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Scuola dell’Infanzia Paritaria Santa Maria Nascente Scuola dell’Infanzia S. Maria Nascente Via A. Airaghi, 26 - 20019 Vighignolo Tel. 02.3287575 e.mail: [email protected] PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA 2018 - 2021

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Scuola dell’Infanzia Paritaria

Santa Maria Nascente

Scuola dell’Infanzia

S. Maria Nascente

Via A. Airaghi, 26 - 20019 Vighignolo

Tel. 02.3287575

e.mail: [email protected]

PIANO TRIENNALE

DELL’OFFERTA FORMATIVA

2018 - 2021

FORMATIVA

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 1

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

ai sensi della Legge 107/2015 art. 1 c. 14

DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA

“Santa Maria Nascente”

"Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il

Piano Triennale dell'offerta formativa. Il Piano è documento fondamentale costitutivo

dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione

curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano

nell'ambito della loro autonomia.

Il Piano Triennale dell'offerta formativa è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei

diversi tipi ed indirizzi di studi determinati a livello nazionale e riflette le esigenze del

contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della

programmazione territoriale dell'offerta formativa.

Il Piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività

della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico.

Il Piano è approvato dal consiglio d’istituto. Ai fini della predisposizione del Piano, il

dirigente scolastico promuove i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà

istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; tiene altresì conto delle

proposte e dei piani formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori.

Il Piano dell'offerta formativa è reso pubblico e consegnato alle famiglie all'atto

dell'iscrizione."

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 2

INDICE

INDICE ................................................................................................................................. 2

PRINCIPI DEL PROGETTO EDUCATIVO .......................................................................... 3

STORIA E COLLOCAZIONE DELLA SCUOLA ............................................................................................. 3

IDENTITÁ E SCELTE EDUCATIVE ............................................................................................................... 4

UNA SCUOLA APERTA A TUTTI: integrazione dei bambini con handicap .................................................. 5

PERCORSO EDUCATIVO EDIDATTICO ........................................................................... 6

IL METODO ................................................................................................................................................... 6

I CAMPI DI ESPERIENZA ............................................................................................................................. 6

L’EDUCAZIONE RELIGIOSA ........................................................................................................................ 8

LA VALUTAZIONE ......................................................................................................................................... 9

I PROGETTI ...................................................................................................................... 10

CONTINUITA’ DEI PROCESSI EDUCATIVI ............................................................................................... 10

ATTIVITA’ DIDATTICHE .............................................................................................................................. 12

CENTRO ESTIVO ........................................................................................................................................ 15

INCONTRI PER LE FAMIGLIE .................................................................................................................... 15

ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA .............................................................................. 16

IL CALENDARIO .......................................................................................................................................... 16

L’ORARIO .................................................................................................................................................... 16

L’ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA ...................................................................................................... 16

GLI ORGANI COLLEGIALI .......................................................................................................................... 19

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 3

PRINCIPI DEL PROGETTO EDUCATIVO

STORIA E COLLOCAZIONE DELLA SCUOLA

La scuola dell’infanzia S. Maria Nascente è stata costruita nel 1951 per volontà del

parroco don Angelo Tornaghi come risposta ad un bisogno del territorio.

Nei primi anni ha operato nei locali del vecchio oratorio. Negli anni 60 la comunità

parrocchiale si è fatta carico di costruire una struttura più funzionale e rispondente ai

bisogni dei bambini in età prescolare. Questa struttura che confina con la parrocchia è

stata ampliata e ristrutturata nel 1999, è circondata da un ampio giardino con alberi ad alto

fusto.

Negli ultimi 40 anni, Vighignolo, frazione di Settimo Milanese che oggi ospita più di 4000

persone, da territorio agricolo, caratterizzato da cascine, circondate da coltivazioni di

granoturco e foraggio, si è trasformato in un’area suburbana a carattere terziario.

Intorno al vecchio nucleo sono sorti 11 villaggi, abitati da giovani famiglie in parte native di

Vighignolo. Un numero consistente di queste famiglie proviene da Milano: in questo paese

alle porte della città hanno trovato un modello di vita tranquillo, lontano dal traffico e dal

rumore con spazi verdi e una comunità più a modello d’uomo.

Titolare e Responsabile Legale della scuola è il Parroco pro tempore Don Paolo Torti, che

ricopre anche la carica di presidente del Consiglio di Scuola, coadiuvato dallo stesso

Consiglio di Scuola.

La scuola è anche ancorata alla vita della comunità locale nella quale è presente con la

propria identità. Occorre quindi confrontarsi, discutere, per stabilire e concordare.

Importanti sono i rapporti con le istituzioni locali che vanno definiti in un clima di

collaborazione, nel rispetto delle specifiche competenze.

Nel territorio di Settimo Milanese, all’interno della Comunità Pastorale S. Maria del Rosario

guidata dallo stesso Parroco Don Paolo Torti, esistono due realtà educative: questa scuola

dell’Infanzia e la scuola dell’Infanzia e nido S. Giuseppe a Settimo Milanese.

Con l’anno scolastico 2016 – 2017, grazie al volere del Parroco, si è arrivati ad un unico

Coordinamento delle due scuole che ha permesso lo sviluppo e la crescita di iniziative

comuni alla luce di un unico Progetto Didattico.

La Scuola è aderente alla FISM, Federazione Nazionale Scuole Materne; è iscritta all’

AMISM di Milano, Associazione Scuole dell’Infanzia di Ispirazione Cristiana, attraverso la

quale appartiene al "Coordinamento Pedagogico, Circondario di Rho,” che propone un

servizio di coordinamento tra scuole cattoliche non statali. Il gruppo di Coordinamento ha

svolto un lavoro di approfondimento riguardante il monitoraggio della percezione della

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 4

qualità nelle scuole aderenti alla FISM. Inoltre, ha lavorato all’elaborazione di un

questionario per la percezione della qualità come strumento comune a tutte le scuole

appartenenti al gruppo di lavoro. Nell’ a.s. 2014-2015 ha promosso uno scambio di

esperienze, organizzazione, analisi delle risorse umane, con incontri itineranti tra le scuola

appartenenti. Inoltre ha approfondito le tematiche BES (Bisogni Educativi Speciali)

IDENTITÁ E SCELTE EDUCATIVE

La scuola è di ispirazione cristiana e il suo progetto educativo è legato al significato stesso

dell’essere cristiano. Siamo convinti che il bambino sia persona e la sua libertà richieda

interventi, rispettosi ma puntuali, da parte dell’educatore che propone un modello cui fare

riferimento.

