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03 free press di medicina Rivista medico-scientifica di approfondimento sui temi più attuali della salute e della prevenzione. Articoli e interviste a medici e professionisti di tutta la Toscana.

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03 free press di medicinaRivista medico-scientifica di approfondimento sui temi più attuali della salute e della prevenzione.Articoli e interviste a medici e professionisti di tutta la Toscana.

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Tel. 055 440026 / 055 4489084Orario continuato 8.30 – 20.00

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Cari Lettori di , riparte il nostro viaggio insieme nel mondo della medicina. Siamo arrivati con grande soddisfazione al traguardo del terzo numero che, come ogni nuova uscita, riserva novità, informazioni utili e approfondimenti curati, con estrema precisione e competenza, direttamente dai dottori interpellati dalla nostra redazione.

Nell’odierna edizione invernale di MEDICARE, ci siamo impegnati per arricchire ancora di più i contenuti ad uso di voi lettori, cercando di divulgare un’informazione medico – scientifica realmente utile e in linea con le novità ed i cambiamenti che la ricerca e la tecnologia stanno portando nei vari campi di specializzazione.

Molto delicato ed attuale è il tema del focus sulla Procreazione medicalmente assistita. Un terreno spesso scivoloso dove, prima di tutto, si pone la questione etica di pari passo con i cambiamenti della società rispetto a questo argomento. Un bello spaccato tutto da leggere, adatto a stimolare il dibattito.

Sfogliando ancora le nostre pagine, troverete inoltre gli altri consueti focus dove, questa volta, parleremo di Nutrizione ed Obesità ma anche di Diabete e Celiachia, analizzando argomenti estremamente d’attualità.

Altro giro, altra corsa, invece, per il capitolo dedicato a Riabilitazione ed Ortopedia, una sezione molto ricca di spunti importanti da parte di chirurghi, fisioterapisti ed un’incursione nella Posturologia.

Chiude MEDICARE 03, la sezione Specializzazioni in Primo Piano, dove troverete come sempre articoli ed interviste dedicate a medici e strutture di primo livello, vere eccellenze toscane, ognuno nel proprio campo di riferimento.

Buona lettura e non dimenticate di seguirci anche su FB, sulla pagina “MedicareRivista”!

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Medicare Numero 3 Dicembre 2014

Editore e concessionaria pubblicità MGA Comunicazione &Pubblicita’ srlVia Aretina 167/m, Firenze Tel: 055 [email protected] Visita il sito web www.mgacomunicazione.it Seguici su facebook facebook.com/MedicareRivista

Progetto editorialeRossella Sciommeri

Direttore responsabile Andreas Lotti

Direzione amministrativa Matteo Rovelli

Segreteria e Ufficio StampaLuisa GuerraLucia Papi

Progetto graficoMagazzino 77.com

StampaMaggioli EditoreSantarcangelo di Romagna (RN)

Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione del l’editore. Registrazione al Tribunale di Firenze n. 5944/2014 del 12/02/2014

24 nutrizione/ obesità

14 riAbiLitAzione/ortoPeDiA

34 sPeCiALizzAzioniin PriMo PiAno

FoCus6 ProCreAzione

AssistitA

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La Procreazione Medicalmente Assistita è un tema spinoso e d’attualità. Un tema

che si intreccia con il Diritto e con il diritto di essere genitori.

Una tematica che continua a rimanere sotto le luci della ribalta nel nostro Paese.

E non solo perché, solo qualche mese fa, la Corte Costituzionale, sancendo

l’incostituzionalità di alcuni articoli della legge 40 del 2004, ha posto fine al divieto

di effettuare la fecondazione eterologa.La Procreazione Medicalmente Assistita è un tema caldo anche perché, in Italia, l’età media in cui si decide di diventare genitori

è sempre più elevata: per motivi culturali e, spesso e soprattutto, per motivi sociali,

ricercando una certa stabilità prima di mettere su famiglia. E più avanza l’età, più

scorre l’orologio biologico e più diminuirà la fertilità, affidandosi alla procreazione

assistita per coronare il proprio sogno di diventare genitori.

Centri come Agi Medica, dove specialisti e professionisti sono al servizio delle coppie

che desiderano dare alla luce un figlio, accompagnandoli passo dopo passo nel loro percorso terapeutico, questi Centri,

per i motivi elencati, sono sempre più una parte fondamentale del nostro Paese.

FoCus PROCREAZIONE

ASSISTITA

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PROCREAZIONE

La Riproduzione Assistita nasce con l’intento di aiutare la natura a seguire il suo corso, quando essa non può. Si tratta di una serie di tecniche che riescono in molti casi a ottenere ciò che sembrava impossibile: una gravidanza.le problematiche inerenti la sterilità di coppia hanno da sempre assunto un ruolo preminente nella vita dell’uomo. La sterilità va intesa come una condizione patologica che provoca soffe-renza psicologica e può accompagnare la cop-pia per tutta la vita. È fondamentale comprende-re i disordini anatomici, gli ostacoli meccanici, i disturbi ormonali che possono interferire con il naturale corso dell’evento riproduttivo. Agi Me-dica, con un’equipe di comprovata esperienza guidata dal Dottor Francesco comodo, respon-sabile della struttura, e dalla Dottoressa laura gambera, embriologa responsabile del labora-torio, si pone l’obiettivo, attraverso un approccio multidisciplinare, di accompagnare la coppia infertile nel percorso diagnostico e terapeutico della Procreazione Medicalmente Assistita. la Procreazione Assistita è la disciplina che ha lo scopo di porre rimedio all’infertilità: in molti casi è possibile intervenire con successo, ma ancora molto rimane da fare nel campo della ricerca di base e dell’applicazione clinica. La PMA, in fondo, è una disciplina ancora giovane: basti pensare che louise Brown, il primo essere umano concepito con l’aiuto della procreazione assistita, è venuto alla luce soltanto poco più di trent’anni fa, nel 1978.Il rispetto delle norme deontologiche ed etiche delle problematiche connesse alla procreazione medicalmente assistita sono un impegno degli

operatori di AgI Medica. Per legge per procreazione assistita si intendo-no le tecniche mediche e biologiche che per-mettano la riproduzione al di fuori dei processi naturali, per soddisfare il desiderio di riprodur-si di una coppia. Ai sensi della legge italiana 40/2004, fanno parte della Procreazione Medi-calmente assistita (PMA) tutte le metodiche di Primo (inseminazione intrauterina), di Secondo (FIVeT e IcSI) e di Terzo livello (metodiche che richiedono il prelievo chirurgico degli spermato-zoi).

LA ProCreAzione AssistitADIvENTARE gENITORI è uN DIRITTO DI TuTTI

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PROCREAZIONE

la specie umana si distingue biologicamente per una bassa fertilità. Infatti, ad ogni ciclo me-struale, una coppia al massimo della propria capacità riproduttiva ha soltanto circa il 30% di possibilità di concepire. Questa percentuale, già alquanto modesta, si riduce significativamente con l’aumentare dell’età della donna, non supe-rando il 20% oltre i 35 anni e calando ulterior-mente al 10% oltre i 40. non sorprende, infatti, che una coppia che intenda concepire sia spes-so costretta ad attendere alcuni mesi, prima di vedere il proprio desiderio coronato da succes-so. Nel caso in cui l’incapacità di procreare si protragga per almeno diciotto mesi, è possibile che la coppia sia interessata da uno stato d’in-fertilità.L’infertilità maschile e femminile rappresenta indubbiamente un pro-blema di consistenti proporzioni. Si stima, infatti, che il 15% del-le coppie in età fertile sia portatrice di severe disfunzioni riproduttive e che un ulteriore 10% soffra di patologie di più modesta entità. recenti studi epide-miologici dimostrano che anche nel nostro Paese l’infertilità afflig-ge decine di migliaia di persone.Alcune delle disfunzio-

ni riproduttive hanno un’origine genetica, altre sono il risultato di molteplici fattori che comu-nemente riassumiamo nel termine di “influenze esterne”.Mutati stili di vita giocano certamente a sfavore della funzione riproduttiva.La pianificazione familiare, inevitabilmente im-posta dai mutamenti socio-culturali porta molte donne a posporre l’esperienza della maternità in un momento anagraficamente sfavorevole a causa della naturale riduzione della loro fertilità.AgI Medica, si propone come interprete nella risoluzione del problema dell’infertilità di coppia.

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PROCREAZIONE

Nato trent’anni fa, da un gruppo di professioni-sti che ha incentrato la propria professione sulla medicina della riproduzione, il centro Demetra – privato-convenzionato – è specializzato nella diagnosi e nella terapia dell’infertilità di coppia. ginecologi, andrologi, ostetriche, infermiere, se-gretarie e psicologi, sono tutte figure professio-nali all’interno del Centro, qualificate nell’offrire assistenza e sostegno alle coppie che deside-rano un figlio.Abbiamo incontrato la Dottoressa claudia livi, cofondatrice e attualmente responsabile e Di-rettore Sanitario del centro Demetra.

Dottoressa, il vostro è un Centro all’avan-guardia in tema di procreazione assistita. Può descrivercelo brevemente?Il centro Demetra è una struttura che accoglie e tratta in maniera adeguata le coppie, con difficoltà riproduttive, che necessitano della consulenza di un’equipe specializzata: le ac-compagniamo passo dopo passo, in questo im-portantissimo percorso terapeutico. Tutto que-sto grazie ad un eccellente team di lavoro e ad una sede completamente ristrutturata: abbiamo cinque ambulatori medici, completamente at-trezzati per le visite e per la diagnostica ecogra-fica, due sale operatorie e tre laboratori. Siamo all’avanguardia sia per quel che riguarda i laboratori che in tema di tecniche utilizzate.

Nello specifico, quali sono i vostri punti di forza?Solo per citare alcune nostre caratteristiche, le sottolineo il fatto che siamo l’unico Centro in Ita-lia ad offrire in regime convenzionato il ciclo di fecondazione in vitro per la diagnosi preimpian-to a coppie che sono portatrici di gravi malattie

genetico-cromosomiche.Per le coppie che devono iniziare gli accerta-menti abbiamo ideato la soluzione della one Day clinic, che altro non è che la possibilità per la coppia di effettuare tutti gli accertamenti in una singola giornata, con una ottimizzazione del tempo necessario. e grazie ad un progetto nato ormai dieci anni fa con il Servizio di Malattie Infettive dell’Azienda Sanitaria di Firenze, abbiamo la capacità di ac-cogliere coppie discordanti per patologie infetti-ve, diventando così un punto di riferimento per l’intero panorama italiano.

Quindi i vostri pazienti provengono anche da fuori regione?esattamente. Il nostro centro è un forte polo di attrazione per le coppie residenti in altre regioni, che costituiscono l’80% delle coppie trattate.Sono numeri decisamente importanti, come le cifre che ci parlano di circa 1200 cicli di tratta-mento effettuati nel 2013, con percentuali molto buone ma che, ovviamente, dipendono dall’età della donna: ci attestiamo sul 35% per le donne sotto i 35 anni di età.

Un argomento che è tornato prepotentemen-te alla ribalta, negli ultimi mesi, è quello della fecondazione eterologa: in che cosa consi-ste e quando è necessario effettuarla?nei casi di sterilità assoluta - ovvero quando una donna non produce ovuli o l’uomo non pro-duce spermatozoi, oppure anche nel caso che queste due condizioni avvengano entrambe – per poter procreare, è necessaria una feconda-zione eterologa. Si tratta, cioè, di ricorrere ad un donatore o ad una donatrice esterni alla coppia.

Quali possono essere le difficoltà dovute alla fecondazione eterologa?Il presupposto iniziale è che, trovare un dona-tore di spermatozoi, è molto più semplice che avere una donatrice di ovuli: per donare ovuli, infatti, la donna deve incorrere in una piccola operazione chirurgica. Ma non è questo il pro-blema principale della fecondazione eterologa. la problematica riguarda un concetto più am-pio, sociale, e che è dovuto al fatto che in Italia, per circa 10 anni, non è stato possibile effettua-re donazioni.In ogni caso, abbiamo ripreso l’attività e oggi siamo in grado di effettuare questi trattamenti. Sempre con la grande professionalità che con-traddistingue il centro Demetra.

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FirenzeVia Giulio Caccini,18Tel. 055 488709 055 416231

GrossetoVia M.te Leoni 6/DTel. 0564 458999

Dott.ssa livi

Dott.ssa Pellegrini

Dott.ssa chelo

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Pilates pre e post parto/pre e post operazione: come e quando praticarlo secondo le “dritte” della Dottoressa Hanna Beata Wolosz e della Dott.ssa Mariangela Campori, istruttrici certificate del Pilates Studio di Tropos Club a Firenze.

Il Pilates è un metodo che appartiene alle disci-pline posturali che condivide i presupposti es-senziali dell’educazione al respiro corretto, del ripristino delle curve fisiologiche e fa della pa-rola “consapevolezza”, un cardine essenziale per il raggiungimento di una corretta postura.hanna Beata Wolosz e Mariangela campori dello Studio Pilates di Tropos, pianificano gli esercizi da svolgere, personalizzandoli per ogni partecipante, dopo un’attenta valutazione della postura e del tono muscolare. Quello che segue è un breve vademecum che spiega gli effetti e i benefici della pratica del Pi-lates per donne che devono affrontare una gra-vidanza o un’operazione chirurgica.

1) Il Pilates rafforza i muscoli profondi della po-stura., ciò permette di sviluppare la percezione del baricentro nel caso delle donne in gravi-danza, la respirazione toracica laterale e la concentrazione sulle zone pelviche. Questo è utile durante la fase pre e post parto: svilup-pando i muscoli piccoli e interni, spesso sotto-valutati, l’addome della donna viene rinforzato per sostenere il peso

del bambino nell’utero e dà supporto alla colonna ver-tebrale, prevenendo il mal di schiena.

2) con il rafforzamento dei muscoli interni si provvede alla stabilizzazione delle articolazioni molto sogget-te alle lussazioni durante la gravidanza. così, gli effetti benefici non si riflettono solo sulla zona pelvica e del tronco, ma si aiuta an-che la circolazione sangui-gna sia della madre che del feto, aumentando il ritorno del sangue venoso.

3) Quando viene effettuato un parto cesareo, nella fase post parto, è consigliabile iniziare a muoversi il prima possibile, meglio in acqua, prestando attenzione a non compiere troppi sforzi. L’obiettivo è quello di rafforzare l’addome poiché la parete più forte è meno soggetta al distacco della linea Alba.

4) Praticando il Pilates si può prevenire anche la formazione delle cosiddette aderenze inter-ne post-operatorie, con cicatrici che si formano dopo un intervento: la ginnastica per l’attivazio-ne e il rafforzamento dei muscoli piccoli crea come un massaggio interno costante ed è im-portante iniziare subito dopo la cicatrizzazione.

Tropos dedica alle mamme il ”PERcORSO DiVENTARE MAMMA” con il valore aggiunto dell’Ostetrica Ester Tatini che sviluppa in si-nergia con gli altri professionisti il programma personalizzato, dando i consigli specifici inerenti alle esigenze della donna sia a livello psicologi-co che tecnico, con la preparazione alle posizio-ni e alla respirazione per facilitare l’importante e meraviglioso momento della nascita. Impor-tante anche la partecipazione del futuro papà durante le sedute che si svolgono in piscina nella tarda mattinata del sabato, quando i futuri genitori possono condividere in acqua piacevoli emozioni.Tanti fiocchi rosa e azzurri sono già stati attac-cati in Tropos e tutti i neonati dai 4 mesi in poi di-ventano protagonisti dei corsi di acquaticità, che si svolgono sempre il sabato mattina con uno dei genitori in acqua e nello spogliatoio, aiutati dalle famose tate di Tropos.

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[email protected] www.troposfirenze.it

Tel. 055 678381

Firenze Via Orcagna 20/a

Dott.ssa hanna Beata Wolosz, istruttrice certificata di Pilates

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Fin dagli albori della storia della medicina, l’ac-qua è sempre stata considerata uno strumen-to terapeutico: dalla cultura assiro-babilonese, nella quale il medico era chiamato A-su, ovvero “colui che conosce l’acqua”, fino al padre della medicina occidentale, Ippocrate, che ne esaltò le virtù terapeutiche nel suo trattato “uso dei liquidi”.E proprio sull’acqua, abbiamo posto tre doman-de a tre esperti in materia.

È giusto dire che l’acqua è indispensabile sia per la vita che per il nostro benessere? Sì – afferma convinta la Dott.ssa Flavia Capuzzello, responsabile del progetto “AcquaLab”, un workshop medico-scientifico nel quale collaborano professionisti che operano sia in campo medico che della nutrizione – L’acqua rappresenta circa il 65% del peso corporeo di un adulto e l’80% di quello di un bambino: da questo si capisce quanto questo liquido sia indispensabile per tutte le funzioni dell’organismo.All’acqua, però, spesso non viene dato il giusto valore: bere è una necessità di tutti e, per al-cune persone affette da particolari patologie, è indispensabile prestare estrema attenzione alla quantità e alla qualità di acqua assunta, esatta-mente come per un farmaco.

In presenza di Calcolosi renale, quali sono i consigli per un’adeguata alimentazione?Innanzitutto i calcoli renali possono essere di diversa natura – ci risponde la Dott.ssa Lucia gaglio, Biologo-nutrizionista che collabora con la Divisione Medica di genesi - nel 70-80% dei casi sono calcoli di calcio (ossalato di calcio e fosfato di calcio), ma possono es-sere anche calcoli di acido urico, misti (acido urico + calcio), di cistina, xantina, ipoxantine o colesterolo.Si formano perché le so-stanze di cui sono compo-sti non rimangono disciolte nelle urine, ma tendono a precipitare (si aggregano e formano i calcoli). Que-sto dipende dal ph delle urine: più sono acide, più si creano le condizioni per un’eventuale formazione di

calcoli renali. Conviene aumentare l’apporto di liquidi (circa 2,5-3 litri al giorno per rendere le urine più diluite) ed è particolarmente indicato bere acqua povera di sodio (< 20 mg/litro) e a basso residuo fisso.È importante evitare un’alimentazione troppo “acida”, ricca di proteine animali (carne, latte, formaggi - specialmente quelli stagionati - in-saccati e salumi), aumentando invece, al con-tempo, il consumo di proteine vegetali (legumi e tofu). Si deve mangiare molta frutta e verdura, limitando però il consumo di pomodori, barba-bietole e spinaci, perché contengono molto os-salato di calcio. Bisogna seguire una dieta a normale contenuto di calcio e non povera di calcio, evitare eccessi di vitamina c (aumenta la produzione di ossalati da parte dell’organismo) e preferire l’uso di ce-reali integrali ricchi di fibre. È importante anche ridurre il consumo di zuccheri semplici e l’appor-to di sale, preferendo il sale marino integrale.

Perché conviene utilizzare Farmacqua?Farmacqua è l’unico Dispositivo Medico, di derivazione ospedaliera, per il trattamento dell’acqua ad uso terapeutico – afferma Davide Chellini, Direttore della Divisione Medica di Genesi - Nasce proprio con l’obiettivo di aiutare tutti coloro che hanno patologie per le quali la qualità e la purezza dell’acqua assumono una connotazione medica.la calcolosi renale è una di queste patologie: infatti, quando ci troviamo a dover contrastare la presenza di ossalati di calcio nell’organismo, la leggerezza dell’acqua svolge un ruolo fonda-mentale. Il corretto tenore salino non solo aiuta a risolvere la problematica, ma è anche impor-tante per una potenziale recidiva.Attualmente un medico, di fronte alla proble-matica della calcolosi, consiglia una determina-ta tipologia di acqua, che viene utilizzata solo per bere. con Farmacqua è possibile utilizzare quella stessa tipologia di acqua anche nell’ali-mentazione, aumentando notevolmente il suo potere terapeutico.

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Sede di LuccaVia del Bozzo 204/bSan Donato (LU)Tel. 0583 512572Fax 0583 [email protected] www.genesi-italia.com

Sede di FirenzeCentro Direzionale AREA 2Via Arno, 102 Via Ticino, 1050019, Sesto Fiorentino (FI)Tel. 055 341037

Dott.ssa Lucia GaglioBiologo NutrizionistaCell. 347 7206313www.studionutrizioneintegrata.itlucia.gaglio@gmail.comMaster Universitario in PsicoNeuroImmunologiaMaster Universitario in Nutrizione Clinica

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GENESI opera nel settore del trattamento acqua a tutti i livelli.Il suo obiettivo è quello di rendere qualsiasi tipologia di acqua idonea alle esigenze di chi ne deve usufruire, dal settore domestico a quello industriale, sia per il privato che per gli Enti Pubblici.Per questo sono nate all’interno dell’azienda Divisioni ad hoc, atte a verticalizzare le professionalità delle risorse umane ed offrire al cliente un interlocutore privilegiato sempre all’altezza della situazione.Al suo interno opera la Divisione Medica, specializzata nel settore della tecnologia elettromedicale destinata al trattamento dell’acqua ad uso alimentare e terapeutico.

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A Firenze, un negozio specializzato che offre la possibilità di noleggiare gli strumenti sanitari per i neonati

Esperienza come sinonimo di affidabilità e qualità. Sono questi i presupposti su cui opera Pio Pio noleggio di Paola Perfetti, il negozio/servizio che ha la sede a due pas-si da Careggi e dal Meyer e che da oltre vent’anni assiste le neomamme mettendo a loro disposizione una gamma di prodotti sanitari, sia in vendita che a noleggio, identici alle strumentazioni ospedaliere.Punto di forza la reperibilità 24 ore su 24 e la pronta colla-borazione con i centri di allattamento con il valore aggiunto del servizio gratuito in ospedale per le mamme che hanno il bambino in degenza.Per tutte le famiglie, con una semplice telefonata, Pio Pio noleggio porta a domicilio i Tiralatte elettrici della Mede-la, culle professionali, le bilance elettroniche, automatiche e meccaniche che permettono di veri-ficare con estrema precisione e costan-temente il peso del neonato, calcolan-do anche le minime quantità di latte assi-milato.

L’evoluzione dei sistemi eliminacode viaggia sul binario dell’innovazione tecnologica.La principale finalità di ogni innovazione è rivolta al servizio per il paziente: tuttavia, anche l’ergonomia del sistema e la facilità d’uso da parte dell’operatore consentono di miglio-rare il rapporto tra paziente e struttura medica.Mentre per gli operatori allo sportello il tastierino deve necessariamente essere posto all’interno del personal computer, per un operatore medico, invece, il tastierino di sportello ideale deve poter essere sempre a disposizione, anche tra le corsie, e deve essere dotato, nello stesso tem-po, delle funzionalità avanzate necessarie ad una gestione complessa quale quella delle strutture sanitarie.L’uso del telecomando, per la maggior par-te degli eliminacode, è legato principalmen-te all’assenza di un personal computer: il telecomando stesso, infatti, è sempre stato confinato agli eliminacode di basso profilo, perché sì, se ne apprezza la facilità d’uso e l’ergonomia, ma presenta un numero di funzionalità limitate.In quest’ottica, va sottolineato come l’evoluzione tecnolo-gica, negli ultimi anni, ha reso disponibili, a costi contenuti, palmari portatili.Per gli ambulatori e per le strutture ospedaliere in genere il tastierino su dispositivo portatile rappresenta un’innovazione molto utile, che con-tribuisce a ridurre il divario tra siste-mi evoluti e sistemi base, miglioran-do l’approccio da parte dell’operatore medico in termini di ergonomia e funzionalità.

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Ortopedia e Riabilitazione sono due discipline che vanno di pari passo. Entrambe hanno a che fare con la

funzionalità del corpo: per ottenere il massimo nel ristabilirsi dopo un’intervento

di chirurgia ortopedica, la riabilitazione è lo step successivo per completare in

maniera corretta un percorso di guarigione.

Sono diversi e molto interessanti gli argomenti affrontati all’interno di

questo focus.Si parla, per esempio, dell’ultima frontiera

della protesi dell’anca raccontata da uno dei suoi massimi specialisti; ci

sono i consigli del professionista su come orientarsi nel mare magnum

dell’offerta medica in tema di patologie da trattare chirurgicamente; c’è spazio

anche per analizzare a fondo i progressi e i benefici provenienti dall’utilizzo di

moderne tecniche di fisioterapia come la laserterapia e la terapia manuale

fasciale. Non manca, inoltre, un’occhiata alla medicina cosiddetta alternativa con un approfondimento sulla Posturologia,

ovvero la disciplina che studia i rapporti tra la postura del corpo ed alcune patologie

che deriverebbero proprio da un errato assetto posturale.

