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Settembre-Ottobre, numero29 S. ROSA - S. MARTA - LE CLARISSE, GENOVA Riattivazione Cognitiva: Da Cristoforo Colombo all’eclissi di luna Laboratorio di memoria: Ricordi antichi II parte Notizie da S. Rosa: La scuola tra ieri e oggi Poesia: Versi della scuola Psicologia: La cultura ringiovanisce Cucina: Polpettone di Marisa

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Settembre-Ottobre, numero29

S. ROSA - S. MARTA - LE CLARISSE, GENOVA

Riattivazione Cognitiva: Da Cristoforo Colombo all’eclissi di luna Laboratorio di memoria: Ricordi antichi II parte

Notizie da S. Rosa: La scuola tra ieri e oggi Poesia: Versi della scuola Psicologia: La cultura ringiovanisce Cucina: Polpettone di Marisa

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Buon autunno a tutti! Abbiamo fatto una piccola pausa estiva, vi siamo mancati? Come sempre, in questo numero potrete avere un assaggio di quel che succede nelle nostre strutture. Dal polpettone di Marisa, che potrete gustare davvero cimentandovi nelle vostre cucine, alla degustazione culturale con cui ogni settimana, insieme agli ospiti, cerchiamo di nutrire la mente. Le attività in struttura spaziano dalle più serie, per le quali qualcuno prende addirittura appunti, a quelle più giocose In generale, comunque, al fine di oliare bene gli ingranaggi legati all’orientamento spazio-temporale, durante le attività in questi mesi si cita sempre l’autunno: talvolta di sfuggita, ma si cerca comunque sempre di farlo annusare nell’aria. E voi, lo sentite?

Buona lettura!

Dott.ssa Sara Guidi Psicologa

Psicoterapeuta

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Residenza Le Clarisse

Riattivazione Cognitiva

A settembre i nostri ospiti sono stati impegnati a progettare, condurre e partecipare a due laboratori culturali, come si può dedurre dal titolo, uno di carattere storico, l’altro scientifico-naturalistico. I laboratori hanno luogo ogni lunedì al terzo piano. I temi degli incontri vengono decisi insieme agli ospiti, in base ai loro interessi personali, professionali o alle loro curiosità. L’obiettivo è quello di intrattenere gli ospiti, di stimolare le loro risorse cognitive e la partecipazione alla vita sociale. Per risvegliare la loro attenzione vengono anche utilizzate immagini a colori che illustrano gli argomenti trattati, e vengono proposti semplici indovinelli ai quali tutti, in base alle loro capacità, rispondono (in modo più o meno opportuno, talvolta divertente!) In questo periodo un nostro ospite, il professor Attilio, sta fornendo un contributo decisivo alla conduzione degli incontri grazie alle sue straordinarie conoscenze e al suo continuo documentarsi. Il prof. ci ha anche raccontato curiosi retroscena dei viaggi di Cristoforo Colombo: ci ha parlato del debole che la regina Isabella nutriva per lui, delle ragioni che si nascondono dietro la scelta dei nomi delle caravelle, dei maligni animaletti che rosicchiavano tali imbarcazioni, del tradimento della ciurma di Colombo, in parte interessata soltanto ad arricchirsi alle sue spalle, delle piccole spedizioni di Colombo nelle pericolose foreste del Sud America! E della malattia che lo colpì sul finire della vita.

