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SaluteIn, eccellenze della sanità in sicilia

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AffrontAre il temA dellA SAlute

con un mAgAzine può SembrAre,AprimA viStA,un AzzArdo per lA

compleSSità e l’intereSSe SociAle

dei temi coinvolti. e accoglierel’invito ad offrirne il mio personale“imprimatur” altrettanto. la stellapolare però di tale impegno non puòche essere il principio per cui se unodei cardini della salute è laprevenzione, l’informazione è lamigliore cura preventiva. taleprincipio scaturisce da due semplicidomande:esiste una giusta prevenzionesenza una corretta informazione? ilmitico slogan “meglio prevenire checurare” è messo realmente in pratica?mentre alla prima domanda la rispostaè scontata: non esiste una prevenzioneefficiente senza un’adeguatacomunicazione. la seconda, piùdifficile, richiede una profonda analisidi tutte le parti in causa. basta visitareinternet per comprendere quanto caosindiscriminato esista in tema sanitariocon pareri e autodiagnosi spessoredatte da chiunque. ciò indica unadomanda di informazione e di dialogo.essere informati è la voglia di vivere in

un paese normale. A londra, peresempio, se avete bisogno di un piccoloe banale intervento chirurgico, il sitoweb nhs choice (www.nhs.uk) mette aconfronto, sulla base di verificherigorose, le strutture ospedaliere delregno unito. e di scegliere la migliore.nulla giustifica, in ogni caso, lanegazione di un elementare diritto:quello di essere informati. Your health,Your choices, la tua salute, le tue scelte,recita lo slogan del sito inglese. cipiacerebbe fosse così anche nel nostropaese. una parte di professionisti dellaSanità, però, demonizzano lacomunicazione tout court. perchè sidovrebbe essere contrari aun’operazione insita nella cultura dellaprevenzione? occorrerebbe, invece,approfittare delle nuove opportunità,dialogando coi linguaggi proposti daimedia presenti sul mercato. nonconfondendo, con pregiudizi, ilcontenuto (l’informazione) con ilcontenitore (i mezzi di diffusione).oggi“l’onda della comunicazione”non è arginabile: o la si fa o la sisubisce, ma sperare di esserne immuniè vano e piuttosto ingenuo.

Informazione e prevenzioneun binomio indispensabile

di Rosi Cinà

l’opinione

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grAzie AllA legge iStitutivA degli ordini delle

profeSSioni SAnitArie medici chirurghi,veterinAri e fArmAciSti Sono riuniti in un

unico ordine. A queste si è aggiunta quellaodontoiatrica, istituita, con un apposito Albo entrol’ordine dei medici, con legge 24 /07/85, n.409.tali professioni, da sempre forza dell’assistenzasanitaria nel nostro paese, interagiscono con altreche, con un’apposita laurea triennale, operano nelcampo sanitario. Secondo la normativa vigente, leprofessioni sanitarie tradizionali possono essereesercitate esclusivamente attraverso l’iscrizioneall’Albo. e’ quindi represso penalmente l’esercizioabusivo delle professioni intellettuali. l’abusivismo,reato certamente odioso in qualsiasi ambito, èparticolarmente grave in campo sanitario, grazieall’art. 32 cost. che eleva a principio fondamentale latutela della salute. esso pone a rischio la salute deicittadini, costituendo presupposto per lesioni anchedi estrema rilevanza. l’art. 348 c.p. ne prevede lareclusione fino a sei mesi o la multa fino a 516 euro,oltre al sequestro amministrativo delle attrezzatureutilizzate. e’ evidente che questa normativa non hauna effettiva capacità dissuasiva infatti l’abusivo,

disposto a pagare la multa, sa che rientrerà anche in possesso delle attrezzature. datempo la federazione chiede la modifica in senso maggiormente repressivo delle tenuisanzioni attualmente previste con la depenalizzazione della fattispecie dell’esercizioabusivo e l’applicazione di misure amministrative molto più incisive, cioè un’ammendamolto elevata e la confisca definitiva delle attrezzature. taluni abusando del titolo diprofessionista sanitario, complice l’abolizione delle tariffe minime e la recenteliberalizzazione, offrono “prestazioni” a basso prezzo. Su tale argomento, in forza dellacategoria che rappresento, non posso che raccomandare estrema prudenza, affinché unatariffa bassa non serva da specchietto delle allodole per pazienti meno abbienti,attraendoli per pagare approfondimenti non necessari. occorre sottolineare lafondamentale importanza della qualità delle prestazioni per non “svendere” salute e benedel cittadino ma garantendo maggiormente professionalità e competenza con controlli suprofessioni e strutture.

s a l u t e

insideProfessioni sanitariee abusivismo

di Salvatore AmatoPresidente dell’Ordine Provinciale dei Medici di Palermo

Salute InBimestrale Anno 1 Numero 0In attesa di registrazione

Direttore ResponsabileGiulia Noera

Project ManagerDaniela Mainenti

Business EditorRosi Cinà

StampaFCS srl

DistribuzioneIn Italia in Direct mailingOn line sul sitowww.inchiestasicilia.com

Progetto Graficoe impaginazioneGiusi Adelfio

Salute InIl Progetto il marchioe il format “Salute In”sono di proprietàdell’Associazione CulturaleNuovaComunicazionevia Marchese Ugo 5690141 Palermo

Hanno collaboratoAlessia CannizzaroGiusi SerravalleMichela BurgioPatrizia CameddaAlessandra MuschellaRossella RiccobonoSalvo Sbacchisla Redazione dell’Inchiesta SiciliaMarcello PieriniMassimo OritiBenedetto D’Arcamol’Ausl 9 di Trapani

3 l’opinione

Informazione e prevenzione: un binomio indispensabile

5 saluteinside

Professioni sanitarie e abusivismo

8 saluteintervista

Venire alla vita. Come?

saluteincerca

14 Terme e benessere

20 Una residenza tra corsia e albergo

dedicato a

24 Per un pezzo di pane

Ciascuno ha il peso che si meritasaluteinforma

42

s o m m a r i o

26 Cibercibi e ciberobesi

28 Cellule staminali per dare la vita

saluteinprimopiano

30 Le amazzoni d’oggi

32 La cura orientale

34 Glaucoma, un nemico da prevenire

saluteinforma

39 Estate: strategie al sole

40 Minaccia o risorsa?

44 Libere di scegliere

46 saluteinsieme a...

1812

Un aiutoper l’autismo

worldestination saluteincerca

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in

– Venire alla vita. Come?

Bavetta – Il parto in acqua fa parte di una fi-

losofia più generale che vede gravidanza e

parto meno medicalizzati. Il parto è un

evento fisiologico e, quindi, andrebbe trat-

tato come tale. Purtroppo, l’invadenza della

ginecologia ha medicalizzato, a volte anche

troppo, questo evento. Il parto in acqua ha

le sue peculiarità e i suoi vantaggi, ma a me

interessava molto creare una posizione cul-

turale diversa. E’ la paziente che sceglie co-

me vuole partorire, in base al suo vissuto, e

credo che questo sia il futuro dell’ostetricia

moderna: riscoprire la fisiologia del parto,

con tutte le coperture e garanzie offerte dal-

le conoscenze e dalla tecnologia attuali.

Lo Bue – Ho sempre lavorato, fortunatamen-

te, in strutture in cui marcata era la voglia

di umanizzare il rapporto medico-paziente.

Già negli anni Settanta, la presenza di una fi-

in

Venire alla vitaCome?Suona e tuona come un monito la Bibbia quando recita “…. Tu donna, partorirai con

dolore…”. Ma nessuno, oggi, vuole più attenersi a questo principio sacro e preferisce

ricorrere a tutti quei sistemi – vecchi e nuovi – che consentono di partorire senza dolore. E

se della sedazione chimica del dolore si fa sempre un gran parlare, molto meno, si parla di

quelle metodiche naturali che, mettendo a proprio agio le persone, sedano l’ansia e il dolore

senza ricorrere a farmaci. Tipico esempio di metodica misconosciuta ma emergente, è il

parto in acqua. Abbiamo voluto affrontare questa tematica, mettendo a confronto due

specialisti; uno tradizionalista, l’altro che opera già da più di sei anni il parto in acqua.

a cura della redazione dell’Inchiesta Sicilia

Sono intervenuti: Giovanni Bavetta primario di Ostetricia-Ginecologia Ospedale di AlcamoAntonino Lo Bue dirigente di primo livello di Ostetricia-Ginecologia Az. Osp. Villa Sofia-Cto di Palermo

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saluteintervista

gura parentale durante il parte era da noi sollecitatoperché ritenuta utile. Sappiamo già lo spaesamentoe l’ansia che colpiscono chiunque entra, da paziente,in un reparto ospedaliero. immaginiamo quindi cosasi muove nella mente della donna che si venga a tro-vare, per l’evento parto, per la prima volta a contattocon una miriade di persone, medici, paramedici e al-tre ricoverate con cui non ha alcuna familiarità: è unevento traumatico. Se invece è stata seguita e accu-

dita già nel corso della gravidanza, l’ospedale lesembrerà un luogo non distante e nuovo, ma

punto di affidamento, di serenità. il nostro re-parto conta da 1300 a 1500 parti l’anno, quin-di è una grossa realtà della branca, e possoconfermare che la tipologia di approccio cheabbiamo strutturato ci ha consentito e ciconsente di ridurre drasticamente il ricorso

al parto cesareo.– Quindi al di là delle vostre po-

sizioni ed esperienze, pare

evidente che entrambi con-

ferite centralità all’uma-

nizzazione del rapporto

con la gravida e poi

puerpera. Altresì non

siete chiusi come

mente né contrari

per principio alle

varie e possibili

tecniche per con-

durre gravidan-

za e parto a

buon fine nel

modo migliore

per madre e figlio.

Bavetta – esistono dellecontroindicazioni all’uti-

lizzo di tecniche soft: gravi-danze patologiche o arischio, situazioni di sofferen-za fetale evidenziate dai trac-

ciati tococardiografici, la macrosomia fetale, unbacino piccolo o androgino, patologie ginecologi-che indipendenti dalla gravidanza, ad esempio, ne-cessitano di sorveglianza medicalizzata costante e,molto probabilmente, richiederanno il ricorso atecniche chirurgiche. il parto in acqua va, quindi,preso in considerazione per parti selezionati, asso-lutamente fisiologici.Lo Bue – io non comprendo come l’acqua possa in-fluenzare la meccanica del parto cui si riferiva il col-lega bavetta. per entrare nel discorso tecnico, iltravaglio e il parto sono due eventi in parte dinamici,imputabili alla motilità uterina, e in parte meccanici,riferibili al canale del parto; e c’è un corpo mobile, ilfeto, che deve attraversare questo canale. nel caso incui sussista una sproporzione feto-pelvica, diagnosti-cabile con gli odierni esami e monitoraggi, necessitaun parto assistito, e qui la moderna ostetricia, contecniche pur aggressive ha consentito di raggiungererisultati ottimi, scongiurando lesioni e l’insorgenza dipatologie da parte sia nella madre che nel feto.la legge italiana prevede che il parto venga assi-stito dall’ostetricia, e che il ginecologo venga chia-mato solo in caso di complicanze. Allora, moltianni fa, noi ci siamo posti questo dilemma: ma unpovero ginecologo come fa a capire che c’è unadeviazione dalla norma se non assiste mai parti fi-siologici? e abbiamo deciso di partecipare attiva-mente, come routine, al travaglio e al parto, inmodo da potere discriminare e porre in manierapreventiva eventuali diagnosi di parto distocico.Questo ci ha consentito, come gruppo, prima acarini e poi a villa Sofia, di ricorrere al parto stru-mentale in maniera tempestiva, abbattendo in ma-niera significativa sia il parametro mortalità, siaquello di morbilità, cioè di complicanze patologi-che intra e post partum. nella nostra società stra-tificata, e ancor più in provincia, la gravidanzaveniva considerata come malattia.– Dottor Bavetta, ci vuole fornire alcune

delucidazioni circa gli effetti positivi che il

Venire alla vita

Come?