A proposito di postura, tutto da leggere anche l’approfondimento sul Pilates, disciplina sempre più apprezzata ed

efficace per il benessere fisico del corpo. Tante sfaccettature di due discipline,

Ortopedia e Riabilitazione, in continua evoluzione.

FoCus RIAbIlITAZIONE/

ORTOPEDIA

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16 / Medicare

ORTOPEDIA

Negli scorsi numeri di Medicare, ab-biamo analizzato la chirurgia prote-sica dell’anca da un punto di vista tecnico. Ma in cosa consiste, nello specifico, la protesi? E quali sono i limiti che, concretamente, un pa-ziente dovrebbe imporsi dopo aver subito una simile operazione?Ne abbiamo parlato col Dottor Gui-do Cantalamessa, ortopedico spe-cialista in materia e grande appas-sionato di automobili e motori: un lavoro ed una passione che, come vedremo, hanno molte affinità e punti di incontro.

Dottor Cantalamessa, per cominciare e per avere un quadro di insieme generale, ci può fare una panoramica sulle tipologie di prote-si dell’anca che esistono?Esistono diverse tipologie di protesi dell’anca: dal punto di vista della filosofia costruttiva, per

il tipo di impiego prevalente e a seconda delle diverse case costruttrici.Schematicamente e sostanzialmente, possia-mo suddividerle in cementate e non cementate. le protesi cementate hanno ormai solo un im-piego di nicchia, riservato alle procedure di re-visione protesica o se siamo in presenza di un osso porotico, per ottenere una fissazione pre-coce.le protesi non cementate, di diversi design e diverse lunghezze (taglie), sono impiegate in-vece attualmente nella maggior parte dei casi e la loro filosofia è basata sostanzialmente sul cosiddetto “press-fit”, ovvero un incastro imme-diato a pressione, col presupposto che in tempi successivi, più o meno lunghi, l’osso del pazien-te cresca riuscendo ad abitarle, fino a bloccarle in maniera definitiva nella sede in cui sono state primariamente applicate... che poi il tessuto os-seo del paziente “malato” in una persona al di fuori della cosiddetta “età dello sviluppo” debba crescere, magari velocemente e magari in gran-de quantità, ovviamente è tutto da vedere. In altre parole non è quantificabile quella che sarà la reazione di ogni singolo organismo. le leghe metalliche e le loro superfici, generalmente po-rose, negli ultimi anni sono state perfezionate

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Medicare / 17

ORTOPEDIA

Guido Cantalamessa nasce a Pordenone nel 1949, si diploma al Liceo Classico G.

Leopardi di Recanati e, nel ‘74, si laurea in Medicina e Chirurgia

all’Università di Perugia, con la

votazione di 110 e lode.

Sempre con il massimo dei voti e la lode, tre anni più tardi, nel ‘77,

ottiene il Diploma di Specialista

in “Ortopedia e Traumatologia” a

Firenze, mentre nel 1980, nuovamente

a Firenze e nuovamente

ottenendo la lode, consegue il Diploma

di Specialista in “Terapia fisica e

riabilitazione”.Per 25 anni,

dal ‘75 al 2000, svolge la propria

carriera formativo-professionale

presso la 1° Clinica Ortopedica

dell’Università degli Studi di Firenze, diretta dal Prof.

G. Stringa, il CTO di Firenze. Nel

gennaio del 2000, rassegna le proprie

dimissioni dalla struttura pubblica di

Careggi per dedicarsi all’attività libero

professionale privata, nello specifico settore

della Chirurgia Protesica di anca

e di ginocchio, “primo impianto” e

“revisione”.Autore di circa

50 pubblicazioni scientifiche, relatore a

numerosi Congressi Specialistici nazionali

ed internazionali, durante l’attività

ospedaliera è stato Autore o Coautore di circa 6.000 interventi

chirurgici.

proprio al fine di permettere tali processi di co-siddetta “osteointegrazione”.Le cosiddette “superfici di accoppiamento” (testina e coppa) sono poi l’altro punto critico dell’impianto protesico, in quanto soggette a fe-nomeni di carico, di usura e anche di corrosione nel tempo, soprattutto se sovrasollecitate.In definitiva i complessi protesici sono sempre dei materiali estranei per l’organismo, per cui non è detto che questo li debba obbligatoria-mente tollerare sia nel breve che nel lungo ter-mine. non è detto che un impianto che venga applicato ad un paziente, ad esempio di qua-rant’anni, debba risultare ugualmente adeguato quando lo stesso paziente sarà più vecchio, per esempio a ottant’anni, anche per il prevedibile cambiamento delle caratteristiche morfo-struttu-rali a cui detto impianto è “attaccato”.

Dopo una simile operazione, i recuperi sono completi? Si può tornare a svolgere le atti-vità che venivano compiute prima? E quali sono, invece, i movimenti che lei sconsiglia vivamente ai suoi pazienti operati?A chi mi chiede (in pratica tutti i pazienti) “posso tornare a fare tutto quello che facevo prima?”, io rispondo sempre: “Sì, tanto lavoriamo molto bene anche sulla ricambistica...”. È una battuta per spiegare come tutto ciò che vada oltre un’at-tività, definiamola “light”, incida negativamente sulla longevità della protesi nel suo complesso. la durata di una protesi infatti è comparabile con quella di un’automobile, ovvero dipende sia dalla qualità dell’automobile, ma molto anche da come la si tratta. Sicuramente le performan-ces attuali degli impianti protesici sono estre-mamente migliorate rispetto al passato, ma, ri-

manendo in un parallelo motoristico, sono come gli abitacoli delle automobili: ovvero, non sono primariamente ideati per “andarci a sbattere”.Per cui, se il paziente fosse così garbato da non sottoporre la protesi e il proprio scheletro ove questa è impiantata ad attività martellanti, stres-santi e torcenti, l’impianto non avrebbe che da guadagnarci in termini di complessiva longevità.raccomando inoltre al paziente di non metter-si in situazioni di potenziali cadute accidentali, come, ad esempio, camminare su terreni scon-nessi o scivolosi. A tutte le domande che mi vengono regolarmente poste dopo l’operazione: posso andare a funghi? Posso tornare a sciare? Posso arrampicarmi sull’ulivo? E chinarmi per giocare con i nipotini? A tutte queste domande, quindi, la risposta è: “ni”, perché sono situazioni di precario equilibrio, con il rischio (alto) di frat-tura dell’osso e (basso) di lesione della protesi.Dopo un intervento di protesi dell’anca, inoltre, è necessario non considerare solo le proprie ca-pacità ed il proprio raziocinio, ma bisogna anche pensare alle interazioni con le altrui gestualità e movimenti, come nell’andare in bicicletta, nel guidare la motocicletta o nel portare fuori il cane a guinzaglio, in quanto ci possono essere delle situazioni di collisioni esterne da parte altrui.

In definitiva, la moderna tecnica chirurgica e i nuovi materiali impiantabili fanno sì che in nu-merosi casi il soggetto sia in grado, in tempi brevi, di camminare, anche senza bastoni, di effettuare lunghe passeggiate e di guidare la macchina. Ma il tutto con la raccomandazione di porre la massima attenzione, non solo a sé, ma anche agli altri.

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18 / Medicare

fISIOTERAPIA

Dott. Balia, la laserterapia è una delle tecni-che riabilitative di maggior successo. Ci può spiegare come funziona e in quali casi viene applicata?I pazienti che ogni giorno accedono al nostro ambulatorio presentano problematiche di vario tipo: traumi, patologie ortopediche acute o croni-che, interventi di chirurgia ortopedica, ecc. Per il trattamento di tali patologie è possibile utilizzare nella nostra struttura nuove e diverse terapie che consentono di intervenire in modo più mirato e appropriato. Tra queste c’è il LA-Ser nd-YAg. Il nostro è un laser ad elevata potenza e intensità che sfrutta le particolari caratteristiche fisiche della luce Laser con lun-ghezza d’onda di 1064 nm per trasferire ener-gia ai tessuti sofferenti e ripristinare, attraverso l’effetto fotochimico, l’equilibrio energetico com-promesso. con la laserterapia si ottiene una ri-attivazione del metabolismo cellulare, la quale induce una cascata di effetti biologici che por-tano ad una remissione del dolore, ad una dimi-nuzione dell’infiammazione e al riassorbimento dell’edema (effetto analgesico, antinfiammatorio e antiedemigeno). IL Laser Nd-YAG arriva fino a 5-6 cm di profondità e permette di trattare pato-logie muscolo-tendinee o traumatiche-articolari con vera efficacia: fin dalla prima applicazione si ottengono infatti risultati positivi sul dolore e sull’infiammazione. Tra le principali indicazioni abbiamo borsiti, sinoviti, capsuliti, epicondiliti, sindrome da impingement, tendinite e tenosi-noviti, edemi ed ematomi da trauma, patologie post-traumatiche o da sovraccarico, distorsio-ni, entesiti, condropatie rotulee, fibromialgie, stiramenti e strappi muscolari, traumatologia del ginocchio e della spalla. Questo laser per-mette inoltre il trasferimento in profondità di alte dosi energetiche con conseguente azione sulla cartilagine per il trattamento delle patologie ar-ticolari cronico-degenerative. la laserterapia è

controindicata in presenza di: tumore, infezioni cutanee, pacemaker, gravidanza o epilessia. le sedute di laserterapia effettuate nel nostro am-bulatorio hanno un costo molto contenuto che parte dai 15€.

Le novità però non sono sempre e solo sinonimo di tecnologia: il Dott. De Martino di Arte Medica ci spiega la Terapia Manuale Fasciale: la terapia manuale fasciale è un nuovo metodo riabilitativo nel trattamento delle disfunzioni mu-scolo-scheletriche. esso agisce direttamente sul tessuto connettivo denso (la fascia corporis). la Fascia corporis è il tessuto che ricopre tutte le strutture del corpo, dai muscoli agli organi in-terni. Il tessuto fasciale, essendo formato anche da recettori, è responsabile del dolore che il corpo avverte; questo dolore altro non è che una perce-zione non fisiologica delle tensio-ni che si sono create nei distretti muscolo-articolari. la fascia può perdere elasticità in seguito a di-sturbi meccanici come contusioni, fratture, distorsioni, posture scor-rette o disturbi fisici come sbalzi di temperatura, umidità ed altro. Il trattamento prevede la manipo-lazione precisa di punti, sopran-nominati anche trigger points, che consentono il ripristino dell’omeo-stasi articolare e di conseguenza un riequilibrio della postura dell’in-dividuo. Un’anamnesi attenta della persona, che tiene conto di tutto ciò che ha potuto nuocere al tessuto fascia-le, permette di stilare un primo programma di sedute che possono variare da 3 a 5. Quindi, sull’articolazione agiscono forze non equilibrate tra loro, venendo sottoposta a carichi di lavoro distribuiti non uniformemente. Inizialmente, si percepisce un semplice dolore, in seguito il do-lore si evolve in tendiniti ed infiammazioni fino a sfociare in una vera e propria degenerazione delle strutture stesse e di quelle intrarticolari. Da noi, la singola seduta di terapia manuale fascia-le ha un costo di 30€ e le patologie più frequen-temente trattate con il metodo sono: lombalgia, lombosciatalgia, cervicalgia, cervicobrachialgia, distorsioni, lesioni muscolari, squilibri posturali, epicondilite, gonalgia, coxalgia ed emicrania.

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DSA Arte Medica è un centro di riabilitazione ed odontoiatria con sede a Firenze, in zona San Jacopino. Aperto tutti i giorni da lunedi a sabato su appuntamento.

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Dr. De Martino e la terapia manuale fasciale

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Medicare / 19

ORTOPEDIA

Laurea in Medicina e Chirurgia presso

l’Università di Firenze nel 1976. Specializ-

zazione in Ortopedia e Traumatologia

presso l’Università di Bologna nel ’79. Specializzazione in Medicina Legale e delle Assicurazioni

nell’83. Inizia la sua attività ad Ancona in una Divisione di Ortopedia infantile.

Dopo una breve parentesi presso

l’Ospedale di Empoli, prosegue l’attività

presso la Sezione di Ortopedia dell’Ospe-dale di Santa Maria

Annunziata di Bagno a Ripoli, dove nell’86

diviene aiuto corre-sponsabile, fino al

2001, quando sceglie la libera professione.

Dr. Enrico Francolini

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Tel. 0571 73922

Il Dott. Enrico Francolini, specializ-zato in Ortopedia e Traumatologia, ci spiega le difficoltà legate alla scelta della giusta terapia in caso di patologie ortopediche da curare.

Dr. Francolini, come può un paziente distri-carsi nelle “offerte” mediche in caso di una patologia da trattare chirurgicamente?non è facile. la prima domanda da porsi è: ho una patologia che deve essere tratta-ta chirurgicamente o esistono vie alterna-tive? già qui, alme-no nell’ambito orto-pedico, rischiamo di arenarci. I problemi a monte, dal punto di vista professionale, sono principalmen-te due: la scelta te-rapeutica ed i rapporti tra i colleghi di diverse specializzazioni. Mi spiego meglio: nell’ambito ortopedico i trattamenti si suddividono in tre scelte: la terapia medica, chirurgica e riabilita-tiva. Mentre la terapia medica è quella di base, spesso già impostata dal curante, di per sé spesso già capace di risolvere molti problemi, la terapia chirurgica e la riabilitativa, che a mio parere devono costantemente essere abbinate, sono spesso invece poste in antitesi.

Perciò, sta all’etica del medico che controlla il paziente definire le linee terapeutiche più cor-rette, anche a scapito del proprio portafoglio. Il chirurgo deve essere capace di indirizzare il proprio paziente verso il trattamento a suo giu-dizio più efficace, sia questo chirurgico, medico, riabilitativo, osteopatico, chiropratico o di altro genere, anche se questo implica inviare ad un altro collega il paziente stesso.

In quale modo, però, il paziente riesce a sa-pere se il chirurgo è “capace”, o se l’indica-zione data è corretta?Bella domanda. Però, senza risposta. Di sicu-ro, oggi anche lo specialista ortopedico deve scegliere la branca di ulteriore specializzazio-ne, non è pensabile che sia capace di opera-re tutto, ad alto livello. un sistema vincente, ad esempio, è quello adottato dal sottoscritto: con altri colleghi abbiamo formato un’equipe nella

quale ognuno di noi ha una propria specifica competenza nei vari campi: c’è lo specialista di protesica del ginocchio, quello della protesica di anca, lo specialista in endoscopia, quello in chirurgia del piede, quello in chirurgia della spal-la, il chirurgo della mano etc. riusciamo così, lavorando in equipe, soprattutto a dare risposte terapeutiche migliori.

Quali consigli darebbe ai pazienti? Se un professionista medico vi assicura sull’e-sito finale scappate subito, è un illuso o un il-lusionista: deve darvi non certezze, fasulle, ma informazione: vi deve indicare le possibilità di riuscita, gli eventuali rischi, i reali tempi di recu-pero, le eventuali alternative terapeutiche. Se un professionista vi disegna un futuro a tinte fosche nel caso non vi sottoponeste al tratta-mento consigliato, fate come sopra: è difficile fi-nire in carrozzina - spettro del futuro di tutti – per una patologia ortopedica.Se un professionista vi propone terapie alter-native, soprattutto ad alto prezzo, sappiate che probabilmente state finendo in un gorgo: ad esempio non si possono iniettare staminali in ambulatorio. ci vuole un laboratorio di ematolo-gia alle spalle, quindi una struttura ospedaliera o di ricovero, poiché le staminali, devono essere isolate dal sangue del ricevente, e di esempi di questo tipo ce ne sono numerosi, anche in cam-po non ortopedico. Ed è infine il paziente che deve decidere se, quando e dove operarsi: è solo il paziente che riesce ad identificare l’importanza o l’entità dei disturbi, il direttore d’orchestra è lui!

ortoPeDiA: terAPiA MeDiCA, ChirurgiA o riAbiLitAzione?

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20 / Medicare

Le branche specialistiche presenti al centro sono:Diagnostica per immagini: radiologia tradizionale, ecografia, RMN e TAC;Fisiokinesiterapia: Terapia strumentale e manuale; riabilitazione a secco e in acqua; massoterapia;Laboratorio d’analisi;Odontostomatologia;Studi medici all’interno dei quali visitano privatamente specialisti di varie branche specialistiche quali ortopedici, neurologi, chiropratici, nutrizionisti, dermatologi, psicologi, endocrinologi

un articolato progetto quello che ha coinvolto i locali del centro Medico Martini di lucca. la struttura, che fino a pochi mesi fa diramava atti-vità differenti ubicate in stabili diversi non comu-nicanti, ha implementato i suoi servizi attraverso l’ampliamento dei locali della sede di via Roma-na a lucca. Tra le novità, anche la nuova siner-gia sviluppata con il laboratorio di Analisi lAMM che ha inaugurato all’interno del Centro Medico, la sua sede principale spostandosi dalla resi-denza storica di Sant’Anna, sempre a Lucca.ne parliamo con Francesco e Francesca Mar-tini, amministratori del centro Medico Martini e con Moreno Ferroni, Direttore Sanitario di lAMM.

Come si è sviluppata l’idea di un unico sito per le differenti attività del Centro Medico? Francesco Martini: Fino a pochi anni fa, a luc-ca, erano presenti le tre strutture di radiologia, Fisioterapia e risonanza e Tac distinte e situate in luoghi distanti. Mio padre Franco e mio zio (Francesco Senior, n.d.r.) iniziarono in concre-to il progetto di trasferimento della Fisioterapia, nell’attuale stabile in via Romana, avviando gli accordi con i proprietari di allora (la socie-tà Cremlat). Personalmente, fin da quando mi sono avvicinato all’attività di famiglia ho creduto fermamente nella prospettiva di riunire le diver-se strutture Martini, per operare più efficace-mente attraverso le sinergie che inevitabilmente si creano, con la conseguente ottimizzazione sia in termini di costi che di risultati.

Cosa è cambiato con il progetto di ampliamento e come s’innesta in questo contesto la nuova siner-gia con il Laboratorio di Analisi LAMM? Francesca Martini: Con l’amplia-mento, offriamo nuove possibilità per chi si rivolge al nostro centro: la piscina riabilitativa è sicuramente la novità più rilevante, unico impianto del genere nel comune di lucca; in ambito diagnostico le novità più ri-levanti sono: la risonanza magneti-

ca articolare, una tac cone BeAM per esami odontoiatrici e la completa digitalizzazione della diagnostica tradizionale che ha portato a un’im-portante abbattimento della dose di radiazioni trasmesse al paziente.

Moreno Ferroni: Inoltre, questa è la nuova sede principale del laboratorio di Analisi lAMM, che da trent’anni svolge la propria attività auto-nomamente (sono sempre attivi i punti prelievi di S. Anna e di Pescia) e si è spostato qui per completare la gamma di servizi del centro Me-dico Martini: fisiokinesiterapia, endocrinologia, odontostomatologia, analisi mediche, visite specialistiche. raccordare esigenze tecniche e richieste operative dei professionisti che fan-no parte della nostra struttura è stato compito di Tecnostudio, che ha tradotto su carta, prima ancora che nella realtà, un progetto condiviso. Fabio giorgetti, nella doppia veste di titolare di Tecnostudio e capo progetto, ha messo a di-sposizione la professionalità del suo team per realizzare una struttura che corrisponda alle esigenze di tutti.

Cosa significa strutturare un Centro Medi-co? Francesco Martini: Interventi di questo tipo de-vono necessariamente tener conto di esigenze tecniche estremamente precise e imprescindi-bili, che riguardano ad esempio la disposizione dei locali in modo tale da accogliere tutta la stru-mentazione necessaria al personale medico e paramedico senza andare a penalizzare gli spa-zi e i percorsi riservati agli utenti.È quindi indispensabile agire in sinergia con medici e tecnici per valutare insieme le solu-zioni di suddivisione degli spazi maggiormen-te funzionali, concordare l’orientamento degli ambienti, la collocazione degli impianti in modo tale che il risultato finale coniughi accoglienza e funzionalità degli ambienti. Sono stati necessari molti incontri per definire al meglio la strutturadel centro Medico, e tutti insieme stiamo con-tinuando a seguirne la creazione da vicino per verificare che i requisiti richiesti vengano rispet-tati.

oPerAre in sinergiA Per LA sALuteIl PuNTO Sull’AMPlIAMENTO DEl CENTRO MEDICO MARTINI DI luCCA

Centro Medico Martini Via Romana, 231 Località Arancio, LuccaTel. 0583 491406 Fax 0583 441261 - 490656www.martinicentromedico.it [email protected]

LAMM Centro AnalisiPunti prelievi:

Via Romana, 231 – LuccaVia Cavalletti, 183 – LuccaPiazza Mazzini, 75 – PesciaTel. 0583 581491Fax 0583 1642011www.lammlab.it [email protected]

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22 / Medicare

Dottor Donati può darci una definizione di postura?Per postura si intende la strategia del sistema scheletrico e neuromuscolare per rimanere in equilibrio reagendo alla forza di gravità e alle accelerazioni con la massima economia e comfort.

Perché ha inserito la posturologia nella sua pratica di ortopedico? Sin dall’inizio della mia esperienza clinica di ortopedico, sensibile al trattamento del dolore, notavo che non pochi pazienti necessitavano di essere curati ben oltre il singolo segmento scheletrico dolorante. Da qui il sorgere della mia passione per la Posturologia una disciplina dove la totalità della persona viene prima del particolare.

Come riesce a mediare la convivenza tra ortopedia e posturologia?Da sempre mi sono interessato delle patologie della colonna vertebrale e del piede, sia nei giovani che negli anziani; in questo mio campo di intervento è divenuto ormai spontaneo fare

Iscritti alla FIA, la Federazione Italiana Audio-protesisti, e fornitori autorizzati dal Servizio Sanitario Nazionale e dall’Inail, I Centri Acustici Acutech hanno cominciato la loro attività oltre venti anni fa, nel 1990.L’applicazione di un apparecchio acustico può rappresentare una fase molto delicata per il pa-ziente, dettata da molti aspetti: l’ambiente in cui lo stesso paziente vive, il suo stile di vita, l’am-

delle correlazioni tra la colonna vertebrale e i principali recettori posturali come il piede, l’occhio e l’occlusione dentale.

Può farci qualche esempio?ci sono casi in cui un difetto di convergenza di un occhio può associarsi a un difetto adattativo di appoggio del piede o casi nei quali una gamba corta misconosciuta risulta causativa di quadri dolorosi alla schiena, anca o ginocchio.

Perché ricorrere alle cure di un Posturologo?Studi statistici indicano che solo il 13% circa della popolazione è perfettamente equilibrato da un punto di vista posturale. Inoltre, premesso che non tutti coloro che sono squilibrati hanno dolore, è però vero che tutti quelli che hanno dolore sono squilibrati. In particolare si è visto come nello squilibrio tonico posturale, incongrue tensioni muscolari sottese da asimmetrie posturali favoriscono lo sviluppo di patologie osteo-articolari o muscolo-tendinee a loro volta determinanti nocumento nelle attività quotidiane e nella pratica sportiva.

biente lavorativo, le sue esigenze di ascolto e quelle estetiche, fino, naturalmente, all’aspetto economico. Potendo contare, esclusivamen-te, sul lavoro di personale laureato in tecniche audioprotesiche, i centri Acustici Acutech pun-tano a venire incontro ad ogni tipo di richiesta, ascoltando attentamente le varie esigenze ed instaurando un rapporto umano tra cliente e au-dioprotesista.Quattro sono le tipologie di apparecchi acustici, ognuna con diverse caratteristiche. gli endoau-ricolari sono gli apparecchi acustici più piccoli, che vanno inseriti nel condotto uditivo: le sue di-mensioni variano a seconda della profondità di inserimento nel canale, del circuito amplificatore utilizzato e del tipo di perdita uditiva.I retroauricolari sono apparecchi più grossi, da posizionare dietro l’orecchio e che permettono, viste le maggiori dimensioni, di ospitare circuiti più potenti: il suo posizionamento esterno con-sente un più facile utilizzo da parte di bambini o adulti con scarsa manualità. nei modelli a occhiale, nelle astine viene ospi-tato il circuito elettronico, per una soluzione che consente una maggiore discrezionalità. La nuova tecnologia RITE, infine, coniuga la maggiore discrezione degli endoauricolari alle prestazioni e affidabilità superiore dei retroau-ricolari.

