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alfonso
Moscariello
alfonso
LL.PP.
alfonso
Nuovo timbro
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S T U D I O A M A T I A R C H I T E T T I

INDICE

1. PREMESSA .............................................................................................................................. 3

2. DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI ................................................................................................ 4

3. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI REALIZZATI: STATO DEI LUOGHI ............................................ 4

3.1 LOTTI C3 E C4, INCUBATORI A E B ........................................................................................................... 4

3.2 STRADA INTERNA AL P.I.P. ..................................................................................................................... 5

3.3 OPERE DI SOSTEGNO DEI LOTTI ................................................................................................................ 6

3.4 COLLINETTA ........................................................................................................................................ 6

4. ASPETTI AMBIENTALI .............................................................................................................. 6

5. ASPETTI GEOLOGICI E IDROGEOLOGICI .................................................................................... 7

6. RAPPORTI CON GLI STRUMENTI URBANISTICI .......................................................................... 7

7. VINCOLI AMBIENTALI .............................................................................................................. 7

8. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO DI PROGETTO ....................................................................... 8

8.1 INCUBATORI ........................................................................................................................................ 8

8.1.1 Aspetti distributivi ................................................................................................................... 8

8.1.2 Caratteristiche prestazionali e descrittive dei materiali ......................................................... 9

8.1.3 Aspetti strutturali ................................................................................................................. 12

8.1.4 Aspetti impiantistici .............................................................................................................. 12

8.1.5 Barriere architettoniche ........................................................................................................ 13

8.1.6 Fosso di guardia a monte ..................................................................................................... 13

8.2 COMPLETAMENTO STRADE INTERNE AREA P.I.P. ....................................................................................... 13

8.3 COLLINETTA ...................................................................................................................................... 14

8.4 SISTEMAZIONE E CONSOLIDAMENTO LOTTI DA INSEDIARE ............................................................................ 15

8.5 POTENZIAMENTO INGRESSO AREA P.I.P. ................................................................................................. 15

8.5.1 Premessa .............................................................................................................................. 15

8.5.2 Stato dei luoghi della rotatoria ............................................................................................. 15

8.5.3 Normativa di riferimento ...................................................................................................... 15

8.5.4 Interventi per la realizzazione della rotatoria ....................................................................... 16

8.5.5 Rispetto delle normative ....................................................................................................... 16

8.5.6 Aspetti tecnici ....................................................................................................................... 16

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8.5.7 Interventi per la realizzazione del “Parco del Miglio Verde” ................................................ 17

8.5.8 Realizzazione marciapiedi antistanti cimitero ...................................................................... 18

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Con la Delibera di Giunta Regionale Campania n. 148 del 27/05/2013 POR

CAMPANIA FESR 2007/2013 – è stata approvata, tra l’altro, “l’iniziativa di accelerazione della

spesa” a valere sui fondi residui sullo stato di avanzamento al 30.04.2013 del POR Campania

FESR 2007/2013 come riportato nella tabella A allegata alla medesima delibera;

Con DGR n. 378 del 24/09/2013 sono state approvate le procedure di attuazione della DGR n.

148/2013, affidandone l’esecuzione al Gruppo di lavoro di cui a DPGR n. 139 del 01/07/2013 e

s.m.i. coordinato dall’Autorità di Gestione del POR FESR;

Con DGR n. 378 del 24/09/2013, sono stati ritenuti selezionabili, esclusivamente progetti di

immediata attuazione, con cronoprogrammi coerenti con i termini di ammissibilità della spesa e

con gli orientamenti di chiusura dei programmi operativi di cui alla Decisione C (2013) 1573 del

20/03/2013, nonché i progetti giacenti presso le strutture regionali coerenti con i criteri

di selezione di cui alla DGR n.1663/2009 e le priorità della DGR n. 148/2013;

La Regione Campania con Delibera di Giunta Regionale n. 496 del 22/11/2013: iniziative di

accelerazione della spesa – Progetti potenzialmente coerenti, da ammettere a finanziamento POR

Campania FESR 2007-2013 ha approvato l’elenco delle opere ammissibili ai sensi della DGR n.

148/2013 e DGR n. 378/2013 e l’elenco allegato n.1 nel quale risulta essere inserito il progetto

“per la realizzazione di incubatori per imprese ed artigiani – completamento e potenziamento

strade interne e di accesso all’area PIP in località Pescarole”.

Tale progetto è stato realizzato solo parzialmente a causa della rescissione contrattuale da parte

dell’impresa appaltatrice intervenuta con determina dirigenziale n. 75 del 02/03/2017.

La Regione Campania con D.D.R. n. 60 del 26/06/2017 ha disposto il finanziamento del

completamento dell’opera sottoscrivendo la relativa convenzione con il Rappresentante legale

del Comune di Serino in data 27/07/2017 con rep. (Regione) n. CV 225 del 27/07/2017;

A seguito di tale decreto il Comune di Serino con determina del Responsabile del Settore Tecnico

n. 281 del 26/07/2017 incaricava la Direzione dei Lavori – Studio Amati s.r.l., e con lo stesso

veniva sottoscritta la relativa convenzione in data 03/08/2017 n. 7670, per i servizi

professionali di rimodulazione del progetto esecutivo a completamento delle opere non ancora

eseguite.