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saluteintervista

parto in acqua può espletare?

Bavetta – il fatto di partorire in acqua, il fatto chequesto bambino appena esce si trova immerso nelliquido, non pone problemi di ingestione perchétrascorre qualche secondo prima che il riflesso del-la respirazione autonoma attivi il tipo adulto di cir-colazione bloccando quello attraverso il cordoneombelicale. Sul lettino, che comprime tutta la pa-rete posteriore del canale da parto, si crea un osta-colo in più al progredire del feto verso l’esterno.in acqua non si creano ostacoli, non si incentivanocontrazioni da sommare a quelle, già dolorose, del-l’espulsione fetale.Sono d’accordo con l’ipotesi avanzata dal collega lobue di creare i centri di ostetricia al di fuori, ma inprossimità, delle strutture ospedaliere per far sentirenon malate le donne in gravidanza. bisogna fornirecalore umano insieme a professionalità medica, deveessere un accudimento a tutto campo, nella sicurezza,per la coppia e la nuova vita che nasce. Lo Bue – l’attivazione del riflesso bulbo-pontinocardiocircolatorio e respiratorio non dipende dall’os-sigeno ambientale, ma dalla concentrazione di ossi-geno e di anidride carbonica presente nel sanguefetale: cioè il livelli di p02 e pc02. nel momento incui attraversa il canale del parto, il feto, a causa dellacompressione che si esercita sulla gabbia toracica,

muta la sua circolazione intrauterina, che si trasfor-ma nella circolazione dell’adulto. Quindi, se il neo-nato è stato bene ossigenato fino all’inizio delperiodo espulsivo, avrà delle buone riserve di ossige-no e rallenterà per alcuni secondi questo riflesso au-tomatico sottocorticale, viscerale, dell’attorespiratorio e non ingurgiterà acqua. Se per fatalità(un utero che comprime un poco, un giro di funicolointorno al collo o a bandoliera), l’ossigenazione dellafase espulsiva è ridotta, e il bambino arriva all’ester-no con un valore di p02 basso e di pc02 un po’ piùelevato, ovviamente (quando la circolazione, col di-simpegno delle spalle, cambia) si innesteranno auto-maticamente quei meccanismi involontari di ricercadell’aria, e quindi di respiro, che possono portare aingerire acqua dall’ambiente circostante. Questo èun fattore non limitante, ma da tenere presente nelcorso del monitoraggio che precede il periodo espul-sivo. per quanto riguarda gli effetti dell’acqua sul do-lore, vorrei fare una piccola premessa. penso che lapercezione dipenda dalla cosiddetta deviazione sen-soriale, come ben ci insegna la neurolinguistica. udi-tivo, visivo e tattile sono i tre canali sensorialiesperenziali. utilizzare terapie cognitivo-comporta-mentali consente di ottenere sedazione dell’ansia erilassamento.

Dall’inchiesta numero 88 - Ottobre 2003

La legge italiana prevedeche il parto venga assistitodall’ostetricia, e che ilginecologo vengachiamato solo in caso dicomplicanze

Quando è il momento di mettere in pausa il ritmo frenetico e riscoprire i sensi offuscato dalle

richieste incessanti della vita, c’è un luogo chiamato Maia Luxury Resort & Spa - qualcosa che offre

più di vista semplicemente mozzafiato, servizio ineguagliabile e alloggio sorprendente.

Ritrovare se stessi L’Isola da scoprire Con un clima temperato con una chiara distinzione tra estate einverno, Mahé è un easy-going dell’isola, dove i locali hanno sviluppato uno stile di vita unico emeraviglioso. C’è molto da fare - come esplorare i mercati locali del centro città, piena di affascinante stileSeychelles e tendenze, take uno visita non affrettata per il museo o archivi nazionali, passeggiare neigiardini botanici o piantagione di tè, visitare edifici pubblici o cenare in i ristoranti creoli locali.

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La nostra cucinaL’eccellenza nel gusto non è qualcosa riservato solo per l’estetica. A Maia, il piacere gastronomico è unapromessa - e perché sappiamo che un appetito o anche un feticcio per il cibo non tiene ora ristorante, lenostre cucine per soddisfare i gusti individual.Il nostro team di esperti culinari ha perfezionato l’arte della cucina fusion per creare miscele intrigantesapore, consistenza, colore e aroma, ponendo l’accento sulla ingredienti di provenienza locale. Il nostro menu non è una varietà di piatti. Si tratta di una varietà di menu.

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Le stazioni termali svolgono un ruolo ben definito nel contesto

del turismo, e l’attenzione che l’organizzazione turistica

siciliana sta oggi prestando a questo importante segmento

turistico è testimoniata dall’inserimento del turismo termale fra

le linee di prodotto privilegiate dalla regione Siciliana

nell’ottica della destagionalizzazione dei flussi turistici.

E ciò in quanto, anche nel termalismo, non si può prescindere

dagli aspetti turistici, poiché la richiesta di vacanza è oggi

sempre più abbinata non soltanto ad esigenze di svago ed

impiego del tempo libero, ma anche di salute e qualità della

vita motivata dai frenetici ritmi giornalieri e dal disagio

ambientale delle grandi città.

Al contrario, il centro termale è inserito in un comprensorio

ecologico-turistico in cui il rapporto verde-popolazione è

ottimale, aggiungendosi a ciò i vantaggi di un clima

costantemente mite con elevato numero di ore di insolazione e

l’attrattiva costituita dallo splendido mare che circonda la

Sicilia e di cui si può fruire per quasi 6 mesi l’anno.

Ed in posizione privilegiata sul mare si trovano i maggiori

centri termali siciliani, con forte vocazione turistica legata

all’amenità del contesto ambientale ed alla presenza ed alla

vicinanza di beni monumentali di importante rilievo artistico,

senza tralasciare le tradizioni enogastronomiche in grado di

soddisfare i palati più esigenti.

Termee benessere

La Sicilia vanta un ricco patrimonio idrotermominerale,noto sin dai tempi della Magna Grecia,dovuto alla particolare natura del suo suolo

Alì Terme Marino Le acque sono salso-bromo-iodiche e sulfuree ipertermali

(40-46°C); usate per fanghi e bagni sulfurei, sono indicate per la cura di

malattie artroreumatiche, mentre le terapie inalatorie risultano efficaci nelle

affezioni respiratorie ed otorinolaringoiatriche. Anche i disturbi ginecologici e

dermatologici si avvalgono delle opportune cure con le acque sulfuree. Il

complesso termale è attezzato anche per trattamenti estetici. La cittadina

termale è anche un’apprezzata stazione balneare dove, alla bellezza dei

fondali e del paesaggio, fanno degno contorno le splendide località dei

dintorni famose a livello internazionale per la bellezza dei paesaggi e per i loro

monumenti: Taormina, Messina, Catania, l’Etna, la Costa dei Ciclopi...

Eolie - Lipari e Vulcano Le acque, sulfureo-salso-bromo-iodiche sono

ipertermali, molto acide e radioattive efficaci nella terapia di affezioni

reumatiche, artritiche, nervose, cutanee e del ricambio. I tradizionali bagni,

fanghi e inalazioni già praticati dai villeggianti che sfruttano la particolare e

spontanea natura del luogo, in un prossimo futuro saranno integrati ed

inseriti in un modernissimo complesso termale. L’isola di Vulcano, la più

meridionale delle Isole Eolie o Lipari, ha due vulcani spenti ed uno attivo

allo stato di solfatara. Nella mitologia greco-romana era la sede di Eolo, il

dio dei venti.

Acireale Lo stabilimento termale: sulfureo-salso-bromo-iodiche ipotermali

(22°C) radioattive, le acque di queste terme devono la loro particolarità

all’origine vulcanica ed alla mescolanza con acqua marina sotterranea. I

fanghi sulfurei (ottenuti facendo macerare per tre anni l’argilla vulcanica

nell’acqua sulfurea) sono assai efficaci nella cura di malattie osteoarticolari,

reumatiche e dermatologiche. Le applicazioni praticabili sono tante e

specifiche per ogni malattia: bagni, fanghi, massaggi e idromassaggi

vengono usati per le malattie osteoarticolari, reumatiche e dermatologiche;

con docce filiformi e maschere facciali si affrontano le dermatiti, gli eczemi,

la seborrea, l’acne e la psoriasi; le inalazioni, gli humages, gli aerosol, il

lavaggio nasale, le insufflazioni endotimpaniche, la ventiloterapia si rivelano

assai efficaci nella cura di malattie otorinolaringoiatriche e respiratorie. Il

complesso termale dispone anche di un moderno ed attrezzato centro di

riabilitazione con fisiochinesiterapia ed altre tecniche; sono anche attivi

reparti specialistici di Pneumologia, Neurologia, Ortopedia, Angiologia e

Medicina estetica dove i pazienti possono sottoporsi ad esami clinici e

terapie in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. La splendida

costiera dei Ciclopi, le interessanti manifestazioni culturali e folcloristiche

(tra cui un famoso Carnevale) e la vicinanza alle più belle località della

Sicilia Orientale rendono assai gradevole e vario il soggiorno in questa

località termale.

Terme di Acquapia (Montevago - Ag) Situate nella Sicilia Occidentale, nel

territorio del Comune di Montevago (AG),offrono una “vacanza benessere”,

affiancando ai tradizionali trattamenti terapeutici massaggi manuali ed in

acqua, saune, idromassaggi, palestra e piscine termali adatte ad adulti e

bambini. Le acque, ricche di boro e fluoro, si classificano, in virtù della

composizione, come solfato-calciche-magnesiache. Esse sgorgano alla

temperatura di 40° C, sono indicate e risultano efficaci per la cura di

numerose patologie, in particolare per le malattie otorinolaringoiatriche e a

carico delle vie respiratorie e per quelle d’origine reumatica e

dermatologica.

Impieghi terapeutici: fangoterapia, fango-balneo terapia, balneoterapia,

aerosolterapia, inalazioni, humages

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Terme di SciaccaLe risorse termali di Sciacca sono molteplici. Una delle

quali è rappresentata dalle famose grotte o stufe all’interno

delle quali l’atmosfera satura di vapore acque raggiunge la

temperatura di quasi 40°; la terapia essudatoria

(antroterapia) che vi si pratica risulta molto efficace per la

artrosi, per le patologie infiammatorie delle vie aeree

superiori, per la gotta e la uricemia. Tra le diverse acque

presenti nella zona, spicca invece quella di natura sulfurea

che sgorga dalla Valle dei bagni e che è alla base del fango

poi utilizzato per la fangoterapia; si tratta di un’acqua

sulfureo-salso-bromo-iodico ipertermale che sgorga alla

temperatura di 56°. Le inalazioni dell’acqua sulfurea

possono apportare importanti giovamenti a coloro che

soffrono di infiammazioni croniche dell’apparato

respiratorio, di asma bronchiale, di enfisema polmonare e

di bronchictasie e, a livello di otorinolaringoiatria, per le

riniti, le sinusiti, le faringiti, le otiti e le laringiti. Una

notevole efficacia è stata inoltre dimostrata nella cura di

alcune malattie della cute (psoriasi, dermatite seborroica e

acne) e delle malattie infiammatorie croniche dell’apparato

genitale femminile. Un’altra acqua, proveniente dalla

sorgente dell’acqua Santa e di natura minerale, è

considerata efficace per la diuresi.

Gli stabilimenti termali Le strutture termali di Sciacca sono

quattro: lo stabilimento Nuove Terme, attiguo al Grand

Hotel delle terme, il complesso di piscine di Molinelli, lo

stabilimento delle Stufe di S. Calogero e le Antiche Terme

che si trovano nella Valle dei bagni. Lo stabilimento Nuove

Terme si trova in una posizione di grande suggestione,

sorgendo su un promontorio a strapiombo sul mare.

