settore e il contratto di secondo livello o territoriale applicato dal gestore uscente, nel rispetto delle garanzie minime disciplinate all’articolo 3, paragrafo 3, secondo periodo, della Direttiva 2001/23/CE. Il trattamento di fine rapporto relativo ai dipendenti del gestore uscente che transitano alle dipendenze del soggetto subentrante e` versato all’INPS dal gestore uscente”. Inoltre, per il personale ini- doneo la possibilità, previa professionalizzazione, di un reimpiego nella lotta all’evasione tariffaria. Tutto risolto: forse SI…forse NO a leggere le dichiarazioni di stampa dei deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Trasporti che denunciano come il Governo, rispondendo alle richieste di accoglimento dell’emendamento Esposito & Co., tenti di “rimandare alla Calende greche la soluzione per garantire le tutele dei lavoratori del Trasporto Pubblico Locale…..” affermando “…. che c’è tempo per preoccu- parsi perché l’abrogazione delle norme sui lavoratori del Trasporto Pubblico Locale, sarà operativa solo dopo un anno dalla conversione del decreto 50/2017, ovvero quando questo Governo non sarà più in carica, e poi si procederà eventualmente con deroghe fino a che non si raggiungerà l’ac- cordo con le parti sociali per un nuovo contratto collettivo…” Un modo, a detta dei grillini, per dare una ulteriore spinta alla precarizzazione del settore sottostando alle pressioni per la privatizzazione del trasporto pubblico e dimostrando (sempre il Governo ndr) un completo disinteresse alle sorti della categoria degli autoferrotranvieri ed alla qua- lità del sevizio di trasporto pubblico locale. Come al solito in questo Paese impera la più totale incertezza, nelle volontà come nelle scelte. Alla fine a pagare lo scotto di questa strisciante ingovernabilità sono, sempre e purtroppo, i diritti e le tutele. In questo caso del lavoro e dei lavoratori. L’OR.S.A. TRASPORTI RIPRENDE IL PERCORSO Dopo 3 anni di gestione “collegiale” del Comparto c’era bisogno di una svolta, di riprendere il cammino del riconosci- mento di ORSA Trasporti nelle Associa- zioni Datoriali e nelle Istituzioni che ha portato, dal 2011 al 2013, ai Protocolli di Relazioni Industriali, alle audizioni in Parlamento ed alle iniziative di lotta che hanno coinvolto tutti i settori del Tra- sporto Pubblico. Ora l’arrivo dei lavora- tori di Anas e delle Autostrade, la nascita del S.A.V. – OR.S.A. – il Sindacato Au- tonomo delle Viabilità – e la possibile en- trata di lavoratori dell’area aeroportuale ha imposto l’accelerazione della fase con- Tra giugno e luglio sono stati siglati im- portanti accordi con le Società del Gruppo FSI che per Serfer, hanno dato ul- teriore slancio alle intese di aprile sui pas- saggi di livello, sulle dotazioni di sicurezza (le nuove radio digitali) e posto le basi per l’elezione delle RSU/RLS. Per la Vendita e l’Assistenza della Divi- Linea Diretta ...e Indiretta Come di consueto anche in questo numero uno spazio dedicato alla normativa. Vengono affrontati argomenti legati ad aspetti introdotti o recentemente rinnovati dalla nostra legislazione. Si parla di ces- sione delle ferie e dei permessi e della necessità di avviare una trattativa che ne regoli i dettagli. Altra materia trattata è quella relativa alle norme sul telelavoro che è stato oggetto di un recente accordo in ambito FS. Sempre rigardo le norme sono state decritte alcune variaioni previste che dovrebbero entrare in vigore nel prossimo mese di settembre re- lative alle visite fiscali dei lavoratori dipen- gressuale sancita dall’accordo di Albano Laziale dello scorso 11 luglio. L’OR.S.A. Trasporti riparte, più forte, più coesa e più strutturata per affrontare le scadenze contrattuali e le vertenze dei prossimi anni. ACCORDI NAZIONALI SERFER E COMMERCIALE DPLH sione Passeggeri di Trenitalia l’accordo del 4 luglio ha rimesso in “carreggiata contrattuale” le regole di impiego del personale nei turni di Reperibilità. Infatti, ogni territorio aveva improvvisato pro- prie norme che risultavano essere anche molto differenti tra loro. All’interno del giornale troverete le prin- cipali regole comportamentali da assu- mere quando si è impegnati in questa obbligo contrattuale”. Indiscreto: L’ONOREVOLE SUL FERRO Il vincolo di mandato per i Parlamentari Italiani non è previsto dalla Costituzione Italiana che afferma il prin- cipio di eletto quale “rappresentante della Nazione” e non del Partito. Al di là del principio costituzionale c’è chi pensa che cambiare gruppo politico sia, comunque, l’eccezione e non la regola. Si sbaglia: nella sola XVII Legislatura (quella attuale) un terzo dei Deputati o Se- natori – per la precisione 324 – hanno sentito il dovere di dare “auto applicazione” all’art.67 della Carta e qualcuno vi è riuscito più volte se è vero, fonte Corriere della Sera, che i cambi di casacca sono stati sinora 501. Tra i più attivi il nostro “Onorevole su ferro” partico- larmente attratto non solo dal cambio casacca, ma anche dalle questioni ferroviarie. Che si tratti del Contratto unico per le merci (“Le pre- tese sindacali in merito all'adozione del contratto col- lettivo nel settore da parte di queste aziende è ridicolala sua forte esternazione), oppure del passaggio di Mac- chinisti dalle Imprese Private verso il monopolista FSI (chiedendo addirittura “..un intervento del Governo..”) o meglio ancora del benefit nascosto dietro le conces- sioni di viaggio dei ferrovieri il nostro prode esperto non tralascia un palmo delle questioni ferroviarie. Anche a costo di fare brutte figure…. questo segmento di attività. Monitorare e seguire con attenzione l’evolversi del mercato merci su ferro è un impegno pri- mario per il SAPS che – con questo fine – ha partecipato ai Convegni di Milano del CIFI sulla qualità e l’economicità dei servizi di manovra e di FerCargo sui ri- flessi nel mercato dei provvedimenti messi in campo dall’attuale Governo. At- tenti al lupo…… pagg. 2 e 3 denti. Infine, è stato affrontato un argomento che non passa mai di moda e cioé quello delle pensioni prendendo spunto da uno studio esposto dal Presidente dell’INPS Tito Boeri su pensioni e migranti. Uno studio molto in- teressante ma che parte da un presupposto, a nostro parere, (e non solo) assolutamente sbagliato sull’apporto di tali soggetti senza i quali ci sarebbero per- dite ingenti che neces- sitano alle casse dell’INPS per il funzionamento del sistema previdenziale italiano. Non è la prima volta che non siamo in sintonia con il Presidente dell’INPS ma speriamo che sia l’ultima. 1

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Gli effetti della “cura del ferro”, gli in-centivi allo sviluppo del trasporto mercisu rotaia, la montante concorrenza delleImprese Private al monopolista Mercita-lia (Società da poco sganciata dal con-trollo di Trenitalia) che non si ferma aibinari di corsa. Entra negli scali e negliInterporti con la nascita di Società specia-lizzate nel servizio di manovra che chie-dono con forza l’apertura di gare in

Anno 23/1 – n. 3 / 2017

IL GIORNALE DEL PERSONALE DI STAZIONE

S.A.P.S - OR.S.A. FerrovieSindacato Autonomo Personale di Stazione

L’informazione continua sul nostro sito

http://www.sapsorsa.it/

scrivete a

[email protected]

di Alessandro Trevisan

pag. 7

La cura del ferro e la competizione nella manovra

pag. 6

pag. 5

Non c’è pace nel settore deitrasporti e stavolta la colpanon è dei “Sindacati minori-

tari e corporativi” e men che menodei lavoratori “super protetti”.Nella vicenda della conversione inLegge del Decreto n. 50/2017 edell’abrogazione del Regio decreto148/1931 c’è, invece, tanta lobby etanta voglia di sfidare il lavoro e i la-voratori. Basta leggere le cronacheparlamentari riportate dalla stampaper capire come la genesi e la costru-zione degli articoli 27 (Misure sultrasporto pubblico locale) e 48 (Mi-sure urgenti per la promozione dellaconcorrenza e la lotta all'evasione ta-riffaria nel trasporto pubblico locale)sono state caratterizzate da colpi dimano ed emendamenti sfuggiti per-sino a coloro che li hanno proposti insede di Commissione Parlamentare.Il più eclatante riguarda la cosiddettanorma anti-Flixbus, almeno da comela raccontano i mass media: un “pa-sticcio” procedurale che sta tuttodentro il PD con una proponente “oc-culta” (l’autrice dell’emendamentoche diventa legge e favorisce anchela società nel cui collegio sindacalecompaiono il marito ed il cognato),una ufficiale (che sembra aver fattocopia e incolla del testo propostodalla prima, ma poi parla di “unemendamento presentato a mia in-saputa”), il relatore della “manovrinaGentiloni” che afferma di non sa-perne nulla ed il Presidente dellaCommissione Bilancio che confermal’ approvazione del testo con il vialibera del Capogruppo PD ed il pa-rere positivo del Ministero delle Fi-nanze. Alla fine resta la norma chepreclude la licenza per il trasportosulle strade italiane - e la relativa au-torizzazione del Ministero dei Tra-sporti - a chi non ha autobus diproprietà e cioè a Flixbus, la Societàtedesca che è definita come la “Uberdei pullman” essendo una piatta-forma online in grado di gestire pre-notazioni e servizi attraverso unacinquantina di piccole compagnie lo-cali senza possedere i mezzi.Se non vi è dubbio che si tratta di unanorma controversa, è altrettanto certoche la vicenda Flixbus, a parere delSindacato, è l’ennesimo tentativo diaprire il mercato del trasporto sugomma (e su ferro) con il minor nu-mero di regole possibili e dunquel’emendamento passato alla Camera– almeno per questo aspetto – può es-sere valutato positivamente perchémira ad evitare che Società “virtuali”divengano i gestori di un servizio es-senziale per i cittadini quale èquello del trasporto pubblico.

continua a pag. 2

Decreto 50 /2017 e Regio Decreto 148

I tranelli e gli alibi

Ultim’ora: Riesumato il Regio Decreto?

