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L’OSPEDALE DEL MESE TO NUMERO CINQUE - MAGGIO DUEMILA14 32 I l nuovo ospedale di Lucca è il terzo che entrerà in funzione nell’ambito del progetto per i quattro Nuovi Ospedali della Toscana: molto simile a quelli di Pistoia e Prato, ne approfon- diamo gli aspetti impiantistici più significativi. Entrato progressivamente in attività dallo scorso apri- le, il nuovo ospedale sorge in località San Filippo, nella periferia orientale della città, in una zona caratteriz- zata da un tessuto a destinazione mista (residenziale a nord, commerciale e artigianale a sud) e dalla pre- senza di un complesso scolastico. L’ospedale sorge a circa 1 km in linea d’aria dal centro storico e dal trac- ciato dell’Autostrada Firenze-Pisa: il lotto irregolare, San Luca, Lucca Gli impianti del nuovo ospedale GIUSEPPE LA FRANCA architetto

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L’OSPEDALE DEL MESE

TO NUMERO CINQUE - MAGGIO DUEMILA1432

Il nuovo ospedale di Lucca è il terzo che entrerà in funzione nell’ambito del progetto per i quattro Nuovi Ospedali della Toscana: molto simile a quelli di Pistoia e Prato, ne approfon-diamo gli aspetti impiantistici

più significativi.

Entrato progressivamente in attività dallo scorso apri-le, il nuovo ospedale sorge in località San Filippo, nella periferia orientale della città, in una zona caratteriz-zata da un tessuto a destinazione mista (residenziale a nord, commerciale e artigianale a sud) e dalla pre-senza di un complesso scolastico. L’ospedale sorge a circa 1 km in linea d’aria dal centro storico e dal trac-ciato dell’Autostrada Firenze-Pisa: il lotto irregolare,

San Luca, LuccaGli impianti del nuovo ospedale

GIUSEPPE LA FRANCA

architetto

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ampio 72.250 m2, è accessibile attraverso la viabilità ordinaria e strade di nuova realizzazione. Dispone di 25.700 m2 di parcheggi separati per il pubblico e il per-sonale, circondati da 13.400 m2 di spazi verdi. L’im-pianto planimetrico (superficie coperta circa 16.000 m2) si compone di:• un corpo in linea, che accoglie in prevalenza reparti di degenza a bassa intensità di cura, nel quale si apre l’ingresso principale per pazienti e visitatori;• una piastra vocata alle attività a più elevata intensità di cura e a maggiore contenuto tecnologico. L’insieme si presenta compatto, caratterizzato da uno sviluppo orizzontale bilanciato dal disegno verticale del man-to esterno, sul quale si alternano pannelli di rivesti-mento colorati di bianco, beige, tortora e grigio scuro, ispirati ai materiali edilizi tipici della piana di Lucca.

L’ospedale in sintesiL’ospedale San Luca è una struttura per acuti a ele-vato contenuto tecnologico e assistenziale, flessibile e innovativo, capace di garantire servizi di elevato

livello qualitativo in tempi contenuti. È stato con-cepito come luogo dell’accoglienza, della speranza e dell’attenzione, attraverso ambienti rasserenanti e confortevoli, in grado di facilitare lo svolgimento delle attività in piena efficienza e sicurezza. L’intero piano interrato, collegato al contiguo edificio econo-male mediante un doppio tunnel ipogeo con percorsi separati per il personale, il sistema di trasporto au-tomatizzato e le reti impiantistiche, è riservato agli spogliatoi per i dipendenti, a funzioni di servizio e agli spazi tecnici. Il piano terreno, fortemente connotato dalle funzio-ni aperte al pubblico, si sviluppa attorno alla grande hall centrale, aperta verso la corte interna. In pros-

NUOVO OSPEDALE DI LUCCACommittente/concedente Regione Toscana, SIOR Sistema Integrato Ospedali RegionaliConcessionario SAT Sanità Toscana SpaSoci Astaldi, Impresa Pizzarotti & C., Techint - Compagnia Tecnica InternazionaleConsorzio di costruzione COSAT (Astaldi, Impresa Pizzarotti & C.)Progettazione opere edili e strutturali Studio Altieri SpaProgettazione facciate e sistemazioni esterne MCA Mario Cucinella ArchitectsProgettazione impianti Studio Ing. SaniGestione rapporti con enti amministrativi Studio Del BinoDirezione lavori arch. Maria Cristina Del BinoSicurezza (progettazione) Arch. Alberto AltieriSicurezza (esecuzione) Arch. Enrico BaldiGestione servizi non sanitari GESAT