All’interno vi sono diversi reparti specializzati per ogni tipo

di cure e nel parco sono presenti due piscine alimentate con

acqua sulfurea, una destinata al pubblico adulto e un’altra

ai bambini. Nella località Molinelli, vi sono altre tre piscine

termali costruite nel 1993 su una terrazza naturale che offre

una splendida vista sul mare, oltre che sulla città di Sciacca,

sulla rupe di Cammordino e sul monte Kronio. Sulla vetta

di quest’ultimo si trova invece lo stabilimento detto Stufe di

S. Calogero, consistente in due grotte vaporose naturali. Le

Antiche Terme, quindi, dall’architettura ottocentesca, sono

state recentemente restaurate per ospitare reparti di

terapia speciale e un centro per la terapia delle malattie

della pelle.

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Terme Gorga - Alcamolo stabilimento termale si trova in apertacampagna, in località gorga, a pochichilometri dal sito archeologico di Segesta,sulla sponda orientale del fiume caldo e apoca distanza dalle terme Segestane (v.castellamare del golfo). le acque termalidella fonte gorga si raccolgono in unaconca naturale tra agglomerati argillosi,con una temperatura costante di 51 °c. uncondotto di circa 300 m convoglia le acquealcalino-solfuree e i fanghi costituiti dalprecipitato naturale, senza aggiunta diargilla fino all’edificio termale, sistemato inun antico mulino ristrutturato negli anniSessanta. lo stabilimento occupa il pianoterreno mentre il resto della struttura èadibito ad albergo che dispone anche didue piscine termali all’aperto.

Terme segestane - Castellammarele terme Segestane si trovano acastellammare del golfo in località pontebagni. le sue acque sono ipertermali esgorgano ad una temperatura di circa 44°c. nello stabilimento termale troviamo duepiscine di cui una per bambini, e la grottadetta della regina una vera e propria saunanaturale. tra i numerosi trattamentipraticati alle terme Segestane, ricordiamola bagnoterapia, fanghi, grotte, massaggi,idromassaggi, aerosol, inalazioni edirrigazioni. Si curano inoltre le patologiedermatologiche, dell’apparato motorio erespiratorio.

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EVENT

montagne alle spalle e mare di fronte in una baia incantevole,incorniciata da rigogliose palme, scoprirete un vero angolo diparadiso dov’è possibile perdersi in tramonti da sogno daiquali non riuscirete a staccare lo sguardo. la particolarità del Sea club è anche quella di sapersideclinare ad ogni genere di evento, i suoi spazi e il suo stilelounge, il profumo inebriante del mare e della vegetazione chelo circonda, trasformano l’aperitivo in un momento unico, lacena in un’esperienza e la festa in un party esclusivo.

WEDDING

provate a chiudere gli occhi e immaginare uno dei più beigiorni della vostra vita.provate a pensarlo in un luogo meraviglioso, pensate direndere memorabile questo giorno non solo per voi, ma ancheper i vostri invitati.immaginate un romantico tramonto sul mare, accarezzatidalla brezza estiva, in un angolo dove non ci sono rumori, masolo sensazioni.ora smettete di sognare, non è più necessario, al Sea club,nella suggestiva cornice di cala rossa tutto ciò è realtà, unalocation per ricevimenti di nozze, che alle meraviglie naturaliaggiunge tutto quello che serve a rendere perfetto un giornocome questo. lo progetteremo insieme, interpretando i vostridesideri, incoraggiando la vostra immaginazione. Studieremosoluzioni eleganti e ricercate per la scenografia del vostromatrimonio, che andremo a definire in ogni minimo dettaglio.daremo vita insieme al vostro menu, dall’aperitivo ai dolci con

le armoniose combinazioni di sapori e colori del nostro chef,capace con i suoi piatti di sedurre e stuzzicare anche i palatipiù esigenti. tutto sarà speciale e indimenticabile.

RESTAURANT

fuggite dal chiasso della città, godetevi una cena checoinvolgerà ogni vostro senso.nella suggestiva cornice di cala rossa, quando scende la sera,la scogliera, il mare, la montagna e il cielo assumono unanuova veste, nuovi colori e nuovi profumi che viaccompagneranno tra armoniose combinazioni e sapori unici,nei piatti più sofisticati così come in quelli più semplici. laluna, le luci, le candele, tutto contribuisce a creare l’atmosferaper una cena che diventa un’esperienza.Siamo sicuri che vi innamorerete dei piatti nel nostro chef,capace di stuzzicare anche i palati più esigenti dall’aperitivo aldessert, tutto sarà incredibilmente speciale.

DISCO

il nome “Sea club” richiama immediatamente l’idea didiscoteca, i venerdì e i sabati d’estate hanno ormai un punto fissoper chi non vuole soltanto “andare a ballare”, ma per chidesidera passare una notte estiva vivendo un vero eventomondano ed esclusivo.il Sea club propone serate sempre diverse, grandi nomi del dj’ingnazionale ed internazionale per chi non si accontenta soltanto dimusica di altissimo livello ma vuole vivere un vero spettacolo sottoun magnifico soffitto di stelle e la luna farà da mirror ball.

Sea Club - C/da Cala Rossa, 90049 Terrasini Palermo - 091 8682374 - 335 8433435 - 345 3488718www.seaclub.info - [email protected]

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saluteincerca

Nascerà a Castelvetrano, su

iniziativa dell’Ausl 9 di Tra-

pani, una ‘Residenza assi-

stenziale sanitaria’ rivolta ad

anziani non autosufficienti. la strut-tura sarà realizzata in un’ala del vecchioospedale ‘vittorio emanuele ii’, attraversol’attuazione di un progetto che ha ricevutoun finanziamento di oltre 2 milioni di eurodal ministero della Salute. i lavori per la creazione della rsa sarannoavviati nei prossimi giorni, a cura di un’im-presa di favara, la Sagis srl, che si è aggiu-dicata la gara d’appalto predispostadall’area risorse patrimoniali dell’Aziendasanitaria trapanese. il via definitivo alla

Una residenzatra corsia e albergoLa struttura sarà realizzata in un’ala del vecchio ospedale‘Vittorio Emanuele II. Ricevuto un finanziamento di oltredue milioni di Euro dal ministero della Salute

a cura dell’Ausl 9 di Trapani

realizzazione dell’opera è arrivato il mesescorso, quando è stato sottoscritto il con-tratto dei lavori da parte del direttore ge-nerale dell’Ausl 9, fulvio manno.per consentire la nascita della residenza, ilocali del vecchio ospedale di castelvetra-no saranno ristrutturati e adeguati alle esi-genze, anche in considerazione del fattoche la struttura è rimasta inutilizzata peroltre 10 anni, a partire dall’entrata in fun-zione del nuovo nosocomio.e’ prevista la creazione di diversi tipi di ca-mere, da 1, 2, 3 e 4 posti letto, e dei relativiservizi igienici, nel contesto di una strutturache sarà dotata anche di spazi per la vita col-lettiva degli anziani ospiti. in particolare, sa-

sistenza a domici-lio e che hanno bisogno di

continui trattamenti. tra i futuriospiti del presidio sanitario, comunque, po-

tranno figurare anche anziani che sono statidimessi dall’ospedale dopo un periodo di ma-lattia, purché non presentino patologie acuteche rendano necessario un ulteriore ricoveroospedaliero. non potranno essere ammessi alservizio, invece, coloro che presentano pato-logie di tipo psichiatrico.il progetto dell’Azienda sanitaria trapaneseha ricevuto l’approvazione del ministerodella Salute, che ha stanziato la maggior-parte dei fondi necessari, nell’ambito delprogramma poliennale di interventi di am-modernamento del patrimonio edilizio sa-nitario (ex articolo 20 della legge numero 67

dell’88). la spesa complessivadell’opera ammonta a 2.171.596,96

euro, ma soltanto la somma di 105.769,36euro graverà sul bilancio dell’Azienda Ausl9, mentre l’importo di 2.065.827,60 eurosarà finanziato dal ministero.la residenza assistenziale sanitaria si in-serirà nella rete dei servizi territoriali pre-disposti dall’amministrazione dell’Aziendatrapanese, con l’obiettivo principale di in-tegrare al massimo gli interventi sociali equelli prettamente sanitari. in questa dire-zione, l’ospitalità che sarà fornita presso larsa riguarderà pure i familiari dei degenti,anche se per un periodo che non potràavere una durata superiore a 30 giorni.l’assistenza e l’ospitalità riservate agli an-ziani, invece, potranno essere permanenti,ovvero si concluderanno con il completa-mento di cicli riabilitativi eventualmenteiniziati presso altri presidi del servizio sa-nitario nazionale

Dal numero 106 de l’inchiesta Sicilia – Aprile 2005

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saluteincerca

ranno realiz-zati un ingressocon portineria eservizio postale, unsoggiorno polivalente, un angolo bar, una salapranzo, un locale per le attività occupazionali,nonché una cappella per il culto e un serviziodi barbiere-parrucchiere. inoltre, il nuovopresidio sarà munito di tutti i necessari ser-vizi sanitari, dalla palestra attrezzata conspogliatoio e deposito, compresi locali de-stinati alla riabilitazione e alla podologia.in questo modo prenderà vita la rsa, unastruttura extraospedaliera che è rivolta prin-cipalmente ad anziani non autosufficienti, maanche a disabili che non possono ricevere as-

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dedicato a

il t

eSt@

di Giusi Serravalle

Sai a quali esami sottoporti per diagnosticare con pre-cisione la malattia celiaca?

m Un test per le intolleranze alimentari

m Esami del colesterolo e del glucosio

m Dosaggi sierologici e un test per degli anticorpi specifici

Quando e come si manifesta la celiachia nel bambino?

m Dall’introduzione delle prime pappe e con il rifiuto a

mangiare determinati alimenti come la frutta

m Dopo l’introduzione del glutine nella dieta e con diarrea,

vomito, irritabilità, arresto della crescita o calo ponderale

m Dopo lo svezzamento e con inappetenza, sfoghi sulla pelle

e rialzo della temperatura alla sera

Quali eventi possono scatenare la celiachia nell’adulto?

m Gravidanza, intervento chirurgico o infezione intestinale

m Un virus gastrointestinale non curato correttamente o

un evento traumatico

m Un’abbuffata di pizza e dolci

Sai cosa c’è alla base della malattia celiaca?

m Un’intolleranza di origine genetica al glutine

m La difficoltà a digerire alcuni cibi

m Un’infezione delle vie urinarie

Sai cos’è il glutine?

m Una sostanza lipidica

m Una fibra contenuta in alcune farine

m Una sostanza lipoproteica contenuta in alcuni cereali

Quali sono i cibi proibiti per chi soffre di celiachia?

m Tutti i cibi fatti con farine bianche e soprattutto integrali

m Avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale

m Latte, latticini e cibi dolci in genere

Qual è il sintomo più evidente all’esordio della malattia celiaca?

m Nausea e vomito

m Difficoltà a digerire cibi come pasta e pizza

m Diarrea con feci molto abbondanti, di colore giallo chiaro

niente potrebbe essere più sano di una co-lazione con pane e brioches appena sfor-nati.

eppure, secondo recenti statistiche mediche,in italia, per un individuo su cento, questi sono ci-bi proibiti. oggi si punta molto sui cibi privi diquesta sostanza. l’unico rimedio per una semprepiù ampia fascia della popolazione.

parliamo dei celiaci. la celiachia è una malattia le cui prime descri-

zioni vanno ricercate lontano nel tempo e, proba-bilmente, affondano le radici nel passaggio da unadieta a base di carne e frutta secca a un’alimenta-zione ad alto contenuto proteico come, per esem-pio, quella a base di grano. i celiaci sonointolleranti al glutine e ad alcune sue componentichiamate gliadine. la diagnosi non è sempre faci-le, i sintomi sono molto simili ad altre malattie:diarrea, gonfiore addominale, debolezza, irritabi-lità, perdita di peso, nonché l’arresto della crescitanei più piccoli. molto spesso può essere asintoma-tica e, pur non sviluppando alcun sintomo in mo-

Rinunciarvi è il dramma di chi èaffetto da celiachia.Una vecchia malattia provocatada intolleranza al glutine,che si trova proprio negli alimentipiù sani, come il grano

Perun pezzodi pane

I celiaci sono intolleranti alglutine e ad alcune suecomponenti chiamategliadine. La diagnosi non èsempre facile, i sintomisono molto simili ad altremalattie: diarrea, gonfioreaddominale, debolezza,irritabilità, perdita di peso

Come riconoscere e gestire la malattia

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dedicato a

Quale tipo di approccio terapeutico è consigliato peri celiaci?

m Dieta povera di fibre e fermenti lattici

m Dieta senza grassi e zuccheri e farmaci antiacidi

m Dieta senza glutine in attesa che le sperimentazioni su

vaccini e farmaci diano buoni esiti

Un celiaco può fare qualche strappo alla dieta?

m Sì ma molto raramente

m Meglio di no perché potrebbe causare un’infiammazio-

ne cronica della mucosa intestinale

m Sì, basta che non diventi la regola

Se sono in viaggio e devo fermarmi a mangiare in Au-togrill quali piatti posso scegliere?

m Tutti tranne i dolci e i panini troppo ricchi

m Meglio portarsi da casa dei cibi pronti, curandosi che sia-

no senza glutine

m Primi piatti senza glutine surgelati

do evidente, provoca un fortedanno ai tessuti intestinali.occorre, quindi, in caso di unmalore sospetto, fare analisi miratedel sangue ed essendo una patolo-gia genetica, la presenza di unmalato in famiglia rende consi-gliabile uno screening deglianticorpi a tutti i familiari diprimo grado.

