SANITALIA 001
-
Upload
together-rbcom -
Category
Documents
-
view
224 -
download
0
description
Transcript of SANITALIA 001
ANNO I - NUMERO I - LUGLIO-AGOSTO 2009www. sanitaliaweb.it
DIRETTORE RESPONSABILE RAFFAELE BALLETTA
Quando nasce un nuo-vo giornale si desidere-rebbe sempre che que-sto giornale ci dicessecose che gli altri non di-cono, il più delle volte losi preferisce solo, mapoi, puntualmente ci sidimentica e, regolar-mente ci si allinea al co-ro. Ci rendiamo conto diquanto sia difficile nonfarlo, ma noi ci sforzere-mo anche perché la nascita di una rivista dedi-cata al mondo della Sanità non è un evento cheaccade tutti i giorni. Questo non vuole essereun giornale per’addetti ai lavori’. Servirà agli ad-detti ai lavori leggerlo, ma non si rivolge solo aloro. Questo progetto editoriale nasce dall'entu-siasmo e dalla necessità di una rivista che siaun riferimento rigoroso e credibile per l'incontroe lo scambio di esperienze fra tutti gli operatorie i fruitori del servizio sanitario pubblico e priva-to. Ci rendiamo conto che è un campo moltovasto, spesso denigrato o elogiato, a secondadei casi e, il nostro intento è proprio quello dicontribuire a portare un po’ di chiarezza. Que-sto periodico si pone quindi obiettivi ambiziosi.Vuole combattere il fenomeno delle mistificazio-
ni che incombono sul settore cercando di ri-muovere lo scetticismo dal quale, il compartosanitario è prigioniero e che soltanto la concre-tezza del sapere riuscirà a ribaltare e, vuole al-tresì smascherare e portare alla conoscenzadell’opinione pubblica, le innumerevoli condi-zioni disastrose in cui versa la Sanità in alcunearee del Paese. Il giornale vuole dare merito achi nel silenzio ha finora raggiunto risultati di in-dubbio valore e potrà, da oggi, disporre di unpunto di riferimento e di dibattito serio. Ma, cosìcome parlerà ed elogerà le eccellenze e le effi-cienze del sistema sanitario; allo stesso modoporterà alla luce le negligenze e le inefficienze.Saranno queste le grandi risorse sui cui conte-rà il magazine "Sanitalia"...
(continua a pagina 14)
Se trenta anni sono sufficienti per la verifica di efficacia o fal-limento di un provvedimento di interesse pubblico, credo si siaora legittimati a dichiarare il fallimento della legge 388/78,la riforma sanitaria con la sua ispirazione di fondo di miglio-rare lo stato generale di salute nel Paese. Nasceva con un pre-supposto vivo nella cultura dell’epoca e cioè che un sistema sa-nitario si intende riuscito se la salute nella collettività sale sen-sibilmente di livello rispetto alle malattie. La razionalizza-zione che si intendeva dare con quella legge aveva questo ob-biettivo principale. Le statistiche dopo trent’anni ci diconodue cose fondamentali: l’aumento dei malati e l’aumento dellaspesa sanitaria; tutto ciò con l’incremento enorme di...
(continua a pagina 12)
POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. N°46 DEL 27/02/04) ART. 1 COMMA 2 E 3- DCB CASERTA ANNO I
La sfida del Millennio di tutti i ricercatori è quella di trovare una cura per aiutare milioni di malati
L’Italia a caccia dell’HivDALL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ LA NUOVA STRATEGIA PER LA LOTTA ALL’AIDS
di Raffaele Ballettadi Giovanni Grieco*
l’interventol’editoriale
09PAGINA Piano di prevenzione,
pioggia di euro alle Regioni 10PAGINA ‘Colonscopia’, ora è come
bere un bicchiere d’acqua 23PAGINA Rizzoli e IBM Israele contro
le malattie rare scheletriche
SORRENTO
All’Ospedale una Tacdi ultima generazione
03PAGINA
Il fallimento della legge 388/78Entusiasmoe Necessità
la divignetta covino FEBBRE SUINA
Tac, si gira
Arriva all’Ospedale di Sorrentouna macchina di ultima generazione.Anche grazie a Sofia Loren
SORRENTO (NA) - Arriva all’ospeda-
le di Sorrento una Tac di ultima genera-
zione grazie al contributo della Fonda-
zione Sorrento e del Comune guidato
dal sindaco Marco Fiorentino.
La notizia è stata ricevuta dal primo
cittadino della rinomatissima cittàattra-
verso una nota ufficiale della Commis-
saria straordinaria dell’Asl 3 Loredana
Cici, contenente i ringraziamenti uffi-
ciali nei confronti dell’Amministrazio-
ne della Città di Sorrento e della Fon-
dazione, che lo scorso mese di febbra-
io, avviarono una raccolta fondi nel
corso di un galà di beneficenza.
Durante la serata, organizzata in occa-
sione della cittadi-
nanza onoraria a
Sofia Loren, Comu-
ne e Fondazione
avevano avviato la
raccolta mirata a
contribuire all’ac-
quisto per l’ospeda-
le Santa Maria della
Misericordia, di una
Tac di nuova gene-
razione.
Uno strumento dia-
gnostico moderno
la cui fruizione sa-
rebbe stata appan-
naggio di tutti i cit-
tadini della penisola
sorrentina e del comprensorio.
La Commissaria ha comunicato a Fio-
rentino l’avvenuto ordinativo della
macchina, che sarà acquistata anche
grazie al loro contributo raccolto con
l’iniziativa di beneficenza, e che sarà
installata nel centro attrezzato del pre-
sidio ospedaliero locale.
«Considero quest’atto un successo per
tutta la comunità cittadina - ha dichia-
rato, soddisfatto, Fiorentino -. Impor-
tante anche per l’intero comprensorio,
dato che l’installazione di un così mo-
derno strumento diagnostico garantisce
ancor più l’assistenza sanitaria che è
essenziale in un territorio, quale la pe-
nisola, distante dai centri specialistici e
che presenta problematiche per i colle-
gamenti. Con la Tac viene ancora più
garantita la salute pubblica sul territo-
rio».
Soddisfazione per la notizia dell’acqui-
sto, al quale ha contribuito la raccolta
fondi, è stata anche espressa dal presi-
dente della Fondazione Sorrento, Luigi
Aponte: «Quando si creano importanti
sinergie tra pubblico e privato attraver-
so queste iniziative, si dimostra come si
possa dare un sostegno fattivo ai reali
bisogni della comunità. Questo è solo
un primo passo. Bisogna continuare in
questa direzione con l’aiuto della citta-
dinanza per raggiungere obiettivi co-
muni».
GARA DI SOLIDARIETÀ
Centrati gli obiettivi della gara di soli-
darietà. Secondo i bilanci, le entrate
hanno superano i 100mila euro. Calato
il sipario della manifestazione in occa-
sione della quale è stata conferita la cit-
tadinanza onoraria di Sorrento alla Lo-
ren, gli organizzatori hanno potuto ve-
rificare che gli incassi hanno superato i
centomila euro preventivati alla vigilia
e destinati a concorrere all’ acquisto
della Tac da mettere a disposizione
dell’ Ospedale Civile “Santa Maria del-
la Misericordia” di Sorrento.
Si tratta di un importo ricavato tanto
grazie alla vendita dei biglietti previsti
per la partecipazione ai vari eventi,
quanto dalle generose contribuzioni dei
Comuni viciniori, della Banca di Credi-
to Popolare di Torre del Greco, della
banca Popolare di Bari oltre che di pri-
vati cittadini ed imprese.
La gara di solidarietà promossa con-
giuntamente dal sindaco Fiorentino (a
nome dell’intera città) e dai responsabi-
li della Fondazione Sorrento (Aponte
in primis) ha sortito positivi e lusin-
ghieri risultati.
Gli oltre centomila euro raccolti, sono
andati ad aggiungersi agli altri cento-
mila euro già stanziati dall’Ammini-
strazione comunale di Sorrento, ren-
dendo realizzabile il raggiungimento
dell’obiettivo finale dell’acquisto di
una Tac destinata ad entrare a far parte
della dotazione dell’Ospedale di Sor-
rento. L’Amministrazione comunale di
Sorrento e i responsabili della Fonda-
zione Sorrento ringraziano, ancora una
volta, quanti – a vario titolo – hanno
contribuitto tanto alla buona riuscita
della serata del 14 febbraio scorso,
quanto al buon esito della raccolta di
fondi lanciata per rendere possibile il
più volte richiamato acquisto di una
Tac destinata ad entrare a far parte del-
la dotazione dell’ ospedale di Sorrento.
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �3 ��
SANITÀ & BENEFICENZA
Istituto Ortopedico Gaetano Pini
Ristrutturazione del Servizio Traumatologico
d’Urgenza9 luglio - 28 settembre 2009
E’ stata programmata dal 9 luglio 2009 al 28 settembre2009 la chiusura del Servizio Traumatologico d’Urgenzadell’Azienda ospedaliera Gaetano Pini per ristrutturazionee ammodernamento nell’ottica di un continuo migliora-mento della qualità dei servizi sanitari per il cittadino. Si è operato in sinergia con la rete sanitaria del territorioper rendere minimo il disagio agli utenti. I ricoveri e le prestazioni ambulatoriali sarannocomunque garantiti.La chiusura delle accettazioni dei pazienti decorreràdalle ore 23.00 del giorno 8 luglio 2009. La riaperturaè prevista il giorno 28 settembre 2009 alle ore 7.00.
La Direzione Generale
AVVISO IMPORTANTE
A destra Sofia Loren.Sotto il sindaco
di Sorrento, Marco Fiorentino e in basso
una sala TAC
Piazza Cardinal Ferrari, 120122 Milano
Tel. 0258296212 - Fax 0258296217
www.italiainweekend.itSFOGLIALO SU
www.italiainweekend.itSFOGLIALO SU
CREMONA - L’Associazione nazio-
nale medici veterinari italiani (Anmvi)
è fra i soggetti accreditati agli Stati
Generali dell’Expo, che si sono aperti
al Teatro Dal Verme di Milano. L’As-
sociazione partecipa con la sua dire-
zione International alla “fabbrica dei
progetti” con il tema “Medici Veteri-
nari, salute, animali e alimenti merita-
no un’esposizione universale”.
L’idea è di collegare la sanità pubblica
veterinaria internazionale con il tema
portante dell’evento: Nutrire il Piane-
ta, Energia per la Vita.
«Il nostro Paese, la sicurezza alimen-
tare, la sanità veterinaria e la globaliz-
zazione dei mercati europei del-
l’agroalimentare - dichiara il direttore
di Anmvi international, Giancarlo Bel-
luzzi - meritano una esposizione uni-
versale. E l’Expo 2015 sarà la miglior
vetrina dei progressi della sanità vete-
rinaria di fronte alle sfide sanitarie
transfrontaliere».
Anmvi international, con la sua espe-
rienza, offre all’Expo 2015 l’opportu-
nità di gettare uno sguardo sulle eccel-
lenze regionali, nazionali ed interna-
zionali nel know how veterinario,
agroalimentare e di sanità pubblica.
«Le partnership che abbiamo consoli-
dato con numerosi Paesi europei e del
Nord Africa - aggiunge il direttore -
garantiranno una visione davvero uni-
versale di che cosa significhi oggi di-
sporre di garanzie sanitarie ed alimen-
ti sicuri per la popolazione del pianeta,
come risultato di professionalità glo-
bali e avanzate».
Le iniziative per l’Expo 2015 hanno
già visto il diretto coinvolgimento del-
l’Associazione nazionale medici vete-
rinari italiani in veste di Associazione
sostenitrice della candidatura di Mila-
no, e con apprezzate attività di suppor-
to al Comitato di Candidatura sia in
occasione della presentazione del pro-
getto Food Village (4-5 febbraio
2008). Anmvi international è entrata a
far parte degli operatori di rilevanza
regionale in Lombardia, per la forma-
zione specialistica di rilevanza euro-
pea in area medico-veterinaria, pro-
mossa dall’assessorato all’Istruzione e
Lavoro.
L’Associazione nazionale medici vete-
rinari italiani è una Federazione di as-
sociazioni professionali veterinarie,
nata nel 1999 con l'obiettivo statutario
di avviare progetti di riqualificazione
e tutela della professione veterinaria.
E’ affiliata a Confprofessioni dal
2000. In Anmvi sono federate le mag-
giori associazioni nazionali, regionali
e provinciali di categoria, in rappre-
sentanza di tutti i comparti della pro-
fessione veterinaria, sia privata che
pubblica. L’Associazione è presente
su tutto il territorio nazionale.
Anmvi partecipa alla “fabbrica dei progetti”
“ANIMALI” PROTAGONISTIAGLI STATI GENERALI EXPO 2015
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �5 ��
VETERINARIA
PESCARA - Grosse novitàper ciò che riguarda l’assi-stenza turistica nel corso diquesta stagione 2009, nellelocalità di Pescara e Monte-silvano: il turista bisognosodi assistenza primaria o pe-diatrica si dovrà rivolgere,nelle fasce orarie diurne, aqualunque medico conven-zionato con la Ausl di Pe-scara, mentre perl’assistenza notturna potràrivolgersi ai medici di Conti-nuità Assistenziale (ex Guar-dia medica). Inoltre, per lasola città di Pescara si se-gnala che sono attivi anchedue Nuclei di Cure Primarie,
con orario dalle 8 alle 20,nei giorni dal lunedì al ve-nerdì. Si tratta, per PescaraNord, del dottor FabrizioPanieri (via Malagrida 9,tel.085\ 4.217.108 – 085\4.227.468) e, per PescaraSud, del dottor MassimoCalisi ((Via Conti Berar-dino 62, tel.085\6.921.287).Le prestazioni in oggettosono riservate esclusiva-mente ai turisti ed hanno uncosto di 25 euro per ciò cheriguarda le prestazioni do-miciliari e di 15 euro perquelle ambulatoriali. Il costoper l’assistenza pediatrica è
invece fissato in 35 euro perciò che riguarda le presta-zioni domiciliari e 15 europer quelle ambulatoriali.A fronte del predetto esborsoil sanitario rilascerà appo-sita ricevuta, che potrà es-sere rimborsata dalla Ausl diappartenenza. La sede del
Servizio di Continuità Assi-stenziale (ex Guardia Me-dica) a Pescara è in LargoLuciano Lama (di frontevecchio ospedale, tel.085\28.868- 085\4.253.191),a Montesilvano in CorsoUmberto, 447 (tel.085\4.253.357).
A Pescara e Montesilvanoattivi nuclei cure primarie
Sopra: il direttoredi Anmvi international,Giancarlo Belluzzi
Belluzzi: «Il nostroPaese, la sicurezza
alimentare, la sanitàveterinaria meritano
una esposizione universale»
ASSISTENZA TURISTICA
di Anselmo Tagliacozzi�
Come i cittadinisi devono comportarein caso di sospettoinfarto cardiacoUna delle principalicause di mortee di invalidità
GEMONA DEL FRIULI (UD) - Un pro-getto per ridurre la mortalità per infartocardiaco: è attiva da inizio anno la cam-pagna di comunicazione nell’ Ass3 AltoFriuli, mirata a informare la popolazionesui comportamenti corretti da adottare incaso di sospetto infarto cardiaco. L’infar-to miocardico rappresenta una delle prin-cipali cause di morte e di invalidità. An-che se i progressi della cardiologia hannoportato a salvare la vita alla maggiorparte dei pazienti che giungono in ospe-dale una grande percentuale di soggetticolpiti da infarto (specie i giovani) dece-de nelle prime ore per arresto cardiacoprima di arrivare in ospedale, perché nonriconosce i sintomi o perché attende trop-po tempo prima di cercare aiuto. Di quel-
li che giungono in ospedale, solamente il40% lo fa entro le prime due ore dall’ini-zio dei sintomi, limitando di molto la effi-cacia delle terapie riperfusive (trombolisie angioplastica coronarica), quelle cioèche riaprendo la coronaria ostruita inter-rompono l’infarto. Il vantaggio delle tera-pie riperfusive nel salvare il muscolo car-diaco altrimenti destinato a morte è mas-simo entro le prime ore (2-3 ore) e scenderapidamente col passare del tempo. I cit-tadini dell’ Alto Friuli sono destinatari diinformazioni e messaggi sull’ argomento,veicolati da vari mezzi di comunicazione:per esempio durante l’ attesa telefonicaalle strutture dell’ ASS3, oppure nel cor-so delle serate sanitarie che i cardiologidell’ ASS3 stanno tenendo nei vari Comu-
ni (i più recenti, Moggio e Malborghetto),attraverso i cartoncini plastificati chevengono distribuiti nelle Farmacie e ne-gli ambulatori dei Medici di MedicinaGenerale, oltre che nelle varie strutturedell’ ASS3. Sui monitor dei 2 Ospedali diGemona e Tolmezzo viene proiettato unospot, recitato da un testimonial di ecce-zione: è Bruno Pizzul, che ha regalato lasua immagine e la sua voce all’ ASS3 perveicolare gli importanti messaggi temadella campagna. Lo spot, realizzato con ilgeneroso contributo dell’ AssociazioneFriulana Donatori di Sangue, a breveverrà trasmesso anche dall’ emittente Te-lefriuli nelle fasce orarie di maggiorascolto.
www.ass3.sanita.fvg.it
Conclusi gli arruolamenti dei pazienti nello studio clinico americano per il morbo di ParkinsonBusiness della neuromodulazioneSt Jude Medical acquisisce il know how di Northstar Neuroscience
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �6 ��
CERVELLO & CUORE
PROGETTO RITARDO EVITABILE NELL’ASS3 “ALTO FRIULI”
MILANO - St. Jude Medical, gruppo
americano leader al mondo nella pro-
gettazione, produzione e commercializ-
zazione di dispositivi medicali per il
trattamento delle patologie cardiova-
scolari e neurologiche, rafforza la sua
presenza nel settore della neuromodu-
lazione, segmento nel quale la società
ha registrato nel primo trimestre 2009
ricavi per 73 milioni di dollari, con una
crescita del 40% rispetto allo stesso pe-
riodo del 2008. E’ stata infatti acquisita
- comunicano dalla Società - la proprie-
tà intellettuale e il know how di Nor-
thstar Neuroscience, Inc., società pro-
duttrice di dispositivi medicali. Paralle-
lamente, St. Jude Medical ha concluso
l’arruolamento dei pazienti nel suo stu-
dio clinico americano sulla Stimolazio-
ne Cerebrale Profonda (Dbs - Deep
Brain Stimulation) per la cura del mor-
bo di Parkinson.
«Queste operazioni rientrano nella stra-
tegia di rafforzare sempre più la nostra
presenza nel business della neuromo-
dulazione», ha commentato Daniel J.
Starks, chairman and Ceo St. Jude Me-
dical. Con questa operazione, St. Jude
Medical acquisisce le proprietà intellet-
tuali del portafoglio della Northstar, i
suoi dati clinici, i suoi progetti di svi-
luppo di dispositivi e le sue apparec-
chiature di fabbricazione e produzione.
L'operazione, si prevede, non avrà im-
patti significativi sugli obiettivi finan-
ziari dell’esercizio in corso.
