Saggistica Aracne · shua, spesso ripresi nei Vangeli, dai quali emerge un profilo sorprendente...

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Saggistica Aracne

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Saggistica Aracne

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Elio Contenti

Gesù il nazareno

Cronache dalla PalestinaDalla profezia di Zarathustra al dubbio di Giuda Iscariota

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I edizione: maggio

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Dedicato a mia madre,che nella fede in Gesù

ha trovato rifugio,coraggio e speranza.

Mia madre si chiamava Celeste

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Foto concessa dal Museo Archeologico di Milano (corsoMagenta), Sezione “Cesarea Marittima”. Il blocco calcareocon l’iscrizione di Ponzio Pilato, solo in parte leggibile, eraposta sul “Tiberieum”, un complesso da lui edificato in onoredel suo imperatore. Il blocco fu poi riutilizzato come gradinodi un teatro a Cesarea Marittima, sede della prefettura dellaGiudea, e scoperto tra le sue rovine nel da una missionearcheologica dell’Istituto Lombardo di Scienze e lettere diMilano. Originale presso il museo di Israele a Gerusalemme.

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Indice

Nota introduttiva

Prologo

Capitolo IIl disagio di Yeshua

Capitolo IIIl vuoto narrativo

Capitolo IIIL’incontro con Zarathustra

Capitolo IVL’Avesta nel pensiero di Yeshua

Capitolo VLa strada dell’ascesi

Capitolo VILa predicazione

Capitolo VIIPassi scelti

Capitolo VIIIGerusalemme

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Indice

Capitolo IXIl fuoco della ribellione

Capitolo XLo scontro teocratico

Capitolo XIGiuda Iscariota

Capitolo XIII timori di Pilato

Capitolo XIIII rancori di Gerusalemme

Capitolo XIVL’ultima cena

Capitolo XVVerso il processo

Capitolo XVICommento al processo

Capitolo XVIILa condanna di un mite

Epilogo

Bibliografia

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Nota introduttiva

Queste pagine nascono dal desiderio di ricostruire, attraversola documentazione storica e religiosa disponibile, una storiadiversa di Gesù, al quale nel racconto viene restituito il suonome ebraico: Yeshua, perché Gesù, nome italianizzato di Jesus,identifica nel sentire comune il figlio di Dio. Yeshua ci aiuteràad immaginarlo come uno dei tanti bambini che correvano evociavano nei villaggi della Galilea.

In Palestina Yeshua era un nome diffusissimo. Lo troviamogià nelle prime pagine delle “Antichità giudaiche“ di FlavioGiuseppe quando Mosè fuggito dall’Egitto, dovendo affrontaregli Amaleciti, gli abitanti di Petra, affidò il comando dei suoiuomini a Yeshua, il figlio di Naucos. Così erano identificati gliebrei nelle tribù. “Figlio di” come una sorta di cognome.

Yeshua era figlio di Giuseppe: “Yeshua ben Joseph”.È l’uomo che abbiamo imparato a conoscere attraverso i

passi dei Vangeli letti la domenica. Tre anni di parabole bellissi-me con le quali, come un seminatore, lanciava nelle coscienzeil suo messaggio d’amore.

Della sua adolescenza e gioventù abbiamo poche notizie.Matteo racconta la sua infanzia fino al ritorno di Giuseppe aNazareth; Luca fino ai dodici anni, quando parla nel tempio.

A colmare in parte questa lacuna, c’è una fioritura di “Van-geli apocrifi” ignorati dalla chiesa perché ritenuti non “ispirati”e perciò poco conosciuti, che saranno trattati come cronachedell’epoca utili a ricostruire la vita di Yeshua.

Narrano prevalentemente la storia di Maria, nata anch’essaper intervento divino e le vicissitudini di Giuseppe che dopo

. L. M, Antichità giudaiche di Flavio Giuseppe, vol. ° UTET Torino ,Libro III, –p. .

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Nota introduttiva

la fuga in Egitto, vagava da un villaggio all’altro a causa diYeshua che creava problemi alla convivenza nei villaggi dove sifermava.

La vita di Yeshua è tutta nei Vangeli canonici e apocrifi,mentre la sua personalità può essere arricchita dai Vangeli “gno-stici’, che non riportano episodi di vita, ma solo “detti” di Ye-shua, spesso ripresi nei Vangeli, dai quali emerge un profilosorprendente sul suo pensiero etico, insieme a considerazionisull’origine della materia e sull’inizio e la fine dei tempi.