…forse SI, forse NO

Mentre andiamo in stampa il nostro “Editoriale” si arricchisce di un nuovo capitolo: laCommissione Bilancio del Senato ha ritenuto ricevibile l’emendamento 9.0.9 al Decreto-

Legge 20 giugno 2017, n. 91, recante disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mez-zogiorno (2860), presentato dai Senatori Esposito, Matteoli, Filippi, Lai che ripristina alcuni

contenuti del R.D. 148 cassato dal D.L. 50/2017.Il testo, infatti, dispone che nei bandi di gara per i servizi TPL, in caso di sostituzione del gestore, vada

previsto il “….trasferimento senza soluzione di continuità di tutto il personale dipendente dal gestoreuscente al subentrante con l’esclusione dei dirigenti; applicando in ogni caso al personale il contrattocollettivo nazionale di settore e il contratto di secondo livello o territoriale applicato dal gestore uscente,nel rispetto delle garanzie minime disciplinate all’articolo 3, paragrafo 3, secondo periodo, della Direttiva2001/23/CE. Il trattamento di fine rapporto relativo ai dipendenti del gestore uscente che transitano alledipendenze del soggetto subentrante e` versato all’INPS dal gestore uscente”. Inoltre, per il personale ini-doneo la possibilità, previa professionalizzazione, di un reimpiego nella lotta all’evasione tariffaria.Tutto risolto: forse SI…forse NO a leggere le dichiarazioni di stampa dei deputati del Movimento 5 Stellein Commissione Trasporti che denunciano come il Governo, rispondendo alle richieste di accoglimentodell’emendamento Esposito & Co., tenti di “rimandare alla Calende greche la soluzione per garantire letutele dei lavoratori del Trasporto Pubblico Locale…..” affermando “…. che c’è tempo per preoccu-parsi perché l’abrogazione delle norme sui lavoratori del Trasporto Pubblico Locale, sarà operativasolo dopo un anno dalla conversione del decreto 50/2017, ovvero quando questo Governo non sarà

più in carica, e poi si procederà eventualmente con deroghe fino a che non si raggiungerà l’ac-cordo con le parti sociali per un nuovo contratto collettivo…” Un modo, a detta dei grillini,

per dare una ulteriore spinta alla precarizzazione del settore sottostando alle pressioni perla privatizzazione del trasporto pubblico e dimostrando (sempre il Governo ndr) un

completo disinteresse alle sorti della categoria degli autoferrotranvieri ed alla qua-lità del sevizio di trasporto pubblico locale.

Come al solito in questo Paese impera la più totale incertezza, nellevolontà come nelle scelte. Alla fine a pagare lo scotto di questa

strisciante ingovernabilità sono, sempre e purtroppo,i diritti e le tutele. In questo caso del lavoro

e dei lavoratori.

L’OR.S.A. TRASPORTI RIPRENDE IL PERCORSO

Dopo 3 anni di gestione “collegiale” delComparto c’era bisogno di una svolta, diriprendere il cammino del riconosci-mento di ORSA Trasporti nelle Associa-zioni Datoriali e nelle Istituzioni che haportato, dal 2011 al 2013, ai Protocolli diRelazioni Industriali, alle audizioni inParlamento ed alle iniziative di lotta chehanno coinvolto tutti i settori del Tra-sporto Pubblico. Ora l’arrivo dei lavora-tori di Anas e delle Autostrade, la nascitadel S.A.V. – OR.S.A. – il Sindacato Au-tonomo delle Viabilità – e la possibile en-trata di lavoratori dell’area aeroportualeha imposto l’accelerazione della fase con-

Tra giugno e luglio sono stati siglati im-portanti accordi con le Società delGruppo FSI che per Serfer, hanno dato ul-teriore slancio alle intese di aprile sui pas-saggi di livello, sulle dotazioni disicurezza (le nuove radio digitali) e postole basi per l’elezione delle RSU/RLS.Per la Vendita e l’Assistenza della Divi-

Linea Diretta ...e Indiretta

Come di consueto anche in questo numerouno spazio dedicato alla normativa.Vengono affrontati argomenti legati adaspetti introdotti o recentemente rinnovatidalla nostra legislazione.

Si parla di ces-sione delle feriee dei permessi edella necessitàdi avviare unatrattativa che ne

regoli i dettagli. Altra materia trattata è quella relativa allenorme sul telelavoro che è stato oggetto diun recente accordo in ambito FS. Semprerigardo le norme sono state decritte alcunevariaioni previste che dovrebbero entrare invigore nel prossimo mese di settembre re-lative alle visite fiscali dei lavoratori dipen-

gressuale sancita dall’accordo di AlbanoLaziale dello scorso 11 luglio. L’OR.S.A.Trasporti riparte, più forte, più coesa epiù strutturata per affrontare le scadenzecontrattuali e le vertenze dei prossimianni.

ACCORDI NAZIONALI SERFER E COMMERCIALE DPLH

sione Passeggeri di Trenitalia l’accordodel 4 luglio ha rimesso in “carreggiatacontrattuale” le regole di impiego delpersonale nei turni di Reperibilità. Infatti,ogni territorio aveva improvvisato pro-prie norme che risultavano essere anchemolto differenti tra loro.All’interno del giornale troverete le prin-cipali regole comportamentali da assu-mere quando si è impegnati in questa“obbligo contrattuale”.

Indiscreto:

L’ONOREVOLE SUL FERRO

Il vincolo di mandato per i Parlamentari Italiani non èprevisto dalla Costituzione Italiana che afferma il prin-cipio di eletto quale “rappresentante della Nazione” enon del Partito. Al di là del principio costituzionale c’èchi pensa che cambiare gruppo politico sia, comunque,l’eccezione e non la regola. Si sbaglia: nella sola XVIILegislatura (quella attuale) un terzo dei Deputati o Se-natori – per la precisione 324 – hanno sentito il doveredi dare “auto applicazione” all’art.67 della Carta equalcuno vi è riuscito più volte se è vero, fonte Corrieredella Sera, che i cambi di casacca sono stati sinora 501.Tra i più attivi il nostro “Onorevole su ferro” partico-larmente attratto non solo dal cambio casacca, maanche dalle questioni ferroviarie. Che si tratti del Contratto unico per le merci (“Le pre-tese sindacali in merito all'adozione del contratto col-lettivo nel settore da parte di queste aziende è ridicola”la sua forte esternazione), oppure del passaggio di Mac-chinisti dalle Imprese Private verso il monopolista FSI(chiedendo addirittura “..un intervento del Governo..”)o meglio ancora del benefit nascosto dietro le conces-sioni di viaggio dei ferrovieri il nostro prode espertonon tralascia un palmo delle questioni ferroviarie. Anche a costo di fare brutte figure…….

questo segmento di attività. Monitorare eseguire con attenzione l’evolversi delmercato merci su ferro è un impegno pri-mario per il SAPS che – con questo fine– ha partecipato ai Convegni di Milanodel CIFI sulla qualità e l’economicità deiservizi di manovra e di FerCargo sui ri-flessi nel mercato dei provvedimentimessi in campo dall’attuale Governo. At-tenti al lupo……

pagg. 2 e 3

denti.Infine, è stato affrontato un argomento chenon passa mai di moda e cioé quello dellepensioni prendendo spunto da uno studioesposto dal Presidente dell’INPS Tito Boerisu pensioni e migranti. Uno studio molto in-teressante ma che parteda un presupposto, anostro parere, (e nonsolo) assolutamentesbagliato sull’apportodi tali soggetti senza iquali ci sarebbero per-dite ingenti che neces-sitano alle casse dell’INPS per ilfunzionamento del sistema previdenzialeitaliano. Non è la prima volta che non siamoin sintonia con il Presidente dell’INPS masperiamo che sia l’ultima.

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trasporto su gomma (e su ferro) conil minor numero di regole possibili edunque l’emendamento passato allaCamera – almeno per questo aspetto– può essere valutato positivamenteperché mira ad evitare che Società“virtuali” divengano i gestori di unservizio essenziale per i cittadiniquale è quello del trasporto pubblico. Come sempre, però, la politica ita-liana fa le pentole e non i coperchi,mette una pezza qua ed apre unosbrego là: così alla norma anti – Flix-

bus si accompagna l’abrogazione delRegio Decreto n.148/1931 che ancoroggi regola (potremmo dire semmai“perché ancor oggi…”) parti impor-tanti del rapporto di lavoro degli Au-toferrotranvieri, a partire dagli aspettidisciplinari sino ad arrivare al Con-tratto di Lavoro. Insomma, un inter-vento a gamba tesa del Parlamento suargomenti che impattano significati-vamente sulla vita lavorativa degliAutoferrotranvieri. Come cilieginasulla torta il testo approvato dal Par-lamento contiene pure una sorta diultimatum alle parti sociali laddoveprevede che le norme del RD restinoin vigore “….fino al primo rinnovodel contratto collettivo nazionale dilavoro di settore e,comunque, nonoltre un anno dalla data di entratain vigore del presente decreto.” Cioèse Aziende e Sindacati entro un annonon trovano un’intesa le regole sullavoro di cui al R.D. 148 decadono,con buona pace dell’equilibrio di unconfronto già di per se delicato conle Imprese a quel punto più interes-sate alla deregulation che all’ac-cordo.Al di là dei contenuti, oltre i limiti diun Decreto “fascista” per buonaparte sostituito o abrogato, le do-mande che si pongono 120.000 lavo-ratori sono le seguenti: si puòcancellare una Legge che regola partiimportanti del rapporto di lavoro conun semplice emendamento di 4 righe,dentro una manovra correttiva, senzail preventivo confronto con i Sinda-cati e le Associazioni Datoriali? Puòil legislatore sottrarre al negoziato ladisciplina del lavoro, le modalità difruizione delle ferie, gli obblighi diresidenza non intervenendo connorme diverse (e magari più tutelantidiremmo noi…) , ma solamente fa-cendole decadere e lasciando, quindi,al datore di lavoro il libero arbitrio?Non bastasse, dall’art.27 del Decreto50 ci trasferiamo all’art. 48 punto7.e) e lì troviamo l’aspetto più gravee pericoloso di tutto l’impianto legi-slativo: “in caso di sostituzione delgestore a seguito di gara, previsionenei bandi di gara del trasferimentodel personale dipendente dal gestoreuscente al subentrante con l'esclu-

sione dei dirigenti e nel rispettodella normativa europea in materia,applicando in ogni caso al perso-nale il contratto collettivo nazionaledi settore” . Non serve un addetto ailavori per capire come questa formu-lazione, con un colpo di spugna,neghi ai lavoratori i diritti acquisiticon la Contrattazione Aziendale che,soprattutto nell’Autoferro ha una suaspecificità legata al territorio ed allepeculiarità del servizio. Il GovernoGentiloni, con il supporto di una pat-tuglia PD particolarmente liberista, èriuscito nell’intento non solo di dele-

giferare i dirittidei lavoratori,ma di andareaddirittura oltreallo stesso 2112del Codice Ci-vile che imponela garanzia dipiena applica-zione dei con-tratti di 1° e 2°livello sino allaloro naturalescadenza.Il paradosso èche, dopo avertirato il tranellolavoratori e Sin-dacato, il Go-verno abbiatrovato nellascontata rea-zione dei lavo-r a t o r il’ennesimo alibi

per riproporre una nuova stretta al di-ritto di sciopero. Il Sacconi e l’Ichino“pensiero” sono tornati a dominare lascena con tanto di ipotesi di limitareil diritto alla proclamazione al Sinda-cato o ai Sindacati (in coalizione) cheabbiano una rap- presentatività inAzienda superiore al 50%, aggiun-gendo (tanto per non farsi mancarenulla) l’obbligo dei lavoratori di av-visare della partecipazione allo scio-pero con almeno 24 ore di anticipo.Dopo il Regio Decreto ed il CodiceCivile c’è qualcuno in questo Paeseche intende abrogare anche gli arti-coli 39 e 40 della Costituzione? Op-pure, con un emendamento nellaprossima Legge di Bilancio, trasfor-mare il diritto allo sciopero in una“facoltà virtuale e limitata”?

