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Salt. II sett. Domenica 3 Gennaio II DOMENICA DOPO NATALE, (3) Messa propria, Gloria, Credo, prefazio del Natale Lez. Fest. : Sir 24,1-4.12-16; Sal 147; Ef 1,3-6.15-18; Gv 1,1-18 (oppure 1-5.9-14) BIANCO 08,00 10,00 19,00 Pro populo BATTESIMO DAMIAN Lunedì 4 Gennaio FERIA DEL TEMPO DI NATALE (6) Messa propria, prefazio del Natale Lez. Fest. : 1Gv 3,7-10; Sal 97; Gv 1,35-42 BIANCO 08,30 18,00 19,00 Def.Giovanni Loi INCONTRO DI PREGHIERA Martedì 5 Gennaio FERIA DEL TEMPO DI NATALE (6) Messa propria, prefazio del Natale Lez. Fer. : 1Gv 3,11-21; Sal 99; Gv 1,43-51 BIANCO 08,30 18,00 Def. Andrea Casula Mercoledì 6 Gennaio EPIFANIA DEL SIGNORE, solennità (1) Messa propria, Gloria, Credo, prefazio proprio Lez. Fest. : Is 60,1-6; Sal 71; Ef 3,2-3a.5-6; Mt 2,1-12 BIANCO 08,00 10.00 19.00 Pro populo Deff. Amelia e Antonio Pitzianti Giovedì 7 Gennaio FERIA DOPO L’EPIFANIA (6) Messa propria, prefazio del Natale o dell’Epifania Lez. Fer. : 1Gv 3,22 – 4,6; Sal 2; Mt 4,12-17.23-25 BIANCO 08,30 17,00 18,00 Adorazione Def. Bonaria Labieni (Trigesimo) Venerdì 8 Gennaio FERIA DOPO L’EPIFANIA (6) Messa propria, prefazio del Natale o dell’Epifania Lez. Fer. : 1Gv 4,7-10; Sal 71; Mc 6,34-44 BIANCO 08,30 18,00 Deff. Angelo Bottari - Antonia Quarantiello Def. Bruno Aresu Sabato 9 Gennaio FERIA DOPO L’EPIFANIA (6) Messa propria, prefazio del Natale o dell’Epifania Lez. Fer. : 1Gv 4,11-18; Sal 71; Mc 6,45-52 BIANCO 08,30 17,00 18,00 Adorazione Def. Raffaele Deiana Domenica 10 Gennaio BATTESIMO DEL SIGNORE, festa (3) Messa Propria, Gloria, Credo, prefazio proprio Lez. Fest. : Is 40,1-5.9-11; Sal 103; Tt 2,1-14; 3,4-7; Lc 3,15-16.21-22 BIANCO 08,00 10,00 17,00 19,00 Pro populo Def. Remigio Farigu (Trigesimo) ASSEMBLEA GENERALE TESSE- RATI ORATORIO Def. Efisio Sanna E chi potrebbe conoscere la bontà della luce, se non avesse provato le tenebre della notte? (Origene) Le prossime feste: Epifania, Battesimo del Signore, ci proietteranno in un clima di manifestazione e accoglienza, in questa domenica siamo concentrati ancora nella contemplazione del mistero di Dio con noi. È bella l’immagine della sapienza di Dio che lascia la sua dimora ultraterrena non solo per mani- festarsi nel creato, ma anche per fissare la sua dimora in un popolo. Mi ha sempre lasciato pieno di ammirazione l’orgoglio del popolo eletto di sentirsi depositario di una scienza superiore a quella degli altri popoli; so che da questo sentimento si può cadere nell’integralismo, ma mi sono sempre augurato che la Chiesa e i cristiani coltivino la gratitudine di essere, per bontà divina, depositari di tutta la verità su Dio e sull’uomo. Avere la verità è una responsabilità, è un dono non un merito, è un dovere tra- smetterla con la testimonianza non imporla con la violenza, è coerenza di vita non compromesso con l’errore, è umile servizio non arrogante superbia, è … il Dio Incarnato, è Gesù, con la sua passione per la verità che diventa sofferenza nel subire oltraggi e dolore fino al sacrificio di sé. Per noi è credere che lui è la Verità, la Via, la Vita. Egli ha posto la sua dimora fra gli uomini, ma proprio in mezzo ai noi di ogni tempo, ai noi che credono di potersi impadronire di lui, ma proprio "i suoi" non lo accolgo- no. Una nostra bimba del catechismo ha realizzato il suo presepio con materiale di scarto, chi non ha coscienza di essere "scarto" rischierà sempre di essere scartato. A quanti però lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio. "Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio"! E lo siamo realmente in e per i meriti del suo Figlio, Gesù, che ha posto la sua dimora in mezzo a noi. Purtroppo la sua presenza in mezzo a noi è così "eccessiva" che, per abitudine e/o falsa esaltazione della sua grandezza, tendiamo a neutralizzarla. Il Dio infinito, creatore, onnipotente ci piace lasciarlo in cielo nella sua infinita maestà, per invocarlo tutt’al più in caso di necessità; il Dio incarnato nella sua chiesa, nella sua parola, nei sacramenti e in modo particolare nell’Eucarestia celebrata nelle messe e adorata nel tabernacolo, il Dio che vuole incarnarsi nella nostra vita quotidiana, casa, chiesa, lavoro, società magari preferiamo celebrarlo occasionalmente senza lasciargli troppo spazio. Quanto più i nostri ideali, le nostre scelte, la nostra vita saranno modellati sulla sua e sui suoi insegnamenti, tanto più saremo degni di essere chiamati figli di Dio. Quanto più la sua luce rischiarerà la nostra vita tanto più saremo luce per gli uomini che cercano un senso ed uno scopo alla propria esistenza. Sac. Giuseppe RIFLETTIAMO RIFLETTIAMO RIFLETTIAMO SULLA SULLA SULLA PAROLA DI DIO PAROLA DI DIO PAROLA DI DIO VIA QUINTINO SELLA (09121) CAGLIARI TEL 070504200 Anno XIV N. 686 E-mail: [email protected]/Sito internet: www.parrocchiasanteusebiocagliari.it Oratorio S. Eusebio C.F. 92163100925 Il mistero della tua incarnazione è inesauribile per la mente umana. Oggi contempliamo sia un Dio Bambino che si fa carne, debolezza umana, fragilità, sia un Bimbo che prende dimora tra gli uomini per meglio capire le nostre sofferenze e paure. Oggi ti incateni a noi, e se ti faremo entrare in noi, ci renderai partecipi di te facendoci diventare figli del Padre. Tu che da sempre sei presso il Padre, sei venuto a rivelarci il suo volto d’amore. Hai volu- to legare la tua vita alla nostra, per sempre, in ogni situazione e circostanza. Hai posto le tue radici in mezzo a noi affinché anche noi potessimo essere con te. Grazie, Dio Bambino.