Northstar sviluppa terapie per la stimo-
lazione corticale per il trattamento del
disturbo depressivo maggiore, ictus e
altri disturbi neurologici. L'azienda ha
sviluppato, in particolare, il sistema di
stimolazione corticale Renova™, un
dispositivo in grado di andare a stimo-
lare in maniera mirata la corteccia cere-
brale. La stimolazione corticale com-
porta una procedura neurochirurgica
per posizionare un elettrodo su una zo-
na specifica della corteccia cerebrale,
lo strato esterno del cervello, che svol-
ge un ruolo chiave in molte funzioni
cerebrali complesse, compreso il movi-
mento, il comportamento, la consape-
volezza percettiva, la vista e l'udito.
L'elettrodo viene poi collegato a un
neurostimolatore che è impiantato nel
torace del paziente.
STUDIO
SUL PARKINSON
St. Jude Medical ha inoltre annunciato
la conclusione dell’arruolamento dei
pazienti nel suo studio clinico pilota
sulla Stimolazione Cerebrale Profonda
(Dbs) per il trattamento sintomatico del
morbo di Parkinson. Lo studio ha coin-
volto 15 strutture ospedaliere negli Sta-
ti Uniti per un totale di 136 pazienti che
convivono con la malattia da più di cin-
que anni e i cui sintomi sono insuffi-
cientemente controllati dal solo tratta-
mento farmacologico.
«L’obiettivo di questo studio è di cono-
scere e misurare i benefici che i pazien-
ti traggono dall’utilizzo di queste nuo-
ve tecnologie», ha dichiarato l’italo-
americano Michele Tagliati, ad, profes-
sore associato di neurologia e direttore
della divisione di disturbi del movi-
mento al Monte Sinai Medical Center
di New York, che ha arruolato il primo
paziente nello studio.
«Siamo fiduciosi nei sistemi di stimola-
zione cerebrale profonda Libra e Li-
braXP™ di St. Jude Medical - ha ag-
giunto - che si dimostreranno efficaci
nel ridurre i sintomi del Parkinson e nel
fornire ulteriori strumenti per meglio
controllare questa debilitante condizio-
ne». I neurostimolatori Libra e Li-
braXP™ sono sistemi ad emissione co-
stante di impulsi costituiti da un neuro-
stimolatore, un dispositivo operato da
una batteria impiantata chirurgicamente
che genera impulsi elettrici lievi e da
alcuni cateteri che trasmettono gli im-
pulsi a una zona mirata del cervello. Il
sistema funziona in modo simile a un
pacemaker cardiaco, ma andando a in-
fluenzare i segnali del nervo irregolare
responsabile dei sintomi del morbo di
Parkinson. La terapia può essere inoltre
regolata in maniera del tutto non inva-
siva dal medico per andare incontro al-
le esigenze dei singoli pazienti.
Sono 6,3 milioni le persone che nel
mondo soffrono del morbo di Parkin-
son, di cui negli Stati Uniti 1,5 milioni,
con 60mila nuovi casi diagnosticati
ogni anno. A più di 45mila pazienti in
35 Paesi nel mondo sono stati impian-
tati i sistemi St. Jude Medical per la
neurostimolazione.
AREE MEDICHE
ST. JUDE MEDICAL
St. Jude Medical è impegnata a miglio-
rare la qualità della vita di pazienti in
tutto il mondo affetti da disturbi cardia-
ci, neurologici e dolore cronico attra-
verso l’eccellenza tecnologica dei pro-
pri dispositivi medici e di servizio. Le
sue principali aree terapeutiche inclu-
dono: gestione del ritmo cardiaco, fi-
brillazione atriale, neuromodulazione e
cardiovascolare. La società, con sede
generale a St. Paul nel Minnesota
(Usa), impiega circa 14mila dipendenti
in tutto il mondo.
Quest’anno St. Jude Medical ha lancia-
to un nuovo sito web esclusivamente
dedicato ai professionisti del settore
www.sjmprofessional.com dove è dato
largo spazio al training e all’education.
Northstar Neuroscience, Inc. è stata
fondata nel 1999 con una missione di
sviluppo e commercializzazione di te-
rapie innovative di neuromodulazione
per ripristinare le funzioni e la qualità
di vita di persone sofferenti di disturbi
e malattie neurologiche. La vendita
della proprietà intellettuale e del know-
how è conforme al piano di liquidazio-
ne e scioglimento approvato dai suoi
azionisti nel maggio 2009.
Caccia ad Hiv con combinazione di farmaciGaraci (Iss) su Retrovirology: nuova strategia nella lotta all’epidemia di Aids
ROMA - Ancora oggi in Italia èdifficile accedere ai farmaci percombattere il dolore. Queste dif-ficoltà ci pongono agli ultimi po-sti in Europa per le prescrizionidei farmaci oppiacei che servonoa combattere il dolore e le soffe-renze, cui sono costretti milionidi italiani colpiti da gravi malat-tie come il cancro, ma anche dapatologie croniche e invalidantio comunque da gravi traumi.Una delle cause che rendono dif-ficile l'accesso alla terapia deldolore è l'obbligo, previsto dalTesto unico degli stupefacenti edelle sostanze psicotrope di cuial Dpr 309 del 1990, di utilizzodi un ricettario speciale per laprescrizione di medicinali anal-gesici oppiacei per un gran nu-mero di preparazioni medicinalicontenenti antidolorifici.In attesa di una revisione del Te-sto unico, il viceministro Ferruc-cio Fazio, sentito il parere delConsiglio Superiore di Sanità, haemanato un'Ordinanza che iscri-ve temporaneamente alcunecomposizioni me-dicinali nella ta-bella II sezione Ddel Testo unico.L'Ordinanza del16 giugno 2009rimane vigente fi-no all'entrata invigore delle di-sposizioni di revi-sione del Testounico o comun-que non oltre idodici mesi. Nel-l'Ordinanza stessa viene ribaditala necessità di una revisione si-stematica del Testo unico. L'iscrizione delle composizioniin Tabella II sezione D rende piùsemplice la prescrizione di alcu-ni farmaci oppiacei, consentendoal medico di utilizzare il ricetta-rio normale anziché quello spe-ciale ed eliminando così le diffi-coltà burocratiche che spessoscoraggiano tali prescrizioni. Lecomposizioni medicinali, per lequali viene temporaneamenteadottata la ricetta semplice, sonotutte composizioni ad uso diversoda quello parenterale, utilizzatenella terapia del dolore severo diqualsiasi origine. Sono esclusi imedicinali indicati nella terapiadella disassuefazione degli statidi tossicodipendenza.
Più facileaccedere a cure
terapia del dolore
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �7 ��
RICERCA & SPERANZA
ROMA - Stanare il virus dell’Hiv,
‘nascosto’ nelle cellule dell’organi-
smo, e aumentare di pari passo lo
stress ossidativo delle cellule infet-
tate, grazie ad una nuova combina-
zione di farmaci, potrebbe
rappresentare una nuova strategia
nella lotta all’epidemia di Aids.
E’ quanto si legge - e comunicato
dall’Istituto Superiore di Sanità - in
uno studio pubblicato su Retroviro-logy firmato da Enrico Garaci, presi-
dente dell’Istituto superiore di sanità,
e da Andrea Savarino, ricercatore
presso il Dipartimento di Malattie In-
fettive, Parassitarie e Immunome-
diate dell’Iss, in collaborazione con
Antonello Mai e Anna Teresa Pala-
mara, dell’Università di Roma "La
Sapienza".
PASSATO
E
FUTURO
Studi passati avevano appurato che
una classe di farmaci, gli inibitori
delle istone deacetilasi, possono in-
durre la fuoriuscita del virus dalla
fase di latenza. Si era quindi sperato
che questi farmaci potessero curare
l’infezione se usati in combinazione
con le regolari terapie antiretrovirali
per evitare che il virus, una volta fuo-
riuscito dalla latenza, potesse infet-
tare nuove cellule.
«Questa ricerca - afferma Garaci -
fornisce per la prima volta un’idea su
che tipo di farmaci utilizzare per in-
durre la morte selettiva delle cellule
infettate con virus dormiente. L’eli-
minazione di queste cellule, che sono
le principali responsabili del mante-
nimento dell’infezione durante le te-
rapie antiretrovirali, potrebbe portare
le persone con Hiv/Aids a liberarsi
definitivamente del virus oltre che
dalla continua assunzione di farmaci
antiretrovirali».
IL TALLONE
DI ACHILLE
DEL VIRUS
Ma cosa hanno scoperto esattamente
i ricercatori?
«Abbiamo forse trovato il ‘tallone
d’Achille’ del virus - spiega Savarino
- prima abbiamo utilizzato una classe
di farmaci, gli inibitori delle istone
deacetilasi, per ottenere una coltura
di cellule infettate atte a far replicare
attivamente il virus. Poi, abbiamo ri-
petuto gli esperimenti aggiungendo
un induttore di stress ossidativo, di-
minuendo così i livelli di glutatione,
un forte antiossidante, anzi una delle
più importanti difese naturali delle
cellule contro lo stress ossidativo,
per constatare infine che la combina-
zione di questi farmaci induceva ef-
ficacemente la morte delle cellule
latentemente infettate lasciando in-
tatte le cellule sane.
Entrambi i farmaci utilizzati hanno
nel frattempo passato sperimenta-
zioni cliniche di Fase I confermando
la sicurezza della loro somministra-
zione agli esseri umani».
MILIONI
DI PERSONE
COLPITE DA HIV
L’infezione da Hiv colpisce circa 33
milioni di persone nel mondo. Nono-
stante possa essere tenuta a freno
dalle terapie antiretrovirali (accessi-
bili a tutti solo in alcuni Paesi), non
esistono al momento cure definitive.
Trovare una cura che restituisca lo
stato di salute alle persone sieroposi-
tive è una delle grandi sfide scienti-
fiche del nuovo millennio.
Ma le idee per eradicare il virus dal-
l’organismo sono state fin ora così
poche che i più grandi retrovirologi
americani e due importanti ditte far-
maceutiche hanno creato un "colla-
boratorio" oltreoceano per facilitare
gli scambi scientifici ed hanno addi-
rittura lanciato un appello on-line af-
finché scienziati di tutto il mondo
inviassero loro idee potenzialmente
vincenti.
L’ostacolo all’ottenimento della cura
per l’Aids è costituito dalla "barriera
di latenza", ovvero un insieme di cel-
lule in cui il virus si integra nei cro-
mosomi diventando parte integrante
del patrimonio genetico di queste
cellule. Il virus però rimane dor-
miente senza dare segnali per lunghi
periodi, e le cellule non vengono ri-
conosciute dal sistema immunitario
né eliminate. Lo studio dell’Iss, dun-
que, rappresenta un importante passo
avanti verso l’eradicazione dell’Hiv.
www.iss.it
Trovare una cura che restituisca lo stato di salute dei sieropositivi è la sfida del Millennio
Sopra: la sededell’Istituto Superiore di Sanità.Sotto, ricercatrice al lavoro
Ferruccio Fazio
ROMA - Ogni paziente ha la
sua risposta degli esami di la-
boratorio direttamente sul
computer di casa. E’ il risul-
tato, ormai da mesi, conse-
guito dall’Azienda ospedalie-
ra “San Giovanni – Addolo-
rata” che ha reso “Leggeri” i
rapporti con il cittadino. L’in-
novazione procedurale, con
l’utilizzo dell’informatica,
consente al cittadino sia nel
“percorso attivo” sia nel
“percorso passivo” di evitare
di muoversi da casa, di ab-
battere i tempi morti, di con-
tribuire a ridurre fisicamente le file.
In altri termini, il sistema Internet può
essere utilizzato dal cittadino o dal
suo medico per consultare i referti de-
gli esami di analisi chimiche, cliniche,
microbiologiche.
Oltre 715.549 esami di laboratorio,
pertanto, sono già stati letti dai cittadi-
ni che si sono recati nel 2008, senza
necessità di prenotazione, al “Centro
prelievi” dell’Azienda ospedaliera San
Giovanni – Addolorata (sito in Via di
San Giovanni in Laterano, 155) e
2.221.441 esami possono essere letti
direttamente dai medici delle Unità
operative del Complesso ospedaliero e
dai medici di famiglia dei pazienti che
sono stati ricoverati sempre nel 2008.
Il sistema, pertanto, andrà a regime
dal 1 agosto 2009 dopo un anno di
esperienza. Immaginate quanta carta
non viene più consumata, immaginate
quanti alberi vengono salvati, immagi-
nate quante tonnellate di rifiuti non
vengono più “consumati”, immaginate
quanti soldi (per acquisto carta, ecc.) a
lungo andare saranno risparmiati…!
Un nuovo Laboratorio di Analisi chi-
mico, cliniche, microbiologiche, inau-
gurato il 28 luglio 2008, che ha guar-
dato al futuro e che, comunicando
all’interno del Complesso ospedaliero
(per le richieste e le risposte di esami
in tempo reale) mediante il digitale,
abbatte anche i tempi d’attesa
nella risposta.
«L’ammodernamento voluto
non solo sul piano strutturale,
con l’umanizzazione dei repar-
ti, dalla Regione Lazio e dal
suo presidente – dichiara Luigi
D’Elia, direttore generale del
Complesso ospedaliero “San
Giovanni – Addolorata” – fa
un ulteriore passo avanti verso
quel futuro che garantisca ai
cittadini ed alla società una
qualità di vita migliore».
Da un lato notevoli vantaggi
per il paziente – cittadino, dall’altro
vantaggi per i reparti e per i medici
ospedalieri e di famiglia con la storia
chimico-clinica del paziente e dall’al-
tra ancora vantaggi per l’ambiente
(carta, trasporto, CO2). Un Laborato-
rio che non ha nulla da invidiare ai più
informatizzati d’Italia. Il “San Gio-
vanni – Addolorata”, l”Ospedale Don-
na”, premiato con “3 bollini rosa” da
Onda (Osservatorio Nazionale della
Donna), consegue un altro positivo ri-
sultato di modernizzazione. L’Azienda
Ospedaliera cura le persone, accoglie i
pazienti e li coinvolge in un percorso
di cura fatto di scrupolosa meticolo-
sità, cordialità e accoglienza: pro-
muove la salute e la tutela del cittadi-
no.
Si caratterizza per la sua funzione
pubblica di fornire le soluzioni più
all’ avanguardia a specifici bisogni di
salute, erogando prestazioni e servizi
diagnostici e curativi di elevata quali-
tà. Si presenta come presidio di rife-
rimento per un vasto bacino di uten-
za, deputato all'erogazione dei livelli
essenziali e specialistici di assistenza.
L’Azienda ha sede nel cuore della
Capitale, facilmente raggiungibile sia
con i mezzi privati, sia con i mezzi
pubblici.
www.hsangiovanni.roma.it
di Antonio Di Filippo�
DIRETTORE RESPONSABILE
RAFFAELE BALLETTA
DIREZIONE, REDAZIONE,
AMMINISTRAZIONE
Via Tescione, 81 - 81100 CASERTA
Tel. 0823 1701481
Fax 0823 1760170
EDITORE
R.B. Comunicazioni soc. coop. a r. l.
www.sanitaliaweb.it
STAMPA
Poligrafica Ruggiero srl
Zona industriale
Via Pianodardine, AVELLINO
GRAFICA E IMPAGINAZIONE
VIA MULINI MILITARI, 36 - CASERTA
TEL. 0823 1701481
TESTATA IN ATTESA
DI REGISTRAZIONE PRESSO
IL TRIBUNALE DI S. MARIA C.V.
ric. n. 128209 del 16/07/2009
DISTRIBUZIONE
GRATUITA
CONCESSIONARIA PUBBLICITARIA
R.B. Comunicazioni soc. coop. a r. l.
Via Picazio, 1 - CASERTA
Tel. 06 62205662 - Fax 0823 1761335
Cell. 329 74 43 393 - [email protected]
RESPONSABILE
DEL TRATTAMENTO DATI
(D.lgs 196/2003): Raffaele Balletta
ISCRIZIONE R.O.C. N° 18321
Ai pazienti la risposta degli esami di laboratorio direttamente sul computer di casaOSPEDALE DEMATERIALIZZATO“Dica leggerezza”. Siamo nell’Ao “San Giovanni – Addolorata di Roma”
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �8 ��
SANITÀ ON LINE
Ccm con 19 milioni per le Regioni
Approvato il Programma 2009, il 60% del totale al Pianonazionale prevenzione. Tutto passa per il Direttore operativo
ROMA - Approvato il programma
annuale di attività per il 2009 del
Centro nazionale per la prevenzione
e il controllo delle malattie (Ccm).
Così come previsto dal dm di appro-
vazione dell’8 luglio 2009, (attual-
mente in fase di registrazione), il
programma di quest’anno sarà prio-
ritariamente dedicato al sostegno del
Piano nazionale della prevenzione
(Pnp) e del programma Guadagnare
salute, nonché al supporto di proget-
ti strategici di interesse nazionale.
Della somma disponibile per il
2009, pari a 19.570.011,00 di euro,
circa il 60% del totale (ovvero
11.220.011 di euro) verrà indirizzato
alle attività di sostegno alle Regioni
per la realizzazione delle attività
previste dal Piano nazionale della
prevenzione e a Guadagnare salute,
mentre 3.750.000 di euro saranno
dedicati al supporto di progetti stra-
tegici di interesse nazionale. Una
quota pari a 4.600.000 di euro, infi-
ne, è destinata alle azioni centrali
(funzionamento, attività e persona-
le).
LINEE DI ATTIVITÀ
DEL
PROGRAMMA CCM 2009
Il Pnp 2010-2012 è in via di definiti-
va approvazione a livello tecnico.
Il programma Ccm 2009 mutua la
struttura del nuovo piano, indivi-
duando, oltre alla sorveglianza
epidemiologica, le stesse aree di
intervento: prevenzione universa-
le, medicina predittiva, preven-
zione nelle persone a rischio,
prevenzione delle complicanze e
recidive di malattia. In queste
aree i progetti che danno attua-
zione al programma dovranno
basarsi su evidenze scientifiche e
garantire la loro trasferibilità sul
territorio in coerenza col manda-
to istituzionale del Ccm. All’am-
bito dei progetti strategici di inte-
resse nazionale afferiscono, invece,
linee progettuali – coerenti con la
missione del Ccm - non direttamente
riferibili al sostegno al Pnp e a Gua-
dagnare salute.
INNOVAZIONI
PROCEDURALI
Il programma Ccm 2009, trasmesso
ufficialmente alle Regioni il 15 lu-
glio 2009, introduce importanti no-
vità di carattere non solo contenuti-
stico ma anche procedurale. In que-
sto senso viene segnalata la necessi-
tà di rendere più trasparente il ruolo
svolto dalle Regioni nella realizza-
zione concreta del programma. Fino
al 2008, qualsiasi Soggetto interes-
sato (strutture del Ssn, Sanità milita-
re, Istituti zooprofilattici sperimen-
tali, Università, Istituti di ricovero e
cura scientifici e ogni altro Ente/Isti-
tuto/Fondazione/Ong/Associazio-
ne/Società scientifi-
ca/Agenzia internazio-
nale/Società di consu-
lenza, pubblica o pri-
vata) ha potuto propor-
re direttamente appli-
cazioni al programma
Ccm. Con la program-
mazione avviata, inve-
ce, le Regioni (a se-
conda dei casi, singo-
larmente o in gruppo)
sono chiamate a racco-
gliere e sottoporre al
Direttore operativo del
Ccm le proposte di
progetto per il 2009.
