San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e...

18
San Bonaventura Newsletter della Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura” Seraphicum Editoriale Tra i tanti argomenti di questo numero, una particolare attenzione è riservata alla donna: non solo ospitando la catechesi di Benedetto XVI su santa Chiara, una delle figure femminili più importanti nella storia della Chiesa (e alla quale è dedicata la rubrica In parole francescane) ma anche attraverso una riflessione sulla Giornata internazionale della donna. Questo appuntamento, purtroppo ammantato di risvolti commerciali e banali che ne fanno perdere il senso più profondo, può rappresentare l’occasione per una lettura ampia della figura femminile. Un argomento che la Facoltà affronta - attraverso un intervento di fra Giulio Cesareo, direttore dell’Istituto Mulieris dignitatem per studi sulla unidualità uomo-donna - offrendo così un contributo al dibattito in corso sul futuro delle donne nella Chiesa. Ne emerge una lettura nitida sulla donna, sulle sue peculiarità e sull’indispen- sabile complementarietà con l’uomo, in un con- fronto continuo che è reciproco arricchimento. Una linea che torna anche nell’intervista con il Preside fra Domenico Paoletti, in merito all’approssimarsi del cinquantenario dell’attuale sede del Seraphicum, nella quale si ripercorrono i cambiamenti avvenuti in questi decenni, dal periodo post conciliare a oggi. Anche qui si ritrova il costante clima di dialogo proprio della Facoltà, a livello interculturale ma anche attraverso l’apertura ai laici, sia tra gli studenti sia tra i docenti, con il progressivo inserimento di donne. In questo numero si affronta anche un tema molto delicato e sempre attuale: il rapporto tra Chiesa e massoneria, di cui ci parla fra Zbigniew Suchecki, docente in discipline relative al Diritto canonico e tra i maggiori esperti sul tema. Ampio il settore culturale, dalle nuove pubblicazioni dell’Editrice Miscellanea Francescana allo spettacolo per raccontare i sessant’anni della tv attraverso il cinema. In continuo dialogo tra ieri e oggi. Elisabetta Lo Iacono Responsabile Ufficio Stampa e Comunicazione della Facoltà MARZO 2014 Focus del mese: donne e chiesa, QUALE FUTURO? pag. 2 Storia e personaggi: santa chiara raccontata da benedetto xvi Pag. 4 In dialogo con i nostri docenti: massoneria, parla uno dei massimi esperti pag. 5 L’intervista: verso i cinquant’anni dell’attuale sede del seraphicum pag. 8 miscellanea francescana: le novita’ della casa editrice pag. 10 master: corso della croce rossa italiana pag. 11 Appuntamenti: festa della facolta’ et varia... pag. 12 SPECIALE CINEFORUM: LA TV RACCONTATA DAL CINEMA E LA MOSTRA SUI 5O ANNI DI PROIEZIONI PAG.15 Francescanamente parlando: PREMIO MARTINI E NUOVA RUBRICA SUL VANGELO pag. 17 ANNO II - Nº 14 informa 1 In questo numero:

Transcript of San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e...

Page 1: San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie

San BonaventuraNewsletter della Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura” Seraphicum

Editoriale

Tra i tanti argomenti di questo numero, una particolare attenzione è riservata alla donna: non solo ospitando la catechesi di Benedetto XVI su santa Chiara, una delle figure femminili più importanti nella storia della Chiesa (e alla quale è dedicata la rubrica In parole francescane) ma anche attraverso una riflessione sulla Giornata internazionale della donna. Questo appuntamento, purtroppo ammantato di risvolti commerciali e banali che ne fanno perdere il senso più profondo, può rappresentare l’occasione per una lettura ampia della figura femminile. Un argomento che la Facoltà affronta - attraverso un intervento di fra Giulio Cesareo, direttore dell’Istituto Mulieris dignitatem per studi sulla unidualità uomo-donna - offrendo così un contributo al dibattito in corso sul futuro delle donne nella Chiesa. Ne emerge una lettura nitida sulla donna, sulle sue peculiarità e sull’indispen-sabile complementarietà con l’uomo, in un con-fronto continuo che è reciproco arricchimento. Una linea che torna anche nell’intervista con il Preside fra Domenico Paoletti, in merito all’approssimarsi del cinquantenario dell’attuale sede del Seraphicum, nella quale si ripercorrono i cambiamenti avvenuti in questi decenni, dal periodo post conciliare a oggi. Anche qui si ritrova il costante clima di dialogo proprio della Facoltà, a livello interculturale ma anche attraverso l’apertura ai laici, sia tra gli studenti sia tra i docenti, con il progressivo inserimento di donne. In questo numero si affronta anche un tema molto delicato e sempre attuale: il rapporto tra Chiesa e massoneria, di cui ci parla fra Zbigniew Suchecki, docente in discipline relative al Diritto canonico e tra i maggiori esperti sul tema. Ampio il settore culturale, dalle nuove pubblicazioni dell’Editrice Miscellanea Francescana allo spettacolo per raccontare i sessant’anni della tv attraverso il cinema. In continuo dialogo tra ieri e oggi.

Elisabetta Lo IaconoResponsabile Ufficio Stampa e Comunicazione

della Facoltà

m a r z o 2 0 1 4

Focus del mese: donne e chiesa, QUaLE FUTUro?pag. 2

Storia e personaggi: santa chiara raccontata da benedetto xviPag. 4

In dialogo con i nostri docenti: massoneria, parla uno dei massimi espertipag. 5

L’intervista: verso i cinquant’anni dell’attuale sede del seraphicumpag. 8

miscellanea francescana: le novita’ della casa editricepag. 10

master: corso della croce rossa italianapag. 11

appuntamenti: festa della facolta’ et varia... pag. 12

SPECIaLE CINEForUm: La TV raCCoNTaTa DaL CINEma E La moSTra SUI 5o aNNI DI ProIEzIoNIPaG. 15

Francescanamente parlando: PrEmIo marTINI E NUoVa rUBrICa SUL VaNGELopag. 17

aNNo II - Nº 14 informa

1

In questo numero:

Page 2: San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie

QUALE IL FUTURO DELLE DONNE NELLA CHIESA? TRA LE IPOTESI UNA CERTEZZA: ALLA BASE DEVE ESSERCI LA COMPLEMENTARIETÁ CON L’UOMO

Marzo è il mese in cui sboccia la primavera, nel calendario liturgico può essere il periodo in cui si celebra la Pasqua di Resurrezione e ancora, parlando dal punto di vista botanico, il mese in cui fiorisce la mimosa.

Una pianta tradizionalmente e indissolubilmente legata alla Giornata internazionale della donna, istituita a livello mondiale per richiamare l’attenzione sulle conquiste in ambito politico, sociale, economico ma anche sulle discriminazioni e le violenze di cui sono spesso oggetto le donne, nei Paesi sottosviluppati così come in quelli leader. “San Bonaventura informa” intende dedicare il Focus del mese al senso

più profondo dell’8 marzo, non come festa dalle troppe connotazioni commerciali che ne vanno a svilire il vero significato bensì riflettendo sulla figura della donna, attraverso una chiave di lettura differente.Da tempo si parla del ruolo delle donne nella Chiesa, attraverso ipotesi tanto diverse tra loro, sino a incontrarsi, sovrapporsi e scontrarsi. Ecco l’importante contributo alla riflessione di fra Giulio Cesareo, docente di Teologia morale e direttore dell’Istituto “Mulieris dignitatem per lo studio dell’unidualità uomo-donna”, istituito presso la nostra Facoltà. Ne emerge una lettura piena della donna, non come figura antagonista dell’uomo bensì come elemento che, nella reciprocità dei rapporti, è capace di arricchire se stessa e gli altri. Nella Chiesa così come in ogni altro ambito della quotidianità.