Dott.ssa Sara Guidi

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La caravella Santa Maria fu la famosissima capitana della piccola flottiglia con la quale Cristoforo Colombo compì la traversata che doveva portarlo alla scoperta del continente americano. Era, prima che fosse presa in affitto della Corona Spagnola, un bastimento mercantile del tipo allora comune sulle coste spagnole e portoghesi. Si chiamava Galenga e fu chiamata Santa Maria come buon auspicio e per la spedizione che si approntava. L'equipaggio della Santa Maria era composto di 52 uomini compresi gli Ufficiali, un medico, un funzionario della Corte, un interprete ed un domestico per l'Ammiraglio. In totale gli uomini partecipanti alla spedizione furono 87; le altre navi erano infatti di dimensioni assai più piccole e portavano meno gente a bordo (la Pinta era di 154 tonnellate e la Nina di 147). La velocità con l quale le navi compirono la traversata fu di 5 e 7 nodi in media, benché Colombo affermi, nel suo libro di bordo, di aver raggiunto la velocità di 14 miglia che corrisponderebbero a 11 nodi circa. Le sistemazioni di bordo erano assai poco confortevoli: la camera di poppa, alcuni ridotti per gli ufficiali, un fornello sul ponte detto focone, sul quale, una volta al giorno, si preparava un pasto caldo. L'equipaggio dormiva alla meglio sui ponti come si usò ancora fino al XVII secolo. La navigazione si faceva con i primitivi strumenti dell'epoca: la bussola, l'astrolabio o quadrante e la balestriglia o mazza di Giacobbe per misurare l'altezza meridiana del sole e degli astri ed ottenere la latitudine, la clessidra per misurare il tempo, le carte nautiche assai primitive. La navigazione oceanica presentava poi problemi del tutto nuovi e sembra infatti che Colombo, anziché fidarsi troppo dei suoi imperfetti strumenti, navigasse alla stima, valutando ad occhio cioè, con la sua pratica del navigare, la rotta ed il cammino percorso dalla nave. Durante il viaggio egli ebbe modo per primo di correggere praticamente la rotta tenendo conto della declinazione magnetica scoperta scientificamente poco prima dal portoghese Martino Benaim. Il viaggio iniziato il 3 agosto 1492 dal porto di Palos della Frontera, terminò il 12 ottobre all'isola di San Salvador nelle Bahamas, 33 giorni dopo aver lasciato le Canarie, estremo possedimento della Spagna sull'Oceano, e 71 giorni dopo la partenza da Palos. La Santa Maria non tornò più in Spagna; dette in secco ad Hispaniola (Haiti) e non fu più possibile recuperarla; 40 uomini del suo equipaggio furono lasciati ad occupare una colonia che fu chiamata Navidad. Di essi non si ebbe più notizia.

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Come accennato, a settembre abbiamo parlato anche dell’eclissi lunare. E ci siamo chiesti: ma che cosa è più l’eclissi lunare??

Un'eclissi lunare è un noto fenomeno ottico durante il quale l'ombra della Terra oscura del

tutto o parzialmente la Luna e che si verifica nel momento in cui quest'ultima è in fase di

"piena" mentre Sole, Terra ed essa si trovano allineati in quest'ordine.

A causa delle reciproche distanze fra il Sole, la Luna e la Terra l'ombra che si introduce per

interposizione di quest'ultimo corpo, è di forma conica. Nelle eclissi lunari il cono

d'ombra proiettato dalla Terra è sempre molto più ampio della Luna, ed è accompagnato da un

cono più ampio ancora, detto cono di penombra, nel quale solo una parte dei raggi del Sole

vengono intercettati dalla Terra.

Si possono avere perciò vari tipi di eclissi di Luna, a seconda che la Luna entri totalmente

(eclissi totale) o parzialmente (eclissi parziale) nel cono d'ombra, totalmente o parzialmente

nel cono di penombra (eclissi penombrale).

Un'eclissi lunare totale si verifica quando la Luna transita completamente attraverso l'ombra

della Terra.

La Luna attraversa prima la penombra, poi l'ombra e infine, dopo esserne uscita, interessa di

nuovo la fascia penombrale. A causa degli effetti di colorazione rossastra che assume con

la rifrazione dei raggi solari attraversanti l'atmosfera terrestre e per l'oscuramento parziale

prima dell'entrata in ombra e durante l'uscita, è il tipo di eclissi lunare più osservata. Presenta

sempre una grandezza (magnitudo in latino) del 100% o superiore.

L'ultima eclissi lunare totale è avvenuta il 28 settembre 2015 e in Italia è stata visibile dalle

2:12 ed e scomparsa verso le 4:10 circa, ed è stata soprannominata "la luna di sangue" poiché

ha assunto proprio quella tonalità!

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Residenza Le Clarisse

I nostri ospiti ci insegano i loro segreti in cucina

Ingredienti • 500 g di fagiolini

• 500 g di patate

• 3 uova

• 20 g di funghi secchi

• 50 g di parmigiano grattugiato

• 50 g di burro

• pane grattugiato

• 1 spicchio d'aglio

• un cucchiaio di maggiorana fresca

• olio extravergine di oliva

• sale

• pepe

A Genova e in tutta la Liguria, il polpettone non è il classico mix di carne, bensì una

torta di verdure a base di fagiolini e patate: molto buona e delicata.

Vediamo come lo prepara la nostra Maria Luisa B., detta Marisa:

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Preparazione:

1) Mettete ad ammollare i funghi secchi.

2) Lessate le patate (con la buccia) e, dopo averle pulite, schiacciatele con il

passapatate. È un piatto che può essere mangiato sia tiepido che freddo.

3) Intanto pulite i fagiolini e lessateli in abbondante acqua bollente salata per 5

minuti dopo che questa avrà ripreso il bollore.

