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Anno 2 - Num.1 GEN::FEB 2007 La III° Edizione di “Una mano per La Pace” La III° Edizione di “Una mano per La Pace” A proposito di pratica: il M° proposito di pratica: il M° Y ang Zhenduo ci parla di T ang Zhenduo ci parla di T ai Chi Chuan ai Chi Chuan Confucio: la V Confucio: la V ita e le Opere ita e le Opere L’importanza dell’abito tradizionale nella pratica del Kung Fu ’importanza dell’abito tradizionale nella pratica del Kung Fu Il M° Lo Man Kam e suo Zio Il M° Lo Man Kam e suo Zio Y p Man p Man I cinque animali tradizionali di Shaolin I cinque animali tradizionali di Shaolin Realizzata in proprio a cura di: SAN BAO-Centro Studi Kung Fu - Scuola di Discipline Orientali - www.sanbao.it - [email protected] Change your Mind and you’ll change the world S S AN BAO MAGAZINE AN BAO MAGAZINE of T of T r r aditional K aditional K ung Fu ung Fu RIVISTA ELETTRONICA PER LA DIFFUSIONE DELLE ARTI MARZIALI E CULTURA ORIENTALE

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Anno 2 - Num.1 GEN::FEB 2007

La III° Edizione di “Una mano per La Pace”La III° Edizione di “Una mano per La Pace”

AA proposito di pratica: il M° proposito di pratica: il M° YYang Zhenduo ci parla di Tang Zhenduo ci parla di Tai Chi Chuanai Chi Chuan

Confucio: la VConfucio: la Vita e le Opereita e le Opere

LL’importanza dell’abito tradizionale nella pratica del Kung Fu’importanza dell’abito tradizionale nella pratica del Kung Fu

Il M° Lo Man Kam e suo Zio Il M° Lo Man Kam e suo Zio YYp Manp Man

I cinque animali tradizionali di ShaolinI cinque animali tradizionali di Shaolin

Realizzata in proprio a cura di: SAN BAO-Centro Studi Kung Fu - Scuola di Discipline Orientali - www.sanbao.it - [email protected]

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SSAN BAO MAGAZINEAN BAO MAGAZINEof Tof Trraditional Kaditional Kung Fuung Fu

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s o m m a r i o

A proposito di studio e pratica: il M° Yang Zhenduo ci parla di Tai Chi

La III° Edizione di “Una mano per La Pace”

Confucio: la Vita e le Opere

L’importanza dell’abito tradizionale nel Kung Fu 7

Il M° Lo Man Kam e suo Zio Yp Man

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I Cinque Animali Tradizionali di Shaolin 10

La rivista “San Bao Magazine” è ideata, curata erealizzata interamente dalla Scuola di DisciplineOrientali “SAN BAO - Centro Studi Kung Fu”.

Via del Salice, 1005100 Ternitel. [email protected]: 329.7325460

Progetto grafico ed impaginazione:Piersanti Roberto

Redazione e Realizzazione:Sebastiani Simone

Hanno collaborato:Piersanti RobertoMariani FedericaEodardo Maggi

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La III° Ed. di “Una mano per la pace”

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Anche quast'anno la nostra Scuola ha orga-nizzato "Una Mano per la Pace" evento cultu-rale a scopo umanitario nato dall'idea deiMaestri Simone Sebastiani e Fabio Lattanzi."Una Mano per la Pace" vuole testimoniare lanatura pacifica delle Arti Marziali e dei suoipraticanti e rappresentare una ragione diincontro, uno spazio di relazione e confronto,nell'ottica dello scambio dei più differentipatrimoni culturali. Il Kung Fu è la Via checonduce il praticante verso la scoperta e l'au-to-miglioramento di Sé; ed in questo modoimpara a riconoscere e conoscere i proprilimiti e le proprie capacità. Come diceva unantico adagio: "la Via del Guerriero è una Viacon il Cuore, perché passa attraverso la fati-ca ed il sacrificio della crescita interiore".La rassegna, giunta alla terza edizione, hapotuto contare sull'intervento di personalitàdi spicco come Padre Massimiliano Mizzi (fon-datore e direttore del CEFID, Centro france-scano internazionale per il dialogo), AbdelQader Muhammad (Imam di Perugia ePresidente uscente delle Comunità Islamichein Italia), il professor Franco Nocchi (sociolo-go e docente presso l'Università di Pisa), ilprofessor Sergio Raimondo (docentedell'Università di Cassino e presidentedell'Area Discipline Orientali della UISP) e diPadre Luciano Mazzocchi (fondatore dellaComunità Cristiana "La Stella del Mattino",comunità di dialogo, Vangelo e Zen). Negli incontri di Palazzo Primavera sono stati

affrontati i temi della pace e del dialogo fra ipopoli, con uno sguardo particolare alle cul-ture orientali. Molto toccante l'intervento diPadre Mizzi che, nella serata del 20 gennaio,con le sue parole ha invitato al dialogo e alconfronto interreligioso come apertura versol'altro, unica via per superare conflitti di ognitipo. Nella stessa serata si sono incontratereligioni e filosofie diverse: buddismo, cultu-ra Zen, cristianesimo e Islam. Tutti si sonotrovati concordi con i pensieri espressi daPadre Massimiliano Mizzi, aggiungendo cosìun importante tassello alla ricerca di una verapolitica di Pace.Molte le persone e le Scuole di Arti Marziali diogni parte d'Italia, intervenute al gran galàtenutosi domenica 21 al PalaDiVittorio, dovesi sono viste esibizioni di notevole livello evalore marziale. Nell'ambito di "Una mano per la Pace" è statasvolta una raccolta-fondi in favore della "Legadel Filo d'Oro", a cui sono stati donati quasi1.500 euro, provenienti da donazioni perso-nali e dalla consistente donazione dell'orga-nizzazione di "Una Mano per la Pace".

