Sacrificio Quaresimale Regione Italia Il Signore ci chiama ... · Il Signore ci chiama a seguirlo...

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5 6 1 2 - aprile/giugno 2014 2 - aprile/giugno 2014 Anno 5, n. 2 - aprile/giugno 2014 Trimestrale di informazione missionaria delle Adoratrici del Sangue di Cristo - Regione Italia a cura del Segretariato per le Fondazioni e le Missioni Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 313 del 14/07/2010 Poste Italiane s.p.a. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 2 e 3 - Aut. n. C/RM/090/2010 EDITORIALE Trimestrale di informazione missionaria delle Adoratrici del Sangue di Cristo Regione Italia via S. Giovanni in Laterano, 73 - 00184 ROMA a cura del Segretariato per le Fondazioni e le Missioni Anno 5, n. 2 - aprile/giugno 2014 Direttore responsabile Enrica Cinti Comitato di redazione Mimma Scalera, asc Maria Lisi, asc Marcia Muglia, asc Giovina Petracca, asc St. Maria De Mattias Mission Center Staff Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) Poste Italiane s.p.a. art. 1, comma 2 e 3 - Aut. n. C/RM/090/2010 Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 313 del 14/07/2010 Impaginazione: [email protected] Stampa: Ecumenica editrice s.c.r.l. - Bari Sommario Evangelizzare è ... 1 I microprogetti per le nostre missioni 2-3 Cinque ASC martiri della carità in Liberia 4 Il Signore ci chiama a seguirlo ed ad essere missionari nella Chiesa 5 Educare i bambini argentini 5 Il Centro “St Maria de Mattias” in Quezon City, Philippines, con i malati di tubercolosi dal 1999 6 Sabato 3 e domenica 4 maggio 2014 si è svolto presso l’Istituto Preziosissi- mo Sangue in Bari, il 1° incontro di for- mazione per coloro che parteciperanno ai campi lavoro estivi organizzati dal Se- gretariato Missioni ASC. Il tema è stato: “Il Signore vi chiama a seguirlo e ad essere missionari nella Chiesa”. È iniziato sabato 3 Maggio un percorso che preparerà un gruppo di più di venti partecipanti all’esperienza dei campi-lavoro, che si terranno quest’e- state in Albania dal 12 al 21 Luglio e in Guinea Bissau dal 12 al 26 Agosto. Durante questo primo appuntamento, ci è stata data innanzitutto la possibilità di conoscere le persone, provenienti da di- versi paesi e soprattutto di riflettere sulle motivazione che ci ha spinto a prendere la decisione di parteciparvi. Sr. Mimma Scalera ha introdotto l’in- contro, dando il benvenuto a tutti e au- gurando di vivere un’esperienza nuova per la propria vita, in risposta alla chia- mata che il Signore ha loro fatto, quella del servizio verso il caro prossimo, so- prattutto verso gli ultimi. A seguire, con i giochi di conoscenza, condotti da Sr. Rosalba Facecchia, ognu- no ha cominciato a sentirsi di un gruppo che stava nascendo. Una volta fatte le prime presentazioni, siamo passati al primo momento di formazione, guidato da Don Benedetto Labate, cpps, sul ca- pitolo 10 del Vangelo di Luca; nello spe- cifico l’oggetto del nostro interesse sono stati i versetti 25-37, in cui Gesù stesso parla di un Samaritano, che scendendo da Gerusalemme verso Gerico vide un uomo caduto nelle mani dei briganti, ne ebbe compassione e gli si fece vicino. L’intervento ci ha portato a riflettere sulle figure del Sacerdote e del Levita, passati prima del Samaritano, che, ve- dendo, passano oltre per diversi motivi. I verbi di movimento caratterizzano la compassione che il Samaritano sente per quell’uomo, tanto da portarlo a farsi ca- rico della sua completa ripresa. Con le parole della Parabola del Buon Samaritano nel cuore ci siamo preparati a vivere l’Adorazione Euca- ristica, incentrata sulle parole che Gesù rivolge oggi anche a noi: “Va e anche tu fa lò stesso”!!! Si è conclusa la serata con una buona cena tutti insieme!!! Domenica 4 Maggio abbiamo rico- minciato la nostra giornata con la pre- ghiera mattutina, a cui è seguito il se- condo momento di formazione, guidato da suor Isabella Ticconi. Ha dato “voce a Papa Francesco”, mettendo in forte risalto il concetto di missionarietà e di evangelizzazione, attraverso l’Esorta- zione Apostolica Evangelii Gaudium e indicandoci come strada per l’evange- lizzazione la preghiera e il lavoro. Così, ognuno di noi ha avuto del tempo personale per riflettere su quan- to ascoltato e soprattutto per cercare di rispondere alla domanda che ci era stata posta: L’espereinza del campo-lavoro la