SAN BAO Kung Fu Magazine Luglio 2013

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New Edition! LUGLIO 2013 Arti Marziali :: Cultura :: Filosofia :: Curiosità Realizzata in proprio a cura di: A.S.D SAN BAO - Scuola Discipline Orientali - www.sanbao.it - [email protected] Pensiero Medico Cinese Pensiero Medico Cinese L’Ametista: la Regina dei Cristalli L’Ametista: la Regina dei Cristalli La Lancia del Siu Lam Kung Fu La Lancia del Siu Lam Kung Fu Sopravvivenza: Arti Marziali in Tempo di Crisi Sopravvivenza: Arti Marziali in Tempo di Crisi SAN BAO SAN BAO KUNG FU MAGAZINE KUNG FU MAGAZINE

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Your Free magazine to the Kung Fu World ! Tai Chi Chuan, Wing Chun, Qi Gong, Meditation, Philosophy and much more. Rivista Elettronica Gratuita a cura della Scuola SAN BAO su Arti MArziali, Cultura e Discipline Orientali

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New Edition! LUGLIO 2013

A r t i M a r z i a l i : : C u l t u r a : : F i l o s o f i a : : C u r i o s i t à

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Pensiero Medico CinesePensiero Medico Cinese

L’Ametista: la Regina dei CristalliL’Ametista: la Regina dei Cristalli

La Lancia del Siu Lam Kung FuLa Lancia del Siu Lam Kung Fu

Sopravvivenza: Arti Marziali in Tempo di CrisiSopravvivenza: Arti Marziali in Tempo di Crisi

SAN BAOSAN BAOKUNG FU MAGAZINEKUNG FU MAGAZINE

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sommario

La rivista “San Bao Kung Fu Magazine” è ideata, curata erealizzata interamente dall’Associazione SportivaDilettantistica SAN BAO - Scuola Discipline Orientali”.

Sede Centrale:Via A. Bartocci, 21 - 05100 Terniwww.sanbao.it - [email protected]: 329.7325460

Progetto grafico ed impaginazione:Simone Sebastiani

Fotografie:Autore: Federico MassarelliAltre foto personali o da Siti Web (riferimenti in foto)

Redazione e Realizzazione:Sebastiani Simone

Hanno collaborato:Mariani FedericaBussetti DiegoFederico Usignoli Maria

Per Collaborare con noi:[email protected]

Per la Pubblicità su questo Magazine:[email protected]

(c) Tutti i diritti sono riservati.Qualsiasi riproduzione, anche parziale, senzapermesso è severamente proibita.

3Pensiero Medico Cinese

7Il Buddha Gigante

15La Lancia del Siu Lam del Nord

25I Cristalli: l’Ametista

29Breath Exercise in Martial Arts Training

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33Sopravvivenza: Arti Marziali in tempo di Crisi

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E D I T O R I A L E

In quest’estate calda, il nuovo numero del SAN BAOKUNG FU MAGAZINE è stato reso più leggero, più leggibile,con molte foto ed articoli riguardanti i Viaggi, la Cultura leCuriosità....un vero e proprio “Numero Estivo” !

Sotto l’ombrellone, in Montagna od ovunque vi tro-viate quest’estate, la Nostra Rivista Elettronica vi daràspunti per Nuovi Viaggi, idee innovative e vi sprona sicura-mente all’Azione.

Da non perdere assolutamente il Seminario con ilGran Maestro Donald Mak di Hong Kong, Lignaggio ChowTze Chuen, basato su i “Core Concepts” del Wing ChunKung Fu.

Buona Lettura !

SiFu Simone

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Tratto da “Lezioni di MTC”

Pensiero Medico Cinese

La Medicina Tradizionale Cinese è un universodi conoscenze e tecniche di varia natura, conapprocci diversi ma tutti orientati verso unavisione globale dell’essere umano. E’ un insie-me di tecniche terapeutiche che, a partire dauna concezione della vita e dell'uomo elaboratanei primi secoli a.C., ha permesso ai Cinesi distudiare e di trattare globalmente le questioniche si sono posti e si pongono sulla salute.

Il termine «tradizionale» precisa il fatto che ilfondamento di questo sapere è antico, che sirifà alle antiche tradizioni popolari, al saperetrasmesso “di bocca in bocca” e che la cono-scenza sempre più approfondita in campomedico non ha escluso, ma anzi ancora oggi sirifà a quei principi filosofici elaborati nell'anti-chità e sistematizzati sotto la dinastia Han (206a.C. - 220 d.C.). Da qui nasce la necessità di unatrattazione della filosofia che sta alla base diquesta medicina. Infatti la medicina cineseaffonda le sue radici in un pensiero, in una logi-ca, in generale in una civiltà che è molto diver-sa dalla nostra e che ha sviluppato una propriaconcezione dell'uomo, del corpo, della salute edella malattia.

Studiare la Medicina Tradizionale Cinese, nonsignifica solo capire le leggi che regolano glistati di salute o malattia degli esseri umani,significa più che altro cominciare un viaggioverso la comprensione dell’essere umano, diquesto Uomo facente parte della natura, che neregola suo malgrado i ritmi e le leggi; significafare un passo in più verso la conoscenza di sestessi. In Cina infatti medicina e filosofia nonsono separabili tra loro! Ma che cosa intende eper filosofia? Il popolo cinese è un popolo cheama la concretezza, e la filosofia non può esse-re astratta, ma deve cogliere in ogni istante imovimenti della vita. Ha quindi riportato que-sta filosofia pratica in tutto lo scibile umano:l’agricoltura, la medicina, la lotta, la sessuologia

ed altro; ma lo ha fatto con un linguaggio erme-tico, o meglio simbolico, come la stessa scrittu-ra cinese ci obbliga a fare. Per penetrare ilsenso bisogna essere degli iniziati, conoscerecioè tutti i codici di accesso, la logica interna, lafilosofia che li sostiene.

