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Santa Giovanna dei macellidi Bertolt Brecht regia Luca Ronconi

Sotto lAlto Patronato del Presidente della Repubblica

Santa Giovanna dei macellidi Bertolt Brecht regia di Luca Ronconi

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lAlbo anni dOro insieme del PccoloT eatroAZIENDE MECENATI AD HONOREM Anima BPM Banca Popolare di Milano Camera di Commercio - Milano Enel Eni Fondazione Cariplo Fondazione Corriere della Sera Fondazione Tronchetti Provera Intesa Sanpaolo Laura Biagiotti Publitalia 80 Sisal MECENATI Pirelli & C The Boston Consulting Group UniCredit BPCI SOSTENITORI Carlo Belgir Centromarca Indicod-EcrPer informazioni e per conoscere le modalit di adesione, contattare lUfficio Raccolta Fondi al numero 02.72.333.322 o inviare una mail allindirizzo [email protected]

5AMICI Fondazione Berti Fondazione IBM Orobica PulizieBotek Italia

PERSONE MECENATI Rossella Bisazza Gilberto Calindri (onorario) Carla e Martina Carpi (onorario) Milli De Monticelli (onorario) Lucia Filippi Gustavo Ghidini Francesco Micheli Ottavio Missoni Federica Olivares Federica Pavesi Dolores Redaelli (onorario) SOSTENITORI Sarah e Sonia Balestra Piero Bassetti Cinzia Colombo Filippo Crivelli Lucio Dalla Marino Golinelli Vittorio Gregotti Giovanni Iudica Paolo Francesco Lazzati Luigi Marcante Alessandro Nespoli Nandi Ostali Cosma Panzacchi Carla Piasentin Canussio Paolo e Valeria Pototschnig Marta Vacondio Marzotto Carla Venosta Fossati Bellani AMICI Rosa Giannetta Alberoni Amici della Scala Rosellina Archinto Marconi Annamaria Cascetta Dario Ferrari Piergiorgio Gattinoni Federico e Renate Guasti Mimma Guastoni Pietro Ichino Andrea Kerbaker Giacomo Leva Angela Marantonio Luigi Marcante Maria Grazia Mezzadri Cofano Gian Battista Origoni della Croce Orestina Rosa Piontelli Maurizio Porro Enrico Sacchi Rosella Milesi Saraval Gianbattista Stoppani

Visita il sito www.piccoloteatro.org

Sotto lAlto Patronato del Presidente della Repubblica

Fondazione Piccolo Teatro di Milano Teatro dEuropaStagione 2011/12 65a dalla fondazione Soci Fondatori Comune di Milano Regione Lombardia Provincia di Milano Socio Sostenitore Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Milano Consiglio Generale Giuliano Pisapia Sindaco di Milano Roberto Formigoni Presidente Regione Lombardia Guido Podest Presidente Provincia di Milano Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Milano Consiglio dAmministrazione Claudio Ris Presidente Consiglieri Stefano Baia Curioni Emma Paola Bassani Federica Olivares Antonio Pastore Dario Vermi Collegio dei Revisori dei Conti Marco Arisi Rota Presidente Revisori dei conti Giuliano De Palma Ugo Zanello Direttore Sergio Escobar Direttore Artistico Luca Ronconi

Bertolt Brecht scrive Santa Giovanna dei macelli nel 1929, mentre impazza la crisi economica. Luca Ronconi sceglie di rappresentarla oggi, al Piccolo Teatro di Milano e al Maly Theatre di Mosca, coproduttore dello spettacolo, per il Festival dellUnione dei Teatri dEuropa - in unepoca che pare grottescamente riproporci situazioni analoghe. Se vero che questo spettacolo ha tutti i motivi per essere un ulteriore tassello del percorso ronconiano di indagine dei mali del nostro presente - finanza corrotta, crisi del mondo del lavoro, parabola economica discendente, sperequazione sociale in aumento - altrettanto vero che Brecht, autore al quale Ronconi si accosta oggi per la prima volta, offre al regista lo spunto per una riflessione non solo etica ma anche estetica. Gli stilemi del teatro epico, il modello letterario e teatrale brechtiano sono da Ronconi letti con un rigore filologico che ne salvaguarda tutta la potente carica critica. Come con i classici Greci, anche con Brecht Ronconi sceglie di esaltarne la profonda ambiguit, le contraddizioni, gli elementi di crisi annidati tra le parole. Nella parabola di Giovanna, donna inizialmente solida (e stolida) come un monolite, poi via via sempre pi consapevole (e perci corrotta e corruttibile), disincantata, ambigua e priva di riferimenti, Brecht rappresenta se stesso e i propri dubbi: se la classe operaia della commedia non va in Paradiso, ci dice, di sicuro per colpa del contesto storico, ma lo molto di pi per le colpe della classe operaia stessa. Come comunicare, oggi, senza banalizzarlo quel messaggio, attualissimo, di Brecht? Non con le formule del teatro epico, bens epicizzandolo, noi, con gli strumenti estetici di cui disponiamo. Brecht stesso ci racconta che Giovanna un archetipo: prima di lui Schiller, G.B. Shaw, Verdi e molti altri ne hanno fatto la propria eroina, ciascuno per un motivo diverso o coincidente con il suo. Oggi noi possiamo rileggerlo e snidare tutte quelle matrici applicando la nostra estetica che le assomma tutte quante: le masse in rivolta, riprodotte digitalmente con straordinaria tecnica dai registi del Centro Sperimentale di Cinematografia che hanno collaborato al progetto, danno grandissima forza al messaggio brechtiano (la folla, incontrollabile come lacqua, come lacqua tutta uguale e priva di soggettivit, come lacqua si lascia incanalare), al contempo rendono omaggio al cinema degli Anni Trenta (nel 1929 veniva girato Langelo azzurro) e realizzano una preziosa integrazione tra i linguaggi dellarte - sottolineata anche dalla colonna sonora verdiana dello spettacolo. Intersezione, integrazione tra i saperi ed esaltazione di unestetica contemporanea: con questi ingredienti, ci dice Ronconi, possiamo parlare di economia e lavoro adoperando le parole di Brecht, tracciando, a partire da Brecht, un percorso che tenga insieme, nel corso di questa stagione, anche le riflessioni di altri registi su tematiche affini. Quindi Brecht nostro contemporaneo? S, per quella sua lode al dubbio che a lui imped di trovare il proprio posto nel mondo dei convinti e ne fece al contrario uno degli autori prediletti del nostro teatro per irriducibili. Sergio Escobar Direttore Piccolo Teatro di Milano - Teatro dEuropa5

Cari Amici, mi congratulo di tutto cuore con la compagnia di Santa Giovanna dei macelli! Siamo sinceramente orgogliosi del fatto che il Maly Theatre di Mosca sia coproduttore dello spettacolo. Siamo legati al Piccolo da unamicizia di lunga data. Il Piccolo Teatro di Milano stato a pi riprese ospite sul nostro palcoscenico ed ogni sua venuta si trasformata in un evento di primaria importanza per la vita culturale moscovita. Inoltre, gli attori del Piccolo hanno tenuto un workshop con gli allievi della Scuola di Teatro Shepkin di Mosca e il regista Stefano de Luca ha diretto i nostri giovani attori in una messa in scena de GlInnamorati di Goldoni. Ci che accresce la nostra stima verso il Piccolo la sua costante ricerca artistica. Oggi essa si rivolge a Brecht, autore di commedie dallacuto spirito critico che ci paiono nello specifico pertinenti al difficile tempo presente. Siamo certi che la messa in scena di Santa Giovanna dei macelli susciter grande interesse sia presso il pubblico sia nella comunit dei teatranti. meraviglioso sapere che gi nel mese di aprile il pubblico moscovita potr vedere questo spettacolo allinterno del Festival dellUnione dei teatri dEuropa. Con i miei migliori auguri. Yurij M. Solomin Direttore Artistico Maly Theatre di Mosca

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La realizzazione di Santa Giovanna dei macelli, diretta da Luca Ronconi utilizzando materiale cinematografico preparato dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano, loccasione per parlare dello stretto rapporto di collaborazione che nel corso di questi anni si instaurato fra queste due istituzioni milanesi. La prima antica, famosa, laltra gemmata da poco a Milano dal Centro Sperimentale di Cinematografia, una delle pi antiche e famose Scuole di cinema del mondo. Questa collaborazione, nata da un accordo formale del 2006, si articolata su diversi piani. Il CSC ha filmato, usando tecniche cinematografiche, le famose lezioni del Piccolo Teatro di Milano consentendogli di distribuirle ad altre scuole e istituzioni formative di altissimo livello in tutto il mondo. Vi stato poi uno scambio sul piano puramente formativo. Convinti che teatro e cinema debbano conoscersi pi a fondo per realizzare meglio il loro apporto specifico, gli allievi del Piccolo Teatro hanno partecipato alle lezioni del CSC e allo stesso modo nostri allievi hanno avuto la possibilit di frequentare le lezioni del Piccolo Teatro. Unaltra stata la ripresa del back stage dellArlecchino per un documentario. Vi stata poi la partecipazione di attori del Piccolo Teatro a produzioni del CSC nella docu-fiction su Il cardinale Borromeo, in quella sulla Villa Reale di Monza, nel documentario sulla Milano Imperiale, in quelle sulle vie Mercatorum e Francigena e in molte altre attivit, fino alla realizzazione di Santa Giovanna dei macelli dove Emanuele Di Bacco e Nicolangelo Gelormini, diplomati della Sede Lombardia del CSC, diretti da Luca Ronconi, filmando e montando immagini di attori sulla scena, li riproducono su schermi allinterno dello spettacolo. Come si vede, una collaborazione intensa e appassionata esplorando nuove strade, nuovi esperimenti che nostra intenzione intensificare nei prossimi anni. E tutto questo in un clima di amicizia e di entusiasmo. Francesco Alberoni Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia

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in coproduzione con

in collaborazione con

Sotto lAlto Patronato del Presidente della Repubblica

Stagione 2011/2012 Piccolo Teatro Grassi dal 28 febbraio al 5 aprile 2012

Collaboratori responsabili allallestimento direzione tecnica Marco Rossi assistenti alla direzione tecnica Paolo Di Benedetto, Marco Gilberti direzione di scena Giuseppe Milani audio/video Rosario Cal capo macchinista Giuseppe Rossi capi elettricisti Claudio De Pace, Gianluigi Ronchi costruzioni Alberto Parisi scenografia Mauro Colliva capo sarta Roberta Mangano sicurezza Michele Carminati direttore di scena Angelo Ferro primo attrezzista Mario Gaiaschi attrezzisti Sebastiano Fortunato, Lucia Morandi primo macchinista Matteo Benini macchinisti Luigi Baggini, Luana Marchesini, Davide Pujatti, Franco Rasulo, Alessio Rongione diritti di rappresentazione Suhrkamp Verlag, Berlino foto Luigi Laselva si ringrazia Arri s.r.l. per la strumentazione concessa, Mivar per la fornitura dei televisori, ITALVIDEO service8

costumi realizzati dalla Sartoria del Piccolo Teatro di Milano - Teatro dEuropa scene realizzate dal Laboratorio di Scenografia Bruno Colombo e Leonardo Ricchelli del Piccolo Teatro di Milano - Teatro dEuropa reparto costruzioni Agostino Biallo, Armando Pitzoi, Marco Premoli, Alfredo Rivetta, Mario Scrocca, Angelo Superbi carpenteria metallica Giorgio Armanni (carpenteria) reparto scenografia Nicolina Matilde Barravecchia, Mattia Bordoni, Barbara Gentilin, Emanuela Colombi Moroni, Simone Totaro reparto sartoria Chiara Angioletti, Donatella Carrafa, Antonella Fabozzi, Vassiliki Giannopolu, Maria Potenza, Mascia Kurenkova, Chiara Sommariva elaborazione costumi Alice Agrimonti, Chiara Luna Mauri primo elettricista Carlo Lia elettricisti Matteo Cavenaghi, Gianluca Zerga primo fonico Luca Mazzucco tecnico video Giuseppe Crispo microfonista Marco Pasquale sarte Marisa Cosenza, Eleonora Terzi truccatrice Nicole Tomaini una coproduzione Piccolo Teatro di Milano Teatro dEuropa - The State Academic Maly Theatre of Russia, Mosca in collaborazione con Centro Sperimentale di Cinematografia, sede Lombardia