Nell’elaborazione del-
le proposte possono es-
sere coinvolte strutture
facenti capo a Ssn, Re-
gioni medesime, Iss,
Ispesl, Agenas, Sanità militare, Isti-
tuti zooprofilattici sperimentali,
Università e Istituti di ricovero e cu-
ra a carattere scientifico e anche en-
ti, istituti, fondazioni, Ong, associa-
zioni, società scientifiche, agenzie
internazionali, società di consulenza,
pubblici o privati, le cui attività ab-
biano pertinenza con la progettualità
prescelta. Ogni Soggetto eventual-
mente interessato e diverso dalle Re-
gioni, può, dunque, presentare pro-
poste di progetti solo previo avallo
della/e Regione/i. Come le Regioni,
anche Iss, Ispesl e Agenas possono
presentare autonomamente proposte
di progetto.
TEMPISTICA
Le proposte di progetto avanzate da
Regioni, Iss, Ispesl e Agenas, redatte
sotto forma di lettera d’intenti e la
relativa nota ufficiale di trasmissio-
ne, devono essere inviate entro e
non oltre il 15 settembre 2009 a en-
trambi i seguenti indirizzi di posta
elettronica: [email protected], d.para-
[email protected]. Il Comitato scienti-
fico del Ccm valuta le lettere d’in-
tenti il Direttore operativo comunica
tempestivamente l’esi-
to della valutazione ai
soggetti proponenti e
all’Ente responsabile
dell’esecuzione, ove
diverso ai Soggetti
proponenti che hanno
inviato lettere d’intenti
valutate positivamente
viene richiesta la ste-
sura del progetto ese-
cutivo, secondo il for-
mato standard Ccm i
progetti esecutivi de-
vono essere trasmessi
al Ccm entro il 20 ot-
tobre 2009 il Comitato
scientifico del Ccm
esamina e approva i
progetti esecutivi rite-
nuti idonei entro il 31
ottobre 2009.
CHE COS'È IL CCM
Il Centro nazionale per la prevenzio-
ne e il controllo delle malattie
(Ccm) è un organismo di coordina-
mento tra il Ministero del Lavoro,
della Salute e delle Politiche Sociali
e le Regioni per le attività di sorve-
glianza, prevenzione e risposta tem-
pestiva alle emergenze.
È stato istituito con la Legge 138 del
26 maggio 2004 e il Decreto del Mi-
nistro della salute dell’1 luglio 2004,
modificato dal Decreto del Ministro
del Lavoro, della Salute e delle Poli-
tiche Sociali del 18 settembre 2008,
ne ha definito l’organizzazione. In
questi anni il Ccm ha costruito un
profilo identitario che lo colloca co-
me un organismo unico nel panora-
ma della sanità pubblica italiana, ca-
ratterizzato da: una missione esplici-
ta: più prevenzione nel Paese e nella
pratica del Ssn attraverso strategie e
interventi la cui efficacia è dimostra-
ta da solidi dati scientifici; una mo-
dalità di lavoro per progetti, con
obiettivi, procedure, responsabilità,
risorse e tempi di realizzazione defi-
niti; la sistematica promozione del
confronto all’interno dei suoi organi
collegiali consultivi, e la coopera-
zione con i tavoli tecnici delle Re-
gioni; un’appropriata collocazione
nel panorama della sanità pubblica,
che consente di connettere l’attività
per progetti a quella istituzionale,
collegando l’azione del sistema sani-
tario ai grandi network internaziona-
li.
Il Ccm opera ponendo attenzione al-
la coesione e all’equità, perché siano
assicurate, in tutte le Regioni italia-
ne, per tutti i cittadini, in ogni strato
sociale, uguali possibilità di accesso
agli interventi di prevenzione. Il
Ccm opera creando ponti tra il mon-
do della ricerca e le strutture sanita-
rie e tra le esperienze migliori e le
realtà ancora in crescita, attivando
partnership istituzionali e collabora-
zioni professionali: costruisce così
la rete della prevenzione in Italia. In
questo modo, il Ccm si propone co-
me un nuovo soggetto della sanità
pubblica, adeguato al processo di re-
gionalizzazione innescato dalla ri-
forma del Titolo V della Costituzio-
ne.
Il Ccm ha l’obiettivo di ottimizzare i
piani e le azioni prioritarie per la sa-
nità pubblica del Paese,
integrandosi con le at-
tività già presenti.
Dal 2004, anno della
sua istituzione, sono
stati stipulati oltre
200 accordi, relativi
a sette aree di attivi-
tà (sorveglianza,
prevenzione e con-
trollo; sostegno al
Piano nazionale di
prevenzione; soste-
gno al programma
"Guadagnare salu-
te"; emergenze; co-
municazione e docu-
mentazione; socio-
assistenziale; ambien-
te) che hanno coinvolto
tutte le Regioni e buona parte delle
istituzioni della sanità pubblica. A
questi si aggiungono altri 66 accordi
afferenti al programma Ccm 2008.
Ad oggi, quasi tutte le aziende sani-
tarie territoriali italiane partecipano
a qualche attività del Ccm, così co-
me oltre 500 dei circa 770 ospedali.
Si tratta di un percorso che vede
l'adesione di diverse migliaia di ope-
ratori sanitari, mentre almeno 5000
medici di medicina generale hanno
usufruito di momenti di formazione
dedicati. Anche molte centinaia di
medici specialisti contribuiscono al-
le attività del Ccm, sia con la parte-
cipazione ai numerosi gruppi di la-
voro nazionali, sia nel sostegno del-
le attività regionali.
www.ccm-network.it
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �9 ��
PROGETTI & FONDI
Sandro Sandri,vicepresidente Ccm
www.italiainweekend.itSFOGLIALO SU
www.italiainweekend.itSFOGLIALO SU
di Mario Perrino�
ROMA - Il New England Journal ofMedicine ha pubblicato il primo
studio multicentrico comparato per
valutare una nuova pillola dotata di
telecamera, che presto potrebbe so-
stituire il fastidioso esame colon-
scopico per verificare lo stato di
salute del nostro intestino.
La colonscopia ora va giù con un
bicchier d’acqua. Il cancro del co-
lon è il terzo tumore più frequente-
mente diagnosticato (dopo quello al
polmone e quello alla prostata).
Il principale strumento preventivo
è quello di fare uno screening a tut-
ti i cinquantenni per verificare le
condizioni dell'ultima parte dell'in-
testino e prevenire le eventuali ma-
lattie.
«Il problema - spiega Cristiano
Spada dell'Unità operativa di Endo-
scopia Digestiva chirurgica del Po-
liclinico universitario “Agostino
Gemelli” di Roma, diretto dal pro-
fessor Guido Costamagna - è che il
tipo di esame che si usa in questi
casi, la colonscopia, in genere è
molto fasti-
dioso e a vol-
te anche do-
loroso. Per
questo solo
una piccola
p e r c e n t u a l e
dei cinquan-
tenni si sot-
topone a que-
sta analisi,
che invece
dovrebbe es-
sere di routine perché è molto im-
portante per scoprire per tempo le-
sioni e polipi che potrebbero dege-
nerare in malattie più gravi».
Ma oggi in aiuto di medici e pa-
zienti arriva la videocapsula per lo
studio del colon: una vera e propria
pillola, contenente due teleca-
mere, due sorgenti lu-
minose e un'anten-
na, e per ora pro-
dotta da una
sola azienda
nel mondo.
È lunga 31
mm, ha
un dia-
metro di
11 mm,
è inge-
r i b i l e ,
proprio
c o m e
una nor-
male pil-
lola, e
p e r c o r r e
tutto il trat-
to intestinale.
«Per la prima
volta - afferma
Guido Costamagna,
che
assieme a
C r i s t i a n o
Spada, Maria
Elena Riccio-
ni e Lucio Pe-
truzziello, fir-
ma l'articolo
uscito sul
p r e s t i g i o s o
New EnglandJournal ofMedicine a
nome del Policlinico Gemelli,
unico centro italiano coinvolto
nello studio multicentrico -, sono
stati studiati più di 300 pazienti
in tutta Europa per verificare l'ef-
ficacia di questo nuovo strumento
diagnostico.
E i risultati sono davvero inco-
raggianti: sicuramente
c'è ancora da lavora-
re, ma già oggi
riusciamo a
identificare le
più impor-
tanti pato-
logie che
p o s s o n o
c o l p i r e
il co-
lon».
Ma come
f u n z i o n a
questa pillo-
la?
«Proprio co-
me si può
immaginare
- descrive Costamagna -: si ingeri-
sce con l'aiuto di un bicchiere d'ac-
qua. Dopo un paio di minuti la cap-
sula si spegne per risparmiare le
batterie e si riattiva dopo un'ora e
tre quarti, giusto il tempo - come
abbiamo verificato - per arrivare
all'intestino tenue, che è a monte
del colon.
A quel punto inizia a inviare 4 im-
magini al secondo a un piccolo ri-
cevitore che il paziente porta con
sé. Grazie alle due telecamere, riu-
sciamo a vedere e studiare le pliche
della mucosa guardandole davanti e
dietro.
Normalmente al termine delle dieci
ore, il tempo di durata delle batte-
rie, la pillola è stata già espulsa: in
questo modo siamo sicuri di non
perdere nessuna parte del colon».
Naturalmente, proprio come accade
per una colonscopia, prima di assu-
mere la videocapsula bisogna fare
una preparazione speciale.
Questa con-
siste, in so-
stanza, in
una “pulizia”
p r o f o n d a
dell'intestino
per consenti-
re alle video-
camere di
vedere la su-
perficie della
mucosa.
«Il paziente
assume alcu-
ne sostanze
sciolte in ab-
bondante ac-
qua. In que-
sto modo, ol-
tre alla puli-
zia, si ottiene di riempire il colon
di liquidi trasparenti che lo disten-
dono di modo tale che la nostra
capsula si muova proprio come fa-
rebbe un sottomarino.
Inoltre la preparazione prevede an-
che farmaci che stimolano il movi-
mento del colon per favorire lo
scorrimento della capsula», spiega
ancora Spada.
Un bicchier d’acquae non senti la colonscopia
UNA PILLOLA CON TELECAMERE. IL “GEMELLI” SUL NEW ENGLAND JOURNAL OF MEDICINE
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �10 ��
GASTROENTEROLOGIA
MODENA - Buona partenzaper il servizio di pagamentoon line dei ticket per visiteed esami specialistici. Nelprimo mese di sperimenta-zione del nuovo servizio in-cassati 270 ticket per unimporto di oltre 7mila euro.Per utilizzare questa formadi pagamento è necessariocollegarsi al sito www.pa-
gonlinesanita.it e avere unindirizzo di posta elettro-nica, la prenotazione Cupche riporti il codice di paga-mento e una carta di cre-dito.Primo traguardo importanteper il nuovo servizio di pa-
gamento on line dei ticketper visite ed esami speciali-stici: nel primo mese di spe-rimentazione ne sono giàstati incassati 270 per unimporto di oltre 7mila euro.I modenesi sembrano quindiapprezzare la comodità of-ferte dal nuovo sistema re-gionale che consente dieffettuare il pagamento delleprestazioni sanitarie attra-verso il sito Internetwww.pagonlinesanita.itUtilizzare questa forma dipagamento on line è moltosemplice: basta avere un in-dirizzo di posta elettronica,la prenotazione Cup che ri-
porti il codice di pagamentoon line, una carta di creditodel circuito Cartasì (Visa eMastercard anche prepa-gate) e il codice fiscale. Laricevuta stampata è valida afini fiscali. Le fasi del paga-mento sono guidate a partiredalla pagina iniziale del sito
www.pagonlinesanita.it e ri-chiedono semplici opera-zioni di conferma o diinserimento di informazioni.Il servizio di pagamento online è stato sviluppato daCup 2000 nell’ambito delprogetto di realizzazione diuna piattaforma uniforme
per tutto il Servizio sanita-rio regionale, adottataanche dall’Azienda Usl edall’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico diModena.Il pagamento on line del tic-ket si va ad aggiungere adaltre innovazioni introdottedall’Usl di Modena persemplificare l’accesso alleprestazioni sanitarie. Inparticolare, per quanto ri-guarda il ticket, dalloscorso marzo è possibile ef-
fettuare il pagamento pressoi reparti salute di alcuniipermercati e supermercatiCoop Estense della provin-cia di Modena. Inoltre, apartire dall’autunno di que-st’anno, è prevista l’esten-sione graduale del servizioanche alle farmacie.
Successo per il serviziopagamento on line dei ticket
USL E POLICLINICO DI MODENA
Storia industriale di successo
ESAOTE A 15 ANNI DALLA PRIVATIZZAZIONEMILANO - A Milano, il 6 luglio, nella
sede di Intesa Sanpaolo a Palazzo An-
guissola, si è tenuto un incontro dal titolo
“Esaote sulla frontiera dell’innovazione
biomedicale – Come una multinazionale
italiana riesce a competere con le grandi
corporation mondiali dell’high-tech – 15
anni dopo la privatizzazione”. All’incon-
tro hanno partecipato Ferruccio Fazio, vi-
ceministro Lavoro, Salute e Politiche so-
ciali, Corrado Passera, consigliere dele-
gato e Ceo di Intesa Sanpaolo e Innocen-
zo Cipolletta, presidente Ferrovie dello
Stato per sottolineare il percorso realizza-
to da Esaote, un’azienda italiana diventa-
ta, in un breve arco di tempo, leader nelle
tecnologie diagnostiche per la salute.
Carlo Castellano e Fabrizio Landi, rispet-
tivamente presidente e amministratore
delegato del Gruppo Esaote, hanno ricor-
dato i principali
fattori del successo
di questa multina-
zionale italiana.
Nata “da zero”
all’inizio degli an-
ni Ottanta in Iri-
F inmeccanica ,
Esaote venne pri-
vatizzata - nel lu-
glio 1994 - tramite
un innovativo ma-
nagement buy-out.
Nel giugno 1996
veniva quotata alla
Borsa Valori di
Milano (e al secondario a New York) per
essere poi delistata nel 2003. Nel gennaio
2006 una nuova compagine azionaria con
capofila Intesa Sanpaolo e formata da
Carige, Mps ed Equinox insieme a 100
dirigenti e managers Esaote dà vita ad un
secondo manage-
ment buy-out.
Dall’incontro è
emerso che nei
primi 6 mesi del
2009, nonostante
la drammatica cri-
si che investe
l’economia mon-
diale, Esaote sta
registrando ulte-
riori risultati posi-
tivi, segno questo
che il Gruppo sta
conquistando nuo-
ve quote sul mer-
cato mondiale. Il fatturato consolidato del
primo semestre risulta pari a 147 milioni
di euro, con un incremento del 7% rispet-
to al corrispondente periodo dell’anno
precedente.
«Dobbiamo riconoscere che Esaote ha
continuato negli anni a mantenere i con-
tenuti innovativi di queste tecnologie,
quali l’ecografia e la risonanza magnetica
dedicata, che offrono opportunità diagno-
stiche importanti e fanno parte della filie-
ra delle nuove apparecchiature non inva-
sive, competitive nel rapporto costo/pre-
stazione e quindi di particolare interesse
per far fronte alle crescenti esigenze dia-
gnostiche dei nostri sistemi sanitari», le
parole del viceministro Fazio.
«Un elemento essenziale della case hi-
story Esaote è costituito dal ruolo del
fattore umano - ha affermato Castellano
-. Da subito tutte le persone di Esaote si
sentirono coinvolte e partecipi di un pro-
getto fortemente innovativo: lavorare in
squadra per una sfida difficile ma di
straordinario interesse. Fare in modo che
il nostro Paese potesse entrare a pieno ti-
tolo nelle tecnologie diagnostiche della
salute».
