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ORGANO DI INFORMAZIONE DEI PENSIONATI Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/04 n. 46) - art. 1, comma 1, DCB - Roma - N° 4/2010 IN QUESTO NUMERO: IN QUESTO NUMERO: Reddito minimo garantito Risoluzione del Parlamento Europeo La corruzione... ci indigna! “Ahi serva Italia...” Reddito minimo garantito Risoluzione del Parlamento Europeo La corruzione... ci indigna! “Ahi serva Italia...” ULTIMA ORA Perequazione pensioni 2011 ULTIMA ORA Perequazione pensioni 2011

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ORGANO DI INFORMAZIONE DEI PENSIONATIPoste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/04 n. 46) - art. 1, comma 1, DCB - Roma - N° 4/2010

IN QUESTONUMERO:IN QUESTONUMERO:

Reddito minimo garantitoRisoluzione del Parlamento Europeo

La corruzione... ci indigna!

“Ahi serva Italia...”

Reddito minimo garantitoRisoluzione del Parlamento Europeo

La corruzione... ci indigna!

“Ahi serva Italia...”

ULTIMA ORAPerequazione pensioni 2011

ULTIMA ORAPerequazione pensioni 2011

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S o m m a r i o

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Reddito minimo garantitoRisoluzione del Parlamento Europeo

Incontro con la Regione Veneto

Pensioni: il “LIBRO VERDE”della Commissione Europea

Sì della Camera al Libro Verde UE

Natale 2010

La corruzione... ci indigna!

Amici, compagni e cameratiUniti a tutela della casta

Ordine del giornoBorghesi n. 9/Doc. VIII. n. 6/5

“Ahi serva Italia...”

La Signora dei Gelsi

Ultima oraPerequazione pensioni 2011

Prodotti alimentari...attenzione all’etichetta

Il Governo risponda

Atto CameraInterrogazione a risposta orale

Le tasse nella storia della società

Notizie in breve

I vostri quesiti

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Annuale incontro del Segretario Generale GiuseppeTorrente con gli iscritti della Regione Veneto.L’assemblea svolta nella sala riunioni del DopolavoroFerroviario di Mestre ha registrato la consuetapartecipazione tale da soddisfare tutte le aspettative.Facendo seguito al dibattito costruttivo e rispondendoalle domande dei presenti, il Segretario Generale ed ilSegretario Regionale Mario Leotta hanno fornito legiuste risposte in merito al nuovo assetto organizzativoeuropeo del Sindacato ed i noti problemi tuttora legatialle pensioni.Superate le questioni di taglio sindacale, l’incontro èproseguito con una ampia informativa sui nuoviservizi offerti ai soci.A conclusione dei lavori è stato riaffermato l’impegnodella Segreteria Generale di un nuovo incontro neiprimi mesi dell’anno venturo.

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l nostro impegno qualicomponenti del gruppodi esperti europei in ma-

teria di protezione sociale non-ché riconosciuti dalla stessaCommissione Europea, conti-nua incessantemente. Sul ruolodel reddito minimo nella lottacontro la povertà e la promo-zione di una società inclusiva inEuropa, insieme alle altre sigleche compongono Age PlatformItalia, nel maggio scorso inconcomitanza dell’AssembleaGenerale a Bruxelles, avevamosollecitato i Parlamentari Euro-pei ad assumere iniziative vin-colanti per gli Stati Membri,definendo criteri comuni in ma-teria di risorse e prestazioni suf-ficienti nei sistemi di protezionesociale con una specifica racco-mandazione sul reddito mini-mo. Il 16 luglio scorso, laCommissione per gli Affari So-ciali del Parlamento Europeoha approvato una risoluzione intal senso, trasmessa al Consi-glio, alla Commissione, nonchéai Governi degli Stati Membri edei Paesi candidati. La risolu-zione dimostra che, nonostantetutte le dichiarazioni in materiadi riduzione della povertà, le di-

suguaglianze sociali si sono ag-gravate in modo tale da stimarein 85 milioni le persone a ri-schio di povertà nell’Unione.Un rischio che si misura con iltasso di privazione materialeconsistente nell’impossibilità difar fronte ad una spesa imprevi-sta, di non avere la possibilità diconsumare un pasto completo,di poter usufruire di un adegua-to riscaldamento della propriaabitazione. Un fenomeno ab-bastanza accentuato ed in con-tinuo aumento in Italia. Nel de-signare il 2010 quale “Annoeuropeo della lotta alla povertàed all’esclusione sociale”, laCommissione Europea ha volu-to riaffermare e rafforzare l’im-pegno formulato dalla strategiadi Lisbona nell’imprimere unasvolta decisiva. Il S.a.pens. ritie-ne essenziale integrare la pre-venzione e la lotta alla povertàgarantendo sia l’accesso ai ser-vizi pubblici sia con la tutela deidiritti ad un reddito che per-metta di vivere dignitosamente.Sono pertanto necessarie misu-re concrete affinché tali obietti-vi siano integrati nelle politichedei paesi dell’Unione, nonescludendo le misure di contra-

sto alla crisi economica e socia-le, quali ad esempio il diritto al-la salute, all’educazione, all’abi-tazione, ai salari equi ed ai trat-tamenti pensionistici dignitosi.Insieme a Grecia ed Ungheria,l’Italia è l’unico paese tra i 27dell’Unione a non aver adattatoil reddito minimo come solu-zione al problema della pover-tà, malgrado registri un tasso dirischio del 25% tra i bambini egiovani fino a 17 anni (alla paridi Lettonia e dopo Romania eBulgaria) e del 21% tra i cittadi-ni di età superiore a 65 anni.Percentuale in costante crescitaconsiderato che gli indicatorierano del 17% nel 2000, del19% nel 2005 e 2008. Per tuttiquesti motivi, l’elemento chiaveed indispensabile nei sistemi diprotezione sociale resta il dirit-to ad un reddito minimo eduniversale che non sia calcolatosu base contributiva, ricono-scendo così il diritto basilare diogni persona di poter disporredi una assistenza sociale ade-guata e di risorse sufficienti pervivere dignitosamente. Racco-mandazioni del Consiglio Eu-ropeo già dal 1992 ma rimastelettera morta nel nostro paese.

IReddito minimo garantitoRisoluzione del Parlamento Europeo

Giuseppe Torrente

Incontro con laRegione Veneto

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a materia delle pen-sioni e del welfare ingenerale è di compe-

tenza degli Stati membri edeventuali direttive della Com-missione possono essere as-sunte ancora solo alla unani-mità. Ciò non toglie che laCommissione stessa possa in-terrogarsi sulla materia e defi-nire orientamenti utilizzandoil metodo del cosiddetto “Li-bro verde” per aprire il con-fronto e del “Libro bianco”per dare indicazioni.Stante la crisi economica e fi-nanziaria, la Commissione Eu-ropea ha pubblicato il “LibroVerde” sul futuro delle pensio-ni il 7 luglio scorso, con lo sco-po di aprire un’ampia discus-sione da cui fare emergere pro-poste di rinnovamento e rifor-me dei sistemi pensionistici deisingoli Stati membri, al fine digarantirne l’adeguatezza, la so-stenibilità e la sicurezza.Le analisi sviluppate nel Libroe le domande poste riguarda-no l’innalzamento dell’etàpensionabile, lo sviluppo diuna diversificazione dei siste-mi, una legislazioni che favori-sca la “mobilità” delle pensio-ni, la creazione di una Piatta-forma comune che abbia loscopo di sorvegliare su tutti gliaspetti politici e normativi ri-guardanti una politica dellepensioni e lavorare all’idea dicreare un sistema europeo digaranzia delle prestazioni.Sviluppi demografici, crisioccupazionale, tenuta dei si-stemi: le nuove sfide

Come assicurare l’adeguatez-za, la durata e la sicurezza del-le pensioni avendo presenteche di qui al 2060 solo duepersone saranno in età di lavo-ro per una in età over 65, ri-spetto alla attuale situazioneche vede quattro lavoratori at-tivi per ogni pensionato?Come è possibile salvaguarda-re il potere d’acquisto se il

“tasso di sostituzione” dei si-stemi pubblici è ovunque inprogressivo abbassamento e larivalutazione delle pensionisulla base degli indici di infla-zione non è sufficiente a recu-perarne la perdita costante?A queste domande la Com-missione ipotizza che possonoessere date delle risposte fa-cendo valere altri diritti ed op-portunità. La prima è quella diallungare l’attività lavorativaaumentando così la quantitàcontributiva per i regimi a ca-pitalizzazione; la seconda èquella di accrescere le adesioni

ai sistemi complementari ren-dendoli più sicuri dai rischi de-gli investimenti.Nel formulare queste propo-ste, la Commissione fa riferi-mento alla disastrosa situazio-ne in cui versano le finanzepubbliche e l’insostenibile au-mento della spesa pubblica.Tant’è che, dice la Commis-sione, se non si procede ai do-vuti interventi di contenimen-to della spesa e di riassetto deibilanci pubblici, il rischio èquello di dover aumentare ul-teriormente la tassazione, an-che per fare fronte agli aumen-ti della spesa pensionistica.Lavorare più a lungoIl perno della valutazione edella proposta della Commis-sione è quello di lavorare più alungo, seguendo l’innalza-mento della vita media, al finedi contenere il periodo di tem-po della pensione (oggi unterzo della vita è trascorsa inpensione) e, nello stesso tem-po di disporre di maggiori ri-sorse. Tutto questo presuppo-ne una politica che sappia trat-tenere al lavoro le personeover 50 (oggi solo la metà de-gli over 50 sono al lavoro,mentre l’obiettivo indicatodalla “strategia 2020” è quellodi raggiungere entro quelladata il 75% di occupati tra gliover 50). Infatti è proprio aquesto punto della carriera la-vorativa che il tasso di occupa-zione si riduce in modo consi-stente, anche se non si è anco-ra raggiunta l’età pensionabile.Il fenomeno è strettamente