4) Tagliate a pezzettini i fagiolini e metteteli in una padella con l’olio e il burro:

unite l’aglio (tritato finemente), la maggiorana e fate insaporire il tutto per qualche

minuto.

5) Salate, pepate e lasciate raffreddare.

6) Unite le uova, il parmigiano e i funghi strizzati.

7) Mescolate il tutto e, se il composto è troppo liquido, aggiungete un pò di pan

grattato.

8) Prendete una teglia, imburratela, spolveratela con il pan grattato e

aggiungete il composto.

9) Livellatelo con una forchetta, cospargetelo con abbondante pan grattato, un

pò di olio e infornatelo per 30 minuti a 200°.

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Residenza Santa Rosa

La scuola tra ieri e oggi:

l’esperienza di Giulia L. ,

ospite di Santa Rosa

Ieri pomeriggio Silvia, la psicologa, ha toccato l’argomento “scuola” che a me piace molto ed è molto interessante. Io, Giulia, ho iniziato ad andare a scuola a otto anni perché mi sono mancati i miei genitori a sette anni. Sono stata un anno in orfanotrofio e sono stata adottata dagli zii di mio marito. La mia mamma mia ha mandata a scuola dalle suore Dorotee e lì pregavo tanto. Mettevo la punteggiatura quando mi pareva e poi ho chiesto a mia mamma di andare alle comunali. Abitavo a Rivarolo e avevo una maestra straordinaria, emiliana come me, che mi ha insegnato molto bene. Quando ero giovane si faceva l’esame di quinta e quello di ammissione alla prima media mentre adesso gli alunni non fanno più questi esami. La materia per me più difficile è stata l’algebra, ho studiato latino un po’ in collegio e un po’ a scuola. Non ero molto precisa nel disegno con la riga e la squadra. Una mia compagna mi aiutava, si chiamava Clara. Spero che stia bene e la ringrazio del suo aiuto. Finite le medie ero un po’ insicura su cosa fare: a me piacciono molto le lingue, il francese l’ho imparato durante le scuole medie. L’inglese invece dopo perché ho fatto un corso di corrispondente: ho studiato stenografia e il sistema Cima, il più semplice che ricordo ancora.

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Quando frequentavo la scuola, ai tempi, non c’era il traffico di adesso. La mia scuola era

vicino a casa e andavo a piedi, sia alle elementari che alle medie mentre per il corso di lingue andavo a Sampierdarena con il bus. Alla mia insegnante di francese cedevo sempre il posto in segno di rispetto. Le mie figlie le

accompagnavo: Daniela, la grande, fino alla terza elementare e Laura fino alla quarta perché era più piccola e

minuta. Per loro ero rappresentante di classe, intervenivo con la maestra se c’era qualche cosa da discutere o da risolvere mentre le mie figlie non mi hanno mai dato problemi. Daniela era più brava in italiano come me e Laura era più brava in matematica, le insegnavo a fare i temi. Erano tempi meravigliosi, mi sentivo molto importante e soprattutto ero giovane. La scuola oggi è cambiata: prima c’era la macchina da scrivere Olivetti, poi le impiegate stenografavano. Oggi c’è il computer e il telefonino con cui mandiamo i messaggi, io lo uso ogni sera per chiamare le mie figlie. Tutto si è evoluto, ci sono cose positive ma anche negative. I ragazzi monelli ci sono sempre stati e adesso continuano ad esserci. Sono ragazzi che fanno del male ai più deboli. Un tempo alle elementari avevamo una maestra o un maestro, adesso è un momento di crisi nella scuola. Ci sono gli insegnanti precari e i bambini alle elementari hanno tre o quattro maestre e una cosa positiva è che imparano anche una lingua straniera e che sono più aggiornati.

Giulia L. , Ospite Residenza Santa Rosa

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Residenza le Clarisse

Continuano le interviste ai nostri ospiti, che ci raccontano con piacere i loro ricordi e le loro esperienze. Diamo subito loro la parola!

S. G.

Antonio: tra i miei ricordi preferiti ci sono le vacanze in Calabria! Sapevo nuotare, era rinfrescante!

Fernanda: io andavo ad Acqui, facevamo tante passeggiate, amo il contatto con la natura.

Berta: d’estate ero in città ma andavo a fare il bagno ogni giorno! Non avevo paura, ero prudente.

Carmelina: Anche io ricordi del mare. Montagna no perché sciare mi faceva paura. Adoravo il mare a Tripoli, sempre piatto e calmo. Vivevo lì, a volte andavo a ballare. Ma il mio più bel ricordo è quando ho trovato il vero amore. Mi portava a cena fuori, mi truccavo, un po’ di rimmel, il rossetto…

Elsa: io mi truccavo poco, in famiglia non volevano. In vacanza io andavo in Alto Adige, lì ho imparato a sciare, ero brava. Solo una volta ho perso uno sci!

