Santa Teresa Il trucco cÕ...lo d escrive solo in u n iversale e astrattam en te; n on la virt p...

7
www.bo7.it versetti petroniani DI GIUSEPPE BARZAGHI he differenza c’è tra la morale della legge e la morale delle virtù? Una differenza abissale! La stessa che c’è tra il dovere e il piacere. L’azione doverosa in quanto doverosa è uno sforzo gratuito; l’azione piacevole in quanto piacevole è una gratuità senza sforzo. Pura vita. La virtù è così: è premio a se stessa. Si compiace di sé. Ma non dipendendo da se stessa, va alla ricerca del proprio fondamento. Il giusto mezzo o l’equilibrio, che è forma della virtù, è sempre «di qualcosa»: non ha senso il giusto mezzo del giusto mezzo o l’equilibrio dell’equilibrio. E questo qualcosa è certamente l’uomo e il suo agire. Beh, che non sia gradevole l’eccesso e il difetto questo è ovvio: è un modo diverso per indicare l’equilibrio o giusto mezzo. Ma chi stabilisce questa giusta misura? Qual è il fondamento? Non la legge perché lo descrive solo in universale e astrattamente; non la virtù perché ne è il risultato. Non il semplice uomo, perché ne è il soggetto. Dunque: è il Sapiente! Il giusto mezzo della virtù «è stabilito dal Sapiente» (Aristotele), in concreto. Ma la Sapienza in concreto è Cristo (1Cor 1,24). Dunque il concreto della virtù è Cristo e la vitalità è quella cristiana. C L’equilibrio dell’equilibrio: il «nonsenso» non è la virtù Una ricerca del «Veritatis» Fraccaroli ricorda l’Ungheria Santa Teresa di Lisieux è tra noi a pagina 3 a pagina 2 a pagina 6 l termine dell’anno liturgico la Chiesa ci fa contemplare Colui che era, che è e che viene, cui appartiene la gloria e il regno nei secoli: Gesù Cristo, Re dell’universo. Con felice intuizione Pio XI istituì, nel 1925, questa celebrazione. Nel tempo dei totalitarismi che divinizzavano lo Stato, del materialismo e del crescente laicismo impegnato con tutti i mezzi a rimuovere ogni segno della presenza di Dio nella società civile, il Papa volle così proclamare solennemente la centralità di Cristo nella natura, nella vita, nelle coscienze. E’ lui che sostiene, guida e governa il cosmo e la storia! Il nostro tempo, pur così diverso, ha ancora un profondo bisogno di ricordarlo! E’ infatti diffusa l’idea che non esista un bene che sia tale per tutti, che niente sia bene o male se non in rapporto ad un individuo, alle sue tendenze, ai suoi bisogni, veri o presunti. E’ bene quello che a ciascuno piace, e i valori dipendono sempre solo dalle scelte personali. Benedetto XVI ha detto recentemente a Verona: dobbiamo riconoscere una legge (espressione del logos divino) che è iscritta in tutto ciò che esiste, nella nostra vita, nella nostra ragione. Senza questa razionalità originaria, che si esprime anche nel diritto naturale, la legge diventa solo il diritto della forza di chi detiene il potere o di chi può, comunque, condizionarlo. Il Papa ha infatti messo in guardia dal rischio di scelte politiche e legislative che contraddicano i fondamentali valori e principi antropologici ed etici radicati nella natura dell’essere umano. Certo: le realtà terrene (famiglia, cultura, economia, arti, professioni, istituzioni politiche e così via) hanno un valore proprio e autonomo, ma questa autonomia non esclude l’ordinamento a Cristo. La fede, anzi, purifica la ragione e l’aiuta ad essere meglio se stessa, contribuendo a far sì che ciò che è giusto possa efficacemente essere riconosciuto e poi anche realizzato. Autonomia delle realtà terrene non significa dunque che il cristiano non debba essere sempre guidato dalla fede, poiché nessuna attività umana, neanche nelle cose temporali, può essere sottratta alla signoria di Cristo: «Tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo, e Cristo è di Dio». (I Cor 3,2). Nella nostra realtà politica si sente spesso parlare da diverse parti di valori irrinunciabili: raramente però rivendicati con fermezza da politici di ispirazione cattolica. «Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza, perché hai creato tutte le cose, e per la tua volontà furono create e sussistono». (Ap 4,11). E’ appunto a questa volontà che ci richiama la solennità che oggi celebriamo. * Vicario episcopale per il laicato e l’animazione cristiana delle realtà temporali A DI ALDO MAZZONI * li «amici dell’eutanasia» si danno da fare. In Parlamento sta per iniziare la discussione sul cosiddetto «Testamento biologico», più opportunamente definito dal Comitato Nazionale per la Bioetica (Cnb) «Dichiarazioni anticipate di trattamento». «Dichiarazioni», non «disposizioni» (da eseguire tout court) come qualche altro vorrebbe. Il medico «operatore» avrà pure il diritto di dire la sua! Per molti, in via di principio, accettabile; purché non rappresenti la prima foglia della tecnica del carciofo. Altri, partendo come al solito in casi analoghi (divorzio, aborto), da situazioni limite estremamente penose, invocano la regolamentazione dell’eutanasia per legge. Nei vari casi il braccio secolare (il medico) agisca così e così. Giacciono alla Camera ben nove progetti di legge. Ma, quest’eutanasia, sarà poi veramente necessaria? Nei paesi «civilizzati», come ha sostenuto il premio Nobel Monod (primo firmatario) nel «Manifesto per l’eutanasia» del1974? Perché negli altri paesi no? Tutti i diritti ai «civilizzati», compreso quello di non soffrire? Sui mezzi di comunicazione le notizie e i commenti non chiariscono troppo le idee. Si parla d’eutanasia e d’accanimento terapeutico, d’eutanasia attiva e passiva (c’è differenza?), d’eutanasia volontaria ed involontaria. Persino nel discusso caso Welby non risulta del tutto chiaro se l’assistenza strumentale applicata configuri o no un accanimento medico. Decidendo di rinunciarvi, come comportarsi praticamente? Non sarà che, in questo caso, sia venuta meno l’auspicabile alleanza fra malato, famigliari e curanti, che, forse, l’avrebbe già risolto? Ma cosa dico? Forse con quell’eutanasia «clandestina» (sic) che il fantasioso signor Pannella e sodali stigmatizzano e vogliono portare alla luce? Esiste realmente? È stato scritto: «Maledetto l’uomo che confida nell’uomo». Un medico ha dichiarato: «Curiamo uomini, siamo uomini», con tutti i difetti, e qualche virtù. Tuttavia, male per male, sarà meglio fidarsi del signor Pannella o del proprio medico curante? A queste ed a molte altre domande intende fornire chiarimenti il «Corso di bioetica di base» (vedi box a fianco). Favorevoli e contrari, tutti invitiamo a partecipare. Non abbiate timore. È assicurato ampio spazio al confronto delle opinioni. * Coordinatore Centro di consulenza bioetica «A.Degli Esposti» G I L COMMENTO CRISTO RE E LE REALTÀ TEMPORALI ORESTE LEONARDI * DI MICHELA CONFICCONI e manifestazioni delle realtà invisibili fuori dall’ordinaria esperienza umana possono venire da Dio ma anche dal demonio e, se provocati, avere conseguenze devastanti per la vita della persona. Dei criteri per discerne l’una dall’altra possibilità si occuperà padre François Dermine, docente di Teologia morale alla Fter, nel prossimo appuntamento del Laboratorio di spiritualità per formatori, che si terrà martedì prossimo 28 novembre dalle 9.30 alle 12.50 nella sede della Facoltà teologica (piazzale Bacchelli 4) e avrà come tema proprio «Maghi, medium ed esperienze estreme dei giovani: criteri per il discernimento». Padre Dermine è anche autore di un libro molto apprezzato sull’argomento: «Mistici, veggenti e medium, esperienze dell’aldilà a confronto» (editrice Vaticana). Padre Dermine, la Chiesa ammette che ci possano essere esperienze «so- prannaturali» nella fede? Certo, e ce lo testimoniano anche grandi santi, come S. Margherita Maria Alacoque per citarne solo una, o mistici L come Teresa d’Avila o S. Giovanni della Croce. La modalità può essere vastissima: si va dalle locuzioni interiori alle vere e proprie visioni che a loro volta possono essere esterne, sensibili, interiori o anche solo concettuali. Queste esperienze, poi, possono essere rivolte alla sola persona che le riceve o, invece, alla comunità ecclesiale. Va tuttavia specificato che la fede non si regge su queste esperienze straordinarie. Il cristianesimo si vive pienamente nella vita quotidiana ordinaria, vissuta alla presenza di Dio. Diceva che ci sono manifestazioni si- mili di origine però demoniaca o im- maginaria. Come distinguere? È un problema che si ponevano anche i santi. Ci sono tanti elementi. Per quanto riguarda i messaggi occorre verificare che siano: dottrinalmente irreprensibili, non istighino ad azioni immorali, non siano banali e, se contengono profezie, veritieri. Quest’ultimo è anche il criterio con cui il popolo ebreo distingueva i veri dai falsi profeti. Si deve poi guardare alla maturità umana della persona, e in particolare che sia: equilibrata, capace di far fronte ai propri impegni, sottomessa all’autorità ecclesiale, umile, trasparente, sobria e così via. Un discorso a parte è rappresentato dai casi in cui i «rapporti con l’aldilà» sono provocati. E cioè? Si tratta di occultismo che è sempre e comunque una modalità di intervento del demonio. Oggi i giovani sembrano molto affa- scinati da questo mondo... Non solo i ragazzi. Maghi e medium sono una risposta facile e poco impegnativa alle difficoltà della vita. Ci si illude di abbattere i limiti di spazio e tempo che caratterizzano la condizione umana. Ad esempio: lo spiritismo vuole cancellare la separazione sensibile che impone la morte. La cartomanzia di conoscere le cose nascoste o future al di là delle nostre normali facoltà. Si potrebbe anche dire che satanismo ed esoterismo sono il tentativo dell’uomo di una ricerca straordinaria di potere. Gesù invece non stravolge la realtà: ci sostiene e dà tutti gli strumenti necessari perché possiamo affrontarla e vincerla così come essa è. È la logica della Croce. Ci possono essere conseguenze per chi ricorre all’occultismo? Sì, e gravissime. Anzitutto si tratta di una porta spalancata ad un’azione straordinaria del demonio nella vita della persona. Ho conosciuto tanti che hanno poi avuto bisogno di un esorcista e questo comporta sofferenze immani. Un uomo dopo una seduta spiritica è stato soggetto a fenomeni di ossessione: sentiva continuamente delle voci. E non si trattava di schizofrenia, perché c’è il modo di verificarlo. Un altro ordine di conseguenze sono quelle psicologiche: dissociazione mentale e allontanamento dalla realtà. Il cardinale Caffarra sull’aborto: «Non rassegniamoci all’ingiustizia» na delle più gravi ingiustizie che l’uomo possa compiere è l’uccisione di un innocente. E tale è l’aborto, che il Concilio Vaticano II non esita a qualificare "abominevole delitto". Gesù assiso alla destra del Padre opera ora attraverso i suoi discepoli, che non si rassegnano all’ingiustizia e si impegnano per la salvezza di innocenti, per ristabilire una cultura della vita. Realtà come il SAV pongono dentro al tessuto della società umana quei germi di rinnovamento della nostra convivenza civile che deve mettere alla sua base il rispetto assoluto ed incondizionato di ogni persona umana. Realtà come il SAV contestano salutarmente e nella concretezza della vita quotidiana quell’idea di esperienza corrotta di libertà, intesa come facoltà di scelta autonoma senza nessun orientamento che la preceda e la giudichi. Realtà come il SAV sono preziose perché rendono presente dentro la storia dell’uomo il dono più prezioso fattoci dal Signore: il dono della capacità di amare che ci sostiene e ci fornisce la forza e la gioia di stare dalla parte dei più umili e deboli. † Carlo Caffarra U Sav Galliera, Messa per il 20° Corso di bioetica al Veritatis Splendor l Centro di iniziativa culturale, assieme al Centro di Bioetica «A. Degli Esposti» e all’Istituto Veritatis Splendor organizza anche quest’anno un Corso di Bioetica, composto di quattro incontri di Bioetica di base e quattro sul tema monografico «Eutanasia e bioetica di fine vita». Si terranno all’Istituto Veritatis Splendor (via Riva di Reno, 55) il venerdì dalle 15 alle 18 a partire dall’1 dicembre. Informazioni: tel. 051- 2961159. Questo il calendario: 1 dicembre «Bioetica, mass media e cultura dominante» ( Francesco Spada, giornalista); 15 dicembre «Identità della bioetica. Antropologie di riferimento a confronto. Necessità e difficoltà di un dialogo» (Filippo Bergonzoni); 12 gennaio 2007 «Bioetica e Magistero della Chiesa: Bioetica ed educazione: costruire una cultura della vita» (Andrea Porcarelli); 19 gennaio «Ragioni e questioni di bioetica clinica: il rapporto medico-paziente» (Aldo Mazzoni); 26 gennaio «Eutanasia e accanimento medico: i termini del problema» (Stefano Coccolini); 2 febbraio «Eutanasia: aspetti giuridici in Europa, in Italia. Il cosiddetto "testamento di vita"» ( Paolo Cavana); 9 febbraio «Eutanasia o "eubiosia "? Cura e dignità del malato grave» ( Raffaella Pannuti, fondatore e direttore scientifico dell’Ant). Concluderà il 16 febbraio Maria Luisa Di Pietro sul tema: «Riflessioni teologiche sulla fine della vita: eutanasia e magistero della Chiesa». I il programma Il trucco c’è Parla Padre François Dermine, docente alla Fter, che nel prossimo Laboratorio di spiritualità tratterà il tema «Maghi, medium ed esperienze estreme dei giovani: criteri per il discernimento» «L’occultismo è una porta spalancata ad un’azione straordinaria del demonio nella vita della persona» Il Papa a Istanbul Da Bologna il vino «ufficiale» arà il vino «ufficiale» della visita che Papa Benedetto XVI farà a Istanbul, in Turchia al Patriarca ecumenico degli Ortodossi Bartolomeo I. I due berranno quindi insieme il «Bartzolomaios», nome originale greco di «Bartolomeo», un vino prodotto a Bologna per iniziativa di due parrocchie molto diverse ma molto amiche: quella cattolica dei Ss. Bartolomeo e Gaetano e quella greco-ortodossa di S. Demetrio megalomartire. Promotori ne sono stati, infatti, i due rispettivi parroci, monsignor Stefano Ottani e l’archimandrita Dionisios Papavasileiou. «Si tratta - spiega quest’ultimo - di un vino prodotto da due vitigni Merlot e Cabernet Sauvignon (quindi un vino rosso) che hanno la caratteristica di essere stati coltivati sui colli bolognesi uno ad oriente e uno a occidente, e fermentati poi naturalmente in un’unica botte. Il significato è chiaro: esso rappresenta il profondo desiderio di unità fra Chiesa cattolica, d’Occidente, e Chiesa ortodossa, di Oriente». E per questo anche l’etichetta del vino, con la spiegazione della sua origine, è scritta sia in italiano, sia in greco. Un’etichetta che è stata in parte ripresa da quella dell’analogo vino prodotto lo scorso anno in occasione della visita a Bologna del patriarca Bartolomeo: si tratta infatti di una «nuova produzione» di quello stesso vino. (C.U.) S la curiosità Celebrazione a S. Giorgio Eutanasia, perché non ci piace la tecnica del carciofo Domenica 26 novembre 2006 • Numero 47 • Supplemento al numero odierno di Avvenire Pagine a cura del Centro Servizi Generali dell’Arcidiocesi di Bologna Via Altabella 6 Bologna - tel. 051 64.80.707 - 051 64.80.755 fax 051 23.52.07 email: [email protected] Abbonamento annuale: euro 46,00 - Conto corrente postale n.° 24751406 intestato ad Arcidiocesi di Bologna - C.S.G. Per informazioni e sottoscrizioni: 051. 6480777 (dal lunedì al venerdì, orario 9-13 e 15-18) Concessionaria per la pubblicità Publione Loris Zanelli Via Punta di Ferro 2/d 47100 Forlì - telefono: 0543/798976

Transcript of Santa Teresa Il trucco cÕ...lo d escrive solo in u n iversale e astrattam en te; n on la virt p...

Page 1: Santa Teresa Il trucco cÕ...lo d escrive solo in u n iversale e astrattam en te; n on la virt p erch n e il risu ltato. N on il sem p lice u om o, p erch n e il soggetto. D u n q

www.bo7.itversetti petroniani

DI GIUSEPPE BARZAGHI

he differenza c’è tra la morale della legge e la morale dellevirtù? Una differenza abissale! La stessa che c’è tra il dovere e

il piacere. L’azione doverosa in quanto doverosa è uno sforzogratuito; l’azione piacevole in quanto piacevole è una gratuitàsenza sforzo. Pura vita. La virtù è così: è premio a se stessa. Sicompiace di sé. Ma non dipendendo da se stessa, va allaricerca del proprio fondamento. Il giusto mezzo o l’equilibrio,

che è forma della virtù, è sempre «di qualcosa»: non ha senso ilgiusto mezzo del giusto mezzo o l’equilibrio dell’equilibrio. Equesto qualcosa è certamente l’uomo e il suo agire. Beh, chenon sia gradevole l’eccesso e il difetto questo è ovvio: è un mododiverso per indicare l’equilibrio o giusto mezzo. Ma chi stabilisce

questa giusta misura? Qual è il fondamento? Non la legge perchélo descrive solo in universale e astrattamente; non la virtù perchéne è il risultato. Non il semplice uomo, perché ne è il soggetto.Dunque: è il Sapiente! Il giusto mezzo della virtù «è stabilito dalSapiente» (Aristotele), in concreto. Ma la Sapienza in concreto èCristo (1Cor 1,24). Dunque il concreto della virtù è Cristo e la vitalitàè quella cristiana.