Prima che i posteri sentenzino èquanto mai opportuno chel’OR.S.A., il più importante Sinda-cato del settore trasporti, lanci lei unultimatum ai partiti ed al Governo: osi interviene in tempi brevi per ripri-stinare il diritto al negoziato tra leparti sulle norme che regolano i rap-porti di lavoro, senza limiti tempo-rali, e si confermi, nei trasferimentidi azienda, l’applicazione del Con-tratto Nazionale ed Aziendale oppurel’autunno dovrà vedere il SindacatoAutonomo rilan- ciare la lotta e lamobilitazione.

Alla faccia del Sacconi e dell’Ichino

continua da pag. 1

Come sempre, però, la politica ita-liana fa le pentole e non i coperchi,mette una pezza qua ed apre unosbrego là: così alla norma anti –Flixbus si accompagna l’abroga-zione del Regio Decreton.148/1931 che ancor oggi regola(potremmo dire semmai “perchéancor oggi…”) parti importanti delrapporto di lavoro degli Autoferro-tranvieri, a partire dagli aspetti di-sciplinari sino ad arrivare alContratto di Lavoro.

Insomma, un intervento a gambatesa del Parlamento su argomentiche impattano significativamentesulla vita lavorativa degli Autofer-rotranvieri. Come ciliegina sullatorta il testo approvato dal Parla-mento contiene pure una sorta diultimatum alle parti sociali lad-dove prevede che le norme del RDrestino in vigore “….fino al primorinnovo del contratto collettivonazionale di lavoro di settore e,comunque, non oltre un annodalla data di entrata in vigore delpresente decreto.” Cioè se Aziende e Sindacati entroun anno non trovano un’intesa leregole sul lavoro di cui al R.D. 148decadono, con buona pace del-l’equilibrio di un confronto già diper se delicato con le Imprese aquel punto più interessate alla de-regulation che all’accordo.Al di là dei contenuti, oltre i limitidi un Decreto “fascista” per buonaparte sostituito o abrogato, le do-mande che si pongono 120.000 la-voratori sono le seguenti: si puòcancellare una Legge che regolaparti importanti del rapporto di la-voro con un semplice emenda-mento di 4 righe, dentro unamanovra correttiva, senza il pre-ventivo confronto con i Sindacatie le Associazioni Datoriali? Può il legislatore sottrarre al nego-ziato la disciplina del lavoro, lemodalità di fruizione delle ferie,gli obblighi di residenza, non in-tervenendo con norme diverse (emagari più tutelanti diremmonoi…) , ma solamente facendoledecadere e lasciando, quindi, al da-tore di lavoro il libero arbitrio?Non bastasse, dall’art.27 del De-creto 50 ci trasferiamo all’art. 48punto 7.e) e lì troviamo l’aspettopiù grave e pericoloso di tuttol’impianto legislativo: “in caso disostituzione del gestore a seguitodi gara, previsione nei bandi digara del trasferimento del perso-nale dipendente dal gestoreuscente al subentrante conl'esclusione dei dirigenti e nel ri-spetto della normativa europea inmateria, applicando in ogni caso

al personale il contratto collettivonazionale di settore”. Non serve un addetto ai lavori percapire come questa formulazione,con un colpo di spugna, neghi ailavoratori i diritti acquisiti con laContrattazione Aziendale che, so-prattutto nell’Autoferro, ha unasua specificità legata al territorioed alle peculiarità del servizio. Il Governo Gentiloni, con il sup-porto di una pattuglia PD partico-larmente liberista, è riuscitonell’intento non solo di delegife-rare i diritti dei lavoratori, ma di

andare addirit-tura oltre allostesso 2112 delCodice Civileche impone lagaranzia dipiena applica-zione dei con-tratti di 1° e 2°livello sino allaloro naturalescadenza.Il paradosso èche, dopo avertirato il tra-nello a lavora-tori eSindacato, ilGoverno hatrovato nellascontata rea-zione dei lavo-r a t o r il ’ e n n e s i m oalibi per ripro-

porre una nuova stretta al diritto disciopero. Il Sacconi e l’Ichino “pen-siero” sono tornati a dominare lascena con tanto di ipotesi di limitareil diritto di proclamazione al Sinda-cato o ai Sindacati (in coalizione)che abbiano una rappresentatività inAzienda superiore al 50%, aggiun-gendo (tanto per non farsi mancarenulla) l’obbligo dei lavoratori di av-visare della partecipazione allo scio-pero con almeno 24 ore di anticipo.Dopo il Regio Decreto ed il CodiceCivile c’è qualcuno in questo Paeseche intende abrogare anche gli arti-coli 39 e 40 della Costituzione? Op-pure, con un emendamento nellaprossima Legge di Bilancio, trasfor-mare il diritto allo sciopero in una“facoltà virtuale e limitata”?

Prima che i posteri sentenzino èquanto mai opportuno chel’OR.S.A., il più importante Sinda-cato del settore trasporti, lanci lei unultimatum ai partiti ed al Governo:o si interviene in tempi brevi per ri-pristinare il diritto al negoziato tra leparti sulle norme che regolano i rap-porti di lavoro, senza limiti tempo-rali, e si confermi nei trasferimentidi azienda l’applicazione del Con-tratto Nazionale ed Aziendale op-pure l’autunno dovrà vedere ilSindacato Autonomo rilanciare lalotta e la mobilitazione.Alla faccia del Sacconi e dell’Ichino“pensiero”! ■

Su inquadramenti, investimenti sulla sicurezza del lavoro, elezioni RSU/RLS

PASSI AVANTI DAL CONFRONTO NAZIONALE

SPECIALE ACCORDI NAZIONALI - SERFER

L’8 giugno si è chiusa una fasemolto stringente con Serfer e, pro-babilmente, se ne aprirà un’altra

con il passaggio della Società dal con-trollo di Trenitalia a quello di MercitaliaLogistics S.p.A. che acquisterà dallaprima l’intero pacchetto azionario. Ovviamente il Sindacato ha già messo lemani avanti chiedendo che, a seguitodella succitata operazione, il personale diSerfer debba continuare a dipendere dallastessa Società e che siano pienamenteconfermati ed applicati il CCNL dellaMobilità/Area contrattuale delle AttivitàFerroviarie del 16.12.2016 ed il Contrattoaziendale attualmente vigente. L’obiet-tivo è quello di proseguire nel percorso diavvicinamento del personale Serfer alContratto Aziendale di Gruppo FSI cheha visto negli accordi del 10 aprile e, ap-punto, dell’8 di giugno 2017 due mo-menti importanti di confluenza con leregole di tutti gli altri ferrovieri delGruppo.Mentre andiamo in stampa il percorso dipassaggio da Trenitalia a Mercitalia Lo-gistic non si è ancora concluso ed ovvia-mente dai siti OR.S.A. e S.A.P.S.terremo informati i lavoratori dell’evol-versi della situazione.Tornando all’intesa del 8 di giugno sonostati affrontati i temi della corretta appli-cazione dell’accordo del 10 aprile per i li-velli “D” e “C”, il potenziamento degli“strumenti” tecnologici di supporto alla

Manovra con particolare riferimento alProgetto radio, la definizione di tempi emodalità di indizione delle elezioni per leRSU/RLS superando, così, l’attuale pre-senza delle sole rappresentanze sindacaliaziendali (RSA). Durante l’incontro:

a) Serfer ha fatto una panoramica deipassaggi di area ammettendo che dalleverifiche sono emerse 57 posizioni di li-vello “E” che erano rimaste erronea-mente fuori dal passaggio a livello “D”,nonostante i colleghi siano abilitati FTAe non operanti esclusivamente nei rac-cordi. Entro giugno Serfer ne ha assicu-rato la sanatoria. Sugli 86 livelli “C”,individuati in 15 Impianti per le attivitàpreviste dall’accordo del 10 aprile, 46sono risultati destinatari della promo-zione per aver svolto le mansioni, mentreper le restanti posizioni saranno emanateentro la fine di luglio apposite manifesta-zioni di interesse (vedasi elenco per Im-pianto riportato in calce);

b) Per le 420 nuove radio “digitali”che registrano le conversazioni, la So-cietà ha assicurato che queste sono crip-tate, nel senso che non sono ascoltabiline scaricabili in assenza di un computere del relativo programma in dotazionedella Società ed udibili solo in contrad-dittorio e per ragioni legate alla sicu-rezza/regolarità dell’esercizio. Lasovrascrittura ogni 8 ore di fatto acco-muna la registrazione al turno. Per il

resto la tutela della privacy è garantitasia rispetto al dettato del D.Lgs.151/2015 che all’art. 55 CCNL AF. ComeSindacato abbiamo chiesto ed ottenutoche vi sia piena aderenza al D.Lgs. perquanto attiene alle modalità di informa-zione, di uso del dispositivo e di effettua-zioni dei controlli da parte degliincaricati;

c) sulle elezioni RSU/RLS (l’impresain un primo momento voleva limitarsi al-l’elezione dei soli RLS) è previsto che asettembre le parti si incontrino per defi-nire il Regolamento e – soprattutto – gliambiti dei collegi;

d) a margine dell’incontro abbiamosegnalato che il Premio di Risultato, de-finito con l’intesa del 10 aprile, non èstato erogato a tutti i lavoratori in som-ministrazione e ne abbiamo chiesto lacompleta estensione nello spirito del con-tributo che questi hanno dato al raggiun-gimento degli obiettivi di produzione eproduttività raggiunti da Serfer.Come S.A.P.S. riteniamo che il confrontocon Serfer ( e con Mercitalia) debba pro-seguire dopo l’estate perché chiediamosiano confermati gli impegni già assuntisull’adeguamento a breve del valore delticket restaurant, si estenda anche ai la-voratori Serfer l’Assicurazione SanitariaIntegrativa garantita agli altri ferrovieridel Gruppo e si confermino le prospettiveindustriali di sviluppo anche dopo il pas-saggio intersocietario. ■

- verrà inoltre erogata l'una tantum prevista dall'accordo a n• 4 ri-sorse attualmente inquadrate al livello "B" (capo cantiere}, inquanto hanno maturato le funzioni superiori con il ruolo di capoturno - come anticipato in occasione dell'incontro del/'08/06/2017,laddove risulti personale che ha maturato le funzioni superiori (3mesi consecutivi), ma che attualmente operi in siti ove non è pre-vista la figura di capo turno, l'azienda applicherà il correttoinquadramento contrattuale previsto, subordinatamente a/l'accet-tazione del personale interessato di mobilità verso altro sito, pro-ponendo per quanto possibile siti geograficamente limitrofi.