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �11 ��
BIOMEDICA
di Mario Perrino�
Come una media azienda
compete nei settori high-tech
MILANO - Con i suoi 28anni di storia e 15 dalla pri-vatizzazione, Esaote nonsolo rappresenta una dellestorie industriali italiane disuccesso ma può anche rap-presentare un modello dicome una media aziendadel nostro Paese può com-petere nei settori high-tech,in mercati non di nicchia econtro le più grandi multi-nazionali tecnologiche delmondo. Non casualmenteEsaote è l’unica azienda acontrollo italiano inseritafra le “Top Ten” del suo set-tore dalla società Vpg (NewYork) che ogni anno ana-lizza le prime 10 aziende almondo in 27 grandi mercatia livello mondiale, qualiquello della farmaceutica,delle biotecnologie, del-l’elettronica di consumo,della componentistica elet-tronica, dei P/C, dell’agroa-limentare.Esaote opera nel settoredella strumentazione elet-tromedicale e dell’informa-tica medico-clinica, settorein cui l’Italia è fortementedebitrice dall’estero con ilmercato italiano copertoper l’85% da prodotti d’im-portazione e con l’exportche a livello doganale è parisolo al 37% dell’import.Fra l’altro Esaote è di granlunga il principale esporta-tore e rappresenta da sola il36% del totale export 2008italiano. Avendo scelto dioperare principalmente inun mercato dominato dallegrandi aziende multinazio-nali tecnologiche, Esaote hadovuto elaborare un mo-dello di business che le per-mettesse di ridurre glisvantaggi competitivi ri-
spetto ai grandi gruppi, gio-candosi la partita su alcunichiari elementi di riferi-mento e cioè la ricerca e svi-luppo di prodotti innovativi,la selezione dei mercati geo-grafici e il modello manifat-turiero fortemente basatosull’outsourcing. Accet-tando di competere in mer-cati non di nicchia comequello dell’ecografia me-dica (5 miliardi di dollari dimercato 2008 con le grandimultinazionali che deten-gono insieme circa l’80%del mercato) Esaote deveinvestire il 10% del propriofatturato in R&S con un’in-cidenza quindi doppia dellamedia nel settore dellegrandi multinazionali.Questo per superare il li-vello minimo di massa cri-tica necessaria e avendoquindi da subito il problemadi “ritrovare” nella strut-tura di conto economicomaggiori margini o minorispese per compensare a li-vello di Ebitda lo svantag-gio a priori dovuto allamaggior incidenza dei costidi ricerca.Detto questo comunque ilcardine della nostra politicadi R&S è da sempre risie-duto nello sviluppo di pro-dotti fortemente innovativi,basati sull’analisi attentadei clinical needs dellaclientela e dei trend di svi-luppo prospettici del mer-cato, per decidere diinvestire su quei segmenti diprodotto che il mercatoandrà a premiare negli annifuturi: è quanto è successonel triennio appena tra-scorso.Sintesi intervento Fabrizio
Landi, Ad Esaote Spa
Carlo Castellano
Il fallimento della legge 388/78(dalla prima pagina) ... personale sanitariomedico e non medico, di installazioni e presidi sani-tari, di strumentazioni per la diagnostica e per lacura. Certamente è da considerare il dato statisticodell’aumento della speranza di vita con naturale in-cremento delle patologie di tipo degenerativo legateall’avanzare dell’età. La maggiore durata della vitasi può far risalire a due coefficienti fondamentali,l’uno legato al modello sociale con i suoi agi quali lalocomozione con mezzi di trasporto ed il comfortambientale (soleggiamento, termoregolazione,ecc.),disponibilità individuale di spazio e di reddito, ilmiglioramento dell’intervento sanitario in tempoutile ed anche la minore natalità insieme al doppioreddito familiare; l’altro dipendente dalla trasfor-mazione del modello produttivo che ha visto ridursil’usura fisica con le innovazioni tecnologiche e conl’incremento del terziario.. Se, però, analizziamonello spaccato la fascia di età superiore ai 70 anni,che era il limite massimo generale della durata dellavita negli anni ’70 del ‘900 ( la categoria lavorati-va più longeva all’epoca era quella degli insegnati edimpiegati statali e l’Enpas, loro istituto assicuratoreper la vecchiaia, poneva questo limite per il pensio-namento e di conseguenza era un’istituzione conconti in attivo, per lo più pagava pensioni di reversi-bilità), la maggiore longevità può essere anche an-noverata tra gli effetti favorevoli dell’incremento del-la medicalizzazione della salute, senza, però, tenerconto della qualità della vita spesso in contrasto conla positività di vivere più a lungo. Un prolungamento della vita e della malattia, noncerto una conquista in termini di salute, che fre-quentemente si accompagna a limitazioni funziona-li, fino ad essere talora un prolungamento della vitabiologica nel decadimento della persona. Per altroverso, questo decadimento trova anche una compo-nente sociale legata allo stereotipo dell’anziano crea-to dall’invenzione di tale categoria artificiale (in na-tura esiste infanzia, adolescenza, giovinezza, matu-rità e vecchiaia) con l’istituzione del pensionamentoper anzianità (1889, legislazione Bismark). Lostereotipo condiziona in genere nei rapporti sociali ilpensionato, che esce dal ruolo produttivo, ideologiadella società corrente, ed entra spesso in una condi-zione anomica, che lo porta a ridurre l’impegno del-le sue funzioni biologiche e talora anche mentali;concentrato sulla sua salute fisica, diventa assiduofruitore di servizi sanitari e sociali. Mentre la fisio-logia ci insegna che tutti gli organi di cui si componeil nostro organismo mantengono l’efficienza se sonoesercitati entro un range, che ha un limite massimodi carico, ma ha anche una soglia di sottocarico e sesi va sotto questa soglia l’organo deperisce. La filo-sofia di fondo della legge 833 era diretta all’obbiet-tivo dell’aumento dei livelli di salute generale, cheavrebbe da una parte migliorato la qualità della vi-ta delle persone, dall’altro versante avrebbe dovutonecessariamente veder calare la domanda di presta-zioni sanitarie.Era anche nelle intenzioni che il personale sanitariosi dedicasse alla prevenzione, analizzando i com-portamenti a rischio dei pazienti loro affidati ed in-dicando ad essi le vie per evitare occasioni che potes-sero danneggiare la persona, provocare malattie. Siè fatto per lo più solo per la profilassi delle malattieinfettive, cioè solo per un aspetto squisitamente me-dicale e qualche intervento dell’Istituto Superiore diSanità e dello stesso Ministero riferito a norme igie-niche di vita. E’ venuta meno la speranza di au-mentare il rapporto personalizzato medico/pazien-
te, ruolo che si intendeva affidare al medico di base,che non solo avrebbe dovuto gestire tutti i supportispecialistici per costruire la diagnosi, ma anche lacura. E si pensava che quest’alleanza medico pa-ziente avrebbe prodotto risparmio delle spese inutiliche già incominciavano a profilarsi nella gestionemutualistica con analisi e visite specialistiche a piog-gia, spesso causa più di confusione che di chiarezza,segmentazione specialistica dell’individuo della cuiunità, della cui interdipendenza di organi e funzio-ni nessuno si faceva carico.Siamo invece giunti all’incomunicabilità tra medicie medico-paziente con un enorme aumento delle spe-se inutili, tra cui va annove-rato anche l’eccesso di ospeda-lizzazione e la mole di far-maci che finiscono nella spaz-zatura.In più, diffusa la medicaliz-zazione della salute in que-sti trent’anni, sembra si siagiunti alla generale convin-zione che ognuno è sostan-zialmente malato e può capi-tare che sia sano. Non è piùla malattia l’eccezione, ma èlo star bene. Convinzione cheforse coinvolge anche il mondomedico: accade non raramen-te che qualcuno si reca a visi-ta dal medico per qualchemalessere transitorio clinica-mente non ascrivibile a ma-lattia ed esce dal gabinettodel medico insoddisfatto senon riceve una diagnosi eduna ricetta. Un po’ di preser-vazione della salute lo fa lastruttura mercantile del fit-ness, ma ha un target limitato e, peraltro, sembrapiù concentrato sull’apparire e sulle mode.Va detto che già in sede di programmazione sanita-ria nazionale dalla sua istituzione (primi mesi del’79) non fu impostato in modo prescrittivo un pro-getto di educazione alla salute, viste le risorse appe-na sufficienti per mettere in qualche ordine la strut-tura sanitaria esistente e cercare al meglio di ade-guarla al fabbisogno di risposta medica alla cittadi-nanza. Peraltro neppure la legge, pur se nei principiaffermava l’obbiettivo della salute, non lo poneva co-me esigenza primaria rispetto al suo recupero medi-cale. Anzi, va detto che nonostante la cultura del-l’epoca già evidenziasse che la salute e la sua conser-vazione non sono oggetto esclusivo della medicinanella sua operatività, perché i provvedimenti amonte afferiscono ad altri settori della gestione pub-blica, come fogne e rifiuti, inquinamento ambientale,modalità della produzione e dei consumi, modalitàdell’esercizio lavorativo o non suo esercizio per di-soccupazione involontaria, strutture abitative e dellavoro, reddito, ecc. In una parola la salute dellepersone è variabile dipendente di una serie di fattorial di fuori di quelli strettamente medici. D’altraparte è noto che si arrivò anche ad un referendumche aboliva il Ministero della Sanità, ma si ebbe so-lo il suo cambio di nome, si chiamò Ministero dellaSalute, un formula ancorché velleitaria, fallace, per-ché come si è detto la salute richiede attenzione eprovvedimenti pluridisciplinari di governo. Si è con-tinuata la confusione tra salute e servizio sanitario,
che al massimo può rientrare tra competenze di entilocali. Mentre la salute psicofisica dell’intera popo-lazione del Paese è strettamente rapportata allacondizione ambientale e sociale generale, compren-dendo in essa anche consuetudini e suggestioni mer-cantili afferenti, potendosi solo escludere malattie emalformazioni genetiche ed ereditarie e le malattiediffusive. Non dimentichiamo che il Ministero della Sanitàfu inventato nel marzo ‘958 e che fino ad alloraesisteva un Comitato Interministeriale e c’era unarete di medici provinciali ed ufficiali sanitari che sicaricavano degli aspetti pubblici dei problemi sanita-
ri. A quell’epoca i medici poco pressati dagli interes-si commerciali, che poi sono straripati nell’ambitosanitario, avendo contatti molto personalizzati con iloro clienti erano in condizione di dare suggerimen-ti di vita igienica preventivi di patologie nell’ambitodelle conoscenze scientifiche dell’epoca. Lo facevano imedici condotti ed anche i liberi professionisti cheerano attenti nel formulare il sospetto diagnosticonella richiesta di esami e consulenze, anche per evi-tare pensieri maliziosi e caduta di fiducia nei clientidi fronte a prevalenza di referti negativi di indaginipagate con la loro tasca, rispetto a quelli afferentialla loro malattia. Ma poi vennero le Casse Mutueed il panorama cambiò. Tuttavia, non va trascurato che la medicalizzazio-ne della salute è diffusa nel mondo occidentale e, ri-teniamo, su di essa pesa molto il mercantilismo edconsumismo straripato nella seconda metà del No-vecento e che va ingigantendosi nell’attuale globaliz-zazione dei mercati senza regole.Possibilità di mettere un argine all’attuale estremamedicalizzazione della salute esistono ancora, manon passano attraverso le ipotesi di organizzazionedei servizi e contenimento della spesa sanitaria, cheal limite possono essere forse efficaci per correggerepalesi incapacità e distorsioni nella gestione del siste-ma, ma non sono la soluzione del problema. E’ il sistema che non va. E’ il sistema che va cam-biato. Il problema della salute, la penuria di salutedeve uscire dalla logica propria del mercantilismo,che si regge sulla penuria che fa prezzo e profitto.
Serve una svolta culturale che ponga al primo postola visione olistica dell’individuo nel suo ambientenaturale, culturale e sociale e poi la politica potràcreare norme di comportamento e leggi.Ma ciò richiederebbe uno sforzo culturale e moraleche non siamo certi che la classe dirigente del Paesenel suo complesso abbia volontà e capacità di espri-mere e sollecitare nel Paese, pur se, riteniamo, sareb-be compresa e sostenuta dal mondo medico avvedutoche soffre tutti i giorni nell’espletamento della suaprofessionalità stretto da vincoli di ogni genere. Unimpegno del genere avrebbe certamente il confortodalle stesse Università di Stato (se ritornano nel
numero della decenza) che per de-finizione non hanno interessimercantili. All’Istituto Superioredi Sanità ed all’Ispesl andrebbe-ro affiancate Università Statali,con le loro possibilità pluridisci-plinari mediche e non mediche econ collaborazioni internazionalisicuramente senza compromissio-ni mercantili, andrebbe affidatal’elaborazione di un progetto sa-lute, da porre a monte di ogni di-segno di organizzazione di servi-zi sanitari per la popolazione,da non considerare soltanto dalversante del contenimento dellaspesa senza entrare nel meritodelle sue cause.Ci vorrebbe volontà politica diascoltare la scienza medica (quel-la autorevole come può rilevarsida pubblicazioni ad alto impactfactor e con valutazioni incrociatee da brevetti di strutture di ricer-ca esclusivamente pubbliche e nondelle tante istituzioni di ricerca
sostenute da capitali privati o che comunque abbia-no finalità di profitto), soprattutto richiedendo agliaddetti alla costruzione del progetto, scelti tra chinon ha compromissioni commerciali o di carriera, diconcentrasi sulla fisiologia umana prima di guar-dare alla patologia.La mano pubblica dall’altra parte dovrebbe essereanche disposta poi a rispondere alle indicazioni dimodifica dell’ambiente naturale e sociale necessarieper assecondare la fisiologia, senza dover rincorrerele sue compromissioni.Il Servizio Sanitario dovrebbe essere per ciò che èmalattia e non evitabile. Peraltro, in un sistema diservizi sanitari erogati erga omnes è inconcepibileche l’erogatore della spesa (lo Stato, ma in pratica ildanaro della collettività) non sappia perché spende olo sa solo dalla voce degli erogatori del servizio, ma-gari a mezzo delle loro associazioni e dei loro mez-zi di informazione. E’ la politica che deve pretende-re dalla scienza medica un progetto che si sviluppicon l’obbiettivo di più salute e meno malattie. Se alcontrario si vuol continuare ad assicurare ai cittadi-ni prodotti ed abilità tecniche, sarebbe più logico cheil Ministero della Salute passasse la mano ai Mini-stri delle attività produttive e del commercio ed agliuffici di collocamento. Ma di questo discuteremo in prosieguo.
*Già componente della ProgrammazioneSanitaria Nazionale nei primi due triennidella sua costituzione e del Direttivo delCentro Studi del Ministero della Sanità.
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �12 ��
L’INTERVENTO
CASTEL MORRONE (CE) - Profes-
sionisti specializzati per la riabilitazio-
ne neurologica, ortopedica, cardiologi-
ca e pneumologica; 177 posti letto in
regime di degenza ordinaria e 30 posti
in regime di cura a ciclo diurno (Day
Hospital) e tanta altra
medicina di qualità: li
trovi a "Villa delle Ma-
gnolie", Casa di Cura in
funzione dal 1986, par-
zialmente accreditata con
il Ssn, dotata di personale
altamente qualificato, di
attrezzature specialistiche
e di laboratori e servizi a
supporto delle attività cli-
niche, diagnostiche, valu-
tative e riabilitative.
Tali attività, tra le più
avanzate e aggiornate,
vengono espletate con
l'utilizzo di protocolli
convalidati dalle espe-
rienze internazionali.
"Villa delle Magnolie" dal 2002 è una
struttura certificata secondo la norma
Uni En Iso9001-2000. La Casa di cura
si sviluppa su tre fabbricati collegati
tra loro, contornati da un ampio parco
fruibile e serviti da spazi per parcheg-
gio auto. É dotata di 177 posti letto
in regime di degenza (tempo pieno) e
di 30 posti in regime di cura a ciclo
diurno (Day Hospital) attivo dalle ore
8,00 alle ore 20,00 di tutti i giorni fe-
riali. Ricovero ordinario o per Day
Hospital. La diagnostica
e la riabilitazione nelle
descritte branche speciali-
stiche si avvalgono di
èquipes sanitarie polispe-
cialistiche particolarmente
esperte e delle più avanza-
te strumentazioni quali
Onde d'Urto, Mineralo-
metria ossea computeriz-
zata (Moc), Isocinetica
computerizzata, Elettroen-
cefa- logramma, Elettro-
miografia e potenziali
evocati, Biofeedback, mo-
nitoraggio ossimetrico
H24, Spirometria Emoga-
sanalisi, Ecocolordoppler,
Elettrocardiografia dina-
mica (Holter), ventilazione automati-
ca. La Clinica è dotata di personale e
attrezzature specialistiche per la dia-
gnostica e la riabilitazione: muscolo-
scheletrica, siti di malattie e traumi ac-
cidentali e sportivi di ossa articolazio-
ni, muscoli, tendini; neuromotoria e
neurocognitiva: esiti di lesioni cere-
brali, del midollo spinale, dei nervi
periferici, eminattenzione, disturbi
dello schema corporeo, aprassie, defi-
cit mnesici, servizio di psicoterapia;
cardiologia e vascolare: cardiopatie
croniche, esiti di infarto ed interventi
cardiochirurgici, ipertensione essen-
ziale, malattie delle arterie, delle vene
e dei vasi linfatici; respiratoria: insuf-
ficienza respiratoria cronica, enfisema,
asma, alterazioni respiratorie del son-
no ed altre patologie respiratorie di in-
teresse medico e chirurgico. Di primo
livello l’internistica vescicale, intesti-
nale, perineale, obesità, trattamento
specialistico delle lesioni da decubito.
www.villadellemagnolie.it
Villa delle Magnolie sempre più internazionale
I MIGLIORI PROFESSIONISTISPECIALIZZATI IN RIABILITAZIONI
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �13 ��
PRIVATO D’ECCELLENZA
MILANO - Il mercato degli
integratori e dei nutraceutici
genera un indotto che si attesta
attorno ai 1.400 milioni di eu-
ro, con un incremento del
+11,2% in un anno. Un settore
che sembra non conoscere cri-
si, nel canale farmacia in pri-
mis, ma anche nel cosiddetto
fuori canale (mass market e
parafarmacia), dove è arrivato
a pesare più del 22% in confe-
zioni vendute. Senza dimenti-
care la crescente offerta di pro-
dotti naturali, di probiotici, di
alimenti a base di soia. Dati si-
gnificativi, che confermano un
trend - in atto ormai da diversi
anni - caratterizzato da una
crescita continua e pressoché
costante. E che dice molto sul-
l’impatto che un ridotto potere
d’acquisto e l’aumento del co-
sto della vita stanno avendo
sul comportamento d’acquisto
delle famiglie italiane in ambi-
to salute e benessere.
Il diffondersi del ricorso all’in-
tegrazione e a prodotti nutra-
ceutici per l’importante ruolo che svol-
gono nel mantenimento della salute e
nella prevenzione di numerose patologie
si accompagna ad una crescente neces-
sità di reperire informazioni corrette e
aggiornate, non solo da parte degli ope-
ratori del settore, ma anche dei consu-
matori. In questo Sinut - la prima Socie-
tà italiana di nutraceutica, con l’obietti-
vo di promuovere la ricerca, gli studi e
la diffusione di una corretta informazio-
ne scientifica in ambito nutraceutico -
ha individuato il suo obiettivo primario:
divulgare un’informazione scientifica
puntuale e rigorosa, e promuovere una
corretta cultura in tema di nutra-
ceutici.
«Con il termine ‘nutraceutico’
vengono identificati estratti di
piante, animali, minerali e mi-
croorganismi, impiegati come
nutrienti isolati, supplementi o
diete specifiche che offrano
vantaggi per la salute – spiega il
professor Cesare Sirtori, preside
della Facoltà di Farmacia, docente di
Farmacologia Clinica presso l’Universi-
tà degli Studi di Milano e presidente Si-
nut -. Gli effetti benefici per la salute si
manifestano in particolare nella loro ca-
pacità di prevenire e tratta-
re malattie croniche. Ri-
cordo con emozione co-
me, oltre 30 anni fa, ho
potuto documentare, per la
prima volta, la capacità
delle proteine vegetali
(della soia) di abbassare il
colesterolo, se sostituite
alle proteine animali. Allo-
ra erano esperimenti pio-
nieristici, difficilmente ri-
petibili; ma è stata una pri-
ma porta aperta su un’area
della terapia dalle enormi
potenzialità. Dagli oli di
pesce, alle miscele di bat-
teri probiotici, ai tanti integratori per lo
sport e per le patologie gastroenteriche:
oggi i nutraceutici sono visti con cre-
scente favore dal consumatore, oltre che
dalla comunità scientifica».
«L’utilizzo dei nutraceutici per la pre-
venzione delle patologie croniche del-
l’invecchiamento e il mantenimento del-
le funzioni tipiche della giovinezza (bel-
lezza, energia, wellbeing) - aggiunge il
professor Giovanni Scapagnini, docente
di Biochimica Clinica presso la Facoltà
di Medicina dell’Università degli Studi
del Molise e membro del Direttivo Sinut
- rappresenta una realtà medico scienti-
fica dall’enorme potenziale in termini di
ricadute sulla salute pubblica. È quindi
fondamentale arrivare a una definizione
sempre più accurata delle linee guida in
ambito nutraceutico. Per far questo la ri-
cerca diventa uno strumento di fonda-
mentale importanza. I nutraceutici, de-
terminando effetti benefici per la salute,
devono essere trattati – a livello di ricer-
ca, ma anche di standard produttivi - al
pari di un farmaco, i cui effetti devono
essere rigorosamente dimostrati con ap-
propriati studi scientifici, sperimentali e
clinici. E per garantire il giusto investi-
mento in ricerca, un altro passo fonda-
mentale è la tutela della proprietà intel-
lettuale».