“L’invito di papa Francesco a riflettere sul ruolo della donna nella Chiesa dovrebbe essere recepito soprattutto dai teologi e dalle facoltà teologiche, come luoghi deputati alla conoscenza e all’elaborazione del pensiero teologico che emerge dalla vita dei credenti, manifestata pienamente nel nostro essere-Chiesa, nell’evento sacramentale della celebrazione eucaristica. Un approfondimento a carattere teologico, infatti, è il presupposto necessario per un’analisi completa del tema, senza correre il rischio di alimentare un dibattito estemporaneo o, peggio ancora, superficiale, magari rivolto a nutrire eventuali logiche di parte.La riflessione teologica, in un ambito così importante e carico di attese, può produrre un reale contributo per un effettivo e profondo rinnovamento.A questo proposito si impone una questione centrale: la riflessione teologica, a partire dalla Rivelazione, non tanto sulla donna in sé ma sull’umanità in quanto composta dal genere maschile e femminile. Un punto fondamentale nel dibattito poiché ogni essere umano è vero soltanto nella comunione, nell’essere l’uno per l’altro, tanto che la complementarietà biologica e sessuale rappresenta la manifestazione di una molto più profonda che è innanzitutto di carattere relazionale e spirituale. A questo proposito, è evidente quanto sia importante imparare l’arte dell’essere con e per chi è diverso, poiché è proprio l’altro, il diverso, colui o colei che può rivelarmi il mio volto, attraverso uno scambio e un dono reciproco di gesti e attenzioni.

m a r z o 2 0 1 4 2

FOCUS DEL MESE

Fra Giulio Cesareo

Page 3: San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie

3m a r z o 2 0 1 4

Pertanto, alla luce di tutto ciò, prima di concentrarci sulla tipologia di incarichi da affidare alle donne all’interno della Curia, si rende indispensabile una riflessione che approfondisca e manifesti come la comunione è la chiave di volta nella vita della Chiesa e la “pasqua” ne è il contenuto e il paradigma.Studiare dal punto di vista della teologia la secolare sottomissione delle donne all’uomo, può diventare un’opportunità per comprendere quale tesoro di amore pasquale, oblativo, disinteressato c’è nel genio femminile, in cui - paradossalmente - proprio il desiderio di comunione è la spinta più forte e decisiva

che ha permesso alle donne di sopportare con amore le tante umiliazioni inflitte dagli uomini. Alla luce di questa complementarietà tra uomo e donna nel progetto di Dio, l’uomo non è veramente uomo senza la donna e la donna non è veramente donna senza l’uomo. Questo non significa che la nuzialità sia l’unico modo di vivere in pienezza il proprio essere uomini e donne, non c’è bisogno di essere partner in una relazione d’amore erotico per essere in comunione.

Si tratta innanzitutto di aprire la strada a delle forme di collaborazione e di interazione tra uomini e donne - anche consacrati - nella Chiesa, che sono ancora per certi versi da immaginare e tentare, prima che da proporre. Infine il fatto che la Chiesa è in questo mondo il segno del Regno di Dio, la comunione uomo-donna, che rende gli uomini più uomini e le donne più donne, è comunque una realtà che nella sua completezza appartiene solo al tempo che verrà, come dono escatologico di Dio. In ogni caso, l’evento che di più ci aiuta a intuire il futuro dell’umanità con Dio è l’eucaristia, la celebrazione, la sinassi eucaristica. Il mistero dell’Eucaristia provoca a ripensare l’ordine degli affetti – non vaporoso e romantico – al quale l’evangelo cristiano restituisce spessore teologico e metafisico, antropologico ed etico.Si tratta, dunque, di portare nella Chiesa più che delle quote rosa, delle donne che sappiano insegnare agli uomini ad accogliere i doni, a leggere il valore di ogni evento, a vedere dietro ogni cosa un volto, una persona. Tutto ciò può avvenire solo se le donne vivono e collaborano da donne, nella ricchezza delle loro potenzialità. E questo farebbe tanto bene a ogni uomo, a ogni membro della curia romana, così come a ogni sacerdote o professore di teologia”.

Page 4: San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie

Si conclude in questo numero la storia di santa Chiara, ripercorsa attraverso la ricostruzione storica e spirituale di Benedetto XVI.

Un vescovo fiammingo in visita in Italia, Giacomo di Vitry, afferma di aver trovato un grande numero di uomini e donne, di qualunque ceto sociale che “lasciata ogni cosa per Cristo, fuggivano il mondo. Si chiamavano frati minori e sorelle minori”. (Lettera dell’ottobre 1216:FF, 2205.2207).Di Vitry aveva colto un tratto caratteristico della spiritualità francescana cui Chiara fu molto sensibile: la radicalità della povertà associata alla fiducia totale nella Provvidenza divina. Per questo motivo, ella agì con grande determinazione, ottenendo dal Papa Gregorio IX o, probabilmente, già dal papa Innocenzo III, il cosiddetto Privilegium Paupertatis (cfr FF, 3279). In base ad esso, Chiara e le sue compagne di san Damiano non potevano possedere nessuna proprietà materiale. [...] Ciò mostra come anche nei secoli del Medioevo, il ruolo delle donne non era secondario, ma considerevole. A questo proposito, giova ricordare che Chiara è stata la prima donna nella storia della Chiesa che abbia composto una Regola scritta, sottoposta all’approvazione del Papa, perché il carisma di Francesco d’Assisi fosse conservato in tutte le comunità femminili che si andavano stabilendo numerose già ai suoi tempi.Nel convento di san Damiano Chiara praticò in modo eroico le virtù che dovrebbero contraddistinguere ogni cristiano: l’umiltà, lo spirito di pietà e di penitenza, la carità. [...]La sua fede nella presenza reale dell’Eucaristia era talmente grande che, per due volte, si verificò un fatto prodigioso. Solo con l’ostensione del Santissimo Sacramento, allontanò i soldati mercenari saraceni, che erano sul punto di aggredire il convento di san Damiano e di devastare la città di Assisi.Anche questi episodi, come altri miracoli, spinsero il Papa Alessandro IV a canonizzarla solo due anni dopo la morte, nel 1255, tracciandone un elogio nella Bolla di canonizzazione in cui leggiamo: “Quanto è vivida la potenza di questa luce e quanto forte è il chiarore di questa fonte luminosa. Invero, questa luce si teneva chiusa nel nascondimento della vita claustrale e fuori irradiava bagliori luminosi; si raccoglieva in un angusto monastero, e fuori si spandeva quanto è vasto il mondo. Si custodiva dentro e si diffondeva fuori. Chiara infatti si nascondeva; ma la sua vita era rivelata a tutti. Chiara taceva, ma la sua fama gridava” (FF, 3284). [...]La spiritualità di santa Chiara è raccolta nella quarta lettera a Sant’Agnese da Praga. Santa Chiara adopera un’immagine molto diffusa nel Medioevo, di ascendenze patristiche, lo specchio. Ed invita la sua amica di Praga a riflettersi in quello specchio di perfezione di ogni virtù che è il Signore stesso. Ella scrive: “[...] poiché egli (Cristo) è splendore della gloria, candore della luce eterna e specchio senza macchia, guarda ogni giorno questo specchio, o regina sposa di Gesù Cristo, e in esso scruta continuamente il tuo volto, perché tu possa così adornarti tutta all’interno e all’esterno… In questo specchio rifulgono la beata povertà, la santa umiltà e l’ineffabile carità” (Lettera quarta: FF, 2901-2903).Grati a Dio che ci dona i Santi che parlano al nostro cuore e ci offrono un esempio di vita cristiana da imitare, vorrei concludere con le stesse parole di benedizione che santa Chiara compose per le sue consorelle [...]: “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie benedisse e benedirà in cielo e in terra i figli e le figlie, e con le quali un padre e una madre spirituale benedisse e benedirà i suoi figli e le sue figlie spirituali. Amen” (FF, 2856).

