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News 11/SA/2014 Alimenti a rischio, la UE aumenta controlli alle frontiere Nei giorni scorsi la Commissione ha pubblicato il Regolamento di esecuzione (UE) n. 323/2014 della Commissione, del 28 marzo 2014, che modifica gli allegati I e II del regolamento (CE) n. 669/2009 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al livello accresciuto di controlli ufficiali sulle importazioni di alcuni mangimi e alimenti di origine non animale . In particolare il regolamento introduce nuove misure per le partite di foglie di betel originarie dell'India e della Thailandia, gli enzimi originari dell'India, le arachidi e i prodotti derivati originari del Sudan e le foglie di vite originarie della Turchia: le fonti d'informazione pertinenti indicano l'emergere di nuovi rischi che richiedono l'introduzione di un livello accresciuto di controlli ufficiali. È pertanto opportuno inserire nell'elenco le voci relative a tali partite. Inoltre, nel regolamento figurano tutta una serie di matrici alimentari “a rischio” durante le importazioni, e che necessitano un livello accresciuto di controlli. Alcune di queste voci, relative ad alimenti “a rischio”, sono: · Fragole dalla Cina (norovirus ed epatite A) · Arance e peperoni dall’Egitto (per residui di antiparassitari) · Peperoncini, curry e noci moscate dall’India (per aflatossine) · Arachidi dal Sudan (per aflatossine) · Coriandolo, Basilico e Menta dalla Thailandia (per salmonella) Fonte:http://www.sicurezzaalimentare.it Congelamento e surgelazione degli alimenti Uno dei metodi più efficaci per conservare gli alimenti è rappresentato dal freddo in quanto, in funzione della temperatura 1

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Notiziario Sicurezza Alimentare/Food Safety News

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News 11/SA/2014

Alimenti a rischio, la UE aumenta controlli alle frontiere

Nei giorni scorsi la Commissione ha pubblicato il Regolamento di esecuzione (UE) n. 323/2014 della Commissione,   del 28 marzo 2014, che modifica gli allegati I e II del regolamento (CE) n. 669/2009 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al   livello accresciuto di controlli ufficiali sulle importazioni di alcuni mangimi e alimenti di origine non animale.In particolare il regolamento introduce nuove misure per le partite di foglie di betel originarie dell'India e della Thailandia, gli enzimi originari dell'India, le arachidi e i prodotti derivati originari del Sudan e le foglie di vite originarie della Turchia: le fonti d'informazione pertinenti indicano l'emergere di nuovi rischi che richiedono l'introduzione di un livello accresciuto di controlli ufficiali. È pertanto opportuno inserire nell'elenco le voci relative a tali partite.Inoltre, nel regolamento figurano tutta una serie di matrici alimentari “a rischio” durante le importazioni, e che necessitano un livello accresciuto di controlli. Alcune di queste voci, relative ad alimenti “a rischio”,  sono:·         Fragole dalla Cina (norovirus ed epatite A)·         Arance e peperoni dall’Egitto (per residui di antiparassitari)·         Peperoncini, curry e noci moscate dall’India (per aflatossine)·         Arachidi dal Sudan (per aflatossine)·         Coriandolo, Basilico e Menta dalla Thailandia (per salmonella)

Fonte:http://www.sicurezzaalimentare.it

Congelamento e surgelazione degli alimenti

Uno dei metodi più efficaci per conservare gli alimenti è rappresentato dal freddo in quanto, in funzione della temperatura che si raggiunge, si ottiene un rallentamento o un blocco delle reazioni fisiologiche dei tessuti che costituiscono gli alimenti. A basse temperature viene anche rallentato lo sviluppo dei microrganismi presenti. Se la temperatura è quella di refrigerazione (+4°C – +8°C) il periodo di conservazione in cui l’alimento mantiene la propria integrità e le proprie caratteristiche organolettiche si aggira intorno ad un paio di settimane. Portando invece la temperatura al di sotto degli 0°C (dai –8°C ad oltre i –20°C) il periodo di conservazione è molto lungo e può essere di mesi e anche di anni, ma alcune proprietà organolettiche possono andare perdute. Un ruolo importante per la conservazione delle caratteristiche organolettiche è rappresentato dalle modalità di raffreddamento della congelazione oppure della surgelazione.La congelazione è un processo di raffreddamento piuttosto lento e si applica su pezzature grosse, come, ad esempio, le mezzene delle carcasse degli animali. Con questa tecnica occorre diverso tempo per raggiungere la temperatura di