Se non curata, la celia-chia può avere conseguenzepesanti. e si sa, l’unica cura ri-mane la dieta. certo è dura ri-nunciare a merende e torteconfezionate, pizze, pane e pasta,anche se, in realtà, non si tratta pro-prio di privarsi di questi cibi, mapiuttosto di sostituirli con cibi dellastessa tipologia, ma rigorosamentesenza glutine. Questi prodotti, nonmutuabili in tutti i posti, si trovano in farmacia, neisupermercati e nei negozi specializzati.

Ancora oggi è altissima la percentuale di celia-ci nel terzo mondo dove arrivano i prodotti ali-mentari delle organizzazioni di solidarietàinternazionale, la maggior parte dei quali sono ov-viamente secchi e provocano la malattia a chi sisostenta con questi alimenti.

problema che purtroppo la comunità inter-nazionale non è ancora riuscita a risolvere.

Dal numero 150 de l’inchiesta – Luglio 2010

Che cos’è La celiachia consiste in un’intolleranza alimentare permanente al glutine, una proteina

contenuta in alimenti come il frumento, la segale, l’avena e l’orzo. Nelle persone affette da ce-

liachia questi alimenti provocano una reazione auto-immunitaria che danneggia gravemente la

mucosa dell’intestino tenue.

Danni prevalenti Il danno immunitario provoca “l’appiattimento”(atrofia) dei villi intestinali, cioèdelle minuscole “pieghe” della mucosa che servono a favorire l’assorbimento delle sostanze nu-

tritive

Diffusione La celiachia è una malattia estremamente diffusa: a secondo delle stime, la sua fre-quenza nella popolazione va da 1 caso su 120 a 1 caso su 250.

Sintomi Nei bambini piccoli la celiachia si manifesta prevalentemente con sintomi intestinali:diarrea cronica, vomito, inappetenza, gonfiore addominale e steatorrea (perdita di grassi con le

feci). Il malassorbimento intestinale può portare inoltre alla carenza di elementi importanti, come

il ferro, e di vitamine. Nei bambini questo provoca uno stato di malnutrizione, rallentamento

della crescita e ad anemia. I sintomi non compaiono finché il bambino non inizia a mangiare cibi

contenenti glutine, e regrediscono se viene instaurata una dieta priva di glutine.

Negli adulti, la malattia tende a presentarsi con sintomi meno tipici. Debolezza muscolare, dolori

ossei, tendenza alle fratture, alterazioni cutanee, afte, anemia, sono alcuni dei sintomi che pos-

sono manifestarsi.

Un altro sintomo extraintestinale è la dermatite erpetiforme, una manifestazione cutanee si pre-

senta con pustole rosse e prurito, solitamente ai gomiti, ginocchia, glutei e tronco.

Malattie associate alla celiachia Nelle persone affette da celiachia, se non viene instaurata unadieta priva di glutine, il rischio di alcuni tumori è notevolmente più alto rispetto alla media: il lin-

foma intestinale è 20-80 volte più frequente nei celiaci e nelle persone affette da dermatite er-

petiforme rispetto al resto della popolazione.

Cause della celiachia La celiachia è oggi considerata una malattia autoimmune, cioè provocatada una reazione immunitaria “errata” che colpisce i tessuti sani dell’organismo. Nel caso della ce-

liachia, è la gliadina, una frazione del glutine, a scatenare la reazione autoimmune.

Origine genetica Così come le altre malattie autoimmuni, la celiachia non è ‘ strettamente par-lando- una malattia ereditaria: quello che si eredita è piuttosto la predisposizione ad avere la ma-

lattia. La celiachia presenta quindi una certa ricorrenza familiare.

Nel 75% dei casi, inoltre, i gemelli identici manifestano entrambi la malattia.

La predisposizione è legata alla presenza di particolari molecole di istocom-

patibilità (importanti nella risposta immunitaria): chi eredita

particolari “versioni” -detti più tecnicamente “alleli”- dei ge-

ni che producono queste molecole risulta predisposto ad

avere la celiachia (più precisamente si tratta degli alleli HLA

DQ2 o HLA DQ8).

Cura L’unico trattamento oggi disponibile per la celiachia è

l’eliminazione rigorosa dalla dieta di tutti gli alimenti contenenti

glutine, come frumento, orzo, segale e avena.alimentare.

la SchedA

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dedicato a

noi oggi ci nutriamo o ci alimentiamo? Seteniamo conto che lo standard medio at-tuale è rappresentato dal fast-food, la rispo-

sta viene da sé. oggi ci alimentiamo, se possibile, cisuperalimentiamo, ricorrendo a cibi ipercalorici abasso prezzo, forse anche perché i cibi migliori civengono proposti a prezzi eccessivamente alti. il nu-trizionismo, d’altronde, lo abbiamo sacrificato sul-l’altare del fare tutto in fretta, in base ai tempi che

ci vengono dettati dal motto ‘il tempo è dena-ro’. lo stress imperversa sul lavoro

e nella vita cittadina e ci famangiare male: si ricorre a

mettere qualcosa sotto identi, in fretta, in attesa dirientrare a casa, la sera, e

potere finalmente con-sumare un pasto de-gno di tale nome.Anche qui è in ag-

guato il nemicodella nostrasalute… e cir i t rov iamoper lo più,per fretta o

Cibercibie ciberobesiIn Italia l’obesità, negli ultimi dieci anni, è cresciuta in modo esponenziale

di Santi Pinelli

per stanchezza, a utilizzare cibi surgelati, pure astra-zioni senza tempo né stagioni, ma docili ai nostridesideri.

ecco quindi far capolino, quello che, ad oggi,rappresenta uno dei più gravi punti deboli dell’ali-mentazione occidentale: l’eccedenza di alimentiincongrui a una sana nutrizione, consumati più inragione della necessità di sopravvivenza e delle di-sponibilità economiche che in base a criteri nutri-tivi. Sovrappeso e obesità rappresentano ormai,nei paesi a elevato tenore socio-economico, unproblema comune. negli usa, già negli anni ot-tanta, le cifre parlavano chiaro: oltre il 25 per cen-to dei bambini tra i 6 e gli 11 anni ed oltre il 20per cento dei ragazzi tra i 12 e i 17 anni erano obe-si. da allora, la prevalenza dell’obesità è aumen-tata del 54 per cento nella fascia 6-11 anni e del39 per cento dai 12 ai 17 anni. Anche nel nostropaese il numero dei bambini obesi è andato pro-gressivamente aumentando nel periodo post-bel-lico, tanto da indurci a considerare questacondizione come una vera e propria malattia so-ciale.

in italia, l’obesità, durante gli ultimi decenni,è cresciuta in modo esponenziale e attualmente siattesta intorno al 9 per cento in età prepuberale e

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dedicato a

al 20-25 per cento tra i 9 e i 12 anni (quindi inte-ressa dal 10 al 30 per cento dei soggetti di età com-presa tra i 6 e i 15 anni): mediamente su diecisoggetti della scuola dell’obbligo, due risultano so-vrappeso e due francamente obesi e non sembraplausibile, al momento, un’inversione di tendenza.inoltre, appare esservi una specifica distribuzionegeografica, con prevalenza più elevata nell’areacentro-meridionale rispetto al nord.

l’insorgenza di obesità in età pediatrica pre-dispone inoltre alla persistenza della stessa in etàadulta: circa il 40 per cento dei bambini obesi èdestinato all’obesità anche in età adulta,mentre la percentuale sale al 70 per cen-to per gli obesi in età adolescenziale.oggi, nella nostra società, parliamo piùdi malnutrizione per eccesso che per di-fetto, evidenziando manifestazioni sub-cliniche dovute a scarsa introduzione dialcuni principi nutrizionali (vitamine, fi-bre, minerali) dipendente dall’erratascelta degli alimenti, da una conserva-zione non corretta e da preparazioni ga-stronomiche non idonee. Se è vero chela salute dipende da un giusto equilibriotra i bisogni dell’organismo (che varianoin funzione di età, di sesso, tipo di attivi-tà lavorativa, apporto alimentare sia co-me calorie che come nutrienti) èaltrettanto vero che una buona educa-zione alimentare impartita sin dall’in-fanzia e alle famiglie sicuramentepotrebbe contenere il fenomeno, perchéil bambino, non avendo l’indipendenzadi scelta, si abitua a ciò che proviene inprimo luogo da genitori e fratelli, prin-cipali modelli da imitare. Quanto maiinappropriato appare lo stereotipo delbambino obeso sereno, ‘pacioccone’ eche ispira simpatia. Al contrario, il bam-bino obeso è spesso insoddisfatto di sé edel suo corpo.

di educazione alimentare si parla già da pa-recchio tempo, ma se ne parla soltanto, però. cosamangiamo in realtà? e’ da sottolineare che le pra-tiche alimentari malsane rappresentano fattori dirischio per l’insorgenza di malattie cronico-dege-nerative quali malattie cardio-circolatorie, malattiedismetaboliche, aterosclerosi e tumori durantel’età adulta, patologie che sono considerate tra lepiù frequenti cause di morte in italia e negli altripaesi europei. il problema dell’obesità in età evo-lutiva suscita sempre più interesse, sia in ambitodottrinale che praticio, come gli stili di vita dellapopolazione. Quindi validiamo sicuramente l’as-

sioma ‘la genetica determina l’obesità, l’ambientene determina il grado’. essendo molteplici i fattoriche concorrono a determinarla, l’obesità infantilerichiede a sua volta diverse figure professionali chese ne prendano carico, non trascurando quel mon-do psicologico del bambino e dell’adolescente obe-so che riflette ora l’ambiguità di un’identificazionefisica, ora i disagi di una situazione relazionale chepuò essere essa stessa causa con le sue devianze diinsuccessi terapeutici. la televisione, infine, comemezzo di comunicazione di massa, ha la capacitàdi influenzare bambini e adolescenti: quasi la metà

di pubblicità riguarda gli alimenti (cereali dolci, fast-food, merendine e dolci con alto tasso di zuccheri,grassi e sali) e questa percentuale è maggiore pro-prio durante i programmi per ragazzi. i messaggicommerciali non si basano sui principi nutritivi, masu richiami emotivi/psicologici, come ‘divertimen-to’, ‘energia’, ‘gusto piacevole’. i bambini più pic-coli, in genere, non riescono a distinguere ilnormale programma dal messaggio pubblicitario,anzi, spesso prestano maggiore attenzione a que-st’ultimo per la minor durata. in questo senso, lapubblicità rappresenta un ‘persuasore occulto’.

