Sandra Fabbri, Epidemiologa · cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Se la...

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La Comunicazione Sandra Fabbri, Epidemiologa Fondazione Onlus Attilia Pofferi, Pistoia www.taskforcepandora.com 26 Giugno, 2014

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La Comunicazione

Sandra Fabbri, Epidemiologa Fondazione Onlus Attilia Pofferi, Pistoia

www.taskforcepandora.com 26 Giugno, 2014

MONOSSIDO DI DIIDROGENO (DHMO)

COS'È IL MONOSSIDO DI

DIIDROGENO?

Il Monossido di Diidrogeno (DHMO) è un composto chimico incolore ed inodore,

conosciuto anche come Ossido di Diidrogeno, Idrossido di Idrogeno, Idrossido di Idronio,

o semplicemente Acido Idrico. La sua componente molecolare principale è il radicale

instabile Idrossido, il quale è un tipico componente di una serie di composti caustici,

esplosivi o tossici, quali l'Acido Solforico, la Nitroglicerina e l'Alcool Etilico.

QUALI SONO I PERICOLI PIÙ COMUNI

ASSOCIATI CON IL DHMO?

• Morte dovuta ad inalazione accidentale di DHMO, anche in piccole quantità.

• Esposizioni prolungate a DHMO allo stato solido possono causare gravi danni ai tessuti biologici.

• L'ingerimento di quantità eccessive di DHMO produce una serie di effetti sgradevoli, anche se

tipicamente non mortali.

• Il DHMO è sistematicamente rilevabile nelle biopsie di tumori pre-cancerosi e di diversi tipi di

lesioni.

• Il DHMO allo stato gassoso può causare ustioni anche gravi.

DANNI A SISTEMI BIOLOGICI

ANIMALI

• Il DHMO è uno dei componenti principali delle piogge acide.

• Il DHMO contribuisce in modo significativo all'erosione del suolo.

• Il DHMO può corrodere ed ossidare diversi metalli.

• Contaminazione da DHMO su componenti elettronici e circuiti elettrici può

causare in determinati casi anche dei corto-circuiti.

• I freni delle automobili esposti al DHMO perdono gran parte della loro

efficienza.

• Il DHMO è spesso associato con i "cicloni killer", sia negli Stati Uniti che

in altri Paesi.

• Si sospetta che variazioni termiche di sistemi ad alto contenuto di DHMO

contribuiscano in modo significativo all'effetto meteorologico "El Nino".

DANNI AMBIENTALI

QUALI SONO GLI USI PIÙ FREQUENTI

DEL MONOSSIDO DI DIIDROGENO?

solvente o refrigerante industriale,

impianti termonucleari,

sistemi di propulsione di navi militari

di vecchia generazione,

miglioramento delle prestazioni degli

atleti,

produzione di armi chimiche e

biologiche,

estinguente o ritardante di incendi,

componente principale in molte

bombe di costruzione artigianale,

sottoprodotto della combustione di

idrocarburi e del funzionamento dei

sistemi di condizionamento d'aria a

compressore,

Rituali di culto,

utilizzato nei campi di sterminio della

Germania Nazista, nonchè nelle prigioni in

Turchia, Serbia, Croazia, Libia, Iraq ed Iran,

usato nei campi di prigionia Giapponesi

durante la Seconda Guerra Mondiale, ed

inoltre nelle prigioni Cinesi per diverse

forme di tortura,

usato da parte dell'esercito Serbo al

servizio di Slobodan Milosevic nella nota

campagna di pulizia etnica,

usato nei laboratori di ricerca e di

sperimentazione su animali, e

usato nella produzione e distribuzione

di pesticidi.