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Medicare / 23

esistono diverse tipologie di mal di testa, tra cui quello a grappolo, quello tensivo o la classica emicrania.Tra tutti, il più comune è il mal di testa muscolo tensivo e si manifesta nella popolazione con una percentuale che può essere davvero elevata e che varia dal 36 all’86%. Si presenta provocan-do un dolore al cranio di tipo compressivo, distri-buito in maniera avvolgente come un casco ed associato a dolore e rigidità della muscolatura della colonna cervicale. Questo dolore altro non è che la conseguenza del moderno stile di vita, caratterizzato dalla sedentarietà e dall’errata po-stura, che porta a sviluppare contrazioni musco-lari, del tratto cervicale, ed un malessere diffuso. Viene considerato altamente invalidante perché, nei casi cronici, può arrivare a manifestarsi an-che per più di 180 giorni all’anno: si può quindi facilmente immaginare come questa condizione possa incidere sulla qualità della vita sociale e sull’aspetto economico di un individuo, affetto da questo tipo di mal di testa. In uno studio, condotto nel 2001 dalla Duke university, è stato provato che i trattamenti di chiropratica, rispetto ai farmaci più comunemen-te prescritti dal medico di base, portano ad un rapido e più duraturo miglioramento dei sintomi legati al mal di testa muscolo tensivo.la frequenza ed il numero delle manipolazioni

chiropratiche, volte ad ottenere un netto miglio-ramento della situazione, vengono determinate dal Dottore in chiropratica sulla base dei sinto-mi, delle condizioni con cui si presenta la colon-na cervicale - che lo specialista studia caso per caso, visionando gli esiti radiografici – e dopo aver eseguito dei test nel corso della prima vi-sita; inoltre, il chiropratico, dopo aver escluso possibili controindicazioni alle manipolazioni, deve tener conto dell’aspetto soggettivo di ogni individuo e di come il paziente reagisca ai trat-tamenti.I punti fondamentali con cui la chiropratica vuole approcciare un paziente, affetto da mal di testa muscolo tensivo, sono principalmente due: il primo interviene, attraverso manipolazioni mi-rate, a ridurre le problematiche della colonna cervicale, mentre il secondo tende a migliora-re la postura del paziente, insegnandogli alcu-ne tecniche per prevenirne la ricomparsa. In quest’ultimo caso il chiropratico, ad esempio, aiuta il paziente a cambiare le proprie abitudini: movimenti consueti e su cui si presta poca at-tenzione, come la seduta adottata sul posto di lavoro o l’esecuzione di determinati movimenti, durante l’attività fisica, possono infatti essere le cause primarie dello sviluppo dei problemi po-sturali.

iL MAL Di testA: trAttAMento e PrevenzionePERChé CONvIENE AffIDARSI AD uN ChIROPRATICO

Dr. Urs Paul Butler

[email protected]

Riceve a:

Firenzec/o Studio Prosperius

V.le Fratelli Rosselli 62Tel. 055 2381634

Signac/o Studio Fisio 3

Via Giovanni Amendola 2Tel. 055 875927

ViareggioVia Cesare Battisti 184

Tel. 0584 961562

Luccac/o Studio Salus

Via dei Pubblici Macelli 37Tel. 0583 4654

Nato nella Svizzera Tedesca, dove ha

frequentato tutte le scuole di base, fino alla maturità, Urs Paul Butler si è quindi trasferito

negli Stati Uniti, per frequentare i corsi

del “National College of Chiropratic”

a Chicago. Nel 1968 si è laureato

come “Doctor of Chiropratic” e, tornato

in Svizzera, fino al ‘73 ha collaborato

come assistente in vari centri, dove ha potuto perfezionare

le varie tecniche chiropratiche. Dal

1973 svolge la libera professione in Italia.

Urs Paul Butler è membro della AIC

(Associazione Italiana Chiropratici), della

ECU (European Chiropractic

Union) e della ICA (International

Chiropractic Association)

ChIROPRATICA

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Il lavoro, lo stress ed i ritmi frenetici della nostra vita spesso ci inducono a trascurarci: mangiamo in maniera non adeguata, non concediamo del tempo

a noi stessi, non facciamo attività fisica ed effettuiamo in macchina anche gli

spostamenti più brevi.Sedentarietà ed una cattiva nutrizione,

però, sono letali per il nostri corpo: sono le cause primarie di alcune malattie,

come diabete e obesità. Sì, perché anche l’obesità è una malattia, riconosciuta come

tale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Fare attività fisica e mangiare in maniera sana sono attività che possono aiutarci a vivere meglio, prevenendo i rischi di

diabete e obesità: perché prenderci cura di noi stessi è il più grande regalo che

possiamo farci. E spesso basta poco per vivere bene.

Affidarci a specialisti del settore, come endocrinologi ed esperti in Nutrizione,

è il primo passo da compiere per comprendere eventuali problematiche:

perché una malattia diagnosticata in tempo può salvarci.

A questo proposito, sono un grande patrimonio realtà come associazioni

nazionali e locali, che cercano di diffondere la conoscenza sul territorio su temi come il diabete e la celiachia,

aiutando le persone che ne sono affette e tentando di eliminare l’ignoranza che

esiste in materia.

FoCus NuTRIZIONE/

ObESITà

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26 / Medicare

ENDOCRINOlOgIA

L’endocrinologia è quella branca della medicina che studia le malattie del metabolismo.Abbiamo nuovamente incontrato il Professor Rotella, endocrinolo-go con cui, nello scorso numero di Medicare, avevamo tracciato le li-nee generali analizzate da questa specializzazione, per parlare questa volta, in maniera più specifica, dell’o-besità. Come mai proprio l’obesità? Perché dallo scorso anno, l’Orga-nizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha evidenziato ancora di più questa problematica, riconoscendo-la come una malattia a sé stante. Una malattia che sta dilagando nel-la popolazione mondiale, in un trend in costante aumento, colpendo in-distintamente per sesso e per età, e non solo nei paesi più sviluppati, ma anche in quelli in via di sviluppo. Una malattia che sta allarmando la sanità mondiale perché, purtroppo, esiste troppa poca prevenzione a riguardo.

come molti sapranno esiste un indice statistico per poter affermare, numeri alla mano, se una persona sia obesa o semplicemente in sovrap-peso: si tratta dell’indice di massa corporea, che si cal-cola eseguendo una sempli-ce divisione tra il peso della persona, espresso in chilo-grammi, e la sua altezza, in metri, elevata alla seconda. Il quoziente di questo rappor-to esprime l’indice di massa corporea (IMc) di una perso-na. Se il risultato definisce un numero maggiore o uguale a trenta, significa che la perso-na in questione è obesa.L’IMC non è però il solo in-dice per calcolare l’obesità di un individuo: infatti, non

esprime nulla riguardo alla composizione della massa di una persona, se è costituita da grasso o se, invece, da muscoli. Per questo motivo, per definire meglio l’accumulo di grasso, si calcola la possibile obesità viscerale: ovvero, sapendo che il grasso si deposita nella cavità addomina-le di una persona, il parametro da considerare è la circonferenza della vita, misurata, sempli-cemente con un classico metro da sarta, tra il margine inferiore della gabbia toracica e le ossa superiori del bacino.I numeri sull’obesità nella popolazione italiana sono impietosi: il 10% degli italiani sono obesi tout court, con un IMc superiore a 30, mentre ben il 35% degli italiani è sovrappeso, con un indice di massa corporea compreso tra 25 e 30. Aggiungendo però, a questo secondo gruppo, la variabile della circonferenza della vita, sco-priamo che la metà di queste persone ha delle misure che definiscono un’obesità viscerale. ovvero, in generale, calcolando, sul totale della popolazione italiana, un 10% di obesi secondo i canoni dell’IMC e un 17,5% di obesi viscerali, scopriamo che più di un quarto dei nostri conna-zionali è obeso.numeri decisamente allarmanti, che non si fer-mano semplicemente al mondo occidentale più sviluppato, ma che, oramai, si stanno diffonden-do anche nei paesi in via di sviluppo, perfino nella regione nordafricana. un trend, purtroppo, in continuo aumento e le proiezioni sviluppate sul 2025 lasciano presupporre ancora una cre-scita dell’obesità nella popolazione mondiale.Quello dell’obesità è un problema che riguarda anche l’età evolutiva: calcolata con altri parame-tri, l’obesità è una malattia che colpisce, in Italia, un bambino su quattro.Per tutti questi motivi è fondamentale andare alla radice del problema. la risposta che ge-

obesitàuNA MAlATTIA ChE COlPISCE uN ITAlIANO Su quATTRO

Dr. Carlo Maria Rotella

[email protected]@unifi.it

Riceve a:

FirenzePer appuntamenti, è possibile chiamare il numero del CUP della libera professione, allo 055 7942000

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Medicare / 27

Nato a Firenze nel 1948, Carlo Maria Rotella si laurea in

Medicina e Chirurgia nel 1974. Quattro

anni dopo, nel ‘78, si specializza in Endo-

crinologia.Oggi è Direttore

dell’Agenzia Obe-siologia dell’Azienda

Ospedaliera Universi-taria di Careggi e, dal

2007, è Professore Ordinario di Endo-crinologia, presso il Dipartimento di

Fisiopatologia Clinica dell’Università degli

Studi di Firenze.

neralmente viene data, che oggi mangiamo di più e che questo aumenta l’obesità nella popo-lazione, è un luogo comune da sfatare. la po-polazione italiana dovrebbe imparare che oggi mangiamo più di quanto si consuma: è questo il cuore della questione. Il vero problema è la sedentarietà con cui affrontiamo la nostra vita; non ci muoviamo abbastanza.Per prevenire il problema dell’obesità, dovrem-mo cominciare ad imporre una certa educazio-ne fin dall’inizio, dalle scuole dell’obbligo e nelle famiglie: far capire che è importante svolgere attività fisica tutti i giorni. Camminare almeno mezz’ora al giorno, di passo veloce, è un buon esercizio. E per i bambini non è sufficiente an-dare a fare sport, semplicemente, un’oretta un paio di volte alla settimana. È necessario condurre uno stile di vita adeguato e mangiare bene: cercare di assumere più frutta e verdura, specialmente i bambini, che, invece, spesso mangiano più carne di quanto dovreb-bero.entrando nel merito della qualità del cibo, sono da evitare gli acidi grassi saturi, che provengono dalla cottura dei grassi – come fritti e soffritti – e dai grassi animali. L’olio di oliva, invece, ad esempio, è un grasso naturale e, se preso a pic-cole dosi, fa bene, grazie anche alla presenza al suo interno degli omega 3.la linea di divisione tra grassi che si possono assumere e grassi da evitare, però, non è così delineata e non divide da una parte i grassi ani-mali e dall’altra i grassi naturali. Un esempio, di come pubblicità ingannevoli lucrino su questo

aspetto, può aiutarci a spiegare meglio il con-cetto. Alcune merendine confezionate riportano la dicitura “grassi di origine vegetale”: i grassi in questione, però, provengono dall’olio di cocco o dall’olio di palma, che sono grassi saturi e quindi possibilmente da non assumere per un’alimen-tazione sana.uno dei grossi problemi che derivano da delle diete poco equilibrate, che non contemplano l’attività fisica, è la sarcopenia, ovvero la perdita di massa muscolare: un individuo che più volte nella propria vita abbia deciso di perdere peso, senza effettuare contemporaneamente degli adeguati esercizi fisici, infatti, perde la massa muscolare e non quella grassa. Queste perso-ne, in età avanzata, rischiano seriamente di di-ventare degli anziani disabili.L’obesità è, come ricordato inizialmente, una malattia a sé stante, riconosciuta dall’Organiz-zazione Mondiale della Sanità, che, oltretutto, aumenta esponenzialmente i rischi di: malattie cardiovascolari, sindrome delle apnee nottur-ne, incidenza dei tumori, artrosi dell’anca e del ginocchio, insufficienza renale, infertilità nelle donne e disfunzione erettile negli uomini. Solo per citare alcune complicanze.Per tutti questi motivi serve un’adeguata educa-zione ed un’accurata prevenzione, invogliando le persone a tenere un’alimentazione congrua e, soprattutto, effettuando, tutti i giorni, attivi-tà fisica. Solo così si può combattere la piaga dell’obesità.

ENDOCRINOlOgIA

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28 / Medicare

DIAbETE

Il diabete mellito è una malattia cro-nica dovuta ad un’alterazione della produzione o della funzione di un ormone pancreatico, l’insulina, che ha la funzione di ridurre la quantità di glucosio presente nel sangue.Esistono vari tipi diversi di diabete, ognuno dei quali con cause precise e distinte, ma, in ogni caso, il risul-tato è sempre lo stesso: il difetto ormonale causa un aumento persi-stente della concentra-zione ematica di gluco-sio (iperglicemia). Il che può dar luogo a quelli che sono i classici sin-tomi del diabete (sete, poliuria, debolezza...) e, se questa situazio-ne viene mantenuta a lungo, può comportare tutta una serie di con-seguenze irreversibili a carico di vari organi (occhi, cuore, vasi san-guigni, reni, nervi).

In definitiva, un diabete non curato, o curato male, peggiora molto l’a-spettativa di vita dei pazienti, sia in termini di durata, che, soprattutto, di qualità della vita.

Secondo dati ufficiali riportati in un’analisi elabo-rata dall’Istat nel 2011, sono stati quasi 3 milioni gli italiani che hanno dichiarato di essere affetti dal diabete, ovvero il 4,9% della popolazione to-tale. numeri che, purtroppo, sono destinati an-cora a crescere, con il continuo invecchiamento della popolazione: basti pensare che, sopra i 60

anni, la percentuale di per-sone affette da diabete si at-testa intorno al 15% rispetto alla popolazione totale. nu-meri su cui va posta un’ac-curata attenzione: perché il diabete è una malattia, ma l’informazione può giocare un ruolo fondamentale sotto l’aspetto della prevenzione, aiutando le persone con dia-bete a condurre una vita nor-male, grazie all’opportunità di sapersi autogestire, convi-vendo con questa assenza o disfunzione insulinica.Per questo motivo, è nata la Federazione regionale As-sociazioni Toscane Diabetici, per combattere l’ignoranza

iL DiAbete si CoMbAtte Con L’eDuCAzionebISOgNA ElIMINARE l’IgNORANZA E DIffONDERE lA CONOSCENZA Federazione Regionale

Associazioni Toscane Diabete

[email protected]. 0574 633541

PratoVia Portella della Ginestra, 7

seteeccessiva

Se mostrate questi sintomi, consultate il vostro medico subito.Questi sintomi possono essere lievi o del tutto assenti nelle persone con diabete tipo 2.

Tutti i segni dell’esordio su www.worlddiabetesday.org

CAPIRE IL DIABETECONOSCERE I SEGNI DELL’ESORDIO

urinazionefrequente

perdita di peso

mancanza d’energia

www.worlddiabetesday.org

Il diabete puó colpire chiunque. Se non é curato, é mortale.

sovrappeso

Ogni anno, a sette milioni di persone viene diagnosticato il diabete tipo 2.Se pensate essere a rischio, consultate il vostro medico.

Tutti i fattori di rischio su www.worlddiabetesday.org

CAPIRE IL DIABETE TIPO 2SIETE A RISCHIO?

storia familiare

inattivitàfisica

dietanon salutare

www.worlddiabetesday.org

Il diabete puó colpire chiunque. Se non é curato, é mortale.

andare inbicicletta

30 minuti di attivitá fisica al giorno possono ridurreil rischio di sviluppare il diabete tipo 2 del 40%.

CAPIRE IL DIABETE TIPO 2RIDURRE IL RISCHIO

camminare apasso

veloce

ballare

nuotare

www.worlddiabetesday.org

Il diabete puó colpire chiunque. Se non é curato, é mortale.

diabete

Tre locandine di promozione alla Giornata Mondiale del Diabete, per sensibilizzare sull’argomento e per combattere l’ignoranza in materia

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Medicare / 29

DIAbETE

che purtroppo continua ad esistere in materia di diabete.Nata ormai più di trent’anni fa, nel 1981, da tre associazioni di genitori di bambini con diabete, e dopo aver allargato la partecipazione anche alle Associazioni degli adulti nel 1986, la Federazio-ne ha sempre avuto come obiettivi: informare le persone con diabete, in modo da renderle au-tonome nella loro gestione; attivare collabora-zioni con i Servizi di diabetologia, per migliorare la qualità dell’assistenza, e tutelare le persone con diabete, affinché, laddove esistano delibere a tutela delle persone, vengano correttamente applicate e, dove non esistano, promuoverle.esistono due tipologie di diabete mellito, con differenti problematiche insuliniche e, di conse-guenza, con diversi trattamenti da seguire: i dia-betici di tipo 1 sono caratterizzati dall’incapacità di produrre insulina, perciò l’unico trattamento possibile è l’iniezione d’insulina da eseguire quotidianamente, più volte al giorno, secondo schemi e modalità precise. I diabetici di tipo 2, invece, che rappresentano la maggioranza, sono caratterizzati soprattutto da una ridotta funzione dell’insulina normalmente prodotta: per questo la loro terapia consiste - almeno all’inizio - nell’assunzione di pillole che “aiutano” la fun-zione dell’insulina endogena.In entrambi i casi, comunque, sia l’attività fisica regolare che un corretto piano alimentare rap-presentano una vera e propria “terapia preventi-va” importantissima e quindi irrinunciabile.Ancora oggi non sappiamo cosa causi l’insor-genza del diabete di tipo 1, che riguarda sì una minoranza, ma di grande importanza, perché spesso inizia a pochi mesi o, nella maggior par-te dei casi, in età evolutiva e dura, ad oggi, una vita intera: è importante diagnosticarlo in tempi rapidi, altrimenti può provocare un coma iperaci-dosico ed avere gravissime conseguenze. una sete eccessiva, urinazione frequente, perdita di peso e stanchezza sono i sintomi che possono aiutare a decifrare il problema.nel diabete di tipo 2, invece, è la prevenzione a giocare un ruolo fondamentale: sedentarietà e obesità, infatti, sono caratteristiche che aumen-tano esponenzialmente il rischio di contrarre questa malattia. L’attività fisica ed una corretta

alimentazione costituiscono un valido aiuto per risolvere anticipatamente il problema.In definitiva, come già scritto, conoscere il “ne-mico” permette alla persona con diabete di sa-persi autogestire, convivere con la malattia, po-ter condurre una vita “normale”. e i costi, spesso ingenti, che vengono sostenuti dalle Istituzioni per curare il diabete, sono dovuti non alla sua assistenza ed al suo autocontrollo, ma alle com-plicanze che, se lo stesso diabete è mal curato, possono insorgere: la maggior fonte di spesa sono i ricoveri. la prevenzione, insegnando ad avere un buon autocontrollo, mostrando quanto e cosa man-giare correttamente e muoversi possano influire sulla glicemia, rende la persona più consapevo-le e la stimola a rispettare le regole base.

Promuovere l’educazione alimentare ed il mo-vimento, fin dalle scuole d’infanzia, è la cosa migliore per ottenere buoni risultati: dimostrare ai genitori quanto possa guadagnarne in salute il proprio figlio, mangiando un panino prepara-to da loro e non una merendina confezionata, è un esempio semplice ma mirato per centrare il punto.La prevenzione, fondamentale per evitare l’in-sorgere del diabete di tipo 2, così come il saper-si autogestire da parte delle persone con diabe-te, quindi, si possono ottenere con un’accurata campagna informativa: realtà come la Federa-zione regionale Associazioni Toscane Diabeti-ci e le 20 Associazioni locali che vi aderiscono sono fondamentali per evitare che l’ignoranza in materia dilaghi, con costi notevoli per la popola-zione e per la società.

IDEE SBAGLIATE SUL DIABETE 1. il Diabete colpisce solo persone anziane

FALSO! il Diabete colpisce tutte le fasce d'età. 2. il Diabete non è una malattia killer

FALSO! il Diabete è un killer globale, concorre con HIV/AIDS al maggior numero di morti. La malattia uccide più di 4 milioni di persone l'anno. Ogni 7 secondi una persona muore da cause legate al diabete.

3. Il Diabete interessa principalmente gli uomini FALSO! il Diabete colpisce sia uomini che donne ed è in aumento tra le donne. Inoltre è drammaticamente in aumento tra i giovani e minaccia di decimare le popolazioni indigene.

4. il Diabete non può essere prevenuto FALSO! Fino all'80% del diabete di tipo 2 è prevedibile modificando la dieta, aumentando l'attività fisica e migliorando l'ambiente di vita.

5. il Diabete interessa solo i paesi ricchi FALSO! il Diabete colpisce tutte le popolazioni, indipendentemente dal reddito. Sta diventando sempre più comune ovunque.

6. la cura del diabete è poco costosa FALSO! La cura del diabete è costosa e ha il potenziale per paralizzare qualsiasi sistema sanitario.

7. la prevenzione del diabete è troppo costosa FALSO! Esistono molti interventi poco costosi e convenienti. Provate strategie per migliorare l'ambiente di vita, cambiando la dieta e aumentando l'attività fisica può invertire la pandemia.

nella foto, roberto cocci, Presidente della Federazione regionale Associazioni Toscane Diabete

Roberto Cocci, classe 1944, da quasi

venti anni, ovvero dal 1996, è Presi-dente della Fede-razione Regionale

Associazioni Toscane Diabetici.

Organizza e coordina Gruppi di Auto Aiuto e Gruppi di Incontro per

persone con diabete di tipo 1 e per genitori

di bambini affetti da diabete; dal ‘96 al 2002 ha organiz-zato e coordinato un Centro Prelievi

riservato ai pazienti con diabete.

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30 / Medicare

Associazione Italiana Celiachia Onlus Toscana

[email protected]

Via Boncompagno da Signa22/C, Signa (FI)Tel. 055 8732792Fax 055 8790627

Intervista alla Dottoressa Chiara Roma, dietista e Referente Proget-to Alimentazione Fuori Casa (AFC) dell’Associazione Italiana Celiachia Onlus Toscana.

Dottoressa, oggi si sente sempre più spesso parlare di Celiachia e di dieta senza glutine... Ma di cosa si tratta?La Celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, una sostanza “collante” di natura pro-teica e di scarso potere nutrizionale, presente in frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale.

la prevalenza della celiachia nella popolazione italiana è dell’1% circa, anche se le diagnosi sono solo 150.000. Ad oggi, l’unica terapia è l’esclusione del glutine dalla propria alimenta-zione: occorre quindi eliminare dalla dieta tutti gli alimenti derivati dai cereali contenenti glutine - come pane, pasta, biscotti e pizza - ma è ne-cessario anche evitare il glutine “nascosto” negli alimenti sotto forma di eccipiente - ad esempio in salumi, sughi, salse, gelati e confetture - o per contaminazione durante la lavorazione in-dustriale dei prodotti.

la dieta senza glutine ben condotta garantisce al celiaco un perfetto stato di salute e non pro-voca nessun genere di carenza nutrizionale.

Sono numerosi gli alimenti naturalmente privi di glutine che quotidianamente consumiamo e che sono alla base di numerose ricette, dalle più semplici a quelle più elaborate: basti pensare a riso, mais, legumi, patate, pesce, carne, uova, latte, formaggi, ortaggi e frutta. la dieta senza glutine non va intesa quindi come una dieta di rinuncia o senza gusto, ma, anzi, come un’oc-casione per migliorare la propria, riscoprendo alimenti che sono stati per secoli i protagonisti della tavola italiana e che sono alla base della dieta mediterranea, riconosciuta patrimonio im-materiale dell’umanità dall’UNESCO nel 2010.

come sostituti dei cereali contenenti glutine (fru-mento, farro, kamut, orzo) si possono scegliere i notissimi riso e mais, ma anche cereali minori come miglio o pseudocereali come quinoa, gra-no saraceno, amaranto. Senza dimenticare che le aziende del settore forniscono prodotti “die-tetici” sostituitivi (pane, focaccia, pizza, grissini, biscotti, etc.) appositamente formulati, che oggi giorno non hanno niente da invidiare agli omo-

loghi in varietà, giusto e consistenza. Infine, per scegliere in sicurezza tutti i prodotti a rischio di contenere tracce di glutine, ci vengono in aiuto gli strumenti forniti dall’AIC, come il Prontuario degli Alimenti e il Marchio Spiga Barrata, e la legislazione europea, che permette alle aziende di utilizzare il claim “senza glutine” sull’etichetta (regolamento ce 41/2009).