Il bilancio positivo della manifestazione haconvinto gli organizzatori a preparare giainteressanti novità per l'anno successivo,quindi…..a presto !

di Simone Sebastiani

Gli allievi della Scuola San Bao in attesa prima della loro esibizione

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A proposito di studio e pratica

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Studiare il Tai Chi Chuan è un impegno ditutta la vita. Non è raro incontrare studenti di80 o 90 anni che sono eccitati e impegnaticome principianti. Il Tai Chi Chuan ha la par-ticolare capacità di impegnare la mente edarricchire le potenzialità fisiche. Le ricompen-se sono molte: creazione dell'equilibrio, rag-giungimento della tranquillità, esperienzagiornaliera di grazia e bellezza, stabilità erilassamento. Lo studio del Tai Chi Chuan comporta moltamemoria. Per prima cosa la stessa Forma, inomi, i movimenti, i dieci Principi Essenzialidevono essere imparati a memoria. Riuscirea focalizzare la mente sui Principi ed analiz-zare come incidono sulla pratica è il compitoprincipale dello studio. Un altro aspettoimportante dello studio è osservare e valuta-re l'esecuzione di praticanti più esperti:Guarda e impara. Fai paragoni. Presta atten-zione. Puoi imparare facendo, ma anche gua-dando. La pratica del Tai Chi Chuan compor-ta una straordinaria interazione tra la menteed il corpo. I movimenti fisici si basano suattività mentale e calma, i movimenti equili-brati nutrono la mente. Le tecniche e le applicazioni sono importanti,ma i principianti devono prima focalizzarsi suiPrincipi. Raggiungere i requisiti gradualmen-te. Programmare il lavoro giorno per giorno.Un giorno focalizzare l'attenzione su "abbas-sare i gomiti", il giorno dopo "posizione deipiedi". Non c'è fine in questo studio.Gradualmente il livello di abilità aumenta, gliocchi diventano più acuti e uno non è piùsoddisfatto degli sforzi iniziali. Guarda, confronta e valuta. Come migliora laconoscenza, l'insoddisfazione aumenta.Ritorna ai Principi Essenziali e riesamina letue tecniche. Cerca un posto tranquillo e rag-

giungi i requisiti uno alla volta. Punto perpunto collegali gradualmente in un tutt'uno.Quando il tuo studio progredisce e la forma èstata memorizzata la mente ha la tendenza adistrarsi, come se conoscessi la forma troppobene. A questo punto devi focalizzarti sullacomprensione dei Principi, su come influisco-no su ogni movimento: in generale ed in par-ticolare. Lavora su una parte alla volta, poiquando colleghi insieme il tutto, la mentesarà più concentrata, il livello di abilità faràun balzo in avanti. Una parte alla volta foca-lizza la tua mente sui particolari, acquisendogradualmente il controllo. Altrimenti nonimparerai mai come collegare i Principi insie-me. Pratica con i Principi e diventerai semprepiù bravo. Dopo che tutto questo è stato rea-lizzato, allora puoi focalizzare la mente sulletecniche marziali e le applicazioni. A questopunto immagina un avversario. Concentrarsisu questa coordinazione di attenzione internae tecnica esterna è una caratteristica impor-tante della pratica avanzata. Studiare pezzoper pezzo combinando la tecnica delle formecon i Principi del movimento. Se i Principi nonvengono applicati in questo modo, lo spirito ele strutture saranno deficienti e sarà difficilemigliorare. Non andare nella direzione sba-gliata. Giorno per giorno esamina te stesso,anno dopo anno: persevera quotidianamen-te. Ogni giorno devi mangiare. Ogni giorno devipraticare. Vorrei che tu praticassi ogni giorno,

di Yang Zhenduo - Tratto da: “Tai Chi Chuan Journal”

Il G.M� Yan Zhenduo, autore dell�articolo

Momenti di pratica quotidiana in un Parco a Pechino

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che questo esercizio diventasse parte dellatua vita. Pratica quotidianamente e migliore-rai. Per favore, pratica tutti i giorni! Fallo con-tinuamente e usa la volontà per continuare.Questo esercizio migliorerà il tuo corpo e latua mente: il tuo lavoro e la tua vita migliore-ranno; otterrai felicità ed una vita meraviglio-sa. Quando pratichi la Forma, la strutturadeve essere chiara e l'intenzione evidente.Spirito colmo, articolazioni sciolte. Coordina ilcorpo intero in modo unitario, muovendoverso il basso le articolazioni all'unisono.L'intero corpo si sente collegato. Questo nonsi fa in un solo giorno. Pratica tutti i giorni. Sehai il tempo e la possibilità pratica la Formaper tre volte di seguito. La prima: per riscal-damento. La seconda: ti senti a tuo agio. Laterza: ne senti la potenza. Fai del tuo meglioper ricordare la forma e applicare i Principi.Fai attenzione a come esegui i movimenti.Comprendi le Tecniche. Una posizione allavolta, rendila chiara. Senti se è corretta oquale parte è sbagliata. L'esecuzione deveessere pulita e chiara. Piccole parti influenza-no l'intera procedura. Cerca di praticare conuna perfezione del 100%, non è facile, ma èpossibile. Sforzati; eseguila assolutamentepulita e corretta. Pratica per migliorare il tuocarattere, se inizi qualcosa, finiscila. Cominciaa praticare seriamente, fanne una buona abi-tudine, cerca di farla correttamente. Quandola forma è corretta, è confortevole, quando èconfortevole l'energia viene fuori naturalmen-te. Controllo attraverso il sentire. Aumenta lecapacità attraverso la percezione ed il senti-mento. Senza fissare regole, non avrai suc-cesso. Cerca di far arrivare l'energia interna a