Dalla Catechesi di Benedetto XVI nell’udienza generale del 15 settembre 2010

m a r z o 2 0 1 4 4

storia e personaggi

Page 5: San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie

Fra Zbigniew Suchecki è nato nel 1960 a Kamienna Góra, in Polonia. Sacerdote francescano conventuale, ordinato nel 1986 dal Beato Giovanni Paolo II e appartenente alla Provincia polacca

di Sant’Antonio, nel 1986 è divenuto dottore in Utroque Iure alla Pontificia Università Lateranense. È docente in discipline relative al Diritto canonico tra le quali De normis generalibus, De Ecclesiae munere docendi, De bonis Ecclesiae temporalibus, De sanctionibus in Ecclesia, De Processibus e in Diritto costituzionale della Chiesa alla Pontificia Facoltà teologica “San Bonaventura” e alla Pontificia Università Antonianum.Ampia la bibliografia con numerose pubblicazioni relative alle tematiche pertinenti il diritto canonico, le sanzioni penali nella Chiesa, la cremazione nelle disposizioni di diritto canonico e civile, la massoneria nel Codice di Diritto Canonico. L’elenco completo delle pubblicazioni si trova nel sito web http://www.suchecki.net/

Il 26 febbraio 2002 è stato nominato da Giovanni Paolo II consultore della Congregazione delle Cause dei Santi, ruolo nel quale è stato confermato da papa Benedetto XVI e, recentemente, da papa Francesco.

Fra Suchecki, partiamo dall’attualità, ovvero dai due recenti convegni di Cagliari e Modena ai quali è stato invitato come uno dei massimi esperti di massoneria. Come nasce questa sua specializzazione su un tema particolare e di grande rilevanza nella vita della Chiesa?Durante le mie ricerche per la tesi di dottorato sul tema della cremazione nel Diritto canonico, ho trovato diversi documenti che riguardavano la massoneria e così ho iniziato i miei approfondimenti giuridici. Soltanto diversi anni dopo la stessa massoneria ha confermato la mia tesi, chiamando il rito della cremazione “morte laica”.

Questi incontri denotano una costante attenzione da parte del mondo cattolico. Per certi versi sembrerebbe questo un periodo di “tregua” ma quale è, oggi, lo stato dei rapporti tra Chiesa e massoneria? L’accoglienza favorevole incontrata dal libro La Massoneria nelle disposizioni del “Codex Iuris Canonici” del 1917 e del 1983 mi ha incoraggiato a presentare a un pubblico più ampio il libro Chiesa e massoneria. La Libera muratoria, comunemente chiamata massoneria, viene trattata e presentata in molte pubblicazioni sotto diversi aspetti e svariati punti di vista. Per comprendere bene il fenomeno mondiale dell’istituzione bisogna operare certe scelte metodologiche che permettono di eliminare una vasta bibliografia mondiale in materia, basata su leggende e affrontata con poca serietà e critica scientifica. Dal punto di vista del diritto canonico non esistono pubblicazioni riguardanti la Libera muratoria, mancano anche approfonditi studi critici in materia condotti in un’ottica comparata con la filosofia, la teologia e il diritto. Negli ultimi secoli la massoneria, fosse essa regolare, legittima, irregolare o «deviata», senza distinzioni, è stata condannata da diversi papi in circa seicento documenti. La questione comunque è quanto mai attuale perché molti cattolici appartengono alla Libera muratoria.

A quale tipo di massoneria fa riferimento e, soprattutto, c’è una conciliabilità tra lo status di cattolico e di massone? Faccio riferimento alla massoneria universale moderna, regolare, dove i massoni dopo il passaggio dei

m a r z o 2 0 1 4 5

in dialogo con i nostri docenti

Page 6: San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie

m a r z o 2 0 1 4 6

tre gradi simbolici universali di “apprendista”, “compagno”, “maestro” hanno la facoltà di aderire a tutti i Corpi rituali. Un graduale approfondimento della natura e dei fini della massoneria svolto da parte della Chiesa, prima dell’emanazione della Dichiarazione sulla massoneria del 26 novembre 1983 - Quaesitum Est - permise alla Congregazione di accertare le posizioni dottrinali, filosofiche e morali dell’istituzione.P. Mariano Cordovani, in un articolo pubblicato dall’Osservatore Romano, sostiene che «fra le cose che risorgono e riprendono vigore, e non solo in Italia, c’è la massoneria con la sua ostilità sempre rinnovata contro la Religione Cattolica». Egli rileva un fatto che appare nuovo: «la voce che si sparge, nei diversi ceti sociali, è che la massoneria di un certo rito non sia più in contrasto con la Chiesa, che anzi sia avvenuto un accordo tra la massoneria e la Chiesa, in forza del quale anche i cattolici possono tranquillamente iscriversi alla setta senza pericolo di scomuniche e di riprovazione».Lo stesso fatto affermava p. Giovanni Caprile, massonologo di fama internazionale, secondo il quale alcune persone in periodo conciliare insistevano sulla conciliabilità tra la Chiesa cattolica e la massoneria. La norma penale stabilita dal legislatore, espressa nel c. 2335 del CIC del 1917, che vietava ai cattolici, sotto pena di scomunica, d’iscriversi alle associazioni massoniche o ad altre dello stesso tipo, suscitò molte domande e diversi quesiti circa il valore e l’interpretazione del citato canone. La Santa Sede, nel corso di un lungo esame di questo problema, molte volte ha consultato le conferenze episcopali particolarmente interessate al caso per conoscere meglio la natura e l’attività attuale di codeste associazioni nonché il pensiero dei vescovi.

