Sant'Agostino - Contro Il Sermone Degli Ariani (ITA)

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    CONTRO IL SERMONE DEGLI ARIANI

    Tutte le Opere - versione italiana > Polemici >

    Contro il sermone degli Ariani

    SERMONE DEGLI ARIANI

    1. Il Signore nostro Ges Cristo, Dio unigenito, primogenito di tuttala creazione.

    2. Costituito dalla volont di Dio e Padre suo prima di tutti i secoli.

    3. Per volont e comando del Padre mediante il suo potere fece sche, dal nulla, esistessero tutte le cose del cielo e della terra, lecose visibili e invisibili, i corpi e le realt spirituali.

    4. E prima di fare ogni cosa, fu costituito Dio e Signore di tutto, ree creatore, dotato nella sua natura di prescienza del futuro e nelcreare in tutto ligio al mandato del Padre; per volont e comandodel Padre discese dal cielo e venne in questo mondo, come eglistesso dice: Infatti non sono venuto da me stesso, ma Lui mi hamandato 1.

    5. E poich tra tutti i gradi degli esseri spirituali e razionali, luomosembrava poco meno degli Angeli2 a causa della natura e della

    fragilit del suo corpo, affinch non si considerasse vile edisperasse della sua salvezza, il Signore Ges, onorando la suacreatura, si degnato di assumere la carne umana; e ha mostratoche luomo non vile, ma prezioso, come sta scritto: Grande eprezioso luomo 3. E perci luomo solo si degnato di fare erededi suo Padre, e a s coerede; in modo che ci che di meno avevaricevuto nella sua natura, di pi lottenesse nellonore.

    6. Dice: Quandovenne la pienezza del tempo, Dio mand il suoFiglio, nato da donna 4. Egli, che per volont del Padre assunse lacarne, per volont e comando paterno visse in un corpo, cos come

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    egli stesso dice: Sono disceso dal cielo non per fare la mia volont,ma la volont di colui che mi ha mandato 5. Egli per volont delPadre fu battezzato a trentanni, per la voce e la testimonianza delPadre fu manifestato6, e per volont e comando del Padre

    predicava il Vangelo del regno dei cieli, come egli stesso dice:Bisogna che io annunzi il Vangelo anche alle altre citt; per questosono stato mandato 7, e: Egli mi ha ordinato che cosa devo dire eannunziare 8. E cos per volont e comando del Padre siincamminava con sollecitudine verso la passione e la morte, comeegli stesso dice: Padre, passi da me questo calice; per non comevoglio io, ma come vuoi tu 9. E lo stesso afferma lApostolo quandodice: Si fece obbediente al Padre fino alla morte e alla morte dicroce 10.

    7. Ed egli, appeso alla croce, per volont e comando del Padreconsegn nelle mani degli uomini la sua carne umana che avevapreso dalla santa Vergine Maria, e affid nelle mani del Padre la suadivinit, dicendo: Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito 11.poich Maria diede alla luce un corpo destinato a morire, mentreDio immortale gener il Figlio immortale. Dunque la morte di Cristonon rappresenta una menomazione della sua divinit, ma labbandono del suo corpo. Come nella sua nascita dalla Verginenon ci fu la corruzione della sua divinit, ma lassunzione del corpo,cos anche nella sua morte non ci fu la passione e il venir menodella sua divinit, ma la separazione della sua carne. Come, infatti,chi strappa un vestito oltraggia colui che vestito, cos anchecoloro che crocifissero la sua carne, recarono offesa alla suadivinit.

    8. Egli, che per volont e comando del Padre pienamente comp lamissione che gli era stata affidata, per volont e comando del Padrerisuscit il suo corpo dai morti; e con lo stesso corpo, come ilpastore con la pecora, il sacerdote con lofferta, il re con la porporae Dio con il tempio, fu innalzato alla gloria dal Padre.

    9. Egli, che per volont del Padre disceso dal cielo e vi asceso,per volont e comando del Padre siede alla sua destra, sentendo ilPadre che gli dice: Siedi alla mia destra, finch io ponga i tuoinemici a sgabello dei tuoi piedi12. Egli, che per volont e comandodel Padre siede alla sua destra, per volont e comando del Padreverr alla fine dei tempi, come proclama e dice lApostolo: IlSignorestesso a un ordine, alla voce dellarcangelo e al suono della

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    tromba di Dio, discender dal cielo 13. Egli che per volont ecomando del Padre verr, per volont e comando del Padregiudicher tutti con giustizia e dar a ciascuno secondo la sua fedee le sue opere, come egli stesso dice: Il Padre non giudica nessuno,

    ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio. E ancora: Giudico secondoquello che ascolto e il mio giudizio giusto, perch non cerco la miavolont, ma la volont di colui che mi ha mandato 14. Perci nelgiudicare antepone la potenza del Padre e pospone la sua divinadignit e il suo potere, dicendo: Venite, benedetti del Padre mio 15.Dunque, il Figlio giudice giusto: lonore e lautorit sono di chigiudica, le leggi imperiali sono del Padre; come la supplica dufficioe la consolazione sono proprie dello Spirito Santo, la dignit delgiudice giusto propria dellUnigenito di Dio.

    10. Dunque, il Figlio generato dal Padre: lo Spirito Santo creatoattraverso il Figlio.

    11. Il Figlio annunzia il Padre, lo Spirito Santo annunzia il Figlio.

    12. Il primo e principale compito del Figlio consiste nel rivelare lagloria del Padre; il primo e principale compito dello Spirito Santoconsiste nel manifestare ai cuori la dignit di Cristo.

    13. Il Figlio testimone del Padre, lo Spirito testimone del Figlio.

    14. Il Figlio mandato dal Padre, lo Spirito mandato dal Figlio.

    15. Il Figlio ministro del Padre, lo Spirito Santo ministro delFiglio.

    16. Il Figlio riceve ordini dal Padre, lo Spirito Santo riceve ordini dalFiglio.

    17. Il Figlio sottoposto al Padre, lo Spirito Santo sottoposto alFiglio.

    18. Il Figlio fa ci che gli ordina il Padre, lo Spirito Santo dice quelloche gli comanda il Figlio.

    19. Il Figlio adora e onora il Padre; lo Spirito Santo adora e onora ilFiglio, come afferma il Figlio stesso: Padre, io ti ho glorificato sopra

    la terra, compiendo lopera che mi hai dato da fare 16. E a proposito

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    dello Spirito Santo dice: Egli mi glorificher, perch prender delmio e ve lo annunzier 17.

    20. Il Figlio da s non pu fare nulla18, ma in tutto attende la

    volontdel Padre. Lo Spirito da s non parla, ma in tutto attende ilcomando di Cristo: Non parler da s, ma dir tutto ci che avrudito e vi annunzier le cose future 19.

    21. Il Figlio rivolge preghiere per noi al Padre, lo Spirito supplicaper noi il Figlio.

    22. Il Figlio immagine viva e vera, propria e degna di tutta labont, la sapienza e la potenza del Padre; lo Spirito

    manifestazione di tutta la sapienza e potenza del Figlio.23. Il Figlio non una parte o una porzione del Padre, ma il proprioe dilettissimo, il perfetto e pieno Figlio unigenito. Lo Spirito non una parte o porzione del Figlio, ma la prima e principale operadellUnigenito di Dio sopra tutte le altre.

    24. Il Padre pi grande di suo Figlio; il Figlio incomparabilmentepi grande e migliore dello Spirito.

    25. Il Padre Dio e Signore di suo Figlio; il Figlio Dio e Signoredello Spirito.

    26. Il Padre con volont ferma e impassibile gener il Figlio; ilFiglio, senza sforzo o fatica, cre con la sua sola potenza lo Spirito.

    27. Il Figlio come sacerdote adora il suo Dio, e da tutti adoratocome Dio e creatore di tutti. Il Padre solo non adora nessuno,perch non ha nessuno n pi grande n suo pari da adorare; anessuno rende grazie, poich da nessuno ha ricevuto beneficio; persua bont ha concesso che tutti esistessero, cosa che egli non haavuto da nessuno. Da qui deriva la distinzione delle tre sostanze:Padre, Figlio e Spirito Santo, e la differenza fra le tre realt: Dioingenito, Dio unigenito e Spirito avvocato. Il Padre Dio e Signoredi suo Figlio e di tutto ci che stato creato, per sua volont,attraverso la potenza del Figlio. Il Figlio ministro e sommosacerdote del Padre suo, e, per volont del Padre, Signore e Dio

    di tutte le sue opere.

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    28. E come nessuno pu arrivare al Padre senza il Figlio, cosnessuno pu adorare in verit il Figlio senza lo Spirito Santo;dunque nello Spirito Santo adorato il Figlio.

    29. Attraverso il Figlio glorificato il Padre.30. Compito e cura dello Spirito Santo santificare e custodire isanti; e non solo santificare gli esseri razionali, come alcunipensano, ma anche molti esseri irrazionali. E coloro che sono cadutiper la loro negligenza, ricondurli alla condizione primitiva;insegnare agli ignoranti, ammonire gli smemorati, convincere ipeccatori, esortare i pigri perch pensino alla loro salvezza eagiscano con sollecitudine, condurre gli erranti sulla via della verit,

    curare gli infermi, limitare la fragilit del corpo con il vigoredellanima, consolidare nellamore della piet e della castit,illuminare tutti; soprattutto concedere a ciascuno la fede e la carit,in rapporto al desiderio e alla diligenza, alla sincerit e allasemplicit della mente, alla misura della fede e allimportanza dellarelazione, distribuire la grazia secondo lutilit e collocare ciascunonelloccupazione e nel genere di vita a cui adatto.

    31. Lo Spirito distinto dal Figlio per natura e condizione, grado e

    volont, dignit e potest, forza e opera; cos anche il Figlio, Diounigenito, distinto dal Dio ingenito per natura e condizione, gradoe volont, divina dignit e potest.

    32. Dunque, impossibile che siano una sola e medesima cosa ilPadre e il Figlio, colui che genera e colui che nasce, colui che testimoniato e colui che testimonia, il pi grande e colui che confidanel pi grande, colui che siede e sta alla destra e colui che ha datolonore di tale seggio, colui che stato mandato e colui che ha

    mandato; tanto meno possono essere una sola e medesima cosa ildiscepolo e il maestro, come egli stesso ha insegnato dicendo:Come mi ha insegnato il Padre, cos io parlo 20; e neppure ilsomigliante e limitatore e colui a cui si somiglia e che si imita; ncolui che prega e colui che esaudisce; n colui che rende grazie ecolui che benedice; n colui che riceve lordine e colui che lo d, nil ministro e colui che comanda, n il supplice e il sovrano, n ilsuddito e il superiore, n il primogenito e il sempiterno, nlunigenito e lingenito, n il sacerdote e Dio.

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    33. Ma Dio, che senza principio, aveva prescienza che sarebbestato padre di suo figlio, lunigenito di Dio; invece non ebbe maiprescienza che egli sarebbe stato Dio, poich ingenito, n maicominci ad avere prescienza o semplicemente a conoscere. Cosa

    infatti la prescienza se non la conoscenza del futuro? Il Padre, poi,generando il Figlio chiamato Padre dallo stesso Figlio; e poich ilFiglio lo ha rivelato, tutti i cristiani lo conoscono come Dio e Padredellunigenito di Dio, e si manifestato pi grande del grande e pibuono del buono.