Per un cristiano il modello ideale da proporre altro non può essere che Gesú di Nazareth,

ciò che ha fatto e ciò che ha detto; l’incontro con Cristo avviene attraverso l’esperienza di

Chiesa a partire dalla stessa famiglia - Chiesa domestica – unitamente a tutta la comunità

cristiana del luogo con i suoi ambiti e strumenti educativi.

La scuola S. M. Nascente vuol essere un ambiente di annuncio della buona novella e

quindi di azione finalizzata all’incontro di tutti coloro che, nell’impegno educativo, vogliono

essere testimoni dei valori in essa espressi.

Il metodo educativo è lo strumento che caratterizza il modo di stare coi bambini, per cui

si ritiene importante prestargli attenzione e verificarlo con costanza.

L’atteggiamento educativo che si intende trasmettere deve essere capace di lasciare

spazio al bambino permettendogli di acquisisce competenze ed autonomia.

L’atmosfera accogliente che gli adulti, insegnanti, genitori, personale non docente,

attraverso il loro atteggiamento creano nella scuola è fondamentale perché il bambino si

senta accolto ed amato.

Nella relazione l’insegnante, attenta ai bisogni dei singoli, senza perdere di vista il gruppo

si propone con disponibilità ed autorevolezza: il bambino ha bisogno di regole chiare e

precise che lo rassicurano e lo rendono gradualmente capace di scelte autonome.

La famiglia è la prima responsabile dell’educazione dei figli e questo diritto dovere,

riconosciuto universalmente, rappresenta per la scuola un punto di partenza fondamentale

per affrontare un percorso educativo. Insieme alla scuola, in un dialogo continuo, si

collaborano per aiutare il bambino a crescere serenamente.

Le scelte educative che la scuola persegue sono in armonia con il testo di legge del 10

febbraio 2000: “La scuola dell’infanzia di durata triennale concorre all’educazione e allo

sviluppo affettivo, cognitivo e sociale dei bambini e delle bambine di età compresa tra i tre

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e i sei anni, promovendone le potenzialità di autonomia, creatività, apprendimento, e

operando per assicurare una effettiva eguaglianza delle opportunità educative; nel rispetto

dell’orientamento educativo dei genitori, concorre alla formazione integrale dei bambini e

delle bambine”.

UNA SCUOLA APERTA A TUTTI: integrazione dei bambini con handicap

La scuola, intesa come comunità educativa al servizio di tutti, ha l’onere di affermare

pienamente il significato e il valore dell’infanzia secondo principi di uguaglianza, libertà e

solidarietà e di operare per la realizzazione di un concreto diritto all’educazione; pertanto,

accoglie tutti i bambini, anche coloro che presentano difficoltà di adattamento e di

apprendimento, per i quali l’inserimento prescolare costituisce un’opportunità educativa

estremamente rilevante.

La presenza nella scuola di bambini in difficoltà è fonte di una preziosa dinamica di

rapporti e di interazioni occasione di maturazione per tutti, adulti e minori, dalla quale si

impara a considerare, ad accogliere e a vivere la diversità come una dimensione

esistenziale e non come una caratteristica emarginante.

La scuola oltre all’ascolto, alla comunicazione, all’attenzione personale per facilitare

l’interazione tra bambino con handicap ambiente, coetanei, adulti, mette a disposizione

un’ampia e flessibile gamma di metodologie e strumentazioni didattiche, di soluzioni

operative e creative con cui costruire percorsi originali e contestualizzati di apprendimento.

La scuola, considerando il bambino come “soggetto attivo” e protagonista, ne promuove il

benessere psicofisico, che è la condizione primaria per la sua partecipazione attiva ai

processi di apprendimento.

Le insegnanti sono impegnate nel creare e nel predisporre un contesto di vita che

permetta al bambino di star bene con se stesso, con gli altri, con l’ambiente.

Tutto questo, può essere realizzato in un clima piacevole, rassicurante, di accoglienza, di

rispetto, di solidarietà e collaborazione.

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 6

PERCORSO EDUCATIVO EDIDATTICO

IL METODO

L’esperienza del bambino nella scuola dell’infanzia non può avvenire senza la presenza e

la conferma dell’adulto.

Le esperienze proposte dalla scuola dell’infanzia devono potersi modulare secondo

affidabili criteri metodologici:

criterio della intenzionalità e flessibilità: la proposta didattica si adegua ai bisogni evolutivi

del bambino;

criterio della continuità: la scuola intrattiene con la famiglia e con l’ambiente esterno un

rapporto di dialogo e collaborazione;

criterio della gradualità: inteso sia come rispetto del processo personale di crescita sia

come progressiva espansione dell’esperienza educativa;

criterio della integralità: viene coinvolto e mobilitato tutto il bambino nell’intera gamma

delle sue risorse evolutive;

criterio della significatività: ogni esperienza comporta un riferimento a valori precisi;

criterio della contestualizzazione: le attività didattiche portano il bambino a interiorizzare

norme, regole, valori e tradizioni del suo ambiente di vita.

La scuola opera con una metodologia che riconosce come suoi connotati essenziali:

- la valorizzazione del gioco inteso come risorsa privilegiata di apprendimento e di

relazioni;

- l’esplorazione e la ricerca per permettere di attivare adeguate strategie di pensiero;

- la vita di relazione come proposta della propria presenza e come scambio di

comunicazione;

- la mediazione didattica per orientare, sostenere e guidare gradualmente lo sviluppo

e l’apprendimento dei bambini;

- l’osservazione attraverso la quale l’insegnante valuta le esigenze del bambino e la

qualità dell’attività educativa e didattica;

- la documentazione dell’itinerario che il bambino compie all’interno della scuola.

