Santuario San Giuseppe in Spicello - ORARI NELSANTUARIO ......Il 25 agosto si è svolta la ventesima...

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OOGGNNII GGIIOORRNNOO::Adorazione nella “Cappella dell’Adorazione”PPRRIIMMAA DDOOMMEENNIICCAA::Adorazione notturna nella “Cappelladell’Adorazione” dalle ore 21,00 del sabato alle ore 7,00 della domenica11°° GGIIOOVVEEDDÌÌ::Adorazione guidata con laboratorio dipreghiera alle ore 21,00 (segue la formazioneal canto liturgico)SSEECCOONNDDAA DDOOMMEENNIICCAA::Ritiro Spirituale per Sposi e Famiglie dalle ore 9,30 alle ore 16,00 (con pranzo al sacco e possibilità di un primo)22°° MMEERRCCOOLLEEDDÌÌ::Alla Messa delle ore 21,00 segue laFormazione al canto liturgico1199 DDEELL MMEESSEE::Preghiera guidata dalle ore 5,00 alle 6,15 perle finalità del Santuario e delle oper e annesseUULLTTIIMMOO MMEERRCCOOLLEEDDÌÌ::Adorazione Eucaristica comunitaria ore 21,3033°° -- 44°° VVEENNEERRDDÌÌ::Formazione al canto liturgico - ore 20,30(l’iniziativa è aperta ai singoli per un ser vizionelle proprie comunità parrocchiali)

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AAPPEERRTTUURRAA::ogni giorno dalle ore 8,00 all’imbrunireDDoommeenniiccaa ee GGiioorrnnii FFeessttiivvii:: Messa della vigilia ore 18,00 (giugno/settembre)Messa ore 17,00 (preceduta dal Santo Rosario)MMeerrccoolleeddìì:: (escluso Ceneri e festivi) Messa ore 21,00 (preceduta da Rosario)1199 MMAARRZZOO::(o come stabilito dal calendario liturgico) SOLENNITÀ DI SAN GIUSEPPEMesse: ore 9 - 11 - 16 - 18,30 - 21Triduo di preparazione: ore 21,0011°° MMAAGGGGIIOO::FESTA DI SAN GIUSEPPE LAVORATOREMesse: ore 11,00 (eccetto se cadesse di domenica) - 17,00NNoottttee ttrraa VVEENNEERRDDII’’ ee SSAABBAATTOO vviicciinnoo aall 2200 AAggoossttoo:: Pellegrinaggio notturnoda Cartoceto partenza a piedi ore 2,00da Grotte di Mondolfo partenza a piedi ore 4,00da Monteporzio partenza a piedi ore 5,00al Santuario arrivi a piedi o con altri mezzi e nelpiazzale del parco Messa ore 7,00; 2266 NNOOVVEEMMBBRREE::FESTA DEL BEATO GIACOMO ALBERIONEMessa ore 21,00 (solo se giorno feriale)(preceduta da triduo ore 21,00)CCOONNFFEESSSSIIOONNII::MMeerrccoolleeddìì ee ssaabbaattoo dalle 15,30 alle 18,00

e mezz’ora prima di ogni MessaPPRREESSEENNZZAA DDEELL RREETTTTOORREE::

nello stesso orario delle Confessionio con appuntamento

ORARI NEL SANTUARIO INIZIATIVE PERIODICHEDI GRUPPI O DEVOTI ACCOLTE DAL SANTUARIO(giorni e orari potrebbero subire variazioni)

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In copertina: Vetrata istoriata “Il ritrovamento al tempio”Il busto del Beato Alberione all’ingresso del Santuario

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EDITORIALECari amici e lettori,

con personale soddisfazione e per la gioia di tutti comunico le iniziative promosse inquesti ultimi mesi.

Il nuovo sito del Santuario www.sangiuseppespicello.it inaugurato il primo maggioscorso e di cui abbiamo data notizia nel numero precedente, procede molto bene, èabbastanza visitato, riscuote apprezzamento e simpatia come comunicatoci da diversi.

La domenica 8 luglio c.a. dal nostro Santuario è partito idealmente, con una proces-sione intorno all’Opera, il pellegrinaggio a Lourdes, promosso dagli Istituti Paolini diVita Consacrata “Gesù Sacerdote”, “Santa Famiglia” e dall’Associazione “AncillaDomini”, che si sarebbe svolto nei giorni 7-10 agosto 2012.

Sul nostro citato sito www.sangiuseppespicello.it sono visibili, attraverso diversefotogallery, i vari momenti delle giornate ivi trascorse: dal saluto iniziale presso la Grottaalla “Via Crucis”, dalla Messa internazionale alla Processione Eucaristica, dalla Fiaccolataalla Professione dei voti, dalla Festa per gli anniversari al saluto finale alla Grotta.

In considerazione del numero elevato dei partecipanti, abbiamo avuto il privilegio peril quale Mons. Andrea Magione, arcivescovo di Benevento e nostro accompagnatore,presiedesse sia la Messa internazionale, sia quella del saluto di partenza alla Grotta.

Il 25 agosto si è svolta la ventesima edizione del pellegrinaggio dal santuario marianodi Cartoceto, e da altri santuari. Oltre mille i partecipanti, che si sono uniti ai pellegrini,per la celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo diocesano Mons. ArmandoTrasarti e svolta nell’ampio piazzale del parco. Anche per questo avvenimento vi sonodue relative fotogallery nel sito www.sangiuseppespicello.it

Con il primo giovedì di settembre, già dedicato all’Adorazione Eucaristica per implo-rare vocazione alla vita consacrata, si è ripartiti con spirito e metodo rinnovati, per glistessi motivi, ma soprattutto per implorare dal Signore luce, al fine di comprendere cosafare a vantaggio delle famiglie, da cui maturano le vocazioni.

Con settembre, dopo una breve sospensione estiva, sono ripresi gli incontri per la formazione al canto liturgico, aperti a tutti, a vantaggio non esclusivo del santuario, maper il servizio nelle parrocchie.

Nel medesimo spirito e per lo stesso motivo, sono state programmate alcune lezionie pratiche per coloro che intendono mettersi al servizio del ministero di annuncio dellaParola di Dio.

Con il sabato 29 settembre è terminato il periodo estivo di esperimento per le Messacosì detta vigiliare o protofestiva. L’esperimento è stato positivo, per cui si terrà presente per l’avvenire.

Un ringraziamento, anche da questa pagina, a coloro che amano, visitano e aiutanoin forme diverse il santuario: coloro che stanno in adorazione nell’apposita cappella,quelli che lo sostengono con offerte, i volontari che prestano servizio nei vari settori. A san Giuseppe l’incarico di ricompensare come sa fare bene con il suo stile.

Invito tutti a onorarlo sempre più e lodare il Signore per tutte le meraviglie che compie e di cui, spesso, neppure ci rendiamo conto.