Attraverso l’istituzione e il coordina-
mento di programmi scientifici mirati, e
mettendo in contatto studiosi di discipli-
ne diverse, Sinut vuole stimolare l’atti-
vità scientifica e didattica in questo
campo, a partire dai laureati in discipli-
ne nutraceutiche, al fine di valorizzarne
la professionalità. Senza tralasciare pro-
grammi finalizzati alla formazione e al
miglioramento della qualificazione pro-
fessionale degli iscritti e all’aggiorna-
mento costante degli operatori del setto-
re, attraverso attività formative Ecm ed
eventi mirati, quali congressi organizza-
ti a livello regionale, nazionale e inter-
nazionale.
www.sinut.it
di Antonio Di Filippo�
Il professor Sirtori (Sinut): «Beneficio nel trattamento delle patologie croniche»Nutraceutici per prevenire le malattieMercato che genera un indotto di 1.400 milioni di euro, settore che non conosce crisi
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �14 ��
BELLEZZA & WELLBEING
(dalla prima pagina) ...Fornire l’op-portunità, attraverso il giornale, di unapproccio corretto, offrire momentidi approfondimento e dare certezzenelle quali i lettori devono crederefortemente. Perché crediamo ferma-mente nella forza dello scritto. Il fa-moso etologo, biologo e filosofofrancese Henry Laborit nel suo “Elo-gio della Fuga” scriveva che: “Bastavivere e parlare e l’uomo comunicail suo sapere, si arricchisce e cre-sce”. Probabilmente oggi, lo scopri-tore della clorpromazina rivedrebbequesta sua tesi. In un villaggio sem-pre più globale in cui si è sopraffattidalla scienza tecnologica e dallafretta, la nostra informazione è di-ventata sempre più condensata,passando sempre più spesso e piùvelocemente attraverso le immagini
e sempre meno alla parola e di con-seguenza al ragionare, all’esporre,al confrontare, all’approfondire. Ap-purato che non è più sufficienteguardare per sapere, sentiamo fortela necessità di tornare ad approfon-dire il nostro modo di guardare, diosservare e di esplorare, il nostro si-stema sanitario, le strutture pubbli-che e quelle private, i servizi, i mez-zi, il personale, i luoghi, gli spazi, leloro entità, le loro relazioni, per ca-pire se davvero possiamo ritenerci“informati” cercando di comprende-re innanzitutto, se la Sanità ha anco-ra la capacità e la forza di esprimeree trasmettere nel tempo i valori eticiche l’ hanno caratterizzata sin dallanascita. Partire con questa rivista,allora, è divenuto, per noi, ancheun’opportunità per riscoprire il pia-
cere del dialogo, il senso del con-fronto, il gusto dell’analisi: nellascelta dei temi e degli argomenti,dei contenuti e dei contributi. E allo-ra per noi scrivere, comparare, farconoscere, seguitano a rimanerecanali preferenziali per conoscere,per informarci e informare. Aggiornarsi nel settore sanitario si ri-vela oggi un compito arduo ma ne-cessario: ogni giorno vengono pub-blicati i risultati di nuovi studi scienti-fici, proposte nuove strategie dia-gnostiche e terapeutiche, nuovetecnologie, nuovi farmaci o appro-vate nuove indicazioni terapeutichedi farmaci già noti. Questo vuole es-sere Sanitalia: uno strumento atten-to a un’informazione di buona quali-tà, di lettura facile e immediata.L’augurio e l’invito quindi divengono
quelli di riuscire con Sanitalia, a in-staurare un sistema critico di rela-zione tra operatori sanitari, tra sanitàe cittadini, tra sanità e contesto a in-nescare un confronto e un dialogocapace di proporre approcci nuovi,nuovi punti di vista, provando attra-verso il giornale a suscitare curiosi-tà, a stimolare approfondimenti, afavorire il progressivo miglioramen-to: in una parola a crescere. L’invito,quindi, che rivolgiamo ai lettori è diconsiderare Sanitalia come unospazio di discussione, per porre ar-gomenti e cercare soluzioni per tra-smettere l’importanza sociale dellaSanità e comunicare all’esterno ilruolo di tutti i suoi operatori. La col-laborazione di tutti alla riuscita diquesta iniziativa è quindi non sologradita ma auspicata.
Entusiasmo e Necessità
Fitwalking nel parco per promuovere il benessere fisico e mentaleA spasso con il tuo passo...
RACCONTO DEL PROFESSOR PACILIO (CENTRO PODOLOGICO DI NAPOLI)
di Antonio Di Filippo�
BARLETTA - Sarà installata nell’ospedale Dimic-coli di Barletta la prima Pet-Tc fissa della RegionePuglia. La Direzione Generale della Asl Bat ha fir-mato il contratto con la Siemens e la NapoletanoCostruzioni che, entro 120 giorni dalla consegna
del cantiere, installeranno una Pet-Tc di ultima generazione nel-l’unità operativa di Medicina Nucleare dell’ospedale di Barletta.«L’installazione della Pet-tc nell’ospedale Dimiccoli di Barletta –dice Rocco Canosa, direttore generale Asl Bat – ci permette di fa-re un importante passo in avanti nella realizzazione del polo onco-logico. La Pet-Tc esplora tutte le regioni del corpo umano in ma-niera non invasiva e amplia di molto le informazioni disponibiliper l’esatto inquadramento dei tumori e per una corretta program-mazione terapeutica. L’attivazione di questa metodologia diagno-stica farà della Asl Bat un punto di riferimento importante per tut-to il territorio regionale».
L’indagine Pet-tc è oggi uno lo strumento diagno-stico più innovativo per la rilevazione precoce deitumori: permette infatti una indagine molto accura-ta sia dal punto di vista morfologico che funziona-le. La Pet-Tc ha un costo complessivo di 2milioni e317mila euro e permetterà di migliorare le metodo-logie di diagnosi dei tumori: la combinazione dellemetodiche Pet e Tc permette, infatti, una valutazio-ne sia morfologica che metabolica-funzionale dellelesioni tumorali e quindi consente una più accurataanalisi diagnostica. La Pet è una tomografia ad emissione di positroniche consente l’individuazione di alterazioni meta-boliche proprie dei tumori.La Tc è una tomografia computerizzata che fornisceuna accurata visualizzazione delle strutture anato-miche e consente di individuare alterazioni morfo-logiche causate dalle neoplasie.
Prima Pet-Tc fissa della Pugliaall’Ospedale di Barletta
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �15 ��
PODOLOGIA & INNOVAZIONE
SAN SEBASTIANO AL VESUVIO
(NA) - Promuovere il benessere fisico
e mentale attraverso una corretta mec-
canica del movimento è l’obiettivo di
fitwalking “a spasso con il tuo passo”,
l’iniziativa svoltasi sabato 4 luglio al
Parco Urbano di San Sebastiano al Ve-
suvio in Via Panoramica Pellapane per
iniziativa dell’associazione nazionale
di solidarietà e cultura sociale “il Me-
lograno”.
Programmata nell’ambito della XXX
rassegna annuale del verde, questa
manifestazione, che ha raccolto l’inte-
resse di quasi 300 persone diabetiche e
non, e di numerosi medici specialisti,
è parte di una serrata e continua atti-
vità di prevenzione delle malattie me-
taboliche e delle complicanze.
RACCONTO
DEL PROFESSOR
ANTONIO PACILIO*
Le iscrizioni aperte sin dalle ore 8.30
con misurazione della glicemia effet-
tuata ai tanti appassionati e cu-
riosi prima e dopo un percorso
di lunghezza variabile dai 3 a 5
Km; il tutto sotto la supervi-
sione di uno staff medico di ri-
levanza nazionale composto di
diabetologi, neurochirurghi,
podologi, posturologi, fisiote-
rapisti, nutrizionisti ed esperti
del fitness metabolico.
All’interno del parco sono stati
allestiti 2 stand: il primo con lo
staff di podologia sportiva del
“Centro Podologico Pacilio” di
San Giorgio a Cremano coor-
dinato dal professor Antonio
Pacilio (docente di Posturolo-
gia all’Università Federico II
di Napoli), massimo esponente
nazionale di Podoposturologia
sportiva, sempre presente a
questo tipo di iniziative spor-
tive e sanitario-preventive, con
consulenze gratuite podologi-
che e posturologiche a tutti gli
i partecipanti e relativa valuta-
zione dell’appoggio plantare e
la postura; il secondo del
“Centro di Fisioterapia Aurelio
Borrelli” che ha effettuato con-
sulenze fisioterapico-riabilita-
tive e terapie dimostrative con
l’appareccio Tecar.
L’enorme vantaggio di questa disci-
plina sportiva, sottolinea la dottoressa
Giosetta De Simone, diabetologa del-
l’Asl di San Giorgio a Cremano e di
San Sebastiano al Vesuvio, è che non
presenta alcuna controindicazione ed
è tale da poter essere praticata anche
da soggetti affetti da diabete mellito ed
altre patologie cronico-degenerative.
Alla manifestazione, patrocinata dal
Comune di San Sebastiano al Vesuvio,
Regione Campania, Parco Nazionale
del Vesuvio, Unicef, Associazione
Medici Diabetologi e dalla Croce
Rossa Italiana ha aderito anche la Pro-
tezione Civile svolgendo le consuete
mansioni di supporto logistico e orga-
nizzativo. Da sottolineare, inoltre, la
presenta dell’Unipan che a conclu-
sione della passeggiata ha distribuito
pane integrale quasi a voler intendere
che un sano stile di vita non può pre-
scindere da una alimentazione equili-
brata e ricca di prodotti genuini.
L’attività fisica costituisce un ele-
mento fondamentale nell'ambito della
adozione di stili di vita sani per con-
trollare, mantenere e migliorare lo
stato di salute. Il ruolo protettivo di un
esercizio fisico regolare è stato dimo-
strato soprattutto nei riguardi delle
malattie metaboliche, cardio e cere-
brovascolari.
Nell’impossibilità di praticare uno
sport o frequentare regolarmente una
palestra una valida alternativa è il fit-
walking: l’arte nel camminare, cam-
minare osservando una corretta
meccanica nel movimento.
L’obiettivo dell’evento è stato quello
di promuovere il movimento e dimo-
strarne i benefici. Previste
misurazioni della glice-
mia prima e dopo la pas-
seggiata, consulenze con
specialisti podologi, po-
sturologi ed esperti di nu-
trizione nello sport e
fitness metabolico.
*Docente al Master "Dia-gnosi e cura Piede Diabe-tico", Facoltà diMedicina e Chirurgia,Università degli studi diNapoli Federico II - Dir.Scientifico: Centro Podo-logico Pacilio di Napoli
Giosetta De Simone, Antonio Pacilio, Giorgio Iaconetta
A destra, staff del Centro di Fisioterapia “Aurelio Borrelli”
Rocco Canosa
Il centro studi e ricerche
KS, denominato SCIEN-
TIFIC FACTORY, sta
portando avanti sin dal
2000, anno della sua co-
stituzione, vari progetti
di ricerca distinti in due
filoni: uno di ricerca cli-
nica ed uno di ricerca
sperimentale.
La necessità di un istituto
strutturato e dedicato
esclusivamente alla ricer-
ca è dettata dalla consa-
pevolezza di una non
completa evidenza scien-
tifica nei confronti delle
ortesi esteropropriocetti-
ve plantari. Sebbene i
plantari ortopedici siano
tradizionalmente ricono-
sciuti a volte efficaci ed
il plantare sia un mezzo
terapeutico comunemen-
te utilizzato, è necessario
approfondire la cono-
scenza sui plantari di
nuova generazione che
basano la loro azione su
una stimolazione senso-
riale piuttosto che su una
correzione dei parametri
biomeccanici.
Dalla letteratura interna-
zionale si evince che la
stimolazione della sensi-
bilità plantare ha effetti
sulla postura; la postura è
responsabile di dolori
dell’apparato locomoto-
re; la stimolazione sensi-
tiva plantare potrebbe
avere effetti sulla sinto-
matologia dolorosa delle
patologie dell’apparato
locomotore.
Nell’ambito della ricerca
clinica, il nostro obiettivo
è di verificare le patolo-
gie più sensibili al tratta-
mento di stimolazione
plantare, valutare le ri-
sposte cliniche mediante
scale di valutazione uffi-
cialmente riconosciute,
verificare il miglioramen-
to del ROM articolare
della o delle articolazioni
in esame,
nonché la remissione dei
sintomi o la riduzione
dell’evoluzione dei di-
sturbi. Scopo dei nostri
studi è quello di verifica-
re l’effetto della stimola-
zione plantare sulla sinto-
matologia dolorosa del-
l’apparato locomotore.
B A C K G R O U N D
SCIENTIFICO. Il primo
studio pubblicato sull’at-
tività riflessa del piede è
stato condotto da ricerca-
tori francesi e pubblicato
su Neuroscienze nel
1988.
Questi autori hanno mi-
surato la latenza del ri-
flesso H in pazienti vo-
lontari. Hanno dimostrato
che i normali tempi di la-
tenza venivano abbattuti
se contemporaneamente
si stimolava tattilmente la
superficie plantare. Que-
sto studio metteva in evi-
denza una relazione tra
attività recettoriale cuta-
nea plantare e riflessi H,
nella quale l’afferenza
tattile podalica ha capaci-
tà di sopprimere il rifles-
so periferico. Sul Journal
of Physiology insegnito
nel 1994, venne pubbli-
cato uno studio che di-
mostrava che i recettori
cutanei e muscolari inter-
feriscono sui riflessi po-
sturali. Gli AA stimolano
la superficie anteriore
della superficie plantare
con impulso elettrico, re-
gistrano la risposta rifles-
sa sul tibiale anteriore
con e senza appoggio
plantare e stabiliscono
che il riflesso è stabiliz-
zato dall’appoggio plan-
tare. Sul Journal of Phy-
siology nel 2001 è stato
pubblicato un lavoro che
dimostra che la superficie
c u t a n e a
plantare ed
i recettori
muscolari
cooperano
nei mecca-
nismi del
passo. Gli
autori ap-
plicano sti-
moli vibra-
tori 20-80
Hz, su su-
p e r f i c i e
plantare po-
dalica e su
tendini, mi-
surano lo
spostamen-
to del cen-
tro di gravi-
tà, l’angolo
della cavi-
glia, la atti-
vità emg di
soleo e del
tibiale ante-
riore. En-
trambe in-
ducono tilt
corporeo. A
parità di in-
tensità del-
lo stimolo,
la stimola-
zione cuta-
nea deter-
mina effetti
maggiori.
Su Europe-
an Journal
of Neuro-
scienze del
2002 veni-
va pubbli-
cato che il
carico non influenza i ri-
flessi fasici degli arti in-
feriori. I pazienti veniva-
novalutati mentre cammi-
navano con tre differenti
pesi; venivano misurati i
riflessi tramite emg; la
variazione di peso non
aveva alcuna influenza
sul tempo e sull’ampiez-
za delle risposte emg.
Ancora su Adv Exp Med
Biol del 2002 era pubbli-
cato che i recettori cuta-
nei hanno una differente
distribuzione. Gli autori
misurano la sensibilità
agli impulsi vibratori,
della cute plantare poda-
lica di soggetti giovani ed
anziani e riferiscono una
differente distribuzione a
seconda delle regioni
anatomiche e dell’età, ri-
conoscendo la pianta dei
piedi come la sede della
più alta concentrazione di
tali recettori, rispetto a
tutto il resto del corpo.
Inoltre, tra gli autori che
hanno fatto della stimola-
zione plantare parte inte-
grante del loro approccio
terapeutico c’è Vojta che
descrive i punti grilletto
come punti cutanei che se
stimolati determinano
una reazione clinica di ti-
po muscolare. Tra i vari
punti grilletto Vojta ne
descrive alcuni sulla
pianta del piede che se
stimolati determinano
una triplice reazione
flessoria. Anche Lewit
nel suo libro “Terapia
manipolativa nella riabi-
litazione dell’apparato
locomotore”, parla di
“strokling” come terapia
fatta di piccoli colpetti e
strofinamenti della cute
plantare per attivare il to-
no degli arti inferiori.
Un altro autore è Ida
Rolf che nel suo libro “Il
rolfing” spiega che dei
dieci trattamenti da lei
ideati in seguenza per fi-
ni riabilitativi, il primo
deve essere fatto attraver-
so una stimolazione plan-
tare finalizzata all’attiva-
zione dell’intero tono po-
sturale. Anche Therese
Bertherat, allieva di F.
Meziere, spiega che at-
traverso una stimolazio-
ne della superficie plan-
tare con una pallina, si
riesce ad ottenere una de-
contratturazione dei mu-
scoli del piede e della
gamba. Infine Robert
Maigne nel suo libro
“Medicina Manuale ” ri-
ferisce di curare alcuni
mal di testa mettendo
semplicemente
un piccolo spes-
sore nella scar-
pa del paziente.
Dalla letteratura
internazionale
quindi, e dal-
l’esperienza di
noti professioni-
sti si evince che
la stimolazione
della sensibilità
plantare ha ef-
fetti sulla postu-
ra; la alterata
postura è rico-
nosciuta respon-
sabile di dolori
dell’apparato lo-
comotore; la sti-
molazione sen-
sitiva plantare
potrebbe avere
effetti sulla sin-
tomatologia do-
lorosa delle pa-
tologie dell’ap-
parato locomo-
tore. Lo scopo
della nostra ri-
cerca è stata,
quindi, quella di
valutare, su un
considerevole
numero di pa-
zienti cronici, se
le solette pro-
priocettive KS,
del tipo Ks Me-
dical, hanno un
effetto terapeu-
tico sulle pato-
logie dell’appa-
rato locomotore
e se sono una
terapia gradita
dal paziente. Il gradi-
mento del paziente nei
confronti della terapia
prescritta è un fattore di
fondamentale importan-
za per la scelta, da parte
del clinico, di una terapia
rispetto ad un’altra. Que-
sto fa certamente aumen-
tare il rapporto di fiducia
tra medico e paziente ed
aumenta anche la stessa
partecipazione del pa-
ziente alla prescrizione
terapeutica. La soddisfa-
zione del paziente e la
percezione che ha della
terapia dipendono co-
munque da molti fattori.
E’ importante che il pa-
ziente percepisca un mi-
glioramento dei sintomi
o che almeno mostri otti-
mismo nei confronti del-
le possibilità terapeuti-
che del trattamento. Inol-
tre il paziente deve esse-
re sufficientemente moti-
vato nei confronti del
trattamento terapeutico
utilizzato, ed è funziona-
le in questo senso che il
paziente partecipi attiva-
mente alla scelta del trat-
tamento stesso e venga
informato delle varie fasi
della terapia. E’ anche
importante, per una buo-
na economia gestionale
del paziente, la realizza-
bilità dellaterapia; quan-
to più è facile seguire
una cura, maggiore sarà
il gradimento nei con-
fronti di questa da parte
del paziente, (andare tutti
i giorni a fare fisioterapia
è diverso che prendere
due aspirine al giorno).
Da non dimenticare poi
il costo economico della
terapia consigliata. Non
è quindi facile la scelta
di un trattamento che sia
al tempo stesso terapeu-
tico, facilmente realizza-
bile ed a costi accessibili.
Lo scopo della nostra ri-
cerca è stato anche quel-
lo di valutare se le solette
propriocettive KS, del ti-
po Ks Medical, sono una
terapia gradita al pazien-
te. Questo studio è stato
ritenuto come prelimina-
re ad un progetto di ri-
cerca più ampio ed ap-
profondito. Nel periodo
tra febbraio 2003 e mag-
gio 2004, presso il centro
studi e ricerche Ks Italia,
abbiamo condotto uno
studio retrospettivo su
2820 pz. Tutti i pz. sof-
frivano di patologie cro-
niche dell’apparato loco-
motore. Tutti i pz. erano
in trattamento con stimo-
lazione plantare median-
te plantari “Attivo Ks
Medical”e seguivano il
trattamento da almeno
un anno. È stato sommi-
nistrato un questionario
di 58 domande basato
sull’autovalutazione del
pz. utilizzando scale uffi-
cialmente riconosciute.
Sono state valutate le ri-
sposte a 2486 questiona-
ri, sono stati esclusi i
questionari incompleti. -
Totale questionari analiz-
zati: 2486
- Pazienti maschi: 894
- Pazienti femmine:1592
- Età media: 37,7 anni
- Tempo medio di soffe-
renza: 6,1 anni Tutti i pa-
zienti soffrivano di pato-
logie croniche dell’appa-
rato locomotore: (cavi-
glie, ginocchia, anche,
colonna, lombare, dorso
cervicale, spalle, braccia,
gomito, polsi o mani).
Tutti i pazienti reclutati
nello studio erano in trat-
tamento mediante stimo-
lazione plantare in mo-
noterapia da almeno un
anno. Abbiamo valutato
l’outcome della terapia
mediante un questionario
di autocompilazione
composto da 58 doman-
de. Le domande del que-
stionario chiedevano al
paziente: da quanto tem-
po e in che modalità era-
no esorditi i dolori e
quanto erano intensi; se
c’era presenza di cefalea,
senso di sbandamento,
disturbi d’umore, interfe-
renze con l’attività lavo-
rativa e quale era la fre-
quenza e l’intensità di
questi sintomi; abbiamo
inoltre chiesto ai pazienti
se erano stati visitati da
altri specialisti e se e
quali terapie avevano ef-
fettuato precedentemen-
te, incluso la terapia con
plantari tradizionali e che
effetto avevano avuto
queste terapie.