    34. E se gli homousianiaffermano che il nostro Salvatore perumilt ha detto tutte queste cose sulla prescienza del Padre e sullasua sottomissione, noi cristiani invece crediamo che ha detto tutto

    questo perch il Padre lo ha ordinato e il Figlio ha obbedito;affermiamo che gli eretici sono confutati e ripresi dalle loro stesseaffermazioni. Se infatti si umiliato, la stessa umilt dimostra lasua obbedienza; inoltre, la stessa obbedienza rende manifestalesistenza di un essere superiore, di uno che sussiste e di uno che sottomesso, come dice lApostolo: Umili se stesso facendosiobbediente al Padre fino alla morte 21. E la sua stessa umilt verit, non falsit. Quale saggio e quando si adoprato perumiliarsi, a meno che non avesse qualcuno pi grande e migliore alquale affrettarsi a piacere con la sua umilt? E io faccio sempre lecose che gli sono gradite 22. Nato infatti una volta prima di tutti isecoli per volont di Dio, compie ogni cosa per sua volont. Se poisi umiliato e ha mentito (sia lungi da noi questo pensiero) e se laverit mente (cosa impossibile), dove cercheremo la verit? Ma laverit n mente n cambia, perch per questo venuto, perinsegnare la verit; egli non dottore di ignoranza ma maestro diverit, come egli stesso afferma: Non fatevi chiamare maestri sulla

    terra, poich uno solo il vostro maestro, il Cristo

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    . Se poidiranno che per la sua incarnazione si umiliato sulla terra e hadetto questo a causa degli uomini, mostreremo loro letestimonianze pi grandi e pi ferme che si trovano nelle Scritture aproposito della sottomissione del Figlio, delle quali si parla nelVangelo. Poi, se si umiliava sulla terra a causa degli uomini, e nonin quanto Figlio obbediente e sottomesso che ossequia il Padre suocon incomparabile diletto e con rendimento di grazie, dato che sublime nella potest tanto quanto umile nellobbedienza, perch,

    prima di assumere la carne, ha dato ascolto al comando? E perch,ora che siede alla destra di Dio, intercede per noi24? Ed esistendoin un corpo sopra la terra, perch prometteva che in cielo avrebbe

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    pregato il Padre, dicendo: Io pregher il Padre ed egli vi dar unaltro avvocato 25? E se ancora per la durezza e la cecit del lorocuore non volessero credere a tutte queste cose e osasseroaffermare che tutto ci stato fatto per umilt, dopo la fine del

    mondo, se non si sapesse sottomesso e obbediente per natura evolont, perch si umilierebbe, quando lumilt a causa degli uomininon necessaria? E poi dopo la fine del mondo, quando tutto glisar stato sottomesso26, poich ora per natura tutto sottomesso,come la creatura al Creatore, ma vedranno che non tutto gli sottomesso volontariamente a causa del libero arbitrio; nel giornodel giudizio, invece, quando nel nome di Ges ogni ginocchio sipiegher nei cieli, sulla terra e sotto terra e ogni lingua proclamera tutti che Ges Cristo il Signore, a gloria di Dio Padre27, allora

    ogni cosa gli sar sottomessa per sempre, per volont e per natura,ed egli dopo la sottomissione di tutt, rimanendo in quellasottomissione e carit in cui sempre si mantenuto, come Figlio sisottometter a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. Nessuncristiano che ascolta ignora che la fede viene dalla predicazione e lapredicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo28. AffinchDio sia tutto in tutti, mantenendo sempre la monarchia e la potestsu tutto, al quale la gloria e lonore, la lode e il rendimento digrazie, per lunigenito suo Figlio Signore e Salvatore nostro, nelloSpirito Santo, ora e per tutti i secoli dei secoli. Amen.

    1 - Gv 8, 42.

    2 - Cf. Sal 8, 6.

    3 - Prv 20, 6, sec. LXX.

    4 - Gal 4, 4.

    5 - Gv 6, 38.

    6 - Cf. Lc 3, 21-23.

    7 - Lc 4, 43.

    8 - Gv 12, 49.

    9 - Mt 26, 39.

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    10 - Fil 2, 8.

    11 - Lc 23, 46.

    12 - Sal 109, 1.13 - 1 Ts 4, 15.

    14 - Gv 5, 22, 30.

    15 - Mt 25, 34.

    16 - Gv 17, 4.

    17 - Gv 16, 14.

    18 - Cf. Gv 5, 19.

    19 - Gv 16, 13.

    20 - Gv 8, 28.

    21 - Fil 2, 8.

    22 - Gv 8, 29.

    23 - Mt 23, 10.

    24 - Cf. Rm 8, 34.

    25 - Gv 14, 16.

    26 - Cf. 1 Cor 15, 28.

    27 - Cf. Fil 2, 10-11.

    28 - Cf. Rm 10, 17.

    SANT'AGOSTINO

    REPLICA AL SERMONE DEGLI ARIANI

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    Il nostro Signore Ges Cristo Dio1. 1. Rispondo con questa dissertazione alla precedentedissertazione di coloro i quali, pur riconoscendo il Signore nostroGes Cristo come Dio, non vogliono tuttavia riconoscerlo come Diovero e come un solo Dio con il Padre, presentandoci in questo mododue di di diversa e impari natura, luno vero, laltro non vero,contro quanto sta scritto:Ascolta, Israele, il Signore il tuo Dio, ilSignore uno solo1. Infatti, se vogliono che ci venga inteso come

    riferito al Padre, ne consegue che Cristo non il Signore Dio nostro.Se, daltra parte, deve essere inteso come riferito al Figlio, il Padrenon sar il Signore Dio nostro. Se invece deve essere riferito aentrambi, Padre e Figlio sono senzaltro lunico Signore Dio nostro.E quanto sta scritto nel Vangelo: Che conoscano te, lunico veroDio, e colui che hai mandato, Ges Cristo2, lo si deve intendere inquesto modo, come se si dicesse: che conoscano come unico veroDio te e colui che hai mandato, Ges Cristo. Poich anche di Cristofu detto dallapostolo Giovanni: Egli il vero Dio e la vita eterna3.

    Il Figlio coeterno al Padre.

    1. 2. Allo stesso modo, quando dicono che Cristo fu costituito primadi tutti i secoli dalla volont di Dio e del Padre suo, sono costretti adammettere che il Figlio coeterno al Padre. Infatti, se ci fu untempo in cui il Padre fu senza il Figlio, ci fu prima del Figlio un certoperiodo di tempo in cui il Padre era da solo, senza di lui. Ed in chemodo il Figlio era prima di tutti i secoli, se prima di lui ci fu un

    tempo in cui il Padre era senza di lui? Inoltre, se il Figlio era primadi tutti i tempi (non altrimenti si deve intendere infatti: In principioera il Verbo, e tutto stato fatto per mezzo di lui4, poich anche iltempo non pu esistere senza qualche movimento della creatura,per cui professiamo che anche i tempi sono stati creati da colui permezzo del quale sono state create tutte le cose), senza dubbio ilFiglio coeterno al Padre. Ma lo definiscono costituito dalla volontdel Padre, non volendo dire Dio da Dio, uguale, generato ecoeterno. Ma in nessun luogo leggono che il Figlio fu costituito dalla

    volont del Padre prima di tutti i secoli. Ma dicono questo proprioperch sembri anteriore a lui la volont del Padre, dalla quale

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    vogliono che lui sia stato formato. E la loro argomentazione di solito la seguente: chiedono se il Padre abbia generato il Figliovolontariamente o contro la sua volont in modo che, se la risposta che lo ha generato volontariamente, possano dire: " Dunque la

    volont del Padre anteriore ". Daltra parte, che lo abbia generatocontro la sua volont, chi potrebbe affermarlo? Ma perchconoscano quanto sono vane le loro parole, bisogna chiedereproprio a loro se Dio Padre sia Dio volontariamente o contro la suavolont. Non oseranno infatti dire che egli non vuole essere Dio. Se,dunque, risponderanno che Dio volontariamente, da ci si devededurre la vacuit della loro argomentazione, in base alla quale sipotrebbe affermare che la volont di Dio Padre anteriore a luistesso. E che cosa si potrebbe dire di pi stolto di questo?.

    Il Figlio Dio da Dio, non creato da Dio dal nulla.

    2. 3. Poi affermano che il Figlioper volont e comando del Padremediante il suo potere fece s che, dal nulla, esistessero tutte lecose del cielo e della terra, le cose visibili e invisibili, i corpi e leanime. Allora chiediamo loro se anche il Figlio sia stato creato dalPadre senza che niente preesistesse, cio dal nulla. Se nonoseranno affermarlo, allora egli Dio da Dio, non creato da Dio dal

    nulla. E ci indica che la natura del Padre e del Figlio una sola emedesima natura. Infatti, un uomo, un animale, un uccello, unpesce non possono generare figli se non della loro medesimanatura, e Dio non ha potuto? Se poi oseranno gettarsi a capofitto inun precipizio di empiet cos profondo, da affermare che il Figliounigenito stato formato dal Padre dal nulla, cerchino per mezzo dichi il Figlio sia stato creato dal Padre dal nulla. Infatti, non hapotuto essere creato per mezzo di se stesso, come se gi esistesseprima di essere creato, cos da essere egli colui per mezzo del qualeegli stesso stato creato. E che bisogno cera di crearlo, se giesisteva? O in che modo poteva essere creato affinch esistesse,egli che gi esisteva prima di essere creato? Inoltre, se statocreato dal Padre per mezzo di qualcunaltro, chi questaltro, dalmomento che tutte le cose sono state create per mezzo di lui? Sepoi stato creato dal Padre senza nessuno, in che modo pu esserestata fatta qualcosa dal Padre senza nessuno, dal momento cheattraverso il Figlio, cio attraverso il suo Verbo, stata creata ogni

    cosa?.La Trinit un solo Dio e un solo creatore. Le missioni divine.

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    3. 4. Dicono: E prima di fare ogni cosa, fu costituito Dio e Signoredi tutto, re e creatore, dotato nella sua natura di prescienza delfuturo e nel creare in tutto ligio al mandato del Padre; per volont ecomando del Padre discese dal cielo e venne in questo mondo,

    come egli stesso dice: " Infatti non sono venuto da me stesso, maLui mi ha mandato"5. Vorrei che costoro mi dicessero seammettono due creatori. Ma non osano farlo; infatti uno solo ilcreatore, poich da lui, grazie a lui e per lui sono tutte le cose 6; ecertamente un solo Dio la stessa Trinit, e come c un solo Dio,cos c un solo creatore. Cos ci che dicono quando affermanoche su comando del Padre il Figlio ha creato ogni cosa, comesostenendo che il Padre non ha creato, ma ha ordinato al Figlio dicreare? Pensino, coloro che sentono carnalmente, con quali altre

    parole il Padre ha ordinato al suo unico Verbo. Nella finzione delloro cuore, infatti, formano quasi due soggetti, uno accantoallaltro, occupando ciascuno il loro posto, uno che d ordini, laltroche obbedisce. Non capiscono che lo stesso comando del Padre dicreare ogni cosa non se non il Verbo del Padre, per mezzo delquale tutte le cose sono state create. Il fatto, poi, che il Padre abbiamandato il Figlio, non pu essere negato. Ma considerino, sepossono, come lo ha mandato e con chi egli venne. Forse hamentito quando dice: Io non sono solo, perch il Padre con me7?Ma, in qualunque modo capiscano che stato mandato, forsediversa la natura per il fatto che il Padre invia e il Figlio inviato? Ameno che un padre umano possa mandare il figlio umano puressendo entrambi di ununica e medesima sostanza, e non possaDio; poich un uomo che inviato si separa da colui che lo invia, laqual cosa non possibile in Dio. Ma il fuoco manda il suo splendoree non pu lo splendore, che mandato, essere separato dal fuocoche lo manda. Sebbene questo esempio, trattando di una creatura

    visibile, non possa essere del tutto applicato alla realt divina.Quando infatti il fuoco manda lo splendore, lo splendore giunge pilontano di dove giunga il fuoco. Dunque, lo splendore mandato dalfuoco che nella lucerna, se potesse parlare, non potrebbe dire converit, nella parete dove giunto senza il fuoco della lucerna: " Ilfuoco che mi ha mandato con me ". Invece il Figlio mandato dalPadre ha potuto dire: Il Padre con me. Poich dunque questoinvio del Figlio da parte del Padre del tutto ineffabile, n puessere compreso da nessuna intelligenza, costoro non trovano il

    modo di dimostrare che il Figlio sia di unessenza diversa e

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    inferiore; dal momento che neppure un uomo mandato da un altrouomo attesta che la natura di chi invia e di chi inviato diversa.