tutto il corpo. In ogni movimento la puoi sen-tir muovere: entra dai piedi, esplode nellegambe, è controllata dalla vita e si manifestaattraverso spalle, gomiti, polsi fino alle palmeed alle punte delle dita. Se non la senti, nonva bene. Controllati da solo: è fluido e natura-le, aperto ed esteso, il corpo intero è sciolto esi muove liberamente? Senza questo la bellez-za della nostra forma non verrà fuori. Leggeroed aperto, dobbiamo mostrare questo quandopratichiamo. Ogni tecnica deve essere esegui-ta chiaramente, anche la tecnica più piccola,cerca di imitare esattamente. Questo è unesercizio mentale, focalizza e disciplina lamente. Praticare senza sentire rende difficileil migliorare. Se non c'è comprensione non c'ècontrollo. Solo quando capisci puoi sentire. IPrincipi di Yang Cheng Fu sono cruciali perpromuovere il sentire. Puoi sentire, puoi capi-re, puoi controllare.

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Momenti di pratica collettiva in una piazza Cinese

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La vita e le opere di Confucio

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di Simone Sebastiani ed Edoardo Maggi - Tratto da “Il Costante Mezzo”

Confucio (latinizzazione dei nome cineseK'ung Fu Tsu, che significa "Maestro Kung")nacque l'anno 551 a.C. nello stato di Lu, nonlontano dall'attuale distretto di Shantung. Ilsuo nome d'infanzia era Ciu, quello d'adultoCiung-ni. La sua vita è ampiamente narratadal grande storico cinese Su Ma Cien, vissutotra il 145 e l'86 a.C. Nei suoi "Documenti sto-rici" viene spiegato cheConfucio era di nobilefamiglia appartenentealla casata reale Sung.Trasferitasi nel piccoloregno di Lu, la famigliasi era successivamenteimpoverita. Il padre diConfucio era stato ungrande generale delregno di Lu. Morìlasciando Confucio orfa-no ad appena tre anni.Fu dunque allevato dallamadre, che aveva spo-sato il generale quandoquesti era già più chesettantenne. Il matri-monio fu infatti un falli-mento e i genitori diConfucio vissero quasisempre separati. Lamadre, racconta Su MaCien, tenne nascosta aConfucio perfino l'ubica-zione della tomba delpadre. Il giovane finì colconoscerla grazie allerivelazioni di una conta-dina. Nonostante questafrattura famigliare, fecedel culto della famiglia,e in particolare delpadre e degli antenati,uno dei cardini del suoinsegnamento e dellasua etica. In giovane etàConfucio fu un autodi-datta e si interessòquasi subito e quasi esclusivamente di storiaantica. Gli venne data moglie all'età di dician-nove anni. Si impiegò come funzionario delloStato, dapprima con l'incarico di gestire i pub-blici granai, e poi di sovrintendere all'alleva-mento e alla cura degli animali destinati aisacrifici. Nel 501 a.C. venne nominato primoministro dello stato di Lu. Pochi anni dopo,disapprovando la politica del signore di Lu, sidimise e cominciò a viaggiare per proprioconto da uno all'altro dei molti stati della Cinafeudale. Si procurava da vivere insegnando.

Gli ultimi tre anni li trascorse di nuovo a Ludove insegnò e si concentrò sullo studio deiclassici. Morì nel 479 a.C. e venne sepolto aCiufu, dove oggi è possibile visitare la suatomba e la raccolta di cimeli che documenta-no la sua vita. Le opere "confuciane" giuntesino a noi sono state, nella gran parte, redat-te dai suoi allievi e seguaci, che annotavano e

registravano quei pen-sieri e quei commentiche via via il maestroandava enunciando.Sussistono pochi dubbisull'autenticità di questitesti, data la loro coe-renza di pensiero e lafilosofia che li informa.Tali testi sono: Gli studisuperiori ("ta hsue"); Ilcostante mezzo ("ciunyung") e I colloqui ("lunyun"). Figlio di un'aristocraticafamiglia impoverita,orfano di padre, autodi-datta, Confucio si dedi-cò assai presto aglistudi. Soprattutto,amava insegnare ed èquasi sempre insegnan-do che si guadagnò davivere. Fu certamenteun uomo strano e diver-so anche per i suoitempi. Vagabondò inlungo e in largo per laCina feudale, ma nonpensò mai di creare"scuole"; ciò nonostan-te, attorniato da un pic-colo stuolo di seguaci,in particolare da sedicidiscepoli, o "allievi", aiquali era particolarmen-te affezionato, pose lebasi di quella che èstata la Cina per oltre

duemila anni, e di un'etica tra le più influentidel mondo. Attinse la sua straordinaria sag-gezza e la sua enorme cultura allo studio deiclassici, vale a dire alla riscoperta dell'antichi-tà. Infatti, dall'approfondita analisi degli usi edei costumi e dell'etica di quello che reputaval'ideale periodo storico (l'inizio della dinastiaCiu) trasse il suo insegnamento sociale e poli-tico, che auspicava il più grande rispettomorale per l'ordine. Secondo Confucio, l'attodi governare doveva tradursi, sempre, in"ogni cosa al giusto posto". Governare bene