Dal numero 110 de l’inchiesta Sicilia – Agosto 2005

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dedicato a

un sempre maggior nume-ro di malattie, quali laleucemia, malattie meta-

boliche, talassemie, possono esserecurate con il trapianto delle cellulestaminali ematopoietiche.

le cellule staminali emetopo-ietiche sono quelle che danno origine ai diversicomponenti del sangue (piastrine, globuli bianchi,globuli rossi9 e si trovano nel midollo osseo.

Studi recenti evidenziano come il sangue delcordone ombelicale possa rappresentare una fontealternativa di cellule staminali e permette così aun numero maggiore di pazienti di beneficiare diun trapianto. il prelievo avviene direttamente insala parto, subito dopo la chiusura e la recisionedel cordone ombelicale, quando il neonato è giàaffidato alle cure dell’ostetrica e del pediatra. men-

tre la placenta è ancora in sede si collegasterilmente il cordone con un’apposita sacca

dove si raccoglierà il sangue senza cheil procedimento comporti alcun fa-

stidio alla mamma.la sacca viene poi inviata al-

la banda del sangue cordonaledove, se idoneo, verrà con-

gelato a 190°c.la mamma che in-

tende donare deve esse-re disponibile a firmareil modulo per il consen-

so informato alla donazione, sotto-porsi al momento del parto a unprelievo (utilizzato per le analisi in-fettivologiche di legge), essere ricon-tattata a sei mesi dal parto per darenotizie sulle condizioni del bambinoed essere disposta a un ultimo pre-

lievo di sangue per escludere eventuali infezioni vi-rali contratte negli ultimi mesi di gravidanza,rinunciare a ogni diritto sul sangue placenteo do-nato.

il sangue placentare può trasmettere malattievirali generiche a riceventi. pertanto non possonoessere accettati come donatori le persone affette oportatrici sane di malattie virali, come epatite b ec, malattie veneree, Aids, malattie generiche omalattie del sistema immunitario.

Sono escluse dalla donazione anche le donneche rientrano in categorie a rischio per la trasfis-sione di infezioni virali per una delle seguenti si-tuazioni: trasfusioni, comportamenti sessuali arischio proprio o del partner, tatuaggi, piercing,uso di droghe, partner affetto o portatore di pato-logie virali o generiche.

cosa c’entra la donazione del sangue del cor-done fetale? molto se lo staranno sicuramentechiedendo visto l’argomento che stiamo affrontan-do. noi riteniamo un atto di alto valore moraleconsentire ad altre persone di potere avere un’esi-stenza più serena, grazie a un gesto d’amore

Dall’inchiesta numero 88 Ottobre 2003

La donazione del sangue di cordone ombelicale rappresenta una via di salvezzae permette a un numero sempre maggiore di persone di beneficiare di un trapianto

di Sa.Pi.

Cellule staminaliper dare la vita

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saluteinprimopiano

ideato e diretto da Anna barbera e lina prosa,il progetto Amazzone è nato nel 1996, con laprima edizione delle ‘giornate biennali interna-

zionali’. promosso dall’associazione Arlenika onluse sostenuto dal comune di palermo, con la chiaramissione di intendere la cura come ricerca di stru-menti molteplici per provare a gestire le difficoltàdella patologia.

il centro Amazzone, nato alla fine del 1999da una stretta collaborazione tra l’associazione Ar-lenika e l’Azienda ospedalira del civico, g. di cri-stina, m. Ascoli, che assicura i servizi medico esanitario – valorizza l’esperienza della malattia co-me un reale cambiamento e mette in campo disci-pline eterogenee tra loro come psicologia,medicina, antropologia, arte del corpo, teatro e co-municazione.

per creare un aspetto globale in cui affrontareil problema della malattia, il centro prevede attivitàlegate agli aspetti psichici, culturali, sociali oltre chebiologici. un modello di interazione tra medicina ecultura che si propone nel momento della preven-zione, ma anche nel percorso della malattia di tuttele donne. Anche per questo le fondatrici amano de-

Leamazzonid’oggiUtopia e coraggio femminile si fondonocon la complessa realtà da affrontare

di Michela Burgio

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saluteinprimopiano

finire il centro come un ‘laboratorio multidiscipli-nare contro il cancro, un cantiere umano a cui par-tecipano donne sane e donne malate, in cui silavora, con il contributo di più dottrine, per il ripri-stino del circuito mente-corpo’.

il progetto, infatti, promuove, ormai da più didieci anni, un innovativo approccio alla malattia eall’esperienza del cancro al seno che tiene contodelle difficoltà relazionali, psicologiche oltre chepatologiche che le donne sono costrette ad affron-tare in un momento già tanto delicato. fondamen-to del progetto è la guarigione intesa come‘processo’ di acquisizione della coscienza del cam-biamento. non solo, quindi, si vuole proporreun’idea allargata della sfida alla malattia che portain campo anche fattori che normalmente esclude-remmo da un’analisi di questo tipo, ma il princi-pale intento è lavorare nella società e con la societàcivile affinché si possa cambiare la percezione dellamalattia in modo anche generalizzato, offrendo unprezioso servizio per coloro che oggi non sonochiamati direttamente a governare il problema,ma che potrebbero essere interessati un domanianche non in prima persona.

la fugura a cui si ispira il centro è l’Amazzone,poiché guerriera che si amputava un seno percombattere meglio, e rappresenta una metaforadella lotta contro il cancro ed evocazione di quellasintesi memorabile di utopia e coraggio femminile.

i servizi del centro si articolano in tre aree: laprevenzione, la scienza e il teatro. nell’ambito del-

le attività di prevenzipne, il centro Amazzone or-ganizza, in collaborazione con la divisione di on-cologia medica del centro tumori m. Ascoli,gratuitamente e senza obbligo di prescrizione me-dica, visite senologiche, visite diagnostiche clinichestrumentali e mammografie, incontri con psicolo-ghe e, in ultimo, un punto di accoglienza con al-cune operatrici presso il day ospital al servizio dichemioterapia dell’ospedale m. Ascoli. il sostegnonella malattia avviene anche dando uno spazio piùrilevante alla scienza, attraverso lo Spazio di cul-tura scientifica marie curie, e raccoglie l’origina-lità dell’espressione artistica teatrale conl’esperienza del teatro Studio ‘Attrice/non’. e trai numerosi cicli di seminari periodicamente orga-nizzati, non possiamo non ricordare il laboratoriodi scienza del paziente, nato dalla necessità di sot-tolineare ‘l’importanza del paziente nella cura del-la patologia’. il progetto Amazzone ha avuto inquesti anni importanti riconoscimenti, entrandoin rapporto con scienziati ed istituzioni di grandeprestigio.

la nuova sfida contro il cancro vede la donnaal centro di un evento globale, nell’unità inscindi-bile di corpo e mente.

cultura della malattia a partire dal ristabili-mento di quell’originaria concezione di essa comestoria dell’evoluzione della persona e non comeesperienza di divisione e di interruzione della vitadi pensiero, delle relazioni umane.

Dal numero 140 de l’inchiesta – Marzo 2009

La nuova sfida contro ilcancro vede la donnaal centro di un eventoglobale, nell’unitàinscindibile di corpo emente.al centro di unevento globale,nell’unità inscindibile dicorpo e mente.

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saluteinprimopiano

nuove e interessanti prospettive professionalisi aprono ai giovani siciliani laureati in me-dicina.

A giorni prenderà il via, infatti, il primo corso dispecializzazione post laurea in medicina tradizionalecinese, presso la nuova Scuola di medicina cinesedell’ospedale buccheri la ferla.

il corso sarà diretto dal dottore vito marino,esperto in materia, e avrà tutti i crismi dell’ufficialitàessendo, in primo luogo, dopo roma e milano, il soloesempio in italia di scuola di medicina cinese apertoin una struttura ospedaliera pubblica e, in secondoluogo avendo alle spalle, come ideatori e organizza-tori, l’istituto italo-cinese, la fondazione internazio-nale fatebenefratelli, l’istituto pan, l’Associazione Qie ancora la collaborazione di medicina tradizionalecinese e della federazione mondiale di Agopunturae, infine, la supervisione dell’istituto superiore di Sa-nità e il patrocinio della facoltà di medicina e chirur-gia di palermo.

“il corso – spiega la dottoressa Angela la Sala,collaboratrice di vito marino e docente della scuola– avrà una durata di quattro anni e porterà avantil’idea di un’integrazione fra le conoscenze delle realtàmediche occidentali e orientali, al fine di allargare leopportunità di cura ai pazienti. il fatto che venga isti-tuito presso una struttura pubblica evidenzia, poi, l’in-tenzione di dargli tutta l’autorevolezza che altrove nonè possibile certificare pienamente”. infatti, come hariconosciuto il presidente dell’istituto italo cinese ce-sare romiti durante l’inaugurazione della scuola, “…oggi è prioritario mettere ordine fra le numerose pro-poste formative offerte da enti e associazioni di assaieterogeneo livello scientifico e culturale…”.

“il piano di studi – continua Angela la Sala – sa-rà incentrato soltanto su alcuni rami della tradizionemedica cinese, precisamente sulla fitofarmacologia el’Agopuntura che, peraltro, sono riconosciuti formal-mente dall’organizzazione mondiale della Sanità”.

tante saranno le prospettive professionali che siapriranno ai medici specialisti, anche perché la certi-ficazione della specializzazione rilasciata dalla scuolapuò vantare un certo prestigio, garantito dagli impor-

tanti riconoscimenti a essa attribuiti.Attualmente, c’è già una larga schiera di pazienti

che decide di affidarsi alle cure della medicina cinese.“in italia, nell’ultimo anno – puntualizza la Sala –sono state nove milioni le persone che si sono avvici-nate all’agopuntura. in Sicilia pensiamo che potreb-bero aumentare in vista dell’apertura di unambulatorio in una struttura pubblica che, in questoambito, infonderebbe più fiducia di una struttura pri-vata. e infatti, abbiamo già avuto un ampio riscontrotra il pubblico”. l’ambulatorio, peraltro, sarà apertocontemporaneamente alla scuola per fornire imme-diatamente il servizio all’utenza e perché gli specializ-zandi abbiano un tirocinio pratico immediato.

“Secondo una ricerca sulle ‘condizioni di sa-lute e ricorso ai servizi sanitari – ha precisato, inol-tre, il presidente romiti – condotta dall’istitutoSuperiore Sanità, risulta che il 25 per cento dellapopolazione europea farebbe ricorso almeno unavolta, nell’arco di un anno, a un tipo di terapia nonconvenzionale”.

considerato anche il vasto campo delle applica-zioni mediche nelle quali è più utile intervenire conla medicina cinese, che vanno dalla terapia antalgicaalla sfera delle malattie psichiche e psicosomatiche,dalle malattie vascolari alla ginecologia, all’insonniae a molte altre patologie, si capisce bene come questosia un settore della medicina che sta muovendo i primipassi in uno spazio dalle ottime opportunità.

“la scelta, poi, di istituire una scuola per questaparticolare e originale pratica medica, è dovuta ancheal fatto che elabora un diverso e particolare rapportomedico-paziente – chiarisce padre elia tripoldi, di-rettore amministrativo dell’ospedale buccheri la fer-la -. A suo fondamento, la medicina cinese, infatti,stabilisce un diverso legame fra dottore e ammalato,un contatto fatto anche di umanità che, nella medici-na occidentale, in un certo senso, è stato perduto eche vorremmo recuperare”.

e nella loro formazione, forse, questo è il più im-portante insegnamento che potranno vantare i futurispecialisti.