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Page 1: Salt. II sett. Pro populo Domenica 3 Gennaio BATTESIMO ... ns... · Lez. Fest. : Is 60,1-6; Sal 71; Ef 3,2-3a.5-6; Mt 2,1-12 BIANCO 08,00 10.00 19.00 Pro populo Deff. Amelia e Antonio

Salt. II sett.

Domenica 3 Gennaio

II DOMENICA DOPO NATALE, (3) Messa propria, Gloria, Credo, prefazio del Natale

Lez. Fest. : Sir 24,1-4.12-16; Sal 147; Ef 1,3-6.15-18;

Gv 1,1-18 (oppure 1-5.9-14) BIANCO

08,00 10,00 19,00

Pro populo BATTESIMO DAMIAN

Lunedì 4 Gennaio

FERIA DEL TEMPO DI NATALE (6) Messa propria, prefazio del Natale

Lez. Fest. : 1Gv 3,7-10; Sal 97; Gv 1,35-42

BIANCO

08,30 18,00 19,00

Def.Giovanni Loi INCONTRO DI PREGHIERA

Martedì 5 Gennaio

FERIA DEL TEMPO DI NATALE (6) Messa propria, prefazio del Natale

Lez. Fer. : 1Gv 3,11-21; Sal 99; Gv 1,43-51 BIANCO

08,30 18,00

Def. Andrea Casula

Mercoledì 6 Gennaio

EPIFANIA DEL SIGNORE, solennità (1) Messa propria, Gloria, Credo, prefazio proprio

