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di Raffaele Gambassi L'ANGOLO D'ITALIA Sabbioneta giugno 2011 - GEOMONDO - 35

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di Raffaele Gambassi

L'ANGOLO D'ITALIA

Sabbioneta

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L'ANGOLO D'ITALIA Sabbioneta

Mantova, insieme ad Urbino con i Montefeltro e aFerrara con gli Estensi, è l’ultima delle capitaliideali del tardo ‘400. Il suo paesaggio urbanorappresenta un periodo felice della sua storia ecostituisce una testimonianza del prestigio di unaeccezionale situazione politica e culturale qualequella della corte dei Gonzaga.

Sabbioneta rappresenta la parte conclusiva diquel clima culturale straordinario e chiude ilperiodo storico della sperimentazione per larealizzazione di una città ideale: nella suabellezza unica, la città resta il prodotto tardivodi una civiltà urbanistica ormai inattuale.

Ve s p a s i a n o G o n z a g aColonna, condottiero, abilediplomatico ma ancheletterato, architetto militaree principe mecenate diartisti, comincia intorno al1556, all’età di 25 anni, aampliare e ricostruire la sua

residenza feudale di Sabbioneta. Il piano della cittàprevede una rete stradale a scacchiera con larealizzazione di una prima serie di importanti edifici,quali il Palazzo Ducale e la Porta Ducale. Dal 1568al 1578 Vespasiano è in Spagna al servizio di FilippoII, come governatore e ingegnere militare: tornatoin patria promuove la costruzione di altri edifici: laporta Imperiale, la Chiesa di S.Maria Assunta, laGalleria degli Antichi, la Chiesa dell’Incoronata eil “teatro all’antica” di Scamozzi (1588).Grazie alla sua fedeltà assoluta all’Impero Asburgico

e alla Corona Spagnola, Vespasiano Gonzagaraggiunge i più alti vertici feudali conl’innalzamento di Sabbioneta a Ducato autonomonel 1577.La tradizione vuole che sia stato lo stessoVespasiano a tracciare il progetto dellefortificazioni e a pianificare la città, avvalendosidell’aiuto di esperti architetti militari.Così, verso la fine del 1500, con la morte diVespasiano nel 1591, Sabbioneta si caratterizzavaper la poderosa cinta di bastioni tuttacinquecentesca, che ancora oggi la circonda inbuona parte. Oltrepassata quella cortina che laseparava dal mondo esterno, la città si scoprivaal visitatore ricca di nobili edifici, costellatiall’interno e all’esterno di sculture antiche, e conle sale decorate da articolati cicli di affreschi che,attraverso i miti dell’antichità, volevano celebrareil principe, la sua dinastia e le sue virtù.

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Nel tracciare le strade Vespasiano Gonzaga delineò34 isolati ortogonali tra di loro, distinguendo unasse mediano, l’antica via Giulia (oggi via VespasianoGonzaga) che percorre la città da est a ovest e collegatra di loro le due porte di accesso, Porta Vittoria ePorta Imperiale. Le due piazze principali (piazzaDucale e piazza del Castello oggi piazza D’Armi)furono collocate in posizione asimmetrica edecentrata, formando i due nuclei più importantidella città.L’impressione che ha il visitatore nell’entrate aSabbioneta è quella di una città ben organizzata erazionale, con lunghe viste prospettiche offerte dallevie ortogonali. Le strade sono larghe, a differenza

delle strette ed anguste vie urbane medioevali,e molto luminose anche grazie all’altezza limitatadegli edifici.Percorrendo la via principale ci troviamod’improvviso dentro la grande piazza D’Armiche accoglie ed invita a visitarne i bei edifici chela racchiudono. Per trovare piazza Ducale, occorreinvece percorrere vie secondarie, se pur brevi.Piazza Ducale è una piazza di formaperfettamente rettangolare, centro della vitapubblica.

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Il Palazzo Ducale è posto ad ovest di piazzaDucale. Fu il primo edificio ad essere costruitonella nuova città di Sabbioneta e fu il palazzo dirappresentanza e sede della vita pubblica eamministrativa. La facciata si presenta con unatipica impostazione rinascimentale: bugnato alpiano terra, finestre con timpani triangolari ecurvi alternati al piano primo. La presenza dibusti sopra di esse, così come il torricino centralesopra il tetto sono caratterizzazioni volutedirettamente da Vespasiano. L’interno, una voltaricchissimo di preziose tappezzerie, quadri e pezziarcheologici, è spoglio tranne che per gli splendidicamini in marmo e gli elaborati soffitti in legnointagliato. Le varie sale si susseguono con unaritmica di soggetti e rappresentazioni che tengonosempre incuriosito e attento il visitatore: laCamera delle Stagioni, la Sala di Diana, la Saladei Dardi. Il bellissimo soffitto di quest’ultima èdominato dalle due imprese del Fulmine Alatoche racchiudono lo stemma ducale contornato