    Le opere della Trinit sono inseparabili.

    4. 4. Questo poi pu essere compreso anche dal fatto che si diceche il Figlio stato mandato dal Padre, poich il Figlio apparso incarne agli uomini, non il Padre. Chi, infatti, inviato l dove sitrova? Dove poi non la Sapienza di Dio, che Cristo, di cui silegge: Essa si estende da un confine allaltro con forza, e governacon bont eccellente ogni cosa8? Dal momento, dunque, che ancheil Figlio ovunque, come doveva essere inviato dove prima nonera, se non apparendo come prima non era apparso? Per altro,

    leggiamo che stato mandato anche lo Spirito Santo, checertamente non ha assunto la natura umana nellunit della suapersona. N dal solo Figlio stato mandato, come scritto: Quandome ne sar andato, ve lo mander9; ma anche dal Padre, come scritto: Il Padre lo invier nel mio nome10. Dove si dimostra che nil Padre ha mandato lo Spirito Santo senza il Figlio, n il Figlio senzail Padre, ma entrambi parimenti lo hanno mandato. Sonocertamente inseparabili le opere della Trinit. Solo del Padre non silegge che sia stato mandato, poich non ha autore da cui egli sia

    stato generato o da cui proceda. E perci non per la diversit dellanatura, che nella Trinit non sussiste, ma per la sua stessa autorit,solamente del Padre non si dice che sia stato mandato. Non infattilo splendore o il calore che manda il fuoco, ma il fuoco manda sia losplendore sia il calore. Bench queste cose siano molto dissimili;infatti, non si pu trovare nulla, n nelle creature spirituali n inquelle corporee, che a ragione si possa paragonare alla Trinit, che Dio.

    Gli Ariani e leresia apollinarista.

    5. 5. Dicono anche: E poich tra tutti i gradi degli esseri spirituali erazionali, " luomo sembrava poco meno degli angeli "11a causadella natura e della fragilit del suo corpo, affinch non siconsiderasse vile e disperasse della sua salvezza, il Signore Gesonorando la sua creatura, si degnato di assumere la carne umanae ha mostrato che luomo non vile, ma prezioso, come sta scritto:" Grande e prezioso luomo "12. E perci luomo solo si degnatodi fare erede di suo Padre, e a s coerede; in modo che ci che dimeno aveva ricevuto nella sua natura, di pi lottenesse nellonore.

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    Dicendo questo, vogliono che si intenda che Cristo ha assunto lacarne umana senza lanima umana. Questa leresia propria degliApollinaristi; ma osserviamo che anche costoro, cio gli Ariani, nelleloro dissertazioni sostengono non solo la diversit della natura nella

    Trinit, ma anche che Cristo non ha lanima umana. Ma ci apparirin modo pi evidente in quello che segue di questa dissertazione.Ora a quelle parole che abbiamo proposto risponderemo invitando ariesaminare il testo della lettera agli Ebrei che si riferisce a Cristo:Di poco lhai fatto inferiore agli angeli13; e considerino che non siriferisce alla diversit e alla diseguaglianza della natura del Padre edel Figlio ci che si dice: Il Padre pi grande di me14, mapiuttosto al fatto che il Figlio, nella forma di servo, per la debolezzanella quale ha potuto soffrire e morire, fu fatto inferiore anche agli

    angeli.

    Non diversa la natura del Padre e del Figlio.

    6. 6. E cos pure dicono: " Quando "- disse - " venne la pienezzadel tempo, Dio mand il suo Figlio, nato da donna "15. Egli, che pervolont del Padre assunse la carne, per volont e comando paternovisse in un corpo, cos come egli stesso dice: " Sono disceso dalcielo non per fare la mia volont, ma la volont di colui che mi ha

    mandato"16. Egli per volont del Padre fu battezzato a trentanni, eper la voce e la testimonianza del Padre fu manifestato17, e pervolont e comando del Padre predicava il Vangelo del regno deicieli, come egli stesso dice: " Bisogna che io annunzi il Vangeloanche alle altre citt; per questo sono stato mandato "18, e: " Eglimi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare "19. E cos pervolont e comando del Padre si incamminava con sollecitudineverso la passione e la morte, come egli stesso dice: " Padre, passida me questo calice; per non come voglio io, ma come vuoi tu "20.E lo stesso afferma lApostolo quando dice: "Si fece obbediente alPadre fino alla morte e alla morte di croce "21. Con questetestimonianze delle sacre Scritture che cosa tentano di provare, senon che la natura del Padre e del Figlio diversa, per il solo fattoche il Figlio si mostra obbediente al Padre? Tuttavia, non direbberocerto questo degli uomini; infatti, se fra gli uomini un figlio obbediente a suo padre, non per questo la natura dei due diversa.

    Una sola e identica la volont del Padre e del Figlio.

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    7. 6. possibile che ci che afferma Ges: Sono disceso dal cielonon per fare la mia volont, ma la volont di colui che mi hamandato22, si riferisca al fatto che il primo uomo, Adamo (di cuilApostolo dice:A causa di un solo uomo il peccato entrato nel

    mondo e con il peccato la morte, cos anche la morte ha raggiuntotutti gli uomini perch tutti hanno peccato23), facendo la suavolont, non quella di colui dal quale stato creato, sottomiselintero genere umano ad una discendenza corrotta,assoggettandolo alla colpa e alla pena. Dunque, al contrario, coluidal quale dovevamo essere liberati, non fece la sua volont, maquella di colui dal quale fu inviato. Cos, certamente, in questopasso si dice sua volont, perch si comprenda che si tratta dellavolont propria contro la volont di Dio. Infatti, quando obbediamo

    a Dio, e da quella obbedienza siamo spinti a fare la sua volont,non compiamo la volont divina nolenti, ma volenti; e se lacompiamo volentieri, in che modo non facciamo la nostra volont,se non per il fatto che si dice nostra quella volont che la Scritturadefinisce cos, intendendo la propria contro la volont di Dio?Adamo segu questa volont, cos da farci morire in lui; Cristo nonla segu, perch vivessimo in lui. Certo, della natura umana si pudire a ragione che in essa per disobbedienza rest una propriavolont, che opposta alla volont di Dio. Per ci che si riferiscealla divinit del Figlio, una sola e identica la volont del Padre edel Figlio; e non pu in alcun modo essere diversa, dal momentoche la natura della Trinit immutabile unica. Il Mediatore fra Dio egli uomini, luomo Ges Cristo 24, non fece la propria volont, che opposta a quella di Dio, perch non era soltanto uomo, ma Dio euomo; in lui, per ammirabile e singolare grazia, la natura umanapot essere senza alcun peccato. Per questo disse: Sono discesodal cielo, non per fare la mia volont, ma la volont di colui che mi

    ha mandato25

    . Per questo motivo la sua obbedienza fu tantogrande che rese del tutto senza peccato luomo che portava, poichera disceso dal cielo, cio non era solamente uomo, ma anche Dio.Mostr che c una sola persona in due nature (quella di Dio equella delluomo); se ce ne fossero due, comincerebbe a esserviuna quaternit, non una trinit. Perci, poich ci sono due sostanzee una sola persona, le parole: Sono disceso dal cielo, si riferisconoalla eccellenza di Dio; e laggiunta: non per fare la mia volont,poich Adamo fece la sua, si riferisce allobbedienza delluomo.

    Cristo, poi, entrambe le cose, cio Dio e uomo; tuttavia in lui, inquanto uomo, lodata lobbedienza, che contraria alla

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    disobbedienza del primo uomo. Perci lApostolo afferma: Come perla disobbedienza di un solo uomo, tutti sono stati costituitipeccatori, cos anche per lobbedienza di un solo uomo tutti sarannocostituiti giusti26.

    La natura divina e umana nellunica persona di Cristo.

    8. 6. N poich ha detto: di un uomo, separ Dio che assunseluomo; poich, come ho detto, e bisogna sottolinearlo molto, unasola persona. Egli, infatti, lunico Cristo e sempre Figlio di Dio pernatura, e Figlio delluomo avendo assunto la natura umana neltempo per grazia; n lha assunta in modo che prima fosse creata epoi assunta, ma in modo che fosse creata mentre lassumeva. E

    perci, per questa unit della persona che si deve considerare nelledue nature, si dice anche che il Figlio delluomo disceso dal cielo,sebbene abbia ricevuto la natura umana dalla Vergine che era sullaterra; e si dice che il Figlio di Dio stato crocefisso e sepolto,sebbene questo sia stato sofferto non nella divinit, per la qualelUnigenito coeterno al Padre, ma nella debolezza della naturaumana. Infatti, leggiamo che il Figlio delluomo discese dal cielo, edegli stesso disse: Nessuno mai salito al cielo, fuorch il Figliodelluomo che disceso dal cielo, che in cielo27. Che il Figlio di

    Dio sia stato crocefisso e sepolto, lo professiamo tutti anche nelSimbolo. Da questo deriva laffermazione dellApostolo: Selavessero conosciuto, non avrebbero crocifisso il Signore dellagloria28. Il santo Apostolo insegna questa unit della persona diCristo Ges Signore nostro, che consta di due nature, divina eumana, di modo che qualsiasi termine di una natura possa riferirsiallaltra, quelli divini alla natura umana e quelli umani alla naturadivina, quando, esortandoci alla umilt misericordiosa attraversolesempio di Cristo, afferma:Abbiate in voi gli stessi sentimenti chefurono in Cristo Ges, il quale pur essendo di natura divina, nonconsider una rapina la sua uguaglianza con Dio; ma spogli sestesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agliuomini; apparso in forma umana, umili se stesso facendosiobbediente fino alla morte e alla morte di croce29. Il nome diCristo, poi, gli deriva da quanto scritto nella profezia: Dio, il tuoDio ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali30. Dunque, al fatto che si fece uomo si riferiscono le parole

    assumendo la condizione di servo, si present nella forma umana,forma che certamente inizi ad assumere nel tempo; dello stessoCristo, tuttavia, si dice: Essendo di natura divina; sicuramente era

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    di natura divina prima che fosse stata assunta la condizione diservo e non era ancora Figlio delluomo, ma Figlio di Dio, per ilquale luguaglianza col Padre non era una rapina, ma natura.Infatti, non vi si era innalzato con lusurpazione, ma cos era nato e

    questa la verit. Dunque, non era ancora Cristo, cosa checominci ad essere quando si umili, non perdendo la naturadivina, ma assumendo la condizione di servo. Ma se chiedessimo:Chi colui che, essendo di natura divina, non ritenne una rapinaessere uguale a Dio?Ci risponderebbe la voce dellApostolo: CristoGes. Dunque, anche quella divinit assunse il nome di questaumanit. Ugualmente, se chiedessimo chi fu mai colui che si feceobbediente fino alla morte e alla morte di croce, a ragione sirisponderebbe: Colui che, pur essendo di natura divina, non ritenne

    una rapina essere uguale a Dio. Dunque, anche questa umanitassunse il nome di quella divinit. Lo stesso Cristo, tuttavia, appareun gigante di doppia natura, sotto un aspetto obbediente, sotto unaltro uguale a Dio; sotto un aspetto Figlio delluomo, sotto un altroFiglio di Dio; sotto un aspetto dice: Il Padre pi grande di me31;secondo un altro: Io e il Padre siamo una cosa sola32; sotto unaspetto non fa la sua volont, ma quella di colui da cui statomandato 33; sotto un altro aspetto: Come il Padre risuscita i morti ed la vita, cos anche il Figlio d la vita a chi vuole34.

