SANITALIA 001

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ANNO I - NUMERO I - LUGLIO-AGOSTO 2009 www. sanitaliaweb.it DIRETTORE RESPONSABILE RAFFAELE BALLETTA Quando nasce un nuo- vo giornale si desidere- rebbe sempre che que- sto giornale ci dicesse cose che gli altri non di- cono, il più delle volte lo si preferisce solo, ma poi, puntualmente ci si dimentica e, regolar- mente ci si allinea al co- ro. Ci rendiamo conto di quanto sia difficile non farlo, ma noi ci sforzere- mo anche perché la nascita di una rivista dedi- cata al mondo della Sanità non è un evento che accade tutti i giorni. Questo non vuole essere un giornale per’addetti ai lavori’. Servirà agli ad- detti ai lavori leggerlo, ma non si rivolge solo a loro. Questo progetto editoriale nasce dall'entu- siasmo e dalla necessità di una rivista che sia un riferimento rigoroso e credibile per l'incontro e lo scambio di esperienze fra tutti gli operatori e i fruitori del servizio sanitario pubblico e priva- to. Ci rendiamo conto che è un campo molto vasto, spesso denigrato o elogiato, a seconda dei casi e, il nostro intento è proprio quello di contribuire a portare un po’ di chiarezza. Que- sto periodico si pone quindi obiettivi ambiziosi. Vuole combattere il fenomeno delle mistificazio- ni che incombono sul settore cercando di ri- muovere lo scetticismo dal quale, il comparto sanitario è prigioniero e che soltanto la concre- tezza del sapere riuscirà a ribaltare e, vuole al- tresì smascherare e portare alla conoscenza dell’opinione pubblica, le innumerevoli condi- zioni disastrose in cui versa la Sanità in alcune aree del Paese. Il giornale vuole dare merito a chi nel silenzio ha finora raggiunto risultati di in- dubbio valore e potrà, da oggi, disporre di un punto di riferimento e di dibattito serio. Ma, così come parlerà ed elogerà le eccellenze e le effi- cienze del sistema sanitario; allo stesso modo porterà alla luce le negligenze e le inefficienze. Saranno queste le grandi risorse sui cui conte- rà il magazine "Sanitalia"... (continua a pagina 14) Se trenta anni sono sufficienti per la verifica di efficacia o fal- limento di un provvedimento di interesse pubblico, credo si sia ora legittimati a dichiarare il fallimento della legge 388/78, la riforma sanitaria con la sua ispirazione di fondo di miglio- rare lo stato generale di salute nel Paese. Nasceva con un pre- supposto vivo nella cultura dell’epoca e cioè che un sistema sa- nitario si intende riuscito se la salute nella collettività sale sen- sibilmente di livello rispetto alle malattie. La razionalizza- zione che si intendeva dare con quella legge aveva questo ob- biettivo principale. Le statistiche dopo trent’anni ci dicono due cose fondamentali: l’aumento dei malati e l’aumento della spesa sanitaria; tutto ciò con l’incremento enorme di... (continua a pagina 12) POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. N°46 DEL 27/02/04) ART. 1 COMMA 2 E 3- DCB CASERTA ANNO I La sfida del Millennio di tutti i ricercatori è quella di trovare una cura per aiutare milioni di malati L ’Italia a caccia dell’Hiv DALL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ LA NUOVA STRATEGIA PER LA LOTTA ALL’AIDS di Raffaele Balletta di Giovanni Grieco* l intervento l editoriale 09 PAGINA Piano di prevenzione, pioggia di euro alle Regioni 10 PAGINA ‘Colonscopia’, ora è come bere un bicchiere d’acqua 23 PAGINA Rizzoli e IBM Israele contro le malattie rare scheletriche SORRENTO All’Ospedale unaTac di ultima generazione 03 PAGINA Il fallimento della legge 388/78 Entusiasmo e Necessità la di vignetta covino FEBBRE SUINA

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Il magazine della medicina

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ANNO I - NUMERO I - LUGLIO-AGOSTO 2009www. sanitaliaweb.it

DIRETTORE RESPONSABILE RAFFAELE BALLETTA

Quando nasce un nuo-vo giornale si desidere-rebbe sempre che que-sto giornale ci dicessecose che gli altri non di-cono, il più delle volte losi preferisce solo, mapoi, puntualmente ci sidimentica e, regolar-mente ci si allinea al co-ro. Ci rendiamo conto diquanto sia difficile nonfarlo, ma noi ci sforzere-mo anche perché la nascita di una rivista dedi-cata al mondo della Sanità non è un evento cheaccade tutti i giorni. Questo non vuole essereun giornale per’addetti ai lavori’. Servirà agli ad-detti ai lavori leggerlo, ma non si rivolge solo aloro. Questo progetto editoriale nasce dall'entu-siasmo e dalla necessità di una rivista che siaun riferimento rigoroso e credibile per l'incontroe lo scambio di esperienze fra tutti gli operatorie i fruitori del servizio sanitario pubblico e priva-to. Ci rendiamo conto che è un campo moltovasto, spesso denigrato o elogiato, a secondadei casi e, il nostro intento è proprio quello dicontribuire a portare un po’ di chiarezza. Que-sto periodico si pone quindi obiettivi ambiziosi.Vuole combattere il fenomeno delle mistificazio-

ni che incombono sul settore cercando di ri-muovere lo scetticismo dal quale, il compartosanitario è prigioniero e che soltanto la concre-tezza del sapere riuscirà a ribaltare e, vuole al-tresì smascherare e portare alla conoscenzadell’opinione pubblica, le innumerevoli condi-zioni disastrose in cui versa la Sanità in alcunearee del Paese. Il giornale vuole dare merito achi nel silenzio ha finora raggiunto risultati di in-dubbio valore e potrà, da oggi, disporre di unpunto di riferimento e di dibattito serio. Ma, cosìcome parlerà ed elogerà le eccellenze e le effi-cienze del sistema sanitario; allo stesso modoporterà alla luce le negligenze e le inefficienze.Saranno queste le grandi risorse sui cui conte-rà il magazine "Sanitalia"...

(continua a pagina 14)

Se trenta anni sono sufficienti per la verifica di efficacia o fal-limento di un provvedimento di interesse pubblico, credo si siaora legittimati a dichiarare il fallimento della legge 388/78,la riforma sanitaria con la sua ispirazione di fondo di miglio-rare lo stato generale di salute nel Paese. Nasceva con un pre-supposto vivo nella cultura dell’epoca e cioè che un sistema sa-nitario si intende riuscito se la salute nella collettività sale sen-sibilmente di livello rispetto alle malattie. La razionalizza-zione che si intendeva dare con quella legge aveva questo ob-biettivo principale. Le statistiche dopo trent’anni ci diconodue cose fondamentali: l’aumento dei malati e l’aumento dellaspesa sanitaria; tutto ciò con l’incremento enorme di...

(continua a pagina 12)

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. N°46 DEL 27/02/04) ART. 1 COMMA 2 E 3- DCB CASERTA ANNO I

La sfida del Millennio di tutti i ricercatori è quella di trovare una cura per aiutare milioni di malati

L’Italia a caccia dell’HivDALL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ LA NUOVA STRATEGIA PER LA LOTTA ALL’AIDS

di Raffaele Ballettadi Giovanni Grieco*

l’interventol’editoriale

09PAGINA Piano di prevenzione,

pioggia di euro alle Regioni 10PAGINA ‘Colonscopia’, ora è come

bere un bicchiere d’acqua 23PAGINA Rizzoli e IBM Israele contro

le malattie rare scheletriche

SORRENTO

All’Ospedale una Tacdi ultima generazione

03PAGINA

Il fallimento della legge 388/78Entusiasmoe Necessità

la divignetta covino FEBBRE SUINA

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Tac, si gira

Arriva all’Ospedale di Sorrentouna macchina di ultima generazione.Anche grazie a Sofia Loren

SORRENTO (NA) - Arriva all’ospeda-

le di Sorrento una Tac di ultima genera-

zione grazie al contributo della Fonda-

zione Sorrento e del Comune guidato

dal sindaco Marco Fiorentino.

La notizia è stata ricevuta dal primo

cittadino della rinomatissima cittàattra-

verso una nota ufficiale della Commis-

saria straordinaria dell’Asl 3 Loredana

Cici, contenente i ringraziamenti uffi-

ciali nei confronti dell’Amministrazio-

ne della Città di Sorrento e della Fon-

dazione, che lo scorso mese di febbra-

io, avviarono una raccolta fondi nel

corso di un galà di beneficenza.

Durante la serata, organizzata in occa-

sione della cittadi-

nanza onoraria a

Sofia Loren, Comu-

ne e Fondazione

avevano avviato la

raccolta mirata a

contribuire all’ac-

quisto per l’ospeda-

le Santa Maria della

Misericordia, di una

Tac di nuova gene-

razione.

Uno strumento dia-

gnostico moderno

la cui fruizione sa-

rebbe stata appan-

naggio di tutti i cit-

tadini della penisola

sorrentina e del comprensorio.

La Commissaria ha comunicato a Fio-

rentino l’avvenuto ordinativo della

macchina, che sarà acquistata anche

grazie al loro contributo raccolto con

l’iniziativa di beneficenza, e che sarà

installata nel centro attrezzato del pre-

sidio ospedaliero locale.

«Considero quest’atto un successo per

tutta la comunità cittadina - ha dichia-

rato, soddisfatto, Fiorentino -. Impor-

tante anche per l’intero comprensorio,

dato che l’installazione di un così mo-

derno strumento diagnostico garantisce

ancor più l’assistenza sanitaria che è

essenziale in un territorio, quale la pe-

nisola, distante dai centri specialistici e

che presenta problematiche per i colle-

gamenti. Con la Tac viene ancora più

garantita la salute pubblica sul territo-

rio».

Soddisfazione per la notizia dell’acqui-

sto, al quale ha contribuito la raccolta

fondi, è stata anche espressa dal presi-

dente della Fondazione Sorrento, Luigi

Aponte: «Quando si creano importanti

sinergie tra pubblico e privato attraver-

so queste iniziative, si dimostra come si

possa dare un sostegno fattivo ai reali

bisogni della comunità. Questo è solo

un primo passo. Bisogna continuare in

questa direzione con l’aiuto della citta-

dinanza per raggiungere obiettivi co-

muni».

GARA DI SOLIDARIETÀ

Centrati gli obiettivi della gara di soli-

darietà. Secondo i bilanci, le entrate

hanno superano i 100mila euro. Calato

il sipario della manifestazione in occa-

sione della quale è stata conferita la cit-

tadinanza onoraria di Sorrento alla Lo-

ren, gli organizzatori hanno potuto ve-

rificare che gli incassi hanno superato i

centomila euro preventivati alla vigilia

e destinati a concorrere all’ acquisto

della Tac da mettere a disposizione

dell’ Ospedale Civile “Santa Maria del-

la Misericordia” di Sorrento.

Si tratta di un importo ricavato tanto

grazie alla vendita dei biglietti previsti

per la partecipazione ai vari eventi,

quanto dalle generose contribuzioni dei

Comuni viciniori, della Banca di Credi-

to Popolare di Torre del Greco, della

banca Popolare di Bari oltre che di pri-

vati cittadini ed imprese.

La gara di solidarietà promossa con-

giuntamente dal sindaco Fiorentino (a

nome dell’intera città) e dai responsabi-

li della Fondazione Sorrento (Aponte

in primis) ha sortito positivi e lusin-

ghieri risultati.

Gli oltre centomila euro raccolti, sono

andati ad aggiungersi agli altri cento-

mila euro già stanziati dall’Ammini-

strazione comunale di Sorrento, ren-

dendo realizzabile il raggiungimento

dell’obiettivo finale dell’acquisto di

una Tac destinata ad entrare a far parte

della dotazione dell’Ospedale di Sor-

rento. L’Amministrazione comunale di

Sorrento e i responsabili della Fonda-

zione Sorrento ringraziano, ancora una

volta, quanti – a vario titolo – hanno

contribuitto tanto alla buona riuscita

della serata del 14 febbraio scorso,

quanto al buon esito della raccolta di

fondi lanciata per rendere possibile il

più volte richiamato acquisto di una

Tac destinata ad entrare a far parte del-

la dotazione dell’ ospedale di Sorrento.

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �3 ��

SANITÀ & BENEFICENZA

Istituto Ortopedico Gaetano Pini

Ristrutturazione del Servizio Traumatologico

d’Urgenza9 luglio - 28 settembre 2009

E’ stata programmata dal 9 luglio 2009 al 28 settembre2009 la chiusura del Servizio Traumatologico d’Urgenzadell’Azienda ospedaliera Gaetano Pini per ristrutturazionee ammodernamento nell’ottica di un continuo migliora-mento della qualità dei servizi sanitari per il cittadino. Si è operato in sinergia con la rete sanitaria del territorioper rendere minimo il disagio agli utenti. I ricoveri e le prestazioni ambulatoriali sarannocomunque garantiti.La chiusura delle accettazioni dei pazienti decorreràdalle ore 23.00 del giorno 8 luglio 2009. La riaperturaè prevista il giorno 28 settembre 2009 alle ore 7.00.

La Direzione Generale

AVVISO IMPORTANTE

A destra Sofia Loren.Sotto il sindaco

di Sorrento, Marco Fiorentino e in basso

una sala TAC

Piazza Cardinal Ferrari, 120122 Milano

Tel. 0258296212 - Fax 0258296217

www.italiainweekend.itSFOGLIALO SU

www.italiainweekend.itSFOGLIALO SU

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Page 5: SANITALIA 001

CREMONA - L’Associazione nazio-

nale medici veterinari italiani (Anmvi)

è fra i soggetti accreditati agli Stati

Generali dell’Expo, che si sono aperti

al Teatro Dal Verme di Milano. L’As-

sociazione partecipa con la sua dire-

zione International alla “fabbrica dei

progetti” con il tema “Medici Veteri-

nari, salute, animali e alimenti merita-

no un’esposizione universale”.

L’idea è di collegare la sanità pubblica

veterinaria internazionale con il tema

portante dell’evento: Nutrire il Piane-

ta, Energia per la Vita.

«Il nostro Paese, la sicurezza alimen-

tare, la sanità veterinaria e la globaliz-

zazione dei mercati europei del-

l’agroalimentare - dichiara il direttore

di Anmvi international, Giancarlo Bel-

luzzi - meritano una esposizione uni-

versale. E l’Expo 2015 sarà la miglior

vetrina dei progressi della sanità vete-

rinaria di fronte alle sfide sanitarie

transfrontaliere».

Anmvi international, con la sua espe-

rienza, offre all’Expo 2015 l’opportu-

nità di gettare uno sguardo sulle eccel-

lenze regionali, nazionali ed interna-

zionali nel know how veterinario,

agroalimentare e di sanità pubblica.

«Le partnership che abbiamo consoli-

dato con numerosi Paesi europei e del

Nord Africa - aggiunge il direttore -

garantiranno una visione davvero uni-

versale di che cosa significhi oggi di-

sporre di garanzie sanitarie ed alimen-

ti sicuri per la popolazione del pianeta,

come risultato di professionalità glo-

bali e avanzate».

Le iniziative per l’Expo 2015 hanno

già visto il diretto coinvolgimento del-

l’Associazione nazionale medici vete-

rinari italiani in veste di Associazione

sostenitrice della candidatura di Mila-

no, e con apprezzate attività di suppor-

to al Comitato di Candidatura sia in

occasione della presentazione del pro-

getto Food Village (4-5 febbraio

2008). Anmvi international è entrata a

far parte degli operatori di rilevanza

regionale in Lombardia, per la forma-

zione specialistica di rilevanza euro-

pea in area medico-veterinaria, pro-

mossa dall’assessorato all’Istruzione e

Lavoro.

L’Associazione nazionale medici vete-

rinari italiani è una Federazione di as-

sociazioni professionali veterinarie,

nata nel 1999 con l'obiettivo statutario

di avviare progetti di riqualificazione

e tutela della professione veterinaria.

E’ affiliata a Confprofessioni dal

2000. In Anmvi sono federate le mag-

giori associazioni nazionali, regionali

e provinciali di categoria, in rappre-

sentanza di tutti i comparti della pro-

fessione veterinaria, sia privata che

pubblica. L’Associazione è presente

su tutto il territorio nazionale.

Anmvi partecipa alla “fabbrica dei progetti”

“ANIMALI” PROTAGONISTIAGLI STATI GENERALI EXPO 2015

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �5 ��

VETERINARIA

PESCARA - Grosse novitàper ciò che riguarda l’assi-stenza turistica nel corso diquesta stagione 2009, nellelocalità di Pescara e Monte-silvano: il turista bisognosodi assistenza primaria o pe-diatrica si dovrà rivolgere,nelle fasce orarie diurne, aqualunque medico conven-zionato con la Ausl di Pe-scara, mentre perl’assistenza notturna potràrivolgersi ai medici di Conti-nuità Assistenziale (ex Guar-dia medica). Inoltre, per lasola città di Pescara si se-gnala che sono attivi anchedue Nuclei di Cure Primarie,

con orario dalle 8 alle 20,nei giorni dal lunedì al ve-nerdì. Si tratta, per PescaraNord, del dottor FabrizioPanieri (via Malagrida 9,tel.085\ 4.217.108 – 085\4.227.468) e, per PescaraSud, del dottor MassimoCalisi ((Via Conti Berar-dino 62, tel.085\6.921.287).Le prestazioni in oggettosono riservate esclusiva-mente ai turisti ed hanno uncosto di 25 euro per ciò cheriguarda le prestazioni do-miciliari e di 15 euro perquelle ambulatoriali. Il costoper l’assistenza pediatrica è

invece fissato in 35 euro perciò che riguarda le presta-zioni domiciliari e 15 europer quelle ambulatoriali.A fronte del predetto esborsoil sanitario rilascerà appo-sita ricevuta, che potrà es-sere rimborsata dalla Ausl diappartenenza. La sede del

Servizio di Continuità Assi-stenziale (ex Guardia Me-dica) a Pescara è in LargoLuciano Lama (di frontevecchio ospedale, tel.085\28.868- 085\4.253.191),a Montesilvano in CorsoUmberto, 447 (tel.085\4.253.357).