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Divisione Passeggeri Long Haul: firmato l’accordo sulla Reperibilità

Ad oltre un anno dalla prima riu-nione sul tema e dopo che Tre-nitalia ha, in tutti i modi,

tentato di bypassare l’accordo a livellocentrale per lasciare mano libera allalinea sui territori, il 4 luglio è final-mente giunta all’epilogo una vertenzache stava per concludersi con una ini-ziativa di lotta di tutto il settore Com-merciale della DPLH.Già sui territori la situazione era esplo-siva con accordi difformi dal Contratto,iniziative unilaterali della Società edinterpretazioni delle regole sulla Repe-ribilità del tutto personali di questo oquel Dirigente, per di più il lento svol-gersi del negoziato a livello nazionale(l’ultima convocazione del 5 aprile erastata all’ultimo momento annullata)non lasciava presagire nulla di positivo.Per una volta tanto le cassandre hannoavuto torto: davanti alle difformità ap-plicative dell’Istituto denunciate dalSindacato Trenitalia non ha potuto faraltro che prenderne atto e dare disponi-bilità all’accordo nel solco di quantosancito dall’art.79 del CCNL A.F..Il verbale che riportiamo in calce con-sente di dar vita ai confronti territorialiche dovranno definire l’articolazionedei turni di reperibilità, il numero deidipendenti assegnati ed i limiti di im-pegno individuale. Altro aspetto daconcordare a livello decentrato sarannoi mezzi di trasporto da utilizzare e gliambiti geografici di intervento. La fase

SPECIALE ACCORDI NAZIONALI - TRENITALIA

Il vademecum del ReperibileDomande e risposte, le regole comportamentali

negoziale territoriale dovrà concludersientro settembre e sarà successivamentemonitorata con un ulteriore passaggio na-zionale.Non solo di reperibilità si è discussonell’incontro del 4 luglio: innanzitutto lecarenze organiche e le (scarsissime) ri-sorse interinali messe in campo per af-frontare il periodo estivo. Abbiamochiesto una dettagliata mappatura delleconsistenze di personale per area e, so-prattutto, il monte congedi arretrato insi-stendo sulla necessità di implementare laforza lavoro. Sull’Assistenza abbiamo ribadito che perintervenire sui desk non possiamo aspet-tare il prossimo inverno e chiesto di omo-geneizzare le postazioni onde garantiregli stessi livelli di sicurezza per tutte leStazioni, prendendo a riferimento il mo-dello Milano. Abbiamo preteso e ottenutoil ritiro di tutte le disposizioni difformidai compiti e dalle mansioni degli STCcome, ad esempio, il ritiro degli oggettirinvenuti che sono appannaggio dellaCooperativa .Chiuso il capitolo Reperibilità restano lequestioni ancora aperte alle quali si ag-giunge, non di poco conto, il futuro com-merciale di Trenitalia nell’ottica dellapossibile messa a mercato delle frecce (edella lunga percorrenza?).Si impone un ritorno al tavolo dopol’estate. ■In basso, il verbale sottoscritto il4.07.2017

L’istituto della reperibilità, comequello della disponibilità, è statosempre appannaggio della Manuten-

zione Infrastrutture e le ragioni sono facil-mente intuibili: la necessità di intervenire suguasti che incidono sulla regolarità e sullasicurezza dell’esercizio al fine di ripristinareil più celermente possibile la circolazionetreni.L’alta velocità, le frecce e più in generaleun’accresciuta “cultura” del cliente hannoallargato il concetto di intervento al mondodella Commerciale per il supporto, il soste-gno e la riduzione dei disagi ai viaggiatoriin caso di gravi perturbazioni alla circola-zione o di importante guasto al treno. Daquesta necessità è partito il confronto conDPLH che ha portato all’accordo del 4 lu-glio con il quale si è inteso non solo disci-plinare l’utilizzo del personale per questafattispecie di attività, ma ricondurre nell’al-veo contrattuale tutti quegli accordi territo-riali che si sono rivelati difformi dalladisciplina dell’art.79 CCNL A.F..Come ci si deve comportare? Chi può essereescluso dalla reperibilità? Quali i doveri edi diritti in capo al lavoratore chiamato ad in-tervenire? Abbiamo provato a riassumere lacasistica più frequente:

● Che cosa si intende per “obbligo” alla

reperibilità e chi può esserne escluso?

L’obbligo, dice l’art.79, consiste nell’impe-gno del lavoratore di dare all’azienda indi-cazioni idonee a consentirgli di ricevere leeventuali chiamate dell’azienda fuori del-l’orario normale di lavoro, per essere ingrado di raggiungere entro un’ora la localitàdi raccolta, di riunione o di intervento. Èchiaro che un lavoratore che ha residenza apiù di 1 ora treno (o di altro mezzo pubblico)dal proprio Impianto non può adempiere atale obbligo e, pertanto, non può essere in-serito in turno. Ciò vale anche per assenzedovute a malattia, infortunio, permessi exart. 43 CCNL, assenze non retribuite o altreassenze che impediscono la prestazione.Possono, invece, essere inseriti i lavoratoriin ferie, purché assumano esplicitamente la

responsabilità di essere comunque in gradodi intervenire in caso di chiamata ● Quando e come posso sapere di essere

in turno di reperibilità?

La Società deve esporre i turni con almeno15 giorni di anticipo e con una validità al-meno trimestrale. Il lavoratore può essereimpegnato per non più di 7 giorni (negozia-bili sino ad un massimo di 10) ogni quattrosettimane. Eventuali sostituzioni, se pro-grammabili, vanno comunicate con almeno48 ore di anticipo. I criteri di sostituzione neicasi di impedimento improvviso devono es-sere definiti tra le parti , consentendo al so-stituto di essere informato in tempo utile. ● Qual è il mio riposo giornaliero e setti-

manale e come si rispetta in caso di chia-

mata in reperibilità?

Il riposo giornaliero è di 8 ore (minime)nell’arco di 24 ore ed il riposo settimanale èdi 24 ore consecutive da cumulare al riposogiornaliero. Nel caso il lavoratore sia chia-mato, senza aver fruito di almeno 8 ore di ri-poso, la durata massima dell’intervento inreperibilità sarà, di norma, limitata a 4 ore esuperabile unicamente per necessità di con-tinuità dell’intervento, senza superare le 8ore.● Come si calcola l’impegno complessivo

in reperibilità e cosa mi compete in ter-

mini economici?

Il tempo complessivo di intervento in repe-ribilità è quello compreso tra la chiamata eil momento in cui si rientra in residenza. Allavoratore compete per giornata in turno direperibilità € 14 (se lavorativa) o € 32 (se diriposo - nei giorni 1 gennaio, domenica diPasqua, 15 Agosto, 25 dicembre: € 58.00 ).In caso di intervento viene liquidata la chia-mata (€ 20), mentre lo straordinario è corri-sposto per il tempo strettamente legatoall’intervento (quindi la chiamata paga lospostamento, lo straordinario il lavoro). ● Vi è una casistica che spieghi il compor-

tamento da tenere?

La casistica è abbastanza vasta, ma pos-siamo fare degli esempi per le situazioni piùfrequenti di intervento:

- intervento in reperibilità tra un turno e

l’altro che comunque garantisca le 8 ore diriposo. Viene corrisposta la chiamata e lostraordinario. Il lavoratore segue il suo turnoregolare di servizio;

- prestazione inferiore alle 3h.48’ senzagaranzia delle 8 ore di riposo. Il lavoratoresi presenta in servizio al termine del riposominimo e può completare la prestazione or-dinaria (es. 3 ore di reperibilità – effettua lerimanenti 4h.36’) oppure restare in serviziosino a fine turno e percepire lo straordinario;

- se la prestazione è superiore alle3h.48’ ed intacca le ore 24.00 (es. dalle 23alle 03.00) il lavoratore non deve presen-tarsi in servizio e recupera la prestazioneresa in reperibilità (viene considerato in ser-vizio per tutta la prestazione ordinaria) ;

- richiesta dell'azienda di prolungare laprestazione ordinaria per intervenire in re-peribilità, poco prima del termine della pre-stazione ordinaria. In questo caso non sitratta di “chiamata in reperibilità”, ma diallungamento del turno con il riconosci-mento dello straordinario;

- nel caso in cui il reperibile abbia unturno spezzato ed intervenga durante lapausa pranzo o nel periodo di intervallo nonè considerato reperibile e le prestazioni resesono da considerare in straordinario e assog-gettate alla disciplina di cui all’art. 28 (La-voro straordinario) del presente CCNL;

- premesso che il reperibile non devenecessariamente essere automunito o met-tere a disposizione la propria patente, l’au-torizzazione all’uso dell’automezzo privatoper raggiungere il punto di raccolta o illuogo dell’intervento deve essere data pre-ventivamente dall’azienda e pertanto il la-voratore la deve espressamente chiedere. Inquesto caso sarà coperto da apposita polizza“kasko” e saranno in carico alle Aziendeanche le eventuali franchigie. Al lavoratoresaranno rimborsate le spese rispetto ai Kmpercorsi, in base al costo definito dalle ta-belle ACI annualmente aggiornate. Diversa-mente, in assenza di mezzi pubblici perraggiungere il luogo di intervento il lavora-tore anticiperà all’Azienda l’uso del taxi peril relativo rimborso spese. ■

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l’Onorevole su ferro….. Nel Par-lamento italiano c’è un Partito dimaggioranza “virtuale”: quello deitransfughi. Nella XVII Legislatura,dati Corriere della Sera, i cambi dicasacca sono stati 501 ed hannocoinvolto 324 parlamentari, cioè unterzo degli eletti. Fosse accaduto inPortogallo, Bangladesh, India o Pa-nama lo scranno lo avrebbero im-mediatamente perso, perché lì chilascia il gruppo politico nel quale èstato eletto cessa di essere parla-mentare. Invece, nel Bel Paese cam-biare “casacca” altro non è cheadeguarsi pedissequamente all’arti-colo 67 della Costituzione: “Ognimembro del Parlamento rappre-senta la Nazione ed esercita le suefunzioni senza vincolo di mandato”.Tra i 324 il nostro Onorevole su“ferro”, l’ex grillino Ivan Catalano,è stato tra i più aderenti al dettatodella Carta ed (evidentemente) tra imeno sensibili al vincolo di man-dato: eletto deputato della XVII Le-gislatura con il Movimento 5 Stellepassa prima al Gruppo Misto, ade-risce poi al Partito Liberale Italianoe contestualmente alla componentedel Partito Socialista Italiano (PSI)- Liberali per l'Italia (PLI), entrandoquindi nella maggioranza che sosto-steneva l’allora Governo Renzi.Passano appena pochi mesi ed il no-stro parlamentare “errante” abban-dona la componente PSI - PLI del