Il nuovo atrio

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simità dell’ingresso sono situati l’area accoglienza e il Cup, i reparti di Emodialisi (38 letti tecnici), il Po-liambulatorio (30 ambulatori più 4 sale per chirurgia ambulatoriale). Il Polo endoscopico (4 sale), il Polo ortopedico (3 ambulatori e Litotritore), la Radiolo-gia (3 rx, 1 Tac, 1 Rm e 4 sale ecografiche), la Medi-cina Nucleare (2 gamma camere più 1 Pet) e la Ra-dioterapia (2 bunker per Tomoterapia più una sala per Roentgenterapia e Brachiterapia), il Centro tra-sfusionale (con sala Donatori e sala Aferesi) sono distribuiti nella piastra, attorno al Pronto soccorso con Degenza di osservazione breve (20 posti letto). La degenza di Psichiatria (12 posti letto) è posta in un’area protetta rispetto ai flussi principali, a con-tatto con l’esterno. Per mezzo di scale mobili, dalla hall si raggiunge il primo piano della piastra articolato attorno al gran-de spazio interno con negozi, luoghi di ristoro, spor-telli bancario e postale, aree collettive con sedute, fioriere, telefoni, edicola e spazi per il culto. Qui si trovano Day hospital e Day Service (18 posti letto e 5 ambulatori), Medicina d’Urgenza (16 posti letto). Blocco parto (5 sale travaglio e altrettante sale par-to e sala parto in acqua, più sala operatoria per parti

CENTRALI E RETIQuesto terzo articolo sui nuovi ospedali toscani concentra la propria attenzione sul progetto degli impianti, in particolare quelli di ambito termomeccanico, che costituiscono uno dei capitoli più significativi per i consumi energetici delle strutture ospedaliere. Le dotazioni del nuovo Ospedale S. Luca di Lucca sono allineate agli standard correnti in fatto di efficienza energetica e gestionale: le principali centrali tecnologiche sono ospitate prevalentemente nell’Edificio dei servizi, in particolare:• il locale per lo stazionamento e la ricarica dei dispositivi per il trasporto meccanizzato pesante, con spazi per la loro manutenzione, al piano interrato;la sala per le infrastrutture informatiche, la control room impiantistica e il punto di controllo dei trasporti automatizzati le centrali impiantistiche termica, frigorifera, elettrica, idraulica e antincendio, al piano terreno;• le torri di evaporazione e le unità di trattamento dell’aria al servizio dell’edificio, queste ultime situate sulla copertura anche del corpo ospedaliero principale.La produzione del calore è affidata a:• due caldaie a condensazione (3,8 MWt

complessivi), in acciaio a tubi di fumo e dotate di bruciatori ad alimentazione mista a gas o, in emergenza, a gasolio;• un cogeneratore a ciclo Otto (0,6 MWe) alimentato a gas metano, dotato di circuiti per il recupero dei cascami termici (usati per la rigenerazione dei rotori deumidificanti delle Uta (in estate), la produzione dell’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e post riscaldamento), di un catalizzatore per i fumi di scarico e di dispositivi per l’abbattimento delle emissioni acustiche;• due generatori di vapore del tipo monobloccco (4,8 MWt complessivi), con dispositivi per controllo entro 72 h, sui quali è attestata le reti di distribuzione del vapore, diretto per usi tecnologici e indiretto (sterile) per umidificazione e sterilizzazione;• un gruppo frigorifero a recupero totale.Tutti i generatori di acqua calda e vapore sono del tipo intrinsecamente sicuro, senza l’obbligo di presenza di fuochista patentato, e sono dotati di recuperatori di calore per fumi facenti capo ai circuiti acqua calda a bassa temperatura. I circuiti primari sono previsti a portata costante, i secondari a portata variabile al fine di limitare l’energia di pompaggio,