I CAMPI DI ESPERIENZA

Sotto il profilo pedagogico la scuola dell’infanzia non si riferisce piú agli orientamenti, ma

ad una loro rielaborazione nelle “Indicazioni per i piani di studio personalizzati delle attività

educative nelle scuole dell’infanzia” , contenute nell’allegato A del Decreto Legislativo

59/2004 e successivamente nel 2007.

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 7

Nel contempo la scuola si è impegnata ad approfondire lo studio delle “Nuove indicazioni

per il curricolo per la scuola dell’Infanzia” contenute nel decreto ministeriale del 4/09/2012:

“Le indicazioni esplicitano i livelli essenziali di prestazione a cui tutte le scuole dell’infanzia

del sistema nazionale di istruzione sono tenute per garantire il diritto personale, sociale e

civile all’istruzione ed alla qualità”

Le indicazioni sono una specie di materia prima a cui tutti i docenti e le loro scuole sono

chiamati a dare una propria forma in base alle esigenze delle famiglie e del territorio, ma

soprattutto in base ai diversi ritmi di maturazione dei bambini.

Anche nelle “indicazioni nazionali” la scuola dell’infanzia rafforza :

- l’identità personale

- l’autonomia

- le competenze individuali

La scuola raggiunge questi obiettivi del processo formativo collocandoli in una visione che

riconosce il ruolo primario della famiglia e l’importanza del territorio in cui è collocata.

I campi di esperienza sono luoghi del fare e dell’agire del bambino orientati dall’azione

consapevole degli insegnanti e introducono ai sistemi simbolico-culturali.

La scuola, sulla base dell’autonomia didattica, articola i campi di esperienza al fine di

favorire il percorso educativo di ogni bambino, aiutandolo ad orientarsi nella molteplicità e

nella diversità degli stimoli e delle attività.

Essi sono :

- Il sé e l’altro. In questo campo, come recitano le indicazioni nazionali per il

curricolo“La scuola si pone come luogo di dialogo, di approfondimento culturale per

affrontare insieme questi temi (bisogno di senso, sicurezza, appartenenza, identità)

e proporre ai bambini un modello di ascolto e di rispetto, per convenire come aiutare

ciascun bambino a trovare risposte alle grandi domande”.

- Il corpo in movimento. E’ il campo di esperienza in cui si “ mira a sviluppare

gradualmente nel bambino la capacità di leggere, capire e interpretare i messaggi

provenienti dal corpo proprio ed altrui, di rispettarlo e di averne cura, di esprimersi e

di comunicare attraverso di esso per giungere ad affinarne le capacità percettive e di

conoscenza degli oggetti”.

- Linguaggi, creatività, espressione. E’ lo specifico campo di esercizio delle

capacità comunicative riferite al linguaggio orale attraverso mass media, computer,

TV e al primo contatto con la lingua scritta la cui valida impostazione, sul piano

culturale e scientifico, muove dal principio che la lingua si apprende all’interno di una

varietà di contesti comunicativi. “I bambini sono portati ad esprimere con

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 8

immaginazione e creatività le loro emozioni ed i loro pensieri.” Si può comunicare

utilizzando le parole, i colori, i disegni., il proprio corpo, i rumori, i suoni e una

grande varietà di strumenti e materiali anche multimediali.

- I discorsi e le parole. E’ lo specifico campo di esercizio delle capacità comunicative

riferite al linguaggio verbale. “La scuola dell’infanzia ha il compito di promuovere in

tutti i bambini la padronanza della lingua italiana e la consapevolezza

dell’importanza della propria lingua materna da parte di bambini di origini culturali

diverse”.

Le funzioni della lingua sono tante, da quella personale che permette di esprimere i

propri sentimenti a quella argomentativa per comunicare con il mondo circostante.

L’espressione verbale ha significato se permette al bambino di manifestare bisogni,

esteriorizzare esperienze, esprimere dubbi e convinzioni.

- La conoscenza del mondo. Questo campo di esperienza si rivolge in modo

specifico alle capacità, osservazione e misurazione di fatti e fenomeni della realtà ed

alle abilità necessarie per interpretarla e per intervenire consapevolmente su di

essa.“E’ compito degli insegnanti quello di rendere i bambini gradualmente

consapevoli della loro esperienza quotidiana e dei modi in cui la cultura dà forma a

tale esperienza.”

E’ il campo relativo alla esplorazione, scoperta e prima sistematizzazione delle

conoscenze sul mondo della realtà naturale ed artificiale, che ha come sistemi

simbolici di riferimento tutti i domini della conoscenza scientifica nei quali rientrano

particolarmente in gioco l’intelligenza spaziale, quella logico-linguistica ed i

collegamenti con il pensiero matematico.

L’EDUCAZIONE RELIGIOSA

Essa si pone come sviluppo e potenziamento del senso religioso presente nel bambino:

non è una attività accanto alle altre, ma la proposta di un significato che investe tutto lo

spazio di rapporto offerto ai bambini che ci sono affidati. I primi stupori ed i primi

sentimenti di ammirazione di fronte alla realtà, agli esseri viventi, alle persone, sono anche

approcci alla presenza di Dio.

In particolare l’educazione religiosa aiuta i bambini a cogliere gli aspetti della vita cristiana,

a intuirne i significati, ad esprimere con le parole e i segni la loro esperienza religiosa.

I contenuti sono :

- i segni e le esperienze della presenza di Dio nella creazione, nella natura e nelle sue

stagioni, nella vita e nelle opere degli uomini;

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 9

- la paternità di Dio che rende gli uomini fratelli e solidali;

- l’accostamento graduale ai passi della Bibbia con particolare attenzione a pagine

scelte da Vangeli;

- la domenica, le feste, le preghiere, i canti, i luoghi, gli elementi simbolici, gestuali e

figurativi della vita dei cristiani;

- episodi della vita dei santi;

- le regole dell’amore di Dio e del prossimo, con i primi comportamenti di accoglienza,

donazione, riconciliazione, sincerità e fiducia.