Santa Giovanna dei macellidi Bertolt Brecht regia Luca Ronconi scene Margherita Palli costumi Gianluca Sbicca luci A. J. Weissbard Personaggi Giovanna Dark Mauler Cridle Weinberg Graham Meyers Lennox Slift Signora Luckerniddle Gloomb Paulus Snyder Marta Operaio e con gli allievi del Corso Barrault della scuola del Piccolo Teatro di Milano Teatro dEuropa traduzione Ruth Leiser e Franco Fortini

musiche a cura di Paolo Terni interventi filmici Emanuele Di Bacco, Nicolangelo Gelormini Interpreti Maria Paiato Paolo Pierobon Giovanni Ludeno Alberto Mancioppi Roberto Ciufoli Francesco Migliaccio Michele Maccagno Fausto Russo Alesi Francesca Ciocchetti Massimo Odierna Michele Maccagno Elisabetta Scarano Gianluigi Fogacci Lorenzo Demaria, Domenico Florio, Marco Foscari, Ruggero Franceschini, Claudia Gambino, Davide Domenico Gasparro, Gilberto Giuliani, Simone Marconi, Lorenzo Massa, Federico Meccoli, David Amadeus Meden, Daniele Molino, Nicol Parodi, Andrea Preti, Livio Santiago Remuzzi, Marouane Zotti assistente scenografa Alice De Bortoli assistente volontario ai costumi Alessandro De Cata9

regista assistente Riccardo Massai assistente alla regia volontario Filippo Renda

E SE BRECHT E BECKETT SI DESSERO LA MANO?di Oliviero Ponte Di Pino

Perch approdare a Brecht solo ora? Beh, un po perch fino a oggi mi hanno interessato di pi altre cose. un incontro che ho sempre rimandato, pi che rifiutato. Ma ormai mi pare non sia il caso di rimandare... Confrontarsi con Brecht significa confrontarsi con unidea di teatro molto precisa, che lui stesso ha esplicitato nella sua attivit teorica e in parallelo messo in pratica sia nella sua drammaturgia sia nelle sue regie. Della teoria teatrale di Brecht, cosa dobbiamo salvare? Alcuni dei termini della precettistica teatrale di Brecht sono tuttora validi. Quello che mi convince di meno il modo in cui si ritiene che quei precetti debbano essere realizzati. A quali precetti ti riferisci? Non ricorrere alla psicologia, il superamento del naturalismo, certi procedimenti formali derivati da teatri non occidentali... Per poi questi e altri elementi sono stati riuniti in una stilistica molto precisa: per cui, mettendo in scena Brecht, si dovevano usare certi colori, certe illuminazioni, certe scenografie... Per quanto riguarda un altro cardine delle teorie di Brecht, parlare di allontanamento, o di estraniamento, negli anni Quaranta e Cinquanta aveva un certo significato, mentre oggi mi pare una sottolineatura assolutamente superflua. Anche se non siamo certo cambiati per via della moda brechtiana, ma semplicemente perch cambiato il mondo, perch oggi probabilmente ci sentiamo tutti molto pi straniati di quanto ci sentissimo sessanta o settantanni fa. Immagino che lideologia brechtiana, il suo messaggio politico, non ti interessino particolarmente. In realt mi interessano. Quello che mi sembra alquanto superato lintento didattico: quando tutti quanti hanno imparato una lezione, abbastanza inutile continuare a ripeterla. Questo non vuol dire che la lezione abbia raggiunto il suo effetto: pu essere stata accettata, oppure superata e dimenticata.10

foto Luigi Laselva

Un terzo aspetto riguarda il tuo rapporto con Brecht drammaturgo. Nel portare in scena questa Santa Giovanna dei macelli hai molto alleggerito il testo... Ho tagliato parecchio. Allinizio pensavo di presentare solo un montaggio di scene, pi che uno spettacolo vero e proprio. Poi mi sono accorto che questi tagli riguardano pi laspetto spettacolare che la vicenda vera e propria. I valori e il significato del testo sono rimasti integri. Di fatto abbiamo tagliato soprattutto quello che riguarda laspetto spettacolare. Dietro il testo di Brecht cera evidentemente lidea di un grande spettacolo, pieno di musiche e azioni, con un andamento quasi liturgico. Tutto sommato mi sembra che il dramma si possa benissimo ridurre alle due o tre figure principali. Perch, tra tutti i testi di Brecht, hai scelto proprio Santa Giovanna dei macelli? Cera un motivo contingente, ovvero gli attori: volevo fare uno spettacolo con Maria Paiato e Paolo Pierobon... Madre Coraggio al Piccolo Teatro lhanno allestita di recente, e quindi non era il caso di riprenderla. Ma c anche un altro motivo, pi personale. Nel lontano 1975, dovevo fare uno spettacolo allaperto, commissionato dal Festival dellUnit: quello che poi diventato Utopia. Ma il progetto originario era diverso: volevo fare un montaggio di scene dei tre Brecht americani, cio Nella giungla delle citt, Santa Giovanna dei macelli e La resistibile ascesa di Arturo Ui. Purtroppo non fu possibile, qualcuno si oppose... Erano gli anni della Santa Giovanna dei macelli di Strehler... Tra laltro, il personaggio della vergine guerriera ha una storia teatrale e cinematografica gigantesca, a partire da Shakespeare. Ti pesa questa grande tradizione di capolavori sul personaggio? Beh, se fosse possibile bisognerebbe chiederlo prima di tutto a Brecht... ...che invece amava rielaborare testi e lavorare su personaggi di grande notoriet. Nel suo caso, il cambiamento di connotati rispetto alla Santa Giovanna di Schiller davvero vistoso, anche se per noi italiani non cos evidente, perch la versificazione molto diversa... Ma io non ho certo voluto fare un centone di tante Sante Giovanne... Invece ho voluto inserire un riferimento a una tradizione molto pi vicina a noi, in particolare allopera di Giuseppe Verdi. Per sostituire il riferimento al romanticismo di Schiller, ho pensato di evocare - in maniera anche pi scherzosa - quello che per noi stato il romanticismo, la nostra musica, il nostro teatro.11

OLIVIERO PONTE DI PINO

Il ricorso a un repertorio musicale di questo genere una svolta radicale rispetto alle musiche composte da Dessau per il testo di Brecht... Questo pizzico di melodrammaticit avrebbe probabilmente fatto rabbrividire non tanto Brecht, che era furbo e spiritoso, ma i suoi eredi e tutori, gli esecutori testamentari. Ma mi sembrato che potesse funzionare molto bene. Negli ultimi anni hai spesso affrontato nei tuoi spettacoli tematiche legate alleconomia e alla finanza: penso a La compagnia degli uomini di Edward Bond o a Lo specchio del diavolo dal saggio di Giorgio Ruffolo, o, ancor prima, al Ruy Blas. Su questi temi, quello che ci dice Brecht in questo dramma resta ancora attuale? Cos e cos. Quello che racconta Brecht anche quello che dicono i suoi personaggi. di Brecht anche quello che dice Mauler a proposito del danaro, quando afferma che nasce con la natura umana. Nel testo ci sono cose deperibili, e altre che sono fondate nella natura umana. Anche se a volte nel testo ci sono battute sulla speculazione e sulla disoccupazione che sembrano riprese dai telegiornali di questi mesi... S, per esempio nel testo si spiega cosa fare per uscire dalla crisi, eccetera eccetera. Ma proprio perch queste cose ci sono, non il caso di insistere, di sottolinearle. Uno dei miei propositi proprio quello di cercare di svincolare Brecht, o meglio il modo di rappresentarlo, da alcuni schemi: mi riferisco al cabaret, a Karl Valentin, a Charlie Chaplin... Sono riferimenti pi che legittimi, ma se ne possono pensare e praticare anche altri. Ma se non si prendono le strade gi tracciate, in che direzione andare? Per abitudine, non prendo in esame il testo per come stato recepito e rappresentato in passato, ma per quello che . Lo prendo alla lettera. Non il caso di essere a favore o contro una tradizione di rappresentazione, ma non siamo nemmeno gli esecutori testamentari di unopera. Dobbiamo prendere le parole per quello che sono, prendere il testo e la storia cos come sono costruiti. Ci rapportiamo a questo. Lesito potr essere buono o meno buono, ottimo o pessimo, ma nasce dal materiale che abbiamo in mano, e non dalla sua storia. Nella compagnia che hai raccolto intorno alla Santa Giovanna di Maria Paiato e al Mauler di Paolo Pierobon ci sono tanti ragazzi, e diversi attori davvero molto giovani... Che ci sia qua e l unaria di Kinderheim non mi dispiace, anzi... Ma da decenni che, lavorando anche nelle scuole, coinvolgo allievi o ex allievi. Nel 1969, quando ho portato12

E SE BRECHT E BECKETT SI DESSERO LA MANO?

in scena lOrlando Furioso, insegnavo allAccademia dArte Drammatica di Roma: nella compagnia abbiamo imbarcato molti allievi, da Michele Placido a Daria Nicolodi. In un teatro come il Piccolo, che anche legato a una scuola, giusto che gli allievi facciano lesperienza della quotidianit del teatro. Quindi alcuni degli attori stanno ancora seguendo i corsi della Scuola del Piccolo Teatro? Alcuni sono gi diplomati, qualcun altro sta ancora frequentando. Hanno delle responsabilit, limitate ma le hanno. Come hai risolto i momenti corali del testo? Tagliandoli... Nello spettacolo c solo un momento in cui compare un coro che canta un inno sacro: le parole sono quelle del testo, ma con una musica che non corrisponde a quella di Dessau. Nella scena di Margherita Palli campeggiano un proiettore e uno schermo cinematografico: un omaggio al maestro di Brecht, Erwin Piscator? No, una scelta funzionale. Di volta in volta ne viene fatto un uso diverso, a seconda di quello che serve. Per cominciare serve per i classici titoli... Il classico siparietto brechtiano... Per questa scelta riflette anche il modo in cui ho immaginato la figura di Giovanna. La puoi considerare una paladina dei poveri, ma non mi sembra proprio che lo sia. Perch Giovanna nasce piuttosto come una paladina del buon Dio, esordisce spiegando che il mondo dei miseri corrotto: insomma, sembra una piccolo-borghese, con tutti i pregiudizi del caso, ma con questa specie di aspirazione. La commedia ci racconta di una donna che piano piano inizia a conoscere il mondo dei miseri, la miseria e i poveri, i disoccupati... Se questa la linea che segue il personaggio, non sarebbe sbagliato farla parlare non alle persone vere, ma alle persone cos come ci vengono presentate, magari dai media. Per cui in una delle prime scene, Giovanna non si rivolge alle persone, ma a dei televisori, perch scambia la comunicazione per la realt. Poco dopo, quando Mauler dice: Fatele vedere come sono, si avvicina a un rapporto pi diretto con la realt, che per ancora mediata dal cinema. Poi prende man mano atto non tanto della realt, quanto della sua appartenenza a un altro mondo, diverso da quello da cui era partita. Del resto non sarebbe giusto dividere i personaggi in due, da una parte la buona Giovanna e dallaltra il cattivo Mauler: sono tutti e due estremamente ambigui.13

Immagini tratte dal backstage dello spettacolo durante la realizzazione dei filmati.