A Pescara e Montesilvanoattivi nuclei cure primarie

Sopra: il direttoredi Anmvi international,Giancarlo Belluzzi

Belluzzi: «Il nostroPaese, la sicurezza

alimentare, la sanitàveterinaria meritano

una esposizione universale»

ASSISTENZA TURISTICA

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di Anselmo Tagliacozzi�

Come i cittadinisi devono comportarein caso di sospettoinfarto cardiacoUna delle principalicause di mortee di invalidità

GEMONA DEL FRIULI (UD) - Un pro-getto per ridurre la mortalità per infartocardiaco: è attiva da inizio anno la cam-pagna di comunicazione nell’ Ass3 AltoFriuli, mirata a informare la popolazionesui comportamenti corretti da adottare incaso di sospetto infarto cardiaco. L’infar-to miocardico rappresenta una delle prin-cipali cause di morte e di invalidità. An-che se i progressi della cardiologia hannoportato a salvare la vita alla maggiorparte dei pazienti che giungono in ospe-dale una grande percentuale di soggetticolpiti da infarto (specie i giovani) dece-de nelle prime ore per arresto cardiacoprima di arrivare in ospedale, perché nonriconosce i sintomi o perché attende trop-po tempo prima di cercare aiuto. Di quel-

li che giungono in ospedale, solamente il40% lo fa entro le prime due ore dall’ini-zio dei sintomi, limitando di molto la effi-cacia delle terapie riperfusive (trombolisie angioplastica coronarica), quelle cioèche riaprendo la coronaria ostruita inter-rompono l’infarto. Il vantaggio delle tera-pie riperfusive nel salvare il muscolo car-diaco altrimenti destinato a morte è mas-simo entro le prime ore (2-3 ore) e scenderapidamente col passare del tempo. I cit-tadini dell’ Alto Friuli sono destinatari diinformazioni e messaggi sull’ argomento,veicolati da vari mezzi di comunicazione:per esempio durante l’ attesa telefonicaalle strutture dell’ ASS3, oppure nel cor-so delle serate sanitarie che i cardiologidell’ ASS3 stanno tenendo nei vari Comu-

ni (i più recenti, Moggio e Malborghetto),attraverso i cartoncini plastificati chevengono distribuiti nelle Farmacie e ne-gli ambulatori dei Medici di MedicinaGenerale, oltre che nelle varie strutturedell’ ASS3. Sui monitor dei 2 Ospedali diGemona e Tolmezzo viene proiettato unospot, recitato da un testimonial di ecce-zione: è Bruno Pizzul, che ha regalato lasua immagine e la sua voce all’ ASS3 perveicolare gli importanti messaggi temadella campagna. Lo spot, realizzato con ilgeneroso contributo dell’ AssociazioneFriulana Donatori di Sangue, a breveverrà trasmesso anche dall’ emittente Te-lefriuli nelle fasce orarie di maggiorascolto.

www.ass3.sanita.fvg.it

Conclusi gli arruolamenti dei pazienti nello studio clinico americano per il morbo di ParkinsonBusiness della neuromodulazioneSt Jude Medical acquisisce il know how di Northstar Neuroscience

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �6 ��

CERVELLO & CUORE

PROGETTO RITARDO EVITABILE NELL’ASS3 “ALTO FRIULI”

MILANO - St. Jude Medical, gruppo

americano leader al mondo nella pro-

gettazione, produzione e commercializ-

zazione di dispositivi medicali per il

trattamento delle patologie cardiova-

scolari e neurologiche, rafforza la sua

presenza nel settore della neuromodu-

lazione, segmento nel quale la società

ha registrato nel primo trimestre 2009

ricavi per 73 milioni di dollari, con una

crescita del 40% rispetto allo stesso pe-

riodo del 2008. E’ stata infatti acquisita

- comunicano dalla Società - la proprie-

tà intellettuale e il know how di Nor-

thstar Neuroscience, Inc., società pro-

duttrice di dispositivi medicali. Paralle-

lamente, St. Jude Medical ha concluso

l’arruolamento dei pazienti nel suo stu-

dio clinico americano sulla Stimolazio-

ne Cerebrale Profonda (Dbs - Deep

Brain Stimulation) per la cura del mor-

bo di Parkinson.

«Queste operazioni rientrano nella stra-

tegia di rafforzare sempre più la nostra

presenza nel business della neuromo-

dulazione», ha commentato Daniel J.

Starks, chairman and Ceo St. Jude Me-

dical. Con questa operazione, St. Jude

Medical acquisisce le proprietà intellet-

tuali del portafoglio della Northstar, i

suoi dati clinici, i suoi progetti di svi-

luppo di dispositivi e le sue apparec-

chiature di fabbricazione e produzione.

L'operazione, si prevede, non avrà im-

patti significativi sugli obiettivi finan-

ziari dell’esercizio in corso.

Northstar sviluppa terapie per la stimo-

lazione corticale per il trattamento del

disturbo depressivo maggiore, ictus e

altri disturbi neurologici. L'azienda ha

sviluppato, in particolare, il sistema di

stimolazione corticale Renova™, un

dispositivo in grado di andare a stimo-

lare in maniera mirata la corteccia cere-

brale. La stimolazione corticale com-

porta una procedura neurochirurgica

per posizionare un elettrodo su una zo-

na specifica della corteccia cerebrale,

lo strato esterno del cervello, che svol-

ge un ruolo chiave in molte funzioni

cerebrali complesse, compreso il movi-

mento, il comportamento, la consape-

volezza percettiva, la vista e l'udito.

L'elettrodo viene poi collegato a un

neurostimolatore che è impiantato nel

torace del paziente.

STUDIO

SUL PARKINSON

St. Jude Medical ha inoltre annunciato

la conclusione dell’arruolamento dei

pazienti nel suo studio clinico pilota

sulla Stimolazione Cerebrale Profonda

(Dbs) per il trattamento sintomatico del

morbo di Parkinson. Lo studio ha coin-

volto 15 strutture ospedaliere negli Sta-

ti Uniti per un totale di 136 pazienti che

convivono con la malattia da più di cin-

que anni e i cui sintomi sono insuffi-

cientemente controllati dal solo tratta-

mento farmacologico.

«L’obiettivo di questo studio è di cono-

scere e misurare i benefici che i pazien-

ti traggono dall’utilizzo di queste nuo-

ve tecnologie», ha dichiarato l’italo-

americano Michele Tagliati, ad, profes-

sore associato di neurologia e direttore

della divisione di disturbi del movi-

mento al Monte Sinai Medical Center

di New York, che ha arruolato il primo

paziente nello studio.

«Siamo fiduciosi nei sistemi di stimola-

zione cerebrale profonda Libra e Li-

braXP™ di St. Jude Medical - ha ag-

giunto - che si dimostreranno efficaci

nel ridurre i sintomi del Parkinson e nel

fornire ulteriori strumenti per meglio

controllare questa debilitante condizio-

ne». I neurostimolatori Libra e Li-

braXP™ sono sistemi ad emissione co-

stante di impulsi costituiti da un neuro-

stimolatore, un dispositivo operato da

una batteria impiantata chirurgicamente

che genera impulsi elettrici lievi e da

alcuni cateteri che trasmettono gli im-

pulsi a una zona mirata del cervello. Il

sistema funziona in modo simile a un

pacemaker cardiaco, ma andando a in-

fluenzare i segnali del nervo irregolare

responsabile dei sintomi del morbo di

Parkinson. La terapia può essere inoltre

regolata in maniera del tutto non inva-

siva dal medico per andare incontro al-

le esigenze dei singoli pazienti.

Sono 6,3 milioni le persone che nel

mondo soffrono del morbo di Parkin-

son, di cui negli Stati Uniti 1,5 milioni,

con 60mila nuovi casi diagnosticati

ogni anno. A più di 45mila pazienti in

35 Paesi nel mondo sono stati impian-

tati i sistemi St. Jude Medical per la

neurostimolazione.

AREE MEDICHE

ST. JUDE MEDICAL

St. Jude Medical è impegnata a miglio-

rare la qualità della vita di pazienti in

tutto il mondo affetti da disturbi cardia-

ci, neurologici e dolore cronico attra-

verso l’eccellenza tecnologica dei pro-

pri dispositivi medici e di servizio. Le

sue principali aree terapeutiche inclu-

dono: gestione del ritmo cardiaco, fi-

brillazione atriale, neuromodulazione e

cardiovascolare. La società, con sede

generale a St. Paul nel Minnesota

(Usa), impiega circa 14mila dipendenti

in tutto il mondo.

Quest’anno St. Jude Medical ha lancia-

to un nuovo sito web esclusivamente

dedicato ai professionisti del settore

www.sjmprofessional.com dove è dato

largo spazio al training e all’education.

Northstar Neuroscience, Inc. è stata

fondata nel 1999 con una missione di

sviluppo e commercializzazione di te-

rapie innovative di neuromodulazione

per ripristinare le funzioni e la qualità

di vita di persone sofferenti di disturbi

e malattie neurologiche. La vendita

della proprietà intellettuale e del know-

how è conforme al piano di liquidazio-

ne e scioglimento approvato dai suoi

azionisti nel maggio 2009.

Page 7: SANITALIA 001

Caccia ad Hiv con combinazione di farmaciGaraci (Iss) su Retrovirology: nuova strategia nella lotta all’epidemia di Aids

ROMA - Ancora oggi in Italia èdifficile accedere ai farmaci percombattere il dolore. Queste dif-ficoltà ci pongono agli ultimi po-sti in Europa per le prescrizionidei farmaci oppiacei che servonoa combattere il dolore e le soffe-renze, cui sono costretti milionidi italiani colpiti da gravi malat-tie come il cancro, ma anche dapatologie croniche e invalidantio comunque da gravi traumi.Una delle cause che rendono dif-ficile l'accesso alla terapia deldolore è l'obbligo, previsto dalTesto unico degli stupefacenti edelle sostanze psicotrope di cuial Dpr 309 del 1990, di utilizzodi un ricettario speciale per laprescrizione di medicinali anal-gesici oppiacei per un gran nu-mero di preparazioni medicinalicontenenti antidolorifici.In attesa di una revisione del Te-sto unico, il viceministro Ferruc-cio Fazio, sentito il parere delConsiglio Superiore di Sanità, haemanato un'Ordinanza che iscri-ve temporaneamente alcunecomposizioni me-dicinali nella ta-bella II sezione Ddel Testo unico.L'Ordinanza del16 giugno 2009rimane vigente fi-no all'entrata invigore delle di-sposizioni di revi-sione del Testounico o comun-que non oltre idodici mesi. Nel-l'Ordinanza stessa viene ribaditala necessità di una revisione si-stematica del Testo unico. L'iscrizione delle composizioniin Tabella II sezione D rende piùsemplice la prescrizione di alcu-ni farmaci oppiacei, consentendoal medico di utilizzare il ricetta-rio normale anziché quello spe-ciale ed eliminando così le diffi-coltà burocratiche che spessoscoraggiano tali prescrizioni. Lecomposizioni medicinali, per lequali viene temporaneamenteadottata la ricetta semplice, sonotutte composizioni ad uso diversoda quello parenterale, utilizzatenella terapia del dolore severo diqualsiasi origine. Sono esclusi imedicinali indicati nella terapiadella disassuefazione degli statidi tossicodipendenza.

Più facileaccedere a cure

terapia del dolore

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �7 ��

RICERCA & SPERANZA

ROMA - Stanare il virus dell’Hiv,

‘nascosto’ nelle cellule dell’organi-

smo, e aumentare di pari passo lo

stress ossidativo delle cellule infet-

tate, grazie ad una nuova combina-

zione di farmaci, potrebbe

rappresentare una nuova strategia

nella lotta all’epidemia di Aids.

E’ quanto si legge - e comunicato

dall’Istituto Superiore di Sanità - in

uno studio pubblicato su Retroviro-logy firmato da Enrico Garaci, presi-

dente dell’Istituto superiore di sanità,

e da Andrea Savarino, ricercatore

presso il Dipartimento di Malattie In-

fettive, Parassitarie e Immunome-

diate dell’Iss, in collaborazione con

Antonello Mai e Anna Teresa Pala-

mara, dell’Università di Roma "La

Sapienza".

PASSATO

E

FUTURO

Studi passati avevano appurato che

una classe di farmaci, gli inibitori

delle istone deacetilasi, possono in-

durre la fuoriuscita del virus dalla

fase di latenza. Si era quindi sperato

che questi farmaci potessero curare

l’infezione se usati in combinazione

con le regolari terapie antiretrovirali

per evitare che il virus, una volta fuo-

riuscito dalla latenza, potesse infet-

tare nuove cellule.

«Questa ricerca - afferma Garaci -

fornisce per la prima volta un’idea su

che tipo di farmaci utilizzare per in-

durre la morte selettiva delle cellule

infettate con virus dormiente. L’eli-

minazione di queste cellule, che sono

le principali responsabili del mante-

nimento dell’infezione durante le te-

rapie antiretrovirali, potrebbe portare

le persone con Hiv/Aids a liberarsi

definitivamente del virus oltre che

dalla continua assunzione di farmaci

antiretrovirali».

IL TALLONE

DI ACHILLE

DEL VIRUS

Ma cosa hanno scoperto esattamente

i ricercatori?

«Abbiamo forse trovato il ‘tallone

d’Achille’ del virus - spiega Savarino

- prima abbiamo utilizzato una classe

di farmaci, gli inibitori delle istone

deacetilasi, per ottenere una coltura

di cellule infettate atte a far replicare

attivamente il virus. Poi, abbiamo ri-

petuto gli esperimenti aggiungendo

un induttore di stress ossidativo, di-

minuendo così i livelli di glutatione,

un forte antiossidante, anzi una delle

più importanti difese naturali delle

cellule contro lo stress ossidativo,

per constatare infine che la combina-

zione di questi farmaci induceva ef-

ficacemente la morte delle cellule

latentemente infettate lasciando in-

tatte le cellule sane.

Entrambi i farmaci utilizzati hanno

nel frattempo passato sperimenta-

zioni cliniche di Fase I confermando

la sicurezza della loro somministra-

zione agli esseri umani».

MILIONI

DI PERSONE

COLPITE DA HIV

L’infezione da Hiv colpisce circa 33

milioni di persone nel mondo. Nono-

stante possa essere tenuta a freno

dalle terapie antiretrovirali (accessi-

bili a tutti solo in alcuni Paesi), non

esistono al momento cure definitive.

Trovare una cura che restituisca lo

stato di salute alle persone sieroposi-

tive è una delle grandi sfide scienti-

fiche del nuovo millennio.

Ma le idee per eradicare il virus dal-

l’organismo sono state fin ora così

poche che i più grandi retrovirologi

americani e due importanti ditte far-

maceutiche hanno creato un "colla-

boratorio" oltreoceano per facilitare

gli scambi scientifici ed hanno addi-

rittura lanciato un appello on-line af-

finché scienziati di tutto il mondo

inviassero loro idee potenzialmente

vincenti.

L’ostacolo all’ottenimento della cura

per l’Aids è costituito dalla "barriera

di latenza", ovvero un insieme di cel-

lule in cui il virus si integra nei cro-

mosomi diventando parte integrante

del patrimonio genetico di queste

cellule. Il virus però rimane dor-

miente senza dare segnali per lunghi

periodi, e le cellule non vengono ri-

conosciute dal sistema immunitario

né eliminate. Lo studio dell’Iss, dun-

que, rappresenta un importante passo

avanti verso l’eradicazione dell’Hiv.

www.iss.it

Trovare una cura che restituisca lo stato di salute dei sieropositivi è la sfida del Millennio

Sopra: la sededell’Istituto Superiore di Sanità.Sotto, ricercatrice al lavoro

Ferruccio Fazio

Page 8: SANITALIA 001

ROMA - Ogni paziente ha la

sua risposta degli esami di la-

boratorio direttamente sul

computer di casa. E’ il risul-

tato, ormai da mesi, conse-

guito dall’Azienda ospedalie-

ra “San Giovanni – Addolo-

rata” che ha reso “Leggeri” i

rapporti con il cittadino. L’in-

novazione procedurale, con

l’utilizzo dell’informatica,

consente al cittadino sia nel

“percorso attivo” sia nel

“percorso passivo” di evitare

di muoversi da casa, di ab-

battere i tempi morti, di con-

tribuire a ridurre fisicamente le file.

In altri termini, il sistema Internet può

essere utilizzato dal cittadino o dal

suo medico per consultare i referti de-

gli esami di analisi chimiche, cliniche,

microbiologiche.

Oltre 715.549 esami di laboratorio,

pertanto, sono già stati letti dai cittadi-

ni che si sono recati nel 2008, senza

necessità di prenotazione, al “Centro

prelievi” dell’Azienda ospedaliera San

Giovanni – Addolorata (sito in Via di

San Giovanni in Laterano, 155) e

2.221.441 esami possono essere letti

direttamente dai medici delle Unità

operative del Complesso ospedaliero e

dai medici di famiglia dei pazienti che

sono stati ricoverati sempre nel 2008.

Il sistema, pertanto, andrà a regime

dal 1 agosto 2009 dopo un anno di

esperienza. Immaginate quanta carta

non viene più consumata, immaginate

quanti alberi vengono salvati, immagi-

nate quante tonnellate di rifiuti non

vengono più “consumati”, immaginate

quanti soldi (per acquisto carta, ecc.) a

lungo andare saranno risparmiati…!

Un nuovo Laboratorio di Analisi chi-

mico, cliniche, microbiologiche, inau-

gurato il 28 luglio 2008, che ha guar-

dato al futuro e che, comunicando

all’interno del Complesso ospedaliero

(per le richieste e le risposte di esami

in tempo reale) mediante il digitale,

abbatte anche i tempi d’attesa

nella risposta.

«L’ammodernamento voluto

non solo sul piano strutturale,

con l’umanizzazione dei repar-

ti, dalla Regione Lazio e dal

suo presidente – dichiara Luigi

D’Elia, direttore generale del

Complesso ospedaliero “San

Giovanni – Addolorata” – fa

un ulteriore passo avanti verso

quel futuro che garantisca ai

cittadini ed alla società una

qualità di vita migliore».

Da un lato notevoli vantaggi

per il paziente – cittadino, dall’altro

vantaggi per i reparti e per i medici

ospedalieri e di famiglia con la storia

chimico-clinica del paziente e dall’al-

tra ancora vantaggi per l’ambiente

(carta, trasporto, CO2). Un Laborato-

rio che non ha nulla da invidiare ai più

informatizzati d’Italia. Il “San Gio-

vanni – Addolorata”, l”Ospedale Don-

na”, premiato con “3 bollini rosa” da

Onda (Osservatorio Nazionale della

Donna), consegue un altro positivo ri-

sultato di modernizzazione. L’Azienda

Ospedaliera cura le persone, accoglie i

pazienti e li coinvolge in un percorso

di cura fatto di scrupolosa meticolo-

sità, cordialità e accoglienza: pro-

muove la salute e la tutela del cittadi-

no.

Si caratterizza per la sua funzione

pubblica di fornire le soluzioni più

all’ avanguardia a specifici bisogni di

salute, erogando prestazioni e servizi

diagnostici e curativi di elevata quali-

tà. Si presenta come presidio di rife-

rimento per un vasto bacino di uten-

za, deputato all'erogazione dei livelli

essenziali e specialistici di assistenza.

L’Azienda ha sede nel cuore della

Capitale, facilmente raggiungibile sia

con i mezzi privati, sia con i mezzi

pubblici.

www.hsangiovanni.roma.it

di Antonio Di Filippo�

DIRETTORE RESPONSABILE

RAFFAELE BALLETTA

[email protected]

DIREZIONE, REDAZIONE,

AMMINISTRAZIONE

Via Tescione, 81 - 81100 CASERTA

Tel. 0823 1701481

Fax 0823 1760170

[email protected]

EDITORE

R.B. Comunicazioni soc. coop. a r. l.

www.sanitaliaweb.it

[email protected]

STAMPA

Poligrafica Ruggiero srl

Zona industriale

Via Pianodardine, AVELLINO

GRAFICA E IMPAGINAZIONE

VIA MULINI MILITARI, 36 - CASERTA

TEL. 0823 1701481

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IL TRIBUNALE DI S. MARIA C.V.

ric. n. 128209 del 16/07/2009

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Tel. 06 62205662 - Fax 0823 1761335

Cell. 329 74 43 393 - [email protected]

RESPONSABILE

DEL TRATTAMENTO DATI

(D.lgs 196/2003): Raffaele Balletta

ISCRIZIONE R.O.C. N° 18321

Ai pazienti la risposta degli esami di laboratorio direttamente sul computer di casaOSPEDALE DEMATERIALIZZATO“Dica leggerezza”. Siamo nell’Ao “San Giovanni – Addolorata di Roma”

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �8 ��

SANITÀ ON LINE

Page 9: SANITALIA 001

Ccm con 19 milioni per le Regioni

Approvato il Programma 2009, il 60% del totale al Pianonazionale prevenzione. Tutto passa per il Direttore operativo

ROMA - Approvato il programma

annuale di attività per il 2009 del

Centro nazionale per la prevenzione

e il controllo delle malattie (Ccm).

Così come previsto dal dm di appro-

vazione dell’8 luglio 2009, (attual-

mente in fase di registrazione), il

programma di quest’anno sarà prio-

ritariamente dedicato al sostegno del

Piano nazionale della prevenzione

(Pnp) e del programma Guadagnare

salute, nonché al supporto di proget-

ti strategici di interesse nazionale.

Della somma disponibile per il

2009, pari a 19.570.011,00 di euro,

circa il 60% del totale (ovvero

11.220.011 di euro) verrà indirizzato

alle attività di sostegno alle Regioni

per la realizzazione delle attività

previste dal Piano nazionale della

prevenzione e a Guadagnare salute,

mentre 3.750.000 di euro saranno

dedicati al supporto di progetti stra-

tegici di interesse nazionale. Una

quota pari a 4.600.000 di euro, infi-

ne, è destinata alle azioni centrali

(funzionamento, attività e persona-

le).