Dai Vangeli canonici e apocrifi si cerca di ricostruire la vitadell’uomo spogliata dalla sua divinità, mentre la storia, insiemeai Vangeli, fornisce il contesto politico che ha travolto Yeshua eche ha lo ha portato alla crocifissione, una condanna che Pilatoha giustificato agli occhi degli ebrei, per essere stato acclamatocome re dei giudei.

Gli apocrifi, nel raccontare la nascita di Yeshua, descrivonoGiuseppe sorpreso e poi furioso quando, dopo molti mesi di la-voro passati a Cafarnao, lontano da casa, torna a Gerusalemmee scopre che Maria è incinta di pochi mesi. Ma è una paternitàdi cui si sente estraneo. È stato assente troppo tempo e quelfiglio non è suo.

La gravidanza di Maria è vissuta da Giuseppe con il doloree la vergogna per una moglie adultera. Accuse, liti, insulti edesiderio di ripudio e di abbandono. Sono pagine nelle qualiil lettore è di fronte alla storia di un tradimento e ad una spie-gazione che non ha nulla di divino, anche se poi negli stessi

. Altre scarne notizie, compreso la paternità di Yeshua, attribuita ad un soldatogreco della guardia di Erode, vengono da una ricostruzione biografica di TiberioClaudio Cesare, curata da Robert Graves, che narra della dinastia degli Erodi, di Gesù,di Giovanni Battista e di Pilato. Graves nella sua nota preliminare dichiara: “Nei mieiriferimenti agli albori del Cristianesimo mi sono scrupolosamente astenuto dall’inventareepisodi di carattere diffamatorio, ma ne ho citati alcuni, tra i più antichi perché Claudio,personalmente, non era favorevole alla Chiesa Cristiana, e traeva la maggior parte delleproprie informazioni in materia religiosa orientale dal suo vecchio compagno di scuolaErode Agrippa, il re giudeo che fece giustiziare San Giacomo e incarcerare San Pietro”R.G — Il divo Claudio, Bompiani editore, Arti grafiche Chiamenti, Verona —p. , , .

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Nota introduttiva

apocrifi, il tormento di Giuseppe è risolto in chiave fideistica.Ma insieme alla nascita di Yeshua, molto di ciò che è stato rac-contato, e che resta nel mistero o nel vago, può trovare unaspiegazione razionale.

La sua condanna a morte non trova giustificazioni nel dirittoromano, mentre resta da spiegare perché Pilato, prefetto in car-riera, volesse inizialmente salvare un predicatore sconosciutoschierandosi contro Caifa, il potente Sommo sacerdote la cuicarica era inserita nel sistema di governo romano, e al qualedoveva molto. Caifa, che con Pilato aveva stretto rapporti diamicizia rafforzati dai comuni interessi politici, era intervenu-to, in suo favore e in più occasioni con la tutta l’autorità e ilpotere economico del tempio, frenando la comunità ebraicache si ribellava contro la condotta del governatore insensibi-le alle tradizioni degli ebrei, e il prefetto era consapevole chesenza l’appoggio del Sommo sacerdote, la sua carriera politicasarebbe finita anzitempo.

Nei racconti dei Vangeli canonici, restano deboli le accusemosse a Yeshua da parte delle autorità giudaiche. Manca lamotivazione forte per volere la morte di un uomo che eraconsiderato un grande profeta, se non il Messia annunciato, enon c’è una spiegazione plausibile sulle motivazioni che hannospinto Giuda a tradire Yeshua.

A noi, che a distanza di tanti anni sentiamo ancora l’emozio-ne e la bellezza della sua parola, riesce difficile pensare che chilo ha conosciuto e condiviso con lui la straordinaria avventuradi un mondo arcaico che cambiava, che si liberava di un dio mi-naccioso e vendicativo, per aprirsi alla serenità del Padre celestedi Yeshua, possa averlo tradito per trenta miserabili danari.

Un danaro era la paga di una giornata di lavoro nei campi. Ècredibile?

Con queste pagine si propone una reinterpretazione dellecronache filtrandole da tutto ciò che è divino e quindi dai mira-coli. Ma cosa pensare degli evangelisti che su queste guarigionihanno costruito il Figlio di Dio? Nel momento in cui i miracolisono negati, chi li ha raccontati, è ancora attendibile?