1) Come additivo per prodotti alimentari, tra cui omogeneizzati per bambini, diversi

tipi di zuppe, bevande gassate e talvolta anche in succhi di frutta che si presumono

"100% naturali",

2) in farmaci antitosse ed altri medicinali liquidi,

3) in prodotti spray per la pulizia dei forni e delle cucine,

4) in prodotti per l'igiene (shampoo, creme da barba, deodoranti, creme) ed in altri

prodotti per il corpo,

5) in prodotti per le bolle di sapone venduti ai bambini,

6) conservazione di prodotti alimentari freschi,

7) nella produzione della birra di tutte le principali marche,

8) nella preparazione del caffè nella maggior parte dei bar

9) come "decontaminante" nella produzione di generi alimentari.

E INOLTRE E’ PRESENTE

N. B. Riguardo quest’ultimo punto, è stato dimostrato che, anche dopo

numerosi ed accurati lavaggi, i prodotti alimentari rimangono contaminati

da DHMO.

QUALI SONO I SINTOMI DI UNA ESPOSIZIONE ACCIDENTALE

ECCESSIVA (OVERDOSE) AL MONOSSIDO DI DIIDROGENO?

Sudorazione eccessiva

Eccessiva tendenza alla minzione

Affaticamento

Nausea

Vomito

Sbilanciamento elettrolitico

Iponatremia (ipotonicità del siero)

Alterazioni dell'omeostasi del sodio

Studi medici recenti riportano fenomeni di perdite o rilascio di piccole quantità di

DHMO attraverso gli angoli degli occhi a causa di irritazioni da particolato, di

reazioni allergiche come lo shock anafilattico, e talvolta da alterazioni di tipo

chimico.

La formula chimica di questo pericoloso e

ubiquitario composto

è:

L'origine della burla sul web viene attribuita dal Pittsburgh Post-Gazette alla

cosiddetta Coalizione per il bando del monossido di diidrogeno (Coalition to

Ban Dihydrogen Monoxide)[1], da un'idea di Craig Jackson a seguito di

discussioni su un newsgroup[2].

[1] Dennis B. Roddy, Internet-inspired prank lands 4 teens in hot water in Pittsburgh Post-Gazette, 19

aprile 1997.

[2] Coalition to ban Dihydrogen Monoxide, web.archive.org. URL consultato il 19 maggio 2012.

1-La strategia della distrazione

deviare l’attenzione del pubblico dai problemi

importanti e dei cambiamenti decisi da chi ha

interesse a manipolare la realtà, attraverso la

tecnica della banalizzazione dei fatti e dei

problemi (ad esempio lo spread).

2- Creare problemi e poi offrire le

soluzioni.

Questo metodo è anche

chiamato “problema- reazione-

soluzione”. Si crea un problema, una

“situazione” prevista per causare una

certa reazione da parte del pubblico,

con lo scopo che sia questo il

mandante delle misure che si

desiderano far accettare.

Concetti tratti da:

Edward S. Herman, Noam Chomsky, Manufacturing Consent: The Political Economy of the Mass

Media, Pantheon Books, New York 1988

Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel

quale nuota tranquillamente una rana.

Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda

pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la

trova piuttosto gradevole e continua a nuotare.

La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’

più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’,

tuttavia non si spaventa.

L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la

trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la

forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla.

Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in

cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita.

Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato

un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.

Questa esperienza mostra che – quando un cambiamento si effettua in maniera

sufficientemente lenta – sfugge alla coscienza e non suscita – per la maggior

parte del tempo – nessuna reazione, nessuna opposizione, nessuna rivolta.

3 - La strategia della gradualità

Per fare accettare una misura

inaccettabile, basta applicarla

gradualmente per anni consecutivi.

4 - La strategia del differimento

Un altro sistema per fare accettare una

decisione impopolare è presentarla come

“dolorosa e necessaria”, ottenendo la

accettazione pubblica immediatamente, per una

applicazione futura.

5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini.

La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti,

personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza,

come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quando più si

cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno

si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla

suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche

sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno”

6- Usare l’aspetto emotivo molto più della

riflessione

Sfruttate l'emozione è una tecnica classica

per provocare un corto circuito su un'analisi

razionale e, infine, il senso critico

dell'individuo. Inoltre, l'uso del registro

emotivo permette aprire la porta d’accesso

all’inconscio per suscitare idee, desideri,

paure e timori, compulsioni o indurre

determinati comportamenti.