sentiamo come una risposta alla chiama- ta di Dio? Dopo questo tempo di silen- zio, abbiamo condiviso le nostre perso- nali riflessioni, che ci sono servite non solo a mettere fuori quello che avevamo dentro, dopo l’incontro con il Signore, Il Signore ci chiama a seguirlo ed ad essere missionari nella Chiesa EDUCARE I BAMBINI ARGENTINI Il Centro “St Maria de Mattias” in Quezon City, Philippines, con i malati di tubercolosi dal 1999 Le Filipppine, come gli altri pae- si dell’estremo est asiatico, un po’ per le condizioni cli- matiche, un po’ per il tipo di nutrizio- ne, sono tra i paesi al mondo a più alta incidenza per que- sta infezione. Nonostante la positività della prognosi, la difficoltà della continuità delle medicine fa della malattia una delle più difficili da con- trollare, mantenendone alto il tasso di morbilità e di mortalità. L’organizzazione mondiale della sanità (WHO), grazie al Global Fund supplisce il bisogno di farmaci per gli adulti, ma la sorgente di infezione sono i bambini e per questi le medicine sono a spese della famiglia. Riuscire a provvedere la terapia se- mestrale per i bambini positivi al “mico- bacterium tuberculosis” è per il centro una sfida quotidiana. I bambini che ar- rivano all’attenzio- ne del nostro centro e che necessitano di terapia raggiungo- no la cinquantina, ogni anno; a volte siamo costretti a fare delle scelte in base alla gravità dei casi e questo per l’insufficienza dei farmaci. Spesso i casi vengono riferiti da altri medici o altri centri. Attualmen- te i bambini in terapia sono 25. Molti di essi, hanno i genitori o parenti già in te- rapia anti-tubercolare. I bambini infetti che sviluppano la malattia hanno anche bisogno di essere sostenuti dal punto di vista nutrizionale con una dieta ricca di proteine e vitamine. Il centro “St. Maria De Mattias” si fa carico di tutto questo e anche molte vol- te aiuta economicamente nel sostenere le spese di diagnosi, soprattutto se an- che i genitori sono senza lavoro, perché a loro volta malati. Nel 2013 i casi curati sono stati 55 adulti e 30 bambini; una delle sfide è anche la sostenibilità del programma, visto la durata della terapia di sei mesi a un anno. Il programma include lezioni vere e proprie di formazione umana e ai valori Cristiani, questo per motivare i pazienti a continuare la terapia, fino alla comple- ta guarigione. Anche il programma di sensibilizza- zione e prevenzione costituisce un altro punto di forza, per il quale si richiede dispendio di forze ed energia. Questo è fatto grazie all’aiuto delle collaboratrici- volontarie del centro. Esse si prendono cura della distribuzione quotidiana del- la terapia, della preparazione del menù, della visita alle famiglie e della sensibi- lizzazione nelle diverse zone. Il Centro “St Maria De Mattias” ha ricevuto riconoscimenti dalle diverse istituzioni locali per la qualità dei pro- grammi e per la sostenibilità. Di questo vogliamo ringraziare tutti i sostenitori e i benefattori, che, soprat- tutto da lontano, costituiscono per noi l’espressione amorevole della Provvi- denza di Dio Padre per le sue creature, soprattutto quelle più bisognose. Grazie per permettere a noi di essere un segno di SPERANZA. ST.MARIA DE MATTIAS MISSION CENTER, STAFF Ho deciso di partire questa estate per il CAMPO-LAVORO in Gui- nea Bissau o in Albania per: dare una mano concreta e spe- ranza di crescere interiormente, attraverso la scoperta di nuove realtà imparare a donarmi agli altri, a condividere e conoscere una nuo- va cultura rendermi utile alla comunità svolgendo al meglio il lavoro che sono chiamata a fare, mettendoci impegno e dedizione, buona vo- lontà e ottimismo imparare uno stile diverso da quello attuale fare una grande esperienza di Amore sviluppare il senso di cooperazio- ne e di solidarietà con i fratelli Un ringraziamento speciale alla Diocesi di Viterbo, perché nel programma Quaresima di carità ha promosso il progetto Tuberocolosi per le Filippine. I fedeli hanno risposto, attraverso il frutto dei sacrifici e delle rinunce. Sacrificio Quaresimale Nei miei pochi anni di esperienza nel campo dell’educazio- ne del nostro paese, l’Argentina, scopro le piccole e grandi dif- ficoltà nel servizio educativo dei bambini e degli adolescenti. La speranza di sentire come Adoratrice del Sangue di Cristo il forte richiamo a trasmettere alla piccola parte del mondo, in cui