Da qui la difficoltà di leggere, comprendere,interpretare, tradurre e la necessità di com-mentare. Nei testi di medicina che parlano deldispiegarsi della vita umana, il vocabolariousato è sì tecnico, ma spesso si rifà ad entitàsensibili che non sono quantificabili. Quando siparla di combina¬zioni nell'uomo, non sempresi parla di combinazioni chimiche o di realtà diordine biologico e fisico. Ad esempio, quando sidice che “l'uomo è il frutto del combinarsi deiSoffi del Cielo e della Terra”, che cosa si inten-de per Cielo e per Terra? Il Cielo non è certo ilcielo materiale che siamo abituati a vedere, maun principio supremo, quello della iniziativadella vita. La Terra è tutto ciò che non è Cielo, epiù precisamente incarna tutte le funzioni dellamaternità: dà le forme, contiene gli esseri, è illuogo del radicamento, nutre, protegge, pro-prio come è detto in tutte le civiltà antiche.

L’uomo, con la sua salute e le sue malattie, è dasempre il campo di indagine di ogni medicina.Ovviamente, le diverse scienze mediche sono ilfrutto della cultura del paese di origine; è perquesto motivo che ognuna presenta delle diffe-renze rispetto alle altre, visto che sono suppor-tate da una diversa concezione dell’universo edell’uomo. Il pensiero analitico occidentale,basato sul concetto di identità, sul metododeduttivo e su una logica illuministica, ha datoorigine ad una medicina che, nel corso deglianni, è divenuta sempre più specialistica, abi-tuata ad indagare approfonditamente sul tessu-to, sul viscere o sull’organo malato.

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Sono stati inventati cosi tecniche e strumenti diindagine sempre più sofisticati e si sono rag-giunti livelli quasi di perfezione in diversi campi,ma sembra che si sia perso di vista l’uomo nellasua totalità.

La medicina cinese invece, pur avendo il limitedi non cogliere il particolare, considera l’essereumano come un’entità complessa, che non puòessere analizzata nelle sue varie componenti,ma solo nella sua inscindibile globalità; direm-mo oggi “secondo una visione olistica” dellavita e del tutto. Sicuramente i cinesi hannosempre ragionato per via di sintesi rispetto anoi occidentali; nel pensiero cinese, già a parti-re dal linguaggio, percepiamo che l'inclusionedell'uomo nell'universo è necessaria, perché èespressa visivamente in ogni carattere della lin-gua scritta. Grazie agli ideo¬grammi, o megliodei Caratteri, i Cinesi riconducono tutto all'uni-tà con la mi¬nima spiegazione. Nel sistema alfa-betico, invece, è insita una divisione e solo la«ri-comprensione» dei vari elementi riesce adare alla parola un senso compiuto (compren-dere vuol dire «prendere con»).

Facciamo un esempio dimostrativo proprio incampo medico: una enterocolite (infiammazio-ne acuta o cronica a carico della mucosa dell'in-testino tenue e del colon) . In occidente il medico che ha provveduto allaprima diagnosi invia il paziente da uno speciali-sta per una ricerca più accurata ed esaurientesu quella affezione intestinale. Lo specialista, inquanto tale, astrae l’organo interessato dalcontesto organico generale e lo studia attraver-so le lenti di un microscopio (o una TAC oRMN..), il cui campo visivo limitato non consen-te di vedere oltre l’oggetto osservato. Il casoallora viene identificato, precisato e riceve lasua etichetta clinica. Un terzo specialista entraa questo punto in gioco: l’analista. E’ quest’ulti-mo che denuncerà il colpevole: il microbo, edindicherà, grazie alle ricerche di antibiosi, lasostanza più attiva contro l’agente patogeno. Al malato verrà somministrata quella sostanzaspecifica e sarà considerato guarito se verràmeno la sintomatologia.

Il medico cinese abborderà il caso in modo deltutto diverso. “Ecco”, penserà lui, “un intestinoinvaso. E’ dunque il caso di un organo che nondispone più di barriere necessarie alla sua dife-sa”. Questo vuol significare che la causa profon-da della malattia non risiede tanto in un attac-co di microbi, dal momento che non sappiamoin fondo, perché e come un microbo divieneimprovvisamente aggressivo , bensì in un disor-dine dell’organo interessato. Il medico indaghe-rà, allora, il perché questo è indebolito e defici-tario e pertanto, in luogo di astrarre l’organodal suo contesto organico, lo reintegrerà stu-diandone accuratamente i rapporti con tutti glialtri organi. Ancor più considererà l’organismo,preso nel suo insieme, e le relazioni di questocon l’ambiente, e troverà all’origine dellamalattia, ad esempio, un errore dietetico o unacausa climatica. Il trattamento terapeutico con-sisterà quindi nel ristabilire l’equilibrio, da unaparte tra l’organismo e l’ambiente e dall’altrafra l’intestino e gli altri organi. A questo punto èl’organismo stesso che assicurerà la guarigione.

Da questo semplice esempio si vede quindi ladifferenza fra i due sistemi: E’ sufficientedistruggere l’agente patogeno se si vuol parlaredi vera guarigione? I cinesi nel loro linguaggio diimmagini e simboli dicono che “Uccidere uninvitato non è chiudere la porta!”. Ovviamenteentrambi i sistemi e gli atteggiamenti sono giu-stificati e metodici, è solo che l’approccio dellaMedicina Tradizionale Cinese è DiversamenteOrientato.La Medicina Cinese, per la sua concezione del-l’uomo e della vita, ha certamente dellerispo¬ste alle problematiche e alle riflessioniche l'uomo, da sempre, si pone. Infatti il meritosingolare di questa medi¬cina sta nell'interpre-tazione semplice e fluida della vita stessa; Essariconosce e privilegia nell'uomo il suo continuo«essere costituito e ricostituito dai Soffi delCielo e della Terra», la dipendenza da un ambi-to spazio-temporale da cui l'individuo non puòessere astratto, la gerarchia delle funzioni bio-logiche sottoposte all'autorità della sfera psi-chica e spirituale.