C

L’equilibrio dell’equilibrio:il «nonsenso» non è la virtù

Una ricerca del «Veritatis»

Fraccaroli ricordal’Ungheria

Santa Teresa di Lisieux è tra noi

a pagina 3

a pagina 2

a pagina 6

l termine dell’anno liturgico laChiesa ci fa contemplare Colui cheera, che è e che viene, cui

appartiene la gloria e il regno nei secoli:Gesù Cristo, Re dell’universo. Con feliceintuizione Pio XI istituì, nel 1925, questacelebrazione. Nel tempo dei totalitarismiche divinizzavano lo Stato, delmaterialismo e del crescente laicismoimpegnato con tutti i mezzi a rimuovereogni segno della presenza di Dio nellasocietà civile, il Papa volle cosìproclamare solennemente la centralità diCristo nella natura, nella vita, nellecoscienze. E’ lui che sostiene, guida egoverna il cosmo e la storia! Il nostrotempo, pur così diverso, ha ancora unprofondo bisogno di ricordarlo! E’ infattidiffusa l’idea che non esista un bene chesia tale per tutti, che niente sia bene omale se non in rapporto ad un individuo,alle sue tendenze, ai suoi bisogni, veri opresunti. E’ bene quello che a ciascunopiace, e i valori dipendono sempre solodalle scelte personali. Benedetto XVI hadetto recentemente a Verona: dobbiamo

riconoscere unalegge (espressionedel logos divino)che è iscritta intutto ciò che esiste,nella nostra vita,nella nostraragione. Senzaquesta razionalitàoriginaria, che siesprime anche neldiritto naturale, lalegge diventa solo

il diritto della forza di chi detiene ilpotere o di chi può, comunque,condizionarlo. Il Papa ha infatti messo inguardia dal rischio di scelte politiche elegislative che contraddicano ifondamentali valori e principiantropologici ed etici radicati nellanatura dell’essere umano. Certo: le realtàterrene (famiglia, cultura, economia,arti, professioni, istituzioni politiche ecosì via) hanno un valore proprio eautonomo, ma questa autonomia nonesclude l’ordinamento a Cristo. La fede,anzi, purifica la ragione e l’aiuta adessere meglio se stessa, contribuendo a farsì che ciò che è giusto possa efficacementeessere riconosciuto e poi anche realizzato.Autonomia delle realtà terrene nonsignifica dunque che il cristiano nondebba essere sempre guidato dalla fede,poiché nessuna attività umana, neanchenelle cose temporali, può essere sottrattaalla signoria di Cristo: «Tutto è vostro!Ma voi siete di Cristo, e Cristo è di Dio».(I Cor 3,2). Nella nostra realtà politicasi sente spesso parlare da diverse parti divalori irrinunciabili: raramente peròrivendicati con fermezza da politici diispirazione cattolica. «Tu sei degno, oSignore e Dio nostro, di ricevere la gloria,l’onore e la potenza, perché hai creatotutte le cose, e per la tua volontà furonocreate e sussistono». (Ap 4,11). E’appunto a questa volontà che ci richiamala solennità che oggi celebriamo.

* Vicario episcopale per il laicato el’animazione cristiana delle realtà temporali

A

DI ALDO MAZZONI *

li «amici dell’eutanasia» si danno da fare. InParlamento sta per iniziare la discussione sulcosiddetto «Testamento biologico», più

opportunamente definito dal Comitato Nazionaleper la Bioetica (Cnb) «Dichiarazioni anticipate ditrattamento». «Dichiarazioni», non «disposizioni»(da eseguire tout court) come qualche altrovorrebbe. Il medico «operatore» avrà pure il dirittodi dire la sua! Per molti, in via di principio,accettabile; purché non rappresenti la prima fogliadella tecnica del carciofo. Altri, partendo come alsolito in casi analoghi (divorzio, aborto), dasituazioni limite estremamente penose, invocanola regolamentazione dell’eutanasia per legge. Neivari casi il braccio secolare (il medico) agisca così ecosì. Giacciono alla Camera ben nove progetti di

legge. Ma, quest’eutanasia, sarà poi veramentenecessaria? Nei paesi «civilizzati», come hasostenuto il premio Nobel Monod (primofirmatario) nel «Manifesto per l’eutanasia»del1974? Perché negli altri paesi no? Tutti i diritti ai«civilizzati», compreso quello di non soffrire? Suimezzi di comunicazione le notizie e i commentinon chiariscono troppo le idee. Si parla d’eutanasiae d’accanimento terapeutico, d’eutanasia attiva epassiva (c’è differenza?), d’eutanasia volontaria edinvolontaria. Persino nel discusso caso Welby nonrisulta del tutto chiaro se l’assistenza strumentaleapplicata configuri o no un accanimento medico.Decidendo di rinunciarvi, come comportarsipraticamente? Non sarà che, in questo caso, siavenuta meno l’auspicabile alleanza fra malato,famigliari e curanti, che, forse, l’avrebbe già risolto?Ma cosa dico? Forse con quell’eutanasia

«clandestina» (sic) che ilfantasioso signor Pannella esodali stigmatizzano evogliono portare alla luce?Esiste realmente? È stato scritto: «Maledetto l’uomoche confida nell’uomo». Un medico ha dichiarato:«Curiamo uomini, siamo uomini», con tutti idifetti, e qualche virtù. Tuttavia, male per male,sarà meglio fidarsi del signor Pannella o delproprio medico curante? A queste ed a molte altredomande intende fornire chiarimenti il «Corso dibioetica di base» (vedi box a fianco). Favorevoli econtrari, tutti invitiamo a partecipare. Non abbiatetimore. È assicurato ampio spazio al confrontodelle opinioni.

* Coordinatore Centro di consulenza bioetica

«A.Degli Esposti»

G

I L C O M M E N T O

CRISTO REE LE REALTÀTEMPORALI

ORESTE LEONARDI *

DI MICHELA CONFICCONI

e manifestazioni delle realtàinvisibili fuori dall’ordinariaesperienza umana possono venire

da Dio ma anche dal demonio e, seprovocati, avere conseguenze devastantiper la vita della persona. Dei criteri perdiscerne l’una dall’altra possibilità sioccuperà padre François Dermine,docente di Teologia morale alla Fter,nel prossimo appuntamento delLaboratorio di spiritualità performatori, che si terrà martedì prossimo28 novembre dalle 9.30 alle 12.50 nellasede della Facoltà teologica (piazzaleBacchelli 4) e avrà come tema proprio«Maghi, medium ed esperienze estremedei giovani: criteri per ildiscernimento». Padre Dermine èanche autore di un libro moltoapprezzato sull’argomento: «Mistici,veggenti e medium, esperienzedell’aldilà a confronto» (editriceVaticana). Padre Dermine, la Chiesa ammetteche ci possano essere esperienze «so-prannaturali» nella fede?Certo, e ce lo testimoniano anchegrandi santi, come S. Margherita MariaAlacoque per citarne solo una, o mistici

L

come Teresa d’Avila o S. Giovanni dellaCroce. La modalità può esserevastissima: si va dalle locuzioniinteriori alle vere e proprie visioni che aloro volta possono essere esterne,sensibili, interiori o anche soloconcettuali. Queste esperienze, poi,possono essere rivolte alla sola personache le riceve o, invece, alla comunitàecclesiale. Va tuttavia specificato che lafede non si regge su queste esperienzestraordinarie. Il cristianesimo si vivepienamente nella vita quotidianaordinaria, vissuta alla presenza di Dio.Diceva che ci sono manifestazioni si-mili di origine però demoniaca o im-maginaria. Come distinguere?È un problema che si ponevano anche isanti. Ci sono tanti elementi. Perquanto riguarda i messaggi occorreverificare che siano: dottrinalmenteirreprensibili, non istighino ad azioniimmorali, non siano banali e, secontengono profezie, veritieri.Quest’ultimo è anche il criterio con cuiil popolo ebreo distingueva i veri daifalsi profeti. Si deve poi guardare allamaturità umana della persona, e inparticolare che sia: equilibrata, capacedi far fronte ai propri impegni,sottomessa all’autorità ecclesiale, umile,trasparente, sobria e così via. Undiscorso a parte è rappresentato dai casiin cui i «rapporti con l’aldilà» sonoprovocati. E cioè?Si tratta di occultismo che è sempre ecomunque una modalità di interventodel demonio. Oggi i giovani sembrano molto affa-scinati da questo mondo...Non solo i ragazzi. Maghi e mediumsono una risposta facile e poco

impegnativa alle difficoltà della vita. Cisi illude di abbattere i limiti di spazio etempo che caratterizzano la condizioneumana. Ad esempio: lo spiritismovuole cancellare la separazionesensibile che impone la morte. Lacartomanzia di conoscere le cosenascoste o future al di là delle nostrenormali facoltà. Si potrebbe anche direche satanismo ed esoterismo sono iltentativo dell’uomo di una ricercastraordinaria di potere. Gesù invecenon stravolge la realtà: ci sostiene e dàtutti gli strumenti necessari perchépossiamo affrontarla e vincerla cosìcome essa è. È la logica della Croce.Ci possono essere conseguenze perchi ricorre all’occultismo?Sì, e gravissime. Anzitutto si tratta diuna porta spalancata ad un’azionestraordinaria del demonio nella vitadella persona. Ho conosciuto tanti chehanno poi avuto bisogno di unesorcista e questo comporta sofferenzeimmani. Un uomo dopo una sedutaspiritica è stato soggetto a fenomeni diossessione: sentiva continuamente dellevoci. E non si trattava di schizofrenia,perché c’è il modo di verificarlo. Unaltro ordine di conseguenze sonoquelle psicologiche: dissociazionementale e allontanamento dalla realtà.

Il cardinale Caffarra sull’aborto:«Non rassegniamoci all’ingiustizia»

na delle più gravi ingiustizie che l’uomopossa compiere è l’uccisione di un

innocente. E tale è l’aborto, che il ConcilioVaticano II non esita a qualificare "abominevoledelitto". Gesù assiso alla destra del Padre operaora attraverso i suoi discepoli, che non sirassegnano all’ingiustizia e si impegnano per lasalvezza di innocenti, per ristabilire una culturadella vita. Realtà come il SAV pongono dentro altessuto della società umana quei germi dirinnovamento della nostra convivenza civile chedeve mettere alla sua base il rispetto assoluto edincondizionato di ogni persona umana. Realtàcome il SAV contestano salutarmente e nellaconcretezza della vita quotidiana quell’idea diesperienza corrotta di libertà, intesa come facoltàdi scelta autonomasenza nessunorientamento chela preceda e lagiudichi. Realtàcome il SAV sonopreziose perchérendono presentedentro la storiadell’uomo il donopiù prezioso fattocidal Signore: il donodella capacità diamare che cisostiene e cifornisce la forza ela gioia di staredalla parte dei piùumili e deboli.† Carlo Caffarra

U

Sav Galliera, Messa per il 20°

Corso di bioetica al Veritatis Splendorl Centro di iniziativa culturale, assieme al Centro di Bioetica «A. DegliEsposti» e all’Istituto Veritatis Splendor organizza anche quest’anno

un Corso di Bioetica, composto di quattro incontri di Bioetica di base equattro sul tema monografico «Eutanasia e bioetica di fine vita». Siterranno all’Istituto Veritatis Splendor (via Riva di Reno, 55) il venerdìdalle 15 alle 18 a partire dall’1 dicembre. Informazioni: tel. 051-2961159. Questo il calendario: 1 dicembre «Bioetica, mass media ecultura dominante» ( Francesco Spada, giornalista); 15 dicembre«Identità della bioetica. Antropologie di riferimento a confronto.Necessità e difficoltà di un dialogo» (Filippo Bergonzoni); 12 gennaio2007 «Bioetica e Magistero della Chiesa: Bioetica ed educazione:costruire una cultura della vita» (Andrea Porcarelli); 19 gennaio«Ragioni e questioni di bioetica clinica: il rapporto medico-paziente»(Aldo Mazzoni); 26 gennaio «Eutanasia e accanimento medico: i terminidel problema» (Stefano Coccolini); 2 febbraio «Eutanasia: aspettigiuridici in Europa, in Italia. Il cosiddetto "testamento di vita"» ( PaoloCavana); 9 febbraio «Eutanasia o "eubiosia "? Cura e dignità del malatograve» ( Raffaella Pannuti, fondatore e direttore scientifico dell’Ant).Concluderà il 16 febbraio Maria Luisa Di Pietro sul tema: «Riflessioniteologiche sulla fine della vita: eutanasia e magistero della Chiesa».

I

il programma

Il trucco c’è

Parla Padre FrançoisDermine, docente alla Fter,che nel prossimo Laboratoriodi spiritualità tratterà il tema«Maghi, medium edesperienze estreme dei giovani:criteri per il discernimento»

«L’occultismo è una portaspalancata ad un’azionestraordinaria deldemonio nella vita dellapersona»

Il Papa a IstanbulDa Bologna il vino «ufficiale»

arà il vino «ufficiale» della visita che PapaBenedetto XVI farà a Istanbul, in Turchia al

Patriarca ecumenico degli Ortodossi Bartolomeo I. Idue berranno quindi insieme il «Bartzolomaios»,nome originale greco di «Bartolomeo», un vinoprodotto a Bologna per iniziativa di due parrocchiemolto diverse ma molto amiche: quella cattolica deiSs. Bartolomeo e Gaetano e quella greco-ortodossadi S. Demetrio megalomartire. Promotori ne sonostati, infatti, i due rispettivi parroci, monsignorStefano Ottani e l’archimandrita DionisiosPapavasileiou. «Si tratta - spiega quest’ultimo - di unvino prodotto da due vitigni Merlot e CabernetSauvignon (quindi un vino rosso) che hanno lacaratteristica di essere stati coltivati sui collibolognesi uno ad oriente e uno a occidente, efermentati poi naturalmente in un’unica botte. Ilsignificato è chiaro: esso rappresenta il profondodesiderio di unità fra Chiesa cattolica, d’Occidente, eChiesa ortodossa, di Oriente». E per questo anche

l’etichetta del vino, conla spiegazione della suaorigine, è scritta sia initaliano, sia in greco.Un’etichetta che è statain parte ripresa da quelladell’analogo vinoprodotto lo scorso annoin occasione della visita aBologna del patriarcaBartolomeo: si trattainfatti di una «nuovaproduzione» di quellostesso vino. (C.U.)

S

la curiosità

Celebrazione a S. Giorgio

Eutanasia, perché non ci piace la tecnica del carciofo

Domenica 26 novembre 2006 • Numero 47 • Supplemento al numero odierno di AvvenirePagine a cura del Centro Servizi Generalidell’Arcidiocesi di Bologna Via Altabella 6 Bologna - tel. 051 64.80.707 -051 64.80.755 fax 051 23.52.07email: [email protected] annuale: euro 46,00 - Contocorrente postale n.° 24751406 intestato ad

Arcidiocesi di Bologna - C.S.G.Per informazioni e sottoscrizioni: 051.6480777 (dal lunedì al venerdì,orario 9-13 e 15-18)Concessionaria per la pubblicità PublioneLoris Zanelli Via Punta di Ferro 2/d47100 Forlì - telefono: 0543/798976

Page 2: Santa Teresa Il trucco cÕ...lo d escrive solo in u n iversale e astrattam en te; n on la virt p erch n e il risu ltato. N on il sem p lice u om o, p erch n e il soggetto. D u n q

strutturalismo), né nell’individualismo (propriodell’approccio economico). Osserva che difronte al cambiamento della struttura gliindividui reagiscono diversamente sulla basedella cultura che hanno, delle risorse di cuidispongono, delle relazioni nelle quali vivono.Quali sono le conseguenze concrete? Guardiamo alla famiglia. Gli indicatori oggi cidicono che è in crisi: aumentano i divorzi e ladifficoltà educativa, diminuiscono le nascite e imatrimoni. Un approccio strutturalista porta apensare ad una sua progressiva implosione. Senoi tuttavia guardiamo in un’ottica relazionaleci accorgiamo che la messa sotto tensione dellafamiglia sta producendo una «morfogenesi»,cioè la nascita di nuove forme. Ci sono famiglieche implodono ma altre che produconomodalità di relazione estremamente significativeper la società: riscoprono il senso dell’esserefamiglia, cosa significaeducare figli,costituiscono scuole,producono elementi disolidarietà generazionale.Purtroppo le politichesociali sono oggi legate auna concezione statica enon riescono a coglierele nuove forme. Unesempio: le graduatorieper l’assegnazione dellecase si basano solo sucriteri di reddito senzatenere conto delquoziente familiare, deifattori generazionali.Una famiglia che decidedi tenere in casa unanziano nonautosuffiente e che perfar questo avrebbebisogno di unappartamento di 150metri quadrati, se ha unreddito di 50 mila euronon entrerà mai nellegraduatorie del Comune;mentre una famiglia didue persone con 20 milaeuro subito.

