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Anno Pastorale 2014-2015, Numero 2 - Marzo - Settembre 2015 Periodico informativo della “Parrocchia dei SS. Lorenzo M. e Francesco d’Assisi” Sabbioni - Crema 10 LE PROPOSTE DELLA PARROCCHIA ALLE COPPIE PER L’ANNO 2015-2016 12 I PROSSIMI LAVORI AL CAMPANILE DELLA CHIESA CHE COMPIE BEN 112 ANNI 4 ASSOCIAZIONE PAPA GIOVANNI XXIII AI SABBIONI: ALCUNI GIOVANI SI RACCONTANO 6 LA CASA DI ALE ONLUS: LA BENEDIZIONE DEL NOSTRO VESCOVO OSCAR 2 SAGRA DEL NOSTRO PATRONO SAN LORENZO: IL PROGRAMMA E TUTTE LE PROPOSTE 9 I VOLONTARI DI “E’ FESTA INSIEME A TE” E DELLA SAGRA DI SAN LORENZO RINGRAZIANO E INVITANO TUTTI A DARE IL LORO CONTRIBUTO

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    10 LE PROPOSTE DELLA PARROCCHIA

    ALLE COPPIE PER L’ANNO 2015-2016

    12 I PROSSIMI LAVORI AL

    CAMPANILE DELLA CHIESA CHE COMPIE BEN 112 ANNI

    4 ASSOCIAZIONE PAPA GIOVANNI XXIII AI

    SABBIONI: ALCUNI GIOVANI SI RACCONTANO

    6 LA CASA DI ALE ONLUS:

    LA BENEDIZIONE DEL NOSTRO VESCOVO OSCAR

    2 SAGRA DEL NOSTRO PATRONO

    SAN LORENZO: IL PROGRAMMA E TUTTE LE PROPOSTE 9

    I VOLONTARI DI “E’ FESTA INSIEME A TE” E DELLA SAGRA DI SAN LORENZO RINGRAZIANO E INVITANO TUTTI A DARE IL LORO CONTRIBUTO

  • In Chiesa si possono acquistare i nastri già pronti, bianchi e rossi per ricordare

    la santità e il martirio di S. Lorenzo (offerta libera) e gli striscioni con

    l’immagine del Santo Patrono (al prezzo nastri di 10 €) da mettere fuori dalle

    proprie case

  • Editoriale

    pag. 3

    È POSSIBILE

    È casa mia! Chi incontra l'amore vero vorrebbe vivere ogni giorno alla sua presenza. In tanti ci stupiremmo se due giovani innamorati decidessero di stare insieme solo mezz'ora alla settimana. Eppure con Dio, molte volte facciamo così. Ci basta una messa alla domenica, anzi un pezzo e poi si vedrà… La parrocchia e la chiesa che sogno sono aperte e frequentate 24 ore su 24. Con turni sapienti di laici, famiglie, giovani, consacrati, sacerdoti. Perché Dio è così: sempre disponibile. Se di notte uno è smarrito, dove va? Se trova una chiesa o un gruppo aperto, magari andrà da loro. Nella parrocchia che sogno tutti si sentono coinvolti perché vedono solo amore. Vedono che se un parrocchiano finisce in carcere, c'è chi lo va a trovare. E quando esce si fa di tutto per aiutarlo. Vedono che se un parrocchiano si ammala o ha un figlio disabile c'è una rete di altri parrocchiani che si alternano per dare speranza. Nessuno nella parrocchia che sogno è abbandonato. E allora, io ebreo, io musulmano, io ateo potrò dire: «Io faccio parte di quella comunità!». Nel rispetto delle differenze, senza forzature, ognuno con le sue caratteristiche. La chiesa che sogno è sempre aperta per far dire all'umanità in cammino: «Ho trovato un posto meraviglioso. Quella è casa mia!».