    Allunit della persona di Cristo appartiene anche lanima umana.

    9. 7. Ugualmente proseguono e affermano: Ed egli, appeso allacroce, per volont e comando del Padre consegn nelle mani degliuomini la sua carne umana, che aveva preso dalla Santa VergineMaria, ed affid nelle mani del Padre la sua divinit, dicendo: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito "35. Poich Mariadiede alla luce un corpo destinato a morire, mentre Dio immortalegener il Figlio immortale. Dunque, la morte di Cristo nonrappresenta una menomazione della sua divinit, ma labbandonodel suo corpo. Come nella sua nascita dalla Vergine non ci fu lacorruzione della sua divinit, ma lassunzione del corpo, cos anchenella sua morte non ci fu la passione e il venir meno della suadivinit, ma la separazione della sua carne. Come, infatti, chistrappa un vestito oltraggia colui che vestito, cos anche coloroche crocifissero la sua carne recarono offesa alla sua divinit. Ecco

    che in queste loro parole dimostrano chiaramente di negare cheanche lanima umana appartenga allunit della persona di Cristo,ammettendo in Cristo solamente la carne e la divinit. Dal

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    momento che, quando pendeva sul legno, disse: Padre nelle tuemani consegno il mio spirito, vogliono che si intenda che egli abbiaaffidato al Padre la sua divinit, non lo spirito umano, che lanima.A ragione, precedentemente in questa stessa dissertazione, quando

    vollero far intendere che Cristo fece la volont del Padre, non lasua, ritenendo per questo che egli fosse di natura minore e diversadi quella del Padre, ricordarono quelle parole dove dice: Padre,passi da me questo calice. Per non come voglio io, ma come vuoitu. Mentre tralasciarono le parole dove dice: La mia anima tristefino alla morte36. Ascoltino noi mentre ricordiamo queste parole:Lanima mia triste fino alla morte; ho il potere di offrire la miaanima37; Nessuno ha un amore pi grande di questo: dare la vitaper i propri amici38; e ci che stato profetizzato su di lui, come lo

    intesero gli apostoli: Poich non abbandonerai lamia animanellinferno39. E perch non si oppongano a queste e ad altretestimonianze del genere tratte dalle sacre Scritture, ammettanoche Cristo ha unito al Verbo Unigenito non solo la carne ma anchelanima umana, per essere una sola persona, che Cristo, Verbo euomo; ma luomo anima e carne, e perci Cristo Verbo, anima ecarne. E perci bisogna intendere che ha due nature, divina eumana, cos come la natura umana consta di anima e di carne. O sesi fanno guidare da ci che sta scritto: Il Verbo si fatto carne40, -qui infatti lanima non viene nominata -, capiscano che carne staper uomo, secondo il modo di parlare che prende la parte per iltutto; come:A te verr tutta la carne41; oppure: Dalle opere dellalegge nessuna carne sar giustificata42, parole espresse pichiaramente in un altro punto: Nessuno sar giustificato per lalegge43, e ugualmente altrove: Non giustificato luomo dalleopere della legge44. Cos quando disse: tutta la carne, come seavesse detto " tutto luomo ". E quando disse il Verbo si fatto

    carne, come se avesse detto " il Verbo si fatto uomo ". Questi,tuttavia, volendo intendere che luomo Cristo fatto solamente dicarne umana, non negheranno luomo, di cui si dice in modo assaichiaro: Uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, luomo GesCristo45; mi meraviglio del fatto che non vogliano ammettere che a motivo di questa natura umana che si potuto dire: Il Padre pigrande di me; e non per quellaltra natura, per la quale invece sidice: Io e il Padre siamo una cosa sola. Chi infatti, potrebbetollerare che un semplice uomo dica: " Io e Dio siamo una cosa

    sola"? E chi non ammetter che un uomo dica: " Dio pi grande di

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    me "? la stessa cosa che ha detto san Giovanni: Dio pi grandedel nostro cuore46.

    Senza lanima la carne non pu far nulla.

    10. 8. Poi dicono: Egli, che per volont e comando del Padrepienamente comp la missione che gli era stata affidata, per volonte comando del Padre risuscit il suo corpo dai morti; e con lo stessocorpo, come il Pastore con la pecora, il sacerdote con lofferta, il recon la porpora e Dio con il tempio, fu innalzato alla gloria dal Padre.Bisogna chiedere a coloro che affermano queste cose quale pecorail pastore abbia riportato al Padre. Se infatti la carne senzalanima che riport, cosa questa pecora se non terra senza

    intelligenza, che non pu neppure rendere grazie? Poich, senzalanima, cosa pu la carne?

    Lobbedienza del Figlio non attesta una diversit di natura rispettoal Padre.

    11. 9. Ugualmente proseguono e dicono: Egli, che per volont ecomando del Padre disceso dal cielo e vi asceso, per volont ecomando del Padre siede alla sua destra sentendo il Padre che gli

    dice: "Siedi alla mia destra, finch io ponga i tuoi nemici a sgabellodei tuoi piedi "47. Egli, che per volont e comando del Padre siedealla sua destra, per volont e comando del Padre verr alla fine deitempi, comeproclama e dice lApostolo: " Il Signore stesso a unordine, alla voce dellarcangelo e al suono della tromba di Dio,discender dal cielo "48. Egli, che per volont e comando del Padreverr, per volont e comando del Padre giudicher tutti congiustizia e dar a ciascuno secondo la sua fede e le sue opere;come egli stesso dice: " Il Padre non giudica nessuno, ma ha

    rimesso ogni giudizio al Figlio ". E ancora: " Giudico secondo quelloche ascolto e il mio giudizio giusto, perch non cerco la miavolont, ma la volont di colui che mi ha mandato "49. Perci, nelgiudicare antepone la presenza del Padre e pospone la sua divinadignit e il suo potere, dicendo: " Venite, benedetti del Padre mio "50. Dunque, il Figlio giudice giusto: lonore e lautorit sono di chigiudica, le leggi imperiali sono del Padre; come la supplica dufficioe la consolazione sono proprie dello Spirito Santo, la dignit delgiudice giusto propria del Dio Unigenito. Quanto abbiamo girisposto in precedenza, vale ugualmente anche contro questeaffermazioni. Infatti, il fatto che il Figlio sia obbediente alla volont

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    e al comando del Padre nemmeno fra gli uomini dimostra unanatura diversa e diseguale, del padre che comanda e del figlio cheobbedisce. A ci si aggiunge il fatto che Cristo non soltanto Dio, eper questa natura uguale al Padre; ma anche uomo, e per questa

    natura il Padre pi grande di lui, di cui non solo Padre, maanche Signore. Infatti, a questo si riferisce quella profezia: IlSignore mi disse: Tu sei mio Figlio51. Certamente, qui emerge unasostanza inferiore per cui il Padre pi grande, e la condizione diservo che ha un Signore. Questa condizione della sua umanit, cheassunse conservando la condizione divina, affinch fosse similealluomo e apparisse in forma umana 52, si manifester anche nelgiudizio, nel quale giudicher i vivi e i morti. Perci detto delPadre che non giudica nessuno, ma ha rimesso ogni giudizio al

    Figlio53. E gli empi vedranno in Cristo la forma del Figlio delluomoquando saranno giudicati da lui, e di loro detto: Vedranno coluiche hanno trafitto54. Per certamente non vedranno nello stessoCristo la forma di Dio per cui uguale al Padre. Da qui derivata laprofezia: Sia allontanato lempio, perch non veda la maest delSignore55. A questo si riferiscono le parole: Beati i puri di cuore,perch vedranno Dio56. Infine questo attestato chiaramentequando dice: E gli ha dato il potere di giudicare, perch Figliodelluomo57. E non, dunque, poich Figlio di Dio: in quanto tale,infatti, il suo potere coeterno e identico al Padre; ma poich Figlio delluomo che cominci a esistere nel tempo, perch il poteregli fosse dato nel tempo. Questo non si dice intendendo che non selo sia dato egli stesso, cio che la natura divina che in lui nonabbia dato il potere alla sua natura umana: guardiamoci dalcrederlo. In che modo infatti il Padre farebbe qualcosa, se nonattraverso il Figlio Unigenito? E nemmeno senza lo Spirito Santo,poich sono inseparabili le opere della Trinit. E per il fatto che il

    Padre diede il potere al Figlio, poich Figlio delluomo, proprioattraverso questultimo lo diede a se stesso in quanto Figlio di Dio.Infatti: Tutto stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente stato fatto58. Per il Figlio attribuisce al Padre con onore econvenientemente ci che egli fa come Dio, poich Dio cheprocede dal Padre. Egli infatti Dio da Dio; il Padre invece Dio manon da Dio.

    In che senso il Figlio siede alla destra del Padre.

    12. 9. Dicono: Sent dal Padre: " Siedi alla mia destra "59; e percisiede alla destra del Padre, come se lavesse fatto per ordine del

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    Padre, non anche per suo potere. Certamente se ci non fossecompreso in senso spirituale, il Padre sarebbe alla sinistra del Figlio.Che cosa poi la destra del Padre se non quelleterna e ineffabilefelicit a cui giunse il Figlio delluomo, una volta conseguita

    limmortalit della carne? Infatti, se con sapienza e con fedepensiamo la mano di Dio Padre in questo modo, ossia non secondo ilineamenti del corpo, che non ci sono in Dio, ma secondo il suopotere effettivo, cosa intenderemo se non lo stesso Unigenitoattraverso il quale sono state create tutte le cose? Di lui il profetaha detto:A chi stato rivelato il braccio del Signore?60 In chemodo, poi, il Figlio ascolta il Padre? In che modo il Padre dice molteparole al suo unico Verbo? In che modo parla in modo transitorio acolui che parla permanentemente? In che modo dice qualcosa nel

    tempo a colui che gli coeterno e nel quale erano gi tutte le coseche gli dice nel tempo appropriato? Chi oserebbe chiedere ci? Chisarebbe in grado di trovare la risposta? E tuttavia: Disse il Signoreal mio Signore: siedi alla mia destra61; e poich stato detto,perci stato fatto. Perci, che il Verbo si fece carne62, questo eragi nel Verbo. E poich esisteva in verit prima di assumere lacarne, perci nella carne si realizzato con piena efficacia; poichnel Verbo era gi senza tempo, perci nella carne si realizzato nelsuo tempo. In questa carne ascese al cielo, lui che non haabbandonato il cielo anche quando discese da esso; e in questacarne egli, che il braccio del Padre, seduto alla destra del Padre;in essa discender per il giudizio a un ordine, alla vocedellarcangelo e al suono della tromba di Dio63.