DI STEFANO ANDRINI

ullismo, stupri, droga: sonosolo alcune delleconseguenze di una

interpretazione individualisticadella società, teorica e fattiva, e inparticolare della famiglia e dellascuola viste non come luoghi direlazioni, come vorrebbe unaconsiderazione corretta dellastruttura della persona, ma disoddisfazione di bisogni primari.Spiega Stefano Zamagni: «lescienze sociali hanno fino adoggi privilegiato il paradigmadell’"individualismo assiologico"che pone l’accento sull’uomoconsiderato per sé stesso, solo,slegato dagli altri. Questoapproccio è stato a sua volta lareazione ad un altro metodo di

B

maggior parte non è stata restituita».Monsignor Proykov sottolinea anche che inquel lungo periodo »solo una decina di noisono riusciti a divenire preti: io, ordinato nel1971, sono stato il primo dopo vent’anni!Per fortuna, ora anche le vocazioni "locali"sono in deciso aumento». La maggioranzadella popolazione bulgara è greco-ortodossa«e con loro abbiamo sempre avuto buonirapporti - spiega il Vescovo - Da noi fral’altro non c’è stato, come nei Paesi vicini, ilfatto molto spiacevole dei beni dei cattoliciconfiscati per essere dati agli ortodossi. Anzi,nel periodo della persecuzione, che hacolpito anche loro, ci siamo sentiti moltouniti. Abbiamo poi circa un milione di

musulmani, bulgaridiscendenti dicoloro che sonostati costretti aconvertirsi nellunghissimoperiodo (500anni!) delladominazioneturca». (C.U.)

n occasione della Giornata Nazionale disensibilizzazione per il sostentamento del clero, èopportuno anche ricordare che la cura

dell’argomento è demandata, fra l’altro, anche ad unorganismo parrocchiale specifico, obbligatoriamentepresente in ogni parrocchia, qual è il ConsiglioParrocchiale per gli Affari Economici (C.P.A.E.). Lasua costituzione deriva dalla normativa canonica, edin particolare dall’Art. 537 del c.d.c. ove vienestabilito che in ogni parrocchia deve essere costituitoil C.P.A.E. retto dalle norme date dal VescovoDiocesano. I fedeli che ne fanno parte, nominati dalParroco e confermati con decreto dell’Ordinario percinque anni, hanno il compito di aiutare, per quelperiodo, il Parroco nell’amministrazione dei benidella parrocchia. In sintesi le loro attivitàcomprendono: il reperimento dei mezzi economicinecessari alla gestione ordinaria e straordinaria dellaparrocchia, la predisposizione del bilanciopreventivo, l’approvazione del rendicontoconsuntivo annuale, l’espressione di pareri sugli attidi straordinariaamministrazione o distraordinaria onerosità peril bilancio parrocchiale e,infine, vigilare sullaconservazione emanutenzione degliimmobili parrocchiali. Adun componente delConsiglio viene affidata, inparticolare, lasensibilizzazione localesulla tematica del«sovvenire». Con particolare intensità, questoimpegno è richiesto in occasione delle due giornatenazionali dedicate, la prima, alla scelta delladestinazione dell’otto per mille nella dichiarazionedei redditi delle persone fisiche e, la seconda, quellaodierna, nella proposta ad effettuarevolontariamente versamenti a favore dalsostentamento del clero fiscalmente deducibili.Questo organo parrocchiale, ha avuto diffusionenelle 413 parrocchie della Diocesi bolognesedall’anno 1986. Inizialmente la sua diffusione è statapressoché totale, ma successivamente, probabilmentea causa di un malinteso riguardante la durataquinquennale della nomina, sempre meno sonostati i Consigli validamente rinnovati fino a scenderea circa solo il 15% . Ad oggi, dopo aver sollecitatonuovamente tutte le parrocchie a verificare la validitàdel loro C.P.A.E. e di nominare il consigliereincaricato per il «sovvenire», la situazione diocesanavede pienamente adeguate all’obbligo canonico circail 50% delle parrocchie. L’importanza delle tematichelegate alla sensibilizzazione per il sostentamento delclero, rende evidente come sia necessario predisporrepienamente gli strumenti atti a metterla in pratica. Inparticolare la mancata individuazione dell’incaricatoparrocchiale per il «sovvenire» rende sterile l’azionedi sensibilizzazione su gran parte del territoriodiocesano. Per il bene futuro della nostra comunitàsacerdotale, è necessario mettere il massimoimpegno per completare in tutto il territorio la validapresenza del C.P.A. E. e la scelta dell’incaricato per il«sovvenire». E’ opportuno ricordare che i nostriPastori ci hanno sempre insegnato che: «soltanto airicchi è concesso di non pensare ai soldi».

Maurizio Martone, Incaricato diocesano per il«Sovvenire»

IDI RICCARDO PANE *

na tradizione ormai consolidata della nostra Chiesa ècostituita dalle veglie celebrate in cattedrale nei co-siddetti «tempi forti» dell’Avvento e della Quaresima.

Il tempo di Avvento, in particolare, invita a volgere i nostricuori verso il Signore che viene. In presbiterio brillerà il ceropasquale, segno di Cristo risorto che illumina la storia di o-gni persona e dell’intero universo. Attingendo la luce dal ce-ro pasquale verranno accese otto lampade, richiamo alla do-menica come ottavo giorno, perché il Signore con la vittoriasulla morte ha inaugurato i nuovi cieli e la nuova terra incui entreremo quando Cristo tornerà glorioso. La veglia è e-spressione della nostra certezza nella promessa annunciatadagli angeli ai discepoli nel momento dell’Ascensione: «Que-sto Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, torneràun giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cie-lo» (Atti 1, 11). È importante che i sacerdoti e gli educatorisi sforzino di sensibilizzare i propri ragazzi a partecipare aquesto appuntamento. Certamente quella dell’Ufficio delleletture non è una forma liturgica accattivante, che attiril’immediata simpatia dei nostri giovani. Richiede uno sforzoprevio di catechesi e di formazione all’ascolto, alla preghiera

U

dei salmi, al silenzio, al raccoglimento. Si tratta di una for-ma tanto più importante, quanto più essa è lontana dallanaturale sensibilità dei contemporanei. Insegna a pregarecon la Chiesa a chi tende a trasferire l’individualismo impe-rante anche nella preghiera; insegna a pregare con la Parolavera a chi sperimenta ogni giorno una travolgente inflazionedelle parole umane; insegna a pregare lentamente a chi è a-bituato solo a correre; insegna a lodare e ringraziare a chi èabituato solo a chiedere e a pretendere; insegna a far risuo-nare la parola nel silenzio, a chi vive nell’horror vacui. Ladimensione del silenzio è sottolineata dalla processione in-troitale che si svolgerà appunto nel silenzio. I salmi educanoalla preghiera ecclesiale e comunitaria di lode. La letturaprofetica richiama l’attesa e l’ascolto. Il cero pasquale e latematica pasquale del vangelo favoriscono una comprensioneunitaria del mistero salvifico. Il canto mariano finale additaMaria come la perfetta icona dell’Avvento, in quanto donnadel silenzio, dell’ascolto, dell’attesa orante. È un cibo sostan-zioso quello che la nostra Chiesa vuole offrire ai nostri gio-vani, un cibo nutriente e salutare che non sempre incontra igusti dei ragazzi, spesso abituati, anche nella fede, al fastfood. La sfida della nostra pastorale giovanile passa ancheattraverso il coraggio dei nostri educatori di proporre, invecedella "pizza del sabato sera" la "veglia del sabato sera". For-se si ritroveranno in cattedrale con due ragazzi, piuttosto checon venti in pizzeria, ma dove sta scritto che dobbiamoguardare ai numeri?

* Cerimoniere arcivescovile

2 Domenica26 novembre 2006

DI CHIARA UNGUENDOLI

erita di essere sottolineata la linea che ilcardinale Caffarra ha dato al suo libro,cioè una connessione strettissima»,

rileva il sociologo della cultura Sergio Belardinelli«tra antropologia e istituzione familiare. Il Cardinalenon si perde dietro a "fenomenologie" della vitafamiliare, come purtroppo oggi accade quando,specialmente noi sociologi, ci dilunghiamo nelletipizzazioni delle diverse forme. Siamo di fronte,questo è il lato importante del discorso delCardinale, ad una ontologia della famiglia che èfondamentale proprio per capire anche lafenomenologia». «L’insistenza», sottolinea ancoraBelardinelli, «sulla "cultura della separazione", è unaltro elemento significativo. Essa pervade ognidimensione della vita sociale ed emerge in modoemblematico nella considerazione che la culturadominante ha della famiglia. Quando il Cardinaleinvita a seguire quella sorta di filo rosso che c’è traseparazione della persona dal proprio corpo, quellatra eros e procreazione, fino a giungereall’espulsione della stessa procreazione da unarelazione familiare, indica un problema davverorilevante». «Quando il contesto lo consente»,conclude Belardinelli, «il Cardinale richiama laverità. Tali richiami sono importanti proprio oggi, inuna società in cui abbiamo finito per prendere perbuono qualcosa che è buono come mezzo didecisione politica: il principio di maggioranza (male maggioranze non hanno sempre ragione). Il

richiamo costante delCardinale alla veritàha un valore che vaben oltre il discorsosulla famiglia; essoha una rilevanzaculturale forteproprio perl’autocomprensioneche la cultura e leistituzioniliberaldemocratichehanno di se stesse esecondo la qualebisogna essereliberali e tolleranti,perché la verità nonesiste. Il Cardinaleinvece ci invita ariflettere sul fatto chela verità è l’orizzonteche dà valore allatolleranza e alleistituzioniliberaldemocratiche.

Colozzi e Zamagni illustrano i risultati di unadelle ricerche avviate dal Veritatis Splendor, oraraccolti in due libri editi da «Il Mulino»

Sostentamento al clero:oggi Giornata nazionale

Relazioni, il punto di appoggio

Sabato prossimo la presentazioneno dei quattro progetti di ricerca attivati dal VeritatisSplendor, in collaborazione con il Progetto culturale della

Cei, tocca una tappa importante: si tratta di quello su «Ilparadigma relazionale nelle scienze sociali: un orizzonte perla società italiana». Il lavoro ha prodotto due libri appena editida Il Mulino: «Il paradigma relazionale nelle scienze sociali: leprospettive sociologiche» (pagine 488, euro 37), a cura diPierpaolo Donati e Ivo Colozzi, e «Teoria economica e relazioniinterpersonali» (pagine 418, euro 31,50), a cura di PierluigiSacco e Stefano Zamagni. Entrambi saranno presentati nelconvegno nazionale che si terrà a Bologna all’Istituto VeritatisSplendor (via Riva Reno 57) sabato prossimo 2 dicembre, incollaborazione con il Servizio nazionale della Cei per ilProgetto culturale, con il titolo «Il paradigma relazionale ineconomia e sociologia: implicazioni per la ricerca e per ilpolicy making». Il programma del mattino, dalle 9.30 alle 13,si concentrerà su «I fondamenti teorici del paradigmarelazionale: cosa possiamo vedere di più e meglio?». Introducee modera la prima trance di interventi (Belardinelli, Scazzieri,Sacconi e Ornaghi) Pierpaolo Donati, e la seconda (Prandini,Maccarini, Pelligra) Pierluigi Sacco. Il pomeriggio, dalle 14.30alle 18, si parlerà invece di «Le conseguenze pratiche: gliscenari di una riorganizzazione relazionale della società».Introduce e presiede il primo gruppo di relazioni (Scidà,Addario, Musu, Becchetti) Stefano Zamagni, e il secondogruppo (Stanzani, Bruni, Porta) Ivo Colozzi. L’ingresso è libero.

U

la ricerca

DI MICHELA CONFICCONI

osì come Galileo con un metododi osservazione più adeguatoall’oggetto riuscì a vedere con

chiarezza cosa accadeva nell’universo,così con l’«approccio relazionale» lescienze sociali, e in particolarel’economia e la sociologia, intendonoosservare con maggiore precisione everità ciò che accade nella società eindividuare le modalità migliori persostenerla. «Stiamo elaborando unostrumento che ci consenta di osservare ifatti sociali in modo più efficace diquanto fattofinora - spiega IvoColozzi,sociologo - Epensiamo chequesto permetta,anche ai politici,di entrare inmodo più precisodentro aiproblemi: dalladevianzaminorile alla crisidelle politiche sociali». Può spiegare la novità ?Le scienze sociali fino ad oggi hannoelaborato dei metodi di osservazioneche corrono due grossi rischi. Il primo,più legato all’economia, è quellodell’individualismo. Si sostiene, cioè,che la persona agisce in modo noncondizionato, del tutto libero, slegatodal contesto in cui si trova, in base a uncriterio di pura utilità. Tiene quindi inconsiderazione la libertà dell’individuoma svuota di senso la società. Lasociologia nasce un po’ per contrastarequesta posizione, e lo fa attraverso unapproccio «strutturale»: le azioni degliindividui sono determinate dal contestosociale in cui si trovano. L’approcciorelazionale vuole uscire da questi dueschemi e unire nell’osservazione lastruttura e gli individui, senza cadere nénel determinismo (proprio dello

C

Avvento, tornano le Veglie

affronto della realtà, in auge finoall’immediato dopo guerra,quello cioè "strutturale", cheragionava nell’ottica di classi ogruppi e che è statoparticolarmentesostenutodall’ideologiacomunista.Entrambi iparadigmi hannotuttavia il limite dinon tenere contodella persona qualeè in realtà, cioèintimamente legataalle relazioni chetesse nei vari ambitidella realtà: dalla famiglia, ailuoghi di lavoro». Il risultato èuna progressiva«disumanizzazione» della società,poiché le leggi che la ordinanofiniscono con l’ispirarsi proprio aqueste visioni incomplete. Per questo, prosegue Zamagni, laricerca «si rivolge non solo agliaccademici, ma soprattutto aipolitici». Molteplici le declinazioniconcrete dell’approcciorelazionale: «quelle piùimmediate riguardano lepolitiche famigliari e il welfare -afferma Zamagni - Quest’ultimoè sempre stato dominato da unaprospettiva individualistica.Impostarlo con un approcciorelazionale significa attribuireimportanza alla relazioneinterpersonale che si instaura trachi è portatore di bisogni e chioffre il servizio corrispondente.Così la famiglia: l’approcciorelazionale invita a pensarla, daun punto di vista fiscale eorganizzativo, non solo comeinsieme di individui chedividono la stessa casa, ma comerealtà che genera al suo internorelazioni delle quali beneficiatutta la società». Questo nuovomodo di ricerca, tra l’altro, si staaffermando in tutta Europa.

Colozzi

Christo Proykov

Zamagni

«Creati per amare», ne parlano Sgreccia e Belardinelli

a Fondazione cardinale Giacomo Lercaro, l’IstitutoVeritatis Splendor, l’Editore Cantagalli e la Fondazione

sublacense «Vita e famiglia» promuovono martedì 28 alle17.30 al Veritatis Splendor (viaRiva Reno 57) la presentazionedel libro del Cardinale «Creatiper amare». Intervengonomonsignor Elio Sgreccia,presidente della PontificiaAccademia per la Vita e SergioBelardinelli, docente diSociologia della Cultura.Modererà monsignor LinoGoriup, vicario episcopale per laCultura e la Comunicazione.Sarà presente il vescovoausiliare monsignor ErnestoVecchi.