    La parrocchia: un luogo dove ogni viandante dell’Esistere possa trovare un pezzo di pane, un po' di affetto ed un posto dove sentirsi a casa (Don Luigi Verdi)

    Il settimanale cattolico Avvenire, il 19 giugno pubblicava in prima pagina nella rubrica “E’ possibile” questa riflessione di Ernesto Oliviero fondatore del Sermig (Servizio Missionario Giovani). Se dopo aver letto questo editoriale vuoi testimoniare (raccontare con la vita) l’incontro personale con Gesù, condividendo il dono della fede, sappi che la nostra comunità ti attende. Inoltre in questo numero di Shalom abbiamo chiesto alle associazioni “Papa Giovanni XXIII” e “La casa di Ale” da poco insediatesi in parrocchia di presentarsi alla comunità.

    Fra Giuseppe

  • Ciao! Forse qualcuno di voi già ha presente chi siamo, qualcun altro ci avrà intravisto tra le file delle panche a messa, o altri ancora ci avranno incrociato nella nuova piazza dei Sabbioni, ma ancora abbiamo bisogno di conoscervi, e farci conoscere. E allora eccoci qui, che bella occasione per presentarci! Ci chiamiamo Laura, Fabio, Gleb e Francesca, siamo quattro giovani e abbiamo tra i 21 e i 27 anni. Tra di noi c ’è chi studia, chi lavora, chi studia e lavora insieme; chi viene da lontano - persino dalla Valtellina! -, chi da un po’ più vicino - Milano -, e chi ha sempre abitato qui, nei dintorni di Crema. Ognuno di noi ha una sua famiglia, amici, impegni e sogni: una vita insomma, che ciascuno pian piano sta costruendo. Nel novembre scorso, siamo arrivati ad abitare ai Sabbioni nel nuovo quartiere vicino alla posta e all’asilo. Quando siamo entrati in casa, con noi abbiamo portato una bella valigia carica di progetti e desideri, di voglia di mettersi in gioco per dare una bella pennellata di colore alla nostra vita… Bello studiare, bello lavorare, bello frequentare e impegnarsi in oratorio, bello trovare il tempo e darsi da fare per gli altri… ma noi sentivamo il bisogno di qualcosa di più! Ecco allora che insieme abbiamo cominciato questa avventura, quella della Casa Giovani. La domanda, sappiamo, viene spontanea: ma cos’è la Casa Giovani? Ci è capitato spesso di dover rispondere, cercando ogni volta di trovare le parole più giuste e vere… ma ve lo diciamo, non è semplice! Si, perché questa Casa è un’esperienza nuova, è nata insieme a noi e la stiamo costruendo giorno dopo giorno. Innanzitutto, la Casa Giovani nasce tra i tanti progetti e strutture in seno all’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, la cui segreteria - della zona Lombardia - si trova in un appartamento proprio sotto quello in cui abitiamo noi. La possibilità di poter affittare due appartamenti all’interno del nuovo condominio, insieme al sogno - portato avanti per tanto tempo - di creare un luogo dove i giovani vivano insieme la bellezza della condivisione, sono stati gli ingredienti che hanno permesso di dare inizio a questa Casa Giovani. Il desiderio di fondo, e che ci guida sempre, è quello di creare un luogo dove dei giovani possano condividere il proprio cammino e costruire rapporti di fraternità, coltivando quotidianamente la preghiera e aprendosi all’accoglienza di altri ragazzi che hanno bisogno di una mano per fare il salto e prendere in mano la propria vita. Così ognuno di noi continua a studiare e a lavorare, e insieme portiamo avanti questa casa che piano piano è sempre di più la nostra casa, la