Il crollo di Wall Street e la grande depressione Venerd 25 ottobre 1929 il London Herald annuncia a tutta pagina: Wall Street Crash!. Il titolo si riferisce al crollo della Borsa di New York avvenuto il giorno prima, quel famigerato 24 ottobre passato alla storia come il gioved nero di Wall Street. Inizia cos la pi grande crisi economica del XX secolo. La grande depressione figlia di un esagerato boom economico condito con un eccessivo ottimismo e unenorme fiducia negli investimenti in borsa: tra il 1925 e il 1928 il valore delle azioni scambiate a Wall Street era salito vertiginosamente stimolato per da un sistema finanziario che, non avendo mai posto limiti alle attivit speculative, era inevitabilmente destinato a rovinare su se stesso. Dopo il gioved nero (24 ottobre) segue il completo disasrto del marted nero, (29 ottobre) con i titoli azionari in caduta libera che ormai valevano poco pi che carta straccia. E come in un vortice inarrestabile il crollo della borsa provoca il panico tra i piccoli risparmiatori che si affrettano a ritirare il denaro dalle banche: limprovvisa mancanza di liquidit determina anche il fallimento delle banche stesse che trascinano con s le industrie sostenute dai loro investimenti. Gli effetti devastanti della grande depressione si propagano rapidamente dagli Stati Uniti a quei Paesi che con gli USA avevano stretti rapporti finanziari, a partire da Gran Bretagna, Austria e Germania che si erano affidati allaiuto finanziario americano dopo la Prima Guerra Mondiale. Il ritiro dei prestiti fa saltare il complesso e delicato sistema economico postbellico, trascinando nella crisi anche Francia e Italia. In tutti questi Paesi si assiste a un drastico calo della produzione seguito da diminuzione dei prezzi, crolli in borsa, fallimenti e chiusura di industrie e banche, aumento esponenziale del numero di disoccupati: si calcola che nel 1933 un americano su quattro non avesse lavoro. Il lento ritorno alla normalit coincide negli Stati Uniti con lelezione alla presidenza di Franklin D. Roosvelt che intraprende vaste riforme per superare la crisi.14

Ricchezze virtuali e suicidi reali Anche se i libri di storia non riportano questi dati, le cronache raccontano di grandi ricchezze accumulate giocando in Borsa e di improvvise rovine che causarono numerosi suicidi. Una fuga di massa nella fantasia: cos leconomista John Kenneth Galbraith ha definito la corsa di tutti i risparmiatori, grandi ma soprattutto piccoli, verso lacquisto di azioni. Era una situazione anomala in cui i titoli salivano in modo esponenziale garantendo guadagni da sogno. Un agente di cambio, un certo Stokes, racconta che il lift dellascensore della Borsa non volle stare a guardare: inizi a comprarmi qualche azione di Radio al mattino a 100 dollari e verso mezzogiorno le vendeva a 130. Cos un giorno dopo laltro, aumentando sempre di pi il pacchetto, in pochi mesi era diventato milionario. Realt o leggenda metropolitana, sta di fatto che a met ottobre del 1929 un milione e mezzo di americani possedeva un consistente giardinetto di azioni e altri 20 milioni avevano comunque acquistato dei titoli. Ma la fantasia si scontr con una durissima realt il 24 ottobre: il crollo della Borsa, i titoli azionari che non valevano nemmeno la carta su cui erano stampati, milioni di persone che, in un solo giorno, avevano perso i risparmi di una vita, a volte anche considerevoli patrimoni personali. Ed ecco il rovescio della medaglia. Il gioved nero risult nerissimo anche sotto il profilo dei suicidi: nella sola giornata del 24 ottobre si tolsero la vita ben 11 persone. E limmagine quella di uomini disperati, banchieri, manager, investitori, che si buttavano dallalto dei grattacieli. Ma londata di suicidi prosegu negli anni della grande depressione, quando la crisi provoc una vera e propria disoccupazione di massa: il numero dei suicidi, che nel 1929 fu di 14 per 100 mila abitanti, sal fino a 17 su 100 mila nel 1933.

E SE BRECHT E BECKETT SI DESSERO LA MANO?

il fascino di tanti personaggi brechtiani, con tutte queste stratificazioni, a partire dagli antieroi dei suoi primi testi Brecht spesso molto ambiguo - e a questo termine non do certo una connotazione negativa. Mauler affascinante perch stra-doppio. Agli attori che cosa chiedi? un testo pieno di messaggi didascalici, con qualche scivolata nel patetico Ho chiesto loro di non perseguire una continuit psicologica o narrativa. Sono personaggi costruiti in un modo particolare: ogni personaggio un tema con variazioni. Dunque gli attori devono avere la capacit, e lestro inventivo, per poter variare di volta in volta lo schema compositivo del personaggio, a seconda delle diverse situazioni. Uno dei problemi con cui si devono confrontare gli attori che i personaggi in questo testo spesso pensano una cosa, ne dicono unaltra perch in quel momento hanno un determinato obiettivo, e poi magari ne fanno una terza Infatti se gli attori cercano di recitare in maniera discorsiva, e di dialogare, non funziona. Brecht fa un uso molto particolare del linguaggio: per esempio i Cappelli Neri dellEsercito della Salvezza usano un linguaggio tipicamente chiesastico, un linguaggio che non dichiara ma nasconde continuamente. Per gli attori difficile...

Effetto vintage sulla pagina del Chicago Daily Tribune.

OLIVIERO PONTE DI PINO

Bozzetto di scena di Margherita Palli per Santa Giovanna dei macelli.

In scena si muovono numerosi barili e bidoni. Arrivano da Beckett o da Warhol? Quelli di Beckett sono proprio bidoni di immondizia, mentre io uso delle grandi scatole di carne che portano con grande evidenza la marca: proprio quello che fabbricano al mattatoio di Chicago. Ho subito pensato di mettere gli operatori di quel mercato nel loro prodotto. chiaro che oggi, appena vediamo un bidone in scena, non possiamo non metterci una reminiscenza beckettiana: lo stesso capita anche se vediamo un albero secco, o una signora con un ombrellino. ormai una mitologia teatrale talmente diffusa che e rester difficile staccarsene. Non per questo i barattoli, i secchi dellimmondizia, gli ombrellini, gli alberi secchi devono perdere la loro autonoma dignit. Daltro canto ho sempre pensato che tanto, prima o poi, il tempo pareggia tutto. Forse a Beckett non avrebbe fatto piacere vedere un suo testo recitato in stile brechtiano, e Brecht avrebbe potuto inorridire vedendo un suo testo recitato la Beckett. Ma, visto che il tempo passa anche per loro, oggi Brecht e Beckett potrebbero anche darsi la mano.

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1929: Brecht scrive Santa Giovanna dei macelli e intanto... Storia Jugoslavia, 5 gennaio: con un colpo di stato, il re Alessandro I abroga la Costituzione Russia, 18 gennaio: Stalin propone di cacciare Trotsky dal Politburo. A dicembre inizia la dittatura stalinista Italia, 11 febbraio: Il cardinale Pietro Gasparri, rappresentante di papa Pio XI, e Benito Mussolini firmano i Patti Lateranensi, accordo bilaterale tra Italia e la Santa Sede Stati Uniti, 14 febbraio: Strage di San Valentino, a Chicago Al Capone stermina la banda rivale di Bugsy Moran Spagna, 20 maggio: a Barcellona si inaugura lEsposizione Universale che si concluder il 15 gennaio 1930. Grazie allEsposizione, Barcellona consegue un enorme sviluppo urbano con la costruzione di edifici che ne sono diventati veri e propri simboli: il Palau Nacional, la Font mgica, il Teatre Grec, il Poble espanyol e lo Stadio Olimpico Llus Companys Stati Uniti, 24 ottobre: crollo della Borsa valori di Wall Street, con il cosiddetto gioved nero, cui segue il 29 ottobre (marted nero) linizio della grave crisi economica mondiale nota come grande depressione Antartide, 29 novembre: lesploratore statunitense Richard Byrd, partendo dalla barriera di Ross, sorvola per primo il Polo Sud India, 30 dicembre: a Lahore il Congresso nazionale chiede lindipendenza del Paese dalla Gran Bretagna, che sar concessa solo nel 1947 Letteratura Il premio Nobel assegnato allo scrittore e saggista tedesco Thomas Mann principalmente per il suo grande romanzo, I Buddenbrook. Tra gli altri premi Nobel conferiti quellanno Frank Billings Kellogg, politico, diplomatico e giurista statunitense, riceve il prestigioso riconoscimento per il Patto Briand-Kellogg (o Patto di Parigi), trattato multilaterale stilato a Parigi il 27 agosto 1928, entrato formalmente in vigore il 24 luglio 1929, con il fine di eliminare la guerra quale strumento di

politica internazionale. Lo scrittore e drammaturgo tedesco Alfred Dblin scrive il suo capolavoro Berlin Alexanderplatz, incentrato sulla classe operaia berlinese. Il 15 luglio si spegne a Vienna lo scrittore, drammaturgo e librettista Hugo von Hofmannsthal. Cinema Il regista Josef von Sternberg inizia a girare Langelo azzurro (Der blaue Engel) che consacrer Marlene Dietrich nellolimpo del cinema. Il film stato proiettato per la prima volta il 1 aprile 1930 al Gloria Palast di Berlino. Il 16 maggio si svolge allHollywood Roosevelt Hotel di Los Angeles la prima edizione del Premio Oscar. La cerimonia, che nel suo complesso dura poco pi di 4 minuti senza avere alcuna copertura mediatica, premia come migliore produzione artistica Aurora di Friedrich Wilhelm Murnau e come migliore produzione Ali di William A. Wellman. Queste due caterorie saranno riunite, gi nelledizione successiva, in ununica sezione, il miglior film. Anche il premio alla regia era suddiviso tra miglior regista per un film commedia (Lewis Milestone per Notte dArabia) e miglior regista per un film drammatico (Frank Borzage per Settimo cielo). Un premio speciale assegnato alla Warner Bros per aver prodotto Il cantante di jazz, il primo film sonoro della storia del cinema. Sulla scia di quanto sta avvenendo negli Stati Uniti, si iniziano ad insonorizzare alcune sale cinematografiche italiane. Tra le prime il Supercinema di Roma, il Ghersi di Torino e il Corso di Milano, dove si proietta Il cantante di jazz, il primo film sonoro della storia del cinema. Teatro/Opera lirica Il 29 aprile al Thtre La Monnaie di Bruxelles si tiene la prima rappresentazione del Giocatore, opera lirica che S. Prokofiev ha tratto dallomonimo racconto di Dostoveskij. Il 19 agosto muore Sergej Pavlovic Djaghilev, impresario teatrale russo, fondatore dei Ballets Russes. La sua scomparsa provoca anche lo scioglimento della celebre compagnia.17

QUEL CHE RESTA DI SANTA GIOVANNAdi Eleonora Vasta

Giovanna dArco in un dipinto del 1485 circa (Centre Historique des Archives Nationales, Parigi).

Da ben sei secoli letteratura, teatro, musica, grande e piccolo schermo raccontano la storia di Giovanna, la Pulzella dOrlans, nata a Domrmy, in Lorena, nel 1412 da una famiglia di contadini e mandata al rogo diciannove anni dopo a Rouen. Bertolt Brecht, con la sua Giovanna Dark dei Cappelli neri, lerede di una lunghissima tradizione che, come un pendolo impazzito, oscilla tra la pi convinta agiografia e unaltrettanto accanita detrazione. Cos Brecht nelle Note ai drammi e alle regie, spiega il significato della sua commedia Santa Giovanna dei macelli: In unepoca in cui il sistema sociale dominante regola per grandissime masse popolari laccesso al lavoro e al pane, causando situazioni di disagio insopportabile, non deve stupire se tali masse (direttamente o per bocca di chi parla per loro) riesaminano i grandi sistemi spirituali che tentano di organizzare il tenore di vita su basi etiche e religiose. Per le istituzioni che rappresentano tali sistemi chiese, scuole ecc. la questione si prospetta cos: immensi settori delle classi lavoratrici, scontenti del sistema sociale stabilito, dichiarano quelle istituzioni organizzativamente e spiritualmente legate e alleate allordine sociale che non offre pi alcuna possibilit di vita e volgono le spalle a determinate correnti di pensiero religiose e morali. In sintesi, Brecht ci dice che la disaffezione verso la religione ovvia, quando non necessaria, nel momento in cui la Fede si allei con il Trono, a scapito degli umili. Cos se la sua inizialmente ingenua eroina apre la commedia con un monologo infiammato di fede:In tetri tempi di sanguinoso smarrimento, ordinato disordine, pianificato arbitrio, disumana umanit, quando non vogliono pi cessare, nelle nostre citt, le agitazioni; in un mondo che simile a un macello, spinti da voci di minacciose violenze, perch la rude violenza del popolo miope non

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spezzi le stesse sue macchine, non calpesti il proprio pane, vogliamo qui riportare Iddio. Poco celebrato ormai gi quasi famigerato non pi ammesso nei luoghi della vita reale, ma unica salvezza degli infimi. S che prenda piede nei quartieri della miseria e la sua voce risuoni nei grandi Macelli.