Cerchiamo allora di andare al cuore del problema: quali sono i motivi che rendono inconciliabile lo status di cattolico con quello di massone? Innanzitutto la visione del mondo improntata al relativismo propria dei liberi muratori ma anche il concetto di verità. I liberi muratori negano la possibilità di una conoscenza oggettiva della verità e, dunque, la relatività di ogni verità. Poiché il massone non ammette alcun dogma, anche nella sua loggia, si esige dal libero massone che sia un uomo libero, che «non conosce alcuna sottomissione a dogma e passione». Ciò alimenta il rifiuto, per principio, di tutte le posizioni dogmatiche, che si esprime nella proposizione del Lessico dei liberi massoni: «Tutte le istituzioni a fondamento dogmatico, la più eminente delle quali può essere considerata la Chiesa Cattolica, esercitano coercizione alla fede». È evidente che un tale concetto di verità non è compatibile con il concetto cattolico di verità, né dal punto di vista della teologia naturale, né da quello della teologia della rivelazione. Anche la loro concezione della religione è relativista: tutte le religioni sarebbero tentativi concorrenti ad esprimere la verità divina che, in ultima analisi, rimane irraggiungibile. A questa verità divina, infatti, è adeguato solo il linguaggio dei simboli massonici, dai molti significati, lasciato alla capacità di interpretazione del singolo massone. Non per nulla la disputa su argomenti religiosi all’interno della loggia è strettamente vietata ai suoi appartenenti. Tutto ciò implica una visione relativistica della religione, che non può coincidere con la convinzione fondamentale del cristianesimo.

Quale, invece il concetto di Dio, proprio dei liberi muratori?Al centro dei rituali si trova il concetto del «Grande Architetto dell’Universo» e, nonostante la manifestazione di buona volontà nel tentativo di abbracciare ogni religione, si tratta di una concezione

L’incontro con papa Francesco

Page 7: San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie

di stampo deistico. In tale contesto non vi è alcuna conoscenza obiettiva di Dio nel senso del concetto personale di Dio del teismo ma il «Grande Architetto dell’Universo» è un «Esso» neutrale, indefinito e aperto ad ogni possibile comprensione. Ognuno può immettervi la propria concezione di Dio, il cristiano come il musulmano, il confuciano come l’animista o l’appartenente a qualsiasi religione. Questa rappresentazione di un Architetto universale che troneggia in una lontananza deistica mina i fondamenti della concezione di Dio dei cattolici e della loro risposta al Dio che li interpella come Padre e Signore. Non solo, la visione di Dio della Libera muratoria non permette di pensare a una rivelazione di Dio - come avviene nella fede e nella tradizione di tutti

i cristiani - anzi, con la concezione del «Grande Architetto dell’Universo», il rapporto con Dio viene riportato su posizioni predeistiche.

C’è un altro concetto, quello relativo all’idea di tolleranza, che pone su posizioni molto distanti massoni e cattolici… Mentre per tolleranza il cattolico intende la comprensione dovuta agli altri uomini, fra i liberi muratori regna la tolleranza nei confronti delle idee, per quanto queste possano essere opposte fra loro.Secondo quanto appare dai rituali, scopo ultimo della Libera muratoria è di migliorare l’uomo al massimo grado dal punto di vista etico e spirituale ma, a questo proposito, non si è potuto superare il dubbio che il perfezionamento etico venga assolutizzato e talmente separato dalla grazia che non rimanga più spazio alcuno per la giustificazione dell’uomo secondo la concezione cristiana.Che cosa dovrebbe ancora operare la comunicazione sacramentale della salvezza nel battesimo, nella penitenza e nell’Eucarestia, se con i tre gradi fondamentali vengono già raggiunti l’illuminazione e il superamento della morte di cui parlano i rituali?

Dunque, fra Suchecki, non appaiono elementi tali per pensare a una via di conciliazione tra Chiesa e massoneria?Anche se la Libera muratoria, in seguito alla persecuzione subita nel corso dell’epoca nazionalsocialista, ha compiuto una trasformazione nel senso di una maggiore apertura verso altri gruppi sociali, tuttavia, nella sua mentalità, nelle sue convinzioni fondamentali e nel suo «lavoro nel tempio», è rimasta pienamente uguale a se stessa. Le opposizioni cui abbiamo accennato toccano i fondamenti dell’esistenza cristiana, tanto più che esami approfonditi dei rituali e del mondo spirituale massonico dimostrano con tutta evidenza che l’appartenenza contemporanea alla Chiesa cattolica e alla Libera muratoria non può che essere esclusa.

m a r z o 2 0 1 4 7

Page 8: San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie

CONOSCERE IL PASSATO, VIVERE L’OGGI E PROGETTARE IL FUTURO:VERSO IL CINQUANTENARIO DEL SERAPHICUM

C’è una data importante nel calendario del 2014 della Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura”e del Collegio Internazionale del Seraphicum, un giorno scritto in rosso, che segna un avvenimento si-gnificativo: il trasferimento dalla sede di via san Teodoro a quella dell’Eur, avvenuto l’11 ottobre del 1964, festa della Divina maternità di Maria. Non un semplice cambio di sede ma un momento di progressiva cre-scita per il Collegio e la Facoltà, luoghi di formazione e di studio, appartenenti all’Ordine dei Frati minori conventuali. La storia della Facoltà è decisamente più antica: eretta il 24 gennaio del 1905, è in realtà il prosieguo degli antichi Studi dell’Ordine mino-ritico che affondano i propri inizi nel 1200, alimentandosi nel corso dei secoli nelle più prestigiose Università italiane ed europee, attra-verso grandi teologi che hanno fatto la storia del francescanesimo e degli Studi dell’Ordine, tra i quali san Bonaventura da Bagnoregio, patrono della Facoltà. Dunque quell’11 ottobre di cinquanta anni fa ha segnato, nel clima conciliare, un balzo in avanti per il Seraphicum, sulla scia della propria lunga storia, in una nuova sede, rispondente alle esigenze della formazione e a quelle accademiche.

Preside Paoletti, a dieci anni dal primo centenario della Facoltà, un altro importante avvenimen-to che va a caratterizzare la vita di questa comunità accademica e religiosa. Quale lo spirito che anima questo momento?Volendo sintetizzare, la nostra grata riconoscenza per il passato e il responsabile lavoro per il pre-

sente e il futuro, possiamo riassumere l’evento che celebreremo in tre verbi: conoscere il passato, vivere l’oggi e progettare il futuro. Il passato va conosciuto e fatto conoscere perché veniamo dal passato e in questo passato affondano le nostre radici e parte della nostra identità. Ma non basta ricordare quello che è stato, è fondamentale vivere bene l’oggi della storia, con il continuo dono di questa comu-nità formativa-accademica sempre più interculturale e attenta, nella odierna frammentazione del sapere, a ricercare un paradigma teologi-

co condiviso. Inoltre la celebrazione sarà autentica solo se provoca a progettare il futuro al quale stiamo già lavorando attraverso la preparazione di una comunità di frati docenti ben formati e molto motivati sotto il profilo accademico e spirituale.

Da tempo è in preparazione un ricco programma per celebrare il cinquantenario, quali le antici-pazioni al riguardo?Stiamo mettendo a punto i dettagli del programma che prevede, per la metà di ottobre, un Dies acade-micus particolare. Non vuole essere un atto solo celebrativo ma un ricordare per ringraziare il Signore e tutti quei numerosi frati che sono stati segnati dal Seraphicum e hanno segnato il Seraphicum nella sua identità e missione di questi cinquant’anni. La giornata inizierà con la solenne concelebrazione eucaristica cui seguirà il momento a carattere accademico con tre interventi: uno rievocativo con la presentazione, da parte di uno storico, del libro di p. Francesco Costa nostro docente emerito che sta

m a r z o 2 0 1 4 8

l’intervista

Il Preside fra Paoletti

Page 9: San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie

m a r z o 2 0 1 4 9

portando a termine un importantissimo lavoro a carattere documentale-storico su questi cinquanta anni di vita accademica, formativa e comunitaria; un altro intervento verterà sull’oggi visto come processo di una riprogettazione avviata dal Seraphicum; il terzo intervento sulle prospettive sia per l’Ordine che per la Chiesa in generale. Nel pomeriggio, poi, si terrà un concerto del noto maestro don Marco Frisina. Il Ministro generale dell’Ordine e Gran Cancelliere fra Marco Tasca, ha fatto pervenire l’invito anche a papa Francesco, non sappiamo se potrà essere presente nel giorno della celebrazione ma confidiamo in un incontro, dando così seguito all’attenzione sempre dimostrata dai pontefici per questa Facoltà, pensiamo alle visite di Paolo VI e di Giovanni Paolo II, per rimanere nel recente passato.