Il progetto che tale relazione intende illustrare riguarda quindi le opere di completamento per la

realizzazione di incubatori per imprese ed artigiani e di completamento e potenziamento delle

strade interne e di accesso all’area PIP in località Pescarole.

In essa vengono individuate e descritte tutte le opere necessarie a soddisfare le esigenze di

coloro che dovranno usufruire delle strutture che si vanno a realizzare.

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L’area oggetto dell’intervento riguarda la parte nord del PIP che non è stata

interessata dai precedenti lavori di urbanizzazione che hanno coinvolto la parte sud dell’area,

con la realizzazione delle infrastrutture principali, la formazione di lotti da cedere per nuovi

insediamenti privati, nonché dell’impianto di depurazione consortile.

L’obiettivo che si è posto l’Amministrazione comunale di Serino è quello di trasferire nell’area PIP

alcuni piccoli artigiani e piccole imprese che, dislocate attualmente sul territorio comunale,

hanno difficoltà ad adeguare i loro edifici alle normative vigenti in ordine all’inquinamento, alla

sicurezza dei lavoratori sul posto di lavoro, all’approvvigionamento delle scorte ed al

trasferimento dei prodotti lavorati.

Nella zona di intervento sono stati quindi individuati a questo scopo dall’Amministrazione

comunale due lotti per complessivi mq. 6.398 circa, dove ha inteso realizzare gli incubatori

centralizzati. Inoltre è stato previsto il potenziamento dell’accesso all’area PIP dal lato nord, dalla

provinciale SP 109, allo scopo di ridurre notevolmente il peso veicolare che attraversa l’abitato

della frazione Pescarole di Serino, ed infine il completamento delle strade interne esistenti dei

lotti.

Nel precedente appalto sono stati realizzati solo parte degli interventi previsti dal

progetto di gara e, nello specifico quelli indicati a seguire.

I due fabbricati destinati ad incubatori sono stati parzialmente realizzati e si

trovano attualmente allo stato rustico con tutte le strutture già completate e le tamponature

esterne e la copertura installate. Questi edifici, ubicati in posizione centrale all’interno dei lotti

C3 e C4, presentano ciascuno una superficie coperta di circa 1.020 mq ma si differenziano

internamente per il numero di unità produttive previste.

, che insiste sul lotto C3, si sviluppa secondo una forma rettangolare con asse

longitudinale orientato nord-sud ed è provvisto di copertura a 6 falde in sequenza. Il lato

maggiore dell’edificio è costituito da 3 campate strutturali, il lato minore da 4.

L’edificio presenta una superficie utile interna di circa 1.550 mq totali distribuita su 2 livelli, di

cui circa 980 mq al piano terra e 570 mq al piano soppalco.

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, che insiste sul lotto C4, si sviluppa secondo una forma rettangolare con asse

longitudinale orientato est-ovest ed è provvisto di copertura a 2 falde. Il lato maggiore

dell’edificio è costituito da 4 campate strutturali, il lato minore da 3.

L’edificio presenta una superficie utile interna di circa 1.460 mq totali distribuita su 2 livelli, di

cui circa 980 mq al piano terra e 480 mq al piano soppalco.

In entrambi i fabbricati il piano soppalco non è ad oggi accessibile in quanto non sono state

ancora realizzate le scale interne.

Allo stato attuale entrambi gli edifici risultano completi di:

strutture orizzontali e verticali in elementi prefabbricati;

copertura a falde con struttura in legno lamellare e pannelli di lamiera coibentati;

pareti di chiusura perimetrale costituite da pannelli prefabbricati;

gronde e discendenti;

finitura dei soli soppalchi con pavimento industriale già realizzato.

Nei due lotti su cui insistono gli incubatori sono state già realizzate le reti impiantistiche esterne

cui si dovranno allacciare gli impianti interni agli incubatori e in particolare:

le reti di distribuzione dell’acqua fredda, impianto idrico sanitario;

le reti di scarico delle acque nere;

le reti di scarico delle acque bianche, compresa la vasca di prima pioggia (esclusa la

pompa e il quadro elettrico);

la rete gas metano;

la rete idrica antincendio;

i cavidotti per l’impianto di illuminazione esterna (esclusi i cavi);

i cavidotti per l’impianto di alimentazione energia e fonia-dati (esclusi i cavi);

l’impianto di messa a terra (a meno dei dispersori).

Le reti impiantistiche risultano già interrate e provviste dei relativi pozzetti. Nei due lotti è stato

già posato lo strato di sottofondo in misto granulometrico stabilizzato.

In prossimità degli accessi ai lotti sono state realizzate delle nicchie in cemento armato per

l’alloggiamento dei relativi contatori.