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Nota introduttiva

I narratori hanno raccolto a distanza di molti anni e senzaavere a disposizione una sequenza temporale affidabile, noti-zie riprese dal racconto orale che scavava nella memoria dichi a sua volta aveva raccolto ricordi e testimonianze, ma percomprendere ciò che è stato raccontato di Yeshua, dovremoanzitutto calarci nell’atmosfera profetica e messianica della Pa-lestina e nel bisogno di testimoniare a distanza di anni dallamorte di Yeshua, la sua vita, il suo agire ed il significato dellasua predicazione.

Negli anni che sono seguiti alla sua morte, tra i suoi seguaci,si dava come verità acquisita che egli fosse Figlio di Dio, percui il miracolo raccontato da altri era verità di per sé. È perquesto che si guarderà a coloro che li hanno raccontati, come a“testimoni assenti“. Luca ad esempio, che racconta dei miracolidel paralitico, del cieco, del servo del centurione e della mol-tiplicazione dei pani e dei pesci, in apertura del suo vangelodichiara di avere raccolto quello che ha « con diligenza investigatofin dall’origine ».

Ciò premesso, nel momento in cui inizia la reinterpretazio-ne dei Vangeli canonici ed apocrifi, l’attenzione del lettore ècatturata da ciò che nei passi della domenica viene omesso. Bre-vi cenni, poche righe, ma sufficienti a farci prendere coscienzache Yeshua, in molte circostanze è stato oggetto di tentativi dilinciaggio, di giustizia sommaria e di lanci di pietra, immaginidifficili da accettare per l’uomo visto come figlio di Dio.

A questo bisogna aggiungere una condanna a morte in con-tumacia da parte di Caifa, con la conseguente decisione diYeshua di non recarsi più nella Giudea.

Quanto basta per capire che a parte le folle adoranti, intorno aYeshua ci sono stati settori portanti della società ebraica che hannocercato di eliminare un profeta fastidioso per l’ordine sociale,molto tempo prima della sua fine a Gerusalemme, e che nonpotendo condannarlo sulla base della Torah, hanno fomentatol’odio religioso degli integralisti, da cui i tentativi di linciaggio.

. Edizioni Polaris, La Sacra Bibbia, Cuneo , Vangelo secondo Luca, ,, p. .

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Nota introduttiva

Ma la predicazione religiosa di Yeshua, non è stata una mi-naccia solo per la classe sacerdotale, perché sul fronte politico,Erode Antipa percepisce nelle folle che lo seguono un pericoloper il suo regno e decide di metterlo a morte (come già avevafatto con il Battista), quando gli zeloti vedendo in lui una figuraannunciata dai profeti come un erede di Davide, gli offrono lacorona di re.

Sono fatti importanti dai quali emerge che la vita di Yeshuaè stata molto più complessa di quella che abbiamo conosciuta,e che la sua utopia e il suo tentativo di riformare nel profondola società, minavano alla radice le regole sulle quali fondava lateocrazia ebraica, mentre il favore delle folle impensieriva il redella Galilea.

La storia che si propone è atipica, in quanto mette insiemericostruzioni storiche e passi dei Vangeli canonici ed apocrifi,scelti tra quelli che riescono a dare una visione logica dei fattiraccontati, considerazioni su punti particolari, e tesi sui puntinebulosi, rese in forma narrativa per restare nella bellezza diun racconto che non ha paragoni, perché quella di Gesù restasempre la storia più bella mai raccontata, e tale resta anchequando è liberata dal divino.

Sullo sfondo il clima profetico e confuso delle attese mes-sianiche e la particolarità del popolo ebraico, necessari allanarrazione, perché solo attraverso la conoscenza dei profeti e lacomprensione del rapporto particolare che gli ebrei avevanocon il loro Dio, costruito con un’alleanza che escludeva altripopoli, si potrà capire la portata innovativa e rivoluzionaria diYeshua.

Tutta la sua vita può essere ricostruita con una spiegazio-ne razionale: dai miracoli, alla certezza della sua condanna,fino all’annuncio che sarà uno dei suoi a consegnarlo a Caifa,annuncio che non è seguito da un moto di ribellione degli al-tri discepoli contro Giuda, che sarebbe stato comprensibile egiustificato.