lavoro con i bambi- ni a scuola, il messaggio che Gesù ha do- nato la propria vita, secondo il carisma di Maria De Mattias, diventa il grande sogno affinché ogni Adoratrice possa annunciare “GESÙ CROCIFISSO che non è morte, ma è vita abbondante nel suo sangue”. In questi tempi di individualismo e di egoismo, in cui i bambini vivono, è UN GRANDE VALORE mostrare loro l’amore sincero, paziente e la necessità di condivi- dere e vivere insieme è una sfida. È da apprezzare la gene- rosità di tutti coloro che si sono resi disponibili a collaborare con piccoli, ma grandi gesti all’educazione dei bambini; questi sono segni concreti che il cambiamento è possibile e che la provvidenza del Signore non abbandona mai. La gratificazione unica e preziosa è quello di finire l’anno scolastico e sentire da una ragazza che ha avuto delle difficoltà, che dice: “Grazie maestra, perché quest’anno ho imparato il valore dell’impegno e l’amore che Gesù ha per me, perché mi vuole bene”. L’essere Adoratrice del Sangue di Cristo e maestra sono un dono di Gesù, ma una grande responsabilità nel costante servizio di rispondere ai bisogni umani, ma soprat- tutto spirituali dei bambini e delle famiglie. In classe non c’è un elenco di nomi di bam- bini, ma la sfida è essere vicino ad ogni bambino, come Maria De Mattias ha fatto con tanto amore, donando con la semplicità di cuore l’Amore tenero di Gesù nella ferialità del lavoro di ogni giorno. MARCIA MUGLIA ASC ma anche ad approfondire la conoscen- za di ciascuno di noi. Al termine di questo momento, abbiamo ri- cevuto informazioni spe- cifiche sulle attività e sui luoghi dei campi la- voro. Prima del pranzo c’è stata la Celebrazione Eucaristica, al termine della quale c’è stata con- segnata la Coroncina del Sangue di Cristo con l’invito di pre- garla tutti i Venerdì per prepararci alla partenza e per sentirci tutti collegati tra noi, pregando gli uni per gli altri. Credo sia stata un’esperienza molto intensa e ricca di contenuti che mi è ser- vita, alla luce di quello che ho ascoltato e vissuto, a far chiarezza in me delle motivazioni che mi spingono a partire per questa “avventura estiva”, diversa dalle altre sotto diversi punti di vista, e, soprattutto, mi è servita per iniziare ad avere una concezione di Chiesa più ampia, che va oltre i con- fini della mia Comunità Parrocchiale e che arriva addirittura “quasi alla fine del Mondo”. Colgo, infine, l’oc- casione per ringraziare chi ci ha fatto dono di questi momenti intensi di for- mazione e le suore dell’Istituto Pre- ziosissimo Sangue di Bari per l’acco- glienza che ci hanno dato in questi due giorni. MARIA LISI (Continua a pag. 6) (segue da pag. 5) Il Signore ci chiama a seguirlo... Si parla di missione come un invito. Da parte di chi? Per andare verso dove? La nostra società della globalizzazio- ne dell’indifferenza, quella del divario allargato tra pove- ri e ricchi, si dirige verso … il nulla. E noi … dove ci dirigiamo? Voglia- mo provare a la- sciare una Chiesa dell’indifferenza per procedere verso una Chiesa della concre- tezza che cerca nuo- vi progetti evange- lizzativi? Che cosa vuol dire quell’andare verso le periferie su cui quotidianamente Papa Fran- cesco continua a martellarci? Bisogna forse partire per terre lontane e toc- care da vicino la povertà, la mancanza dei bi- sogni primari? Cosa realmente vuol dire farsi prossimo? È la compassione, l’immergersi e l’innamo- rarsi di Dio che deve collocarci dalla parte dei poveri, vivendo la povertà come forma di vita per la realizzazione del Regno di Dio. Si trat- ta di sporcarsi le mani prendendosi cura di chi nella società è messo ai margini e non conta niente per capovolgere i termini del successo che non sta nell’accumulo della ricchezza, nel trascorrere ore ed ore in rete senza mai condi- videre con gli altri la propria vita, il tempo e i propri talenti, per operare scelte che ci collochi- no dalla parte di … Dio. I giovani, in questo percorso, possono essere dei protagonisti speciali, perché con loro si può costruire la primavera di una Chiesa povera e dei poveri; realizza- re un itinerario di amore anche verso quelli che sono lon- tani da Dio e dalla Chiesa. Si tratta di essere così … una Chiesa che sa osare e non ha paura di metter- si dalla parte dei più deboli e di chi non ha voce. Questa è la Chiesa che non si deve sognare, ma realizzare! MIMMA SCALERA, ASC