Gruppo Misto per trasferirsi aScelta Civica per l'Italia; a causa diciò viene espulso dal Partito Libe-rale Italiano. Ma la sua biografia politica non fi-nisce qui: nel febbraio del 2016 ab-bandona Scelta Civica per l'Italia eritorna tra i non iscritti del GruppoMisto, continuando comunque a vo-tare la fiducia al Governo Renzi.Nell’ottobre dello stesso anno ab-bandona nuovamente il GruppoMisto per aderire, come indipen-dente, al gruppo parlamentare dimaggioranza Civici e Innovatori.Oggi, alla Camera dei Deputati –

oltre alla Vicepresidenza dellaCommissione Parlamentare d’In-chiesta sugli effetti dell'utilizzo del-l'uranio impoverito – è ancheComponente della IX CommissioneTrasporti, Poste e Telecomunica-zioni e come tale non si può certo

dire non si sia fatto sen-tire.Molto apprezzato dalPresidente di FerCargoche ne ha lodato l’impe-gno in CommissioneTrasporti, il Deputato siè distinto per la convintadifesa della giungla con-trattuale nel merci ferro-viario, liquidando così isostenitori dell’omoge-neità salariale e occupa-zionale per i ferrovieri diMercitalia e per quellidelle Imprese Privateconcorrenti : "L'apertura del mer-cato del trasporto merci ha consen-tito alle aziende private di cresceredel 45 per cento in 9 anni. Le pre-tese sindacali in merito all'adozionedel contratto collettivo nel settoreda parte di queste aziende è ridi-cola, poiché quel contratto è pen-sato per un monopolista, come aitempi in cui le Ferrovie dello Statocon la loro capacità economica e lastoria, erano l'unico vettore sulmercato". Non bastasse, si è erto a paladinodelle piccole Imprese Merci che –dopo aver utilizzato per anni Mac-chinisti FS in pensione già formatie pronti a fare concorrenza all’exAzienda – si vedevano minacciatedalla “cannibalizzazione” delle ri-sorse umane (leggi Macchinisti) da

parte di Trenitaliacon tanto di interro-gazione diretta alMIT, arrivando a ri-tenere “…opportu-no un intervento delGoverno….”. Il suo pindaricovolo sul trasportoferroviario non po-teva non soffer-marsi an-che sulleconcessioni di viag-gio dei ferrovieri:come non presen-tare una nuova in-

terrogazione parlamentare su questobenefit i cui beneficiari , secondo ilFatto Quotidiano, ammonterebberoa ben 500.000? Ed infatti eccola,messa nero su bianco alla Cameradei Deputati e ricca di spunti “di ri-flessione”, come il potenziale dannoper le Regioni causato dal mancatoincasso “….per i treni locali, regio-nali e alcuni inter-city…. nelmomento in cuiTrenitalia con-sente ad alcunisoggetti di viag-giare gratuita-mente su taliconvogli, si deter-mina quindi unadiminuzione degliincassi provenienti

dai biglietti con conseguente, spe-culare aumento degli importi ver-sati all'operatore ferroviario dalleRegioni…. in tal modo il mancatointroito conseguente a tale benefitaziendale verrebbe scaricato suglienti pubblici regionali, il che po-trebbe costituire, a giudizio degliinterroganti, un indebito aiuto diStato per l'ex monopolista ferrovia-rio…”. E così, immemore del fattoche ai Parlamentari in carica vieneemesso un biglietto “differito”, poipagato dalla Camera o dal Senato, eche viaggiano in business-classnelle frecce a prezzo scontato, si èlanciato in una pressante richiesta aPadoan e Delrio perché riferiscanoin Parlamento su questo “scandalo”frutto di accordo contrattuale ante-litteram e scambiato con un man-cato adeguamento economico. Non c’è che dire: l’Onorevole “suferro” non si fa mancare proprionulla, nemmeno le brutte figure…■

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Indiscreto

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Nasce il Sindacato della Viabilità e parte la stagione dei Congressi

OR.S.A. Trasporti cresce e si struttura

La nascita del Sindacato Autonomo dellaViabilità e la riunione degli “stati generali”di OR.S.A. Trasporti hanno segnato le ultimepiù importanti tappe di avvicinamento alCongresso Nazionale del settore.Il 18 maggio si è costituito a Salerno il Sin-dacato Autonomo della Viabilità (S.A.V. –OR.S.A.) che associa i dipendenti di ANAS,delle Società di Infrastrutture Stradali ed i la-voratori dei Consorzi concessionari di Auto-strade e trafori, delle Ditte di appalto e serviziconnessi a queste attività ed operanti nel set-tore. È stata una scelta fortemente voluta dailavoratori di quell’area contrattuale per pre-pararsi, dentro una Organizzazione SindacaleAutonoma e Professionale qual’è OR.S.A.Trasporti, alla prossima entrata nel GruppoFSI e al rinnovo contrattuale che dovrà con-fermare l’atipicità e la specificità dei lavora-tori della Viabilità. Alla guida del nuovo Sindacato di OR.S.A.Trasporti è stato eletto Enzo Di Vittorio coa-diuvato dal Segretario Aggiunto AntonioGuido e dai Componenti di Segreteria Nazio-nale Luigi Pitrelli, Salvatore Costanzo e Pie-tro Garozzo. Nemmeno 2 mesi dopo ad Albano Lazialesono tornati ad incontrarsi tutti i Sindacati deiTrasporti (Ferrovieri, Autoferrotranvieri,Marittimi ed appunto i lavoratori della Via-

cumento comune nel quale sono riportate letappe di avvicinamento al Congresso Nazio-nale:

- la Consulta di Novembre nella quale idelegati dei settori appartenenti ad OR.S.A.Trasporti sanciranno le regole ed i termini diavvio della fase organizzativa precongres-suale e provvederanno ad eleggere la Segre-teria Nazionale “pro-tempore” che ac-compagnerà il Comparto al Congresso.

- La conclusione, entro il 2018, di tuttele scadenze congressuali, territoriali e nazio-nali dei settori appartenenti. Da tali assisiusciranno i delegati ai Congressi Regionali eNazionale di OR.S.A. Trasporti. Da Albano riparte, quindi, un percorso cheha già visto OR.S.A. Trasporti collocarsinell’alveo delle Organizzazioni Sindacalimaggiormente rappresentative nel settore ericonosciute dalle più importanti Associa-zioni Datoriali del Paese (basti ricordare iprotocolli di relazioni industriali sottoscrittiin campo marittimo e autoferro con Blufer-ries ed Asstra) e dalle Istituzioni con le audi-zioni in Parlamento sul TPL, gli incontri alivello Ministeriale sullo stesso argomento,fino agli accordi Regionali sulle Clausole diSalvaguardia per le gare su ferro e gomma inEmilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Ve-neto. Oggi tocca al Piemonte confrontarsianche con l’OR.S.A. sulle gare delle lineeferroviarie regionali a dimostrazione dellacentralità di un Sindacato capace di proporree di aggregare.Il futuro non può dimenticare il passato e daquesto dobbiamo tutti trarre spunto per nuovebattaglie, sempre a tutela del lavoro, del sa-lario e dell’equità contrattuale per tutti i la-voratori dei trasporti. ■

bilità) che hanno inteso – dopo ilperiodo di gestione temporanea delComparto da parte del “triunvi-rato” Ferrovie / Autoferro / Marit-timi – avviare la stagionecongressuale per arrivare alla ste-sura del nuovo Statuto ed alla no-mina dei vertici dei Trasporti. Unadue giorni di lavori che è partitadall’assunto, condiviso, che un

Sindacato di base come il nostro - pur fon-dato sull’autonomia negoziale e contrattualedelle Categorie nel rispetto delle specificitàprofessionali di ciascuna attività lavorativa –non può sottovalutare i rischi legati all’evo-luzione industriale in atto nel Comparto, iprocessi di fusione delle Imprese e l’immi-nenza delle gare, in particolare nel TrasportoPubblico Locale. Le ricadute sui rapporti di

lavoro, in assenza di Clausole Sociali forti edesigibili, sarebbero devastanti rendendo ildumping sociale inarrestabile e le crisi occu-pazionali non più risolvibili.I Sindacati di OR.S.A. Trasporti, davantiquesto attacco liberista (basti vedere la vi-cenda del Regio Decreto 148 di cui parliamoin altra parte del giornale) hanno deciso diserrare le fila, di rendere unica la strategiasindacale di tutto il Comparto rafforzando irapporti interni e strutturando meglio l’orga-nizzazione centrale e periferica. Con questifini e con questi obiettivi è stato stilato un do-

Prot. n° 84/SG/OR.S.A. Ferrovie Roma, 21.06.2017

Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.

alla c.a. del Direttore Produzione Ing. Umberto Lebruto

Oggetto: Presenziamenti impianti di linea.

Con il sempre più massiccio intervento della tecnologia sulla reteFS prosegue inarrestabile la desertificazione delle linee ed il rela-tivo impresenziamento Impianti. Questo porta, con sempre mag-giore frequenza, alla necessità che il personale di Circolazione - inparticolare con la qualifica di C.S./Professional - intervenga perabilitare i ricordati Impianti a causa di guasti o interruzioni. Purtroppo capita, non saltuariamente, che i colleghi tornino in que-ste Stazioni a distanza di molto tempo, magari senza conoscere lemodifiche impiantistiche intervenute. Oltre a ciò si aggiunge unaformazione eccessivamente accelerata, con un sommario tirocinioche non consente di conoscere nel dettaglio gli apparati su cui si vaad operare e nemmeno - con poche ore di formazione in aula(D.O.P/07) - di rinfrescare come si dovrebbe abilitazioni ormai da-tate.È una problematica, quella della formazione, che andrebbe a pareredella scrivente maggiormente attenzionata e potenziata con l’uti-lizzo periodico, per esempio, di simulatori atti a riprodurre anor-malità e guasti agli apparati.Invece, l’attuale metodo di aggiornamento formativo mette in con-dizioni di forte disagio/stress gli operatori che intervengono in uncontesto operativo con condizioni di degrado della circolazione,spesso dovendo operare con guasti già in atto ed all’oscuro diquanto è stato fatto dall'operatore Dco nella primissima fase del-l'anormalità. Per superare questa percepita mancanza di un pieno possesso delleabilitazioni (come detto scarsamente utilizzate) riteniamo necessa-rio rivedere la fase formativa del personale rendendo periodici gliinterventi di aggiornamento sugli Impianti, anche con cadenza bi-mestrale ed utilizzando delle simulazioni.Certi dell’attenzione alla presente restiamo in attesa di riscontro.