Fra Paoletti, in questi cinquanta anni sono avvenuti anche tanti cambiamenti a livello di società e di cultura. Quali le principali ripercussioni su un istituto di formazione teologica appartenente a un Ordine religioso? La Facoltà in questi cinquanta anni ha vissuto una grande vivacità post conciliare, raccogliendo solle-citazioni e sfide. L’accesso alla Facoltà consentita, dai primi anni ‘70, anche ai laici, ha rappresentato l’inizio di un confronto costante e diretto. Una strada che abbiamo continuato a percorrere, certi di come il dialogo sia occasione di arricchimento e di crescita, come dimostra pure la progressiva aper-tura a docenti esterni, tra i quali anche diverse donne, non certo per una esigenza solo organizzativa finalizzata a ricoprire delle cattedre ma proprio per consentire un arricchimento sulle diverse tematiche. Un’attenzione al mondo che si è concretizzata anche nella storia del Cineforum, avviato cinquanta anni fa da fra Faustino Ossanna e oggi portato avanti con grande attenzione e sensibilità dal giovane fra Emanuele Rimoli.

Tornando all’aspetto formativo, quale importanza riveste oggi la Facoltà “San Bonaventura” nel panorama accademico ma anche per la Chiesa in generale?Un ruolo di importanza vitale, basti pensare che si tratta dell’unica Facoltà Teologica affidata dalla San-ta Sede all’Ordine dei Frati minori conventuali, e che sempre più si va caratterizzando come un vero e proprio centro strutturante la vita e la formazione dell’Ordine stesso. Qui arrivano giovani frati da tutto il mondo, compiono il loro percorso formativo intercultu-rale per poi tornare nei rispettivi Paesi, ricoprendo ruoli importanti nello stesso Ordine ma, più in generale, per l’evangelizzazione e la testimonianza francescana. Senza dimenticare che siamo a Roma, cuore della Chiesa, e per-tanto luogo che permette un’esperienza unica della cattoli-cità con percorsi formativi che non possono avere eguali. Un luogo, dunque, in cui convergono identità e sensibilità diverse, arricchite dal costante confronto tra di loro, con la componente laica, in una crescita continua capace di fare tesoro del passato e di saper leggere il presente alla luce del nostro carisma francescano, qui particolar-mente avvertibile nella grande ricchezza testimoniale. Una ricchezza che si vive giorno per giorno e che si alimenta del desiderio di conoscere il passato per vivere il presente e progettare il futuro.

La comunità di frati del Seraphicum

Page 10: San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie

DUE NUOVE PUBBLICAZIONI DELLA CASA EDITRICE MISCELLANEA FRANCESCANA

“Battesimo e vita morale - L’ethos dell’uomo nuovo in Cristo” di fra Giulio CesareoLa vita umana dei credenti è la scoperta e l’accoglienza dell’invito a diventare figli del Padre nel Figlio Gesù Cristo. Vivere, allora, tende a coincidere con l’essere amati. E l’amore si rivela come il dinamismo da cui tutto prende forma e verso cui tutto cammina. Quando l’uo-mo, liberamente, si lascia introdurre nell’agape, riceve anche in dono la possibilità di vivere responsabilmente in esso. Il dono dell’amore che si fa vita in noi per opera dello Spirito è, in-fatti, il battesimo. E il battesimo è l’inizio della vita ecclesiale: gli uni per gli altri nella carità che è Dio, affinché - di risurrezione in risurrezione - l’evento celebrato nel mistero divenga visibile nella povertà della nostra carne attraverso l’amore. Il testo, attingendo alla tradizione della Chiesa e agli sviluppi del pensiero teologico contemporaneo d’Oriente e d’Occidente, ri-presenta l’antica sapienza spirituale del custodire e favorire i doni di Dio in noi. “Il Verbo

di Dio si è fatto uomo affinché l’uomo diventasse dio” (Ireneo di Lione). (Dalla quarta di copertina) - Per ordinare il libro: http://www.seraphicum.org/news.php?id_art=774

Fra Giulio Cesareo è docente di Teologia morale e autore anche di “Guerra e pace: la morale cristiana da Giovanni XXIII al Vaticano II, al nostro tempo. Il contributo specifico italiano” (Bologna 2011)

“La povertà francescana e il capitalismo medioevale negli scritti di Pietro di Giovanni Olivi” di Maria Caterina Jacobelli Il contesto storico che fa da sfondo alla ricostruzione della vita e del pensiero di san Francesco da parte di M. Caterina Jacobelli è quello dei borghi e delle città intorno all’anno 1000. La cultura economica è ancora del tutto improntata alle Sacre Scritture e all’insegnamento dei Padri della Chiesa. Il giudizio comune sui mercanti è severo, con-siderati colpevoli di cadere spesso nelle tentazioni del proprio ruolo e, in particolare, di quelle derivanti dalla manipolazione del denaro. Nel corso del XII secolo e soprattutto del XIII, il cambiamento subisce un’accelerazione. L’economia mostra la capacità di produrre eccedenze crescenti rispetto ai livelli della mera sussistenza. I mercati dei bor-ghi e delle città diventano il cuore di un nuovo slancio economico. Nel contesto di que-sti dibattiti e riflessioni emerge la vicenda specifica del francescano Pietro di Giovanni Olivi e delle sue elaborazioni volte a codificare un pensiero economico permeato sì dalla spiritualità francescana ma, al tempo stesso, adeguato anche a interpretare il nuovo mondo dell’economia. (Dalla quarta di copertina) Per ordinare il libro: http://www.seraphicum.org/news.php?id_art=773

Maria Caterina Jacobelli, laureata in Antropologia culturale presso l’Università La Sapienza di Roma, ha conse-guito il dottorato in teologia morale presso l’Accademia Anfonsiana. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni.