dal collare del Toson d’Oro e sormontato dal berrettonedi vassallo del Sacro Romano Impero. Caratteristicaunica del palazzo è il fastoso ed impressionante Salonedei Cavalli, con al centro la “Cavalcata”, unaesposizione di dieci statue equestri dei Gonzaga postesopra ad alti basamenti di legno.La Sala delle Aquile, la Sala degli Imperatori esoprattutto la Galleria degli Antenati, con i ritratti abassorilievo degli antenati di Vespasiano, concludonoe suggellano la sfarzosa rappresentazione dellafamiglia Gonzaga.Una nota curiosa: i Gonzaga avevano, in maniera piùo meno accentuata, la gobba e per questo mai sonostati ritratti di profilo. Solo Elisabetta Gonzaga nonl’aveva: sorella di Francesco Gonzaga, Duca diMantova, che sposò Isabella d’Este, detta la“marchesana”, Elisabetta fu moglie di Guidubaldoda Montefeltro, confermando l’usanza di sposarsi trafamiglie nobili con affinità culturali, economiche emilitari. Un ritratto di Elisabetta Gonzaga è espostoagli Uffizi di Firenze.

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Sempre nella stessa piazza Ducale sorge la Chiesa dellaVergine Assunta, che si presenta con una curiosafacciata di marmi policromi. Splendido e originale èl’interno della cupola, che presenta una riccadecorazione traforata che lascia intravedere dietro lavera e propria cupola strutturale.

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Lasciando piazza Ducale troviamo la Sinagoga,posta al piano primo di un semplice edificio conscarne facciate. Risalente al 1824, la sinagoga è costituita da unagrande sala costituita da un podio per la letturacircoscritto da un cancello in ferro battuto e l’arcasanta in legno lavorato in oro. Curiosi i banchiottocenteschi in legno disposti ai lati della sala.Un vero e proprio gioiello di architettura è il Teatroall’Antica, edificio di rara bellezza e primo esempiodi teatro stabile d’Europa.L’edificio, disegnato da Vincenzo Scamozzi, sipresenta esternamente con una composizionearchitettonica ricca ma allo stesso tempo leggerae molto espressiva: finestre con timpani triangolarie curvo spezzati contenenti tazze ovoidali ascandirne la ritmica architettonica. Internamentescopriamo il grande (e soprattutto alto) spazio per

le rappresentazioni teatrali, arricchito da un palcoa colonnato semicircolare con statue (principalidivinità dell’Olimpo) a sormontare l’architravecurvilinea.Significativi i due grandi affreschi laterali cherappresentano piazza del Campidoglio e CastelSant’Angelo.Tornando su piazza d’Armi, troviamo il PalazzoGiardino o “Casino”, residenza privata e luogodell’otium del duca. Infatti il palazzo costituivaun luogo di delizie in cui il duca si ritirava perleggere, studiare e trovare sollievo dagli impegnidi governo. E’ una modesta costruzionedall’aspetto rustico, impreziosita da un belcornicione in quercia, disposta su due piani. Ilpittore cremonese Bernardino Campi fu chiamatoa rappresentare in un itinerario spaziale la vastacultura letteraria di Vespasiano.

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L'autrice nello storico White Hart giugno 2011 - GEOMONDO - 43

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Saliti al piano nobile, sorprendono e non pocoi preziosi camerini ornati a fresco e a stucco conprofusione di dorature e utilizzo di rosso cinabro,verde malachite e blu cobalto, abbinati congrande sapienza artistica. In sequenza troviamoil Camerino dei Cesari, il Corridoio d’Orfeo e,

infine, la grande Sala degli Specchi, concomposizioni di trofei e armi, e riquadri conpaesaggi. Dalla sala si accede al Camerino delleGrazie, delizioso ambiente decorato dalFornarino.

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Dal Palazzo Giardino si accede al Corridor Grandeo Galleria degli Antichi. Il lungo edificio in mattonifaccia vista è costituito al piano terra da unporticato di 26 campate con poderosi pilastri e alpiano primo da una lunga e grande sala espositivache esternamente si caratterizza per le 26 finestrerigorosamente uguali intervallate da nicchie.L’ambiente richiama i modelli francesi poiché èilluminato dalla doppia fila difinestre ed è coperto da un soffittocon travature.La decorazione a fresco presentauna finta architettura che regge ilfregio in cui sono dipinte figureallegoriche, putti, stemmi, vasi eimprese. Vespasiano Gonzaga vifece sistemare i ritratti di celebricondottieri antichi e collocare pezziarcheologici e palchi di corna;successivamente statue, busti, lapidie trofei di caccia furono spostatialtrove. Oggi la Galleria resta un

magnifico contenitore vuoto ed è considerata il piùbell’esempio di espositore museale del tardoCinquecento.Lasciando la città di Sabbioneta si ha la sensazionedi aver vissuto per qualche ora il sogno urbanistadel duca Vespasiano Gonzaga e aver avuto ilprivilegio di visitare uno scrigno con al suo internogioielli inestimabili.

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