con effetti particolarmente efficaci nel periodo notturno e nelle stagioni intermedie; le valvole di regolazione sono del tipo a due vie. Le linee di distribuzione utilizzano un cunicolo tecnologico per raggiungere le sottocentrali poste nell’edificio principale, con circuiti per l’acqua in mandata a 45 °C (per post riscaldo) e a 85 °C (per batterie per Uta, gruppi di miscela radiatori, preparazione acqua calda sanitaria, rigenerazione adsorbitori; anche con funzione di soccorso del circuito a 45 °C). La differenziazione dei circuiti su due temperature alta e bassa, a funzionamento continuo e maggiormente ramificata, deriva dall’opportunità di impiegare quest’ultima per il più ampio sfruttamento delle sorgenti a bassa temperatura presenti (gruppo frigorifero, condensatori dei fumi delle caldaie, scambiatore di vapore nascente). La centrale frigorifera (8 MWf complessivi) impiega chiller con compressori a vite (classe energetica A), raffreddati con torri evaporative dotate di ventilatori assiali, a bassa rumorosità e modesta potenza installata, con sistema di dosaggio di biocida per prevenire la possibilità di sviluppo della legionella pneumofila.

Edificio economale (immagine Studio Sani)

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L’OSPEDALE DEL MESE

L’organizzazione del nuovo ospedaleIl dott. Joseph Polimeni è direttore sanitario dell’A-zienda Usl 2 di Lucca. «Il Nuovo Ospedale permette-rà la piena attuazione del modello organizzativo per intensità di cura, che abbiamo già implementato con successo, ma anche con l’ovvia diffi coltà derivante da un superato layout architettonico, nel vecchio Ospe-dale Campo di Marte ormai da oltre due anni. Tra i

cesarei), il Day Hospital Oncologico (20 posti letto) e il Dipartimento materno Infantile con Ostetricia (24 posti letto), Nido (24 culle), Pediatria (18 posti let-to), e Terapia sub-intensiva neonatale (6 posti letto). Il secondo piano è il livello a vocazione chirurgica: si trovano Blocco operatorio (12 sale chirurgiche di cui 3 dedicate alla Day Surgery) con recovery room (6 postazioni), Emodinamica (2 sale), Terapia inten-siva (14 posti letto) e sub-intensiva (16 posti letto), le degenze di Day surgery (34 posti letto) e Chirur-gia (98 posti letto) oltre a 12 posti letto per degen-ze protette.Il terzo piano è dedicato alle degenze di Medicina (122 posti letto), oltre all’area direzionale-diparti-mentale composta da sale riunioni e studi medici, singoli e in open space. Il limitrofo Edifi cio dei servi-zi si sviluppa su tre livelli in elevazione più l’interra-to, per un totale di circa 7.000 m2: accoglie i Labora-tori e le restanti attività di servizio (uffi ci, logistica, cucina e centrali tecnologiche). Complessivamente l’ospedale San Luca mette a disposizione 410 posti letto a fronte di una superfi cie utile lorda totale di 49.532 m2, pari a circa 120 m2/posti letto.

TRASPORTI MECCANIZZATIL’Ospedale San Luca dispone di due sistemi di trasporto

meccanizzato: quello pneumatico, che veicola contenitori fi no a 10 kg, e quello pesante, basato su carrelli autoguidati (AGV) in grado di spostare contenitori di dimensioni e peso consistenti

contenenti farmaci, biancheria e pasti. Il funzionamento del sistema AGV non richiede sistemi di riferimento fi ssi: è ottimizzato tramite una centrale che programma il traffi co

dei veicoli attraverso une rete wireless, interfacciandosi con gli elevatori dedicati, le porte ad apertura motorizzata e l’impianto antincendio. Ogni carrello naviga grazie a un laser

che scansiona costantemente gli spazi percorsi, confrontando i dati raccolti con quelli in memoria, in modo da riconoscere e correggere la propria posizione anche in presenza di ostacoli.

La sanifi cazione dei carrelli viene effettuata da macchinari automatici.

Gruppi di pressurizzazione

dell’acqua calda sanitaria

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principi chiave a cui si ispira l’organizzazione del nuo-vo ospedale ci sono infatti:• la separazione netta tra i percorsi programmati e i percorsi in emergenza-urgenza;• la presenza di aree operative differenziate per di-versi livelli d’intensità di cura;• l’implementazione di percorsi polispecialistici per tutte le piattaforme produttive nosocomiali (degen-ze, sale operatorie, spazi ambulatoriali, aree di dia-gnostica strumentale);• la centralizzazione delle attività per garantire mag-giori standard di qualità, di effi cienza e di sicurezza;• il miglioramento della interfaccia con le cure inter-medie territoriali per ottimizzare la continuità assi-stenziale nel passaggio verso il domicilio del paziente.Il modello è basato sull’assistenza personalizzata e graduata per ciascun paziente in funzione della com-plessità assistenziale e del quadro di instabilità cli-nica. Esso, infatti, assicura la miglior qualità delle cure, avendo sempre il paziente al centro del percorso cli-nico-assistenziale, favorendo la responsabilizzazio-ne degli operatori sanitari, l’integrazione interprofes-