Distinti saluti.

Il Segretario GeneraleAndrea Pelle

Settore Circolazione

L’OR.S.A. SCRIVE A RETE FERROVIARIA ITALIANA

L’esponenziale aumento dei presenziamenti degli impianti di Linea per il ripristino della Circolazione e la necessità diporre massima attenzione agli aspetti di formazione e aggiornamento professionale dei Capi Stazione. La rivisitazione della D.O. 34/2000, una Disposizione Operativa che secondo il Sindacato non è più al passo con i

tempi e con lo sviluppo tecnologico della rete, oltre a penalizzare eccessivamente il personale DC/DCO,sono i temi al centro di due distinte note che la Federazione, su sollecitazione del S.A.P.S., ha inviato alla Direzione Produzionedi RFI e (la seconda) anche all’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie. Restiamo in attesa di riscontro convinti che questi due argomenti dovranno trovare un momento di confronto con la Società.

Prot. n° 85/SG/OR.S.A. Ferrovie Roma, 21.06.2017

Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.

alla c.a. del Direttore Produzione Ing. Umberto Lebrutop.c. Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie

alla c.a. Ing. Giovanni Caruso Ispettorato e Controllo

Oggetto : Rete Ferroviaria Italiana - D.O. 34/2000

Con riferimento alla disposizione in oggetto, la scrivente O.S. intende porre all’at-tenzione di codesta Società alcuni aspetti regolamentari e comportamentali che si ri-tengono ampiamente superati dallo sviluppo tecnologico della rete ferroviaria eingiustificatamente penalizzanti nei confronti del personale DCO/DM.Si fa riferimento agli inconvenienti di esercizio che incidono sulla regolarità del-l’esercizio senza – in alcun modo – mettere a repentaglio la sicurezza: uno su tutti ilcaso di un “errato itinerario”.La disposizione in oggetto impone, sia nei casi di un evento potenziale o consolidatoche - individuato il responsabile del fatto - si provveda a sollevarlo dal servizio, adinviarlo a visita sanitaria ed a seguire un aggiornamento professionale con tanto diformazione in aula, per concludere la “riabilitazione” con un esame davanti ad unaCommissione Tecnica. I tempi in cui il collega è impossibilitato a riprendere serviziosuperano ampiamente il mese. Quanto sopra, se poteva avere un fondamento 17 anni orsono (alla data di emanazionedella D.O.), oggi risulta a nostro parere desueto con le condizioni tecniche che at-tualmente esistono, in particolar modo con l'introduzione del Scmt che ha elevatodi molto il livello di sicurezza del servizio. Ciò assume ancor più evidenza quandoil fatto non si è consumato perché il treno, pur in presenza di un “itinerario formato”e quindi con segnali disposti regolarmente a V.L. non ha lasciato la stazione e nonha, quindi, compromesso la circolazione e la sicurezza dell’esercizio. A maggior ra-gione allorquando il treno è supportato da SCMT funzionante, caso in cui decadeanche il vincolo della mancata “conoscenza/consegna” delle prescrizioni che pote-vano indurre a un pericolato incidente.Non vi è dubbio che l'operatore coinvolto è responsabile di un “errore” , ma quandoil fatto è rimasto potenziale, senza consolidarsi, il percorso “riabilitativo” sopra ri-cordato ci pare assolutamente sproporzionato, sia nei confronti delle capacità pro-fessionali e lavorative del singolo, sia nei confronti dell’organizzazione del lavoropenalizzata da una assenza così lunga per un fatto che, lo ripetiamo, non ha i connotatiche poteva avere ai primi anni 2000 senza le attuali tecnologie.Per quanto sopra la scrivente è a chiedere che la Disposizione Operativa in oggettopossa essere rivista e ricalibrata con gli attuali livelli di sicurezza degli Impianti, inparticolare per quanto attiene alle modalità ed alla tempistica di cui all’art. 11.Si conferma la disponibilità ad un eventuale incontro che chiarisca ulteriormente (ese necessario) la presente.In attesa di riscontro si porgono distinti saluti.

Il Segretario GeneraleAndrea Pelle

Toscana e Friuli V.G.

Rinnovate le Segreterie Regionali S.A.P.S.

Aria di cambiamento in Toscana e Friuli Venezia Giulia. Lasciano il toscano Giuseppe Baldi per l’avvenuta (e da lui auspicata…) quiescenzaed il friulano Vincenzo Cardone per sopravvenuti impegni di lavoro.

La Segreteria Nazionale vuole esprimere ai due colleghi il più vivo ringraziamentoper l’impegno profuso, restando sempre in prima linea negli Impianti e dedicando alSindacato tanto tempo libero e tanta disponibilità.

Salutiamo i nuovi eletti augurando che possano contribuire, assieme ai componentidei rispettivi Direttivi, alla crescita ed allo sviluppo del S.A.P.S. nel Gruppo FSI enelle Imprese Viaggiatori e Merci i cui lavoratori abbisognano, forse ancor più deiferrovieri “classici”, del sostegno e del supporto di un Sindacato veramente Autonomo,Indipendente e Professionale qual è l’OR.S.A. ed il Settore Stazioni.

In bocca al Lupo e buon lavoro!

Sindacato Personale Stazione TOSCANA Via Del Romito n. 22 50134 Firenze tel/fax 055/496385 - fs 970/2997

SETTORE FERROVIE

OR.S.A. S.A.P.S. Organizzazione Sindacati Autonomi e di Base

Sindacato Personale Stazione FRIULI V.G.

VViale Miramare n° 8 -- 334 135 Trieste TTel. 040--6630246 Fax Telecom: 0403794156 EE--mmail: [email protected]

SETTORE FERROVIE

OR.S.A. S.A.P.S.

Organizzazione Sindacati Autonomi e di Base

VERBALE DIRETTIVO S.A.P.S. TOSCANA

Oggi 25 maggio 2017, presso la sede della Segreteria Regionale Or.S.A. Toscana, siè svolto il direttivo del SAPS TOSCANA, viene nominato presidente il socio Cono-scente Francesco.Il direttivo è stato convocato per la sostituzione dell’attuale segretario in seguito apensionamento.Viene eletto all’unanimità Walter MAGNANI come nuovo Segretario RegionaleSaps Toscana,vengono altresì eletti all’unanimità Roberto VALENTINI vice segretario aggiunto eFrancessco CONOSCENTE vice segretario regionale.

Pertanto la nuova Segreteria S.A.P.S. OR.S.A. TOSCANA è così composta:

- Segretario Regionale MAGNANI Walter

- Vice Segretario Aggiunto VALENTINI Roberto

- Vice Segretario Regionale CONOSCENTE Francesco.

VERBALE DIRETTIVO S.A.P.S. FRIULI V.G.

Il giorno 7 marzo 2017 alle ore 16.00 , presso la sede della Segreteria RegionaleOR.S.A. F.V.G. , si è tenuto il Direttivo Regionale S.A.P.S. – OR.S.A. Ferrovie delFriuli V.G. con il seguente ordine del giorno:

1) Relazione del Commissario sulla situazione sindacale;

2) Sostituzioni nella Segreteria Regionale per dimissioni e decadenza;

3) Varie ed eventuali.

Presidente del Direttivo Alessandro imbriani e Segretario Verbalizzante Sergio Pao-letti.

Si è passati al punto 2 dell’o.d.g. provvedendo alle sostituzioni nella SegreteriaRegionale S.A.P.S. – OR.S.A. così come previsto dall’art.29 dello Statuto S.A.P.S..L’elezione per alzata di mano e con voto unanime ha così definito gli incarichi diSegreteria:

Sergio Paoletti Segretario Regionale S.A.P.S. Friuli V.G.

Saverio Messina Segretario Regionale Aggiunto

Arzillo Antonio Vice Segretario Regionale

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Seppur con (colpevole) ritardola politica nazionale e l'impren-ditoria italiana sembra si siano

accorte che si può fare business anchesul trasporto delle merci via ferro.Di questo e anche d’altro si è dibat-tuto al Convegno svoltosi nella SalaRegina della Camera dei Deputati aRoma lo scorso 27 giugno, organiz-zato dalla più importante Associa-zione Datoriale delle Imprese PrivateMerci – FerCargo – e dal titoloquanto mai esplicito: I primi effettidella “Cura del ferro” - Inizio di una

svolta.Il parterre a Montecitorio era di altospessore, la sala gremita da oltrecento intervenuti tra imprenditori ,manager e tecnici del settore. Il tuttoimpreziosito dall’intervento finaledel Ministro dei Trasporti e delle In-frastrutture Graziano Delrio.Il S.A.P.S. – OR.S.A., invitato al-l’evento, ha partecipato con la propriaSegreteria Nazionale nel solco delleiniziative messe in campo per la tu-tela del settore manovra che ha por-tato il Sindacato ad investirel’Autorità di Regolazione dei Tra-sporti (ART) sui temi della sicurezzae delle regole per il lavoro e l’occu-pazione (vedi “La Nostra Stazione”n.04/2016).Ed infatti la questione “Manovra” hafatto più volte capolino negli inter-venti, soprattutto quando si è discussodi sinergia tra le varie componenti delsettore merci nella prospettiva di unamaggiore integrazione tra porti, inter-porti e piattaforme logistiche.In apertura la relazione del Presidentedi FerCargo, Laguzzi, ha toccato tuttii temi sul tappeto dispensando appro-vazione al Governo per gli incentivia sostegno delle attività di trasportomerci su ferro ed un chiaro sostegnoagli imprenditori del settore chestanno, a rischio di Impresa, rinno-vando il materiale rotabile per ade-guarlo agli standard Europei.Non ha usato gli stessi guanti di vel-luto quando ha, invece, toccato ilpunto “dolente” del costo del lavoro:l’obbligo al doppio macchinista in ca-bina di guida (si è ironicamente chie-sto se la differenza la fanno le Alpivisto che, al di là del Brennero, suimerci guida un Macchinista “solo”),le rotture di carico ed i tempi lunghiper il passaggio da una piattaforma adaltra (dal Porto alla Stazione, all’In-terporto) causa, spesso, dei cambi disquadre di manovra di diverse Im-prese tra i binari di presae consegna. L’Ing. Strisciuglio, perconto di Rete FerroviariaItaliana, ha elencato gliinterventi infrastrutturaliche la Società intendemettere in campo neiprossimi anni per ade-guarsi ai livelli di capa-cità trasportistica di altriPaesi Europei in tema dilunghezza dei binari di

carico e scarico, del peso assiale edella sagoma limite.Potremmo dire che non è stato altret-tanto esaustivo, a nostro parere, l’in-tervento dell’Agenzia Nazionale perla Sicurezza delle Ferrovie che non siè espressa sulle questioni tecniche trala Rete ed il Trasporto limitandosi adattendere le determinazioni di questeultime per la successiva valutazionedell’Agenzia.Nel mezzo molti interventi, in qual-che caso molto diversi rispetto alle ri-cette da adottare per sviluppare il