    nostra famiglia. Ora siamo in sei: oltre a noi quattro, da diversi mesi ci sono due ragazzi di 19 anni. In casa la parola chiave è “condivisione”: si condivide il pranzo - con chi c’è! - e la cena, l’organizzazione dei tempi e degli impegni di ciascuno e quelli comuni, le pulizie, la gestione dei soldi… insomma un po’ come una casa famiglia, composta però solo da giovani. La preghiera è il motore che alimenta e accompagna la nostra vita insieme. Al mattino e alla sera, cominciamo e finiamo le nostre giornate pregando insieme: qui davvero troviamo il coraggio e l’entusiasmo di portare avanti questa Casa Giovani, ci

    sentiamo un po’ più famiglia e ci aiutiamo a costruire una vita quotidiana insieme a Gesù. Questo è quello che siamo e che vorremmo essere. Mentre vi salutiamo, vi consegniamo anche un altro desiderio che è dentro quella famosa valigia… piano piano avremmo il piacere di inserirci sempre di più nella vostra realtà parrocchiale, e chissà magari di fare qualche cosa bella insieme. Ci auguriamo allora di incontrarvi presto! Intanto… buona estate a ognuno di voi!!

    Laura, Fabio, Gleb e Francesca

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    Comunità Papa Giovani XXIII

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  • E' GRAZIE la parola migliore con cui vorremmo iniziare a presentarci, grazie per l'opportunità che ci date con questo giornalino e grazie al Signore che ci ha condotti qui, in questo quartiere di Crema, da quasi un anno. Nello spazio dell'housing sociale siamo presenti da settembre dello scorso anno con la segreteria dell'associazione e con una “casa giovani”. La comunità Papa Giovanni XXIII è attiva a Crema ormai da trent'anni con l'avvio della prima casa famiglia e oggi nel cremasco conta sette case famiglia e numerose famiglie aperte all'accoglienza. La comunità ha però le sue origini a Rimini nel 1968, quando un sacerdote, don Oreste Benzi, intuisce che per gli adolescenti, specie per quelli che si allontano dalle parrocchie dopo il sacramento della cresima, occorre far avere “un incontro simpatico con Cristo”. L'origine della grande pianta che ha esteso le sue radici in tutto il mondo sta in questo piccolo seme. E' nel '68 che iniziano i campi di condivisione con gli adolescenti e con i disabili, al mare e in montagna. Da queste prime intuizioni è poi nata la casa famiglia, una vera famiglia sostitutiva dove una figura materna e una figura paterna accolgono nell'amore i figli naturali e tutte le persone che vengono loro affidate, bambini, adolescenti in difficoltà, disabili, emarginati, persone rifiutate... Accanto al babbo e alla mamma possono esserci giovani che verificano la vocazione della Comunità, oppure volontari. Si vive come in una normale famiglia: c'è chi lavora, chi studia, chi sta vicino alla mamma, chi fa niente perché non può. La cosa più impressionante è che la casa famiglia concepita e vissuta in questo modo diventa un reale ambiente terapeutico: le persone accolte acquistano senso di sicurezza e fiducia in se stesse, sono facilitate ad inserirsi nella realtà circostante. La sfida che ne deriva è quella di educare attraverso la condivisione diretta di vita con queste persone. L'intuizione di don Oreste è oggi più che mai valida: dare una famiglia a chi non ce l'ha, una vera famiglia sostitutiva che rigenera nell'amore. Accanto alle case famiglia, in Italia e nel mondo, sono poi sorte nel tempo le comunità terapeutiche per persone con dipendenze, le capanne di Betlemme per l'accoglienza delle persone senza dimora, le comunità educanti con i carcerati, i centri diurni, l'impegno concreto in favore della pace con l’ “Operazione Colomba”. Don Oreste, per il quale è stata aperta la causa di beatificazione, ci invitava spesso a “non essere facchini di Cristo, ma innamorati di Cristo”. Lui viveva veramente questa relazione intima e viva con Gesù. Ed era la sua forza, per poi andare in tutto il mondo, nelle varie realtà anche di frontiera, nelle discoteche, sulla strada, nell'incontrare i giovani là dove sono. La sua spiritualità si evidenziava in un sorriso che conquistava tutti. Con la semplicità di un bambino realizzava cose ritenute impossibili. Tutti quelli che l'hanno conosciuto ricordano bene il suo saper guardare al cuore delle persone, ai doni e all'unicità di ognuno. Soprattutto i giovani erano conquistati dalla sua semplicità disarmante, autentica, gioiosa. Ecco perché anche qui ai Sabbioni c'è una “casa giovani” in cui alcuni giovani si stanno mettendo in gioco per condividere la propria vita. Per chi volesse conoscere meglio qual è il carisma della comunità e chi era don Oreste o per fare anche solo due chiacchiere c'è solo da venirci a trovare in via battaglia di Lepanto 10 (tel. 0373.203308 – [email protected]); lì abbiamo numerosi libri e il Pane Quotidiano, un semplice libriccino tascabile con la Parola di Dio di ogni giorno, commentata da don Oreste.