Dopo la caduta, matura una ben diversa consapevolezza, purtroppo tardiva.Vedo chiaro il sistema, che assai noto in apparenza, ma non lo per nellinsieme! Qui c gente seduta. Pochi in alto e molti in basso. E quelli in alto gridano a quelli in basso: Venite su, cos saremo tutti in alto. Ma se guardi vedi qualcosa, nascosto tra quelli in alto e quelli in basso, quasi una specie di strada; ma non una strada. un asse. Ora lo vedi chiaro, unaltalena; tutto il sistema unaltalena con due capi, luno dipendendo dallaltro, e quelli in alto sono lass perch gli altri son bassi e soltanto finch restano in basso: ch se quelli venissero su in alto, gli toccherebbe scendere. Cos debbon volere che gli altri rimangano eternamente in basso e che mai salgano. Eppoi, in basso, devesserci pi gente, senn laltalena si muove - perch unaltalena.

Ma come e con quale bagaglio di tradizione il mito di Giovanna era approdato fino allo scrittoio di Brecht? Fatte salve le testimonianze del Quattrocento - alcune scritte quando la stessa Giovanna era ancora in vita - la prima traccia significativa di Giovanna dArco nellEnrico VI di Shakespeare parte 1, scene terza e quarta (1589-91 circa). Inevitabile, dal momento che il Bardo di nazionalit inglese, lostilit per il personaggio: ad Angers, Giovanna invoca stuoli di demoni dellinferno ai quali promette la propria anima in cambio della vittoria. Combattendo corpo a corpo con York, catturata dagli inglesi e mandata al rogo come strega. Peraltro la pulzella si rivela non pi tale, dichiarandosi incinta, per di pi di un uomo sposato, e si avvia al proprio triste destino dopo aver maledetto tutti gli astanti e19

ELEONORA VASTA

William Blake, Ritratto immaginario di Shakespeare, 1800-03, penna, inchiostro e tempera su tela, Manchester City Galleries. Shakespeare, nel suo Enrico VI, presenta una Giovanna strega e prostituta.

rinnegato il proprio padre, un pastore che era andato a implorare per lei piet. Allopposto, si proclama, evidentemente per Shakespeare in maniera blasfema, figlia di Dio. La situazione tuttaltro che migliore nel Settecento. Qui la povera Giovanna finisce sotto lacuminata penna di Voltaire che, in un poemetto satirico e decisamente licenzioso del 1755, demolisce la santit della vergine guerriera, in barba ad ogni possibile sciovinismo. Tradotto da Vincenzo Monti nel 1800, il poemetto, tra le opere pi censurate di ogni tempo, scaten lira dei cattolici francesi. In effetti, ne avevano ben donde, visto che i ventuno canti (e lopera incompiuta) presentano una Giovanna folle, invasata, combattente sgangherata e sovrappeso, la cui virt perennemente messa in pericolo da orde di maschi furiosi; persino da un asino che pare uscito dalle pagine di Apuleio. Contro questa tradizione denigratoria si erge lanima romantica di Friedrich Schiller. Nella Pulzella di Orlans, trasforma la pastorella della Lorena in una perfetta eroina che combatte e muore per il proprio Paese, si innamora e soffre serbandosi sempre pura. La versione di Schiller ben presente alla memoria di Brecht quando scrive la sua commedia. Ad esempio, evidente la somiglianza tra il momento in cui la Giovanna di Schiller, alla corte del Delfino, racconta di aver avuto la visione che lha condotta a impugnare le armi e lapertura della scena IX di Santa Giovanna, con il sogno raccontato dalla protagonista a Gloomb e alla Signora Luckerniddle. Cos Schiller:Ora, una volta che ero rimasta seduta in pia preghiera sotto quellalbero, resistendo al sonno, ecco che la Santa Vergine mi apparve, reggendo una spada e una bandiera e per il resto vestita come me, da pastorella, e mi disse: Son io, alzati, Giovanna, lascia il gregge. Ad altro compito ti chiama il Signore! Prendi questa bandiera, cingi la spada. Annienta con essa i nemici del popolo, e riconduci a Reims il figlio del tuo signore e incoronalo con corona regale!

E Brecht:Udite quel che ho sognato una notte, ora una settimana: Davanti a me, su di un piccolo campo piccolo anche per lombra di un albero perch stretto fra immense case cerano uomini, quanti non so, ma certo molti, pi di quanti passerotti avrebbero potuto stare in quel poco spazio, un nodo fitto, cos che il campo si curvava, cresceva nel mezzo e la gente era sospesa allorlo, per un attimo trattenuta,20

QUEL CHE RESTA DI SANTA GIOVANNA

pulsando in s; e poi a una parola, gridata da qualche luogo una parola qualsiasi - tutto prendeva a scorrere. Allora ho visto cortei, strade, che conoscevo, Chicago! Voi! Vi vidi camminare e poi mi vidi. In testa a voi mi vidi andare muta con passo di battaglia la fronte insanguinata, gridando parole di guerra in una lingua a me stessa ignota; e come, tutti insieme, da molti lati, molti cortei vennero ero io in vari aspetti che marciavo innanzi ad ogni corteo giovane e vecchia, singhiozzando e bestemmiando fuor di me, finalmente! Virt e orrore!

In alto, Franois-Marie Arouet detto Voltaire (1694-1778). Sotto, Friedrich Schiller (17591805) in un ritratto del 1780. Voltaire dedica a Giovanna un poemetto ingiurioso, mentre per Schiller uneroina romantica.

Cos come ben presenti dovevano essere a Brecht anche due commedie dellirlandese George Bernard Shaw: Il maggiore Barbara (dove la protagonista una militante dellEsercito della Salvezza, come Giovanna Dark) del 1905 e soprattutto Santa Giovanna del 1924. Sicuramente la contemporaneit tra i due autori, alle prese con un contesto storico simile, gioca a favore di una comune sensibilit su determinati argomenti miseria delle classi pi umili, sfruttamento, ipocrisia, idiosincrasia per la religione - per quanto lapproccio sia ben diverso. La sferzante ironia dello scrittore di Dublino emerge nella battuta del cinico, irresistibile Undershaft al giovane Cusins, nel Maggiore Barbara: mai stato innamorato della Povert come San Francesco? mai stato innamorato della sporcizia come San Simeone? mai stato innamorato delle malattie e delle sofferenze come le infermiere e i filantropi? Simili passioni non sono virt, sono le pi innaturali di tutti i vizi. Lamore per la gente comune pu soddisfare la nipote di un conte e un professore universitario; ma io sono stato un uomo comune e povero; e per me in questo non c nessuna avventura: lasciamo che siano i poveri a sostenere che la povert una benedizione: lasciamo che siano i vigliacchi a fare della religione la loro vigliaccheria predicando lumilt: noi la sappiamo pi lunga.

Alla quale possiamo contrapporre lidealismo un poco stolido della Giovanna brechtiana, immediatamente stroncato dallOperaio:GIOVANNA Ve lo voglio dire: non perch non siate benedetti con beni terreni non possono esserlo tutti! ma perch non avete sensibilit per ci che sta in alto. Perci siete poveri. Questi bassi piaceri, verso cui tendete, vale a dire questo po di mangiare e una casa piacevole e il cine, questi sono soltanto rozzi piaceri dei sensi; ma la parola di Dio un piacere molto pi elevato e pi intimo e pi raffinato; voi probabilmente21

ELEONORA VASTA

Un ritratto di George Bernard Shaw (1856-1950) autore di una Santa Giovanna.

non vi potete immaginare qualcosa di pi dolce della panna montata. Eppure la parola di Dio ancora pi dolce; oh, quanto dolce la parola di Dio! come latte e miele e si abita in lui come in un palazzo di zeffiro e alabastro. Gente di poca fede, gli uccelli del cielo non hanno contratti di lavoro e i gigli dei campi non lavorano e Egli li nutre ugualmente, perch cantano le sue lodi. Voi tutti volete salire, ma dove e in che modo? Ed eccoci, noi, i Cappelli Neri, che vi domandiamo, molto praticamente: che cosa deve avere uno, per poter salire in alto? UN OPERAIO Un colletto duro.

In Santa Giovanna, Shaw recupera la figura della martire francese facendone una sorta di fondatrice del Protestantesimo, religione sobria e sana, contrapposta alla corruzione cattolica. Cos la sua eroina si rivolge allInquisitore:Credete che la vita significhi soltanto non essere morti e stecchiti? Io non temo il pane e lacqua, posso vivere a pane e acqua; quando mai ho chiesto di pi? Non fatica bere acqua se lacqua pulita. Il pane non ha dolore per me, n lacqua afflizione. Ma escludermi dalla luce del cielo e dalla vista dei prati e dei fiori; incatenarmi i piedi perch non possa mai pi cavalcare tra i soldati e arrampicarmi su per le colline; farmi respirare le tenebre sporche ed umide; allontanarmi da tutto ci che mi riconduce allamore di Dio mentre la vostra empiet e follia mi hanno indotta nella tentazione di odiarlo: tutto ci peggio della fornace della Bibbia, che fu riscaldata sette volte. Posso fare a meno del mio cavallo di battaglia; posso trascinarmi qua e l con la gonnella; posso permettere agli stendardi, alle trombe, ai cavalieri e ai soldati di passarmi accanto e di lasciarmi indietro come vi lasciano le altre donne, se ancora mi dato di udire il sibilo del vento tra gli alberi, le allodole alla luce del sole, gli agnellini che piangono sulla salubre rugiada, e le cento volte benedette campane della chiesa che mandano le voci dei miei angeli fino a me, sulle ali del vento. Senza queste cose io non posso vivere. E la vostra volont di toglierle da me, o da qualsiasi altra creatura umana, mi dimostra che il vostro consiglio del demonio, e che il mio di Dio.

In modo assai simile allo sfogo della Giovanna brechtiana, dileggiata dagli stessi poveri e operai per i quali si era battuta.Se dipendesse da voi, dovrei andare in giro ignuda. Non era tanto freddo in sogno. Quando sono venuta qui, col mio progetto grande, fatta pi forte dai sogni - che potesse fare tanto22

QUEL CHE RESTA DI SANTA GIOVANNA

Giuseppe Verdi. Il cigno di Busseto ha fatto di Giovanna dArco leroina di una sua opera.

freddo, non lho sognato. Ora mi manca pi dogni cosa quel mio scialle caldo. Potete avere fame, non trovare pi nulla da mangiare, ma io, ho la mia minestra che mi aspetta. Potete avere freddo, ma io posso tornare dentro la calda sala tra la bandiera e il rullo del tamburo e parlare di Lui che regna in cielo. Voi, che potreste perdere? Ho lasciato non solo vocazione, e un lavoro, e disciplina, ma anche un mezzo per vivere, e pane e letto e cibo. S, questa quasi una commedia, proprio indegna, il mio restar qui senza necessit. E tuttavia non posso andarmene. Eppure, voglio dirlo aperto, paura mi stringe la gola per questo non-mangiare, non-dormire, non sapersi soccorrere, per questo stupido avere fame, e volgare aver freddo, e soprattutto questo volersene andare.