    Il Verbo di Dio.

    13. 9. Da queste parole essi vogliono dedurre che il potere delFiglio minore, poich si dice che egli discender a un ordine. Mabisognerebbe chiedere loro per ordine di chi. Se affermano delPadre, bisogna chiedere loro di nuovo con quali parole temporali ilPadre ordini al suo Verbo eterno di discendere dal cielo. Se invece lordine stesso di Dio che si realizzer a suo tempo, era gi prima ditutti i tempi nello stesso Verbo di Dio. Ma se il Figlio di Dio, per ilfatto di essere Figlio delluomo, discende dal cielo, allora per il fattodi essere Verbo, lui stesso che ordina di discendere dal cielo.Infatti, se il Padre non lo comanda attraverso di lui, ne consegue

    che il Padre non comanda attraverso il suo Verbo; oppure dovrebbeesistere un altro Verbo attraverso il quale si comanda allunicoVerbo. E mi meraviglierei se, essendo quello unico, ce ne fosse un

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    altro. Certamente, sono state espresse dal Padre al Figlio anchealcune parole nel tempo, come quando da una nube risuon: Tu seiil mio Figlio prediletto64; non tuttavia perch il Figlio Unigenitoapprendesse qualcosa da esse, ma perch era opportuno che gli

    altri le sentissero. E cos il suono di quelle parole passeggere diretteal Figlio non stato prodotto senza il Figlio; altrimenti, non tutte lecose sarebbero state fatte attraverso di lui. Ma, forse, quando gliviene ordinato di discendere dal cielo, c bisogno di tali suoni e ditali parole, con le quali il Figlio possa conoscere la volont delPadre? Sia lungi da noi il crederlo. Dunque qualunque cosa si dovrfare riguardo al Figlio, il Padre non la far se non attraverso ilmedesimo Figlio. Cio riguardo a lui, poich Figlio delluomo ed stato creato fra tutte le cose, ma anche attraverso di lui, poich

    Figlio di Dio e attraverso di lui sono state create dal Padre tutte lecose. Se poi le parole a un ordine, alla voce dellarcangelo, voglionointenderle come ordine dello stesso arcangelo, che cosa manca loroda dire se non che il Figlio Unigenito minore anche degli Angeli, aicui ordini si mostra obbediente, se colui a cui si comanda minoredi colui che comanda? Sebbene le parole a un ordine, alla vocedellarcangelo, possano anche essere intese nel senso che la stessavoce dellarcangelo venga considerata emessa per ordine di Dio,ossia che langelo, che si deve ritenere tromba di Dio, abbiaricevuto dal Signore Dio lordine di far sentire la sua voce, quellavoce che sar necessario che la creatura inferiore ascolti quando ilFiglio di Dio discender dal cielo. infatti la stessa tromba di cuidice in un altro punto: Suoner infatti la tromba e i mortirisorgeranno incorrotti65.

    Nella Trinit non c diversit di poteri come non c diversit disostanze.

    14. 9. Disse dunque il Figlio: Giudico secondo quello che ascolto66;e lo disse, o per sottomissione umana, poich anche Figliodelluomo, o in base a quella immutabile e semplice natura che del Figlio in quanto la riceve dal Padre. In questa natura non distinto lascoltare, il vedere, lessere, ma lessere ugualeallascoltare e al vedere. Cos riceve lascoltare e il vedere dalmedesimo da cui riceve lo stesso essere. Infatti anche le parole chedice altrove: Il Figlio da s non pu fare nulla se non quello che

    vede fare dal Padre, sono molto pi difficili da interpretare del testocitato da loro, dove dice: Giudico secondo quello che ascolto. Seinfatti il Figlio da s non pu fare nulla se non quello che vede fare

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    dal Padre67, in che modo potrebbe giudicare se non vedessegiudicare il Padre? Ma il Padrenon giudica nessuno, ma ha rimessoogni giudizio al Figlio68. Giudica dunque il Figlio dopo aver ricevutodal Padre non qualche giudizio, ma tutti, sebbene non veda il Padre

    giudicare, poich questi non giudica nessuno. In che modo dunqueil Figlio da s non pu fare nulla se non quello che vede fare dalPadre, dal momento che giudica e non vede il Padre giudicare?Infatti non dice: Il Figlio da s non pu fare nulla se non quello chesente ordinare dal Padre, ma: Quello che vede fare dal Padre.Infatti prestino attenzione a questo, riflettano su questo,considerino questo e, per quanto possibile, si purifichi la ricercacon la quale tentano con pensieri carnali di separare la sola emedesima natura della Trinit a causa della diversit delle sostanze

    e di ordinarla in base ai gradi dei poteri. Per questo, infatti, si diceche il Figlio non fa nulla da se stesso, poich non viene da s, eperci qualunque cosa faccia, vede il Padre farla; poich vede cheegli ha ricevuto la facolt di fare dallo stesso da cui vede che haricevuto lesistenza, e quando dice che non pu fare nulla, non imperfezione, ma il rimanere in lui per il fatto di essere nato dalPadre. Come lodevole che lOnnipotente non possa mutare, cos lodevole che lOnnipotente non possa morire. Infatti il Figliopotrebbe fare quello che non ha visto fare dal Padre, se potessefare ci che il Padre non fa per mezzo di lui; cio se potessepeccare e non essere conforme a una natura immutabilmentebuona, che stata generata dal Padre. Poich questo non possibile, non pu farlo non per imperfezione, ma per potenza.

    Nella Trinit allunit e indivisione della natura corrisponde lunit dioperazione delle Persone divine.

    15. 9. Infatti, le opere del Padre e del Figlio sono le medesime, nonperch il Figlio sia la stessa cosa che il Padre, ma perch non cnessuna opera del Figlio che il Padre non faccia attraverso di lui, nalcuna opera del Padre che egli non faccia attraverso il Figlioinsieme a lui. Le cose che fa il Padre, le medesime le fa ugualmenteil Figlio69. Questa frase del Vangelo, di conseguenza proferitadalla bocca dello stesso Figlio. Non sono dunque diverse le operedel Padre e del Figlio, ma le medesime; n sono fatte dal Figliodiversamente, ma ugualmente. Ma dato che il Figlio non fa altre

    opere somiglianti, ma le stesse che fa il Padre, cosa significaugualmente se non con identica facilit e con identico potere? Seinfatti, in verit, entrambi fanno le medesime cose, ma uno le

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    facesse con pi facilit e potere dellaltro, certamente il Figlio non lefarebbe ugualmente. Per, dal momento che fa le medesime operee le fa ugualmente, certamente non sono diverse le opere del Figlioe del Padre, n diverso il potere di coloro che operano. N di certo

    operano senza lo Spirito Santo; e infatti lo Spirito in alcun modopotr essere separato dagli altri due nelle opere che devono fareentrambi. Cos, in un modo mirabile e divino, tutti fanno le opere ditutti, e tutti fanno anche le opere di ciascuno. Infatti il cielo, la terrae ogni creatura sono opere di tutti. Del Figlio infatti si dice: Tutto stato fatto per mezzo di lui70. Chi poi oserebbe sottrarre lopera diqualsiasi creatura allo Spirito Santo, che si caratterizza perconcedere doni ai santi, di cui sta scritto: Ma tutte queste cose lunico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno

    come vuole71? Infine, essendo Cristo Signore di tutto 72 e Diobenedetto sopra ogni cosa nei secoli 73, quale opera fra tutte puessere negata allo Spirito Santo, il quale ha formato lo stesso Cristonel seno della Vergine? Infatti, quando la Vergine disse allangeloche le annunziava il suo futuro parto: Come possibile? Nonconosco uomo, ricevette come risposta: Lo Spirito Santo scendersu di te74. Per sono definite opere di ciascuno quelle chechiaramente appartengono ad ogni persona singolarmente. Coslessere nato dalla Vergine riguarda solo il Figlio 75; la voce dallanube: Tu sei il mio Figlio prediletto, riguarda solo la persona delPadre; e solamente lo Spirito Santo apparso nella forma corporeadella colomba. Tuttavia la Trinit intera fece quella carne del soloFiglio, quella voce del solo Padre e quella forma del solo SpiritoSanto 76; non perch ciascuno preso singolarmente sarebbeincapace senza gli altri di realizzare quello che deve operare, maperch loperazione non pu essere separata, quando non solo lanatura uguale, ma anche indivisa. Cos, pur essendo tre ed

    essendo ciascuno di loro singolarmente Dio, tuttavia non sono tredi. Infatti, il Padre Dio, il Figlio Dio e lo Spirito Santo Dio; e ilFiglio non la stessa cosa del Padre, n lo Spirito la stessa cosadel Padre o del Figlio; ma il Padre sempre Padre, il Figlio sempreFiglio e lo Spirito di entrambi, mai di uno solo dei due, o del Padreo del Figlio, ma lo Spirito sempre di tutti e due; infatti, linteraTrinit un solo Dio. Chi negherebbe che non il Padre, non loSpirito Santo, ma il Figlio abbia camminato sulle acque 77? Infatti, lacarne solo del Figlio e in virt di quella carne ha potuto

    appoggiare i piedi sulle acque e muoversi su di esse. Guardiamoci,per, dal credere che lo abbia fatto senza il Padre, dal momento

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    che di tutte le sue opere dice: Il Padre che in me compie le sueopere78; o senza lo Spirito Santo, dal momento che cacciare idemoni fu ugualmente opera del Figlio. Certo, la lingua di quellacarne che ordinava ai demoni di uscire apparteneva solamente al

    Figlio, tuttavia dice: Io scaccio i demoni in virt dello Spirito Santo79. Ugualmente, chi se non solo il Figlio risorto? Poich solo lui,che aveva la carne, pot morire; tuttavia a questa azione, con cuisolo il Figlio risorse, il Padre non era estraneo e di lui scritto:Colui che ha resuscitato Ges dai morti80. O per caso il Figliostesso non si resuscit? E quelle parole: Distruggete questo tempioe in tre giorni lo far risorgere81? E il fatto che affermi di poteroffrire la sua anima e di poter riprenderla di nuovo 82? Chi poi simostrerebbe tanto insensato da ritenere che lo Spirito Santo non

    abbia cooperato alla resurrezione di Cristo come uomo, quando agperch lo stesso Cristo come uomo esistesse?

    Limmagine della Trinit creatrice nelluomo.