    PROPOSTE: oltre ai Campi di condivisione nel periodo estivo per adolescenti e giovani si terrà a Crema il CONGROSSO dal 19 e 20 settembre, raduno nazionale di tutti i ragazzi che in estate parteciperanno ai campi di condivisione. Anche la nostra parrocchia si è resa disponibile ad accogliere i giovani che vi parteciperanno.

  • La Casa di ALE “La Casa di Ale” è un’associazione fondata da Paola Freddi, nata in seguito alla scomparsa di sua figlia, Alessandra Brusaferri e del suo bambino Leonardo, a causa di un tragico incidente avvenuto nel dicembre 2010. Alessandra, figlia, ragazza, donna, mamma, insegnante, aveva un sogno: quello di creare centri di aggregazione per ragazzi, ragazze, donne, mamme e bambini in difficoltà. L’accoglienza, l’insegnamento, l’amore la spingevano verso di loro e, i suoi valori, la sua intransigenza, la sua intelligenza e la sua grande sensibilità hanno reso possibile la realizzazione di diversi progetti educativi tra i quali il progetto Pro.di.gi (ora Fondazione Pro.di.gi di Alessandra), realizzato negli oratori cremaschi in collaborazione con la Pastorale Giovanile di Crema. Questo grande sogno di creare una casa di prima accoglienza per donne in difficoltà familiare ed esistenziale, è diventato realtà grazie all'impegno e all'amore di sua mamma, Paola, che nel 2013 ha fondato l'associazione, ospitando le prime donne in una villetta in via Carmelitani a Santa Maria della Croce. Grazie all'impegno di Paola e dei volontari “La Casa di Ale” è diventata ora una realtà importante nel panorama dell'accoglienza nel territorio cremasco. Nel marzo 2015, dopo tanti sforzi, l'associazione ha acquistato la nuova casa in via Toffetti, 6 ai Sabbioni di Crema. Una struttura formata da tre piccoli appartamenti singoli, da una casa comune, da un laboratorio dove sorgerà “La sartoria di Ale”, dagli uffici e dalla casa privata di Paola Freddi. Attualmente la struttura ospita sei donne e due bambini, che nello spirito di condivisione contribuiscono allo sviluppo de “La Casa di Ale”. Le donne ospitate stanno realizzando un percorso di formazione che sfocerà nel reinserimento lavorativo, anche grazie a un contributo arrivato da Regione Lombardia e Fondazione Cariplo per il progetto “Cuciamo una storia a lieto fine”. Si tratta di un progetto, realizzato con la rete permanente di associazioni Con.Tatto, che vede “La Casa di Ale” come capofila in collaborazione con le associazioni “Insieme per la famiglia onlus –

    consultorio familiare “Insieme” di Crema, “Volo 7” di Grone (BG), “Passe Partout” di Crema, “Donne contro la violenza onlus” di Crema, “Comunità di accoglienza G. Colbert” di Crema, “Cooperativa sociale rinnovamento onlus” di Antegnate (BG), “Koala cooperativa sociale onlus” di Crema, “Soroptimist internazionale d'Italia Club” di Crema, studio legale avvocato Cecilia Gipponi, oltre ai comuni di Agnadello, Dovera, Pandino, Rivolta d'Adda, pag. 6