LINEE DI ATTIVITÀ

DEL

PROGRAMMA CCM 2009

Il Pnp 2010-2012 è in via di definiti-

va approvazione a livello tecnico.

Il programma Ccm 2009 mutua la

struttura del nuovo piano, indivi-

duando, oltre alla sorveglianza

epidemiologica, le stesse aree di

intervento: prevenzione universa-

le, medicina predittiva, preven-

zione nelle persone a rischio,

prevenzione delle complicanze e

recidive di malattia. In queste

aree i progetti che danno attua-

zione al programma dovranno

basarsi su evidenze scientifiche e

garantire la loro trasferibilità sul

territorio in coerenza col manda-

to istituzionale del Ccm. All’am-

bito dei progetti strategici di inte-

resse nazionale afferiscono, invece,

linee progettuali – coerenti con la

missione del Ccm - non direttamente

riferibili al sostegno al Pnp e a Gua-

dagnare salute.

INNOVAZIONI

PROCEDURALI

Il programma Ccm 2009, trasmesso

ufficialmente alle Regioni il 15 lu-

glio 2009, introduce importanti no-

vità di carattere non solo contenuti-

stico ma anche procedurale. In que-

sto senso viene segnalata la necessi-

tà di rendere più trasparente il ruolo

svolto dalle Regioni nella realizza-

zione concreta del programma. Fino

al 2008, qualsiasi Soggetto interes-

sato (strutture del Ssn, Sanità milita-

re, Istituti zooprofilattici sperimen-

tali, Università, Istituti di ricovero e

cura scientifici e ogni altro Ente/Isti-

tuto/Fondazione/Ong/Associazio-

ne/Società scientifi-

ca/Agenzia internazio-

nale/Società di consu-

lenza, pubblica o pri-

vata) ha potuto propor-

re direttamente appli-

cazioni al programma

Ccm. Con la program-

mazione avviata, inve-

ce, le Regioni (a se-

conda dei casi, singo-

larmente o in gruppo)

sono chiamate a racco-

gliere e sottoporre al

Direttore operativo del

Ccm le proposte di

progetto per il 2009.

Nell’elaborazione del-

le proposte possono es-

sere coinvolte strutture

facenti capo a Ssn, Re-

gioni medesime, Iss,

Ispesl, Agenas, Sanità militare, Isti-

tuti zooprofilattici sperimentali,

Università e Istituti di ricovero e cu-

ra a carattere scientifico e anche en-

ti, istituti, fondazioni, Ong, associa-

zioni, società scientifiche, agenzie

internazionali, società di consulenza,

pubblici o privati, le cui attività ab-

biano pertinenza con la progettualità

prescelta. Ogni Soggetto eventual-

mente interessato e diverso dalle Re-

gioni, può, dunque, presentare pro-

poste di progetti solo previo avallo

della/e Regione/i. Come le Regioni,

anche Iss, Ispesl e Agenas possono

presentare autonomamente proposte

di progetto.

TEMPISTICA

Le proposte di progetto avanzate da

Regioni, Iss, Ispesl e Agenas, redatte

sotto forma di lettera d’intenti e la

relativa nota ufficiale di trasmissio-

ne, devono essere inviate entro e

non oltre il 15 settembre 2009 a en-

trambi i seguenti indirizzi di posta

elettronica: [email protected], d.para-

[email protected]. Il Comitato scienti-

fico del Ccm valuta le lettere d’in-

tenti il Direttore operativo comunica

tempestivamente l’esi-

to della valutazione ai

soggetti proponenti e

all’Ente responsabile

dell’esecuzione, ove

diverso ai Soggetti

proponenti che hanno

inviato lettere d’intenti

valutate positivamente

viene richiesta la ste-

sura del progetto ese-

cutivo, secondo il for-

mato standard Ccm i

progetti esecutivi de-

vono essere trasmessi

al Ccm entro il 20 ot-

tobre 2009 il Comitato

scientifico del Ccm

esamina e approva i

progetti esecutivi rite-

nuti idonei entro il 31

ottobre 2009.

CHE COS'È IL CCM

Il Centro nazionale per la prevenzio-

ne e il controllo delle malattie

(Ccm) è un organismo di coordina-

mento tra il Ministero del Lavoro,

della Salute e delle Politiche Sociali

e le Regioni per le attività di sorve-

glianza, prevenzione e risposta tem-

pestiva alle emergenze.

È stato istituito con la Legge 138 del

26 maggio 2004 e il Decreto del Mi-

nistro della salute dell’1 luglio 2004,

modificato dal Decreto del Ministro

del Lavoro, della Salute e delle Poli-

tiche Sociali del 18 settembre 2008,

ne ha definito l’organizzazione. In

questi anni il Ccm ha costruito un

profilo identitario che lo colloca co-

me un organismo unico nel panora-

ma della sanità pubblica italiana, ca-

ratterizzato da: una missione esplici-

ta: più prevenzione nel Paese e nella

pratica del Ssn attraverso strategie e

interventi la cui efficacia è dimostra-

ta da solidi dati scientifici; una mo-

dalità di lavoro per progetti, con

obiettivi, procedure, responsabilità,

risorse e tempi di realizzazione defi-

niti; la sistematica promozione del

confronto all’interno dei suoi organi

collegiali consultivi, e la coopera-

zione con i tavoli tecnici delle Re-

gioni; un’appropriata collocazione

nel panorama della sanità pubblica,

che consente di connettere l’attività

per progetti a quella istituzionale,

collegando l’azione del sistema sani-

tario ai grandi network internaziona-

li.

Il Ccm opera ponendo attenzione al-

la coesione e all’equità, perché siano

assicurate, in tutte le Regioni italia-

ne, per tutti i cittadini, in ogni strato

sociale, uguali possibilità di accesso

agli interventi di prevenzione. Il

Ccm opera creando ponti tra il mon-

do della ricerca e le strutture sanita-

rie e tra le esperienze migliori e le

realtà ancora in crescita, attivando

partnership istituzionali e collabora-

zioni professionali: costruisce così

la rete della prevenzione in Italia. In

questo modo, il Ccm si propone co-

me un nuovo soggetto della sanità

pubblica, adeguato al processo di re-

gionalizzazione innescato dalla ri-

forma del Titolo V della Costituzio-

ne.

Il Ccm ha l’obiettivo di ottimizzare i

piani e le azioni prioritarie per la sa-

nità pubblica del Paese,

integrandosi con le at-

tività già presenti.

Dal 2004, anno della

sua istituzione, sono

stati stipulati oltre

200 accordi, relativi

a sette aree di attivi-

tà (sorveglianza,

prevenzione e con-

trollo; sostegno al

Piano nazionale di

prevenzione; soste-

gno al programma

"Guadagnare salu-

te"; emergenze; co-

municazione e docu-

mentazione; socio-

assistenziale; ambien-

te) che hanno coinvolto

tutte le Regioni e buona parte delle

istituzioni della sanità pubblica. A

questi si aggiungono altri 66 accordi

afferenti al programma Ccm 2008.

Ad oggi, quasi tutte le aziende sani-

tarie territoriali italiane partecipano

a qualche attività del Ccm, così co-

me oltre 500 dei circa 770 ospedali.

Si tratta di un percorso che vede

l'adesione di diverse migliaia di ope-

ratori sanitari, mentre almeno 5000

medici di medicina generale hanno

usufruito di momenti di formazione

dedicati. Anche molte centinaia di

medici specialisti contribuiscono al-

le attività del Ccm, sia con la parte-

cipazione ai numerosi gruppi di la-

voro nazionali, sia nel sostegno del-

le attività regionali.

www.ccm-network.it

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �9 ��

PROGETTI & FONDI

Sandro Sandri,vicepresidente Ccm

www.italiainweekend.itSFOGLIALO SU

www.italiainweekend.itSFOGLIALO SU

di Mario Perrino�

Page 10: SANITALIA 001

ROMA - Il New England Journal ofMedicine ha pubblicato il primo

studio multicentrico comparato per

valutare una nuova pillola dotata di

telecamera, che presto potrebbe so-

stituire il fastidioso esame colon-

scopico per verificare lo stato di

salute del nostro intestino.

La colonscopia ora va giù con un

bicchier d’acqua. Il cancro del co-

lon è il terzo tumore più frequente-

mente diagnosticato (dopo quello al

polmone e quello alla prostata).

Il principale strumento preventivo

è quello di fare uno screening a tut-

ti i cinquantenni per verificare le

condizioni dell'ultima parte dell'in-

testino e prevenire le eventuali ma-

lattie.

«Il problema - spiega Cristiano

Spada dell'Unità operativa di Endo-

scopia Digestiva chirurgica del Po-

liclinico universitario “Agostino

Gemelli” di Roma, diretto dal pro-

fessor Guido Costamagna - è che il

tipo di esame che si usa in questi

casi, la colonscopia, in genere è

molto fasti-

dioso e a vol-

te anche do-

loroso. Per

questo solo

una piccola

p e r c e n t u a l e

dei cinquan-

tenni si sot-

topone a que-

sta analisi,

che invece

dovrebbe es-

sere di routine perché è molto im-

portante per scoprire per tempo le-

sioni e polipi che potrebbero dege-

nerare in malattie più gravi».

Ma oggi in aiuto di medici e pa-

zienti arriva la videocapsula per lo

studio del colon: una vera e propria

pillola, contenente due teleca-

mere, due sorgenti lu-

minose e un'anten-

na, e per ora pro-

dotta da una

sola azienda

nel mondo.

È lunga 31

mm, ha

un dia-

metro di

11 mm,

è inge-

r i b i l e ,

proprio

c o m e

una nor-

male pil-

lola, e

p e r c o r r e

tutto il trat-

to intestinale.

«Per la prima

volta - afferma

Guido Costamagna,

che

assieme a

C r i s t i a n o

Spada, Maria

Elena Riccio-

ni e Lucio Pe-

truzziello, fir-

ma l'articolo

uscito sul

p r e s t i g i o s o

New EnglandJournal ofMedicine a

nome del Policlinico Gemelli,

unico centro italiano coinvolto

nello studio multicentrico -, sono

stati studiati più di 300 pazienti

in tutta Europa per verificare l'ef-

ficacia di questo nuovo strumento

diagnostico.

E i risultati sono davvero inco-

raggianti: sicuramente

c'è ancora da lavora-

re, ma già oggi

riusciamo a

identificare le

più impor-

tanti pato-

logie che

p o s s o n o

c o l p i r e

il co-

lon».

Ma come

f u n z i o n a

questa pillo-

la?

«Proprio co-

me si può

immaginare

- descrive Costamagna -: si ingeri-

sce con l'aiuto di un bicchiere d'ac-

qua. Dopo un paio di minuti la cap-

sula si spegne per risparmiare le

batterie e si riattiva dopo un'ora e

tre quarti, giusto il tempo - come

abbiamo verificato - per arrivare

all'intestino tenue, che è a monte

del colon.

A quel punto inizia a inviare 4 im-

magini al secondo a un piccolo ri-

cevitore che il paziente porta con

sé. Grazie alle due telecamere, riu-

sciamo a vedere e studiare le pliche

della mucosa guardandole davanti e

dietro.

Normalmente al termine delle dieci

ore, il tempo di durata delle batte-

rie, la pillola è stata già espulsa: in

questo modo siamo sicuri di non

perdere nessuna parte del colon».

Naturalmente, proprio come accade

per una colonscopia, prima di assu-

mere la videocapsula bisogna fare

una preparazione speciale.

Questa con-

siste, in so-

stanza, in

una “pulizia”

p r o f o n d a

dell'intestino

per consenti-

re alle video-

camere di

vedere la su-

perficie della

mucosa.

«Il paziente

assume alcu-

ne sostanze

sciolte in ab-

bondante ac-

qua. In que-

sto modo, ol-

tre alla puli-

zia, si ottiene di riempire il colon

di liquidi trasparenti che lo disten-

dono di modo tale che la nostra

capsula si muova proprio come fa-

rebbe un sottomarino.

Inoltre la preparazione prevede an-

che farmaci che stimolano il movi-

mento del colon per favorire lo

scorrimento della capsula», spiega

ancora Spada.

Un bicchier d’acquae non senti la colonscopia

UNA PILLOLA CON TELECAMERE. IL “GEMELLI” SUL NEW ENGLAND JOURNAL OF MEDICINE

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �10 ��

GASTROENTEROLOGIA

MODENA - Buona partenzaper il servizio di pagamentoon line dei ticket per visiteed esami specialistici. Nelprimo mese di sperimenta-zione del nuovo servizio in-cassati 270 ticket per unimporto di oltre 7mila euro.Per utilizzare questa formadi pagamento è necessariocollegarsi al sito www.pa-

gonlinesanita.it e avere unindirizzo di posta elettro-nica, la prenotazione Cupche riporti il codice di paga-mento e una carta di cre-dito.Primo traguardo importanteper il nuovo servizio di pa-

gamento on line dei ticketper visite ed esami speciali-stici: nel primo mese di spe-rimentazione ne sono giàstati incassati 270 per unimporto di oltre 7mila euro.I modenesi sembrano quindiapprezzare la comodità of-ferte dal nuovo sistema re-gionale che consente dieffettuare il pagamento delleprestazioni sanitarie attra-verso il sito Internetwww.pagonlinesanita.itUtilizzare questa forma dipagamento on line è moltosemplice: basta avere un in-dirizzo di posta elettronica,la prenotazione Cup che ri-

porti il codice di pagamentoon line, una carta di creditodel circuito Cartasì (Visa eMastercard anche prepa-gate) e il codice fiscale. Laricevuta stampata è valida afini fiscali. Le fasi del paga-mento sono guidate a partiredalla pagina iniziale del sito

www.pagonlinesanita.it e ri-chiedono semplici opera-zioni di conferma o diinserimento di informazioni.Il servizio di pagamento online è stato sviluppato daCup 2000 nell’ambito delprogetto di realizzazione diuna piattaforma uniforme

per tutto il Servizio sanita-rio regionale, adottataanche dall’Azienda Usl edall’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico diModena.Il pagamento on line del tic-ket si va ad aggiungere adaltre innovazioni introdottedall’Usl di Modena persemplificare l’accesso alleprestazioni sanitarie. Inparticolare, per quanto ri-guarda il ticket, dalloscorso marzo è possibile ef-

fettuare il pagamento pressoi reparti salute di alcuniipermercati e supermercatiCoop Estense della provin-cia di Modena. Inoltre, apartire dall’autunno di que-st’anno, è prevista l’esten-sione graduale del servizioanche alle farmacie.

Successo per il serviziopagamento on line dei ticket

USL E POLICLINICO DI MODENA

Page 11: SANITALIA 001

Storia industriale di successo

ESAOTE A 15 ANNI DALLA PRIVATIZZAZIONEMILANO - A Milano, il 6 luglio, nella

sede di Intesa Sanpaolo a Palazzo An-

guissola, si è tenuto un incontro dal titolo

“Esaote sulla frontiera dell’innovazione

biomedicale – Come una multinazionale

italiana riesce a competere con le grandi

corporation mondiali dell’high-tech – 15

anni dopo la privatizzazione”. All’incon-

tro hanno partecipato Ferruccio Fazio, vi-

ceministro Lavoro, Salute e Politiche so-

ciali, Corrado Passera, consigliere dele-

gato e Ceo di Intesa Sanpaolo e Innocen-

zo Cipolletta, presidente Ferrovie dello

Stato per sottolineare il percorso realizza-

to da Esaote, un’azienda italiana diventa-

ta, in un breve arco di tempo, leader nelle

tecnologie diagnostiche per la salute.

Carlo Castellano e Fabrizio Landi, rispet-

tivamente presidente e amministratore

delegato del Gruppo Esaote, hanno ricor-

dato i principali

fattori del successo

di questa multina-

zionale italiana.

Nata “da zero”

all’inizio degli an-

ni Ottanta in Iri-

F inmeccanica ,

Esaote venne pri-

vatizzata - nel lu-

glio 1994 - tramite

un innovativo ma-

nagement buy-out.

Nel giugno 1996

veniva quotata alla

Borsa Valori di

Milano (e al secondario a New York) per

essere poi delistata nel 2003. Nel gennaio

2006 una nuova compagine azionaria con

capofila Intesa Sanpaolo e formata da

Carige, Mps ed Equinox insieme a 100

dirigenti e managers Esaote dà vita ad un

secondo manage-

ment buy-out.

Dall’incontro è

emerso che nei

primi 6 mesi del

2009, nonostante

la drammatica cri-

si che investe

l’economia mon-

diale, Esaote sta

registrando ulte-

riori risultati posi-

tivi, segno questo

che il Gruppo sta

conquistando nuo-

ve quote sul mer-

cato mondiale. Il fatturato consolidato del

primo semestre risulta pari a 147 milioni

di euro, con un incremento del 7% rispet-

to al corrispondente periodo dell’anno

precedente.

«Dobbiamo riconoscere che Esaote ha

continuato negli anni a mantenere i con-

tenuti innovativi di queste tecnologie,

quali l’ecografia e la risonanza magnetica

dedicata, che offrono opportunità diagno-

stiche importanti e fanno parte della filie-

ra delle nuove apparecchiature non inva-

sive, competitive nel rapporto costo/pre-

stazione e quindi di particolare interesse

per far fronte alle crescenti esigenze dia-

gnostiche dei nostri sistemi sanitari», le

parole del viceministro Fazio.

«Un elemento essenziale della case hi-

story Esaote è costituito dal ruolo del

fattore umano - ha affermato Castellano

-. Da subito tutte le persone di Esaote si

sentirono coinvolte e partecipi di un pro-

getto fortemente innovativo: lavorare in

squadra per una sfida difficile ma di

straordinario interesse. Fare in modo che

il nostro Paese potesse entrare a pieno ti-

tolo nelle tecnologie diagnostiche della

salute».