A completamento della viabilità interna all’area PIP l’Amministrazione Comunale,

in precedenti interventi, aveva realizzato le strade di accesso e di movimentazione agli

incubatori a meno degli strati di conglomerato bituminoso di finitura. In particolare, per quanto

riguarda la strada antistante i lotti dove sono ubicati gli incubatori, sono state completate le

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opere di approvvigionamento acqua, corrente, telefono e gas; di smaltimento fogne bianche e

nere; la rete di illuminazione pubblica. Di questa strada risulta attualmente completato lo strato

di fondazione in misto granulometrico stabilizzato con legante naturale mentre gli strati

superficiali devono essere ancora realizzati.

Nel tratto di viabilità in corrispondenza del lotto C3, è stata inoltre realizzata una porzione del

marciapiede previsto in continuità coi marciapiedi esistenti lungo la viabilità interna al PIP. Il

marciapiede restante, in masselli autobloccanti, dovrà essere completato in questa fase.

Per consentire l’urbanizzazione dei lotti del PIP nell’intervento precedente sono

state realizzate alcune opere di contenimento delle scarpate.

Sono stati portati a termine i muri di sostegno dei lotti C3 e C4, che sono ubicati ad una quota

più alta rispetto alla strada adiacente (che è in pendenza). Nella parte retrostante gli incubatori

sono stati realizzati altri muri e terre armate di contenimento del terreno. Il vecchio progetto

esecutivo prevedeva anche un ulteriore intervento di sostegno del lotto C1, non ancora

realizzato, oggetto di questo progetto di completamento.

Nel corso del precedente intervento sono state completate le opere di

consolidamento del lotto - collinetta sul quale sono ubicati i ruderi di una chiesetta danneggiata

dal sisma del 23.11.1980.

Questo manufatto, dopo i lavori di urbanizzazione, si trovava isolato ad un’altezza di circa otto

metri dal piano viabile del PIP in aderenza e alla stessa quota di uno dei lotti. Per evitare che

franasse l’intero complesso terra–manufatto, è stata realizzata una paratia su i tre lati liberi in

attesa che l’Amministrazione Comunale intervenga con azione di recupero.

Il consolidamento è stato eseguito con fondazioni in calcestruzzo con palo trivellato con sonda a

rotazione. Ad ultimazione delle opere strutturali era prevista anche la realizzazione di un

parapetto di protezione e il rinverdimento completo delle palificate per ridurne l’impatto visivo-

ambientale, interventi non realizzati e pertanto oggetto del presente progetto di completamento.

Nel redigere il progetto definitivo delle opere di urbanizzazione del PIP è stato

redatto lo studio di fattibilità ambientale dove rientrano le opere che stiamo esaminando e a tale

studio si fa espresso riferimento.

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L’area interessata al progetto rientra nell’area P.I.P. già urbanizzata ad eccezione dell’accesso

dalla provinciale 109 dove i terreni sono coltivati a noccioleti ed alberi di piccolo e medio fusto.

I terreni interessati alle opere progettate possono classificarsi in limo-sabbiosi per

quelli di copertura, mentre in piroclastici e ghiaiosi, di origine alluvionale, per spessori di circa 5

– 10 metri dal piano di campagna; seguono i terreni argilloso-arenacei flischoidi, con inclusioni

litoidi calcaree e marnose, che giungono fino alla base dei sondaggi, a circa 30 metri dal piano

di campagna.

L’idrologia dell’area è caratterizzata da un regime pluviometrico di tipo “marittimo” distinto in

periodo di piena, compreso tra ottobre e marzo, ed uno di magra, tra aprile e settembre.

I dati registrati nel corso dell’ultimo secolo ai pluviometri di Serino ed Avellino, considerati per la

piana, restituiscono un valore di piovosità media annua, pari a circa 1300 mm., con in media

cento giornate di pioggia all’anno. Negli ultimi anni, questo arco di tempo si sta riducendo, con

piogge intense in periodi di tempo ristretti.

In conclusione da quanto si può desumere dagli studi geologici eseguiti, le aree interessate dalle

opere in progetto, presentano terreni di fondazione idonei alla loro realizzazione.

Le opere in progetto, per la loro funzione e per la irrilevante incidenza sull’intera

area PIP, sono in accordo con le previsioni del vigente PIP in località Pescarole approvato con

Accordo di Programma del 08/11/2005 e pubblicato sul BURC del 16 aprile 2006.

L’area oggetto degli interventi progettati non è compresa nei SIC n. 78 del Monte

Acellica, n. 80 del Monte Terminio, n. 88 del Vallone Matrunolo ed Alta Valle del fiume Sabato;

infine non è interessata dalla zonizzazione prevista dal Piano Straordinario – Rischio Frane (P.S.).

A seguito di specifici studi prodotti dal Comune di Serino e confermati dai dati geologici e

geomorfologici di superficie acquisiti nel corso di sopralluoghi effettuati dalla competente

Autorità di Bacino dei fiumi Liri-Garigliano-Volturno, “l’area impegnata dalle opere in progetto,

risulta non interessata da indicatori di franosità potenziale a massima intensità attesa alta e

pertanto la Segreteria Tenica Operativa dell’anzidetta Autorità di Bacino ha proposto agli Organi

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Istituzionali competenti la modifica della perimetrazione dell’area del Piano Stralcio (P.S.A.I. –

Rf)”.