  • Sergnano, Soncino, Torlino Vimercate e Vailate. Il progetto prevede la realizzazione di corsi di base e avanzati di sartoria con l'obiettivo di creare capacità e occasioni di lavoro per le donne ospiti de “La Casa di Ale” o seguite dalle altre associazioni partner della rete Con.Tatto. Nel contempo, ai figli di queste mamme, a loro volta piccole vittime del disagio familiare, è stato proposto un percorso che utilizzi la finalità educativa e terapeutica della fiaba per aiutarli ad elaborare i loro vissuti. Per questo è stato organizzato "l'Isola delle Fiabe", un luogo accogliente in cui i bambini possono ritrovare serenità sia ascoltando le fiabe che coltivando le relazioni, il rispetto degli altri e la scoperta di sé. La lettura delle fiabe è stata svolta da volontari adeguatamente formati mediante un percorso anche motivazionale tenuto da una psicoterapeuta. Il percorso formativo avviato nel settembre del 2014 si concluderà nel dicembre del 2015, con l'intento di creare poi una sartoria permanente. “La Casa di Ale” collabora in modo attivo e permanente anche con la Caritas diocesana. “La Casa di Ale” ha inoltre deciso di supportare anche la nascita di una asilo nido-scuola materna “Le Tapis Volant” a Dakar in Senegal. La scuola sarà esperimento di integrazione educativa tra bambini di famiglie abbienti con bambini delle banlieu della capitale senegalese. Il progetto, che sarà realizzato dalla nascente associazione “Le Tapis Volant, l'école de Ale”, è in fase di allestimento e vedrà la luce probabilmente tra i mesi di settembre e ottobre del 2015.

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    La Casa di Ale è una ONLUS,

    pertanto le donazioni

    fatte a nostro favore

    godono dei benefici fiscali previsti dalla legge italiana

  • A partire dalle ore 12.00 di sabato 1 agosto, fino alla mezzanotte del 2 agosto, è possibile ricevere per sé e per i defunti il perdono d’Assisi. Condizioni: visitare la chiesa parrocchiale; recitare il Padre nostro e il credo; confessarsi e comunicarsi, otto giorni prima o dopo; pregare per le intenzioni del Papa. In Chiesa trovate sempre una guida per la preparazione al sacramento della riconciliazione o “Festa del perdono”. Il prossimo 4 ottobre sarà la Regione Lombardia a compiere ad Assisi il tradizionale gesto dell’offerta dell’olio per la Lampada di san Francesco. Ecco alcuni passaggi della lettera che i Ministri Provinciali della Lombardia Fra Sergio PESENTI e Fra Francesco BRAVI hanno scritto: Carissimi fratelli e sorelle della Lombardia, quest’anno le nostre Diocesi e Città, a nome della Nazione Italiana, offriranno l’olio per la lampada che arderà accanto al sepolcro del nostro Serafico Padre san Francesco, durante l’anno 2015-2016. Noi, Ministri Provinciali degli Ordini Francescani