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2 - aprile/giugno 2014 2 - aprile/giugno 2014

Anno 5, n. 2 - aprile/giugno 2014Trimestrale di informazione missionaria delle Adoratrici del Sangue di Cristo - Regione Italia

a cura del Segretariato per le Fondazioni e le MissioniAutorizzazione del Tribunale di Roma n. 313 del 14/07/2010

Poste Italiane s.p.a. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46)art. 1, comma 2 e 3 - Aut. n. C/RM/090/2010

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Trimestrale di informazione missionaria delle Adoratrici del Sangue di Cristo

Regione Italiavia S. Giovanni in Laterano, 73 - 00184 ROMA

a cura del Segretariato per le Fondazioni e le Missioni

Anno 5, n. 2 - aprile/giugno 2014

Direttore responsabileEnrica Cinti

Comitato di redazioneMimma Scalera, asc

Maria Lisi, ascMarcia Muglia, asc

Giovina Petracca, ascSt. Maria De Mattias Mission Center Staff

Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46)

Poste Italiane s.p.a.art. 1, comma 2 e 3 - Aut. n. C/RM/090/2010

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 313 del 14/07/2010

Impaginazione: [email protected]: Ecumenica editrice s.c.r.l. - Bari

SommarioEvangelizzare è ... 1

I microprogetti per le nostre missioni 2-3

Cinque ASC martiri della caritàin Liberia 4

Il Signore ci chiama a seguirlo edad essere missionari nella Chiesa 5

Educare i bambini argentini 5

Il Centro “St Maria de Mattias” in Quezon City, Philippines, con i malati di tubercolosi dal 1999 6

Sabato 3 e domenica 4 maggio 2014 si è svolto presso l’Istituto Preziosissi-mo Sangue in Bari, il 1° incontro di for-mazione per coloro che parteciperanno ai campi lavoro estivi organizzati dal Se-gretariato Missioni ASC.

Il tema è stato: “Il Signore vi chiama a seguirlo e ad essere missionari nella Chiesa”.

È iniziato sabato 3 Maggio un percorso che preparerà un gruppo di più di venti partecipanti all’esperienza dei campi-lavoro, che si terranno quest’e-state in Albania dal 12 al 21 Luglio e in Guinea Bissau dal 12 al 26 Agosto. Durante questo primo appuntamento, ci è stata data innanzitutto la possibilità di conoscere le persone, provenienti da di-versi paesi e soprattutto di riflettere sulle motivazione che ci ha spinto a prendere la decisione di parteciparvi.

Sr. Mimma Scalera ha introdotto l’in-contro, dando il benvenuto a tutti e au-gurando di vivere un’esperienza nuova per la propria vita, in risposta alla chia-mata che il Signore ha loro fatto, quella del servizio verso il caro prossimo, so-prattutto verso gli ultimi.

A seguire, con i giochi di conoscenza, condotti da Sr. Rosalba Facecchia, ognu-no ha cominciato a sentirsi di un gruppo che stava nascendo. Una volta fatte le prime presentazioni, siamo passati al primo momento di formazione, guidato da Don Benedetto Labate, cpps, sul ca-pitolo 10 del Vangelo di Luca; nello spe-cifico l’oggetto del nostro interesse sono stati i versetti 25-37, in cui Gesù stesso parla di un Samaritano, che scendendo

da Gerusalemme verso Gerico vide un uomo caduto nelle mani dei briganti, ne ebbe compassione e gli si fece vicino.

L’intervento ci ha portato a riflettere sulle figure del Sacerdote e del Levita, passati prima del Samaritano, che, ve-dendo, passano oltre per diversi motivi. I verbi di movimento caratterizzano la compassione che il Samaritano sente per quell’uomo, tanto da portarlo a farsi ca-rico della sua completa ripresa.

Con le parole della Parabola del Buon Samaritano nel cuore ci siamo preparati a vivere l’Adorazione Euca-ristica, incentrata sulle parole che Gesù

rivolge oggi anche a noi: “Va e anche tu fa lò stesso”!!!

Si è conclusa la serata con una buona cena tutti insieme!!!

Domenica 4 Maggio abbiamo rico-minciato la nostra giornata con la pre-ghiera mattutina, a cui è seguito il se-condo momento di formazione, guidato da suor Isabella Ticconi. Ha dato “voce a Papa Francesco”, mettendo in forte risalto il concetto di missionarietà e di

evangelizzazione, attraverso l’Esorta-zione Apostolica Evangelii Gaudium e indicandoci come strada per l’evange-lizzazione la preghiera e il lavoro.

Così, ognuno di noi ha avuto del tempo personale per riflettere su quan-to ascoltato e soprattutto per cercare di rispondere alla domanda che ci era stata posta: L’espereinza del campo-lavoro la sentiamo come una risposta alla chiama-ta di Dio? Dopo questo tempo di silen-zio, abbiamo condiviso le nostre perso-nali riflessioni, che ci sono servite non solo a mettere fuori quello che avevamo dentro, dopo l’incontro con il Signore,

Il Signore ci chiama a seguirlo ed ad essere missionari nella Chiesa

EDUCARE I BAMBINI ARGENTINI

Il Centro “St Maria de Mattias” in Quezon City, Philippines,con i malati di tubercolosi dal 1999

Le Filipppine, come gli altri pae-si dell’estremo est asiatico, un po’ per le condizioni cli-matiche, un po’ per il tipo di nutrizio-ne, sono tra i paesi al mondo a più alta incidenza per que-sta infezione.