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Quest’attitudine alla vita, e quindi all’uomo,risulta bene distante dalla nostra concezionedicotomica della stessa. La visione generalizza-ta del mondo occidentale è un modello basatosulla divisione, sulla separazione tra scienza ecoscienza, tra materia e spirito, tra mente ecorpo. Il paradigma dicotomico è figlio delmondo Greco, ma si sviluppa poi in una societàmedioevale e successivamente grazie ai lavori di Galileo Galilei, Cartesio,Newton ed altre menti eccellenti che hanno svi-luppato una scienza libera dalla chiesa e daicondizionamenti religiosi. Questa separazioneforzata dall’interiorità, dall’elemento spiritualeha generato una scienza priva di cuore, chetende a interpretare i fenomeni in modo pura-mente meccanicista, che va a rimuoverecoscienza ed intelligenza da ogni interpretazio-ne, dividendo gli elementi di un sistema in tantepiccole parti separate per studiarle poi in modoframmentato, indipendentemente le une dallealtre, come tanti pezzi diversi di una singolamacchina. La malattia in occidente è stata vista e studiatacome un evento accidentale, dovuto al caso,alla sfortuna o esclusivamente all’attacco ester-no di sostanze patogene, a cui l’uomo devedichiarare guerra, combattendole e sconfiggen-dole!La Medicina Tradizionale invece da sempre haavuto chiaro che la malattia non è un avveni-mento accidentale, dovuto al caso o a fattoriesterni, ma è qualcosa che ha a che fare con ilrapporto che l'uomo intrattiene con l'ambiente.Per «uomo» si in¬tende un soggetto considera-to globalmente nella sua in¬dividualità, nonseparato in sottoinsiemi, che ha una si¬curacapacità di resistere o di accondiscendere allamalattia secondo un patrimonio suo personaleche è anche ereditario. Questa coscienza del-l'uomo come sistema aperto, come microco-smo strettamente in relazione con il macroco-smo, ha implicato e implica per la medicinacinese un approccio diverso alla fisiologia e allapatologia soprat¬tutto per il diverso rapportomalato-malattia. Per la cul¬tura cinese l'uomo ha come primaresponsabilità la sua salute, intesa in modo

esaustivo e globale: la salute non solo comeassenza di sintomi o di malattia, ma è sviluppodi tutte le potenzialità della persona. Il compitodato a ogni uomo e quello di portare a terminei giorni assegna¬ti a ciascuno dal destino conuna condotta di vita natu¬rale ed in conformitàalle “Leggi del Cielo”. Tutti gli uomini sono pre-occupati per la propria vita, ma spes¬so nonsono coscienti del suo senso, della sua moralità,del suo destino. Una vita senza motivazione,senza un progetto, senza una morale, intesacome conoscenza del «saper-fare», è ciò chepredispone alla malattia. Mante¬nersi in saluteè quindi prevenire la malattia, ma in senso lato,cercando prima di tutto il proprio «ben-esse-re»; attraverso¬ un metodo di vita naturale,l’uomo diventa arte¬fice primo della vita e dellasua salute, perché diviene ca¬pace di preserva-re le essenze e lo spirito vitale ricevuti all'iniziodella vita.Da questa concezione deriva un grande assio-ma: la Me¬dicina Tradizionale Cinese rimediaalle disfunzioni dell'organismo non tanto con lacollaborazione del pazien¬te, ma con la preoc-cupazione costante che il paziente si prenda luistesso in carico, cioè sia il responsabile ultimodella sua salute. Solo il paziente è l'artefice verodella sua guarigione, utilizzando l'aiuto delmedico e della medi¬cina intesa in senso esau-stivo. Se non può farlo perché è ammalato obloccato o non ha abbastanza conoscenze, ilmedico lo aiuterà a ritrovare questo ruolo disoggetto della sua salute. Questo gli permette-rà anche di recupe¬rare una conoscenza di sé,per cui riuscirà a manifestare al medico ciò chelui solo avverte non funzionare nel suo organi-smo. Nell'atto medico, il ruolo del medico non èdi guarire il paziente, ma di curarlo così bene daindurlo a guarire da solo.

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Il Buddha Gigantedi Simone SEBASTIANI

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34 Metri di altezza, 250 Tonnellato di peso, conosciuto come TianTan Buddha, ma tutti lo conoscono come il Buddha Seduto più gran-de del Mondo.

Una delle maggiori attrazioni turistiche di Hong Kong, la statua inBronzo di un Buddha Gigante, raffigurazione del BuddhaAmoghasiddhi (secondo la Tradizione Vajarajana del Buddismo) ter-minata nel Dicembre del 1993 e locata a Ngong Ping, sull’Isola diLantau in Hong Kong.

La Statua sorge nei pressi del Monastero di Po Lin è vuole rappresen-tare l’Armoniosa relazione tra uomo e natura, persone e Religione;tant’è che ad oggi è il Centro Buddista più grande in Hong Kong.

Posto a 26 mt. di altezza, il Buddha Gigante, si raggiunge esclusiva-mente attraverso un’unica scalinata costituita da 268 gradini checonducono ad una enorme terrazza dove il Buddha è seduto sopra unFiore di Loto; alla sua base, tutt’intorno, sei statue di bronzo piu pic-cole conosciute come “L’offerta dei sei Deva” (i Deva sono gli angelio Spiriti della natura), in quanot queste statue a forma di manifesta-zione femminina delle Divinità offrono Fiori, Incenzo, Luce, unguen-ti, frutta e musica.