    della Lombardia, desideriamo condividere con tutti voi, cittadini della nostra Regione, la bellezza di tale avvenimento. Vi invitiamo a prepararvi all’evento risvegliando la speranza nel vostro cuore e a riscoprire quei tratti caratteristici dell’esperienza evangelica di Francesco che ancora oggi lo rendono attuale e “attrattivo”: la gioia come “perfetta letizia”, la fraternità universale in Cristo, l’umiltà profonda come strumento di dialogo, il rapporto intimo ed esclusivo con il Signore, la povertà intesa come condivisione ed essenzialità, la pace nel suo vero significato di capacità di rapporti riconciliati con Dio e con i fratelli. Ma qual é la radice della perenne attualità di san Francesco? Certamente, la scelta di mettere il Signore Gesù al centro della sua vita dall’inizio alla fine e in ogni suo aspetto. Per tutti noi francescani, l’offerta dell’olio della lampada, frutto della Madre terra e della laboriosità dell’uomo, sia dunque l’occasione di riscoprire la nostra vocazione come una conversione ininterrotta alla centralità del Signore Gesù per essere, nell’offerta libera e gioiosa della nostra vita, testimoni di Cristo e strumenti della sua pace. Sollecitati dai nostri Vescovi proponiamo di prepararci all’offerta dell’olio con momenti di animazione e di conoscenza della vita di S. Francesco e soprattutto con tempi di preghiera nelle parrocchie e nelle nostre chiese conventuali. Particolarmente vorremmo che fossero sottolineate in modo forte e comunitario le prossime Celebrazioni del “Perdono d’Assisi” del 2 agosto e della “Impressione delle Stimmate” del 17 settembre, sperando che questo sia solo l’inizio di un lungo cammino volto a sperimentare in profondità la misericordia del Signore, che si farà tangibile momento di grazia per tutta la Chiesa nel prossimo Anno Santo indetto da Papa Francesco. Sui Pastori della Santa Chiesa, sugli uomini e sulle donne consacrati, su tutti e ciascuno di voi, invochiamo la Benedizione dell’Altissimo: “Il Signore rivolga su di voi il suo sguardo e vi doni pace”.

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    PERDON D’ASSISI

  • XIX edizione di E’ festa insieme a TE

    Anche il tempo con le sue condizioni climatiche ci è stato favorevole: una folta affluenza di pubblico, oltre l'immaginabile, con parrocchiani e non. Il successo della festa si è consolidato di anno in anno. Festa resa ormai famosa dalle specialità gastronomiche che, sapientemente solo voi sapete preparare. A cominciare: dai deliziosi tortelli cremaschi "pizzicati” dalle donne dei Sabiù, agli stinchi amorevolmente dorati, allo squisito brasato ed insuperabile foiolo, alle magnifiche bruschette e piadine, ai leggeri e fragranti calamari, alle "quintalate" di patatine fritte con le salamelle a "go go", all' interminabile lista di proposte di bevande, vini e birra, alle pizze preparate con sapiente maestria. Il tutto servito ai tavoli da noi con amore, gentilezza ed un sorriso. Serate allietate da buona musica, ballo e intrattenimenti di spettacoli vari. Questo anno coronato con il successo del concerto interattivo della Fraternità Artistica Teatro Scalzo dei Sabbioni con il maestro Michele Paolicelli. Un successo reso possibile soprattutto da Noi volontari: giovani e vecchi, con i nostri pregi e difetti, umanamente comprensibili, coadiuvati dai nostri vulcanici ed instancabili frati Cappuccini. Tutti insieme, animati da uno spirito di fraternità e pronti a crescere e migliorarci. Un caloroso grazie a tutti, ed alla prossima!

    Il Gruppo Volontari "E' Festa insieme ... a Te!"

    INSIEME E’ MEGLIO

    La macchina per organizzare la sagra del nostro patrono San Lorenzo si è messa in moto da tempo. Le serate estive in oratorio sotto il tendone servono anche a generare ogni anno questo appuntamento. Rispetto agli anni precedenti, quest’anno verrà aggiunto una serata, il 7 agosto,

    interamente dedicata ai ragazzi e adolescenti. La nostra comunità parrocchiale è ben consapevole che il bene che gli uomini possono fare da soli è ben poco in confronto a quello che possono fare uniti, e allora in occasione della solennità del nostro patrono, vogliamo essere INSIEME per crescere fra di noi e dare testimonianza (parlare con la vita) che seguire Gesù rende felici. Chi volesse collaborare sappia che è sempre il benvenuto, quindi dia la propria adesione ai coniugi SPINELLI Cristina e Alessandro al numero 3355798250 i quali, provvederanno a coinvolgerti in questa fantastica esperienza.

