San Vito Chietino

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San Vito Chietino San Vito Chietino è un comune italiano di 5.131 abitanti della provincia di Chieti in Abruzzo. Basato prevalentemente sul turismo, il paese fa parte della Costa dei trabocchi, ed è Bandiera Blu d'Europa del 2008. Lo è già stata ininterrottamente da qualche anno. Le spiagge più premiate sono Molo Sud e Calata Turchino. Di notevole bellezza sono anche spiagge come Rocco Mancini, Valle Grotte (condivisa da Rocca San Giovanni e San Vito), e spiagge un po' scomode, ma non meno belle, sparse per tutto il litorale sanvitese . Geografia San Vito Chietino è collocato su una collina rocciosa che si allunga fino al mare, da cui si può osservare un ampio paesaggio che va dalla Maiella al Gran Sasso fino a Vasto. Paesaggio aperto sul mare Adriatico e da cui si possono vedere diversi trabocchi. Il paese comprende anche la frazione collinare Sant'Apollinare, che gode di una veduta delle zone rurali, coltivate prevalentemente a viti e ulivo ed una frazione marina che si estende lungo la Costa dei trabocchi e include nel proprio territorio il fiume Feltrino.

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San Vito Chietino

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San Vito Chietino San Vito Chietino è un comune italiano di 5.131 abitanti della provincia di Chieti in Abruzzo.

Basato prevalentemente sul turismo, il paese fa parte della Costa dei trabocchi, ed è Bandiera Blu d'Europa del 2008. Lo è già stata ininterrottamente da qualche anno. Le spiagge più premiate sono Molo Sud e Calata Turchino. Di notevole bellezza sono anche spiagge come Rocco Mancini, Valle Grotte (condivisa da Rocca San Giovanni e San Vito), e spiagge un po' scomode, ma non meno belle, sparse per tutto il litorale sanvitese

.

Geografia San Vito Chietino è collocato su una collina rocciosa che si allunga fino al mare, da cui si può osservare un ampio paesaggio che va dalla Maiella al Gran Sasso fino a Vasto. Paesaggio aperto sul mare Adriatico e da cui si possono vedere diversi trabocchi.

Il paese comprende anche la frazione collinare Sant'Apollinare, che gode di una veduta delle zone rurali, coltivate prevalentemente a viti e ulivo ed una frazione marina che si estende lungo la Costa dei trabocchi e include nel

proprio territorio il fiume Feltrino.

Storia Le prime notizie sul paese di San Vito Chietino risalgono all'epoca romana quando già esisteva un porto frentano presso il torrente Feltrino, in seguito il porto venne utilizzato dai romani per i collegamenti oltre l'Adriatico ma ebbe anche importanza per le navi cargo. Successivamente, nell'XI secolo il litorale visse un periodo di declino ed il porto venne abbandonato. Poi il porto venne man mano ricoperto di pietre e detriti fluviali. Il borgo, invece, continuava la sua vita già nel periodo paleocristiano quando venne costruita una chiesa in onore di San Vito Martire. Nel Medioevo, invece venne edificato un castello detto Castellalto di cui non si hanno notizie precedenti l'anno 1000. Il nome del castello venne mutato da Castellalto col nome del borgo che l'attorniava. Un documento del 1385 attesta che la proprietà del porto e del porto di Gualdum fu dell'Abbazia di San Giovanni in Venere.