Nonostante la po sitività della prognosi, la difficoltà della continuità delle medicine fa della malattia una delle più difficili da con-trollare, mantenendone alto il tasso di morbilità e di mortalità.

L’organizzazione mondiale della sanità (WHO), grazie al Global Fund supplisce il bisogno di farmaci per gli adulti, ma la sorgente di infezione sono i bambini e per questi le medicine sono a spese della famiglia.

Riuscire a provvedere la terapia se-mestrale per i bambini positivi al “mico-bacterium tuberculosis” è per il centro una sfida quotidiana.

I bambini che ar-rivano all’attenzio-ne del nostro centro e che necessitano di terapia raggiungo-no la cinquantina, ogni anno; a volte siamo costretti a fare delle scelte in base alla gravità dei casi e questo per l’insufficienza dei

farmaci. Spesso i casi vengono riferiti da altri medici o altri centri. Attualmen-te i bambini in terapia sono 25. Molti di essi, hanno i genitori o parenti già in te-rapia anti-tubercolare. I bambini infetti che sviluppano la malattia hanno anche bisogno di essere sostenuti dal punto di vista nutrizionale con una dieta ricca di proteine e vitamine.

Il centro “St. Maria De Mattias” si fa carico di tutto questo e anche molte vol-te aiuta economicamente nel sostenere le spese di diagnosi, soprattutto se an-che i genitori sono senza lavoro, perché a loro volta malati.

Nel 2013 i casi curati sono stati 55 adulti e 30 bambini; una delle sfide è anche la sostenibilità del programma, visto la durata della terapia di sei mesi

a un anno.Il programma include lezioni vere e

proprie di formazione umana e ai valori Cristiani, questo per motivare i pazienti a continuare la terapia, fino alla comple-ta guarigione.

Anche il programma di sensibilizza-zione e prevenzione costituisce un altro punto di forza, per il quale si richiede dispendio di forze ed energia. Questo è fatto grazie all’aiuto delle collaboratrici-volontarie del centro. Esse si prendono cura della distribuzione quotidiana del-la terapia, della preparazione del menù, della visita alle famiglie e della sensibi-lizzazione nelle diverse zone.

Il Centro “St Maria De Mattias” ha ri cevuto riconoscimenti dalle diverse istituzioni locali per la qualità dei pro-grammi e per la sostenibilità.

Di questo vogliamo ringraziare tutti i sostenitori e i benefattori, che, soprat-tutto da lontano, costituiscono per noi l’espressione amorevole della Provvi-denza di Dio Padre per le sue creature, soprattutto quelle più bisognose. Grazie per permettere a noi di essere un segno di SPERANZA.

ST.MARIA DE MATTIAS MISSION CENTER, STAFF

Ho deciso di partire questa estate per il CAMPO-LAVORO in Gui-nea Bissau o in Albania per: dare una mano concreta e spe-

ranza di crescere interiormente, attraverso la scoperta di nuove realtà

imparare a donarmi agli altri, a condividere e conoscere una nuo-va cultura

rendermi utile alla comunità svolgendo al meglio il lavoro che sono chiamata a fare, mettendoci impegno e dedizione, buona vo-lontà e ottimismo

imparare uno stile diverso da quello attuale

fare una grande esperienza di Amore

sviluppare il senso di cooperazio-ne e di solidarietà con i fratelli

Un ringraziamento speciale alla Diocesi di Viterbo, perché nel programma Quaresima di carità ha promosso il progetto Tuberocolosi per le Filippine. I fedeli hanno risposto, attraverso il frutto dei sacrifici e delle rinunce.

Sacrificio Quaresimale

Nei miei pochi anni di esperienza nel campo dell’educazio-ne del nostro paese, l’Argentina, scopro le piccole e grandi dif-ficoltà nel servizio educativo dei bambini e degli adolescenti.

La speranza di sentire come Adoratrice del Sangue di Cristo il forte richiamo a trasmettere alla piccola parte del mondo, in cui lavoro con i bambi-ni a scuola, il messaggio che Gesù ha do-nato la propria vita, secondo il carisma di Maria De Mattias, diventa il grande sogno affinché ogni Adoratrice possa annunciare “GESÙ CROCIFISSO che non è morte, ma è vita abbondante nel suo sangue”.

In questi tempi di individualismo e di egoismo, in cui i bambini vivono, è UN GRANDE VALORE mostrare loro l’amore sincero, paziente e la necessità di condivi-dere e vivere insieme è una sfida. È da apprezzare la gene-rosità di tutti coloro che si sono resi disponibili a collaborare con piccoli, ma grandi gesti all’educazione dei bambini; questi

sono segni concreti che il cambiamento è possibile e che la provvidenza del Signore non abbandona mai. La gratificazione unica e preziosa è quello di finire l’anno scolastico e sentire da una ragazza che ha avuto delle difficoltà, che dice: “Grazie

maestra, perché quest’anno ho imparato il valore dell’impegno e l’amore che Gesù ha per me, perché mi vuole bene”.