La notte della cattura, Pietro con la spada ferisce una delleguardie del tempio. Se questo era lo spirito che animava i suoi

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Nota introduttiva

discepoli, perché la sera dell’ultima cena hanno permesso cheGiuda abbandonasse la sala?

Tutto ciò che nel racconto dei Vangeli è spiegato con la fede,compreso il “tradimento” di Giuda, può essere spiegato allaluce della ragione. C’è un unico punto che resta nell’arcano,apparentemente senza nessuna incidenza sulla sua vita, ed è lavisita dei re magi, raccontata anche nel Milione di Marco Polo:« Nel castello degli Adoratori del Fuoco, Marco apprese la leggenda deire magi: una leggenda che univa, alla realtà religiosa della tradizioneevangelica, quella ingenua fantasia di cui ogni popolo colora i propriracconti ».

La visita dei magi è uno degli episodi più strani di tutta la vitaraccontata di Yeshua; strano e misterioso perché Matteo, l’unicoevangelista che l’ha raccontata, in maniera molto concisa diceche i magi vennero dall’Oriente a rendere omaggio al nuovore dei giudei.

« Dov’è il re dei Giudei, quello che è nato. Abbiamo visto la suastella in Oriente e siamo venuti ad adorarlo ».

Nessun cenno al Messia o al Salvatore. Quello che hannocercato i magi, è un re, cosa che spiegherebbe la strage degliinnocenti da parte di Erode il Grande.

I Vangeli apocrifi invece sono molto più ricchi, introduconoZarathustra, un profeta persiano adoratore di un altro dio: Ahu-ra Mazda. Ecco che ciò che poteva apparire come un episodiomarginale ed insignificante, acquista un ruolo centrale perchésu di esso è costruita una tesi molto importante, documentatain uno dei capitoli, e che può spiegare molte cose.

Matteo sicuramente sapeva chi erano i magi e quale era illoro dio. Resta il mistero del perché non li abbia omessi nel suoracconto. L’adorazione dei magi sfugge ad ogni spiegazionerazionale, e nulla riesce a spiegarla se non l’accettazione dellaprofezia di Zarathustra, sacerdote e profeta di Ahura Mazda,

. M. P, Il Milione, Edizioni S. A. I. E, Corso Regina Margherita , Torino,Tipografia G. Martano, Chieri , p. .

. Edizioni Polaris, La Sacra Bibbia, Cuneo , V. secondo Matteo, , p. .

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Nota introduttiva

ma non è questo lo spirito di una ricostruzione liberata dal divi-no, e perciò l’adorazione dei re magi resta avvolto dal mistero.Un mistero che ci aiuta perché una delle tesi del libro, affida aquesto episodio misterioso una giustificazione dell’assenza diYeshua nei racconti tra i diciotto e i trent’anni, e la possibilitàche nella terra dei magi possa aver maturato la sua visioneteologica.

La vita di Yeshua che sarà ricostruita ci toglie il figlio diDio, ma ci restituisce un uomo straordinario, con i dubbi, lesperanze, le paure e i sentimenti di ogni uomo. Yeshua ama laMaddalena, si adira con i mercanti, deve fuggire dalla caccia diErode Antipa e prega il Padre celeste nell’orto di Getsemani:« L’anima mia è triste fino alla morte. Padre mio se è possibile passilontano da me questo calice », e sono parole che esprimono lapaura di chi sapeva cos’era la crocifissione.

È nel suo essere uomo, è nel suo modo sereno di vivere ledifficoltà della vita che vediamo la grandezza ed il fascino dichi ha lasciato lavoro, casa e affetti per aprire le menti, di chiha sentito su di sé il rancore e l’odio di chi cercava di ucciderlo,senza venir meno alla consegna d’amore che si è dato.

Yeshua ci avvicina al Dio trascendente che ognuno ha nelsuo DNA spirituale, che non ha bisogno di leggi e precetti edel quale tante volte ha parlato agli uomini. Scopriremo unuomo libero dai bisogni, dalle convenzioni, da ogni pregiudiziosociale, libero nel pensiero e dal dio dei suoi padri.

Nessuna legge nel suo pensiero, solo l’ascolto dello spirito.

. Ivi, Matteo XXVI –,, p. .