Opera Pittorica rappresentante il Maestro Confucio

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significa, per Confucio, mettere ordine e man-tenere ordine sulla base di rigorosi principimorali trasmessi dal signore (dall'uomo supe-riore, cioè spiritualmente progredito ed eleva-to) mediante l'esempio; sono indicative inquesto senso due massime confuciane:Il Maestro espresse l'intenzione di recarsi avivere tra i barbari che risiedono a Est. Glichiesero allora: Come puoi tu vivere tra i bar-bari? Confucio, rispose: Dove abita un signo-re come possono esserci barbari? L'uomo elevato che desidera raggiungere unpunto elevato cerca di portare con sé anchegli altri. Volendo capire, cerca che anche glialtri capiscano. In questo sta la forza dell' ele-vazione spirituale: offrire se stesso comeesempio.Sviluppò, Confucio, una cultura straordinariaper i suoi tempi. Fu anche archeologo insignee, con le sue ricerche, restituì alla Cina inmisura notevole il senso dei proprio passato edella propria peculiare unicità. Insegnava,dunque, e studiava. Era in conflitto costanted'idee con i potenti ma sapeva all'occorrenzaservirli e consigliarli. Era felice quando potevastarsene con i suoi discepoli nella sua casa,quando poteva leggere e ascoltare la musica.E rimasta famosa questa descrizione diConfucio: "Gentile, allegro, e senza saperemai dove andare!"Intorno ai cinquant'anni la sua statura mora-le finalmente si impose. Venne nominatomagistrato (è di questo periodo un suo com-mento: Presiedendo ai processi mi comportocome chiunque altro, ma quanto megliosarebbe se di processi non ve ne fosse nessu-no!), poi gli furono affidati importanti incari-chi di Stato: segretario alle opere pubbliche,segretario alla giustizia. Quindi, nel 496 a.C.,divenne primo ministro del re. Si adoperòintensamente per tradurre in prassi comunele sue teorie politiche, per immettere nelloStato il suo pensiero morale. Riuscì in molto,ma non in tutto. E difatti finì col dimettersi eriprese a vagabondare. Sembrava fare appo-sta a viaggiare scomodamente, e anche peri-colosamente. Fu spesso aggredito dai banditie subì calamità naturali di ogni genere, tantoche i discepoli che sempre lo seguivano ave-vano timore ad accompagnarlo. Confucio nonci badava. Pensava a insegnare e a suonare lesue musiche predilette. Veniva in quegli annidescritto come una persona serena, umile masempre molto sicura di sé. Dopo quattordicianni di quella vita errabonda decise all'im-provviso di tornare a Lu. Spiegò ai discepoliche occorreva affrettarsi a insegnare la"norma" alle giovani generazioni. Rientrò inpatria che aveva 67 anni. Trovò, a Lu, che unodei suoi primi discepoli era divenuto unimportante ministro. Iniziò per Confucio unbreve ma fecondissimo periodo di studi. É in

quegli ultimi anni che scrisse anche un impor-tante avvertimento sulla necessità di rispetta-re la gerarchia.Confucio morì a 72 anni, avendo ormai acqui-sito fama di grande maestro. Non immagina-va però l'influenza che i suoi insegnamenti giàstavano esercitando, e che per secoli avreb-bero esercitato, in tutta la Cina e oltre. É inOriente che è stato inizialmente divulgato l'in-segnamento secondo il quale Dio Creatore (ilCielo, per usare la terminologia confuciana)ha inviato nelle varie epoche e nei diversi luo-ghi della civiltà umana, dei suoi messaggeri,dei suoi figli. Questi uomini sacri, questi "figlidel Cielo", in diversi momenti della storia e indiverse civiltà, ebbero il compito di ricondur-re l'uomo alla legge originaria, riavvicinando-lo alla volontà dei Creatore.Spiega questo insegnamento che la strutturae lo stile di quanto i diversi messaggeri divul-garono varia, perché diversa fu l'epoca in cuioperarono, diversi i contesti. Ma la base, l'es-senza, rimase unica sempre. Confucio fu dun-que un figlio del Cielo, secondo questo pen-siero. Un uomo ispirato equindi ispiratore, che poté introdurre nel pro-prio tempo, in modo comprensibile e accetta-bile in quella cultura, un insieme di leggi uni-versali. C'è chi osserva come Confucio nonfosse un capo religioso, e come il confuciane-simo non sia, e non sia stato mai, una religio-ne. Ed è vero. A questo è stato risposto,appunto in Oriente, "La legge di Dio è forseuna religione? É soltanto una religione? C'èDio dove si rispetta Dio e ci si comporta comefigli del Cielo?"