L’area è dichiarata sismica e rientra nella zona classificata 2 con valori dell’accelerazione

orizzontale massima convenzionale a = 0,25g con categorie del suolo del tipo “B” Depositi di

sabbie o Ghiaie molto addensate, o di argille di media consistenza con valori di Vs30 tra 360

m/s e 800 m/s.

L’accesso al lotto C3, su cui è ubicato l’incubatore A, avviene attraverso un cancello scorrevole

nell’angolo nord-est dell’area. All’interno del lotto la circolazione carrabile si sviluppa ad anello

intorno all’edificio, con parcheggi in parallelo al senso di marcia delle vetture. La circolazione

pedonale a sua volta è consentita da un marciapiede perimetrale all’incubatore. Una porzione

dell’area in prossimità della strada è destinata a verde, con prato e arbusti di piccole dimensioni.

L’incubatore A è un fabbricato di dimensioni 25,10x40,70 m circa, attualmente privo di

partizioni interne, che dovrà ospitare di circa 260 mq ciascuna, su due livelli.

Ognuna delle sezioni in cui è ripartito il fabbricato è provvista di uno o più ingressi indipendenti

che consentono di accedere all’unità direttamente dall’esterno. Per facilitare l’orientamento degli

utenti i portoni di accesso sono riconoscibili grazie ad un numero identificativo tinteggiato in

prospetto.

Il layout distributivo di ogni unità prevede al piano terra un unico ambiente di grandi dimensioni

munito di servizi igienici, ubicati in prossimità dei portoni di ingresso. Il piano soppalco, pensato

anch’esso come spazio unico privo di suddivisioni interne, è tuttavia provvisto delle necessarie

predisposizioni impiantistiche per l’eventuale installazione di ulteriori bagni o postazioni per

attività di ufficio a seconda delle esigenze dei futuri assegnatari degli spazi. Al soppalco si

accede tramite una scala e un ballatoio da realizzarsi con struttura metallica.

L’accesso al lotto C4, su cui è ubicato l’incubatore B, avviene attraverso un cancello scorrevole

nell’angolo nord-est dell’area. All’interno del lotto la circolazione carrabile si sviluppa su due

percorsi paralleli ai lati lunghi dell’edificio, con parcheggi a pettine a ridosso del marciapiede

perimetrale all’incubatore. Alcune porzioni del lotto sono destinate a verde, con prato e arbusti

di piccole dimensioni.

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L’incubatore B è un fabbricato di dimensioni 25,10x40,70 m circa, attualmente privo di

partizioni interne, che dovrà ospitare di circa 365 mq ciascuna, su due livelli.

Ognuna delle sezioni in cui è ripartito il fabbricato si sviluppa per tutta la sua larghezza ed è

provvista di un doppio accesso direttamente dall’esterno da entrambi i lati lunghi; le unità poste

alle estremità inoltre sono provviste di ulteriori ingressi pedonali sui lati minori. Per facilitare

l’orientamento degli utenti i portoni di accesso sono riconoscibili grazie ad un numero

identificativo tinteggiato sul prospetto principale (prospetto nord).

Il layout distributivo di ogni unità prevede al piano terra un unico ambiente di grandi dimensioni

munito di servizi igienici, ubicati in prossimità dei portoni di ingresso. Il piano soppalco, pensato

anch’esso come spazio unico privo di suddivisioni interne, è tuttavia provvisto delle necessarie

predisposizioni impiantistiche per l’eventuale installazione di ulteriori bagni o postazioni per

attività di ufficio a seconda delle esigenze dei futuri assegnatari degli spazi. Al soppalco si

accede tramite una scala da realizzarsi con struttura metallica.

I due incubatori si trovano attualmente allo stato rustico e risultano privi di molte

componenti edilizie.

Gli elementi costruttivi previsti nel progetto esecutivo di completamento dei due fabbricati sono i

seguenti:

La scelta del materiale per i pavimenti è stata indirizzata verso un prodotto che risultasse idoneo

alla destinazione d’uso degli edifici, ossia avente caratteristiche di elevata resistenza e

durabilità.

È stato quindi individuato un pavimento industriale in calcestruzzo armato con rete

elettrosaldata, sp. 15 cm, trattato in superficie con miscela antiusura composta da quarzo

sferoidale ed idoneo legante posto in opera con sistema a “spolvero”. Il pavimento dovrà essere

posato al piano terra mentre i soppalchi sono già provvisti di pavimentazione.

Nei servizi igienici è previsto un pavimento in gres ceramico porcellanato da posare su massetto

in sabbia e cemento, che garantisce igienicità e facilità di pulizia.

Muro M1: Le murature di separazione tra le differenti unità produttive saranno realizzate in

blocchi di calcestruzzo cellulare autoclavato di sp. 30 cm e aventi caratteristiche EI 60.

Considerate le notevoli altezze interne (oltre 9 m nei punti più alti) queste murature saranno

rinforzate con elementi verticali e rompitratta orizzontali in calcestruzzo armato come previsto

dalle NTC 2008 per le zone sismiche.