Per la valutazione della
soddisfazione del pazien-
te e dell’outcome della
terapia abbiamo chiesto
al paziente se dopo l’uti-
lizzo del plantare KS il
paziente si sentiva mi-
gliorato ed in che per-
centuale, se si era rivolto
ad altri specialisti e per
quale motivo, se aveva
avuto benefici rispetto
alla sintomatologia algi-
ca pregressa.
Abbiamo inoltre valutato
gli effetti collaterali del
plantare Ks mediante in-
dagine sulla insorgenza
di nuovi dolori, sulla lo-
ro localizzazione e sulla
necessità di non utilizza-
re il plantare per proble-
matiche connesse . Ab-
biamo infine domandato
al paziente il livello di
miglioramento attribui-
bile all’utilizzo del plan-
tare KS espresso in per-
centuale, e se avrebbe
consigliato tale tratta-
mento alle persone di sua
conoscenza. Lo scopo
della nostra ricerca è sta-
to anche quello di valuta-
re se le solette proprio-
cettive KS, del tipo Ks
Medical, sono una te-
rapia gradita al pazien-
te. Questo studio è sta-
to ritenuto come preli-
minare adun progetto
di ricerca più ampio ed
approfondito.
CENTRO STUDI KS Quando la ricerca scientifica è al passo...
Tra questi pazienti, 472
soffrivano di CEFALEE
MUSCOLOTENSIVE e -
315 soffrivano di SENSO
DI SBANDAMENTO.
Tra i primi, il 91% ha di-
chiarato che le cefalee era-
no MOLTO diminuite già
al primo mese di tratta-
mento.
Tra i secondi, il 73% ha di-
chiarato che gli sbanda-
menti erano MOLTO di-
minuiti già al primo mese
di trattamento. Alla do-
manda “ha avvertito nuovi
dolori con l’utilizzo dei
plantari Ks?”: 54% ha di-
chiarato di aver accusato
nuovi dolori solo all’inizio
del trattamento; il 28% ha
dichiarato di aver accusato
nuovi dolori solo qualche
volta; l’8% saltuariamente;
il 4% spesso ed il 2% sem-
pre. Circa l’intensità dei
dolori provocati dal planta-
re Ks il 52% ha dichiarato
che i dolori sono stati poco
intensi; il 42% ha detto ab-
bastanza intensi e solo il
5% ha dichiarato che sono
stati molto intensi. Infine,
il 92% dei pazienti, 2287
persone, ha dichiarato di
essere molto soddisfatto
dei risultati terapeutici rag-
giunti; il 97%, 2411 perso-
ne, ha dichiarato di consi-
gliare l’uso di questi plan-
tari.
Nonostante tutti i bias of-
ferti da uno studio di que-
sta impostazione, il dato
più eloquente nella valuta-
zione della compliance del
paziente è che il 97% dei
pazienti consiglierebbe
l’utilizzo del plantare Ks
Medical a persone che do-
vessero
lamentare dei sintomi algi-
ci all’apparato locomotore.
Se teniamo presente che il
plantare esteropropriocetti-
vo è una terapia al momen-
to non valutata attraverso
una metodologia scientifi-
ca, non può non colpire il
fatto che il gradimento del
paziente sia stato così in-
tenso a dispetto dell’igno-
ranza scientifica che re-
gna su questo approccio
terapeutico. Se poi valu-
tiamo il campione analiz-
zato, vediamo che la mag-
gioranza dei pazienti
(87%) era già stato sotto-
posto a terapia classica ed
universalmente prescritta
sia di tipo farmacologico
che fisica, e la stessa mag-
gioranza dei pazienti aveva
riferito di non aver avuto
grande compliance nei
confronti delle terapie alle
quali era stata
sottoposta, né aveva tratto
grandi giovamenti. Sicura-
mente lo studio ha dei li-
miti di diversa natura, in-
nanzitutto trattandosi di
autovalutazione ci sono i
limiti della mancanza di
indagine clinica, questo si-
gnifica che dobbiamo fare
affidamento unicamente
sulle risposte del paziente.
Un altro dei bias di questo
studio è che si è svolto in
un contesto privato. Nella
maggior parte dei casi i pa-
zienti venivano da fuori
città, con grande motiva-
zione ad iniziare e seguire
la terapia che avevano
scelto. Un paziente moti-
vato è un paziente che ha
una implicita tendenza ad
una buona compliance. Es-
sendo questa, quindi come
detto, una terapia comple-
mentare, va inoltre attribui-
to al paziente un certo gra-
do di fede che associato ad
una forte motivazione raf-
forza ulteriormente l’aspet-
tativa e la compliance del
paziente nei confronti del
trattamento al quale è stato
sottoposto. Un altro dato
che favorisce ulteriormente
la compliance del
paziente è che la maggior
parte dei pazienti seguiti in
questo studio veniva da
una condizione di patolo-
gia cronica con molte tera-
pie alle spalle. La somma
di queste componenti emo-
zionali fanno si che ci sia-
no state le condizioni idea-
li alla riuscita della terapia.
Un altro degli aspetti da
valutare è che durante la
visita e durante i controlli
successivi al paziente vie-
ne fatta localizzare l’atten-
zione sulla postura e sui
meccanismi posturali e
molti pazienti hanno quin-
di recepito un messaggio
che gli diceva di stare più
attenti alla postura, di stare
più dritti, di non mantener-
si curvi. Valutato che molte
delle patologie dell’appa-
rato locomotore sono di ti-
po posturale, sicuramente
la focalizzazione dell’at-
tenzione del paziente alla
correzione
posturale cercando di assu-
mere posizioni corrette è
paragonabile ad un inse-
gnamento parzialmente si-
mile alle scuole americane
(back, bone, neck school)
che hanno come finalità
proprio l’educazione del
paziente.
Va inoltre considerato
l’aspetto economico della
cosa. Tenuto presente che
il tempo medio di tratta-
mento è stato di un anno e
che il numero medio di vi-
site è stato di 2,75, la spesa
economica del trattamento
con ortesi plantare proprio-
cettive sembrerebbe più
che accettabile e potrebbe
essere un’altra di quelle
variabili che hanno in-
fluenzato la compliance di
questo studio. Che però il
miglioramento del pazien-
te, anche se attribuibile in
parte ad un condiziona-
mento psicologico, sia
concreto e reale si evince
da alcuni dati quali per
esempio il fatto che il 79%
dei pazienti riferisce di non
essersi più sottoposto a vi-
site ed a terapie specialisti-
che per tutto l’anno di trat-
tamento plantare. Questo
dato è sicuramente una di-
mostrazione concreta di un
tangibile miglioramento
del paziente.
Un altro dato che vale la
pena di osservare è che la
maggior parte dei pazienti
era stato sottoposto a tera-
pia medica o fisica o far-
macologica o chirurgica e
che, ad eccezione di un
19%, nessuno dei pazienti
si era mai curato con plan-
tari. È da specificare anco-
ra, ad onor del vero, che di
questi pazienti già trattati
con ortesi plantari di tipo
ortopedico classico (472
pz.), solo il 12% (54 pz.) si
è dichiarato soddisfatto dei
risultati che aveva ottenuto
con quei presidi. Questo ha
dato al paziente una possi-
bilità di sperimentare la te-
rapia ricevuta, e se con-
frontiamo il dato che dei
pazienti sottoposti a tratta-
mento terapeutico conven-
zionale precedente all’uti-
lizzo del plantare, il 58%
non ha riferito migliora-
menti degni di nota, al dato
che il 92% dei pazienti sot-
toposti a terapia con plan-
tare propriocettivo ha rife-
rito un miglioramento,
sembrerebbe dal confronto
tra le terapie fatte, sia pro-
prio la terapia di stimola-
zione plantare un atto tera-
peutico insolito ma effica-
ce.
Da questo studio appaiono
due dati che sembrano
confermare che il plantare
estero-propriocettivo da
noi utilizzato induca delle
modificazioni funzionali
all’apparato locomotore, il
primo è che praticamente
tutti i pazienti (80%) riferi-
scono di avere avvertito
nuovi dolori durante l’uti-
lizzo dei plantari che erano
da attribuirsi all’utilizzo
stesso del plantare, ed un
altro dato è che questi nuo-
vi dolori, presentatisi so-
prattutto all’inizio del trat-
tamento, avevano una lo-
calizzazione non solo ai
piedi, ma anche alle gambe
ed alla colonna e le spalle.
Sembrerebbe quindi che
con l’utilizzo di questa sti-
molazione plantare ci sia-
no degli adattamenti da
parte del sistema neuromu-
scolare lungo tutto il soma.
Dato confermato dalle ri-
sposte del paziente che ri-
feriscono di camminare
meglio o molto meglio ri-
spetto al periodo preceden-
te l’utilizzo del plantare
KS.
In fondo la soletta studiata
in questo lavoro riproduce,
con il passo e con la stazio-
ne eretta, un profondo
massaggio pressorio per-
pendicolare in differenti
punti della pianta del pie-
de, con un materiale elasti-
co, ed a nostro parere non
va considerata una terapia
differente da quello che
può essere un massaggio
digitopressorio plantare.
La vera differenza con
ogni altra terapia attual-
mente in uso, è che con
questo metodo il massag-
gio viene dato a paziente in
statica eretta e durante la
locomozione. Questo di-
pende dal fatto che il plan-
tare “lavora” indipendente-
mente da quello che il pa-
ziente fa, anzi svolge la sua
azione terapeutica durante
l’abituale svolgimento del-
la vita e dell’attività del pa-
ziente.
Ha un costo relativamente
contenuto, non ha bisogno
di grandi assistenze e, se
bene prescritto, ha una
grande efficacia sui sinto-
mi del paziente.
Conclusioni Dal nostro
studio appare che il pa-
ziente in trattamento con
soletta di stimolazione
plantare abbia una buona
compliance nei confronti
di questo trattamento orte-
sico.
La compliance può essere
attribuita a molteplici fatto-
ri tra cui una evidente effi-
cacia della terapia di sti-
molazione plantare nei
confronti dei sintomi del
paziente.
Sono necessari ulteriori
studi per valutare la reale
efficacia terapeutica e le
implicazioni neurofisiolo-
giche della stimolazione
plantare.
Villa Salus, professionalità e organizzazioneAlla Casa di cura di Messina privilegiati formazione e aggiornamento
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �20 ��
CARDIOLOGIA
MESSINA - Formazione al primo
posto per Villa Salus, Casa di cura
siciliana con sede a Messina. Per i
dirigenti della Clinica privata in un
contesto in cui le cono-
scenze e le tecnologie appli-
cate alla medicina si
evolvono costantemente, of-
frendo agli operatori della
sanità opportunità diagno-
stiche e terapeutiche sempre
più efficaci e innovative,
l'aggiornamento professio-
nale costituisce una requi-
sito imprescindibile per il
mantenimento delle mi-
gliori condizioni qualitative
dell'assistenza ospedaliera.
Con questa convinzione,
Villa Salus ha sempre pun-
tato sul costante aggiorna-
mento professionale dei
propri collaboratori, agevo-
lando la partecipazione a
corsi di perfezionamento,
stages professionali, conve-
gni ed ogni altra "occa-
sione" formativa. Villa
Salus organizza sistematica-
mente iniziative formative
“interne”, rivolte esclusiva-
mente al proprio personale
sanitario, medico ed infer-
mieristico, tutte con il rico-
noscimento dei crediti
formativi Ecm, rilasciati dal
Ministero della Salute.
Contemporaneamente la casa di
cura si è fatta promotrice di un
programma di appuntamenti perio-
dici rivolti a quanti, medici di
base o specialisti, abbiano inte-
resse ad approfondire, attraverso il
dialogo e l’integrazione di compe-
tenze complementari, specifiche
tematiche sanitarie.
L’attenzione è stata, e sarà in fu-
turo, rivolta all’analisi di nuove
tecniche e al confronto di espe-
rienze su diversi protocolli sani-
tari.
Con questo spirito Villa Salus orga-
nizza sistematicamente i propri ap-
puntamenti, con la partecipazione
dei più illustri personaggi della me-
dicina italiana ed internazionale.
La sempre maggiore disponibilità di
mezzi diagnostici e tecnici, le super
specializzazioni possono, a volte,
creare incertezza nell’indicare o
suggerire un tipo di indagine o trat-
tamento terapeutico. In una medi-
cina moderna e pluridisciplinare si
ritiene indispensabile il continuo
scambio culturale tra le branche af-
fini, in modo da mantenere un ade-
guato livello di conoscenze.
In questo quadro la casa di cura
Villa Salus, si fa promotrice di un
programma di appuntamenti perio-
dici rivolti a quanti, medici di base
o specialisti, abbiano interesse ad
approfondire, attraverso il dialogo e
l’integrazione di competenze com-
plementari, specifiche tematiche sa-
nitarie. Di volta in volta, pertanto,
l’attenzione verrà rivolta all’analisi
di nuove tecniche e al confronto di
esperienze su diversi protocolli sa-
nitari.
LA STORIA
La casa di cura Villa Salus è ope-
rante a Messina dall'1 giugno 1961.
È stata fondata dal professor Gu-
stavo Barresi, clinico dell'Università
di Messina dal 1956 al 1988.
Dall'apertura fino al 1980 ha assi-
stito prevalentemente pazienti chi-
rurgici e ostetrico-ginecologici; a
partire dal 1980 il reparto di gineco-
logia è stato sostituito da quello di
medicina generale e cardiologia.
PROFESSIONALITÀ
E ORGANIZZAZIONE
La professionalità delle équipes sa-
nitarie, l'organizzazione dei servizi
assistenziali e l'aggiornamento tec-
nologico sono i tre fondamentali pi-
lastri grazie ai quali la casa di cura,
fronteggiando con competenza
anche le patologie a più elevata
complessità, si è nel tempo accredi-
tata quale importante punto di rife-
rimento sanitario per Messina e la
sua provincia.
Ogni anno nella Villa Salus vengono
ricoverati oltre 3500 pazienti
affetti da ogni tipo di patolo-
gia medico-chirurgica. A par-
tire dall'inizio dell'attività
della Casa di Cura, nel 1961,
sono stati effettuati circa
120mila ricoveri.
Sin dall'apertura sono state stipulate
convenzioni con gli Enti mutuali-
stici e, dopo la riforma sanitaria del
1978, con il Servizio sanitario na-
zionale. Oggi dopo l'ultimo riordino
della sanità, la casa di cura è accre-
ditata con il Servizio sanitario e fa
parte del sistema ospedaliero nazio-
nale. Il ricovero presso Villa Salus
è, quindi, del tutto equiparato a
quello effettuato presso gli ospedali
pubblici ed il cittadino-utente ha di-
ritto ad esso in regime di assistenza.
EGUAGLIANZA
E IMPARZIALITÀ
I principi ispiratori dell'attività assi-
stenziale della Casa di cura Villa
Salus sono quelli di eguaglianza,
imparzialità, partecipazione, effica-
cia ed efficienza.
Eguaglianza: l'erogazione del servi-
zio assistenziale è ispirata al princi-
pio di eguaglianza dei diritti degli
utenti senza alcuna distinzione de-
terminata da motivi riguardanti il
sesso, la razza, la lingua, la religione
e le opinioni politiche.
Imparzialità: i comportamenti della
casa di cura nei confronti dei
propri clienti sono ispirati a
criteri di obiettività, giustizia
ed imparzialità. Si garantisce
pertanto a tutti i cittadini la
parità nelle condizioni di ac-
cesso e fruizione dei servizi
offerti dalla struttura. Parte-
cipazione: la casa di cura pri-
vilegia modalità di
erogazione delle prestazioni
che diano spazio ad una par-
tecipazione attiva del cliente
nell'ambito del proprio pro-
cesso assistenziale.
Il combinato disposto dalla
L. 241/90 e dall'art. 14 del
decreto legislativo 502/92,
sancisce il diritto di informa-
zione e di tutela del cittadino
nei confronti dei soggetti
erogatori di servizi pubblici.
A tal fine viene fornito ai
clienti un complesso di in-
formazioni riguardanti i di-
ritti ad essi spettanti
nell'ottenimento della presta-
zione nonché le modalità per
eventuali reclami; la pre-
sente documentazione costi-
tuisce quindi di uno
strumento volto alla tutela
degli utenti, da intendersi
non "come mero riconoscimento for-
male di garanzie al cittadino, ma di
attribuzione allo stesso di un potere
di controllo diretto sulla qualità dei
servizi erogati".
Efficacia ed efficienza: si tratta di
condizioni imprescindibili per la so-
pravvivenza e lo sviluppo futuro
dell'azienda, in quanto determinanti
dell'economia aziendale.
MODALITÀ
DI ACCESSO
La prenotazione del ricovero pro-
grammato può essere effettuata tele-
fonicamente, chiamando il
centralino della Casa di cura o pre-
sentandosi direttamente all'accetta-
zione tutti i giorni feriali.
Nell'intervallo tra la data di prenota-
zione e l'effettivo ricovero, i medici
del reparto interessato assicurano, se
necessario, le procedure di preospe-
dalizzazione per predisporre gli ac-
certamenti diagnostici ed,
eventualmente, iniziare un ciclo te-
rapeutico preliminare atto a ridurre
il periodo della successiva degenza.
I ricoveri si effettuano, di norma, la
mattina.
Al fine di godere del regime assi-
stenziale il paziente dovrà essere
fornito della documentazione auto-
rizzativa prescritta dal Servizio sa-
nitario nazionale. Il ricovero avverrà
in camera a due letti senza alcun
esborso da parte del paziente.
www.villasalus.eu
Ricoverati ogni anno oltre 3.500 pazienti, dalla nascita della Clinica 120mila degenti
In alto, staff medico in sala operatoria.A lato, la dottoressa Ermina Augello
www.italiainweekend.itSFOGLIALO SU
www.italiainweekend.itSFOGLIALO SU
RIMINI - Benefici di un trattamento
precoce e proattivo per la dermatite
atopica, malattia che è stata tradizional-
mente trattata in modo reattivo, cioè
con l'impiego di farmaci sintomatici,
quali i corticosteroidi per uso topico,
per la gestione delle riacutizzazioni pe-
riodiche. La Società italiana di derma-
tologia pediatrica, presidetuta da Carlo
Gelmetti, pubblica un testo sul proprio
sito Internet, in cui si descrive il quadro
patologico della DA, caratterizzato da
pelle anormalmente secca, pruriginosa
e infiammata, è facilmente passibile di
escoriazioni e sanguinamento da grat-
tamento. Tuttavia, il ricorso ai cortico-
steroidi non è sempre consigliabile,
specie in alcune aree, come il viso e il
collo, dove la cute è più delicata. Oggi
con l'impiego topico di pimecrolimus,
in crema all'1%, lo specialista ha l"op-
portunità di passare da un trattamento
reattivo a uno precoce proattivo, in gra-
do di controllare la malattia.