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �11 ��

BIOMEDICA

di Mario Perrino�

Come una media azienda

compete nei settori high-tech

MILANO - Con i suoi 28anni di storia e 15 dalla pri-vatizzazione, Esaote nonsolo rappresenta una dellestorie industriali italiane disuccesso ma può anche rap-presentare un modello dicome una media aziendadel nostro Paese può com-petere nei settori high-tech,in mercati non di nicchia econtro le più grandi multi-nazionali tecnologiche delmondo. Non casualmenteEsaote è l’unica azienda acontrollo italiano inseritafra le “Top Ten” del suo set-tore dalla società Vpg (NewYork) che ogni anno ana-lizza le prime 10 aziende almondo in 27 grandi mercatia livello mondiale, qualiquello della farmaceutica,delle biotecnologie, del-l’elettronica di consumo,della componentistica elet-tronica, dei P/C, dell’agroa-limentare.Esaote opera nel settoredella strumentazione elet-tromedicale e dell’informa-tica medico-clinica, settorein cui l’Italia è fortementedebitrice dall’estero con ilmercato italiano copertoper l’85% da prodotti d’im-portazione e con l’exportche a livello doganale è parisolo al 37% dell’import.Fra l’altro Esaote è di granlunga il principale esporta-tore e rappresenta da sola il36% del totale export 2008italiano. Avendo scelto dioperare principalmente inun mercato dominato dallegrandi aziende multinazio-nali tecnologiche, Esaote hadovuto elaborare un mo-dello di business che le per-mettesse di ridurre glisvantaggi competitivi ri-

spetto ai grandi gruppi, gio-candosi la partita su alcunichiari elementi di riferi-mento e cioè la ricerca e svi-luppo di prodotti innovativi,la selezione dei mercati geo-grafici e il modello manifat-turiero fortemente basatosull’outsourcing. Accet-tando di competere in mer-cati non di nicchia comequello dell’ecografia me-dica (5 miliardi di dollari dimercato 2008 con le grandimultinazionali che deten-gono insieme circa l’80%del mercato) Esaote deveinvestire il 10% del propriofatturato in R&S con un’in-cidenza quindi doppia dellamedia nel settore dellegrandi multinazionali.Questo per superare il li-vello minimo di massa cri-tica necessaria e avendoquindi da subito il problemadi “ritrovare” nella strut-tura di conto economicomaggiori margini o minorispese per compensare a li-vello di Ebitda lo svantag-gio a priori dovuto allamaggior incidenza dei costidi ricerca.Detto questo comunque ilcardine della nostra politicadi R&S è da sempre risie-duto nello sviluppo di pro-dotti fortemente innovativi,basati sull’analisi attentadei clinical needs dellaclientela e dei trend di svi-luppo prospettici del mer-cato, per decidere diinvestire su quei segmenti diprodotto che il mercatoandrà a premiare negli annifuturi: è quanto è successonel triennio appena tra-scorso.Sintesi intervento Fabrizio

Landi, Ad Esaote Spa

Carlo Castellano

Page 12: SANITALIA 001

Il fallimento della legge 388/78(dalla prima pagina) ... personale sanitariomedico e non medico, di installazioni e presidi sani-tari, di strumentazioni per la diagnostica e per lacura. Certamente è da considerare il dato statisticodell’aumento della speranza di vita con naturale in-cremento delle patologie di tipo degenerativo legateall’avanzare dell’età. La maggiore durata della vitasi può far risalire a due coefficienti fondamentali,l’uno legato al modello sociale con i suoi agi quali lalocomozione con mezzi di trasporto ed il comfortambientale (soleggiamento, termoregolazione,ecc.),disponibilità individuale di spazio e di reddito, ilmiglioramento dell’intervento sanitario in tempoutile ed anche la minore natalità insieme al doppioreddito familiare; l’altro dipendente dalla trasfor-mazione del modello produttivo che ha visto ridursil’usura fisica con le innovazioni tecnologiche e conl’incremento del terziario.. Se, però, analizziamonello spaccato la fascia di età superiore ai 70 anni,che era il limite massimo generale della durata dellavita negli anni ’70 del ‘900 ( la categoria lavorati-va più longeva all’epoca era quella degli insegnati edimpiegati statali e l’Enpas, loro istituto assicuratoreper la vecchiaia, poneva questo limite per il pensio-namento e di conseguenza era un’istituzione conconti in attivo, per lo più pagava pensioni di reversi-bilità), la maggiore longevità può essere anche an-noverata tra gli effetti favorevoli dell’incremento del-la medicalizzazione della salute, senza, però, tenerconto della qualità della vita spesso in contrasto conla positività di vivere più a lungo. Un prolungamento della vita e della malattia, noncerto una conquista in termini di salute, che fre-quentemente si accompagna a limitazioni funziona-li, fino ad essere talora un prolungamento della vitabiologica nel decadimento della persona. Per altroverso, questo decadimento trova anche una compo-nente sociale legata allo stereotipo dell’anziano crea-to dall’invenzione di tale categoria artificiale (in na-tura esiste infanzia, adolescenza, giovinezza, matu-rità e vecchiaia) con l’istituzione del pensionamentoper anzianità (1889, legislazione Bismark). Lostereotipo condiziona in genere nei rapporti sociali ilpensionato, che esce dal ruolo produttivo, ideologiadella società corrente, ed entra spesso in una condi-zione anomica, che lo porta a ridurre l’impegno del-le sue funzioni biologiche e talora anche mentali;concentrato sulla sua salute fisica, diventa assiduofruitore di servizi sanitari e sociali. Mentre la fisio-logia ci insegna che tutti gli organi di cui si componeil nostro organismo mantengono l’efficienza se sonoesercitati entro un range, che ha un limite massimodi carico, ma ha anche una soglia di sottocarico e sesi va sotto questa soglia l’organo deperisce. La filo-sofia di fondo della legge 833 era diretta all’obbiet-tivo dell’aumento dei livelli di salute generale, cheavrebbe da una parte migliorato la qualità della vi-ta delle persone, dall’altro versante avrebbe dovutonecessariamente veder calare la domanda di presta-zioni sanitarie.Era anche nelle intenzioni che il personale sanitariosi dedicasse alla prevenzione, analizzando i com-portamenti a rischio dei pazienti loro affidati ed in-dicando ad essi le vie per evitare occasioni che potes-sero danneggiare la persona, provocare malattie. Siè fatto per lo più solo per la profilassi delle malattieinfettive, cioè solo per un aspetto squisitamente me-dicale e qualche intervento dell’Istituto Superiore diSanità e dello stesso Ministero riferito a norme igie-niche di vita. E’ venuta meno la speranza di au-mentare il rapporto personalizzato medico/pazien-

te, ruolo che si intendeva affidare al medico di base,che non solo avrebbe dovuto gestire tutti i supportispecialistici per costruire la diagnosi, ma anche lacura. E si pensava che quest’alleanza medico pa-ziente avrebbe prodotto risparmio delle spese inutiliche già incominciavano a profilarsi nella gestionemutualistica con analisi e visite specialistiche a piog-gia, spesso causa più di confusione che di chiarezza,segmentazione specialistica dell’individuo della cuiunità, della cui interdipendenza di organi e funzio-ni nessuno si faceva carico.Siamo invece giunti all’incomunicabilità tra medicie medico-paziente con un enorme aumento delle spe-se inutili, tra cui va annove-rato anche l’eccesso di ospeda-lizzazione e la mole di far-maci che finiscono nella spaz-zatura.In più, diffusa la medicaliz-zazione della salute in que-sti trent’anni, sembra si siagiunti alla generale convin-zione che ognuno è sostan-zialmente malato e può capi-tare che sia sano. Non è piùla malattia l’eccezione, ma èlo star bene. Convinzione cheforse coinvolge anche il mondomedico: accade non raramen-te che qualcuno si reca a visi-ta dal medico per qualchemalessere transitorio clinica-mente non ascrivibile a ma-lattia ed esce dal gabinettodel medico insoddisfatto senon riceve una diagnosi eduna ricetta. Un po’ di preser-vazione della salute lo fa lastruttura mercantile del fit-ness, ma ha un target limitato e, peraltro, sembrapiù concentrato sull’apparire e sulle mode.Va detto che già in sede di programmazione sanita-ria nazionale dalla sua istituzione (primi mesi del’79) non fu impostato in modo prescrittivo un pro-getto di educazione alla salute, viste le risorse appe-na sufficienti per mettere in qualche ordine la strut-tura sanitaria esistente e cercare al meglio di ade-guarla al fabbisogno di risposta medica alla cittadi-nanza. Peraltro neppure la legge, pur se nei principiaffermava l’obbiettivo della salute, non lo poneva co-me esigenza primaria rispetto al suo recupero medi-cale. Anzi, va detto che nonostante la cultura del-l’epoca già evidenziasse che la salute e la sua conser-vazione non sono oggetto esclusivo della medicinanella sua operatività, perché i provvedimenti amonte afferiscono ad altri settori della gestione pub-blica, come fogne e rifiuti, inquinamento ambientale,modalità della produzione e dei consumi, modalitàdell’esercizio lavorativo o non suo esercizio per di-soccupazione involontaria, strutture abitative e dellavoro, reddito, ecc. In una parola la salute dellepersone è variabile dipendente di una serie di fattorial di fuori di quelli strettamente medici. D’altraparte è noto che si arrivò anche ad un referendumche aboliva il Ministero della Sanità, ma si ebbe so-lo il suo cambio di nome, si chiamò Ministero dellaSalute, un formula ancorché velleitaria, fallace, per-ché come si è detto la salute richiede attenzione eprovvedimenti pluridisciplinari di governo. Si è con-tinuata la confusione tra salute e servizio sanitario,

che al massimo può rientrare tra competenze di entilocali. Mentre la salute psicofisica dell’intera popo-lazione del Paese è strettamente rapportata allacondizione ambientale e sociale generale, compren-dendo in essa anche consuetudini e suggestioni mer-cantili afferenti, potendosi solo escludere malattie emalformazioni genetiche ed ereditarie e le malattiediffusive. Non dimentichiamo che il Ministero della Sanitàfu inventato nel marzo ‘958 e che fino ad alloraesisteva un Comitato Interministeriale e c’era unarete di medici provinciali ed ufficiali sanitari che sicaricavano degli aspetti pubblici dei problemi sanita-

ri. A quell’epoca i medici poco pressati dagli interes-si commerciali, che poi sono straripati nell’ambitosanitario, avendo contatti molto personalizzati con iloro clienti erano in condizione di dare suggerimen-ti di vita igienica preventivi di patologie nell’ambitodelle conoscenze scientifiche dell’epoca. Lo facevano imedici condotti ed anche i liberi professionisti cheerano attenti nel formulare il sospetto diagnosticonella richiesta di esami e consulenze, anche per evi-tare pensieri maliziosi e caduta di fiducia nei clientidi fronte a prevalenza di referti negativi di indaginipagate con la loro tasca, rispetto a quelli afferentialla loro malattia. Ma poi vennero le Casse Mutueed il panorama cambiò. Tuttavia, non va trascurato che la medicalizzazio-ne della salute è diffusa nel mondo occidentale e, ri-teniamo, su di essa pesa molto il mercantilismo edconsumismo straripato nella seconda metà del No-vecento e che va ingigantendosi nell’attuale globaliz-zazione dei mercati senza regole.Possibilità di mettere un argine all’attuale estremamedicalizzazione della salute esistono ancora, manon passano attraverso le ipotesi di organizzazionedei servizi e contenimento della spesa sanitaria, cheal limite possono essere forse efficaci per correggerepalesi incapacità e distorsioni nella gestione del siste-ma, ma non sono la soluzione del problema. E’ il sistema che non va. E’ il sistema che va cam-biato. Il problema della salute, la penuria di salutedeve uscire dalla logica propria del mercantilismo,che si regge sulla penuria che fa prezzo e profitto.

Serve una svolta culturale che ponga al primo postola visione olistica dell’individuo nel suo ambientenaturale, culturale e sociale e poi la politica potràcreare norme di comportamento e leggi.Ma ciò richiederebbe uno sforzo culturale e moraleche non siamo certi che la classe dirigente del Paesenel suo complesso abbia volontà e capacità di espri-mere e sollecitare nel Paese, pur se, riteniamo, sareb-be compresa e sostenuta dal mondo medico avvedutoche soffre tutti i giorni nell’espletamento della suaprofessionalità stretto da vincoli di ogni genere. Unimpegno del genere avrebbe certamente il confortodalle stesse Università di Stato (se ritornano nel

numero della decenza) che per de-finizione non hanno interessimercantili. All’Istituto Superioredi Sanità ed all’Ispesl andrebbe-ro affiancate Università Statali,con le loro possibilità pluridisci-plinari mediche e non mediche econ collaborazioni internazionalisicuramente senza compromissio-ni mercantili, andrebbe affidatal’elaborazione di un progetto sa-lute, da porre a monte di ogni di-segno di organizzazione di servi-zi sanitari per la popolazione,da non considerare soltanto dalversante del contenimento dellaspesa senza entrare nel meritodelle sue cause.Ci vorrebbe volontà politica diascoltare la scienza medica (quel-la autorevole come può rilevarsida pubblicazioni ad alto impactfactor e con valutazioni incrociatee da brevetti di strutture di ricer-ca esclusivamente pubbliche e nondelle tante istituzioni di ricerca

sostenute da capitali privati o che comunque abbia-no finalità di profitto), soprattutto richiedendo agliaddetti alla costruzione del progetto, scelti tra chinon ha compromissioni commerciali o di carriera, diconcentrasi sulla fisiologia umana prima di guar-dare alla patologia.La mano pubblica dall’altra parte dovrebbe essereanche disposta poi a rispondere alle indicazioni dimodifica dell’ambiente naturale e sociale necessarieper assecondare la fisiologia, senza dover rincorrerele sue compromissioni.Il Servizio Sanitario dovrebbe essere per ciò che èmalattia e non evitabile. Peraltro, in un sistema diservizi sanitari erogati erga omnes è inconcepibileche l’erogatore della spesa (lo Stato, ma in pratica ildanaro della collettività) non sappia perché spende olo sa solo dalla voce degli erogatori del servizio, ma-gari a mezzo delle loro associazioni e dei loro mez-zi di informazione. E’ la politica che deve pretende-re dalla scienza medica un progetto che si sviluppicon l’obbiettivo di più salute e meno malattie. Se alcontrario si vuol continuare ad assicurare ai cittadi-ni prodotti ed abilità tecniche, sarebbe più logico cheil Ministero della Salute passasse la mano ai Mini-stri delle attività produttive e del commercio ed agliuffici di collocamento. Ma di questo discuteremo in prosieguo.

*Già componente della ProgrammazioneSanitaria Nazionale nei primi due triennidella sua costituzione e del Direttivo delCentro Studi del Ministero della Sanità.

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �12 ��

L’INTERVENTO

Page 13: SANITALIA 001

CASTEL MORRONE (CE) - Profes-

sionisti specializzati per la riabilitazio-

ne neurologica, ortopedica, cardiologi-

ca e pneumologica; 177 posti letto in

regime di degenza ordinaria e 30 posti

in regime di cura a ciclo diurno (Day

Hospital) e tanta altra

medicina di qualità: li

trovi a "Villa delle Ma-

gnolie", Casa di Cura in

funzione dal 1986, par-

zialmente accreditata con

il Ssn, dotata di personale

altamente qualificato, di

attrezzature specialistiche

e di laboratori e servizi a

supporto delle attività cli-

niche, diagnostiche, valu-

tative e riabilitative.

Tali attività, tra le più

avanzate e aggiornate,

vengono espletate con

l'utilizzo di protocolli

convalidati dalle espe-

rienze internazionali.

"Villa delle Magnolie" dal 2002 è una

struttura certificata secondo la norma

Uni En Iso9001-2000. La Casa di cura

si sviluppa su tre fabbricati collegati

tra loro, contornati da un ampio parco

fruibile e serviti da spazi per parcheg-

gio auto. É dotata di 177 posti letto

in regime di degenza (tempo pieno) e

di 30 posti in regime di cura a ciclo

diurno (Day Hospital) attivo dalle ore

8,00 alle ore 20,00 di tutti i giorni fe-

riali. Ricovero ordinario o per Day

Hospital. La diagnostica

e la riabilitazione nelle

descritte branche speciali-

stiche si avvalgono di

èquipes sanitarie polispe-

cialistiche particolarmente

esperte e delle più avanza-

te strumentazioni quali

Onde d'Urto, Mineralo-

metria ossea computeriz-

zata (Moc), Isocinetica

computerizzata, Elettroen-

cefa- logramma, Elettro-

miografia e potenziali

evocati, Biofeedback, mo-

nitoraggio ossimetrico

H24, Spirometria Emoga-

sanalisi, Ecocolordoppler,

Elettrocardiografia dina-

mica (Holter), ventilazione automati-

ca. La Clinica è dotata di personale e

attrezzature specialistiche per la dia-

gnostica e la riabilitazione: muscolo-

scheletrica, siti di malattie e traumi ac-

cidentali e sportivi di ossa articolazio-

ni, muscoli, tendini; neuromotoria e

neurocognitiva: esiti di lesioni cere-

brali, del midollo spinale, dei nervi

periferici, eminattenzione, disturbi

dello schema corporeo, aprassie, defi-

cit mnesici, servizio di psicoterapia;

cardiologia e vascolare: cardiopatie

croniche, esiti di infarto ed interventi

cardiochirurgici, ipertensione essen-

ziale, malattie delle arterie, delle vene

e dei vasi linfatici; respiratoria: insuf-

ficienza respiratoria cronica, enfisema,

asma, alterazioni respiratorie del son-

no ed altre patologie respiratorie di in-

teresse medico e chirurgico. Di primo

livello l’internistica vescicale, intesti-

nale, perineale, obesità, trattamento

specialistico delle lesioni da decubito.

www.villadellemagnolie.it

Villa delle Magnolie sempre più internazionale

I MIGLIORI PROFESSIONISTISPECIALIZZATI IN RIABILITAZIONI

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �13 ��

PRIVATO D’ECCELLENZA

Page 14: SANITALIA 001

MILANO - Il mercato degli

integratori e dei nutraceutici

genera un indotto che si attesta

attorno ai 1.400 milioni di eu-

ro, con un incremento del

+11,2% in un anno. Un settore

che sembra non conoscere cri-

si, nel canale farmacia in pri-

mis, ma anche nel cosiddetto

fuori canale (mass market e

parafarmacia), dove è arrivato

a pesare più del 22% in confe-

zioni vendute. Senza dimenti-

care la crescente offerta di pro-

dotti naturali, di probiotici, di

alimenti a base di soia. Dati si-

gnificativi, che confermano un

trend - in atto ormai da diversi

anni - caratterizzato da una

crescita continua e pressoché

costante. E che dice molto sul-

l’impatto che un ridotto potere

d’acquisto e l’aumento del co-

sto della vita stanno avendo

sul comportamento d’acquisto

delle famiglie italiane in ambi-

to salute e benessere.

Il diffondersi del ricorso all’in-

tegrazione e a prodotti nutra-

ceutici per l’importante ruolo che svol-

gono nel mantenimento della salute e

nella prevenzione di numerose patologie

si accompagna ad una crescente neces-

sità di reperire informazioni corrette e

aggiornate, non solo da parte degli ope-

ratori del settore, ma anche dei consu-

matori. In questo Sinut - la prima Socie-

tà italiana di nutraceutica, con l’obietti-

vo di promuovere la ricerca, gli studi e

la diffusione di una corretta informazio-

ne scientifica in ambito nutraceutico -

ha individuato il suo obiettivo primario:

divulgare un’informazione scientifica

puntuale e rigorosa, e promuovere una

corretta cultura in tema di nutra-

ceutici.

«Con il termine ‘nutraceutico’

vengono identificati estratti di

piante, animali, minerali e mi-

croorganismi, impiegati come

nutrienti isolati, supplementi o

diete specifiche che offrano

vantaggi per la salute – spiega il

professor Cesare Sirtori, preside

della Facoltà di Farmacia, docente di

Farmacologia Clinica presso l’Universi-

tà degli Studi di Milano e presidente Si-

nut -. Gli effetti benefici per la salute si

manifestano in particolare nella loro ca-

pacità di prevenire e tratta-

re malattie croniche. Ri-

cordo con emozione co-

me, oltre 30 anni fa, ho

potuto documentare, per la

prima volta, la capacità

delle proteine vegetali

(della soia) di abbassare il

colesterolo, se sostituite

alle proteine animali. Allo-

ra erano esperimenti pio-

nieristici, difficilmente ri-

petibili; ma è stata una pri-

ma porta aperta su un’area

della terapia dalle enormi

potenzialità. Dagli oli di

pesce, alle miscele di bat-

teri probiotici, ai tanti integratori per lo

sport e per le patologie gastroenteriche:

oggi i nutraceutici sono visti con cre-

scente favore dal consumatore, oltre che

dalla comunità scientifica».

«L’utilizzo dei nutraceutici per la pre-

venzione delle patologie croniche del-

l’invecchiamento e il mantenimento del-

le funzioni tipiche della giovinezza (bel-

lezza, energia, wellbeing) - aggiunge il

professor Giovanni Scapagnini, docente

di Biochimica Clinica presso la Facoltà

di Medicina dell’Università degli Studi

del Molise e membro del Direttivo Sinut

- rappresenta una realtà medico scienti-

fica dall’enorme potenziale in termini di

ricadute sulla salute pubblica. È quindi

fondamentale arrivare a una definizione

sempre più accurata delle linee guida in

ambito nutraceutico. Per far questo la ri-

cerca diventa uno strumento di fonda-

mentale importanza. I nutraceutici, de-

terminando effetti benefici per la salute,

devono essere trattati – a livello di ricer-

ca, ma anche di standard produttivi - al

pari di un farmaco, i cui effetti devono

essere rigorosamente dimostrati con ap-

propriati studi scientifici, sperimentali e

clinici. E per garantire il giusto investi-

mento in ricerca, un altro passo fonda-

mentale è la tutela della proprietà intel-

lettuale».