Pensioni: il “LIBRO VERDE”della Commissione Europea

Verso sistemi pensionistici adeguati,sostenibili e sicuri in Europa

Elio D’Orazio*L

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connesso al sistema produttivoche tendenzialmente è portatoa rinunciare a manodopera inetà avanzata e a non fornireoccasioni di formazione perstare al passo con i mutamentidi prodotto e di processo.Per questo la Commissionepropone agli Stati membri di

1. regolare l’età di accessoalla pensione sull’innal-zamento della aspettati-va di vita;

2. aumentare gli anni dicontributi e la contribu-zione;

3. prevedere un accessoflessibile alla pensione(tempo parziale di lavo-ro, incentivare il tempoulteriore di permanenzaal lavoro);

4. prevedere incentivi fisca-li per incoraggiare la per-manenza al lavoro, per leimprese e i lavoratori;

5. garantire a tutti l’accessoal lavoro indipendente-mente dalla età, sesso,origini etniche, ecc. fa-cendo un buon uso delFondo europeo a ciò de-dicato.

Adattare i sistemi europei aigrandi mutamentiL’Europa si trova di fronte amutamenti profondi dovuti siaal suo allargamento a 27 Statimembri, sia all’apertura delmercato del lavoro e dei servi-zi, oltre che delle merci. Tuttociò ha ripercussioni dirette suisistemi pensionistici: i primi in-terventi di Grecia, Spagna, Ro-mania, Francia e Belgio al mo-mento della crisi hanno riguar-dato proprio la riforma dei si-stemi pensionistici. Altri paesi,come l’Italia, hanno potutobeneficiare di riforme già fatteo in corso di attuazione, al finedi mantenere in equilibrio i si-stemi pensionistici in relazioneal debito pubblico ed alla tenu-ta della moneta unica.Nello stesso tempo tuttaviaoccorre rivedere alcune nor-

mative oggi desuete se nonaddirittura dannose. Una diqueste riguarda la mobilità deicittadini in ambito europeo,con specifico riferimento ai si-stemi pensionistici. Occorrequindi rimuovere alcuni osta-coli alla mobilità rivedendo laDirettiva 2003/41/CE ri-guardante le attività e la sorve-glianza dei sistemi pensionisti-ci professionali (detta direttivaIORP) e la norma contabileIAS19 (relativa alla contabiliz-zazione delle pensioni e di tut-ti i vantaggi accordati all’im-presa per i suoi dipendenti).La Commissione con il suo Li-bro Verde intende proporre an-che un nuovo quadro legislati-vo europeo riguardante i regi-mi pensionistici privati e com-plementari al fine di rimuoveregli ostacoli alla mobilità dei la-voratori (la riforma europeache introduce dal 1° maggioscorso la “totalizzazione” deiperiodi contributivi in diversiStati membri per i sistemi pub-blici è stato un grande passo inquesta direzione, ma esso nonvale per i sistemi complementa-ri e privati) ed alla interconnes-sione degli stessi regimi, ma an-che al fine di renderli più sicuririspetto agli andamenti deimercati finanziari (durante lacrisi c’è stato un cedimento del23% delle rendite dei fondipensionistici) o alla solvibilitàdegli impegni da parte delleimprese nei confronti dei lavo-ratori e pensionati.Informazione e coordina-mentoIl Libro Verde propone diadottare i sistemi migliori diinformazione per tutti, al finedi rendere tutti pienamenteconsapevoli delle scelte indivi-duali allorché si accede ad unfondo pensione ed ad uno Sta-to membro qualora intendaassumere decisioni coerenticon il quadro europeo genera-le. Per questo occorre formu-lare un sistema europeo di ri-

levazione statistica, utile a tut-ti gli Stati membri nel mo-mento in cui mettono mano ariforme o adeguamenti dei si-stemi pensionistici.Che dire di tutto questo?Il Libro Verde apre la discus-sione e pone domande. Ai cit-tadini, alle istituzioni, alle or-ganizzazioni, alle associazionied ai sindacati adesso competefare delle valutazioni e avanza-re delle proposte.Le 14 domande contenute nelLibro Verde sono una tracciasu cui lavorare, senza dimenti-care che lo stesso Libro Verdepresenta limiti e lacune chevanno riempite.Alcune note a tale proposito. IlLibro si caratterizza per essereeccessivamente “tecnico” nel-l’analisi e nelle proposte: pococollocate nel sistema economi-co e produttivo i cui andamen-ti vengono assunti come tali diqui al 2060, nel contesto poli-tico, nell’orizzonte di scelte fi-nalizzate al benessere dei citta-dini e delle persone anziane. Siassumono come fatti incontra-stabili ed indiscutibili l’abbas-samento del tasso di trasforma-zione, la diminuzione costantedel potere d’acquisto, la preca-rizzazione del lavoro tra i gio-vani, l’alto tasso di disoccupa-zione giovanile e altre cose diquesto tipo. Tutte cose che ri-chiedono scelte di carattere al-tamente politico con le quali sideve misurare non solo laCommissione Europea, i suoifunzionari, burocrati e tecno-crati, ma anche il ParlamentoEuropeo, il Consiglio dei Mi-nistri ed i Governi di tutti gliStati Membri.Dunque non ci siamo. Maquesto è motivo di maggioreimpegno nel partecipare al di-battito e nel dare contributicostruttivi per operare sceltecoerenti di politica economi-ca, finanziaria e sociale.

*Coordinatore Age Platform Italia

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Sì della Camera al Libro Verde UELa XI Commissione Perma-nente della Camera, nella se-duta del 10 novembre u.s., haapprovato il documento fina-le relativo al libro verde eu-ropeo “Verso sistemi pensioni-stici adeguati, sostenibili esicuri”.Il S.a.pens., seppure con qual-che criticità, apprezza il la-voro svolto dalla Commissio-ne Lavoro avendo la stessa re-cepito talune posizioni dasempre sostenute dalla nostraO.S. e già contenute nelle va-lutazioni espresse dal gruppodi esperti di Age Italia, ilquale ha tra i suoi componen-ti il Segretario Generale delSindacato Pensionati del-l’Or.s.a. Giuseppe Torrente.Prendendo lo spunto dalladecisone del Parlamento Eu-ropeo e del Consiglio d’Euro-pa di considerare il 2012quale “Anno europeo dell’in-vecchiamento attivo” e dellarisoluzione sul “Ruolo delreddito minimo nella lottacontro la povertà e nella pro-mozione di una società in-

clusiva in Europa”, vieneriaffermato che le pensionidi vecchiaia debbono permet-tere ai pensionati, che hannolavorato tutta una vita, dipercepire un importo ade-guato e di avere diritto aprestazioni sufficienti pervivere conformemente alladignità umana.Per quanto concerne l’ade-guamento dei trattamenti,oltre alle misure fiscali, vie-ne ribadita l’opportunità el’utilità di forme di solida-rietà di contenuto assisten-ziale quali la pensione di ba-se, l’integrazione al minimoed il reddito minimo.Il fiore all’occhiello del docu-mento approvato dalla XI

Commissione sta nel fatto che,per affrontare la questionedella salvaguardia nel tempodel valore della pensione, vie-ne ritenuto fondamentale uncollegamento operativo alladinamica delle retribuzionidei lavoratori attivi.Una posizione da sempre so-stenuta dal S.a.pens. e dal Fo-rum dei Pensionati, ancheattraverso gli interlocutoricomponenti la CommissioneLavoro, che finalmente vienerecepita e fatta propria da unOrgano Parlamentare Ita-liano, ma soprattutto perchécontenuta in un documentofinale trasmesso al Parla-mento Europeo, al Consiglioed alla Commissione Euro-pea e che manda definitiva-mente in soffitta il paniereIstat tanto sostenuto da talu-ne organizzazioni sindacalidei pensionati.Un riconoscimento del nostroruolo che sarà rafforzato nel-l’Assemblea Generale di AgePlatform Europe a Bruxellesnel prossimo mese di maggio.

Ricordando a tutti gli associati di ritirarepresso le segreterie i gadgets e latessera per l’anno 2011

il SAPENS augura a tutte le famiglie un

Buon Natalee Sereno 2011

il SAPENS esprime solidarietà alle popolazionidelle regioni colpite dalle recenti alluvioni.

