Sallustio

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Un sopravvissuto o un profeta?

86-35Fece politica attivaSi schierò dalla parte dei populares e di

CesareEbbe in incarico istituzionale prestigioso

(provincia d’Africa)Visse all’ombra di CesareAbbandonata la vita politica dopo la morte

di Cesare, si dedicò alla storiaNel presente vide un gravissimo degrado, e

collocò ogni virtù nel passato

Fu uno storico obiettivo o di parte?O meglio, gli riconosciamo onestà nell’opera storiografica?

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Opere di incerta attribuzione

Empedoclea poema filosofico sulla filosofia empedoclea, citato da Cicerone e considerato negativamente per la sua pesantezza

2 Epistulae ad Caesarem- Tra 50 e 46 a:C. Consigli a Cesare per conferire legittimità al suo potere assoluto: dalla clementia ad un piano di moralizzazione per porre fine all’avidità di denaro dei nobili e ai cattivi costumi della plebe

Invectiva in Ciceronem quasi certamente spuria, bersaglia l ‘uomo pubblico e l’uomo privato (il Romolo di Arpino)

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Le opere

De coniuratione Catilinae 42-41 a.C. Bellum Iughurtinum 41-39 Historiae 39-35

“Decisi di narrare con cura carptim le imprese del popolo romano secondo che mi sembravano degne di ricordo”

La prevalente scelta della monografia (le Historiae sono opera annalistica, ma dedicata a fatti recenti e centrata su pochi fatti fondamentali) è determinata dal fatto che Sallustio attribuisce alla storia un valore conoscitivo

La crisi che attanaglia stato e società romana si può spiegare studiando singoli fatti che hanno contribuito allo sfaldamento della res publica, rintracciandone le cause remote e inquadrandoli in un ampio complesso di valutazioni etiche, alo scopo di trarne insegnamento

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Perché Catilina e Giugurta?

DE CONIURATIONE CATILINAE:Sallustio motiva con “ la singolarità del delitto e della minaccia portata allo Stato” : nella congiura di Catilina individua il centro della crisi dello stato e l’apice di un processo degenerativo su cui intende indagare

Chiaro intento politico:

1. far luce sulla corruzione dell’aristocrazia contemporanea

2. Scagionare Cesare dall’accusa di essere stato uno degli ispiratori della congiura

BELLUM IUGHURTINUM: guerra contro Giugurta e situazione a Roma .Contrappone la classe dirigente corrotta e in via di disfacimento con l’homo novus mario, esponente di un ceto moralmente più sano che ha trovato voce nel partito dei populares

L’adesione alla linea politica democratica qui è più matura, caratterizzata anche da analisi economiche (corruzione in grado di orientare le scelte politiche, militari ed economiche di Roma)e da obiettività anche nei cfr. dei populares)

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De Coniuratione Catilinae

61 capitoli I parte: proemio, ritratto di Catilina, digressione

sulla storia precedente di Roma, storia della congiura fino alla dichiaraz. Di Catilina come nemico dello Stato (capp. I-36)

II parte excursus sulla situazione politica e sociale di Roma (36,4-39,5)

III parte: mosse eversive dei compagni di Catilina, condanna di catilina, discorsi di Cesare e Catone sulla condanna a morte e prevalenza della posiz. di Catone. Esecuzione della condanna a morte dei congiurati. Catilina ripara in Etruria per organizzare una resistenza. Battaglia di Pistoia e morte di Catilina.(39,6-61)

Il proemio Il ritratto di Catilina La crisi: avidità e ambizione

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Bellum Iughurtinum

Composta tra 41 e 39, è anch’essa una monografia storica. 114 capitoli

La struttura I-IV proemio-elogio della storia 5-16 antefatti della guerra 17-19 excursus sull’africa 20-40 tentativi diplomatici di Roma e I fase della

guerra 41-42 dai buoni costumi ad degrado etico 43-77 II fase della guerra 78-79 excursus su Leptis 80-114 ultima fase della guerra, da Metello a Mario;

l’arrivo di Giugurta in catene a Roma e il trionfo di Mario

Proemio Ritratto di Giugurta Mario

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La guerra contro Giugurta

118: muore Micipsa, re di Numidia, stato alleato di Roma

A contendersi il regno Iempsale, Aderbale (figli) e Giugurta (nipote)

Giugurta, assetato di potere, fa uccidere Iempsale, costringe alla resa Aderbale, che chiede aiuto a Roma contro Giugurta.

Giugurta con atti diplomatici e ricorrendo alla corruzione convince Roma che il regno si può dividere in due. Quando però uccide anche Aderbale Roma è costretta ad intervenire.

La guerra dura ben 6 anni (111-105). A comandare gli eserciti L. Calpurnio Bestia, Spurio Postumio Albino, Cecilio Metello, che non riescono a risolvere la situazione (?!) Solo Mario, console nel 107 , sconfigge finalmente Giugurta e Bocco di Mauretania, suo alleato

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Historiae

Impianto annalistico, trattano a gli avvenimenti che vanno dal 78 (morte di Silla fino al 66 (guerra contro i pirati)

In 5 libri Ci sono rimasti:4 discorsi (M.Emilio Lepido,

l.marcio Filippo, G. Aurelio Cotta, console, G.Licinio macro, trib.pl.);2 lettere (di Pompeo al Senato, di Mitridate ; 500 fragm.)

Struttura ipotizzata: Libro I 78-77 Libro II 77-75 Libro III 74-72 Libro IV 72-67 Libro V 67-66

I fatti principali trattati : Insurrezione di Lepido, guerra di Sertorio, campagne contro i pirati, rivolta di Spartaco, III guerra mitridatica

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Sallustio e la storia

Storiografia a tesi Intento moralistico e pedagogico (opposizione tra il

buon tempo antico e i suoi boni mores catoniani, e la realtà attuale, caratterizzata da vizio, corruzione, smodatezza) ;rimpianto e inquietudine per il presente

Crisi dello stato: brama di ricchezze e potere,decadimento dei costumi, discordia tra partiti politici, causata anche dalla mancanza di metus hostilis (paura di un nemico esterno)che mina la compattezza.

La storia: un servizio utile per lo stato (vedi proemi); dibattito otium/negotium

Sallustio e Tucidide: moralistico il primo, autenticamente morale il secondo.

La ricerca scientifica di T. si fonda sullo studio delle forze contrastanti e sui conflitti di interesse. Più vicini nei comportamenti stilistici (audacia, densità, asprezza, genere monografico, discorsi)

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La scrittura

Sallustio rifiuta il modello isocrateo-ciceroniano indicato da Cicerone nel De oratore: stile facile e sciolto, dolce e uniforme, senza asprezze proprie dello stile giudiziario o forense. (concinnitas)

Opta per Tucidide e per la sua storiografia “tragica”, con influssi anche dall’epica e dalla poesia tragica (Ennio)

Stile molto personale, caratterizzato dalla brevitas e dalla variatio(mutamenti spesso inattesi di costrutto o di impiego di categorie grammaticali)

Prosa nervosa , tesa e scattante,ricca di asindeti e d ellissi; frequente ricorso agli arcaismi, impiego notevole di infiniti storici, presenti storici, frasi nominali e indicativi in luogo di congiuntivi