In conclusione, la dieta gluten-free è terapeutica per il celiaco e può essere altrettanto salutare di una dieta che prevede il consumo di glutine: ciò che conta, in ogni caso, è seguire un’alimen-tazione equilibrata e varia, come consigliato dalle linee guida per una Sana Alimentazione dell’INRAN.

Quale tutela ha il celiaco nelle mense sco-lastiche, ospedaliere, pubbliche, aziendali? E nelle attività di ristorazione privata, come ristoranti, pizzerie e gelaterie?la legge quadro 4 luglio 2005 n.123 tutela il ce-liaco e ne favorisce il normale inserimento nella vita sociale, garantendo il diritto al pasto nelle mense scolastiche ed ospedaliere.

In Toscana, per favorire il celiaco nel reperire pasti sicuri fuori casa, AIc collabora attivamente con la regione e la Sanità locale nella forma-zione obbligatoria ai locali che offrono il servizio senza glutine (Delibera 1036/2005) e si fa pro-motrice, attraverso interventi informativi negli Istituti Alberghieri, della diffusione della cultura del gluten free nei futuri operatori del settore.

Inoltre, l’Associazione Italiana Celiachia ha ri-sposto all’esigenza di trovare un pasto sicuro nelle attività private di ristorazione attraverso il

Progetto Alimenta-zione Fuori casa, che ha lo scopo di creare una catena di esercizi informati sulla celiachia: ad oggi la guida Ali-mentazione Fuori casa conta quasi 500 referenze nella nostra regione ed è consultabile online sul sito AIc o attra-verso l’applicazione per smartphone AIc MoBIle.

MAngiAre bene, senzA gLutinelA quAlITà DEllA DIETA gluTEN-fREE

Nella foto, l’applicazione di AIC per smartphone: per mangiare sicuri, ovunque ed in tempo reale

NuTRIZIONE

Sei stanco di andare sempre nelle solite pizzerie e, inoltre, hai l’esigenza di cercare una cucina senza glutine? Niente paura! Il circolo la libertà propone pizze cotte nel forno a legna, antipasti di terra e mare, e primi piatti; e, soprattutto, una cucina senza glutine, per non perdersi, per nessun motivo, una cena fuori. nemmeno a Capodanno!Il circolo la libertà, infatti, chiuso il lunedì, sarà aperto tutto il mese di Dicembre, compreso l’ultimo giorno dell’anno.

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Medicare / 31

NuTRIZIONE

Nata a Forlì e lau-reata con lode, in

Medicina e Chirurgia, presso l’Università

degli Studi di Firenze, la Dottoressa Ema-

nuela Bartolozzi è esperta in Nutrizione,

Medicine non Con-venzionali e Medicina

Anti-aging.Professoressa a

contratto presso l’U-niversità di Firenze, si occupa di Idroco-lonterapia, Terapia

Chelante, Ossigeno-Ozono terapia e SAT-terapia; la Dottoressa

Bartolozzi è inserita nell’elenco regionale toscano delle Medi-cine Complementari

come medico Omeo-pata e collabora con

la Lega Tumori (LILT) di Prato.

Dr.ssa Emanuela Bartolozzi

[email protected]

Cell. 331 4124533339 7203990

Riceve a:

FirenzeVia Pistoiese, 5

nutrizione disordinata, alimenti sempre più ma-nipolati industrialmente, additivi alimentari, pe-sticidi, infezioni, vita sedentaria, stress, fumo, farmaci, antibiotici e interventi chirurgici, sono tutte cause o concause di alterazioni del delica-to equilibrio gastro-enterico, che si manifestano con sintomi che vanno dal gonfiore addominale alla colite, stitichezza o irregolarità intestinale, causando un malessere che può compromette-re la qualità della vita.Nell’intestino hanno sede la maggior parte delle nostre difese immunitarie, per cui una sua al-terata funzionalità potrebbe compromettere la nostra capacità difensiva, rendendoci più vul-nerabili verso infezioni, allergie, infiammazioni, intolleranze alimentari o patologie autoimmuni.L’intestino è poi considerato il nostro secondo cervello, perché utilizza le stesse molecole che, a livello cerebrale, determinano i nostri stati d’a-nimo. Ad esempio: la Serotonina, molecola che ci dona la sensazione di benessere e serenità - target di molti psicofarmaci antidepressivi - vie-ne prodotta in grandissima parte proprio dalle cellule intestinali, perché in questo apparato svolge funzioni fisiologiche molto importanti, tra cui la regolazione del transito intestinale. Il cervello ne produce solo il 2% e quella in più che gli serve gli arriva dall’intestino attraverso le piastrine, dove pure svolge importanti funzioni per la coagulazione.Nell’intestino ospitiamo un’enorme popolazione di virus e batteri, definita nel suo complesso “Mi-crobiota”: il loro numero supera di gran lunga il numero totale delle cellule che compongono il nostro corpo, per cui sarebbe forse più corret-to dire che siamo noi ospiti loro... Questi batteri sono oltretutto dotati di un numero molto mag-giore di geni rispetto al nostro DnA (300.000

geni circa contro i nostri 25.000), spiegando così la grande capacità metabolica di cui sono capaci. In cambio di “vitto e alloggio”, il Microbiota ci aiuta nei processi digestivi, nella sintesi di mo-lecole che stimolano la funzionalità intestinale, nella sintesi di vitamine come la B 12 o la K e nei processi di disintossicazione, coadiuvando il fe-gato nelle sue funzioni; dal punto di vista immu-nologico, ci protegge da intrusi potenzialmente dannosi, fungendo da esercito in prima linea, e allena il nostro sistema immunitario a riconosce-re e difendersi da eventuali pericoli.Disfunzioni croniche a carico di questo viscere possono quindi manifestarsi con sintomi da in-tossicazione - come alcuni mal di testa o der-matiti - con alterazioni del tono dell’umore, con alterazioni della funzione digestiva, con sintomi da deficit nutrizionali o vitaminici, con disfun-zioni del sistema immunitario o con disturbi del transito come gonfiore o dolore addominale, sti-tichezza o diarrea.Può rivelarsi utile in questi casi effettuare una pulizia del colon, soprattutto se praticata da un operatore sanitario che, oltre ad introdurre ac-qua a pressione e temperatura controllate, sia in grado di aiutare lo svuotamento intestinale, attraverso un sapiente massaggio dell’addome.In una visione olistica della funzionalità intesti-nale - in cui si integrano educazione alimentare, correzioni sullo stile di vita e terapie naturali per il ripristino delle funzioni digestive, della perme-abilità intestinale, del transito e di una corretta flora batterica - l’idrocolonterapia può rappre-sentare, in pazienti correttamente selezionati, un valido strumento terapeutico in grado di po-tenziare gli altri interventi curativi.

iDroCoLonterAPiAINTESTINO: fulCRO DEllA NOSTRA SAluTE PSICO-fISICA

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32 / Medicare

NuTRACEuTICI

Il Laboratorio Terapeutico M.R. è un’azienda che lavora, da più di ottant’anni, nel campo della tutela della salute. nata come industria farma-ceutica, nell’ultimo ventennio ha diversificato la propria attività, specializzandosi in prodotti natu-rali e fitoterapici: un settore che, ultimamente, è stato saturato da moltissime aziende, sia italiane che estere.Un boom dell’industria di nutraceutici e cosme-ceutici che, inevitabilmente, fa porre l’attenzione sulla qualità dei prodotti utilizzati e su come que-sti vengano trasformati: esiste infatti ancora una grande differenza di qualità tra i prodotti elabo-rati in europa e quanto invece proviene da altre zone del mondo, come il Sud America e l’Estre-mo oriente. I riscontri pratici, su questo delicato tema, sono innumerevoli.Abbiamo intervistato il Dottor giorgio Sismondi, titolare del laboratorio Terapeutico M.r., per analizzare meglio questa tematica, importante ma non abbastanza evidenziata.

Dottor Sismondi, in base alla sua grande esperienza, quali potrebbero essere i perico-li derivanti dall’assunzione di prodotti fitote-rapici di bassa qualità?come sempre succede in mondi come quello dei fitoterapici, in cui ormai si sono inserite tan-tissime aziende, il rischio di trovare prodotti di bassa o media qualità è, purtroppo, molto alto.È quindi giusto che il cliente venga tutelato, sia da ditte serie, che utilizzano esclusivamente ot-time materie prime, sia da una legislazione vigile e severa, che imponga a tutte le aziende di ope-rare in modo trasparente e corretto.

La vostra azienda, da industria farmaceuti-ca, negli ultimi venti anni si è specializzata in prodotti naturali e fitoterapici: qual è stata la scintilla che ha fatto variare la vostra pro-duzione?

la scintilla è avvenuta a metà degli anni ottanta quando, per combinazione, il laboratorio Tera-peutico M.r. è stato invitato a realizzare una serie di prodotti apistici per conto del Vaticano.Questa produzione di polline, pappa reale e propoli è stata la partenza: il primo passo nel mondo dei prodotti naturali. Poi, come un fiu-me in piena, è iniziata la realizzazione di molti altri tipi di preparati (ad es. fitoterapici, ecc..): gli ottimi risultati ottenuti si potevano toccare con mano e il miglioramento della condizione fisica dei pazienti era sotto gli occhi di tutti. Tutto que-sto ha portato ad un cambio di indirizzo nelle produzioni.

Il settore dei prodotti naturali e fitoterapici oramai si è saturato: come si può riuscire ad emergere nonostante una concorrenza così agguerrita? come in tutti i settori ad elevato contenuto tec-nologico/specializzato, anche nel nostro, la ricetta è una sola: qualità + serietà + ricerca. Questi sono infatti i tre ingredienti principali che servono ad emergere e senza i quali un’azienda è condannata a non andare avanti.Quando si parla di Qualità, si intende la som-ma di molti fattori fondamentali: know how degli addetti al settore, materie prime selezionate, macchinari all’avanguardia, laboratori di analisi

sempre più aggiornati.la Serietà è data, invece, da un modo di lavorare limpido e pulito, seguendo le norme che il Ministero della Salute impone e tenendo una politica di prezzi chiara.la ricerca è la base per il futu-ro, necessaria per poter andare e guardare avanti: la ricerca è fondamentale per garantire un servizio al passo con i tempi e… con la concorrenza!

Attenzione ALLA quALitàIN uN SETTORE COME quEllO fARMACEuTICO, bISOgNA SAPERSI DESTREggIARE TRA PRODOTTI SCADENTI E PRODOTTI DI lIvEllO

Laboratorio Terapeutico M.R.

[email protected]: 055 714724

FirenzeVia Domenico Veneziano 13

Il Laboratorio Terapeutico M.R. realizza e personalizza integratori alimentari, cosmetici e prodotti erboristici. Grazie alle sofisticate tecnologie ed all’ampia gamma di macchinari a disposizione, si propone di eseguire per la sua clientela produzioni su misura, che possono essere distribuite sia nel circuito nazionale che in quello internazionale.

Il Dottor giorgio Sismondi, titolare del laboratorio Terapeutico M.r.

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Medicare / 33

la funzionalità tiroidea è un dato clinico parti-colarmente rilevante nella sfera femminile, in special modo nel periodo fertile della donna e durante la gravidanza.Purtroppo, è infatti noto come la ridotta funzio-nalità della ghiandola della tiroide, anche se lie-ve, possa contribuire ad una diminuzione della fertilità e, in caso di gravidanza in atto, causare difetti di sviluppo cere-brale nel feto: nel primo trimestre, infatti, la fun-zione tiroidea del feto è direttamente correlata a quella della madre.È pertanto consigliabi-le che una donna, pri-ma di una gravidanza, effettui un dosaggio dell’ormone tireostimo-lante (definito anche con la sigla TSH) e de-gli anticorpi antitiroidei, specialmente in caso di familiarità di patologie tiroidee. In caso di riscontro di valori del TSh maggiori di una certa soglia - ov-vero di 2,5 mu/l (mil-liunità di attività enzi-matica per litro) - e/o di positività degli anticorpi anti-tireoperossidasi (anti-TPO) e anti-tire-oglobulina (anti-TG), è consigliabile rivolgersi ad un endocrinologo, il quale, tramite la pre-scrizione dell’ormone tiroideo, può contribuire a migliorare la fertilità e, nel corso della gra-vidanza, garantire livelli

ormonali stabili e idonei per tutto il periodo. Al di là di questa nota correlazione che abbiamo analizzato, tra la funzionalità tiroidea e la fertili-tà della donna, è importante soffermarsi anche su un altro aspetto della ghiandola tiroidea, che può riguardare entrambi i generi e che spesso, purtroppo, è invece un aspetto sconosciuto ai più.È infatti davvero importante sapere che la nor-malità dei valori ematici, relativi alla funziona-lità tiroidea (fT4 – fT3 – TSh), non esclude la presenza di una ghiandola morfologicamente alterata, aumentata o ridotta di volume e, in particolare, non esclude la presenza di noduli ti-roidei. Dobbiamo porre l’accento su questo con-cetto perché, molto spesso, pazienti con esami ematici della tiroide normali, ripetuti anche più volte, pensano di non avere alcuna patologia ti-roidea. non di rado, invece, noduli tiroidei sono rilevati come reperto occasionale in seguito ad altri accertamenti, come ad esempio l’eco-color-doppler dei vasi del collo. Questi noduli devono essere indagati con esame citologico mediante agoaspirato per verificarne la natura, in quanto, se maligni, necessitano di asportazione chirur-gica.

LA tiroiDe e i suoi AsPetti Più o Meno ConosCiutiDAllA CORRElAZIONE CON lA fERTIlITà A COME SCOPRIRE EvENTuAlI NODulI TIROIDEI

Dr. Massimo Panicucci

[email protected]/

massimopanicucciCell. 336 707076

Riceve a:

Montecatini TermeVia F. Martini 19/BTel. 0572 773522

(per appuntamenti telefonare nel pomeriggio)

PistoiaVia Carducci, 42

Tel. 0573 364760

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Via Lepanto, 21Tel. 0574 25063

Endocrinologo, specializzatosi

presso l’Università degli Studi di Pisa, il Dottor Massimo

Panicucci è un libero professionista.

Attualmente è segretario

dell’Associazione Allievi Endocrinologia

Pisana (AAEP).

ENDOCRINOlOgIA

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sPeCiALizzAzioniIN PRIMO PIANO

Il corpo umano è una macchina perfetta, in cui ogni ingranaggio ha una funzione ben precisa.Ma dobbiamo prendercene cura, come se fosse il bene più più prezioso in nostro possesso. Perché la nostra salute è proprio il bene più prezioso che possediamo.Ogni ingranaggio ha il suo specialista e a lui dobbiamo rivolgerci se sentiamo che qualcosa non gira più come dovrebbe. Dall’odontoiatria alla chiropratica, dalla dermatologia alla ginecologia e all’urologia: tutte le specializzazioni sono interconnesse ed hanno quelle sfumature che solo un esperto del settore sa cogliere nella loro complessità.Dal voler smettere di fumare alle esperienze personali in ospedale, che ti cambiano punto di vista e prospettiva con cui osservare la vita: prendersi cura di noi stessi vuol dire volere bene a chi ci è vicino. Perché stare bene migliora la nostra vita e quella di chi ci sta intorno. Non esagerare negli sforzi, affidarsi ad uno specialista, non sottovalutare i rischi: stare bene con noi stessi, è il più grande gesto di altruismo che possiamo compiere.

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Medicare / 35

Mi sveglio da un sonno profondo, non ricordo nulla… Ma il letto è molto più duro del mio ed ha... le sponde! Cerco di girarmi, ma sono pieno di fili, tubi e tubicini che mi tengono. E poi c’è luce: chi ha aperto l’avvolgibile? Ora che vedo meglio, però, mi sembra di essere in ospeda-le, mi pare nella Terapia Intensiva: dove lavoro! e le persone accanto a me, chi sono? Ah già... sono i miei colleghi, e sembrano preoccupati. Ma allora, perché li vedo dal basso in alto? Do-vrei stare in piedi, accanto a loro, a visitare il malato…la risposta, la dà mia moglie Silvia, che aspetta da ore il mio risveglio: il malato sono io. e sono anche grave!Vedere la terapia intensiva dal let-to è come vedere un acquario mi-schiato con i pesci. le gocce delle flebo segnano il tempo come un vecchio orologio a pendolo, i tanti fili ti avvolgono e si attaccano al tuo corpo, i bip suonano appena ti muovi e qualcuno, un professio-nista, ma nel mio caso anche un amico, arriva di corsa per vedere cosa c’è che non va.la Visita marca le giornate - ho perso il conto, ma non la memo-ria dei visi di tutti i medici che mi hanno visitato - e te pendi dalle loro labbra, e ti chiedi se quel “Va benino” voglia dire che stai miglio-rando oppure che c’è ancora un grosso problema. Quasi ogni ora un infermiere controlla pressione, temperatura, frequenza cardia-ca… ed ho saputo poi che, quan-do stavo veramente male, medici ed infermieri hanno passato tutta la notte accanto a me. e non per-ché ero io: ma solo perché ero in pericolo!come in un aeroporto perfetta-mente organizzato, ognuno ha un compito: chi ti visita, chi ti cura, chi ti lava e cambia il letto - se stai male dipendi dagli altri, per tutto. Come un neonato! - chi ti imboc-

ca, chi pulisce il letto, chi non vedi, ma lavora lo stesso per te. e se hai dei bisogni ad ore stra-ne? nessun problema, si ricomincia. Di giorno o di notte, e sempre col sorriso sulle labbra: per dare coraggio al malato.A proposito della notte, spesso insonne per chi sta male, le sensazioni cambiano: il rumore del pulisci-pavimenti sembra quello del freccia ros-sa in galleria; un porta-flebo, con vari strumenti appesi nella penombra, sembra uno spaventa-passeri, messo lì, allo scopo di allontanare le malattie; ed i cibi spazzatura, pubblicizzati alla TV, diventano immagini di piatti che sembrano squisiti, per uno che non può mangiare. In conclusione, è una storia banale: un malesse-re che va avanti da giorni, trascurato, io che mi curo da solo - non lo fate mai! - continuando a dire che non voglio andare in ospedale, perché tanto “non è nulla”. Mia moglie Silvia che pren-de il comando della situazione e chiama il 118, probabilmente salvandomi la vita. Ed infine, in ospedale, un gruppo di persone che, sembra incredibile - e dire che io sono uno di questi! - la-vora per il solo bene dei malati. E l’unica ricom-pensa, che gli fa davvero piacere, è quella che gli ho dato io: guarire.

Il Dottor Claudio Poli, laureato con il

massimo dei voti, si è Specializzato in

Cardiologia a Siena ed in Anestesiologia

e Rianimazione a Firenze, ottenendo

sempre la lode.Ha tre Master in

Ecocardiografia ed è Dirigente Medico

presso il Centro di Rianimazione e Terapia Intensiva

dell’Ospedale Santa Maria Nuova, a

Firenze.Professore a

contratto di Medicina, al Corso per

Operatori Socio Sanitari dell’Azienda

Sanitaria di Firenze, è docente anche in vari

corsi di formazione per medici ed

infermieri.Ha pubblicato più di

50 lavori scientifici ed è Autore di

un manuale per ragazzi, “ABC del primo soccorso e

della prevenzione”, arrivato ormai alla

terza edizione, il cui progetto ha ricevuto il Premio Nazionale Andrea Alesini per

le buone pratiche in sanità.

DALL’ALtrA PArte DeLLA bArriCAtASTORIA DI uN RICOvERO

Dr. Claudio Poli

[email protected]. 338 2355529

Riceve a:

FirenzeSanta Maria Nuova

Tel. 055 6938732(numero attivo solo di

pomeriggio)

Nelle foto, i disegni dei due figli del Dottor Poli: nel primo, Gabriele guida l’ambulanza che porta il babbo in ospedale, mentre nel secondo, Sara, con gabriele, pilota la nave che lo porta verso la guarigione.

CARDIOlOgIA

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36 / Medicare

ChIRuRgIA gENERAlE

Incontro con il Professor Francesco Medi, perugino di nascita e toscano d’adozione che, in quarant’anni di carriera ha svolto oltre 25000 inter-venti tra Lucca, Forte dei Marmi e Viareggio.

MeDIcAre incontra il Professor Francesco Medi, noto Medico Chirurgo, ex Primario dell’O-spedale nuovo Versilia che adesso opera princi-palmente presso due case di cura convenziona-te con il Sistema Sanitario nazionale: la clinica Barbantini di lucca e la San camillo di Forte dei Marmi.Il Dott. Medi ha un’esperienza quarantennale in interventi chirurgici, se ne contano oltre 25000 nella sua carriera, prevalentemente per patolo-gie benigne e maligne della tiroide, delle parati-roidi e degli organi addominali (tubo digerente, colecisti, fegato, pancreas, milza, reni, vescica, utero ed ovaie, sia open che in laparoscopia, sia in elezione che in urgenza).un carriera lunga ed intensa, che abbiamo pro-vato a ripercorrere col Dottor Medi, con cui ab-biamo parlato del passato, del presente e del futuro del suo mestiere.

Dott. Medi, come ha iniziato la sua carriera?Prima di tutto vorrei sottolineare che tutto quel-lo che ho imparato “sul campo” lo devo ai due Professori che ritengo i miei maestri: il Professor Mario Selli della Clinica Chirurgica dell’Universi-tà di Pisa prima e successivamente il Professor Franco Mosca della chirurgia generale e dei Trapianti sempre a Pisa. In termini di insegna-menti, ci hanno abituati a saper fare tutto, ad affrontare ogni eventuale problematica. Questo mi è stato molto utile quando sono diventato Il Primario dell’Ospedale di Viareggio, poi diven-tato della Versilia. lì, specialmente nei weekend e d’estate, devi essere pronto ad operare di tut-to. e le mie esperienze di formazione mi sono servite a risolvere dei casi che non avevo mai affrontato durante il mio tirocinio.

Qual è l’intervento più difficile che ha realiz-zato finora?Sicuramente, sono molto difficili da riparare le rotture delle aorte addominali in urgenza. così come i re-interventi per pregresse operazioni da

risistemare per l’insorgere di varie complicazio-ni. L’intervento più lungo che abbia mai fatto e condotto con successo è durato dodici ore. Si trattava di una paziente che aveva avuto una peritonite per una resezione del sigma e dei-scenza dell’anastomosi, che era stata trattata in urgenza da me e dal Professor Mosca a Pisa. Dopo alcuni anni, la signora voleva ricanalizzar-si e farsi riallacciare l’intestino. Fu un intervento molto complicato, effettuato cambiando tre turni di staff. In quei momenti lì, sei talmente concen-trato a prevenire le eventuali complicanze, a cu-rare ogni singolo dettaglio che può valere la vita del paziente, che il tempo vola. Quella fu una delle poche volte che a fine intervento, mi sono sentito un po’ stanchino!

In cosa la tecnologia e la ricerca hanno cam-biato il mestiere di chirurgo?Sono nettamente migliorate le tecniche ane-stesiologiche che adesso ci permettono di fare interventi che prima sarebbero stati impossibili. Prima si diceva che oltre gli ottanta anni non si poteva operare un paziente con tumore. ora operiamo con esiti positivi anche ultranovanten-ni. Per quanto riguarda le metodiche chirurgi-che: la laparoscopia, specialmente per la calco-losi della colecisti, ormai è diventato l’intervento principe. Se non ci sono complicazioni particola-ri, questo tipo d’intervento viene effettuato solo in laparoscopia. Molti parlano della chirurgia robotica: non ne ho molta esperienza ma non ne vedo la vera uti-lità nel mio campo. I costi sono più alti, il tempo di apprendimento è più lungo e i risultati poco superiori alla laparoscopia. la robotica è molto utile per operare il tumore della prostata, ma in chirurgia addominale, ancora lo è molto meno.