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Natale 2010anno 2010 sta finendo e sta portandocon sé un “carico” gravoso ed eccessi-vo di problemi, di delusioni, di illusio-

ni e di sfiducia prospettica nell’avvenire.Il mondo sta continuando ad affrontare i gran-di problemi economici che insistono e persisto-no da almeno due anni, aggravati da disastrosifenomeni naturali (alluvioni, terremoti e mare-moti), tanto ricorrenti quanto poco controlla-bili e contrastabili. Sembrerebbe che la Naturastia facendo le “prove” inattesa della “soluzione fi-nale” del 2012, così comepaventato dall’ormai fa-mosa profezia Maya.La maggioranza degli uo-mini, però, con la metafisi-ca si “diletta” e solo per“immaginare” oltre la real-tà conosciuta e consolidata.Questa lunga digressioneiniziale, per entrare con se-rietà e con responsabile ap-proccio alla festa più bellae più attesa dell’anno: ilSanto Natale.Festa che, non è peregrinoripetere, da più di mille an-ni è il simbolo di riferimento della Cristianità edè diventato il giorno festivo che accomuna tuttele “genti” del mondo. Il 25 Dicembre si accan-tonano differenze di razza, costumi, tradizioni esi è tutti uniti nella “dimensione” di pace, gioiae serenità che promana dalla Festa della nascitadi Gesù Cristo. Abbiamo “volato alto” e nonpoteva essere diversamente, considerata l’altavalenza dell’avvenimento. La ricorrenza delSanto Natale ci porta anche la figura tipica diBabbo Natale.Babbo Natale, nell’immaginario ormai universa-le di “grandi e piccini”, è il “dispensatore prin-cipe” (ed unico) di doni, pace, sicurezza non-ché, e soprattutto, esempio di attenzioni e dipromesse mantenute. Come vuole essere con-traccambiato, Babbo Natale? Con l’impegno diubbidienza, rispetto e pace di tutti verso tutti!

Che virtuoso “giro” di fatti e di intenzioni, chesolo Babbo Natale riesce a fare, nel giorno del-la nascita di Gesù. Va bene, siamo d’accordo,ma i pensionati ed il loro mondo, come “entra-no” in questo?Semplice, i genitori ed i nonni nello scorreredei secoli sono stati (sono) i Babbo Natale diogni Paese, di ogni Famiglia. E lo sono stati (losono) in ogni giorno dell’anno, perché tutti igiorni dell’anno dimostrano (danno) disponibi-

lità, impegno e totale ab-negazione per il soddisfaci-mento dei bisogni e dei“sogni” della famiglia e deibambini in particolare.Sono i genitori, i nonni etutti i pensionati a teneresempre accesa la fiaccola diBabbo Natale.E quanti sacrifici, quantisacrifici, molte volte, e permolto tempo, non ricono-sciuti, non valutati e nonsupportati da provvedi-menti atti a garantire lasopravvivenza, non solometaforica, della figura diBabbo Natale.

Ogni volta che un genitore, un anziano (un pen-sionato), non è “considerato” in debito contodagli organi istituzionali (vedi mancanza di prov-vedimenti socio-economici per la famiglia, vediassoluta incuria per il mondo pensionati), allorainizia un “percorso” malvagio, ingrato che con-duce alla “morte” di Babbo Natale.“Signori che potete” ascoltate e valutate le istan-ze che tutto il mondo dei Babbo Natale (genito-ri, nonni e pensionati tutti), vi porge. Babbo Na-tale è “stanco”, sa che la missione di cui è inve-stito da mille e più anni non “deve cessare”!Non vuole “morire” per disattenzione, o peggioper disinteresse di chi “può”!E allora “signori che potete” diventate anchevoi Babbo Natale!In attesa, a tutte le genti, a tutto il mondo, cariaffettuosi auguri di Buon Natale!

L’ Giuseppe Pisano

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i indigna e ci allarma l'emergere difenomeni di corruzione e di trameinquinanti, anche ad opera di squal-

lide consorterie» lo ha detto il Presidente della Re-pubblica Giorgio Napolitano durante la cerimoniadel Ventaglio alla vigilia dell'approvazione finalealla Camera della manovra finanziaria. Con tutto ilrispetto per il Capo dello Stato, pensiamo che nonbasti indignarsi di fronte a fenomeni di corruzioneche oggi si registrano nel nostro paese ad opera diimprenditori ed amministratori della cosa pubbli-ca. Gli italiani onesti hanno tutto il diritto di difen-dere le risorse del paese e di difendersi. È appenail caso di osservare che tutti i fatti o misfatti di cor-ruzione, in definitiva ricadono sulle spalle dei cit-tadini economicamente più deboli: pensionati, la-voratori dipendenti, artigiani.“La corruzione è un fenomenopreoccupante e mina il presti-gio e l'affidabilità delle istitu-zioni”. È il monito lanciatodal nuovo presidente dellaCorte dei conti, Luigi Giam-paolino, nel discorso alla ceri-monia d’insediamento. “Gliepisodi di corruzione e dissipa-zione delle risorse pubbliche -ha sottolineato Giampaolino - talvolta di prove-nienza comunitaria, persistono e preoccupano i cit-tadini, ma anche le istituzioni, il cui prestigio edaffidabilità sono messi a dura prova da condotteindividuali riprovevoli”.Osserviamo che molti processi per corruzione siconcludono per decorrenza dei termini o con con-danne patteggiate, ma pochi restituiscono il mal-tolto. La cronaca quotidiana ci parla di personag-gi politici che si trovano all’improvviso ed “incon-sapevolmente”… a loro dire, proprietari di fabbri-cati di notevole valore od in possesso di ingentisomme di danaro depositate su conti correnti inItalia ed all’estero, senza poterne dimostrare laprovenienza. D’altra parte furbi imprenditori rie-scono ad ottenere lucrosi appalti le cui opere tal-volta non vengono neppure completate, ma im-mancabilmente riescono ad intascare gli ingentiprofitti previsti. È facile immaginare come il giocodi appalti pubblici e tangenti arricchisce taluni im-prenditori ed amministratori disonesti a dannodella intera comunità nazionale.È bene precisare, e la cronaca quotidiana ci infor-ma, che la corruzione non riguarda solo quello

schieramento o quel tal partito politico: essa, inverità, è abbastanza generalizzata e riguarda con-dotte individuali, senza distinzioni di colori politi-ci ed opera sia a livello nazionale che territoriale.Quanto poi all’ampiezza del fenomeno, ricordia-mo quanto disse Bettino Craxi ai giudici durante iprocessi di tangentopoli. “Voi avete scoperto soltan-to la punta dell’iceberg”. Per dire che la corruzio-ne in quel periodo era veramente di vaste propor-zioni … ed oggi?La corruzione costituisce una voragine in cui fini-scono notevoli risorse del paese, sottratte alla sani-tà, alla scuola, alla ricerca, alla innovazione, al so-stegno alle famiglie economicamente più deboli.Oggi, mentre taluni “colletti bianchi” si trovano inpossesso, “inspiegabilmente”, di milioni di euro,

troppi Italiani, forse milioni,devono fare i conti con pochieuro per giungere, come suoldirsi, alla fine del mese. Chefacciamo? Ci indigniamo? Pro-prio in Abruzzo, dove in que-sti giorni si celebra un proces-so a carico di imprenditori epolitici per presunti illeciti nelsettore della sanità, (si tratte-rebbe - qualora la ipotesi di

reato venisse confermata in fase decisionale - dimilioni di euro sottratti alle risorse destinate allasalute dei cittadini), si parla ripetutamente in alcu-ni ambienti della società civile, di creare un’asso-ciazione - possibilmente a carattere nazionale -con l’obiettivo di costituire i cittadini italiani, nelloro complesso, parte civile in tutti i processi percorruzione che vedono implicati politici ed im-prenditori. Nei paesi giuridicamente avanzati, co-me ad esempio gli Stati Uniti d’America, l’azionepenale (e conseguenti azioni di risarcimento incampo civilistico) viene promossa anche da privaticittadini attraverso forme di associazionismo a ciòfinalizzate (class action).Non è difficile organizzare un pool di avvocati perla tutela, non è difficile reperire risorse, anche concontribuzioni volontarie, per le spese organizzative.Ben venga dunque, anche da noi, un’associazio-ne del genere che possa costituire un ulterioredeterrente nei confronti di chi progetta di ser-virsi delle istituzioni per conseguire illeciti pro-fitti e costringere gli approfittatori, attraverso lapersistente proposizione di azioni legali, a resti-tuire il maltolto.