Attraverso l’istituzione e il coordina-

mento di programmi scientifici mirati, e

mettendo in contatto studiosi di discipli-

ne diverse, Sinut vuole stimolare l’atti-

vità scientifica e didattica in questo

campo, a partire dai laureati in discipli-

ne nutraceutiche, al fine di valorizzarne

la professionalità. Senza tralasciare pro-

grammi finalizzati alla formazione e al

miglioramento della qualificazione pro-

fessionale degli iscritti e all’aggiorna-

mento costante degli operatori del setto-

re, attraverso attività formative Ecm ed

eventi mirati, quali congressi organizza-

ti a livello regionale, nazionale e inter-

nazionale.

www.sinut.it

di Antonio Di Filippo�

Il professor Sirtori (Sinut): «Beneficio nel trattamento delle patologie croniche»Nutraceutici per prevenire le malattieMercato che genera un indotto di 1.400 milioni di euro, settore che non conosce crisi

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �14 ��

BELLEZZA & WELLBEING

(dalla prima pagina) ...Fornire l’op-portunità, attraverso il giornale, di unapproccio corretto, offrire momentidi approfondimento e dare certezzenelle quali i lettori devono crederefortemente. Perché crediamo ferma-mente nella forza dello scritto. Il fa-moso etologo, biologo e filosofofrancese Henry Laborit nel suo “Elo-gio della Fuga” scriveva che: “Bastavivere e parlare e l’uomo comunicail suo sapere, si arricchisce e cre-sce”. Probabilmente oggi, lo scopri-tore della clorpromazina rivedrebbequesta sua tesi. In un villaggio sem-pre più globale in cui si è sopraffattidalla scienza tecnologica e dallafretta, la nostra informazione è di-ventata sempre più condensata,passando sempre più spesso e piùvelocemente attraverso le immagini

e sempre meno alla parola e di con-seguenza al ragionare, all’esporre,al confrontare, all’approfondire. Ap-purato che non è più sufficienteguardare per sapere, sentiamo fortela necessità di tornare ad approfon-dire il nostro modo di guardare, diosservare e di esplorare, il nostro si-stema sanitario, le strutture pubbli-che e quelle private, i servizi, i mez-zi, il personale, i luoghi, gli spazi, leloro entità, le loro relazioni, per ca-pire se davvero possiamo ritenerci“informati” cercando di comprende-re innanzitutto, se la Sanità ha anco-ra la capacità e la forza di esprimeree trasmettere nel tempo i valori eticiche l’ hanno caratterizzata sin dallanascita. Partire con questa rivista,allora, è divenuto, per noi, ancheun’opportunità per riscoprire il pia-

cere del dialogo, il senso del con-fronto, il gusto dell’analisi: nellascelta dei temi e degli argomenti,dei contenuti e dei contributi. E allo-ra per noi scrivere, comparare, farconoscere, seguitano a rimanerecanali preferenziali per conoscere,per informarci e informare. Aggiornarsi nel settore sanitario si ri-vela oggi un compito arduo ma ne-cessario: ogni giorno vengono pub-blicati i risultati di nuovi studi scienti-fici, proposte nuove strategie dia-gnostiche e terapeutiche, nuovetecnologie, nuovi farmaci o appro-vate nuove indicazioni terapeutichedi farmaci già noti. Questo vuole es-sere Sanitalia: uno strumento atten-to a un’informazione di buona quali-tà, di lettura facile e immediata.L’augurio e l’invito quindi divengono

quelli di riuscire con Sanitalia, a in-staurare un sistema critico di rela-zione tra operatori sanitari, tra sanitàe cittadini, tra sanità e contesto a in-nescare un confronto e un dialogocapace di proporre approcci nuovi,nuovi punti di vista, provando attra-verso il giornale a suscitare curiosi-tà, a stimolare approfondimenti, afavorire il progressivo miglioramen-to: in una parola a crescere. L’invito,quindi, che rivolgiamo ai lettori è diconsiderare Sanitalia come unospazio di discussione, per porre ar-gomenti e cercare soluzioni per tra-smettere l’importanza sociale dellaSanità e comunicare all’esterno ilruolo di tutti i suoi operatori. La col-laborazione di tutti alla riuscita diquesta iniziativa è quindi non sologradita ma auspicata.

Entusiasmo e Necessità

Page 15: SANITALIA 001

Fitwalking nel parco per promuovere il benessere fisico e mentaleA spasso con il tuo passo...

RACCONTO DEL PROFESSOR PACILIO (CENTRO PODOLOGICO DI NAPOLI)

di Antonio Di Filippo�

BARLETTA - Sarà installata nell’ospedale Dimic-coli di Barletta la prima Pet-Tc fissa della RegionePuglia. La Direzione Generale della Asl Bat ha fir-mato il contratto con la Siemens e la NapoletanoCostruzioni che, entro 120 giorni dalla consegna

del cantiere, installeranno una Pet-Tc di ultima generazione nel-l’unità operativa di Medicina Nucleare dell’ospedale di Barletta.«L’installazione della Pet-tc nell’ospedale Dimiccoli di Barletta –dice Rocco Canosa, direttore generale Asl Bat – ci permette di fa-re un importante passo in avanti nella realizzazione del polo onco-logico. La Pet-Tc esplora tutte le regioni del corpo umano in ma-niera non invasiva e amplia di molto le informazioni disponibiliper l’esatto inquadramento dei tumori e per una corretta program-mazione terapeutica. L’attivazione di questa metodologia diagno-stica farà della Asl Bat un punto di riferimento importante per tut-to il territorio regionale».

L’indagine Pet-tc è oggi uno lo strumento diagno-stico più innovativo per la rilevazione precoce deitumori: permette infatti una indagine molto accura-ta sia dal punto di vista morfologico che funziona-le. La Pet-Tc ha un costo complessivo di 2milioni e317mila euro e permetterà di migliorare le metodo-logie di diagnosi dei tumori: la combinazione dellemetodiche Pet e Tc permette, infatti, una valutazio-ne sia morfologica che metabolica-funzionale dellelesioni tumorali e quindi consente una più accurataanalisi diagnostica. La Pet è una tomografia ad emissione di positroniche consente l’individuazione di alterazioni meta-boliche proprie dei tumori.La Tc è una tomografia computerizzata che fornisceuna accurata visualizzazione delle strutture anato-miche e consente di individuare alterazioni morfo-logiche causate dalle neoplasie.

Prima Pet-Tc fissa della Pugliaall’Ospedale di Barletta

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �15 ��

PODOLOGIA & INNOVAZIONE

SAN SEBASTIANO AL VESUVIO

(NA) - Promuovere il benessere fisico

e mentale attraverso una corretta mec-

canica del movimento è l’obiettivo di

fitwalking “a spasso con il tuo passo”,

l’iniziativa svoltasi sabato 4 luglio al

Parco Urbano di San Sebastiano al Ve-

suvio in Via Panoramica Pellapane per

iniziativa dell’associazione nazionale

di solidarietà e cultura sociale “il Me-

lograno”.

Programmata nell’ambito della XXX

rassegna annuale del verde, questa

manifestazione, che ha raccolto l’inte-

resse di quasi 300 persone diabetiche e

non, e di numerosi medici specialisti,

è parte di una serrata e continua atti-

vità di prevenzione delle malattie me-

taboliche e delle complicanze.

RACCONTO

DEL PROFESSOR

ANTONIO PACILIO*

Le iscrizioni aperte sin dalle ore 8.30

con misurazione della glicemia effet-

tuata ai tanti appassionati e cu-

riosi prima e dopo un percorso

di lunghezza variabile dai 3 a 5

Km; il tutto sotto la supervi-

sione di uno staff medico di ri-

levanza nazionale composto di

diabetologi, neurochirurghi,

podologi, posturologi, fisiote-

rapisti, nutrizionisti ed esperti

del fitness metabolico.

All’interno del parco sono stati

allestiti 2 stand: il primo con lo

staff di podologia sportiva del

“Centro Podologico Pacilio” di

San Giorgio a Cremano coor-

dinato dal professor Antonio

Pacilio (docente di Posturolo-

gia all’Università Federico II

di Napoli), massimo esponente

nazionale di Podoposturologia

sportiva, sempre presente a

questo tipo di iniziative spor-

tive e sanitario-preventive, con

consulenze gratuite podologi-

che e posturologiche a tutti gli

i partecipanti e relativa valuta-

zione dell’appoggio plantare e

la postura; il secondo del

“Centro di Fisioterapia Aurelio

Borrelli” che ha effettuato con-

sulenze fisioterapico-riabilita-

tive e terapie dimostrative con

l’appareccio Tecar.

L’enorme vantaggio di questa disci-

plina sportiva, sottolinea la dottoressa

Giosetta De Simone, diabetologa del-

l’Asl di San Giorgio a Cremano e di

San Sebastiano al Vesuvio, è che non

presenta alcuna controindicazione ed

è tale da poter essere praticata anche

da soggetti affetti da diabete mellito ed

altre patologie cronico-degenerative.

Alla manifestazione, patrocinata dal

Comune di San Sebastiano al Vesuvio,

Regione Campania, Parco Nazionale

del Vesuvio, Unicef, Associazione

Medici Diabetologi e dalla Croce

Rossa Italiana ha aderito anche la Pro-

tezione Civile svolgendo le consuete

mansioni di supporto logistico e orga-

nizzativo. Da sottolineare, inoltre, la

presenta dell’Unipan che a conclu-

sione della passeggiata ha distribuito

pane integrale quasi a voler intendere

che un sano stile di vita non può pre-

scindere da una alimentazione equili-

brata e ricca di prodotti genuini.

L’attività fisica costituisce un ele-

mento fondamentale nell'ambito della

adozione di stili di vita sani per con-

trollare, mantenere e migliorare lo

stato di salute. Il ruolo protettivo di un

esercizio fisico regolare è stato dimo-

strato soprattutto nei riguardi delle

malattie metaboliche, cardio e cere-

brovascolari.

Nell’impossibilità di praticare uno

sport o frequentare regolarmente una

palestra una valida alternativa è il fit-

walking: l’arte nel camminare, cam-

minare osservando una corretta

meccanica nel movimento.

L’obiettivo dell’evento è stato quello

di promuovere il movimento e dimo-

strarne i benefici. Previste

misurazioni della glice-

mia prima e dopo la pas-

seggiata, consulenze con

specialisti podologi, po-

sturologi ed esperti di nu-

trizione nello sport e

fitness metabolico.

*Docente al Master "Dia-gnosi e cura Piede Diabe-tico", Facoltà diMedicina e Chirurgia,Università degli studi diNapoli Federico II - Dir.Scientifico: Centro Podo-logico Pacilio di Napoli

Giosetta De Simone, Antonio Pacilio, Giorgio Iaconetta

A destra, staff del Centro di Fisioterapia “Aurelio Borrelli”

Rocco Canosa

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Page 18: SANITALIA 001

Il centro studi e ricerche

KS, denominato SCIEN-

TIFIC FACTORY, sta

portando avanti sin dal

2000, anno della sua co-

stituzione, vari progetti

di ricerca distinti in due

filoni: uno di ricerca cli-

nica ed uno di ricerca

sperimentale.

La necessità di un istituto

strutturato e dedicato

esclusivamente alla ricer-

ca è dettata dalla consa-

pevolezza di una non

completa evidenza scien-

tifica nei confronti delle

ortesi esteropropriocetti-

ve plantari. Sebbene i

plantari ortopedici siano

tradizionalmente ricono-

sciuti a volte efficaci ed

il plantare sia un mezzo

terapeutico comunemen-

te utilizzato, è necessario

approfondire la cono-

scenza sui plantari di

nuova generazione che

basano la loro azione su

una stimolazione senso-

riale piuttosto che su una

correzione dei parametri

biomeccanici.

Dalla letteratura interna-

zionale si evince che la

stimolazione della sensi-

bilità plantare ha effetti

sulla postura; la postura è

responsabile di dolori

dell’apparato locomoto-

re; la stimolazione sensi-

tiva plantare potrebbe

avere effetti sulla sinto-

matologia dolorosa delle

patologie dell’apparato

locomotore.

Nell’ambito della ricerca

clinica, il nostro obiettivo

è di verificare le patolo-

gie più sensibili al tratta-

mento di stimolazione

plantare, valutare le ri-

sposte cliniche mediante

scale di valutazione uffi-

cialmente riconosciute,

verificare il miglioramen-

to del ROM articolare

della o delle articolazioni

in esame,

nonché la remissione dei

sintomi o la riduzione

dell’evoluzione dei di-

sturbi. Scopo dei nostri

studi è quello di verifica-

re l’effetto della stimola-

zione plantare sulla sinto-

matologia dolorosa del-

l’apparato locomotore.

B A C K G R O U N D

SCIENTIFICO. Il primo

studio pubblicato sull’at-

tività riflessa del piede è

stato condotto da ricerca-

tori francesi e pubblicato

su Neuroscienze nel

1988.

Questi autori hanno mi-

surato la latenza del ri-

flesso H in pazienti vo-

lontari. Hanno dimostrato

che i normali tempi di la-

tenza venivano abbattuti

se contemporaneamente

si stimolava tattilmente la

superficie plantare. Que-

sto studio metteva in evi-

denza una relazione tra

attività recettoriale cuta-

nea plantare e riflessi H,

nella quale l’afferenza

tattile podalica ha capaci-

tà di sopprimere il rifles-

so periferico. Sul Journal

of Physiology insegnito

nel 1994, venne pubbli-

cato uno studio che di-

mostrava che i recettori

cutanei e muscolari inter-

feriscono sui riflessi po-

sturali. Gli AA stimolano

la superficie anteriore

della superficie plantare

con impulso elettrico, re-

gistrano la risposta rifles-

sa sul tibiale anteriore

con e senza appoggio

plantare e stabiliscono

che il riflesso è stabiliz-

zato dall’appoggio plan-

tare. Sul Journal of Phy-

siology nel 2001 è stato

pubblicato un lavoro che

dimostra che la superficie

c u t a n e a

plantare ed

i recettori

muscolari

cooperano

nei mecca-

nismi del

passo. Gli

autori ap-

plicano sti-

moli vibra-

tori 20-80

Hz, su su-

p e r f i c i e

plantare po-

dalica e su

tendini, mi-

surano lo

spostamen-

to del cen-

tro di gravi-

tà, l’angolo

della cavi-

glia, la atti-

vità emg di

soleo e del

tibiale ante-

riore. En-

trambe in-

ducono tilt

corporeo. A

parità di in-

tensità del-

lo stimolo,

la stimola-

zione cuta-

nea deter-

mina effetti

maggiori.

Su Europe-

an Journal

of Neuro-

scienze del

2002 veni-

va pubbli-

cato che il

carico non influenza i ri-

flessi fasici degli arti in-

feriori. I pazienti veniva-

novalutati mentre cammi-

navano con tre differenti

pesi; venivano misurati i

riflessi tramite emg; la

variazione di peso non

aveva alcuna influenza

sul tempo e sull’ampiez-

za delle risposte emg.

Ancora su Adv Exp Med

Biol del 2002 era pubbli-

cato che i recettori cuta-

nei hanno una differente

distribuzione. Gli autori

misurano la sensibilità

agli impulsi vibratori,

della cute plantare poda-

lica di soggetti giovani ed

anziani e riferiscono una

differente distribuzione a

seconda delle regioni

anatomiche e dell’età, ri-

conoscendo la pianta dei

piedi come la sede della

più alta concentrazione di

tali recettori, rispetto a

tutto il resto del corpo.

Inoltre, tra gli autori che

hanno fatto della stimola-

zione plantare parte inte-

grante del loro approccio

terapeutico c’è Vojta che

descrive i punti grilletto

come punti cutanei che se

stimolati determinano

una reazione clinica di ti-

po muscolare. Tra i vari

punti grilletto Vojta ne

descrive alcuni sulla

pianta del piede che se

stimolati determinano

una triplice reazione

flessoria. Anche Lewit

nel suo libro “Terapia

manipolativa nella riabi-

litazione dell’apparato

locomotore”, parla di

“strokling” come terapia

fatta di piccoli colpetti e

strofinamenti della cute

plantare per attivare il to-

no degli arti inferiori.

Un altro autore è Ida

Rolf che nel suo libro “Il

rolfing” spiega che dei

dieci trattamenti da lei

ideati in seguenza per fi-

ni riabilitativi, il primo

deve essere fatto attraver-

so una stimolazione plan-

tare finalizzata all’attiva-

zione dell’intero tono po-

sturale. Anche Therese

Bertherat, allieva di F.

Meziere, spiega che at-

traverso una stimolazio-

ne della superficie plan-

tare con una pallina, si

riesce ad ottenere una de-

contratturazione dei mu-

scoli del piede e della

gamba. Infine Robert

Maigne nel suo libro

“Medicina Manuale ” ri-

ferisce di curare alcuni

mal di testa mettendo

semplicemente

un piccolo spes-

sore nella scar-

pa del paziente.

Dalla letteratura

internazionale

quindi, e dal-

l’esperienza di

noti professioni-

sti si evince che

la stimolazione

della sensibilità

plantare ha ef-

fetti sulla postu-

ra; la alterata

postura è rico-

nosciuta respon-

sabile di dolori

dell’apparato lo-

comotore; la sti-

molazione sen-

sitiva plantare

potrebbe avere

effetti sulla sin-

tomatologia do-

lorosa delle pa-

tologie dell’ap-

parato locomo-

tore. Lo scopo

della nostra ri-

cerca è stata,

quindi, quella di

valutare, su un

considerevole

numero di pa-

zienti cronici, se

le solette pro-

priocettive KS,

del tipo Ks Me-

dical, hanno un

effetto terapeu-

tico sulle pato-

logie dell’appa-

rato locomotore

e se sono una

terapia gradita

dal paziente. Il gradi-

mento del paziente nei

confronti della terapia

prescritta è un fattore di

fondamentale importan-

za per la scelta, da parte

del clinico, di una terapia

rispetto ad un’altra. Que-

sto fa certamente aumen-

tare il rapporto di fiducia

tra medico e paziente ed

aumenta anche la stessa

partecipazione del pa-

ziente alla prescrizione

terapeutica. La soddisfa-

zione del paziente e la

percezione che ha della

terapia dipendono co-

munque da molti fattori.

E’ importante che il pa-

ziente percepisca un mi-

glioramento dei sintomi

o che almeno mostri otti-

mismo nei confronti del-

le possibilità terapeuti-

che del trattamento. Inol-

tre il paziente deve esse-

re sufficientemente moti-

vato nei confronti del

trattamento terapeutico

utilizzato, ed è funziona-

le in questo senso che il

paziente partecipi attiva-

mente alla scelta del trat-

tamento stesso e venga

informato delle varie fasi

della terapia. E’ anche

importante, per una buo-

na economia gestionale

del paziente, la realizza-

bilità dellaterapia; quan-

to più è facile seguire

una cura, maggiore sarà

il gradimento nei con-

fronti di questa da parte

del paziente, (andare tutti

i giorni a fare fisioterapia

è diverso che prendere

due aspirine al giorno).

Da non dimenticare poi

il costo economico della

terapia consigliata. Non

è quindi facile la scelta

di un trattamento che sia

al tempo stesso terapeu-

tico, facilmente realizza-

bile ed a costi accessibili.

Lo scopo della nostra ri-

cerca è stato anche quel-

lo di valutare se le solette

propriocettive KS, del ti-

po Ks Medical, sono una

terapia gradita al pazien-

te. Questo studio è stato

ritenuto come prelimina-

re ad un progetto di ri-

cerca più ampio ed ap-

profondito. Nel periodo

tra febbraio 2003 e mag-

gio 2004, presso il centro

studi e ricerche Ks Italia,

abbiamo condotto uno

studio retrospettivo su

2820 pz. Tutti i pz. sof-

frivano di patologie cro-

niche dell’apparato loco-

motore. Tutti i pz. erano

in trattamento con stimo-

lazione plantare median-

te plantari “Attivo Ks

Medical”e seguivano il

trattamento da almeno

un anno. È stato sommi-

nistrato un questionario

di 58 domande basato

sull’autovalutazione del

pz. utilizzando scale uffi-

cialmente riconosciute.