trasporto merci su ferro-via e recuperare il gap(che oggi resta sostan-zialmente tale) con lagomma.Come Sindacato rite-niamo, nel suo com-plesso, la “cura delferro” un’occasione dacogliere per le potenzia-

lità di sviluppo e gli investimenti chesi stanno mettendo in campo e cheavranno positive ripercussioni sul fat-tore lavoro e sull’occupazione nel set-tore. Un solo, indicativo esempio: I.S.C.,l’Interporto Cargo di Nola che effet-tua trasporto ferroviario è stata auto-rizzato – dal 2019 – a circolare con isuoi treni merci sulle linee ad Alta Ve-locità e questo ha portato la Societàad avanzare, per il prossimo triennio,una richiesta di assunzione per 120macchinisti e questo basta a far capirequali importanti ricadute vi potrannoessere per le opportunità di lavorodelle nuove generazioni.Nel Convegno, ad interventi bloccati,è mancato il contraddittorio delleparti sociali soprattutto per quanto ri-guarda le tutele contrattuali, salarialie occupazionali che restano per il Sin-dacato l’obiettivo da raggiungere ri-spetto all’attuale deregulation. Sugli equipaggi la posizione delS.A.P.S. è nota: per noi l’equipaggiopolifunzionale resta l’ipotesi più per-corribile, dal punto di vista della si-curezza e del processo treno che nonpuò non tenere conto anche della pro-gressiva desertificazione di stazioni,scali e raccordi.Ha chiuso il convegno una breve re-lazione del Ministro Delrio, che si èsoffermato in particolare sulle opereinfrastrutturali che il Governo hacompletato, o sta per ultimare, comel’Alta Velocità sulla Napoli - Bari,sottolineando l'importanza strategicaper l'economia nazionale della “curadel ferro” che ha come obiettivo ul-timo ottenere importanti vantaggi dalpunto di vista ecologico e sociale peril Paese.Come Sindacato ci auguriamo chealle parole seguano i fatti altrimenti –ancora una vota – ci troveremmo da-vanti alle solite promesse da mari-naio... pardon: da politico! ■

Riunione al Porto di Trieste

L’INCONTRO CON I LAVORATORI DI

R A I L C A R G O C A R R I E RSi è tenuto al Porto di Trieste, pre-

senti il Segretario NazionaleS.A.P.S./OR.S.A. e la RSA, l’in-

contro con il personale di terra / TPTdella Società Rail Cargo Carrier per unconfronto sulle tematiche che interessanoquesto personale, anche nella prospettivadella ripresa del negoziato contrattuale inAzienda.Dal dibattito sono emerse alcune proble-matiche che per i lavoratori assumono ca-rattere di priorità : la necessità di fare chiarezza sui turnie sui limiti massimi giornalieri e mensilidell’orario di lavoro, in particolare perquanto attiene al riconoscimento dellostraordinario ed alle giornate di disponi-bilità in turno; gli aspetti economici per quanto ri-guarda la trasferta, le indennità (vedi lanecessità di rivalutare il compenso permanovra/riserva/verifica/formazione), ilriconoscimento dei carichi di lavoro edelle connesse responsabilità (si svol-gono operazioni di controllo e verificaanche di 4 treni a turno); la progressione di carriera e la forma-zione: i TPT rivendicano il diritto allosviluppo professionale ed al passaggio almacchina in via prioritaria rispetto alle

Il S.A.P.S. ha partecipato, loscorso 19 maggio presso la SalaViscontea di Milano, al seminario

sulla regolazione dei servizi di mano-vra promosso da Mercintreno, CIFI eAldai - Federmanager.L’obiettivo era quello di verificare lericadute sul servizio dell’allegato A)alla Delibera ART n.18/2017.All’evento hanno partecipato oltre 50Ingegneri e tecnici esperti del pro-cesso manovra, in rappresentanzadelle imprese ferroviarie delsettore. Gli interventi, moderati dal-l’Ing. Paolo Genovese hannovisto la partecipazione di Ro-berto Piazza (Direttore Uffi-cio Accesso alle Infrastrutturedell’ART) che nell’illustrare la Deli-bera l’ha definita una “sfida” rispettoai vecchi canoni delle attività di ma-novra che oggi devono confrontarsicon l’obiettivo di garantire l’econo-micità e l’efficienza gestionale deiservizi di manovra. Non con dati em-pirici, ma con criteri oggettivamentemisurabili (vedasi il quantitativo dicarri manovrati nell’anno). Altret-tanto chiaro è stato l’ambito di appli-cabilità che va oltre gli asset diproprietà RFI e l’obbligo di cono-scenza e firma del prospetto M53 pertutti i soggetti operanti nell’Impianto. A seguire il Dr. Spirito (Autorita Por-tuale) ha evidenziato la necessità diinterventi infrastrutturali sulla lun-

Manovra: focus su economicità ed efficienza

sottostima degli aspetti sulla sicurezza….

“La cura del ferro”...opportunità da non perdere!!

Il S.A.P.S. al Convegno di FerCargo

assunzioni dall’esterno. In questo sensocontestano la logica delle diverse oppor-tunità tra il personale dei vari Impiantichiedendo graduatorie di trasferimento edinterpellanze mirate per il passaggio diqualifica aperto a tutto il dipendente per-sonale con profilo di Tecnico Polifunzio-nale Treno; il personale di terra, preso atto del pro-grammato aumento della produzione nelporto di Trieste, chiedono l’impegno delSindacato per un riequilibrio della produ-zione tra gli impianti di Verona / Tarvisioed appunto Trieste; sugli aspetti normativi, nel rivendicareil possesso di un bagaglio professionalegià ampio, i TPT hanno espresso indispo-nibilità alla proposta aziendale di asse-gnare a tale profilo anche il giro –documenti doganali. Per quanto riguarda gli aspetti legati agliambienti di lavoro ed alla logistica il per-sonale di Trieste ha evidenziato l’inade-guatezza dello spogliatoio in porto(soprattutto in prospettiva dell’aumentodegli organici) e la mancanza di cellulariaziendali per tutti gli agenti.Il Sindacato, nel recepire le richieste e re-gistrare le criticità, ha confermato ai la-voratori l’impegno per la stesura di un

Contratto Aziendale che, nel solco delContratto di 1° livello delle Attività Fer-roviarie, chiarisca e disciplini le questioniposte in particolare sugli aspetti formativie dell’orario/turni di lavoro. ■

La Redazione

ghezza dei binari e di ab-battere i costi di trasla-zione/manovra, non piùsostenibili in un regimedi concorrenza. L’Ing.Strisciuglio (RFI) si èsoffermato sul ruolo del

Gestore Unico e sulla programma-zione dei servizi di manovra. Fonda-mentale per un servizio di qualità lagestione delle locomotive di manovraqualunque sia l’Impresa Ferroviariache ne assicuri l'utilizzo. Per RFI la Delibera n.18/2017 è va-lutata positivamente ed è in continuitàrispetto al lavoro fatto fino ad ora. Per ANSF, l’Ing. Marzoni ha postol’attenzione sugli aspetti della sicu-rezza e sulla necessità di integrazione

e cooperazione con le IF. Sempre intema di sicurezza e qualità del servi-zio, ritiene necessario un piano diadeguamento delle locomotive esi-stenti.Si è passati, poi, al dibattito dal qualeè emersa la difficoltà economica delleI.F. obbligate ad accollarsi l'adegua-mento dei mezzi di manovra alle di-rettive ANSF (molte loc. oggi sonoancora diesel e non elettriche) ed al-trettanto dicasi per l'eccessivo costodell'attività di manovra, sia in terminidi risorse che di organizzazionesenza, però, offrire uno scenario pro-duttivo alternativo all’attuale organiz-zazione del lavoro.Come S.A.P.S.- OR.S.A. (unico Sin-

dacato presente all’evento) abbiamopreso atto che gli interventi hannotoccato solo marginalmente gli aspettiriguardanti la sicurezza e l’organizza-zione del lavoro, soprattutto nei rac-cordi/scali laddove solo saltua-riamente si opera e dove vi è unareale carenza strutturale che, spesso,complica le normali attività di lavoro.Per queste ragioni, nei prossimigiorni, come Sindacato prenderemoposizione ufficiale nei confronti diART affinché la conoscenza del M53sia elemento centrale – per aziende,lavoratori e RLS – di valutazionedegli aspetti infrastrutturali degli Im-pianti e delle carenze presenti, soprat-tutto dove queste possano incidere suilivelli di sicurezza del lavoro e dei la-voratori. ■

Ferdinando Battaglia

di Ferdinando Battaglia

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Leggi e divulga

la Nostra Stazione

Direzione Redazione Amministrazione

Via Magenta, 13 – 00185 Roma

Tel. 064456789 – fax 064452937

Autorizzazione:

Trib. Civile di Roma N. 1/2017 del 12/1/2017

E-mail: [email protected]

Sito Internet: http://www.sapsorsa.it/

Chiuso il 22 luglio 2017

Direttore: Alessandro Trevisan

hanno collaborato: Roberto Spadino, Ferdinando-

Battaglia

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Linea Diretta ... e inDiretta (a cura di Roberto Spadino)

Migranti.