Gli studi più recenti. I risultati di due
trial clinici associati, "Pimecrolimus in
Eczema: Prevention of Progression
(Pep)", dimostrano, infatti, che l'inter-
vento con pimecrolimus, ai primi segni
o sintomi della malattia, consente di ri-
durre il numero e la gravità delle riacu-
tizzazioni, sia nei bambini che negli
adulti. I due studi della durata di 26
settimane, multicentrici, in doppio cie-
co, controllati verso placebo, hanno
preso rispettivamente in esame: 521
bambini e adolescenti (età compresa tra
2 e 17 anni) e 543 adulti (di età supe-
riore ai 18 anni), con un'anamnesi di
dermatite atopica di grado da lieve a
moderato. Le riacutizzazioni sono state
definite come un peggioramento dei
sintomi, tale da richiedere l'impiego dei
corticosteroidi topici, nonostante il trat-
tamento in studio. Risultati nella popo-
lazione adulta. Il numero medio di ria-
cutizzazioni si è ridotto del 30% nel
gruppo trattato con pimecrolimus a
confronto con il gruppo placebo (0,97
vs. 1,39). Inoltre, nei soggetti in terapia
con pimecrolimus, il tempo medio alla
prima riacutizzazione è stato di oltre
190 giorni, contro i 67 giorni dei pa-
zienti trattati con placebo. Nei pazienti
trattati con pimecrolimus, ai primi se-
gni e sintomi, si è ridotto l'utilizzo dei
corticosteroidi per uso topico del 21%,
con una durata media di 17,7 giorni
d'impiego vs. i 22,5 giorni dei pazienti
trattati con il solo veicolo. Il gruppo pi-
mecrolimus, inoltre, ha richiesto il 30%
in meno di visite di controllo aggiunti-
ve (non programmate dallo studio), ri-
spetto al gruppo placebo (156 vs. 233
visite). Controllo della dermatite atopi-
ca. Questi dati clinici dimostrano che
pimecrolimus è più efficace quando è
utilizzato in modo precoce e proattivo,
impedendo nella maggioranza dei pa-
zienti l'evoluzione della malattia alle
fasi più gravi. Il trattamento precoce e
intermittente fornisce nel lungo termi-
ne il controllo della dermatite atopica;
inoltre tale approccio terapeutico con-
sente al dermatologo di ridurre l'uso di
corticosteroidi per uso topico, riservan-
doli esclusivamente alle fasi più gravi
della malattia. Farmacologia e sicurez-
za. Pimecrolimus appartiene alla classe
degli inibitori della calcineurina ed è
caratterizzato da un meccanismo di
azione selettivo, che riduce la sintoma-
tologia infiammatoria della dermatite
atopica.
La formulazione in crema all'1%, per
uso topico, è un trattamento efficace
per la gestione dell'eczema di grado da
lieve a moderato, con un profilo di si-
curezza favorevole. È l'unica crema
non steroidea approvata per il tratta-
mento a breve termine, e intermittente
a lungo termine.
di Mario Perrino�
Dermatite atopica, corticosteroidinon consigliati su viso e collo
Primecrolimus permetteallo specialista di passareda un trattamentoreattivo a uno precoce
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �21 ��
PELLE & BAMBINI
Condurre il paziente a soluzioni di gestione dei propri stress emotiviDisordini alimentari “mortali”
NEI CASI GRAVI PORTANO ALLA PERDITA DELLA VITA CON IL SUICIDIO
di Ariel Marino�
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �22 ��
ANORESSIA & BULIMIA
ROMA - I disordini alimentari, di cui
anoressia e bulimia nervosa sono le ma-
nifestazioni più note e frequenti, sono
diventati nell’ultimo ventennio una vera
e propria emergenza di salute mentale
per gli effetti devastanti che hanno sulla
salute e sulla vita di adolescenti e gio-
vani adulti. Negli Stati Uniti, le asso-
ciazioni mediche che si occupano di
disordini alimentari non esitano a defi-
nirli una vera e propria epidemia che at-
traversa tutti gli strati sociali e le diverse
etnie.
«Se non trattati in tempi e con metodi
adeguati - è riportato sul sito Internet di
Epicentro, Centro Nazionale di Epide-
miologia, Sorveglianza e Promozione
della Salute -, i disordini alimentari pos-
sono diventare una condizione perma-
nente e nei casi gravi portare alla morte,
che solitamente avviene per suicidio o
per arresto cardiaco».
Secondo la American Psychiatric Asso-
ciation, sono la prima causa di morte per
malattia mentale nei paesi occidentali.
Uno studio pubblicato sulla rivista in-
glese The Lancet indica che la ricerca
sui trattamenti è molto più avanzata nel
caso della bulimia nervosa, dove sono
stati svolti più di cinquanta studi e trial
e una gestione secondo pratiche basate
sull’evidenza è possibile. Minore atten-
zione, invece, si sarebbe dedicata finora
a ricerche sui possibili trattamenti di
anoressia nervosa e delle altre forme di
disordine alimentare.
«Anoressia e bulimia sono malattie
complesse - sottolinea Epicentro -, de-
terminate da condizioni di disagio psi-
cologico ed emotivo, che quindi
richiedono un trattamento sia del pro-
blema alimentare in sé che della sua na-
tura psichica. L’obiettivo è quello di
portare il paziente, attraverso terapie mi-
rate a modificare i comportamenti e l’at-
titudine, ad adottare soluzioni di
gestione dei propri stress emotivi che
non siano dannose per la propria salute
e a ristabilire un equilibrato comporta-
mento alimentare. Possono manifestarsi
in persone di diverse età, sesso, prove-
nienza sociale, ma sono solitamente più
comuni in giovani donne in età com-
presa tra i 15 e i 25 anni».
Da cosa nasce un disordine alimentare?
Al centro del disordine alimentare, che
si manifesta come malattia complessa,
risultante dall’interazione di molteplici
fattori biologici, genetici, ambientali,
sociali, psicologici e psichiatrici, c’è co-
munque da parte del paziente una os-
sessiva sopravvalutazione
dell’importanza della propria forma fi-
sica, del proprio peso e corpo e una ne-
cessità di stabilire un controllo su di
esso. Tra le ragioni che portano allo svi-
luppo di comportamenti anoressici e bu-
limici, si evidenziano, oltre a una
componente di familiarità (studi tran-
sgenerazionali e sui gemelli hanno di-
mostrato che i disordini alimentari si
manifestano con più probabilità tra i pa-
renti di una persona già malata, soprat-
tutto se si tratta della madre), l’influenza
negativa da parte di altri com-
ponenti familiari e sociali, la
sensazione di essere sottoposti a
un eccesso di pressione e di
aspettativa, o al contrario di es-
sere fortemente trascurati dai
propri genitori, il sentirsi og-
getto di derisione per la propria
forma fisica o di non poter rag-
giungere i risultati desiderati per
problemi di peso e apparenza.
Per alcune persone, si tratta di
una tendenza autodistruttiva che
le porta ad alterare il proprio
comportamento alimentare o ad
abusare di alcol o droghe.
L’anoressia e la bulimia però
possono anche dipendere dal
fatto che l’individuo subisca si-
tuazioni particolarmente traumatiche,
come ad esempio violenze sessuali,
drammi familiari, comportamenti abu-
sivi da parte di familiari o di persone
esterne, difficoltà ad essere accettati so-
cialmente e nella propria famiglia.
Uno dei motivi per cui una ragazza ini-
zia a sottoporsi a una dieta eccessiva è la
necessità di corrispondere a un canone
estetico che premia la magrezza, anche
nei suoi eccessi. Secondo molti psichia-
tri, infatti, l’attuale propensione a predi-
ligere un modello di bellezza femminile
che esalta la magrezza ha conseguenze
devastanti sui comportamenti alimentari
di molte adolescenti.
Effetti fisici e psicologici. Gli effetti dei
disordini alimentari sono molto pesanti,
sia sotto il profilo fisico che quello psi-
cologico. Dal punto di vista fisico, gli
effetti della malnutrizione comportano
ulcere intestinali e danni permanenti ai
tessuti dell’apparato digerente, disidra-
tazione, danneggiamento di gengive e
denti, seri danni cardiaci,
al fegato e ai reni, pro-
blemi al sistema nervoso,
con difficoltà di concen-
trazione e di memorizza-
zione, danni al sistema
osseo, con accresciuta
probabilità di fratture e di
osteoporosi, blocco della
crescita, emorragie in-
terne, ipotermia e ghian-
dole ingrossate.
Le ripercussioni psicolo-
giche, invece, compor-
tano depressione, basso
livello di autostima,
senso di vergogna e
colpa, difficoltà a mante-
nere relazioni sociali e fa-
miliari, sbalzi di umore,
tendenza a comporta-
menti manichei e mania-
cali, propensione al
perfezionismo.
Sintomi e caratteristiche.
I disordini alimentari
comprendono numerose condizioni di-
verse. Le più note e comuni sono ano-
ressia e bulimia nervosa.
Anoressia nervosa. Una persona diventa
anoressica quando, riducendo o inter-
rompendo la propria consueta alimenta-
zione, scende sotto l’85% del peso
normale per la propria età, sesso e al-
tezza. L’anoressia è conseguente al ri-
fiuto ad assumere cibo, determinato da
una intensa paura di acquistare peso o
diventare grassi, anche quando si è sot-
topeso. Spesso, una persona anoressica
comincia con l’evitare tutti i cibi ritenuti
grassi e a concentrarsi su alimenti ‘sani’
e poco calorici, con una attenzione os-
sessiva al contenuto calorico e alla com-
posizione dei cibi e alla bilancia.
Frequentemente i pasti vengono evitati
o consumati con estrema lentezza, ri-
muginando a lungo su ogni boccone in-
gerito. Il corpo viene percepito e vissuto
in modo alterato, con un eccesso di at-
tenzione alla forma e con il rifiuto fre-
quente ad ammettere la gravità della at-
tuale condizione di sottopeso. Diagno-
sticare l’anoressia non è sempre
semplice in soggetti molto giovani, per-
ché i cambiamenti fisici che accompa-
gnano l’adolescenza e che comportano
squilibri di peso e altezza possono ma-
scherarne le prime fasi. Nei bambini, è
più comune che l’anoressia si manifesti
attraverso altri sintomi, come la nausea
e il sentimento di non fame. Nelle ra-
gazze, invece, uno dei sintomi più clas-
sici è l’interruzione del ciclo mestruale
per almeno tre mesi successivi, sintomo
che però non si applica a giovani adole-
scenti che ancora non abbiano avuto il
menarca o, al contrario, alle ragazze che
prendono la pillola anticoncezionale.
L’anoressia si manifesta in due modi:
con restrizioni, determinata dalla ridu-
zione costante della quantità di alimenti
ingeriti; con abbuffate e successiva eli-
minazione: alimentazione compulsiva
seguita da vomito autoindotto, uso inap-
propriato di pillole lassative e diureti-
che, iper-attività fisica per perdere peso.
La persona anoressica diventa così os-
sessionata dal cibo che la propria vita fi-
nisce con l’essere totalmente incentrata
sulla questione alimentare, impedendo
di provare interesse e entusiasmo verso
qualsiasi altra cosa.
Una persona bulimica, invece, si ab-
buffa in modo molto diverso da quello
che avviene quando normalmente si
mangia troppo. Le caratteristiche tipiche
del comportamento bulimico sono: in-
gestione di una quantità eccessiva di
cibo, a volte per un totale di diverse mi-
gliaia di calorie, in un arco di tempo
molto stretto, per esempio nel giro di
due ore, e solitamente di nascosto da
altri la sensazione di non poter smettere
di mangiare e di non poter controllare il
proprio comportamento l’abbuffata è
preceduta e seguita da uno stress emo-
tivo molto forte. Raramente, i pazienti
bulimici non si infliggono alcuna puni-
zione.
www.epicentro.iss.it
BOLOGNA - L’Istitu-
to Ortopedico Rizzoli
di Bologna e Ibm
Israele sviluppano un
sistema per personaliz-
zare le cure per le ma-
lattie rare scheletriche.
Il gruppo “Clinical
Genomics” dell’Ibm,
con base a Haifa, in
Israele, è in ambito in-
ternazionale tra i lea-
der nello sviluppo di
strumenti che aprono
nuove prospettive di
cura mettendo l’infor-
matica al servizio di
genetica e clinica me-
dica.
La struttura di Genetica
Medica del Rizzoli è il
secondo partner nel mon-
do, dopo la Harvard Medical
School di Boston, scelto da Ibm
per lavorare in questa direzione,
poiché ha sviluppato nell’ambito
dell’attività ambulatoriale un
software che consente di gestire i
dati clinici dei pazienti affetti da
malattie rare scheletriche e di
analizzarli in modo da poter tro-
vare nuove risposte.
Il progetto che i ricercatori della
Genetica Medica del Rizzoli e
del Research Lab di Ibm stanno
sviluppando, nell’ambito di un
Protocollo di intesa tra la Regio-
ne Emilia-Romagna e il Ministe-
ro per l’Innovazione e lo Svilup-
po di Israele, porta a BioMIMs: il
paziente è al centro di un sistema
che “mappa” tutti i suoi dati cli-
nici, i risultati delle analisi gene-
tiche e le immagini radiografiche
con tutto il corredo di informa-
zioni che le accompagnano, i dati
anagrafici e l’albero genealogico.
Grazie a questo imponente set di
informazioni, e al confronto con i
set di altri pazienti reso possibile
dalla tecnologia di BioMIMs, sa-
rà possibile accrescere le cono-
scenze cliniche sulle malattie ra-
re scheletriche, definire in ma-
niera più precisa la diagnosi del
singolo paziente e quindi la cura.
La situazione attuale vede una
consistente perdita di dati utili
relativi al paziente a causa del-
l’impossibilità di “tenere insie-
me” in un’analisi coerente tutte
le informazioni disponibili, in
particolare quelle relative al-
l’Imaging e alle analisi geneti-
che, e proprio su questi ambiti è
puntata in particolare l’attenzio-
ne degli esperti israeliani Ibm.
Una volta sviluppato, il sistema
BioMIMs può anche consentire
un lavoro in rete agli specialisti,
con l’obiettivo di evitare ai pa-
zienti di spostarsi fisicamente: il
programma sarà testato e utiliz-
zato nella rete Hub and Spoke re-
gionale per le malattie rare sche-
letriche.
L'ISTITUTO
ORTOPEDICO
RIZZOLI
È una struttura ospedaliera e di
ricerca altamente specializzata
nel campo dell'orto-
pedia e traumatolo-
gia. Nel 1981 il Mi-
nistero della Sanità
italiano ha dichiarato
il Rizzoli "Istituto di
Ricovero e Cura a
Carattere scientifico"
(Irccs), riconoscendo
l'alto livello di assi-
stenza sanitaria rag-
giunto dall'istituto
nel campo ortopedi-
co e traumatologico.
Punto di forza del-
l'istituto è infatti la
stretta integrazione
tra l'attività di assi-
stenza (nel 2007 vi-
sitati circa 150mila
pazienti ed eseguito
oltre 18mila interventi di
chirurgia ortopedico-trauma-
tologica) e l'attività di ricerca
scientifica svolta dai 9 laboratori
di ricerca operanti presso l'istitu-
to, dove sono impiegate circa 250
persone tra medici, biologi, tec-
nici e altre figure professionali.
L'Istituto, inoltre, è sede di inse-
gnamento universitario grazie al-
la convenzione con l'Università
di Bologna.
L'Istituto Ortopedico Rizzoli è
dotato di oltre 324 posti letto, di-
stribuiti in camere con al massi-
mo 3 posti letto ciascuna e dotate
di bagno. I pazienti provengono
da tutt'Italia ed anche dall'estero.
Vi lavorano circa 1.350 persone.
LA STORIA
Il ‘Rizzoli’ fu fondato alla fine
del XIX secolo dal famoso chi-
rurgo bolognese Francesco Riz-
zoli che acquistò il convento e la
collina di San Michele in Bosco,
affidando un lascito alla Provin-
cia di Bologna affinché vi realiz-
zasse un istituto di cura specia-
lizzato in ortopedia.
Inaugurato nel 1896, divenne
presto uno tra i migliori ospedali
ortopedici del mondo per dimen-
sioni, attrezzature, organizzazio-
ne, ricerca e didattica. Questa
meritata fama fu dovuta soprat-
tutto ad Alessandro Codivilla ed
a Vittorio Putti, i primi direttori,
che crearono una prestigiosa
scuola di ortopedia con numero-
sissimi allievi in Italia ed in
America latina.
L’ATTIVITÀ
L'attività di ricovero e l'attività
clinica è organizzata in più di 30
unità operative, raggruppate in
due dipartimenti: Dipartimento
patologie ortopediche-traumato-
logiche complesse e Dipartimen-
to patologie ortopediche-trauma-
tologiche specialistiche. Oltre al-
la chirurgia ortopedico-traumato-
logica di base, vengono eseguiti
interventi di altissima specializ-
zazione nel trattamento dei tumo-
ri dell'apparato muscolo-schele-
trico, nella patologia ortopedica
pediatrica, nella patologia verte-
brale, del piede e degli arti supe-
riori, nella patologia dello sporti-
vo, nella patologia degenerativa
articolare dell'anca e del ginoc-
chio, nella diagnosi e trattamento
delle malattie genetiche schele-
triche.
Presso l'Istituto Ortopedico Riz-
zoli è inoltre operante da tempo
una Banca del Tessuto Muscolo-
scheletrico per la raccolta, la
conservazione e la distribuzione
di tessuto muscolo-scheletrico.
Tale banca è centro di riferimen-
to per la Regione Emilia-Roma-
gna.
Oltre a ciò il Rizzoli ha recente-
mente dato vita ad un'apposita
società per la gestione di servizi
di telemedicina. Tale società, de-
nominata Telemedicina Rizzoli
spa, offre oggi servizi di telecon-
sulto ortopedico su scala nazio-
nale.
BioMIMs per combattere le malattie rare
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �23 ��
INFORMATICA & GENETICA
‘RIZZOLI’ DI BOLOGNA E IBMSTUDIANO LO SCHELETRO UMANO
Il direttore Siviero: «Individuare eventuali elementi di criticitàtra il processo autorizzativo e la fruibilità dei prodotti»
Gruppo di lavoro Aifaper accesso a farmaci
MAPPATURA DI BEST PRACTICES
di Anselmo Tagliacozzi�
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �24 ��
SISTEMA FARMACEUTICO
ROMA - La Direzione generale
dell’Agenzia italiana del farmaco
ha istituito un gruppo di lavoro de-
dicato a monitorare l’accesso ai
farmaci. Istituzione e finalità del
Gruppo sono state illustrate da
Paolo Siviero, direttore del Centro
studi Aifa al Convegno "Una Pu-
blic Affairs Association per le rela-
zioni nel mondo della salute" tenu-
tosi a Milano presso il Circolo del-
la stampa.
«Il gruppo di lavoro istituito dal
professor Guido Rasi, direttore ge-
nerale dell’Aifa - ha spiegato Si-
viero - sarà chiamato a operare un
monitoraggio sull’effettivo acces-
so ai farmaci, con il fine di indivi-
duare eventuali elementi di critici-
tà tra il processo autorizzativo e la
fruibilità dei prodotti farmaceutici.
I dati emersi dal monitoraggio
consentiranno di valutare se e in
che misura le indicazioni della
Agenzia relativamente al posizio-
namento di un farmaco nel Pron-
tuario siano risultate corrette.
La logica è quella di operare una
raccolta ragionata di informazioni
che possano rappresentare una va-
lida base conoscitiva per l’Aifa
nella valutazione degli esiti delle
proprie decisioni, al fine di con-
sentire interventi di riequilibrio del
sistema ove ritenuto necessario.
Il gruppo di lavoro opererà attra-
verso la raccolta di dati
quali/quantitativi dal territorio na-
zionale e provvederà, oltre che a
svolgere il monitoraggio, a mette-
re a punto, in modo incrementale,
il modello di raccolta dati, al fine
di individuare gli elementi sensibi-
li per le valutazioni dell’Agenzia.
