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PENSIERO E PERSONA

N. 77-78/11 9PROSPETTIVA• P E R S O N A •

Max Scheler all’originedel personalismo di K. WojtylaParte I

Bartlomiej Sipinski – Universita Adam Mickiewicz, Poznan (Polonia)

Le ispirazioni del personalismodi Karol Wojtyla -saggio sullefonti

La filosofia di Karol Wojtyla -Pa-pa Giovanni Paolo II appartienesenz’altro al pensiero personali-sta non solamente polacco, mamondiale. La sua caratteristicaconsiste nella presentazione del-la persona costantemente difronte ai valori, e per questo difronte a Dio. La sua opera ripro-pone la filosofia cristiana con-temporanea sviluppando le ri-flessioni di Tommaso d’Acquino,forse il più conosciuto filosofocristiano del Medio Evo. È pro-prio a san Tommaso d’Acquino,stando alla maggioranza deglistorici della filosofia personalista,dobbiamo ricollegare il pensierodi Wojtyla e del resto ogni perso-nalista cristiano deve rapportarsidirettamente o indirettamente al-le riflessioni di questo filosofo.Parlando più precisamente, il fi-losofo di Cracovia, futuro PapaGiovanni Paolo II, continua, se sipuò usare una tale generalizza-

tuttavia nel contenuto della filo-sofia, per l’economia del presen-te articolo. Non ci soffermeremoneanche sulla biografia del PapaFilosofo – ce ne sono tante – masolamente sul contenuto delleispirazioni: da dove è nato il bi-sogno di elaborare un quadro di-namico della persona riportabileai contesti in cui si può incontra-re Dio?Inizialmente possono venire deidubbi perché, se vogliamo crede-re alla tesi sul carattere tomistafenomenologico del personali-smo di Karol Wojtyla, sorge la do-manda su come il Papa Filosofoconcili la filosofia dell’essere, allaquale appartiene il tomismo, e lafilosofia della coscienza, comeviene intesa dalla fenomenologia.Dove si trova la congiunzione, ea quale prezzo viene attuata, qua-li frammenti delle due prospetti-ve consentono la congiunzione?Se prendiamo l’opera principaledel Filosofo di Cracovia, cioè Per-sona e atto, dobbiamo annoverar-la tra le opere di carattere tomi-sta o fenomenologico?

zione, l’opera personalista di sanTommaso arricchendola degliapporti della fenomenologia.Perciò il suo personalismo vienespesso descritto come pensierotomista fenomenologico ed untale delinea la parte innovativadella questione della persona.Proviamo a riflettere sulle ispira-zioni del Filosofo di Cracovia nelcostruire un quadro della perso-na quale appare in tutte le sueopere, cominciando dalle disser-tazioni filosofiche e arrivando al-le encicliche, nelle quali sempreviene sottolineata la dignità del-l’essere umano come personacreata da Dio e pertanto al di so-pra di tutte le altre creature diquesto mondo. L’uomo è perso-na in ogni suo atto ed attraversogli atti lo deve testimoniare.Conviene indagare sul pensierodel papa in un certo senso contro-corrente, come si esprime lo stes-so Karol Wojtyla nel suo Tritticoromano. Così incominceremodall’insieme della sua opera filo-sofica per proseguire poi verso ilsuo inizio. Non ci inoltreremo

Saggio sulle fonti

Il personalismo di Karol Wojtyla èuna filosofia che unisce tra l’altro

le ispirazioni tomiste e il linguaggiofenomenologico. L’articolo propone

una riflessione sulle fonti d’ispirazioneche hanno condotto ad una

rivisitazione della filosofia dellapersona

Karol Wojtyla’s personalism is aphilosophy, which contains tomistic

inspirations andPhenomenologicallanguage.