La corruzione... ci indigna!Il connubio tra taluni imprenditori e politici allo scopo di procurarsi ingenti,

illeciti, profitti, rischia di portare al disastro la nostra economia.Gaetano Trigilio

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Amici, compagni e cameratiUniti a tutela della casta

a troppo tempo, ilPresidente Fini de-nuncia sprechi e para-lisi della Camera dei

deputati. Dall’inizio dell’anno incorso sono state approvate sola-mente dieci leggi ognuna dellequali, considerato il bilancio annuodi Montecitorio, è costata all’era-rio oltre 100 milioni di euro. Si èpassati da una attività degli Orga-nismi distribuita cinque giorni susette fino a due anni fa, ad un sologiorno di lavori nell’ultima setti-mana di ottobre, finendo con un…… meritato periodo di vacanzadi oltre dieci giorni tra la fine delmese di ottobre e l’inizio di no-vembre, senza contare il mesettodi diritto spettante per le prossimefestività natalizie e di fine anno.Uno stallo più che evidente di unramo del Parlamento ridotto a nul-lafacenza, luogo di ratifica dei solidecreti legislativi ed alle dirette di-pendenze dell’esecutivo di turno:dall’inizio dell’attuale legislatura, su190 proposte di legge approvate,

soltanto 17 so-no di iniziativaparlamentare.Forse, vista l’at-tività, i risultatie le decisioni dei

nostri deputati, non sarebbe maleipotizzare anche per loro un lungoperiodo di cassa integrazione, ma-gari a zero ore. Ma cosa fanno e co-sa producono in quei pochi giornidi attività questi signori che siedonosui banchi di Montecitorio?Tra una provocazione e l’altra, traqualche schiaffo, insulto e spinto-ne che si scambiano per mantener-si in forma e non annoiarsi, succe-de che qualche volta sono quasitutti d’accordo, così come è avve-nuto nel corso della seduta del 21settembre scorso.Un ordine del giorno presentatodall’on. Borghesi ha avuto il se-guente risultato:

Presenti 525Votanti 520Astenuti 5Maggioranza 261Hanno votato sì 22Hanno votato no 498

La Camera respinge.L’ordine del giorno, tenuto strana-mente nascosto (noi crediamo vo-lutamente) da tutti gli organi di in-formazione ed il cui testo viene diseguito pubblicato, proponeva lasoppressione del vitalizio che spettaai parlamentari dopo solo 5 anni (eanche meno) di legislatura. Untrattamento iniquo che, secondo il

proponente, vede da una parte icittadini obbligati a versare contri-buti per oltre quarant’anni per po-ter acquisire una pensione da pove-ri e dall’altra parte parlamentari perun solo giorno (ce ne sono tre)percepire più di 3.000 euro al me-se di vitalizio. Stesso vitalizio perce-pito da deputati, dimessisi per in-compatibilità dopo solo sessantottogiorni da parlamentare, senza di-menticare l’assegno di reversibilitàpercepito dalla vedova di un depu-tato che non ha mai messo piedematerialmente in Parlamento.Con l’ipotesi di crisi di governo edil probabile ricorso alle urne, e da-to che “tengo famiglia”, sarà neces-sario assicurare un degno sostegnoa quei 240 deputati e 105 senatoriche, come scrive il quotidiano “IlMessaggero” fanno parte del Pap(Partito Aspiranti alla Pensione).Tutte situazioni che, secondo iprincipi sentenziati dalla Corte co-stituzionale, non possono essereconsiderati diritti acquisiti, ma checon una semplice delibera dell’Uf-ficio di Presidenza (ammesso cheve ne sia la volontà) potrebbero farrisparmiare al bilancio della Came-ra dei deputati, nonché a tutti i cit-tadini contribuenti oltre 150 mi-lioni di euro l’anno.

D Giuseppe Torrente

La Camera,premesso che:l'opera di razionalizzazione dei costi di funzionamentodella Camera dei deputati non solo si rivela urgente sotto ilprofilo strettamente contabile, ma si rende assolutamentenecessaria per tentare di riavvicinare i cittadiniall'istituzione parlamentare, in armonia con l'andamentoeconomico del Paese;l'articolo 69 della Costituzione dispone che i membri delParlamento ricevano un'indennità stabilita dalla legge.Ciononostante, attraverso l'adozione di regolamentiinterni delle Camere si è istituito altresì un regime specialedi tipo previdenziale per i deputati ed i senatori. Inparticolare, la Corte costituzionale, nella sentenza n. 289del 1994, ha precisato come «l'evoluzione che, nel corso deltempo, ha caratterizzato questa particolare forma diprevidenza ha condotto anche a configurare l'assegnovitalizio (...) come istituto che, nella sua disciplina positiva,ha recepito, in parte, aspetti riconducibili al modellopensionistico e, in parte, profili tipici del regime delleassicurazioni private»;il trattamento pensionistico dei periodi di esercizio del

mandato parlamentare deve essere regolato dalle normegenerali che disciplinano il sistema pensionisticoobbligatorio dei lavoratori dipendenti e autonomicontenute nella legge 8 agosto 1995, n. 335;deve essere considerata retribuzione pensionabile ai finidell'applicazione dell'aliquota contributiva, nonché delcalcolo del trattamento pensionistico, l'indennità annuaspettante ai parlamentari a norma dell'articolo 69 dellaCostituzione, stabilita ai sensi della legge 31 ottobre 1965,n. 1261, e rideterminata dall'articolo 1, comma 52, dellalegge 23 dicembre 2005, n. 266,impegna l'Ufficio di Presidenza e, in particolare, ilCollegio dei Questoriad adottare ogni provvedimento necessario al fine diprevedere la soppressione immediata di ogni forma diassegno vitalizio per i deputati in carica e per quelli cessatidal mandato parlamentare e, contestualmente, a chiedereai deputati di comunicare all'amministrazione dellaCamera l'ente o l'istituto di previdenza al quale devonoessere trasferiti i contributi da loro versati per l'erogazionedell'assegno vitalizio.9/Doc. VIII, n. 6/5. Borghesi, Mura.

Ordine del giorno Borghesi n. 9/Doc. VIII. n. 6/5

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“Ahi serva Italia...”hi serva Italia, di dolore ostello, navesenza nocchiero in gran tempesta, nondonna di provincie, ma bordello”:

Dante Alighieri, Purgatorio, canto sesto, terzina76-78. Quando Dante iniziò il suo viaggio nell’ol-tretomba nel 1300 d.C. era “nel mezzo del cam-min di nostra (sua) vita”. Pur essendo trascorsipiù di settecento anni, la terzina dantesca “foto-grafa”, con impressionante “verità”, la realtà poli-tico-sociale dell’Italia di oggi. L’Italia è allo sban-do politico e tale situazione è aggravata dalla pe-sante crisi economica mondiale, an-cora presente, ma, soprattutto, dallecontinue liti, anche fra Istituzionidello Stato, che pervadono la “vita”governativa. La maggioranza politicacui incombe l’onere di “nocchiero ingran tempesta”, si è sfaldata.E la nave italica procede a vista in unmare “procelloso”, in banchi di neb-bia continua che contribuiscono arendere più difficile la “navigazio-ne”, onde raggiungere le mete con-cordate, come da condivisi program-mi. Quanti distinguo in questa risso-sa maggioranza: c’è chi chiede e pre-tende che la vita privata non vengaconfusa (od obbligata!) dagli incari-chi pubblici e chi chiede che sia l’Eti-ca ad uniformare ed indirizzare gli incarichi istitu-zionali. È vero, il popolo elettore ha votato ed hascelto una maggioranza per i programmi che furo-no proposti in campagna elettorale. È altresì veroche se noi elettori ci dovessimo soffermare alla va-lutazione etica dei politici da suffragiare e ne faces-simo dato imprescindibile, beh, almeno il novantaper cento del “corpo” parlamentare non sarebbedove si trova (e non avrebbe potuto oltraggiare ilnobile detto latino “pacta servanda sunt”: i patti siosservano, si onorano!). Ogni giorno la cartastampata ed i media televisivi e telematici, “bom-bardano” l’opinione pubblica con argomentazionile più disparate e le più opportunistiche.Ecco, siamo nei “casini”, anzi, più appropriata-mente, nel “bordello” dantesco. La confusione,negli italiani tutti, regna sovrana e vieppiù vienealimentata da una opposizione parlamentare insul-sa, sciatta, ripetitiva e priva di qualsiasi proposta al-ternativa, se non quella semplicistica “fuori questamaggioranza, dentro noi!”. È un caos indescrivi-bile! Eppure l’italiano continua a tirare la “carret-ta”, con insistente abnegazione. Però comincia adessere stanco di soprusi e vessazioni, seppur indi-retti, che condizionano in negativo la vita pubbli-

co-sociale. In vista di probabili elezioni anticipate,i sondaggisti si dilettano a “sfornare” dati che nel-la loro diversificazione di volontà di voto, hanno ildenominatore comune del dato più impressionan-te: l’altissima astensione dal voto di almeno il 40%del corpo elettorale. Ci si augura che queste mo-deste osservazioni possano far riflettere chi di do-vere. Quest’ultima nota poteva essere la chiusuradi quanto detto. Però… … …!Voglio chiudere ricordando e proponendo!“Brucia”, quanto “brucia” ancora l’annoso pro-