Sono state valutate le ri-

sposte a 2486 questiona-

ri, sono stati esclusi i

questionari incompleti. -

Totale questionari analiz-

zati: 2486

- Pazienti maschi: 894

- Pazienti femmine:1592

- Età media: 37,7 anni

- Tempo medio di soffe-

renza: 6,1 anni Tutti i pa-

zienti soffrivano di pato-

logie croniche dell’appa-

rato locomotore: (cavi-

glie, ginocchia, anche,

colonna, lombare, dorso

cervicale, spalle, braccia,

gomito, polsi o mani).

Tutti i pazienti reclutati

nello studio erano in trat-

tamento mediante stimo-

lazione plantare in mo-

noterapia da almeno un

anno. Abbiamo valutato

l’outcome della terapia

mediante un questionario

di autocompilazione

composto da 58 doman-

de. Le domande del que-

stionario chiedevano al

paziente: da quanto tem-

po e in che modalità era-

no esorditi i dolori e

quanto erano intensi; se

c’era presenza di cefalea,

senso di sbandamento,

disturbi d’umore, interfe-

renze con l’attività lavo-

rativa e quale era la fre-

quenza e l’intensità di

questi sintomi; abbiamo

inoltre chiesto ai pazienti

se erano stati visitati da

altri specialisti e se e

quali terapie avevano ef-

fettuato precedentemen-

te, incluso la terapia con

plantari tradizionali e che

effetto avevano avuto

queste terapie.

Per la valutazione della

soddisfazione del pazien-

te e dell’outcome della

terapia abbiamo chiesto

al paziente se dopo l’uti-

lizzo del plantare KS il

paziente si sentiva mi-

gliorato ed in che per-

centuale, se si era rivolto

ad altri specialisti e per

quale motivo, se aveva

avuto benefici rispetto

alla sintomatologia algi-

ca pregressa.

Abbiamo inoltre valutato

gli effetti collaterali del

plantare Ks mediante in-

dagine sulla insorgenza

di nuovi dolori, sulla lo-

ro localizzazione e sulla

necessità di non utilizza-

re il plantare per proble-

matiche connesse . Ab-

biamo infine domandato

al paziente il livello di

miglioramento attribui-

bile all’utilizzo del plan-

tare KS espresso in per-

centuale, e se avrebbe

consigliato tale tratta-

mento alle persone di sua

conoscenza. Lo scopo

della nostra ricerca è sta-

to anche quello di valuta-

re se le solette proprio-

cettive KS, del tipo Ks

Medical, sono una te-

rapia gradita al pazien-

te. Questo studio è sta-

to ritenuto come preli-

minare adun progetto

di ricerca più ampio ed

approfondito.

CENTRO STUDI KS Quando la ricerca scientifica è al passo...

Page 19: SANITALIA 001

Tra questi pazienti, 472

soffrivano di CEFALEE

MUSCOLOTENSIVE e -

315 soffrivano di SENSO

DI SBANDAMENTO.

Tra i primi, il 91% ha di-

chiarato che le cefalee era-

no MOLTO diminuite già

al primo mese di tratta-

mento.

Tra i secondi, il 73% ha di-

chiarato che gli sbanda-

menti erano MOLTO di-

minuiti già al primo mese

di trattamento. Alla do-

manda “ha avvertito nuovi

dolori con l’utilizzo dei

plantari Ks?”: 54% ha di-

chiarato di aver accusato

nuovi dolori solo all’inizio

del trattamento; il 28% ha

dichiarato di aver accusato

nuovi dolori solo qualche

volta; l’8% saltuariamente;

il 4% spesso ed il 2% sem-

pre. Circa l’intensità dei

dolori provocati dal planta-

re Ks il 52% ha dichiarato

che i dolori sono stati poco

intensi; il 42% ha detto ab-

bastanza intensi e solo il

5% ha dichiarato che sono

stati molto intensi. Infine,

il 92% dei pazienti, 2287

persone, ha dichiarato di

essere molto soddisfatto

dei risultati terapeutici rag-

giunti; il 97%, 2411 perso-

ne, ha dichiarato di consi-

gliare l’uso di questi plan-

tari.

Nonostante tutti i bias of-

ferti da uno studio di que-

sta impostazione, il dato

più eloquente nella valuta-

zione della compliance del

paziente è che il 97% dei

pazienti consiglierebbe

l’utilizzo del plantare Ks

Medical a persone che do-

vessero

lamentare dei sintomi algi-

ci all’apparato locomotore.

Se teniamo presente che il

plantare esteropropriocetti-

vo è una terapia al momen-

to non valutata attraverso

una metodologia scientifi-

ca, non può non colpire il

fatto che il gradimento del

paziente sia stato così in-

tenso a dispetto dell’igno-

ranza scientifica che re-

gna su questo approccio

terapeutico. Se poi valu-

tiamo il campione analiz-

zato, vediamo che la mag-

gioranza dei pazienti

(87%) era già stato sotto-

posto a terapia classica ed

universalmente prescritta

sia di tipo farmacologico

che fisica, e la stessa mag-

gioranza dei pazienti aveva

riferito di non aver avuto

grande compliance nei

confronti delle terapie alle

quali era stata

sottoposta, né aveva tratto

grandi giovamenti. Sicura-

mente lo studio ha dei li-

miti di diversa natura, in-

nanzitutto trattandosi di

autovalutazione ci sono i

limiti della mancanza di

indagine clinica, questo si-

gnifica che dobbiamo fare

affidamento unicamente

sulle risposte del paziente.

Un altro dei bias di questo

studio è che si è svolto in

un contesto privato. Nella

maggior parte dei casi i pa-

zienti venivano da fuori

città, con grande motiva-

zione ad iniziare e seguire

la terapia che avevano

scelto. Un paziente moti-

vato è un paziente che ha

una implicita tendenza ad

una buona compliance. Es-

sendo questa, quindi come

detto, una terapia comple-

mentare, va inoltre attribui-

to al paziente un certo gra-

do di fede che associato ad

una forte motivazione raf-

forza ulteriormente l’aspet-

tativa e la compliance del

paziente nei confronti del

trattamento al quale è stato

sottoposto. Un altro dato

che favorisce ulteriormente

la compliance del

paziente è che la maggior

parte dei pazienti seguiti in

questo studio veniva da

una condizione di patolo-

gia cronica con molte tera-

pie alle spalle. La somma

di queste componenti emo-

zionali fanno si che ci sia-

no state le condizioni idea-

li alla riuscita della terapia.

Un altro degli aspetti da

valutare è che durante la

visita e durante i controlli

successivi al paziente vie-

ne fatta localizzare l’atten-

zione sulla postura e sui

meccanismi posturali e

molti pazienti hanno quin-

di recepito un messaggio

che gli diceva di stare più

attenti alla postura, di stare

più dritti, di non mantener-

si curvi. Valutato che molte

delle patologie dell’appa-

rato locomotore sono di ti-

po posturale, sicuramente

la focalizzazione dell’at-

tenzione del paziente alla

correzione

posturale cercando di assu-

mere posizioni corrette è

paragonabile ad un inse-

gnamento parzialmente si-

mile alle scuole americane

(back, bone, neck school)

che hanno come finalità

proprio l’educazione del

paziente.

Va inoltre considerato

l’aspetto economico della

cosa. Tenuto presente che

il tempo medio di tratta-

mento è stato di un anno e

che il numero medio di vi-

site è stato di 2,75, la spesa

economica del trattamento

con ortesi plantare proprio-

cettive sembrerebbe più

che accettabile e potrebbe

essere un’altra di quelle

variabili che hanno in-

fluenzato la compliance di

questo studio. Che però il

miglioramento del pazien-

te, anche se attribuibile in

parte ad un condiziona-

mento psicologico, sia

concreto e reale si evince

da alcuni dati quali per

esempio il fatto che il 79%

dei pazienti riferisce di non

essersi più sottoposto a vi-

site ed a terapie specialisti-

che per tutto l’anno di trat-

tamento plantare. Questo

dato è sicuramente una di-

mostrazione concreta di un

tangibile miglioramento

del paziente.

Un altro dato che vale la

pena di osservare è che la

maggior parte dei pazienti

era stato sottoposto a tera-

pia medica o fisica o far-

macologica o chirurgica e

che, ad eccezione di un

19%, nessuno dei pazienti

si era mai curato con plan-

tari. È da specificare anco-

ra, ad onor del vero, che di

questi pazienti già trattati

con ortesi plantari di tipo

ortopedico classico (472

pz.), solo il 12% (54 pz.) si

è dichiarato soddisfatto dei

risultati che aveva ottenuto

con quei presidi. Questo ha

dato al paziente una possi-

bilità di sperimentare la te-

rapia ricevuta, e se con-

frontiamo il dato che dei

pazienti sottoposti a tratta-

mento terapeutico conven-

zionale precedente all’uti-

lizzo del plantare, il 58%

non ha riferito migliora-

menti degni di nota, al dato

che il 92% dei pazienti sot-

toposti a terapia con plan-

tare propriocettivo ha rife-

rito un miglioramento,

sembrerebbe dal confronto

tra le terapie fatte, sia pro-

prio la terapia di stimola-

zione plantare un atto tera-

peutico insolito ma effica-

ce.

Da questo studio appaiono

due dati che sembrano

confermare che il plantare

estero-propriocettivo da

noi utilizzato induca delle

modificazioni funzionali

all’apparato locomotore, il

primo è che praticamente

tutti i pazienti (80%) riferi-

scono di avere avvertito

nuovi dolori durante l’uti-

lizzo dei plantari che erano

da attribuirsi all’utilizzo

stesso del plantare, ed un

altro dato è che questi nuo-

vi dolori, presentatisi so-

prattutto all’inizio del trat-

tamento, avevano una lo-

calizzazione non solo ai

piedi, ma anche alle gambe

ed alla colonna e le spalle.

Sembrerebbe quindi che

con l’utilizzo di questa sti-

molazione plantare ci sia-

no degli adattamenti da

parte del sistema neuromu-

scolare lungo tutto il soma.

Dato confermato dalle ri-

sposte del paziente che ri-

feriscono di camminare

meglio o molto meglio ri-

spetto al periodo preceden-

te l’utilizzo del plantare

KS.

In fondo la soletta studiata

in questo lavoro riproduce,

con il passo e con la stazio-

ne eretta, un profondo

massaggio pressorio per-

pendicolare in differenti

punti della pianta del pie-

de, con un materiale elasti-

co, ed a nostro parere non

va considerata una terapia

differente da quello che

può essere un massaggio

digitopressorio plantare.

La vera differenza con

ogni altra terapia attual-

mente in uso, è che con

questo metodo il massag-

gio viene dato a paziente in

statica eretta e durante la

locomozione. Questo di-

pende dal fatto che il plan-

tare “lavora” indipendente-

mente da quello che il pa-

ziente fa, anzi svolge la sua

azione terapeutica durante

l’abituale svolgimento del-

la vita e dell’attività del pa-

ziente.

Ha un costo relativamente

contenuto, non ha bisogno

di grandi assistenze e, se

bene prescritto, ha una

grande efficacia sui sinto-

mi del paziente.

Conclusioni Dal nostro

studio appare che il pa-

ziente in trattamento con

soletta di stimolazione

plantare abbia una buona

compliance nei confronti

di questo trattamento orte-

sico.

La compliance può essere

attribuita a molteplici fatto-

ri tra cui una evidente effi-

cacia della terapia di sti-

molazione plantare nei

confronti dei sintomi del

paziente.

Sono necessari ulteriori

studi per valutare la reale

efficacia terapeutica e le

implicazioni neurofisiolo-

giche della stimolazione

plantare.

Page 20: SANITALIA 001

Villa Salus, professionalità e organizzazioneAlla Casa di cura di Messina privilegiati formazione e aggiornamento

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �20 ��

CARDIOLOGIA

MESSINA - Formazione al primo

posto per Villa Salus, Casa di cura

siciliana con sede a Messina. Per i

dirigenti della Clinica privata in un

contesto in cui le cono-

scenze e le tecnologie appli-

cate alla medicina si

evolvono costantemente, of-

frendo agli operatori della

sanità opportunità diagno-

stiche e terapeutiche sempre

più efficaci e innovative,

l'aggiornamento professio-

nale costituisce una requi-

sito imprescindibile per il

mantenimento delle mi-

gliori condizioni qualitative

dell'assistenza ospedaliera.

Con questa convinzione,

Villa Salus ha sempre pun-

tato sul costante aggiorna-

mento professionale dei

propri collaboratori, agevo-

lando la partecipazione a

corsi di perfezionamento,

stages professionali, conve-

gni ed ogni altra "occa-

sione" formativa. Villa

Salus organizza sistematica-

mente iniziative formative

“interne”, rivolte esclusiva-

mente al proprio personale

sanitario, medico ed infer-

mieristico, tutte con il rico-

noscimento dei crediti

formativi Ecm, rilasciati dal

Ministero della Salute.

Contemporaneamente la casa di

cura si è fatta promotrice di un

programma di appuntamenti perio-

dici rivolti a quanti, medici di

base o specialisti, abbiano inte-

resse ad approfondire, attraverso il

dialogo e l’integrazione di compe-

tenze complementari, specifiche

tematiche sanitarie.

L’attenzione è stata, e sarà in fu-

turo, rivolta all’analisi di nuove

tecniche e al confronto di espe-

rienze su diversi protocolli sani-

tari.

Con questo spirito Villa Salus orga-

nizza sistematicamente i propri ap-

puntamenti, con la partecipazione

dei più illustri personaggi della me-

dicina italiana ed internazionale.

La sempre maggiore disponibilità di

mezzi diagnostici e tecnici, le super

specializzazioni possono, a volte,

creare incertezza nell’indicare o

suggerire un tipo di indagine o trat-

tamento terapeutico. In una medi-

cina moderna e pluridisciplinare si

ritiene indispensabile il continuo

scambio culturale tra le branche af-

fini, in modo da mantenere un ade-

guato livello di conoscenze.

In questo quadro la casa di cura

Villa Salus, si fa promotrice di un

programma di appuntamenti perio-

dici rivolti a quanti, medici di base

o specialisti, abbiano interesse ad

approfondire, attraverso il dialogo e

l’integrazione di competenze com-

plementari, specifiche tematiche sa-

nitarie. Di volta in volta, pertanto,

l’attenzione verrà rivolta all’analisi

di nuove tecniche e al confronto di

esperienze su diversi protocolli sa-

nitari.

LA STORIA

La casa di cura Villa Salus è ope-

rante a Messina dall'1 giugno 1961.

È stata fondata dal professor Gu-

stavo Barresi, clinico dell'Università

di Messina dal 1956 al 1988.

Dall'apertura fino al 1980 ha assi-

stito prevalentemente pazienti chi-

rurgici e ostetrico-ginecologici; a

partire dal 1980 il reparto di gineco-

logia è stato sostituito da quello di

medicina generale e cardiologia.

PROFESSIONALITÀ

E ORGANIZZAZIONE

La professionalità delle équipes sa-

nitarie, l'organizzazione dei servizi

assistenziali e l'aggiornamento tec-

nologico sono i tre fondamentali pi-

lastri grazie ai quali la casa di cura,

fronteggiando con competenza

anche le patologie a più elevata

complessità, si è nel tempo accredi-

tata quale importante punto di rife-

rimento sanitario per Messina e la

sua provincia.

Ogni anno nella Villa Salus vengono

ricoverati oltre 3500 pazienti

affetti da ogni tipo di patolo-

gia medico-chirurgica. A par-

tire dall'inizio dell'attività

della Casa di Cura, nel 1961,

sono stati effettuati circa

120mila ricoveri.

Sin dall'apertura sono state stipulate

convenzioni con gli Enti mutuali-

stici e, dopo la riforma sanitaria del

1978, con il Servizio sanitario na-

zionale. Oggi dopo l'ultimo riordino

della sanità, la casa di cura è accre-

ditata con il Servizio sanitario e fa

parte del sistema ospedaliero nazio-

nale. Il ricovero presso Villa Salus

è, quindi, del tutto equiparato a

quello effettuato presso gli ospedali

pubblici ed il cittadino-utente ha di-

ritto ad esso in regime di assistenza.

EGUAGLIANZA

E IMPARZIALITÀ

I principi ispiratori dell'attività assi-

stenziale della Casa di cura Villa

Salus sono quelli di eguaglianza,

imparzialità, partecipazione, effica-

cia ed efficienza.

Eguaglianza: l'erogazione del servi-

zio assistenziale è ispirata al princi-

pio di eguaglianza dei diritti degli

utenti senza alcuna distinzione de-

terminata da motivi riguardanti il

sesso, la razza, la lingua, la religione

e le opinioni politiche.

Imparzialità: i comportamenti della

casa di cura nei confronti dei

propri clienti sono ispirati a

criteri di obiettività, giustizia

ed imparzialità. Si garantisce

pertanto a tutti i cittadini la

parità nelle condizioni di ac-

cesso e fruizione dei servizi

offerti dalla struttura. Parte-

cipazione: la casa di cura pri-

vilegia modalità di

erogazione delle prestazioni

che diano spazio ad una par-

tecipazione attiva del cliente

nell'ambito del proprio pro-

cesso assistenziale.

Il combinato disposto dalla

L. 241/90 e dall'art. 14 del

decreto legislativo 502/92,

sancisce il diritto di informa-

zione e di tutela del cittadino

nei confronti dei soggetti

erogatori di servizi pubblici.

A tal fine viene fornito ai

clienti un complesso di in-

formazioni riguardanti i di-

ritti ad essi spettanti

nell'ottenimento della presta-

zione nonché le modalità per

eventuali reclami; la pre-

sente documentazione costi-

tuisce quindi di uno

strumento volto alla tutela

degli utenti, da intendersi

non "come mero riconoscimento for-

male di garanzie al cittadino, ma di

attribuzione allo stesso di un potere

di controllo diretto sulla qualità dei

servizi erogati".

Efficacia ed efficienza: si tratta di

condizioni imprescindibili per la so-

pravvivenza e lo sviluppo futuro

dell'azienda, in quanto determinanti

dell'economia aziendale.

MODALITÀ

DI ACCESSO

La prenotazione del ricovero pro-

grammato può essere effettuata tele-

fonicamente, chiamando il

centralino della Casa di cura o pre-

sentandosi direttamente all'accetta-

zione tutti i giorni feriali.

Nell'intervallo tra la data di prenota-

zione e l'effettivo ricovero, i medici

del reparto interessato assicurano, se

necessario, le procedure di preospe-

dalizzazione per predisporre gli ac-

certamenti diagnostici ed,

eventualmente, iniziare un ciclo te-

rapeutico preliminare atto a ridurre

il periodo della successiva degenza.

I ricoveri si effettuano, di norma, la

mattina.

Al fine di godere del regime assi-

stenziale il paziente dovrà essere

fornito della documentazione auto-

rizzativa prescritta dal Servizio sa-

nitario nazionale. Il ricovero avverrà

in camera a due letti senza alcun

esborso da parte del paziente.

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Ricoverati ogni anno oltre 3.500 pazienti, dalla nascita della Clinica 120mila degenti

In alto, staff medico in sala operatoria.A lato, la dottoressa Ermina Augello

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Page 21: SANITALIA 001

RIMINI - Benefici di un trattamento

precoce e proattivo per la dermatite

atopica, malattia che è stata tradizional-

mente trattata in modo reattivo, cioè

con l'impiego di farmaci sintomatici,

quali i corticosteroidi per uso topico,

per la gestione delle riacutizzazioni pe-

riodiche. La Società italiana di derma-

tologia pediatrica, presidetuta da Carlo

Gelmetti, pubblica un testo sul proprio

sito Internet, in cui si descrive il quadro

patologico della DA, caratterizzato da

pelle anormalmente secca, pruriginosa

e infiammata, è facilmente passibile di

escoriazioni e sanguinamento da grat-

tamento. Tuttavia, il ricorso ai cortico-

steroidi non è sempre consigliabile,

specie in alcune aree, come il viso e il

collo, dove la cute è più delicata. Oggi

con l'impiego topico di pimecrolimus,

in crema all'1%, lo specialista ha l"op-

portunità di passare da un trattamento

reattivo a uno precoce proattivo, in gra-

do di controllare la malattia.