    16. 9. C nelluomo qualcosa di simile, sebbene non sia daparagonare in nessun modo alleccellenza di quella Trinit che Dio; questa infatti Dio, quello una creatura. Tuttavia, ancheluomo ha alcune caratteristiche dove si pu scorgere in qualche

    modo qualche cosa di quello che si dice della natura ineffabile diDio. E infatti non stato detto invano: Facciamo luomo a tuaimmagine, come se il Padre parlasse al Figlio; o a mia immagine,ma stato detto:A nostra immagine83. Questo si intendecorrettamente della natura della stessa Trinit. E cos nellanimadelluomo pensiamo queste tre realt: la memoria, lintelligenza, lavolont; da queste tre deriva tutto ci che facciamo. E quandoqueste tre realt agiscono bene e rettamente, tutto quello chefacciamo sar buono e retto, se la dimenticanza non sorprende lamemoria, lerrore lintelligenza, liniquit la volont. Cos, certo,siamo conformi allimmagine di Dio. Dunque, ogni nostra operaderiva da queste tre realt; infatti, non facciamo nulla che esse nonfacciano insieme. Quindi, quando parliamo di ciascuna, anche ciche riguarda ognuna presa singolarmente fatto da tutte. N infattiil discorso che facciamo solamente a proposito della memoria, lo fasolo la memoria, ma lintelligenza e la volont collaborano ad esso,sebbene riguardi solo la memoria. facilissimo vedere questo

    anche riguardo alle altre due. Infatti qualunque cosa dicalintelligenza di se stessa, non lo dice senza la memoria e lavolont, e qualunque cosa dica o scriva la volont di se stessa, non

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    lo fa senza lintelligenza e la memoria. Fino a che punto poi essesiano simili alla immutabile Trinit che Dio, e ancora quanto sianoda Essa diverse, sarebbe lungo esporlo con grande chiarezza. Maho ritenuto opportuno ricordare soltanto questo in modo da

    presentare qualcosa della stessa creatura: perch essi, se possono,capiscano che non assurdo quello che diciamo del Padre e delFiglio e dello Spirito Santo, cio che le loro opere sono fatte da tuttiinseparabilmente, non solo quelle che riguardano tutti, ma anchequelle che riguardano i singoli.

    Il Figlio il Verbo del Padre.

    17. 9. Dunque il Figlio giudica come ascolta 84, sia perch Figlio

    delluomo, sia perch non da se stesso, ma il Verbo del Padre.Infatti, quando ascoltiamo, ci che per noi ricevere la parola perlui essere il Verbo dal Padre. Poich si pu dire cos, che il Padreabbia dato il Verbo al Figlio, perch, cio, sia il Verbo; ugualmentesi pu dire che abbia dato la vita al Figlio, perch sia la vita. Eglistesso infatti dice: Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, cosha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso85.Non in modoche sia una cosa lui stesso e unaltra la vita che in lui, ma perchla vita stessa e lui siano la medesima cosa, cos come il Padre non

    niente altro che la vita che in lui. Tuttavia, non fu il Figlio a darela vita al Padre, poich non gener il Padre, ma il Padre diede alFiglio la vita, generandolo come vita, dal momento che anche luistesso la vita. Non cos, per, gener il Verbo, come se egli stessofosse il Verbo. Quando poi diciamo vita, questa pu intendersi comeci che non proviene da altro: tale la vita del Padre, o, peresprimerci pi chiaramente, il Padre la vita che non procede daaltro per essere; se per diciamo Verbo, questo non lo si puintendere se non di qualcuno, ossia di colui dal quale ancheprocede. Come il Figlio Dio da Dio, luce da luce, vita da vita, noncos si pu dire che il Verbo dal Verbo, perch solo lui il Verbo;e come proprio del Padre generare il Verbo, cos e proprio delFiglio essere il Verbo. E perci giudica secondo quello che ascolta.Poich, come il Verbo generato perch il Verbo medesimo siaverit, cos giudica secondo verit.

    Non diverso il potere del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

    18. 9. E il suo giudizio giusto perch non cerca la sua volont, mala volont di colui che lo ha mandato86. Dicendo questo volle

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    ricondurre la nostra considerazione a quelluomo che, cercando lasua volont, non quella di colui da cui stato creato, non diede ungiusto giudizio su se stesso, ma il giudizio giusto fu pronunciato sudi lui. Certo egli, facendo la sua volont e non quella di Dio, non

    credette che sarebbe morto; ma questo suo giudizio non fu giusto.E cos fece la propria volont e mor, poich il giudizio di Dio giusto. Il Figlio di Dio emette questo giudizio senza cercare la suavolont, sebbene sia anche il Figlio delluomo; e questo non perchnel giudicare non vi sia nessuna volont sua propria (chi sar tantostolto da dire questo?), ma perch la volont sua propria non taleda opporsi alla volont del Padre. Se costoro pensassero questecose, non ordinerebbero con i loro pensieri carnali i poteri e icompiti della Trinit in gradi impari, come se si trattasse di tre

    uomini di dignit ineguale e diversa: il Padre come imperatore, ilFiglio come giudice, lo Spirito Santo come avvocato. Infattiaffermano che le leggi imperiali, secondo cui giudica il Figlio, sonoproprie del Padre e in esse pongono lonore e lautorit del Figlioche giudica; sostengono invece che lintercessione dufficio e laconsolazione dello Spirito Santo sono pertinenti alla dignit delgiudice, cio del Dio Unigenito; come se la dignit del giudice fossenellavere un avvocato e la dignit dellimperatore fosse nelmandare un giudice a giudicare secondo le sue leggi imperiali. Colloro pensiero carnale non possono dimostrare tuttavia la diversit dinatura fra queste tre persone, e questa la questione principale tranoi e loro. Quando infatti riferiscono queste cose ai costumidelluomo, e non si allontanano dal modo di agire del genere umanoche possono comprendere col pensiero (luomo naturale infatti noncomprende le cose dello Spirito di Dio87), che cosaltro ci fannocapire se non che limperatore, il giudice e lavvocato sono uomini?Quindi, sebbene il giudice sia inferiore allimperatore per il potere,

    non un uomo da meno. N un uomo da meno del giudice lavvocato, sebbene sia sottomesso nel suo compito al giudice.Dunque, sebbene ritengano diverso il potere del Padre, del Figlio edello Spirito Santo, riconoscano uguale almeno la loro natura.Perch li configurano di una condizione inferiore a quella umana?Infatti, pu accadere nelle vicende umane che chi stato giudicedivenga anche imperatore. Costoro non si degnano di concederequesto nella Trinit allunico Figlio dellimperatore. Ma se per caso,in virt della norma del diritto o della consuetudine umana, hanno

    paura di commettere un delitto di lesa maest contro il Figlio,ritengo che certamente debbano concedere allavvocato di

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    raggiungere a un certo punto il potere giudiziario. Non vogliononemmeno questo. Dunque la condizione della Trinit peggiore(guardiamoci dal pensarlo) di quella della mortalit del genereumano.

    Come il Padre e il Figlio hanno mandato lo Spirito Santo, cos ilPadre e lo Spirito Santo hanno mandato il Figlio.

    19. 9. Inoltre la sacra Scrittura, che non misura gli atti divini inbase alla differenza dei poteri, ma allineffabilit delle opere,riconosce nostro avvocato anche lo stesso giudice, quandolapostolo Giovanni dice: Se qualcuno ha peccato, abbiamo unavvocato presso il Padre: Ges Cristo giusto88. Lo afferma egli

    stesso, quando dice: Io pregher il Padre ed Egli vi dar un altroavvocato89. N infatti lo Spirito Santo sarebbe un altro avvocato,se non lo fosse anche il Figlio. Egli, tuttavia, per dimostrareinseparabili le opere sue e quelle del Padre, disse: Quando me nesar andato, lo mander a voi90; sebbene in un altro passo dica:Colui che il Padre mander nel mio nome91. Dove appare chiaroche il Padre e il Figlio hanno mandato lo Spirito Santo. Comeappare chiaro dal profeta che il Padre e lo Spirito Santo hannomandato il Figlio. Infatti, chi, se non il Figlio, preannunciando il suo

    arrivo, dice attraverso Isaia: Ascoltatemi, Giacobbe e Israele, cheho chiamato: Io sono il primo e sono in eterno. la mia manoquella che fond la terra, la mia destra ha reso saldi i cieli. Quandoio li chiamo, tutti insieme si presentano. Si radunano tutti insieme eascoltano. Chi di essi ha predetto tali cose? Poich ti ho amato, hocompiuto il tuo volere su Babilonia per estirpare la progenie deiCaldei. Io, io ho parlato; io lho chiamato, lho fatto venire e hodato successo alle sue imprese. Avvicinatevi a me per udire questo.Fin dal principio non ho parlato in segreto; dal momento in cuiquesto avvenuto io sono l. Ora il Signore Dio ha mandato meinsieme con il suo Spirito92? Che cosa c di pi chiaro? Ecco, eglistesso si dice mandato dallo Spirito Santo, che ha posto lefondamenta della terra e ha disteso il cielo. E qui si riconoscelUnigenito attraverso cui tutto stato creato. Per il Consolatoreche, secondo loro, ha il compito proprio della persona pi bassadella Trinit, lApostolo lo chiama Dio, come leggiamo nella sualettera ai Corinzi: Colui, che consola gli umili, ci ha consolato con la

    venuta di Tito93

    . Dunque Dio consolatore dei santi. Essi certosono gli umili; perci quei tre uomini nella fornace dicono:Benedite, pii e umili di cuore, il Signore94. Cos lo Spirito Santo che

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    consola gli umili Dio. Dunque costoro ammettano, cosa che nonvogliono fare, che lo Spirito Santo Dio. O se vogliono attribuire leparole dellApostolo al Padre o al Figlio, smettano di separare lapersona dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio, in funzione del

    suo compito di consolatore.Lo Spirito Santo Dio.

    20. 9. La pretesa di dimostrare che lo Spirito Santo inferiore alFiglio, per il fatto che egli avvocato di quel giudice, li porta adanteporre, nella loro incredibile cecit, anche gli uomini santi a lui;di essi ha detto il Signore stesso: Siederete anche voi su dodicitroni a giudicare le dodici trib dIsraele95. Allora rispondano: che

    cosa sar lo Spirito Santo? Dal momento che essere giudice proprio del Figlio, forse sar avvocato anche presso i giudici umani?Sia lontana da un cuore fedele questa follia, pensare che lo SpiritoSanto sia un avvocato inferiore a questi giudici; dal momento cheessi certamente, per essere giudici, si riempiono di Spirito Santo e,vivendo secondo esso, diventano uomini spirituali. Infatti luomospirituale giudica ogni cosa96. In che modo, dunque, minore delgiudice colui che crea giudici, facendo s che siano membra di quelgiudice e suo tempio, come dice lApostolo: I vostri corpi sono

    membra di Cristo; e anche: Il vostro corpo tempio dello SpiritoSanto, che in voi97? E tuttavia se leggessero molto chiaramentenelle sacre Scritture che il re Salomone per ordine di Dio hacostruito un tempio in legno e pietra allo Spirito Santo, nonpotrebbero dubitare che lo Spirito Santo Dio, e a luilegittimamente si tributerebbe nel popolo di Dio tanta sottomissionereligiosa, che si chiama latria, che anche a lui costruirebbero untempio, bench il Signore dica:Adorerai il Signore Dio tuo e lui soloservirai98. Questo culto in greco si chiama . E osanoaffermare che non sia Dio chi ha come tempio non legno e pietre,ma le membra di Cristo! Cos infatti sottomettono lo Spirito Santo alpotere di Cristo, dal momento che il suo tempio sono le membra diCristo. Sottomettono anche lo stesso Figlio alle leggi imperiali diDio, bench egli sia il Verbo di Dio, mentre in nessun modo il verbodellimperatore sottomesso alle leggi, ma fa le leggi.