Dal numero 82 de l’inchiesta Sicilia – Marzo 2003 -

La cura orientale

diMassimo Oriti

Parte a Palermo il primo corso di specializzazione post laurea in medicinacinese presso la nuova scuola di Medicina Cinese dell’ospedale BuccheriLa Ferla. In Italia, già nove mila persone si sono avvicinate all’agopuntura

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saluteinprimopiano

La Medicina Orientale non si interessa particolarmente ai rap-porti causali tra eventi che determinano una patologia, mapresta piuttosto attenzione alla sincronia di cose ed eventi.Tale modo di pensare viene definito da Needham correlativo:l’individuo sano e la società sana sono parti integranti di unordine strutturato e la malattia è considerata come il risultato

di una disarmonia a livello individuale e sociale. In quest’ottica, iltermine sincronia (dal greco syn “con” chronos “tempo”) significa il rap-porto temporale tra più eventi, azioni e funzioni, che diventano la “mi-sura” della salute. I singoli organismi interagiscono e comunicano fraloro coordinando i loro ritmi ed integrandoli con quelli più ampi del-l’ambiente che li circonda.Essere sani significa essere in sincronia con se stessi e col mondo cir-costante. Il processo di guarigione si manifesta grazie al sistema men-te/corpo, mediante un atteggiamento positivo e fiducioso da parte delpaziente; il terapeuta avrà solo funzione di ridurre lo stress eccessivo,di “irrobustire” il corpo e di incoraggiare il paziente a sviluppare fiduciain se stesso. La medicina orientale opera, basando i suoi rimedi sul prin-cipio di equilibrio di Yin e Yang. Sin dall’antichità, gli orientali hanno ri-conosciuto che il Corpo è parte della Natura e che l’uomo vivecostantemente sotto l’influsso della Natura.Nella natura esiste un ordine, un principio di flusso costante, in accordocon il principio fondamentale che il nostro mondo è in perenne muta-mento.Nella Filosofia Orientale, tale principio è noto come Teoria dello Yin e delloYang. I nostri corpi sono una cosa sola con l’Universo; il corpo e la terra nonsono due entità separate. In origine i termini Yin e Yang indicavano rispet-tivamente i fianchi in ombra e al sole di una montagna. Gli archetipi dei duepoli della natura furono rappresentati dai concetti di luminoso e oscuro, ri-gido e flessibile, sopra e sotto, ma anche da maschile e femminile.

la SchedA

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Questa patologia appartiene a un quadro clinico cronicoche può essere prevenuto e curato con specifiche cure.

saluteinprimopiano

il glaucoma è una delle cause più frequenti di ce-cità nel mondo. e’ una malattia spesso generatadall’aumento della pressione all’interno dell’oc-

chio. e’ responsabile del 15 per cento di cecità tra lepersone anziane in europa. tra le popolazioni orien-tali, la situazione è ancora peggio. e’ una malattia in-sidiosa e dallo sviluppo lento. nella maggiorparte deicasi si manifesta senza apparenti dolori mentre la vistava peggiorando. può essere, comunque, prevenuta ecurata. l’importante è fare una buona prevenzionedopo i quarant’anni, sottoponendosi a periodiche vi-site oculistiche, controllando la pressione oculare cheper un soggetto normale si deve mantenere intornoai 16 millimetri di mercurio. ci sono due tipi diversidi glaucoma per insorgenza e diffusione: il glaucomaad angolo chiuso e quello ad angolo aperto.

Il Glaucoma ad angolo chiuso spesso nondiagnosticato per la sua particolare ambiguità sinto-matologica si può manifestare in modo improvviso eacuto con forte dolore e arrossamento dell’occhio eun innalzamento rapido della pressione intraoculare.

Il Glaucoma cronico ad angolo aperto èla tipologia più frequente ed insidiosa. Assume unaforma lenta e progressiva, dove la pressione intrao-culare aumenta gradualmente senza che si avverta-no particolari sintomi. persiste un’alta pressione che,se non contrastata, danneggia progressivamente ilnervo ottico fino a ridurre il campo visivo e portarealla cecità. entrambi sono irreversibili

in genere può essere diagnosticato attraversoparticolari controlli con specifiche apparecchiaturecome la tonometria ovvero la misurazione della pres-sione intraoculare; l’olftalmoscopia della papilla cioè lavalutazione della papilla ottica; la gonioscopia valuta-zione dell’angolo irido-corneale dell’occhio, e infinela perimetria cioè la valutazione del campo visivo.

le cure sono farmacologiche o chirurgiche. Quel-la farmacologica presenta una varietà di farmaci mi-ranti a ridurre la pressione intraoculare:beta-bloccanti, prostaglandine, inibitori della anidrasicarbonica. nella cura chirurgica, nel glaucoma clas-sico ad angolo aperto, si utilizza il laser per allargarei canali da cui defluisce l’umore acqueo (trabeculo-plastica) oppure si ricorre a interventi come la trabe-culectomia, che serve per creare artificialmente uncanale per fare defluire l’umore acqueo dall’occhio.

per una buona riuscita del trattamento viene ri-chiesto un duplice sforzo, quello del paziente con lasomministrazione delle gocce con regolarità, e quellodell’oculista che dovrà monitorare e aggiustare la te-rapia nel tempo. la cura, che dura tutta la vita, pre-vede che non dovrà essere interrotta la terapia nécambiati i farmaci senza autorizzazione del propriomedico.

Dal numero 113 de l’inchiesta – Gennaio 2006

Glaucomaun nemicoda prevenire

di Salvo Sbacchis

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Arriva a Palermo un nuovo modello psico-educativo il Teacch che consentea piccoli e grandi di svolgere autonomamente le attività essenziali.A utilizzarlo sono 15 operatori specializzati dell’istituto villa Nave

cura fondata oltre 50 anni fa a palermo e gestita dallesuore teatine dell’immacolata concezione, che di-venta così un centro d’eccellenza nel settore.

obiettivo essenziale del modello teacch è far sìche la persona autistica possa gestire al meglio la pro-pria vita quotidiana e vivere nella società in modomeno emarginato possibile. l’iniziativa, quindi, apreuna prospettiva del tutto nuova per una vasta utenzaanche al di fuori del capoluogo considerato che, sta-tistiche alla mano, l’autismo è una malattia neurolo-gica non rara e che finora l’approccio teacch, il piùcompleto ed efficace per la riabilitazione di chi haquesta patologia, era utilizzato da una sola strutturain tutta la regione, nel centro dell’isola.

tra le caratteristiche del sistema, c’è anche ilcoinvolgimento dei genitori nell’uso

dello stile comunicativo dei fi-gli autistici, per facilitare la

gestione delle loro esigen-ze nel contesto familiare.

“con la specializ-zazione di questi 15operatori – sottolinea

massimo papa, del cen-tro euro Service – villa na-

ve diventa un vero e propriocentro d’eccellenza non solo per il

trattamento dell’autismo, ma ancheper la futura formazione di altri spe-cialisti. Abbiamo fortemente credutoin questo progetto perché ha un

grande valore sociale. basti pensa-re che la presenza a palermo dioperatori e di un istituto qualifi-

cati per il modello teacch dà amolte famiglie l’opportunità di offri-

re ai figli un valido percorso riabilita-tivo, senza dover cercare questo tipo di

soluzione a centinaia di chilometri di di-

Un aiutoper l’autismo

un nuovo modello psico-educativo che uti-lizza strategie visive per dare alle personeautistiche e con disturbi della comunicazio-

ne, già dall’infanzia, strumenti espressivi e capacitàper svolgere in modo autonomo, dopo un training

specifico, attività essenziali comemangiare, lavarsi, vestirsi, gio-care. e’ il teacch, treatmentand education of autisticand communication hand-iccaped children. un pro-gramma elaborato alla finedegli anni Sessanta nelnorth carolina (usa). perla prima volta viene appli-cato in città grazie a uncorso di specializzazionerealizzato da euro Serviceper 15 operatori socio-educativi dell’istituto me-dico psico-pedagogicovilla nave, casa di

di Alessia Cannizzaro

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stanza oppure, in alternativa, limitarsi a forme di ri-covero basate sulla semplice accoglienza. il corso, an-che per questo motivo, è stato condotto da uno deimassimi esperti del settore, al quale abbiamo affian-cato altri professionisti di primo livello”.

nell’ambito del percorso formativo, sono stateavviate con successo le prime applicazioni pratichedel nuovo metodo ai bambini che trascorrono la gior-nata a villa nave con la formula della semiresidenza.A curare la formazione dei 15 operatori è stato lo psi-cologo e psicoterapeuta romano marco de caris,docente dell’università dell’Aquila ed esperto dellamateria tra i più accreditati nel panorama nazionalee internazionale. Alcuni aspetti specifici sono stati svi-luppati dai neuropsichiatri dell’infanzia giovannagambino, responsabile del centro autismo dell’Ausl6 di palermo e Angelo vecchio, e dalla psicologa na-dia volpe. per lo svolgimento del corso è stato utiliz-zato anche un cofinanziamento por Sicilia in formadi voucher.

“il programma – spiega il dottor de caris – serveper fornire ai bambini autistici competenze psicolo-giche e strategie di comunicazione visiva, considerato

l’ ASpetto legAle

che molti di loro non possono utilizzare il linguaggioverbale. Questo presuppone la costruzione, intornoa loro, di un ambiente che, con messaggi figurativi eoggetti creati ad hoc per sperimentare le azioni dellavita quotidiana, suggerisca loro cosa fare, come equando, oppure come chiedere qualcosa. Si tratta diun approccio trasversale ai vari metodi comunicativi,che si è dimostrato ideale per i bambini in età scolare,ma estremamente valido anche per i più piccoli e pergli adulti. l’importante è attuare le strategie di inse-gnamento in modo flessibile”.

in pratica, il programma consiste nell’organizza-zione dei servizi che prevedono una presa in caricoglobale del paziente, cioè in ogni momento dellagiornata, in ogni periodo dell’anno e della vita. loideò alla fine degli anni Sessanta eric Schopler, spe-cializzato in psicologia clinica infantile che trassespunto dalle teorie dell’apprendimento, in particolareil metodo montessori, e da quelle della comunicazio-ne. il sistema venne sperimentato per un periodo di5 anni e poi, visti i risultati estremamente positivi, da-gli anni ’70 il programma fu ufficialmente adottato efinanziato dallo Stato. nella sua configurazione ori-

Sotto il profilo legislativo non

esistono norme riguardanti solo ed

esclusivamente i soggetti autistici e

che quindi a tali persone vengono

applicate tutte le norme che in

generale riguardano l’handicap.

L’Handicap fisico e mentale è

definito a livello normativo come

quella situazione di svantaggio

sociale per la quale la persona

“presenta una minorazione fisica,

psichica o sensoriale stabilizzata o

progressiva,che è causa di difficoltà

di apprendimento, relazione o di

integrazione lavorativa e tale da

determinare un processo di

svantaggio sociale o di

emarginazione” (Legge 104/92 art.

3 comma 1).

Sono molte le norme che, nel corso

degli anni, hanno prestato

attenzione a questo aspetto e tra

queste ricopre senza dubbio un

ruolo fondamentale la Legge

104/92 che ha come finalità tanto

la prevenzione in fase pre e post-

natale, quanto la realizzazione di

interventi tempestivi sull’individuo

sfruttandone le risorse personali,

familiari, sociali ed istituzionali al

fine di realizzarne l’inserimento

nella comunità e di evitarne

l’emarginazione.

Tale legge, infatti, tiene a precisare

che il servizio sanitario, oltre ad

avere le funzioni di promozione

degli interventi di informazione ed

educazione della comunità sui

motivi e conseguenze

dell’handicap e di rimozione delle

cause legate a fattori genetici ed

ambientali, dovrebbe fornire

prestazioni socio-sanitarie per la

cura e la riabilitazione del soggetto

portatore di handicap, tanto a

domicilio, quanto sfruttando centri

specializzati oppure fornendo

attrezzature.

Tutto questo per realizzare a pieno

l’inserimento della persona

handicappata in ambito scolastico,

lavorativo e, più in generale, sociale.

La legge riconosce alla persona

portatrice di handicap (e quindi

anche al soggetto autistico) la

possibilità di accedere a determinati

servizi ed il diritto di godere di

particolari vantaggi a presupposto

che questa ottenga il

riconoscimento dello stato di

handicap o dell’invalidità civile.

Si tratta di due diversi “status” che

non si escludono a vicenda, ma che

comportano vantaggi diversi e

seguono iter burocratici differenti.