La funzione del Gruppo sarà es-
senzialmente tecnica, finalizzata
alla raccolta di informazioni da
trasmettere all’organo Aifa che
eserciterà la funzione valutativa.
La complessità dei dati da racco-
gliere, comporta la necessità di po-
ter contare su professionalità arti-
colate e per questo tra i compo-
nenti sono presenti un metodologo
della ricerca, un esperto di valuta-
zione, un clinico, un operatore sa-
nitario/farmacista, un esperto in
materia di associazionismo dei pa-
zienti, un esperto di associazioni-
smo istituzionale, un esperto in co-
municazione, due referenti Aifa.
Gli indicatori individuati dal grup-
po di lavoro dovranno mettere in
evidenza in che misura determinati
farmaci siano disponibili e acces-
sibili per i pazienti; in particolare
saranno approfonditi alcuni ele-
menti chiave: disponibilità dei far-
maci, richiesta dei farmaci, man-
cato incontro tra domanda di far-
maci e accessibilità agli stessi,
analisi delle cause: costo; sistema
di prescrizione; sistema di eroga-
zione; livelli difformi di disponibi-
lità del farmaco secondo la tipolo-
gia di distribuzione; livelli diffor-
mi di disponibilità dei prodotti nel
tempo; eventuale presenza di criti-
cità riferite a specifiche variabili
organizzative.
L’analisi dovrà considerare una
pluralità di elementi, non solo re-
lativi all’equilibrio tra domanda e
offerta, ma anche ai costi dei pro-
dotti, agli orientamenti dei servizi
sanitari regionali, alle scelte pro-
grammatiche di enti erogatori, alla
presenza di politiche produttive da
parte delle aziende farmaceutiche,
al fine di mappare le best practices
e le eventuali situazioni di critici-
tà. Poter contare su questo tipo di
informazioni consentirà all’Aifa di
avere un follow-up rispetto alle
proprie scelte e decisioni per me-
glio orientare l’impatto sul territo-
rio delle nuove autorizzazioni in
relazione al posizionamento deci-
so nel Prontuario. Un tale monito-
raggio permetterà di gestire even-
tuali criticità prima che raggiunga-
no dimensioni di conflitto».
Nel suo intervento, inoltre, il dot-
tor Siviero ha affrontato il tema
"L’accesso dei farmaci nei sistemi
sanitari e le relazioni con l’indu-
stria": «L'equità di accesso ai far-
maci è garantita a livello nazionale
dalle procedure di autorizzazione
all’immissione in commercio e di
classificazione ai fini della rimbor-
sabilità. Le finalità di governance
della spesa farmaceutica e l’attuale
assetto normativo basato sui prin-
cipi del federalismo, possono però
aver generato disomogeneità ed
asimmetrie nell'accesso ai farmaci
a livello regionale. L’iter procedu-
rale di autorizzazione all’immis-
sione in commercio e di inseri-
mento nel Prontuario farmaceutico
nazionale presenta una relativa
fluidità per i farmaci destinati al-
l’assistenza convenzionata (classe
A).
Per i farmaci di esclusivo uso
ospedaliero (classe H) l’iter è, in-
vece, spesso rallentato da ulteriori
fasi decisionali relative al recepi-
mento nei Prontuari terapeutici re-
gionali. La garanzia dell’uniformi-
tà dei livelli essenziali di assisten-
za è in tal modo spesso critica, de-
terminando fenomeni di disomo-
geneità d’accesso tra regioni diffe-
renti e persino tra strutture ospeda-
liere della medesima regione. Ana-
lizzando la diffusione dei farmaci
innovativi autorizzati negli ultimi
tempi si è cercato di monitorare
l’entità di tali distorsioni. La veri-
fica, condotta dall’Aifa, dal Mini-
stero della Salute, in collaborazio-
ne con le Regioni, almeno per
questa categoria di farmaci, ha
evidenziato risultati effettivamente
diversi tra le diverse Regioni ma
non allarmanti».
Il vizio prende più le donne
AUMENTANO I FUMATORIROMA - Cresce in Italia il numero
dei fumatori, per la prima volta dopo
sei anni. Se fino allo scorso anno, in-
fatti, si assisteva ad un declino co-
stante, seppur lieve, dei fumatori que-
st’anno si registra un aumento di 3,4
punti percentuali. In entrambi i sessi,
ma più marcatamente in quello fem-
minile. Aumento a cui corrisponde
una diminuzione degli ex fumatori,
passati dal 18,4 del 2008 al 14,6%
del 2009. Non si registra, invece,
contrariamente a quanto si potrebbe
pensare, un incremento delle vendite
di tabacco, che anzi sono calate nel
2008 dello 0,9%. Rimane stabile, in-
fine, il numero medio di sigarette fu-
mate quotidianamente: 14.
E’ quanto ha rilevato un’indagine
dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss),
condotta in collaborazione con la Do-
xa, l’Istituto di Ricerche Farmacolo-
giche ‘Mario Negri’ e la Lega Italiana
per la Lotta contro i tumori.
«Il fatto che l’aumento dei fumatori e
la stabilità dei consumi medi non cor-
rispondano a quanto accade nel mer-
cato dei ta-
bacchi lavora-
ti ci fa sup-
porre che sia
cambiata la
strategia di
acquisto dei
prodotti di ta-
bacco - ha af-
fermato Pier-
giorgio Zuc-
caro, direttore
dell’Osserva-
torio Fumo,
Alcol e Droga
del l ’ Is t i tuto
Superiore di Sanità -. I controlli del-
la polizia doganale hanno registrato
infatti una ripresa del contrabbando e
dei traffici illeciti internazionali. A
ciò si aggiungono il fenomeno della
contraffazione delle sigarette, la scel-
ta, come canale per la vendita di pro-
dotti da fumo di contrabbando, della
rete internet e la crescita delle vendi-
te transfrontaliere. Basti pensare che
un pacchetto da 20 di Marlboro che
in Italia costa
4,30 euro, in
Slovenia lo si
paga 2,60 euro
e in Romania
appena 1,51
euro».
At tua lmen te
fuma il 25,4%
delle persone
di 15 anni e
più corrispon-
denti a circa
13 milioni di
cittadini italia-
ni (7,1 milioni
di uomini e 5,9 milioni di donne), i
non fumatori sono il 60% e gli ex fu-
matori il 14,6%, pari rispettivamente
a 30,7 milioni di italiani e 7,5 milioni
di italiani. La fascia d’età in cui si re-
gistra la prevalenza maggiore di fu-
matori è quella dei 25-44 anni,
32,1%, mentre per i giovani di 15-24
anni la percentuale di fumatori è del-
la stessa entità di quella degli adulti
di 45-64 anni, rispettivamente 29% e
29,3%. L’aumento dei fumatori è do-
vuto in parte ad una diminuzione de-
gli ex fumatori: ciò implica che colo-
ro che negli anni passati avevano
smesso di fumare oggi hanno ripreso
la sigaretta, ossia hanno avuto una ri-
caduta. Complice forse la crisi eco-
nomica, ma più probabilmente il fatto
che il fumatore non è consapevole
del grado di dipendenza dalla nicoti-
na e pensa quindi di poter smettere
quando vuole e da solo, tant’è che
quasi la totalità degli ex fumatori ha
dichiarato negli anni passati di aver
smesso senza ricorrere ad alcuna for-
ma di aiuto e anche coloro che fanno
dei tentativi per smettere, senza suc-
cesso, non cercano alcun tipo di sup-
porto.
"E’ necessario quindi - ha affermato
Zuccaro - rivolgersi a dei professioni-
sti che trattano la problematica del ta-
bagismo e intraprendere dei percorsi
di disassuefazione dal fumo grazie
anche all’aiuto di specialisti che la-
vorano presso i centri antifumo dislo-
cati su tutto il territorio nazionale».
di Ariel Marino�
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �25 ��
TABAGISMO
Salute in moderna ottica di genere
Il corpo femminile reagisce in modo diverso alle malattie, viene colpito da patologie specifiche legate alla diversità biologica
CAGLIARI - "L'equità della salute
nella vita e nel lavoro", il tema del
convegno che si è tenuto a Cagliari
a Palazzo Regio, e che ha affrontato
i temi della salute della donna in
una moderna ottica di genere, in
rapporto alle dinamiche del lavoro e
del sociale.
L'iniziativa è stata realizzata dalla
consigliera regionale di Parità, Lui-
sa Marilotti, in collaborazione con
l'assessora regionale del Lavoro,
Maria Valeria Serra, e quello della
Sanità, Antonello Liori, e si è av-
valsa del patrocinio della Ministra
per le Pari Opportunità, Mara Car-
fagna, e della presidente del Consi-
glio regionale della Sardegna, Clau-
dia Lombardo.
C’è stata la relazione introduttiva di
Marilotti, sul tema "Il genere come
determinante della salute"; poi la
prima sessione dedicata agli aspetti
sanitari con il cardiologo Giuseppe
Mercuro, docente all'Università di
Cagliari e coordinatore del Gruppo
Nazionale di Studio sulle Malattie
Cardiovascolari di Genere, che ha
parlato di "Differenza di genere
nelle malattie cardiovascolari"; il
chirurgo oncologo Carlo Cabula ha
esposto i progressi della senologia
nel tumore della mammella.
Agostino Sussarello, presidente del-
l'Ordine dei Medici di Sassari è in-
tervenuto su "Sanità per le donne e
donne per la sanità".
La seconda sessione dedicata speci-
ficatamente al tema salute e lavoro,
è stata aperta da Paola Conti, socio-
loga del lavoro e consulente del Di-
partimento per le Pari Opportunità
che parlerà di "salute sul lavoro in
ottica di genere"; ha concluso i la-
vori l'assessore regionale della Sa-
nita Antonello Liori.
I lavori sono stati coordinati da Ro-
sanna Romano, direttrice della rivi-
sta on line Donne News. Il conve-
gno ha rivestito una particolare im-
portanza non solo perché intorno al
tema della salute della donna sono
stati coinvolti spe-
cialisti di caratura
nazionale, ma per-
ché esso si inseri-
sce nel quadro
delle più recenti
ricerche e scoper-
te che, soprattutto
a partire dagli Usa
ma ora anche in
Italia ed Europa,
hanno messo in
evidenza che il
corpo della donna
reagisce in modo
diverso alle malat-
tie, si ammala di
patologie specifi-
che, legate alla sua diversità biolo-
gica, e soprattutto reagisce in modo
differente agli stessi farmaci, che a
volte, benefici per il sesso maschi-
le, risultano dannosi e/o inefficaci
per la donna.
Le ricerche più avanzate stanno,
quindi, consentendo di ribaltare una
consuetudine pluriennale che consi-
derava il corpo della donna "sol-
tanto un po' più piccolo di quello
dell'uomo", curabile quindi con gli
stessi farmaci, sperimentati preva-
lentemente sull'uomo, semplice-
mente utilizzandoli in un dosaggio
minore, con quali conseguenze è
facile immaginare.
Ma, da questa considerazione di
base, sulla quale interverranno spe-
cialisti di diversi ambiti, dalla far-
macologia alla cardiologia, dalla
senologia alla psichiatria, appor-
tando le novità in materia, ne di-
scende un'altra, essenziale, che
spiega l'impegno della consigliera
di Parità i cui compiti istituzionali
sono quelli di intervenire nei casi di
discriminazione: trascurare gli
aspetti specifici, "di genere", della
salute della donna significa "discri-
minare" la donna anche sul versante
fondamentale quale quello della vi-
ta e del lavoro.
La donna, condizionata in partenza
dalle sue funzioni e prerogative le-
gate alla sua femminilità, quali la
gravidanza, il parto, la cura dei figli
e non solo, che hanno riflessi inevi-
tabili nel lavoro, nella carriera e
nelle sue proiezioni sociali, è con-
dizionata e discriminata anche nelle
attenzioni alla sua salute.
Il convegno ha avuto proprio lo
scopo di evidenziare i passi da
compiere per arrivare all'equità nel
campo della salute, perché come di-
ce Martin Luther King "di tutte le
disuguaglianze, di tutte le ingiusti-
zie, quelle legate alla salute sono le
più inumane": la Sardegna può a
buon diritto essere un laboratorio
avanzato di elaborazione di idee e
proposte in questa direzione, prose-
guendo l'esperienza indicata dalla
istituzione a Sassari del Dottorato
in Farmacologia di Genere, il primo
in Europa, voluto dalla farmacologa
Flavia Franconi, con l'apporto della
consigliera regionale di Parità.
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �26 ��
DONNA & LAVOROwww.italiainweekend.it
SFOGLIALO SUwww.italiainweekend.it
SFOGLIALO SU
di Mario Perrino�
BOLOGNA - Nel 2008 l’Azienda
Usl di Bologna ha potuto contare
su 6.288 operatori del comparto,
2.975 dei quali infermieri e 863
operatori socio-sanitari. Più infer-
mieri e più operatori socio-sanitari
rispetto al 2006 (erano, rispettiva-
mente, 2.928 gli infermieri e 805
gli operatori socio-sanitari), e me-
no personale amministrativo.
La risposta dell’Usl alle alle di-
chiarazioni rese dalle organizzazio-
ni sindacali, con alcune precisazio-
ni.
«Se si leggono bene i dati - sosten-
gono dalla dirigenza - si scopre fa-
cilmente che l’Azienda ha operato
non per ridurre il personale, ma per
riqualificarne la composizione e at-
trezzarsi per rispondere meglio ai
bisogni assistenziali dei cittadini».
Sin dal suo insediamento, la Dire-
zione aziendale ha avuto particola-
re cura per una pianificazione par-
tecipata, tanto di breve che di me-
dio periodo, con il coinvolgimento
nelle sedi idonee di professionisti
e sindacati, strategicamente orien-
tata al perseguimento di una più
efficace ed efficiente attenzione
per la centralità del cittadino e
l’equità di accesso in tutta l’area
metropolitana bolognese.
«Spiace che questi elementi non
siano stati colti nella loro portata.
L’Azienda si impegna, a tal propo-
sito, a migliorare la propria capa-
cità di comunicazione in maniera
da rendere le proprie strategie più
condivise, anche nell’ambito delle
relazioni sindacali.
Infine, val la pena di sottolineare
che nonostante l’unificazione
aziendale e i suoi esiti rilevanti, il
territorio metropolitano bolognese
continua a presentare dati di con-
sumo delle prestazioni sanitarie e
costi procapite superiori alla media
regionale. Situazioni che si sono
consolidate negli anni e non ancora
definitivamente risolte, che richie-
dono sforzi di innovazione a soste-
gno della efficienza».
«Colgo, pur nelle legittime criti-
che al nostro operato, una possibi-
le disponibilità alla riapertura del
dialogo – ha dichiarato Francesco
Ripa di Meana, direttore generale
della Azienda Usl di Bologna -.
Ritengo questa disponibilità im-
portante anche in vista dei cambia-
menti significativi che interesse-
ranno la sanità bolognese nei pros-
simi mesi, a partire dalla definitiva
sistemazione dei reparti all’11° e
al 12° piano del nuovo edificio D
dell’Ospedale Maggiore. Bologna
merita uno sforzo per trovare lin-
guaggi e modalità di azione comu-
ni e garantire non solo la tenuta del
suo sistema sanitario pubblico ma
anche la capacità di misurarsi con
successo con le sfide del futuro».
La risposta dell’Usl di Bologna alle organizzazioni sindacali. Nel 2008, 2.288 operatori
Più infermieri al servizio dei cittadiniRipa di Meana: «Dobbiamo essere capaci di misurarci con successo con le sfide del futuro»
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �28 ��
USL & SINDACATI
Francesco Ripa di Meana,direttore generale Usl di Bologna
ROMA - Luci e ombre quelle che Citta-
dinanzattiva (attraverso le sue reti Tribu-
nale per i diritti del malato e Coordina-
mento nazionale delle associazioni dei
malati cronici) e Fish hanno evidenziato
in un documento inviato al Governo e al
Parlamento in merito ad alcune delle mi-
sure contenute nel decreto legge “anticri-
si”.
Nell’atto si esprime infatti un forte ap-
prezzamento per l'abrogazione di quella
norma che veniva considerata una vera e
propria ingiustizia e che accoglie una
specifica proposta avanzata dalle due or-
ganizzazioni. Finalmente i lavoratori che
assistono un familiare con handicap gra-
ve, sia con un permesso previsto dalla
legge 104 che con il ricorso al congedo
per due anni per lo stesso motivo, non
vedranno più considerati questi periodi
come “assenza”, con conseguente decur-
tazione delle retribuzioni. Forti invece le
critiche nei confronti soprattutto di due
aspetti. Il primo riguarda il taglio di 800
milioni di euro imposto per la spesa far-
maceutica territoriale a partire dal 2010,
in una situazione in cui invece erano già
segnalate ed evidenti le difficoltà di ac-
cesso a farmaci necessari e insostituibi-
li. «In questo quadro - scrivono Cittadi-
nanzattiva e Fish - ci saremmo augurati
anziché un taglio ulteriore della spesa
farmaceutica, un ri-orientamento delle
risorse risparmiate nel 2008 (11,6% di
spesa effettiva nel 2008, contro il 14%
previsto, per un valore di circa 2 miliardi
e 472 milioni di euro) a favore di un in-
nalzamento del tetto di spesa farmaceu-
tica ospedaliera invece già sforato di
quasi il doppio (4,2% contro il 2,4%
previsto). Chiediamo inoltre all'Aifa di
coinvolgere le organizzazioni civiche
nella programmazione farmaceutica vista
l'attivazione di specifici tavoli, in cui, ad
oggi, sono coinvolte solo organizzazioni
mediche».
Il secondo aspetto critico riguarda le pro-
cedure per l'accertamento sanitario relati-
vo allo stato di disabilità. Infatti, a fronte
di una campagna promossa proprio per
sottolineare le lungaggini del processo e
le difficoltà dei cittadini ad avere una ri-
sposta definitiva in tempi accettabili, la
nuova norma, di fatto, crea un ulteriore
appesantimento burocratico. Attualmen-
te, i cittadini attendono oltre un anno per
ottenere i”verbali” di invalidità e handi-
cap, nonché ulteriori mesi per l'erogazio-
ne delle indennità economiche. La norma
introdotta dal dl (articolo 20, comma 1)
sebbene indichi l'integrazione delle
Commissioni mediche delle Asl con un
medico dell'Inps, non eliminano il secon-
do controllo previsto attualmente con
un'altra Commissione Inps e in grado di
dare validità effettiva alle valutazioni.
Sarebbe invece necessario, secondo le
due associazioni, che il primo accerta-
mento, cioè quello effettuato dalle Asl
con il concorso di un medico Inps, aves-
se valore definitivo. Questa semplifica-
zione, che avrebbe un enorme effetto sul-
la vita dei cittadini, non altererebbe mini-
mamente il sistema dei controlli previsto,
ma, anzi, permetterebbe un considerevo-
le risparmio di risorse dovuto alla dupli-
cazione delle procedure introdotte dalle
norme “anticrisi”.
www.cittadinanzattiva.it
di Anselmo Tagliacozzi�
Luci e ombre evidenziate in un documento dell’Associazione inviato al Governo TAGLIATI 800 MILIONI PER FARMACEUTICAPositive le agevolazioni previste per i lavoratori che assistono un parente disabile
|LUGLIO-AGOSTO 2009 �30 ��
CITTADINANZATTIVA