Da notare come, nella prospettiva brechtiana, Dio sembri completamente scomparso. Anche laltro personaggio chiave dellopera, Pierpont Mauler, trattato da Brecht ricorrendo a uno stratagemma simile: il primo incontro di Mauler con Giovanna Dark, nella III scena della commedia, costruito sulla falsariga del riconoscimento del Delfino ad opera di Giovanna dArco, sorta di miracolo che, per lo meno stando alla leggenda tramandata, induce il reggente di Francia ad assegnare alla vergine guerriera le truppe che lei gli domanda. Questa volta, con processo inverso, cominciamo da Brecht:POLIZIOTTO Signor Mauler, c qualcuno che le vorrebbe parlare. MAULER Quelle canaglie, eh? Gente che mi vuol male, no? Quei violenti, vero? Io non posso riceverli. POLIZIOTTO Sono due della organizzazione dei Cappelli Neri. MAULER Che razza di organizzazione ? POLIZIOTTO Diffusi un po dappertutto e sono molti: li chiamano i soldati del Buon Dio. MAULER Ne ho sentito parlare. Strano nome: soldati del Buon Dio... Chiss che vogliono da me? POLIZIOTTO Hanno da discorrere con lei. Intanto continua lurlio della borsa: buoi 43, maiali 55, vitelli 59 ecc. MAULER Bene, di loro, che voglio vederli. Ma per di anche,23

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che badino a non fiatare, se io non li interrogo. Non si rischino a frignare canti o lamentazioni, specie se commuoventi. E questo ancora: non dire che io sono Mauler. POLIZIOTTO (va da Giovanna) Vi vuol parlare, ma voi non dovete far domande. E rispondere soltanto quando lui vi interroga. GIOVANNA (va verso Mauler) Lei Mauler! MAULER Non sono io. (Indica Slift) lui. GIOVANNA (indicando Mauler) Lei Mauler! MAULER No. lui. GIOVANNA S, lei. MAULER Come mai mi conosci? GIOVANNA Perch sei quello che ha la faccia pi sanguinaria. Slift ride.

Ironia spietata, quella del drammaturgo tedesco, ovviamente ben lontana da Schiller, sulle cui pagine lagnizione del Delfino si tinge di fiammeggiante romanticismo:Giovanna (accompagnata dai consiglieri e da molti cavalieri, che si fermano in fondo alla scena) si avanza con dignitoso contegno e guarda ad uno ad uno i personaggi alla corte del re. DUNOIS (dopo un profondo solenne silenzio) Sei dunque tu, prodigiosa fanciulla? GIOVANNA (lo interrompe, fissandolo, chiara ed altera) Bastardo dOrlans! Tu vuoi tentare Iddio! Alzati da quel posto, che non ti spetta; io sono inviata da costui, che maggiore di te. (Con passo risoluto va verso il re, piega un ginocchio poi subito si raddrizza, arretrando). I presenti manifestano il loro stupore. Dunois si alza; davanti al re si fa il vuoto. CARLO Tu mi vedi oggi per la prima volta. Donde viene questa tua certezza? GIOVANNA Ti vidi solo dove Iddio ti vide. (Si accosta al re e parla in tono di mistero) In una notte recente ricordatelo mentre tutti attorno a te giacevano in profondo sonno, tu ti alzasti dal tuo giaciglio ed elevasti a Dio unardente preghiera. Manda fuori tutti costoro, ed io ti ridir il contenuto di quella preghiera. CARLO Ci che ho affidato al cielo non ho bisogno di celarlo agli uomini. Rivelami il contenuto della mia supplica, e non dubiter pi che sia il cielo ad ispirarti.

Pi simile al registro brechtiano il tono comico e rustico con cui G. B. Shaw fa esprimere la sua eroina. Lumile contadina Giovanna, accolta con perplessit alla corte di Francia, derisa per i suoi capelli acconciati con foggia maschile, non si lascia ingannare dal curioso personaggio di Barbabl (ovvero il nobiluomo Gilles de24

QUEL CHE RESTA DI SANTA GIOVANNA

Rais, cos soprannominato per il vezzo di portare la barba ricciuta tinta di colore turchino) e riconosce subito il suo re:DUCHESSA (alla dama di corte pi vicina) Guardate! Guardate che capelli! (Tutte le dame scoppiano in una risata incontrollabile.) BARBABL (sforzandosi a non ridere e agitando una mano per deprecare tanta ilarit) Sss! Sss! Signore! Signore! GIOVANNA (per niente imbarazzata) Li porto cos perch sono un soldato. Dov il Delfino? (Una lieve risata attraversa la corte mentre ella si dirige verso la pedana.) BARBABL (con degnazione) Siete in presenza del Delfino. Giovanna lo guarda per un attimo, con scetticismo, scrutandolo da capo a piedi per assicurarsi meglio. Silenzio di tomba. Tutti la guardano. Il suo volto ha unespressione divertita. GIOVANNA. Va l, Barbabl! A me non la di da bere. Dov il Delfino? Una fragorosa risata scoppia quando Gilles, con un gesto di resa, si unisce allilarit comune, e balza gi dalla pedana, affiancandosi a La Trmouille. Giovanna, anchella col sorriso aperto, si volta indietro, cercando lungo la fila dei cortigiani; subito si lancia verso Carlo e lo trascina fuori per un braccio. GIOVANNA (mollandolo e facendogli un piccolo inchino) Mio soave Delfinetto, sono stata mandata a te per portar via glInglesi da Orlans e dalla Francia, e per incoronarti re nella cattedrale di Reims, laddove sono incoronati tutti i veri re di Francia. CARLO (trionfante, alla Corte) Lavete visto tutti: ha riconosciuto il sangue reale. Chi osa dire, adesso, che io non sono figlio di mio padre? (A Giovanna) Ma se vuoi che io sia incoronato a Reims, devi parlare con lArcivescovo, non con me. Eccolo l. (Egli le sta dietro.)

In alto, Florence Delay come Giovanna dArco nella pellicola di Robert Bresson del 1962. Al centro, Sandrine Bonnaire protagonista del film di Jacques Rivette del 1994. Sotto, Milla Jovovich come Giovanna dArco nel film di Luc Besson del 1999.

G. B. Shaw offre anche lo spunto per un rapido excursus tra le numerosissime Giovanne cinematografiche: alla sua commedia si ispir Otto Preminger per la sua Santa Giovanna cinematografica, con la splendida Jean Seberg. Fu un flop spaventoso, dal quale lattrice si riprese tagliandosi i capelli per diventare licona di Fino allultimo respiro di Godard, accanto a Belmondo. Prima di Preminger, era stato Carl Theodor Dreyer a regalarci una meraviglia assoluta era il 1928 con il muto (ma con colonna sonora di Vivaldi, Albinoni, Scarlatti e Bach) La passione di Giovanna dArco, capolavoro dellespressionismo, in cui il volto di Maria Falconetti, offerto in sacrificio in una serie di spettacolari primi piani, esprime tutto il dolore di25

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In alto, Jean Seberg nella pellicola di Otto Preminger (1957). Al centro, Maria Falconetti protagonista di La passione di Giovanna dArco (1928) di Carl Theodor Dreyer. Sotto, Ingrid Bergman come Giovanna dArco nel film di Victor Fleming del 1948.

unanima semplice e ingenua di fronte a un martirio incomprensibile. Una lezione ereditata da Lars von Trier quando affid a Emily Watson il ruolo dellingenua, al limite dellidiozia, martire moderna Bess McNeill in Le onde del destino. Unattrice celeberrima, che per ben due volte fu Giovanna dArco, Ingrid Bergman, protagonista dellhollywoodiano film del 1948, diretto da Victor Fleming (il regista di Via col vento) quindi, nel 1954, di nuovo Giovanna per Roberto Rossellini in Giovanna dArco al rogo, trasposizione cinematografica dello spettacolo allestito dallo stesso Rossellini al San Carlo di Napoli, Gianandrea Gavazzeni sul podio. Tratto dalloratorio drammatico di Paul Claudel, musicato da Arthur Honegger, lasci il regista entusiasta: in effetti, ancora oggi, il film sorprendente, sia per la regia, sia per gli effetti speciali (su You Tube possibile vederne ledizione integrale). Non a caso Rossellini comment dicendo Non affatto teatro filmato, ma cinema: direi persino che neorealismo nel senso in cui lho sempre tentato. Anche Giorgio Strehler - che diresse in teatro Santa Giovanna dei macelli di Brecht nel 1970 - aveva portato in scena quello stesso oratorio, per la Scala, al Teatro Lirico, otto anni prima, nel 1946. E i francesi? Non potevano mancare, in questa carrellata di pellicole dedicate alla loro eroina nazionale. Sui due processi, quello della condanna e quello della riabilitazione, si basa la pellicola girata nel 1962 da un cineasta di straordinario talento come Robert Bresson e intitolata Processo a Giovanna dArco. Immagini magnifiche, un dialogo lucido e insieme spirituale: puro cinema per rendere omaggio alla purezza. Meno riuscito lesperimento di Jacques Rivette, che trova in Sandrine Bonnaire, emblema della donna qualunque, il senso profondo dellincredibile avventura di Giovanna, persona comune chiamata a un destino eccezionale. Il film del 1994. Dal momento che per un bizzarro destino pare che alcuni registi amino filmare le proprie attrici predilette mentre bruciano, dopo Rossellini e la Bergman, anche Luc Besson manda sul rogo la sua attrice feticcio, la splendida, ginnica Milla Jovovich, in un film dallesito discutibile. Effetti speciali, scene di massa e di battaglia spettacolari, ma una dose letale di New Age e involontari risvolti comici. Si salva la parte iniziale, linfanzia della piccola Giovanna, bimba sensibile e impressionabile, per la quale, forse, Besson si ispirato alla versione teatrale del cattolicissimo Charles Pguy, Il mistero della carit di Giovanna dArco (1910), in cui la futura santa una mistica bambina, a colloquio con una coetanea e con

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QUEL CHE RESTA DI SANTA GIOVANNA

In alto, Gustav Grndgens, mitico regista della prima rappresentazione tedesca di Santa Giovanna dei macelli (1959). Al centro, Lionel Stander, ovvero Pierpont Mauler nella messa in scena londinese firmata da Tony Richardson. Sotto, Glauco Mauri e Valentina Cortese, Pierpont Mauler e Giovanna Dark dei Cappelli Neri, nella messa in scena di Giorgio Strehler del 1970.

una suora. In questa lunga carrellata, purtroppo decisamente incompleta (si potrebbe ancora citare, tra i testi teatrali, Giovanna e i giudici di Thierry Maulnier), un occhio, anzi, un orecchio, va prestato alla musica. A farla da padrone Giuseppe Verdi, con una Giovanna dArco che il librettista Temistocle Solera trasse dallamato Schiller. Successiva ai Lombardi alla prima crociata, ne prosegue il filone patriottico risorgimentale (e antiaustriaco, dal momento che siamo alla Scala di Milano nel 1845) avviato tre anni prima con Nabucco, da cui le scritte Viva V.E.R.D.I. fiorite sui muri di Milano e Venezia, che inneggiavano al cigno di Busseto e a Vittorio Emanuele Re dItalia. In tempi molto pi recenti, va ricordata la splendida ballata composta da Leonard Cohen e trascritta in italiano, anche se riduttivo parlare di una semplice traduzione, dal grande Fabrizio De Andr. E la commedia di Brecht in teatro? In realt, a dispetto dellossessionedi Brecht per il personaggio, Santa Giovanna dei macelli incontr un destino controverso. Non and in scena appena pubblicata (Brecht ne inizi la stesura nel 1929 e la termin lanno seguente) bens fu presentata per la prima volta nel 1932, ma solo in una riduzione radiofonica. Carola Neher era Giovanna e Fritz Kortner interpretava Pierpont Mauler; nel cast comparivano anche Helene Weigel e Peter Lorre. Brecht stesso cur personalmente un allestimento della sua commedia in Danimarca, nel 1935, mentre in Germania il testo fu portato in teatro per la prima volta il 30 aprile 1959, alla Deutsches Schauspielhaus di Amburgo, con la regia di Gustav Grndgens, celeberrimo attore e regista ( il personaggio interpretato da Klaus Maria Brandauer raccontato in Mephisto, film capolavoro del regista ungherese Istvn Szab). Hanne Hiob era Giovanna, Hermann Schomberg interpretava Mauler. Andiamo di qui agli anni Sessanta della Swinging London, in cui Tony Richardson, il regista arrabbiato, primo marito di Vanessa Redgrave, allestisce (nel 1964) una versione al Queens Theatre di Londra, con Siobhan McKenna (Giovanna) e Lionel Stander (il maggiordomo Max di Cuore e batticuore) nel ruolo di Pierpont Mauler. Giorgio Strehler, nel luglio del 1970, mette in scena Santa Giovanna dei macelli, al Teatro della Pergola, allinterno del 33 Maggio Musicale fiorentino. Valentina Cortese Giovanna Dark mentre a Glauco Mauri spetta la parte di Mauler. Lo spettacolo viene ripreso a Milano, al Teatro Lirico, nel dicembre dello stesso anno e aggiunge un ulteriore tassello allo straordinario lavoro strehleriano intorno allopera di27

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Il videogioco ispirato a Giovanna dArco.