Lez. Fest. : Is 60,1-6; Sal 71; Ef 3,2-3a.5-6; Mt 2,1-12

BIANCO

08,00 10.00 19.00

Pro populo Deff. Amelia e Antonio Pitzianti

Giovedì 7 Gennaio

FERIA DOPO L’EPIFANIA (6)

Messa propria, prefazio del Natale o dell’Epifania

Lez. Fer. : 1Gv 3,22 – 4,6; Sal 2; Mt 4,12-17.23-25

BIANCO

08,30 17,00

18,00

Adorazione

Def. Bonaria Labieni (Trigesimo)

Venerdì 8 Gennaio

FERIA DOPO L’EPIFANIA (6)

Messa propria, prefazio del Natale o dell’Epifania

Lez. Fer. : 1Gv 4,7-10; Sal 71; Mc 6,34-44 BIANCO

08,30 18,00

Deff. Angelo Bottari - Antonia Quarantiello Def. Bruno Aresu

Sabato 9 Gennaio

FERIA DOPO L’EPIFANIA (6)

Messa propria, prefazio del Natale o dell’Epifania

Lez. Fer. : 1Gv 4,11-18; Sal 71; Mc 6,45-52 BIANCO

08,30 17,00

18,00

Adorazione

Def. Raffaele Deiana

Domenica 10 Gennaio

BATTESIMO DEL SIGNORE, festa (3) Messa Propria, Gloria, Credo, prefazio proprio

Lez. Fest. : Is 40,1-5.9-11; Sal 103; Tt 2,1-14; 3,4-7;

Lc 3,15-16.21-22 BIANCO

08,00 10,00 17,00 19,00

Pro populo Def. Remigio Farigu (Trigesimo) ASSEMBLEA GENERALE TESSE-

RATI ORATORIO

Def. Efisio Sanna

E chi potrebbe conoscere la bontà della luce, se non avesse provato le tenebre della notte? (Origene)

Le prossime feste: Epifania, Battesimo del Signore, ci proietteranno in un clima di manifestazione e accoglienza, in questa domenica siamo concentrati ancora nella contemplazione del mistero di Dio con noi. È bella l’immagine della sapienza di Dio che lascia la sua dimora ultraterrena non solo per mani-

festarsi nel creato, ma anche per fissare la sua dimora in un popolo. Mi ha sempre lasciato pieno di ammirazione l’orgoglio del popolo eletto di sentirsi depositario di una scienza superiore a quella degli altri popoli; so che da questo sentimento si può cadere nell’integralismo, ma mi sono sempre augurato che la Chiesa e i cristiani coltivino la gratitudine di essere, per bontà divina, depositari di tutta la verità su Dio e sull’uomo. Avere la verità è una responsabilità, è un dono non un merito, è un dovere tra-smetterla con la testimonianza non imporla con la violenza, è coerenza di vita non compromesso con l’errore, è umile servizio non arrogante superbia, è … il Dio Incarnato, è Gesù, con la sua passione per la verità che diventa sofferenza nel subire oltraggi e dolore fino al sacrificio di sé. Per noi è credere che lui è la Verità, la Via, la Vita. Egli ha posto la sua dimora fra gli uomini, ma proprio in mezzo ai noi di ogni tempo, ai noi che credono di potersi impadronire di lui, ma proprio "i suoi" non lo accolgo-no. Una nostra bimba del catechismo ha realizzato il suo presepio con materiale di scarto, chi non ha coscienza di essere "scarto" rischierà sempre di essere scartato. A quanti però lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio. "Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio"! E lo siamo realmente in e per i meriti del suo Figlio, Gesù, che ha posto la sua dimora in mezzo a noi. Purtroppo la sua presenza in mezzo a noi è così "eccessiva" che, per abitudine e/o falsa esaltazione della sua grandezza, tendiamo a neutralizzarla. Il Dio infinito, creatore, onnipotente ci piace lasciarlo in cielo nella sua infinita maestà, per invocarlo tutt’al più in caso di necessità; il Dio incarnato nella sua chiesa, nella sua parola, nei sacramenti e in modo particolare nell’Eucarestia celebrata nelle messe e adorata nel tabernacolo, il Dio che vuole incarnarsi nella nostra vita quotidiana, casa, chiesa, lavoro, società magari preferiamo celebrarlo occasionalmente senza lasciargli troppo spazio. Quanto più i nostri ideali, le nostre scelte, la nostra vita saranno modellati sulla sua e sui suoi insegnamenti, tanto più saremo degni di essere chiamati figli di Dio. Quanto più la sua luce rischiarerà la nostra vita tanto più saremo luce per gli uomini che cercano un senso ed uno scopo alla propria esistenza. Sac. Giuseppe