Importanza rilevante hanno la presenza delle immagini religiose (Gesú e Maria) e

l’educazione alla preghiera (lode, ringraziamento, domanda, richiesta di perdono).

A questa etá soprattutto il rapporto con Dio va fatto vivere come amicizia con Gesú e

affidamento alla Madre Maria: non come personaggi di fantasia, ma come persone che

esistono realmente, sono presenti ed operano nella Chiesa.

Il calendario liturgico offre ogni anno i temi e i tempi per scandire l’annuncio cristiano: sono

momenti fondamentali sia per le insegnanti che per i bambini e per le famiglie che

condividono l’esperienza religiosa.

Sono previsti incontri di approfondimento con il Parroco - Responsabile Legale -

Le docenti sono abilitate all’insegnamento della religione cattolica.

LA VALUTAZIONE

La Valutazione é un atto forte della responsabilità educativa dell’insegnante e dell’intero

Collegio dei Docenti, cui compete l’ elaborazione del P.T.O.F. (Piano Triennale dell’Offerta

Formativa) e la realizzazione dello stesso.

La valutazione è quindi riferita:

- all’insegnante ed alla sua proposta educativa verso i bambini della sua sezione;

- al bambino, alla sua crescita ed alla sua formazione globale;

- alle dinamiche relazionali che egli instaura con i coetanei e con gli adulti della

scuola;

- ai percorsi didattici programmati, alla loro efficacia e correttezza.

La valutazione, necessaria per poter misurare l’efficacia degli interventi educativi, avviene

attraverso una costante osservazione e raccolta di informazioni mediante l’utilizzo di

strumenti di registrazione e di documentazione dei percorsi proposti, sia nella sezione che

nell’intersezione.

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 10

L’osservazione si presenta come strumento privilegiato perché consente una descrizione

“storica” delle situazioni, degli effettivi avanzamenti rispetto alla posizione di partenza,

della presenza di determinati comportamenti sia in rapporto alle singole prestazioni o

risposte a stimoli, sia in rapporto alla personalità globale del bambino:

- è l’attività che l’insegnante compie quotidianamente, spesso in forma non

intenzionale, per assumere informazioni di carattere generale.

La raccolta di informazioni si articola in tre momenti fondamentali :

- un momento iniziale per delineare un quadro delle capacità possedute dal bambino

al suo ingresso nella Scuola dell’Infanzia;

- momenti intermedi alle varie sequenze didattiche che consentono di regolare e

individualizzare le proposte educative e i percorsi di apprendimento;

- un momento finale di bilancio per la verifica degli esiti formativi, della qualità delle

attività educative e didattiche, dei significati globali dell’esperienza educativa.

I PROGETTI

CONTINUITA’ DEI PROCESSI EDUCATIVI

La continuità educativa deve corrispondere al profondo bisogno di unità che è di ogni

persona. L’esperienza e la storia che il bambino ha vissuto va considerata e valorizzata,

non messa da parte come cosa superata, ma richiamata, valorizzata e riutilizzata nel

percorso nuovo che inizia. Il nuovo si costruisce cosi sulla base di ciò che c’è già e questo

consente al bambino di proseguire con piú sicurezza e con piú fiducia verso nuove

conquiste conoscitive e relazionali.

Continuità orizzontale

Il rapporto fra scuola e famiglia è fondamentale in quanto condizione essenziale per lo

sviluppo psico-sociale del bambino. Innanzitutto si interpella la famiglia per conoscere la

storia dei primi tre anni di vita del bambino (incluse esperienze di asilo nido) e per

confrontare e raccordare la concezione e l’esperienza educativa della scuola con quella

della famiglia.

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 11

I colloqui individuali insegnanti – genitori sono effettuati nel mese di settembre allo scopo

di:

- conoscersi come persone in quanto adulti di primaria importanza per il bambino, in

contesti di vita diversi ma paralleli;

- iniziare a costruire le fondamenta per un sentimento di fiducia da parte della

famiglia verso la realtà “scuola”;

- raccogliere informazioni in funzione dell’accoglienza del bambino: ritmi relativi al

sonno, alla pulizia, all’alimentazione, alla salute;

- eventuali esperienze sociali precedenti (asilo nido) e competenze acquisite.

Riteniamo che la buona riuscita di un’esperienza scolastica deve molto al primo periodo,

quello che è solitamente definito “inserimento”.

All’interno di una situazione così nuova per tanti aspetti, l’inserimento del bambino può

avvenire solo per gradi, sia per il tempo di permanenza a scuola, sia per la progressività di

interventi relazionali.

Nel corso dell’anno scolastico vengono favoriti dei momenti di incontro e di scambio mirati

all’individuazione delle strategie educative e del rapporto con il bambino.

Al termine dei tre anni della scuola dell’infanzia si ritiene giusto e prioritario “riconsegnare”

il bambino alla sua famiglia, condividendo con i genitori il percorso compiuto ed i risultati

raggiunti. Questa conclusione avviene attraverso un colloquio finale (integrato da un

questionario) della scuola con i genitori, durante il quale le insegnanti verificano con i

genitori i progressi, le difficoltà incontrate e gli obiettivi raggiunti dal bambino.

Nel mese di giugno, negli orari stabiliti e con l’opportuno controllo da parte del personale

ausiliario, i bambini dell’ultimo anno entrano ed escono dall’edificio scolastico

autonomamente, rimanendo comunque all’interno dell’area protetta. La motivazione di

questa scelta è quella di avvicinare sempre più il bambino alla realtà della scuola primaria,

dove quotidianamente accederà ai locali della scuola in modo indipendente.

Continuità verticale

Nello stesso tempo, non bisogna dimenticare che la continuità educativa merita di essere

esercitata anche a livello verticale e ciò presuppone l’instaurazione di efficaci collegamenti

didattici, organizzativi e curricolari con i livelli successivi del ciclo formativo di base.