L’essere Adoratrice del Sangue di Cristo e maestra sono un dono di Gesù, ma una grande responsabilità nel costante servizio di rispondere ai bisogni umani, ma soprat-tutto spirituali dei bambini e delle famiglie. In classe non c’è un elenco di nomi di bam-bini, ma la sfida è essere vicino ad ogni bambino, come Maria De Mattias ha fatto con tanto amore, donando con la semplicità

di cuore l’Amore tenero di Gesù nella ferialità del lavoro di ogni giorno.

MARCIA MUGLIA ASC

ma anche ad approfondire la conoscen-za di ciascuno di noi.

Al termine di questo momento, abbiamo ri-cevuto informazioni spe- cifiche sulle attività e sui luoghi dei campi la-voro. Prima del pranzo c’è stata la Celebrazione Eucaristica, al termine della quale c’è stata con-segnata la Coroncina del Sangue di Cristo con l’invito di pre-garla tutti i Venerdì per prepararci alla partenza e per sentirci tutti collegati tra noi, pregando gli uni per gli altri.

Credo sia stata un’esperienza molto intensa e ricca di contenuti che mi è ser-vita, alla luce di quello che ho ascoltato

e vissuto, a far chiarezza in me delle motivazioni che mi spingono a partire per questa “avventura estiva”, diversa dalle altre sotto diversi punti di vista,

e, soprattutto, mi è servita per iniziare ad avere una concezione di Chiesa più ampia, che va oltre i con-fini della mia Comunità Parrocchiale e che arriva addirittura “quasi alla fine del Mondo”.

Colgo, infine, l’oc-casione per ringraziare chi ci ha fatto dono di questi momenti intensi di for-mazione e le suore dell’Istituto Pre-ziosissimo Sangue di Bari per l’acco-glienza che ci hanno dato in questi due giorni.

MARIA LISI

(Continua a pag. 6)

(segue da pag. 5)

Il Signore ci chiama a seguirlo...

Si parla di missione come un invito. Da parte di chi? Per andare verso dove?

La nostra società della globalizzazio-ne dell’indifferenza, quella del divario allargato tra pove-ri e ricchi, si dirige verso … il nulla.

E noi … dove ci dirigiamo? Voglia-mo provare a la-sciare una Chiesa dell’indifferenza per procedere verso una Chiesa della concre-tezza che cerca nuo-vi progetti evange-lizzativi?

Che cosa vuol dire quell’andare verso le periferie su cui quotidianamente Papa Fran-cesco continua a martellarci?

Bisogna forse partire per terre lontane e toc-care da vicino la povertà, la mancanza dei bi-sogni primari? Cosa realmente vuol dire farsi prossimo?

È la compassione, l’immergersi e l’innamo-rarsi di Dio che deve collocarci dalla parte dei poveri, vivendo la povertà come forma di vita per la realizzazione del Regno di Dio. Si trat-ta di sporcarsi le mani prendendosi cura di chi nella società è messo ai margini e non conta niente per capovolgere i termini del successo che non sta nell’accumulo della ricchezza, nel trascorrere ore ed ore in rete senza mai condi-videre con gli altri la propria vita, il tempo e i propri talenti, per operare scelte che ci collochi-no dalla parte di … Dio.

I giovani, in questo percorso, possono essere

dei protagonisti speciali, perché con loro si può costruire la primavera di una Chiesa povera e

dei poveri; realizza-re un itinerario di amore anche verso quelli che sono lon-tani da Dio e dalla Chiesa.

Si tratta di essere così … una Chiesa che sa osare e non ha paura di metter-si dalla parte dei più deboli e di chi non ha voce. Questa è la Chiesa che non si deve sognare, ma rea lizzare!

MIMMA SCALERA, ASC

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CINQUE ASC MARTIRI DELLA CARITÀ IN LIBERIAPuoi aiutarci a trasformare un sogno in realtà!

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A tale scopo è necessario conservare la ricevuta del versamento postale o bancario.Visita il sito: www.ascitalia.org Sezione: Segretariato Missioni

PROGETTO EFFATA’ Sostieni 3 bambine sordomute

LUOGO: Marikina City.DESTINATARI: 3 Bambine sordomute dell’Or-

fanotrofio.OBIETTIVI: • Tutelare la salute.• Garantire il diritto all’istruzione.ATTIVITÀ:– Sostegno per l’istruzione scolastica.– Assistenza medico-sanitaria, con il servizio di

nutrizione.Costo € 4000,00 per ogni bambina

(retta scolastica, visite mediche, terapia del linguaggio)

Filippine

PROGETTO PER UN MONDOLIBERO DALLA TUBERCOLOSI

Aiuta 20 bambini a guarire dalla tubercolosi

LUOGO: Tandang Sora.DESTINATARI: 20 bambini affetti da malattia

tubercolare conclamata.OBIETTIVI: • Salvaguardare il diritto alla salute di ogni bam-

bino• Garantire la guarigione del bambino malato e

quindi la sua salute fisica e mentale.ATTIVITÀ:– Diagnosi dei bambini sospetti attraverso il TST

o (tubercolino test) e i raggi al torace.– Somministrazione della terapia, quotidiana, per

sei mesi.– Terapia di supporto, nutrizionale e vitaminica.