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Muro M2: Le tramezzature dei servizi igienici saranno realizzate in blocchi di calcestruzzo

cellulare autoclavato con sp. 15 cm e aventi caratteristiche EI 60. Le pareti perimetrali del blocco

bagni e le pareti del cavedio saranno rinforzate con armature per garantire la stabilità degli

elementi verticali.

Muro M3: I pilastri esistenti saranno rivestiti con lastre di cartongesso EI60 fissate con tassello

metallico ad espansione.

Muro M4: Le sole pareti dei servizi igienici dell’incubatore B dove sono ubicate le porte scorrevoli

saranno realizzate in cartongesso (sp. totale 12,5 cm) con doppia lastra su ciascun lato.

Non essendo stata individuata con precisione la natura delle attività che saranno insediate

all’interno degli incubatori si è scelto in via preventiva di dotare gli opifici di partizioni verticali

fra le unità produttive con elementi costruttivi aventi caratteristiche di resistenza al fuoco EI 60.

Le murature di nuova realizzazione saranno tinteggiate con pittura lavabile a base di resina

vinilica mentre non è prevista la tinteggiatura delle tamponature e delle strutture prefabbricate

esistenti.

Considerata la destinazione d’uso degli edifici, il controsoffitto è stato previsto solo nei locali

dedicati a servizi igienici per sfruttare tutta l’altezza disponibile nel resto dei fabbricati. Nei

bagni sarà invece utilizzato un controsoffitto in lastre di cartongesso, adatto alla posa in

ambiente umido.

I nuovi infissi esterni andranno installati nelle bucature già esistenti dei pannelli prefabbricati di

facciata, realizzati nella precedente fase dei lavori. Saranno utilizzati degli infissi esterni con le

seguenti caratteristiche:

profili in PVC a taglio termico con sezione interna a 5 camere;

vetrocamera 33.1 basso emissivo /20 gas argon warm edge /33.1.

È stato utilizzato il sistema di apertura anta-ribalta così da consentire una ventilazione costante

senza l’ingombro dell’anta all’interno dell’ambiente stesso. Per gli infissi ubicati ad un’altezza

tale da non rendere possibile l’apertura manuale diretta, è previsto un meccanismo per

l’apertura a vasistas a distanza.

Il davanzale degli infissi sarà in pietra travertino con sp. 3 cm, l’imbotte interna in PVC.

Le porte di accesso saranno in lamiera d’acciaio con coibentazione interna in lana minerale.

I portoni saranno costituiti da serrande avvolgibili in lamiera di acciaio con apertura motorizzata.

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Per gli infissi interni sono state infine scelte porte con anta in laminato, telaio e coprifilo in

alluminio.

Il collegamento tra il piano terra e il piano soppalco sarà garantito in ciascuna unità produttiva

da una scala metallica, che è stata dimensionata per ambienti ad uso privato, in accordo con la

natura privata delle attività artigianali che vi si insedieranno.

Nell’incubatore A la nuova scala porterà ad un ballatoio, anch’esso metallico, di connessione con

il soppalco esistente.

I prospetti, che sono attualmente già completi di tamponature, gronde e pluviali, saranno

tinteggiati con pittura acril-silossanica elastomerica per esterni previa preparazione del fondo.

Questo tipo di pittura risulta particolarmente indicata per le sue proprietà elastomeriche, la

buona permeabilità al vapore e flessibilità (anche a basse temperature) e la buona resistenza agli

shock termici.

Il colore della tinteggiatura sarà scelto dalla D.L. in conformità alle prescrizioni presenti nella

relazione paesaggistica, che dispone di fare riferimento “alle tinteggiature ricorrenti nella zona

ed in particolare alle diverse tonalità del grigio chiaro, del sabbia, del nocciola, del giallo

paglierino e del salmone”.

Sui prospetti in corrispondenza dei portoni di ingresso è prevista la tinteggiatura di numeri

identificativi in modo da distinguere con immediatezza le differenti unità produttive.

Al fine di garantire la manutenzione delle coperture su di esse saranno installati dei sistemi

anticaduta certificati comprensivi di linee vita in acciaio inox e di reti metalliche in acciaio

galvanizzato per la messa in sicurezza dell’operatore in caso di caduta dai lucernari in

policarbonato non calpestabili. Le reti dovranno essere conformi al test di resistenza a 1.200

joule (secondo il protocollo di verifica del GIF-Gruppo di aziende produttrici ed installatrici di

materiale tagliafuoco e di sistemi di evacuazione dei fumi - marzo 1997).

Per quanto riguarda le finiture delle nuove sistemazioni degli spazi esterni si elencano di seguito

i principali elementi caratterizzanti:

Marciapiedi con pavimentazioni in masselli autobloccanti e cordoli in conglomerato

cementizio vibrocompresso;

Aiuole perimetrate da cigli in conglomerato cementizio vibrocompresso;

Aree di parcheggio in grigliato di calcestruzzo drenante;

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Recinzione composta da pannelli metallici grigliati elettroforgiati da applicare su una

zoccolatura in cemento armato esistente;

Cancelli scorrevoli in ferro zincato, di disegno in linea con quello delle recinzioni;

Finitura delle strade interne con binder e tappetino di usura (in entrambi i lotti è stato

già completato lo strato di sottofondo in misto granulometrico stabilizzato).