COLLAUDO IN CORSO D’OPERALa particolare complessità dell’opera e dell’appalto di concessione ha fatto sì che la Commissione di collaudo in corso d’opera, stante la forma dell’appalto (project fi nancing), abbiano assistito le Asl (quella di Lucca come quelle di Pistoia e Prato) nella fase realizzativa e in quella di avviamento funzionale della normale attività sanitaria. L’emissione di tutti gli atti necessari allo svolgimento delle funzioni si è svolta con sincronismo e tempestività: in questo modo non si sono verifi cati periodi di interruzione tra l’ultimazione dei lavori e la messa in funzione delle attività sanitarie. La Commissione ha effettuato una serie di prove e verifi che necessarie all’emissione del collaudo tecnico funzionale prestazionale e della sicurezza degli impianti meccanici, elettrici e delle opere civili. La stretta collaborazione con i responsabili del procedimento delle diverse aziende sanitarie e con i tecnici nominati per l’Alta vigilanza, oltre che all’accertamento del rispetto contrattuale e normativo di quanto realizzato, ha consentito la verifi ca del rispetto delle condizioni necessarie all’ottenimento dell’accreditamento sanitario. Presidente della Commissione di collaudo è l’ing. Marco Rasimelli (ad RPA Srl), che si è avvalso della collaborazione del geom. Carlo Rosi e degli ing. Luca Bragetta, Leonardo Ciarapica e Giuseppina Paoni; incaricato inoltre del collaudo statico delle opere strutturali. Collaudatore per gli impianti meccanici è il prof. ing. Mauro Strada (direttore tecnico Steam Srl), che si è avvalso della collaborazione dell’ing. Salvatore Galante. Collaudatori degli impianti elettrici sono stati l’ing. Gian Bruno Montorsi e l’ing. Francesco Frassineti (Politecnica Ingegneria e Architettura).

CLIMATIZZAZIONE E COMFORTIl Blocco operatorio e il reparto di Terapia intensiva sono dotati di un sistema di deumidifi cazione con rotori essiccanti di tipo lavabile, resistenti a temperature di 121 °C, che vengono rigenerati tramite il calore recuperato dal cogeneratore. Ogni sala operatoria dispone di una propria unità di condizionamento, che permette a ciascuna equipe di scegliere le condizioni microclimatiche più consone all’attività da svolgere. Tutte le sale chirurgiche tranne quelle per piccoli interventi in Day surgery sono dotate di un plafone fi ltrante (F13) a fl usso laminare. La climatizzazione dei reparti di degenza è realizzata da:- un impianto di ventilazione a portata variabile (VAV), a tutt’aria esterna, per il controllo termoigrometrico e la rimozione dei contaminanti, con dispositivi ad altissima induzione a fl usso pulsante;- pannelli radianti a soffi tto, disposti lungo il perimetro dell’involucro edilizio, alimentati con acqua a bassa e ad alta temperatura per compensare i carichi termici della facciata.Il regime variabile della portata dell’aria di ricambio riveste un signifi cato igienico ed energetico. L’impianto eroga l’aria di rinnovo a portata minima (2,5 vol/h) durante le ore di basso affollamento, aumentandola nelle ore di affl usso del personale sanitario e dei visitatori, oppure in base alla necessità di raffrescamento dei locali. Senza interventi in campo ma operando direttamente dalla control room, le portate di ricambio possono crescere fi no a 6 vol/h, in condizioni di sovrappressione o depressione, garantendo fl essibilità nell’uso delle degenze.