Costo € 3000,00(trattamento terapeutico per ciascun bambino)

I MICROPROGETTI PER LE NOSTRE MISSIONI

ArgentinaNovitàGuinea

Bissau

PROGETTO “VENITE A VEDERE”Sostegno verso famiglie povere

LUOGO: Mamuras.DESTINATARI: 6 famiglie povere.OBIETTIVI: • Offrire uno spazio umano di dia-

logo e di ascolto.• Ridare dignità e serenità a fami-

glie colpite dalla miseria.• Offrire beni di prima necessità.ATTIVITÀ:– Visita periodica alle famiglie.– Acquisto di beni primari (alimenti, medicinali,

vestiario).– Rilevazione di urgenti interventi di manutenzio-

ne per le abitazioni (riparazione dei tetti, acqui-sto dell’arredamento essenziale: armadi, tavoli, sedie, ecc.) .

Costo € 6000,00(alimenti, medicine, vestiario e manutenzione

delle abitazioni)

Albania

LUOGO: Bissau.DESTINATARI: 30 giovani di tutta la periferia della

zona di S. Paulo. OBIETTIVI: • Offrire una formazione integrale di un gruppo dei

giovani nel paese di origine, per evitare numerosi rischi che essi possono trovare all’estero.

• Promuovere il rispetto della dignità dei giovani, aiu-tandole ad inserirsi nelle attività sociali, sostenendo-

le anche nel ruolo educativo che le compete all’interno del nucleo familiare.

ATTIVITÀ:– Sostegno al conseguimento del titolo di studio di

scuola superiore di 2° grado.– Accompagnamento del giovane alla gestione della

vita e all’inserimento nel mondo del lavoro.Costo € 6000,00

(tassa scolastica, libri e altro materiale per lo studio)

LUOGO: Tres de Febrero Villa Bosch.DESTINATARI: 10 bambini con disagi familiari. OBIETTIVI: • Migliorare le condizioni che contribuiscano a una qualità educativa e sociale

dei bambini. • Offrire ai bambini uno spazio adeguato dove possano giocare e imparare.ATTIVITÀ:– Frequenza della Scuola di Infanzia.– Servizio mensa scolastica.

Costo € 6000,00(vitto, cancelleria, personale della scuola, e manutenzione dell’ambiente)

PROGETTO COSTRUIAMO IL FUTUROBorsa di studio per i giovani

PROGETTO L’ISTRUZIONE È UN DIRITTOSostegno scolastico dei bambini di una villa miseria

PROGETTO PRANVERA(Primavera)

Borsa di studio per giovani dei villaggi

LUOGO: Durazzo.DESTINATARI: 6 ragaz-

ze provenienti dai villaggi con realtà disagiate.

OBIETTIVI: • Aiutare le giovani ad essere protagoniste della

propria vita e del proprio futuro.• Offrire la possibilità alle giovani di proseguire

gli studi superiori.ATTIVITÀ:– Sostegno agli studi di scuola superiore di 2°

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tasse scolastiche)

I disegni della Provvidenza dispiega-no le vicende della storia degli uomini e dei popoli congiungendo i punti estremi della vita e della morte nella luce della Resurrezione, ieri come oggi.

Papa Francesco, di recente, ha affer-mato che oggi il numero dei martiri a causa della fede in Gesù non è inferiore a quello degli inizi.

Questo riferimento ci ha portato a rileggere una pagina della Storia del-la Congregazione di noi ASC che negli anni ’90 ha vissuto il mistero del ‘mar-tirio’, come dono di vita e di grazia, per cui non la domanda del come, ma ricordo del perché cinque donne hanno offerto la vita per il ‘caro prossimo’, nella continu-ità del carisma di Maria De Mattias.

Siamo in Liberia una delle nazioni africane più piccole e meno sviluppate dal punto di vista economico dell’istruzione, dell’industria e del trasporto. La lingua nazionale è l’inglese, anche se molti libe-riani parlano anche dialetti tribali.

Alcune delle Adoratrici missionarie, per poter servire meglio la gente del luo-go, prendevano lezione di lingua kru.

Ma come pensare alla Liberia senza ricordare che è stata abitata dal 1822 da schiavi americani liberati e sin dall’ini-zio delle lotte per la supremazia tra i vari gruppi tribali?