Gli studi più recenti. I risultati di due

trial clinici associati, "Pimecrolimus in

Eczema: Prevention of Progression

(Pep)", dimostrano, infatti, che l'inter-

vento con pimecrolimus, ai primi segni

o sintomi della malattia, consente di ri-

durre il numero e la gravità delle riacu-

tizzazioni, sia nei bambini che negli

adulti. I due studi della durata di 26

settimane, multicentrici, in doppio cie-

co, controllati verso placebo, hanno

preso rispettivamente in esame: 521

bambini e adolescenti (età compresa tra

2 e 17 anni) e 543 adulti (di età supe-

riore ai 18 anni), con un'anamnesi di

dermatite atopica di grado da lieve a

moderato. Le riacutizzazioni sono state

definite come un peggioramento dei

sintomi, tale da richiedere l'impiego dei

corticosteroidi topici, nonostante il trat-

tamento in studio. Risultati nella popo-

lazione adulta. Il numero medio di ria-

cutizzazioni si è ridotto del 30% nel

gruppo trattato con pimecrolimus a

confronto con il gruppo placebo (0,97

vs. 1,39). Inoltre, nei soggetti in terapia

con pimecrolimus, il tempo medio alla

prima riacutizzazione è stato di oltre

190 giorni, contro i 67 giorni dei pa-

zienti trattati con placebo. Nei pazienti

trattati con pimecrolimus, ai primi se-

gni e sintomi, si è ridotto l'utilizzo dei

corticosteroidi per uso topico del 21%,

con una durata media di 17,7 giorni

d'impiego vs. i 22,5 giorni dei pazienti

trattati con il solo veicolo. Il gruppo pi-

mecrolimus, inoltre, ha richiesto il 30%

in meno di visite di controllo aggiunti-

ve (non programmate dallo studio), ri-

spetto al gruppo placebo (156 vs. 233

visite). Controllo della dermatite atopi-

ca. Questi dati clinici dimostrano che

pimecrolimus è più efficace quando è

utilizzato in modo precoce e proattivo,

impedendo nella maggioranza dei pa-

zienti l'evoluzione della malattia alle

fasi più gravi. Il trattamento precoce e

intermittente fornisce nel lungo termi-

ne il controllo della dermatite atopica;

inoltre tale approccio terapeutico con-

sente al dermatologo di ridurre l'uso di

corticosteroidi per uso topico, riservan-

doli esclusivamente alle fasi più gravi

della malattia. Farmacologia e sicurez-

za. Pimecrolimus appartiene alla classe

degli inibitori della calcineurina ed è

caratterizzato da un meccanismo di

azione selettivo, che riduce la sintoma-

tologia infiammatoria della dermatite

atopica.

La formulazione in crema all'1%, per

uso topico, è un trattamento efficace

per la gestione dell'eczema di grado da

lieve a moderato, con un profilo di si-

curezza favorevole. È l'unica crema

non steroidea approvata per il tratta-

mento a breve termine, e intermittente

a lungo termine.

di Mario Perrino�

Dermatite atopica, corticosteroidinon consigliati su viso e collo

Primecrolimus permetteallo specialista di passareda un trattamentoreattivo a uno precoce

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �21 ��

PELLE & BAMBINI

Page 22: SANITALIA 001

Condurre il paziente a soluzioni di gestione dei propri stress emotiviDisordini alimentari “mortali”

NEI CASI GRAVI PORTANO ALLA PERDITA DELLA VITA CON IL SUICIDIO

di Ariel Marino�

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �22 ��

ANORESSIA & BULIMIA

ROMA - I disordini alimentari, di cui

anoressia e bulimia nervosa sono le ma-

nifestazioni più note e frequenti, sono

diventati nell’ultimo ventennio una vera

e propria emergenza di salute mentale

per gli effetti devastanti che hanno sulla

salute e sulla vita di adolescenti e gio-

vani adulti. Negli Stati Uniti, le asso-

ciazioni mediche che si occupano di

disordini alimentari non esitano a defi-

nirli una vera e propria epidemia che at-

traversa tutti gli strati sociali e le diverse

etnie.

«Se non trattati in tempi e con metodi

adeguati - è riportato sul sito Internet di

Epicentro, Centro Nazionale di Epide-

miologia, Sorveglianza e Promozione

della Salute -, i disordini alimentari pos-

sono diventare una condizione perma-

nente e nei casi gravi portare alla morte,

che solitamente avviene per suicidio o

per arresto cardiaco».

Secondo la American Psychiatric Asso-

ciation, sono la prima causa di morte per

malattia mentale nei paesi occidentali.

Uno studio pubblicato sulla rivista in-

glese The Lancet indica che la ricerca

sui trattamenti è molto più avanzata nel

caso della bulimia nervosa, dove sono

stati svolti più di cinquanta studi e trial

e una gestione secondo pratiche basate

sull’evidenza è possibile. Minore atten-

zione, invece, si sarebbe dedicata finora

a ricerche sui possibili trattamenti di

anoressia nervosa e delle altre forme di

disordine alimentare.

«Anoressia e bulimia sono malattie

complesse - sottolinea Epicentro -, de-

terminate da condizioni di disagio psi-

cologico ed emotivo, che quindi

richiedono un trattamento sia del pro-

blema alimentare in sé che della sua na-

tura psichica. L’obiettivo è quello di

portare il paziente, attraverso terapie mi-

rate a modificare i comportamenti e l’at-

titudine, ad adottare soluzioni di

gestione dei propri stress emotivi che

non siano dannose per la propria salute

e a ristabilire un equilibrato comporta-

mento alimentare. Possono manifestarsi

in persone di diverse età, sesso, prove-

nienza sociale, ma sono solitamente più

comuni in giovani donne in età com-

presa tra i 15 e i 25 anni».

Da cosa nasce un disordine alimentare?

Al centro del disordine alimentare, che

si manifesta come malattia complessa,

risultante dall’interazione di molteplici

fattori biologici, genetici, ambientali,

sociali, psicologici e psichiatrici, c’è co-

munque da parte del paziente una os-

sessiva sopravvalutazione

dell’importanza della propria forma fi-

sica, del proprio peso e corpo e una ne-

cessità di stabilire un controllo su di

esso. Tra le ragioni che portano allo svi-

luppo di comportamenti anoressici e bu-

limici, si evidenziano, oltre a una

componente di familiarità (studi tran-

sgenerazionali e sui gemelli hanno di-

mostrato che i disordini alimentari si

manifestano con più probabilità tra i pa-

renti di una persona già malata, soprat-

tutto se si tratta della madre), l’influenza

negativa da parte di altri com-

ponenti familiari e sociali, la

sensazione di essere sottoposti a

un eccesso di pressione e di

aspettativa, o al contrario di es-

sere fortemente trascurati dai

propri genitori, il sentirsi og-

getto di derisione per la propria

forma fisica o di non poter rag-

giungere i risultati desiderati per

problemi di peso e apparenza.

Per alcune persone, si tratta di

una tendenza autodistruttiva che

le porta ad alterare il proprio

comportamento alimentare o ad

abusare di alcol o droghe.

L’anoressia e la bulimia però

possono anche dipendere dal

fatto che l’individuo subisca si-

tuazioni particolarmente traumatiche,

come ad esempio violenze sessuali,

drammi familiari, comportamenti abu-

sivi da parte di familiari o di persone

esterne, difficoltà ad essere accettati so-

cialmente e nella propria famiglia.

Uno dei motivi per cui una ragazza ini-

zia a sottoporsi a una dieta eccessiva è la

necessità di corrispondere a un canone

estetico che premia la magrezza, anche

nei suoi eccessi. Secondo molti psichia-

tri, infatti, l’attuale propensione a predi-

ligere un modello di bellezza femminile

che esalta la magrezza ha conseguenze

devastanti sui comportamenti alimentari

di molte adolescenti.

Effetti fisici e psicologici. Gli effetti dei

disordini alimentari sono molto pesanti,

sia sotto il profilo fisico che quello psi-

cologico. Dal punto di vista fisico, gli

effetti della malnutrizione comportano

ulcere intestinali e danni permanenti ai

tessuti dell’apparato digerente, disidra-

tazione, danneggiamento di gengive e

denti, seri danni cardiaci,

al fegato e ai reni, pro-

blemi al sistema nervoso,

con difficoltà di concen-

trazione e di memorizza-

zione, danni al sistema

osseo, con accresciuta

probabilità di fratture e di

osteoporosi, blocco della

crescita, emorragie in-

terne, ipotermia e ghian-

dole ingrossate.

Le ripercussioni psicolo-

giche, invece, compor-

tano depressione, basso

livello di autostima,

senso di vergogna e

colpa, difficoltà a mante-

nere relazioni sociali e fa-

miliari, sbalzi di umore,

tendenza a comporta-

menti manichei e mania-

cali, propensione al

perfezionismo.

Sintomi e caratteristiche.

I disordini alimentari

comprendono numerose condizioni di-

verse. Le più note e comuni sono ano-

ressia e bulimia nervosa.

Anoressia nervosa. Una persona diventa

anoressica quando, riducendo o inter-

rompendo la propria consueta alimenta-

zione, scende sotto l’85% del peso

normale per la propria età, sesso e al-

tezza. L’anoressia è conseguente al ri-

fiuto ad assumere cibo, determinato da

una intensa paura di acquistare peso o

diventare grassi, anche quando si è sot-

topeso. Spesso, una persona anoressica

comincia con l’evitare tutti i cibi ritenuti

grassi e a concentrarsi su alimenti ‘sani’

e poco calorici, con una attenzione os-

sessiva al contenuto calorico e alla com-

posizione dei cibi e alla bilancia.

Frequentemente i pasti vengono evitati

o consumati con estrema lentezza, ri-

muginando a lungo su ogni boccone in-

gerito. Il corpo viene percepito e vissuto

in modo alterato, con un eccesso di at-

tenzione alla forma e con il rifiuto fre-

quente ad ammettere la gravità della at-

tuale condizione di sottopeso. Diagno-

sticare l’anoressia non è sempre

semplice in soggetti molto giovani, per-

ché i cambiamenti fisici che accompa-

gnano l’adolescenza e che comportano

squilibri di peso e altezza possono ma-

scherarne le prime fasi. Nei bambini, è

più comune che l’anoressia si manifesti

attraverso altri sintomi, come la nausea

e il sentimento di non fame. Nelle ra-

gazze, invece, uno dei sintomi più clas-

sici è l’interruzione del ciclo mestruale

per almeno tre mesi successivi, sintomo

che però non si applica a giovani adole-

scenti che ancora non abbiano avuto il

menarca o, al contrario, alle ragazze che

prendono la pillola anticoncezionale.

L’anoressia si manifesta in due modi:

con restrizioni, determinata dalla ridu-

zione costante della quantità di alimenti

ingeriti; con abbuffate e successiva eli-

minazione: alimentazione compulsiva

seguita da vomito autoindotto, uso inap-

propriato di pillole lassative e diureti-

che, iper-attività fisica per perdere peso.

La persona anoressica diventa così os-

sessionata dal cibo che la propria vita fi-

nisce con l’essere totalmente incentrata

sulla questione alimentare, impedendo

di provare interesse e entusiasmo verso

qualsiasi altra cosa.

Una persona bulimica, invece, si ab-

buffa in modo molto diverso da quello

che avviene quando normalmente si

mangia troppo. Le caratteristiche tipiche

del comportamento bulimico sono: in-

gestione di una quantità eccessiva di

cibo, a volte per un totale di diverse mi-

gliaia di calorie, in un arco di tempo

molto stretto, per esempio nel giro di

due ore, e solitamente di nascosto da

altri la sensazione di non poter smettere

di mangiare e di non poter controllare il

proprio comportamento l’abbuffata è

preceduta e seguita da uno stress emo-

tivo molto forte. Raramente, i pazienti

bulimici non si infliggono alcuna puni-

zione.

www.epicentro.iss.it

Page 23: SANITALIA 001

BOLOGNA - L’Istitu-

to Ortopedico Rizzoli

di Bologna e Ibm

Israele sviluppano un

sistema per personaliz-

zare le cure per le ma-

lattie rare scheletriche.

Il gruppo “Clinical

Genomics” dell’Ibm,

con base a Haifa, in

Israele, è in ambito in-

ternazionale tra i lea-

der nello sviluppo di

strumenti che aprono

nuove prospettive di

cura mettendo l’infor-

matica al servizio di

genetica e clinica me-

dica.

La struttura di Genetica

Medica del Rizzoli è il

secondo partner nel mon-

do, dopo la Harvard Medical

School di Boston, scelto da Ibm

per lavorare in questa direzione,

poiché ha sviluppato nell’ambito

dell’attività ambulatoriale un

software che consente di gestire i

dati clinici dei pazienti affetti da

malattie rare scheletriche e di

analizzarli in modo da poter tro-

vare nuove risposte.

Il progetto che i ricercatori della

Genetica Medica del Rizzoli e

del Research Lab di Ibm stanno

sviluppando, nell’ambito di un

Protocollo di intesa tra la Regio-

ne Emilia-Romagna e il Ministe-

ro per l’Innovazione e lo Svilup-

po di Israele, porta a BioMIMs: il

paziente è al centro di un sistema

che “mappa” tutti i suoi dati cli-

nici, i risultati delle analisi gene-

tiche e le immagini radiografiche

con tutto il corredo di informa-

zioni che le accompagnano, i dati

anagrafici e l’albero genealogico.

Grazie a questo imponente set di

informazioni, e al confronto con i

set di altri pazienti reso possibile

dalla tecnologia di BioMIMs, sa-

rà possibile accrescere le cono-

scenze cliniche sulle malattie ra-

re scheletriche, definire in ma-

niera più precisa la diagnosi del

singolo paziente e quindi la cura.

La situazione attuale vede una

consistente perdita di dati utili

relativi al paziente a causa del-

l’impossibilità di “tenere insie-

me” in un’analisi coerente tutte

le informazioni disponibili, in

particolare quelle relative al-

l’Imaging e alle analisi geneti-

che, e proprio su questi ambiti è

puntata in particolare l’attenzio-

ne degli esperti israeliani Ibm.

Una volta sviluppato, il sistema

BioMIMs può anche consentire

un lavoro in rete agli specialisti,

con l’obiettivo di evitare ai pa-

zienti di spostarsi fisicamente: il

programma sarà testato e utiliz-

zato nella rete Hub and Spoke re-

gionale per le malattie rare sche-

letriche.

L'ISTITUTO

ORTOPEDICO

RIZZOLI

È una struttura ospedaliera e di

ricerca altamente specializzata

nel campo dell'orto-

pedia e traumatolo-

gia. Nel 1981 il Mi-

nistero della Sanità

italiano ha dichiarato

il Rizzoli "Istituto di

Ricovero e Cura a

Carattere scientifico"

(Irccs), riconoscendo

l'alto livello di assi-

stenza sanitaria rag-

giunto dall'istituto

nel campo ortopedi-

co e traumatologico.

Punto di forza del-

l'istituto è infatti la

stretta integrazione

tra l'attività di assi-

stenza (nel 2007 vi-

sitati circa 150mila

pazienti ed eseguito

oltre 18mila interventi di

chirurgia ortopedico-trauma-

tologica) e l'attività di ricerca

scientifica svolta dai 9 laboratori

di ricerca operanti presso l'istitu-

to, dove sono impiegate circa 250

persone tra medici, biologi, tec-

nici e altre figure professionali.

L'Istituto, inoltre, è sede di inse-

gnamento universitario grazie al-

la convenzione con l'Università

di Bologna.

L'Istituto Ortopedico Rizzoli è

dotato di oltre 324 posti letto, di-

stribuiti in camere con al massi-

mo 3 posti letto ciascuna e dotate

di bagno. I pazienti provengono

da tutt'Italia ed anche dall'estero.

Vi lavorano circa 1.350 persone.

LA STORIA

Il ‘Rizzoli’ fu fondato alla fine

del XIX secolo dal famoso chi-

rurgo bolognese Francesco Riz-

zoli che acquistò il convento e la

collina di San Michele in Bosco,

affidando un lascito alla Provin-

cia di Bologna affinché vi realiz-

zasse un istituto di cura specia-

lizzato in ortopedia.

Inaugurato nel 1896, divenne

presto uno tra i migliori ospedali

ortopedici del mondo per dimen-

sioni, attrezzature, organizzazio-

ne, ricerca e didattica. Questa

meritata fama fu dovuta soprat-

tutto ad Alessandro Codivilla ed

a Vittorio Putti, i primi direttori,

che crearono una prestigiosa

scuola di ortopedia con numero-

sissimi allievi in Italia ed in

America latina.

L’ATTIVITÀ

L'attività di ricovero e l'attività

clinica è organizzata in più di 30

unità operative, raggruppate in

due dipartimenti: Dipartimento

patologie ortopediche-traumato-

logiche complesse e Dipartimen-

to patologie ortopediche-trauma-

tologiche specialistiche. Oltre al-

la chirurgia ortopedico-traumato-

logica di base, vengono eseguiti

interventi di altissima specializ-

zazione nel trattamento dei tumo-

ri dell'apparato muscolo-schele-

trico, nella patologia ortopedica

pediatrica, nella patologia verte-

brale, del piede e degli arti supe-

riori, nella patologia dello sporti-

vo, nella patologia degenerativa

articolare dell'anca e del ginoc-

chio, nella diagnosi e trattamento

delle malattie genetiche schele-

triche.

Presso l'Istituto Ortopedico Riz-

zoli è inoltre operante da tempo

una Banca del Tessuto Muscolo-

scheletrico per la raccolta, la

conservazione e la distribuzione

di tessuto muscolo-scheletrico.

Tale banca è centro di riferimen-

to per la Regione Emilia-Roma-

gna.

Oltre a ciò il Rizzoli ha recente-

mente dato vita ad un'apposita

società per la gestione di servizi

di telemedicina. Tale società, de-

nominata Telemedicina Rizzoli

spa, offre oggi servizi di telecon-

sulto ortopedico su scala nazio-

nale.

BioMIMs per combattere le malattie rare

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �23 ��

INFORMATICA & GENETICA

‘RIZZOLI’ DI BOLOGNA E IBMSTUDIANO LO SCHELETRO UMANO

Page 24: SANITALIA 001

Il direttore Siviero: «Individuare eventuali elementi di criticitàtra il processo autorizzativo e la fruibilità dei prodotti»

Gruppo di lavoro Aifaper accesso a farmaci

MAPPATURA DI BEST PRACTICES

di Anselmo Tagliacozzi�

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �24 ��

SISTEMA FARMACEUTICO

ROMA - La Direzione generale

dell’Agenzia italiana del farmaco

ha istituito un gruppo di lavoro de-

dicato a monitorare l’accesso ai

farmaci. Istituzione e finalità del

Gruppo sono state illustrate da

Paolo Siviero, direttore del Centro

studi Aifa al Convegno "Una Pu-

blic Affairs Association per le rela-

zioni nel mondo della salute" tenu-

tosi a Milano presso il Circolo del-

la stampa.

«Il gruppo di lavoro istituito dal

professor Guido Rasi, direttore ge-

nerale dell’Aifa - ha spiegato Si-

viero - sarà chiamato a operare un

monitoraggio sull’effettivo acces-

so ai farmaci, con il fine di indivi-

duare eventuali elementi di critici-

tà tra il processo autorizzativo e la

fruibilità dei prodotti farmaceutici.

I dati emersi dal monitoraggio

consentiranno di valutare se e in

che misura le indicazioni della

Agenzia relativamente al posizio-

namento di un farmaco nel Pron-

tuario siano risultate corrette.

La logica è quella di operare una

raccolta ragionata di informazioni

che possano rappresentare una va-

lida base conoscitiva per l’Aifa

nella valutazione degli esiti delle

proprie decisioni, al fine di con-

sentire interventi di riequilibrio del

sistema ove ritenuto necessario.