Sac. Cesare Ferri Rettore

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La meditazione su San Giuseppesembra – a tutta prima – mancare dimateria: cosa sappiamo di lui? Nessunaparola di lui è registrata nel Vangelo. Il suo linguaggio è il silenzio, è l’obbe-dienza pronta e generosa a lui doman-data. Una via oscura, priva di qualsiasiaccenno di personale grandezza. Seosserviamo questa vita tanto modesta,ci apparirà più grande e avventurosa diquanto il tenue profilo della sua figuraevangelica non offra alla nostra fret-tolosa visione. Il Vangelo definisce SanGiuseppe “giusto” (Mt 1,19).

Possiede una sua insondabile vitainteriore dalla quale vengono a luiordini e conforti singolarissimi e deri-vano a lui la logica e la forza dellegrandi decisioni, proprie delle animesemplici e limpide, come quella di met-tere subito a disposizione dei disegnidivini la sua libertà, la sua legittimavocazione umana, la sua felicità coniu-gale, accettando della famiglia la

condizione, la responsabilità e il peso …offrì, con sacrificio totale, l’interaesistenza alle imponderabili esigenzedella sorprendente venuta del Messia.Un uomo impegnato per Maria.

A lui il servizio, a lui il lavoro, a luiil sacrificio, nella penombra del quadroevangelico …

Ciò che è piccolo diventa grande! “Io ti rendo lode o Padre, … perché hainascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (Mt 11, 25).

La sua giustizia si compie quandopermette a Dio di sormontare la diffi-coltà che crea una nascita senza padre,infamante per gli uomini.“Giuseppedalla labbra chiuse è l’uomo dell’interio-rità; fa parte di quella coorte di silen-ziosi per i quali parlare è perderetempo, è soprattutto tradire l’intra-ducibile, l’ineffabile.

Giuseppe – malgrado il baccano in-torno a Maria e Gesù – non dice nientee non dirà niente; non farà rivelazioni,resterà l’uomo dalla labbra chiuse, l’uomo dell’interiore.

San Bernardo porrà una timidadomanda: “Quis? Qualis ?” “Chi è ? Cheuomo è ?”.

Ha un senso enorme di Dio, della dismisura del suo Essere e della suapazzia d’amore.Dopo il ritornodall’Egitto Giuseppe scompare.

Credetemi, questa morte, questotransitus del beato Giuseppe non hanulla di triste.Il suo silenzio è lo stesso di Dio. E’ riempito dalla forzadell’Amore”. (Louis-Albert Lassus)

Giuseppe: lo straordinario di unafede ordinaria!

Un amore sconfinato e silenzioso.

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LA PAROLA DEL VESCOVO

PELLEGRINAGGIOCARTOCETO-SPICELLO 2012

Omelia integrale del VescovoMons. Armando Trasarti

Pellegrinaggio del 25/08/12 Il saluto del Vescovo

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TESTIMONIANZE TESTIMONIANZE

Queste poche righe nascono un po’ come una sorta di ex voto ed un po’ per far luce suun’altra delle innumerevoli gemme che San Giuseppe riversa abbondantemente su quanti, suoifedeli, gli si rivolgono chiedendo insistentemente le grazie più disparate.

Non parlerò, in questo articolo, di nomi, luoghi e circostanze specifiche, in quanto una lorominuziosa elencazione non aggiungerebbe nemmeno una minima gradazione di sapidità in piùalla vicenda: essa, di per se stessa, ha tutto il gusto e la ricchezza di un dono atteso, mainaspettato. Il protagonista della vicenda, ovvero chi scrive, presta lavoro da oltre otto annipresso una sede ubicata all’interno di una delle metropoli italiane, ma vive, in un’altra città,più piccola a quasi settanta chilometri di distanza.

A questo punto mi è doverosa una precisazione: affermo serenamente che sicuramenteesistono situazioni molto più gravose e stancanti di pendolarismo, per le quali nutro il piùassoluto rispetto e la più sincera stima. Tuttavia, i circa centoquaranta km percorsi al giorno,e le due ore di viaggio spese per gli spostamenti, dopo un po’ di anni hanno cominciato apesarmi, spingendomi a cercare delle possibilità per conseguire il trasferimento nella sede dellamia città di residenza. Come si può immaginare, mi sono scontrato immediatamente con degliostacoli normativi apparentemente insormontabili ed una riforma dell’assetto dell’ufficio, lanciata, ma proseguita a singhiozzo per poi trovarsi, adesso, in una sorta di limbo imper-scrutabile, quasi cancellata dal ricordo.

Ho valutato in questi primi anni di tentativi andati a vuoto, molte alternative, anche di tipogiurisdizionale, ma senza alcun risultato. È stata mia moglie, per profondo e sincero amore, e,probabilmente, anche per non avere più nelle orecchie le mie fastidiose lamentele sul viaggio,sulla stanchezza e sull’invivibilità del contesto metropolitano nel quale prestavo servizio, che,caricandosi questo fardello morale e psicologico sulle spalle, mi ha “presentato” questo grandee magnanimo Santo, assicurandomi che, affidandomi sinceramente alla sua intercessione,come amava ripetere Santa Teresa del Bambino Gesù, Egli non mi avrebbe di certo rifiutato lagrazia del trasferimento, qualora, ovviamente, questo si configurasse come un bene per me.

Abbiamo rivolto la nostra speranza e le nostre preghiere alla potente intercessione del Padreterreno di Nostro Signore, certi che Egli non avrebbe negato il miracolo agognato al Santofalegname di Nazareth: più passava il tempo e più si alternavano logoranti notizie più o menoufficiali sulla tanto attesa riforma, un altalenante affastellamento di proposte, pareri e criticheche avrebbe sfiancato anche lo spirito più granitico, ma sempre costante ed assiduo restava ilsentimento di affidamento e devozione al Santo.

Qualche mese fa si inizia così la preghiera quotidiana dei “sette dolori e sette gioie” di SanGiuseppe … Ecco quindi che il giorno della vigilia di Ferragosto, arriva, assolutamente ina-spettata e non prevedibile la notizia del trasferimento, in un momento in cui mi trovavo ariflettere sulla pianificazione delle successive mosse da mettere in campo per far valere quelloche da sempre ho considerato un mio diritto. Subito mia moglie, con il volto sorridente e colmodi gratitudine per la grazia ricevuta mi ha accolto a casa statuendo, a pieno diritto, la neces-sità di recarsi a casa del Santo Sposo della Beata Vergine Maria per rendergli i dovuti omaggicon cuore grato e sincero.

Ed eccoci, quello stesso fine settimana in viaggio per il Santuario di Spicello, con gioia esollievo nel cuore e con tutto lo spirito devotamente grato al grande Santo, al quale, comeinsegnano gli anni dell’infanzia di Gesù, sottomettersi volontariamente costituisce un atto diimmensa lode ed incomparabile onore resi a Dio stesso.