È disponibile, anche on line, il catalogo dell’Editrice Miscellanea Francescana che propone le nuove pubblicazioni così come quelle dell’ultimo trentennio, ancora in commercio. I testi sono suddivisi in base alle tipologie, pre-sentando quattro sezioni: collana “Cristologia”, collana “I maestri francescani”, “Opera omnia di Veuthey” e “Varia”.Per sfogliare il catalogo: http://www.seraphicum.org/news_facolta.php?id_art=764

MISCELLANEA FRANCESCANA

m a r z o 2 0 1 4 10

Page 11: San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie

m a r z o 2 0 1 4 11

master

CORSO CROCE ROSSA: CONSEGNATI I DIPLOMI AI NUOVI CONSIGLIERI QUALIFICATI PER L’APPLICAZIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO

Si è concluso con un bilancio decisamente positivo il secondo corso promosso da Europa 2010 con la Croce Rossa Italiana, finalizzato all’acquisizione delle necessarie competenze per gestire situazioni di crisi. L’iniziativa di formazione, promossa nell’ambito del master in Peace Buillding Management - attivo ormai da una decina di anni con un crescendo di attenzione - ha permesso a una cinquantina di studenti di seguire questo corso e di specializzarsi ottenendo così il titolo di “Consigliere qualificato per l’ap-plicazione del diritto internazionale umanitario”, organizzato unitamente alla Commissione Nazionale Diritto Internazionale Umanitario della Croce Rossa Italiana.“Sono stati quindici giorni di full immersion con qualificati responsabili esperti e docenti della Croce Rossa - spiega la professoressa Rachele Schettini, presidente di Europa 2010 - durante i quali sono state affrontate impegnative tematiche inerenti l’applicazione dei trattati e protocolli de l’Aja e di Ginevra, quali gli interventi in aree di crisi e di disastri, la protezione delle persone vulnerabili, la tutela dei diritti umani, la protezione dei beni culturali”.

Il valore aggiunto sta nel fatto che, oltre alle tradizionali lezioni frontali, sono stati previsti impegnativi casi di stu-dio che hanno richiesto la formazione di gruppi di lavoro per le esercitazioni pratiche, coordinate di volta in volta da responsabili della Croce Rossa Italiana.Filo conduttore dell’intero corso, nell’articolazione delle differenti tematiche di volta in volta affrontate, è l’atten-zione costante alla solidarietà, all’umanità e allo spirito di servizio verso gli altri, valori che sono sempre stati alla base delle attività della Croce Rossa.

Al termine del corso, diretto dall’avvocato Gerardo Di Ruocco, gli studenti hanno sostenuto un esame che ha permesso loro di ottenere il diploma finale, consegnato alla presenza del presidente nazionale della Croce Rossa Francesco Rocca.Il diploma, consegnato assieme a un distintivo di riconoscimento, è registrato presso la Croce Rossa Italiana e abilita all’esercizio della qualifica.

(Nella foto il lavoro di gruppo sotto la guida dell’avv. Gerardo Di Ruocco e del Colonnello Francesco Elia dell’Aeronautica militare)

Per info sulle attività di Europa 2010:sito web: http://www.europa2010.org/Tel. e fax: 06 97274021E-mail: [email protected] [email protected]

Page 12: San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie

12m a r z o 2 0 1 4

appuntamenti

FESTA DELLA FACOLTÁ CON IL CARD. PIACENZA E IL PROF. MALAGUTIÈ dedicata a san Bonaventura da Bagnoregio la festa della Facoltà, in programma sabato 15 marzo, alla quale parteciperanno il cardinale Mauro Piacenza e il professor Maurizio Malaguti dell’Università di Bologna.Ogni anno la Facoltà, così come previsto dalle norme interne, ricorda il proprio patrono, teologo,

Dottore serafico, tra i principali biografi di san Francesco e suo successore come ministro generale dell’Ordine francescano e lo fa con la celebrazione di una solenne liturgia eucaristica e con un atto accademico nel quale viene illustrata la vitalità del suo pensiero teologico.Alle 9.30, dunque, è in programma la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Mauro Piacenza, Penitenziere maggiore presso il Tribunale della Penitenzieria Apostolica della Santa Sede. A seguire il rinfresco e quindi, alle ore 11, il saluto del Preside fra Domenico Paoletti cui seguirà la Lectio tenuta

dal professor Maurizio Malaguti, docente di Filosofia teoretica alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, sul tema “Audientes faciemus. L’operosa contemplazione nella sequela del Christus medius: la via di San Bonaventura”. La lectio del professor Malaguti si pone in continuità con il percorso di approfondimento, avviato dalla Facoltà, sul tema del “metodo in teologia”.Un argomento divenuto, in particolare negli ultimi anni, oggetto di riflessioni e contributi con l’obiettivo di raggiungere un metodo comune del fare teologia, particolarmente importante nell’ambito di una comunità accademica formata da religiosi e illuminata, nel suo cammino, dal carisma del fondatore san Francesco d’Assisi e, quindi, dalla riflessione teologica della scuola francescana.

INCONTRO SULLA BIBBIAFra Tomasz Szymczak terrà, giovedì 13 marzo alle ore 20.45 nella Sala Romana della Facoltà, l’ultimo degli incontri dal titolo “Un martello che spacca la roccia – Cinque incontri a Bibbia aperta”. Questo ultimo appuntamento interrogherà sul tema “Dove si è nascosto Cristo? Rapporto tra Antico e Nuovo Testamento”. L’iniziativa, interamente tenuta da fra Szymczak, ha permesso di ripercorrere la Bibbia attraverso particolari tematiche, offrendo così un’originale chiave di lettura.Per info: http://www.seraphicum.org/news_facolta.php?id_art=750

INCONTRO SULLA LUMEN FIDEI“Dio prepara per loro una città” è il tema dell’incontro conclusivo del ciclo di appuntamenti dedicati

all’approfondimento della “Lumen Fidei”, la prima enciclica di papa Francesco.Sarà fra Germano Scaglioni, docente di Nuovo Testamento, a tenere la relazione in programma domenica 16 marzo. Anche questo ultimo incontro sarà impostato come una giornata di ritiro spirituale: alle 9.30 l’intervento di fra Scaglioni, a seguire un momento di silenzio e di lettura, alle 12 la celebrazione eucaristica, alle 13 il pranzo comune e a seguire lo spazio per la condivisione.

Per info: http://www.seraphicum.org/news_facolta.php?id_art=750(Per partecipare al pranzo comune è necessario prenotare, entro il giovedì precedente all’incontro, al n.06 515031)

Page 13: San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie

DIFESA TESI DOTTORALE Fra Enzo Galli, della Provincia d’Abruzzo, terrà una Lectio magistralis venerdì 21 marzo alle ore 9 cui seguirà, sabato 29 alle ore 10, la difesa pubblica della sua tesi dottorale sul tema “Il mistero del Figlio nei suoi misteri. Un confronto con la cristologia italiana”. Saranno presenti come primo relatore il professor Maurizio Gronchi e come secondo relatore il professor Raffaele Di Muro.La tesi del candidato è strutturata in due parti: nella prima si effettua una ricognizione generale della cristologia italiana contemporanea, passando in rassegna i principali trattati e studi cristologici di autori italiani, per osservare se e come essi hanno considerato la questione dei misteri della vita di Cristo. Nella seconda, poi, si presenta un’analisi dei principali misteri della vita di Gesù Cristo, a partire dai testi della Sacra Scrittura, riletti dal punto prospettico della figliolanza divina di Gesù Cristo.

CATTOLICESIMO E LIBERALISMO NEGLI SCRITTI DI ANGELO COSTAIl professor Oreste Bazzichi, docente di Filosofia sociale e di Etica economica, interverrà mercoledì 12 marzo alle ore 17,00, presso il Palazzo Matteo di Giove in via Caetani 32 a Roma, all’incontro-dibattito sul tema: “Cattolicesimo e liberalismo nei primi scritti di Angelo Costa”. L’iniziativa, promossa dalla Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, prende in esame gli scritti del presidente della Confindustria risalenti al periodo 1945-1955, ovvero agli anni della ricostruzione socio-economica dell’Italia.