Infatti, l’accertamento della

situazione di handicap valuta il

carico della disabiltà del soggetto al

fine di evitarne lo svantaggio e

l’emarginazione sociale e comporta

il diritto di usufruire di importanti

benefici che riguardano

soprattutto la scuola, il lavoro e il

fisco.

Invece il riconoscimento

dell’invalidità civile

riguarda

maggiormente la

possibilità di

ottenere

vantaggi

economici

quali sussidi,

agevolazioni

Obiettivo essenziale delmodello Teacch è far sì che lapersona autistica possagestire al meglio la propriavita quotidiana e vivere nellasocietà in modo menoemarginato possibile.

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ginaria, il teacch prevede attività di diagnosi, aiutoa domicilio e altri servizi collegati fra di loro per ga-rantire la continuità dell’intervento in tutti gli am-bienti di vita. Shopler, inoltre, considerava moltoimportante il coinvolgimento dei genitori nella vestedi partner.

diversamente da ciò che si era pensato e teoriz-zato fino agli anni Settanta, l’autismo non è una pa-tologia psichica dovuta a un’inadeguata relazioneaffettiva del bambino con i genitori e in particolare

con la madre.l’autismo è una vera e propria malattia

neurologica che, fin dalla nascita, provocaun deficit nello sviluppo delle capacità co-gnitive ed espressive, compromettendofunzioni fondamentali come la comuni-cazione, sia verbale che gestuale, l’ap-

prendimento (anche quello per‘imitazione’ tipico dei bambini), l’interazione

sociale, la capacità di associare fatti e sensazioni edi condividere le emozioni o il gioco.

i soggetti autistici, quindi, appaiono isolati nonperché siano chiusi in sé ma perché, a causa della lorodisfunzione neurologica, non sanno come comuni-

care e ‘leggere’ la realtà che li circonda.più precisamente, è opportuno parlare di disturbi

dello spettro dell’autismo, perché la categoria autismocomprende più di una sindrome.

le statistiche nazionali e internazionali eviden-ziano, negli ultimi anni, un trend in aumento dellapopolazione affetta da autismo, e i dati dicono cheoggi, in media, un bambino ogni 160 ha almeno undisturbo che rientra nel quadro dell’autismo e che ri-chiede interventi riabilitativi. nelle sue forme più gra-vi, l’autismo può colpire fino a 5 bambini ogni 10mila. Attualmente non esiste una terapia organicaper la cura della malattia, che è però al centro di ri-cerche soprattutto nel campo della genetica.

“l’incidenza percentuale dell’autismo, che è unamalattia da considerare non rara – sottolinea gio-vanna gambino, responsabile del centro autismodell’Ausl 6 – ci ha indotto ad avviare un censimentodei malati autistici nel territorio provinciale conl’obiettivo di formare una specifica banca dati. tut-tavia ci vorrà del tempo per portarlo a termine, ancheperché occorrerà rivalutare le diagnosi già esistentisecondo le classificazioni internazionali correnti”.

Dall’inchiesta numero 143 – giugno 2009

Un aiuto per l’autism

o

Si stima che:

- ogni 10.000 persone nate 4/5 sono affette da autismo primariomedia mondiale basata su indagini a larga scala condotte negli Stati Uniti ed in Inghilterra

- ogni 10.000 persone 20 sono affette da sindrome autistica o comportamenti autistico-similimedia mondiale.

È da notare che le stime sull’incidenza dell’autismo variano considerevolmente a seconda del paese, pas-sando da circa 2 ogni 10.000 in Germania, ad addirittura 16 ogni 10.000 in Giappone.Plausibili motivi di discrepanza sul tasso d’incidenza possono derivare da differenti criteri di diagnosi,fattori genetici e/o influenze ambientali.Il rapporto tra uomini e donne è di 4 a 1 - media mondiale. In Italia si suppongono 100.000 persone conautismo. In Sicilia, secondo la valutazione dell’ICD10 si suppongono:

- circa 10.000 casi attesi di sindrome autistica- circa 2.000 casi attesi di autismo primario

Nel territorio siciliano si stima che ogni 4 soggetti autistici maschi nasce un soggetto autistico femmina.

ca

se

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Le vacanze si avvicinano sempre più e crescela voglia di sole, mare e vita all’aria aperta.Ma prepararsi ad affrontare le insidie della stagionee proteggersi a dovere è possibile. Come?

Estatestrategieal sole E

’ finalmente giunta al termine una

stagione invernale insolitamente, al-

meno a memoria dei siciliani, fred-

da, ventosa e piovosa. le giornate si allunganoe si riscaldano. la mente comincia già a proiettarsiverso spensierate giornate di mare, sole e… un’invi-diabile abbronzatura tropicale. del resto, non man-cano certo le possibilità di scelta per quanto riguardai solari in commercio: ce n’è davvero per tutti i gusti.paradossalmente, però, proprio la molteplicità delleopzioni può rendere difficile la scelta. Al momentodell’acquisto di un prodotto solare dobbiamo consi-derare per quale tipo di pelle e per quale parte delcorpo ci occorre.

i latti contengono un’elevata percentuale di ac-qua e hanno texture ricche e morbide che li rendonoidratanti e facilmente spalmabili. i gel, con minorequota acquosa, sono invece più adatti a chi ha la pellegrassa e agli uomini. gli spray sono freschi e leggeri,indicati per chi pratica sport all’aria aperta. gli olisolari e le acque abbronzanti hanno in genere indicidi protezione bassi e nulli, ma contengono sostanzecome vitamina e, oli di carota e mallo di noce chepermettono un’abbronzatura più rapida e intensa.

per la delicata zona del viso è opportuna unacrema apposita, arricchita con sostanze antiage ingrado di contrastare la formazione di rughe e pre-venire l’invecchiamento precoce, mentre uno stick èappositamente studiato per le zone più vulnerabili(naso, labbra, contorno occhi, seno) quando neces-sitano di protezione specifica. Altro importante ele-mento da considerare è il fattore di protezione, cioèla capacità protettiva del solare. Questo fattore èespresso da un numero che indica quante volte èpossibile moltiplicare il tempo di permanenza al soleprima che la pelle si scotti. Ad esempio, un prodottoche ha un fattore di protezione 10 permette di stareal sole un tempo 10 volte maggiore di quello in cuici si potrebbe esporre senza protezione, nelle stessecondizioni, senza incorrere in un eritema. il dopo-sole viene talvolta trascurato, ma è invece fondamen-tale per idratare la pelle dopo l’esposizione e quindiprolungare la tintarella: i più ricchi hanno formulea base di aloe, vitamine e fitoestratti che nutrono eidratano intensamente la pelle.

Dal numero 149 de l’inchiesta – Maggio 2010

di Rossella Riccobono

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recentemente, il continuo braccio di ferrotra amici e nemici degli organismi geneti-camente modificati (ogm), è tornato in

primissimo piano grazie alla delibera dell’ueespressa nello scorso mese di marzo. Al via la col-tivazione della Amflora, un ogm brevettato dallabasf, compagnia chimica tedesca.

viene a cadere di fatto la moratoria di bruxel-les del 1998 che limitava la coltivazione di ogmal solo mais ‘mon 810’. insieme alla Amflora, inol-tre, potranno essere presto coltivati tre nuovi tipidi mais.

Questa patata, grazie all’alta concentrazionedi amido presente al suo interno, mostra di essereideale per l’uso industriale, soprattutto per la pro-duzione di carta. gli scarti del prodotto verrannoutilizzati come mangime per gli animali.

ed è esattamente questo ultimo uso che accen-de le polemiche: a causa della presenza di un par-ticolare gene che rende la patata refrattaria a moltiantibiotici si è diffusa l’idea che questa resistenzapossa esssere trasmessa agli animali, e di conse-guenza, il consumo di questa carne da parte dellapopolazione possa provocare lo stesso carattere re-frattario a certi tipi di medicine. ciò renderebbemolti antibiotici privi del loro effetto, e il rischio dicontrarre malattie, anche mortali, salirebbe verti-ginosamente.

contraria da sempre alla coltivazione di ogmè green peace che denuncia pericoli per la salutedegli esseri umani e per l’ambiente. lo stesso mi-nistro delle politiche Agricole, luca zaia, ha fir-mato un decreto ‘anti-ogm’, con il quale havietato la coltivazione in italia del mais genetica-mente modificato. un’azione volta a difendere gliagricoltori in un paese che è stato definito ‘culladella biodiversità’, grazie ai suoi prodotti tipici; piùdi 4 mila 500.

ma, per quanto la maggiorparte del dibattitosia animato dagli anti-ogm, esiste chi appoggial’idea di coltivazioni di prodotti geneticamentemodificati: prima fra tutti confagricoltura, la qua-le dichiara come da anni, i mangimi destinati agliallevamenti da cui nascono le nostre migliori pro-duzioni alimentari contengano vegetali transgenicie finora pare che nessuno se ne sia accorto. in pra-tica, una realtà già presente sul territorio e nonuno scenario futuristico/apocalittico, come denun-ciato da molti.

Sempre confagricoltura è inoltre dell’idea chele coltivazioni ogm possano aiutare numerosicomparti produttivi attualmente in crisi. posizioniche si discostano da quelle del ministro zaia, ilquale vede gli ogm come minaccia, piuttosto checome risorsa.

Anche europabio, associazione europea delle

Risorsa o minaccia?Al via la patata Ogm. Ed è subito polemica.Nessuna certezza sui suoi effetti. Mancano studi approfonditi

di Benedetto D’Arcamo

Questa patata, grazieall’alta concentrazione diamido presente al suointerno, mostra di essereideale per l’uso industriale,soprattutto per laproduzione di carta. Gliscarti del prodottoverranno utilizzati comemangime per gli animali.

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saluteinforma

bio-industrie, ha da sempre denunciato che l’agri-coltura europea manchi in ‘science-based decisionmaking’ a prescindere dagli ogm, cioè la mancan-za di solidità scientifica delle scelte portate avanti,

considerate addirittura ostruzionistichenei confronti di un auspicato processo

di ammodernamento di tutto il compar-to. le stesse critiche mosse alla patata Am-

flora in questi giorni, non mostrano averealcun riscontro scientifico, ma sembrano rap-

presentare piuttosto una fobia e un pregiudiziodiffuso.

tutte queste dichiarazioni tendono a smentirsivicendevolmente ed è opportuno pensare che die-tro di esse si celino interessi di mercato.

intanto, i consumatori possono soltanto spera-re in studi seri e controlli scrupolosi: essere pro ocontro gli ogm non cambia la realtà dei fatti. ciòche arriva sulle nostre tavole è uguale per tutti.

Sempre Confagricoltura èinoltre dell’idea che lecoltivazioni Ogm possanoaiutare numerosi compartiproduttivi attualmente incrisi. Posizioni che sidiscostano da quelle delministro Zaia , il quale vedegli Ogm come minaccia,piuttosto che come risorsa.

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saluteinforma

Arriva l’estate e i telefono dei dietologici sem-brano acquisire vita propria. Squillano incontinuazione, così come il campanello

d’ingresso e le agende si zeppano di appuntamenti,mentre il cassetto della reception si colma di euro.

buona parte dei pazienti appartengono alla ca-tegoria di coloro che si ripresentano a intervalli re-golari, fuduciosi dei risultati ottenuti solo con quelmedico, anche se non sono durati abbastanza….,ma non certo per colpa del dietologo, che rimaneunico e inimitabile. gli altri sono quelli dell’ultimaora, quelli che corrono tutto l’anno senza avere iltempo di guardarsi allo specchio e scoprono solo allaprova costume di avere messo su chili di troppo.

ma tutti, in comune, hannoun’idea fissa: sono alla ricerca

del peso ideale, frase cheriempie i loro pensieri e laloro bocca anche se non

sanno cosa sia. non sannoche non esiste un peso ideale

valido per tutti, che si tratta inbuona parte di un’astrazione nonriconducibile al piano pratico, o

fanno finta di non saperlo…tanto basta andare dal dieto-logo, che troverà la giusta ri-cetta-panacea per ottenere

un corpo da modelli.che dire, allora? la dicitura peso ideale

non ha un significato biologico, a meno che nonsi intenda riferirsi a quello per il quale ciascun

individuo è predisposto sin dalla nascita.non si tratta quindi di raggiungere un

peso calcolabile in base a un complesso rapporto fraetà, altezza e in riferimento al sesso, ma piuttosto, diassecondare la ginetica. la natura ha infatti provve-duto a munirci di un corredo cromosomico, il nostropatrimonio genetico, che contiene tutte le possibiliinformazioni sul come saremo come individui, sia sulpiano fisico che mentale, dalla conformazione delledita alla schizofrenia, alla predisposizione all’infarto,al diabete… e tanto altro ancora.

dove troviamo, quindi, spazio per le tanto de-cantate diete?

il professore nello bongiorno, responsabile delServizio disturbi del comportamento alimentarepresso la struttura sanitaria universitaria policlinicodi palermo sostiene convinto che la dieta è solo unatruffa miliardaria. “e’ invece utile e urgente – dicebongiorno – cambiare quelle abitudini alimentariipercaloriche che sono frutto della società del benes-sere e che, sole, possono ricondurre il nostro organi-smo verso un apporto equilibrato, consentendo alnostro corpo l’omeostasi”.