Agosto 2012 A. S.

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UNA SORPRESA INASPETTATA

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San Luca sottolinea: “Tutti quelli chelo udivano erano pieni di stupore per lasua intelligenza e le sue risposte”. Gesù,all’età di dodici anni, vuole aiutare queidottori della Legge a penetrare più afondo il senso della Scrittura, vuole aiutarli ad avere una fede più divina;servendosi della Parola di Dio li obbligaad approfondire la ricerca del mistero,della verità.

Ma ad un certo punto, mentre Gesùera con i dottori, Giuseppe e Maria sono in preda all’inquietudine, all’an-goscia, l’hanno perduto, non sanno dovetrovarlo.

La loro sofferenza, causata da Gesù,ha un significato profondo, misteriosoche essi non comprendono. Il significatosarebbe stato che Giuseppe e Maria, aloro modo, cominciassero a cooperarealle primizie dell’insegnamento di Gesù

LeVetrate istoriatedelSantuario Il ritrovamento

al tempio“I genitori di Gesù si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua.Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza; ma trascorsii giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimasea Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero”

Gesù ha dodici anni. La sua primaeducazione, quella materna, quella difanciullo, è terminata. È maggiorenne, pertanto per la primavolta va a Gerusalemme per celebrare,con i genitori, la festa di Pasqua. PerMaria e Giuseppe è sicuramente unagrandissima gioia, rimane tale anchequando, lasciando Gerusalemme, siavviano verso casa.

Ma Gesù, senza avvertirli, resta aGerusalemme. Vuol dare le primizie delsuo insegnamento ai dottori della Legge.Come un fanciullo intelligente, egli liinterroga; è il modo più misericordiosoper insegnare. Gesù sa che, se insegneràin questo modo, loro lo ascolteranno;più tardi, quando avrà trent’anni e insegnerà con autorità, essi non lo ascolteranno più, ad eccezione diNicodemo.

(Luca 2,41-43)

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e della sua vita apostolica. Anche qui è dacogliere la profezia di Simeone – una spadatrafigge Maria - ma tocca anche Giuseppe;egli soffre doppiamente, per le perdita diGesù e per la sofferenza di Maria; ma ancheviceversa, Maria soffre per Gesù ma soprat-tutto per Giuseppe che non si meritava taleatteggiamento…: “Perché hai fatto questo?Tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo”.

La risposta di Gesù “Perché mi cercavate?Non sapevate che io debbo occuparli dellecose del Padre mio?” – anche se essi non“compresero le sue parole” – è una chiama-ta ad andare oltre, mettendoli davanti aduna nuova esigenza. La loro paternità ematernità non era da viversi in manierapossessiva. Dovevano comprendere che egliera loro sottomesso nella misura in cui lovoleva il Padre. Essi avevano su di lui solol’autorità affidata loro dal Padre, ma nelsuo insegnamento e nella sua vita apostoli-ca egli dipendeva totalmente e solo dalPadre. Con questo, è iniziata una nuovastagione della sua vita; i suoi genitoridevono comprendere tutto questo e perciònon devono più cercarlo come si fa con unbambino.

Ovviamente, per rispondere a questachiamata, Giuseppe e Maria devono morireal ruolo di “padre” e “madre”, come nor-malmente è inteso. È necessario che nelloro cuore accettino che Gesù vada avanti erealizzi pienamente la volontà del Padre.

Tutto è loro servito per rinsaldare, nellasofferenza, la comunione e la fiducia reciproca.

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P E L L E G R I N A G G I O A L O U R D E SBREVE CRONACA IN POESIA DEL PELLEGRINAGGIO

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grandi sprazzi ogni tantcon le tromb alto squillant.Insomma meglio dire:“Né occhio né orecchioné mente umana mai vide e mai udì”.

E per chiuder la giornataalla grande fiaccolatache solo a Lourdes è dedicataalla grande incoronatache in alto sul piazzalesta per madre universale,che tra i cant e l’orasionte riempe d’emosion.

Anche og più de iers’en riempit tut i quartiere arivne a tut le orper dè lode m’al Signorche, panciuti alti e basce n’è un po’ de tut le ras,quanti saran non lo socertamente ce n’è un bel po’.Stanno là come in attesadi veder qualche sorpresae per le loro intensiontutti dicne l’orasion.

Poi, per tenere su l’usanzaa sciacquarsi un po’ la panzanelle acque d’la piscinaanche se l’acqua è un po’ freschina,cosicché rimane in mentcon la grotta tut l’ambient.Sa la messa d’la mattinasalutand la Madonninacon non poca nostalgiasi ritorna in ferroviae tut è git a finì in omaga ste gran pellegrinag.Per me poi è stata bellaso git sempre in carosellain ogni post in ogni pistagrazie a Marco grande autista.

Ennio Tomassini

(in dialetto fanese)

Chi a Lourdes non è venutnon saprà mai cos’ha perdutnon avendo l’esigenza di far questa esperienza. Uno dice: “Da qui non andrò viase prima non sent la poesia,e sia messa in omaga ste gran pellegrinag”.

Ma, datemi prima l’ocasiond’incontrè l’ispirasionche me vien a truvèsol de not vers le tre.Così dic l’ispirasion:“Che non c’è una spiegazioneo un racconto più adattose non c’hai partecipato.

Come si può capire solo a vocela salita della crocese non c’hai camminatoe non ti sei emozionato?E, della Messa internazionaleche del pellegrinaggio è la centrale,come posso farti vederequello che sta per accaderese non eri là presentea raccontarla non dice niente”.

Numerose le nazionile cui lor delegazioniqui rappresentatesfilano insieme a sbandierate.A centinaia e centinaia i sacerdotia riempir gli spazi vuotie quale trono è l’altaredove il vescovo vi saleed è tutto circondatoda incenso profumatoche sale su a tutte le orein onore del Signore.