Bertolt Brecht. Unaltra edizione italiana firmata da Giancarlo Sepe che affida a Carla Gravina il ruolo di Giovanna e ad Eros Pagni quello di Mauler (siamo nel 1987), mentre in anni pi recenti segnaliamo la versione in carcere curata da Teresa Pomodoro con i detenuti dellistituto correzionale di Opera. Infine, nel terzo millennio, le due versioni di lex Rigola e Bernard Sobel. Il regista catalano, classe 1969, nel 2004, mentre direttore del Teatre Lliure di Barcellona, porta in scena la sua edizione potente e trasgressiva del testo brechtiano in lingua catalana (Santa Joana dels escorxadors) con Aura Mrquez nel ruolo di Giovanna e Pere Arquillu come Mauler. Nella versione che allestisce nel 2008 presso MC93 - il teatro parigino che anima il quartiere periferico di Bobigny - Bernard Sobel dirige i giovanissimi allievi del Conservatoire National Suprieur dArt Dramatique di Parigi. Figura contraddittoria e controversa, santa, commediante o martire avrebbe potuto dire Sartre, Giovanna dArco, che santa lo diventata davvero (la chiesa, cinque secoli dopo si pentita e la festeggia il 30 maggio), appartiene alla schiera di coloro che cambiarono il corso degli eventi con la potenza di un cataclisma: persino il mondo della playstation si interessato a lei, rilasciando tra il 1999 e il 2006 ben tre versioni di un videogioco ispirato alle sue gesta. Forse proprio di questo Brecht che torn sul personaggio anche adattando per la scena il radiodramma che Anna Seghers scrisse nel 1936, Il processo di Giovanna dArco a Rouen, 1431 - sentiva la mancanza: di una personalit capace di un vero, autentico efficace cambiamento. Cos alla sua Giovanna fa dire:Una cosa ho imparata, una cosa per voi, ora che muoio. Come mai c qualcosa in voi che non riesce a venir fuori? Che cosa sapete, sapendo cose che nulla mutano? Io, per esempio, non ho fatto nulla. Di questo il mondo ha bisogno: che nulla sia considerato un bene, anche se appaia davvero utile, e nulla sia degno di lode, se una volta per tutte non cambia questo mondo: che esso ha bisogno di essere cambiato. Comero ben accetta agli oppressori! Oh bont senza conseguenze! O mente ottusa! Non ho mutato nulla. Mentre velocemente scompaio da questo mondo senza paura io vi dico: pensate, per quando dovrete lasciare il mondo, non solo a essere stati buoni, ma a lasciare un mondo buono!

Fonti delle citazioni dei testi: Bertolt Brecht, Scritti teatrali, volume III, Note ai drammi e alle regie Giulio Einaudi Editore 1962-1975; Bertolt Brecht Santa Giovanna dei Macelli, Giulio Einaudi Editore, 1966; Friedrich Schiller, Teatro, Giulio Einaudi Editore, 1969; George Bernard Shaw, Il Maggiore Barbara, Edizioni Teatro Stabile di Bolzano, Stagione 1992/93; George Bernard Shaw, Santa Giovanna, Arnoldo Mondadori Editore, 1957.

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Giovanna dArco (Jeanne dArc) nasce a Domrmy in una famiglia di contadini della zona della Lorena. Fin da ragazzina si dimostra caritatevole e devota: visita i malati e offre il proprio giaciglio ai senzatetto. A tredici anni inizia a sentire delle voci, accompagnate da visioni di Santa Caterina, Santa Margherita e dellArcangelo Michele. Nel 1428 scappa con la sua famiglia dalla valle della Mosa verso Neufchteau, a causa delle devastazioni prodotte dalla guerra tra Francia e Inghilterra, la Guerra dei CentAnni, (1337-1453). Agli inizi del 1429, gli inglesi stanno occupando Orlans e Giovanna decisa ad accorrere in aiuto del Delfino di Francia, Carlo, estromesso dalla successione al trono a beneficio della dinastia inglese. La prima tappa del suo viaggio Vaucouleurs dove, grazie allo zio Durand Laxart, riesce ad incontrare il capitano Robert de Baudricourt. Durante il primo incontro luomo la schernisce ma vedendo poi il successo che riscuote tra il popolo e i soldati, decide di farla scortare dal sovrano. Senza avvertire la famiglia, nel febbraio 1429 Giovanna parte da Vaucouleurs per recarsi a Chinon, dove giunge agli inizi di marzo, per incontrare Carlo. Il Delfino non si fida subito di lei e la sottopone a due esami, uno nella stessa Chinon, il secondo a Poitiers. Solo allora Carlo si convince della buona fede della ragazza e le affida lincarico di accompagnare una missione militare in soccorso di Jean, il Bastardo dOrlans (Jean du Dunois il figlio illegittimo di Luigi, Duca dOrlans e fratello di re Carlo VI, e di Mariette DEnghien. Valentina Visconti, moglie del duca lo accoglie come un figlio. Il soprannome che lo accompagn per tutta la vita era segno di rispetto in quanto egli era leader di una delle famiglie pi potenti e cugino diretto del re Carlo VII) che sta difendendo la citt. Giovanna impone alla truppa uno stile di vita rigoroso, monastico: ci crea forte sintonia tra esercito e popolo. Ormai conosciuta come Giovanna la Pulzella raccoglie un gran numero di volontari da tutto il paese. Grazie alla sua fede incrollabile e alla sua determinazione, ottiene numerosi successi sul campo di battaglia, fino alla riconquista di Orlans e successivamente di Reims.

Nonostante le ferite ricevute duranti i combattimenti e lostilit da parte dei nobili, la Pulzella non si arrende mai e guida la Francia e il Re verso il loro destino. Il 23 maggio 1430, a Compigne, catturata; a nulla vale lintervento tardivo di Jean dOrlans. Venduta agli inglesi il 21 novembre 1430, tra novembre e dicembre trasferita varie volte per evitare che qualcuno cerchi di liberarla. Il 23 dicembre a Rouen. Carlo VII non offre nessun riscatto, n compie passi ufficiali per la liberazione. Alcuni credono perch la giovane ormai troppo popolare, altri invece pensano che Carlo VII abbia segretamente incaricato alcuni ufficiali di liberarla durante uno dei numerosi spostamenti, fallendo sempre. Il processo si svolge in varie sedute, le ultime chiuse al pubblico, in cui il vescovo Cauchon e altri detrattori della donna cercano di farle confessare colpe inesistenti. un processo farsa in cui si ignorarono i diritti di Giovanna e la sua richiesta di rimettersi al giudizio del Pontefice. Accusata di eresia, condannata al rogo e muore il 30 maggio 1431. Nel 1449 Rouen cade sotto lesercito del Bastardo dOrlans dopo decenni di dominazione inglese. Con la vittoria francese di Castillon del 1453, la Guerra dei Centanni ha finalmente termine. Nel 1452, il legato pontificio Guillame dEstouville e lInquisitore di Francia, Jean Brhal, aprono un procedimento ecclesiastico che porta ad un rescritto del Pontefice Callisto III che autorizza una revisione del processo del 1431. Dopo aver ascoltato 115 testimoni, il precedente processo dichiarato nullo e Giovanna riabilitata e riconosciuta innocente. Nel 1869, il vescovo dOrlans presenta una mozione per la canonizzazione della fanciulla. Papa Leone XIII, il 27 gennaio 1894, la proclama venerabile e d inizio al suo processo di beatificazione. Giovanna beatificata il 18 aprile 1909 da papa Pio X e proclamata santa da papa Benedetto XV il 16 maggio 1920, dopo che le stato riconosciuto il potere intercessorio per i miracoli. Giovanna oggi patrona di Francia. venerata come protettrice dei martiri, dei perseguitati religiosi, delle forze armate e di polizia. Si celebra il 30 maggio.29

Santa Giovanna dei macellidi Bertolt Brecht regia Luca Ronconi

foto Luigi Laselva

Bertolt Brecht1898-1917 Nasce ad Augsburg, in Baviera, il 10 febbraio. Frequenta il liceo protestante di quella citt. Si iscrive alla Facolt di Medicina dellUniversit Ludwig Maximilian di Monaco. Fra i suoi amici c Caspar Neher, che diventer il suo scenografo prediletto. 1918 Verso la fine della prima guerra mondiale, a ventanni, costretto ad interrompere gli studi. Presta servizio militare nella Sanit, in un ospedale del retrofronte. Dopo questa esperienza, da cui nasce la sua aspra avversione per ogni mitologia bellica, tornato a Monaco, scrive la Leggenda del soldato morto. Inizia la stesura della sua prima opera teatrale, Baal, ballata drammatica in ventidue scene. Tra il 1918 e il 1920, mentre si compie lesperienza della lotta spartachista, con la soppressione della Spartakusbund e luccisione dei suoi capi, Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg, Brecht scrive Spartaco, abbozzo del dramma Tamburi nella notte. Continua intanto il suo esercizio di poeta e drammaturgo, a contatto con gli esponenti del movimento espressionista, nel clima di protesta e di denuncia della Monaco del dopoguerra. 1922 Brecht ha il suo primo successo il 30 settembre, con la rappresentazione ai Kammerspiele di Monaco, in cui egli era entrato a lavorare come Dramaturg, di Tamburi nella notte, regia di Otto Falckenberg. A Berlino conosce Arnolt Bronnen. Gli viene conferito il premio Kleist, ad opera di Herbert Jehring. Sposa Marianne Zoff. 1923 Il 9 maggio al Residenztheater di Monaco, con la regia di Erich Engel e le scene di Caspar Neher, viene rappresentato Nella giungla delle citt, che egli aveva cominciato a scrivere nel 1921. Nasce la figlia Hanne. 1924 Otto Falckenberg, direttore dei Kammerspiele, gli affida la regia di Edward II di Marlowe, che Brecht rielabora e mette in scena, il 18 marzo, con la collaborazione di Lion Feuchtwanger, con il titolo La vita di Edoardo II di Inghilterra. In seguito passa, come Dramaturg, al Deutsches Theater di Berlino, diretto da Max Reinhardt. Qui incontra lattrice Helene Weigel, che diverr poi sua moglie e da cui avr due figli, Stefan e Barbara e che, dopo la sua morte, diriger il Berliner Ensemble. Conosce Elizabeth Hauptmann che diventer la sua pi valida collaboratrice.