L

Cultura e famiglia:«separati» in casa

È una visita di vera amicizia quellache l’esarca apostolico e vescovocattolico di rito bizantino-slavo diSofia, (Bulgaria), concluderà oggi aSan Giorgio di Varignana

Le gravi conseguenze dell’individualismo

ra noi e l’esarcato - spiega il parroco donArnaldo Righi - è in atto da tempo unabella collaborazione: ci siamo infatti

messi in contatto con la Caritas di Sofia e stiamocontribuendo come parrocchia a sostenere unprogetto di quella Chiesa a favore di un Centroper disabili. In questo ambito, in settembre io ealcuni parrocchiani siamo stati ospitati damonsignor Christo Proykov a Sofia, e ora luiricambia la visita». Il Vescovo ha tenuto ieri unincontro con i parrocchiani e oggi celebrerà laMessa alle 10.30, durante la quale impartirà laCresima ad alcuni ragazzi. «Sono molto grato -dice in perfetto italiano - a questa parrocchia, e a

tante altre parrocchie che ci sostengono: lanostra Chiesa infatti, che costituisce unapiccola ma molto unita minoranza (l’1%circa della popolazione, cioè circa 80milapersone su 8 milioni complessivi), habisogno di molto aiuto dopo il lungoperiodo di persecuzione del regimecomunista». «Attualmente abbiamo 3diocesi - prosegue - due di rito latino e una,la mia, di rito bizantino-slavo, unasettantina di parrocchie, circa 60 sacerdoti ealcune congregazioni religiose. Da circa 16anni siamo finalmente usciti dal "buio" delcomunismo, durato quasi cinquant’anni: inquel periodo, quasi tutti i sacerdoti cattolicihanno conosciuto il carcere, ci sono statiprocessi e un Vescovo e tre sacerdoti sonostati fucilati: sono i nostri martiri, proclamatiBeati da Giovanni Paolo II quando è venutoin Bulgaria nel 2002. Inoltre tutti i beni dellaChiesa, tranne le sole chiese, sono staticonfiscati: e purtroppo, a tutt’oggi la

Monsignor Proykov a Osteria Grande

Sabato primo appuntamento. Oggi Rassegna corali

Sabato 2 alle 21, 15 in Cattedrale la prima Vegliaper i giovani presieduta dal Cardinale. Oggi,solennità di Cristo Re, in San Pietro, dalle 15 alle17 Rassegna diocesana delle corali. Alle 17.30 laMessa celebrata dal Vescovo ausiliare

Il libro del Cardinale

Page 3: Santa Teresa Il trucco cÕ...lo d escrive solo in u n iversale e astrattam en te; n on la virt p erch n e il risu ltato. N on il sem p lice u om o, p erch n e il soggetto. D u n q

DI GIUSY FERRO

onsignor ArnaldoFraccaroli, nei giornidei tragici fatti di Un-

gheria del 1956 come sono irapporti fra il cardinal Ler-caro e il sindaco Dozza?Da quanto ricordo, in queigiorni non ci sono rapportidiretti tra i Cardinale e ilsindaco. Chiaramente ilCardinale non apprezza ilcomportamento dell’autoritàcittadina, le quali nonprendono posizione control’invasione dell’Ungheria,anzi, di fatto, la approvano.La conseguenza di questosostanziale allineamento èche il Cardinale, per un lungoperiodo, sospende i rapporticon il sindaco, ad eccezionedi alcuni incontri formali inoccasioni di cerimonie

M

indispensabile tenerepresente che il cardinalLercaro vive in modoestremamente profondo lavita della Chiesa, e quindi gliavvenimenti checoinvolgono in modo tantodrammatico interepopolazioni cattoliche. Leterribili prove che è costrettoa subire il cardinalMidszenty, primate diUngheria, non possono checolpirlo nell’intimo delcuore. Come sempre inqueste situazioni, però, ilCardinale si impegna con ilconsueto rigore sia dal puntodi vista strettamentereligioso, sia da quelloumano, cercando diassicurare i più consistentiaiuti possibili.

pubbliche.Cosa spera di ottenere ilCardinale?Penso che il Cardinale abbiaben chiaro che, sul pianopratico, le possibilità sonoassai limitate. Non bisognadimenticare che, nelmedesimo periodo, scoppiaanche la «Crisi di Suez»,ritenuta molto piùimportante dalle potenzeoccidentali. Ma lo scopo èquello di un risveglio dellecoscienze attraversol’evidenziazione delletragiche situazioni in cui sitrovano a vivere le comunitàcattoliche dei Paesi dell’Esteuropeo.Ci può ricostruire come ilcardinal Lercaro vive ancheumanamente questo perio-do?Sotto questo aspetto è

o conosciuto l’Unitalsi per caso,nel 1962, e nello stesso annosono andata a un suo

pellegrinaggio a Lourdes: da allora, non l’hopiù lasciata, e ho coinvolto in essa anche lemie due figlie». Anna Terzi oggi ha 72 anni,ma continua attivamente la sua attivitàunitalsiana, perché «da quando sono stata aLourdes, mi si è spalancato un "nuovouniverso": un altro modo di vedere e viverela vita, davvero evangelico, e meraviglioso.Considero questo incontro un’enormegrazia che la Madonna mi ha fatto. Delresto, vedo che è così un po’ per tutti coloroche fanno questa esperienza, a partire daigiovani». «L’Unitalsi è per me ormai unagrande famiglia - conclude - nella quale ci si

Aveva solo 15 anni, Anna Romualdi, medicodi base, quando conobbe l’Unitalsi tramite ilcappellano della sua parrocchia di S. Anna,don Arturo Testi e una «storica» responsabiledelle «Dame», Maria Amalia Simoncini.«Con loro andai pellegrina a Lourdes -ricorda - e di quel luogo mi piacque tutto: misentii subito "a casa". C’erano tanti malati,naturalmente, ma non solo erano sereni epregavano, addirittura mi sembraronoallegri: non ho mai visto tristezza, neipellegrinaggi». «Quando in seguito diventaimedico - prosegue - mi sembrò naturalemettere la mia competenza al serviziodell’associazione; sono però molto contentadi avere cominciato come semplice "dama",è stato molto importante per il rapporto coni malati. Ora sono coordinatrice di tutti imedici Unitalsi della regione: questo mi dàpiù responsabilità e quindi anche piùpreoccupazioni, ma cerco di mantenere lostesso spirito dei primi tempi e di partecipareai momenti della sottosezione di Bologna,che è la mia "madre"». (C.U.)

arricchisce l’un l’altro, malati e sani, deipropri rispettivi doni».Anche Cesare Righi è un militante di lungadata dell’Unitalsi: vi è entrato infatti nel1968, anche se i primi contatti erano statiprecedenti. «Frequentavo la mia parrocchia,S. Giovanni in Persiceto - ricorda - e lìcominciarono a essere celebrate delle Messeper gli ammalati, alle quali partecipaval’Unitalsi. Rimasi entusiasta di quelle personeche gratuitamente e con gioia si spendevanoper i sofferenti. Così decisi di partecipare a unpellegrinaggio a Loreto: ricordo che c’eranoammalati anche gravi, ed era faticosotrasportarli; ma nonostante la fatica, fu unasplendida esperienza spirituale. Da allora,non ho più smesso di impegnarmi perl’Unitalsi, e ora faccio anche parte delConsiglio della Sottosezione». Secondo Righi,questa è «un’esperienza che non invecchia:ogni giorno si impara, spiritualmente,qualcosa di nuovo. Anche il fatto che chiserve paghi il pellegrinaggio anche per chi èaiutato è molto bello ed educativo».

DI CHIARA UNGUENDOLI

a sua storia è cominciata in modosingolare, nel 1903, da unammalato inizialmente non

credente: Giovanni Battista Tomassi.Questi si recò a Lourdes con l’intenzionedi uccidersi davanti alla Grotta dellaMadonna. Quando fu davanti a Lei,invece, si convertì e decise di dedicare lavita al servizio degli ammalati, colpreciso impegno di aiutarli ad andarepellegrini a Lourdes, per potere vivereanch’essi lo stesso incontro con Dio.Fondò così l’Unitalsi (inizialmenteUnital), associazione che già nel nome(Unione nazionale italiana trasportoammalati a Lourdes e Santuariinternazionali) dichiara il suo principalescopo. Dal 1980, però, questo scopo si è«allargato» all’assistenza in genere dimalati e disabili. Ma a questemotivazioni «pratiche» si aggiunge, e lesorregge, una profonda motivazionespirituale, per la quale l’Unitalsi è statariconosciuta nel 1997 come associazioneecclesiale e che don Luca Marmoni,assistente spirituale della sottosezione diBologna, riassume così: «servire i fratelligratuitamente, per irradiare su di essil’amore che si è conosciuto nell’incontropersonale con Dio». La preghiera,dunque, come fondamento dell’azionecaritativa, che a sua volta è anzituttoevangelizzazione di e con malati edisabili. La sottosezione diocesana di Bologna ènata nel 1937, come «gemmazione» diquella regionale, a sua volta fondata nel1909 dall’arcivescovo monsignorGiacomo Dalla Chiesa (poi BenedettoXV). Attualmente conta circa 2000iscritti, fra soci effettivi (chi ha svoltoalmeno tre pellegrinaggi consecutivi),ausiliari, aspiranti, medici e infermieri, eammalati. Anche gli ammalati, infatti, inbase al recente Statuto, sono iscritti atutti gli effetti, e possono essere elettinegli organismi dirigenti. La principaleattività, come detto, è lo svolgimento deipellegrinaggi: ogni anno ne vengonoorganizzati quattro a Lourdes (aprile,giugno, agosto, settembre, che è quellonazionale), poi il «treno della grazia» aLoreto, con bambini malati e non, altritre a Loreto, due a S. Giovanni Rotondo,uno a Banneux (Belgio) e uno a Fatima.Poi c’è l’attività, che si sta intensificando,di trasporto degli ammalati nei variluoghi dove devono o desiderano

L

andare, con pulmini attrezzati.L’Unitalsi di Bologna possiede inoltreuna Casa di accoglienza (7 posti letto),per genitori di bambini ricoverati negliospedali cittadini. E c’è anchel’assistenza morale e spirituale ai malatie agli anziani che vengono visitati adomicilio o nelle Case di riposo.Importanti sono poi i momenti dispiritualità: a cominciare dalla Messaper la festa della Madonna di Lourdes(11 febbraio) in S. Paolo Maggiore,solitamente presieduta dall’Arcivescovo,e quella (organizzata col Cvs) davantialla Madonna di S. Luca in Cattedrale,sempre celebrata dall’Arcivescovo. Ognipellegrinaggio, inoltre, prevede unapreparazione con Messa e incontroformativo. «Infine - conclude Nerio -altri momenti come l’assemblea diinizio d’anno; la festa di Carnevale equello di primavera, e gli incontri inalcuni luoghi della diocesi dove si sonocostituiti gruppi interparrocchiali: SassoMarconi, Cento, Altedo e Monghidoro.Infine, iniziative organizzate da piccoligruppi per dare la possibilità a tutti dipartecipare».50-continua

Con l’Unitalsi prosegue la nostra rassegnadelle realtà assistenziali collegateall’Ufficio diocesano di Pastorale sanitaria

scuole

enerdì scorso il cardinale Carlo Caffarra,accompagnato dal vescovo ausiliaremonsignor Ernesto Vecchi, si è recato in

visita alla sede rinnovata di Radio Nettuno ed«E’-tv» di via Stalingrado e ne ha benedetto ilocali. L’Arcivescovo si è anzitutto soffermatonegli studi della radio, si è seduto in postazione,ha «sperimentato» gli strumenti del lavoro chegli è stato illustrato dall’amministratore delegatoGiovanni Mazzoni. Il responsabiledell’informazione Francesco Spada ha elencatoal Cardinale tutto ciò che viene prodotto dalgruppo dal punto di vista giornalistico ededitoriale (dalla rassegna stampa del mattino,trasmessa in contemporanea da radio e tv, aigiornali radio e ai tg, fino alle rubriche diapprofondimento). L’Arcivescovo ha visitato poi gli studi accompagnato dall’editore diriferimento del gruppo televisivo «E’-tv» Spallanzani, ha salutato i redattori di radio etelevisione, il personale amministrativo e tecnico e ha infine ha impartito labenedizione. In conclusione, il Cardinale ha ribadito l’importanza dei mezzi dicomunicazione e sottolineato come questi siano validi «se vengono utilizzati al meglio,da persone formate e preparate professionalmente ma anche umanamente espiritualmente». (P.Z.)

V

A Lourdes e non solo: una «nuova vita»

Maestre Pie: open daye scuole «Maestre Pie», fedeli al carismadella fondatrice Elisabetta Renzi: «Amare

Dio e il prossimo con l’azione di mille manie l’affetto di mille cuori», ci «stanno» con lafamiglia e con la parrocchia, per essere, purnella specificità dei ruoli, crogiolo di nuovipercorsi, educatori dei «figli», nellaconsapevolezza che arduo è il compito diuna scuola che voglia essere autenticamentelaboratorio di professionalità e di umanità.L’Open day può essere un’occasione perincontrare l’offerta formativa delle MaestrePie anche nelle sue metodologie, masoprattutto per aprire un dialogo per cercareil meglio. La scuola sarà aperta nei sabati 2 e16 dicembre e il 13 gennaio dalle 15 alle18.30. Docenti, genitori ed allievi dellaScuola dell’infanzia, primaria, secondaria diI grado e del Liceo scientifico mostreranno lavita del loro Istituto attraverso un discorsosemplice e attività laboratoriali.

L

3Domenica26 novembre 2006

Pellegrini con i malati

Italia-Ungheria: libri, mostre, film udapest 1956 - 50 Anni di memorie»: questo il titolo di duegiornate di testimonianze, dibattiti e proiezioni organizzati

da Cineteca Bologna, Associazione culturale Italo-Ungherese eConsolato d’Ungheria al cinema Lumière - Sala Scorsese (via AzzoGardino 65). La prima sarà martedì 28: alle 17 il momentoprincipale, la tavola rotonda introdotta da Nicola de Girolamo,presidente associazione culturale Italo-Ungherese, e da un salutodi Miliczky Erzsèbet, console onorario d’Ungheria; moderatore, lagiornalista Paola Rubbi. Parleranno: Victor Sebestyèn, autore dellibro «Budapest 1956. La prima rivolta contro l’impero sovietico»(Rizzoli, 2006), Antonio Rubbi, della Fondazione «CardinaleGiacomo Lercaro», monsignor Arnaldo Fraccaroli, già segretario delcardinale Lercaro e presidente della Fondazione, Stefano Bottonidel Dipartimento discipline storiche dell’Università di Bologna,Fabio Raffaelli, giornalista, Katalin Fùredy Allegri, autrice del libro«Edesapàm» (Silva Editore, Parma, 2004), Ivàn Plivelic, testimoneoculare e autore del libro: «La mia rivoluzione da Budapest 1956all’Italia» (Este Edition, Ferrara, 2006). Interventi: di Maria LetiziaCostantini, console d’Austria e Carla Corradi, docente di Filologiaugrofinnica all’Università di Bologna. A seguire buffet ungherese;alle 20,30 proiezione del film: «Imre Nagy, l’uomo senzasepoltura», di Marta Mèszàros (2004), ingresso 3 euro. Il giornoseguente, mercoledì 29, nello stesso luogo alle 18, testimonianze eproiezione di documentari sui fatti di Ungheria del 1956. Durantele due giornate sarà allestita una mostra fotografica «Ungheria1956. Speranza di liberta», realizzata su commissione del Ministerodegli Esteri della Repubblica di Ungheria e con il contributodell’Agenzia stampa ungherese.

due giorni

Un nuovo pulminol cardinale Caffarra ha benedetto ve-nerdì scorso nel cortile dell’Arcive-

scovado un pulmino attrezzato per il tra-sporto di ammalati e disabili consegna-to all’Unitalsi di Bologna dalla Fonda-zione Carisbo. «E’ vero che l’attività prin-cipale dell’Unitalsi», ha detto il presi-dente della sottosezione di Bologna Ne-rio Cenacchi, «è quella di accompagna-re i malati nei pellegrinaggi; essa forni-sce però altri servizi come il trasportodei disabili da casa in ospedale e vice-versa. Il pulmino, il terzo, che ci è statodonato dalla Fondazione serve proprioper questo». «Il dono di un nuovo pul-mino all’Unitalsi», ha affermato GiorgioStupazzoni della Fondazione Carisbo,«rappresenta una parte del lavoro checome Fondazione riteniamo doverosoverso la città».(P.Z.)

I

benedizione

Prostituzione, una petizione alle autoritàinquecentosettantadue firme raccolte in poco tempo: con questo robustosostegno la Polisportiva Antal Pallavicini, che ha la sua sede all’interno del

complesso di Villa Pallavicini, in via Marco Emilio Lepido 196, ha scritto atutte le maggiori autorità bolognesi, dal Sindaco, al Prefetto, al Questore, aicomandanti di Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale, fino al presidentedell’Atc e a quello del Quartiere Borgo Panigale per segnalare una situazioneormai divenuta insostenibile: la presenza di prostituzione che ostacolal’ingresso e l’uscita dal complesso, appunto, di Villa Pallavicini. Situazioneverso la quale la Polisportiva chiede «un tempestivo e costante intervento daparte delle autorità preposte all’ordine pubblico». «A prescindere dallosquallido spettacolo offerto ai tanti bambini e bambine (anche di 5-6 anni)che frequentano la Polisportiva - si afferma nella lettera - l’attuale realtà creapericolose situazioni di possibili incidenti stradali (peraltro già avvenuti) acausa dell’indebita occupazione della sede stradale da parte delle stessedonne e delle auto, camion, tir dei "clienti"». Inoltre «la costante permanenzadi tali persone alla pensilina della fermata Atc "Pallavicini" crea notevolidisagi all’utenza (ragazzi e ragazze della Polisportiva, abitanti e collaboratoridel Villaggio della Speranza, Casa di accoglienza diurna e/o della Casa dellaCarità), costretti a sostare in mezzo alle prostitute nell’attesa del transitodell’autobus». Infine, «è da segnalare che lungo il viale che porta allaPolisportiva da alcuni mesi è costante la permanenza di auto con presenza dipersone dedite ad attività "sospette", non escluso lo spaccio di sostanzestupefacenti».

C

L’Istituto «Suor Teresa Veronesi»apre le porte al territorio

l 2 e 3 dicembre l’Istituto parrocchialeparitario «Suor Teresa Veronesi» di

Sant’Agata Bolognese terrà l’annuale OpenDay (sabato ore 15-18 e domenica ore10.30-12.30 e 15-17.30). Sabato 2 alle16.30 interverrà il vescovo ausiliaremonsignor Ernesto Vecchi. Ogni anno lascuola organizza un weekend di eventiper far conoscere al territorio le suestrutture e le potenzialità formative.L’Istituto infatti accoglie da oltre un secolobambini dai 20 mesi ai 14 anni, offrendola possibilità di sviluppare competenze esaperi nel pieno rispetto dellecaratteristiche personali. La festa segnaanche l’apertura delle iscrizioni per l’annoscolastico 2007-2008. Il tema deilaboratori, in linea con il Congressoeucaristico diocesano, sarà la libertà,conseguenza fondamentale dell’esserecreatura nuova in Cristo.