blema “Triennalità”! I 24 milioni dieuro, accantonati ed in attesa di esse-re distribuiti agli aventi diritto, con iparametri che l’apposita Commissio-ne avrebbe dovuto individuare forsesono “spariti”. Erano stati, per la bi-sogna, accantonati nella disponibilitàdella Presidenza del Consiglio.Si riteneva, a torto, che i 24 milionidi euro fossero, come era stato assi-curato, al riparo da qualsiasi “distra-zione”. Eravamo certi che nessunomai sarebbe riuscito a violare la “sa-cralità” della Presidenza del Consi-glio. Come a “Forte Knox” negliStati Uniti, ove viene custodita la ri-serva aurea più grande del mondo(miliardi di miliardi di dollari). Mol-

to più modestamente i nostri erano soltanto 28milioni di euro! La “sparizione” non ha avutogrossa eco negli “addetti ai lavori” (sindacati con-federali, come sempre assenti, politici ed istituzio-ni!).Ma chi li ha e come li ha presi questi soldi? Chi ha“scippato” questo diritto accertato e consolidatoda una legge dello Stato? Non sarebbe impropriood esagerato parlare di “appropriazione indebita”o, ancor più grave, di “furto con destrezza”, con-siderato che se vogliono “venderci” l’operazionecome “distrazione di fondi”, ricordiamo che si èstati volutamente “distratti” e si è ritenuto di col-pire il mondo più sano, leale ed onesto che esisteed ancora “mantiene” in gran parte l’Italia: ilmondo dei pensionati! E allora, cari amici, sveglia-moci! Lo diciamo da tanto tempo, lo ribadiamo: èora che prendiamo coscienza che nelle future,prossime, tornate elettorali, a tutti i livelli, noi sisia presenti con nostre liste o, in subordine, in li-ste che diano certezza di serietà, onestà, compe-tenza e voglia di fare. Non dobbiamo più delega-re ad altri la ricerca delle soluzioni dei probleminostri e dell’Italia tutta.Solo così potremo riuscire “a riveder le stelle”!

“A Giuseppe Pisano

Ritratto di Dante Alighieriin un quadro di Sandro Botticelli

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a Signora dei Gelsi”,chi era costei? Come èstato possibile ignorare

per ben due secoli questa magni-fica figura di donna che tanto hafatto per la sua terra, la Sardegna?Francesca Sulis nasce nel 1716 aMuravera, piccolo paese sulla co-sta sud-occidentale dell’isola, apoche decine di chilometri da Cagliari, da unaricca famiglia di possidenti e allevatori di bestia-me. Avviata agli studi in un tempo in cui in Sar-degna regnava un quasi completo analfabetismo,chiede al ricco genitore di offrire la medesimapossibilità di studiare anche alle sue coetaneemeno fortunate di lei.A 19 anni sposa il nobile Pietro Sanna, reggentedel Supremo Consiglio di Sardegna presso la Re-al Casa Savoia. Dimostra subito grande spirito diiniziativa estendendo la già fiorente coltivazionedei gelsi iniziata dal padre e, di conseguenza, ini-zia su larga scala l’allevamento dei bachi da seta.Avvalendosi dell’alta posizione del marito allaCorte Sabauda, riesce a far giungere dal Piemon-te e dalla Savoia presso la sua già importanteazienda molti maestri esperti nell’arte della tessi-tura. Avvia, a questo punto, la creazione di unaimponente impresa tessile nella quale assumecentinaia di ragazze (fino a 750!), provenientidai vari paesi dell’isola, avviandole a un mestieresicuro, dando loro, inoltre, l’istruzione necessa-ria per combattere l’analfabetismo.Ma fa di più: ad ognuna di queste ragazze chevolesse formare una famiglia, regala il telaio concui ha lavorato, in modo che possa continuarel’attività nel proprio paese di origine, per inse-gnare così anche alle compaesane il mestiere del-

la tessitura e contribuire quindi adestendere la cultura e la prosperi-tà in tutta l’isola. La seta prodottadai suoi bachi è di ottima qualità,tanto che viene apprezzata e ri-chiesta sempre più nei mercatispecializzati della Lombardia.Lì conosce il conte Giorgio Giuli-ni, grande imprenditore del setto-

re, che la incoraggia ad affermarsi anche comestilista e a presentare le sue collezioni alle donnedell’aristocrazia e di Casa Savoia.Il gradimento per le sue proposte è tale che pos-siamo parlare a buon diritto del primo successodel “Made in Italy”, tanto che anche la grandeCaterina di Russia acquista i suoi sfarzosi model-li. Questa è la storia del successo di una piccolagrande donna, Francesca Sanna Sulis, ma quantaforza di volontà, quanto altruismo, quanta gene-rosa caparbietà ci sono volute per arrivare a tan-to? Non dobbiamo dimenticare che tutto ciò èaccaduto nel 700, in una Sardegna povera e arre-trata, con immani difficoltà di comunicazione,informazione e di trasporto, assai lontana dallearee più progredite, industrializzate e “illumina-te” d’Europa!Donna Francesca, è un esempio straordinario dicapacità imprenditoriale “al femminile”, in tem-pi inimmaginabili non solo per la Sardegna, e ciòche colpisce è che ha affrontato tutto per amoredel prossimo, dando nel contempo una impron-ta di civiltà, operosità e cultura ben prima chel’Illuminismo arrivasse anche nella sua isola.Alla sua morte, avvenuta in tardissima età, nel1810, destinò le sue ingenti risorse al sostegnodei poveri, alla fondazione di ospedali ed alle va-rie opere pie del suo paese natale, Muravera.

La Signora dei Gelsi

“LMarisa Anedda

Ultima ora Perequazionepensioni 2011

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro del Lavoro e dellePolitiche Sociali, ha emanato il Decreto che determina nella misura pari al 1,4% la percentualedi variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni dal 1° gennaio 2011.Senza una proroga della norma contenuta nella legge 127/2007 è alto il rischio del ritornodelle fasce di perequazione, con la ulteriore beffa a danno dei pensionati.Nessuna regolarizzazione è prevista per l’anno in corso.

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uante volte nei super-mercati compriamoscatolette, barattoli,

bottiglie, confezioni di ogni ge-nere, li mettiamo nel carrellosenza dare la minima occhiataall’etichetta. Oggi purtroppol’etichetta non garantisce laprovenienza e la tracciabilità delprodotto. Nel prossimo futuroè bene controllare l’etichettaper il nostro interesse e soprat-tutto per la nostra salute. Un di-segno di legge, già approvatodalla Camera dei deputati, im-pone ai produttori regole preci-se di etichettatura e di tracciabi-lità. La nuova legge dovrebbeporre fine alle truffe, alle adul-terazioni, alle contraffazioni deiprodotti alimentari di cui ognitanto la cronaca si occupa e chein definitiva attentano alla salu-te della intera collettività.Il ddl reca il n. 2260 ed il tito-lo “Etichettatura e qualità deiprodotti alimentari” e, comedicevamo, è stato già approvatodalla Camera il 6 ottobre scor-so, ora è già alla IX Commissio-ne del Senato e presto dovreb-be ottenere l’ok dell’assise se-natoriale visto che alla Camerail ddl è stato approvato quasi al-l’unanimità. Come si vede difronte alla salute pubblica leforze politiche riescono a trova-re concordia.Cosa prevede dunque la nuovalegge?Due sono i punti essenziali delddl previsti da due articoli.Istituzione del “Sistema ope-rativo di qualità nazionale diproduzione integrata”, (art.4) volto a garantire una qualitàsuperiore del prodotto agroali-

mentare finale, caratterizzatoda un basso uso di sostanze chi-miche.Sono dunque da eliminare talu-ni coloranti che per troppi annisono stati utilizzati al solo sco-

po di rendere più bello l’aspet-to del prodotto alimentare.Parimenti sono da eliminare ta-luni conservanti che possononuocere alla salute e che la ricer-ca scientifica ha bene individuati.Obbligo di dare informazio-ne in etichetta del luogo diorigine o di provenienza conuna puntuale precisazioneper ogni fase di lavorazionedei prodotti alimentari, (art.6) che consiste: per i trasforma-ti, nell’indicazione dell'ultimafase di produzione e del luogodi coltivazione o allevamentodella materia prima utilizzata,mentre per i parzialmente tra-sformati o non trasformati, nel-l’indicazione del paese di origi-ne e della zona di produzione.Inoltre, l'eventuale utilizzo inqualsiasi fase di produzionedi organismi geneticamentemodificati, deve essere speci-ficato.Non c’è divieto dunque, ma so-lo obbligo di indicazione. A

tutt’oggi infatti la scienza nonsi è ancora esplicitamente pro-nunciata sulla pericolosità omeno, per la salute dell’uomo,dell’assunzione di prodotti ge-neticamente modificati.Aumentano le tutele dei consu-matori sulle indicazioni DOP(denominazione di origine pro-tetta) nelle etichettature dellemiscele di formaggi (art. 4).Spesso compriamo nei super-mercati buste di formaggi grat-tugiati, con la scritta “MIX diformaggi grattugiato fresco”,ma cosa c’è dentro? La nuovalegge impone al produttore diindicare quali formaggi sonostati utilizzati, la provenienza ela tracciabilità.Sono, inoltre disposti maggioricontrolli sulla produzione dilatte di bufala (art. 9).Il disegno di legge è ora al va-glio del Senato, che il 12 otto-bre ha iniziato, come diceva-mo, il suo esame nella Com-missione IX Agricoltura e Pro-duzione Agroalimentare. Il re-latore, sen. Tomaso Zanoletti(Pdl), nella relazione, ha auspi-cato, anche in virtù del caratte-re bipartisan del ddl, una rapidaapprovazione senza modificheal testo trasmesso dalla Camera,in modo da giungere il primapossibile ad una legge larga-mente condivisa.Ci auguriamo soltanto che, chidi dovere … faccia il suo doveredi controllare nel migliore deimodi, comunque con efficaciae costanza nel tempo, che ilcontenuto di un barattolo, diuna scatoletta, di una bottiglia,corrisponda esattamente aquanto esplicitato in etichetta.