L’unico Buddha in Cina ad essere rivolto verso Nord (gli altri 4Buddha giganti sono tutti rivolti verso Sud) appare maestoso e sere-no, con la Mano destra sollevata e la sinistra poggiata con delicatez-za sulla gamba. La mano destra vuole simboleggiare l’eliminazinedelle Afflizioni della Mente, mentra la mano sinistra rappresenta ilgesto di diffondere il Dhana, una delle sei perfezioni del Buddha notacome “Dono”.

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In ogni palmo della mano è rappresentanto un“Dharmachakra” o “Ruota della Legge” secon-do il Buddismo.

Molti altri simboli si trovano sulla Statua delBuddha: sul petto è raffigurata il simbolo dellaSvastika (Termine Sanscrito che significa lette-ralmente di “10.000” ovvero tutte le cose, leinfinite manifetsazioni della Coscienza dleBudda; solo più tardi il simbolo fu adottato dalFascismo) in rappresentazzione delle innume-revoli Virtù del Buddha;

Sotto la Statua del Buddha si trovano tre pianicon altrettante stanze: la Stanza dell’Universo,la Stanza del Merito Benevolo e la Stanza delRicordo.

All’interno sembrano trovarsi anche delleReliquie del Buddha storico, Gautama ilBuddha, resti della sua cremazione.

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L’accesso alle Reliquie è concesso solo ai visi-taori che si ritireranno in preghiera e chelasceranno un’offerta al Buddha.

Vi è anche un’enorme Campana intagliata conle immagini del Buddha che suona ogni 7minuti, 108 volte al giorno....numero sacroseconod il Pensiero Filosofico Cinese.

Il nome di Tain Tan Buddha è in onore delTempio del Cielo di Pechino, a cui la base siispira per forma.

Nel 2000 è stata dichiarata la quarta tra ledieci maggiori opere ingegneristiche di HongKong; un posto quindi da visitare, dove poterammirare Arte, Ingegneria e Spiritualità !

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CORSI INDIVIDUALI E DI GRUPPOCORSI INDIVIDUALI E DI GRUPPOCORSI ISTRUTTORI - LEZIONI PERSONALIZZATECORSI ISTRUTTORI - LEZIONI PERSONALIZZATE

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TAI CHI CHUAN

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Tecniche di Lancia del Siu di Simone SEBASTIANI

Grazie a

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u Lam del Nord

al Maestro Fabio Lattanzi !

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Lo scorso mese di Maggio si è svol-to un altro evento che rafforza ilGemellaggio tra la Scuola SAN BAOdel M° Simone SEBASTIANI e laScuola LOTO BIANCO del M° FabioLATTANZI: un Seminario intensivosull’uso della Lancia come studiatonella Scuola Siu Lam del Nord delMaestro Lung Kai Ming.

Il Seminario di due giorni è statomotivo di studio, confronto, amici-zia e rafforzamento reciproco diimportanti principi del Kung FuTradizionale Cinese.

La Forma, nota come “TI LANZHIA”, ovvero “Para, Controlla eTrafiggi” ha permesso lo studio dimetodiche di movimento ed acquisi-zione di abilità davvero sorprenden-ti; il tutto intervallato da tecniche dicoppia e Qi Gong.

L’esperienza è stata davvero inte-ressante ed ha permesso alle perdo-sne presenti di studiare un ArmaTradizioanle con uno dei miglioriMaestri di Shaolin Italiani.

Il successo ricevuto e l’entusiamodelle persone hanno portato iMaestri SEBASTIANI e LATTANZI aprogrammare una Serie di Seminarisull’Uso delle Armi Tradizionali delKung Fu Cinese, tra cui: Sciabola,Spada dritta, Bastone del Viandante,Alabarda ed altro.

Gli interessati possono contattare laScuola SAN BAO all’indirizzo:[email protected]

Di seguito alcune foto del Seminarioed alcune impressioni dei parteci-panti.

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M° Simone SEBASTIANI

LORENZOCi vuole tempo perché le cose ti scendano addosso e ti lascino sfiorare l'esperienza fatta. Si torna a casa rotti e cotti dal sole, dopo due giorni intensi impegnati ad imparare, ancora non si hal'idea di quanto appreso. Ti svegli il giorno dopo con la consapevolezza di aver approcciato qualcosa diantico, importante, bello, forte, sacro. L'hai fatto da solo e insieme ad altri altrettanto desiderosi diimparare: unione.Incontri intensivi e intensi che tracciano un solco, si impongono come piccole morti che delineano unprima e un dopo, che ti ritrovano più forte e motivato di prima.Sifu Lattanzi ha detto che la lancia ti lascia sereno, delineato: è vero! Esattamente la sensazione che mi lascia dentro. La stessa dopo ogni sessione di Siu Lim Tao. Diversa dall'energia inebriante di ogni Chi Sao. Grazie !

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RENATOBè, che dire, è stato semplicementepazzesco! Da parte mia posso dire che èstata l'esperienza più bella e formativache abbia mai fatto nel campo delle artimarziali... Non vedo l'ora che si riorga-nizzi una cosa del genere con il maestroFabio che è stato veramente bravissimoe coinvolgente al massimo...

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FRANCESCOIl seminario di lancia è stata l'occasione per conoscere un altro stile di kunfu tradizionale, ma non solo... Abbiamo sperimentato l'uso di un armmolto lunga... È stata anche un occasione per conoscere una filosofia combattimento diversa che non disdegna tecniche molto complesse e volte anche sceniche... La lancia è un arma nobile e veniva utilizzata guerra da monaci shaolin probabilmente molto abili e studiare la loro stesa forma e le loro tecniche è stato un piacere e un onore...