Entrambi gli edifici risultano già completi di tutti gli elementi strutturali a meno

dei corpi scala che saranno realizzati in questa fase e avranno una struttura metallica

autoportante.

Gli impianti, sia elettrici che meccanici, saranno progettati in conformità

all’indirizzo della legislazione vigente per garantire il massimo del risparmio energetico,

dell’efficienza impiantistica e della sicurezza.

I due incubatori saranno dotati dei seguenti impianti:

• Impianti elettrici e speciali, comprendenti:

Distribuzione principale e quadri elettrici

Impianto di forza motrice

Impianto di terra

Impianto di illuminazione esterna

Impianto di illuminazione interna

Impianto di illuminazione di sicurezza

Impianto fonia e dati

Impianto fotovoltaico

• Impianti meccanici, comprendenti:

Impianto idrico–sanitario

Impianto di spegnimento incendi ad idranti

Impianto di smaltimento delle acque bianche e nere

Impianto gas metano

Le reti esterne, in buona parte già realizzate, andranno completate nelle parti mancanti.

Dovrà essere invece totalmente realizzata la distribuzione impiantistica all’interno degli

incubatori. Il percorso verticale delle canalizzazioni si svilupperà all’interno di un cavedio dietro i

servizi igienici. Al piano soppalco sono previste le idonee predisposizioni per dare la possibilità

ai futuri utilizzatori di realizzare un ulteriore bagno o eventuali postazioni ad ufficio.

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S T U D I O A M A T I A R C H I T E T T I

Con riferimento alla Nota DCPREV n. 1324 del 7 febbraio 2012 “Guida per l’installazione degli

impianti fotovoltaici” si ritiene, in accordo con l’Amministrazione comunale, che l’impianto

fotovoltaico in oggetto, essendo a servizio di attività non soggette, possa essere installato sui

pannelli di copertura esistenti già realizzati da altra ditta, sebbene questi non presentino

caratteristiche di incombustibilità.

Gli incubatori di progetto costituiscono un complesso idoneo ad ospitare n. 10

moduli per imprese che potranno svolgere attività manifatturiera di vario tipo o operare nel

settore dei servizi. I singoli moduli sono stati progettati in modo da essere adattabili, dal

momento che, trattandosi di unità di modesta ampiezza, nessuna delle imprese che vi

risiederanno è soggetta alla normativa sul collocamento obbligatorio e pertanto, in base a

quanto stabilito dal regolamento di attuazione della legge 9 gennaio 1989 n. 13, è sufficiente

soddisfare il solo requisito dell’adattabilità.

Sulla sommità del pendio a monte degli incubatori sarà realizzato un canale di

scolo che garantirà il convogliamento delle acque piovane al di fuori dell'area degli incubatori. In

prossimità del canale sarà installata una recinzione costituita da pali di castagno e rete metallica.

È infine previsto il rinverdimento dei muri retrostanti gli incubatori per ridurne l’impatto visivo

con l’uso combinato delle seguenti essenze arboree:

• hedera helix "hibernica" (edera comune);

• rhyncospermum jasminoides (rincospermo o “gelsomino”);

• parthenocissus tricuspidata "robusta".

Il completamento della strada antistante i lotti C3 e C4 avrà ad oggetto i seguenti

interventi:

• Realizzazione della finitura stradale;

• Realizzazione del marciapiede;

• Opere di completamento delle reti impiantistiche.

Il pacchetto stradale di finitura sarà composto da uno strato di usura (circa 3 cm) e uno strato di

collegamento (binder circa 7 cm), che andrà a sovrapporsi allo strato di fondazione in misto

granulometrico stabilizzato con legante naturale già realizzato.

I lavori per la realizzazione della finitura stradale dovranno tuttavia essere preceduti da

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un’operazione di spianamento della strada per riportarla alle quote di progetto.

Al fine di garantire la sicurezza stradale l’intervento comprende anche la realizzazione di

segnaletica verticale e orizzontale.

In continuità con il marciapiede già realizzato nel tratto di strada più a sud, sarà realizzato il

proseguimento del marciapiede. Per uniformità di materiali e finiture, il marciapiede sarà

realizzato con masselli autobloccanti in calcestruzzo posati con la medesima tessitura di quelli

esistenti. Nel dettaglio, il marciapiede sarà composto secondo la seguente stratigrafia:

soletta in conglomerato cementizio armato con rete elettrosaldata;

pavimentazione in masselli di calcestruzzo autobloccanti di colore grigio, posati su

sottofondo in sabbia;

cordoli per marciapiedi in conglomerato cementizio vibrocompresso.

L'opera integrerà le urbanizzazioni del PIP, offrendo i necessari percorsi pedonali a servizio dei

fruitori dell'area produttiva.