Let’s take into consideration thesources of this way of thinking, which

describes the person in such subtleway

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Proprio qui sta la questione per-ché descrivendo così il pensierodi Karol Wojtyla, facciamo unacerta generalizzazione al fine diinquadrarla in schemi filosofici.Il tomismo viene generalmenteconsiderato come l’interpreta-zione filosofica della fede, accet-tata generalmente dalla dottrinacristiana. Volendo incamminarela sua riflessione sulla scia delpensiero cristiano, inevitabil-mente Karol Wojtyla deve riferir-si anche a san Tonunaso. Nelle le-zioni di etica tenute all’Universi-tà Cattolica di Lublino, il Filoso-fo di Cracovia presenta il Dotto-re Angelico come il pensatore chenello spirito aristotelico sistemail sapere, evidenziando la somi-glianza dell’uomo a Dio comepersona. Ciò dovrebbe essere vi-sibile anche nella gerarchia deibeni, dei quali il più grande è Dio,essendo anche la loro sorgente.Come si vede, questa prospettiva,che somiglia al percorso persona-lista seguito da J. Maritain, indi-vidua nel pensiero tomista tuttociò che serve per formulare iprincipi del personalismo cristia-no. Vale la pena sottolineare chelo stesso sviluppo del termine fi-losofico “persona” lo dobbiamo asan Tommaso d’Acquino.Perché allora Karol Wojtyla attin-ge dalla concezione fenomenolo-gica e che funzione deve avere ilpensiero husserliano del ritornoalle cose? In che modo la fenome-nologia completa il tomismo?L’accostamento è apparso inizial-mente insolito perché la filosofiacristiana lungo i secoli si è difesabenissimo e lo fa ancora, senzal’aiuto dei metodi filosofici mo-derni. Del resto la fenomenolo-gia, i cui principi sono stati espo-sti da Husserl, tra l’altro, nella suaopera più importante del 1913,Le idee, non solo non ha cambia-to la riflessione cristiana, ma neiprimi anni della sua diffusione èapparsa a molli come stranea oindifferente al pensiero cristiano.Pochi riconducevano la fenome-nologia alla filosofia cristiana e

vere usando il linguaggio della fi-losofia classica dell’essere. La fe-nomenologia consente di vederel’intimità delle relazioni interper-sonali nelle quali la Persona Di-vina può rendersi presente. Pos-siamo anche ritenere che per Ka-rol Wojtyla proprio la fenomeno-logia consente di dare una rap-presentazione a ciò che nella fi-losofia classica viene ritenuto co-me mistico e provoca problemienormi quanto alla sua chiarifi-cazione e classificazione.L’impostazione scheleriana dellapersona in un certo contesto ap-pare diversa anche dalle prospet-tive della filosofia di Boezio eRiccardo di San Vittorio. Il feno-menologo tedesco parla infattidella cosiddetta armonia degli at-ti di diversa natura; per questo lapersona non è tanto vista comeciò che deve essere, quanto sem-pre ciò che diventa nel succeder-si dei suoi atti. Una tale conce-zione è più vicina alla compren-sione mistica della persona, laquale poggia sugli atti ovverosulle azioni, che realizzano i va-lori. Sono proprio i valori la viaper incontrare Dio. Infatti esserepersona vuol dire incontrare Dionel proprio atto, come suggeri-sce Karol Wojtyla. Possiamo al-lora permetterci di formulare latesi secondo la quale il persona-lismo del Papa Filosofo non con-trasta col misticismo, ma anzi èaperto alla mistica?

del resto la fenomenologia inizia-ta da Husserl ha nei suoi seguacidiverse versioni, spesso moltolontane tra loro, delle quali pos-sono essere d’esempio le conce-zioni di Heidegger, Ingardem oLevinas, così diverse tra loro, mache nonostante tutto rimangononel paradigma fenomenologico.Così succede anche con KarolWojtyla; le sue riflessioni anchese considerate di stampo fenome-nologico e che spesso si riferisco-no alle concezioni dei filosofisuddetti, sono molto distanti daHusserl come si vede soprattuttonel metodo.Il filosofo di Cracovia si è ispira-to soprattutto da un autore chetra i primi uno dei primi si è ser-vito del metodo fenomenologicoper le riflessioni sulla persona: sitratta di Max Scheler a cui KarolWojtyla ha dedicato anche unavasta dissertazione dal titolo Va-lutazione della possibilità di co-struire l’etica cristiana sulle pre-messe del sistema di Max Scheler.Karol Wojtyla era attratto dal-l’obiezione di Scheler (un filoso-fo abbastanza controverso che siriferiva spesso al pensiero diNietzsche) contro il formalismonell’etica e vi vedeva collegata lariflessione sull’etica personalista.Alcune riflessioni riprese dalla fe-nomenologia di Husserl e adot-tate da Scheler davano all’eticadelle possibilità che finora non sipotevano realizzare con i presup-posti della filosofia classica. Woj-tyla scopriva un modo del tuttodiverso di articolare le questionietica, che colmava le lacune diKant come anche di Hume e per-sino di san Tommaso. Così, pro-fittando della fenomenologia diScheler Il futuro papa poteva de-scrivere le emozioni interne del-l’uomo-persona che negli atti in-tenzionali poteva sperimentare ilbene e l’amore non in una pro-spettiva relativa agli esseri e tan-to meno alle sostanze, ma inun’ottica emozionale, compren-siva delle emozioni mistiche del-le quali difficilmente si può scri-

PENSIERO E PERSONA

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