1926 Mentre Brecht continua il suo lavoro al Deutsches Theater, viene rappresentato, il 26 settembre, al Landestheater di Darmstadt, con la regia di Jacob Geis e le scene di Caspar Neher, il dramma Un uomo un uomo. 1927-1928 lepoca della sua collaborazione con Erwin Piscator alla Volksbhne di Berlino: insieme a Piscator, riduce per la scena il romanzo di Hasek, Le avventure del buon soldato Schweyk durante la guerra mondiale. Frutto del suo accostamento al musicista Kurt Weill il Singspiel Mahagonny, che viene rappresentato a Baden Baden, al Deutsche Kammermusik il 17 luglio 1927. Pubblica una raccolta di liriche e ballate, in parte inserite nei primi drammi, col titolo di Hauspostille (tradotto in italiano Libro delle devozioni domestiche). La prima de Lopera da tre soldi, tratta dalla Beggars opera di John Gay, con musiche di Kurt Weill, avviene il 31 agosto 1928, al Theater am Schiffbauerdamm di Berlino, con la regia di Erich Engel e le scene di Caspar Neher, divenuti ormai fedeli collaboratori di Brecht. Il successo enorme, di portata europea. 1929 Lesperienza del marxismo, che Brecht aveva avvicinato scientificamente in forma di studio, fin dal 1927, alla Karlmarxschle, si traduce nella parabola del suo teatro didattico. Santa Giovanna dei Macelli, iniziata in questo periodo, ne gi un esempio molto alto. Il 28 luglio a Baden Baden, Brecht mette in scena, con la musica di Hindemith, Das Badener Leherstck von Einverstndnis (tradotto in italiano con il titolo Laccordo). 1930 Il 9 marzo va in scena a Lipsia lopera Ascesa e caduta della citt di Mahagonny, con la musica di Weill. Il 23 giugno, al Zentral Institut fr Erziehung und Unterricht, Brecht rappresenta, in collaborazione con Weill, Colui che dice s e colui che dice no. Il 10 dicembre, al Grosses Schauspielhaus di Berlino avviene la prima de La linea di condotta con Helene Weigel. La prima rappresentazione de Leccezione e la regola viene interrotta a Erfurt per lintervento della polizia, preavviso di una situazione che si far sempre pi difficile. 1932 Alla Komdienhaus (Theater am Schiffbauerdamm), il 17 gennaio, va in scena, con la partecipazione di Helene Weigel nella parte della

Vlassova, il dramma La madre, tratto dal romanzo omonimo di Gorkij. Brecht attende, in questo periodo, alla stesura di unaltra opera didattica, Gli Orazi e i Curiazi, che terminer nel 1934. Sceneggia il film Khle Wampe con la regia di Slatan Dudow, proibito dalla censura quasi subito. 1933 Lavvento al potere di Hitler costringe Brecht allesilio. Lascia la Germania il 28 febbraio, il giorno dellincendio del Reichstag. Il 10 maggio, i suoi libri vengono bruciati con quelli, fra gli altri, di Heinrich Mann, Thomas Mann, Stefan Zweig, Albert Einstein e E. M. Remarque. Brecht si reca a Praga, poi a Vienna, ospite di Karl Kraus e quindi in Danimarca, dove conosce Ruth Berlau. 1934-1938 Passa a Parigi. Si reca di nuovo in Danimarca. Perde la cittadinanza tedesca. Al Riddersalen Theatre di Copenhagen, il 4 novembre 1936, per la regia di Per Knutzon, viene rappresentato per la prima volta il dramma Teste tonde e teste a punta che Brecht aveva terminato di stendere nel 1934. Il 16 ottobre 1937, alla Salle Adyar di Parigi, avviene la prima de I fucili di madre Carrar con la partecipazione di Helene Weigel. Sempre a Parigi, il 21 maggio 1938, va in scena una prima edizione, parziale, di Terrore e miseria del Terzo Reich con la regia di Brecht e la partecipazione della Weigel. 1939 Gli muore il padre. Finisce di scrivere la prima edizione di Vita di Galileo, nonch Madre Coraggio e i suoi figli e il Processo di Lucullo. 1940 Viaggia attraverso la Svezia e la Finlandia. In Finlandia scrive, in occasione di un concorso, Il signor Puntila e il suo servo Matti, prendendo spunto da alcuni racconti della scrittrice Hella Wuolijoki. 1941 Dalla Finlandia passa in Russia, a Vladivostok. Muore Margarete Steffin, il piccolo soldato della rivoluzione. Da Vladivostok parte per gli Stati Uniti, in California. A Hollywood si incontra con Lion Feuchtwanger, Fritz Lang, Peter Lorre ed altri, fra cui Heinrich Mann. Stringe amicizia con Charlie Chaplin. Finisce di scrivere Lanima buona di Sezuan, La resistibile ascesa di Arturo Ui e scrive Le visioni di Simone Marchand. Il 19 aprile, allo Schauspielhaus di Zurigo, va in scena Madre Coraggio e i suoi figli, con la regia di Leopold Lindtberg e Therese Giehse nella parte di Madre Coraggio.

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1942-1947 Soggiorno americano. Lavora come sceneggiatore cinematografico. Il 4 febbraio 1943, allo Schauspielhaus di Zurigo, avviene la prima de Lanima buona di Sezuan con la regia di Leonard Steckel e Maria Becker nella parte di Shen-Te. Il 9 settembre dello stesso anno, sempre a Zurigo, debutta Vita di Galileo, con musiche di Hanns Eisler, regia di Leonard Steckel, scene di Teo Otto e lo stesso Steckel nella parte di Galileo. Scrive Schweyk nella seconda guerra mondiale e Il cerchio di gesso del Caucaso. Stende la seconda edizione di Vita di Galileo al tempo dello scoppio della bomba di Hiroshima (6 agosto 1945). Essa viene rappresentata al Coronet Theatre di Los Angeles il 31 luglio 1947, con regia di Joseph Losey, scene di Robert Davison e Charles Laughton nella parte di Galileo. Torna in Europa dopo linterrogatorio da parte della Commissione per le Attivit Antiamericane. 1948 Pubblica il Breviario di estetica teatrale, il maggiore e il pi maturo dei suoi scritti teorici. Il 4 maggio, al Nourse Little Theatre di Northfield (Stati Uniti), viene rappresentato per la prima volta Il cerchio di gesso del Caucaso, con la regia di Henry Goodman. Il 5 giugno, allo Schauspielhaus di Zurigo, debutta Il signor Puntila e il suo servo Matti, con la regia di Kurt Hirschfeld e Brecht, con Leonard Steckel (Puntila) e Gustav Knuth (Matti) e musiche di Paul Dessau. Si stabilisce nella Repubblica Democratica Tedesca, a Berlino Est. 1949 L11 gennaio fonda il Berliner Ensemble, diretto da lui e dalla Weigel. Il teatro, dopo le recite al Kammerpsiele des Deutsches Theater, nella stagione 1953-1954, si trasferir stabilmente al Theater am Schiffbauerdamm di Berlino Est. Lo stesso giorno va in scena con la regia di Brecht ed Engel, scene di Teo Otto e Helene Weigel nella parte di Madre Coraggio, Madre Coraggio e i suoi figli. Termina di scrivere I giorni della Comune. 1956 Viene in Italia in occasione della rappresentazione de Lopera da tre soldi al Piccolo Teatro di Milano, con la regia di Giorgio Strehler. Il 14 agosto, Brecht muore per un infarto. In quel periodo stava provando la terza edizione di Vita di Galileo che sarebbe andata in scena dopo la sua morte, nel gennaio del 57, con la regia di Engel, scene di Neher ed Ernst Busch nella parte di Galileo.

Brecht al PiccoloLopera da tre soldi regia Giorgio Strehler 1955-56 Lanima buona di Sezuan regia Giorgio Strehler 1957-58 Schweyk nella II Guerra Mondiale regia Giorgio Strehler 1960-61 Leccezione e la regola regia Giorgio Strehler 1961-62 Vita di Galileo regia Giorgio Strehler 1962-63 Poesie e canzoni 1964-65 Io, Bertolt Brecht regia Giorgio Strehler 1966-67 Il processo di Giovanna dArco a Rouen - 1431 di Anna Seghers, adattamento di Bertolt Brecht regia Klaus Michael Grber 1967-68 Santa Giovanna dei macelli regia Giorgio Strehler 1970-71 Lopera da tre soldi regia Giorgio Strehler 1972-73 Io, Bertolt Brecht n. 2 regia Giorgio Strehler 1974-75 La storia della bambola abbandonata di Bertolt Brecht, Alfonso Sastre, Giorgio Strehler regia Giorgio Strehler 1976-77 Io, Bertolt Brecht n. 3: essere amici al mondo regia Giorgio Strehler 1979-80 Lanima buona di Sezuan regia Giorgio Strehler 1980-81 Il precettore di Jakob Lenz, adattamento di Bertolt Brecht regia Enrico DAmato 1982-83 Milva canta Brecht regia Giorgio Strehler 1984-85 Chi dice s, chi dice no regia Lamberto Puggelli 1987-88 La storia della bambola abbandonata di Bertolt Brecht, Alfonso Sastre, Giorgio Strehler regia Giorgio Strehler 1994-95 Milva canta un nuovo Brecht: non sempre splende la luna regia Giorgio Strehler 1995-96 Leccezione e la regola regia Giorgio Strehler 1995-96 Quanto costa il ferro? regia Carlo Battistoni 1995-96 Scene da Terrore e miseria del III Reich regia Carlo Battistoni 1995-96 Lanima buona di Sezuan regia Giorgio Strehler 1995-96 Le nozze dei piccolo borghesi regia Carlo Battistoni 1995-96 Lux in tenebris regia Carlo Battistoni 1995-96 Madre Coraggio di Sarajevo di Bertolt Brecht, Giorgio Strehler lettura scenica a cura di Carlo Battistoni 1995-96 Milva canta Brecht regia Cristina Pezzoli 2005-06 Madre Coraggio e i suoi figli regia Robert Carsen 2005-06 La storia della bambola abbandonata di Bertolt Brecht, Alfonso Sastre, Giorgio Strehler regia Giorgio Strehler, ripresa da Andrea Jonasson 2007/08 Elio e il jazz da tre soldi di Bertolt Brecht, Kurt Weill con Elio ed Enrico Intra 2009/10

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Le Musiche Numerosi segnali hanno da tempo suggerito nuovi percorsi interpretativi della scrittura brechtiana: ulteriori e pi libere letture del suo molteplice gesto poetico, letterario e drammatico, anche ironico, ogni ortodossia essendo comunque divenuta maniera. In particolare, sotto il profilo musicale, questa nuova freschezza dello sguardo consiglierebbe una mise en abme, un processo di ripensamento intorno al ruolo sin qui avuto dalla portentosa triade dei musicisti brechtiani Kurt Weill, Hanns Eissler e Paul Dessau oltre gli ovvii casi definitivamente consolidati - dei loro grandi Singspiele (Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny, Die Dreigroschenoper e, per altri versi, Happy End). Viene quindi da chiedersi se un meccanico ricorso, oggi, alla stessa aura musicale in nome di un astratta filologia - non possa incatenare oltre il necessario lopera di Bertolt Brecht ai tristi aromi di unormai defunta realt... Verrebbe da riflettere, insomma, per analogia, a casi come quello di Louis Durey, unico componente del parigino Groupe des six a staccarsi dagli amici, guidati da Jean Cocteau nel mirabile matrimonio della Tour Eiffel, per andarsene in Cina ad affondare, poi, nel pi grigio degli oblii... Per questo spettacolo, ideato e diretto da Luca Ronconi, sarebbe stato teoricamente possibile - anche naturale! - ricorrere, per esempio, a qualche curioso repchage come di quel frammento di Die heilige Johanna der Schlachthhfe composto proprio da Paul Dessau nel 1961 o di altre composizioni, anche non solo teatrali, del pur nobile trio... Ma perch costringere a cantare chi non ha pi voce? Per un attimo sembrato allora utile soffermare la ricerca sul ct americano della esperienza di Brecht e dei suoi musicisti: perch non provare ad interagire con alcuni items musicali americani - comunque non di rado citati e praticati dallo stesso Kurt Weill? Vogliamo ricordare September song? E, per qualche giorno, risuon nelle nostre menti un altro bellissimo song, opera del regista britannico-americano Edmund Goulding (1891-1959) che, per il suo film The Razors Edge (1959) - in italiano Il filo del rasoio - con Tyrone Power e Gene Tierney, aveva50

composto la canzone Mamselle, eseguita in versione francese (Je suis toi Mamselle) nella scena del caff, poi ripresa nelloriginale inglese (A small caf Mamselle) da Frank Sinatra e altri importati interpreti (Dick Haymes, Dennis Day...). Cos, per alcuni giorni, canticchiando Mamselle, stata anche compilata unampia selezione di questo genere di possibili materiali... Ma bast poco per capire che si stava profilando unaltra forzatura, vieppi fuorviante... e Mamselle tornata a frequentare le nostre personali nostalgie... Daltra parte ormai ampiamente acquisito il principio per cui ogni musica - pensata e plasmata sul suono di una determinata lingua - strida e si deformi - tradita - se applicata ad altro contesto verbale. E, per quanto riguarda lItalia, converrebbe ricordare in proposito quelle antiche, virulente, pur prestigiose polemiche (protagonista Fedele DAmico) intorno alla opportunit di tradurre i libretti wagneriani in italiano: Mai devi domandarmi. Il principio vale purtroppo - oltre gli affettuosi ricordi anche per glimportanti esempi brechtiani del passato, ormai del tutto anacronistici... A individuare quindi un adeguato supporto musicale per i momenti sacri della Santa Giovanna dei macelli in questa sua versione italiana (anche per non perdere di vista il necessario radicamento nazional-popolare del testo), si finalmente pensato agli splendidi Quattro pezzi sacri di Giuseppe Verdi - quasi tutti accolti nello spettacolo per poi da l procedere decisamente nel mettere in rilievo quanto lItalia sia sempre, ancora oggi, quel Paese del melodramma a suo tempo descritto da Bruno Barilli... Ecco quindi lintervento di altri brani verdiani come il diabolico coretto Tu sei bella e laria Dove son?, ovviamente tratti dalla sua Giovanna dArco (1846), ove Temistocle Solera ha utilizzato e adattato a libretto la schilleriana Pulzella dOrlans.... E, oltre ai momenti verdiani, lo spettatore potr anche ascoltare qualche citazione musicale contemporanea - tratta dalla gustosissima suite Esquisses di Alfred Schnittke - a integrare le melodrammatiche altre proposte... Paolo Terni