CONVEGNO SU SAN GIUSEPPE DA COPERTINOFra Igor Salmić, vicerettore della Comunità del Seraphicum, sarà tra i relatori del convegno “I processi di beatificazione di san Giuseppe da Copertino”, in programma sabato 22 marzo alle ore 16.30 a Castello di Copertino. L’iniziativa si inserisce nella due giorni (22 e 23 marzo) su “San Giuseppe da Copertino - Testimonianze di santità”, promossa nell’ambito del 350° anniversario della morte del santo. Nel corso del convegno si ripercorreranno i processi di Osimo e Assisi, mentre domenica 23 alle ore 11, nel santuario, si ricorderà l’anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Durante la celebrazione, verrà consegnata una reliquia del santo frate minore conventuale, conosciuto nella devozione popolare come il “santo dei voli”, nonché come protettore di studenti ed esaminandi.

13m a r z o 2 0 1 4

Page 14: San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie

CINEFORUM SERAPHICUMProseguono gli appuntamenti con le migliori pellicole della stagione cinematografica, proposte dal Cineforum Seraphicum che presenta il classico cartellone del “Week end” giunto quest’anno al traguardo del cinquantenario, la rassegna “Cinematografo” per celebrare questo importante traguardo e “Cineformiamoci” con i film destinati ai bambini.

Cartellone Week endvenerdì 7 e sabato 8 marzo: “La bicicletta verde” - regia di Haifaa Al-Mansour venerdì 14 e sabato 15 marzo: “Sta per piovere” - regia di Hider Rashidvenerdì 21 e sabato 22 marzo: “Sacro G.R.A” - regia di Gianfranco Rosivenerdì 28 e sabato 29 marzo: “L’intrepido” - regia di Gianni Ameliovenerdì 4 e sabato 5 aprile: “Salvo” - regia di Fabio Grassadonia/Antonio Piazza

Orario proiezioni: il venerdì alle ore 21 e il sabato alle ore 16 con dibattito.

Cartellone Cinematografo La rassegna pensata per festeggiare i 50 anni del Cinematografo Seraphicum,

attraverso pellicole che hanno fatto la storia del cinema e centrate sulla città di Roma, propone domenica 30 marzo alle ore 17 - sempre nell’auditorium del Seraphicum - il film “Una giornata particolare” (1977) di Ettore Scola. La rassegna vedrà ancora una proiezione nel mese di aprile e tre nel mese di maggio.

Cartellone Cineformiamoci

Nell’ambito del cinema per i giovanissimi il Cineforum Seraphicum propone, giovedì 13 marzo alle ore 16.45, il film “Alla ricerca di Nemo”, vincitore nel 2004 del premio Oscar come miglior film di animazione.

Le programmazioni complete, le schede dei film e i trailer sono disponibili sul blog del Cineforum: http://cineforum.seraphicum.net/

m a r z o 2 0 1 4 14

Page 15: San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie

ECCO COME IL CINEMA HA RACCONTATO SESSANTA ANNI DI TELEVISIONE

Di televisione si è parlato e si parla tanto, spesso la si critica aspramente, di sicuro non è mai stata oggetto di una lettura tanto particolare come quella proposta da Edoardo Zaccagnini nello spettacolo “Andò in onda al cinema”, in programma domenica 16 marzo alle ore 17 all’auditorium del Seraphicum. Due ore intense e divertenti, capaci di far ricordare, far conoscere ai più giovani e soprattutto far pensare a quello che era ed è il nostro Paese, a come ne è specchio la tv e, soprattutto, a come l’ha raccontata il cinema nel corso di questi sei decenni, attraverso pellicole che esse stesse hanno fatto storia, come quelle di Sordi, Gassman, Totò, Moretti.Proprio questa è l’intelligente chiave di lettura proposta da Zaccagnini, studioso del cinema italiano: due ore di sequenze cinematografiche - alternate dalle voci narranti e da stacchi musicali con motivi sempre legati alla tv - che consentono di leggere la storia della televisione, e quindi la nostra storia,

attraverso le pellicole cinematografiche. “Un’alternanza tra parole e sequenze cinematografiche - spiega Edoardo Zaccagnini - per ricostruire la storia della tivù così come è stata letta dal cinema italiano. Un rapporto complesso quello tra cinema e tv anche perché il primo ha visto l’avvento della televisione come una minaccia, svuotando le sale, abituando lo spettatore a forme diverse di linguaggio e di gusto. Lo spettacolo propone così un saliscendi narrativo ed emotivo che, attraverso un racconto sfaccettato e mai banale, restituisce questo rapporto nella sua purezza di toni, colori e sensazioni”.

L’appassionante viaggio tra cinema, televisione e bel Paese, proporrà il racconto cinematografico di programmi come Il Musichiere, Lascia o raddoppia, il Festival di Sanremo, lo sbarco sulla luna, passando per la rivoluzione apportata dalle emittenti private negli anni ‘80, le fiction, i reality show, ma anche la politica e il suo adeguamento ai nuovi format televisivi, l’evento traumatico del delitto Moro, lo sport con la vittoria ai mondiali del 1982 e tanti altri momenti significativi. Con una necessaria riflessione anche sul netto divario creatosi tra cinema d’autore e tv e con l’omologazione del cinema popolare al mezzo televisivo che ha finito, salvo rare eccezioni, per sposarne linguaggio e cifra narrativa. Restituendo quale immagine di questa televisione che ha da poco compiuto i suoi primi sessanta anni? “Se dallo spettacolo e dal cinema emerge una critica - risponde Edoardo Zaccagnini - questa non è tanto alla tv quanto alla nostra società e lo si può ben comprendere da questo racconto sfaccettato che, attraverso le sequenze cinematografiche, dimostra quanto il cinema sia stato sempre capace di leggere a fondo questa complessità”. La scelta del Cineforum Seraphicum di inserire nel proprio cartellone stagionale questo appuntamento è dettata dallo spirito che ha sempre animato questa associazione culturale, giunta al cinquantesimo anno di attività.

SPECIALE CINEFORUM

m a r z o 2 0 1 4 15

Edoardo Zaccagnini

Page 16: San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie

“Il Cineforum - spiega il direttore fra Emanuele Rimoli - è nato dal desiderio di utilizzare le produzioni cinematografiche per comprendere la realtà, raccogliendone sfide e sollecitazioni. In fin dei conti anche la televisione è uno strumento di rappresentazione della realtà e questo spettacolo non vuole creare un divario tra i due, bensì leggere l’una attraverso l’altro. Un’operazione originale e intelligente che ci consente di conoscere da un’altra angolatura il nostro passato ma anche l’oggi e le prospettive che si aprono dinanzi a noi. Del resto la tv è solitamente oggetto di critiche ma questa proposta culturale di Zaccagnini ci consente di riflettere sul ruolo che ha avuto e ha la tv ma anche su quello che siamo noi, attraverso un viaggio improntato all’obiettività che, sicuramente, rende alla televisione anche l’onore che merita”. Uno spettacolo per tutti, capace di rispolverare vecchi ricordi in chi ha conosciuto la tv dei primi anni ma anche di incuriosire i giovani che possono leggerne la storia attraverso una chiave di lettura originale, intessuta con le vicende della società italiana.“Si tratta sicuramente di una iniziativa di promozione culturale - aggiunge il direttore fra Rimoli - che intendiamo rendere accessibile a tutti, anche alle famiglie al completo. Per questo abbiamo deciso di proporre lo spettacolo con un costo del biglietto di soli 5 euro, per favorire una maggiore fruizione e condivisione, anche intergenerazionale”.