Presentato dall’INPS uno studio riguardante l’aspetto previdenzialeLo scorso 4 luglio, il Presidente del-l'INPS Tito Boeri ha detto che è sbagliatoper l'Italia pensare di non accogliere i mi-granti in quanto è necessaria la loro pre-senza per mantenere in equilibrio ilnostro sistema previdenziale.Il pensiero esposto è frutto di un’analisicorretta in quanto venendo meno gli ap-porti di tali soggetti è stato stimato chel’INPS nei prossimi 22 anni non incasse-rebbe 73 miliardi di € continuando a pa-gare per gli attuali pensionati l’esborsopari a circa 35 miliardi di € necessari peril pagamento delle pensioni destinate aquelli che già risiedono in Italia (con un

saldo netto negativo pari a 38 miliardiper l’istituto previdenziale.I calcoli sono stati fatti considerando unariduzione annua di contribuenti immi-grati di circa 80mila unità, un salario ini-ziale di 2mila 700 euro annui e quellofinale di 9mila 500 euro a fine carriera.Altra considerazione, questa volta esatta,è quella che molti emigrati dopo aver

versato un certo numero di anni di con-tributi rientrano nei Paesi di origine percui non maturano diritto a pen-sione, lasciando quanto ver-sato nelle casse dell’INPS.I calcoli, lo ripetiamo, sonoesatti ma, come vedremo, par-tono da una considerazione as-solutamente sbagliata.Secondo l’UNHCR (l'Altocommissariato delle NazioniUnite per i rifugiati) dal 1°gennaio al 30 giugno 2017sono sbarcate in Italia 83.731 persone ri-chiedenti asilo (numero molto vicino a

quello che vieneprospettato nellostudio).Se tutti rimanesseroin Italia, quanti po-trebbero essere col-locati nell'ambitolavorativo (ovvia-mente non a“nero”) e quindi,versare contributiprevidenziali utili arimpinguare lecasse dell'INPS?Se lui fosse certo di

quello che ha detto dovremmo augurarciche raddoppino e staremmo tutti meglioma, FORSE, non è così.Arriviamo alla differente valutazione frala realtà e l’analisi prospettata.Tutti i partiti con sfumature diverse (anziassolutamente diverse) hanno detto chel'Italia non può gestire l’attuale situa-zione "migranti" ma nessuno nel pano-

rama politico, neanche i rappresentantidei partiti meno disposti nei confronti di

tali soggetti,ha pronun-ciato le paroledella canzonedel Piave: nonpassa lo stra-niero. Non dob-biamo né vo-g l i a m ochiudere tutte

le frontiere ma semplicemente suddivi-dere in Europa l'ondata di stranieri cheper questioni geografiche arrivano sulnostro territorio in quanto più vicino ailoro Paesi di provenienza. Sicuramenterimarrebbe in Italia un gran numero dipersone che inserendosi nel ciclo produt-tivo aiuterebbe l’INPS (ed il sistema Ita-lia).Rispondere con uno studio del genere adun REALE PROBLEMA vuol dire pro-spettare una soluzione improponibile.Non è la prima volta che all’INPS sifanno analisi fuorvianti.Chiediamo al Presidente se crede vera-mente alle cose che dice. Noi, no. ■

L’articolo 30 del CCNL delle AttivitàFerroviarie ha previsto al punto 10 lapossibilità di cedere parte delle proprieferie e permessi. L’idea, nata in Franciaa seguito di un’iniziativa di alcuni colle-ghi di un padre che non poteva più assi-stere il figlio e che avevano messo adisposizione parte delle proprie ferie e ri-posi, diventò la “Legge Mathys”.Nel vigente CCNL AF è previsto che taleistituto andasse normato a livello azien-dale entro il 1° dicembre dello scorsoanno. ma l’argomento non è stato ancoraaffrontato.Stabilisce, inoltre, che la cessione (a ti-tolo gratuito) è consentita per i quattropermessi per festività soppresse e per leferie (dell’anno precedente o di quello incorso) che eccedono le 4 settimane (inquanto tale periodo è da fruire obbliga-toriamente ai sensi dell’articolo10 del D.Lgs. 66 del 2003).A fruirne sarà un altro dipendente con lanecessità di assistere figli minori in par-ticolari condizioni di salute, debitamentedocumentate, che necessitano di cure co-stanti e che abbia terminato le proprieferie ed i propri permessi.Le cessione dovrà avvenire a giornata in-tera o a mezza giornata per le ferie e agiornata intera per i permessi per festivitàsoppresse, nel rispetto delle modalità difruizione previste dal presente CCNL edall’eventuale contratto aziendale.La contrattazione aziendale servirà a sta-bilire i dettagli non previsti nell’articolocontrattuale sopra riportato e che in ma-niera esemplificativa possono essere i se-guenti:

- l’eventuale numero massimo digiornate/anno che possono essere donate;

- se la cessione può avvenire a favoredi un collega dipendente esclusivamentedallo stesso datore di lavoro o anche diun dipendente della stessa struttura, macon datore di lavoro diverso;

- se oltre alle ferie e permessi, il ri-chiedente debba aver esaurito tutte legiornate di recupero (ponendolo, ovvia-mente nelle condizioni di farlo);

- se esistono tetti massimi a favoredei richiedenti;

- se la “raccolta” può essere effet-tuata a prescindere dall’esistenza di ri-chieste (banca delle ferie) o solo aseguito di una esigenza effettiva;

- le modalità dell’informazione ri-volta ai possibili “attori” (il nome del do-natore / donatori e del fruitoredovrebbero rimanere anonimi nel rispettodella tutela della riservatezza personale);

- la documentazione da presentare daparte del richiedente.Attendiamo che avvenga la contratta-zione per applicare pienamente questocivilissimo istituto. ■

Visite Fiscali

Che cosa cambiaAbbiamo ricevuto diverse richieste dichiarimento riguardanti la nuova norma-tiva che regolamenta le visite fiscali per ilavoratori in posizione di malattia.A tal proposito diciamo che la stessa è invigore dal 22 giugno 2017, ma interessasolo il personale dipendente dalle pubbli-che amministrazioni (in pratica prevedelo spostamento delle attività di visitadalle ASL all’INPS).Variazioni previste per tutti i lavoratori,sia del settore pubblico che di quello pri-vato, interverranno (o meglio, dovreb-bero intervenire) a partire dal prossimo 1°settembre, data entro la quale entrerà infunzione presso l’INPS il polo unico perle visite fiscali.

Da tale giorno, dovrebbe essere previstal’omogeneità degli orari delle visite fi-scali (forse anche le cause delle cause diesenzione dall’obbligo di reperibilità cheoggi sono diverse fra lavoratori dipen-denti pubblici e privati) e la possibilità dieffettuare controlli ripetuti nei confrontidei lavoratori in malattia. Altra importante novità ipotizzata èquella che, nell’ambito della stessa ma-lattia, nel caso di terza assenza (senzagiustificato motivo) da parte del lavora-tore a visita fiscale presso l’indirizzo in-dicato durante le fasce di reperibilità, siperderà la retribuzione dovuta per tutto ilperiodo di malattia.Ad oggi sono contemplati solo due pe-

riodi: assenza ingiustificata alla prima vi-sita di controllo con perdita dell’inden-nità per i primi 10 giorni e in caso diseconda assenza con indennità ridotta del50% per il residuo periodo di malattia.Le modifiche potrebbero rappresentareun cambiamento “in pejus” dell’attualenormativa ma se paragonata alla Sen-tenza 64/2017 della Corte di Cassazioneci accorgiamo che non è così.La Corte ha stabilito la legittimità del li-cenziamento per giusta causa di un lavo-ratore dipendente che, nonostante fossestato riconosciuto effettivamente amma-lato da un medico dell’INPS, era risultatoassente, nell’arco di due mesi, alle visitefiscali di controllo per tre volte.

Riportiamo, di seguito, unpasso della motivazioneespressa dalla SupremaCorte: “La permanenzapresso il proprio domiciliodurante le fasce orariepreviste per le visite medi-che domiciliari di con-trollo costituisce non giàun onere bensì un obbligo

per il lavoratore ammalato, in quantol’assenza, rendendo di fatto impossibileil controllo in ordine alla sussistenzadella malattia, integra un inadempi-mento, sia nei confronti dell’istituto pre-videnziale, sia nei confronti del datore dilavoro, che ha interesse a ricevere rego-larmente la prestazione lavorativa e, per-ciò, a controllare l’effettiva sussistenzadella causa che impedisce tale presta-zione”.Tre assenze (Cassazione) = Trattenutadell’intera prestazione economica.Tre assenze (previsione normativa = Li-cenziamento.La conclusione: dobbiamo dire grazie peraverci peggiorato la norma. ■

La cessione delle ferie e dei permessi

Smart Working

Le nuove norme sul telelavoroIl telelavoro (detto anche lavoro agile osmart working) è stato previsto nel nostroambito a partire dal CCNL delle AttivitàFerroviarie siglato nel 2012 (senza chesia mai stato applicato).Tali norme sono state riproposte (ed ar-ricchite) in occasione dell’estensione delCCNL delle Attività Ferroviarie sotto-

scritto il 16.12.2016.Il primo contratto aziendale (in ambitoferroviario) che ne ha previsto l’applica-zione è quello di NTV sottoscritto il 25novembre 2011.Le norme traggono origine dall'accordo-quadro europeo del 16 luglio 2002 e sonostate previste in Italia dall’Accordo inter-confederale del 9 luglio 2004. Oggi, anche a seguito delle evoluzionidella tecnologia, si nota un maggior inte-resse nell’applicazione di tale modalità disvolgimento dell’attività lavorativa, siada parte dei datori di lavoro che dei lavo-ratori.In Italia il legislatore ha affrontato l’argo-mento nel 2015 con la Riforma Madia(valida per il solo pubblico impiego edalla quale mancano – come di pramma-

tica – i decreti attuativi), dal Decreto Le-gislativo 15 giugno 2015 n. 80 e nel2017 dalla Legge n. 81. Il telelavoro consiste in una particolaremodalità di esecuzione del rapporto di la-voro subordinato che si concretizza conla sottoscrizione di un accordo fra datoredi lavoro e dipendente. Questo deve pre-

vedere le modalitàdello svolgimentodell’attività lavora-tiva (utilizzo di stru-menti tecnologici,obiettivi da raggiun-gere ecc…) e senzaparticolari vincoli diorario o di luogo dilavoro.La prestazione lavo-rativa può esseresvolta, in parte al-l’interno dei localiaziendali e in parteall’esterno, senzauna postazione fissa,

entro i soli limiti di durata massima del-l’orario di lavoro giornaliero e settima-nale derivanti dalla legge e dallacontrattazione collettiva.Il 2 maggio scorso è stato sottoscrittol’accordo fra Organiz-zazioni Sindacali eGruppo FSI nel qualeè stato fornito anche loschema del verbale dasottoscrivere fraazienda e lavoratore.Vediamo quali sonogli ulteriori dettagliprevisti da tale ac-cordo.Viene applicato ad unaplatea di dipendenti(facenti parte di deter-

minate strutture, in base alle attivitàsvolte e nelle quantità numeriche mas-sime previste) con contratto a tempo in-determinato (la legge, successiva alladata dell’accordo ne estende l’applica-zione anche a quelli a tempo determinato)le cui attività sono compatibili con tale ti-pologia di lavoro.Per quanto riguarda l’orario di lavoro pre-vede che l’attività possa essere svolta nel-l’arco orario che va dalle 6,00 alle ore22,00 dei giorni feriali. Le lavoratrici/i lavoratori che accede-ranno allo smart-working potranno lavo-rare in una sede diversa da quellaaziendale per un minimo di 4 giornate almese non frazionabili e, in accordo con ildiretto responsabile, fino ad un massimodi 8 giornate al mese non frazionabili.Le giornate e l’arco lavorativo da rispet-tare dovranno essere pianificate (settima-nalmente o mensilmente) fra dipendentee diretto responsabile.La lavoratrice/il lavoratore, tramite glistrumenti forniti dall'azienda, sarà tenutoad essere contattabile da parte del-l'azienda durante l'orario di lavoro defi-nito.Per ulteriori dettagli, si rinvia all’accordodel 2 maggio ed al fac simile allegato. ■

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