La Chirurgia ed il suo futuro: ritiene che le “nuove leve” siano preparate quanto i chi-rurghi della sua generazione?Rispetto ad anni fa, l’Università è migliorata, i ragazzi studiano perché c’è vera selezione. Il reale problema per i giovani dottori è la difficoltà di trovare il posto di lavoro, vista la saturazio-ne del settore, come accade in altri mestieri. la mia, in questo senso, è stata una generazione molto più fortunata.In Italia, purtroppo, non c’è meritocrazia. All’e-stero vanno i migliori, certamente ci sono pro e contro. girando il mondo e frequentando qualche sala operatoria all’estero, mi sono reso conto che i nostri colleghi hanno una vita qua-litativamente migliore. Specialmente in Austra-lia, che è un paese molto gettonato per il no-stro mestiere al momento. lì, i medici non sono oberati di lavoro, hanno ritmi umani, tecnologie all’avanguardia, guadagnano di più: insomma tutte le condizioni ideali per lavorare al meglio. Perciò, capisco che un giovane possa essere attratto da questa prospettiva.

unA vitA in sALA oPerAtoriA

Dr. Francesco Medi

[email protected]. 0584 407116Cell. 333 2290629

Riceve a:

ViareggioEcho Medica Via Regia 53Tel. 0584 31461

Centro Medico Don Bosco Via Don Bosco 193Tel. 0584 53465

MassarosaMisericordia di Stiava Piazza della Chiesa 10Tel. 0584 92561

1972: Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Perugia1977: Specializzazione in Chirurgia Generale con lode presso l’Università degli Studi di Pisa1980: Specializzazione in Urologia presso l’Università degli Studi di Pisa1983: Specializzazione in Chirurgia d’Urgenza presso l’Università di Pisa1984 – ‘90: Prof. Associato di Chirurgia Oncologia e dell’Apparato Digerente presso Univ. Di Pisa1990 – 2007: Direttore dell’U.O.C. Di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Viareggio, poi Ospedale Nuovo della Versilia2007: Libero professionista presso Clinica Barbantini (Lucca) e San Camillo (Viareggio)

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Medicare / 37

ChIRuRgIA vASCOlARE

Il Dr. Filippo Turini ha conseguito la

Specializzazione in Chirurgia Vascolare

nel 2001 presso l’Università degli

Studi di Firenze, con voto 70 e lode su 70.

Dal Gennaio 2002 al Novembre 2005:

Dirigente Medico di Primo Livello presso l’U.O. di

Chirurgia Vascolare II dell’IRCCS Policlinico

San Donato (MI).Dall’Aprile 2006

ad oggi: Dirigente Medico di Chirurgia

Vascolare presso l’Azienda Sanitaria

Locale di Arezzo.Iscritto all’Ordine dei

Medici Chirurghi di Firenze, n.10.759. Il Dr. Filippo Turini

esegue diagnostica non-invasiva ed

invasiva delle Malattie Vascolari

(Visita, Ecocolor doppler, Angiografie),

pianifica e conduce interventi chirurgici,

endovascolari o ibridi per la patologia

steno-occlusiva o aneurismatica dei

vasi.

L’aorta è il vaso arterioso più grande ed impor-tante, si divide in una parte toracica ed una ad-dominale. A sua volta l’aorta toracica si divide in ascendente (parte dal cuore), arco e discenden-te. Nel tratto prossimale dell’aorta addominale nascono i vasi viscerali (tronco celiaco, mesen-terica superiore, arterie renali) che irrorano gli organi endoaddominali. la parte sotto le arterie renali è la sede più frequente di aneurisma. Il diametro normale dell’aorta sottorenale di un adulto varia tra 15 e 20 mm. Si definisce aneu-risma una dilatazione del vaso sanguigno. la diagnosi dell’aneurisma dell’aorta addominale, può avvenire con la palpazione dell’addome, più frequentemente durante una ecografia addomi-nale, in casi rari per il dolore da rottura. In alcuni casi un dolore cronico addominale può essere il segno di aneurisma infiammatorio. Il pericolo degli aneurismi, in generale, sono la rottura, la trombosi, l’embolizzazione distale. Queste complicanze hanno un elevata mortalità e morbilità. esiste una correlazione tra il diame-tro e il rischio di complicanze.L’indicazione al trattamento dell’aorta addomi-nale sottorenale è in base al diametro, 50 mm oppure da 40-45 in caso di aumento di diametro di 5 mm in 6 mesi.Il trattamento preventivo dell’aneurisma dell’a-orta può avvenire con tecnica chirurgica a cielo aperto o per via endovascolare, in questo caso passando dai vasi femorali senza necessità di esegui-re un anestesia generale e aprire l’addome.la fattibilità del trattamento endovascolare dell’aneuri-sma dell’aorta addominale si determina sull’iconografia dell’esame angio-TC (tomo-grafia computerizzata con mezzo di contrasto).la prima endoprotesi è stata impiantata nel 1991, attual-mente siamo alla quarta ge-nerazione, questa progres-

sione tecnologica permette di poter trattare la stragrande maggioranza degli aneurismi aortici con ottimi risultati, anche in caso di anatomie non favorevoli al trattamento endovascolare. oltre alle misure standard in casi particolari possono essere utilizzate endoprotesi “custom” costruite secondo l’anatomia del vaso da trat-tare e anche dotate di fenestrature o “branch” per perfondere i vasi collaterali viscerali o renali. La presenza di insufficienza renale può essere aggirata utilizzando l’ecografia endovascolare, per evidenziare i reperi.I vantaggi per i pazienti sono un recupero prati-camente immediato dovuto ad una bassissima invasività, e sono avvantaggiati soprattutto i soggetti fragili (anziani, affetti da più patologie croniche, ecc.), anche i soggetti giovani e ses-sualmente attivi posso evitare il rischio di eiacu-lazione retrograda tipica complicanza dell’inter-vento a cielo aperto.Il rovescio della medaglia sono controlli seme-strali con ecografia e una tc annuale, ma questi possono essere maggiormente dilazionati nei casi con anatomia favorevole all’endoprotesi.In alcune situazioni il trattamento endovascola-re può essere eseguito anche in urgenza/emer-genza, con risultati eccellenti nei casi sintomati-ci in assenza di rottura franca.

iL trAttAMento enDovAsCoLAre DegLi AneurisMi DeLL’AortA ADDoMinALeuN ARTICOlO A CuRA DEl DR. fIlIPPO TuRINI, DIRIgENTE MEDICO DI ChIRuRgIA vASCOlARE PRESSO lA A.S.l DI AREZZO

Dr. Filippo Turini

[email protected]

Riceve a:

ArezzoSapra

Via Molinara 33Tel. 0575 323769

IngestVia Traversa 2

Corsalone Chiusi della Verna Tel. 3383925150

Ospedale San Donato U.O. Chirurgia Vascolare

Tel. 0575 255456

ricostruzione tridimensionale di Tc dopo esclusione endovascolare

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ChIRuRgIA PlASTICA E MEDICINA ESTETICA

Fin dal 1974 la bellissima struttura di Villa ca-sagrande nei pressi di Firenze, è la sede della Day clinic di chirurgia Plastica estetica fondata dal Dottor cesare luccioli, una vera eccellenza del settore.la clinica del Dottor luccioli è stata uno dei pri-mi centri italiani specializzati esclusivamente in chirurgia estetica dotati di studio medico e di sala operatoria autorizzata.Dal 1993, la clinica è diretta e gestita dal Dottor Paolo Alex Luccioli che porta avanti l’attività del padre con estrema professionalità ed esperien-za, all’insegna della qualità dei servizi e dell’at-tenzione per il paziente.Durante il loro soggiorno, i pazienti possono go-dere della tranquillità e della privacy richieste, assistiti da personale qualificato che lavora in team con il Dottor Luccioli. L’ottima cucina e il centro benessere, in una splendida cornice, chiudono il cerchio per una permanenza lonta-nissima da quelli che sono i cliché ospedalieri.nella struttura il Dott. Paolo luccioli esegue sia interventi di chirurgia Plastica che trattamenti di Medicina estetica in sinergia: è possibile sce-gliere la soluzione più adatta per ogni paziente in base alle sue esigenze.

Dott. Luccioli, lei afferma che la chirurgia estetica è: “una chirurgia risolutiva, intesa quasi come farmaco, la cui composizione è una complessa, misteriosa e cartesiana mi-

stura di vari ingredienti”. A questo proposi-to, ci parli della sua rinoplastica...la rinoplastica è uno degli interventi più richie-sti e più affascinanti ma, allo stesso tempo, più impegnativi per un chirurgo. la rinoplastica ci permette di correggere le imperfezioni estetiche come la gobba, il naso aquilino, il naso con la punta troppo grande, la columella pendula, mi-gliorando l’aspetto e le proporzioni del viso. Non di secondaria importanza è la parte respiratoria: in molti casi si associano la setto plastica (corre-zione del setto nasale deviato) e la turbino pla-stica (correzione dei turbinati) alla rinoplastica.un chirurgo che si occupa di rinoplastica do-vrebbe avere sia competenze estetiche che funzionali.Per questo, durante la prima visita pre-operato-ria, effettuiamo, oltre che un accurato controllo della parte respiratoria, un’attenta analisi faccia-le. In seguito, tramite il foto-ritocco, mostriamo ai pazienti la simulazione del loro aspetto dopo l’intervento. L’operazione dura circa 40 minuti per la parte estetica, grazie ad un particolare scalpello, strumento chirurgico da noi brevettato, che permette di ridurre molto i tempi operatori e rimuovere la gobba senza rischiare di sca-vare troppo il naso. L’intervento viene esegui-to totalmente attraverso le narici, quindi non ci sono cicatrici visibili.

Dopo la rinoplastica, qual è l’intervento più richiesto invece dalle signore?Sicuramente la mammoplastica additiva. L’intervento che permette di rimodellare ed ingrandire il seno. le pazienti che si ri-volgono a noi per questo tipo di operazio-ne, sono di due tipologie: donne giovani che hanno sempre avuto un seno piccolo e lo desiderano più voluminoso ed attra-ente; oppure donne che, in seguito ad una gravidanza o ad un forte dimagrimento, si ritrovano un seno profondamente cambia-to e vogliono recuperare l’aspetto prece-dente.

Quando si parla di chirurgia, c’è lo “spauracchio” anestesia che impauri-sce molti pazienti...All’interno della nostra clinica, vengono

L’Arte DeLLA ChirurgiA estetiCA lA DAy ClINIC DI ChIRuRgIA ESTETICA DEl DOTT. PAOlO AlEx luCCIOlI, uN’ECCEllENZA TuTTA TOSCANA

nasi rinoplastica, prima e dopo

Dr. Paolo Luccioli

[email protected]

Studio MedicoVia dei Serragli, 21

50123 FirenzeTel. 055 294847

Fax 055 214731

Ambulatorio ChirurgicoVia Castelguinelli, 8450063 Figline Valdarno (FI)Tel. 055 952554

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ChIRuRgIA PlASTICA E MEDICINA ESTETICA

prese tutte le misure precauzionali del caso: dopo aver effettuato tutti gli accertamenti clinici, il paziente viene sottoposto ad una visita accu-rata con l’anestesista per scegliere il tipo di ane-stesia richiesta. Inoltre, eseguiamo la maggior parte degli interventi di chirurgia plastica esteti-ca in stato di sedazione profonda con anestesia locale. Perciò, il paziente non viene intubato e si addormenta senza accorgersi di niente. così, dopo poche ore dall’operazione è in grado di tornare a casa propria. L’unica cosa di cui si la-mentano i miei pazienti dopo un’operazione è di non poter dormire ancora un po’!

La chirurgia estetica è sempre in evoluzione: ci può illustrare alcune delle novità in materia?una delle novità sono i fili di sospensione che ci permettono di risollevare le guance e ridefinire il contorno del viso. una specie di mini lifting per rinfrescare il viso. Si in-seriscono in anestesia locale e sono riassor-bibili. In circa mezz’ora si ottiene un bellissimo risultato che dura circa un anno.

In vista dell’inverno, cosa consiglierebbe per preparare il viso alla stagione fredda? Questo è il periodo migliore per concedersi qualche ritocco. Dopo l’estate e con la prolun-gata esposizione al sole, la pelle ha bisogno di trattamenti ricostituenti. Alle mie pazienti consi-glio la bio-rivitalizzazione: micro iniezioni a base di amminoacidi e vitamine, che restituiscono alla cute un aspetto fresco e disteso. A queste, assocerei alcune sedute di radiofrequenza che stimolano la produzione di collagene, rendendo i tessuti più turgidi e sodi quindi una spetto più fresco su viso, collo e décolleté.

Specializzazioni della clinica:

RinoplasticaLifting FaccialeLifting facciale non chirurgicoblefaroplasticaOtoplasticaMentoplasticaAumento Seno (mastoplastica additiva)Riduzione Seno (mastoplastica riduttiva)ginecomastia(chirurgia uomo)Liposuzione/Liposculturacorrezione rughe con acido ialuronicobotulinoPeelingRadiofrequenza

Il Dottor Paolo Luccioli, nato e

cresciuto nel mondo della Chirurgia

Plastica, si è laureto in Medicina e

Chirurgia a Firenze con il massimo dei voti e lode,

specializzato in Otorinolaringoiatria.

Ha da sempre seguito e assistito

il padre -il noto chirurgo plastico

Cesare Luccioli - in sala operatoria, imparando così

l’arte e la cultura della bellezza e delle

proporzioni. Dopo 5 anni di tirocinio in

Chirurgia Plastica Estetica ottiene

dall’Ordine dei medici l’autorizzazione alla

Chirurgia Plastica.Ha conseguito

Master in Chirurgia Plastica negli Stati

Uniti d’America. Ha collaborato con

i migliori chirurghi americani.

Partecipa come relatore a Congressi

Nazionali ed Internazionali.

Lavora a Firenze e opera nella sua Day

Clinic di Chirurgia Plastica Estetica di

Figline Valdarno.Visita anche a

Viareggio presso Centro Medico Don

Bosco. Day clinic

Intervento di liposuzione, prima e dopoIntervento al seno, prima e dopo

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40 / Medicare

ODONTOIATRIA

Un panorama sulle ultime novità odontoiatriche nelle parole del Dot-tor Emilio Francini Naldi, che visita presso il centro Arte Medica di Fi-renze

L’esigenza di tempi accelerati in ogni aspetto della vita odierna si ripercuote anche sulle cure mediche, ed in particolare su quelle odontoiatri-che: nessuno è più disposto a dedicarvi sedu-te e sedute, e soprattutto a trascorrere periodi spesso non brevi con la bocca rovinata dalla pessima estetica dei “lavori in corso”. È per que-sto che le terapie più richieste sono quelle effet-tuate in pochi appuntamenti, o addirittura in una sola seduta, in modo da restituire subito al pa-ziente il sorriso che aveva sempre desiderato.ne parliamo con il Dottor emilio Francini naldi, odontoiatra presso Arte Medica. Dopo un lungo periodo nel quale i lavo-ri odontoiatrici erano caratterizzati da una grande lentezza, siamo arrivati ad un punto nel quale l’estetica dei denti, ma anche la loro funzionalità, vengono restituite in po-chissime sedute, spesso in una sola. Cosa è cambiato, in realtà, rispetto al passato?L’aspetto principale è un maggior rispetto del-la persona, il mettersi cioè accanto al paziente con partecipazione, e non davanti a lui come un qualcuno che ha solo da insegnare. oltre a que-sto atteggiamento, che può sembrare seconda-rio ma vi assicuro che non lo è, vi sono i pro-gressi tecnologici: mezzi che fino a pochi anni fa non esistevano ci aiutano ad eseguire le terapie in maniera perfetta a prova di errore: tra questi vi sono le tac in tre dimensioni, i rivelatori di apice che forniscono i dati per eseguire devitalizzazio-ni perfette e dal futuro sicuro e privo di compli-canze; i materiali protesici come lo zirconio o la ceramica integrale, modellati direttamente dal computer, un tempo letteralmente inesistenti e, non ultimi gli impianti. oggi, sono migliorati nelle forme e nelle superfici, unico mezzo per rista-bilire una dentatura fissa in assenza di pilastri naturali. La preparazione professionale dei medici odontoiatri è diversa da quella di un tempo?Più che nella preparazione a tutto campo, la pe-culiarità di oggi è che di solito ogni odontoiatra si dedica ad una specifica branca: vi sono gli implantologi, i paradontologi che si occupano delle cure chirurgiche gengivali, gli endodontisti che devitalizzano i denti, perfino la pulizia viene attualmente effettuata dall’igienista, che è laure-

ato specificamente in questa branca. Tutto que-sto ci permette di formare un team di lavoro nel quale le cure sono effettuate a quattro, sei, otto mani: il paziente si accomoda in poltrona e l’im-plantologo effettuerà le estrazioni ed inserirà gli impianti, l’endodontista farà le devitalizzazioni, il protesista inserirà le capsule fisse, e siccome chi sa fare il proprio lavoro bene lo sa anche fare velocemente, la cura completa sarà terminata in ore, e non in giorni. Questo è anche il metodo di lavoro adottato dallo staff di Arte Medica. Ci spieghi dettagliatamente come viene ge-stita la terapia...Base fondamentale di tutto il lavoro è l’esatta programmazione: dopo il colloquio col paziente, durante il quale si decidono insieme quali saran-no le cure e quale sarà il loro costo, si appron-tano le protesi fisse che verranno posizionate in bocca, si pianificano gli interventi di implan-tologia, le estrazioni e le cure conservative. Il giorno stabilito, in poche ore, vengono effettua-te le terapie: si estraggono i denti irrecuperabili mentre gli altri vengono devitalizzati e preparati per sostenere la protesi fissa. La gengiva viene sottoposta ad accurato curettage per rimuove-re tutti i focolai di infezione. Se le condizioni lo consentono, si inseriscono gli impianti che non verranno sottoposti a carico immediato, ma la-sciati ad una tranquilla osteo-integrazione priva di rischi. Infine si inseriscono le capsule sui denti residui, una protesi fissa che dona alla bocca un aspetto nuovo, privo di difetti.

veLoCità in siCurezzA

Dr. emilio Francini naldi

FirenzeVia Targioni Tozzetti 26/BTel. 055 367422Cell. 380 3619739

[email protected]

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Medicare / 41

ODONTOIATRIA

La protesi applicata è quella definitiva?Inserire una protesi definitiva in prima seduta presenta numerosi rischi: può non essere perfet-ta come altezza dei denti, posizione, estetica e può provocare problemi di fonazione: tuttiquesti difetti verranno rimediati con ritocchi facilmente e velocemente eseguibili sul provvisorio. ritoc-chi che potrebbero provocare danni irreversibili sui definitivi. In pratica i provvisori servono per perfezionare tutti questi aspetti fino a quando il paziente non sarà soddisfatto dei propri denti sia dal punto di vista funzionale che estetico. Solo a quel punto verrà realizzato il definitivo

come copia esatta del provvisorio stesso.Il sorriso è il nostro primo biglietto da visita per il mondo: tornare ad averlo bello dà più sicurezza e rende tutto più piacevole per noi stessi e per chi ci sta vicino. rivolgendosi ad Arte Medica è anche facile raggiungere questo traguardo: per-ché rinunciarvi?

DSA Arte Medica è un centro di

riabilitazione ed odontoiatria con

sede a Firenze, in zona San Jacopino.

Aperto tutti i giorni da lunedi a sabato su

appuntamento.

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42 / Medicare

Dottor Vezzoni, qual è l’attività di Vdermastu-dio?E’ uno studio medico dedicato alla dermatologia, nato per offrire un riferimento nel campo della dermatologia medica, chirurgica ed estetica. In particolare siamo orientati alla prevenzione,diagnosi e trattamento dei tumori cutanei (me-lanoma), ma ci occupiamo di tutta la patologia cutanea. In studio eseguiamo chirurgia ambula-toriale a bassa invasività, eseguita con tecniche ottimizzate, oltre che all’ efficacia, al miglior esito estetico.

I vostri punti di forza?la qualità. Sia sotto forma di strumentazione, spazi di visita, tecnologia, sia come servizio for-nito al paziente in termini di pronta risposta alle

necessità. Il paziente che si rivolge a noi non sideve occupare di alcun problema pratico. Se necessario ci avvaliamo anche della collabora-zione di specialisti di altre discipline per ottenere il massimo risultato per il paziente. (Foto 1)

Parliamo di dermatologia estetica: a cosa serve e in cosa consiste? La dermatologia estetica è finalizzata a miglio-rare l’ aspetto della persona: questo si ottiene in sicurezza tenendo presente il paziente in primo luogo dal punto di vista medico e usando ma-teriali efficaci e sicuri. L’estetica dermatologica consiste nel ripristino della condizione cutanea giovanile, da ottenersi senza modificare i tratti somatici della persona. Deve partire sempre da una corretta diagnosi medica.

Al momento quali sono i trattamenti più richiesti?Quelli del volto, come la riduzione o l’eliminazione di rughe e “macchie” con l’uso di laser.Molto efficaci sono i re-surfacing laser, sia totali che frazionati. Da qualche tempo il perfezionamento dei materiali ha creato un notevole interesse verso i fili di sospensione rias-sorbibili, che permettono ottimi risultati quando vo-gliamo ottenere un effetto lifting del volto a bassa invasività. Sono fili con diverse caratteristiche per l’ottenimento di diversi li-velli di effetto.

Si tratta di una procedu-ra ambulatoriale?Sì, si esegue con una piccola anestesia locale in circa mezz’ora e, dopo alcuni giorni di assesta-mento, mantiene i suoi effetti completi per almeno un anno, ma un migliora-mento persiste anche in seguito.

L’evoLuzione DeLLA DerMAtoLogiA estetiCA

Dr. Gian Marco Vezzoni

[email protected]

VDERMASTUDIO Via Vetraia n. 7ViareggioTel: 0584 361360

DERMATOlOgIA / vENEREOlOgIA

Foto 1: Vdermastudio

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Le novità DeLLA ChirurgiA CutAneA

Il Dr. Gian Marco Vezzoni è specialista

in Dermatologia e Venereologia,

Idrologia Medica e Dermochirurgo.

Tesoriere della Società Italiana di Dermatologia

Chirurgica e Oncologica (SIDCO).

Si è specializzato presso il Centro Grandi Ustionati

di Pisa ed ha lavorato per l’ ASL

di Viareggio. Ha condotto ricerche sul

melanoma presso l’ Università di Pisa e ha pubblicato su

importanti riviste internazionali nel

campo del melanoma e dell’ustione.

Collaboratori: Dottoressa Cristina

Ricci, specialista in Dermatologia e Venereologia;

Dottoressa Francesca Devoti, specialista

in Dermatologia e Venereologia;

Dottoressa Simona Carignani, consulente

qualità.

Il Dottor Gian Marco Vezzoni è tito-lare del Vdermastudio di Viareggio, un centro specialistico dermatolo-gico orientato alla prevenzione e al trattamento dei tumori cutanei, alla dermatologia generale e alla dia-gnosi e trattamento degli inestetismi cutanei. Abbiamo voluto conoscere, dalla sua esperienza nel campo del trat-tamento dei tumori cutanei, le novi-tà della chirurgia cutanea.