Il porto di San Vito Chietino oggi

In seguito gli abitanti del feudo di Sanctum Vitum si schierarono dalla parte del papa Urbano VI il castello venne depredato dai gregari dell'antipapa Clemente VII comandati da Ugone degli Orsini, indi l'abate di San Giovanni in Venere chiese aiuto ad Anxanum (l'odierna Lanciano) che riuscì a portare la situazione a proprio vantaggio facendosi dare in enfiteusi perpetua il feudo pagando un canone di sessanta carlini d'argento all'abbazia di San Giovanni in Venere. Il comune di Lanciano, in seguito, vedendo nel porto di San Vito Chietino una buona economia, questo provocò le preoccupazioni di Ortona che si preoccupò così di non avere più la supremazia sul dominio del mare, così Ladislao, l'allora re del Regno di Napoli fece revocare l'autorizzazione a Lanciano di ristrutturare il porto, così facendo però fece nascere un periodo di lotte tra Lanciano ed Ortona. Nel 1427 San Giovanni da Capestrano portò una pace provvisoria stabilendo il confeudo del paese, ma con la morte di Ladislao e con le successive lotte per la sua successione, Lanciano ne approfittò per ristrutturare il porto, ma, così facendo Lanciano fece scatenare le ire di Ortona che assoldo un pirata che demolì il porto e depredò le case di San Vito incutendo nella zona un periodo di terrore, anche se Lanciano mantenne il feudo di San Vito Chietino. Durante il periodo aragonese, il porto di San Vito era ancora usato per le fiere di Lanciano ed era usato per il commercio marittimo. Il documento che attesta il periodo di pace tra Lanciano ed Ortona si trova ora presso la Biblioteca comunale di Lanciano Con la decadenza delle fiere lancianesi il porto di San Vito decadde e Lanciano decise di vendere il porto col relativo feudo di San Vito Chietino a Sancio Lopez nel 1528, portando San Vito Chietino in un periodo di decadenza del paese ove il feudo passo di signoria in signoria tra cui i Caracciolo, famiglia di cui Ferdinando Caracciolo, duca di Castel di Sangro fu l'ultimo feudatario di San Vito Chietino. Durante il Risorgimento il comune fu contraddistinto per una lotta anti-borbonica. Durante la prima guerra mondiale il litorale del paese fu bombardato, una lapide sul Colle del belvedere ricorda l'avvenimento. In un casolare detto l'eremo dannunziano soggiornò a lungo Gabriele D'Annunzio.

Sant'Apollinare, frazione di San Vito Chietino, dipese dal capoluogo comunale: dal 1886 al 1889 L'ufficio di stato civile fu unificato con quello di San Vito Stessa. Nel 1870 la sezione di stato civile di Sant'Apollinare venne distaccata.

Uno dei tanti trabocchi di San Vito Chietino

• Trabocco del Turchino. È sito in località Portelle presso un piccolo sperone roccioso detto promontorio di Capo Turchino. È realizato con palizzate di legno senza fondamenta ma tenute in equilibrio mediante strallo di cavi e fissaggio dei pali alla roccia. Il percorso sui pali è realizzato con delle travi sempre in legno, molte delle quali scomparse per via della deteriorabilità dei materiali, che dalla riva porta al casolare della pesca e ad una piattaforma ove era possibile pescare mediante un sistema di tiranti e bilancieri si poteva calare ed issare le reti da pesca.

• La grotta delle Farfalle. Al confine tra i territori dei Comuni di San Vito Chietino e Rocca San Giovanni è posta la Grotta delle Farfalle, entusiasmante curiosità naturalistica del territorio della Costa dei Trabocchi. Il territorio della Grotta delle Farfalle è attualmente ricompreso tra i siti SIC (Siti di Interessi Comunitario) ed è entrata di recente nell'elenco delle riserve naturali regionali.

• La sorgente di Pagliarone e Fontamara. La costruzione dell'acquedotto di San Vito Chietino nel 1906, realizzata acquistando dal Comune di Treglio la sorgente posta tra le Contrade San Giorgio e Pagliarone, determinò la violenta opposizione dei contadini di Pagliarone coinvolti dall'esproprio della sorgente. Tale evento, secondo l'opinione di molti, fornì allo scrittore abruzzese Ignazio Silone l'ispirazione per il romanzo Fontamara.

Cittadini e ospiti illustri

• Giulia Alberico (San Vito Chietino, 1949), scrittrice. • Carlo Altobelli, (San Vito Chietino, 1857 - Napoli, 1917), avvocato e uomo politico. • Gabriele D'Annunzio, (Pescara, 12 marzo 1863 - Gardone Riviera, 1 marzo 1938), poeta,

ospite illustre di San Vito Chietino, dove ha scritto diverse opere tra le quali anche il Trionfo della Morte. Vissuto per un periodo di tempo su di un promontorio, ora ribattezzato eremo dannunziano.

• Anna Nenna D'Antonio, (San Vito Chietino, 2 agosto 1927), donna politica ed ex presidente della Regione Abruzzo.

• Leandro Verì, (San Vito Chietino, 1903 - Savona, 1938), carabiniere e medaglia d'oro al valor militare

• Andrea Borgia (San Vito Chietino, 19 marzo 1838 - 28 agosto 1954). Filosofo e politico. • Adolfo Renzetti (Philadelphia, 27 settembre 1913 - ...). Nato da famiglia originaria di San

Vito Chietino fu pittore e decoratore. Nel 1920 giugne a San Vito. Nel 1930 si arruola come volontario per la Marina. Durante la leva militare si diploma al liceo di Palermo. Alla fine degli anni '40 apri uno studio di fotografia.

Amministrazione

Sindaco: Rocco Catenaro (lista civica) dal 27/05/2007 Centralino del comune: 0872 61911 Posta elettronica: [email protected]