La presenza delle Adoratrici risale al 1970 quando su richiesta del vetera-no missionario Padre Philip Bagnasco visitò la casa di Ruma (USA) e chiese alla superiora provinciale Suor Angelita Myerscough, religiose in aiuto del mini-stero dei suoi confratelli, membri della congregazione

“Società della Missione d’Afri ca” SMA, tra la popolazione Kru, nella re-gione costiera, considerata la culla del cattolicesimo liberiano. Dopo un perio-do di riflessione, Sr. Angelita inviò due Adoratrici, Sr. Bonita Wittenbrink e Sr. Alvina Schott, che si erano offerte vo-lontarie per la nuova missione.

Accolte con calore, affetto e devozio-ne cominciarono la loro opera di istru-zione e di assistenza sanitaria di base, condividendo difficoltà e privazioni co­me mancanza di acqua corrente e di elet-tricità. Più tardi pozzi e generatori resero la vita più sopportabile, essa però risul-tava ancora disagiata rispetto a quella della maggioranza dei paesi occidentali.

Prima della fine dell’anno, le due pio-niere furono raggiunte da Sr. Raphaerl Ann Drone e Sr. Barbara Ann Muttra. La scuola parrocchiale si riempì imme-diatamente di alunni. Sr. Barbara Ann

aprì il dispensario, che provvedeva alle emergenze, a curare la malaria, i vermi e la malnutrizione. Il solco era traccia-to e la missione delle Adoratrici andava espandendosi nel territorio e nelle opere apostoliche. Particolare attenzione era rivolta alla formazione ed istruzione delle donne. Altre Adoratrici arricchiro-no la regione liberiana affrontando sfide di ogni genere con energie e coraggio. Altro impegno delle missionarie era quello di rendere autosufficienti i col-laboratori liberiani, promuoverli nella responsabilità per dedicarsi ad altri bi-sogni. Questa breve cronaca degli ‘ini-zi’ rende poco il vissuto dei primi dieci anni di presenza missionaria, ma il peg-gio arrivò con rivolte violente contro i detentori del potere politico, tanto che nel 1990 le missionarie furono costrette a fuggire facendo ritorno a Ruma.

Intanto la speranza del ‘cessate il fuo-co’ e le notizie rassicuranti da parte di amici rimasti sul posto, accrescevano nel cuore delle veterane il desiderio di tornare alla missione. Considerarono la cosa con l’Amministrazione provincia-le, la quale era consapevole del pericolo ancora in atto in Liberia travagliata da una persistente guerra civile. Insieme de cisero di ritornare in Liberia e dopo appena sei mesi di ‘esilio’ le Adoratrici fecero ritorno era il 17 luglio 1991 quan-do si ricompose la co-munità e furono riprese con entusiasmo tutte le iniziative avviate dal 1970 in poi. Ospitali-tà e condivisione con-trassegnavano l’opera delle suore, ma il clima di terrore e di guerra si riaccendeva cosicché le suore erano esposte a continue minacce per il semplice fatto di acco-

gliere ed aiutare i profughi e di essere presenze di amore e di pace.

Il loro sacrificio si consumò pro-prio per questi ideali come programma splendente del Carisma dal colore del Sangue e per la Vittoria d’Amore di Ge-sù Salvatore dell’umanità.

Quando la notizia si diffuse, la mo-tivazione fu data dall’ambasciatore de-gli Stati Uniti presso la Liberia Wiliam Twandell, il 31 Ottobre 1992, il quale confermò telegraficamente la morte del-le cinque suore alla superiora provincia-le di Ruma, Sr. Midred Gross, ASC. Egli affermò: “Le Suore stavano operando secondo la più nobile tradizione della loro Congregazione e della loro Fede: nel bel mezzo della guerra esse erano preoccupate unicamente della salvez-za e del bene di feriti e degli indifesi. Il loro coraggio e la loro umanità erano ben noti nella nostra collettività, e quel-li che beneficiavano del loro servizio e della loro amicizia sono profondamente addolorati”.

Questa autorevole testimonianza resa dall’Ambasciatore sintetizza lo Spirito di Sr. Agnes Mueller, Sr. Barbara Ann Muttra, Sr. Joel Kolmer, Sr. Kathleen McGuire e Sr. Shirley Kolmer.

Giovanni Paolo II nel suo messaggio dell’Angelus del 1° novembre 1992 elo-giò le Martiri della Carità affermando: “Nonostante il grave pericolo, le Suore sono rimaste fino alla fine a fianco del-la popolazione minacciata dalle violenti battaglie che si stavano combattendo in quella città”.

Il pensiero e le parole di questo breve tratto non sono che la risposta al deside-rio delle cinque Adoratrici martiri della Carità, poiché “Esse vorrebbero che la gente non si soffermasse troppo sulla loro morte, ma l’evento fosse come un sacrificio per la pace”1.

GIOVINA PETRACCA, ASC1 Per chi desiderasse – conoscerLe – in amore

cf ASC Profili 14, Cis, Via Beata Maria De Mat-tias, 10 - 00183 ROMA

Dalle periferie del mondo…