Prodotti alimentari...attenzione all’etichetta

Un ddl già approvato dalla Camera dei Deputati,prevede corretta etichettatura e tracciabilità.

Q Gaetano Trigilio

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a nota di SegreteriaGenerale del 3 set-tembre scorso indi-

rizzata al Presidente del Con-siglio Silvio Berlusconi edavente quale oggetto i chiari-menti in merito alla dotazionefinanziaria del fondo del per-sonale delle ferrovie istituito,con la legge 43/2005, pressoil Dipartimento della Funzio-ne Pubblica, non ha avutonessun riscontro.Il Presidente del Consiglio,forse occupato da problemiche hanno poco o nulla a chefare con le realtà del paese,non ha ritenuto di dare segui-to alla nostra richiesta di unsuo diretto e risolutivo inter-

vento per porre fine ad unaproblematica che si trascina datroppo tempo, anche alla lucedell’interpretazione del decre-to legge 78/2010, convertitocon modificazione dalla legge30 luglio 2010, n. 122, datadal Capo dell’Ufficio Bilancioe Ragioneria.

A detta del Capo Ufficio, le ri-sorse finanziarie pari a 24 mi-lioni di euro, a suo tempo asse-gnate per le finalità del fondo,non sarebbero più disponibiliin attuazione della manovra difinanza pubblica per gli anni2011-2013 adottata con il de-creto legge sopra citato.Nella nota a noi trasmessa,viene fatto specifico riferimen-to all’articolo 3 del decretoche ha previsto un taglio dispesa e la riduzione degli stan-ziamenti per le politiche gesti-te dalla Presidenza del Consi-glio dei Ministri.Le risorse del Fondo, finalizza-te all’adeguamento delle pen-sioni dei ferrovieri posti in

quiescenza a cavallo deglianni 1981-1995 con spe-cifico riferimento alle vi-genze contrattuali, nonpossono, per nessun mo-tivo, rientrare tra le ridu-zioni di spese. L’articolocitato prevede al punto c)una “riduzione deglistanziamenti per le politi-che dei singoli Ministrisenza portafoglio e Sottose-gretari, con un risparmiocomplessivo non inferiorea 50 milioni di euro”.Dato che l’attuale com-pagine governativa ècomposta da 11 ministrisenza portafoglio e da

ben 36 sottosegretari, unaequa ripartizione della ridu-zione degli stanziamenti, seapplicata, porterebbe a nonintaccare, se non in modo irri-sorio, la dotazione finanziariadel fondo, mantenendo pres-soché inalterata la distribuzio-ne delle somme dovute e ri-

cordiamo, già individuate daltavolo tecnico.Il Sapens, Sindacato ricono-sciuto a tutti gli effetti dagliEnti di Previdenza, in quantofirmatario di Protocolli di re-lazioni sindacali, ritiene chedar seguito ad una propria ri-chiesta, oltre ad essere unaforma di buona educazione,rientri nella normalità dei rap-porti che intercorrono tra leparti in causa.Considerato che non abbiamonessuna intenzione di subirel’ennesima prepotenza delGoverno di turno e ritenendoche gli argomenti posti a sup-portare il nostro diritto sianopiù che legittimi, abbiamopresentato una interrogazioneparlamentare affinché l’esecu-tivo renda pubblica la propriadecisione e non continui a na-scondersi dietro interpretazio-ni di parte di norme di leggi.Il Governo abbia il coraggio didire apertamente ai pensionatiex ferrovieri, se intende final-mente applicare una proprialegge approvata già dal 2005,o far ricadere sui diretti inte-ressati le lungaggini burocrati-che della sua applicazione.Questo è anche il senso dellerichieste di urgenti convoca-zioni rivolte ai Ministeri del-l’Economia e delle Finanze edella Pubblica Amministrazio-ne, oltre ad acquisire il decre-to del Presidente del Consi-glio dei Ministri (ammesso checi sia) che avrebbe individuatole autorizzazioni di spesa dadefinanziare e le relative di-sponibilità, e della interroga-zione presentata alla Cameradei deputati.

Il Governo rispondaGiuseppe Torrente

L

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Atto CameraInterrogazione a risposta orale

3/01350Dati di presentazione dell'attoLegislatura: 16Seduta di annuncio: 402 del25/11/2010

FirmatariPrimo firmatario:LO PRESTI ANTONINOGruppo: FUTURO ELIBERTA' PER L'ITALIAData firma: 25/11/2010

DestinatariMinistero destinatario:* MINISTERO DELLAVORO E DELLEPOLITICHE SOCIALI* PUBBLICAAMMINISTRAZIONE EINNOVAZIONE

Attuale delegato a rispondere:MINISTERO DEL LAVOROE DELLE POLITICHESOCIALI delegato in data25/11/2010

Stato iter: IN CORSOAtto Camera

Interrogazione a risposta orale3-01350presentata daANTONINO LO PRESTIgiovedì 25 novembre 2010,seduta n. 402

LO PRESTI. -Al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali, al Ministroper la pubblicaamministrazione el'innovazione.- Per sapere - premesso che:

l'articolo 7-ter del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7,convertito, con modificazioni,dalla legge 31 marzo 2005, n.43 ha istituito presso laPresidenza del Consiglio deiministri - dipartimento dellafunzione pubblica, il fondospeciale per il personaledipendente delle Ferrovie dello

Stato, con una dotazione paria 8 milioni di euro perciascun anno del triennio2005-2007;

durante la XIV legislatura,l'impegno della CommissioneLavoro della Camera deideputati ha consentito diformulare un testo unificatodelle varie proposte di leggepresentate da tutti i gruppipolitici;

nella seduta del 21 aprile 2004l'Assemblea della Camera haapprovato, all'unanimità con426 voti favorevoli su 426presenti e votanti, unprovvedimento il cui spirito èsintetizzato nel già citatoarticolo 7-ter della legge n. 43del 2005;

a differenza della legge n. 43del 2005, il provvedimentoapprovato dalla Camera deideputati individua le finalitàed i destinatari delle risorse indotazione al fondo;

nel mese di ottobre 2006,d'intesa tra il Ministro dellaex funzione pubblica ed ilsindacato autonomopensionati Or.s.a., fu definital'ipotesi di un percorso per unachiara e sollecita definizionenormativa della anzidettaquestione;

nella seduta n. 282 del Senatodella Repubblica del 27febbraio 2008, il Governo haaccolto un ordine del giorno n.G6.100 che impegnava lo stessoGoverno ad assumereiniziative volte a definire icriteri di ripartizione delladotazione di bilancio;

in data 8 maggio 2009 connota del capo di gabinetto delMinistero dell'economia e dellefinanze veniva segnalata lavariazione di bilancio ed il

nulla osta alla costituzione diun tavolo tecnico finalizzatoalla individuazione di criterie destinatari per l'utilizzodelle dotazioni finanziarie;

con nota del 10 febbraio 2010la Presidenza del Consiglio deiministri - Dipartimento dellafunzione pubblica harappresentato la costituzionedel tavolo tecnico con lapartecipazione deirappresentanti del Ministerodell'economia e delle finanze,del Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali e dell'Inps,tavolo tecnico i cui lavoririsultano ultimati primadella pausa estiva;

con nota del 13 luglio 2010 laPresidenza del Consiglio deiministri ha informato che lerisorse finanziarie, pari adeuro 24.000.000, assegnate perle finalità del fondo, nonsarebbero più disponibili inattuazione della manovra dibilancio pubblica per gli anni2011-2013 adottata con ildecreto-legge n. 78 del 2010:

stante l'attuale situazione,quali iniziative, anchenormative, si intendanoassumere al fine di consentirel'integrazione al trattamentodi quiescenza del personaledipendente dalle Ferrovie delloStato cessato dal servizio nelperiodo compreso tra il 1ogennaio 1981 e il 31 dicembre1995, secondo criteri diproporzionalità e tenendoconto dei benefici economicirelativi alla progressione deglistipendi nelle vigenze deicontratti triennali ivisuccedutisi, evitando di farricadere sugli stessi pensionatile conseguenze dellelungaggini burocratichenell'applicazione deiprovvedimenti normativi.(3-01350)

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in dalla costituzione dei primi nuclei so-ciali gli uomini sono stati accompagnatie perseguitati dal problema delle tasse.