Lungo la strada risultano già realizzate le opere di approvvigionamento acqua, corrente, telefono

e gas; di smaltimento fogne bianche e nere; la rete di illuminazione pubblica. L’intervento

tuttavia comprende alcune opere di completamento elencate a seguire:

allaccio alla condotta idrica esistente su strada dei lotti C3, C4, C5 e altro lotto

antistante la cabina ENEL;

ripristino/installazione di alcune caditoie/pozzetti in stato di degrado o mancanti;

nuova linea elettrica di collegamento dei lotti C3, C4 e C5 alla nuova cabina ENEL e

stacco dalla linea comunale ENEL esistente per arrivo in cabina;

sostituzione di un palo di illuminazione non più funzionante;

sistemazione dell’area dove sarà installata la nuova cabina ENEL (cabina non compresa

nell’appalto).

Nel lotto - collinetta sul quale è ubicato il rudere della chiesetta è stato eseguito nella precedente

fase un intervento di consolidamento che deve essere completato con le seguenti opere:

• Realizzazione di una recinzione di sicurezza composta da elementi metallici grigliati da

inghisare sul muro esistente;

• Rinverdimento delle palificate attualmente a vista per ridurne l’impatto visivo - ambientale.

Il progetto paesaggistico - ambientale di rinverdimento prevede l’uso combinato delle seguenti

essenze arboree:

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hedera helix "hibernica" (edera comune);

rhyncospermum jasminoides (rincospermo o “gelsomino”);

parthenocissus tricuspidata "robusta".

L’utilizzo di essenze con caratteristiche cromatiche ed olfattive che variano nelle stagioni

comporterà che le palificate di sostegno stesse assumeranno colorazioni differenti lungo il corso

dell’anno, in funzione della combinazione delle foglie e delle fioriture delle essenze nei vari

periodi.

Considerata la particolare orografia dell’area, nella fase d’intervento precedente è

stato necessario realizzare alcune opere di contenimento del terreno a sostegno dei lotti su

strada.

A completamento di questa serie di interventi sarà realizzato un muro a chiusura del lotto C1,

già previsto nel precedente progetto ma non realizzato. Il muro di contenimento sarà costituito

da sei tratti con altezza differente interamente gettati in opera e tinteggiati.

Il progetto di potenziamento dell’accesso all’area PIP del Comune di Serino

prevede la realizzazione di una rotatoria per disciplinare il traffico dell’incrocio a raso esistente

tra la SP 109 e la strada d’ingresso all’area PIP. Il progetto comprende inoltre la realizzazione del

tratto di collegamento tra la rotatoria stessa e la strada esistente di accesso al cavalcavia per

raccordare le sezioni stradali.

La rotatoria di progetto si trova in corrispondenza dell’incrocio tra la SP 109 e

l’ingresso all’area P.I.P. ed è finalizzata allo smistamento del flusso veicolare proveniente dal

centro urbano.

L’area di intervento alla stato attuale risulta pianeggiante ed è situata nel foglio di mappa n. 3

catastali 96, 99, 636, 653, 1051, 1052, 1053, 1293, 1421. L’intervento prevede l’esproprio

dettagliato nell’elaborato grafico E- PI-510 di progetto.

D.lgs. 30/04/1992 n. 285 e s.m.i. - Nuovo codice della strada.

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D.P.R. 16/12/1992 n. 495 - Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice

della strada.

D.M. 19/04/2006 - Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni

stradali.

D.Lgs. n. 81/2008 - Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro.

D.P.R. 118/1971, L. 13/89, D.M. 236/89 e DPR 380/2001 – Eliminazione delle barriere

architettoniche.

Con il presente progetto si prevede di sostituire l’esistente incrocio a raso con una

rotatoria di forma circolare a tre bracci composta di aiuola centrale spartitraffico.

Per la progettazione della rotatoria si è tenuto in considerazione quanto stabilito dal D.M.

19/04/2006 e, in particolare, dall’art. 4.5.1 che stabilisce l’ambito delle rotatorie compatte

aventi diametro esterno compreso tra 25 e 40 m. Nel nostro caso il diametro esterno è pari a

35,25 m.

Durante l’esecuzione dei lavori sarà garantita attraverso idonee operazioni la

massima sicurezza possibile al fine di garantire la fruibilità delle strutture, per le parti non

interessate dai lavori, agli utenti.

Come appare evidente dalla loro descrizione, gli interventi in progetto sono tali da far escludere

qualsiasi situazione di incompatibilità con lo strumento urbanistico comunale. L’area oggetto

degli interventi è inserita in una zona in cui non vi sono vincoli ambientali di alcun genere e non

vi è presenza di significative emergenze storico architettoniche da salvaguardare. Sia in fase di

progettazione che in fase di esecuzione dei lavori sarà rispettata la normativa vigente in materia

di sicurezza nei cantieri come normato dal D.Lgs. n. 81/2008.

Il progetto manterrà inalterato l’andamento altimetrico esistente salvo la risagomatura

necessaria per ottenere le pendenze verso l’esterno per lo smaltimento delle acque.

La piattaforma è costituita da un’unica carreggiata di marcia di 7,00 m e da un anello interno

costituito da un’aiuola riempita con terreno vegetale, previa rimozione dell’asfalto esistente.