Questo termine, coniato da W.b. cannon perdescrivere i vari dispositivi fisiologici che servonoa ripristinare lo stato normale, quando sia statoalterato o disturbato, si basa sull’osservazione cheil reale ambiente delle cellule dell’organismo èrappresentato dal compartimento interstiziale delliquido extra cellulare (lec). poiché la normalefunzione delle cellule dipende dalla costanza diquesto liquido, non sorprende che negli animalisuperiori si siano sviluppati numerosissimi mec-canismi regolatori, per mantenerla. (le proprietàtampone dei liquidi dell’organismo e gli aggiu-stamenti renali e respiratori di fronte ad eccessi

Ciascunoha il pesoche si meritaTempo d’estate, comincia la ricerca di una dieta miracolosache consenta di dimagrire senza troppe rinunce

di Alessandra Muschella

La scienza della nutrizionestudia la qualità e laquantità degli alimentinecessari alla salute e albenessere. Alcunesostanze sono costituentiessenziali di ogni ‘dieta’

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saluteinforma

un essere umano di plastica, un replicante all’infinito,doverosamente e obbligatoriamente perfetto, sempregiovane sino alla soglia della vecchiaia. utopia pura,ma i germi di questa nuova malattia, vera nevrosi col-lettiva, sono ormai in azione.

Dal numero 109 de l’inchiesta Sicilia – luglio 2005

di acidi o di alcali sono esempi di meccanismiomeostatici).

molti di questi meccanismi operano secondo ilprincipio del ‘feed-back’ negativo (controreazione):le deviazioni da un dato punto normale sono sentiteda un ‘detector’, che invia segnali che promuovonocambiamenti compensatori, sino a quando il puntonormale non sia stato nuovamente raggiunto.

la scienza della nutrizione studia la qualità e laquantità degli alimenti necessari alla salute e al be-nessere. Alcune sostanze sono costituenti essenzialidi ogni ‘dieta’ per l’uomo: un’alimentazione ottimalecomprende adeguate quantità di calorie (necessariea bilanciare l’energia spesa come lavoro e come ca-lore – quest’ultimo a ricordare che siamo animalia sangue caldo, con una regolazione costan-te della temperatura corporea: la feb-bre è un segnale d’allarme, uneccesso di calore da disper-dere) fornite attraversol’introduzione, con il ci-bo, di proteine, carboidrati,grassi, minerali, vitamine eacqua. tutti essi sono neces-sari, nessuno escluso: se leentrate sono insufficienti ven-gono consumati proteine e grassidi riserva, con perdita di peso, se ec-cessive si ha l’accumulo di peso, finoall’obesità.

nel corpo umano esiste unapiccola struttura encefalica,posta nell’ipotalamo, compostada due minuscole aree, una det-ta centro della fame e l’altra centro della sa-zietà, che sembra accertato siano sotto ilcontrollo di un cromosoma particolare, ilcui compito è quello di mantenere una cer-ta stabilità del nostro peso corporeo.

ma la fisiologia deve pur sempre farei conti con l’imprevedibilità dei mecca-nismi mentali dell’individuo, e così nontardiamo a scoprire che le trasgressionialimentari sono spesso dettate dal ca-nalizzare sul cibo ansie e malumori,gioie e dolori, stress. e che dire, poi,dell’imposizione all’immaginariocollettivo di questa società opulen-ta ed edonistica di un modellocorporeo esclusivamente giovani-le, bello, sinuoso, ma esile per ledonne, muscoloso e armonicoper gli uomini? finiremo, a furiadi inseguire il mito che inseguivadorian gray, con il costruire

Con l’approssimarsi della bella stagione, la tendenza dilaga, fino

ad assumere le sembianze di una vera e propria epidemia. Così

tutti, alle prese con bilance di precisione, incubi notturni e visite

di soppiatto al frigorifero o alla dispensa di casa; prima abbagliati

dal miraggio di acquisire linee corporee armoniose, poi

attanagliati dai morsi della fame e, infine, dai rimorsi, intesi come

sensi di colpa per non essere riusciti a non cedere alle lusinghe

di un bel piatto di pasta ben condito o di un allettante e

monumentale gelato.

Nel caso, poi, di diete fai-da-te, si incorre fatalmente nel non

tenere conto del rapporto ‘massa magra-massa grassa’, col

risultato di perdere di peso, ma a scapito della massa muscolare

e non della ciccia, che, sorniona, torna a fare capolino e mostra

di sé in quei bei rotolini (o rotoloni).

I magazine, poi, si sbizzarriscono nel proporre le tendenze più

fantasiose, aggravando ancora di più la confusione nei lettori:

diete a punti, diete a zona, dissociate, macrobiotiche, a base di

sola frutta e giù così, fino a quelle estemporanee da improbabili

dietisti dell’ultima ora.

Solo una cosa sembra improbabile da raggiungere: fare

cambiare radicalmente le abitudini alimentari e dietetiche, quelle

da osservare tutto l’anno, E allora, viva la dieta, ma solo pensata.

le diete

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più di duemilacinquecento, adoggi, i consultori distribuitisul territorio italiano, vere te-

ste di ponte, per usare una metafo-ra bellica, dove è possibilesperimentare una funzionale edefficace sinergia: ostetriche e in-fermieri, assistenti sociali e pe-

diatri, ginecologi e psicologi.la loro dislocazione e fun-

zionalità, però, è del tuttodisomogenea, rivelandoancora una volta come ilterritorio nazionale sof-fra del male a macchiadi leopardo. restituen-doci una fotografia delbel paese che mortificaogni speranza di equità,

i servizi essenziali man-cano proprio da dove più

forte è il bisogno. buoni risul-tati nel centro nord convivono

con veri drammi al Sud.nel 2002 a perugia, al 78esimo

congresso nazionale Sigo (Società italianaginecologia e ostetricia) è emerso che iconsultori, adeguatamente potenziati, sonoservizi integrati di base per la promozionedella salute, a partire da quella riproddutiva.cosa accade se i Servizi sul territorio comin-ciano a latitare? A farne le spese sono soprat-tutto l’informazione e la prevenzione.

un’indagine della Sigo, condotta su un campionenazionale di 2 mila donne tra i 15 e i 45 anni, evi-denzia che solo la metà di essa usa metodi anti-concezionali (53 per cento); da ciò ne discende cheil 47 per cento delle italiane non ne usa nessuno enon previene gravidanze non attese. Altro dato al-larmante che emerge dalla stessa ricerca è che lascelta del metodo contraccettivo si basa essenzial-mente sul fai da te, soprattutto per quanta riguar-da le giovanissime. Anche le siciliane si orientanonella scelta del metodo contraccettivo tra consiglidelle amiche, giornali e internet. le donne sicilia-ne risultano bene informate sulla pillola in specialmodo e su altri anticoncezionali in genere, ma allostesso tempo questa informazione non incide suicomportamenti messi in atto, solo il 13 per centodi esse sceglie la pillola come metodo. le donnesiciliane si situano al di sotto della già bassa medianazionale con il 46 per cento (meno della metà) diesse a utilizzare metodi anticoncezionali. tale pa-norama ovviamente offre un amaro contraltare se,e i dati lo indicano chiaramente, fallisce l’istanzapreventiva dell’informazione e contraccezione.Quello a cui si assiste è ancora un uso massivo delricorso all’interruzione volontaria di gravidanzacome metodo di controllo delle nascite. le inter-ruzioni volontarie di gravidanza si attestano in 130mila l’anno in italia, 9 mila in Sicilia. ma ci sonocifre che ci parlano di un dramma nel dramma: ilricorso all’aborto clandestino. Ancora non sonostati raggiunti gli obiettivi della legge 194. Questasi poneva come scopo, l’eliminazione dello stesso,stimato prima dell’introduzione della legge in 250

di Patrizia Camedda

I consultori in Italia festeggiano il loro trentesimocompleanno. L’approvazione della legge 405 del ’75sanciva, infatti, 30 anni fa, l’istituzione dei centriconsultori familiari, centri polivalenti di cura e ascoltodedicati alle donne e alla loro sessualità

Liberedi scegliere

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medici di palermo che si prenderebbe carico di fa-re il giro della provincia per praticare l’aborto.

che la materia sia controversa e contraddittoria,lo si evince anche da casi esemplificativi come la di-chiarazione rilasciata dal ministro Storace in cui diceche la legge 194 non va toccata. e di fatto non latoccheranno, ma va attuata la parte relativa alla pre-venzione rispetto a quella inerente l’aborto. nei fattiè proprio una grande incongruenza, l’incapacità didare seguito a quel che di corretto è già stabilito.una legge, la 194, all’avanguardia che ha come ca-posaldi l’informazione e la prevenzione. l’intenzio-ne del legislatore era di sorvegliare l’evoluzione delfenomeno che si auspicava dovesse dominuire, unavolta espressa nella legalità, l’abortività clandestina.tale risultato è stato ottenuto a seguito di una mag-giore diffusione delle conoscenze, delle consapevo-lezze e delle competenze riguardo i metodi per laprocreazione responsabile.

l’ultima agghiacciante riflessione è su un fe-nomeno che per sua natura sfugge anche alle stimeapprossimative; tutto il sommerso dell’immigra-zione clandestina

Dal numero 114 de l’inchiesta – Luglio 2006

mila casi l’anno. i dati più recenti parlano di 20mila ogni anno in italia; 1500 in Sicilia, soprattut-to giovani donne e adolescenti ricorrono ai canaliclandestini. il mondo sommerso delle mammane,che con mezzi casalinghi e pericolosi ponevano fi-ne alle gravidanze indesiderate, è diventato semprepiù nascosto, tanto da essere dimenticato dallamaggiorparte delle persone. Stessa sorte è toccataai cucchiai d’oro (dallo strumento utilizzato, unasorta di cucchiaino metallico con cui si effettuavala pulizia dell’utero) così venivano definiti i mediciche praticavano l’aborto a chi poteva permettersile esorbitanti parcelle delle cliniche private. i 1500casi di aborti clandestini stimati per la Sicilia par-lano anche di aborti offerti al prezzo di 500 europer ogni mese di gravidanza e fanno riferimentosoprattutto ad adolescenti spaventate che rivolgen-dosi alle strutture pubbliche non riescono ad av-valersi di un loro diritto. molti gli ostacoli frappostitali da impedirne l’esercizio, annoveriamo, tra essi,anche quello dei medici obiettori di coscienza. ta-le fenomeno in Sicilia deve pur avere la sua rile-vanza se l’ospedale ingrassia ha presentato unprogetto chiamato aborto itinerante: un gruppo di

Sempre Confagricoltura èinoltre dell’idea che lecoltivazioni Ogm possanoaiutare numerosi compartiproduttivi attualmente incrisi. Posizioni che sidiscostano da quelle delministro Zaia , il quale vedegli Ogm come minaccia,piuttosto che come risorsa.

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