Già nell’impero babilonese il codice di Hammu-rabi (metà del 1700 a.C.) fissava le tariffe di va-ri servizi commerciali, prevedendo sanzioni pererrori causati da medici o negligenze negliscambi commerciali. I primi 100 paragrafi trat-tano operazioni di credito, scambicommerciali e relative operazioni.Alcuni strumenti economici, cheriteniamo tipici della nostra socie-tà, in realtà risalgono a circa 4000anni fa come, ad esempio, l’asse-gno bancario: presente nella socie-tà babilonese era costituito da unatavoletta di argilla sulla quale veni-va inciso il valore dello scambio epoteva essere girata più volte perdiverse transazioni. Rappresentan-ti del potere amministrativo dove-vano accertare che detti “assegni”avessero copertura garantita.Come si può dedurre l’insiemedelle norme contenute nel codicein parte è valido ancora ai nostrigiorni. Contemporaneamente perpoter garantire soprattutto l’orga-nizzazione militare si introdusse-ro i tributi.Anche al tempo degli Egizi il Fisco era presenteovunque. Ogni due anni veniva eseguito uncensimento di tutti i beni mobili ed immobiliesteso in tutto l’Egitto: ogni capofamiglia eracostretto a fare una dichiarazione dei terreni, delbestiame e delle piante. Tali precisi rilevamenticostituivano la base per l’imposizione fiscale cheera fondamento della organizzazione ammini-strativa della monarchia faraonica e permettevadi costruire opere pubbliche, edifici sacri, paga-re i funzionari e costituire riserve di cibo per itempi di carestia. Il sistema fiscale era organizza-to in maniera complessa, tutto era registrato ac-curatamente anche i beni destinati al culto ben-ché esentati dalle imposte (un po’ come ora!)inoltre alle frontiere e nei porti erano istituiti

posti di dogana che controllavano e tassavanoogni flusso di merce. Ogni contribuente inte-grava le imposte con prestazioni di lavoro ma neerano esentati i funzionari e gli agenti fiscali.Nell’epoca della Grecia classica il prelievo fisca-le era soprattutto a carico delle classi superioriche finanziavano con i loro mezzi i costi per fe-ste e celebrazioni di culto, mentre a carico dei

militari rimanevano le spese perl’equipaggiamento e le campagnemilitari. Più tardi il sistema fiscalecambiò dando vita a gruppi di con-tribuenti tra le classi più ricche re-sponsabili del finanziamento conl’imposizione di una imposta per-centuale sul patrimonio nei mo-menti di maggior necessità.La tassazione diretta dei cittadiniera considerata in Grecia comequalcosa di tirannico, mentre ciònon succedeva per le imposte indi-rette che gravavano nella misuradel 2% su tutte le merci che transi-tavano dal porto del Pireo sia inentrata che in uscita, contributiche servivano soprattutto per man-tenere una grossa flotta fondamen-tale per i commerci del Paese.Al tempo dei romani tramite i“Quaestores”, funzionari addetti

alla riscossione, alla custodia e all’amministra-zione del denaro pubblico, molti soldi venivanoaccumulati con un prelievo su tutto il territoriodella repubblica e delle province. Anche dalleproprietà municipali venivano reperite risorsecon l’utilizzo diretto da parte della pubblica am-ministrazione o con la locazione a privati. Oltreai terreni i municipi potevano disporre di gran-di capitali provenienti dalle locazioni di botte-ghe, occupazioni di aree pubbliche e utilizzodell’acqua pubblica. Furono istituite anche cu-riose tasse come il 20% sugli introiti della prosti-tuzione, o quella sulla “pipi” istituita da Vespa-siano con la creazione di latrine pubbliche anco-ra oggi denominate appunto “vespasiani”.Durante le guerre puniche, che assorbirono no-

Le tasse nella storiadella società

Anna Maria Bruno

F

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La Stele con il codice di Hammurabi

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tevoli risorse economiche, venne istituita la tas-sa sul sale, prodotto indispensabile e prezioso,per il cui commercio fu costruita la Via Salariadalle saline di Ostia al mare Adriatico.Il sale fu usato anche come paga dei soldati dacui derivò la parola “salario”. Nel tempo il siste-ma fiscale fu modificato secondo le esigenze, mal’impero romano, per mantenere le legioni allaconquista di territori sempre più lontani, costrui-re strade e dare assistenza alla plebe, si trovò adaffrontare oneri sempre più pesanti e le tasse rag-giunsero un limite che rovinò l’economia. Alladecadenza dell’Impero Romano seguirono alcu-ni secoli privi di un vero Stato sociale che fu so-stituito dalla Chiesa: ma anche le diocesi per po-ter sopravvivere applicarono tasse sui proventidei loro beni, per lo più derivanti dall’agricoltu-ra, nella misura del 10%: le famose Decime. Conil tempo le città divennero centri disviluppo artigianale e commerciale,l’economia si trasformò da agricolaad imprenditoriale e caratterizzò inEuropa, fino alla Rivoluzione Fran-cese, il periodo medievale con lanascita di nuove classi sociali, mer-canti e banchieri, non nobili di ori-gine ma molto ricche, al punto taledi poter finanziare i re. Questi ulti-mi per poter pagare i loro debitiimponevano pesanti tasse e dazi aicittadini. Anche in questo periodo,come sempre, erano esentati il cle-ro ed i nobili.L’eccesso della pressione fiscale fuall’origine di molte rivoluzioni, co-me quella che costrinse GiovanniSenzaterra a concedere agli inglesila Magna Charta, come quellafrancese, e quella per l’indipenden-za degli Stati Uniti.La Rivoluzione Francese vide finire in un ba-gno di sangue quasi tutta la classe nobile giu-stiziata da un popolo affamato ed esasperato:l’Assemblea Costituente fece una revisione delsistema fiscale, ma l’abrogazione di molte tassenon sostituite da altre risorse unita al degradoe al disordine generale in cui era caduto il Pae-se, condusse l’economia della Francia in unabisso. L’intervento di Napoleone ristabilì l’or-dine politico e sociale con un compromesso tragli ideali della Rivoluzione e le necessità delloStato. Furono aboliti i dazi interni al paese maintrodotte alcune nuove tasse sugli alcolici, sultabacco e sul sale. Il riordino del sistema fisca-le conobbe una legislazione moderna ed effi-ciente. Tra le imposte dirette fu aggiunta quel-la sulle finestre e sulle porte.

Colpita in modo particolare la Repubblica Ligu-re, considerata dai Francesi terra di conquistache vede aggiunta alle altre tasse e balzelli anchequella sulle finestre, per cui ogni cittadino dove-va pagare in base al numero e ampiezza delle fi-nestre. Una curiosità: da questa tassa derivò laconsuetudine di dipingere sulle facciate dei pa-lazzi finestre e porte finte, caratteristica tipica li-gure, ed è anche per questo che le finestre sichiamano anche “imposte”.In Inghilterra le tasse furono applicate fin daiprimi anni del 1200: la Magna Charta strappataa Giovanni Senzaterra nel 1215 rimase per seco-li un modello per il popolo inglese: contenevainfatti il divieto per il Sovrano di imporre nuovetasse senza il consenso del Parlamento e le ga-ranzie per un giusto processo.Verso la fine del 1700 i coloni degli Stati del

Nord America, oppressi dalle tasseimposte dalla Madre Patria colpitada una grave crisi economica e po-litica per la guerra contro la Fran-cia, chiesero il distacco dall’Inghil-terra e boicottarono le merci ingle-si arrivando nel 1773 a gettare amare il carico di tè di tre navi: que-sto atto - ricordato oggi negli Statida una corrente politica che ha in-ventato il Tea Party - fu la scintillache scatenò la Guerra d’Indipen-denza.In Italia dopo l’unificazione fu istitu-to il sistema tributario sulla base diquello già in vigore nel Regno di Sar-degna, ordinato ma gravoso aggiun-gendo negli anni alle imposte diretteuna serie di imposte indirette.Su questo argomento ci sarebbemolto altro da raccontare, ma sipuò dedurre che fin dall’inizio del-

la Storia il malcontento popolare molte volte haportato a moti e rivoluzioni contro i governi ec-cessivamente gravosi.Nel tempo gli imperatori, re e feudatari sonostati sostituiti da Presidenti, Governatori e Sin-daci, ma la sostanza è rimasta la stessa: a soppor-tare il peso più gravoso del prelievo fiscale sonosempre le stesse fasce di cittadini e ora come al-lora ci sono categorie privilegiate esentate daquesto dovere.Non è sicuramente motivo di vanto per un Pae-se applicare un regime fiscale particolarmenteduro, soprattutto se poi fornisce servizi pubbli-ci di basso livello. Il sistema più giusto sarebbequello di avere poche e ben definite imposte everificare che tutti paghino regolarmente appli-cando pene severe per gli evasori: un’UTOPIA!