RIFLETTIAMORIFLETTIAMORIFLETTIAMO

SULLASULLASULLA PAROLA DI DIOPAROLA DI DIOPAROLA DI DIO

VIA QUINTINO SELLA (09121) CAGLIARI TEL 070504200

Anno XIV N. 686

E-mail: [email protected]/Sito internet: www.parrocchiasanteusebiocagliari.it

Oratorio S. Eusebio

C.F. 92163100925

Il mistero della tua incarnazione è inesauribile per la mente umana. Oggi contempliamo

sia un Dio Bambino che si fa carne, debolezza umana, fragilità, sia un Bimbo che prende

dimora tra gli uomini per meglio capire le nostre sofferenze e paure. Oggi ti incateni a noi,

e se ti faremo entrare in noi, ci renderai partecipi di te facendoci diventare figli del Padre.

Tu che da sempre sei presso il Padre, sei venuto a rivelarci il suo volto d’amore. Hai volu-

to legare la tua vita alla nostra, per sempre, in ogni situazione e circostanza. Hai posto le

tue radici in mezzo a noi affinché anche noi potessimo essere con te. Grazie, Dio Bambino.

Page 2: Salt. II sett. Pro populo Domenica 3 Gennaio BATTESIMO ... ns... · Lez. Fest. : Is 60,1-6; Sal 71; Ef 3,2-3a.5-6; Mt 2,1-12 BIANCO 08,00 10.00 19.00 Pro populo Deff. Amelia e Antonio

U na solennità e due do-meniche nelle quali la liturgia ci propone, nel

Vangelo, tre episodi assolutamente diversi accomunati da un unico messaggio, l’E-pifania, la ma-nifestazione del Signore. Cominciamo con il misterioso episodio dei magi, venuti dal-l’Oriente, propostoci oggi nel vangelo di Matteo. Già Isaia aveva visto Gerusa-

lemme invasa dai cammelli di Madian e di Efa che portavano oro e incenso. La scena di Isaia è tutta luce e splendore, è l’immagine trionfale di quella chiamata dei popoli alla fede, di cui Paolo si sente ministro. Tutti chiamati a condividere la stessa eredità che è poi Cristo Gesù Salvatore. L’evento sognato da Isaia avrebbe senza dubbio mani-festato l’onnipotente maestà di Dio, suscitato stupore e forse anche timore. Il misterio-so, eppur così caro alle nostre tradizioni, episodio riferitoci da Matteo sembra riflettere tutto questo. Erode e Gerusalemme restarono turbati da qualcosa accaduto in mezzo a loro, ma di cui non si erano accorti e che, per la maggioranza di loro, non ha alcun si-gnificato. Chi ha paura, chi si sente minacciato è Erode e conosciamo la sua reazione. Eppure, che cosa può far meno paura di un bimbo disarmato che ha per culla, provviso-ria, una mangiatoia? Che cosa può far meno paura di un crocifisso, tradito e abbando-nato da uno sparuto nucleo di seguaci senza armi, senza mezzi e capacità umane? No, il nostro Dio non è un Dio che ha scelto di incutere paura manifestandosi nella sua mae-stà e onnipotenza. Ha voluto e vuol essere luce per dissipare le nostre tenebre; ma ciò che è impossibile in natura è possibile all’uomo: "le tenebre non lo hanno accolto". Egli è la luce che brilla dall’alto per rischiarare le nostre tenebre. Si è fatto uomo per poterci incontrare, si è fatto crocifiggere per abbracciare le nostre sofferenze. Si è fatto trovare dai sapienti che lo cercano con cuore puro, nella scienza che non è arroganza, nella sua parola che rivela, se accolta con fede quale essa è: "parola di Dio". Si rivela ai piccoli ed ai poveri che non bramano ricchezze e potere, ma ripongono in lui la loro fiducia e la loro speranza. Si fa trovare nei segni oscuri della natura, nelle storie contor-te e contraddittorie degli uomini. Dà un senso al bene perché ha espiato ogni male e ogni peccato. È questo il Dio che i Magi adorano in quel bimbo in braccio a sua madre. È l’incontro con questa normalissima famiglia che li fa tornare diversi al loro paese. Sac. Giuseppe