Tra i canti e la preghiera,per elevare l’atmosfera,

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P E L L E G R I N A G G I O A L O U R D E SA LOURDES DEL 5-11 AGOSTO 2012

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E’ preghiera che sgorga Da ogni cuore Da ogni bocca.Qui mi sento vicino a te SignoreCon calmasenza frettaAssaporo un attimo d’eternità

LOURDESSpicchio di paradisoSulla terra

LOURDESE’ acqua vivache sgorga dalla rocciaFresca acquache purifica e ravvivaAcqua limpida e viva

LOURDESE’ l’incontro di popoli lontaniE’ suono di vociIntreccio di mani

Caverni Sandro

LOURDESMi accoglieCol verde mantelloDei suoi grandi alberiRespiro freschezzaTra le tue vieTra le tue mura

LOURDESSpicchio di paradisoSulla terra

LOURDESLuce che brilla Fiaccola che ondeggiaNella brezza della seraMille luci danzanoS’intreccianoLà sul sagrato dell’incoronata Un canto dolcissimoL’accompagna

LOURDESE’ la Vergine MariaLà nella grottaE’ silenzio

8 Luglio 2012 - La processione intorno all’Oasi in preparazione del pellegrinaggio a Lourdes

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P E L L E G R I N A G G I O A L O U R D E S10

appena giunsi chiesi agli inservienti dov’eral’ingresso, mi fu risposto che a causa dellagrande affluenza l’entrata era già stata chiusa,quindi per quella mattina non c’era nulla dafare. Tornai sui miei passi demoralizzato, ipensieri che mi vennero in mente furono tanti:“Maria non mi ha voluto … forse non ne sonodegno … forse nel mio cuore ha visto più lacuriosità del turista che il desiderio di lavarmidalle scorie della vita … forse ha preferito riservare questa possibilità a qualche fratellopiù bisognoso … forse desidera che torni unaprossima volta … forse ... forse …”. Quantiforse mi sono venuti alla mente! Ero sconsola-to, sapevo che difficilmente sarebbe capitatoancora del tempo libero; riu-scire ad entrarealle piscine pareva più difficile che vincere unterno al lotto, accantonai l’idea e mi proposi dinon pensarci più.

Il giorno seguente, un amico del ns. gruppo,terminato il suo pranzo, usciva dalla sala diristoro e vedendomi a tavola, mi propose diseguirlo per andare alle piscine; lo sconsigliai,gli raccontai l’accaduto del giorno precedente;lui insistette più volte e mi disse di averricevuto indicazioni precise proprio da uninserviente delle piscine, inoltre mancava piùdi un’ora all’apertura delle piscine per cuiavremmo anche potuto essere tra i primi adentrare. Vista la sua insistenza e sicurezzaaccettai, non terminai neppure il pranzo, salutai mia moglie e gli altri commensali e loseguii. Quando giungemmo ai cancelli eranomiracolosamente aperti, il mio amico mi rassicurò dicendo: “non preoccuparti, vedraiche nel giro di un’ora ce la caviamo”. Ero vera-mente felice, non mi pareva vero di poter farequesta cosa che desideravo così tanto. Lo stesso desiderio che provavo mi meravigliava.Non capivo il perché di tanto desiderio.

Questa, del 2012, è la seconda volta che io e mia moglie andiamo a Lourdes; il primo pellegrinaggio lo facemmo nel 1993; fu orga-nizzato dalla nostra parrocchia e durò tregiorni (viaggi in aereo compresi); fu un’espe-rienza bellissima per tanti motivi: perchévedevamo Lourdes per la prima volta, perchéera il nostro primo pellegrinaggio, ma soprat-tutto perché avevo tante cose da dire echiedere a Maria.

L’esperienza attuale, svoltasi dal 5 all’11agosto, l’abbiamo vissuta più intensamente; le ragioni sono tante e diverse: anzitutto ladurata del pellegrinaggio (sette giorni anzichétre), poi la ns. maggiore maturità (infatti dopoquasi 20 anni siamo diversi come cristiani,come coppia e come genitori), inoltre siamopensionati quindi liberi da impegni di lavoro(il cui pensiero spesso distrae dall’attimo pre-sente), non ultima la speranza di poter fare evedere ciò che non ci fu possibile nel primopellegrinaggio.

Ritengo che la cosa determinante di questosecondo pellegrinaggio sia stato il viaggio intreno, mentre col pellegrinaggio del 1993, indue ore di tempo, siamo passati dalla realtà delquotidiano a quella del raccoglimento e dellapreghiera di Lourdes, in questo secondo pelle-grinaggio, con il viaggio in treno non c’è statoquesto trapianto repentino. Il viaggio ha avutouna durata di circa 22 ore, certo faticoso epesante, specialmente alla ns. età, ma utile perla preparazione spirituale. In tutte queste orenon sono mancati i momenti di preghiera, laSanta Messa, la possibilità di confessarsi, imomenti di adorazione nella cappella apposi-tamente allestita, i momenti di dialogo coifratelli, di formazione/informazione per i piùpiccini. Così una volta scesi a Lourdes eravamopronti con la mente, col cuore e con l’anima.

Nel mattino di martedì 7 agosto era previstaper noi qualche ora di libertà; pensai di utiliz-zare quel tempo per immergermi nelle piscine,di cui avevo tanto sentito parlare e che non mifu possibile nel primo pellegrinaggio; miinformai sugli orari d’ingresso, erano: dalle 8alle 10 del mattino, e dalle 14 alle 16 del pome-riggio. Sapendo che di solito l’ingresso è moltoaffollato mi ci recai prudentemente alle 7:45;

Il bagno nelle piscinedi Lourdes:un’autentica rinascitaper lo spirito

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P E L L E G R I N A G G I O A L O U R D E S11

secondo battesimo, un battesimo non richiestoda altri per me, ma un battesimo che io rice-vevo perché lo desideravo e lo volevo. Sentivocome se a battezzarmi fosse personalmenteLei, la Madonna; e vivevo questo stato spiri-tuale come fosse un ulteriore atto di affida-mento che rivolgevo a Maria e una ulterioreProfessione di Fede che elevavo a Gesù.

Poi gli inservienti mi accompagnarono nellavasca dove mi immersi interamente, perchévolevo essere mondato soprattutto nellamente. Uscito dalla vasca ringraziai gliinservienti per il loro importante servizio, unodi loro mi si avvicinò e quasi bisbigliandoall’orecchio mi chiese una preghiera per loro,cosa che mi sono riproposto di fare con regolarità.

Poi mi rivestii e uscii. Non sarò mai abba-stanza riconoscente al mio amico per averinsistito tanto e per non essersi arreso alle mieargomentazioni, così facendo ha reso possibileche io realizzassi un desiderio che neppuresospettavo di volere così fortemente. È stataun’ esperienza bellissima, che mi ha arricchitospiritualmente.

Il tempo che impiegammo per il bagno nellepiscine fu di due ore e mezza, ma ne valse lapena; poi raggiungemmo gli altri; eravamo inperfetto orario per prepararci alla fiaccolataserale.

In questo episodio ho sentito come se laMadonna avesse voluto ammonirmi per lapoca fiducia, infatti mi ha ricondotto allepiscine, per mezzo di un fratello per eseguire ilcomando lasciatoci: “andate, bevete e lavatevialla fonte”. Allo stesso tempo mi è parso comese Maria abbia voluto ribadire (come spesso ciricordano i sacerdoti dell’I.S.F.) che qualsiasicosa facciamo non avviene per nostra scelta,ma perché veniamo chiamati!