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congelamento anche nell’interno della massa; l’acqua presente nei tessuti quindi si cristallizza lentamente ed assume spesso la forma di aghi che possono danneggiare le membrane cellulari. Al momento dello scongelamento si può quindi avere una perdita anche rilevante dei liquidi intracellulari che si rileva in modo molto evidente per la formazione di un “essudato” che spesso viene perduto.La surgelazione invece riguarda soprattutto le piccole pezzature (alimenti precotti, verdura, pesci, ecc.) e in tempi molto rapidi si ottiene un abbassamento uniforme della temperatura. In questo modo non si formano cristalli aghiformi e le strutture degli alimenti surgelati rimangono integre. Al momento dello scongelamento la perdita di liquidi è più contenuta.Anche da un punto di vista organolettico i prodotti surgelati sono migliori in quanto meno soggetti a perdite di materiali che conferiscono sapori e odori caratteristici di ogni singolo alimento.

Fonte:http://www.sicurezzalimentare.it/

Listeria nel gorgonzola e salmonella in salsicce di cinghiale italiane...

Ritirati dal mercato europeo 71 prodotti

Nella lista dei lotti respinti alle frontiere e/o delle informative sui prodotti diffusi che non implicano un intervento urgente troviamo: presenza di policlorobifenili in spinarolo (Squalus acanthias) refrigerato, dai Paesi Bassi; migrazione di cromo da coltelli cinesi; presenza di Salmonella spp. in semi di sesamo dall’India; migrazione di cromo, nichel e manganese da utensili da cucina in acciaio dalla Cina.

E ancora sono state rilevate troppe aflatossine in pistacchi provenienti dagli Stati Uniti; insetticida (acefate) in riso Basmati dall’India; aflatossine in pistacchi provenienti dall’Iran; conteggio troppo alto di Escherichia coli in vongole refrigerate (Tapes semidecussatus) italiane; tossina botulinica in minestra di verdure italiana; aflatossine in farina di riso glutinoso da India destinato a mangime per animali.

Questa settimana tra le esportazioni italiane in altri Paesi ritirate dal mercato, la Spagna segnala la presenza di Listeria monocytogenes in formaggio gorgonzola; la Slovenia segnala arsenico e piombo in E 153 (carbone vegetale impiegato come additivo alimentare).

Come già evidenziato da Il Fatto Alimentare, l’allerta botulismo riguarda la zuppa di Legumi e Cereali della marca Terra&Vita prodotta alla ditta Zerbinati, di cui però non si conoscono i punti vendita presso i quali è stata venduta.

Fonte:sicurezzaalimentare.it

Carne, novità per la catena del catena del freddo

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EFSA ha appena pubblicato una opinione scientifica circa  il Mantenimento della catena del freddo durante lo stoccaggio e il trasporto delle carni.

Il parere contiene aspetti di assoluto interesse, e prefigura ad una innovazione nel gestire la filiera della carne. In base infatti ai rilievi di EFSA, “la carne può essere trasportata a temperatura superiore a quella massima corrente di 7 ° C senza che vi sia proliferazione batterica aggiuntiva, purché vengano rispettati specifici tempi massimi di trasporto e la crescita batterica sia controllata da un raffreddamento efficiente.”

Insomma, non vi sarebbero rischi aggiuntivi di salute pubblica.

La filiera delle carni è in ogni caso da osservare con la massima attenzione, in ragione anche di problematiche più o meno recenti che la riguardano (Mucca Pazza, Horsegate, Porkgate…). Gli stessi dati di EFSA sulla presenza di agenti zoonotici invitano quindi ad un piano di gestione ottimale   della catena del freddo e più in generale delle condizioni igieniche.Fonte:http://www.sicurezzaalimentare.it