Nel concreto questi sono gli strumenti di cui disponiamo per realizzare la continuità:

- formazione delle classi iniziali: le insegnanti della scuola dell’infanzia forniscono

informazioni utili alle insegnanti della scuola primaria per la formazione delle classi.

- incontri periodici fra le insegnanti per organizzare momenti di incontro nella scuola

elementare con i bambini di 5 anni e attuare attività in comune.

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 12

A partire dal mese di gennaio i bambini di 5 anni sono poi coinvolti in attività didattiche

mirate ad acquisire competenze e pre-requisiti necessari ad affrontare il nuovo

cambiamento. Viene chiesto di portare un quadernone e un astuccio in modo da poter

imparare a gestire questi primi strumenti tipici della scuola primaria. Sempre attraverso

forme ludiche viene proposto loro di eseguire piccole sequenze logiche relative al pre-

grafismo. Diventerà inoltre importante imparare a gestire il proprio materiale.

ATTIVITA’ DIDATTICHE

Le attività programmate quotidianamente si integrano con attività più specifiche che ormai

da anni sono presenti nella nostra scuola come per esempio la Psicomotricità, la

Creatività, la Pittura, l’Inglese.

Sempre più gradualmente viene introdotta una modalità di apprendimento mirata ad

essere completamente integrata all’interno della giornata didattica e proposta a tutti i

bambini, progettandola in modo mirato per fasce di età. I Laboratori (pittura, travasi,

psicomotricità, narrazione, inglese, ecc.) e il Progetto didattico, con sfondo integratore,

scandiscono le giornate.

Di seguito riportiamo i Progetti, ormai sperimentati e consolidati da anni, che a pieno titolo

faranno parte dell’attività prevista. Alcuni vengono proposti in sinergia con le attività che il

Comune di Settimo Milanese rivolge alle scuole e quindi potrebbero variare in base alla

proposta del Comune stesso.

Progetto: “Mangiando si impara”

Il momento del pranzo così importante all’interno della giornata diventa un ambito dove

non solo relazionare con i propri compagni, ma anche crescere imparando a gestire

l’allestimento della tavola, il servire gli amici e il riordinare.

Progetto: “Biblioteca”

La scelta di offrire ai bambini che frequentano la scuola S. M. Nascente la possibilità di

avere una biblioteca è nata dal desiderio di dare ai bambini un valido elemento

motivazionale e di stimolo per le attività con la convinzione che l’educazione al libro non

possa essere lasciata al caso, ma debba cominciare in tenera età.

Sin da piccoli i bambini devono avere la possibilità di avvicinarsi ai libri, intesi come

momento di gioco e di conoscenza, e la scuola dell’infanzia in questo, insieme alla

famiglia, ha un ruolo fondamentale per stimolare ed accrescere nel bambino il piacere

dell’ascolto di un racconto, che diventerà in futuro, il piacere alla lettura.

I volumi proposti sono rivolti a bambini di età compresa fra i tre e i cinque anni: letture di

immagini, fiabe, favole, brevi racconti con chiare e colorate illustrazioni.

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 13

Gli espositori, a misura di bambino, sono collocati nella casetta del salone per consentire

un momento raccolto, tranquillo e comodo per la consultazione dei libri. Essi possono

essere letti direttamente in biblioteca; una mattina al mese i bambini possono scegliere un

libro da leggere con i genitori, con i fratelli, con i nonni.

Ci si impegna a riportarli a scuola il mese successivo avendone cura e usandoli come un

bene comune: gradualmente ci si abitua così alla condivisione degli strumenti e dei

materiali che sono di tutti, ad un loro uso corretto, alla scelta del libro secondo i bisogni e

le curiosità, ad un scambio di opinioni con i compagni.

Progetto: “Animazione Libro”

La scuola aderisce, ormai da anni, a questo progetto proposto dalla Biblioteca di Settimo

Milanese. L’attività è rivolta ai bambini dell’ultimo anno che si recano in biblioteca

comunale, accompagnati dalle insegnati, grazie al trasporto offerto dal comune stesso.

L’obiettivo è quello di “avvicinare” il bambino al mondo della lettura. Viene inoltre

consegnata la tessere per poter chiedere in prestito i libri della biblioteca stessa.

Progetto “La Città dei Bambini e dei Ragazzi”

Iniziativa anch’essa proposta dal Comune di Settimo Milanese, a cui la nostra scuola,

insieme alle altre scuole del territorio, partecipa da anni. Poiché i minori rappresentano il

futuro della città, le politiche di governo locale prestano particolare attenzione ai diritti e

alle esigenze dei bambini e dei ragazzi. Dal 1999 l'Amministrazione Comunale ha riunito

intorno ad un "tavolo di lavoro" i rappresentanti delle scuole, delle agenzie e delle

associazioni del territorio per coordinare gli interventi educativi. Gli incontri del gruppo di

lavoro sono presto diventati un appuntamento consolidato e atteso, dando origine ad una

rete di progettualità integrata che ha ideato e promosso il progetto de "La Città dei Bambini

e dei Ragazzi". Il Progetto inizialmente denominato Città delle Bambine e dei Bambini, poi

ribattezzato Città dei Bambini e dei Ragazzi (su richiesta dei ragazzi della medie) risponde

alla scelta fondante e strategica dell’Amministrazione Comunale di porre al centro delle

proprie attività amministrative il tema del rapporto bambino-città, cioè di investire

sull’infanzia, sui giovani e sulle famiglie. Sono previste annualmente due uscite dei

bambini dell’ultimo anno che si recano al Comune di Settimo Milanese e svolgono attività

legate al tema proposto annualmente.

Progetto: “Educazione stradale”

Il progetto coinvolge i bambini di 5 anni e gli Agenti della Polizia Locale di Settimo

Milanese. Ha come obiettivo conoscere alcuni elementi della strada e saperli denominare;

progettare un percorso stradale; ascoltare e comprendere le regole del buon

comportamento stradale; individuare i colori del semaforo sul piano operativo; rispettare i

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 14

colori del semaforo sul piano operativo; conoscere alcuni segnali stradali e la loro

funzione; riprodurre e costruire i principali segnali stradali; ascoltare e comprendere

racconti sulla strada e sui segnali stradali.