Ringrazio infinitamente anche SanGiuseppe per averci chiamati a questa bellarealtà del Santuario di Spinello e dell’I.S.F. cheviviamo ormai da qualche anno.

Un indegno servitore dell’Istituto Santa Famiglia

Mentre attendevamo il ns. turno nellapreghiera collettiva, notammo con piacere che anche alcuni dei ns. sacerdoti venivano ad immergersi. Poi giunse il ns. turno edentrammo, fummo divisi, il mio amico venneindirizzato con altri pellegrini alle vasche disinistra io a quelle di destra. Ebbi accesso, conaltri 5 pellegrini, a uno degli spogliatoi chesono davanti alle vasche, venni invitato dagliinservienti a spogliarmi. Fui il primo adentrare, gli inservienti capirono subito che erala prima volta, mi prepararono poi mi proposero (se lo desideravo) di rivolgere mentalmente qualche preghiera alla Madonnaprima di bagnarmi.

Un turbine di pensieri affollava la mia mente,non so quanto tempo passò, ma ricordo perfet-tamente che raccomandai alla Madonna: miamoglie, i ns. figli e tutti coloro, per i quali quo-tidianamente, io e lei preghiamo. Poi sentii divoler ringraziare Maria per quello che stavovivendo, per come mi sentivo dentro: avevol’impressione che questo bagno per me era un

Lourdes - 6 Agosto 2012In processione verso la Grotta

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VITA DEL SANTUARIO VITA DEL SANTUARIO V12

“Fermatevi e sappiate che io sono Dio”(Salmo 46,11)

"La “porta della fede” (cfr At 14,27) che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa è sempre aperta per noi. E’ possibile oltrepassare quellasoglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla graziache trasforma. Attraversare quella porta comporta immettersi in un cammino che dura tuttala vita." (Porta Fidei, 1)

Nel primo giovedì nel mese di settembre 2012 è iniziato, nel Santuario di San Giuseppe inSpicello, un percorso formativo e di discernimento all'interno dell'ora di adorazione serale.

L'intenzione primaria è quella di fornire ai fedeli presenti un piccolo spunto tematico diteologia spirituale ed un semplice laboratorio orante davanti alla SS. ma Eucarestia.

Lo spunto tematico vuole fornire un tappeto minimo in preparazione all'anno della Fede. Un iter spirituale sui contenuti fondanti della catechesi in una lettura sapienziale dei medesimi.

Il laboratorio di preghiera sulla Parola di Dio pregata, cantata, risuonata e meditata la possibilità di crescere alla luce interiore della Parola di Dio.

La peculiarità del Santuario, che si indirizza alle famiglie, necessita, prima di ogni azioneapostolica ordinaria e ad-extra, un necessario iter di Ascolto, di Silenzio, di "immersione"nell'Evento Gesù e nella Sua Parola.

Pertanto in previsione di un'attività di evangelizzazione e di accoglienza di Spicello, i fedelie gli operatori del Santuario sentono l'esigenza profonda di andare di nuovo "a scuola"dell'Eucarestia, a scuola della Parola, a scuola di Cristo. "Se non vi convertirete e non diven-terete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli", ci esorta Gesù nel Vangelo. (Mt. 18,3)

Scegliere di essere discepoli è tutt'altro che scontato. E' una scelta sempre nuova ed attuale.Significa essere disposti a farsi amare, a farsi guarire, a farsi "abbattere" e ricostruire dallaPresenza di Cristo Eucarestia e dalla Sua Parola. Questo "arrendersi" è l'inizio del Regno. Ed èscelta di forte attività e non di passività, come in un primo tempo apparirebbe.

Non è solo esperienza personale ma esperienza di Chiesa; davanti all'Eucarestia si diventaChiesa. Davanti alla sua Parola si gusta la sapienza cristiana personale e comunitaria.

Sempre nella Porta Fidei, al numero 2 il Santo Padre ci dice: ".. Capita ormai non di rado chei cristiani si diano maggior preoccupazione per le conseguenze sociali, culturali e politiche delloro impegno, continuando a pensare alla fede come un presupposto ovvio del vivere comune."

E' il rischio di ogni relazione, anche la più significativa, quella di farsi percorre dall'ovvietà,dall'abitudine e, purtroppo, dalla mancanza di stupore. In effetti è rischio di tutti quello di "nonfermarsi" davanti a Gesù, dimenticando che è Dio che costruisce la storia, ogni storia. Dallamicrostoria alla macrostoria. Noi siamo chiamati a fare il massimo, sempre, ma con la prioritàdi una profonda e matura vita liturgica personale e comunitaria.

Per tale motivo il Santo Padre ha sempre puntato anzitutto su una riforma liturgica per ilbene della Chiesa. E' proprio all'interno di essa, in cui Cristo è il protagonista, che prende corpoe significato il "Credo" che recitiamo ogni domenica.

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O VITA DEL SANTUARIO VITA DEL SANTUARIO13

Quando in noi prende forma questa "scelta" del fermarsi, dello stupore, della presenza e dell'evento, il Magistero acquista luce nuova. La Tradizione si vivifica. La Parola gorgoglia nelcuore e ritma gli istanti che la provvidenza ci dona.

Di fatto non esiste laicità e fecondità sociale senza la priorità del "fermarsi" al cospetto diDio. E' proprio questo fermarsi, questo mettersi in ascolto in alcuni momenti che permette diessere in ascolto sempre, bisognosi di far parlare Dio fuori e dentro di noi, che permette alfedele di essere fecondo nella storia; radicalmente e realmente laico.

Allora il Signore "rafforza l'opera delle nostre mani" (Sl. 90,17). L'annuncio del Vangelo, laCarità operosa, l'annuncio dei valori non negoziabili, della intera dottrina sociale della Chiesa,della vita politica e cittadina, non appare come un contenuto esterno o tutt'al più mentale, ma come un esplosione del cuore; di un cuore che sta sempre a Scuola di Cristo nella Chiesa eper la Chiesa.

Un cuore che ha scelto di fermarsi perché ha scelto di essere salvato e di trovare in Cristo enella Sua Chiesa le ragioni quotidiane ed eterne del respiro e del vivere.

Paul Freeman

L'adorazione con il percorso tematico e il laboratorio di preghiera è aperto a tutti ogniprimo giovedì del mese alle ore 21:00.

Venite a lodare il Signore con noi. Ogni sorella ed ogni fratello è un dono orante reciproco.

6 Settembre 2012 - Introduzione all’Adorazione Eucaristica

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VITA DEL SANTUARIO VITA DEL SANTUARIO V

La Famiglia, il lavoro e la festaLa notte tra il 24 e 25 agosto si è celebrato il ventesimo pellegrinaggio notturno che

partendo alle ore 2,00 dal santuario mariano diocesano di Santa Maria delle Grazie di Cartoceto(PU) ha raggiunto alle 7,00 il santuario diocesano di San Giuseppe di Spicello in San Giorgiodi Pesaro. Da Maria a Giuseppe, è chiara per la vita di coppia che viene elevata una partico-lare intenzione di preghiera.