I

Una dama, un barellieree un medico raccontano comehanno conosciuto l’associazionee perché si impegnano in essa

Caffarra e Vecchi a Radio Nettuno

Un pellegrinaggio in partenza; nella foto piccola, la Madonna di Lourdes e il «logo» Unitalsi

Ungheria.Lercaro e i fatti del ’56

«E’-tv» & Radio Nettuno, i nuovi studi

Sant’Agata

Antal Pallavicini

Page 4: Santa Teresa Il trucco cÕ...lo d escrive solo in u n iversale e astrattam en te; n on la virt p erch n e il risu ltato. N on il sem p lice u om o, p erch n e il soggetto. D u n q

Ritorna il «Premio alta qualità»

«Misteri di Padre Brown», mapoteva anche scrivere lavori diprofonda intensità di tipofilosofico e teologico, come«The Everlasting Man orOrthodoxy» o il suomeraviglioso studio su S.Tommaso d’Aquino.Leggere Chesterton per lei èstato ben più di un passatem-po, ma ha avuto un significa-to importante. Può raccontar-ci cosa è successo? Scoprire il lavoro di G. K.Chesterton è stato l’evento chepiù mi ha influenzato nellamia conversione alCristianesimo. SenzaChesterton non sarei maidiventato cattolico. Non èun’esagerazione affermare chedevo a lui non solo la mia vita,ma forse anche la mia veraanima. È per questo motivo cheil mio primo libro è stato unasua biografia. Scrivere è statoun gesto di ringraziamento aDio per avermi fatto il regalo diChesterton, e unringraziamento a Chestertonper avermi fatto il regalo diDio. Nel secondo incontro, 24gennaio, ore 21, AndreaMonda e Edoardo Rialtiparleranno su: «C. S. Lewis e J.R. R. Tolkien. Sorpresi dallagioia».

orna il Festival di teatro organizzatodalla Compagnia «La Viola» dellaParrocchia di Cristo Re. Cinque sono gli

spettacoli del cartellone che sarà inaugurato,nella Sala San Giuseppe, in via EmiliaPonente 137, sabato 2 da «Gl’innamorati» diCarlo Goldoni (ore 21, ingresso libero). Inscena il Laboratorio Teatro Giovanidell’Oratorio Salesiano Sacro Cuore diBologna. A seguire altri appuntamentiall’insegna soprattutto della comicità, tracommedie brillanti (21 gennaio, «Lasperanza è l’ultima a morire» di A. Zucchini,con la Compagnia «La Ragnatela» e 3 marzo,«Non ti conosco più» di A. De Benedetti conla Compagnia Teatrale di Tolè), passando peril dialetto (10 febbraio ore 21, «Ch’ s’ha ddafa pè campà», di D. e M. Canzano, recita laCompagnia G.A.S. -«Giovani AttoriSquinternati»), arrivando ad un classico (24marzo, «Cirano, Cristiano e Rossana», diRostand, in scena il Gruppo Instabile di SanLorenzo). Racconta Maria Paola Tappa,

attrice e aiuto-regista della Víola: «Il desideriodi affermare la bellezza dello spirito divolontariato e di arricchire la propriaesperienza, confrontandosi con altre realtàteatrali simili alla nostra e, non da ultimo, ilprogetto di contribuire al restauro del teatrodella parrocchia di Cristo Re, hanno fattonascere nel regista della compagnia, AndreaCampana, con l’immediata condivisione ditutti gli attori, l’idea di organizzare unFestival aperto a compagnie teatrali dilettanti.La Víola copre le spese organizzative e fiscali,supporta l’allestimento degli spettacoli edoffre agli attori ospitati un momento diconvivialità dopo la rappresentazione. Leofferte raccolte sono destinate al progetto diristrutturazione del teatro di Cristo Re. Lecompagnie che hanno aderito hannodecretato il grandissimo successo del Festivalgiunto alla sua terza edizione. La Víola havoluto dare particolare enfasi alla rassegna2006-2007, perché la parrocchia di Cristo Recelebra la sua Decennale Eucaristica». (C.S.)

T

DI CHIARA SIRK

hesterton non conobbeLewis e Tolkien, ma fuper entrambi figura di

riferimento per il suo stileletterario e per la capacità dismascherare mode intellettualiche in nome dell’astrazionenegano il dato della realtà,aprendo la strada alnichilismo. Di tutto questo siparlerà domani, ore 21,nell’Oratorio di San FilippoNeri, via Manzoni 5. Ilgiornalista Andrea Mondaparlerà con Joseph Pearce,docente di Letteratura alla AveMaria University di Naples(Florida) al quale chiediamo:Chesterton è solo uno scrittoreo qualcosa di più? «Chestertonè ben di più. Nel suo lavoroegli mostra se stesso comeprofeta, come difensore dellaChiesa, comunicatore dellaverità, grande intelligenza,superbo conversatore epolemista. E, naturalmente,rimane uno dei più finiscrittori del XX secolo, comeromanziere, poeta e saggista».Quanto è attuale il pensierodi Chesterton?Semmai Chesterton è piùrilevante oggi, di quanto nonfosse nella sua epoca. Nei suoiallarmi circa le conseguenzedistruttive del relativismo e delsecolarismo si può vederequanto avesse ragione. Questiavvertimenti sono veri oggicome lo erano a quei tempi.Noi però non vogliamoascoltare le parole di saggezzadi Chesterton sul pericolo checorriamo.Forse qualcuno pensa cheChesterton sia stato un buonscrittore, di facile lettura(pensiamo alle storie di PadreBrown). Ma dietro la sempli-cità, cosa c’è? Chesterton è stato un autoreche ha affrontato diversi generiletterari. Poteva scrivere inmodo semplice, storie brevi daintrattenimento, come i suoi

C

a giovedì 30 novembre adomenica 3 dicembre (ore21 feriali, ore 15,30 festivi),

al Teatro Duse, la CompagniaMannini Dall’Orto Teatro - Catalystporta in scena «Il piccolo principe»tratto dal testo di Antoine de Saint-Exupéry. Ne parliamo con ItaloDall’Orto, che ha curato la riduzionedrammaturgia del testo originale,firmato la regia e interpreta la partedell’aviatore. Spettacolo nuovo? No, reduce da otto anni di successi. E dove eravate? In giro per l’Italia a fare il tuttoesaurito. Al Caracano di Milano cihanno adottato, lo stesso nei teatridi Roma. Siamo diventati un piccolocult. Ma non chiamiamolo spettacoloper bambini...Esattamente, in platea abbiamo unpubblico che va da quattro ai centoanni. Così dev’essere, perché l’autorelo pensò come un libro per tutti. Come le è venuta questa idea? L’ho sempre considerato un testo«sacro». Dopo la prima, classicalettura da bambino in cui non sicapisce certo tutto, l’ho riletto daadulto e mi sono detto «perché no?».Così è cominciata quest’avventurapropiziata dall’aiuto degli eredi diSaint-Exupéry, in particolare Frèdèricd’Agay, che hanno accettato ilplanning della messa in scena. Tutto ruota attorno ad un bambi-no...Sì ed è l’unico scrittore che è riuscito

D a fare parlare un bambino con lalogica dei bambini. Per questo neabbiamo voluto uno in scena.Dev’essere un bambino: solo aquell’età si possono dire in modocredibile certe battute. Quandocrescono sono loro a non volerlopiù recitare, perché non si tratta difinzione, ma di un percorso di cui ilprotagonista è consapevole. Pensiche quando siamo partiti, otto annifa, anche al Piccolo di Milano vennel’idea di allestirlo. Eravamo moltopreoccupati, mia moglie, lacostumista Elena Mannini, se nelamentò con Strehler e lui le risposeche il nostro sarebbe stato migliore.Non ci credevamo, ma così è stato. Il pubblico come reagisce? Essendo, come dicevo, molto vario,anche reagisce in modi diversi. Houna nipotina che lo conosce ormai amemoria, i più piccoli restanoaffascinati dai colori, dai personaggispiritosi. I grandi rimangono colpitida questa «apparente» favola. Lei riproduce fedelmente il testo dide Saint-Exupéry, perché? Ce l’hanno chiesto ed è unagraditissima costrizione. È giusto,perché non c’è niente da aggiungereal Piccolo Principe. Noi mettiamosolo la nostra esperienza di attori dilunga data. Il resto non serve. È untesto unico, scritto da un autorestraordinario -di cui avevo già messoin scena "Volo di notte"- comesumma di una vita. C’è dentro tutto.

Chiara Sirk

DI PAOLO ZUFFADA

ercoledì 29 alle 20.30 al TeatroComunale avrà luogo lacerimonia di premiazione del

vincitore del «Premio alta qualità»,istituito da Granarolo SpA (la serata è ainvito e sarà trasmessa in diretta daRaisat). I tre candidati al Premio sonoquest’anno il giornalista DavidGrossman, Craig Murray, ex ambasciatorebritannico in Uzbekistan e Laura Perna,volontaria in Congo. In mattinata invece(ore 10.30) nell’Aula Magna di S. Lucia(via Castiglione 36) avrà luogo unincontro coi tre finalisti, promossodall’Università, in collaborazione colComune di Bologna e il Centro S.Domenico: «Lezioni di valore. I trefinalisti del Premio alta qualitàincontrano gli studenti e la città»(ingresso libero). Il «Premio alta qualità», giunto alla suasesta edizione, è un riconoscimento

Mrivolto alle «persone di valore»: donne euomini di tutto il mondo che lavorano,vivono e agiscono nel loro campo diattività per una qualità più alta. Scopo del Premio, come recita ilregolamento, è quello di «valorizzare leesperienze che siano testimonianza dellacapacità dell’uomo di ricercare unaqualità superiore dell’esistenza, in terminidi conoscenza, benessere e progressodella civiltà». Da ogni città del mondo è possibilevotare online collegandosi ahttp://www.premioaltaqualita.org edesprimendo la propria preferenza tra i trefinalisti dell’edizione 2006. Le votazionionline sono aperte fino al 29 novembre(chiusura delle urne digitali alle 21.30). Ilcandidato più votato riceverà il «Premioalta qualità delle città», che sarà conferitoil 30 novembre dal sindaco SergioCofferati, e dai rappresentanti delle cittàdel mondo ospitate in occasione dellamanifestazione.

«E il Verbo si è fatto carne...»Il Natale nell’arte

o abbiamo visto numerose volte, di solito piùnei biglietti d’auguri che dal vivo: il Natale è

il soggetto di molte opere, come sel’Incarnazione avesse affascinato in modo tuttoparticolare gli artisti. Per leggere i quadri con unocchio più consapevole del Mistero, per acquisirela capacità di andare oltre al mero dato tecnico,l’Istituto Veritatis Splendor, in collaborazionecon l’Ufficio Catechistico Diocesano, propone laprima iniziativa intitolata «E il Verbo si è fattocarne...Il Natale nell’arte». Di cosa si tratta lospiega la curatrice, architetto Claudia Manenti:

«Abbiamo pensato di promuovere la catechesiattraverso l’arte iniziando nell’Avvento perintrodurre sia le persone, sia i catechisti alNatale con un modo di lettura particolare.Presentiamo il messaggio cristiano del Natalecom’è stato raffigurato nel corso dei secoli. Gliincontri sono due: giovedì 30 novembre, donValentino Bulgarelli, Giovanni Gardini, MarcoTibaldi parleranno su "Dall’Annunciazioneall’Epifania: il Mistero dell’Incarnazioneattraverso le immagini". Don Bulgarelli èprofessore all’ISR e direttore dell’UfficioCatechistico diocesano, il prof. Gardini, laureatoin teologia, insegna storia dell’arte nei licei diRavenna, e il prof. Tibaldi è docente di all’ISR.

Martedì 5 dicembre, Gioia e Fernando Lanzi,intervengono su «La Natività: iconografiapresepiale, segni, simboli, gesti». Dice il prof.Gardini «Presenterò anche delle immagini diopere d’arte moderna e contemporanea perchénon voglio che la storia dell’arte sia relegatasoltanto ad immagini del passato, come se oggil’arte cristiana non esistesse più, come sedovessimo attingere sempre al pozzo delRinascimento. Quindi farò vedere sia immaginidella tradizione più consolidata, e accantomostrerò opere del Novecento». Gli incontri sisvolgono all’Istituto, in via Riva Reno 57, hannoinizio alle 20,45, sono ad ingresso libero.

Chiara Deotto

L

Veritatis Splendor

Il «piccolo principe» al Duse

Compagnia «la Viola», è di nuovo festival

Un ciclo d’incontri,promossi dal CentroE. Manfredini e da

Scholé, dedicato a Chesterton, Lewis e Tolkien

4 Domenica26 novembre 2006

San Sigismondo, note d’Avvento

enerdì 1 alle 21 nellachiesa universitaria di

San Sigismondo, primoappuntamento del ciclo diconcerti: «Note d’Avvento aSan Sigismondo. Musica epreghiera». Canteranno lacorale«Aurelio Marchi» direttore:Romana Benassi e il coro«Spirituals Ensemble»,direttore Andrea Piombini.La rassegna musicaleproseguirà venerdì 15dicembre alle ore 21:00 conla «Camerata polifonicaG.B.Martini», direttoreBruno Zagni; EmanueleBergamaschi organo; ilCoro di San Sigismondo,direttore StefanoParmeggiani).

V

Turrini al masteromani alle 21all’Istituto Veritatis

Splendor (via Riva di Reno57) si terrà la conferenza«Scienza e verità. Fede eScienza: quali confini?»;relatore Sandro Turrini, delDipartimento di Fisicadell’Università di Bologna. Laconferenza rientraall’interno delle attivitàorganizzate dal Master in«Scienza e Fede» dell’AteneoPontificio ReginaApostolorum, incollaborazione con il Gris econ l’Istituto VeritatisSplendor. È ancora possibileiscriversi a questo Master,con l’opportunità di seguirele lezioni in video conferenzaa Bologna e sostenere leverifiche finali conseguendoil titolo direttamente da qui.

D

Alec Guinness nei panni di Padre Brown

L’Annunciazione secondo Rachele Biaggiiovedì 30 novembre, nei locali adiacenti l’Aula 1 dell’IstitutoVeritatis Splendor, sarà allestito «Nel Silenzio del Creato»,

percorso espositivo di opere contemporanee sull’Annunciazione diRachele Biaggi. Giovanni Gardini, che ha curato l’iniziativa, spiega:«Le opere di Rachele Biaggi sono un percorso di fede sul temadell’Annunciazione - Incarnazione. I suoi quadri sono un invito ad uncammino, in quattro tappe, secondo quella che è la sua originalissimae personale intuizione: il saluto, l’annuncio, l’attesa dell’angelo,l’Incarnazione del Verbo». Dice Rachele Biaggi a proposito del suolavoro: «Tutto ciò è iniziato comepreghiera, affinché questo Misteropotesse diventare familiare alla miavita». Le sue opere sono solitamente dipiccole dimensioni, immagini, pagine«scritte», una sorta di diario spirituale. LaBiaggi non firma i suoi lavori, né li data.Modalità inusuale, soprattutto oggi, dovel’ego artistico attanaglia prepotente evorace tanta arte contemporanea; quiogni esuberanza si fa da parteconsapevole della grazia che nel gestoartistico è stata elargita».

Chiara Deotto

G

mostre

Il filo degli«Inklings»

«Colori e caratteri: il fascino di un mestiere»

il titolo dell’iniziativa di orientamentopromossa da Assografici e Federchimica,

Confindustria Bologna e Associazione delle ArtiGrafiche di Bologna, con il patrocinio dell’UfficioScolastico Provinciale e della Provincia diBologna, martedì 28 novembre presso il TeatroDehon di Bologna (via Libia 59). Lamanifestazione, inserita nel programmadell’Orientagiovani di Confindustria (la rassegnanazionale di Confindustria dedicata ai giovani ealla loro formazione), si rivolge agli studentidelle terze medie inferiori. Oltre 300 ragazziaccompagnati dai loro insegnanti, provenienti da11 istituti di Bologna e Provincia, hanno rispostoall’invito. A partire dalle ore 8,50 verrannocoinvolti in una mattinata interattiva che,attraverso una divertente animazione teatrale eil filmato «La comunicazione scritta dagli alborialla stampa, dal packaging al riciclo» li introdurràal magico mondo della carta stampata. Glistudenti avranno così modo di conoscere unsettore produttivo che vanta sul territorio lapresenza di significative imprese, che richiedonoqualificate professionalità. Ma questa sarà anchel’occasione per conoscere dal vero come èorganizzata una industria grafica. Al terminedella mattinata, infatti, i ragazzi potranno vedereda vicino i processi di stampa , grazie allaospitalità delle Grafiche Dehoniane che aprono ipropri reparti produttivi e il magazzino editorialedella Dehoniana Libri per una visita guidata.