    Lo Spirito Santo procede dal Padre. Il carattere reciproco dellarelazione che sussiste tra il Figlio e lo Spirito.

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    21. 10. Certamente costoro, la cui dissertazione ho ricevuto, e a cuirispondo, non osano affermare che sia la stessa cosa essere creatoe essere generato; e distinguono le due cose cos da dire che ilFiglio stato generato dal Padre, mentre lo Spirito Santo stato

    creato dal Figlio. E non possono aver letto questo nelle sacreScritture, dal momento che il Figlio stesso afferma che lo SpiritoSanto procede dal Padre.

    21. 11. Affermano: Il Figlio annunzia il Padre, lo Spirito Santoannunzia il Figlio. Come se il Figlio non avesse annunziato che loSpirito Santo sarebbe venuto o come se il Padre non avesseannunziato il Figlio, dicendo: Questi il mio Figlio prediletto, nelquale mi sono compiaciuto; ascoltatelo 99.

    21. 12. E perci non solo il Figlio rivela la gloria del Padre, maanche il Padre rivela la gloria del Figlio. E non solo lo Spirito Santorende manifesta la dignit del Figlio, ma anche il Figlio rendemanifesta la dignit dello Spirito Santo.

    21. 13. E come il Figlio testimone del Padre, cos il Padre testimone del Figlio; e come lo Spirito Santo testimone del Figlio,cos il Figlio testimone dello Spirito Santo.

    21. 14. Lo Spirito Santo mandato dal Padre e dal Figlio; e dalPadre e dallo Spirito mandato il Figlio.

    Il Figlio e lo Spirito Santo sono uguali al Padre.

    22. 15. Dicono: Il Figlio ministro del Padre, lo Spirito Santo ministro del Figlio. E non badano al fatto che in questo modoconsiderano i santi apostoli migliori dello Spirito Santo; e dal

    momento che essi affermano di essere ministri di Dio, costoro certonon negheranno che gli apostoli siano ministri di Dio Padre. Senzadubbio sono stati fatti ministri di coloro nel cui nome hannobattezzato, cio del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. E perci,in base alle loro vane chiacchiere, i ministri della Trinit dovrebberoessere migliori dello Spirito Santo, se questi minore per il fatto diessere ministro solo del Figlio.

    22. 16. Sostengono: Il Figlio riceve ordini dal Padre, lo Spirito

    Santo riceve ordini dal Figlio. Non possono aver letto ci nelle sacreScritture, sebbene leggiamo che il Figlio fu obbediente secondo laforma di servo, per la quale il Padre maggiore di lui; non per

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    secondo la forma di Dio, nella quale lui e il Padre sono una cosasola.

    22. 17. E cos si legge nelle sacre Scritture che il Figlio sottoposto

    al Padre. In questo caso si riferisce alla forma del servo nella qualeera sottoposto anche ai genitori umani, come dice il Vangelo: Partcon loro e torn a Nazaret e stava loro sottomesso 100. Invece lasacra Scrittura non dice in nessun punto: lo Spirito Santo sottoposto al Figlio.

    22. 18. Di conseguenza anche ci che ordina il Padre, il Figlio lo faper la sua forma di servo; e quello che fa il Padre, lo fa anche ilFiglio per la sua forma di Dio. Non dice infatti: " Qualunque cosa il

    Padre ordini, il Figlio la fa ", ma dice: Quello che il Padre fa, lo faegualmente anche il Figlio 101. Inoltre, se affermano che lo SpiritoSanto dice quello che gli comanda il Figlio, poich sta scritto:Prender del mio e ve lo annunzier 102, perch anche il Figlio nondice quello che gli comanda lo Spirito Santo, dal momento chelApostolo dice: I segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscerese non lo Spirito di dio 103, e dal momento che lo stesso Gesconferma che egli era pieno dello Spirito, come sta scritto: LoSpirito del Signore sopra di me; per questo mi ha consacrato con

    lunzione, per annunziare ai poveri un lieto messaggio 104? Se,infatti, per questo stato consacrato con lunzione, per annunziareai poveri un lieto messaggio, poich lo Spirito del Signore era sopradi lui, quale lieto messaggio annunziava ai poveri, se non quello cheaveva lo Spirito del Signore, di cui era pieno? Infatti, anche questosta scritto di lui, che era pieno dello Spirito Santo105.

    Lo Spirito Santo lo Spirito comune del Padre e del Figlio.

    23. 19. Affermano: Il Figlio adora e onora il Padre; lo Spirito Santoadora e onora il Figlio. Qui non necessario precisarescrupolosamente la differenza che c fra onorare e adorare; infatti,queste cose sul Figlio si predicano per la sua forma di servo.Dicano, se possono, dove hanno letto che il Figlio adorato dalloSpirito Santo. Infatti, ci che aggiungono, quando intendonoprovare questo, non appropriato, poich certamente sta scritto:Padre, io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo lopera che mihai dato da fare 106; e a proposito dello Spirito Santo: Egli miglorificher, perch prender del mio e ve lo annunzier 107; maquesto non si riferisce alla cosa di cui trattiamo. Infatti tutti coloro

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    che adorano, onorano; per, non tutti coloro che onorano, adorano.Infatti anche i fratelli secondo lApostolo si onorano reciprocamente108, tuttavia non si adorano tra loro. Altrimenti, se rendere onorefosse adorare, dicano, se sembra loro opportuno, che anche il Padre

    adora il Figlio, e che lo fa obbedendo al Figlio, il quale dice: Rendimionore 109. Per quanto riguarda, poi, quello che ha detto dello SpiritoSanto, Prender del mio, il Figlio stesso che ha risolto laquestione; non si pensi che lo Spirito Santo, come se discendesseattraverso distinti gradi, sia da lui, nello stesso modo in cui egli dal Padre, dal momento che entrambi provengono dal Padre, lunoperch nato da lui, laltro perch da lui procede; ed assaidifficile discernere le due cose nella sublimit della sua naturadivina. Dunque, perch non si pensi questo, come ho detto, il Figlio

    di seguito ha aggiunto: Tutto quello che possiede il Padre mio;per questo ho detto che prender del mio 110. Volendo cos senzadubbio che si intendesse che prende dal Padre. E perci da luimedesimo, poich tutto quello che il Padre ha suo. Ma tuttoquesto non il riconoscimento della diversit della natura, bens diun solo principio.

    Lo Spirito Santo Spirito del Padre e del figlio.

    23. 20. vero che lo Spirito da s non parla, poich non da sestesso colui che procede dal Padre, cos come anche il Figlio da snon pu fare nulla, poich neppure lui da se stesso, come giprecedentemente ho esposto. Da ci, tuttavia, non si desume chein tutto attende la volont del Padre; non dice infatti a meno chenon veda il Padre indicare, ma: Quello che vede il Padre fare111,conformemente a quanto abbiamo gi illustrato. Che poi lo SpiritoSanto in tutto attende il comando di Cristo, come dicono, loleggano, se possono. E quello che si dice: Non parler da s, non la stessa cosa che dire: " tutto ci che avr udito da me ", ma dirtutto ci che avr udito112. Perch poi ci sia stato detto, gistato chiarito poco prima nelle parole del Signore che ho ricordato,dove dice: Tutto quello che possiede il Padre mio; per questo hodetto che prender del mio113. Senza dubbio ci che dir provieneproprio da l dove lo prender; poich da dove ascolta, da lprocede. Infatti conosce il Verbo di Dio, procedendo da dove nasceil Verbo, cos da essere lo Spirito comune del Padre e del Verbo.

    Lo Spirito da sempre Dio, senza inizio o fine di tempo.

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    24. 20. E non influisca il fatto che sia di tempo futuro il verboprender, come se ancora non lo avesse. Di certo i tempi dei verbisi impiegano indifferentemente, dal momento che intendiamoleternit senza tempo. Infatti, lo ha preso, poich procedette dal

    Padre, e lo prende, poich procede dal Padre, e lo prender, poichmai cesser di procedere dal Padre. Allo stesso modo Dio, e lo fu,e lo sar; e certamente non ha, n ebbe, n avr inizio o fine ditempo.

    Come devessere intesa lintercessione dello Spirito Santo.

    25. 21. Dicono: Il Figlio rivolge preghiere per noi al Padre; loSpirito supplica per noi il Figlio. Cos come leggono che il Figlio

    rivolge preghiere al Padre, secondo ci che abbiamo esposto sopratrattando di questo, trovino in base a che cosa possono affermareche lo Spirito supplica il Figlio. Infatti le parole che pronuncialApostolo: Non sappiamo infatti che cosa sia convenientedomandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noicon gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa quali sono idesideri dello Spirito poich egli intercede per i credenti secondo ildisegno di Dio114, in qualunque modo le intendano (ma in realt importante, riguardo a loro, che queste parole vengano intese nel

    modo in cui devono essere intese), vedranno che non dicono: "Intercede presso Cristo " o: " Intercede presso il Figlio "; si diceinvece che lo Spirito Santo intercede, poich ci fa supplicare. Allostesso modo, quando Dio dice: Ora so115, come se prima nonsapesse, che cosaltro vuole esprimere se non: " Ho fatto in modoche tu conosca "? Da ci derivano anche le parole dellApostolo: Orainvece che avete conosciuto Dio, anzi da Dio siete stati conosciuti116; ci viene detto perch non si attribuisca a se stessi il fatto diaver conosciuto Dio. Dunque ha detto: Siete stati conosciuti da Dio,cosicch capissero che Dio per sua grazia li ha resi suoi conoscitori.Secondo questo modo di esprimersi, stato detto: E non vogliaterattristare lo Spirito Santo di Dio117, cio non vogliate rattristarenoi che siamo rattristati da voi secondo lo Spirito di Dio. Poicherano rattristati per la carit, che lo Spirito Santo diffondeva neiloro cuori 118, e per questo lo stesso Spirito faceva s che essi sirattristassero per i mali dei fratelli. Infine, lo stesso Apostolo hadetto:Avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del

    quale gridiamo: Abb, Padre119

    . Ed esprimendo in un altro passo ilmedesimo pensiero, ha detto: Dio ha mandato nei vostri cuori loSpirito del suo Figlio che grida: Abb, Padre120. In che modo l si

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    dice,per mezzo del quale gridiamo, e qui che grida, se non perchqui colui che grida fa gridare noi? Se per intendiamo colui chegrida non come se facesse gridare noi, ma come se gridasse eglistesso, ecco che, dicendoAbb, Padre, non supplica il Figlio, ma il

    Padre. Infatti, non oseranno dire che lo Spirito Santo sia il figlio diCristo. Infatti, in verit, per non dire ci, preferirono dire nongenerato dal Figlio, ma creato. Dunque, non sappiamo da noi stessici per cui preghiamo, cos come conviene, ma lo stesso Spiritointercede, cio ci fa domandare quello che secondo Dio; se non lofacesse, non pregheremmo se non secondo questo mondo, persoddisfare la concupiscenza della carne, la concupiscenza degliocchi e la superbia della vita, cose che non vengono dal Padre, madal mondo 121. Sebbene alcuni ritengano che le parole lo Spirito

    stesso intercede con gemiti122siano da interpretare in riferimentoallo spirito delluomo.

    Il Figlio limmagine somma del Padre.