7- Mantenere il pubblico

nell’ignoranza e nella mediocrità

Far si che il pubblico sia incapace

di comprendere le tecnologie ed i

metodi usati per il suo controllo.

“La qualità dell’educazione data

alle classi sociali inferiori deve

essere la più povera e mediocre

possibile, in modo che la distanza

dell’ignoranza che pianifica tra le

classi inferiori e le classi superiori

sia e rimanga impossibile da

colmare dalle classi inferiori".

8- Stimolare il pubblico ad essere

compiacente con la mediocrità

Spingere il pubblico a ritenere che è di

moda essere stupidi, volgari e

ignoranti...

9- Rafforzare l’auto-

colpevolezza

Far credere all’individuo che è

soltanto lui il colpevole della sua

disgrazia, per causa della sua

insufficiente intelligenza, delle sue

capacità o dei suoi sforzi.

Così facendo, l’individuo non è

spinto a intraprendere azioni per

cambiare il corso degli eventi.

10- Conoscere agli individui meglio di quanto loro stessi si conoscano

Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un

divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e

utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la

psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata

dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è

riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si

conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema

esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di

quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.

Consiste nell’accumulo di (nuove) osservazioni e conclusioni su

argomenti biomedici e nella loro disseminazione per

migliorare le nostre condizioni

Fondata sull’osservazione e due procedimenti logici:

Induzione - dal particolare al generale (Bacone)

Deduzione - dal generale al particolare (Holmes)

(Principi del metodo scientifico, che si dovrebbe applicare a tutti gli

studi di correlazione tra un fattore di rischio e la eventuale malattia)

LA RICERCA BIOMEDICA

Utilizza:

•metodi di laboratorio/strumentali/informatici

•clinici

•epidemiologici

applicandoli a problemi della salute umana

Tre grandi fasi:

Medicina di capezzale (fino al 1945)

Medicina di laboratorio (fino agli anni 90)

EBM evidence based-medicine, medicina

basata sulle prove (dagli anni 90)

LA RICERCA BIOMEDICA

CONCLUSIONI

• Ci sono comunicazioni basate su prove, comunicazioni basate sulle

invenzioni, e quelle basate sullo spin (§), a metà fra le due

• Sempre conservare lo spirito critico e l’indipendenza

• Sempre stare attenti alle bufale

• (§) Il termine “Spin” ( proveniente dal gioco del cricket) è ora usato per

indicare l’imprimere sottili traiettorie e direzioni alle notizie."

La EBM (Medicina basata sulle prove)

Si basa sulle “prove”, cioe’ su osservazioni derivanti da ricerche o studi (spesso su

persone) i cui esiti in un gruppo esposto sono confrontati con un gruppo non

esposto (controlli) o sulla loro cumulazione.

La EBM si basa su Studi comparativi

Randomizzati RCT, CCT - in cui l’assegnazione ai 2+ gruppi avviene a caso (random) o

semi-casualmente

Osservazionali (non randomizzati) - coorte e caso-controllo in

cui assegnazione non e’ a caso o e’ gia’ avvenuta

La Medicina basata su

prove si avvale di:

Revisioni sistematiche:

Ricerca, studi

Valutazione critica

Sintesi

Conclusioni

La Medicina basata su

prove e ricerca biomedica

necessita di:

Standardizzazione

Qualita’

Oggettivita’/Onesta’

Trasparenza

Porsi domande critiche e sapere quali sono le fonti

di informazione attendibili, rende abbastanza forti da poter andare al di là delle montature

mediatiche che ruotano attorno ai trattamenti non sperimentati o, nel nostro caso, ad

affermazioni non comprovate da dati scientifici.

INTERNET E ALTRE FONTI POSSO RIVELARSI UTILI SE:

• Ti poni delle domande.

• Sai riconoscere i ciarlatani.

• Sai cosa aspettarti da prove solide.

L’informazione sulla

salute nelle notizie:

voci concrete o

montature?