In ottemperanza alla normativa di settore sarà eseguita un’adeguata segnaletica orizzontale.

Sono state previste le aree di segnaletica orizzontale in corrispondenza delle isole spartitraffico

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presenti nei bracci della rotatoria oltre alla segnaletica orizzontale di margine e di corsia, strisce

di arresto, passi pedonali, zebrature.

Ad integrazione della segnaletica orizzontale sarà installata la segnaletica verticale di

indicazione composta, per ciascun ramo di ogni intersezione, da un pannello di preavviso e

descrittivo della geometria dell’intersezione successiva, e dai relativi segnali di indicazione posti

in corrispondenza dell’intersezione stessa. La segnaletica verticale di prescrizione è quella

prevista da Codice della Strada nelle intersezioni e lungo l’asse stradale.

Il tutto come specificato nell’elaborato grafico E-PI-513.

La sistemazione della fascia di rispetto stradale sarà innanzitutto funzionale alla

protezione degli insediamenti dal rumore concorrendo a separare, anche visivamente, gli stessi

dalla grande viabilità.

L'intervento prevede di riqualificare la fascia verde a confine con la superstrada.

Detto intervento prevede le seguenti azioni:

riqualificazione della spina centrale dell'alberatura esistente

introduzione, ai margini della spina alberata centrale, di nuove alberature a sviluppo

colonnare

rifinitura a prato con eragrostis a semina della parte del parco a margine della spina

centrale alberata.

delimitazione del perimetro di chiusura del parco con una combinazione di piante

striscianti.

La riqualificazione della spina centrale alberata esistente prevede la ripulitura, taglio e potatura

delle piante esistenti integrandole con alberature analoghe come l'acer campestre, il carpinus

betulus, pinus silvestris, picea abies (pino rosso).

Tale riqualificazione renderà la spina centrale preesistente più compatta creando una massa

arborea con forma scultorea sinuosa.

Il parco del miglio verde è composto da alberature di nuova introduzione a "sviluppo colonnare"

come il quercus ilex e lo juniperus peitzeriana "aurea" ed il cupressus semper virens, i quali, con

la loro forma scultorea "punteggiano" la spina centrale alberata del parco del miglio.

Il confine del parco è segnato da bordure basse come l'hedera helix alternata con l'erica che con

le sue fioriture stagionali determinerà variazioni cromatiche ed olfattive per tutte le stagioni

dell'anno.

La realizzazione del "Parco del Miglio Verde" al fine di garantire una fascia di rispetto

dall’autostrada area P.I.P. è composto dalla messa a dimora di essenze arboree (quercia,

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cipresso, acero, carpino, pino, abete) ed arbustive (erica, ginepro, edera), con conseguente

realizzazione di una palizzata con legno. Verranno forniti alberi autoctoni da vivaio, con

certificazione di origine del seme, aventi altezza minima compresa tra 0.70 e 1.50 m. Le essenze

autoctone saranno di quercia, cipresso, pino, abete. La fornitura di arbusti autoctoni da vivaio,

con certificazione di origine del seme, aventi altezza minima compresa tra 0.30 - 1.00 m. Le

piante a radice nuda potranno essere trapiantate solo durante il periodo di riposo vegetativo,

mentre per quelle in zolla, vasetto o fitocella il trapianto potrà essere effettuato anche in altri

periodi, tenendo conto delle stagionalità locali e con esclusione dei periodi di estrema aridità

estiva o gelo invernale. Le essenze di erica, ginepro integreranno le palizzate in legname con

talee, costituite da pali di legname idoneo (ø 10 - 12 cm e con una lunghezza di 1,5 m) questi

verranno infissi nel terreno per una profondità di 1 m e posti alla distanza di 1m l’uno dall’altro.

Sulla parte emergente del terreno saranno collocati dei mezzi tronchi di castagno (ø 8 cm;

lunghezza 2 m), legati con filo di ferro, allo scopo di trattenere il materiale di risulta posto a

tergo della struttura medesima; messa a dimora di talee appartenenti a specie autoctone idonee

per la ricostruzione della compagine vegetale, compreso ogni altro onere.

La viabilità antistante l’area del cimitero verrà regolamentata mediante la

realizzazione di marciapiedi, i primi due tratti trovandosi in adiacenza al marciapiede del

cimitero esistente verranno realizzati con pavimentazione in masselli autobloccanti come il

marciapiede preesistente, gli altri tratti avranno una pavimentazione in asfalto stampato.

Nei tratti 8 e 9 essendo presenti delle cunette verranno posati dei tubi di drenaggio e realizzate

delle solette in cls a chiusura. Per garantire il massimo grado di fruibilità anche da parte di

persone disabili nel rispetto della normativa per l’abbattimento delle barriere architettoniche,

verranno realizzate "rampe" lungo i marciapiedi, mediante la posa della pavimentazione (cubetti

e cordoni) secondo un piano inclinato. Inoltre, saranno predisposte le rampe per agevolare gli

accessi carrabili, in corrispondenza dei varchi carrabili.