Domenica 10 GENNAIO | 0re 17

ASSEMBLEA GENERALE TESSERATI ORATORIO 1) Presentazione e/o elezione rappresentanti dei gruppi 2) Linee di programmazione

S iete tutti invitati : famiglie, bambini, giovani, adulti, anziani, Mercoledì 6

Gennaio in Oratorio, per trascorrere qualche ora in allegria e in compagnia. Dalle ore 16 con canti, giochi e tanta gioia di stare insieme.

D omenica 20, ore 18.10, in parrocchia si stava per celebrare la Novena di Natale, all’ap-parenza simile alle altre, gioiosa, dal ricordo

prezioso e antico. A un tratto entrano in chiesa un gruppo di fanciulle e fanciulli che a-vanzano e si dispongono fra i primi banchi della chiesa; è il coro dei più giovani della nostra parrocchia. Da quel momento fino al termine della Novena è stato un tuffo fra i ricordi più belli e incancellabili della mia infanzia. Il coro ha intonato la prima canzone (in sardo), ricordo della nostra più antica tradizione natalizia e tutti abbiamo cantato. La Novena si è svolta come i giorni precedenti, eppure è stata speciale. Al termine, prima che iniziassero a intonare: “ Tu scendi dalle stelle”, Don Giuseppe ha allargato le sue braccia, avrebbe voluto abbracciarli tutti, felice come tutti i presenti della splendida sor-presa. Terminato il canto c’è stata la famosa lotteria, entusiasmo in tutti i visi. Grazie a voi tutti che avete fatto vivere un momento indimenticabile. Siete Preziosi. Carla

C iao carissima, sono Paolo. Ti ho scritto una letterina due anni fa, nella quale mi permettevo di darti qualche con-

siglio per poter svolgere nel modo migliore la tua straordi-nariamente meritoria attività. Non so se ti sei comprata un’apixedda,come ti consigliavo, per trasportare i doni. Im-magino di no, ma spero abbia quanto meno motorizzato la tua scopa. E magari comprato un GPS per viaggiare con più sicurezza. Oggi ti scrivo per farti una richiesta appassionata. Una richiesta che nasce dopo aver visto una trasmissione televisiva nella quale si chiedeva agli ospiti di indicare una foto che simboleggiasse l’anno 2015. Ognuno ha dato la sua risposta, e mi sono chiesto quale foto io avrei indicato. Ebbene ho pensato alla foto (chi non la ricorda?) di quel bambino ritrovato morto in una spiaggia della Turchia. Morto per-ché cercava quella libertà alla quale aveva assolutamente diritto. Come ogni essere umano. Quella foto per me è il simbolo della sopraffazione, della negazione dei diritti umani, della violenza che gli uomini esercitano sui propri simili. In particolare sui bambini ai quali viene negata, se non la vita fisica, un’infanzia serena, il diritto alle cure sanitarie, all’istruzione. Cosa ti chiedo cara Befana? Ti chiedo di mettere nel tuo sacco quelle cose semplici, ovvie, che devono essere alla base della vita civile. Rispetto per la vita umana. Amore per il proprio simile ed in particolare per i bambini. Rispetto per la diversità, condi-visione dei beni materiali. Rispetto per la natura. Ascolto e rispetto dei sentimenti. Metti nel sacco queste piccole grandi cose. Sali in alto nel cielo, chiedi a chi può di darti una bella notte stellata. Apri il sacco e spargi a piene mani queste piccole grandi cose sul mon-do. Spargile su tutti gli uomini, perché tutti ne abbiamo bisogno. Senza distinzione di colo-re della pelle, di razza, religione. Sarebbe meraviglioso veder cadere dal cielo una polveri-na magica, impalpabile che penetri dolcemente nel cuore di ogni uomo. La mattina del 6 gennaio ci alzeremmo tutti col cuore più leggero, sorridenti, ben disposti verso i propri vicini, i propri parenti, verso tutti. Grazie per quello che potrai fare. Buon lavoro. Paolo