Al termine del progetto i bambini sosterranno “l’esame” per ricevere la “Patente da Pedone

e Ciclista”

Progetto: “Evacuazione Mamma Orsa”

Il progetto coinvolge tutti i bambini e il personale della scuola. Viene proposto in modo

giocoso, per non incutere ansie e paure, attraverso il racconto della storia di “Mamma

Orsa e i suoi cucciolotti”.

Si scopriranno delle analogie tra un bosco immaginario e la realtà della scuola, si

esplorerà l’ambiente scolastico per rilevare le segnaletiche e le misure per renderla sicura,

si riconosceranno i simboli della sicurezza affissi alle pareti, si sperimenteranno

comportamenti corretti in caso di evacuazione dell’edificio, si analizzerà la necessità di

assunzione di comportamenti corretti non solo personali ma anche sociali.

Progetto: “Percorso Ciuccio”

A partire dal mese di Febbraio, in collaborazione con la famiglia, i bambini di tre anni che

ancora utilizzano il succhiotto saranno stimolati con un passaggio graduale a tenerlo tra le

mani, con il passare dei giorni a custodirlo in un simpatico sacchetto. Sarà poi una magica

fatina a recuperarlo e a portarlo nel mondo fatato dei piccoli Elfi. Filo conduttore del

progetto sarà la lettura del libro “il ciuccio di Nina” che verrà letto quotidianamente. Il

bambino dovrà vivere questo periodo con serenità affinché possa capire che crescere è un

piacere e non un dovere.

Progetto: “Pregrafismo”

Attraverso un divertente percorso di esperienze ludico-motorie il progetto prevede

l’acquisizione di corrette posture e movimenti per conquistare gesti fluidi in ogni azione e il

piacere di “ESPRIMERSI BENE” graficamente. Dal movimento, al segno, alla scrittura in

un progressivo affinamento delle abilità di base indispensabile alla crescita globale fisica,

mentale e affettiva. Le attività svolte si trasformeranno in una produzione grafica e nella

realizzazione di un quaderno che ricorderà loro l’esperienza vissuta.

Progetto: “Acquaticità”

La scuola, in collaborazione con la piscina di Settimo Milanese, organizza e propone come

attività extra-curricolare un Corso di Nuoto a tutti gli alunni. La proposta ha come

obiettivo, oltre alla possibilità di acquisire confidenza con l’acqua e il nuoto, quella di

aumentare la capacità di autonomia del bambino stesso. Il corso, mono - settimanale, ha

una durata di circa tre mesi a partire solitamente da Gennaio.

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 15

CENTRO ESTIVO

La Scuola dell’Infanzia attiva nel mese di luglio un servizio di “Centro estivo” rivolto ai

bambini che durante l’anno hanno frequentato la nostra scuola.

Le attività del centro estivo consentono di dare risposte ai molteplici bisogni dei bambini

quali quelli di comunicazione, autonomia, esplorazione, socializzazione, costruzione,

avventura e, nello stesso tempo, di assolvere una particolare finalità sociale garantendo

alle famiglie impegnate in attività lavorative, un servizio di cura dei propri figli in un

momento in cui la scuola è chiusa per le vacanze estive. Esso si pone come naturale

prolungamento dell’anno scolastico trascorso e, al fine di garantire una continuità

educativa, mantiene orari, ritmi e riti consolidatisi nel corso dell’anno scolastico. La

programmazione e le attività tengono conto del clima e della stanchezza dei bambini dopo

un intero anno scolastico. Si prediligono attività di socializzazione, manipolazione, musica

e movimento. Ampio spazio è dedicato al gioco, alle attività di libera esplorazione ed

all’anticipazione delle vacanze al mare con sabbia e giochi d’acqua. Non mancano i

momenti di gioco libero in classe e in giardino, in cui i bambini, sempre con la supervisione

di un adulto, hanno a disposizione materiale per disegnare, giochi in scatola, costruzioni,

bambole, macchinine, libri e, più in generale, tutti i giochi presenti nella scuola.

INCONTRI PER LE FAMIGLIE

Ritenendo la genitorialità vera e propria professione ed alla luce del detto “non si finisce

mai di imparare”, la scuola propone incontri di formazione per mamme e papà durante il

corso dell’anno. Gli incontri sono tenuti da esperti docenti e pedagogiste che trattano

tematiche diverse riguardanti figli, genitori e società educante. Obiettivo principale è

evidenziare come gli adulti vicini ai bambini possano far loro vivere una infanzia serena nel

momento in cui comprendono i loro bisogni, le loro esigenze, i loro interessi e desideri nel

rispetto dei loro ritmi di sviluppo e della loro personalità. Gli argomenti proposti offrono una

panoramica del bambino a 360 gradi e spaziano dal significato intrinseco del gioco, alle

domande di senso dei piccoli, dall’importanza delle regole in famiglia alla buona e corretta

alimentazione.

Sempre per i genitori viene fornita la possibilità di un servizio chiamato “Sportello

Genitori”, gestito direttamente da un esperto, psicologo, che si rende disponibile per

colloqui individuali con i genitori che ne fanno richiesta. E’ uno strumento utile, inteso

come ulteriore supporto al grande compito educativo a cui sono chiamati i genitori.

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 16

ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA

IL CALENDARIO

La scuola segue, in linea di massima, il calendario annuale fissato dall’Ufficio Scolastico

Regionale, con alcune variazioni previste dal nuovo decreto legislativo sull’Autonomia

(legge 15 marzo 1999, n.59). Esso viene deliberato dal Consiglio di Scuola per l’anno

successivo in genere prima del termine delle lezioni dell’anno in corso, a seguito delle

indicazioni fornite appunto dalla regione.