    26. 22. Sostengono che il Figlio limmagine viva e vera, propria eperfetta di tutta la bont e sapienza e potenza del Padre. Malapostolo Paolo non dice che egli limmagine della potenza di Dioe della sua sapienza, ma afferma che egli stesso Dio,potenza di

    Dio e sapienza di Dio123. Dunque, per il fatto stesso che il Figlio immagine del Padre, sua potenza e sua sapienza. Inoltre, immagine piena e perfetta, cio non creata da Lui dal nulla, ma daLui generata, e non ha nulla di meno di Colui di cui immagine;perci il Figlio Unigenito limmagine somma del Padre, cio cossimile da non esserci in essa nulla di diverso. Tuttavia, non hannoosato dire che lo Spirito Santo limmagine del Figlio, ma hannodetto che la sua manifestazione. Per questo, non hanno detto cheegli stato generato, bens che stato creato dal Figlio; cosa chesenzaltro non hanno letto nelle sacre Scritture.

    Nella Trinit vi ununica e medesima natura.

    27. 23. Quale cattolico, poi, affermerebbe che il Figlio parte delPadre o che lo Spirito Santo parte del Figlio? Essi pensarono didover negare ci, come se fra noi e loro sorgesse una qualchequestione su questo problema. Diciamo che la Trinit dellamedesima natura e in essa non chiamiamo una persona parte diunaltra. Ma essi negano che il Figlio sia parte del Padre e lochiamano il proprio e dilettissimo, il perfetto e pieno Figlio

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    unigenito; bisognerebbe chiedere loro quanto segue: coloro che Diovolontariamente fa figli suoi, generandoli col verbo di verit,quando giungono ad una perfezione tale da non poter essere piperfetti, sono essi stessi propri e dilettissimi, perfetti e pieni figli di

    Dio? Se lo fossero, egli non sarebbe il Figlio unigenito, poichavrebbe molti suoi pari, ma sarebbe soltanto il primogenito. Seinvece non lo fossero, come si dovrebbe intendere la pienezza eperfezione del Figlio se non come il suo essere completamenteuguale a chi lo ha generato e proprio in nulla diseguale? E per dirlocon pi brevit e maggior chiarezza, questi sono figli per grazia,quello per natura, poich nei primi c partecipazione alla divinit,nel secondo pienezza. Sebbene anche lui, per il fatto di averassunto la natura umana - il Verbo si fatto carne124 -, non lo sia

    per natura ma per grazia; tuttavia, la natura del Verbo, per la quale uguale al Padre, rimane. Inoltre rispondano a questo: perchdicono che lo Spirito Santo non il Figlio, ma la prima e principaleopera del Figlio, sopra tutte le altre, come se quei figli che il Padreha generato di sua volont con una parola di verit125 fosseromigliori dello Spirito Santo? In che modo, infatti, non sono costrettia dire ci, dal momento che, senza dubbio, meglio essere figli delPadre che opera del Figlio? Pensino questo e correggano le lorovane ed empie bestemmie, e ammettano che in quella Trinitnessuna persona, ad eccezione del Figlio, che si fatto uomorimanendo Dio, in assoluto una creatura, o qualcosa creato daDio, ma tutto in Essa Dio sommo, vero, immutabile.

    Uguali il Padre, il figlio e lo spirito Santo.

    27. 24. Guardiamoci infatti da coloro che pensano che il Padre siamaggiore del Figlio in quanto suo Verbo unigenito; lo , infatti, inquanto il Verbo si fatto carne126. Ma quale meraviglia, quandonella medesima carne si fatto minore anche degli angeli?Guardiamoci da coloro che affermano in modo blasfemo che il Figlio incomparabilmente maggiore e migliore dello Spirito Santo.Ugualmente del tutto irragionevole credere che le membra delmaggiore siano tempio del minore.

    La generazione del Figlio.

    28. 25. Il Padre, poi, Dio e Signore del suo Figlio in quanto inquestultimo c la forma di servo che fu profetizzata nelle parole: IlSignore mi disse, tu sei mio Figlio127. Anche il Figlio nella stessa

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    profezia dice al Padre: Dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio128. Dunque, dal ventre di sua madre, dove ha assunto la naturaumana, il Padre suo Dio. Ed egli suo Padre perch lo gener nonsolo prima che si incarnasse nel ventre di sua madre, ma coeterno

    prima di tutti i secoli. Hanno udito forse nei sogni che la sacraScrittura ha detto che il Figlio Dio e Signore dello Spirito Santo?

    Il Padre genera e il Figlio opera senza alcun travaglio e fatica.

    28. 26. Dicono: Il Padre con volont ferma e impassibile gener ilFiglio, il Figlio senza sforzo e fatica cre con la sua sola potenza loSpirito. O singolare lode del Figlio e dello Spirito Santo! Come se ilPadre ci avesse generato senza volerlo con volont mutevole e

    suscettibile, Lui che ci ha generato volontariamente con il verbo diverit; o forse il Figlio ha creato con travaglio e fatica il cielo e laterra? Dunque, secondo costoro si devono equiparare queste opereal Figlio o allo Spirito Santo; per, se non si possono paragonare inalcun modo, che cosa servito dire questo, su cui non si ponequestione alcuna, dato che il Padre genera e il Figlio opera senzaalcun travaglio e fatica? Vedano, in verit, come affermano che ilFiglio con la sua sola potenza ha creato lo Spirito Santo. Infatti, inquesto modo sono costretti ad affermare che il Figlio ha creato

    qualcosa che non ha visto creare dal Padre. O forse vorranno direche anche il Padre ha creato lo Spirito Santo? Dunque il Figlio nonlo avrebbe creato con la sua sola potenza. O forse il Padre perprimo ne fece un altro, perch il Figlio potesse fare ci che ha fatto,dal momento che non pu fare se non quello che ha visto fare alPadre? E che cosa significa che non pu fare altre cose simili, senon che quello che il Padre fa lo fa egualmente anche il Figlio129?Se intendono riflettere su questo, senza dubbio saranno turbati datutto ci che hanno costruito con riflessione carnale.

    Nella Trinit identica la natura e identica la potenza. Solo allaTrinit devessere reso il vero culto.

    29. 27. vero poi che il Padre ha concesso lesistenza a tutte lecose che sono; ed egli non ha avuto da nessunoci che ; tuttavia,a nessuno ha concesso di essere uguale a Lui, se non a suo Figlio,che nato da Lui, e allo Spirito Santo, che procede da Lui. Standocos le cose, la differenza della Trinit non quella che voglionocostoro, poich nella Trinit identica la natura, identica lapotenza: Perch tutti onorino il Figlio, come onorano il Padre130,

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    come egli stesso dice; e coloro che vogliono vivere secondo piet,adorino il loro Dio e lui solo servano, cosa che fu ordinata ancheagli antichi padri per legge di Dio; in nessun altro modo, infatti, possibile servire il nostro unico Signore con quella servit che si

    deve a Dio. In greco si chiama , parola che si usa quando sidice: Lui solo servirai131. E dico che questo non pu avvenire innessun altro modo, se non ammettendo che tutta la Trinit lostesso Dio Signore nostro. Del resto, questa servit che si definiscelatria, i servi non devono tributarla a coloro che sono signorisecondo la carne, ma tutti gli uomini devono tributarla al loro unicoSignore Dio; dunque, non offriremo questa servit al Figlio, se solodel Padre si dice: Lui solo servirai; o non la offriremo al Padre, sesolo del Figlio si dice: Lui solo servirai. E se edificassimo allo Spirito

    Santo un tempio di terra, chi dubiterebbe che gli siamo sottomessisecondo latria, cio con quella servit di cui parlo ora? Che forsenon gli tributiamo quella servit che si chiama latria, dal momentoche non gli costruiamo un tempio, ma noi stessi siamo suo tempio?O in che modo non lo lo stesso Dio nostro, di cui lApostolo dice:Non sapete che siete tempio di Dio e lo Spirito di Dio abita in voi?Epoco dopo: Glorificate dunque Dio nel vostro corpo132. Inoltre, diceche i nostri corpi sono in noi tempio dello Spirito Santo. Poich,quando serviamo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo con quellaservit chiamata latria e sentiamo che la legge di Dio ordina che latributiamo solo al Signore Dio nostro e a nessun altro, senza dubbioil solo e unico Dio Signore nostro la stessa Trinit, alla quale soloe unicamente dobbiamo, secondo giustizia, tale servit di piet.

    La inabitazione della Trinit.

    30. 28. Dicono: E come nessuno pu arrivare al Padre senza ilFiglio, cos nessuno pu adorare in verit il Figlio senza lo SpiritoSanto. Come se qualcuno potesse arrivare al Figlio senza il Padre,quando egli stesso dice: Nessuno pu venire a me, se non lo attirail Padre che mi ha mandato133. Come se potessimo arrivare alloSpirito Santo senza il Padre o il Figlio che con la loro grazia ce loavvicinano. Che cosaltro arrivare a loro, se non farli abitare innoi? In questo modo anche loro giungono a noi, dal momento cheDio ovunque e non circoscritto in nessun luogo corporeo. Lostesso Salvatore dice di se stesso e del Padre: Noi verremo a lui e

    prenderemo dimora presso di lui134

    ; e dello Spirito Santo dice: Senon me ne vado, non verr a voi il Consolatore135. Che significatohanno dunque le loro parole: E come nessuno pu arrivare al Padre

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Contro Il Sermone Degli Ariani (ITA)

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    senza il Figlio, cos nessuno pu adorare in verit il Figlio senza loSpirito Santo; dunque - aggiungono poi - nello Spirito Santo adorato il Figlio?. Forse indicano la differenza della loro natura,sulla quale verte la questione fra noi e loro? Infatti, se nessuno,

    senza lo Spirito, pu adorare in verit il Figlio, e nello Spirito Santo adorato il Figlio, certamente anche lo Spirito Santo verit,poich, quando adorato il Figlio in Lui, come anche essi dicono, adorato in verit. Ma lo stesso Figlio dice: Io sono la verit136.Dunque, adorato anche in se stesso, poich adorato in verit. Eperci il Figlio adorato e in se stesso e nello Spirito Santo. Chi,poi, cos empio da tenere il Padre separato da ci? In che modo,infatti, non lo adoriamo anche nel Padre, in cui viviamo, cimuoviamo ed esistiamo 137? Quindi, anche noi diciamo che il Figlio

    adorato nello Spirito Santo; per leggano, se possono, che il Figlio adorato dallo Spirito Santo.

    Come il Padre glorificato attraverso il Figlio, cos il Figlio glorificato dal Padre.

    31. 29. Infatti, chi nega che il Padre sia glorificato attraverso ilFiglio ? Ma chi oserebbe negare che anche il Figlio glorificato dalPadre? Lo stesso Figlio dice al Padre: Glorificami; e anche: Io ti ho

    glorificato138. Glorificare, onorare e celebrare sono tre parole chehanno il medesimo significato, che in greco si esprime con iltermine ; in latino, invece, per la variet degli interpreti, sitraduce ora in un modo, ora in un altro.

    Non possibile separare lopera dello Spirito Santo n dal Figlio, ndal Padre.

    32. 30. Affermano: Compito e cura dello Spirito Santo santificare

    e custodire i santi; e non solo santificare gli esseri razionali, comealcuni pensano, ma anche molti esseri irrazionali. E coloro che sonocaduti per la loro negligenza, ricondurli allacondizione primitiva;insegnare agli ignoranti, ammonire gli smemorati, convincere ipeccatori, esortare i pigri perch pensino alla loro salvezza eagiscano