I tumori cutanei sono costantemente in aumen-to per l’aumento dell’età media e dell’esposizio-ne solare. la dermatologia chirurgica è in prima linea nella diagnosi e nel trattamento di carcinomi, melano-mi e altre patologie neoplastiche cutanee. negli ultimi anni sono state messe a punto nuove tec-niche e tecnologie che, se integrate, centranol’obiettivo di coniugare l’eradicazione della neo-plasia con un risultato estetico ottimale.

la necessità di operare persone ancora giovani e la richiesta generale di bassa invasività delle terapie, spinge costantemente a ridurre sempre più gli esiti cicatriziali degli interventi. Per alcuni tipi di neoplasie si possono usare tecnologie non chirurgiche come la terapia fo-todinamica o addirittura farmaci ma, dato che la maggior parte dei tumori richiede la terapia chi-rurgica, è necessario usare le nuove opportuni-tà che la ricerca ha messo a punto per ottenere esiti ottimali. In alcuni casi selezionati è anche possibile usare laser chirurgici. (foto 3)Ad esempio, adesso si può contare su nuovi materiali di sutura, come il Vlock®: un filo chi-rurgico dotato di “uncini” che permette una su-tura esclusivamente interna, poco traumatica, senza bisogno di punti esterni “responsabili” di segni più o meno visibili. Un’altra novità sono le medicazioni avanzate e i trattamenti precoci post-intervento sulla cicatri-ce per ridurne la visibilità e, talvolta, raggiunger-ne l’invisibilità, se la cute del paziente è favore-volmente predisposta.In ogni caso i cardini di un buon trattamentochirurgico sono la diagnosi corretta e l’uso della relativa tecnica chirurgica appropriata.oggi, tuttavia, grazie alle nuove tecnologie e ai nuovi materiali, possiamo ambire ad esiti este-tici molto validi oltre che all’eradicazione del tu-more cutaneo. (foto 2)

DERMATOlOgIA / vENEREOlOgIA

Foto 2: Asportazione di melanoma

Foto 3: Asportazione laser di fibroangioma del volto, prima e dopo

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ODONTOIATRIA

Un articolo a cura del Dr. Orfeo Ma-gnanimo, odontoiatra che riceve a Prato e già ospite delle pagine di MEDICARE

La protesi fissa è l’arte e la scienza del restauro dei denti danneggiati con corone dentali; veri e propri manufatti di precisione realizzati con arte e maestria tecnica. le corone dentali (capsule) sono eseguibili con materiali differenti per sop-perire le necessità cliniche odontoiatriche ed an-dare incontro a esigenze funzionali ed estetiche richieste dai pazienti. oggi la gamma di scelta è semplificata in base ai materiali usati per la realizzazione di questi manufatti: fuse per settori non visibili; in metalloceramica per settori latero-posteriori, dove l’esigenza estetica è importante ma non prevalente su resistenza e durata nel tempo; in ceramica integrale (metalfree), per settori anteriori e la-tero-anteriorie.Per la sostituzione dei denti mancan-ti, l’odontotecnico confezziona ponti costituiti da tre o più corone unite tra loro a sostegno degl’ele-menti intermedi; la scelta dei materiali da utilizzare in caso di ponti dentali è det-tata dall’estensione della protesi stessa. L’alternativa al ponte, sono corone su im-pianti. Anche queste possono essere con-fezionate con diversi materiali, ma la scel-ta è dettata dall’alta biocompatibilità che il materiale protesico deve avere per ga-rantire un sigillo con i tessuti gengivali, per un mantenimen-to di una adeguata detergibilità e conse-guente salute dell’im-pianto.Affinché la terapia di un paziente con pro-tesi fissa abbia suc-cesso è necessaria

una combinazione intelligente di molti aspetti del trattamento odontoiatrico: educazione del paziente e prevenzione di ulteriori malattie dell’apparato stomatognatico, diagnosi corretta, terapia parodontale, procedure operative, con-siderazioni occlusali e, a volte, utilizzazione di protesi rimovibili-combinate e di trattamenti en-dodontici.Come negli altri campi delle arti sanitarie, nell’o-dontoiatria protesica si sono verificati cambia-menti eccezionali, migliorativi su estetica, resi-stenza e in alcuni casi i tempi necessari per la riabilitazione masticatoria si sono ridotti notevol-mente rispetto a un decenno fa.ciò è possibile, tuttavia, solo se il professioni-sta possiede un vasto background culturale dei principi dell’odontoiatria restaurativa e, in particolare, delle tecniche implicate. I restauri protesici possono rappresentare il servizio più raffinato reso ai pazienti o anche il peggior dan-

LA Protesi FissA MoDernA

Dr. Orfeo Magnanimo

[email protected] Cell. 339 6725042 Tel. 0574 690815

Riceve a:

PratoVia Martiri delle Foibe 5(traversa di via Rubieri e via Bologna)

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Medicare / 45Medicare / 45

ODONTOIATRIA

no che possa essere loro perpetrato. la stra-da intrapresa dipende dalla buona conoscenza individuale dei principi biologici e biomeccanici, dal perfezionamento progressivo delle capaci-tà manuali per migliorare il piano di trattamento e dallo sviluppo di occhio e giudizio critico per mettere a punto i dettagli.

MetalfreePer protesi fisse metalfree si intendono tutta quella serie di prodotti dentali, ovvero di corone singole o ponti di 3 o più elementi, fabbricati in laboratorio odontotecnico con materiali che non necessitano di supporto metallico per poi esse-re cementati, su quegli elementi dentali limati precedentemente, dal dentista.I materiali usati, per le protesi fisse metalfree, sono:Intarsi come inly e only in composito o ceramicacorone in zirconia-ceramica. corone in Disili-cato di litio. corone in ceramica Integrale, ov-vero solo vetro.gli intarsi in ceramica, sono delle ricostruzioni parziali dell’elemento dentale, il cui moncone viene preparato borderline gengiva senza l’ in-vasione dell’ area sulculare attorno al colletto.le corone in zirconia-ceramica, sono capsu-le altamente estetiche, costiuite da un cuore in zirconia ricoperto di ceramica pressofusa, resi-stente quanto una metallo-ceramica, da utilizza-re nei settori latero-posteriori

le corone in disilicato di litio, offrono un gran-de risultato estetico nel settore anteriore, da uti-lizzare su elementi singoli e\o ponti di massimo tre elementi nei settori antero-lateralele corone in ceramica integrale, sono utiliz-zate esclusivamente nei settori anteriori, ideali per faccette; ovvero porzioni sottilissime di ma-teriale realizzate in laboratorio, che consentono la modulazione della forma del sorriso. I denti del gruppo frontale, gli incivi centrali, laterali e canini, sono leggermente preparati, una sorta di profilo realizzato nella compaggine del solo smalto.I presupposti fondamentali, per una protesi me-talfree, sono:Pilastri bianchi o che siano, nel caso dei denti devitali, ricostruiti con dei perni moncone in fibra di vetro. Spessori adeguati di dente residuo da preparare. Qualità ottimale dei tessuti gengivali, privi d’infiammazioni e tasche parodontali. L’alto livello di igiene orale deve essere pretenzioso.colore, forma e occlusione sono i tre elementi che vengono attentamente e preventivamente analizzati, sia dal medico che dal paziente che viene guidato verso le sue aspettative.

Professionista giovane ma esperto, il Dr. Orfeo Magnanimo

si è laureato nel 2003 a Firenze

in Odontoiatria e Protesi dentale; nel biennio 2008-2010

ha conseguito un Master universitario

in Ortodonzia presso la Facoltà

di Ferrara, uno dei centri ortodontici più

importanti d’Italia, con prestigiosi professori

e professionisti riconosciuti a livello

internazionale. Il suo studio, dotato

di tecnologie all’avanguardia

è accogliente e rassicurante.

Esercitando anche l’odontoiatria

estetica protesica e l’implantologia, lo studio del Dott. Magnanimo offre

soluzioni valide dai punti di vista

dell’estetica, della biomeccanica e della

biocompatibilità.

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46 / Medicare

ChIRuRgIA ESTETICA

oggi la chirurgia estetica è spesso soggetta ad essere criticata per i risultati a volte innaturali che ne derivano e che, purtroppo, hanno allon-tanato molte persone da questa scelta per la paura di sembrare “rifatte”. In realtà, mai come in questi ultimi anni si è avu-to un completo ribaltamento sia delle tecniche, che sono sempre meno invasive, sia dei risultati estetici che vengono sempre più orientati verso un effetto molto naturale.Il lifting del viso viene eseguito in anestesia locale con una leggera sedazione ed il giorno stesso la persona torna a casa, senza necessità di essere ricoverata. Il dolore post-operatorio è quasi inesistente e con le nuove tecniche non si hanno più i disagi legati al grande gonfiore o ad ematomi importanti; infatti, nel giro di una setti-mana, si è in grado di riprendere la propria vita sociale. I risultati sono sempre più naturali dal momento che non si ha più, come accadeva in passato, l’obiettivo di “tirare” la pelle il più possibile, ma quello di “risollevare” i tessuti sottocutanei che sono “scesi” per la gravità, eliminando la pelle in eccesso senza eccedere nella trazione.

Per chi preferisce tecniche meno invasive, oggi è possibile sottoporsi ad un “lifting non chirurgi-

co”, utilizzando dei fili elastici che vengono inse-riti nel piano sottocutaneo attraverso una picco-lissima incisione (quindi senza alcuna cicatrice visibile) e permettono una sospensione dei tes-suti ceduti con risultati davvero straordinari. Questi fili sono completamente biocompatibili e si trasformano, una volta inseriti, in dei lega-menti di sospensione che permangono nel tem-po, inglobandosi nei tessuti stessi. Attraverso l’uso dei fili elastici è possibile ridisegnare l’o-vale del viso risollevando i tessuti della regione mandibolare e del collo eliminando il brutto ef-fetto “bulldog”. Questa tecnica permette inoltre di ridefinire in modo naturale gli zigomi, alzando la regione centrale delleguance che con il passare degli anni si svuota, conferendo un effetto “scavato” al volto. I fili di sospensione consentono anche di sollevare la parte esterna delle sopracciglia ringiovanendo notevolmente lo sguardo. L’inserimento di que-sti fili si esegue in anestesia locale. Il paziente può subito tornare a casa con ripresa immedia-ta della sua vita quotidiana.

La blefaroplastica consiste nell’asportazione della cute in eccesso a livello della palpebra su-periore e/o inferiore e, quando presente, nella rimozione delle borse adipose. È un intervento che oggi si esegue in anestesia locale. I risultati sono molto naturali, le cicatrici non sono visibili e la guarigione si completa nel giro di una set-timana. Anche l’intervento di Rinoplastica, che da

iL voLto: interventi seMPre Meno invAsivi e risuLtAti seMPre Più nAturALiuN APPROfONDIMENTO A CuRA DEllA DOTT.SSA MIlENA DI vITO fRANCESCO, ChIRuRgO E MEDICO ESTETICO ChE OPERA A fIRENZE

Dr.ssa Milena Di Vito Francesco

[email protected]. 3347946781

Riceve a:

FirenzeVia pistoiese 5

Sala Operatoria:

FirenzeCentro di Chirurgia Estetica Hibiscus, Via Veneto 61Tel. 055 318521

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Medicare / 47

ChIRuRgIA ESTETICA

sempre incute timore, oggi grazie alle nuove tecniche, non presenta più come in passato importanti disagi. la rimozione dei tamponi, che era il “terrore” di tutti i pazienti che si sottoponevano all’inter-vento è diventata una procedura indolore gra-zie all’uso di tamponi morbidi e spugnosi che si estraggono con estrema rapidità.

Un’altra tecnica davvero innovativa, ideata più di dieci anni fa dal Dottor luigi Di Vito France-sco, padre della Dott.ssa Milena, è la “rinopla-stica non chirurgica”. Questa è una tecnica che permette di rimodellare un naso che presenta delle imperfezioni attraverso l’uso di un “filler”, ovvero di un materiale riempitivo, evitando al paziente di sottoporsi ad un intervento chirurgi-co. Invece di demolire le parti del naso sporgen-ti, motivo di inestetismo, si vanno a “riempire” le parti depresse, andandole a riallineare con quelle sporgenti con un risultato estetico davve-ro sorprendente. Tutto questo è reso possibile semplicemente iniettando un filler che diventa un tutt’uno con i tessuti cutanei, senza conferire alcun effetto artificioso.

Il filler attualmente più utilizzato in medicina estetica è l’acido ialuronico, che è completa-mente naturale, dal momento che viene prodot-to dalle cellule della nostra pelle. Viene usato per il riempimento delle rughe del volto, delle

labbra e per il ripristino dei volumi del viso che sono andati perduti con il passare degli anni.le labbra sono parte integrande della bellezza di un volto, soprattutto di quello femminile, ma è fondamentale garantire risultati molto naturali. È spesso sufficiente restituire un leggero turgore a labbra che lo hanno perso con il passare degli anni, ridisegnarne il contorno laddove neces-sario o aumentarne il volume, qualora si sia di fronte a labbra particolarmente sottili.

Per il ripristino dei volumi del volto che si perdo-no inevitabilmente con gli anni é inoltre possi-bile utilizzare come riempitivo il nostro grasso. Questa metodica, che prende il nome di Lipofil-ling, consiste nel prelevare del tessuto adiposo da alcune regioni del corpo, come l’addome, i fianchi, interno coscia, interno ginocchio, e rin-serirlo nel volto per ridisegnarne l’ovale, ridare turgore alle guancie o alla zigomo o alla regione temporale, tutte zone che tendono a svuotarsi con gli anni. L’intervento è molto semplice e si esegue in anestesia locale, prelevando il grasso con delle piccole cannule e rinserendolo dove necessario. ottimi risultati si hanno anche sul corpo, per l’aumento del volume dei glutei o dei polpacci o per correggere cicatrici o avvalla-menti causati da pregressi interventi o traumi.

Laureata nel 2001 con il massimo dei voti e lode,

all’Università degli Studi di Firenze,

nel 2006 la Dottoressa Milena Di Vito Francesco

si specializza in Chirurgia Vascolare,

sempre ottenendo la lode.

Nel 2007, presso l’Università degli Studi di Milano,

consegue un Master di II livello in

Chirurgia Estetica Morfodinamica.

Dal 2002 svolge l’attività di

Medico Estetico, con numerose partecipazioni,

come relatrice, a congressi nazionali

ed internazionali. Dal 2007 svolge

l’attività di Chirurgo Estetico presso il

Centro di Chirurgia Estetica Hibiscus di Firenze e dal 2010

è responsabile di branca presso tale

struttura.

riempimento labbra con acido ialuronico: prima e dopo

Blefaroplastica completa: asportazione della cute in eccesso e delle borse adipose sia della palpebra superiore che inferiore

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48 / Medicare

PNEuMOlOgIA

Tutti i fumatori hanno pensato almeno una volta di smettere di fumare. Ma il pensiero “Dovrei smettere...” è spesso se-guito a ruota da altri come: “e se poi ingrasso?”, “Quando provo a non fumare penso solo alle sigarette...”, “ho già smesso una volta e poi rico-minciato, sono destinato a fumare...”. Dietro a tutte queste obiezioni e alle numerosis-sime altre, che si oppongono al fare un tentativo di smettere, c’è spesso la paura di non farcela. Così il fumatore sperimenta un’ambivalenza fra il desiderio di smettere e il pensiero che la si-garetta faccia parte della sua stessa persona. Tutto ciò è assolutamente normale in quanto il fumo, lungi dall’essere più considerato come un vizio, è ormai conosciuto oggi nella sua natura di dipendenza. ciò rende molto faticoso smettere di fumare e spesso tiene lontano il fumatore dal provarci.Metodi per smettere di fumare sono stati esco-gitati e proposti in abbondanza, ma solo pochi sono rientrati nelle linee guida internazionali per la cura del tabagismo, sulla base delle evidenze scientifiche. Questi ultimi sono rappresentati dal counseling antitabagico e dalla terapia farmaco-logica.gli scopi del counseling antitabagico sono: aiu-tare il fumatore ad esplorare gli aspetti della pro-pria ambivalenza riguardo al fumo, lavorare sul-la motivazione a smettere, sostenere il fumatore nel percorso di cessazione.la terapia farmacologica, dove indicata, (terapia

sostitutiva nicotinica, vareniclina, bupropione) ha lo scopo di controllare i sintomi di astinen-za, i disturbi e le sgradevoli sensazioni che può sperimentare il fumatore quando smette: males-sere, ansia, insonnia, aumento di peso, etc.Il programma di cessazione del fumo prevede una prima visita pneumologica, in cui si racco-glie la storia clinica del fumatore e la storia di fumo, si effettua la misura della dipendenza dal-la nicotina e del livello di “intossicazione fisica” da fumo, e si pianifica il percorso di cura; seguo-no, nei primi tre mesi, incontri in cui si monitoriz-za l’andamento della cessazione; nei nove mesi successivi si tengono due incontri di follow-up.I benefici della cessazione del fumo si mani-festano dal momento in cui si spenge l’ultima sigaretta:

• 20 minuti dopo aver smesso di fumare, di-minuiscono frequenza cardiaca e pressio-ne arteriosa;

• 48 ore dopo, viene completamente elimina-to il monossido di carbonio;

• da 2 settimane a 3 mesi dopo, migliorano circolazione sanguigna e funzionalità pol-monare;

• da 1 a 9 mesi dopo, tosse e affanno diminu-iscono e riprende a funzionare il sistema di pulizia interno alle vie respiratorie, riducen-do il rischio di infezioni;

• 1 anno dopo, il rischio di attacco cardiaco si dimezza rispetto a coloro che continuano a fumare;

• da 2 a 5 anni dopo, il rischio di ictus diventa come quello di un non fumatore;

• 5 anni dopo, il rischio di cancro del cavo orale, della laringe, dell’esofago e della ve-scica si dimezzano. Il rischio di cancro della cervice uterina diventa come quello di una non fumatrice.

Smettere quando si è giovani comporta il mas-simo dei benefici fino a diventare come una persona che non abbia mai fumato; smettere di fumare a qualunque età aumenta l’aspettativa di vita e ne migliora la qualità.

Smettere di fumare conviene, smettere di fu-mare si può.

hAi MAi PensAto Di sMettere Di FuMAre?I bENEfICI CONCRETI DEl RINuNCIARE AllA NICOTINA

Dott.ssa Serena Checcacci

[email protected]. 335397674

Riceve a:

FirenzeIstituto ProsperiusViale Fratelli Rosselli 62Tel. 055 2381634

Sesto FiorentinoCentro Oncologico FiorentinoVia A. Ragionieri 101Tel. 055 53010; interno 3

La Dr.ssa Serena Checcacci si è laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in Malattie dell’Apparato Respiratorio presso l’Università di Firenze.Dal 2000 si occupa in particolare di malattie respiratorie legate al fumo.Nel 2008 ha iniziato a curare i fumatori presso il Centro Antifumo dell’Azienda Careggi di Firenze, applicando il protocollo regionale per la cura del tabagismo ed ha coordinato i Centri Antifumo toscani partecipanti al progetto del Piano prevenzione Regione Toscana 2010–12.E’ membro della Società Italiana di Tabaccologia.

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Medicare / 49

flEbOlOgIA

Stefano Martelli si è laureato in Medicina e Chirurgia, presso

l’Università degli Studi di Firenze, il 10

Luglio 1981.Iscritto all’albo dei

medici chirurghi della provincia di Firenze,

si è specializzato con lode, in Chirurgia Generale, presso l’Università degli

Studi di Siena, nel 1986.

Ha lavorato, in qualità di dirigente di primo

livello, presso la U.O. di Chirurgia

dell’ospedale di Prato Asl 9, dal ‘90 al ‘96.

Da molti anni, oramai, insegna, in qualità di esperto di flebologia

e proctologia, alla scuola di

perfezionamento in Medicina Generale, presso il FORMAS,

Laboratorio regionale per la Formazione

Sanitaria, della Regione Toscana.

Tra gli altri, ha frequentato

numerosi corsi di perfezionamento,

sia in flebologia che in proctologia, sia in Italia che oltre i confini nazionali.

Perché si devono salvaguardare le vene safe-ne, seppure malate?la strategia chIVA (parola che deriva da un acronimo francese, che sta ad indicare Chirur-gia Emodinamica della Insufficienza Venosa in Ambulatorio) può spiegarcelo.Innanzitutto, perché le vene degli arti inferiori assolvono a quattro importanti funzioni fisiolo-giche:

• drenano il sangue da pelle, muscoli, ossa e nervi;

• riportano il sangue al cuore, consentendo-ne il funzionamento;

• regolano la temperatura cutanea;• costituiscono un’importante via di emergen-

za in caso di trombosi venosa profonda.Inoltre, con il progredire della chirurgia, si è aggiunta una quinta funzione: le vene safene possono essere utilizzate dal chirurgo come sostituto autologo per i by pass, dopo traumi od ostruzioni delle arterie delle gambe stesse o nelle ostruzioni delle arterie coronarie.nel soggetto sano, il sangue, grazie alla spinta impressa dalla pompa muscolare del polpaccio (per la presenza di valvole unidirezionali) è indi-rizzato dal piede verso il cuore, contro la forza di

gravità. Ma nel soggetto affetto dalla disfunzione di una o più di queste valvole, si determina un reflusso (ovvero un flusso invertito, patologico, dall’alto verso il basso) e quindi la comparsa di vene dilatate e tortuose: le cosiddette varici. Queste, prima che un inestetismo, rappresenta-no pertanto l’espressione di una modificazione del flusso (reflusso), la cui correzione non richie-de necessariamente l’asportazione o l’elimina-zione della vena varicosa. Quando sono com-promesse le vene safene, i maggiori collettori della gamba possono comparire progressiva-mente, oltre a disturbi soggettivi, gonfiori, ulcere e perfino trombosi. le tecniche terapeutiche tradizionali (dalla chi-rurgia mediante stripping fino alle più recenti tecniche endovascolari, come il laser e la radio-frequenza, ma anche la stessa scleroterapia, nelle sue varie modalità) hanno come unico sco-po l’eliminazione delle varici, indistintamente, rendendone impossibile il recupero per i bypass e compromettendo il drenaggio dei tessuti: per i motivi appena elencati, quindi, queste tecniche terapeutiche tradizionali espongono il paziente a più complesse recidive. la strategia chIVA, invece, mediante un parti-colare esame ecocolordoppler, detto Mappag-gio emodinamico (vedi fig.1, gamba varicosa), individua precisamente i punti patologici di re-flusso e li riporta su una mappa cartacea (fig.2, mappa emodinamica); personalizza quindi una terapia chirurgica ambulatoriale, in anestesia lo-cale, con piccoli tagli mirati su guida ecografica, salvaguardando il più possibile l’estetica, ma, soprattutto, il patrimonio venoso safenico.

Dr. Stefano Martelli

[email protected]

proctologiafirenze.comCell. 335 6227625

Riceve a:

FirenzeVia del Bersaglio 7

Tel. 055 582944

PratoVia Roma 308/2

LA strAtegiA ChivAl’IMPORTANZA DI PRESERvARE lE vENE SAfENE

Figura 1 grazie al Mappaggio emodinamico, vengono indivi-duati i punti patologici di reflusso

Figura 2 In vista della terapia chirurgica ambulatoriale, i punti patologici di reflusso vengono riportati su una mappa cartacea

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50 / Medicare

ANDROlOgIA

L’eiaculazione precoce è la condizione in cui l’eiaculazione avviene prima di quanto deside-rato nella maggior parte dei rapporti: si tratta di una condizione frequente, che interessa ampie fasce di popolazione di tutte le età.Generalmente l’eiaculazione precoce viene sud-divisa in: primitiva, se è sempre stata presente, fin dai primi rapporti, e secondaria, se, invece, fosse insorta dopo un periodo di rapporti sod-disfacenti. Altre classificazioni valutano la durata del rap-porto e definiscono come eiaculazione precoce un rapporto che duri meno di 1- 2 minuti.L’eiaculazione precoce (sintetizzata anche con la sigla eP) è una condizione che interferisce pesantemente con la sessualità e che può de-terminare frustrazione nella coppia e sentimenti di rabbia ed aggressività nella partner. Per quanto riguarda la eP, gli accertamenti An-drologici sono clinici e strumentali.Gli accertamenti clinici prevedono un’accurata anamnesi generale, ovvero che indaghi even-tuali malattie dell’infanzia, interventi chirurgici, traumi, eccetera e, più specificatamente, un’a-namnesi sessuale, che vada ad analizzare cioè quando è comparso il disturbo, se è sempre sta-to presente o se, in alcune condizioni, è meno evidente e se coesiste un altro disturbo, come ad esempio la difficoltà di erezione. Succes-sivamente si indaga la presenza di eventuali malattie, come quella della tiroide, e se fossero stati subiti interventi chirurgici o traumi specifici dall’apparato genitale. Infine si procede ad un esame obiettivo di pene, testicoli e prostata, che valuta l’eventuale presenza di patologie genitali, come varicocele, prostatiti, noduli /cicatrici pe-niene etc.