Le altre, in primis, per il papa, i vescovi, i sacerdoti e tutta la Chiesa; per i politici e gliamministratori perché si sentano a servizio del bene comune, in questo momento di difficoltàdel nostro paese e di tutta l’Europa.

Ma loro, i politici, non bastano ed ecco rivolgerci a San Giuseppe il patrono dei lavoratori e santo della Provvidenza.

E’ stata, quest’anno, naturale conseguenza avere come traccia le meditazioni, alternate dallapreghiera, dell’incontro mondiale delle famiglie a Milano, “La famiglia: il lavoro e la festa”.

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25 Agosto 2012 - L’arrivo dei pellegrini al Santuario

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O VITA DEL SANTUARIO VITA DEL SANTUARIO

“La festa ha bisogno del lavoro, non solo, perché, la dimensione della festa è inerente ad unlavoro che sia veramente umano ed etico, ma anche perché sono i tempi del lavoro che scan-discono quelli della festa, e viceversa…. poiché la festa senza lavoro non è mai vera e pienafesta, per la persona e per la famiglia.” (Luigino Bruni - Università di Milano - Bicocca)

Ma il lavoro viene a mancare. Chi lo ha spesso è costretto a lavorare anche di domenica (vedi centri commerciali e altro).

Forse questo è il momento (più di altri) di ritornare a pregare per questo, di rivolgersi alPADRE perché vi sia per tutti e abbia senso per la vita di ognuno.

Dal racconto della creazione emerge una stretta connessione tra l’amore coniugale e l’atti-vità lavorativa: la benedizione di Dio è data ai coniugi affinché siano fecondi e traggano frutto dalla fecondità della terra. La famiglia, benedetta da Dio, è chiamata a riconoscere i doniche da Dio riceve. Un modo concreto per far memoria dell’azione benefica di Dio, origine diogni bene, è la preghiera di benedizione che la famiglia recita ai pasti. Il raccogliersi insiemeper lodare Dio e ringraziarlo del cibo è un gesto tanto semplice quanto profondo: è l’espres-sione della gratitudine al Padre dei cieli che provvede ai suoi figli sulla terra, elargendo loro lagrazia di amarsi e il pane per vivere.

Dio dalla creazione, il suo lavoro, affidando poi all’uomo la custodia di ciò che aveva fatto,ha dato i suoi ritmi affinché il lavoro non soffocasse l’uomo, Dio lavora, Dio riposa.

Il giorno di riposo, giorno del Signore per l’uomo, diventa il giorno della relazione gratuitae degli affetti familiari, dei legami di amicizia e parentela.

Soprattutto è il Giorno del Signore, il tempo della preghiera, della Parola di Dio,dell’Eucarestia, dell’apertura alla comunità e alla carità. E così anche i giorni della settimanariceveranno luce dalla domenica e dalla festa: ci sarà meno dispersione e più incontro, menofretta e più dialogo, meno cose e più presenza.

Dopo aver lavorato per sei giorni alla creazione del mondo e dell’uomo, il settimo giorno Diosi riposa. Il riposo di Dio ricorda all’uomo la necessità di sospendere il lavoro, perché la vitareligiosa personale, familiare, comunitaria non sia sacrificata agli idoli dell’accumulo della ricchezza, dell’avanzamento della carriera, dell’incremento del potere. Non si vive solo di rapporti di lavoro, funzionali all’economia.

A.B.

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www.sangiuseppespicello.itPer visitare il sito del Santuario

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Sposi NovelliAntonio Pio e Giulia

TortorelliCamerano (AN) †

DEFUNTI ISCRITTI

ALLE MESSE PERPETUE

Barbini Maria Comandini Luigi

Provenzano Giuseppe Sivieri Giuliana

Magliani Pierluigi Renzi Bruno

Vigilucci P. RinoMarrone Pasquale

Casadei MariaFabbri GiuseppeCampagna Maria

Viviani MariaPetrone SanteZenobi CarloTonelli Maria

Fuligni Dina CaterinaGemini Giancarlo

Morettini FrancescoLenci Natalina

Maulu Pantaleo AntonioD’Eugenio Concetta

Def. Fam. Bertoldi OlmidaFerrari MariaTinazzi TeresaFrasca MarioRotatori Eda

Def. Fam. Carboni AugustoDe Santis Claudio

Pierini Maria GraziaGiulietti Silvestro

Def. Fam. Tonelli PatrizioPolidori AliceSereni Marco

Monachino MariaDi Groli LeonardaDiac. Enzo Marino

Falcione Giuseppe Maria

L’OPERA DELLE “MESSE PERPETUE”

La Santa Messa che si celebra ognimercoledì, viene applicata per coloroche in qualche maniera sono legati alSantuario o su diretta richiesta o suquella di altri o semplicemente per ilfatto che sono benefattori.Sono compresi anche quanti fannorichiesta di preghiera. Una particolare attenzione viene riservata ai defunti segnalati, aineonati e fanciulli che genitori ononni intendono affidare alle parti-colari cure di San Giuseppe. Di questiviene pubblicata sul periodico anchela foto. Analogo trattamento è riser-vato agli sposi novelli

affidano il loro matrimonioa San Giuseppe

Sposi Novelli

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SSEEGGNNAALLAAZZIIOONNII LLIIBBRRAARRIIEEPPEERR MMEEGGLLIIOO CCOONNOOSSCCEERREE IILL SSAANNTTUUAARRIIOO

EE PPEERR VVIIVVEERREE EE SSPPEERRIIMMEENNTTAARREE LLAA PPOOTTEENNZZAA DDII SSAANN GGIIUUSSEEPPPPEE

IN CAMMINO CON SAN GIUSEPPENuovissima edizione già redatta da don Stefano Lamera qualche meseprima della sua morte. È un volumetto che desiderava entrasse in tuttele famiglie perché - diceva convintissimo - “è necessario un ricuperodella paternità di San Giuseppe per ricuperare la paternità in ogni famiglia”. È a colori, formato tascabile, pagine 112. Si ordina o si trovapresso il Santuario, con offerta di almeno € 2,00 a copia, oltre allespese di spedizione.

IL ROSARIO CON SAN GIUSEPPEContiene riflessioni sulla preghiera del Rosario in onore di San Giuseppe.I misteri proposti si articolano in maniera cronologica, suddivisi in treserie. Vi sono riportate anche formule di preghiera indirizzate a SanGiuseppe. È in bianco nero, tascabile, di pagine 61. Si ordina o si trovapresso il Santuario, con offerta di almeno € 1,50 a copia, oltre alle spesedi spedizione.