L’ORARIO

La scuola è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle ore 17.30

- Prima entrata: h. 7.30 – 8.45 (pre-scuola)

- Seconda entrata: h. 9.00 – 9.15

- Uscita intermedia: h. 13.15

- Prima uscita: h. 15.45 – 16.00

- Seconda uscita: h. 16.45 – 17.30 (dopo-scuola)

Il servizio di Pre e Dopo scuola va richiesto ed è un servizio aggiunto offerto direttamente

dalla scuola con dipendenti interni. Occorre quindi che i vostri bambini siano iscritti.

L’uscita intermedia delle 13.15 è solitamente utilizzata durante il periodo di inserimento per

i bambini nuovi.

L’ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA

La scuola dell’infanzia S. Maria Nascente può accogliere circa 54 bambini suddivisi in due

sezioni di al massimo 27 bambini. Le sezioni sono eterogenee in relazione all’età ed al

sesso dei bambini.

Questa scelta permette ai bambini delle tre età di fare esperienze diverse, sviluppare

senso di responsabilità nei più grandi verso i più piccoli, i quali sono stimolati dai più

grandi a superare i propri limiti. Inoltre l’incontro con i bambini diversi ci consente di

educare concretamente ad accettare e a considerare la diversità come una ricchezza ed

una risorsa: la diversità non è mai una condizione emarginante, nemmeno quella dei

bambini portatori di handicap.

Non manca nella programmazione e nelle proposte didattiche, una specifica attenzione ad

ognuna delle tre età.

Vi è una mensa interna gestita da un fornitore esterno. Tale specificità rende

indubbiamente più gradevole il cibo in quanto cotto in loco. I bambini mangiano tutti

insieme nel Refettorio allestito in modo allegro e funzionale.

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 17

Le attività

Esse vengono progettate collegialmente e realizzate prevalentemente in momenti di

intersezione, mantenendo comunque come primo riferimento la sezione e le insegnanti di

appartenenza. Esse costituiscono una occasione di incontro con altri adulti e bambini della

stessa scuola e consentono una più articolata proposta didattica, predisposta in funzione

di ognuna delle tre età. Anche per le insegnanti i momenti di intersezione sono importanti,

perché mettono nella condizione di intensificare la collaborazione e la condivisione non

solo della proposta didattica, ma soprattutto dell’attenzione a cogliere la domanda dei

bambini, anche di quelli che non fanno parte della propria sezione, e a cercare di

rispondervi nei modi piú adeguati per la loro crescita.

La scuola è dotata di materiale per attività motoria, per la sperimentazione, osservazione,

ricerca, pittura, per le attività manipolative, travestimenti.

Tutto il materiale è conforme alle nuove normative europee, ed è provvisto di certificazione

come materiale ignifugo.

Gli Spazi

All’ingresso una parete è dedicata alle informazioni brevi e chiare che rendono partecipi i

genitori alla vita della scuola.

Alcuni elementi piacevoli, inviti alle feste, fotografie, lavori dei bambini si affiancano a

informazioni più dettagliate inserite in apposite bacheche: verbali e avvisi di riunioni,

informazioni sul menù, avvisi riguardanti iniziative diverse. Al centro del salone vi è inoltre

uno spazio dedicato al Progetto Didattico dell’anno in corso, in cui viene documentato il

progetto stesso utilizzando lo schema dei Campi di Esperienza.

In prossimità delle classi vi sono armadietti adibiti a spogliatoi, dove riporre cappotti e

scarpe per indossare, prima di entrare in classe, scarpine più leggere e comode per tutta

la giornata a scuola.

Le classi si aprono su un salone ampio e luminoso, dove è possibile fare attività di

intersezione, motorie e ludiche oltre che ricreative.

Gli spazi nelle sezioni sono suddivisi in:

- spazio per la conversazione e i giochi sul tappeto

- casa della bambola per il gioco simbolico

- zona per il lavoro con tavoli e mobili contenenti materiale didattico

Lo spazio cosi differenziato consente al bambino di aggregarsi spontaneamente in piccoli

gruppi, fare esperienze individuali con la presenza discreta dell’insegnante, organizzare

attività mirate per età omogenee. La scuola offre anche uno spazio arredato in modo

adeguato per i bambini che hanno bisogno di interrompere con una pausa di riposo la

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 18

propria attività.

L’aula è il primo spazio che il bambino impara a conoscere, dove il gruppo-sezione in cui è

inserito vive la maggior parte della giornata scolastica. Questo spazio è caratterizzato

dalla presenza stabile degli insegnanti titolari e dalla presenza degli altri bambini che

costituiscono il gruppo sociale di riferimento.

L’aula è uno spazio fisico ben identificabile : ogni aula ha il nome di un colore che la

identifica e che viene indicato all’esterno di essa.

I bambini potranno anche usufruire di uno spazio esterno all’aperto per attività motorie e

ricreative, individuali e di gruppo, attrezzato con giochi adatti all’età. Se le condizioni

atmosferiche lo consentono, lo spazio è utilizzato anche per attività strutturate.

Anche i servizi igienici sono uno spazio educativo arredato per favorire l’autonomia e

l’educazione igienico-sanitaria.

A disposizione dei bambini: distributori automatici di sapone e di asciugamani di carta.

Oltre all’ufficio per la direzione vi è poi un aula dedicata alle riunioni e al collegio docenti

dove le insegnanti hanno a loro disposizione un computer, libri e materiale per la

programmazione didattica.

I tempi

La giornata ha un ritmo stabile, che aiuta i bambini a orientarsi nel tempo ed a capire ciò

che viene prima e ciò che viene dopo, anche in vista del ritorno della mamma e del rientro

a casa. I tempi di permanenza a scuola godono di una giusta flessibilità e vengono decisi

insieme ai genitori dei bambini.

All’inizio della frequenza c’è una attenzione alla gradualità, per consentire ai bambini di tre

anni di familiarizzare serenamente con il nuovo ambiente.

Ogni anno in base alla programmazione, si organizzano uscite didattiche e Progetti

ulteriori e specifici.

PROGRAMMA GIORNALIERO

7.30-8.45 Entrata bambini pre - scuola.