Dopo la visita vengono prescritti i seguenti ac-certamenti strumentali: Eco Color Doppler (definito anche con la sigla ECD) all’apparato genitale, che valuta la struttu-ra, le dimensioni, gli spessori, i flussi arteriosi e venosi di: testicoli, pene, prostata e vescica uri-naria, permettendo di evidenziare gli eventuali problemi prostatici come la prostatite.I Dosaggi ormonali valutano i livelli degli ormoni e delle sostanze che regolano la sessualità e l’erezione del pene (Lh; Tsh; Testosterone; Pro-lattina; nitrossido etc.), evidenziando eventuali squilibri ormonali come gli squilibri degli ormoni tiroidei (carenza o eccesso): grazie ai dosaggi ormonali, viene così facilitata la diagnosi ed in-dirizzata la terapia della eP.gli esami colturali sono indicati in caso di pro-babile prostatite, perché selezionano e coltivano in vitro gli eventuali batteri presenti nell’appara-to genitale testando, sempre in vitro, l’efficacia degli antibiotici (antibiogramma) ed agevolando quindi la scelta della terapia antibiotica. gli esa-mi colturali possono essere: la spermocoltura, la urinocoltura ed il tampone uretrale. Quest’ul-timo è il più completo dei precedenti, perché raccoglie, mediante tampone sterile, materiale cellulare presente nel canale del pene (uretra) e secreto prostatico.

gli accertamenti strumentali e la visita sono, fre-quentemente, sufficienti ad indirizzare diagnosi e conseguente terapia della eP. Solo in casi selezionati vengono prescritti ulteriori accerta-menti.

eiACuLAzione PreCoCeuNA CONDIZIONE ChE INTERfERISCE PESANTEMENTE CON lA SESSuAlITà E ChE SI RIPERCuOTE SullE DINAMIChE DI COPPIA

Dr. Paolo Rossi

[email protected] Cell. 328 8169551

Riceve a:

PisaCorso Italia, 178

Laureatosi nel 1992 con il massimo dei voti in Medicina e Chirurgia, presso l’Università degli Studi di Pisa, nel ‘97 il Dottor Paolo Rossi si è specializzato in Endocrinologia e malattie del ricambio nell’indirizzo di Andrologia. Nel 2005 ha conseguito un Master in Sessuologia Medica presso l’Università degli Studi di Pisa.Membro dal ‘92della Società Italiana di Andrologia, è stato Coordinatore del Gruppo Studio Andropausa della Società Italiana di Andrologia. Ha partecipato ad oltre 100 congressi ed è stato autore di numerosi articoli scientifici, pubblicati in riviste nazionali ed internazionali.

le sessualità è uno strumento di mediazione e di risoluzione di molte situazioni: conferma il valore della coppia e la sua intimità

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Medicare / 51

gINECOlOgIA

Laureata in Medicina e Chirurgia e specia-lizzata in Ginecologia ed Ostetricia, presso l’Università degli Stu-di di Siena, la Dotto-

ressa Rita Puzzuoli si è quindi ulteriormente specializzata in Medi-

cina d’urgenza. Ha lavorato presso il 118 di Grosseto e

l’elisoccorso Pegaso fino al 2005; da allora è in servizio presso il

Dipartimento Materno Infantile, dove si

occupa di ostetricia e ginecologia.

Dr.ssa Rita Puzzuoli

[email protected]. 340 2314820

Riceve a:

GrossetoVia Papa Giovanni XXIII 9

Albinia Via Pascucci 1

oggi si sente sempre più spesso parlare di in-fezione da papilloma-virus. Ma di che cosa si tratta? Per avere risposte dettagliate sull’argo-mento, abbiamo posto alcune domande alla Dottoressa rita Puzzuoli, specializzata in gine-cologia.

Dottoressa, può spiegarci brevemente cos’è il papilloma-virus?In ambito ginecologico questi virus si annidano nel basso tratto genitale e sono pertanto re-sponsabili di lesioni vulvari come i condilomi e le lesioni del collo dell’utero, che possono evolve-re, nel corso del tempo, anche in neoplasie. le lesioni possono interessare anche il maschio, principalmente nella sfera genitale, ma anche in altri distretti corporei.

Perché sono alla base di diversi tipi di pa-tologie?Il papilloma virus si presenta in diversi genotipi, distinti in alto e basso rischio.

Quelli ad alto rischio hanno la capacità biologica di integrarsi nel DnA della cellula ospite (cervice uterina o cute dei genitali) e di poter progredi-re in senso neoplastico. Quelli a basso rischio non si integrano e possono essere attaccati dal sistema immunitario dell’ospite, che può quindi risolvere l’infezione senza danno, in tempi che variano da organismo a organismo.

Come si contrae l’infezione?Si può contrarre con i rapporti sessuali, ma esi-stono casi più rari nei quali la contaminazione può essere avvenuta attraverso oggetti. Dicia-mo che l’infezione è molto diffusa e venire in contatto con persone o cose contaminate può essere facile.

Quindi esclude il solo contagio sessuale?Sì, lo escludo e invito tutte le persone che pos-sono essere da poco dentro a questo problema a non mandare all’aria la propria relazione a meno di motivi concreti di dubbio!

Esiste la possibilità di prevenire l’infezione?Da qualche anno è in corso la vaccinazione per le ragazzine di 12 anni e si sta valutando l’intro-duzione del vaccino anche per il maschio. L’uso del condom è imperativo sia per motivi contrac-cettivi che per la prevenzione delle malattie ses-sualmente trasmesse: ma per quanto riguarda l’HPV, il condom può fare ben poco, visto che esistono zone dei genitali che possono essere

infette e non coperte dal preservativo. Inoltre il virus ha delle dimensioni molto ridotte, per cui riesce a passare anche tra le micro-maglie del lattice.

E per quanto riguarda la diagnosi?Si fanno test molecolari su campioni di materia-le biologico, prelevato dai genitali con un sem-plice tampone. Vista l’estrema diffusione dell’in-fezione (si calcola che ogni donna sia entrata in contatto con il virus almeno una volta nella vita) e la scarsa trasformazione in patologia, è fondamentale non allarmarsi di fronte ad un test hPV positivo. essere “infetti” non vuol dire es-sere malati.

Il pap test, ad oggi, rimane l’unico esame in gra-do di identificare la patologia indotta dall’HPV.

E se anche il pap test è positivo?Viene consigliata una colposcopia, per un’even-tuale biopsia nella sede della lesione, potendo così orientarsi sulla diagnosi e per un’eventuale terapia. la colposcopia è una visita ginecologi-ca che si avvale di uno strumento che permette di ingrandire la visione del collo dell’utero e di fare quindi una biopsia in caso di lesioni sospet-te.

le lesioni possono avere diversi gradi di espres-sione: quelle più lievi (la maggior parte) vengo-no tenute sotto osservazione con controlli a di-stanza di un anno o sei mesi, mentre le più gravi possono essere trattate con piccoli interventi di asportazione.

Quindi, se “inavvertitamente” veniamo a contatto con questi “insidiosi” virus, facen-do gli opportuni controlli, abbiamo buone probabilità di “sopravvivere”?Assolutamente sì, togliamoci dalla testa: infe-zione da HPV=muoio di cancro!

iL PAPiLLoMA-virusMA è DAvvERO COSì PERICOlOSO?

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52 / Medicare

uROlOgIA

La Struttura Complessa di Urologia dell’Ospedale di Lucca si conferma una struttura di eccellenza per il trat-tamento della patologia della prosta-ta, come evidenziato dagli ultimi dati resi noti da un’indagine della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.È previsto che questi dati d’attivi-tà molto positivi, potranno ulterior-mente migliorare nei prossimi mesi, quando sarà a regime l’attività ope-ratoria del nuovo ospedale “San Luca”, dove la squadra urologica, al momento capitanata dal Dr. Giorgio Santelli, avrà a disposizione sale operatorie e attrezzature nuove e all’avanguardia a livello nazionale.Al momento si è in grado di offrire tutta la gamma dei trattamenti per intervenire chirurgicamente sulla patologia prostatica, sia di natura

iperplasica, infiammatoria e tumo-rale. Il Dr. Giorgio Santelli, che per i cor-si di formazione ECM si avvale del provider accreditato Partner-Graf di Prato, è un Urologo Andrologo, Di-rettore f.f. della Struttura Comples-sa di Urologia dell’Ospedale San Luca di Lucca, che si è posto la pro-blematica sessuale e la ripercussio-ne della ghiandola prostatica sulla qualità di vita dei pazienti over 50.

Dr. Santelli, cosa è la prostata?È un organo sessuale secondario che, come forma e grandezza, è paragonabile ad una ca-stagna; produce i due terzi del liquido seminale, sostanze nutritizie e antibatteriche, contribuisce ad espellere il liquido seminale e ogni sua pa-tologia si ripercuote sulla funzione urinaria e sessuale.

Qual è la relazione tra attività sessuale ed età, per quanto riguarda l’uomo?la maggioranza dei maschi è sessualmente at-tiva anche dopo i 70 anni e la sessualità rima-ne una componente fondamentale della qualità della vita. ne consegue che la proporzione dei pazienti che non è soddisfatta dalla propria vita sessuale, aumenta in relazione all’età. L’interes-se a mantenere una funzione sessuale non di-minuisce con l’età. L’insoddisfazione, correlata all’età, nei confronti della propria funzione ses-suale, può essere attribuita, almeno in parte, ai disturbi del basso apparato urinario (luTS) as-sociati all’iperplasia prostatica benigna ( IPB ).

I pazienti che richiedono un trattamento per l’iperplasia prostatica benigna (IPB), a quale fascia di età appartengono?la percentuale di pazienti che richiede un trat-tamento per la patologia prostatica sintomatica, aumenta con l’età. L’allungamento della vita media ha determinato nei paesi ad economia avanzata l’aumento, sia assoluto sia relativo, della popolazione anziana. come conseguen-

uroLogiA: L’eCCeLLenzA è Di CAsA A LuCCAINTERvISTA CON Il DR. gIORgIO SANTEllI, uROlOgO ANDROlOgO, DIRETTORE f.f. DEllA STRuTTuRA COMPlESSA DI uROlOgIA DEl SAN luCA DI luCCA

Dr. Giorgio Santelli

[email protected]@usl2.toscana.itwww.uroandrologialucca.itTel. 335 5857991 340 4207525

Riceve a:

LuccaLibera Professione intramoenia Ospedale San LucaAmbulatorio 12 Piano TerraPer prenotazioni, Numero Verde: 800 278 526

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Medicare / 53

1986: Laurea in Medicina e Chirurgia

presso l’Università degli Studi di Firenze e abilitazione presso

l’Università di Messina.

Specializzazione in Urologia Università degli Studi di Pisa

nel 1989; Diploma di Perfezionamento in

Sessuologia Medica a Firenze nel 1989.

1990: Perfezionamento

in Ecografie interventistiche a

Siena. 2006-07 e 2007-08:

Master in Andrologia e perfezionamento

in Andrologia Clinica presso l’Università di

Padova.Dirigente medico

U.O. Urologia Ospedale di Lucca

USL 2 ToscanaResponsabile Centro Andrologico dell’U.O.

Urologia Lucca dal 2006 al 31/12/2009.

Responsabile di U.O.S. Aziendale di

Andrologia Direttore f.f. Struttura

Complessa di Urologia, Ospedale

San Luca, Lucca

za di questo trend demografico si registra una maggiore incidenza delle patologie legate all’in-vecchiamento di tutti gli organi ed apparati. Fra le patologie genitourinarie, quelle a carico della prostata sono molto comuni, in modo particola-re quelle benigne, tra cui l’ IPB. I sintomi che caratterizzano l’IPB nei pazienti over 50 sono quanto mai disturbanti e le complicazioni spes-so sono molto severe; la sintomatologia ultima-mente denominata luTS (lower urinary Tract Symptoms), è un variegato corteo di sintomi. L’iperplasia prostatica benigna costituisce un rilevante problema sanitario per 3 motivi: l’ele-vata prevalenza, il peggioramento della qualità della vita e le possibili complicanze.

Quali sono i sintomi che portano a richiede-re una consulenza uro-andrologica?I pazienti con IPB si rivolgono al medico prin-cipalmente a causa del fastidio provocato dalla sintomatologia urinaria che determina una limi-tazione progressiva delle attività quotidia-ne, della vita sociale e di relazione e viene percepita come una condizione fortemente compromettente il pro-prio benessere. In generale, i sintomi irritativi, come l’incon-tinenza, la frequenza, l’impellenza, il brucio-re, sono considerati i più fastidiosi dal pa-ziente, che modifica il suo stile di vita e le sue attività fisiche per scansare disagi ed im-barazzi. Inoltre i frequenti risve-gli notturni per urinare arrecano disturbo al suo riposo e a quello della sua eventuale partner, con impatto sia sulla resistenza fi-sica di giorno sia sulla vita relazionale della coppia.

In cosa esattamente eccelle la Struttura Complessa di Urolo-gia del San Luca di Lucca, di cui lei è il Direttore f. f. ?riguardo le terapie curative prettamente chirurgiche: l’adeno-mectomia transvesci-cale che consiste nel-

la rimozione dell’adenoma attraverso l’apertura della vescica e quindi a cielo aperto; la TurP ovvero la resezione transuretrale dell’adenoma prostatico che può essere applicata con diverse tecniche: resezione classica, vaporizzazione, con laser holmiun e green laser; TuIP che consiste nella incisione dell’adenoma a parten-za dal collo vescicale. Infine, le tecniche mini in-vasive tra cui l’ultima concepita che consiste nel posizionare delle alette di titanio all’interno della prostata tali da divaricare i lobi prostatici dando un aumento del letto urinario con aumento del flusso e mantenendo l’eiaculazione. Infine, un cenno anche alle nostre terapie pal-liative, prettamente mediche con miglioramento dei disturbi soggettivi e miglioramenti oggettivi temporanei.

laser green: equipe e fase di trattamento

uROlOgIA

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54 / Medicare

contrariamente a come spesso viene rappre-sentata nell’immaginario collettivo, la perdita uditiva non è oggi riferibile, nella maggior parte dei casi, alla sola diminuzione dell’intensità di percezione. Infatti, nelle perdite di udito di tipo percettivo - che sono le più frequenti - oltre alla diminuzione della soglia audiometrica, si verifica una diminuita capacità di distinguere suoni di-versi simultaneamente, di distinguerli in rapida successione, di riuscire ad apprezzare i molti livelli di intensità del suono in ingresso e, infine, la minore capacità di percepire i dettagli infor-mativi, caratteristici di un buon udito binaurale.

Per poter fare una buona valutazione audiopro-tesica ed un’eventuale proposta di aiuto, attra-verso l’uso di apparecchi acustici, è fondamen-tale prendere atto dei riscontri acquisiti sul piano medico, rilevare tutti i dati audiometrici, neces-sari a descrivere al meglio la perdita uditiva, e metterli in relazione agli aspetti psicologici carat-teristici della persona, in funzione dei suoi biso-gni e delle risorse che può mettere in campo in un eventuale percorso di riabilitazione acustica.

Se pensiamo di aiutare una persona debole di udito, non possiamo infatti prescindere dalla complessità del doveroso processo di riabili-tazione, correntemente identificato con “il farci l’abitudine”, e che qui, schematicamente, rias-sumiamo nei tre diversi momenti intimamente legati tra loro:Adattamento acustico (rilevazione strumenta-le dei dati audiometrici, selezione della protesi, valutazione del sistema di accoppiamento, pre-sa delle impronte, prima taratura dell’apparec-chio acustico, prima verifica del risultato prote-sico);Adattamento biologico (il sistema nervoso centrale subisce un processo di riorganizzazio-ne plastica, allo scopo di elaborare il massimo delle informazioni possibili. Questo processo deve essere gestito in modo da mettere in rela-zione le condizioni audiometriche, imposte dalla perdita, con i riscontri di percezione individuale nel vissuto quotidiano della persona);Adattamento relazionale (il soggetto protesiz-zato è potenzialmente in grado di revisionare le limitazioni comunicative-relazionali imposte dal-la perdita uditiva. Questo livello di adattamento fa emergere aspetti, a nostro avviso, determi-nanti ai fini del risultato finale: la relazione del paziente con l’audioprotesista, con il dispositivo dal punto di vista estetico e funzionale, la rela-zione del paziente con se stesso - prima e dopo l’uso della protesi - con i familiari e con gli altri nella nuova dimensione comunicativa).

Ricorrere all’uso di apparecchi acustici, per migliorare la propria situazione comunicativa, implica da parte del professionista la messa in atto delle conoscenze, delle competenze, delle esperienze acquisite ed un minimo di impegno personale da parte dell’utente a voler ricon-quistare, per quanto possibile, una condizione uditiva che gli consenta di poter disporre di una migliore qualità di vita sul piano della relazione con il mondo esterno.

L’auspicio dovrebbe essere quello di poter fare tutto questo in un rapporto di buona vicinanza, dove non venga meno il calore, la serenità ed il rispetto per le persone e per gli obiettivi che si vogliono raggiungere. una bella occasione da vivere insieme responsabilmente (anche nel caso, speriamo raro, in cui non si riesca ad otte-nere gli obiettivi concordati). Di questo si tratta.

L’ADAttAMento DegLi APPAreCChi ACustiCiPER MIglIORARE lA quAlITà DEllA vITA E lA RElAZIONE CON Il MONDO ESTERNO

Dr. Gilberto BalleriniTecnico Audioprotesista

[email protected]. 0573 30319

Riceve a:

Pistoia Audiomedicalvia Panciatichi 16Tel. 0573 30319

AuDIOlOgIA / AuDIOPROTESI

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la moderna dermatologia, così come la medici-na e la chirurgia estetica, non possono prescin-dere dall’uso dei laser. la parola laser è un acronimo e significa, in po-che parole, che un fascio di luce, tutto dello stes-so colore (lunghezza d’onda) viene amplificato al fine di fornire l’energia necessaria per colpire un bersaglio biologico o non biologico.L’antesignano di questa disciplina, nel 1960, è stato charles Townes ma, il vero sperimentato-re della metodica in dermatologia, fu il Dr. leon goldberg e ancor oggi certe sue deduzioni e applicazioni sono il fondamento di protocolli ap-plicativi.nella mia esperienza di quasi venti anni posso affermare con sicurezza che si è assistito ad una implemento dei sistemi laser impressionante. È difficoltoso individuare quale ambito della medi-cina ne abbia beneficiato maggiormente, ma è indubbio che gli ambiti di cui mi occupo, ossia la dermatologia e la chirurgia estetica, abbiano ricevuto un impulso importante nella risoluzione di patologie estetiche e non.Oggi, la sfida tecnologica è quella di perfeziona-re sistemi che ci diano sempre più sicurezza ap-plicativa e risultati migliori con rischio inferiore.le applicazioni estetiche variano: dalla rimozio-ne dei peli, al trattamento dei capillari del viso, al trattamento delle macchie del viso (efelidi o chiazze melasmatiche) fino alla rimozione di ta-tuaggi.Nell’ambito della dermatologia e chirurgia fun-zionale, i laser vengono usati per la terapia delle verruche, per la distruzione dei tumori benigni, per il trattamento di ampie e, talvolta invalidanti, lesioni vascolari del volto (angiomi cavernosi).oggi è teoricamente possibile, senza usare la chirurgia tradizionale, modellare un’area corpo-rea, attraverso una stimolazione della luce che può modificare un colore, indurre un riassetto di fibre collage e fibre elastiche, rimuovere tessuto in eccesso o rimuovere tessuto neoplastico. Magnificare una tecnologia, però, rischia di far perdere di vista il fine ultimo: cioè la sicurezza dei sistemi; da utilizzatore e sperimentatore di sistemi laser sono profondamente convinto che ancora ci siano molti problemi da risolvere.

L’analisi critica, infatti, evidenzia che sono an-cora tanti gli eventi indesiderati che dobbiamo cercare di prevedere e di risolvere: ustioni non previste, macchie cutanee dopo certi trattamen-ti, la mancata risposta di certe lesioni vascolari o di alcuni tatuaggi.la magia dei risultati è il peggior nemico del medico coscienzioso, proprio perché lo espo-ne a sicuri fallimenti. Oggi gli ingegneri, i fisici e i medici che si occupano di laser concorrono alla realizzazione di sistemi sempre più efficienti allo scopo di minimizzare le problematiche le-gate alle leggi fisiche dell’interazione fra luce e strutture foto-assorbenti (cromofori). la partita si giocherà nel prossimo futuro risolvendo i pro-blemi legati al raffreddamento cutaneo e al con-trollo della lunghezza dell’impulso.Il futuro, forse, si chiamerà TrASer, acronimo che significa laser a totale riflessione interna e spontanea emissione di energia. Un’evoluzione che potrebbe coronare il sogno terapeutico di realizzare un “proiettile magico” che già il gran-de Paul herlich, nel 19esimo secolo, aveva so-gnato come la panacea di ogni farmaco.

iL LAser in DerMAtoLogiA, MeDiCinA e ChirurgiA estetiCAuN APPROfONDIMENTO A CuRA DEl DR. RObERTO gIACChETTI, DERMATOlOgO E ChIRuRgO ESTETICO OPERANTE IN TOSCANA

Dr. Roberto Giacchetti

[email protected]

Riceve a:

PratoStudi Medici Life

Viale della Repubblica 141Tel. 0574 583501

PistoiaCentro Medico SM

Via Corrado Zanzotto 117Tel. 0573 994518

PisaStudi Medici S. Anna

Via Archimede Bartoli 5Cascina

Tel. è 050 740374

Il Dr. Roberto Giacchetti, specialista

in Dermatologia, Venereologia,

Chirurgia e Medicina estetica, si è laureato e specializzato a Pisa

con il massimo dei voti.