IL SANTUARIO DI SAN GIUSEPPE Storico volume che presenta la nascita e lo sviluppo del Santuario diSan Giuseppe. Un volume “carismatico”, perché documenta il misteriosodisegno che Dio sta realizzando a beneficio delle famiglie grazie all’in-tercessione di San Giuseppe. E’ a colori, pagine 166, formato 15x21.Si ordina o si trova presso il Santuario, con offerta di almeno € 5,00a copia, oltre alle spese di spedizione.

LA VITA DELLA SANTA FAMIGLIA IN DIECI VETRATENuovissima edizione. Il volumetto illustra e fa parlare le vetrate istoria-te, messe in opera recentemente, che ornano il Santuario di sanGiuseppe di Spicello. È a colori, formato 15x21, pagine 40. Si ordina o sitrova presso il Santuario, con offerta di almeno € 3,00 a copia, oltre allespese di spedizione.

PREGHIAMO SAN GIUSEPPE Opuscolo edito dall’Associazione “Compagnia Amici di Gesù”, in colla-borazione con il nostro Santuario. Riporta diverse formule di preghierarivolta a san Giuseppe, tra cui il Sacro Manto. È in bianco nero, tascabi-le, di pagine 50. Si ordina o si trova presso il Santuario, oppure pressol’Associazione (tel. 329/0211289 – 329/5945004), con offerta di almeno€ 1,00 a copia, oltre alle spese di spedizione.

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Il Magistero del Papa nelle tre giornatemilanesi ha riaffermato la tutela dei “valori non negoziabili”: vita, famiglia,educazione. Ciò che sta alla base dellasocietà ha una struttura indeformabile enon c’è pretesa che possa scalfirla.

Ci piace, a distanza di mesi, tornare sulgrande evento del VII incontro mondialedelle famiglie con il Papa a Milano perché, al di là della grande gioia che inquei giorni abbiamo vissuto, al di là dellagrande speranza alla quale ci siamoabbeverati per tornare carichi nelle nostre famiglie e comunità, ora è iltempo dei compiti da mettere in atto perché l’evento mondiale sia per tuttifruttuoso e foriero di felicità duratura.

Come sottolineava anche il quotidianoAvvenire, in un articolo di Claudio Sartea

riferito alla tre giorni milanese diBenedetto XVI, la felicità costituisce pertutti noi l’orizzonte del vivere, la metaambita per la quale lavorare e faticare,ma sempre più spesso ci accorgiamo dinon essere sulla strada giusta, se nonaddirittura fuori rotta. Il Santo Padre celo ha ricordato quando nell’omelia, nelparco di Bresso, ha detto: “La mentalitàutilitaristica tende a estendersi anche allerelazioni interpersonali e familiari,riducendole a convergenze precarie diinteressi individuali e minando la soliditàdel tessuto sociale”.

Questo inciso Egli lo ha fatto mentreparlava di amore coniugale e famiglia,perché il problema principale oggi, lagrande crisi che ci attanaglia, è la que-stione antropologica, cioè l’idea cheabbiamo dell’uomo e la giustificazione e protezione della sua dignità più pro-fonda. Non sappiamo più quello chesiamo e quello che vogliamo. Il Papa aMilano ci ha ribadito le coordinateessenziali: non è l’utile che esaurisce lagioia anzi, molto spesso la spegne; non èil prodotto che garantisce il risultato, alcontrario, molte volte non fa che accre-scere la delusione e moltiplica frustra-zioni e sensi di colpa; solo la famiglia,

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MILANO FAMILY 2012PAPA BENEDETTO XVI

LEGGE NATURALE DEL MATRIMONIO

Segue a pag. 20

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e viceversa; la seconda fecondità è lagenerazione del “noi coniugale” tramitel’ “una caro” degli sposi; la terza fecon-dità è rappresentata dalla genitorialità o “apertura al terzo” non obbligato-riamente inteso come figlio biologico, ma figlio in rapporto a tutti quelli cheincontreremo sulla nostra strada nelcammino di famiglia aperta alla comu-nità; in questa ottica, il figlio biologicoattesta e conferma che la comunione di vita non può prescindere dalla co-munione d’amore: i due aspetti non possono essere mai disgiunti.

Questo ci dice la legge naturale!

Il quotidiano Avvenire, nello stessoarticolo, proseguiva: non è dunque loStato, con le sue leggi, a inventare lafamiglia; né gli è consentito, conse-guentemente, riformularne i principiessenziali (con rigore concettuale, laCostituzione italiana afferma che la Repubblica riconosce la famiglia, nonla crea).

Chiediamoci allora, può il singolo cittadino arbitrariamente o persinocapricciosamente, attribuire carattere"familiare" a relazioni che non sonofamiglia?

Ed è laico lo Stato (o il Comune) che netutela simili pretese?

Si direbbe proprio l’opposto: lo Statoche inventa la famiglia, o crea gli spazilegali perché lo facciano i cittadini, è ilpiù ideologico e manipolatorio degli Statipossibili, perché interviene sulla natura

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Segue da pag. 19

come ce l’ha presentata Papa Ratzinger,cioè fondata sulla legge naturale, è ingrado di salvarci. Essa non è mero stru-mento in vista di un utile individuale e,come la vita umana, non si consegnaall’arbitrario gioco dei desideri e dellemanipolazioni. Si concede, sì, alla liberainterpretazione dei suoi protagonisti, manon nella sua struttura, bensì nel suosvolgersi esistenziale. L’intima sua strut-tura rimane inalterabile, ed è anzi proprio perché non è utile a me, non è prodotta da me, che è in grado di precedermi, accogliermi e salvarmi.

Quale sarebbe allora questa strutturaindeformabile della famiglia?

Lo ha ricordato il Papa ricorrendo,nella veglia di sabato e nell’omeliadomenicale, a espressioni classiche: è“comunità di amore e di vita”.

Comunità d’amore perché il matrimo-nio è attuazione del dono totale di sé cheavviene attraverso la complementarietàdel femminile e del maschile, che diceunione ma dice anche distinzione, dicericerca della sintonia tra le melodiediverse e reciproca valorizzazione, maanche accettazione e rispetto della loropari dignità.

Comunità di vita perché la relazioneconiugale è attuazione della feconditàsempre e comunque, anche se non puòessere realizzata la fertilità biologica.Infatti, la prima fecondità degli sposi nonè “fare figli”, ma generare “il coniuge”:attraverso la relazione, la sposa porta apienezza lo sposo nella sua mascolinità

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Né il precario e ambivalente protago-nismo dell’homo faber, né le preteseassolutistiche di legislatori o giuristispregiudicati possono toglierci il diritto e il dovere di impegnarci nella salva-guardia di ciò che è propriamente umanoe custodisce la possibilità di gioia di tutti.