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22M° Fabio LATTANZI

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DIEGOEsperienza bellissima, con la possi-bilità di allargare i propri orizzontioltre il proprio stile. Secondo mesono esperienze da fare regolar-mente dato che inconsapevolmen-te ci aprono la mente verso nuoviorizzonti. Oltre al fatto che questeesperienze interstile evitano nelpraticante, periodi di assoluta stasimentale nella pratica. Ancherispetto a conversazioni e discus-sioni con altri praticanti, non cilascia totalmente ignoranti se l'ar-gomento è il kung fu in generale; siha così una prospettiva dei varistili, dei loro principi, della loroenergia e le varie posizioni che nonsono le stesse per ogni stile. Pernon parlare della condivisione coni vari Maestri e il loro modo diintendere il kung fu, con altreparole, altri cenni storici, altreesperienze che ognuno di loro ha. Per quanto riguarda il seminario èstato un’ottimo momento circon-dati dal verde, in tranquillità eserenità, con molti amici e prati-canti, condividendo la passioneper il Kung Fu e conoscerci meglio.

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WING CHUN SEMINAWith SiFu Donald Mak

“The Core Concept of Wing Chun”

- Chi Sao- Footwork- Hands to Hands Situation- Kicking Method- Wing Chun Theory & Principles

LLiinneeaaggee

IIpp MMaann >> CChhooww TTzzee CChhuueenn >> DDoonnaalldd MMaakk

Info & ReservationsInfo & Reservations

SiFu Simone Sebastiani SiFu Simone Sebastiani

IWCO ITALIAIWCO ITALIA

[email protected] - [email protected] - www.iwco.eu

(+39).329.7325460(+39).329.7325460

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WING CHUN SEMINAR

2013 October 12 & 13

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CRISTALLIdi Federica Mariani

...L’Ametista

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“L'ametista cresce quando il sole presenta unalone intorno, come se avesse un anello. Questoaccade quando annuncia qualche cambiamentoalla veste del Signore”

Santa Ildegarda

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Vorrei iniziare questo viaggio nel mondodei cristalli con quella che secondo me è daconsiderarsi "La Regina dei Cristalli", stoparlando dell'Ametista!

L’ametista appartiene alla famiglia dei quar-zi cristallini e deve il suo colore violetto allapresenza di tracce di ferro. Possiamo asso-ciare l'Ametista all'elemento Acqua, quindialla sfera delle emozioni e della femminilità(amore, guarigione, compassione, riconcilia-zione, pace, sonno, sogni e sensitività).

Non ho chiamato casualmente l'Ametista"Regina", infatti facendo riferimento ai cha-kra viene collegata al Sesto chakra quindialla “Fronte o Terzo Occhio” e al Settimochakra la “Corona” appunto!!!

Nella mitologia il nome "Ametista" provienedal greco antico amethystos e significa"colui che non si ubriaca". Infatti, già a queitempi era nota per la sua capacità di favori-re la lucidità mentale e si utilizzava nellefeste dedicate a Bacco per il suo potere dimantenere sobrio chi la teneva con sé.

Ai tempi dei Greci e dei Romani anelli dibronzo con un’ametista erano consideratiantidoti contro il male. Durante il MedioEvo, l'Ametista era più cara del diamante edera utilizzata dall'alto clero e dalla nobiltà,nell'anello dei cardinali, dei re, dei duchicome simbolo di potere assoluto poiché chiconosceva lo spirito poteva dominare anchela materia.

Vediamo ora come può aiutarci l'Ametistanella nostra vita quotidiana.... Sul corpol’ametista attenua le tensioni e i dolori,soprattutto quelli collegati al mal di testacome cefalee ed emicranie, alle ferite e aigonfiori. È utile nella cura delle malattie ner-vose, delle vie respiratorie e della pelle.Stimola il metabolismo e migliora lo statofisico generale. Regola la flora batterica nell’intestino e ilriassorbimento dei liquidi. Per quanto

riguarda la psiche, essendo l'ametista unapietra lunare (Yin) risveglia in noi l'aspettofemminile dell'Universo: l’intuizione supe-riore! È la porta per la nostra suprema rea-lizzazione interiore, è la pietra per ritrovareil nostro vero Sé.

Ci offre pace interiore, serenità, equilibrio earmonia, elimina le inquietudini, risveglia lapazienza e allontana l'egocentrismo.Scioglie la paura e aiuta ad affrontare conpiù coscienza le situazioni. Ideale per supe-rare i momenti di tristezza ed episodi didepressione lieve, soprattutto legati a perdi-te o danni subiti. Calma le tensioni e gli statiagitativi ed è utile per la meditazione.

Dà sollievo in caso di insonnia, allontana gliincubi e rende più chiari i sogni. Aumenta laconsapevolezza e la sensibilità spirituale, eci conduce verso le emozioni più elevate.Favorisce l’introspezione e purifica il sub-conscio, crea una fede profonda e permettedi vedere la perfezione divina in tutte lecose. Per ottenere effetti duraturi sul pianospirituale si consiglia di portare l’ametistasempre con sé a stretto contatto con lapelle.

Si può anche mettere sotto il cuscino o sulcomodino per favorire il sonno e far lucesulla natura dei propri sogni. Si possonodistribuire druse (raggruppamenti di cristal-li su una sola matrice) o frammenti di ameti-sta nella casa per influenzare positivamentelo stato d’animo di chi la frequenta. Nel casodi disturbi al sistema nervoso o all’intestinosi puó tenere il cristallo a diretto contattocon la zona interessata. Una volta acquista-to o ogni volta sia necessario utilizzarlo il cri-stallo andrà purificato, caricato e program-mato.

Nel prossimo articolo del San Bao Magazineparleremo proprio di queste tre procedureper poter entrare al meglio in sintonia con ilnostro Cristallo... Alla prossima !!!

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Breath Exercise in Martial Arts TrainingTratto da un Articolo di Feng Mai - 2010

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Breath Exercise in Martial Arts Training

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Human being must breath in the air andturn external energy ( oxygen ) into bodybecome internal energy. In martial art, theplayer use breathing exercise can build up thecycle of internal vital energy, this kind of ener-gy is made of Essence, Qi and Spirit.