Dalla Magna Charta Libertatumconcessa da Re Giovanni

Senzaterra nel 1215

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Notizie in breveAnna Maria Bruno

Esenzione canone Rai

Con la circolare 46-E del 20 settembre u.s. l’Agenziadelle Entrate ha fornito chiarimenti circa l’esone-

ro dal pagamento del canone RAI secondo il dispostodell’art. 1 legge 244-2007 Finanziaria 2008.Per aver diritto all’esonero dal pagamento del canoneRAI occorre che i soggetti interessati si trovino nelle se-guenti condizioni:

- aver compiuto 75 anni- non convivere con altre persone diverse dal coniu-ge titolare di reddito

- possedere un reddito che unitamente a quello delconiuge non superi euro 516,46 per tredici mensi-lità pari a 6713,98 annui.

Per reddito si intende la somma del reddito imponibi-le risultante dalla dichiarazione dell’anno precedenteo quello riportato sul CUD, i redditi soggetti a impo-sta sostitutiva, interessi maturati su depositi bancari,postali, titoli, Bot ecc, redditi di fonte estera, retribu-zioni corrisposte da enti o organismi internazionali.Sono invece esclusi dal calcolo i redditi esenti da Irpef(pensioni di guerra, rendite INAIL, pensioni invali-dità civili), reddito dell’abitazione principale, tratta-menti di fine rapporto, altri redditi assoggettati a tas-sazione separata. Può anche essere chiesto il rimborsoper gli anni 2008 e 2009 da coloro che hanno pagatoil canone Rai pur trovandosi nella condizione suddet-ta; la domanda di rimborso in questo caso va indiriz-zata alla Agenzia delle Entrate.

Maggiorazione IIS pensionaticessati anticipatamente

T utti coloro che sono andati in pensione non aven-do raggiunto l’anzianità massima (37 anni) e

pertanto hanno avuto il conteggio della IIS sulla pen-sione in misura ridotta sono interessati da una sen-tenza della Corte dei conti che prevede che alla datadi maturazione della massima anzianità di serviziogli scatti della IIS siano calcolati in misura intera.Il provvedimento interessa sia pensionati INPS cheINPDAP.Le nostre Segreterie Regionali e Provinciali sono a di-sposizione per le informazioni e l’avvio delle praticheessendo consigliabile interrompere i termini di pre-scrizione.

IVA 10 % su gas riscaldamentocentralizzato

Con la risoluzione n. 108-E del 2010 l’Agenziadelle Entrate ha chiarito quando deve essere ap-

plicata l’aliquota del 10% sui consumi di gas per usi

civili indicando come il limite massimo 480 metri cu-bi di gas annui dal 1° gennaio al 31 dicembre utiliper fruire dell’IVA al 10% si riferisce alle singole uten-ze di ogni unità abitativa in condominio o cooperati-ve di abitanti con impianti centralizzati.Conseguentemente il limite massimo non si applicasul totale di tutto l’edificio ma per ogni singolo appar-tamento.Tale regola vale per i consumi di gas metano per usicivili cioè riscaldamento, cottura cibi e produzione ac-qua calda.Sopra il tetto di 480 mc. i consumi sono tassati conIVA al 20%.Il condominio pertanto potrà rivolgersi direttamenteal gestore del servizio per chiedere il rimborso dellamaggiore imposta già addebitata nelle bollette trami-te il proprio amministratore.

Detassazione lavoro straordinarioe lavoro notturno

L’ Agenzia delle Entrate con circolare 48-E haprecisato che le prestazioni di lavoro notturno e

straordinario devono essere tassate al 10% per gli an-ni 2008 e 2009.I pensionati interessati possono rivolgersi alle nostreSegreterie per avere ulteriori informazioni.

Assegno per il nucleo familiare

T ra le misure a sostegno del reddito di pensionatie dipendenti c’è l’assegno per il nucleo familiare.

Si tratta di un contributo legato alle fasce di redditostabilite dalla legge. L’importo spettante, che viene ri-valutato ogni anno in base alla variazione Istat, è di-verso a seconda del reddito e dei componenti il nucleofamiliare. Ai fini del diritto all’assegno vengono con-siderati tutti i redditi assoggettati all’Irpef, ad esem-pio redditi da lavoro, da pensione, di terreni ecc.La richiesta per ottenere l’assegno in questione va pre-sentata al datore di lavoro se dipendenti oppure al-l’INPS se pensionati compilando determinati moduliallegando lo stato di famiglia attestante i componen-ti del nucleo familiare.Per quanto riguarda i figli, legittimi o legittimati de-vono avere meno di 18 anni o maggiorenni se si tro-vano in condizione di inabilità. I fratelli o sorelle delrichiedente possono formare il nucleo familiare purchèa carico dello stesso anche se non conviventi e privi digenitori e senza diritto alla pensione ai superstiti.Inoltre se nel nucleo familiare è presente un compo-nente disabile il limite di reddito per avere diritto al-l’assegno viene aumentato secondo tabelle apposita-mente previste, il limite di reddito utile viene altresìaumentato se il richiedente ha compiuto 70 anni.

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D: Mio zio mi ha lasciato in eredità un alloggioattualmente occupato da un suo conoscente. Nonci sono contratti di nessun tipo. Questo signoreaveva chiesto allo zio, prima della sua morte, sepoteva restare in quella casa due mesi. Ho infor-mato questo signore della morte di mio zio. Ebbe-ne la risposta è stata che non aveva la minimaintenzione di andarsene, e che con lo zio non cisarebbero stati problemi se lui fosse rimasto pertutto il tempo che voleva. Io ho bisogno di andarea vivere in quella casa. Che cosa posso fare?

R: Lei può rivolgersi subito al Tribunale com-petente per effettuare la cosiddetta “petizionedi eredità”. In questo caso, cioè, lei chiede il ri-conoscimento della sua qualità di erede controquesto amico dello zio che occupa la casa senzaalcun titolo. Sappia che per promuovere questaazione non vi sono limiti di tempo, salvo chenon si verifichi l’acquisto per usucapione daparte di chi occupa il bene immobile.

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D: Mio marito è molto ammalato, ultimamenteho scoperto che ha accumulato un bel po’ di debi-ti nei confronti del fisco. Vorrei sapere come com-portarmi nel caso del suo decesso. Se rinunciassiall’eredità, oltre a liberarmi da ogni responsabi-lità rispetto ai debiti di mio marito, perderei pe-rò anche il diritto alla pensione di reversibilità?E, viceversa, l’acquisizione della pensione di re-versibilità può essere interpretata come un’accet-tazione tacita dell’eredità?

R: Gentile signora, sappia che in caso di rinun-cia all’eredità, lei rimarrà proprietaria dei suoiaveri, e otterrà la totale estraneità del suo patri-monio da quello di suo marito. E dunque i cre-ditori di suo marito non potranno agire nei suoiconfronti. Può stare anche tranquilla circa lapensione di reversibilità. La rinuncia all’ereditànon determina la perdita del trattamento ai su-perstiti. E il fatto di ottenere questa pensione aisuperstiti, ovviamente in presenza dei relativirequisiti fissati dalla legge, non costituisce nep-pure un atto di accettazione tacita di eredità.

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D: Io e il mio compagno viviamo insieme datrenta anni. Nessuno dei due è coniugato. Che co-sa succede nel caso mancasse uno di noi due? È ve-ro che in molti campi la convivenza è ormai equi-parata al matrimonio? Ci sono novità sulle leggiche riguardano le successioni tra conviventi?

R: No. In materia di trasmissione del patrimo-nio di un soggetto defunto non coniugato (edunque anche fra conviventi), c’è solo una pos-sibilità: quella di fare testamento. Bisogna peròtenere conto di due fattori: 1) da un lato, il te-stamento non è uno strumento che garantisceassoluta sicurezza al convivente superstite, vistoche chi l’ha compilato può sempre revocarlo; 2)d’altra parte, che la presenza di figli o discen-denti del defunto o, in loro mancanza, di ascen-denti, limita comunque la libertà testamentariadel de cuius, in quanto egli deve comunque te-ner conto delle quote di legittima spettanti aisuoi eredi necessari. Lo “svantaggio” che subi-scono i conviventi, in una famiglia di fatto, nonsi verifica, invece, in capo ai loro figli (che sonofigli “naturali”, cioè nati da genitori tra loro nonsposati), i quali hanno un trattamento identico,rispetto ai figli nati da genitori sposati.

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D: Sono tornato da una lunga missione di lavo-ro all’estero. Mi ero separato nel 2005. Mio figliosta per compiere 18 anni. L’assegno di manteni-mento - diventato egli maggiorenne - lo devoversare a lui?

R: Caro amico, sappia che, durante la sua per-manenza all’estero, ci sono state alcune modifi-che nelle norme del diritto di famiglia. Dal2006 una nuova norma precisa proprio che l’as-segno va versato direttamente al figlio maggio-renne, a meno che - attenzione - il giudice di-sponga diversamente. In ogni caso, se l’assegnodi mantenimento del figlio veniva versato all’al-tro genitore convivente, e ciò era stabilito da unprovvedimento del giudice, occorrerà chiedereallo stesso giudice la modifica della modalità diversamento dell’assegno, per poter corrispon-dere direttamente al figlio l’assegno convenuto.

Domande e risposte a cura di Fausto ManginiI vostri quesiti

Per avere risposte immediate contattate: [email protected]

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