Successivamente, ha svolto il

perfezionamento in Chirurgia Plastica

ricostruttiva ed estetica presso

la Clinica Universitaria

“Avorada” dell’Università Statale

di San Paolo in Brasile

Il Dr. Giacchetti è autore di numerose

pubblicazioni scientifiche sia su

riviste nazionali che internazionali. È’ stato membro di

società nazionali e internazionali di

chirurgia plastica e di dermatologia.

laser System

DERMATOlOgIA

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56 / Medicare

FirenzeFARMACIA ALL’INSEGNA DEL MORO p.zza San Giovanni 20r, Firenze Tel. 055 211343 FARMAciA ANTicA DEL PiNO via Pacinotti 37r, Firenze, Tel. 055579705FARMAciA ANTicA S.MARcO via Carissimi 61, Firenze, Tel. 055 419870FARMAciA ASTRuA via Martelli 36r, Firenze, Tel. 055 210609FARMAciA bAgNO A RiPOLi via Roma 150, Bagno a Ripoli, Firenze,Tel. 055 630303FARMAciA bARgiONi/cORAN via Gioberti 127r, Firenze, Tel. 055244471FARMAciA bOScARiNO via Q. Sella 31b, Firenze, Tel. 055 667095FARMAciA cAVOuR via Cavour 59r, Firenze, Tel. 055 210633FARMAciA cENTO STELLE via Marconi 9r, Firenze, Tel. 055578562FARMAciA cOLATORTi viale delle Olimpiadi 26, 50053 Empoli, Tel. 0571590087FARMAciA cOVERciANO via G. D’Annunzio 78, Firenze, Tel. 055 602094FARMAciA DEi MiLLE viale dei Mille 32r, Firenze, Tel. 055579670FARMAciA DEi TALENTi via Franceschini 3/5, Firenze, Tel. 055710320FARMAciA DEL bANDiNO via Datini 57/b, Firenze, Tel. 055685800FARMAciA DEL gALLuzzO via Senese 206r, Firenze, Tel. 0552049217FARMAciA DEL MADONNONE via Aretina 9/r, Firenze, Tel. 055 669417FARMAciA DEL PigNONE via Pisana 79r, Firenze, Tel. 055 2336195FARMAciA DEL ROMiTO piazza Tanucci 12/a, Firenze, Tel. 055 475992FARMAciA DELLA MARiNA via di Prato 26, Calenzano, Firenze, Tel. 055 887394FARMAciA DELLA NAVE piazza delle Cure 2r, Firenze, Tel. 055573717FARMAciA DELLA ScALA via della Scala 61, Firenze, 055 215612FARMAciA DELLE cuRE via Sacchetti 5r, Firenze, Tel. 055587573FARMAciA DELLE PANchE via Locchi 100, Firenze, Tel. 055413733FARMAciA Di gRANAiOLO via Vittorio Niccoli 474, Castelfiorentino (Fi), Tel. 0571 582021FARMAciA Di LEgNAiA via Pisana 195r, Firenze, Tel. 055710165FARMAciA Di cASTELLO via R. Giuliani 103r, Firenze, Tel. 055450600FARMAciA Di gAViNANA v.le Giannotti 41/r, Firenze, 055 6582029FARMAciA Di RiFREDi piazza Dalmazia 24r, Firenze, Tel. 0554220422FARMAciA FEDEMA viale Gramsci 63, Firenze, Tel. 0552477288FARMAciA gASTi via Ponte di Mezzo 42r, Firenze, Tel. 055 351870FARMAciA già PEgNA via Lunga 72/l, Firenze, Tel. 055 7320389Tel. 055 7321378FARMAciA iAcARELLi p.zza Matteotti 5, Scandicci, Firenze, Tel. 055 250007FARMAciA iNgLESE via Santo Stefano in Pane 5/r, Firenze, Tel. 055 417191FARMAciA LE bAgNESE del Dr. PESciTELLi largo Macchiaioli 7, Scandicci, Firenze, Tel. 055 2578272FARMAciA MARucELLi snc viale E. De Amicis 87/a, Firenze, Tel. 055 666660FARMAciA MAzziNi v.le Mazzini 5r, Firenze, Tel. 055 243902FARMAciA MELLiNi via Panciatichi 54r, Firenze, Tel. 055 433411FARMAciA MODERNA viale Don Minzoni 2r, Firenze, Tel. 055579821FARMAciA MOLTENi via Calzaiuoli 7r, Firenze, Tel. 055 289490FARMAciA MuNgAi via G. Starnina 35, Firenze, Tel. 055 7398595FARMAciA NiNci via Gioberti 117r, Firenze, Tel. 055660409FARMAciA PiTTi p.zza S. Felice 4r, Firenze, Tel. 055 224402FARMAciA RAgiONiERi via A. Gramsci 362, Sesto F.no, Firenze, Tel. 055 440026FARMAciA ROMA uNiVERSALE via Dè Conti 20, Firenze, Tel. 055 211980FARMAciA SANTA cATERiNA v.le S. Lavagnini 1, Firenze, Tel. 055 483183FARMAciA S.MARiA Di PERETOLA via Pistoiese 11, Firenze, Tel. 055 317120FARMAciA S.TRiNiTA p.zza De’ Frescobaldi 3/r, Firenze, Tel. 055 210921FARMAciA S.JAcOPiNO p.zza S. Jacopino 15r, Firenze, Tel. 055 357265

FARMAciA SS.ANNuNziATA via G. Maranini 4, Firenze, Tel. 055 415713FARMAciA SELVA via Ghibellina 87r, Firenze, Tel. 0552344823FARMAciA PORTA ROSSA via Porta Rossa 70r, Firenze, Tel. 055213927PARAFARMACIA L’ANGOLO DELLA SALUTE piazza Palmiro Togliatti, 22, 50018 Scandicci, Firenze, Tel. 055 2591776PARAFARMAciA MELOgRANO via Livornese 372, Ponte a Elsa (Fi), Tel. 0571 932166PARAFARMAciA NuTRALiFE via dei Rossi 53, 50018 Scandicci, Firenze, Tel. 055 2577615 PARAFARMAciA PhARMAbEAuTy via Russo Luigi 64, Empoli (Fi), Tel. 0571 51314

AMbuLATORi FARMAciA RAgiONiERi via Gramsci 362, Sesto Fiorentino, Firenze, Tel. 055 442658ANALiSi MEDichE DiAgNOSTicA PAciNOTTi via Antonio Pacinotti 20, 50131 Firenze, Tel. 055 588294ANALLERgO v.le N. Lotti 7, San Piero a Sieve, Tel. 055 293464bODy bALANcE STuDiO via Marconi 86, Firenze, Tel. 331 9831006cASA Di cuRA DONATELLO SPA v.le Matteotti 4, Firenze, Tel. 055 50975cASA Di cuRA MARiA bEATRicE via Manzoni 12, Firenze, Tel. 055 23571cENTRO AuDiOLOgicO TOScANO SNc v. G. Caccini 2/2/a 50141 Firenze, Tel. 055 417749cENTRO DAy SuRgERy MAuRiziO buFALiNi via G. Capponi 26, Firenze, Tel. 055 244950cENTRO DiAgNOSTicO uLTRAMicROANALySiS SRL vl. Mazzini 16, 50132 Firenze, Tel. 055 242642cENTRO Di chiRuRgiA ESTETicA hibiScuS via Veneto 61 50145 Firenze, Tel. 055 318521cENTRO Di FiSiOTERAPiA cORPO 53 v.le Corsica 91, Firenze,Tel. 055 353083cENTRO Di FiSiOTERAPiA E MEDiciNA DELLO SPORT bLuE cLiNic via G. Giusiani 4, Bagno a Ripoli, Firenze, Tel. 055 6510678cENTRO Di PROcREAziONE ASSiSTiTA DEMETRA via Giulio Caccini 18, 500129 Firenze, Tel. 055 488709-055 416231EcOMEDicA via Cherubini 2, Empoli, Firenze, Tel. 0571 99281FLORENcE cENTRO chiRuRgiA AMbuLATORiALE via di Careggi 38, 50139 Firenze, Tel. 055 423 0620FuTuRA DiAgNOSTicA MEDicA SRL Via Camillo Cavour 74, Firenze, Tel. 055 210455iNV OcchiALi iN ViSTA p. Togliatti, 43/44, 50018 Scandicci, Firenze, Tel. 055 054300iSTiTuTO Di cuRE FiSichE FLORENcE Via del Sansovino 192, Firenze, Tel. 055 700442 iSTiTuTO Di NEuROSciENzE via la Marmora 24, Firenze, Tel. 055 587889 iSTiTuTO FiORENTiNO ANALiSi via G.Verdi 16, Firenze, Tel. 055 244813iSTiTuTO MEDLighT via Maragliano 29/L, Firenze, Tel. 055 410180iSTiTuTO NORD FiRENzE via Baracchini 14, Firenze, Tel. 055 4378505iSTiTuTO PROSPERiuS v.le F.lli Rosselli 62, Firenze, Tel. 055 2381634iSTiTuTO SAN LORENzO via del Salviatino 6, Firenze, Tel. 055 600546LAbORATORiO Di ANALiSi DOTT. M. SETTiMELLi SRL via della Querciola 12 50019, Sesto F.no, Firenze, Tel.055 4208783LEONARDO DA ViNci cENTRO DiAgNOSTicO MEDicO via P. Colletta 28, Firenze, Tel. 055 24821MADRA gROuP SRL piazza della Stazione 2, Firenze, Tel. 055 294221 MEDicOOP NORD OVEST p.zza IV Novenbre 3, Sesto F.no Firenze, Tel. 055 4493117MEDiSALuS viale Europa 154 int.12, Firenze, Tel. 055 0129292 NuOVA igEA via D. di Boninsegna 54, Firenze, Tel. 055 701607ORTOPEDiA guALTiERi via Taddeo Alderotti 67, Firenze, Tel. 0554360386ORTOPEDiA PAOLETTi via Scipione Ammirato 29, 50136 Firenze, Tel. 055 677007ORTOPEDiA MEDicAL cENTER via di Scandicci 55, 50018 Scandicci, Firenze, Tel. 055 254170

È DISPonIBIle PreSSo

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Medicare / 57

RicERchE cLiNichE PROF. MANFREDO FANFANi p.zza dell’Indipendenza 18b, Firenze, Tel. 055 4970317SALuS MEDicA via Arrigo da Settimello 5/c, Tel. 055 6540501SPORT cLiNic via Scipione Ammirato 102/a, Firenze, Tel. 055 676141STuDiO MEDicO via Franceschini 13, Firenze, Tel. 055 715425STuDiO MEDicO via Poccianti 28, Scandicci, Firenze, Tel. 055 256660STuDiO MEDicO via della Fornace 31, Firenze, Tel. 055 6585789STuDiO MEDicO p.zza Matteotti 11, Scandicci, Firenze, Tel. 055 252662STuDiO MEDicO Largo Macchiaioli 3, Scandicci, Firenze, Tel. 055 2571671STuDiO MEDicO AFFRicO viale De Amicis 87/a, Firenze, Tel. 055 666660STuDiO MEDicO PucciNi via Boccherini 8, Tel. 055 331685STuDiO MEDicO ViA MiLANESi via Milanesi 83, Tel. 055 476087-571274STuDi MEDici bAgNO A RiPOLi via Matteotti 9, Bagno a Ripoli, FirenzeSTuDi MEDici DEL MADONNONE via Aretina 3, Tel. 055 677672STuDi MEDici SPEciALiSTici ELKE via F. Sacchetti 7, 50133 Firenze, Tel. 055 576038STuDi MEDici SPEciALiSTici via Giovanni Cimabue 35/r, 50121 Firenze, Tel. 055 2344405STuDi MEDici E SPEciALiSTici DELLA NAVE via Vincenzo Borghini 1, 50133 Firenze, Tel. 055 572380STuDiO MEDicO ViTALiTy viale Giacomo Matteotti 42, 50132 Firenze, Tel. 055 574669ViLLA DEi PiNi via U. Foscolo 78, Firenze, Tel. 055 221691

ArezzoFARMAciA RuFFiNi FANFANi via Trento e Trieste 34, 52100 Arezzo, Tel. 0575 22857FARMAciA Di SAiONE via Vittorio Veneto 115, 52100 Arezzo, Tel. 0575 907516FARMAciA DR. ROMANELLi Corso Italia 263, Arezzo, Tel. 0575 20314FARMAciA cENTRALE Corso Italia 120, Arezzo, Tel. 0575 21670FARMAciA Di PEScAiOLA via Alessandro dal Borro 82, Arezzo, Tel. 0575 22183FARMAciA AL cORSO Corso Italia 73, Arezzo, Tel. 0575 20618FARMAciA S.S. ANNuNziATA via Guido Tarlati 105, Arezzo, Tel. 0575 23648FARMAciA MERELLi Corso Italia 157, 52100 Arezzo, Tel. 0575 21939 lab. 0575 23113

iSTiTuTO PER LA SALuTE gAETANO PALLONi via Pasteur 35/37, Montevarchi Arezzo, Tel. 055 9102568cENTRO SANiTARiO POLiSPEciALiSTicO SAPRA via Molinara 33, Arezzo, Tel. 0575 323768-769SAMAR via Calamandrei 127, Arezzo, Tel. 0575 404785POLiAMbuLATORiO cESALPiNO via Cesalpino 11, 52100 Arezzo, Tel. 0575 357760SicuRMEDicA viale Diaz 236/10, 52025 Montevarchi, Tel. 055 981621-055 9850141-055 980117

PratoFARMAciA bERLiNciONi via Zarini Alessandro 114/a, Prato, Tel. 0574 32292FARMAciA bOTTARi viale della Repubblica 185, Prato, Tel. 0574 583512FARMAciA cELLi via Roma 308, Prato, Tel. 0574 633166FARMAciA DELLA PiETà via Cesare Balbo 50, 59100 Prato, Tel. 0574 25357FARMAciA Di gALciANA via Bettazzi 49, Prato, Tel. 0574 811229FARMAciA Di NARNALi via Pistoiese 459, 59100 Prato, Tel. 0574811109FARMAciA SANTA gONDA viale Montegrappa 241, Prato, Tel. 0574 592793

AESThETic MEDicAL cARE Via Galcianese 93/v, 59100 Prato, Tel. 0574 611029AMbuLATORiO DELLA PiETà via Cesare Balbo 50, 59100 Prato, Tel. 0574 25357AMbuLATORiO Di gALciANA via Bettazzi 49, 59100 Prato,Tel. 0574 811229ANALiSi MEDichE MONTEgRAPPA viale Montegrappa 116/C, 59100 Prato, Tel. 0574 594781cENTRO MEDicO cAVOuR via Cavour 56, 59100 Prato, Tel. 0574 604147

cENTRO MEDicO gyNAiKOS viale della Repubblica 141, 59100 Prato, Tel. 0574 584453cENTRO MEDicO hERMES via G. Meoni 56/a, 59100 Prato, Tel. 0574 597451DiAgNOSyS SRL via Lepanto 21, 59100 Prato, Tel. 0574 250630574 31303iSTiTuTO DiAgNOSTicO SANTO STEFANO via Pistoiese 449, Prato, Tel. 0574 663508iSTiTuTO Di ANALiSi MEDichE SAN giORgiO SAN giORgiO 2000 DiAgNOSTicA STRuMENTALEvia San Giorgio 19/8, Prato, Tel. 0574 21250-0574 25820iSTiTuTO PRATESE Di RADiODiAgNOSTicA - ALLiANcE MEDicAL viale della Repubblica 153, Prato, Tel. 0574 59213LEM LAVORO E MEDiciNA via delle Pleiadi 49, 59100 Prato, Tel. 0574 27142-634717OVERPhySiO via G. Inghirami 19, 59100 Prato, Tel. 0574 560913 0574 757449STuDiO EcOgRAFicO DR. STEFANO ciATTi S.R.L. via San Giorgio 9, 59100 Prato, Tel. 0574 400761STuDi MEDici Di NARNALi via Pistoiese 461, 59100 Prato, Tel. 0574 660699-0574 660463STuDi MEDici LiFE v.le Repubblica 145 II piano, Prato, Tel. 0574 583501STuDiO MEDicO via G. Capponi 54, 59100 Prato, Tel. 055 39901ViLLA FiORiTA via Cantagallo 56, 59100 Prato, Tel. 0574 48911

PistoiaANTicA FARMAciA chiTi via Porta Lucchese 5, Pistoia, Tel. 0573 22264 - 3316633983 FARMAciA ANTicA FARMAciA SANSONi piazza Mazzini 54, Pescia, Pistoia, Tel. 0572 490092FARMAciA bANci via Orafi 22, 51100 Pistoia, Tel. 0573 22183FARMAciA bERTOLAi Via Alberghi 67/69, Pescia, Tel. 0572 453134FARMAciA cORSARO P.le Lucchese 180, Uzzano, Tel. 0572 444356FARMAciA DE cANDiA via Cino da Pistoia 33, Pistoia, Tel. 0573 368180FARMAciA bELVEDERE via Dalmazia 326, 51100 Pistoia, Tel. 0573 402004FARMAciA MORgANTi Via Lucchese 164, Pescia, Tel. 0572 429007FARMAciA NANNucci via Orafi 41 51100 Pistoia, Tel. 0573 20131FARMAciA SAN FRANcEScO via Curtatone e Montanara 21, 51100 Pistoia, Tel. 0573 20283FARMAciE cOMuNALi PiSTOiESi FAR.cOM. S.P.A. viale Adua, 40, 51100 Pistoia, Tel. 0573 29381

AuDiOMEDicAL Via dei Panciatichi, 16, 51100 Pistoia, Tel. 0573 30319cENTRO chiRuRgicO SAN PAOLO Via del Quadrifoglio 3, Pistoia, Tel. 0573 381518cENTRO Di ODONTOiATRiA E STOMATOLOgiA Via Luca Signorelli 5, 51100 Pistoia, Tel. 0573 29068cENTRO Di RiAbiLiTAziONE E TERAPiA FiSicA Via J. Melani 1, 51100 Pistoia, Tel. 0573 30336cENTRO DiAgNOSTicO ViLLA MARiA via Fiume 4, 51100 Pistoia, Tel. 0573 976088cENTRO SALuTE MONTEcATiNi TERME V.le IV Novembre, 37, 51016 Montecatini T.me, Pistoia, Tel. 0572 913037cOOPERATiVA MEDicA ciNO DA PiSTOiA Via Giosuè Carducci, 31, 51100 Pistoia, Tel. 0573 358825FLEMiNg SRL biO DATA SERVicE Via della Madonna, 30, 51100 Pistoia, Tel. 0573 31899FONDAziONE TuRATi ENTE MORALE ONLuS Via P. Mascagni, 2 51100 Pistoia, Tel. 0573 976143gb MEDicAL cENTER via della Repubblica 88/c, Quarrata, Pistoia, Tel. 0573 774050iSTiTuTO RADiOLOgicO TOScANO - ALLiANcE MEDicAL via G. Vico, 2/B 51100 Pistoia. Tel: 0573 984801LAbORATORiO ANALiSi cDL via Laudesi 7, 51100 Pistoia, Tel. 0573 26683LAbORATORi ANALiSi cLiNichE DAMi viale Policarpo Petrocchi 117, 51100 Pistoia, Tel. 0573 25298MEDicALSPORT ViA giuSEPPE DONATi, 51100 Pistoia, Tel. 0573 366558MEDiciNA PREVENTiVA DEL LAVORO EcOMEDicAMbiENTE via delle Molina di Gora 2, Pistoia, Tel. 0573 366235STuDiO MEDicO SPEciALiSTicO MEDicAL cENTER via Gora e Barbatole 148, 51100 Pistoia, Tel. 0573 1781189 STuDi MEDici ARcObALENO via del Bastione Mediceo, 51100 Pistoia, Tel. 0573 180362STuDiO ODONTOiATRicO ASSOciATO LA ScALA & PARTNERS via del Roccon Rosso 27, 51100 Pistoia, Tel. 0573 26232

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58 / Medicare

LuccaFARMAciA ANTicA FARMAciA MASSAgLi p.zza San Michele 36, Lucca, Tel. 0583 467053FARMAciA bALDAcci Via Mazzei-Spianate 22 Altopascio 0583 20870FARMAciA bALDi via Vittorio Veneto 12, Lucca, Tel. 0583 55305FARMAciA LEMMi via Valmaira 12/b, Castelnuovo di Garfagnana, Lucca, Tel. 0583 62159FARMAciA MARLiA v.le Europa 313/r, Marlia, Tel. 0583 30206FARMAciA MAzzORiNi via Tagliate di San Donato, Lucca, Tel. 0583 53513FARMAciA NOVELLi via Sarzanese 1821, Ponte San Pietro (Lu), Tel. 0583 329923FARMAciA TONiNi via Cavour 87, Altopascio (Lu), Tel. 0583 25108

cASA Di cuRA M.D. bARbANTiNi via del Calcio 2, Lucca, Tel. 0583 91971cASA Di cuRA SANTA ziTA via del Panificio, 55100 Lucca, Tel. 0583 46521cENTRO MEDicO SAN MARcO viale Agostino Marti 43, 55100 Lucca, Tel./Fax +39 0583 342432 Cell. +39 380 6831130chEcK-uP MEDicAL cENTER via Romana 35, Arancio, 55100 Lucca, Tel. 0583 495482 - 0583469705 LAbORATORiO ANALiSi MEDichE E MicRObiOLOgichE LAMM via dei Cavalletti 115, 55100 Lucca, Tel. 0583 581491LAbS TOScANA SRL Sede operativa: via del Paduletto 268, Capezzano Pianore, Lucca, Tel. 0584 915281 Sede legale: via S. Sforza 14, MilanoMARTiNi cENTRO MEDicO via Romana 231, Lucca, Tel. 0583 491406STuDi MEDici Di MARLiA viale Europa 313/v, 55012 Marlia, Lucca, Tel. 0583 407307STuDi MEDici SALuS via dei Pubblici Macelli 37, 55100 Lucca, Tel. 0583 4654

Viareggio - Lido di camaioreFARMAciA cALANDRA via Regia 39, Viareggio, Lucca, Tel. 0584 962504FARMAciA cANALi via Aurelia Sud ang. via Oleificio 2, Viareggio, Lucca, Tel. 0584 390377FARMAciA cENTRALE via G. Matteotti 90, Viareggio, Lucca, Tel. 0584 49624

AMbuLATORi SPEciALiSTici DOMuS NOVA via Cesare Battisti 184, Viareggio Lucca, Tel. 0584 961405AKOS MEDicAL Via Delle Darsene 31, 55049 Viareggio Lucca, Tel. 0584 942212cAM cENTRO ANALiSi MEDichE via Fratti 500, Viareggio, Lucca, Tel. 0584 962153cENTRO MEDicO DON bOScO via San Giovanni Bosco 193, 55049 Viareggio, Lucca, Tel. 0584 54635iSTiTuTO STOMATOLOgicO TOScANO via Aurelia 335, Lido di Camaiore, Lucca, Tel. 0584 6059888LAbORATORiO ANALiSi MARcO POLO via Marco Polo 11, 55049 Viareggio Lucca, Tel. 0584 54633

Forte dei MarmicENTRO DiAgNOSTicO FORTiS Via Padre Ignazio da Carrara, 39, 55042 Forte dei Marmi Lucca, Tel. 0584 752105FARMAciA Di ciOLO via Carducci 11, Forte dei Marmi, 0584 89025prima infanzia via Montauti 12, Forte dei Marmi, Tel. 0584 89025succursale estiva via G. Mazzini 41, Forte dei Marmi, Tel. 0584 81541

SienacENTRO ANALiSi cLiNichE piazza Industria 2/a, 53036 Poggibonsi, Siena, Tel. 0577 939860cENTRO DiAgNOSTicO SENESE via Celso Cittadini 7 e viale Toselli

114/e, 53100 Siena, Tel. 0577 51026cENTRO FiSiOTERAPicO AEquOcENTER via Montarioso 9, 53100 Siena, Tel. 0577 588345viale Marconi 10, 53036 Poggibonsi, Tel. 0577 982393iSTiTuTO MASSOFiSiOTERAPicO LuSiNi piazza G. la Pira 2/3, 53036 Poggibonsi, Siena, Tel. 0577 981853

grossetoFARMAciA SAN RAFFAELE via Bicocchi 55, 58022 Follonica, Tel. 056641549

LivornoFARMAciA AbAgNALE p.zza Berlinguer 13, 57025 Piombino(LI), Tel. 0565 45400FARMAciA AbAgNALE via Vittorio Emanuele 37, 57027 SanVincenzo (LI), Tel. 0565 705322FARMAciA biAgi via Indipendenza 137, 57021 Venturina (LI), Tel. 0565 851201FARMAciA cOLLiNE p.zza Damiano Chiesa 30, Livorno, Tel. 0586 863232FARMAciA DEi PORTici via Petrarca 16, 57025 Piombino (LI), Tel. 0565 220208FARMAciA DEL cORSO corso Italia 37, 57025 Piombino (LI), Tel. 0565 226628,0565 260656,0565 31283FARMAciA FARNETi E STuDi MEDici via Carducci 197, Livorno, Tel. 0586 401357FARMAciA gAbRiELLi via Roma 6, 57021 Venturina (LI), Tel. 0565 1960440FARMAciA PiERiNi via Marx 27, Stagno Livorno, Tel. 0586 940034FARMAciA SALiVOLi DR .M .ViTi Lungomare Marconi 59/F, 57025 Piombino (LI), Tel. 0565 45137 / 0565 48840FARMAciA ScARAMucci via A. da Piombino 7, 57025 Piombino (LI), Tel. 0565 220700FARMAciA TRONci via De Sanctis 3, 57025 Piombino(LI), Tel. 0565 226474,0565 226884,0565 226436

STuDi MEDici via Petrarca 6, 57025 Piombino, Tel. 0565 225768STuDiOSANiTAS S.R.L. viale della Resistenza, 57025 Piombino (LI), Tel. 0565 220166

PisaFARMAciA bOTTA via Argine Vecchio, 56019 Vecchiano (Pi), Tel. 050 868305FARMAciA chELi p.zza Del Popolo 25, San Miniato, 56028 PI, Tel. 0571 43018FARMAciA cOLETTi E STuDi MEDici via Tosco Romagnola ovest 131, Loc. Fornacette Calcinaia, Tel. 0587 421093FARMAciA Di LATigNANO via Risorgimento 38, Latignano 56021 Cascina, Tel. 050 780134FARMAciA Di uLiVETO via C. Colombo 8/r 56010 Vicopisano (Pi), Tel. 050 788016FARMAciA gAzziNivia L. Bianchi 55, 56123 Pisa, Tel. 050 555988FARMAciA MAcchi DOTT. ANgELO via Che Guevara 64, loc. Pontas-serchio, San Giuliano Terme, Pisa, Tel. 050 862295FAMAciA MiNucci via Bagagna 102, 56124 Pisa, Tel. 050 575974FARMAciA SAVORANi via Tosco Romagnola 1991, Navacchio (Pi), Tel. 050 775008FARMAciA S.ANNA via Tosco-Romagnola, 1436 Pisa, Tel. 050 743193PARAFARMAciA AquAPhARM via Provinciale Lungo Monte 39a, 56011 Calci, Tel. 050 936340PARAFARMAciA DELLE cOLLiNE via Yuri Gagarin 120, Loc. Romito Pontedera, Tel. 0587 474101

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