Lo spettacolo, con la regia di Annalisa Picardi, vedrà come voci narranti oltre allo stesso Zaccagnini, Daniele Lupi, Francesco Marcolini e Roberto Sbriccoli.

CINEFORUM: IN MOSTRA LE TRACCE DI UN CAMMINO

Per festeggiare i cinquant’anni di attività, che ne fanno il più longevo cineforum di Roma ancora attivo, il Cineforum Seraphicum ha allestito una mostra permanente (visitabile dal 16 marzo) dal titolo “Tracce di un cammino. La storia del Cineforum in un’esposizione”. Si parte da un proiettore dei primi del ‘900, capace di sprigionare tutto il fascino di una tecnologia desiderosa di creare emozioni, sino al primo

proiettore utilizzato dal fondatore fra Faustino Ossanna e dal quale sono passate le pellicole di Pier Paolo Pasolini e di Roberto Rossellini, primi ospiti del Cineforum Seraphicum, non solo con i loro film ma anche attraverso la presenza in sala. L’affascinante storia di questi cinquant’anni si dipana attraverso le vecchie “pizze” di latta contenenti le pellicole, i libretti annuali riprodotti a grande scala e le locandine dei vecchi film proiettati. Un lungo percorso sempre animato dalla volontà di comprendere a fondo la realtà, anche attraverso il cinema, con il desiderio di ampliare le proprie conoscenze senza pregiudizi. Lo stesso spirito che anima il Cineforum di oggi, diretto da fra Emanuele Rimoli, e che si arricchisce di questo viaggio nel passato, per

assistere con una maggiore consapevolezza alle proiezioni di oggi, nel grande auditorium recentemente oggetto di migliorie, per onorare i 50 anni di attività.

m a r z o 2 0 1 4 16

Fra Emanuele Rimoli

Page 17: San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie

francescanamente parlando

CONSEGNATO IL PREMIO MARTINI A FRA NGUYEN

È stato l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, a premiare fra Dinh Anh Nhue Nguyen, vice preside della Facoltà, tra i vincitori del “Carlo Maria Martini International Award” per la sezione Bibbia e cultura. La cerimonia del Premio, promosso dall’omonima Fondazione costituita dalla Compagnia di Gesù, dalla Diocesi di Milano con la presenza della famiglia del cardinale e presieduta da padre Carlo Casalone, Provinciale dei Gesuiti italiani, si è svolta sabato 15 febbraio nella sala conferenze della curia arcivescovile. Il lavoro “The Bible and Asian Culture. Reading the Word of God in Its Cultural Background and in the Vietnamese Context” (presto pubblicato in lingua inglese e vietnamita), condotto da fra Nguyen assieme a due suoi ex studenti Tran Thi Ly e Jb. Pham Quy Trong, entrambi vietnamiti, prende in esame i proverbi biblici del Vietnam, l’immagine di Gesù figlio di Dio nel Nuovo Testamento e nella tradizione vietnamita, infine il linguaggio dell’amore nel Cantico dei Cantici e nella stessa letteratura vietnamita. Uno studio inedito che apre nuovi e futuri orizzonti di ricerca, come si legge peraltro nella motivazione della Giuria del Premio che sottolinea come “tre giovani studiosi vietnamiti hanno saputo dare, attraverso il loro lavoro, uno stimolo per l’eventuale sviluppo di altre ricerche sul rapporto tra la Bibbia e la cultura asiatica”.

(Nella sequenza fotografica la premiazione con il cardinale Angelo Scola, padre Carlo Casalone, il preside fra Domenico Paoletti e assieme alla troupe della Rai durante l’intervista con la giornalista Donatella Negri)

m a r z o 2 0 1 4 17

Page 18: San Bonaventura - seraphicum.org · “Vi benedico nella mia vita e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie

m a r z o 2 0 1 4 18

IL VANGELO DOPO LA DOMENICA: NUOVA RUBRICA DI APPROFONDIMENTO SULLA PAROLA DI DIO

Inizia, con il periodo di Quaresima, una nuova rubrica di approfondimento e condivisione del messaggio evangelico, curata da fra Dinh Anh Nhue Nguyen. L’iniziativa, che sarà lanciata in forma sperimentale sulla

pagina Facebook della Facoltà in un periodo così importante nel calendario liturgico, proporrà ogni lunedì – a partire dal 10 marzo - le riflessioni di fra Nguyen, che aprirà questa iniziativa di riflessione sul Vangelo ascoltato nella messa domenicale. L’idea muove dalla volontà di condividere il proprio vissuto della Parola di Dio proclamata e meditata nel Vangelo della domenica, per proseguire la riflessione e il proprio impegno di vita anche nei giorni feriali, fino alla domenica successiva.

Mentre di solito il Vangelo della domenica viene proposto con una riflessione preliminare, per preparare il fedele all’ascolto della Parola di Dio, in questo caso la volontà è di dare un seguito a quel messaggio, attraverso le riflessioni che suscita nell’officiante – in questa prima fase fra Nguyen – che condividerà sensazioni e impegni con i lettori. La pagina Facebook della Facoltà, durante la settimana ricca di informazioni sulle attività accademiche e culturali, propone già ogni domenica il Vangelo, come momento di riflessione e di partecipazione al giorno di festa. Con questa iniziativa, verrà offerto un “servizio” nuovo, per mettere in rete il riverbero della Parola anche a messa domenicale conclusa, così che continui a parlare a ognuno, illuminando il cammino della settimana.

Seguici su Facebook: https://www.facebook.com/PontificiaFacoltaTeologicaSanBonaventuraSeraphicum

IN PAROLE FRANCESCANE«Mira, in alto, la povertà di Colui che fu deposto nel presepe avvolto in poveri pannicelli. O mirabile umiltà e povertà che dà stupore! Il Re degli angeli, il Signore del cielo e della terra, è adagiato in una mangiatoia!Vedi poi, al centro dello specchio, la santa umiltà, e insieme ancora la santa povertà, le fatiche e le pene senza numero ch’Egli sostenne per la redenzione del genere umano.E, in basso, contempla l’ineffabile carità per la quale volle patire sul legno della croce e su di essa morire della morte più infamante. Perciò è lo stesso specchio che, dall’alto del legno della croce, rivolge ai passanti la sua voce perché si fermino a meditare: O voi tutti, che sulla strada passate, fermatevi a vedere se esiste un dolore simile al mio; e rispondiamo, dico a Lui che chiama e geme, ad una voce e con un solo cuore: Non mi abbandonerà mai il ricordo di te e si struggerà in me l’anima mia».

(Quarta lettera di Chiara d’Assisi ad Agnese di Praga, in FF: 2904)

PONTIFICIA FACOLTÁ TEOLOGICA “SAN BONAVENTURA” SERAPHICUMVia del Serafico, 1 - 00142 Romatel 06.515031 - [email protected] Comunicazione: Elisabetta Lo Iacono - [email protected]://www.seraphicum.org/facolta.php http://www.facebook.com/PontificiaFacoltaTeologicaSanBonaventuraSeraphicum https://twitter.com/Seraphicum https://twitter.com/fraterdominicus (Preside P. Domenico Paoletti) https://www.youtube.com/user/SeraphicumRoma

La pagina Facebook della Facoltà