9.00-9.15 Entrata. Attenzione all’accoglimento del singolo, giusta disponibilità a relazionarsi con i genitori e attenzione alle loro richieste.

9.20-10.00 Ci contiamo: spazio privilegiato il tappeto. La Preghiera e poi i bambini raccontano e le insegnanti ascoltano.

10.00-11.15 Disegno libero. Attività di manipolazione, taglio e incollatura inerenti le esperienze dei bambini. Le attività sono per gruppi omogenei di età. Chi non partecipa si organizza con giochi didattici oppure in casetta nel gioco simbolico. Attività specifiche in base al progetto e alla programmazione.

11.15-12.00 Riordino classe. Canzoni e giochi di gruppo al tappeto. Ci si prepara per il pranzo, ma prima tutti in bagno.

12.00-12.45 Breve canto di preghiera. I bambini più grandi aiutano i più piccoli. In refettorio I

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 19

“camerieri” distribuiscono i piatti, aiutano a sparecchiare.

12.45-13.30 Ricreazione in salone. Gioco libero individuale in piccoli gruppi. A turno le classi possono organizzare il gioco libero in casetta.

13.30-15.15 I bambini di tre anno vanno a riposare. Un’ insegnante rimane a vigilare il sonno dei bambini. .

14.00-15.30 Attività in classe con le due età, quattro e cinque anni, pre-grafismo, giochi con materiale didattico. Riordino, servizi igienici.

15.45-16.00 Prima uscita.

16.00-17.30 Doposcuola. Merenda, giochi in classe, in salone o in giardino.

La giornata è terminata: tutti a casa.

Il Personale

La Scuola dell’Infanzia è strutturata come una comunità educante.

Il Responsabile Legale quale Parroco della Comunità Pastorale e a cui la stessa scuola si

collega, riveste il ruolo di responsabile ultimo dell’andamento di questa comunità

educante.

Il Collegio docenti composto dalla coordinatrice, tre insegnanti titolari.

Il Personale non docente: una ausiliaria che collabora con le docenti e instaura rapporti

positivi con i bambini, una segretaria che svolge l’attività a titolo volontario.

All’interno della strutta è poi presente il personale (una cuoca e due ausiliarie) della

società che fornisce i pasti.

GLI ORGANI COLLEGIALI

La Scuola dell’Infanzia, in ottemperanza alla legge 62/2000, è dotata dei seguenti Organi

Collegiali, improntati alla partecipazione democratica ed al diritto dovere dei genitori di

educare e istruire i propri figli:

- Consiglio di Scuola

- Collegio Docenti

- Consiglio di intersezione

- Assemblea generale dei genitori

- Assemblea di sezione dei genitori

Consiglio di Scuola

È composto dal Parroco pro tempore, la Coordinatrice, un insegnante, due genitori eletti

dall’assemblea generale, un rappresentante area amministrativa, un rappresentante

servizio Ata. I genitori rappresentanti in Consiglio di scuola rimangono in carica per tre

anni. Esso delibera il Piano dell’Offerta Formativa e il Regolamento predisposti dal

Collegio dei Docenti. Mantiene i rapporti con gli Enti che hanno relazioni con la scuola e

sovrintende a tutta l’organizzazione dell’attività scolastica.

Piano Triennale dell’Offerta Formativa Pag. 20

Collegio Docenti

Il Collegio dei Docenti è composto dal personale insegnante in servizio nella scuola ed è

presieduto dalla Coordinatrice didattica nominata dal gestore, a norma della Circolare del

Dipartimento per i servizi sul territorio prot. 25 del 11 gennaio 2002.

Esso cura la programmazione dell’azione e dell’attività educativa.

- Formula proposte all’ente gestore della scuola, tramite la coordinatrice, in ordine

alla formazione e alla composizione delle sezioni, orari e organizzazione della

scuola, tenendo conto del regolamento interno.

- Valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica per verificarne

l’efficacia in rapporto agli obiettivi programmati.

- Esamina i casi di bambini che presentano difficoltà di inserimento, allo scopo di

individuare le strategie più adeguate per la loro utile integrazione.

- Sentiti gli organi collegiali e l’ente gestore, predispone il P.T.O.F. da rendere

pubblico durante l’assemblea generale.

Il collegio docenti si riunisce una volta al mese. A turno si redige un verbale.

Consiglio di Intersezione

E’ composto da una docenti in servizio nella scuola e da due (o da uno) genitori degli

alunni di ogni sezione, scelti dalle rispettive assemblee, ed è presieduto dalla

Coordinatrice della scuola che lo convoca.

Ha il compito di formulare al Collegio dei Docenti ed al Consiglio di scuola proposte in

ordine all’azione educativa e didattica e ad iniziative finalizzate all’ampliamento e/o

miglioramento dell’offerta formativa.

Il Consiglio di intersezione si riunisce, di norma, due volte l’anno.

Assemblea generale dei genitori

L’Assemblea generale dei genitori della scuola è costituita dai genitori dei bambini e delle

bambine iscritti. La prima assemblea viene convocata entro il primo mese di scuola dalla

Coordinatrice della scuola, al fine di presentare il progetto didattico dell’anno in corso.

L’assemblea viene convocata ogniqualvolta specifiche esigenze lo richiedano.

L’assemblea designa i genitori per il Consiglio di Scuola.

Assemblea di sezione

È formata dalla insegnante di sezione che la indice e dai genitori dei bambini iscritti nella

sezione stessa. Si riunisce due volte all’anno. La prima all’inizio dell’anno scolastico:

l’insegante presenta il programma, fa una valutazione con i genitori di come è stato

l’inserimento dei nuovi iscritti; viene eletto il rappresentante di classe. La seconda a fine

anno per una valutazione complessiva dell’anno scolastico e una verifica del lavoro svolto.

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Documento elaborato dal Collegio Docenti e approvato dal Consiglio di Scuola

in data 9/01/2018 La Coordinatrice Bealli Simona

Le Docenti

Berra Rosangela

Ferrua Maria Luisa

Quarantelli Manuela