’E

La Compagnia «la Viola»

Una foto di scena

L’Annunciazione

Page 5: Santa Teresa Il trucco cÕ...lo d escrive solo in u n iversale e astrattam en te; n on la virt p erch n e il risu ltato. N on il sem p lice u om o, p erch n e il soggetto. D u n q

DOCU

MEN

TI

utta la grandezza della «Virgofidelis» fu questa: ella hacompiuto nella sua vita la

volontà di Dio. La sua fuun’esistenza vissuta interamentenell’obbedienza. Cari amici, membritutti dell’Arma dei Carabinieri nonsiete anche voi la testimonianza diuna «consanguineità» di ordinespirituale che vi fa vivere inun’appartenenza assai forte? Lastessa divisa che vi onorate diportare, è il segno nobile di questaappartenenza. Alla luce della paroladi Dio appena ascoltata e dellacelebrazione della vostra patronache stiamo vivendo, non posso nonpormi alcune domande. Mi chiedoallora in primo luogo: che cosa tieneveramente unite le persone umanecosì da fondare fra loro un popolonel senso più alto della parola? Aquesta domanda Agostino risponde:«il popolo è l’unione di un certonumero di individui ragionevoliassociati dalla concordepartecipazione degli interessi chepersegue» (La città di Dio 19,24;NBA V/3, pag. 81). E quindi laqualità di vita e di identità di unpopolo è misurata dalla qualità

T degli interessi che persegue: tantopiù alta quanto più alti i benispirituali condivisi. Ma la veraquestione è proprio la capacità dicondividere e la forza di questacondivisione, poiché «la razzaumana è la più incline alla discordiaper passione e la più socievole pernatura» (ib. 12,27.1): viviamoveramente in questa condivisione?Senza di essa non c’è popolo; quindinon vi è neanche lo Stato come res-pubblica dal momento che non c’èuna «cosa del popolo» se non esistepopolo. Cari amici, membri tuttidell’Arma, amo vedervi nel contestodi questi gravi pensieri meritevoli diben altri approfondimenti. Voi nelvostro vivere quotidiano condividetealti valori sì che forte è la vostraunità: fedeltà, eroismo fino alsacrificio della vita, vicinanza edifesa dei più deboli. Voi siete ognigiorno impegnati a neutralizzarequelle forze disgregatrici cheimpediscono l’esistenza stessa di unpopolo. Che la «Virgo fidelis» vicustodisca sempre nella vostramissione.Dall’omelia dell’Arcivescovo per la festadella «Virgo fidelis»

OGGIAlle 11 Cresime nella parrocchiadi San Donnino. Alle 18.30 nellaparrocchia di Santa Teresa delBambin Gesù Messa e accoglienzadell’urna con le reliquie dellaSanta.

DOMANIAlle 9.30 presiede l’incontro dellaConferenza Episcopale Regionale.

MERCOLEDÌ 29Alle 18 nell’Aula di Istologiadell’Università (via Belmeloro 8)ultima lezione ai docentiuniversitari sul tema «Fede eragione. Una difficile manecessaria convivenza».

GIOVEDÌ 30Alle 9.30 presiede il ConsiglioPresbiterale.

VENERDÌ 1 DICEMBREAlle 17 a S. Agostino Ferraresevisita all’azienda «Ceramica S.Agostino» e alle 19 inaugurazionedel nuovo ricreatorioparrocchiale.

SABATO 2Alle 21.15 in Cattedrale guida laVeglia di Avvento.

DOMENICA 3Alle 16 conferisce il ministeropastorale della parrocchia diMarmorta a don RobertoCevolani.

ll’inizio della scorsa estate il S. PadreBenedetto XVI ha promulgato il decretosulla eroicità delle virtù del Servo di Dio

Antonio Rosmini. Vorrei introdurre questosolenne Atto Accademico partendo da un suopensiero di grande attualità: «L’essenza delcristianesimo è d’essere una religionesoprannaturale, e l’essenza d’una religionesoprannaturale dell’uomo è la reale azione dellagrazia nell’anima umana» (Antropologiasoprannaturale, Libro I, § 7; Opera 38, pag. 69).La «reale azione della grazia» è luce che illuminala nostra ragione, inducendola a quell’aperturaalla Divina rivelazione che introduce l’uomo nelpensiero di Dio. La fede è la forma precisa che la«reale azione della grazia» assume nella nostraintelligenza, e realizza fra noi ed il Signore unaspecie di connaturalità fra il nostro modo dipensare ed il modo divino. E giungiamo cosìall’ardita affermazione di Tommaso: «velutquaedam impressio divinae scientiae» (1, q.1, a.3,ad 2um). È questo avvenimento che rendepossibile la teologia. La fede, mettendo incontinuità il nostro sapere con il pensiero di Dio,genera la nascita e lo sviluppo della teologia.Questa è la fede pensata: meglio la fede chechiede - per così dire - di essere pensata. Lateologia è la fede dentro all’intelligenza. Questo èil vostro lavoro; questa è la vostra dignità; questaè la vostra responsabilità educativa.

† Carlo Caffarra

A

Carabinieri, un quotidianodi valori alti e condivisi

Sequeri: «La musica è logos»stato monsignor Pier Angelo Sequeri, musicista ecompositore oltre che docente alla Facoltàteologica dell’Italia settentrionale, a tenere

mercoledì scorso la prolusione in occasione dell’aperturadel nuovo anno accademico della Fter. Il tema, «Il logosmusicale dell’origine», era legato al 250°anniversariodella nascita di Wolfgang Amadeus Mozart.«Avete scelto un tema impegnativo», dice ai numerosiascoltatori. Aggiungendo che per la prima volta unaFacoltà teologica gli chiede di affrontare un argomentodi carattere musicale. «Il fatto che mi occupassi anche dimusica era ritenuto strano, ma», dice il relatore, «oltreche della verità di Dio, dobbiamo rendere testimonianzaanche della sua bellezza». Il rapporto musica-logos,spiega Sequeri, ha origini antiche, anche perché, primadi essere scrittura delle note, la musica era scienzadell’anima. Poi, Pitagora scopre che le vibrazioni sipossono contare, e la musica diventa matematica. Ladiscussione ferve, non tutti sono d’accordo, e intanto lamusica diventa elemento della cultura, della paideia.Ecco perché poi la civiltà cristiana del Medioevo dirà chela musica è uno dei modi fondamentali di accesso allogos. Attraverso il logos la musica non è soltantopathos, ma anche discorso dell’anima e per l’anima.Saranno soprattutto S.Ambrogio e S.Agostino ad avere leintuizioni più felici su questo tema. Ambrogio inventa laforma chiusa, con l’ambizione che in una forma brevesia possibile contenere tutto, e ci riesce. Nei suoi inni inquattro strofe c’è la fede, Dio, il cristianesimo. Dio entrain una forma chiusa, l’infinito in una forma finita. Dioper noi viene da una donna, per farlo ci sono voluti novemesi, per cantarlo bastano quattro strofe. Agostinoinvece dirà che i ritmi più perfetti non sono né la musica

’E dell’anima, né quella del corpo, ma quella delcorpo risorto. Sarà ancora lui ad introdurre ilprincipio della contemporaneità dei musicisti chedevono imparare a suonare insieme. Questo è ilmistero della musica, l’unica arte in cui ognuno dicela sua, ma, con la disciplina del contrappunto siriesce ad andare insieme. «La bellezza e la potenzadelle voci confermano che arriverà il momento incui potremo armonizzarci tutti e per sempre e saràun gran bel giorno» dice ancora don Sequeri,concludendo «Nella musica c’è tanto logos, e nellogos c’è ancora tanta musica da ascoltare». «Tramusica e teologia» afferma Sequeri «non si èsviluppato un rapporto strettissimo. È soltantodall’800 che matura questa sensibilità. Tuttavia c’èun rapporto tra la teologia e la musica diffuso nelleantiche culture, come quella indiana, che anche ilcristianesimo ha certamente incorporato attraversola filosofia dei greci e che fino al ’600 è statodiscretamente importante». «Mozart» conclude ilrelatore «ha rappresentato un punto di equilibrio frauna grandissima tradizione della musica,certamente cristiana, e l’inizio di una modernità,che è stata secolare e ha cercato e trovato rapporticon questa tradizione solo nell’Ottocento e nelNovecento. Mozart è, per così dire, il puntointerrogativo su questo crinale. Tutti sentono che idue mondi in Mozart stanno insieme, non si saperché ma stanno insieme, anche se dopo sidivaricheranno. E d’altra parte è un enigma perchéproprio in Mozart, e proprio in quel punto dellastoria, sia avvenuto l’incontro».

Chiara Sirk

Fede & Teologia

Ucraini, inaugurata la nuova sedeelle prime ore del pomeriggio di domenica scorsa unsuggestivo corteo ha attraversato Bologna: era la

comunità ucraina dei cattolici di rito bizantino, che hastabilito la sua sede per la preghiera e per la vita pastoralenella cripta della chiesa di Santa Maria del Suffragio. Sonopartiti dalla chiesa della Santa, che dal 2003 era stata illoro luogo di ritrovo e, con una processione solenne,aperta da stendardi e icone sacre, si sono incamminati

verso laCattedrale, doveera ad attenderliil CardinaleArcivescovo,accompagnatodai raccoglitoridella Madonnadi San Luca, percompiere unatto di omaggioall’Icona dellaMadonna dellatenerezza. Lacelebrazione èstata presiedutada monsignor

Glib Lionchyna, visitatore apostolico per gli ucraini greco-cattolici in Italia, insieme a numerosi sacerdoti di ritobizantino e latino. Il Vescovo ha ringraziato il cardinaleCaffarra per l’ospitalità e l’attenzione che la Chiesa diBologna riserva alla comunità ucraina e gli ha fatto donodel «korovai», il tipico pane decorato, segno di fraternità.Dalla Cattedrale, la processione ha compiuto poi il lungotragitto fino alla Chiesa di Santa Maria del Suffragio, in viaLibia, retta dai padri Dehoniani, dove gli ucraini hannoottenuto anche la possibilità di utilizzare alcune sale perl’attività pastorale. (L.T.)

N

I numeri della Fterofferta della Facoltà teologica dell’Emilia Romagna è assai variegata e neusufruisce un’utenza altrettanto differenziata, dai seminaristi in cammino

verso il sacerdozio, ai religiosi, ai laici. Il percorso più frequentato è anche il piùrecente: il nuovo ordinamento degli Istituti di Scienze religiose collegati alla Fter. Visi sono iscritti in 248: 198 ordinari, 38 uditori e 12 straordinari. Questa la ripartizionedegli studenti ordinari per Istituto: 70 Bologna (che comprende anche le diocesi diFerrara, Forlì, Cesena e Imola), 20 Modena, 49 Parma, 30 Rimini, 29 Reggio Emilia.Sempre collegati agli Issr sono coloro che frequentano il percorso integrativo perparificare il titolo conseguito nei vecchi Istituti: 36. Vengono poi, quanto afrequenza, il Baccellierato quinquennale (79 studenti, di cui 50 seminaristi), quellotriennale (39 iscritti, con sede in S. Domenico), e la Licenza, percorso dispecializzazione dopo il Baccellierato (68 studenti). Fanno pure riferimento alla Ftercoloro che seguono il Biennio in Diritto canonico (11) e i dottorandi (39).

’L

A I D O C E N T I U N I V E R S I T A R I

L’UOMO,RAGIONE

DESIDERANTE

CARLO CAFFARRA *

erché l’uomo possa colla sua ragionemuoversi verso la fede cristiana deveguarire la sua ragione da quell’uso

positivistico in cui essa ha deciso diimprigionarsi. Le questioni metafisiche,etiche e religiose esigono un uso dellaragione profondamente diverso da quelloesigito dalle questioni scientifiche. Sia lametafisica che l’etica e la fede aprono laporta ad una regione dell’essere che esige diessere esplorata con strumenti propri. Qualeuso della ragione può sostenere l’uomonella sua fede e rendere la sua decisione dicredere una decisione ragionevole? Pensoche si debba partire dalla definizione nettadi ciò in cui crede chi professa la fedecristiana, dalla determinazione dell’oggettodella fede cristiana. Esso è una persona: èGesù Cristo Dio fattosi uomo. Qualeragione mette in atto, che uso fa della suaragione chi crede che Gesù di Nazareth èDio fattosi uomo? Se mi ammalogravemente, è inevitabile che mi faccia unadomanda: perché è accaduto? In realtàquesta domanda ha due significatiprofondamente diversi. Essa puòdomandare quali sono state le cause chespiegano l’insorgere nel mio organismo diquel fenomeno morboso in ordine allascelta della terapia. Ma la domanda haanche un altro significato, poiché chiedeche senso ha nella mia vita la sofferenza, enon raramente questa domanda conducel’uomo dentro ad un orizzonte che pone inquestione il senso dell’intero. L’eserciziodella ragione messo in atto nel rispondereal primo senso della domanda èprofondamente diverso dal secondo. Nelprimo è un esercizio, diciamo,spersonalizzato: la diagnosi è fatta in largamisura perfino da macchine. La malattia èun problema da risolvere. Nel secondo casoesercito la mia ragione in una modalitànella quale la mia soggettività èprofondamente coinvolta, così come quelladelle persone cui mi rivolgo. La malattiacessa di essere un problema da risolvere ediventa un mistero da decifrare.Chiamiamo la prima una «razionalitàneutra». E siamo così alla domanda difondo che costituisce il nodo del nostroquotidiano assillo: la vita, alla fine, è soloun «problema da risolvere» o è anche esoprattutto «un mistero da decifrare»? L’usodella ragione messo in atto da chi credenon è del primo tipo, ma del secondo. Chicontinua a ritenere che merita il nome diragione solamente quella espressa dal primoparadigma (la «razionalità neutra»), sipreclude definitivamente l’ingressonell’universo della fede. È una domanda disenso che muove l’uomo a credere. Oraquesta domanda viene contraddettaquotidianamente da una serie di fatti chequanto meno sembrano dire che queldesiderio è vacuo; è destinato a non trovarerisposta. Ora la ragione che giudica«scandaloso» il dissidio tra le aspirazionidell’uomo e le sue delusioni, non sirassegna a piegare la domanda di sensonell’accontentarsi del mediano, ma sichiede se non ci sia una risposta reale aldesiderio umano di salvezza. L’uomodispone in proprio infatti di un solostrumento, la sua ragione, per cercare larisposta vera a quella domanda. Agostinoha visto in profondità quando scrisse chetutta la ricerca filosofica dell’uomo è ricercadella vita beata: una ricerca nella quale siimpastano assieme desiderio e ragione. Èuna ricerca messa in atto da un desiderioragionevole e da una ragione desiderante: èquesto l’uomo! Uno dei mali più gravi dioggi è la separazione sempre più netta traragione e desiderio: conoscererazionalmente la realtà significa misurarlacon misura spersonalizzata; desiderare è unmero fatto soggettivo, senza ragioniuniversalmente condivisibili.

* Arcivescovo di Bologna

P

magistero on line

ul sitowww.bologna.chiesacattolica.it si

trovano i testi integrali del Cardinale:l’omelia per il 20° anniversario del Savdi Galliera, quella per la festa della«Virgo Fidelis» patrona dei Carabinieri,il saluto all’inaugurazione dell’annoaccademico della Fter, la secondalezione ai docenti universitari.

S

La convenzionecon il Conservatorio

inaugurazione dell’annoaccademico della Fter

ha visto anche la firma dellaConvenzione tra la stessa Ftere il Conservatorio «G. B.Martini» di Bologna. Essacomporterà la possibilità discambio di docenze tra i dueIstituti, relativamente all’areacomune di studi, e di creditiper gli studenti, da accordareanno per anno. «È una delleprime convenzioni chestiamo firmando dopo ilnostro passaggio al ministerodell’Università, avvenutopochi anni fa - spiegaCarmine Carrisi, direttore delConservatorio - Laconsideriamo un’occasioneda non perdere perché aiuta inostri studenti a unapartecipazione attiva e alconfronto diretto. Abbiamoiniziato già, anche se in viaufficiosa, la collaborazione diqualche docente della Ftercon il Conservatorio.Quest’anno inizieremo anchela nostra partecipazione allaFacoltà teologica con uninsegnamento di organo e dialtre materie».

’L

Il saluto dell’Arcivescovoall’inaugurazione dell’annoaccademico della Fter

Pier Angelo Sequeri

La cerimonia nella cripta del Suffragio

Carmine Carrisi

Dalla seconda lezionedell’Arcivescovo. Ultimoappuntamento mercoledì alle ore 18 nell’Aula di Istologia

Fter, la prolusione. Sopra, Mozart

5Domenica19 novembre 2006

Page 6: Santa Teresa Il trucco cÕ...lo d escrive solo in u n iversale e astrattam en te; n on la virt p erch n e il risu ltato. N on il sem p lice u om o, p erch n e il soggetto. D u n q

CURSILLOS DI CRISTIANITÀ. Giovedì 30novembre alle 19 partenza del 150° cursillouomuni. Il rientro avverrà domenica 3dicembre alle 19.30 nella parrocchia di S.Giovanni Bosco, via Bartolomeo M. Dal Monte14.

societàDISAGIO GIOVANILE. Il Gruppo consiliare inProvincia de «La Margherita - Democrazia elibertà» invita venerdì 1 dicembre alle 17 nellaSala del Consiglio provinciale (via Zamboni13) all’incontro «Ragazzi-adulti difficili.Disagio giovanile e difficoltà educative nellasocietà di oggi».

musicaS. MARTINO. Nella Basilica di S. MartinoMaggiore (via Oberdan 26) la prima domenicadi ogni mese alle 17.45 «Vespri d’organo»,preceduti da una lettura dell’Ufficio divino delgiorno. Domenica all’organo Giovanni Ciprì1556 suonerà Monika Henking.

mercatiniS. ANTONIO DI SAVENA. Nella parrocchia di S.Antonio di Savena (via Massarenti 59) sabato 2dicembre ore 16-19, domenica 3 ore 9-13 edalle 16 alle 19, sabato 9 dicembre ore 16-19 edomenica 10 ore 9-13 e dalle 16 alle 19 «GranMercatino di Natale» in aiuto alle attivitàdell’Associazione «Albero di Cirene».S. GIULIANO. Sabato 2, domenica 3 e lunedì 4dicembre dalle dalle 9.30 alle 12.30 e dalle16.30 alle 19.30 nella parrocchia di S. Giuliano(via S. Stefano 121) tradizionale Bancarellanatalizia organizzata dal Comitato Caritas. Ilricavato andrà per il sostegno ai bisognosi.

rivisteIL REGNO. È uscito il numero 1000 delquindicinale «Il Regno», che contiene tutta ladocumentazione del Convegno ecclesiale diVerona.«RALLEGRATEVI» E «MAGNIFICAT». I dueperiodici «Magnificat», dell’Unione Servo diDio Giuseppe Codicé e Visitandinedell’Immacolata e «Rallegratevi», delleCarmelitane delle Grazie hanno entrambipubblicato un numero speciale di fine annocostituito essenzialmente dal calendario 2007.Per richiedere le pubblicazioni rivolgersirispettivamente alle Visitandine, via S. Stefano58, tel. 051225668 e alle Carmelitane delleGrazie, via Saragozza 4, tel. 051331356 -051582195.