In Martial Arts, there are two kinds of brea-thing exercises, one is chest breath, the otheris abdominal exercises, chest breath is morefor arms and head energy supply, abdominalbreath is more for legs and main body energysupply, the cycle of internal vital energy canboth build up by chest or abdominal breathways.

In Martial Arts, there are different kinds ofbreathing ways, mainly is nose breath in andmouth breath out, nose breath in and noseand mouth breath out, or natural breath inand breath out. Do what you comfortable.

In Martial Arts, the breathing exercise mustdo by concentrate with mind power, this iswhy the energy is combine with Essence, Qiand Spirit.

In Martial Arts movements, the breath canbring strengh or power more effective thanno pay attention on breath's movement.

For example, inhale is for rising movementsand exhale for falling movements during mar-tial arts jump or low down body, and inhale isfor closing (defense) movements, exhale is foropening (attack) movements.

So when the breath the vital energy willthrough the cycle energy channel transfer tothe movement joints or muscles give thempower or force to success the actions.

There are six important gists in Martial ArtsBreathing exercise.

1. Erect spine. The Du meridian is throughlyby energy, and from your head to your leg theelectronic energy transfer is very fast, makeyour body movement more flexible.

2. Lift your head. The energy will go throughyour neck to your brain, your spirit power willcontrol whole body's muscles and joints.

3. Energy transfer should smoothly fromlimbs' root to tip. For example: punch'spower should from shoulder begin throughtelbow to the fist no stop and smoothly punchout. the kick's power should from hip throughknee to foot no stop and smoothly kick out.

4. The Qi should be sent out of your bodywhen you fight. The energy is not only moveinside your body, it also can shot out of yourbody to your enemy's body.

5. Use five elements energy in fighting. Thereare five kinds of people live on the earth.Wood man, Fire man, Earth man, Metal man,and Water man. Wood kill earth, earth killwater, water kill fire, fire kill metal, metal killwood.

6. Coordination. Every movements mustcoordinate with mind's oder and energy tran-sfer, step by step, never out of order. Forbody balance the shoulder should coordinatewith hip, the elbow should coordinate withknee, the wrist should coordinate with ankle.

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Come e perchè le Arti Marziali aiutano in tempo di Crisi

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Sopravvivenza !

di Simone SEBASTIANI

Come e perchè le Arti Marziali aiutano in tempo di Crisi

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E’ tempo di Crisi….Ben Venga!

La Crisi fa bene! Qualunque essa sia: la Crisi eco-nomica, la crisi politica, la crisi di valori, la crisilavorativa, la crisi interiore (si consideri che iltermine crisi è di uso comune: si usa spesso dire“sono in crisi” per indicare una situazione diffi-cile).

La crisi ha sempre accompagnato l’uomo nelsuo essere in crescita, appartenendo alla naturastessa dell’uomo ed è per questo che rappre-senta una delle regole auree più importantidelle Arti Marziali: Distruggere e Ricostruire!

Nelle Arti Marziali noi lo facciamo di continuo:apprendiamo qualcosa (una tecnica, una forma,una movenza) e poi, dopo averla allenata e pra-ticata per mesi ed anni, siamo costretti adabbattere la forma, la mente, per poterla edoverla ri-costruire di nuovo, da capo ma….inmodo nuovo, diverso, forse più puro e profon-do, attraverso un procedimento senza fine,come giorno e notte, morte e rinascita.

Crisi indica proprio questo processo, anche seoggi il termine è abusato ed utilizzato nelle piùsvariate maniere, la sua etimologia è chiara.

CRISI: dal greco KRISIS, ovvero che tiene aKRINO, che tiene separato, “momento chesepara una maniera di essere da un’altra diffe-rente”.

E’ interessante anche il senso medico/patologi-co, cosi definito: “subitaneo cambiamento inbene o in male nel corso di una malattia, chedecide tra la guarigione o la morte”.

Quando c’è una Crisi quindi, la persona, il grup-po, la collettività si deve far carico di un cambia-mento; deve intraprendere un percorso intro-spettivo con il quale si mette in discussione ilprecedente modo o modalità di comportamen-to o di vita, per intraprenderne, semmai, unaltro. Si dovrà separare ciò che è giusto da ciòche è sbagliato; ciò che è stato vero fino a qualmomento da ciò che non lo è più.

Nell’idea di Crisi sono quindi incluse entrambile possibilità: la nozione di problema e quella disuperamento del problema. La Crisi è tale pro-prio in quanto avviene questo passaggio di tran-sizione, o come si usa dire (soprattutto in que-sto momento storico) un Salto Quantico: nelloscenario universale abbiamo un ventaglio dipossibilità, che sono tutte vere e tutte contem-poranee. Un evento (in fisica si dice: l’osserva-tore o l’atto stesso di osservare) crea una singo-larità, in cui ci si troverà a scegliere fra le tantedifferenti possibilità, o meglio in cui l’eventostesso decide quale delle innumerevoli possibi-lità collasserà a seconda delle condizioni al con-torno.

Quando avviene questo cambiamento, questoprocesso, che in Fisica delle particelle vienedefinito “Collasso della Funzione d’Onda”,avviene la manifestazione della realtà, o megliodi quella realtà che quel comportamento haattivato e quindi realizzato.

La Crisi quindi racchiude in se il problema e lasua soluzione, facendoci notare l’unicità deltutto: ogni cosa è totale, unica, coerente; siamonoi a non vedere in modo giusto (e qui il DalaiLama ci esorterebbe nella messa in pratica dellaGiusta Visione delle cose), ma come disseAlbert Einstein circa mezzo secolo fa: “non puoirisolvere un problema con la stessa modalità dipensiero che lo ha generato”. Dobbiamo quindiessere disposti a cambiare modalità di pensiero,ad affrontare la nuova situazione in modonuovo, pronti ad una ridefinizione.