Trasporto pesante

(immagine Studio Sani)

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L’OSPEDALE DEL MESE

sionale e l’utilizzo dei fattori produttivi (spazi, posti letto, sedute operatorie, risorse umane ecc.) in fun-zione del reale fabbisogno dei pazienti in setting ope-rativi multi-specialistici. Sono previsti Livelli di Alta Intensità (Degenze intensive e sub-intensive poliva-lenti, nelle quali confl uiscono Rianimazione, Unità Coronarica, Stroke Unit, Subintensiva Pneumologica ecc.), Livelli di Media Intensità (Degenze Ordinarie articolate per dipartimenti), Livelli di Bassa Intensi-tà (Attività in Day Hospital, in Day Service e in Regi-me ambulatoriale). Per rispondere alla diversa complessità delle pato-logie è garantita la più completa integrazione delle molteplici competenze professionali, con un grande investimento nei servizi di diagnosi e cura con tec-nologia di ultima generazione. Il quintuplo corpo di fabbrica e il layout a “H” del monoblocco, con percor-si orizzontali e verticali dedicati e brevi, assicura al cittadino il miglior percorso diagnostico-terapeutico potenziando gli effetti innovativi del nuovo modello organizzativo che mira al massimo livello di effi cien-za ed effi cacia possibile. In particolare, l’Area della Pronto Soccorso è parti-colarmente innovativa con una netta separazione dei percorsi tra le diverse tipologie di utenti afferenti, la garanzia di maggior privacy e comfort e uno stretto raccordo con la degenza di Osservazione Breve In-tensiva e la Medicina di Urgenza. Il Nuovo Ospedale è stato, e sarà ancora in futuro, una grande opportu-nità di rimodulazione organizzativa per la Direzione Aziendale e per i nostri professionisti al fi ne di sod-disfare i bisogni complessi di salute dei nostri citta-dini». ■

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CLIMATIZZAZIONE DEI LABORATORI CENTRO CORNEEQuesti ambienti, di tipo conforme agli standard per le camere bianche, sono di grado di sterilità crescente D, C e B (secondo le Linee guida EU-GMP), perciò equivalenti agli ambienti Iso 5 (in condizioni “at rest”) e Iso 7 (in condizioni “operational”). L’aria trattata viene immessa nei laboratori grado B, nei quali sono installate le cappe a fl usso laminare per le attività di manipolazione, mediante diffusori a fl usso laminare dotati di fi ltro Hepa H14, che coprono il 90% della superfi cie del soffi tto. La ripresa è posta in basso, lungo il perimetro delle pareti, nelle quali sono incassati anche i gruppi frigoriferi e gli altri macchinari. L’impianto è in grado di ottenere una pressione decrescente dai locali classifi cati B ai locali non classifi cati e di registrare tali dati.

GESTIONE AUTOMATICA E MANUTENZIONE

Il sistema di supervisione impianti è altamente integrato, in quanto il fornitore di tutti gli equipaggiamenti è unico, ed è totalmente aperto verso tutte le periferiche più comuni di

costruttori con protocolli standard, allo scopo di permettere l’interfacciamento fra i vari sistemi di comando e controllo. Il controllo e la gestione dei sistemi, al pari dell’organizzazione di interventi a chiamata e manutenzioni, avviene tramite la

control room dell’ospedale, che ospita le postazioni di lavoro informatizzate necessarie al personale addetto, presente con continuità a presidio dell’ospedale. Le squadre di intervento sono in continua comunicazione con la control room tramite un sistema radio indipendente, che permette la ricezione e la trasmissione delle istruzioni secondo gli ordini di priorità

individuati dal responsabile del centro di controllo.

COME CIRCOLA L’ACQUAL’impianto idrico sanitario dispone di serbatoi per l’acqua potabile attinta dall’acquedotto (autonomia due giorni), con relativi sistemi

di trattamento (fi ltrazione, addolcimento, disinfezione), e per lo stoccaggio delle acque piovane, in modo da ridurre i consumi non

potabili (cassette wc, pulizia locali).La rete di distribuzione è perciò duale, composta da tubazioni

differenziate per colore in polipropilene, materiale che consente l’effettuazione di campagne di disinfezione chimica senza subire corrosione: allo scopo sono presenti sezionamenti distribuiti e

punti di immissione di sostanze sanifi canti.Le acque per gli usi tecnologici e sanitari (Dialisi, Laboratori)

sono sottoposte a trattamenti specifi ci: il circuito dei reni artifi ciali è composto da tubazioni in acciaio inox smontabili,

con sanifi cazione termica a ciclo automatizzato. Tutte le reti e le apparecchiature sono provvisti di staffaggi antisismici.

[email protected] 38 23/04/14 11.29