«Tre giorni» invernale del clero, aperte le iscrizioniSi conclude il corso dell’Ac sulla comunicazione

diocesiTRE GIORNI INVERNALE. La «Tre giorni invernaledel clero» si svolgerà in due turni: il primo(prevalentemente per i giovani presbiteri) dalunedì 8 a giovedì 11 gennaio, il secondo(prevalentemente per i parroci) da martedì 16pomeriggio a venerdì 19 gennaio, ambedue aRimini all’Hotel Biancamano. Ulterioriinformazioni alla Cancelleria della Curia e dalPro-Vicario Generale, ai quali pure bisognarivolgersi per le iscrizioni (entro dicembre).CARDINALE BIFFI. Domani dalle 18.30 alle19.15 nella sede del Veritatis Splendor (via Rivadi Reno 57) il cardinale Giacomo Biffiproseguirà le sue catechesi su «L’enigmadell’uomo e la realtà battesimale».MINISTRI ISTITUITI. Domenica 3 dicembre inSeminario si terrà il Ritiro di Avvento deiMinistri Istituiti, guidato dal vescovo ausiliaremonsignor Ernesto Vecchi. Alle 15 Ora Media emeditazione di monsignor Vecchi, alle 16.15Adorazione Eucaristica, alle 17.15 Vesprisolenni. Parteciperanno anche quanti stannoper finire la seconda parte del Corso.DIACONI PERMANENTI. Oggi in Seminario alle15,30 si terrà il ritiro di Avvento per i diaconipermanenti e i candidati guidato da donFranco Govoni, parroco a Bazzano.LUTTO. È scomparsa sabato scorso, all’età di 91anni, Laura Ziveri, mamma di Michelangiolo,«storico» segretario dell’Ufficio diocesano perl’Insegnamento della Religione. I funerali sisono svolti martedì scorso nella parrocchia diToscanella (diocesi di Imola). A Michelangiolole più sentite condoglianze di Bologna Sette.VISITANDINE DELL’IMMACOLATA. Sabato 2dicembre dalle 9 nella sede delle Visitandinedell’Immacolata (Convitto Giovanna D’Arco,via S. Stefano 58) si terrà l’assemblea annualedell’Unione Servo di Dio Giuseppe Codicé. LaMessa, alle 9, sarà presieduta da monsignorStefano Scanabissi, rettore dei SeminariArcivescovile e Regionale, che terrà poi larelazione su «Le vocazioni presbiterali, oggi».

festeSPIANAMENTO. Domenica 3 dicembre aSpianamento (Lagaro) festa di S. Barbara, conMessa alle 14.30 e processione con la statuadella Santa.MEDAGLIA MIRACOLOSA. La comunità delleFiglie della carità di S. Vincenzo de’ Paoli invitaalla Messa per la festa della Medagliamiracolosa e di S. Caterina Labouré domanialle 17 al Centro S. Petronio, via S. Caterina 8.La festa sarà celebrata, sempre domani, anchenella chiesa della Madonna di Galliera deipadri Filippini (via Manzoni 3). Alle 8, 9 e 10Messe con benedizione delle medaglie; alle 17Vespro, Rosario, Messa e preghiera finale allaMadonna, presiedute da padre Giorgio Finotti.

associazioni e gruppiAC. Martedì 28 alle 21 al Centro diocesanodell’Azione cattolica (via del Monte,5), incontro seminariale su«Comunicare la parrocchia. Dalbollettino al sito internet: esperienzedi buona comunicazione», ultimoappuntamento del moduloformativo «Dal pensiero alle parole.La comunicazione al servizio dellaChiesa». Moderano Daniele Binda,responsabile del sito internet dellaparrocchia di San Lazzaro di Savena,e Francesco Rossi, giornalista eredattore del periodico diocesano diAc «Agenda».RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO. IlRinnovamento nello Spiritoorganizza il «Roveto ardente»,Adorazione eucaristica notturna, chesi terrà nella chiesa di Santa Croce(via D’Azeglio 84). Inizierà venerdì 1dicembre alle 21 con la Messacelebrata dal provicario generalemonsignor Gabriele Cavina eterminerà sabato 2 dicembre con laMessa alle 8,30.SOCIETÀ OPERAIA. Per iniziativa dellaSocietà Operaia, martedì 28 alle20.30 Veglia di preghiera per la vitaal monastero di Gesù e Maria (via S.Rita 4): esposizione del SS.Sacramento, Rosario e Messacelebrata da monsignor MassimoCassani, vicario episcopale perFamiglia e Vita.

le saledella comunitàA cura dell’Acec-Emilia Romagna

ALBAv. Arcoveggio 3 I pirati dei Caraibi051.352906 Ore 15 - 18

ANTONIANOv. Guinizelli 3 Save the last dance051.3940212 Ore 17.30

Il giorno più belloOre 20.30 - 22.30

BELLINZONAv. Bellinzona 6 N (Io e Napoleone) 051.6446940 Ore 16.30 - 18.30 - 20.30

22.30

CASTIGLIONEp.ta Castiglione 3 Mille miglia lontano 051.333533 Ore 16 - 18.10 - 20.20

22.30

CHAPLINP.ta Saragozza 5 L’amico di famiglia051.585253 Ore 16 - 18.10 - 20.20

22.30

GALLIERAv. Matteotti 25 Water051.4151762 Ore 16 - 18.10 - 20.20

22.30

ORIONEv. Cimabue 14 The Queen

051.382403 Ore 16.30 - 18.30 - 20.30051.435119 22.30

PERLAv. S. Donato 38 World Trade Center 051.242212 Ore 16 - 18.30 - 21.30

TIVOLIv. Massarenti 418 Azur e Asmar051.532417 Ore 15 - 16.50 - 18.40

20.30

CASTEL D’ARGILE (Don Bosco)v. Marconi 5 World Trade Center051.976490 Ore 16 - 18 - 20.30

CASTEL S. PIETRO (Jolly)v. Matteotti 99 Flags of our fathers051.944976 Ore 16.30 - 18.45 - 21

CREVALCORE (Verdi)p.ta Bologna 13 Tu, io e Dupree051.981950 Ore 16.30 - 18.45 - 21

LOIANO (Vittoria)v. Roma 35 The departed051.6544091 Ore 21

S. GIOVANNI IN PERSICETO (Fanin)p.zza Garibaldi 3/c Anplagghed051.821388 Ore 14.30 - 16.30 - 18.30

20.30 - 22.30

S. PIETRO IN CASALE (Italia)p. Giovanni XXIII Anplagghed051.818100 Ore 15 - 17 - 19 - 21

VERGATO (Nuovo)v. Garibaldi La gang del bosco051.6740092 Ore 21

cine

ma

Isola Montagnola

urante le vacanze natalizie (dal 27 al29 dicembre e dal 2 al 5 gennaio) il

«Cortile dei Bimbi» avrà un’aperturastraordinaria. La mattina e nel primopomeriggio, Centro per ragazzi dai 4 ai 14anni; dopo le 15.30 apertura al pubblicodello spazio gioco fino alle 19 (anche conla possibilità di servizio babysitting perbambini dai 4 anni in su). Le iscrizioni a«Inverno Ragazzi» sono già aperte. Info:AGiO, tel. 051.4228708, www.agio.it

D

Scomparso Luciano Selleriscomparso mercoledì scorso, all’etàdi 64 anni, Luciano Selleri,

proprietario e gestore della ditta «Oliva»,negozio di oggetti religiosi che sorgeproprio accanto alla Curia, in via Altabella.Un negozio «storico», sorto nel 1910, cheegli aveva ereditato una trentina di anni fa

(prima era occupatonel settore edilizio)e ha portato avanticon grandeimpegno e cura,fino a diventare unpunto diriferimento per ilclero e anche per ireligiosi e lereligiose, specie leclaustrali, alle qualigarantiva laconsegna direttadegli oggetti.

Un’attività dunque a servizio della Chiesa,cui univa una stretta collaborazione conmonsignor Eugenio Marzadori, parroco a S.Procolo e incaricato diocesano per i Beniecclesiastici, al quale per lungo tempo hafatto da «segretario». L’attività verrà oraportata avanti dalla figlia Francesca.

’E

eggere il Vangelo di Luca giorno per giorno, daAvvento a Pentecoste. È il «Percorso Parola» che

l’Azione Cattolica diocesana propone all’avvio dell’annoliturgico: un cammino di preghiera personale attraversotutto il testo evangelico, ascoltato e meditato giorno pergiorno. L’inizio sarà domenica 3 dicembre, con unpomeriggio di ascolto e di approfondimento dal tema «Ilcielo evangelizza la terra» che si terrà, a partire dalle15.30, nella chiesa di San Severino (largo Cardinal Lercaro1). Alla lettura di brani evangelici, a cura di Paolo Ferrarie Maria Grazia Lorenzo, si alterneranno approfondimentiaffidati a don Maurizio Marcheselli, docente di Nuovotestamento alla Facoltà teologica dell’Emilia Romagna,don Gianluca Busi, iconografo, e al coro della comunitàrumena greco-cattolica di Bologna. Curano ilcoordinamento e il supporto tecnico Sandra Deoriti, MariaGrazia Lorenzo e Ismaele Calamosca.«Don Marcheselli introdurrà i partecipanti alla lettura delVangelo - spiega don Giovanni Silvagni, assistentediocesano di Ac - soffermandosi soprattutto sugli aspettiesegetici del Vangelo dell’infanzia, corrispondente aiprimi due capitoli del testo di Luca». Sarà accompagnatodalla lettura dei testi, dalla proiezione di icone edall’ascolto di brani musicali della tradizione bizantino-

L rumena. «In questo modo - precisa don Silvagni - sivuol cogliere il nesso tra la proclamazione dellaParola e la sua recezione attraverso i linguaggidell’arte e della musica. Ciò che il Vangelo trasmettecon le parole, le icone trasmettono con leimmagini, e sono il modo con cui l’Orientecristiano interpreta e contempla la Paroladel Signore». Vi è poi il contributo poetico eartistico della musica. «La tradizionebizantino-rumena in questo ambito èidentica sia per la Chiesa ortodossa, sia perquella unita a Roma: con questa condividela comunione con il Papa, mentre con gliortodossi ha in comune il rito e ilpatrimonio spirituale».Per avere il calendario del «Percorsoparola», un sussidio con i brani e ilcommento quotidiano ci si può rivolgerealla segreteria di Ac (via del Monte 5); ilbrano del Vangelo del giorno e il relativocommento si possono ricevere anche viamail, richiedendoli [email protected]

Francesco Rossi

[email protected]

«Inverno Ragazzi»

«Scienza & vita»associazione nazionale«Scienza & vita» organizza dal

28 novembre al 5 dicembre, in tuttaItalia, incontri e convegni sul tema«Nè accanimento. Nè eutanasia». AS. Giorgio di Piano l’associazionelocale ospiterà – in collaborazionecon il Sav di Galliera e il Cif di S.Giorgio di Piano – mercoledì 29 alle21 nel Salone della canonicaAlfredo Anzani,segretario delComitato eticodell’IstitutoScientifico SanRaffaele e vice-presidenteeuropeo deiMedici cattolici. Ilgruppo per ilcomprensorio diS. Giovanni in Persiceto promuovevenerdì 1 dicembre alle 20,45 a S.Giovanni, nella Sala dell’Affresco(Piazza Carducci 9, scuoleQuaquarelli) un incontro conEdoardo Patriarca, di «Scienza &vita», e il dottor Gildino Farabegoli.

’L

La sosta al Bellarialla Santa di Liseux è dedicata la Cappelladell’Ospedale Bellaria. Questo nacque, infatti,

come sanatorio per malati di Tbc, la malattia chespense S. Teresa a soli 24 anni. «Per questodesideriamo che si fermi anche da noi - spiegadon Enrico Bartolozzi, il cappellano - La suatestimonianza ci ricorda che anche l’infermità cifa progredire nella fede, speranza e carità».Nell’occasione verrà distribuito a tutti ipartecipanti un’immagine della Santa con la suafrase: «Vi ringrazio mio Dio di tutte le grazie chemi avete accordato. In particolare di avermi fattopassare attraverso il crogiolo della sofferenza».

A

S. Teresa del Bambin Gesù

Le reliquie della Santa «pellegrine» fino a martedìa parrocchia di S. Teresa del Bambino Gesù ospita in questi giorni le reliquiedella sua patrona, la Santa di Lisieux. L’urna è giunta a Bologna ieri e vi rimarrà

fino a martedì 28. Per tutto il tempo la chiesa (via Fiacchi 6) è aperta giorno e notte,con possibilità di Confessioni; nella chiesa vecchia è allestita una mostra sulla vitadella Santa. Oggi il cardinale Carlo Caffarra, che presiederà la Messa alle 18.30 (lealtre celebrazioni eucaristiche sono alle 8, 10 e 11.15). Domani alle 11 trasferimentodelle reliquie nella Cappella dell’Ospedale Bellaria per Messa e processione. Alle 15,ancora nella chiesa parrocchiale, Messa e Unzione degli infermi. Alle 18.30 Messa dicongedo e a seguire concerto del coro «Soli Deo gloria». Sia oggi che domani alle 21Veglia di preghiera con canti, letture e immagini. Martedì, prima di partire, lereliquie faranno sosta in tutti i monasteri della città: alle 6 dalle Carmelitane scalze,alle 8.30 dalle Ancelle adoratrici, alle 10 alla Visitazione di S. Maria, alle 11.30 dalleAgostiniane, alle 13 dalle Clarisse di S. Caterina, alle 14.30 dalle Cappuccine.

L

Sant’Agostino, visita del Cardinalearà una giornata molto importante, quelladi venerdì 1 dicembre, per la comunitàparrocchiale di S. Agostino di Ferrara,

guidata da don Gabriele Porcarelli. Nelpomeriggio infatti riceverà la visitadell’arcivescovo cardinale Carlo Caffarra, chealle 17 visiterà l’azienda «Ceramica S. Agostino»e alle 18.45 inaugurerà il nuovo Ricreatorioparrocchiale per bambini e famiglie. «Abbiamopensato di far visitare al Cardinale la "CeramicaS. Agostino" perché è l’azienda piùrappresentativa della zona - spiega donPorcarelli - Un’azienda storica, che occupatuttora circa 400 persone, e quindi ha grandeinfluenza sull’economia locale. L’Arcivescovovedrà lo stabilimento e incontrerà la dirigenza ei lavoratori». Per quanto riguarda invece ilnuovo Ricreatorio, «esso è dedicato a donIsidoro Ghedini, parroco a S. Agostino dal 1960al 1996 - spiega sempre don Gabriele - Unafigura di grande rilievo, rimasta nella memoriadi tanti. Fu nei primi anni del suo ministero chesorse la costruzione ora divenuta Ricreatorio,che ha avuto diverse destinazioni e nella qualeegli ha anche vissuto per breve tempo, mentreveniva sistemata la Casa canonica.Ultimamente, era divenuta la sede di un circolodelle Acli, ma aveva bisogno di una

S sistemazione, alcune parti non eranoutilizzabili». «Noi - continua - abbiamocompiuto un’opera di ristrutturazionecompleta, con la messa a norma di tutti gliimpianti. Così ora abbiamo a disposizioneben 650 metri quadrati, suddivisi in quattroambienti: due grandi sale polivalenti, una"piazza" e una cucina. Le due sale e la"piazza" saranno dedicate ai tre parroci donDomenico Corsini, don Augusto Ferrari eappunto don Isidoro Ghedini». Perquest’opera la parrocchia, che pure deveancora affrontare ingenti spese, ha avutocontributi da parte della Fondazione Cassadi Risparmio di Cento, della FondazioneCassa di Risparmio di Ferrara, dal Comunedi S. Agostino e dalle ditte Baltur bruciatorie Cogefer. «Ora speriamo, e ci impegneremoper questo, che questo luogo diventi unpunto di riferimento importante per lacomunità - conclude don Porcarelli - Fral’altro, stiamo per sistemare, accanto adesso, un campetto che vogliamo diventicampo sportivo polivalente: per questoabbiamo avuto l’aiuto del "Comitato exSagra del tartufo", ma ci occorre ancorasostegno».