Statua in Onore di Confucio

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L’importanza dell’abito tradizionale

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di Simone Sebastiani

Si è sempre discusso moltosull'indossare o meno l'unifor-me marziale, molti Insegnantihanno dimenticato forse cheanche l'abbigliamento deiMonaci Shaolin rappresentavaun uniforme e vantandosi dinon indossarne uno si dimen-ticano di rispettare la tradizio-ne ignorando il fatto che l'uni-forme stessa è fonte di forza epotere, sia nella mente delpraticante ma anche, esoprattutto, nella mente delnemico.Le uniformi hanno fatto la sto-ria del mondo, già gli antichicavalieri indossavano la loro "Uniformi" con icolori del casato durante gli antichi combatti-menti medioevali. L'uniforme li rendevaimmediatamente riconoscibili in tutta Europa,facendo parlare delle grandi gesta che compi-vano ben prima del loro arrivo. Intorno allafine del 17° secolo, quando le armi da fuocofecero il loro ingresso, le uniformi si standar-dizzarono, e rimasero in uso soprattutto perindicare il grado o l'abilità raggiunta dal com-battente. Oltre questa caratteristica importan-te ci sono almeno cinque punti notevoli per cuiè bene indossare un uniforme:

1. "Alterazione dello Stato di Coscienza"Quando si riesce a penetrare in uno stato alte-rato di coscienza, la persona si sveglia ad unpiù elevato grado di comprensione. Questostato si manifesta perché il Kwoon, la scuola,è un luogo differente dalla "strada" e dalla"vita quotidiana". Solo quando il praticanterispetta e prende in seria considerazione lasua uniforme la trasformazione mentale avràluogo. L'analogia è semplicistica ma questo èil motivo per cui Superman si cambia di abito,indossando la sua uniforme, prima di andare asalvare le persone in pericolo.

2. "Uniformità"Il principio dell'organizzazione nelle arti mar-ziali non è mai cosi evidente come quando siconosce l'organizzazione che sta alla base diun sistema cosi evoluto come il Wing Chun.Una persona che conosce questo principio noncomprende solo come mettere in ordine lecose, bensì anche la propria vita. Questa per-sona ha imparato "Cosa" fare e "Come" orga-nizzare ogni situazione, anche quando ènecessario capire in brevissimi istanti quale èla cosa più sensata da fare. Quando una per-sona ha appreso cosa è più importante da faree quali sono i passi necessari, si instaura

all'interno della sua mente unprocesso step-by-step. Come prima cosa la personaimpara a sviluppare il cervelloattraverso quella sensibilitàsottile che si manifesta inquello che viene comunemen-te conosciuto come arcoriflesso; in secondo luogo lapersona apprende il bagagliotecnico dello stile ed in ultimola persona percepisce il poteredella vera conoscenza dell'ar-te. Cosi come nelle tecniche, lepersone debbono essereorganizzate anche nella lezio-

ne; l'uniforme aiuterà a formare il gruppo emostrare loro quanto sono uniti verso ununico scopo comune. Anche l'uniforme deveessere in se stessa organizzata, dovrà esseresempre pulita, stirata e rispettata. Quandouna persona conosce il principio dell'organiz-zazione conosce meglio se stesso.

3. "Impegno"Quando una persona valorizza la propria uni-forme, migliora istantaneamente il proprioimpegno verso l'arte, impegnandosi in modoinconscio verso la pratica per un maggiorperiodo di tempo, per quel tempo necessarioal raggiungimento di alti gradi di maestria.

4. "Praticità"L'uniforme dovrà essere confortevole. Se lapersona è comoda, la sessione di allenamentosarà più tranquilla, si potrà seguire con mag-giore attenzione e tutto questo aiuterà il pra-ticante nello sviluppo della sua l'abilità.

5. "Conservare l'integrità dell'arte"L'uniforme aiuta a conservare l'integrità ed ilvalore dell'arte. Le arti marziali non sono solopugni e calci, rappresentano tradizioni popola-ri antichissime, una Via di conoscenza attra-verso Se stessi. L'insegnante non divulga sol-tanto forme o principi ma si pone come primoobbiettivo di preservare quest'arte; l'uniformeè un modo concreto per conseguire questorisultato.

Come ultima cosa aggiungo che ignorare l'uni-forme marziale significa ignorare le radici sto-rico-culturali che ne stanno alla base, significaingannare la vera sorgente di conoscenza.Fare cattivo uso dell'uniforme, o ignorarlacompletamente significa distruggere l'ArteMarziale e le sue regole di Condotta.

Tipico Hi-Shyang per praticare Kung Fu

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Il M° Lo Man Kam e suo Zio Yp Man

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di Sifu Lo Man Kam - Traduzione di Simone Sebastiani

Il vero nome del Maestro Yp Man era Ki Man.Yp Man era originario del Fo Shan nelKwangtung. Era il secondo genito della suafamiglia e viveva a Fook Yin Road nel quartie-re di Mulberry Gardens. Io sono nato e cre-sciuto ad Hong Kong, mia madre era la sorel-la maggiore di Yp Man. Durante la SecondaGuerra Mondiale e l'occupazione Giapponesedi Hong Kong, andai nel Fo Shan a vivere conmio zio a Mulberry Gardens. A quel tempo mi incontravo tutti i giorni conmio zio e studiavo insieme a lui. Mia madre miraccontava sempre tante storie su di lui e sullasua grande reputazione come combattente.Siccome ero molto giovane queste storie miispiravano e mi davanofiducia, soprattutto inquei tempi cosi duri. All'età di sette anni miozio divenne uno degli stu-denti del Gran M° ChanWah Shun. Il M° Chan eramolto anziano a queltempo e raramente inse-gnava lui stesso agli stu-denti. Yp Man fu il suoultimo allievo e prestodivenne uno degli studen-ti più intimi. Tutti gli allie-vi più anziani del GranMaestro Chan Wah Shun(Ng Choun Su, Lar Ru Chi,Chan Ru Man) si preserocura di lui. Il costo delle lezioni delM° Chan erano molto alti:ogni studente dovevapagare alcuni pezzi d'ar-gento ogni lezioni. Unuomo comune a queltempo non si poteva per-mettere tutto questodenaro, cosi gli allievi del M° Chan non furonopiù di una decina (precisamente 16 allievi);anche per questo, ancora oggi, il Wing Chun èconosciuto come il Kung Fu delle persone ric-che. Sei anni più tardi il Maestro Chan Wah Shunera vicino alla morte. Prima che morisse peròordinò al suo studente Ng Choun So di inse-gnare al suo giovane studente e di prendersicura di lui. Yp Man segui gli insegnamenti diNg Choun So per tre anni. All'età di sedicianni, il Maestro Yp Man andò ad Hong Kongper studiare Inglese al St. Steven's College.Qui venne presentato, da un compagno distudi, al secondo figlio di Leung Jan, il MaestroLeung Bik. Yp Man studio con lui per tre annie perfezionò il suo stile. Tra gli studenti più