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  • Eucaristia. La mia autostrada per il Cielo.

    Biografia di Carlo Acutis Carlo Acutis (1991-2006) era un adolescente del nostro tempo, simile a molti altri. Impegnato nella scuola, tra gli amici, grande appassionato di pc. Allo stesso tempo era un grande amico di Gesù Cristo, partecipava ogni giorno all’Eucaristia e si affidava alla Vergine Maria. Ha offerto la sua vita per il Papa e per la Chiesa. La sua vicenda ha suscitato profonda ammirazione da parte di chi l'ha conosciuto. Il libro nasce dal desiderio di raccontare a tutti la sua semplice e incredibile storia umana e profondamente cristiana.

    GIOVANI TESTIMONI

    Il giovane Carlo Acutis morto a soli 15 anni a causa di una leucemia fulminante, ha lasciato nel ricordo di tutti coloro che l'hanno conosciuto un grande vuoto ed una profonda ammirazione per quella che è stata la sua breve ma intensa testimonianza di vita autenticamente cristiana, vissuta in modo eroico, alimentata dal suo grande amore per il Signore presente soprattutto nel Sacramento dell’Eucaristia e dalla devozione filiale verso la Santissima Vergine Maria. Recitava il Rosario e frequentava la Messa tutti i giorni. Faceva spesso anche l’Adorazione Eucaristica. Ci sembra che la modernità e l'attualità che riflette la vita di Carlo si coniughi in modo armonioso e singolare con la sua profonda vita eucaristica e la sua grande devozione verso la Santissima Vergine che hanno sicuramente contribuito a fare di lui quel ragazzo specialissimo da tutti ammirato ed amato. Il giovane Carlo era infatti dotatissimo per tutto ciò che è legato al mondo dell’informatica tanto che sia i suoi amici che gli adulti laureati in ingegneria informatica lo consideravano un genio. Restavano tutti meravigliati dalla sua capacità di capire i segreti che l'informatica nasconde e che sono normalmente accessibili solo a coloro che hanno compiuto degli studi universitari specialistici. Gli interessi di Carlo spaziavano dalla programmazione dei computer, al montaggio dei film, alla creazione dei siti web, ai giornalini di cui lui faceva anche la redazione e l’impaginazione, fino ad arrivare al volontariato con i più bisognosi, anche presso l’Opera San Francesco dei Poveri gestita dai nostri confratelli a Milano, con i bambini e con gli anziani. Era insomma un mistero questo giovane fedele della diocesi di Milano, che prima di morire è stato capace di offrire le sue sofferenze per il Papa e per la Chiesa.

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  • IL NOSTRO CAMPANILE SEGNATO DAL TEMPO

    “Nel progettare la chiesa dei Sabbioni, il capomastro Crivelli sapeva bene di dover sottostare a due diversi tipi di condizionamento: uno materiale e uno ideale. Il campanile, fu costruito dal capomastro Crivelli dieci anni prima della Chiesa. Questo è a sezione quadrangolare e in mattoni a faccia vista, ed ha una decorazione costituita da teorie di archetti ciechi che fanno da cornice ai sei ordini della torre (oggi se ne vedono solo cinque, essendo il primo nascosto dalle costruzioni addossate). La cella campanaria è aperta sui quattro lati da larghe monofore a tutto sesto, con archi bordati e marcati da eleganti dicromie ottenute semplicemente alternando cotto e intonaco. Superiormente la cella è chiusa da una copertura a terrazzo, protetto da una balaustra sostenuta da pilastrini in laterizio. Sui pilastrini angolari poggiano per ornamento dei manufatti sferici in cemento. Al centro del terrazzo, su un basamento in pietra a forma di parallelepipedo, si erge la statua del Redentore e, retrostante, è posta l’asta parafulmine”

    tratto da “I CAPPUCCINI AI SABBIONI DI CREMA” a cura di Sauro BELLODI Dopo la costruzione del campanile risalente al 1903, nel 1945 sono state messe le attuali campane. Ecco perché dopo 112 anni un intervento era assolutamente necessario. La prossima primavera sono previsti i lavori di manutenzione straordinaria del campanile con la rimozione delle campane, telaio di sostegno, motori e di qualsiasi elemento facente parte del gruppo campanario.