TITOLI GONFIATI

I giornalisti hanno bisogno di storie interessanti

che facciano vendere i giornali.

Ma la storia vera può essere più complessa di

quanto suggerisca un titolo ad effetto.

Chiediamoci se il resto dell’articolo avvalora il

titolo. Se si approfondisce un pò, potremmo

scoprire cosa si sono proposti i ricercatori e

a quali conclusioni sono arrivati. E potremmo

anche cercare i commenti di altri scienziati che

riportano un versione differente della storia,

commenti che spesso vengono sepolti alla fine.

COME DISTINGUERE IL

BUON GIORNALISMO

Ci sono molti giornalisti che raccontano in maniera

corretta le storie di scienza e medicina, ma anche

storie sullo stato dell’ambiente.

Segno di un buon lavoro giornalistico è quando

l’autore nomina la rivista scientifica su cui la

ricerca è stata pubblicata.

Gli studi pubblicati sulle riviste scientifiche hanno,

infatti, superato il vaglio di revisori indipendenti

con esperienza nel campo. I revisori valutano se il

lavoro è valido, significativo e originale, esaminano

l’ideazione dello studio e verificano se i risultati

confermano le conclusioni dei ricercatori.

Diffida anche dei siti web che utilizzano, a

sostegno delle loro affermazioni, cronache

giornalistiche piuttosto che studi pubblicati. Di

solito significa che i siti non sono in possesso di

prove attendibili.

“È facile essere spaventati da

articoli che parlano di “rischio

aumentato del 20%”.

Ma il “20% in più” è un dato

relativo che può essere tanto o

poco. Può significare 5 casi su

1.000 persone che diventano 6 casi

su 1.000, un rischio assoluto di 1

caso in più ogni migliaio.

Attenti alle notizie di “grandi”

rischi relativi che ignorano i rischi

assoluti”.

Michael Blastland, Scrittore e

broadcaster

“Non ho nulla da perdere a provarlo .Cure <miracolose>:

guida per il paziente”.

This publication “I’ve Got Nothing To Lose By Trying It”

published by Sense About Science in 2013 in the English

language, has been translated into Italian by AIFA - Agenzia

Italiana del Farmaco in January 2014, and is used

with the permission of Sense About Science.

LA COMUNICAZIONE ALLA POPOLAZIONE

Piano di comunicazione del rischio basato su un approccio di tipo

partecipativo :questo fornisce benefici anche per la raccolta dei dati e per

la percentuale di adesione ad un eventuale studio di popolazione.

Comunicazione in itinere: risultati anche parziali vanno comunicati con

adeguato e comprensibile commento.

Sulla base di una strategia di comunicazione veritiera e basata sull’ascolto

reciproco, è possibile coinvolgere gli altri attori del processo comunicativo

(operatori strutture locali, amministratori, media).

La comunicazione del rischio alle popolazioni esposte a elevati livelli di campo a 50 Hz

De Mei B.° Corbo M.* Savelli D.* Comba P.°

° Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, ISS

Dipartimento di Ambiente e connessa Prevenzione Primaria, ISS

Roma, CNR, 15 maggio 2007

CARATTERISTICHE QUALIFICANTI

DEL PERCORSO

• Approccio sequenziale di riflessioni e azioni svolte

in collaborazione attiva con la popolazione

• Approccio “dal basso”, che tiene conto delle priorità

locali e delle aspettative della popolazione

• Garanzia della reciproca autonomia del ricercatore e della comunità

Lucia Fazzo. Communication in environmental epidemiological studies.

IJPH – YEAR 5, VOLUME 4, NUMBER 1, 2007: 65 - 79

GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE

CENTRO DOCUMENTAZIONE SULL’AMIANTO

E SULLE MALATTIE AMIANTO CORRELATE

“MARCO VETTORI”

Presso Fondazione ONLUS

“Attilia Pofferi”

Largo San Biagio, 109 – 51100 Pistoia

Tel. 0573 358384, cell. 345 6715109

e-mail: [email protected]

www.centrodocamiantomarcovettori.org