affezionati e preparati del M° Leung Bik vi eraYun Kei Shan, che spesso, essendo coetanei,si allenava ed usciva con mio zio Yp Man. Quando il Giappone occupò il Fo Shan, la poli-zia militare, conoscendo la reputazione delMaestro Yp Man, lo invitò a diventare suo alle-natore ma Yp Man rifiutò. A causa del rifiuto imilitari giapponesi ingaggiarono un altroMaestro di Kung Fu per poter affrontare e bat-tere Yp Man. Dopo varie sfide, il Maesto YpMan accettò, ma quando il rivale gli si scagliocontro con il suo famigerato pugno, il M° YpMan assunze la posizione Yee Jee Kim YeungMah e parò di Kwan Sao, poi ruotò le anche econ un calcio potentissimo lo fece cadere a

terra. Dopo di allora il M°Yp Man lasciò il Fo Shan acausa della pressione deiGiapponesi e si trasferi adHong Kong dove fu pre-sentato a Lee Min, che piùtardi lo aiuto ad aprire lasua prima scuola in Da NaStreet a Kowloon. All'inizio gli unici a segui-re le lezioni erano LeeMin, Leung Chan, Lou Yueed io. Eravamo moltopochi ma con il tempo glistudenti aumentarono etra quelli di secondagenerazione voglio ricor-dare Tzui Seung Tin e YipBue Shing. Nel 1954 ilMaestro Yp Man fu addirit-tura costretto a lasciarequella sala per aprireun'altra scuola di WingChun ad Hia Ten Street,Deep Water Bay,Kowloon. Le lezioni pro-seguivano regolarmente

e gli studenti aumentavano di giorno in gior-no, anche se lui non era solito fare pubblicitàdei suoi corsi; in genere gli studenti venivanopresentati da qualcuno che gia seguiva lelezioni. Bruce Lee, ad esempio, fu presentatoda Cheung Jwo Hing quando la scuola eraancora a Lee Da Street. Il modo di insegnare di Yp Man variava aseconda degli allievi, dal loro grado di cono-scenza, dalle abilità naturali, dal carattere edall'interesse che essi mostravano. Questa,secondo me, fu una delle grandi innovazioniche mio zio introdusse nell'insegnamento delWing Chun: la personalizzazione dell'insegna-mento; in questo modo ogni allievo potevacrescere e migliorare in funzione delle suequalità. Un'altra cosa che mi ha sempre stupi-

Il Gran Maestro Lo Man Kam, nipote di Yp Man

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to di mio Zio era la forza dei suoi calci; che haconservato nel tempo; la forza del Maestro YpMan a settant'anni era uguale a quella cheaveva quando era giovane. Una volta stavafacendo una passeggiata e due giovani, arma-ti di coltello cercarono di rapinarlo. Il MaestroYp Man si servi solo dei suoi calci per levarse-li di torno. Fu proprio mio zio ad incoraggiarmi, nel 1956,di andare a Taiwan ed aprire una scuola diWing Chun, inoltre ricevetti anche la richiestadel Presidente Chiang Kai-shek, fu cosi che miritrovai a rappresentare il Clan di Wing Chundi Hong Kong presso l'Isola di Taiwan. Con iltempo comincio a mancarmi la mia casa inHong Kong e cercai di farvi ritorno, ma mioZio me lo proibì. Egli pensava che era unagrande opportunità e non potevo farmelasfuggire. Nel 1960, mi obbligo a stabilirmidefinitivamente a Taiwan, fu cosi che compraiuna casa e rimasi a Taiwan per servire la miapatria. Li mi arruolai in una scuola militare edappresi l'arte della guerra come comandantemilitare. Io sono l'unico Maestro di Wing Chun ufficialedi Taiwan, ed ebbi l'onore di avere tra i mieistudenti il nipote del presidente Chiang Kai-shek. Ora, dopo che sono passati molti annicomprendo l'intenzione di mio Zio e lo possoringraziare per avermi obbligato a fermarmi aTaiwan e poter diffondere il Wing Chun ren-dendolo popolare ovunque nel mondo. Durante i Campionati del Mondo e d'Asia, ipraticanti di Wing Chun hanno sempre ricevu-to i maggiori onori, aiutando la diffusione delnostro stile nel mondo. A causa dei miei impe-gni a Taiwan non ho potuto partecipare aifunerali di mio zio. Quello che le persone

estranee al nostro Clan non hanno mai com-preso è che solo gli allievi diretti di Yp Man,come me, sono gli unici abilitati a portare lacintura nera ed a rappresentarlo. Gli studentiindiretti, come Leung Ting, possono solo por-tare la cintura nera al braccio, in segno dilutto. La morte del Gran maestro Yp Man hacreato molta confusione, ma io, rispettandol'etica della tradizione cinese e la memoria dimio Zio, non voglio entrare in conflitto connessuno di quelli che dicono di essere i nuovicapi di nuovi Clan Wing Chun. Mio Zio pensa-va che il Wing Chun non è in vendita; le per-sone si debbono applicare per apprenderlo, edogni studente può scegliere il proprio Maestroed il proprio insegnante. Il Mio primo studen-te ad avere il diploma di insegnate di WingChun fu Kai Sai, a cui ho trasmesso tutto lostile appreso da mio Zio. Tutti gli studenti dibuona volontà sono comunque i ben venuti.