Chiara Unguendoli

Ac diocesana. «Percorso parola» sul Vangelo di Luca

A Tolé «due giorni»per giovani catechisti

Ufficio catechistico diocesanoorganizza da venerdì 8 a

domenica 10 dicembre, al Villaggio«Pastor Angelicus» a Tolé unmomento formativo rivolto ai giovanicatechisti, tra i 16 e 25 anni. Iscrizionifino al 4 dicembre. Programma:venerdì 8 alle 17,30 accoglienza, alle18 presentazione e introduzione: «Ilsapere del catechista», alle 19,15Vespro e alle 21 «Catequiz», seratainsieme. Sabato 9 alle 9,30 «Esserecatechista», lavoro di gruppo econdivisione, alle 15 «Farecatechismo», lavoro di gruppo econdivisione, alle 17 «Costruiamo unincontro di catechesi», alle 21 «Trafiction e reality...», serata insieme.Domenica 10 alle 9,30 «Il decalogodel catechista», lavoro di gruppo econdivisione. Dopo il pranzo,partenze. Iscrizione: Ucd, tel.0516480704 o [email protected] Peraltre informazioni e per il volantino:www.bologna.chiesacattolica.it/ucd

’L

San Luca evangelista

S. Teresa di Lisieux

Luciano Selleri

Alfredo Anzani

Amore e famiglia, le «colonne» di Teresa

eresa di Gesù Bambino ci testimonia unagrande intuizione. Era una giovane

monaca dai grandi desideri: anche se inclausura, voleva annunciare il Vangelo neicinque continenti, versare tutto il suo sangueper Dio e per i fratelli. Diceva: «vorrei esseretutto». Un anelito apparentementeirrealizzabile, che la schiacciava, finché scoprìnella Scrittura la parola chiave: l’Amore -Agape, che riassume in sé tutte le vocazioni.Ma Teresa incarna pure un dramma propriodell’uomo moderno: la notte della fede. «Lamia piccola storia - così scrive - si è mutata inpreghiera. Oh, Signore, rimandatecigiustificati. Che tutti coloro che non sonoilluminati dalla luminosa fiaccola della fedela vedano finalmente brillare». Una Croce cheportò con immenso amore: «Alla fine - scriveancora - non ho più grandi desideri se nonquello di amare fino a morire d’amore».Semplicità, fede, fiducia in Dio e abbandonoa lui costituiscono la «Piccola via» che ognicristiano può percorrere. La sua storia cisostiene anche per un altro nodofondamentale dell’attuale società: la famigliae l’educazione. Teresa era cresciutaall’interno di una spiritualità familiare in cuiaveva potuto apprendere i misteri dell’amore

donato fino al sacrificio, con la gioia e laletizia tipicamente cristiane. Il papà Luigi e lamamma Zelia vivevano in una comunione diideali e di vita che si concretizzavano in unfiducioso abbandono alla volontà di Dio e inuna solida formazione spirituale dei figli,sempre accolti come dono del Cielo. Il tuttoin un clima di apertura, serenità, fiducia etenerezza. Scrive Von Balthasar: «Teresa ènata in un mondo familiare che diventasubito per lei l’immagine del cielo e loresterà sempre. Nella famiglia, nelle sueregole, nelle sue relazioni, nei suoiavvenimenti, apprende come in un alfabetoillustrato le realtà del cristianesimo. Teresaguarda il padre, il padre guarda Dio, è cosìche impara attraverso di lui a guardare Dio.Anche i tratti della figura amata dellamamma si sono iscritti nel suo cuore el’hanno aiutata a comprendere l’amorematerno di Dio». Il matrimonio comevocazione alla santità brilla in ogni paginadella storia della famiglia Martin, cherendeva a questo sacramento quella dignitàche oggi troviamo così offuscata. Il serviziofedele a Cristo fu la strada maestra su cui siindirizzò l’unione dei genitori di S. Teresa, eprodusse frutti di santità che ancora oggiparlano alla Chiesa di fede, amore,donazione.

Carmelitane Scalze di Bologna

T

6 Domenica26 novembre 2006

Page 7: Santa Teresa Il trucco cÕ...lo d escrive solo in u n iversale e astrattam en te; n on la virt p erch n e il risu ltato. N on il sem p lice u om o, p erch n e il soggetto. D u n q

Domenica 3 dicembre inizia nelle parrocchie il secondo tempo del cammino formativo sulla Messa

DI AMILCARE ZUFFI *

on la prima domenica d’Avventoinizia un nuovo anno liturgico.Una delle caratteristiche

dell’Avvento è la centralità della Paroladel Signore come roccia a cui aggrapparsiper non lasciarsi travolgeredall’inevitabile caduta delle realtàcostruite dall’umanità. Per le nostrecomunità inizia anche il secondo tempodel cammino del Congresso eucaristico.Siamo chiamati a soffermare la nostraattenzione sulla Liturgia della Parola.Questo grande caposaldo della Messa èun percorso, un dialogo fatto di ascoltodei fatti di Salvezza operati da Dio per gliuomini, e di risposta da parte nostra, checi porta a professare la fede, e a chiederele cose giuste per superare losmarrimento o il non-senso che puòpervadere la nostra vita. L’ascolto vero produce delletrasformazioni: dall’egoismo all’amore,cioè mette l’uomo in condizione diuscire da sé per andare incontro a Dio eagli altri. L’ascolto diventa obbedienza,non nel senso morale ma nella capacitàdi accogliere una parola che da vita. Èdall’ascolto che inizia una crescita benfondata e solida: il non sapere ascoltaresignifica non sapere parlare, non saperecomunicare, non sapere instaurare vererelazioni. Manca oggi una culturadell’ascolto: ma da esso inizial’accettazione dell’altro. Il filosofoHeidegger annotava: «dire e parlare nonsono la stessa cosa. Uno può parlare,parla senza fine, e tutto quel parlare nondice nulla. Un altro invece tace e può conil suo non parlare dire molto». In questosenso la parola si presta facilmente alladeformazione, alla manipolazione,all’imbroglio. Se il mondo di oggi èdominato dal vedere, che portaimmediatezza, esteriorità, superficialità,al contrario l’ascolto esigeaccogliere l’altro conpazienza, lasciare spazio,dedicare del tempo, avereumiltà e disponibilità. Sirischia di cancellare comeinesistenti tutti i mondiche non riusciamo avedere. Negliatteggiamenti dei due figlipresentati in Luca 15,11-32 possiamo vedereesempi di come si possaascoltare o non ascoltarela Parola. Guardando alfiglio minore e al figliomaggiore siamo invitati ainterrogarci sulla capacitàdi ascolto nel rapportocon Dio, con i familiari,con i colleghi nell’ambitoprofessionale, con gliamici.

* Direttoredell’Ufficio liturgico

diocesano

C

elebrare un Congresso eucaristico diocesano,non è un fatto privato della Chiesa o deicattolici, riguarda tutto il popolo di Dio presente

nella diocesi. Tutti sono chiamati a dare il propriocontributo affinché l’evento sia vissuto come tempo diGrazia! Per questo, le religiose della diocesi hannoiniziato domenica 19 novembre un cammino diapprofondimento sugli argomenti specifici propostidal Ced. In questo primo incontro, monsignor Stefano Ottani,coordinatore del Ced, con la passione e il calore che glisono propri ha voluto coinvolgere attivamente tutte lereligiose della diocesi (presenti e non) nellostraordinario evento. «Vorrei affidarvi il Ced - ha detto -perché lo portiate non solo nel cuore e nella preghierama ovunque vi troviate ad operare: siate espressionepura e vera del corpo di Cristo Signore Risorto». Il senso profondo della missione che nascedall’Eucaristia è proprio questo: renderciinseparabilmente uniti a Cristo Signore per portarlo edonarlo a tutti gli uomini e le donne, di ogni razza,

popolo e nazione, colore, religione, appartenenzapolitica e sociale. Del resto nella nostra città vi sonopakistani, cinesi, marocchini, punkabbestia italiani estranieri, uomini e donne di tante razze e culture: bastaguardare i volti che incontriamo camminando per lestrade. Gesù nell’Eucaristia è sempre attivo, è il Figlio che DioPadre ha donato per la salvezza del mondo. «Occorrepensare e vivere questo anno - ha detto ancoramonsignor Ottani - come occasione straordinaria,come un grande Triduo Pasquale». Pasqua è liberazione, memoriale, non un atto delpassato, ma una realtà di oggi: Eucaristia, Panespezzato per tutti. È questo che siamo chiamate a vivere per essere«lievito» ovunque ci troviamo ad operare. La vocazionealla vita consacrata ha senso se la nostra vita è vitadonata, pane spezzato per i fratelli come Gesù. A tuttinoi, il compito di non sciupare questa grandeoccasione affinché il monda veda e creda.

Suor Elisa Comi, delegata Usmi diocesana

C

due alberghi della nostra diocesigestiti dalla cooperativa «13maggio», cioè il Centro Vacanze ex

Grand Hotel a Dobbiaco e l’HotelSalegg a Siusi, completamenteristrutturati e ammodernati, hannoanche un’apertura invernale che vadalle vacanze di Natale sino aPasqua. Il primo, a Dobbiaco, si trovanel comprensorio dell’Alta Pusteria,con quattro seggiovie, due telecabine,una funivia e venti sciovie per 50 km

I collaborazione con la Chiesa diBologna, che l’ha portatarecentemente alla gestione di questestrutture. Prende nome dal 13maggio 1981, data nella qualenacque e, soprattutto, giornodell’attentato a Giovanni Paolo II. Ècostituita da parrocchie, movimenti eassociazioni di ispirazione cattolicaper i quali è nata, per dare rispostastrutturale e logistica alle loroesigenze: strutture alberghiere in

gestione, coordinamento dei pullmanper i trasferimenti, assegnazione eformazione del personale. L’ospitalitàalberghiera offerta dalla «13 Maggio»a prezzi accessibili a tutti, privilegiauno sguardo attento al cliente-persona, alternativo al turismo dimassa consumistico e senza anima.Nella scelta delle strutture, vengonoselezionate principalmente quelledotate di ampi spazi e servizicomuni, dove il dialogo e lariflessione siano resi possibili edaiutati.Informazioni: 0733779007 o3939463975, www.13maggio.it

di piste. Il secondo, all’Alpe di Siusi, aipiedi dello Sciliar, vanta 28 moderniimpianti di risalita, tra i quali 6seggiovie ad alta portata e le nuovetelecabine da Siusi a Ortisei-ValGardena, e 70 km di piste da sci, inuno splendido scenario. La Cooperativa «13 maggio», che sioccupa di organizzazione di gestionialberghiere e ha sede a CivitanovaMarche (diocesi di Fermo) hasviluppato negli anni una costante

Dobbiaco e Siusi, apertura anche invernale

L’AGENDA

DEL

CONGRESSO

DOMENICA 3 DICEMBREInizia il secondo tempodell’itinerario formativo:«Celebrazione del Mistero Eucaristico».

Le religiose: «Portiamo il Ced nel mondo»Casalecchio

Le linee guidadel Congresso

artedì 28 novembrea Casalecchio di

Reno, monsignor StefanoOttani, don LinoStefanini, parroco di S.Giovanni Battista diCasalecchio e ilpresidente provincialeMcl Marco Benassipresenteranno le lineeguida del Congressoeucaristico diocesano.L’incontro, promosso dalCircolo Mcl «G. Lercaro» edalle parrocchie delComune si terrà nella salaparrocchiale di S.Giovanni Battista (viaMarconi 41), con inizioalle 21.

M

L’Hotel Salegg a Siusi, in inverno

DI STEFANO ANDRINI

o strumento della"Carta d’intenti",peculiare di questo

Congresso eucaristicodiocesano - spiega FabrizioPasserini, amministratoredel Forum su Internetrelativo al Terzo convegnodel Ced - è un tentativo diraccogliere e sintetizzare lesollecitazioni, isuggerimenti, le proposteche ci sono venute e civerranno in questo anno, daparte di coloro chepartecipano ai "Forum" inrete sui tre convegni: cioè daparte della società civile e,speriamo, soprattutto dalleparrocchie. I Forumnaturalmente saranno filtratie guidati ciascuno da unamministratore, come sonoio, per mettere in rete solo icontributi significativi, cheportano avantipropositivamente ladiscussione. Da essi poi verràelaborata appunto una"Carta" che indichi le azioniconcrete che cercheremo dimettere in atto comecomunità cristiana sulversante della condivisione,una delle parole-chiave delCed. Vogliamo quindipassare dall’enunciazioneteorica dei principi che ciguidano, e che affondano leradici nell’Eucaristia, allescelte concrete che possiamoporci come obiettivi inquesto tempo congressuale».Per quando riguarda il ter-zo Convegno, «L’Eucaristiae il sole, fonti di energiapulita», è già pronta unabozza di Carta di intenti.Quali «piste» di riflessionepropone?Ce ne sono tre. La prima è laconsapevolezza che, essendol’Eucaristia il «pane delcielo» che ci è dato in dono,e che noi condividiamo con

L«i nostri fratelli, non possiamonon condividere con loroanche il pane materiale.Naturalmente, sonosoprattutto i cristiani adessere provocati da questodiscorso: dovrebbe partire danoi l’esempio di unadisponibilità a condividere,assieme all’Eucaristia, lerisorse della terra. La secondapista è questa: poiché lerisorse, come afferma laDottrina sociale della Chiesa,hanno una destinazioneuniversale, la condivisionedelle stesse deve aprirsiuniversalmente, investendotutti gli aspetti economici esociali che riguardanol’uomo. Per questo si èpuntato molto sulladimensione del lavoro, chedeve essere al servizio delladignità umana, Ma anchesull’economia, in base aquanto ha detto il Papa inoccasione della «Giornata delRingraziamento»: laripartizione delle risorse nelmondo ci pone moltiinterrogativi e invita aripensare la gestioneeconomica mondiale, nonsolo in riferimento agli 800milioni di affamati, ma anchedelle attuali grosse emergenzeambientali ed energetiche.E la terza pista, infine?È quella del rispetto delCreato, affidato all’uomo. Sivuole far comprendere che laterra ha una sua «legge», cherende possibile il suoequilibrio e che viene primadelle leggi umane: l’uomo,essere intelligente, persopravvivere deve rispettarla.Quindi, quasiinconsapevolmente,l’ecologia è portatrice di unprincipio morale prettamentecristiano: infatti conoscere leregole e rispettarle ci portaalla libertà, cioè alla sceltadel bene, della vita e nondella morte. Inoltre ci invita aconoscere la responsabilitàdell’uomo verso la terra e ilsuo futuro.Come si fa a fare arrivare icontributi al suo Forum?Attualmente il Forum per ilterzo convegno (come delresto gli altri due) non èancora attivato. C’è già peròun indirizzo e-mail diriferimento che è:[email protected] A questo si può scriveregià da ora, e quanto raccoltosarà poi trasferito in reteappena il Forum sarà attivato.

Terzo convegno, prontala Bozza di Carta d’intentiParola che ci cambia

elle settimane fino al 18 febbraio 2007 rifletteremosull’importanza che diamo alla Liturgia della Parola e

su come vi partecipiamo nella Messa, sulla centralità che hala lettura della Sacra Scrittura nella vita spirituale, sullapassione che abbiamo di fare giungere la Parola di Salvezzaa tutti nel nostro territorio. Il segno scelto per il periodosottolinea l’importanza della proclamazione del Vangelo,chiave per comprendere tutta la Bibbia: si canterà l’Alleluiaprima e dopo la proclamazione; il Libro dei Vangeli saràonorato portandolo durante la processione d’inizio dellaMessa, si farà la processione con candelieri e incenso mentrel’Evangeliario verrà portato all’ambone; al termine dellaproclamazione si farà l’ostensione dell’Evangeliario e poi losi intronizzerà ponendolo a fianco dell’ambone. Nelle case,le famiglie sono chiamate a porre in onore la Bibbia e atrovare un po’ di tempo per leggere insieme almeno il testodel Vangelo domenicale, accompagnato da qualche istante

Ndi silenzio, prima del pasto festivo, e a recitare un’Ave Maria.Infatti la Vergine è l’esempio del discepolo che ascolta e mettein pratica la Parola del Signore, e della madre che educa ilfiglio ad ascoltare le Sacre Scritture e le persone. Lo stendardoappeso nelle chiese ci mostra il Libro delle Scritture e sotto adesso la parola ASCOLTO, in un movimento discendente persottolineare che: la Parola deve entrare nel profondo del cuoree della vita di ogni credente per portare frutti abbondanti; laParola ascoltata, accolta e custodita nell’intimo e messa inpratica dovrebbe renderci «eco» che la fa risuonare nella vitaquotidiana e in tutti i luoghi. Lo sfondo verde richiama lasperanza, uno dei messaggi intensamente «lanciati»i nel tempod’Avvento, e che si radica profondamente nella Parola di Dio,perché Dio è fedele. Nel Quaderno 4 troviamo un aiuto per ilpercorso di approfondimento, mentre nel Quaderno 5 abbiamodue schemi per contemplare nelle Adorazioni eucaristiche ildono della Parola che, fattasi carne, entra nella storia e nellanostra vita. (A.Z.)

Segni e stendardo: la centralità del Vangelo

7Domenica26 novembre 2006