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Residenza le Clarisse

Spesso utilizziamo il termine “rifarsi gli occhi”, a indicare il guardare qualcosa di estremamente bello e appagante. Secondo alcuni studi, attraverso questa semplice azione, mirata in particolare all’osservazione di opere d’arte, è possibile rifarsi un po’, per così dire, anche il cervello! Qualcuno ha infatti pensato di utilizzare le opere d’arte come strumento di benessere psicofisico per gli anziani . Non si tratta in realtà solo di guardare, ma di un’osservazione partecipata e accompagnata da riflessione. Dal 9 novembre 2015 sperimenteremo questa attività in struttura alle Clarisse! In Italia è concentrato un enorme patrimonio artistico, inoltre nel nostro Paese gli over 65 sono il

20,3 per cento e, dice l’Istat, aumenteranno sino al 32 per cento nel 2043. Rivoluzione immaginata da due studiosi, Pierluigi Sacco, ordinario di economia dell’arte allo Iulm di Milano, ed

Enzo Grossi, medico e responsabile scientifico della Fondazione Bracco. I due stanno

realizzando un progetto di welfare culturale, mirato alla terza età, che potrebbe diventare europeo

nell’ambito del programma di ricerca Horizon 2020, entrato ora in fase operativa. Le evidenze scientifiche ci sono: lo stesso Grossi ha pubblicato, due anni fa, uno studio su 1.500 persone che dimostra una correlazione positiva fra il livello di salute, psicologica e fisica, e la partecipazione culturale (e molte altre ricerche vanno in questa direzione). Sacco, consulente di

varie città europee, sta cercando le partnership necessarie, e pare che i finlandesi siano

entusiasti. La prima fase del welfare culturale esordirà nel progetto «Siena capitale europea della cultura 2019». Ecco le sue parole: «Lo faremo nell’antico

Ospedale di S. Maria della

Scala, che oggi è un museo»

spiega Sacco, ricordando come nello «spedale» medioevale i malati fossero curati sotto affreschi stupendi. «Gli anziani saranno accompagnati nella comprensione delle opere, poi verranno invitati a essere attivi e dipingere loro stessi». Un modo per combattere depressione e isolamento, che aumentano il rischio di malattie legate all’invecchiamento.

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Residenza le Clarisse

Quali sono le poesie dei tempi della scuola che i nostri ospiti ricordano volentieri? La più gettonata sembra essere la seguente, la riconoscete? CANTO NOTTURNO Dl UN PASTORE ERRANTE DELL' ASIA (prima parte)

Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli? Somiglia alla tua vita La vita del pastore. Sorge in sul primo albore Move la greggia oltre pel campo, e vede Greggi, fontane ed erbe; Poi stanco si riposa in su la sera: Altro mai non ispera. Dimmi, o luna: a che vale Al pastor la sua vita, La vostra vita a voi? dimmi: ove tende Questo vagar mio breve, Il tuo corso immortale? Dunque in parole povere, ma certo meno belle e poetiche, qual è il senso della vita? Ce lo siamo chiesto con i nostri ospiti, e dopo un laboratorio su Leopardi e la sua poesia, abbiamo deciso di programmare un dibattito sul tema che avrà luogo nel mese di novembre. Vi faremo sapere le risposte che ci siamo dati!

S.G.

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Si ringraziano: La sig.ra Serena Barabino, amministrativa, per la diffusione. I medici, gli amministrativi, gli psicologi, i fisioterapisti, gli infermieri e gli operatori, per la professionalità che conferisce grande qualità alle nostre strutture.

I nostri ospiti e i parenti!!! Un ringraziamento particolare al Dott. Federico Patrone che ha permesso la realizzazione di questo progetto.

Dott.ssa Sara A. Guidi

Psicologa Psicoterapeuta

“Parole e silenzi” – periodico bimestrale Direttore responsabile: Paola Marignano

Autorizzazione Tribunale di Genova, n. 31/97 del 22/10/1997 Stampa: in proprio

BIBLIOGRAFIA

http://www.anvo.it/entra_in_anvo/editoria/articoli_dei_soci/pagine_articoli/storia_della_navigazione/Imbarcazioni/tre_caravelle/s_maria.htm https://it.wikipedia.org/wiki/Eclissi_lunare http://www.ricettedellanonna.net/polpettone-genovese/ http://archivio.panorama.it/scienza/salute/Caravaggio-Meglio-Prozac http://www.benessere360.com/fagiolini-proprieta-calorie-e-valori-nutrizionali.html