Il Maestro Lo Man Kam mentre istruisce corpi di polizia e dell�esercizo al Corso �Combat Tactics Reinforce Confidence�

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I Cinque Animali Tradizionali di Shaolin

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Nel 1500 d.C. il Monaco Chueh Yuan, inisieme a Li Sou e Pa Yu Feng unificò lo Shaolin Chuandividendo il suo studio in Cinque animali di base i Wu Hsing Ch'uan o "Pugilato delle 5 Forme"che si basava sugli atteggiamenti di cinque animali: Tigre, Drago, Gru, Serpente e Leopardo.Ognuno di questi animali aveva lo scopo di sviluppare cinque aspetti dell'essere e rinforzare ilcorpo intero: forza fisica, sviluppo dello scheletro, libido, sviluppo del "chi", spirito interiore.

La Gru: hokLa gru è un uccello conosciuto per longevità e straordinarialibido che fondamentalmente denota abbondanza di energia.La gru è calma e silenziosa e riesce a mantenere sempre altoil suo potere di concentrazione: basti pensare che riesce arestare per ore su di una sola zampa senza spostare il suopeso. Le tecniche di gru permettono al praticante di sviluppa-re il suo " chi " ed al tempo stesso di rinforzare scheletro,muscoli e tendini. Sono movimenti morbidi e rilassati cheesplodono con rapida e improvvisa potenza al momento delcontatto con il bersaglio; le tecniche più conosciute sono quel-le di " ala ", di " becco ", di " collo " per quanto riguarda gli arti superiori, mentre per gli artiinferiori una tipica tecnica è quella in cui il praticante resta su una sola gamba, con l'altra alza-ta ad evitare eventuali calci bassi. La gru è un utile allenamento per rinforzare e allungarebraccia e dita, ma anche per migliorare equilibrio e velocità visto che i movimenti sono velocie dinamici utilizzando un'anca sciolta e flessibile con lavoro di gambe in agile equilibrio. Lo spi-rito della gru è di profonda e rilassata concentrazione che favorisce lo sviluppo dell'attenzionee della volontà dello studente.

Il Drago: Long

Il drago cinese è unicamente il prodotto delle credenze spiritua-li ed è descritto nei testi buddisti come un animale soprannatu-rale che può apparire e sparire a piacere e rendersi di qualsiasigrandezza. I draghi vivono negli oceani e il loro contatto con ilresto del mondo avviene tramite l'acqua. Se un drago desideradiventare visibile, ognuno lo può vedere, altrimenti, solo coloroche hanno raggiunto un elevato grado di illuminazione sono ingrado di vedere questo speciale animale. I draghi cinesi hannoun corpo simile ai serpenti, ricoperto di scaglie, e zampe comelucertole con artigli affilati. Il drago rappresenta la forza interio-re benché abbia anche alcuni benefici esterni. Poiché i draghi non

sono animali veri, molte tecniche di drago sono la variazione delle caratteristiche di altri ani-mali: ad esempio ha movimenti morbidi e sinuosi simili (ma non uguali…) a quelli del serpen-te e artigli simili a quelli della tigre (che vengono utilizzati in maniera diversa) ecc. L'artiglio ècomunque la tecnica di mano più frequente, ma ci sono anche pugni e tecniche di palmo. Imovimenti del drago spingono gli studenti ad usare la loro anca per generare la loro potenzapiuttosto che spalle e braccia: questa buona abitudine di allenamento deriva da una imitazio-ne del movimento a frusta della lunga coda del drago. Durante le tecniche di drago, la respi-razione è rilassata e addominale per aiutare a portare il "chi " nell'area "Tan Tien" il centro dacui parte tutta la forza e l'energia interna del corpo; quando viene portato il colpo l'aria vieneespulsa con forza e conferisce più potenza all'impatto. Il fondamentale contributo delle tecni-che di drago è il rafforzamento e l'esercizio interiore che porta allo sviluppo del " chi " il quale,adeguatamente combinato con la forza esteriore, può produrre una potenza devastante.

La Tigre: Hu

La tigre, in Cina, è definita il re di tutti gli animali terrestri. La tigre è un animale veloce conun attacco potente, la sua forza è dura, potente, esteriore. Le tecniche di tigre non sviluppa-no solo la potenza, ma rinforzano anche i tendini e le ossa, colonna vertebrale e collo; infattiper generare forza esterna, collo e schiena devono diventare tesi e forti; le tecniche tigre for-niscono queste abilità!

di Simone Sebastiani e Federica Mariani

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La tecnica fondamentale utilizzata è l'artiglio che a differenza diquello di drago che stringe o blocca, è una tecnica esplosiva chestrappa o schiaccia; ma ci sono anche tecniche di palmo e calciparticolari. La respirazione viene eseguita emettendo dei suoni inmomenti specifici, che accrescono l'energia del praticante dando-gli più potenza per eseguire i colpi. Emettendo il suono di respira-zione, inoltre, lo spirito del praticante viene tenuto alto, cosaessenziale per muoversi e portare le tecniche di tigre con la velo-cità e la forza richieste. Quando si eseguono tecniche tigre, biso-gna che lo spirito sia quello di una tigre selvaggia che scende dallamontagna, con il collo teso e gli occhi "cattivi", per aggiungerepotenza extra ai propri colpi e rendersi meno vulnerabile a quellidi un eventuale avversario.