Alimenti radioattivi Fukushima, nuove misure UE

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea il Regolamento di esecuzione 322/2014 della Commissione, del 28 marzo 2014 , che impone condizioni speciali per l’importazione di alimenti per animali e prodotti alimentari originari del Giappone o da esso provenienti, a seguito dell’incidente alla centrale nucleare di Fukushima Testo rilevante ai fini del SEEIn seguito all’incidente nucleare di Fukushima del marzo 2011, la Commissione europea ha preso misure per limitare l’importazione di alimenti a rischio radioattività, come previsto dal regolamento 178/2002 della Commissione (art. 53, misure urgenti). Dei vari regolamenti adottati, l’ultimo (996/2012) termina il 31 marzo  del 2014. E’ quindi opportuno che l’Unione europea adotti un nuovo atto normativo per procedere con la massima tutela dei consumatori europei.Poiché negli alimenti per animali e nei prodotti alimentari originari della prefettura di Fukushima continuano a riscontrarsi livelli non conformi o significativi di radioattività, è opportuno mantenere gli obblighi esistenti di campionamento e analisi prima dell’esportazione nell’Unione per tutti gli alimenti per animali e i prodotti alimentari originari di questa prefettura.Nel regolamento sono contenute inoltre indicazioni precise sui piani di campionamento e analisi per le singole province a rischio, e relativamente a determinate matrici alimentari, in modo da garantire una massima tutela dei consumatori.La notizia arriva mentre le autorità giapponesi   stanno consentendo il ritorno delle famiglie nella zona evacuata l'11 marzo del 2011, in ragione di livelli di radioattività ritenuti accettabili. La decisione riguarda 357 persone, oltre un centinaio di famiglie.

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Fonte:http://www.sicurezzaalimentare.it

Borse di studio per Laureti "Sicurezza alimentare dei prodotti alimentari pugliesi"

L'Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del CNR ha indetto una pubblica selezione a n. 10 borse di studio per laureatiLe domande di partecipazione alla suddetta selezione, redatte in carta semplice secondo lo schema di cui all'allegato A) del bando ISPA 05/2014 del 27 marzo 2014 dovranno essere inviate esclusivamente per Posta Elettronica Certificata (PEC) all'Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari, all'indirizzo: [email protected] entro il 19 aprile 2014.Il bando è affisso all'albo ufficiale dell'Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari - sede di Bari ed è altresì disponibile sia sul sito internet dell'Ente all'indirizzo www.urp.cnr.it, link«Formazione», sia sul sito www.ispa.cnr.it, link «Concorsi».Fonte: www.pugliaimpiego.it

Carni Bovine, cambiato regime etichettatura volontaria

Lo snodo critico è costituito dagli articoli 16, 17, e 18: con la proposta di abolire definitivamente l’etichettatura facoltativa per le carni bovine. A oltre 20 anni dalla Mucca Pazza, la normativa europea  Reg.(CE) 1760/2000 sta per essere annacquata in alcuni dei suoi aspetti più importanti.

Se così fosse, dal 13 dicembre 2014 potrebbero essere abrogate possibilità di valorizzazione positiva di particolari tipologie di alimentazione (ad esempio, “No Ogm”), e tutte le indicazioni volontarie sarebbero non regolate.  Ad oggi, aspetto cardine delle informazioni volontarie in etichetta sulla carne bovina risiedevano nella necessità di assoggettarsi ad un disciplinare produttivo notificato al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, con il controllo di un organismo terzo. Inoltre tali informazioni potevano essere fatte esclusivamente a partire da organizzazioni dei produttori. La Commissione intende tagliare i costi dei controlli, ma è dubbio cosa accadrà ora, in un periodo storico in cui frodi sulle carni sembrano emergere, anche in ragione della perdurante crisi economica che attanaglia diversi Stati membri. In questo modo l’”Horsegate” e anche il “Porkgate” del Regno Unito possono essere letti come una spia di più profondi problemi della filiera.Ma quali sono le indicazioni che vanno a scomparire, e che sono oggi prevalenti nel segnalare aspetti di certificazione volontaria.?-          Tipo genetico- Razza-          No Ogm (riferita alla alimentazione)-          Alimentazione priva di grassi animali aggiunti-          Categoria della carcassa (A, B, C, D ,E) -solo se prevista nel disciplinare--          Logo o simbolo della organizzazinoe che ha depositato il disciplinare.

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-          Dicitura relativa alle modalità di allevamento (allevato allo stato brado, al pascolo, etc).-          Alimentazione senza additivi o antibiotici o medicinaliOvviamente la mancanza di una regia forte di controllo unitamente ai forti incentivi economici a frodare, non possono che portare ad un commento negativo di tale scelta.  Tuttavia, la possibilità di informazioni volontarie-purchè veritiere e verificabili- andrebbe mantenuta, con responsabilità esclusiva dell'operatore che commercializza la carne.

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