Maria Pia e Paolo Ambrosini Uff. Pastorale Familiare – Fano

delle cose e la violenta. Come possiamoaccettare lo stravolgimento del nucleodel "ben essere" individuale e sociale, ladeformazione della cellula di base dellacomunità civile, la manipolazione genet-ica del futuro di tutti?

L’invito milanese di Benedetto XVI èallora coinvolgente e perentorio: si trattadi mettersi risolutamente “a servizio dellafamiglia, fondata sul matrimonio e aper-ta alla vita, e altresì riconoscere il dirittoprimario dei genitori alla libera edu-cazione e formazione dei figli”(discorsoalle Autorità).

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La Fede: è fidarsi di Dio, è fidarsi di Gesù; la Fede è accettare la volontà di Dio; la Fede non è conoscere o sapere; la Fede è principiooperativo; nella strada della nostra vita vivere in funzione della Fede; la Fede è credere che nell’Ostia c’è Dio, c’è Gesù.

Lasciare come eredità la Fede ai figli. I santi con la Fede, per mezzodella Fede ed in funzione della Fede operavano ogni momento della lorovita. Vivere quindi di fede ed operare con la Fede.

La fedeltà: San Giuseppe è stato fedele anche prima di capire perché amava. Se uno è fedele (almeno uno) il matrimonio si può salvare.Si deve perdonare come Cristo ha perdonato e si avranno dei meriti persé, per l’altro coniuge e per i figli. Perdonare è ritornare ad amare.

Il Matrimonio: è il contratto più audace che ci sia in natura,perché è creazione di Dio e perché si tratta di mettere insieme due persone con tutte le realtà e le ricchezze, di ogni genere, che hannoentrambi; ed è, però, il contratto più meraviglioso perché nasce dall’amore e non dall’interesse come tutti i contratti naturali.

Il matrimonio: 1) E’ una unione di corpi, non come oggetto ma come persona, pertanto è anche una unione di amore e di cuori, altrimenti si commette adulterio; 2) è una unione di due caratteri: amarel’altro come è, e preparare l’antidoto per il carattere opposto; 3) è fedeltà,è unione di cuori, è l’unione di due amori diversi che devono unirsi percompletarsi a vicenda perché quello della donna è diverso da quello dell’uomo; 4) è l’unione di due intelligenze, di due volontà e di due forzediverse; se ciò non avviene le vittime sono i figli; il coniuge più fortedeve sostenere il più debole; 5) è l’unione di due anime; è pregare assiemeper mettersi cuore a cuore con Dio

(da appunti durante il corso di esercizi spirituali ad Ariccia nell’ottobre/novembre 1980).

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L’ANGOLODELLA FAMIGLIAa cura di Augusto Giovanelli

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I DUE BOSCAIOLI Bruno Ferrero, Il segreto dei pesci rossi

Due boscaioli lavoravano nella stessa foresta ad abbattere alberi. I tronchi erano imponenti, solidi etenaci. I due boscaioli usavano le loroasce con identica bravura, ma con unadiversa tecnica: il primo colpiva il suoalbero con incredibile costanza, uncolpo dietro l'altro, senza fermarsi senon per riprendere fiato rari secondi.Il secondo boscaiolo faceva una discre-ta sosta ogni ora di lavoro.

Al tramonto, il primo boscaiolo eraa metà del suo albero. Aveva sudatosangue e lacrime e non avrebbe resi-stito cinque minuti di più. Il secondoera incredibilmente al termine del suotronco. Avevano cominciato insieme ei due alberi erano uguali! Il primoboscaiolo non credeva ai suoi occhi."Non ci capisco niente! Come hai fattoad andare così veloce se ti fermavitutte le ore?".

L'altro sorrise: "Hai visto che mi fermavo ogni ora. Ma quello che nonhai visto è che approfittavo della sostaper affilare la lama della mia ascia”.

Direttore editoriale: Cesare Ferri

Direttore responsabile: Sergio Augusto Carrettoni

Redazione: Ambrosini Michele, Berardi Augusto,Polidori Maria Pia

Direzione e Redazione:Santuario di San Giuseppe, Strada Spicello, 1961030 - San Giorgio di Pesaro (PU)

Impaginazione e stampa: Sonciniana s.r.l. - Fano

Autorizzazione: Trib. di Pesaro n. 451 del 17/10/98

Spedizione: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Pesaro

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Modalità per l’offerta contributiva: • direttamente in mano del rettore;• con versamento su c/c Poste Italiane

n. 14106611 intestato al Santuario di san Giuseppe, specificando la causale (periodico, opere generiche del santuario, casa don Stefano Lamera, nuova iscrizione o conferma alle Messe perpetue, applicazioneSante Messe singole, richiesta preghiere, ecc.)Cod. IBAN IT 55L0760113300000014106611

• con bonifico su c/c Banca di Cr editoCooperativo di Fano Agenzia di Lucrezian. 04/01/11397 specificando la causale come sopra. Cod. IBAN IT35Z0851968260000040111397

• con bonifico su c/c Banca di Cr editoCooperativo del Metauro n. 01/01/99980,specificando la causale come sopra. Cod. IBAN IT60D0870068470000010199980

settembre/dicembre 2012Anno XV numero 3

Periodico di informazione culturale e religiosa del Santuario di San Giuseppein Spicello di San Giorgio di Pesaro

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FANOMAROTTA

MONDOLFO

PIAGGE

S. IPPOLITO

BARCHI

PERGOLA

S. MICHELE

S. COSTANZO

M. MAGGIORE

CALCINELLI

FOSSOMBRONE

ORCIANO

S. GIORGIO

MONDAVIO

S. FILIPPO

MONTE PORZIO

SANTUARIO

CORINALDO

PPeerr cchhii vviieennee iinn aauuttoossttrraaddaa ddaall SSuudd..Uscire al casello di Marotta, prendere la SP n. 424 verso Pergola, sino a Monteporzio. Seguire la segnaletica stradale: “San Giorgio di Pesaro” e “Santuario di San Giuseppe”.

PPeerr cchhii vviieennee iinn aauuttoossttrraaddaa ddaall NNoorrdd..Uscire al casello di F ano, prendere la superstr ada 7 3bis verso Roma ed uscir e a Calcinelli. Seguire la segnaletica stradale “San Giorgio di Pesaro” e “Santuariodi San Giuseppe”.

PPeerr cchhii vviieennee iinn ssuuppeerrssttrraaddaa 7733bbiiss ddaall vveerrssaannttee ttiirrrreenniiccoo..Uscire a Calcinelli e seguire come sopra.

PPeerr aallttrree aalltteerrnnaattiivvee..Confrontare l’allegata cartina stradale schematica

SANTUARIODI S. GIUSEPPE

PERCORSI PER RAGGIUNGERE IL SANTUARIO