Il Serpente: She

Il serpente potrebbe sembrare un animale poco "simpatico" visto chenon ha zampe per rapidi movimenti ed è di natura furtiva e flaccidapiuttosto che aggressiva e potente. Ma lo scopo delle tecniche ser-pente è quello di sviluppare e valorizzare l'energia interna: il "chi".Dal momento che il serpente non ha zampe, si deve muovere conmovimenti a zigzag ma, a compensare questa carenza, c'è la sua abi-lità nell' avvolgere a spire il suo corpo e innalzarsi in posizione diattacco: da questa posizione, con estrema velocità e precisione, ilserpente allunga il proprio corpo in un colpo diretto alla sua preda. Ilserpente trae grande potenza e forza dallo slancio e dalla torsione delsuo colpo a spirale. Poiché il serpente è un animale più calmo e piùrilassato degli altri, possiede molto "chi" per cui, quando esso com-

bina la sua energia interiore con la sua tecnica di attacco, diventa un formidabile e potenteavversario per chiunque. I colpi del serpente sono tutti derivati da attacchi di palmo penetran-te e con la punta delle dita, le tecniche sono di livello avanzato nel senso che non vi è diffe-renza tra attacco e difesa: la difesa immediatamente diviene offesa e viceversa. Nell'uso reale,molti colpi sono diretti a punti vitali dell'avversario, punti che quando stimolati, inducono fortedolore, perdita di conoscenza o addirittura la morte. Per le tecniche di serpente è importanteche tutto il corpo sia mantenuto vivo e in movimento: è necessario ottenere forza morbida ecircolare dalle braccia, mentre le mani sviluppano potenza e forza al momento dell'impatto. Ilrilassamento contribuirà ad ottenere un corpo morbido e flessibile, la concentrazione appor-terà calma e pensieri chiari, necessari ad ogni praticante di arti marziali. Il serpente ha unospirito speciale ed il praticante, per imitarlo deve essere sufficientemente calmo per guarda-re mentalmente dentro di sé e sentirsi in pace e sereno: se svilupperà correttamente il pro-prio spirito il praticante sentirà l'energia scorrere dalla spina dorsale attraverso le braccia finoalla punta delle dita.

Il Leopardo: PaoIl leopardo, è secondo solo alla tigre in termini di ferocia e forza: è un animale dotato di unamuscolatura agile, flessuosa e tonica che comporta degliattacchi fluenti e veloci. La sua forza è prodotta da tecnichea frustata, sciolte e rilassate, generate da velocità ed equili-brio associati a veloci movimenti di anca: allenarsi sulle tecni-che leopardo porta, quindi, a sviluppare nel praticante veloci-tà e forza fisica, intesa come rafforzamento di muscoli, tendi-ni, ossa e pelle. La tecnica più conosciuta è sicuramente ilpugno che, con la sua forma snella e affusolata, permette diconcentrare tutta la potenza dell'attacco in una piccola areaincrementando la forza generale del pugno e provocando gravitraumi all'avversario. Lo spirito del leopardo è simile a quellodella tigre: aggressivo, veloce ed essenziale.

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SAN BAO

28 Aprile 2007 - TerniWorld Tai Chi & Qi Gong DayGiornata mondiale del Tai Chi Chuan e del Qi Gong. Il WORLD TAICHI & QIGONG DAY e' un evento mondiale organizzato ogni anno in parallelo in tutto ilPianeta (60 Paesi in 6 Continenti) da Società e Associazioni dedite alla pratica diqueste discipline per celebrare la nascita di Zhang San Feng, considerato il fonda-tore del Tai Chi Chuan, e diffondere i benefici mentali e fisici di una corretta prati-ca di queste antichissime arti orientali.

2-3 Giugno 2007 - Montecatini Terme1° Meeting Interscuola di Tai Chi Chuan & Qi Gong1° Meeting interscuola di Tai chi Chuan stile Cheng Man-Ch’ing. Saranno presen-ti tutte le Scuole Italiane che seguono questo metodo per seguire il seminario resi-denziale dei Grandi Maestri di Taiwan: G.M° Chu Hon Ping; M° Wang Chin Shin eM° Rosa Chen.

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25 Febbraio 2007 - TerniLezione Intensiva di Chin’naChin’na significa “Afferrare e Trattenere” ed indica tutte quelle azioni di bloccaggio,afferraggio, leva articolare. Il Seminario sarà tenuto dal M° Paolo Antonelli di Assisi, allievo diretto del MaestroYang Jwing Ming (esperto in tecniche di Chin’na di Shaolin), coadiuvato daiMaestri Simone Sebastiani e Fabio Lattanzi.

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SSAN BAOAN BAOCentro Studi KCentro Studi Kung Fuung FuScuola di Discipline OrientaliScuola di Discipline Orientali

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Circolo ACLI - Centro Studi la SorgenteVia del Salice, 10/b - Terni - Zona Campitelli

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ALALTRE SEDI TRE SEDI Centro Danza e Fitness MOVART

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Batticuore - Palestre Benessere Via Bartocci, 12 - Terni - Zona Maratta

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