Questo ci introduce ad un altro concetto impor-tante: La Crisi non è la causa, la Crisi è l’effetto!

Non dovremmo dire “…a causa della crisi, illavoro è diminuito o non si lavora più come unavolta”, dovremmo dire: “l’attuale modo di con-siderare il lavoro, ci ha portato ad un punto disvolta, ci ha portato in crisi” e quindi, allaccian-doci alla definizione etimologica della parola,sta a noi decidere se vivere o morire.

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Senza entrare nei dettagli, che ci farebberouscire dal tema e soprattutto ci farebberoentrare in disquisizioni politiche ed economicheche vorrei evitare, possiamo dire l’attualemodo di considerare il mondo ci ha portato adun punto di svolta: viviamo in un mondo nonpiù sostenibile in cui il Signoraggio degli IstitutiBancari ci ha reso “schiavi economici”.

Il signoraggio Bancario è la differenza tra il valo-re nominale ed il valore intrinseco di una mone-ta. Il valore nominale è quello impresso sullabanconota, il valore intrinseco è quello che labanca effettivamente spende per produrrequella banconota; normalmente questo costo èdi 0,3 centesimi di Euro!!. Chi emette monetanon deve sostenere alcun costo in più, soloquello di stampa; questo equivoco è nato in unadata ed in un posto preciso nel tempo e nellospazio: 15 Agosto 1971, quando il presidenteAmericano Nixon ha svincolato la moneta ban-caria dalle riserve auree, cioè dall’oro.

Prima di quella data la banca che emettevadenaro doveva possedere un corrispettivo inOro: un oncia d’oro equivaleva a 35 dollari; daquel momento in poi non più!. Tutto ciò confer-ma che la moneta è una convenzione tra perso-ne che l’accettano di comune accordo: le ban-conote non sono altro che carta stampata. Ilvalore è creato dal fatto che ognuno accettamoneta contro merce perché è poi convinto discambiare quella moneta con altra merce.

La più grande fregatura è che la banca si è attri-buita la proprietà della moneta, perché è lei chel’ha emessa mediante indebitamente del mer-cato (cittadini e stato). Pochi sanno che non è lostato a produrre la moneta, ma la Banca, cioèun gruppo di privati che si arriccano a dismisu-ra (precisamente la Banca Centrale Europea, laBanca di Cina, La Banca del Giappone, laFederal Reserve statunitense e Bank ofEngland).

Il divario della ricchezza sta aumentando adismisure a scapito della maggior parte dellapopolazione (considerate che l’80% della popo-

lazione mondiale vive in stato di semipovertà,mentre il restante 20% dei 6 miliardi di personedel mondo è padrone della totale ricchezza delPianeta ed incide sui consumi per un abbondan-te 86%!!), le varie lobi di potere come laCommissione Trilaterale o altri organismi dicontrollo gestiscono e controllano il nostromodo di fare spesa e di fare delle scelte (ancheattraverso la Televisione d i messaggi sublimi-nari). Questo modo di considerare il mondo e diviverlo non è più sostenibile, perché è questoche ci ha portato alla Crisi, questo è quello checi ha portato adesso sul punto di svolta.

Nel 2001 al Centenario del Premio Nobel per laPace, una dichiarazione firmata da 100 premia-ti riportava testualmente: “il pericolo più graveper la Pace mondiale negli anni a venire nonproverrà dagli atti irrazionali di stati o di indi-vidui, ma dalle legittime richieste dei disereda-ti del mondo”.

Per sopravvivere nel mondo che abbiamo tra-sformato, dobbiamo imparare a pensare e adagire in modo diverso. Ervin Lazlo (filosofo dellascienza e professore di filosofia dei sistemi escienza del futuro in diverse UniveritàAmericane) ha identificato 5 credenze distrut-tive per l’essere umano:

1. La natura è inesauribile;2. La vita è una lotta per la sopravvivenza3. Il mercato distribuisce solo benefici;4. Chi è più ricco è migliore;5. La Strada verso la Pace passa attraverso

la Guerra.

Infine, forse la peggiore credenza che “Nullafondamentalmente possa cambiare” limitandocosi la nostra creatività ed il nostro valore piùprofondo dimenticandoci che siamo Co-creato-ri del Mondo che viviamo.

La cosa peggiore che queste credenze negativegenerano e che la “crisi” accentua è il fatto chesono le relazioni tra individui ad andare in crisie spesso le relazioni con noi stessi medesimi !

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Hanno instaurato in noi paura, insicurezza edindifferenza, tant’è che si parla nella letteratu-ra di filosofia dei sistemi di “morte delProssimo”, abbiamo quindi l’obbligo di riscopri-re i valori fondamentali per la convivenza civilee la coesione sociale. Quando domina la pauraè possibile che la risposta sia la chiusura e quin-di una forma di rigidità e sordità verso i bisognialtrui, che poi sono i nostri bisogni medesimi,diventando intransigenti.

Per cambiare dobbiamo coltivare una risorsapreziosa: la Nostra Coscienza.

Non è la crescita del denaro, la crescita delpotere, ma la crescita dell’interezza, della con-sapevolezza e della coerenza, ossia la crescitainteriore.

Le esperienze negative generano attitudininegative che creano ulteriori esperienza nega-tive. Questa dinamica deve essere interrotta.Abbiamo bisogno di valutare attentamente inostri sentimenti, facendo uno sforzo consa-

pevole per trasformare le nostre emozioninegative. Non è facile sostituire l’odio conl’amore, il sospetto con la fiducia, il disprezzocon il rispetto, l’invidia con la stima, l’ansietàcon la sicurezza di sé. Eppure di può fare.