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  • L’amore non è già fatto si fa

    L'amore non è già fatto. Si fa. Non è un vestito già confezionato, ma stoffa da tagliare, cucire. Non è un appartamento 'chiavi in mano', ma una casa da concepire, costruire, conservare e spesso riparare. Non è vetta conquistata, ma partenza dalla valle, scalate appassionanti, cadute dolorose nel freddo della notte o nel calore del sole che scoppia. Non è solido ancoraggio nel porto della felicità ma è un levar l'ancora, è un viaggio in pieno Mare, sotto la brezza o la tempesta. Non è un 'si' trionfale, enorme punto fermo che si segna fra le musiche, i sorrisi e gli applausi, ma è una moltitudine di 'si' che punteggiano la Vita, fra una moltitudine di 'no' che si cancellano strada facendo. Non è l'apparizione improvvisa di una nuova Vita, perfetta fin dalla nascita, ma sgorgare di sorgente e lungo tragitto di fiume dai molteplici meandri, qualche volta in secca, altre volte traboccante, ma sempre in cammino verso il Mare infinito.

    Michel Quoist

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  • Chi volesse inviare un articolo

    da pubblicare sul prossimo

    numero di Shalom è pregato

    di farlo pervenire all’ e.mail

    [email protected]

    Inoltre si

    chiede, causa spazio, di non

    superare le 200 parole.

    La redazione si riserva di

    accettare il contenuto

    del testo.

    Responsabili: Fra Giuseppe Fornoni, Fra Giorgio Rizzi

    Sul sito della parrocchia puoi rileggere TUTTI GLI

    SHALOM dal 2004 ed essere aggiornato in tempo

    reale su ciò che viviamo

    5x1000 ANNO 2013 L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato gli elenchi degli assegnatari dei contributi del 5x1000 riferito all'anno 2013. Anche quest’anno il nostro oratorio “Circolo Parrocchiale San Francesco” con 347 scelte è stato il secondo della Diocesi ad ottenere l’importo più alto. Grazie a chi ci ha sostenuto e continuerà a farlo. Con i soldi del 5x1000 quest’anno sostituiremo le vecchie luci della palestra e i neon dell’oratorio, con led che certamente ci faranno risparmiare sulle prossime bollette dell’energia elettrica e poi faremo uno scarico per l’acqua a bordo della pista in cemento e consolideremo il muro confinante con la scuola primaria perché nella parte alta è pericolante.

    Basta una firma sulla

    denuncia dei redditi

    (CUD - 730 - UNICO)

    Il nostro codice fiscale è:

    TENIAMOCI IN CONTATTO

    Parrocchia dei Santi Lorenzo Martire e

    Francesco d’Assisi

    Via Cappuccini 30, 26013 Sabbioni di Crema - CR

    tel. 0373 30156 fax 0373 231238

    Per ricevere settimanalmente Soffio scrivi a:

    [email protected]

  • Due date importanti per la vita della nostra parrocchia e anche per la vita dei ragazzi quelle di domenica 29 marzo e domenica 3 maggio che hanno visto celebrare nella nostra chiesa la prima festa del perdono e la Prima Comunione dei ragazzi del 2006 e 2005. Un grazie alle catechiste, alle famiglie e a tutta la comunità sabbionese che ha reso queste due feste speciali e ricolme di Spirito Santo.

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