Il gruppo di lavoro opererà attra-

verso la raccolta di dati

quali/quantitativi dal territorio na-

zionale e provvederà, oltre che a

svolgere il monitoraggio, a mette-

re a punto, in modo incrementale,

il modello di raccolta dati, al fine

di individuare gli elementi sensibi-

li per le valutazioni dell’Agenzia.

La funzione del Gruppo sarà es-

senzialmente tecnica, finalizzata

alla raccolta di informazioni da

trasmettere all’organo Aifa che

eserciterà la funzione valutativa.

La complessità dei dati da racco-

gliere, comporta la necessità di po-

ter contare su professionalità arti-

colate e per questo tra i compo-

nenti sono presenti un metodologo

della ricerca, un esperto di valuta-

zione, un clinico, un operatore sa-

nitario/farmacista, un esperto in

materia di associazionismo dei pa-

zienti, un esperto di associazioni-

smo istituzionale, un esperto in co-

municazione, due referenti Aifa.

Gli indicatori individuati dal grup-

po di lavoro dovranno mettere in

evidenza in che misura determinati

farmaci siano disponibili e acces-

sibili per i pazienti; in particolare

saranno approfonditi alcuni ele-

menti chiave: disponibilità dei far-

maci, richiesta dei farmaci, man-

cato incontro tra domanda di far-

maci e accessibilità agli stessi,

analisi delle cause: costo; sistema

di prescrizione; sistema di eroga-

zione; livelli difformi di disponibi-

lità del farmaco secondo la tipolo-

gia di distribuzione; livelli diffor-

mi di disponibilità dei prodotti nel

tempo; eventuale presenza di criti-

cità riferite a specifiche variabili

organizzative.

L’analisi dovrà considerare una

pluralità di elementi, non solo re-

lativi all’equilibrio tra domanda e

offerta, ma anche ai costi dei pro-

dotti, agli orientamenti dei servizi

sanitari regionali, alle scelte pro-

grammatiche di enti erogatori, alla

presenza di politiche produttive da

parte delle aziende farmaceutiche,

al fine di mappare le best practices

e le eventuali situazioni di critici-

tà. Poter contare su questo tipo di

informazioni consentirà all’Aifa di

avere un follow-up rispetto alle

proprie scelte e decisioni per me-

glio orientare l’impatto sul territo-

rio delle nuove autorizzazioni in

relazione al posizionamento deci-

so nel Prontuario. Un tale monito-

raggio permetterà di gestire even-

tuali criticità prima che raggiunga-

no dimensioni di conflitto».

Nel suo intervento, inoltre, il dot-

tor Siviero ha affrontato il tema

"L’accesso dei farmaci nei sistemi

sanitari e le relazioni con l’indu-

stria": «L'equità di accesso ai far-

maci è garantita a livello nazionale

dalle procedure di autorizzazione

all’immissione in commercio e di

classificazione ai fini della rimbor-

sabilità. Le finalità di governance

della spesa farmaceutica e l’attuale

assetto normativo basato sui prin-

cipi del federalismo, possono però

aver generato disomogeneità ed

asimmetrie nell'accesso ai farmaci

a livello regionale. L’iter procedu-

rale di autorizzazione all’immis-

sione in commercio e di inseri-

mento nel Prontuario farmaceutico

nazionale presenta una relativa

fluidità per i farmaci destinati al-

l’assistenza convenzionata (classe

A).

Per i farmaci di esclusivo uso

ospedaliero (classe H) l’iter è, in-

vece, spesso rallentato da ulteriori

fasi decisionali relative al recepi-

mento nei Prontuari terapeutici re-

gionali. La garanzia dell’uniformi-

tà dei livelli essenziali di assisten-

za è in tal modo spesso critica, de-

terminando fenomeni di disomo-

geneità d’accesso tra regioni diffe-

renti e persino tra strutture ospeda-

liere della medesima regione. Ana-

lizzando la diffusione dei farmaci

innovativi autorizzati negli ultimi

tempi si è cercato di monitorare

l’entità di tali distorsioni. La veri-

fica, condotta dall’Aifa, dal Mini-

stero della Salute, in collaborazio-

ne con le Regioni, almeno per

questa categoria di farmaci, ha

evidenziato risultati effettivamente

diversi tra le diverse Regioni ma

non allarmanti».

Page 25: SANITALIA 001

Il vizio prende più le donne

AUMENTANO I FUMATORIROMA - Cresce in Italia il numero

dei fumatori, per la prima volta dopo

sei anni. Se fino allo scorso anno, in-

fatti, si assisteva ad un declino co-

stante, seppur lieve, dei fumatori que-

st’anno si registra un aumento di 3,4

punti percentuali. In entrambi i sessi,

ma più marcatamente in quello fem-

minile. Aumento a cui corrisponde

una diminuzione degli ex fumatori,

passati dal 18,4 del 2008 al 14,6%

del 2009. Non si registra, invece,

contrariamente a quanto si potrebbe

pensare, un incremento delle vendite

di tabacco, che anzi sono calate nel

2008 dello 0,9%. Rimane stabile, in-

fine, il numero medio di sigarette fu-

mate quotidianamente: 14.

E’ quanto ha rilevato un’indagine

dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss),

condotta in collaborazione con la Do-

xa, l’Istituto di Ricerche Farmacolo-

giche ‘Mario Negri’ e la Lega Italiana

per la Lotta contro i tumori.

«Il fatto che l’aumento dei fumatori e

la stabilità dei consumi medi non cor-

rispondano a quanto accade nel mer-

cato dei ta-

bacchi lavora-

ti ci fa sup-

porre che sia

cambiata la

strategia di

acquisto dei

prodotti di ta-

bacco - ha af-

fermato Pier-

giorgio Zuc-

caro, direttore

dell’Osserva-

torio Fumo,

Alcol e Droga

del l ’ Is t i tuto

Superiore di Sanità -. I controlli del-

la polizia doganale hanno registrato

infatti una ripresa del contrabbando e

dei traffici illeciti internazionali. A

ciò si aggiungono il fenomeno della

contraffazione delle sigarette, la scel-

ta, come canale per la vendita di pro-

dotti da fumo di contrabbando, della

rete internet e la crescita delle vendi-

te transfrontaliere. Basti pensare che

un pacchetto da 20 di Marlboro che

in Italia costa

4,30 euro, in

Slovenia lo si

paga 2,60 euro

e in Romania

appena 1,51

euro».

At tua lmen te

fuma il 25,4%

delle persone

di 15 anni e

più corrispon-

denti a circa

13 milioni di

cittadini italia-

ni (7,1 milioni

di uomini e 5,9 milioni di donne), i

non fumatori sono il 60% e gli ex fu-

matori il 14,6%, pari rispettivamente

a 30,7 milioni di italiani e 7,5 milioni

di italiani. La fascia d’età in cui si re-

gistra la prevalenza maggiore di fu-

matori è quella dei 25-44 anni,

32,1%, mentre per i giovani di 15-24

anni la percentuale di fumatori è del-

la stessa entità di quella degli adulti

di 45-64 anni, rispettivamente 29% e

29,3%. L’aumento dei fumatori è do-

vuto in parte ad una diminuzione de-

gli ex fumatori: ciò implica che colo-

ro che negli anni passati avevano

smesso di fumare oggi hanno ripreso

la sigaretta, ossia hanno avuto una ri-

caduta. Complice forse la crisi eco-

nomica, ma più probabilmente il fatto

che il fumatore non è consapevole

del grado di dipendenza dalla nicoti-

na e pensa quindi di poter smettere

quando vuole e da solo, tant’è che

quasi la totalità degli ex fumatori ha

dichiarato negli anni passati di aver

smesso senza ricorrere ad alcuna for-

ma di aiuto e anche coloro che fanno

dei tentativi per smettere, senza suc-

cesso, non cercano alcun tipo di sup-

porto.

"E’ necessario quindi - ha affermato

Zuccaro - rivolgersi a dei professioni-

sti che trattano la problematica del ta-

bagismo e intraprendere dei percorsi

di disassuefazione dal fumo grazie

anche all’aiuto di specialisti che la-

vorano presso i centri antifumo dislo-

cati su tutto il territorio nazionale».

di Ariel Marino�

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �25 ��

TABAGISMO

Page 26: SANITALIA 001

Salute in moderna ottica di genere

Il corpo femminile reagisce in modo diverso alle malattie, viene colpito da patologie specifiche legate alla diversità biologica

CAGLIARI - "L'equità della salute

nella vita e nel lavoro", il tema del

convegno che si è tenuto a Cagliari

a Palazzo Regio, e che ha affrontato

i temi della salute della donna in

una moderna ottica di genere, in

rapporto alle dinamiche del lavoro e

del sociale.

L'iniziativa è stata realizzata dalla

consigliera regionale di Parità, Lui-

sa Marilotti, in collaborazione con

l'assessora regionale del Lavoro,

Maria Valeria Serra, e quello della

Sanità, Antonello Liori, e si è av-

valsa del patrocinio della Ministra

per le Pari Opportunità, Mara Car-

fagna, e della presidente del Consi-

glio regionale della Sardegna, Clau-

dia Lombardo.

C’è stata la relazione introduttiva di

Marilotti, sul tema "Il genere come

determinante della salute"; poi la

prima sessione dedicata agli aspetti

sanitari con il cardiologo Giuseppe

Mercuro, docente all'Università di

Cagliari e coordinatore del Gruppo

Nazionale di Studio sulle Malattie

Cardiovascolari di Genere, che ha

parlato di "Differenza di genere

nelle malattie cardiovascolari"; il

chirurgo oncologo Carlo Cabula ha

esposto i progressi della senologia

nel tumore della mammella.

Agostino Sussarello, presidente del-

l'Ordine dei Medici di Sassari è in-

tervenuto su "Sanità per le donne e

donne per la sanità".

La seconda sessione dedicata speci-

ficatamente al tema salute e lavoro,

è stata aperta da Paola Conti, socio-

loga del lavoro e consulente del Di-

partimento per le Pari Opportunità

che parlerà di "salute sul lavoro in

ottica di genere"; ha concluso i la-

vori l'assessore regionale della Sa-

nita Antonello Liori.

I lavori sono stati coordinati da Ro-

sanna Romano, direttrice della rivi-

sta on line Donne News. Il conve-

gno ha rivestito una particolare im-

portanza non solo perché intorno al

tema della salute della donna sono

stati coinvolti spe-

cialisti di caratura

nazionale, ma per-

ché esso si inseri-

sce nel quadro

delle più recenti

ricerche e scoper-

te che, soprattutto

a partire dagli Usa

ma ora anche in

Italia ed Europa,

hanno messo in

evidenza che il

corpo della donna

reagisce in modo

diverso alle malat-

tie, si ammala di

patologie specifi-

che, legate alla sua diversità biolo-

gica, e soprattutto reagisce in modo

differente agli stessi farmaci, che a

volte, benefici per il sesso maschi-

le, risultano dannosi e/o inefficaci

per la donna.

Le ricerche più avanzate stanno,

quindi, consentendo di ribaltare una

consuetudine pluriennale che consi-

derava il corpo della donna "sol-

tanto un po' più piccolo di quello

dell'uomo", curabile quindi con gli

stessi farmaci, sperimentati preva-

lentemente sull'uomo, semplice-

mente utilizzandoli in un dosaggio

minore, con quali conseguenze è

facile immaginare.

Ma, da questa considerazione di

base, sulla quale interverranno spe-

cialisti di diversi ambiti, dalla far-

macologia alla cardiologia, dalla

senologia alla psichiatria, appor-

tando le novità in materia, ne di-

scende un'altra, essenziale, che

spiega l'impegno della consigliera

di Parità i cui compiti istituzionali

sono quelli di intervenire nei casi di

discriminazione: trascurare gli

aspetti specifici, "di genere", della

salute della donna significa "discri-

minare" la donna anche sul versante

fondamentale quale quello della vi-

ta e del lavoro.

La donna, condizionata in partenza

dalle sue funzioni e prerogative le-

gate alla sua femminilità, quali la

gravidanza, il parto, la cura dei figli

e non solo, che hanno riflessi inevi-

tabili nel lavoro, nella carriera e

nelle sue proiezioni sociali, è con-

dizionata e discriminata anche nelle

attenzioni alla sua salute.

Il convegno ha avuto proprio lo

scopo di evidenziare i passi da

compiere per arrivare all'equità nel

campo della salute, perché come di-

ce Martin Luther King "di tutte le

disuguaglianze, di tutte le ingiusti-

zie, quelle legate alla salute sono le

più inumane": la Sardegna può a

buon diritto essere un laboratorio

avanzato di elaborazione di idee e

proposte in questa direzione, prose-

guendo l'esperienza indicata dalla

istituzione a Sassari del Dottorato

in Farmacologia di Genere, il primo

in Europa, voluto dalla farmacologa

Flavia Franconi, con l'apporto della

consigliera regionale di Parità.

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �26 ��

DONNA & LAVOROwww.italiainweekend.it

SFOGLIALO SUwww.italiainweekend.it

SFOGLIALO SU

di Mario Perrino�

Page 27: SANITALIA 001
Page 28: SANITALIA 001

BOLOGNA - Nel 2008 l’Azienda

Usl di Bologna ha potuto contare

su 6.288 operatori del comparto,

2.975 dei quali infermieri e 863

operatori socio-sanitari. Più infer-

mieri e più operatori socio-sanitari

rispetto al 2006 (erano, rispettiva-

mente, 2.928 gli infermieri e 805

gli operatori socio-sanitari), e me-

no personale amministrativo.

La risposta dell’Usl alle alle di-

chiarazioni rese dalle organizzazio-

ni sindacali, con alcune precisazio-

ni.

«Se si leggono bene i dati - sosten-

gono dalla dirigenza - si scopre fa-

cilmente che l’Azienda ha operato

non per ridurre il personale, ma per

riqualificarne la composizione e at-

trezzarsi per rispondere meglio ai

bisogni assistenziali dei cittadini».

Sin dal suo insediamento, la Dire-

zione aziendale ha avuto particola-

re cura per una pianificazione par-

tecipata, tanto di breve che di me-

dio periodo, con il coinvolgimento

nelle sedi idonee di professionisti

e sindacati, strategicamente orien-

tata al perseguimento di una più

efficace ed efficiente attenzione

per la centralità del cittadino e

l’equità di accesso in tutta l’area

metropolitana bolognese.

«Spiace che questi elementi non

siano stati colti nella loro portata.

L’Azienda si impegna, a tal propo-

sito, a migliorare la propria capa-

cità di comunicazione in maniera

da rendere le proprie strategie più

condivise, anche nell’ambito delle

relazioni sindacali.

Infine, val la pena di sottolineare

che nonostante l’unificazione

aziendale e i suoi esiti rilevanti, il

territorio metropolitano bolognese

continua a presentare dati di con-

sumo delle prestazioni sanitarie e

costi procapite superiori alla media

regionale. Situazioni che si sono

consolidate negli anni e non ancora

definitivamente risolte, che richie-

dono sforzi di innovazione a soste-

gno della efficienza».

«Colgo, pur nelle legittime criti-

che al nostro operato, una possibi-

le disponibilità alla riapertura del

dialogo – ha dichiarato Francesco

Ripa di Meana, direttore generale

della Azienda Usl di Bologna -.

Ritengo questa disponibilità im-

portante anche in vista dei cambia-

menti significativi che interesse-

ranno la sanità bolognese nei pros-

simi mesi, a partire dalla definitiva

sistemazione dei reparti all’11° e

al 12° piano del nuovo edificio D

dell’Ospedale Maggiore. Bologna

merita uno sforzo per trovare lin-

guaggi e modalità di azione comu-

ni e garantire non solo la tenuta del

suo sistema sanitario pubblico ma

anche la capacità di misurarsi con

successo con le sfide del futuro».

La risposta dell’Usl di Bologna alle organizzazioni sindacali. Nel 2008, 2.288 operatori

Più infermieri al servizio dei cittadiniRipa di Meana: «Dobbiamo essere capaci di misurarci con successo con le sfide del futuro»

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �28 ��

USL & SINDACATI

Francesco Ripa di Meana,direttore generale Usl di Bologna

Page 29: SANITALIA 001
Page 30: SANITALIA 001

ROMA - Luci e ombre quelle che Citta-

dinanzattiva (attraverso le sue reti Tribu-

nale per i diritti del malato e Coordina-

mento nazionale delle associazioni dei

malati cronici) e Fish hanno evidenziato

in un documento inviato al Governo e al

Parlamento in merito ad alcune delle mi-

sure contenute nel decreto legge “anticri-

si”.

Nell’atto si esprime infatti un forte ap-

prezzamento per l'abrogazione di quella

norma che veniva considerata una vera e

propria ingiustizia e che accoglie una

specifica proposta avanzata dalle due or-

ganizzazioni. Finalmente i lavoratori che

assistono un familiare con handicap gra-

ve, sia con un permesso previsto dalla

legge 104 che con il ricorso al congedo

per due anni per lo stesso motivo, non

vedranno più considerati questi periodi

come “assenza”, con conseguente decur-

tazione delle retribuzioni. Forti invece le

critiche nei confronti soprattutto di due

aspetti. Il primo riguarda il taglio di 800

milioni di euro imposto per la spesa far-

maceutica territoriale a partire dal 2010,

in una situazione in cui invece erano già

segnalate ed evidenti le difficoltà di ac-

cesso a farmaci necessari e insostituibi-

li. «In questo quadro - scrivono Cittadi-

nanzattiva e Fish - ci saremmo augurati

anziché un taglio ulteriore della spesa

farmaceutica, un ri-orientamento delle

risorse risparmiate nel 2008 (11,6% di

spesa effettiva nel 2008, contro il 14%

previsto, per un valore di circa 2 miliardi

e 472 milioni di euro) a favore di un in-

nalzamento del tetto di spesa farmaceu-

tica ospedaliera invece già sforato di

quasi il doppio (4,2% contro il 2,4%

previsto). Chiediamo inoltre all'Aifa di

coinvolgere le organizzazioni civiche

nella programmazione farmaceutica vista

l'attivazione di specifici tavoli, in cui, ad

oggi, sono coinvolte solo organizzazioni

mediche».

Il secondo aspetto critico riguarda le pro-

cedure per l'accertamento sanitario relati-

vo allo stato di disabilità. Infatti, a fronte

di una campagna promossa proprio per

sottolineare le lungaggini del processo e

le difficoltà dei cittadini ad avere una ri-

sposta definitiva in tempi accettabili, la

nuova norma, di fatto, crea un ulteriore

appesantimento burocratico. Attualmen-

te, i cittadini attendono oltre un anno per

ottenere i”verbali” di invalidità e handi-

cap, nonché ulteriori mesi per l'erogazio-

ne delle indennità economiche. La norma

introdotta dal dl (articolo 20, comma 1)

sebbene indichi l'integrazione delle

Commissioni mediche delle Asl con un

medico dell'Inps, non eliminano il secon-

do controllo previsto attualmente con

un'altra Commissione Inps e in grado di

dare validità effettiva alle valutazioni.

Sarebbe invece necessario, secondo le

due associazioni, che il primo accerta-

mento, cioè quello effettuato dalle Asl

con il concorso di un medico Inps, aves-

se valore definitivo. Questa semplifica-

zione, che avrebbe un enorme effetto sul-

la vita dei cittadini, non altererebbe mini-

mamente il sistema dei controlli previsto,

ma, anzi, permetterebbe un considerevo-

le risparmio di risorse dovuto alla dupli-

cazione delle procedure introdotte dalle

norme “anticrisi”.

www.cittadinanzattiva.it

di Anselmo Tagliacozzi�

Luci e ombre evidenziate in un documento dell’Associazione inviato al Governo TAGLIATI 800 MILIONI PER FARMACEUTICAPositive le agevolazioni previste per i lavoratori che assistono un parente disabile

|LUGLIO-AGOSTO 2009 �30 ��

CITTADINANZATTIVA

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