E noi, Maestri, Praticanti, Allievi di Arti Marzialiabbiamo l’obbligo morale ed etico di dimostra-re che ciò che facciamo, ciò per cui abbiamofaticato tanto, che ci ha fatto sudare, ciò per cuiabbiamo dovuto rinunciare a tante cose priva-te, non è altro che questo. Non è altro che “sipuò fare”.

Ci alleniamo duramente e studiamo assidua-mente i principi e la filosofia di un ArteMarziale perché queste sono una delle Viedella Verità, una di quelle Vie che nonostantele tragedie, le morti, le alluvioni, le crisi econo-miche e politico-sociali, sono rimaste ancoravive, intatte dopo millenni. Gli si deve quindiriconoscere la valenza di Arti di Verità ePurezza, altrimenti sarebbero scomparse conil tempo.

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Le Arti Marziali, non insegnano a combattere, se non meta-foricamente (chi ha bisogno oggi di dimostrare la propria forzae grandezza con un combattimento all’ultimo sangue è anco-ra molto indietro sul percorso marziale) insegnano a fardiventare il tuo Sé interiore un Unicum con il tuo Sé esteriore,raggiungendo una più grande unità tra corpo e mente.

Spesso infatti si usa il proprio corpo come l’automobile o ilcomputer, dandogli dei comandi per portarci dove vogliamo.Viviamo nella nostra testa, dimenticandoci della corporeità.Stiamo perdendo il terreno sotto i piedi.

Le Arti Marziali che pratichiamo invece ci riportano ad un con-tatto vero ed autentico con il nostro corpo, perché la corpo-reità viene resa più profonda dalle connessioni emotive(quando mi muovo con un compagno che vuole colpirmi o èarmato, il mio gesto fisico è riempito dalla mia interiorità) checi vanno vivere il momento presente.

Noi Artisti Marziali dobbiamo essere i primi artefici del cam-biamento che la “crisi” ci chiede di fare, i primi perché siamogià in grado di farlo questo cambiamento, mentre altri si deb-bono ancora preparare. Spetta a noi avere fede e trasmetterequesta sensazione di accoglienza e sicurezza a tutti nostri cari

ed alle persone a noi più vicine. La crisi non è fuori, ma dentro di noi e noi siamo pronti a rico-noscerla e ad accettarla perché sappiamo che niente potràdistruggerci, come diceva un grande Maestro Yoghi(Paramansa Yoghananda): “il più grande peccato per l’uomo èmorire pensando di essere mortale”.

Non ci scoraggiamo, non abbiamo paura, non ci lasciamosopraffare dallo sconforto che anche a noi, in qualità di esse-re umani, ci assale. Ma come sempre facciamo quando prati-chiamo ed insegniamo le Arti Marziali, “Reagiamo” nel sensopiù alto della parole, ovvero ci apriamo all’imprevedibile, conla coscienza che saremo in grado di fronteggiarlo indipenden-temente dall’esito del combattimento.

Ricordiamoci infatti che Combattere è la manifestazione dellefacoltà umane più nobili, è una forma di amore ed armoniaverso se stessi e verso la vita pulsante dell’universo. Comeegregiamente scrive lo scrittore francese Jean Girardoux“L’Arte Marziale consiste nel delegare al corpo alcune dellepiù forti virtù dell’anima: l’energia, l’audacia, la pazienza. E’il contrario della malattia”.

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Le Arti Marziali, non insegnano a combattere, se non meta-foricamente (chi ha bisogno oggi di dimostrare la propria forzae grandezza con un combattimento all’ultimo sangue è anco-ra molto indietro sul percorso marziale) insegnano a fardiventare il tuo Sé interiore un Unicum con il tuo Sé esteriore,raggiungendo una più grande unità tra corpo e mente.

Spesso infatti si usa il proprio corpo come l’automobile o ilcomputer, dandogli dei comandi per portarci dove vogliamo.Viviamo nella nostra testa, dimenticandoci della corporeità.Stiamo perdendo il terreno sotto i piedi.

Le Arti Marziali che pratichiamo invece ci riportano ad un con-tatto vero ed autentico con il nostro corpo, perché la corpo-reità viene resa più profonda dalle connessioni emotive(quando mi muovo con un compagno che vuole colpirmi o èarmato, il mio gesto fisico è riempito dalla mia interiorità) checi vanno vivere il momento presente.

Noi Artisti Marziali dobbiamo essere i primi artefici del cam-biamento che la “crisi” ci chiede di fare, i primi perché siamogià in grado di farlo questo cambiamento, mentre altri si deb-bono ancora preparare. Spetta a noi avere fede e trasmetterequesta sensazione di accoglienza e sicurezza a tutti nostri cari

ed alle persone a noi più vicine. La crisi non è fuori, ma dentro di noi e noi siamo pronti a rico-noscerla e ad accettarla perché sappiamo che niente potràdistruggerci, come diceva un grande Maestro Yoghi(Paramansa Yoghananda): “il più grande peccato per l’uomo èmorire pensando di essere mortale”.

Non ci scoraggiamo, non abbiamo paura, non ci lasciamosopraffare dallo sconforto che anche a noi, in qualità di esse-re umani, ci assale. Ma come sempre facciamo quando prati-chiamo ed insegniamo le Arti Marziali, “Reagiamo” nel sensopiù alto della parole, ovvero ci apriamo all’imprevedibile, conla coscienza che saremo in grado di fronteggiarlo indipenden-temente dall’esito del combattimento.

Ricordiamoci infatti che Combattere è la manifestazione dellefacoltà umane più nobili, è una forma di amore ed armoniaverso se stessi e verso la vita pulsante dell’universo. Comeegregiamente scrive lo scrittore francese Jean Girardoux“L’Arte Marziale consiste nel delegare al corpo alcune dellepiù forti virtù dell’anima: l’energia, l’audacia, la pazienza. E’il contrario della malattia”.

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