Luca Ronconi Nasce l8 marzo 1933 a Susa (Tunisia). Si diploma allAccademia dArte Drammatica di Roma nel 1953 e lavora come attore con ruoli da protagonista in spettacoli diretti da registi come Luigi Squarzina, Orazio Costa e Michelangelo Antonioni. A partire dal 1963 compie le sue prime esperienze registiche allinterno della Compagnia Gravina/Occhini/Pani/ Ronconi/Volont per la quale cura lallestimento de La buona moglie, abbinamento in un solo spettacolo di due testi goldoniani, La putta onorata e La buona moglie. Nel 1966 realizza I lunatici di Middleton e Rowley ed salutato dalla critica come uno degli esponenti di punta dellavanguardia teatrale italiana. Lo spettacolo che lo consacra alla fama internazionale Orlando Furioso (1969) di Ariosto, nella riduzione elaborata da Sanguineti, un evento teatrale straordinario che vivr una fortunatissima tourne italiana e conoscer un successo su scala mondiale. Dal 1975 al 1977 Direttore della Sezione Teatro alla Biennale di Venezia e tra il 1977 e il 1979 fonda e dirige il Laboratorio di progettazione teatrale di Prato. Gli anni Settanta vedono la messa in scena di spettacoli memorabili, tra cui XX da Wilcock (1971), Orestea di Eschilo (1972), Utopia da Aristofane (1976) e, per il Laboratorio di Prato, Baccanti di Euripide (1977) e La torre di von Hofmannsthal (1978). Negli anni Ottanta, fondamentali tappe del percorso di ricerca ronconiano, considerate anche come indiscutibili vertici della storia del teatro italiano del dopoguerra, sono Ignorabimus di Holz (1986), Dialoghi delle carmelitane di Bernanos (1988) e Tre sorelle di Cechov (1989). Dal 1989 al 1994 direttore del Teatro Stabile di Torino per il quale, nel 1992, fonda e dirige la Scuola per attori. Risalgono al

mandato torinese, tra gli altri, Strano interludio di ONeill, Luomo difficile di von Hofmannsthal e Gli ultimi giorni dellumanit di Kraus (tutti e tre del 1990), questultimo allestito nel vasto ambiente della salamacchine del Lingotto di Torino, evento assoluto di quella stagione teatrale. Nellaprile del 1994 nominato direttore del Teatro di Roma per il quale mette in scena spettacoli di grande impegno come Re Lear di Shakespeare e verso Peer Gynt da Ibsen (1995), Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Gadda (1996) e I fratelli Karamazov da Dostoevskij (1998). Dal gennaio 1999 assume le deleghe per la direzione artistica del Piccolo Teatro di Milano e la direzione della Scuola per attori dello stabile milanese. Per dare avvio al proprio lavoro al Piccolo, allestisce La vita sogno di Caldern de la Barca e Il sogno di Strindberg, nellinverno del 2000. Nella stagione 2000-2001 dirige Lolitasceneggiatura di Nabokov, I due gemelli veneziani di Goldoni e Candelaio di Bruno; nella stagione successiva Quel che sapeva Maisie di James e Infinities del matematico Barrow. Nellestate 2002, nella cornice del Teatro Greco di Siracusa, allestisce la trilogia Prometeo incatenato di Eschilo, Baccanti di Euripide, Rane di Aristofane (rappresentati poi anche al Teatro Strehler a Milano). Lo stesso anno, con la messinscena a Ferrara di Amor nello specchio di Andreini, vede il debutto il Centro Teatrale Santacristina, unit di produzione e formazione che Ronconi fonda insieme a Roberta Carlotto e che tuttora dirige nella struttura appositamente creata nella Valle eugubina. Lestate successiva al Teatro Farnese di Parma con Peccato che fosse puttana di Ford (poi al Teatro Studio a Milano). Per Genova Capitale Europea della Cultura 2004 realizza La centaura di Andreini. Nel 2005 porta in scena Diario privato di Lautaud, con Giorgio Albertazzi e Anna Proclemer, cui segue

Professor Bernhardi, prodotto dal Piccolo. Nel 2006 invitato a dirigere, in omaggio al simbolo olimpico, cinque spettacoli in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006: Troilo e Cressida di Shakespeare, Atti di guerra: una trilogia di Edward Bond, Biblioetica, Dizionario per luso di Corbellini, Donghi e Massarenti (codiretto con Claudio Longhi), Il silenzio dei comunisti di Foa, Mafai e Reichlin, Lo specchio del diavolo di Ruffolo. Per il terzo centenario goldoniano, mette in scena al Teatro Strehler, nel gennaio 2007, la commedia Il ventaglio. Sempre al Piccolo, Inventato di sana pianta ovvero gli affari del Barone Laborde di Hermann Broch. Per ledizione del 2007 del Salone del Libro di Torino propone Fahrenheit 451 di Ray Bradbury; nel settembre 2007, a Ferrara, debutta Progetto Odissea doppio ritorno, dittico comprendente Lantro delle Ninfe, da Omero e Porfirio e Itaca di Botho Strauss (2007). A giugno 2008 inizia la collaborazione con il Festival dei Due Mondi di Spoleto presentando alcune Lezioni sulla drammaturgia di Ibsen. A settembre del 2008, in Umbria, inaugura il Teatro Cucinelli di Solomeo con Nel bosco degli spiriti, una fiaba dello scrittore nigeriano Amos Tutola tradotta in testo teatrale da Cesare Mazzonis e musicata dal vivo da Ludovico Einaudi. Nel giugno 2009 prosegue lappuntamento spoletino con uno studio sul Gabbiano di Cechov dal titolo Un altro gabbiano. Le sue ultime regie al Piccolo Teatro sono i due Shakespeare Sogno di una notte di mezza estate (2008) e Il mercante di Venezia (2009), la commedia Giusto la fine del mondo (2009) del contemporaneo francese Jean-Luc Lagarce, I beati anni del castigo di Fleur Jaeggy (2010), La compagnia degli uomini con cui ritorna al teatro di Edward Bond (2011), La modestia di Rafael Spregelburd (2011). Per lo stabile di Genova, ha messo in scena Nora alla prova da Casa di bambola tratto 51

da Ibsen (2011). Come regista lirico, alla frequentazione dei classici dellopera italiana (i verdiani Nabucco, 1977, e Trovatore, 1977; Norma di Bellini, 1978; Macbeth, 1980, Traviata, 1982, Aida, 1985, ancora di Verdi, e Tosca di Puccini, 1997) ed europea (Carmen di Bizet, 1970; Das Rheingold di Wagner, 1979; Don Giovanni di Mozart, 1990 e 1999; Lohengrin, ancora di Wagner, 1999), Ronconi accompagna un interessante lavoro di studio sui territori meno battuti del teatro musicale, come la grande stagione del Barocco italiano (LOrfeo di Rossi, 1985; LOrfeo e Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi, entrambi del 1998; Lincoronazione di Poppea sempre di Monteverdi, 2000) o la produzione operistica contemporanea (Il caso Makropulos di Jancek, 1993; Il giro di vite di Britten, 1995; Teorema di Battistelli, 1996; Arianna a Nasso di Strauss, 2000). Incontro particolarmente felice quello con la drammaturgia musicale rossiniana: Il barbiere di Siviglia (1975), Mose et Pharaon ou le passage de la Mer Rouge (1983), Il viaggio a Reims (1984), Guglielmo Tell (1988), Ricciardo e Zoraide (1990), Armida (1993), Cenerentola (1998), La donna del lago (2001), King Lear di Reimann per il Regio di Torino (2001), Giulio Cesare di Hndel (Madrid, 2002), una nuova versione di Mose et Pharaon di Rossini (Teatro alla Scala Arcimboldi, 2003), Alfonso ed Estrella di Schubert (Cagliari, 2004), LEuropa riconosciuta di Salieri (per la riapertura della Scala nel dicembre 2004), Il barbiere di Siviglia (Pesaro, 2005). Tra le regie liriche pi recenti, Falstaff di Verdi nel 2006 al Maggio Musicale Fiorentino, la Turandot nuda nel 2007 per lapertura di stagione del Teatro Regio di Torino e il Trittico pucciniano alla Scala di Milano (2008, riallestito allOpra di Parigi nellottobre 2010), la ripresa del Viaggio a Reims di Rossini alla Scala (2009). La sua regia de La clemenza di Tito di Mozart ha riaperto dopo il 52

restauro lo storico Teatro San Carlo di Napoli (gennaio 2010). Nello stesso teatro, nel novembre 2011 ha messo in scena Semiramide di Rossini. Luca Ronconi anche curatore e allestitore di mostre. Nel febbraio 2004, a Palazzo Reale di Milano, si inaugurata Anton Van DyckRiflessi italiani; nel settembre 2006 ha curato la suggestiva esposizione della mostra Cina. Nascita di un impero presso le Scuderie del Quirinale a Roma. Nel 2008, prima per Roma, negli spazi del Museo Nazionale di Palazzo Venezia, poi per Berlino alla Gemldegalerie, ha curato lallestimento della mostra dedicata a Sebastiano Del Piombo. Nel settembre 2009 lavora allallestimento della mostra Roma. La pittura di un Impero esposta negli spazi delle Scuderie del Quirinale. Infine ha curato lallestimento dellesposizione La bella Italia. Arte e identit delle citt capitali, messa in scena negli spazi delle scuderie Juvarriane della Venaria Reale di Torino per i 150 anni dellUnit dItalia (2011). Tra i numerosi premi e riconoscimenti, il VI Premio Europa per il Teatro di Taormina Arte (aprile 1998); il Premio UBU come migliori spettacoli delle rispettive stagioni teatrali per Progetto sogno nel 2000, Lolita nel 2001, Infinities nel 2002, Professor Bernhardi nel 2005 e per Progetto Domani nel 2006. Pi recentemente, gli stato assegnato il Premio Nazionale della Critica per il Progetto Lagarce e il Premio ETI come migliore spettacolo per Sogno di una notte di mezza estate. Nel 2008 gli stato conferito dallAccademia Nazionale dei Lincei il Premio Antonio Feltrinelli per la Regia teatrale. Margherita Palli (scene) Nata in Ticino, dopo gli studi in Svizzera e in Italia, nel 1976 si diploma in scenografia allAccademia di Belle Arti di

Brera. Dopo le prime collaborazioni con il Gruppo programma 7, con Alik Cavaliere e con larchitetto Pierluigi Nicolin, dal 1980 al 1984 assistente di Gae Aulenti con la quale lavora anche al progetto del Museo dOrsay a Parigi. Sempre nel 1984 inizia un lungo sodalizio artistico con Luca Ronconi che, a partire da Fedra di Racine, segue la carriera del regista con importanti produzioni di prosa e di lirica in Italia e allestero. Tra le tante ricordiamo Le due commedie in commedia, Commedia della seduzione di Arthur Schnitzler e I